They were everywhere...

di The_Ruthless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Persecuzione nella quotidianità ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 sfida ***
Capitolo 4: *** Cap 4 amici ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** Cap 6 ***
Capitolo 7: *** Cap 7 ***
Capitolo 8: *** Cap 8 una nottata movimentata ***
Capitolo 9: *** Cap 9 complicazioni ***
Capitolo 10: *** Cap 10 sono qui ***
Capitolo 11: *** Cap 11 ***
Capitolo 12: *** Cap 12 ***
Capitolo 13: *** Cap 13 ***
Capitolo 14: *** Cap 14 ***
Capitolo 15: *** Cap 15 lacrime di rimpianto ***
Capitolo 16: *** cap 16 ***
Capitolo 17: *** CAP 17 ***
Capitolo 18: *** Epilogo: they don't konw about us... ***



Capitolo 1
*** Persecuzione nella quotidianità ***


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Capitolo uno: persecuzione nella quotidianità



Sbattei la porta di casa e buttai il mio zaino per terra. Rimasi a fissarlo. Poi cominciai a prenderlo a calci, liberando tutta la rabbia che mi opprimeva: «Che giornata di merda!»urlai, alla casa deserta.
Avevo perso l'autobus, mi ero lavata da capo a piedi perché avevo dimenticato l'ombrello, avevo bestemmiato in pubblico, il prof mi aveva spedita fuori dalla classe per un'ora e mezza, ero riuscita a litigare con tre persone contemporaneamente e a fare a cazzotti con un mio compagno. Avrebbero dovuto darmi il premio per la ragazza più cazzuta del pianeta. E più sfigata.

Tra una settimana avrei compiuto diciotto anni, finalmente. I miei mi avevano concesso di andare in Gran Bretagna a trovare dei vecchi amici d'infanzia. Potevo concedermi un paio di settimane di pausa dalla scuola. Avrei passato la prima settimana in Galles, con la famiglia di Matthew, e poi saremmo stati alcuni giorni a Londra da soli. Il pensiero dell'imminente viaggio mi tranquillizzò.

Mi diressi verso il divano e mi sedetti comodamente, accendendo il televisore e sintonizzandomi su MTV music. Stava cominciando un nuovo video, 5, 4, 3, 2, 1...Oh, no...non era possibile...di nuovo quei cinque coglioni!!! I One Direction!!!!! Con quel loro stupidissimo ultimo video...Kiss You...che titolo orrendo. Ormai erano dappertutto, come il prezzemolo. Ma farvi la vostra vita e non rompere il cazzo no, eh?
Irritata, cambiai canale. A quell'ora non c'era un cazzo. Sbuffai e accesi il pc, andai su you tube e cominciai a dare un'occhiata in giro, oh, cristo santo! C'erano solo "funny moments one direction", "sexy moments one direction", interviste e cconcerti dei One Direction...adesso stavo cominciando a incazzarmi. Misi gli anfibi e uscii di casa, presi il motorino e andai da Gaia.

Pessima idea. Mi ero dimenticata che lei era una Directioner...aveva un poster gigantesco di loro appeso in camera e "Heart Attack" a palla nello stereo. Vide che mi stava venendo il tic all'occhio e in un solo movimento staccò il poster e spense l'audio.
Mi calmai un pochino:
«Ehi, stronza, come stai?»Feci, cercando di apparire amichevole.
«Sono sola come una merda.»fece, rattristandosi.
«Niente di nuovo, allora»risi.
Mi tirò il cuscino addosso, mi riparai con le braccia, poi la guardai negli occhi, seria:
«Sei problematica.»e scoppiammo a ridere.
Con lei era sempre facile ridere, ci conoscevamo dalla prima superiore ed eravamo grandi amiche. Era molto carina, con occhi color cioccolato, un bel viso e corti capelli castano chiari ondulati. Nonostante fosse mille volte meglio di me, non la invidiavo, le volevo troppo bene per farlo. Passammo il pomeriggio a cazzeggiare in camera sua, parlando del più e del meno. Avrei voluto che venisse anche lei in Gran Bretagna con me ma era ancora minorenne e i suoi non l'avrebbero lasciata. Tornai a casa più tranquilla, per un paio di settimane non avrei sentito parlare dei One Direction...loro erano americani...



L'angolo della follia

Uellà ragazze!!!
Per favore, non siate troppo dure con me, ho buttato giù sta ff alla cazzo via...la parte finale sul fatto che sono americani è fatta apposta, tranquille, non sono così ignorante:)...
Spero che qualcuna di voi si interessi un po', cmq accetto anche le critiche negative. Lo so che come primo capitolo non ispira ma andando avanti sarà un po' meglio...credo...Se stai leggendo questo messaggio, Gaia, sappi che ti odio con tutto il cuore per avermeli ficcati in testa, quei cinque coglioni!!!XD No, dai scherzo, lo sai che ti adoro...scusate le divagazioni, ragazze. Spero abbiate pietà per la sottoscritta in quanto scrive come una merda...ah ah ah...
Recensite, please!!!! *sguardo da gatto con gli stivali*
Un abbraccio, T.D.

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


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Capitolo due: soddisfazioni a Londra



Aprii gli occhi e rimasi a fissare il soffitto. Sentivo Matt respirare pesantemente vicino a me, ancora addormentato. Eravamo grandi amici, ci conoscevamo da un sacco di tempo; aveva tre anni più di me ma era ancora un bambinone. Ci trovavamo nella nostra stanza di un hotel di Londra, eravamo arrivati la sera prima da Pocklington. Oggi mi doveva portare a fare un giro per le strade di quella fantastica città, non stavo più nella pelle. Mi rigirai nel letto e rimasi a fissarlo, era un bel ragazzo, biondo, occhi scuri, fisico asciutto e un viso fantastico. Strano che fossimo solo amici, ora che ci pensavo. Mi appoggiai a un gomito, continuando a guardarlo, aspettando che si svegliasse.
Dopo cinque minuti mi stufai e lo scossi dolcemente, sussurrando:-Piccolo Matt? Svegliati, devi andare a scuola.-Adoravo prendere per il culo la gente.
Aprì gli occhi e ghignò:-Chi è che chiami piccolo, bambina?-chiese ironico.
Gli feci la linguaccia in risposta, scoppiò a ridere e mi circondò con le braccia. Mi accoccolai sul suo petto, come quando eravamo bambini, godendomi il suo profumo inebriante.
-Meglio muoversi.-mormorai, alzandomi dal letto e dirigendomi verso il bagno. Mi fu accanto in un attimo, mi mise una mano sul fianco e l'altra sotto il mento, alzandomi il viso per guardarmi negli occhi. Sorrise, il sorriso che tanto adoravo, e mi lasciò andare; gli diedi un pugno scherzoso sul bracco e andai in bagno.

Un paio d'ore dopo...

Stavamo girando per le strade di Londra, quando sentii delle urla di ragazze. Girammo l'angolo e le vidi, un'orda di ragazze schiamazzanti, con in mano migliaia di CD e bloc notes. "Le donne!" imprecai fra me e me. Dimenticavo sempre che lo ero anch'io.
-Cos'è tutto questo casino?-chiesi a Matt.
Fece una smorfia-Ci sono i One Direction...-
Spalancai gli occhi, non era possibile, ma erano peggio del prezzemolo!!!
-Pensavo fossero americani...-lanciai un'occhiata torva in direzione di tutte quelle Directioners londinesi.
Scosse la testa, alzando gli occhi al cielo:-Purtroppo sono inglesi.-Presi il loro ultimo disco dalla borsa, l'avevo preso per regararlo alla mia migliore amica, e ora mi ci potevo divertire. Recuperai un pennarello indelebile.-Aspettami qui.-dissi.
Mi guardò, curioso:-Che intenzioni hai?-
Sorrisi:-Lo vedrai presto...-Sgomitai tra la folla, sistemandomi i capelli e togliendo il tappo al pennarello. Ora me la sarei goduta, mi sarei vendicata di sti cinque morti di figa. Sbottonai la camicetta e mi atteggiai a "fan sfegatata", li raggiunsi, nonostante i tremila agenti e tutto il seguito.
-Ehi ragazzi!-gridai in italiano, facendomi notare. Si girarono verso la voce di quella che probabilmente era l'unica ragazza italiana del gruppo. Mi squadrarono da capo a piedi, valutandomi, repressi la voglia di tirargli una ginocchiata nelle palle, e sorrisi. Si avvicinarono, amichevoli, era il mio momento:-Siete delle merde.-dissi in inglese. Presi il cd, ci scrissi sopra “5 shits” e lo gettai ai loro piedi. Mi godetti per un attimo le loro facce atterrite. Poi mi girai e andai verso Matthew, mentre la folla di ragazze si spostava come se avessi la peste. Chissà se avrebbero mantenuto la facciata amichevole, o se come tutti i personaggi famosi, si sarebbero rivelati degli stronzi ipocriti. Le directioners cominciarono a urlarmi insulti tipo: “Vaffanculo, troia” o “Tornatene in Italia, fascista!”. Non ci feci caso, tirai Matt per il braccio e ci avviammo verso il suo pub preferito.

La sera stessa

Uscii dal bagno in slip e canottiera, non ero imbarazzata, ci conoscevamo da troppo. Matthew era disteso sul letto, ubriaco, dopo aver fatto una gara di bevute con un suo amico.
Rimase a fissarmi, stranamente lucido, per così tanto tempo che alla fine mi innervosii:-Che c'è?-chiesi, scorbutica.
Sorrise:-Sei stata fighissima, oggi.-
Ridacchiai, compiaciuta:-Lo so.-Mi stesi vicino a lui e lo strinsi a me.
-Sei fantastica...Una mina...-ridemmo insieme. Quest'espressione l'aveva presa da me, che a mia volta l'avevo ereditata da Gaia. Premette le labbra sulla mia fronte e ci addormentammo così, abbracciati.
La mattina dopo...

Ero fuori dall'hotel da sola, sapevo che Matt non sarebbe resuscitato prima dell'una.
A metà della via sentii qualcuno urlare:-Troiaaa!!!-sorrisi, conoscevo quella voce.
Mi girai e venni travolta da Gaia che mi circondò con un abbraccio soffocante. Ridacchiai:-Ehi, che ci fai qui, zoccola?-
-I miei mi hanno lasciato venire, sono nel tuo stesso hotel.-era raggiante, come me.
Feci un sorriso a trentadue denti:-Ti va di andare all'Hide Park?-annuì. Cominciai a guidarla tra le strade di Londra ma presto ci perdemmo. Arrivammo in Sidney Street, la gente passava senza degnarci della minima attenzione. Ci avvicinammo a un gruppo di ragazzi che parlavano fra loro, tre con il cappuccio alzato, due con dei berretti da baseball e gli occhiali da sole, uno fumava. Toccai la spalla a uno di quelli con il berretto e i Rayban:-Scusate, sapete dirci da che parte è...?-Non finii la frase. Il ragazzo si era voltato, sorpreso. Era Louis Tomlinson. Non potevo crederci, ma che avevo fatto di male nella vita?! Mi riconobbero subito e dalle facce non parevano molto contenti di vedermi. Gaia era rimasta sbalordita, indecisa se ridere o piangere.
-Ah, siete voi-dissi, sprezzante-Come non detto tornate pure dalla mammina...-
Gaia mi pestò un piede e si avvicinò a quei cinque deficienti, con una loro foto in mano:-Mi fate l'autografo?-Loro sorrisero, lusingati.
-Impara dalla tua amica-fece il pakistano, credo si chiamasse Zayn Malik.
Gli feci la linguaccia e tirai la mia amica per un braccio:-Andiamo.-dissi fermamente.
-Dove te ne vai, stronzetta? Non sai nemmeno dove ti trovi...-mi derise Harry.
“Fottuto frocio, fai tanto il fighetto quando non sei altro che un coglione!!!”pensai fra me e me.
-Preferisco finire all'inferno, piuttosto che chiedere a voi.-E feci per andarmene.
-Dai, non fare così-sussurrò Gaia-Ti prego, restiamo un po' con loro...-
La guardai come se fosse impazzita, rimanere con quegli idioti?! Ma stava facendo lo sguardo da gatto con gli stivali e sapeva che non sarei potuta resistere. Avrei avuto i sensi di colpa. Così grugnii in risposta, anche se sapevo che era un grosso errore...


SPAZIO AUTRICE

Ciao, belle!!!
Direi che come secondo capitolo è un po' meglio, no?
Ho visto che un paio di persone mi seguono...ma non ho ancora ricevuto nessuna critica o recensione...Mi fareste il grosso favore di dirmi che ne pensate? Se è una merda la cancello, non voglio occupare posto inutilmente.
Al prossimo capitolo, ragazze!!!
Baci, T.D.<3

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Capitolo 3
*** Cap 3 sfida ***


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Capitolo tre: sfida


Rimanemmo un paio di secondi in silenzio, mentre io ero intenta a lanciare occhiatacce a Louis, Zayn e Harry. Poi Liam Payne si avvicinò a Gaia e le tese la mano:-Piacere, Liam.-
Lei sorrise, timidamente:-Lo so, mi chiamo Gaia. E lei è Tamara.-disse, indicandomi con un cenno. La guardai male, non mi andava che loro conoscessero il mio nome.
Liam sembrava il classico "bravo ragazzo", molto (usando il termine di Gaia) dolcioso. Cominciarono a conversare e dopo un attimo di esitazione, Niall si unì a loro. Chissà a cosa aveva pensato, quando era rimasto imbambolato...


Niall's pov
Osservai la ragazza, Tamara. Era davvero ostile, non riuscivo a capire il perché. Ci aveva trattati da schifo, era stata proprio stronza ma volevo saperne il motivo. Stava lanciando occhiate di fuoco a Lou, Harry e Zayn. Notai che guardava Harry con più odio degli altri due. Cosa aveva combinato, stavolta, quel ragazzo?

Louis' pov
Che razza di stronza. Davvero impertinente. E pensare che da come era messa ieri pensavo che fosse una delle classiche troie...invece faceva la "dura". Aveva trovato pane per i suoi denti, Zayn sapeva essere molto cazzuto, come me del resto. E Harry- Avrebbe scoperto quanto bastardi potevamo diventare...

Tamara's pov (di nuovo)
-Allora stronzetta, dovete andare all'Hide Park?-chiese Zayn, strafottente.
-Sbagliato, ciao.-e feci per andarmene verso Gaia, ma Louis mi circondò le spalle con un braccio. Me lo scrollai di dosso, rabbiosa, nessuno mi poteva toccare, soprattutto loro.
-Ehi, piccola, abbassa la cresta.-fece lui, sorridendo.
-Chiamami piccola un'altra volta e ti spacco la faccia, capito, bambino?-ringhiai, minacciosa.
-Oooh, che paura, pensi di sminuirmi facendo la grande donna?-mi derise.
-Vaffanculo...-ribattei.
-Dai, troia, dicci dove volete andare.-intervenne Harry. Ma che bastardi, con chi credevano di parlare?! va bene, li avevo offesi prima io...ma non potevano trattarmi così, quei cinque sfigati!
-No, nada, niet, non, scordatevelo...Addio.-e passai vicino a Louis, stando attenta a non toccarlo, come fosse infetto. Harry mi bloccò il passo, fui colpita dai suoi occhi verdi...gli stessi occhi di...no, non dovevo pensarci. -Che vuoi?-chiesi, brusca. Mi inchiodò con il suo sguardo magnetico, che mi faceva perdere il filo; poggiò una mano sulla mia spalla. Me la tolsi in fretta e a braccia conserte, dissi, scocciata:-Se ci tenete tanto, vogliamo andare al Tower Bridge, contenti? Ora, se volete scusarmi...-dovevo scappare da lì.
-Ehi ragazzi-erano Niall e Liam, che teneva un braccio sulle spalle di Gaia-Noi andiamo in un bar, siete dei nostri?-Gaia mi lanciò un'occhiata speranzosa.
-Solo se viene Miss Stronzaggine.-fece Louis, Zayn e Harry annuirono, ghignarono. -Ci vogliamo divertire un altro po'.-aggiunse il pakistano. Pezzi di merda!!! Gaia mi guardava del tipo "o lo fai o sei morta" perciò accettai.

Ci incamminammo verso un bar, di quelli che fanno tendenza, che loro conoscevano molto bene. Lungo la strada continuai a battibeccare con quei tre dementi.
-Da dove vieni?-chiese Zayn.
-Vaffanculo.-risposi, non volevo parlare con loro.
-Sei maggiorenne?-
-Vaffanculo.-
-Ti piacciono le carote?-intervenne Louis.
-Vaffanculo.-
-Non sai dire altro?-chiese Harry.
-Vaff...Fottiti, va bene?-Risero, mentre io schiumavo di rabbia.

Entrammo nel bar e i ragazzi ordinarono.
-Una birra piccola, per favore-chiese Harry.
Dissimulai una risata e lui mi guardò, confuso:-Sei abituato alle cose piccole, eh?-feci, prendendolo per il culo.
Mi lanciò uno sguardo intrigante:-No, te l'assicuro, è tutto fuorché piccolo.-
Sollevai le sopracciglia:-Seee...come no, te piacerebbe.-
Sorrise:-Vuoi controllare?-
Ero abituata gli sbruffoni:-Non ne hai il coraggio...-

Harry's pov
La osservai meglio. Era una bella ragazza: capelli castano ramati, occhi giallo-verdi, aveva un sacco di curve, ma solo nei punti giusti. Allora mi voleva provocare, la ragazza...Peggio per lei, io non mi tiravo indietro.-Scommettiamo?-dissi con un ghigno stampato in faccia.
Rimase imperturbabile:-Va bene.-
Mi stupii, aveva sangue freddo, davvero. Nascosi la sorpresa e mi alzai, dicendole:-Seguimi.-
Mi avviai verso il bagno ma Niall mi prese in disparte, per un braccio. Feci segno a Tamara di aspettarmi e mi rivolsi a lui, scocciato:-Che cazzo c'è, adesso, Niall?-
Sembrava preoccupato, aveva addirittura lasciato un attimo le patatine con cui si stava ingozzando, davvero strano:-Non fartela, Harry...Ho un brutto presentimento, non è una delle tue troiette, lo capirebbe anche un imbecille.
Sbuffai:-Non sono cazzi tuoi, lo sai come sono, una botta e via.-Mi liberai dalla sua presa e raggiunsi Tamara, che mi osservava con le sopracciglia alzate:-Che ti ha detto?-
-Mi ha detto "buon divertimento".-risposi, sbrigativo.
-Mi è sembrato che la conversazione sia durata molto di più...-ribattè, in maniera molto irritante.
-Il succo è questo.-dissi, irritato-Allora, andiamo? O hai paura?-la provocai.
-Andiamo.-disse ferma, ed entrammo nel bagno.

Feci per andare in un box ma lei mi fermò, afferrandomi un braccio. La guardai, confuso. Sorrideva.
-Dove credi di andare?-chiese, ironica. Sembrava una domanda trabocchetto.
-Nel gabinetto, no?-
Scosse la testa, continuando a sorridere:-Non hai problemi a mostrare il tuo cazzo a una sconosciuta, no?-"Se è per questo nemmeno a farmela" pensai.-Quindi lo puoi fare anche qui...o non hai le palle?-mi sfidò. Così non andava, stava dettando lei le regole...Lo dovevo fare io, invece.
Socchiusi gli occhi, infastidito:-Okay.-Cominciai ad abbassarmi i jeans, quel tanto che bastava da lasciar vedere i boxer. Rimase a fissarmi, l'espressione imperturbabile, lo sguardo immobile sui miei boxer. Era la prima a non distogliere lo sguardo e a non manifestare emozioni, e i suoi occhi fissi su di me mi provocarono un brivido d'eccitazione. Fantastico, ora la mia erezione si poteva vedere chiaramente anche attraverso i boxer. Eppure rimase impassibile. Questa ragazza mi stava facendo impazzire. Mi avvicinai di più a lei, pronto a sfilarmi l'ultimo strato. La porta del bagno si aprì. Voltammo contemporaneamente la testa per vedere chi era: un ragazzo biondo, dell'età di Lou, con gli occhi scuri ci fissava, incredulo. L'avevo già visto da qualche parte...era quello che ieri stava con Tamara. Matt, se non mi sbaglio. Ma cosa cazzo ci faceva qui, a rovinarmi il divertimento?! Guardava ora me, ora lei, scioccato. Poi esplose, avvicinandosi a Tamara:-Ma ti sei rincoglionita?! Vuoi tornare a rovinarti, a essere una troia?! Ti sei già dimenticata di Rudy, di Diego, di Alessandro?!-Con uno scatto fulmineo, lei lo raggiunse e gli tirò una sberla potente. Lui rimase fermo per una frazione di secondo, poi girò i tacchi e uscì. Tamara era immobile in preda alle convulsioni per i singhiozzi repressi, scivolò per terra e, per un attimo, la maschera da stronza sparì. Era ferita, era vulnerabile. Veloce come se n'era andata la maschera tornò, senza lasciare nessun segno della sua sparizione. Rimasi a guardarla per un secondo, poi uscii dalla stanza e tornai dagli altri. Per una volta Niall aveva ragione, avevo fatto male a provare a farmela.

Tamara's pov( ultima volta, giuro!XD)
Con la coda dell'occhio vidi Harry uscire. Dovevo recuperare matt, scusarmi con lui, dovevo...dovevo...Cazzo, ero di nuovo nella merda! Corsi fuori dal bagno e marciai verso il nostro tavolo per recuperare la giacca e la borsa. Gaia mi guardava, preoccupata, mi afferrò per un braccio e mi prese in disparte:-Che è successo? Ho visto Matthew uscire come una furia con la guancia incandescente...-Le raccontai tutto, lei mi abbracciò, e disse, saggiamente:-Lascia che si calmi, gli parlerai dopo, ora non risolveresti niente.-Detestavo darle ragione adesso, ma ce l'aveva.
Mi sedetti sul bordo del divanetto del nostro tavolo e mi presi la testa fra le mai, cercando di trattenere le lacrime.
Poi Zayn parlò:-Cos'è, sei rimasta scioccata dall'attrezzo di Harry?-mi derise, canzonatorio.
Harry gli lanciò un'occhiata di ammonimento. Troppo tardi. Scattai in piedi e gli tirai un pugno dritto sul naso, che cominciò subito a sanguinare. Si mise le mani sul viso, gemendo:-Ah, cazzo! La mia faccia, la mia bellissima faccia!!!-Louis scoppiò a ridere insieme a Liam, mentre Gaia mi fissava, atterrita.
Io ero troppo incazzata per ridere:-Fottiti, Zayn!!!-gli urlai e uscii dal bar, infilandomi la giacca con la borsa in mano. Non era proprio il momento adatto per fare quella battuta cretina.
Percorsi velocemente la via, quando sentii dei passi dietro di me, mi voltai, fulminea, pronta a tirare la borsa addosso a chi mi seguiva. Bloccai il braccio a mezz'aria. Era Niall.

Zayn's pov
Harry mi diede un pugno sul braccio, non proprio amichevole:-Non potevi stare zitto?!-
Gli lanciai un'occhiataccia, sbuffando:-Era solo una battuta!-
Alzò gli occhi al cielo:-Anche un'imbecille si sarebbe accorto che non era il momento giusto per farla, lo vedevi che stava male e le vai a chiedere se le è piaciuto il mio cazzo?!-
-Allora l'ha visto?-chiesi, curioso.
Fece una smorfia di disapprovazione mista a delusione:-No, non c'è stato il tempo.-
-Mi dispiace, amico.-dissi, sincero. Sapevo che lui ci soffriva, quando gli saltava una delle scopate giornaliere.
Grugnì:-Non avrei dovuto provarci con lei...-Cazzo, sembrava davvero pentito.
Gli diedi una gomitata:-Hey, Harry, piccino che ti succede?-dissi, in uno stupido farsetto.
Scrollò le spalle:-Dovevo capirlo che non era una delle classiche "troie represse". Ho rovinato tutto...-Gli diedi una pacca sulla spalla, comprensivo. Le donne non erano mai facili da capire.
Adesso però eravamo pari, noi e Tamara. L'avevamo ferita come lei aveva ferito noi. Occhio per occhio. E allora perché Harry si faceva tutte ste seghe mentali per lei? Per non parlare di Niall che l'aveva seguita...Non aveva senso...ero sicuro che mi nascondessero qualcosa.
-Harry, che è successo nel bagno?-eravamo amici da tempo, doveva dirmelo.
Rimase in silenzio per un tempo interminabile, poi disse:-Non lo so nemmeno io, comunque tu dovresti chiederle scusa.-
-Cosa?!-esclamai-Le è già andato dietro niall lo può fare lui...-
-Malik, ti avverto...-cominciò ma fummo interrotti da Louis che faceva il cretino, come al solito. Tutto si perse in una risata.



L'ANGOLO DELLA FOLLIA

Uellà, belle!!!
Scusate il ritardo nel pubblicarlo, questo terzo capitolo, ma tra compiti e interrogazioni non ho mai tempo di scrivere...L'idea principale della sfida di Harry mi è venuta in piscina, mentre facevo non so quante vasche di stile libero...strano eh?...Allora, che mi dite? Curiose di cosa farà Niall? E del passato oscuro di Tamara? Che è un po'...un po' tanto...simile al mio...Spero vi sia piaciuto...ve prego recensite!!!! Grazie a jesyshope, a hugmeHoran69 e alla mia migliore amica LaRagazzaUnicorno_!!! Senza le vostre recensioni, non avrei continuato!!!
Statemi bene ragazze, baci!!!<3
T.D.

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Capitolo 4
*** Cap 4 amici ***


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Capitolo quattro: amici


Tamara's pov

Ero sbalordita, perché diavolo Niall mi aveva seguito?!
-Dimmi perché.-ordinò, improvvisamente autoritario.
Rimasi sconcertata:-Perché...COSA???-chiesi, cercando di capirci qualcosa.
-Perché ci odi così tanto, perchè ci hai trattato di merda.-rispose, secco.
-Perché...perché in Italia siete ovunque, e, senza offesa, ma non ce la faccio più a vedervi dappertutto come il prezzemolo. E vi consideravo, vi considero, un gruppo di ragazzini montati e insopportabili.-Aspettai, col fiato sospeso.
Rimase in silenzio, sembrava cercare di controllare le sue emozioni, fece un respiro profondo e mormorò:-Non siamo come credi, non ci conosci, non ci puoi giudicare. Ma non mi hai detto tutto, vero?-
Troppo perspicace, questo ragazzo, davvero troppo...-E anche se fosse? Va bene, hai ragione ma il resto sono cazzi miei...-
Scosse la testa:-Riguarda noi quindi sono anche cazzi miei...-
Sbuffai, odiavo che ribaltavano la frittata:-Prima o poi te lo dirò...forse...-ghignai.
Rimase a fissarmi intensamente per qualche secondo:-Va bene.-Ero sorpresa, non mi aspettavo che cedesse così facilmente. Mi circondò le spalle con un braccio, mi irriggidii e scivolai via. Era confuso:-Perché reagisci sempre così quando un ragazzo ti tocca?-
Mi rattristai, lui lo notò e lasciò perdere. Rimanemmo a fissarci, in silenzio, poi tese la mano verso di me:-Amici?-chiese. Rimasi un attimo interdetta, osservai la mano, pensando. In fondo dovevo concedergli una possibilità, mi aveva capito più lui di quelli che erano miei amici da anni...Dovevo provarci. Ingoiando il disgusto all'idea del contatto fisico con lui e la repulsione pensando a cosa aveva toccato quella mano, la strinsi. -Amici.-dissi. Mi sorrise, un sorriso talmente sincero e aperto da strapparmi un sorrisetto in risposta.
Mi abbracciò, ora si era spinto troppo in là, potevo reggere solo fino ad un certo punto. -Dai torniamo al bar-disse sciogliendo l'abbraccio-Se li conosci meglio i ragazzi sono simpatici, in fondo.
-Molto in fondo.-borbottai.
Rise:-Dai, voglio sentirti litigare con loro ancora un po'.-
Gli lanciai un'occhiataccia, cominciavo a pentirmi della mia decisione. -E poi, Gaia ha ragione. Ora non puoi fare nulla.-lo guardai, atterrita. Possibile che nessuno si facesse i cazzi suoi?! -Su, andiamo.-e cominciò a trascinarmi per un braccio.
-Ehi, mollami, so camminare da sola!-dissi, tornando rabbiosa. Non poteva pretendere che cambiassi il mio carattere, no? Tornai di malavoglia fino al bar, io e Niall ci scambiammo uno sguardo d'intesa e lui fece scivolare la sua mano nella mia, stringendola forte. Louis stava facendo lo scemo. Niente di nuovo.
-Ah, riecco il figliol prodigo!-esclamò, sorridendomi.
-Vaff...non rompere, ok?-ribattei scontrosa, cercando di essere il più gentile possibile. Ma con quel ragazzo era impossibile, aveva una faccia a culo pazzesca. Io e Niall ci tenevamo ancora per mano cosa che non sfuggi agli altri quattro.

Louis' pov

Erano ritornati insieme, tenendosi per mano. Gran brutto segno...A quanto pareva Niall era riuscito a domare quella tigre. Chissà cosa cazzo aveva fatto, doveva aver scoperto qualcosa di lei.
Ricominciai subito a prenderla per il culo:-Allora, bellezza, usciamo stasera?-
Mi lanciò un'occhiataccia:-Scordatelo.-
Sorrisi:-Ah, già, preferisci quello di Harry...-potevo vedere la tensione dei suoi muscoli, nel cercare di controllare la rabbia.
Si aprì in un ghigno:-Di sicuro anche quello di un neonato è meglio del tuo.-
-Ahi, ahi, hai la linguaccia tagliente...-fece Zayn, divertito.
-Vuoi che ti rompi il naso, stavolta, kebabbaro?-chiese ironica, ma forse non troppo...
-Dai piccola che ne dici di uscire?-tornai alla carica-In fondo sono una celebrità...-la tentai, sfoderando il mio fascino.
Mi guardò, pensierosa. “Colpita e affondata” pensai. Poi rispose, lentamente:-Mmm, forse...fammici pensare....NO!!!-Accidenti, che caratterino.
-Su, che ti costa?-chiese Zayn, spalleggiandomi.-Non ti capiterà più un'occasione del genere!-Era chiaro che stavamo cominciando a darle sui nervi. Fantastico.
-Uscirò con lui con lui il giorno in cui una folla di ragazzine strillerà, vedendomi, come fanno con voi.-disse, sicura di sé. Ci pensai,forse potevo farlo succedere. Zayn ghignò, sulla stessa lunghezza d'onda, potevamo chiedere qualunque cosa alle fans.
Lei socchiuse gli occhi, sospettosa:-Non.pro.var.ci.-sibilò, minacciosa.
Feci la faccia ingenua:-Ma l'hai appena detto tu, scusa...-
Alzò gli occhi al cielo, sbuffando:-Fottiti, Louis, te lo dico con affetto.-
Sorrisi:-Davvero?-ora stava sparendo la facciata cattiva.
-No!-come non detto, era tornata.
-Ammettilo, un po' ti piaccio.-dissi, dandole una gomitata.
-Certo, come no, continua a illuderti, scemo.-ribatté. Poverina, non voleva vedere la verità. Mi alzai per andare in bagno, sicuro che mi avrebbe fissato il culo, una delle mie parti maggiormente apprezzate dalle ragazze. Mi voltai verso di lei per vedere la sua reazione e mi stupii, quando scorsi una smorfia di disappunto:-Ma sei ansioso di prenderlo in culo che tieni i pantaloni abbassati?-chiese, acida, lasciandomi a bocca aperta. Possibile che questa stronza non ammettesse di essere innamorata di noi cinque?!
-Da te, tesoro.-feci, sorridendole malizioso.
-Bah!-mai una parolina dolce o civile usciva da quelle labbra carnose.
-Dai ragazzi, lasciatela stare.-s'intromise Niall. Che guastafeste.
Ghignai:-No, perché, cominciavo a divertirmi...-
-Cretino.-replicò lei.
-Ma come hai il cavaliere che ti difende e ti lamenti anche?-
-Deficiente.-
-Ma sai dire solo parolacce? Che bambina cattiva...-
-Mi sono rotta.-disse alzandosi.-Andiamo Gaia? Devi ancora vedere Londra...-Dalla faccia della sua amica potevo intuire che avrebbe preferito di gran lunga non vederla. Ma annuì. Poi si rivolse a Liam e Harry con cui fino a un attimo prima stava chiacchierando allegramente:-Voi venite, vero?-chiese, supplichevole.
Risero, e Harry rispose:-Certo, bellezza.-La ragazza si illuminò come un albero di Natale mentre Tamara cercava di nascondere il fastidio. Si avvicinò a Niall e gli sussurrò:-Ci sto provando almeno, no?-
Lui ridacchiò, piano, e le passò un braccio intorno alla vita:-Diciamo di sì, ma sono sicuro che puoi fare di meglio.-
Discorso incomprensibile. -Hey amico-esclamai-credi di avere l'esclusiva? Lasciamene un po'...-
Alzò gli occhi al cielo, sorridendo:-Certo, Lou. Te la lascio.-e si allontanò da lei per parlare con Liam, senza curarsi dell'occhiata disperata e omicida lanciatagli dalla ragazza. Intuivo di non essere il benvenuto. Zayn e Harry si avvicinarono e uscimmo dal bar continuando a stuzzicarla.
-Allora, non lo vuoi più vedere?-la prese in giro, Harry, con espressione delusa.
-No, grazie, non ci tengo. Di cazzi minuscoli ne ho visti abbastanza.-ribatté lei, strafottente.
-Ma come, se prima mi hai detto che il suo era di certo meglio del mio, che è gigantesco.-replicai. Ah, la vendetta.
Mi lanciò uno sguardo assassino:-Bugiardo. E se l'ho detto è perché ero strafatta.-
La guardai, scettico:-Se, se...come no...tutte scuse.-
Incrociò le braccia al petto. -Ora vuoi rispondere alle nostre domande, Principessa Sul Pisello?-chiese Zayn.
Tamara lanciò un'occhiata a Niall, meditando. Non sfuggì a nessuno di noi tre.
-Va bene-rispose infine-Fatemi ste cazzo di domande.-
-Quanti anni hai?-chiese Harry.
-Diciotto-disse, alzando gli occhi al cielo.
Lui aggrottò la fronte-Non dovresti essere a scuola?-
-Questi sono ca...voli miei. Prossima domanda.-
-Vas happenin?!-esclamò Zayn.
-Che...?-disse lei, allibita.
Ridemmo. -Lascia stare...-fece lui-Di dove sei?-
-Firenze.-
-Ti piacciono le carote? E le Lamborghini?-domandai, inclinando la testa di lato.
Arricciò il naso:-Sì.-esitò un attimo-Molto.-aggiunse. Aaaah, non le piaceva il fatto di avere qualcosa in comune. Sorrisi, ora si cominciava a ragionare.

Zayn's pov

Certo che Niall era davvero riuscito a calmarla. Be' quasi.
Vedevo il feeling che c'era tra loro due e non riuscivo a spiegarmelo. Harry non ne pareva entusiasta, forse aveva cambiato idea e voleva tornare al piano originale, dopotutto. In effetti non era male ma non era proprio il mio tipo, troppo stronza, presuntuosa e indisponente. Ma Harry se le voleva fare tutte...non sapeva cos'era la morale. Però stavolta anche Lou pareva interessato, aldilà di fare il coglione e sparare cazzate avrei scommesso che gli sarebbe piaciuto uscire con quella lì. Bah, gli amici.

Il mattino dopo...

Tamara's pov

La porta della stanza si chiuse, sbattendo. Era tornato, finalmente. Erano le cinque del mattino e io ero ritornata la sera prima alle undici; l'avevo aspettato alzata fino alle tre, poi mi ero addormentata sul letto. Mi alzai, ancora nella mia “tenuta notturna”(slip e canottiera), rimase sulla porta a fissarmi, scuro in volto. Per la prima volta avevo paura di lui; cercai di sorridere, tentativo inutile:-Hey...-Restò sotto inchiodandomi con i suoi occhi cioccolato. Abbassai lo sguardo:-Mi dispiace di averti tirato la sberla, ma mi sono sentita ferita quando hai nominato...loro. Scusa, sono stata una pessima amica, lo so, mi dispiace davvero.-Continuò a stare zitto facendomi disperare:-Dì qualcosa per favore!-
-E cosa dovrei dire?-chiese, brusco, il suo tono era aspro, fu come se mi avesse tirato uno schiaffo. Un meritatissimo schiaffo in piena faccia.-Pensavo che avessi imparato la lezione e invece ti ritrovo a fare un pompino a uno di quei cinque coglioncelli imbottiti di soldi che si inculano appena la stampa si gira!-
Ci misi qualche minuto a digerire le sue parole, poi dissi, con calma:-Mi dispiace che tu mi veda così, ma si trattava solo di una scommessa, pensavo che non avrebbe mai avuto il coraggio di mostrarmelo. Lo so che Harry è un coglione ma non insultare Niall, è mio amico, non provare a farlo di nuovo o ti ribalto la faccia a furia di sberle!!!-
Un lampo di rabbia brillò nei suoi occhi. Stavolta l'avevo fatta grossa...come in preda a pura follia, si avvicinò a me e mi afferrò i polsi. Strinse la presa e sibilò:-Tu, puttanella! Dici che Niall è tuo amico? Lo sai benissimo che lo sarà finché non ti porterà a letto! Stupida ragazza! Vuoi tornare a essere uno straccio? Un relitto? Non ti è bastata la prima volta? Quei cinque deficienti non aspettano altro che una ragazzina ingenua e stupida, pronta a dargliela una volta che si è fidata!!!-
Scossi la testa, la rabbia che avevo dentro minacciava di esplodere:-Ripetilo! Ripetilo se hai il coraggio! Io, puttanella? Io, ingenua? Io, stupida? Sentimi bene, pezzo di merda, non sai niente di Niall, o di Harry, o di Liam, o di Zayn, o anche di Louis!-Cazzo ero io quella che stava difendendo i One Direction?!-Sei solo geloso e invidioso di loro! Mi fai pena!!! Niall non è come dici tu! È un bravo ragazzo. Cosa ne sai tu, uomo vissuto? Non li conosci! Sei solo un coglione invidioso che non sa fare altro che dire agli altri cosa fare! Fai schifo!-
Okay, adesso avevo davvero esagerato. Mi coprì la bocca con la mano:-Taci, taci troia! Cosa ne sai tu di me? E di loro? Li conosci da neanche un giorno e ti sei già fidata! Sei solo una sgualdrina cretina! Dovevo lasciarti nella merda in cui stavi, lasciare che quelli che tu definivi amici continuassero a violentarti!-
Dopo un paio di tentativi riuscii a togliere la mano e ad allontanarmi da lui di un passo:-Vaffanculo frocio!-esclamai. Mi raggiunse con altrettanta facilità e mi afferrò il braccio, guardandomi negli occhi; sostenni lo sguardo. Mi si buttò addosso a testa bassa, cingendomi la vita, come nelle prese di football americano. Finii contro il muro e scivolai sul pavimento. Subito dopo eravamo abbracciati per terra, la sua testa sul mio petto, le mie lacrime che si mescolavano con le sue, a condividere lo stesso dolore.

Un paio d'ore dopo...

Mi svegliai, mi alzai e mi sistemai; uscii piano dalla stanza. Avevo bisogno di riflettere. Andai all'Hide Park, per farmi un giro. Che situazione! Pensai a quello che era appena successo con Matthew, al mio passato doloroso, ai cinque “coglioni”, al futuro incerto. Aiuto! Avevo un disperato bisogno di parlare con qualcuno, Niall mi aveva lasciato il suo numero, lo composi e aspettai impaziente che rispondesse. -Pronto?-chiese.
-Niall, sono Tamara.-dissi, la voce ansiosa. -Ho bisogno di parlarti.-
Un attimo di silenzio e poi:-Dove sei?-
-All'Hide Park.-
-Arrivo.-
Dopo circa dieci minuti lo vidi dirigersi verso di me, l'espressione preoccupata. Mi fiondai sul suo petto, abbracciandolo stretto. Lui mi circondò con le braccia mentre singhiozzavo disperata sulla sua spalla. Mi portò al suo appartamento, o almeno credo fosse suo. Mi fece sedere sul divano e disse, dolcemente:-Racconta.-gli dissi quello che era successo con la voce rotta dal pianto. Lui si faceva sempre più preoccupato, ogni minuto che passava. Ma rimase zitto, accarezzandomi i capelli, e per questo gli fui molto grata. Non avevo la forza di spiegare tutto, di raccontare anche il passato. Mi abbracciò di nuovo, semplicemente, poggiai la testa sulla sua spalla, finalmente serena e tranquilla. Avevo un amico. Un vero amico.

Una porta si aprì e comparve Harry con addosso solo un asciugamano stretto in vita. Appena ci vide si bloccò. Mi sentii arrossire:-Uhm...ciao, Harry.-
Sorrise malizioso:-Visto che l'altro giorno non sei riuscita, sei venuta fin qui per vedere il mio fantastico uccello?-
Diventai ancora più rossa e lo guardai, scuotendo la testa:-Certo...come no...continua a sognare, ciccio.-
Il sorriso si allargò:-Sono irresistibile, prima o poi finirai nel mio letto, piccola.-
Gli risi in faccia:-Mai.-
Mi lanciò un'occhiata seducente ed era così bello che ebbi una fitta al cuore. Ma un attimo dopo era sparita. -Piantala di fissarmi, Styles! Mi dai sui nervi!-
Scoppiò a ridere:-E perché credi che lo faccia altrimenti?-
-Fottiti-sibilai. Continuò a ridere mentre saliva le scale, sentii la porta della sua stanza chiudersi. Guardai Niall:-Scusa ma è più forte di me.-dissi, dispiaciuta.
Stava cercando di trattenere le risate:-Fa niente, mi diverto quando fai la cazzuta con i ragazzi.-
-Ma andare a fanculo mai eh...-borbottai, contrariata.
Rise, scompigliandomi i capelli:-Piccola, datti una calmata!-
Sbuffai:-A chi dai della piccola, marmocchietto?-Mi passò un braccio intorno alle spalle continuando a ridere.
-Te la vuoi tenere tutta per te, amico?-fece Harry, buttandosi oltre lo schienale del divano, ora completamente vestito. Adesso ero schiacciata tra loro due. Si scambiarono uno sguardo complice, avvicinandosi di più a me.
Li guardai, sospettosa:-Statemi lontano, def...-non avevo finito la frase che Niall mi prese per le spalle, tenendomi ferma, mentre Harry mi faceva il solletico. Ridevo come una pazza, scalciando:-Non vale, due contro uno! Codardi!-ansimai, senza fiato. Ridevano anche loro, ormai eravamo un groviglio di braccia e gambe. Non vedevo più niente, ancora scossa dalle risate.

La porta d'ingresso si aprì ed entrarono gli altri tre del gruppo. Vedendoci abbracciati a ridere, restarono sulla soglia a bocca aperta.
-Be' organizzate un ménage a trois e non mi chiamate?-fece Louis fingendosi offeso. Mi districai dagli altri due, passandomi una mano tra i capelli cercando di sistemarmi. Gli lanciai un'occhiataccia:-Vaffanculo Louis.-
Sorrise:-Come se non l'avessi già sentita...-
Scoppiarono tutti a ridere mentre io, imbronciata, incrociavo le braccia. -Meglio che vada-dissi, recuperando la giacca.
-Di già?-fece Niall, deluso.
-Devo pranzare con Gaia, questo pomeriggio dovremmo fare un giro in centro.-
Liam mi si avvicinò:-E se veniste qui questo pomeriggio? Dai che ci divertiamo!-Lo guardai, scettica. Fece gli occhi dolci, d'altronde non avevo scuse tranne...-Ma non so neanche dove sono!-
Risero:-Vi veniamo a prendere noi al vostro hotel. Qual è?-Glielo scrissi su un foglietto.
-Ora devo andare...ciao Niall, ragazzi.-E uscii in fretta prima di dover accettare qualche altro invito.

 

Liam's pov

Mi stravaccai sul divano, seguito da Zayn. -Allora che è successo? Non abbiamo mai fatto venire qualcuno nel nostro appartamento di Londra...-Guardai severo Harry.
Alzò le mani in segno di innocenza:-Non guardare me, l'ho trovata qui con Casanova.-fece indicando Niall con un cenno del capo.
Zayn era turbato:-Non ti ci vorrai mica mettere insieme? È una stronza e presuntuosa.-
-Non parlare così di Tamy quando lei non c'è, altrimenti faccio in modo che ti spacchi la faccia chiaro?-rispose, secco, Niall.-Era distrutta cosa potevo fare? È mia amica, ha bisogno di una mano.
-E di qualcos'altro-aggiunse Harry, sorridendo. Quel ragazzo era incorreggibile.
-Cretino-fece Niall, tirandogli un pugno scherzoso sul braccio.
Lou si mise dalla loro parte, e, rivolgendosi a me e Zayn disse:-Dai ragazzi, non rompete. Nonostante la stronzaggine mi diverto con quella ragazza, e poi...chissà, magari avrò fortuna con lei.-Interessi personali...il solito Louis.
-Non se la prendo prima io...-ribattè il riccio, continuando a sorridere.
-50 sterline che me la faccio prima io.-disse Lou.
-Andata.-rispose Harry, stringendogli la mano. Quei due...
-Piantatela.-li riprese il biondo. -Finché ci sono io nessuno la tocca, chiaro?-
Si calmarono. Ma un paio di minuti dopo notai lo sguardo d'intesa che si scambiarono. La scommessa era sempre valida.



L'angolo della follia

Ehilà, dolcezze!!!
Forse come capitolo è un po' deludente vero? Comincio a pensare di essere bipolare...
Vabbè, cmq voglio ringraziare tutte le ragazze che mi seguono e recensiscono!!! Siete delle fighe, girls!!!
Se vi ispira lasciate un commento:)
Lots of love, T. xxx

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Capitolo 5
*** cap 5 ***


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Capitolo cinque: scoperta



Tamara's pov

Si strozzò con un boccone di carne.-Tu COSA?!-urlò, in italiano.
Le diedi un calcio sotto al tavolo:-Zitta, ci guardano tutti!-la rimproverai, lanciando occhiate nervose agli altri clienti. Noi italiani riuscivamo sempre a farci riconoscere.-Calmati, Gaia. Non dare la colpa a me, sono loro che hanno insistito, comunque ci passano a prendere alle tre.-aggiunsi ingurgitando l'ultimo boccone del roast beef.
Mi guardò sconvolta, gli occhi color cioccolato spalancati per l'ansia:-Ma è l'una e mezza!!! E non so cosa mettermi! E andremo a casa LORO! Oddio, oddio, oddio...è un sogno che si avvera!!!-era raggiante, sorrisi per la sua felicità. Non sapevo nemmeno dove fosse la casa di quei cinque scemi, la sera prima ero tornata in taxi ed era buio, perciò non mi ricordavo nulla. Improvvisamente nervosa la vidi cominciare a sistemarsi i capelli, mormorando qualcosa, inarcai le sopracciglia, non condividevo la sua eccitazione. Le ragazze, imprecai tra me e me. Non ero impaziente di rivedere Tomlinson, per non parlare di quel presuntuoso di Malik...
-È solo un gruppo di idioti-borbottai, esitai un attimo e poi ci ripensai-tranne Niall.-aggiunsi, glielo dovevo in fondo.
Mi lanciò un'occhiata maliziosa:-Che è successo con Niall?-disse dandomi una gomitata.
-Dopo.-replicai, sbrigativa.-Dai, andiamo a cambiarci.-Pagai il conto e andammo nelle nostre rispettive stanze. Aprii la valigia, non avevo ancora tirato fuori le mie cose; presi un paio di jeans sbrindellati, una T-shirt nera larga con su scritto il mio motto:

“Muore la pecora
Muore l'agnello
Muore il bue, e l'asinello
Muore la gente piena di guai
Ma i rompicoglioni non muoiono MAI!!!”

Chissà se i ragazzi avrebbero recepito il messaggio...troppo tardi mi ricordai che non sapevano l'italiano. Poi misi un'ampia felpa nera, rinunciai ai miei adorati anfibi, e indossai le superga nere, più comode. Recuperai il cellulare e lo accesi: nessun messaggio. Mi rattristai, non sapevo dov'era finito Matt quando ero tornata lui non c'era e non aveva lasciato nemmeno un biglietto. Passai mentalmente in rassegna le mie cose, per controllare di aver preso tutto: il portafoglio non mi serviva; il cellulare ce l'avevo; gomme, affermativo; chiave magnetica della stanza? Sì, c'era; coltellino per difesa personale? Presente. Bene avevo preso tutto. Feci per uscire e starnutii, cazzo, i fazzoletti! Tornai indietro e frugai nella borsa, sentii quello che sembrava un pezzo di carta e lo presi per gettarlo nella spazzatura, ma mi accorsi che era una foto. Rimasi a fissarla, pietrificata. Una vecchia foto in cui c'erano loro. E io. Eravamo insieme e ridevamo per qualche cazzata. I bei vecchi tempi, quando eravamo ancora amici. Rudy, Lallo, Alessio, Fede, Jaco...tutti insieme a me, amici inseparabili. Gli occhi mi si riempirono di lacrime, perché le cose avevano dovuto prendere quella piega? Gli volevo bene, nonostante tutto...Ricacciai indietro le lacrime e andai in bagno per truccarmi, così avrei avuto un buon motivo per non piangere. Uscii dal bagno e feci un respiro profondo, guardai l'orologio: le due e cinquanta! Cazzo, Tamara, datti una mossa! Prima di poter fare un passo la porta si spalancò. Due occhi scuri mi inchiodarono. Mi sentii mancare:-Matt!-mi precipitai verso di lui-Dov'eri finito?! Avevo paura che ti fosse successo qualcosa!-
Mi guardò, gli occhi infuocati:-Hai idea di quello che mi hai fatto passare?! Ti ho cercata per tutta Londra!!! Dove cazzo eri finita?!-strillò, arrabbiato.
-Io...di...scusa...be'...pensavo di averti lasciato un biglietto.-ero allibita.
-Sì, in cui hai scritto “Esco, a dopo, non preoccuparti.”...Esco dove?! Non preoccuparmi?! Tu ti ficchi sempre nei casini!!!-
-S...scusa...non pensavo fossi così preoccupato...sono stata a casa di Niall-balbettai. Oh, cazzo ma che avevo detto?!
-Ah, fantastico, e immagino che ci fossero anche gli altri! Così sei ufficialmente la loro troia personale!-esplose. Quelle parole mi colpirono come una pugnalata. Possibile che fosse così stronzo?
-Smettila! Non è vero! Non succederà mai, Niall è un tesoro, te l'ho già detto! Mi ha dato una mano a calmarmi e a tirarmi su di morale! Cosa ne sai tu? Sei solo capace di farmi soffrire!-Oh, accidenti! Io e la mia boccaccia!
-SOLO CAPACE DI FARTI SOFFRIRE?! CHI TI HA TIRATO FUORI DALLA MERDA IN CUI STAVI?! CHI TI HA ASCOLTATO E CONSOLATO SEMPRE?! CHI TI È RIMASTO SEMPRE VICINO?! CHI TI HA PROTETTA?! IO!!!-
A quel punto non ce la feci più a trattenermi:-PROTETTA?! NON HO BISOGNO DI PROTEZIONE! ME LA CAVO DA SOLA!!!-
-BUGIARDA!-urlò. Poi fece una cosa che non mi aspettavo: mi baciò, un bacio pieno di rabbia, odio, calore. Posai le mani sul suo petto, cercando di respingerlo ma era più forte di me, mi spinse contro la parete, schiacciandomi con tutto il suo peso. Mise una mano sul mio fianco mentre con l'altra ferma la faccia. Valutai la possibilità di tirargli una ginocchiata nelle palle, ma in quella posizione era impossibile. Spingevo con entrambe le mani ma era peggio di una piovra:-Per favore, Matt...basta...-bofonchiai contro le sue labbra, continuai a trattenere le lacrime. Il pensiero del trucco era fisso. Tornò a baciarmi, gli morsi la lingua e lui si ritrasse strillando per il dolore. Mi tirò un pugno sullo zigomo, caddi a terra, tramortita, lui mi fu subito addosso, le sue mani erano dappertutto. Mi affannai alla ricerca del coltellino e lo tirai fuori, aprendo la lama. Un liquido caldo mi bagnò la mano, lo osservai scioccata. Gli avevo ferito la mano con cui aveva cercato di strapparmi il coltello, sanguinava. Lo sentii sollevarsi e socchiusi gli occhi, confusa, scorsi una testa bionda: Niall. Me lo allontanò e lo stese con un cazzotto in pancia, seguito da uno in piena faccia. Fu troppo, chiusi gli occhi, il mio cervello rifiutava ciò che era appena successo.
Una voce mi chiamò:-Tamara? Tamy stai bene?-era da tanto che qualcuno non mi chiamava così.
Aprii gli occhi, Niall era chino su di me; sorrisi:-Sì, tutto bene.-
Mi offrì una mano, la presi e mi tirai in piedi:-Ah!-mi girava la testa, il mondo cominciò a dondolare, mi manco la terra sotto i piedi.
Niall mi afferrò in tempo prima che cadessi:-Lou!-gridò-Vieni a darmi una mano a portarla giù!-Oh, no. Lui no. Arrivò di corsa, pareva preoccupato.
-Cosa è successo?-chiese, ansioso.
-Te lo spiego dopo, dammi una mano.-E fecero per sollevarmi.
-No!-esclamai, volevo conservare la mia dignità.-Davvero, sto bene, datemi un attimo.-la terra smise di muoversi. Ora ero di nuovo lucida. Cercai di sorridere:-Bene, andiamo.-
Mi guardarono, circospetti, erano ancora preoccupati:-Sicura?-domandarono. Annuii, prendemmo l'ascensore e andammo a piano terra. Gaia era lì, a chiacchierare con Liam (il Dolcioso), Harry (il Puttaniere) e Zayn (il Montato). Quando videro il mio volto tumefatto e il livido che stava rapidamente comparendo sullo zigomo, ammutolirono. Gaia corse verso di me e mi abbracciò:-Cos'è successo?-domandò, nervosa.
-Sto bene, tranquilla, è stato un'incidente.-Niall sbuffò, non condivideva il mio punto di vista...-Be' quasi. Matt si è incazzato un po'...Lasciamo stare, ti racconto dopo.-Non volevo che quegli scemi sapessero i fatti miei, lei annuì e uscimmo dall'hotel. Solo allora notai com'era vestita: si era messa i pantaloni mimetici, strafighi, una maglietta aderente, una giacca stupenda e le sue fedeli all star bianche.-Io vado in macchina con Zayn e Liam...va bene?-annuii di nuovo e salii dietro vicino a Niall, mentre Bugs Bunny (alias Louis) si metteva al posto di guida e il Puttaniere gli si sedeva accanto. Niall si sporse verso di me, con una fascia nera in mano:-Non mi tirare un calcio nelle palle per favore.-disse, e mi bendò.
-Ma che cazzo...?-feci, tornando del mio solito umore.
-Nessuno deve sapere dove abitiamo.-spiegò la voce di Harry davanti a me.
-Ah.-Poi sentii due portiere aprirsi, piano, e Niall scivolare via dal posto accanto al mio. Andai nel panico:-Niall? Dove sei?-
-Qui.-disse la sua voce, davanti a me. Le portiere si richiusero. Oh, no...adesso avevo il Puttaniere vicino.
-Ciao bellezza.-mi sussurrò all'orecchio.
-Stammi lontano.-feci, addossandomi alla portiera. -Perché cazzo sei venuto qui?!-
-La sua faccia...e i suoi capelli sono i più riconoscibili attraverso il parabrezza...saremmo assaliti dalle fans.-spiegò Louis.
Mugolai contrariata, incrociando le braccia. Che stupida scusa. Sentii la sua mano accarezzarmi la coscia, la schiaffeggiai cercando di scostarmi. -Non la dai mai vero?-ridacchiò-Dormi dolcezza, fatti un sonnellino, ci metteremo un po'.-
-Non ci penso nemmeno.-replicai.
-Come preferisci.-rispose, ero irritata da quella risposta, ma senza un buon motivo perciò lasciai correre.
Dopo quello che mi sembrò un tempo infinito, arrivammo. Feci per togliermi la benda ma la presa salda delle mani di Harry, mi bloccò:-Ferma lì, cosa credi di fare?-sembrava una domanda trabocchetto.-Prima entriamo nell'appartamento, poi ti tolgo la benda.-Sbuffai. Mi condusse fuori dall'auto, circondandomi la vita con un braccio, la mano scivolò più in basso. Lo pizzicai, forte:-Ahia!-esclamò.
-Rifallo se hai il coraggio.-sibilai. -Gaia sei lì?-chiamai, dovevo assicurarmi che ci fosse ancora.
-Sì, Tam, sono qui.-disse, credo a qualche passo di distanza. Ci condussero in un'ascensore e, finalmente, dentro l'appartamento; ci tolsero le bende, la luce era troppo forte. Strizzai gli occhi, e mi ritrovai la faccia di Louis a pochi centimetri dalla mia. -Ah!-esclamai, sorpresa, e mi tirai indietro velocemente. -Mi vuoi far prendere un colpo?-chiesi, ansimando per lo spavento.
-La mia bellezza è troppo per te?-domandò, sorridendo.
-Vaffanculo Lou.-borbottai.
-Carenza di immaginazione? Mi hai mandato a fanculo circa un centinaio di volte...-replicò, davvero irritante.
-E lo rifaccio, problemi?-ribattei irritata.
-Nah, mi diverto quando fai la cazzuta...-il sorriso si allargò.
-Fanculo...-
Rise. Poi calò un silenzio imbarazzato. Harry sorrise, adesso che intenzioni aveva il puttaniere?-Facciamo il gioco della bottiglia?-disse, rivolto a tutti noi.
Lo guardai, convinta che scherzasse. Ma lui ricambiò lo sguardo, continuando a sorridere:-Parli sul serio?! Non lo faccio da quando avevo dieci anni!-
-Dai, sì, facciamolo.-gli diede corda Bugs Bunny, seguito dal resto della banda. Io e gaia ci scambiammo un'occhiata scettica ma alla fine cedemmo. Ci sedemmo sul pavimento del salotto in cerchio, a gambe incrociate. Louis prese una bottiglia di birra vuota dalla cucina e la piazzò al centro. -Chi comincia?-chiese Harry.
-Chi ha proposto il gioco.-risposi, svelta. La fece ruotare velocemente, quella rallentò e si fermò su Louis, che mi fissava con un ghigno. -Abbraccia Gaia.-ordinò il Puttaniere. Bugs Bunny si alzò e mi scavalcò per raggiungere Gaia, che, rossa in faccia, si era alzata a sua volta per farsi abbracciare. Poi toccò a Liam, dopo un paio di giri il collo della bottiglia si fermò pigramente verso Zayn. -Balla.-ordinò Payne, e Malik fece una serie convulsa di movimenti; almeno non ero l'unica imbranata. Fu il turno di Gaia che beccò il Dolcioso. -Dimmi che non sono una merda.-fece lei, alzai gli occhi alcielo, la sua solita, favolosa autostima.
-Sei fantastica-ribattè lui, dandole un bacio sulla guancia. Finalmente era arrivato il mio turno, la mossi velocemente pregando che beccasse Niall. Niente da fare, di nuovo il Montato.-Ce l'avete con me?!-fece lui, esasperato. Aveva una maglietta bianca che mi fece venire un'idea:-Girati.-dissi. Mi guardò sospettoso e si voltò. -Tranquillo non ti voglio inculare-sbuffai. Presi un pennarello nero dalla tasca e feci cenno agli altri di stare zitti. Gli scrissi sulla schiena “Sono Zayn Malik, il numero uno dei presuntuosi pezzi di merda, prendetemi a calci” Scoppiarono tutti a ridere, e il Montato ringhiò:-Cosa cazzo hai fatto?-si voltò a guardarmi e vide il pennarello-Cosa cazzo hai scritto?!-Si tolse la maglietta e se la mise davanti alla faccia per leggere. Poi tornò a voltarsi verso di me, incazzato come non mai:-Tu, stronza! Mi hai rovinato la maglietta idiota!-ero piegata in due dalle risate. Mi si avvicinò:-Fallo un'altra volta e ti ammazzo...-mi minacciò.
Lo osservai attentamente, aveva proprio un bel fisico, il ragazzo:-Uuuuh, che paura!-lo sfottei.
-Fanculo.-borbottò, e andò a prendersi un'altra maglia. Quando tornò si era calmato leggermente e Liam e Harry gli diedero una pacca sulla spalla, per consolarlo. Toccava a Niall che puntò Harry e sorridendo, ordinò:-Fai la verticale.-Styles fece una smorfia, andò verso il muro e eseguì, mi avvicinai a lui di soppiatto e gli feci il solletico sulla pancia. Crollò addosso a me, ridendo come un pazzo, ora mi ero vendicata. Era il turno di Louis, la bottiglia fece un paio di giri lenti e si fermò su di me. Ma porca puttana...Fece un sorriso a trentadue denti e disse:-Dì che uscirai con me.-
Ci pensai, cercando disperatamente di trovare una via di fuga. In fondo si trattava di dirlo non di farlo. Sorrisi in risposta, rassicurata:-Uscirò con te.-Parve sorpreso dalla mia risposta, ma si riprese subito e mi fece l'occhiolino, compiaciuto. Povero illuso. Toccava di nuovo a Harry, fece girare la birra velocemente, rallentò e il collo si fermò puntando verso di me, sbuffai, ma cosa avevo fatto di male?! Mi fissò intensamente, poi chiese agli altri, gentilmente:-Potete uscire un attimo dalla stanza?-Non prometteva nulla di buono. I ragazzi annuirono, mentre Niall e Lou lo guardavano sospettosi e Gaia mi fissava preoccupata; uscirono tutti. Noi due ci alzammo e lui si avvicinò pericolosamente a me. -Baciami.-mi soffiò in un orecchio. Deglutii, non potevo tirarmi indietro. Quegli occhi verdi, quello sguardo...lo conoscevo bene, era lo stesso di Lallo. Gli posai una mano sulla spalla e alzai la testa, avvicinando il viso al suo. Esitai e a quel punto non aspettò più, annullò la distanza fra noi due e posò le sue labbra sulle mie. Dopo una frazione di secondo feci per separarmi da lui, ma non era quello che voleva lui. Capii che voleva un vero bacio. Mise una mano sulla mia schiena e l'altra fra i miei capelli, trattenendomi. La sua lingua si fece strada fra le mie labbra e cominciò a giocare con la mia. Abbandonai la ragione e iniziai a ricambiare il bacio. Inarcai la schiena addossandomi di più a lui, gli circondai il collo con entrambe le mani, muovendomi insieme a lui. Cosa stavo facendo?! Perché non mi fermavo?! E soprattutto perché non volevo fermarmi?! Ignorai la mia coscienza e continuai a limonarlo con entusiasmo famelico. Nella mia mente apparvero i ricordi di quello che mi aveva detto Matt e fu come se mi avessero gettato un secchio d'acqua ghiacciata in testa. Mi fermai e mi staccai da lui, schifata da quello che avevo fatto. Avevo pomiciato con uno che conoscevo da un giorno, un puttaniere! Che per di più assomigliava a Lallo! Ma avevo dei bachi nel cervello, mi sentivo più troia che mai...Lui invece pareva entusiasta:-Avremmo dovuto farlo prima no?-disse, con voce seducente. No! Non ci dovevo cascare, non stavolta! Si avvicinò di nuovo circondandomi con le braccia, sentii che aveva infilato una mano sotto la felpa. Lo respinsi:-No! Stammi lontano Harry! Quello che è successo un attimo fa...è stato uno sbaglio, scusa, non so cosa mi è preso...-
Tornò ad avvolgermi con le sue braccia, sorridendo malizioso:-Uno sbaglio molto sexy.-sussurrò.
-Uno sbaglio senza aggettivi-replicai, dura.
Mi baciò il collo:-Dov'è il problema piccola? Mi sembra di piacerti...-Quella frase, quella dannata frase...la stessa che aveva pronunciato lui, che avevano mormorato loro. Gli tirai una potente ginocchiata nelle palle, si piegò in due, trattenendo il respiro:-Ma sei deficiente?!-sibilò, rosso in faccia.
Cadde in ginocchio tenendosi il pacco, proprio mentre gli altri tornavano; Lou lo guardò, divertito:-Le hai chiesto un servizio di castramento completo?-
Gli lanciai un'occhiataccia:-Taci, Tomlinson, o te lo cucchi anche tu!-
Le sue mani raggiunsero subito i gioielli di famiglia:-Mi servono, tesoro!-fece, con finta espresione disperata. Risero tutti, poi Liam chiese a Gaia di andare in camera sua, lo guardai male. -Tranquilla non te la tocco, ce l'ho già la ragazza.-E salirono ridendo, Niall era scomparso in camera sua. Rimasi in salotto con Zayn, Louis e Harry; il pakistano si sedette sul divano, seguito da Bugs Bunny, e accese la tv. Io e il Puttaniere restammo in piedi, a scambiarci occhiate assassine. Sobbalzai quando sentii il kebabbaro urlare:-Ma dai, cosa fai!Dai che è libero, passagliela! Ecco, bravo...dai che ci sei quasi...non c'è nessuno in porta, su...NOOOO!!! Ma sei imbecille come cazzo hai fatto a mancarla?!-arrivai alle loro spalle e sbirciai lo schermo, calcio! Questi ragazzi andavano rieducati! Presi il telecomando e mi sintonizzai sul canale dell'NFL, Baltimore contro San Francisco. Fantastico! Zayn si voltò, scocciato e sorpreso:-Football americano?-chiese, con un sopracciglio sollevato.
-Dieci volte meglio del tuo calcio.-ribattei, facendogli la linguaccia. Fui distratta dallo schermo: i Baltimore stavano per fare l'ennesimo touchdown. Il kebabbaro mi tolse il telecomando di mano e tornò sul canale del calcio. Lo guardai, irritata:-il football americano è lo sport per eccellenza, molto più coinvolgente del vostro palloso calcio.-dissi, incazzata.
-Il football americano è lo sport per eccellenza, molto più intelligente del vostro palloso calcio, gne gne gne...-mi imitò lui, con la voce da bambinetta cretina.
Mi venne un'idea:-Sono un coglione presuntuoso.-dissi, certa che l'avrebbe ripetuto senza pensarci.
E così fece:-Sono un coglione presuntuoso.-mi scimmiottò di nuovo, con la vocetta stridula. Poi si rese conto di ciò che aveva detto e scattò in piedi, infuriato; mi allontanai di un paio di passi e scoppiai a ridere fino alle lacrime. Zayn marciò verso di me, ma Louis si frappose fra noi due:-Ehi, ehi, stiamo calmi.-
-Se non ci fosse Louis a difenderti ti spaccherei il culo, ragazzina.-
-Uh, ma davvero, piccolino? Riusciresti a malapena a farmi il solletico...-lo canzonai.
-Brutta...-fece lui cercando di aggirare Bugs Bunny, che lo prese per le spalle.
-Non fare cazzate, calmo amico, non ne vale la pena.-cercò di farlo ragionare.
Gli lanciai un'occhiataccia, irritata, mi stava rovinando il divertimento. Gli tirai un coppino, forte:-Non ti intromettere Tomlinson.-sibilai. Mi ignorò, allora passai all'attacco:-malik, piccino vuoi il ciuccio?-lo provocai, sorridendo.
Aveva gli occhi infuocati:-Sta zitta, troia!-
Ma non avevo intenzione di fermarmi, mi stavo vendicando di Harry su di lui. -So già cosa ti dirà la tua ragazza...-e poi, con voce dolce e zuccherosa, cantilenai:-Zayn, tesoro, culettino d'oro!-e mi ammazzai dalle risate. Harry e Louis si trattenevano a stento mentre sotto l'abbronzatura vidi il Montato arrossire. Centro! Superò Tomlinson e mi raggiunse, prendendomi per le spalle e scuotendomi come un cuscino:-Credi di essere divertente?! Di sapere tutto?! Tu non sai niente. Sei solo una marmocchia frustrata, una puttanella stitica! Nessuno ti vuole perché tenerti tra le braccia sarebbe come tenere una colonna di marmo, nessun ragazzo ti vorrà mai baciare, sei troppo pallosa. Andare a letto con te sarà come scoparsi un sacchetto di piselli surgelati Findus!-
Lo guardai improvvisamente dura:-Cosa ne sai tu? Una colonna di marmo dici? Chiedi un po' al tuo amico.-dissi indicando Harry con un cenno.-Styles a quanto pare ama le ragazze pallose. Il frustrato qui sei tu, Malik, addio.-e uscii. Lontano da quella casa, lontano da quei tizi che mi stavano rovinando la vita.

Il giorno dopo...

Matt non si era più fatto vedere, meglio così. Era l'una e Gaia era ancora nella sua stanza a dormire. Sentivo che dovevo sfogarmi; misi il bikini blu e andai nella piscina dell'hotel, era ora di pranzo e non c'era nessuno. Cominciai a farmi delle vasche a stile libero, senza pensare, senza curarmi del mondo esterno. Dopo un po' mi calmai e, stanca, uscii dalla piscina; guardai l'orologio, le tre. Cazzo mi dovevo muovere, mi voltai per cercare l'asciugamano e vidi Zayn in piedi a qualche passo da me. Mi fissava, immobile, pareva scioccato come se avesse visto un ufo. Realizzai di essere in costume e, rossa di vergogna, abbassai lo sguardo sui miei piedi, pregando che lui evaporasse. Cosa diavolo ci faceva qui?! Si schiarì la gola, nervoso e imbarazzato. Una voce da lontano mi fece alzare lo sguardo.
-Ehi, amico, l'hai trovata?-gridò Bugs Bunny. Oh, no, ci mancavano solo gli altri. Si bloccarono dietro di lui, guardandomi a bocca aperta. Accidenti! Mi guardai intorno alla disperata ricerca del mio asciugamano, era accanto a Zayn...ma dovevo proprio metterlo lì?! Mi avvicinai e lui me lo porse, standomi lontano ed evitando qualsiasi contatto. Apprezzai. Continuavano a guardarmi ipnotizzati, Niall compreso.
Mi avvolsi nell'asciugamano:-Be'? Vi siete addormentati? O avete improvvisamente scoperto di essere etero?-esclamai, acida. Mi infastidiva quello sguardo, avevo sempre cercato di nascondere il mio corpo, soprattutto il seno e ora gli sforzi erano stati inutili; mi sentivo molto a disagio. Si ripresero, pur continuando a tenere lo sguardo su di me. Bruttissima situazione...

Harry's pov

Dio, che schianto! Non pensavo ci fosse tutta questa sostanza, dalle facce dei miei amici intuivo di non essere l'unico. L'ultimo residuo di rancore per il calcio nelle palle della sera prima era sparito.
Dopo che se n'era andata eravamo in silenzio, poi avevamo deciso di riappacificarci; avevamo esagerato sia io che Zayn ed eravamo venuti qui per calmarla e scusarci. Non sapevamo di trovare un simile spettacolo, cazzo! Nascondeva bene i suoi pregi, bel culo, tette fantastiche, davvero un fisico niente male. Disse qualcosa, di sicuro una battuta acida, ma ero troppo scioccato e intontito per sentirla. Niall e Zayn invece la sentirono perché parvero accigliarsi. Poi il biondo scoppiò a ridere e il pakistano restò in silenzio, a pugni chiusi. Era un tipo irascibile, il nostro Zayn.-Che ha detto?-chiesi sottovoce a Lou.
Si girò appena e ripetè le parole pronunciate dalla bruna. Minchia, era davvero una dura, ora capivo perché Malik si fosse incazzato, ci aveva dato dei finocchi! Non sapeva proprio con chi aveva a che fare.
Decisi di contenere anch'io la mia rabbia e le sorrisi, raggiunsi Zayn e gli poggiai una mano sulla spalla, per incitarlo a parlare. Deglutì:-Siamo venuti qui, io e Harry, per chiederti scusa. Ieri abbiamo esagerato, ci dispiace.-
Studiai il suo viso, cercava di mantenere l'espressione dura ma si era raddolcita. Alla fine cedette:-Scuse accettate. Ho esagerato anch'io con te Malik, e con te, Styles.-oh, faceva la grande chiamandoci per cognome. Esitò, poi si avvcinò e gli tese la mano.-Prometto che cercherò di essere più gentile...be' quasi.-sorrise. Era ancora gocciolante ma la mano pareva asciutta. Lui la strinse, dopo la porse a me. La presi delicatamente, aveva una stretta salda, la pelle fresca e liscia. Ritirò la mano, imbarazzata:-Ehm...io andrei in camera mia a sistemarmi...perché non andate da Gaia? Arrivo il prima possibile.-Annuimmo e ci dirigemmo verso i due ascensori dell'hotel. In uno entrarono i ragazzi, nell'altro io e Tamara; mi stava lontano, temendo anche il minimo contatto.
-Senti mi dispiace davvero per ieri...ricominciamo daccapo, ok?-dissi, rompendo il silenzio.
Scosse la testa:-È colpa mia, scusa per la ginocchiata. È che...il tuo sguardo era uguale a quello...di un ragazzo che conoscevo.-
Sentivo che non era ancora pronta a parlare, le circondai le spalle con un braccio, si irrigidì. Poi si lasciò andare, poggiando la testa sul mio petto, mentre le lacrime scendevano, copiose. -Shhh, shhh, piccola. Ci sono qua io, sei al sicuro, tranquilla.-Alzò la testa e mi guardò negli occhi. L'ultima lacrima le rotolò giù per la guancia, l'asciugai con il pollice:-Non so cosa ti ha fatto quel bastardo, ma sappi che tu vali molto più di lui. Capito?-annuì.
Era il nostro piano, lei si staccò da me e uscì dall'ascensore. -Tamara-la chiamai, con voce roca. Si voltò, gli occhi rossi, la raggiunsi in un lampo. -Sei bellissima.-sussurrai. Le misi una mano sotto il mento e le alzai il viso, inchiodandola con i miei occhi verdi. Poi la baciai, questo bacio non aveva nulla a che fare con quello del giorno prima. Era delicato, dolce, sincero; ricambiò, questa volta senza sottrarsi. Entrammo nella sua stanza, allacciati, chiudendoci la porta alle spalle.

To be continued...



L'angolo della follia

Oppagangamstyle!!! *salta per il salotto, ballando al ritmo della musica, inciampa nel tappeto e riesce a sbattere la faccia per terra e contemporaneamente la schiena sul bracciolo del divano. Si rialza e torna, dolorante, a scrivere.*
Altro che follia, qua c'è il delirio!!! Scusate per il ritardo*prega in ginocchio sui ceci* ma ho avuto dei casini in generale...scuola, ragazzi, famiglia e cazzate varie...
Piaciuto il capitolo? L'ho fatto finire prima della scena hot (o forse non ci sarà? Chi lo sa?)...sono crudele, lo so:)
Recensite, please. Ve prego,ve imploro!
Muchas gratias!!!
Un saluto affettuoso alla mia bf, Gaia, vi consiglio di leggere la sua storia “my heart beats like your”:) è davvero fantastica!!!
Consiglio anche:
Capodanno a Holmes Chapel_ Di GirlsWithOneEye_
Do you need me? Di Mirii_Directioner
Grazie di nuovo, dolcezze! Statemi bene!
Baci, T.D.

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Capitolo 6
*** Cap 6 ***


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Capitolo sei: una scopata non fa male a nessuno, no?



Harry's pov

Ci buttammo sul letto, continuai a baciarla, improvvisamente eccitato, come lei. Le tolsi l'asciugamano di dosso mentre lei mi sfilava la maglietta. Studiò i miei tatuaggi e mi guardò, rimproverandomi:-Ma farsi un tatuaggio intelligente o decente no, eh?-ridacchiò, ironica.
La zittii, posando di nuovo le labbra sulle sue, sentii le sue mani fra i miei capelli, mentre ricambiava il bacio con foga. Poi si mise sopra di me e mi sfilò velocemente i jeans, lanciandoseli alle spalle, quando notò la mia erezione, evidente anche attraverso i boxer, scosse la testa:-Sei peggio di un ragazzino, Harry, ti ecciti con nulla.-
Risi:-Lo prendo come un complimento, dolcezza.-Sbuffò, poi si chinò su di me, baciandomi il petto e scendendo lentamente fino all'elastico dei boxer. Ribaltai i ruoli e mi posizionai sopra di lei, appoggiandomi sui gomiti per non pesarle. Le sfiorai il collo con le labbra, mentre con movimenti esperti le slacciavo il reggiseno del costume. Le mordicchiai un capezzolo, facendola gemere, ingaggiammo una sfida per levarci la biancheria. Vinsi io, lei era troppo lenta, e ridacchiammo per quel gioco sensuale. Feci scivolare la mano sulla sua pancia piatta, fino a raggiungere la sua intimità; mi abbassai per baciarla, delicatamente. Tornai a guardarla in viso, con la testa fra le sue gambe: era arrossita. Mi spostai per essere di nuovo faccia a faccia con lei, rimanemmo a guardarci; dopo un attimo di esitazione le passai una mano sulla guancia bollente. Fece un respiro profondo e mi baciò, lo interpretai come un assenso e tornai ad accarezzare il suo corpo fresco. Mi cinse la vita con le gambe, facendo scontrare i nostri bacini. Entrai piano in lei, cercando di farle il meno male possibile, per poi aumentare sempre di più il ritmo delle spinte. La stanza si riempì di gemiti, finché venimmo insieme, urlando il nome l'uno dell'altra. Rotolai su un fianco, sfinito. Cazzo, era davvero brava a letto. Mi accostai a lei, sorridendole, non era più rossa, ora.
Ricambiò il sorriso, accarezzandomi la guancia:-È stato...wow...è stato fantastico.-sussurrò, sfiorando con le dita il mio uccello.
Il mio sorriso si allargò:-Anche tu non sei stata male-la presi in giro.
Mi diede uno schiaffo sul braccio, piano:-Scemo...-disse, ridendo.
Feci scorrere la mano sua coscia, vidi i suoi occhi inumidirsi. -Ehi...-mormorai-Che c'è piccola?-
Si accoccolò contro il mio petto, mentre le lacrime continuavano a scendere:-Cosa cazzo abbiamo fatto, Harry?-chiese, la voce rotta.
Mi resi conto di non aver usato precauzioni. -Merda...-borbottai.-Pensi di essere incinta?-domandai, preoccupato.
Scosse la testa:-Impossibile, prendo sempre la pillola, da quando...-e tornò a singhiozzare.
Mi rilassai, meglio così, niente problemi. Ma allora perché cazzo stava piangendo? -Cosa vuoi dirmi, Tam?-
Affondò la testa nella mia spalla:-Non dovevamo farlo, non ci conosciamo nemmeno, mi sento una troia...e se gli altri lo scoprissero? Cosa direbbe Matt? Cosa mi farebbe? E i ragazzi...e Niall...-
Soffocai la sua angoscia premendo le labbra sulle sue:-Shhh! Non lo dire, non ci pensare, è stata solo un'avventura, un 'avventura fantastica, non ti preoccupare. Non lo deve sapere nessuno.-apparte Lou, pensai, mi doveva 50 sterline.
Sul suo volto spuntò un sorriso poco convinto:-Giusto, una botta e via...-Sentii un peso allo stomaco, perché mi sentivo così in colpa per quella ragazza? Me ne ero fatte tante, quindi qual era il problema? Mica l'avevo stuprata, era consensuale no? Cercai di convincere me stesso che non avevo fatto nulla ma non servì. Mi alzai, cominciando a recuperare i miei vestiti.
-Te ne vai già?-chiese, delusa, gli occhioni sgranati, sembrava proprio una bambina.
Annuii, cercando di resistere all'impulso di rimanere:-I ragazzi si staranno chiedendo che fine ho fatto...-
Mi fece la linguaccia, mettendo il broncio:-Vai, vai, da bravo...torna pure dai tuoi amichetti frocetti...-ghignò.
Sollevai un sopracciglio lo stesso ghigno stampato in faccia:-Froci dici? E com'è che sbavavano quando ti hanno vista in costume?-
Sbuffò, irritata, mentre un lieve rossore le invadeva le guance:-Stavano fissando il culo di Zayn...d'altronde pensavo che vi divertiste insieme, voi, no?-il senso era chiaro.
Sorrisi, stando al gioco:-Come no, piccola...se fossi frocio non sarei così bravo a far godere una ragazza...-
Mi fece il dito medio. Poi tornò seria:-Parlando seriamente...perché eravate così sorpresi? Pensavate fossi un trans o una obesa?-
Rimasi zitto, un silenzio eloquente. Mi tirò un cuscino che schivai facilmente:-No, dai, trans no...ma se una si veste così è per nascondere il proprio corpo, quindi un po' sovrappeso lo è...e invece, sei...cazzo, sei figa-le sorrisi.
Abbassò lo sguardo:-Mi sono sempre vergognata del mio corpo, e poi, viste le mie esperienze con i ragazzi preferisco nasconderlo.-Mi maledissi per essermi dimenticato della sua situazione, dovevo starci più attento. Mi infilai la maglietta, scompigliando i miei capelli irriducibili. Si alzò anche lei e tirò fuori dalla valigia un completo intimo nero, se lo mise, contrastava in maniera assurda con la sua carnagione pallida. Era davvero sexy, cazzo, rischiavo di eccitarmi di nuovo. Infilai velocemente i jeans per evitare che lo notasse, troppo tardi. -Sei insaziabile, Styles, eh?-
Grugnii in risposta, poi sorrisi:-Che ci vuoi fare? Sono troppo per chiunque, sono il sesso in persona.-ribattei, malizioso. Mi avvicinai a lei, al diavolo le regole! Me la volevo fare di nuovo e che cazzo!
Le baciai il collo ma lei mi respinse dolcemente:-Non era una sola avventura?-disse, ironica. Crudele.
Ridacchiai:-C'è sempre un'eccezione alla regola piccola, se diventassimo scopamici? Sei una vera bomba a letto, riesci a tenere testa al sottoscritto.-
-E non hai ancora visto niente...-sussurrò, pensierosa. Inclinò la testa da un lato, guardandomi negli occhi:-Va bene.-acconsentì.-Solo sesso, ok? E non lo deve sapere nessuno.-
Annuii:-Perfetto.-dissi, soddisfatto.
-Ora devi andare, bello. Muovi il culo!-
Cominciai a sculettare per la stanza, mentre lei mi guardava come se fossi impazzito:-Mi hai detto di muovere il culo, no?-E scoppiammo a ridere insieme. Finii di vestirmi, uscii dalla porta e mi diressi verso la stanza di Gaia, davanti alla quale mi stavano aspettando i ragazzi.

Louis' pov

Eravamo impazienti. Dove cazzo era finito?! Era mezzora che stava in ascensore, o ovunque fosse con Tamara. Ci raggiunse camminando velocemente:-Scusate, ragazzi...Siamo rimasti chiusi in ascensore.-spiegò ansimando il riccio. Notai che aveva la lampo dei jeans abbassata, no, non era possibile...Che il ragazzino mi avesse battuto sul tempo?
Mi trascinò in disparte per un braccio:-Mi devi 50 sterline.-fece un sorrisetto furbo.
-Maledizione...-borbottai, come cazzo era riuscito a farsi quella tigre?
-Sarà per la prossima volta Lou...-ridacchiò.
-Aspetta...-dissi, alzando le mani-Chi mi dice che te la sei fatta davvero? Sei stato via due minuti, potresti averci solo provato.-
Fece spallucce:-Chiedilo a lei.-
Alzai gli occhi al cielo:-Seee, come no, subito guarda...vado lì da lei e le faccio “Ti sei scopata Harry?”...ma per favore...-sbuffai.
Rise:-In effetti...Be' come faccio a dimostrartelo? Siamo amici, dovresti fidarti.-Ci guardammo negli occhi per un attimo, stava dicendo la verità.-Ti dico uno scoop-aggiunse.
-Cosa?-chiesi, allarmato.
-D'ora in poi lei sarà la mia piccola scopamica.-m'informò, con un ghigno stampato in faccia.
Strabuzzai gli occhi:-Quella belva assetata di sangue che c'ha dato dei froci, delle merde è la tua scopamica?!-esclamai, incredulo, annuì compiaciuto.
-Ragazzi vi date una mossa?!-ci chiamò Liam, che aspettava solo di rivedere Gaia.
Bussammo alla sua porta e venne ad aprirci in camicia da notte:-Oh, cazzo!-esclamò e ci sbatté la porta in faccia. -Un secondo!-gridò da dietro la porta. Queste ragazze italiane erano davvero timide...
-Vuoi che venga a darti una mano a vestirti?-chiesi, appoggiandomi alla porta.
-Fanculo, Louis.-urlò, ridendo.
-Vado a ripescare Tam.-disse Niall e si diresse lungo il corridoio verso la stanza della mora.

Niall's pov

Arrivai di fronte alla porta; mi passai una mano fra i capelli, nervoso, la visione di Tamy in costume mi ballava ancora davanti agli occhi. Non me l'aspettavo proprio che fosse così gnocca. Conoscendo Harry non erano rimasti a parlare nell'ascensore, sperai di avere torto, non volevo che lei diventasse una delle tante troiette che lui si era fatto. Bussai piano:-Tamy?-la chiamai sottovoce. Mi aprì la porta, vestita e sorridente, la accolsi fra le mie braccia, contento che finalmente fosse di buonumore. -Tutto ok, tesoro?-chiesi, forse troppo protettivo.
-Certo-rispose, il sorriso splendente non aveva abbandonato il suo viso.-Mai stata meglio.-Gli occhi luccicavano, quei particolari occhi multicolor, con varie tonalità di verde, giallo e marrone.
-Raggiungiamo Gaia?-domandò, prendendomi per mano. Annuii, sorridendole in risposta. Stavamo davvero diventando amici, chi l'avrebbe mai pensato dato che fino all'altro giorno mi dava della merda? Scoppiai a ridere, ripensandoci e lei mi guardò, basita.
Scossi la testa:-È solo che tu...io...i ragazzi...-cercai di dire, piegato in due dalle risate.
Mi guardò, sembrava davvero preoccupata:-Chiamo uno psichiatra? Credo ci voglia la camicia di forza...-e cominciò a ridere anche lei. Non riuscivamo più a fermarci, ci accasciammo a terra, sfiniti, poi sentii un suono strano, simile al verso di un maiale sgozzato. La guardai, allibito. -Accidenti-disse-mi è...hic...venuto il singhiozzo.-I nostri sguardi si incontrarono e tornammo a ridere fino a farci venire le lacrime agli occhi.


L'angolo della follia

Hi everybody!
Lo so, è un po' più corto del solito, ma mi è passata momentaneamente l'ispirazione...spero di recuperarla presto comunque!!! Piaciuta la novità fra Tam e Harry? Personalmente la trovo un po' esagerata...sì, lo so che l'ho scritta io...che ci volete fare, sono matta fino al midollo...no, aspettate un momento, non sono mica un panino!(avete presente....la midolla del pane, da noi si usa dire così...) Ok, sto sclerando del tutto, veniamo alle cose serie: vorrei ringraziare tutte quelle che mi hanno recensito (anche se una delle recensioni fantastiche dell'ultimo capitolo è sparita misteriosamente...), quelle che mi seguono e la mia best, Gaia, che riesce a reggermi nonostante spari cazzate a manetta! Poi vi chiedo un favore: potreste lasciare una piccola, minuscola, infinitesimale recensione? Ho bisogno dei vostri pareri e consigli per continuare, altrimenti mi blocco! Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai...per favore!!!
Thanks, girls. I love you so much.
Bye, The_Death

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Capitolo 7
*** Cap 7 ***


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Capitolo sette: il passato





Tamara's pov

Eravamo seduti al tavolo di un bar, chiacchierando, be' nel mio caso bisticciando, come al solito.
-Che ne dite di andare alla disco stasera?-propose Louis, ammiccando verso di me. Risposi con una smorfia, detestavo le discoteche da un anno a questa parte, ero diventata un orso. Troppa gente, troppa droga, troppo casino, troppi maniaci che tentavano di scoparti. Non se ne parlava, stavolta non avrei ceduto.
-No grazie.-dissi, acida.
-Io ci vengo volentieri.-s'intromise Niall che, come al solito, si stava ingozzando di patatine.
-Taci tu, biondo.-lo apostrofai.
-Io pure.-intervenne Zayn, che egocentrico quel ragazzo.
Liam lanciò un'occhiata speranzosa a Gaia:-Tu vieni, vero?-Ridacchiai sotto i baffi, che tenero quel ragazzo, lei mi guardò un attimo, le concessi un sorriso incoraggiante.
-Credo che sarò anch'io della partita.-rispose, sorridendo timidamente.
-Dai non fare l'asociale, piccola.-mi incitò Harry, che era alla mia sinistra; cercai una via di fuga ma ero intrappolata tra lui e Niall.
-Fanculo Harry, non ci vengo e basta.-ribattei, ferma. Non mi avrebbe convinto.
-Su, fai la brava...-disse, circondandomi le spalle con un braccio.
Me lo scrollai di dosso:-Styles, leggi le mie labbra: ENNE.O.-replicai, scocciata.
-Per favore, in nome della nostra nuova e speciale amicizia.-mi sussurrò all'orecchio.
-Va bene.-mi arresi, non era giusto mi stava ricattando.-Ma giusto per mezzora poi me ne vado, intesi?-chiarii.
Frugai nella borsa alla ricerca di una chewing-gum e mi ritrovai in mano un cilindro minuscolo di carta ricoperto di scotch. Lo avvicinai agli occhi per capire di che si trattava, un tuffo al cuore, era una sigaretta. Una sigaretta finta di quelle che si fanno alle elementari.

***
Ero nascosta dietro un albero, in atteggiamento da fica: giacca di jeans aperta, occhiali da sole, Big Babol in bocca, sigaretta finta in mano. Avvicinai il polso alle labbra e parlai nell'orologio:-Qui agente 009, il bersaglio è uscito dall'appartamento, comincia la fase di pedinamento!-
Da dietro un albero accanto al mio sentii la risposta di Fede e Jaco:-Ricevuto agente 009, partiamo! Qui agenti 003 e 006, passiamo e chiudiamo!-E si lanciarono all'inseguimento di Michelle, ridendo. Avevamo sette anni ed eravamo già amici, noi tre.
***


-Tamara? Ehi troietta, mi hai sentito?-mi chiamò il Montato.
-Cosa?-feci, ridestandomi. I ricordi rischiavano di riaprire le vecchie ferite, meglio concentrarsi sul presente.
-Ti ho chiesto che squadra di calcio tifi!-esclamò, leggermente offeso. Gaia parlava con Louis e Liam, indifferente, odiava il calcio.
Scrollai le spalle:-Tifo la Fiorentina ovviamente.-dissi, alzando gli occhi al cielo. Oh, no...questa frase portava con sé un altro ricordo...

***
Era passato un anno. Era il giorno in cui avevo veramente conosciuto Lallo e Alessio.
Scesi in cortile per la ricreazione lunga, guardandomi intorno e cercando di decidere con chi giocare. Con le altre bambine di classe mia non mi andava proprio, stupide ragazzine fissate con il circolo Winx-Witch-MweMwe & co. Sono sempre stata un maschiaccio, anche se ogni tanto guardavo quei cartoni, giocare alle fatine non era proprio il mio genere. Vicino alla rete arancione che delimitava l'area di costruzione di uno scivolo, vidi i ragazzi di classe mia, insieme ad altri della A, tirare rigori in una porta segnata da due magliette buttate a terra. Mi calcai il berretto della Fiore in testa e mi avvicinai a loro, facendo finta di niente:-Ehi ragazzi, posso giocare?-esclamai, amichevole come sempre.
Lallo mi venne incontro, un sorriso abbagliante stampato in faccia, gli occhi verde acqua mi studiavano, curiosi:-Certo, dolcezza.-
Arricciai il naso:-Dolcezza a chi?-
Gli fregai il pallone e lo calciai in porta, Alessio si buttò a destra ma la palla entrò. -GOOOOOOL!!!-strillai, correndo in tondo e alzando un braccio con il pugno chiuso.-Chi non salta juventino è! È!-urlai saltando sul posto, seguita dai ragazzi.
Cominciammo a tirare i rigori, fu di nuovo il mio turno e di nuovo centrai la porta:-Evvai!-Battei il cinque a Lallo e Alessio, ridendo. Da quel giorno fummo amici, loro due, Fede e Jaco e io.
Rudy sarebbe subentrato dopo e il suo arrivo sarebbe stato la mia rovina.
***


Una gomitata mi riportò al mondo reale:-Piccola, ti sei addormentata?-bisbigliò Harry. Abbassai lo sguardo arrossendo, lo sentii ghignare:-Pensavi al mio best friend?-l'allusione era ovvia.
Gli pestai un piede:-Sei un pervertito Styles!-ridacchiai.-Devo andare in bagno, torno fra poco.-
Annuì, sorridendomi:-Vuoi che ti accompagni?-Gli feci la linguaccia avviandomi verso la porta con sopra la scritta “women”. Entrai in uno dei cubicoli, chiusi il water e mi ci sedetti sopra, portandomi le ginocchia al petto. Ora potevo ricordare tranquillamente, sapevo di doverli affrontare di petto quei ricordi, per poterli dimenticare.
Avevamo conosciuto Rudy l'ultimo anno delle elementari, era due anni più grande di me, uno più dei ragazzi, ed eravamo diventati inseparabili, uscivamo sempre tutti insieme.
Fino a quel giorno in prima superiore, eravamo in scuole diverse e ci incontravamo tutte le settimane. Anche quel maledetto giorno di maggio.

***
Eravamo nel giardino di Fede, che aveva anche la piscina all'aperto. Faceva un caldo della Madonna, quindi loro si erano tolti le magliette e io, dopo un iniziale imbarazzo, mi ero messa in shorts di jeans e pezzo superiore del bikini. Loro erano rimasti a fissarmi sbalorditi, poi avevano distolto lo sguardo, continuando a scherzare e facendo finta di niente.
Si erano bagnati con la birra fino a rimanere fradici:-Mi vuoi abbracciare?-chiese Alessio, venendomi incontro a braccia aperte, sorridente.
Mi scostai ridendo:-Ma anche no...-
Dopo un paio di ore ci rivestimmo e salimmo su nel salotto di Fede, per giocare un po' all'xbox360. Ad un certo punto andai in bagno, aprii la porta e mi trovai di fronte Rudy:-Scusa.-balbettai, arrossendo e feci per andarmene. Mi afferrò il polso, chiudendo la porta del bagno e mi sbottonò la camicetta. -Cosa cazzo fai? Lasciami, Rudy, dai, non scherzare.-
-Ragazzi-chiamò.-Giochiamo un po'?-Cominciai ad avere paura, avevano bevuto troppo, forse. Lallo mi bloccò le mani da dietro, mentre Rudy mi abbassava gli shorts.
-Dai non fate gli scemi...-protestai. Rimasero a contemplarmi, poi Rudy commentò:-Sei bella, sai? Il tuo corpo è già quello di una donna.-Avevo i brividi.-Adesso ti farò diventare ancora più grande.-disse, facendo passare le dita sul mio collo e scendendo sempre di più.
-No, non voglio, per favore, no...-implorai, cominciando a piangere.
-Non aver paura del cambiamento-sussurrò Lallo.-Divertiamoci insieme.-mi incitò.
Jaco e Fede si avvicinarono, anche loro sorridendo, mentre Alessio si mordeva il labbro, indeciso.
-O sei con noi o sei contro di noi.-lo avvertì Rudy. Alessio fece un passo verso di me e mi prese per i fianchi da dietro, sostituendo Lallo. Aveva scelto.
Poi presi il treno. È un modo di dire del Sud-America, quando le ragazze si uniscono alle bande di quartiere possono scegliere: o si mettono con uno o “prendono il treno”, cioè vengono stuprate da tutti a turno. Io non ho avuto quella scelta, mi hanno imposto il treno e basta.
***


Harry's pov


Era sparita nel bagno da più di mezzora, che le fosse successo qualcosa? Niall era preoccupato quanto me, aveva addirittura smesso di mangiare. -Secondo te che le è successo?-mi chiese, ansioso.
-Non lo so, meglio che vada a controllare.-dissi, cominciando ad alzarmi.
Mi afferrò il braccio:-Cosa credi di fare? È il bagno delle ragazze! Non puoi entrarci!-mi ricordò lui, cercando di farmi ragionare.
-Non me ne frega un cazzo, se le è successo qualcosa?! Non hai visto come era strana oggi?-esclamai, liberandomi dalla sua presa, sentivo l'apprensione aumentare.
Mi guardò stupito:-Da quando ci tieni così tanto a lei?-chiese, sbalordito.
Mi risedetti:-È solo divertente prenderla per il culo.-mi giustificai. Accidenti, ero troppo impulsivo.
Socchiuse gli occhi, sospettoso:-Meglio chiedere a Gaia cosa ne pensa.-
Mi voltai verso di lei e la chiamai:-Ehi Gaia.-aveva lo sguardo preoccupato quanto noi.
-Sì?-chiese, curiosa.
-È normale che Tamara ci metta così tanto ad andare in bagno?-domandai cercando di fare l'indifferente.
Scosse la testa, pensierosa:-In effetti no. Meglio che vada a vedere se sta bene.-Si alzò e si diresse verso il bagno delle donne. Speravo solo che Tamara non si fosse persa nel cesso.


Tamara's pov (de novo)

Sentii la porta del bagno aprirsi, dei passi e qualcuno bussò piano alla mia porta.
-Tam? Stai bene?-disse piano Gaia.-Puoi aprire, per favore?-
Aprii la porta in silenzio e lei mi guardò addolorata. Ero raggomitolata su me stessa, cercando di contenere il dolore che mi stava distruggendo.
-Oh, Tam.-sussurrò e mi abbracciò. Cosa si farebbe senza le amiche? Piansi sulla sua spalla, mentre mi dava delle pacche sulla schiena, cercando di consolarmi.
-Tranquilla, tesoro. È finita, non ci sono più, te li sei lasciati alle spalle.-mi bisbigliò all'orecchio.
-So che dovrei odiarli e basta, ma...sento che nonostante tutto gli voglio ancora bene...credi che io sia matta?-la voce mi si incrinò.
-No, scema, sono loro dei perfidi mentecatti. Per averti ferito, per averti perso. Non ci pensare più, concentrati sul presente, vivilo. Dai ragazza, di là ci sono cinque fighi che ci aspettano.-
Riuscì a farmi ridere, la guardai, scettica:-Fighi? Loro? Ma per favoreee...-
Scoppiò a ridere:-Lo sai che non lo pensi, in realtà li ami proprio come me! Ammettilo!-disse, dandomi una leggera gomitata.
Arricciai il naso:-Forse, un pochino...fammici pensare....NO. Per niente! Li detesto con tutto il cuore...tranne Niall, d'accordo, lui è l'unico che mi piace.-aggiunsi.
-Ti piacerebbe metterti con lui?-chiese, maliziosa.
Scossi la testa:-Scommetto che lo chiamano Superman, quindi, no.-
Aggrottò le sopracciglia:-Perché?-domandò.
Sorrisi:-A letto deve essere più veloce della luce.-spiegai.
Ci guardammo e dopo un secondo scoppiammo a ridere, sostenendoci a vicenda.
-E tu, con Liam?-la punzecchiai, dopo che ci fummo riprese.
Diventò subito fucsia:-Parliamo e basta. E poi ha già la ragazza.-
La guardai, le sopracciglia sollevate:-Non prendermi per il culo, Gaia, si vede benissimo che è pazzo di te. I maschi non si fanno problemi, anche se sono fidanzati. Allora ci stai o no? Qualcosa in programma per questa sera in discoteca?-dissi diretta, non ero una campionessa di tatto ma non sopportavo i giri di parole.
Dal fucsia passò al bordeaux:-Be'....forse...potrei provarci ma sai che sono timida!-si lamentò.
Sogghignai:-Ti do una mano io, diventerai splendida entro le nove! Alza le chiappe e andiamo in hotel, che ti devo dare una bella sistemata.-
Mi guardò terrorizzata:-Non ho alcuna intenzione di farmi trattare come Barbie Cavia Da Laboratorio.-scandì, lei.-E tu hai intenzione di fare qualcosa con Lou e Harry? Stanno gareggiando per portarti a letto.-Abbassai lo sguardo sui miei piedi, sentendo che le guance mi si stavano infiammando. Merda! Maledissi la mia facilità ad arrossire, cercando di fare un'espressione innocente mentre lei mi osservava, sospettosa.-E uno dei due c'è anche riuscito, intuisco.-aggiunse.
Eravamo migliori amiche, non avevamo segreti, perciò annuii:-Sì...be', sai che ieri Harry e io siamo rimasti chiusi in ascensore? In realtà eravamo in camera mia e...-
-Cazzo!!!-esclamò, interrompendomi.-Lo avete fatto?!-quasi urlò.
-Ssssh, Gaia, non gridare!-la rimproverai, lanciando occhiate nervose alla porta del bagno.-Sì, ma si è trattato solo di un attimo di sbandamento.-Dimenticai accuratamente di dirle che eravamo diventati scopamici, in fondo erano solo dettagli, no?
-W.O.W.-gonfiò le tre lettere.-Harry Styles. Hai culo ragazza.-disse, un filino gelosa.
-Ma dai! È solo un ragazzino, anche se devo ammettere che a letto è fantastico.-dissi, arrossendo nuovamente.
-Davvero lo pensi, piccola?-la sua voce fu come un secchio di acqua ghiacciata in testa. Era sulla soglia, appoggiato allo stipite, le braccia conserte, un sorriso malizioso sulle labbra sensuali. Cazzo, ma che avevo detto? Ora avrebbe gongolato per cent'anni!
-Questo è il bagno delle donne.-sottolineai per bene la parola.-Non dovresti essere qui, vattene immediatamente Styles.-lo apostrofai.
-Abbiamo sentito un grido e sono venuto a controllare che non stessi sgozzando Gaia.-spiegò, sorridendole.
-Stiamo benissimo, grazie!-esclamai, cominciando a innervosirmi.
Si avvicinò velocemente:-Okay, ci vediamo stasera alla disco, piccola.-disse, stampandomi un bacio sulle labbra.
-E non chiamarmi piccola!-gli urlai dietro. Se ne andò che ancora rideva.

Un paio d'ore dopo...

Avevo sistemato Gaia ed ero fiera del mio lavoro. Ora era davvero figa! Indossava un vestito blu notte, lungo fino a metà coscia, senza spalline, metteva in risalto le tette fantastiche che si ritrovava quella culosa ragazza. Era aggraziata su dei tacchi a spillo argentati, che la slanciavano un casino e a ogni passo i suoi braccialetti d'argento tintinnavano. I capelli rosso fuoco (appena tinti) le stavano da Dio, sciolti sulle spalle e l'avevo truccata alla perfezione, in modo da far risaltare gli occhi color cioccolato. Era fantastica.
-Tesoroooo, sei divinaaa!-strillai, imitando le classiche cretine dei reality show.
Rise:-Tamara, sei pazza!-
Sbuffai:-Senti chi parla...-
Mi ignorò:-Ora tocca a te.-disse, sorridendo.
Mi allontanai velocemente:-Me la cavo da sola, grazie. Lo sai poi che non sono tipo da tachi e vestito...-ridacchiò. Certo che lo sapeva, l'ultima (e prima) volta che avevo provato dei tacchi ero finita culo a terra qualcosa come 1000 volte nel corso della serata, mostrando le mutande a tutti. Feci una smorfia al ricordo. Le figure di merda le facevo solo io. Andai nella mia stanza e lei mi seguì:-Almeno prova a metterti una gonna! Andiamo in discoteca, non in chiesa! Dai, fallo per me, per favore...-
-E va bene!-sbuffai. Sorrise, entusiasta e tirò fuori una minigonna di jeans dalla mia valigia. Ma perché cazzo me l'ero portata dietro?! Strabuzzai gli occhi:-Quella?! Ma mi copre a stento le mutande!-dissi, indignata.
-Non sei tu quella che ama le avventure di una notte?-chiese, facendo la finta innocente.-Esagerata, ti starà benissimo, su! Mettila!-mi ordinò, con un tono che non ammetteva repliche. Obbedii, docilmente, senza osarmi guardare allo specchio. Ci abbinai un top nero con la scritta dorata “I'm sexy and I now it”, mi aveva sempre fatto ridere, anche Gaia adesso si stava scompisciando. Mi truccò e poi mi raccolsi i capelli in uno chignon disordinato. Quasi scoppiai a piangere quando mi passò un paio di zeppe:-No! Non puoi pretendere che mi umili così! Io mi metto gli anfibi!-
Scosse la testa:-Calpesterai chiunque con quei cosi, avanti, fai la brava.-
-Perché mi fai questo?-chiesi, sull'orlo delle lacrime, lei ridacchiò mettendomi in mano le scarpe. Le indossai e feci il primo passo, insicura. In effetti riuscivo a camminarci abbastanza bene, non ero aggraziata ma un po' disinvolta sì.
Raggiungemmo la discoteca con un taxi ed entrammo, sorridendo maliziose al buttafuori. Ci dirigemmo verso il bar e ordinammo. Ci portarono i nostri alcolici che cominciammo a sorseggiare, guardandoci intorno, i ragazzi non erano ancora arrivati. Ci lanciammo nella pista, ballando come due scalmanate. Mi stavo cominciando a divertire. Qualcuno mi posò la mano su un braccio, mi voltai, era Styles. Fine del divertimento. Mi osservava, facendo correre lo sguardo sui miei vestiti indecenti e sorridendo malizioso:-Dovresti vestirti così ogni giorno.-mi urlò, cercando di sovrastare la musica. Gli feci il dito medio, continuando a ballare. Diedi un'occhiata, per vedere come se la stava cavando con Liam: quei due stavano pomiciando come ragazzini, sorrisi tra me e me, contenta di averla aiutata nella sua conquista. Harry seguì il mio sguardo e rimase stupito:-Danielle non sarà entusiasta...-commentò.
Sbuffai:-E chi se ne importa? Cazzi suoi, i colpi di fulmine capitano.-Uscimmo dalla pista e ci sedemmo al bar, venimmo subito raggiunti da Louis, Zayn e Niall.
Mi squadrarono dalla testa ai piedi, impressionati:-Non ti riconoscevamo nemmeno.-disse Louis.
-Sei fantastica!-esclamò Niall, abbracciandomi e facendomi arrossire.
-Sembri proprio una troia.-commentò Zayn.
-Grazie, Malik, tu invece sei proprio uno sfigato.-ribattei, piccata.
Harry scosse la testa:-Quanto mi piace quando fai la cazzuta.-sorrise, cingendomi la vita. Mi staccai velocemente, guardandolo male, sapeva che la nostra “relazione” doveva rimanere segreta.
Andammo a ballare tutti insieme e vedendo Louis vicino a me mi venne un'idea. Perché non far ingelosire un pochino anche Styles? Cominciai a ballare strusciandomi addosso a Tomlinson cercando di essere il più sexy possibile. Mi sentivo una deficiente e anche molto imbranata ma a quanto pareva funzionava. Mi si accostò, facendomi scivolare fuori dalla pista e prendendomi tra le braccia, avevamo già bevuto parecchio ed ero tutto fuorché lucida. Senza neanche accorgermene avvicinai il viso al suo e restammo a fissarci negli occhi. Qualcuno mi prese per un braccio:-Spiacente, amico, ma è merce mia.-disse Harry, ironico ma pungente. Louis scoppiò a ridere e si allontanò in direzione di una tipa che pareva interessata. -Che credevi di fare, eh? Piccola, non cercare di farmi ingelosire e di fotterti tutti i miei amici. Lou è fidanzato, quindi datti una calmata, tigre!-ridacchiò, ma lo sguardo era serio.
Inarcai le sopracciglia:-Credevi che me lo sarei fatta davvero? Oh, che carino ma lo sai che non è il mio tipo. Non è minimamente bravo quanto te a letto, ci scommetto quello che vuoi.-sorrisi, adulandolo. Mi baciò, senza preavviso. Improvvisamente divenni bramosa di lui, non potevo aspettare. Mi trascinò fuori dalla disco, dentro una macchina. Continuai a baciarlo, avvinghiata a lui come un koala, mentre mi adagiava sul sedile e cercava di trovare una posizione minimamente comoda. Poi si fermò, interrompendo un bacio a metà e staccandosi da me, per guardarmi in viso:-Dimmi perché ti sei comportata così oggi. Cos'è successo? So che non me ne vuoi parlare ma dovresti fidarti ormai.-Grugnii continuando a baciarlo, ma lui non si muoveva. Si scostò:-Non voglio scoparti quando sei così distrutta, quando fai la troia per dimenticare.-
Sospirai, ormai non avevo altra scelta. Gli raccontai tutto, dei ragazzi, della nostra amicizia, degli abusi. Mentre gliene parlavo mi rannicchiavo su me stessa, lo facevo ogni volta che pensavo a loro. Dopo che ebbi finito rimanemmo in silenzio per lunghi istanti, poi tornai ad avvicinarmi a lui, strusciandomi sul suo petto:-Ora basta parlare, facciamolo.-dissi, scocciata. Gli tolsi la maglietta e cominciai a baciargli il petto, le labbra ardenti. Mi fermò, prendendomi i polsi; continuava a fissarmi in silenzio, lo sguardo ancora scioccato. Non ce la feci più:-Che c'è?-chiesi, innervosendomi.
-Tu...tu...-balbettò-Ma...Vuoi scopare dopo avermi raccontato tutto quello che ti è successo?-chiese, stralunato.
Lo guardai confusa:-Mi servi a questo.-gli feci notare.-È l'unico modo che ho per dimenticare davvero tutto.-risposi, abbassando lo sguardo, gli occhi pieni di lacrime.
Mi abbracciò, cercando di consolarmi e io mi appoggiai a lui, affondando la testa nel suo petto. Sapeva di muschio e miele, mi faceva sentire al sicuro, mi accarezzò la schiena:-Ssssh, sono qui, tranquilla, ci sono io. Non sei sola.-Era vero. Per la prima volta in vita mia mi sentivo al sicuro, protetta. Alzai lo sguardo e mi persi nei suoi occhi verde chiaro, ci baciammo. Non c'era la bramosia di quelli precedenti, era sincero, tenero. Fin troppo. Mi separai velocemente da lui, scuotendo la testa:-Nessun rapporto serio, Styles, solo divertimento.-gli ricordai, sorridendo.
Rimase senza parole, si riprese subito e scrollò le spalle:-Come vuoi tu.-acconsentì, facendomi stendere di nuovo sul sedile e iniziando a spogliarmi, mentre posava le labbra sulle mie. Qualcuno tamburellò sul finestrino e Harry mi morsicò la lingua. Mi scappò un minuscolo strillo, prima che lui mi tappasse la bocca, oltre il finestrino si scorgeva la faccia sconvolta e divertita di Zayn. Ci rivestimmo in fretta, le facce incandescenti e aprimmo la portiera.
-Cosa cazzo c'è?-chiese Harry, visibilmente irritato.
Malik ghignò, senza togliermi gli occhi di dosso:-Scusate se vi ho interrotto ma mi serviva il cellulare.-si chinò e lo prese dall'auto. Si rialzò e tornò a voltarsi verso Styles:-Comunque te le scegli proprio bene, sembrava davvero una bomba la ragazzina.-parlò come se non esistessi.
-Sentimi bene, pervertito, quello che facciamo io e Harry sono cazzi nostri, ok?-esclamai, rabbiosa.
-Hai sempre il solito caratterino eh? Datti una calmata, puttanella.-il ghigno non spariva dalla sua faccia a culo.
-Vaffanculo!-gridai, mi girai e corsi via. Stronzo. Bastardo, imbecille, pezzo di merda. Razza di presuntuoso! Gliela avrei fatta pagare!


Zayn's pov

Ok, forse avevo esagerato. Ma non era mica colpa mia se li avevo beccati in macchina mezzi nudi che tentavano di scopare! In fondo mi serviva solo il cellulare e avevo fatto una battuta innocua. Be' non proprio...ma insomma, non aveva il minimo senso dell'umorismo. Sentii una fitta alla pancia e caddi in ginocchio, Harry mi aveva tirato un cazzotto.
-Sei un idiota Zayn! Cosa cazzo hai fatto?!-da quando gliene fregava così tanto di una ragazza? Che fine aveva fatto il nostro Harry che ne scaricava una al giorno e poi si faceva una risata con gli amici?
Dopo un attimo mi ripresi e tornai nella discoteca, Lou notò la mia faccia e chiese, preoccupato:-Che è successo?-
Gli raccontai brevemente i fatti, mentre la sua espressione passava da incredula a cupa:-Ah, allora è così, quei due fanno coppia.-sorrise.-Era ora che il nostro Harry si trovasse una ragazza, eh?-
Lo guardai, ferito:-E al fatto che ho lo stomaco spappolato non ci pensi?!-strillai.
Rise:-Te la sei cercata tu, amico.-disse, a ragione. Grugnii, cercando con lo sguardo Niall e Liam. Il biondo stava flirtando con una bruna molto carina, mentre Payne non si vedeva da nessuna parte.
-Che fine ha fatto Liam?-domandai, curioso.
-È sparito con Gaia.-ghignò Louis.-Si staranno svagando un po' anche loro.-Scoppiammo a ridere, intercettammo gli sguardi interessati di una bionda e una mora, che sorridevano maliziose. -La bionda è mia.-feci, avviandomi.
-Bastardo!-esclamò lui, venendomi dietro.


L'angolo della follia

*You're a troble-maker, you're a trouble-maker...comincia a scrivere al ritmo della canzone*
Salve, ragazze!
Piaciuto il capitolo? Forse ho esagerato come lunghezza, non trovate? Ma sul documento word pareva molto più corto! Comincio a pensare di essere molto egocentrica...che dolcioso Harry, vero? Non fateci l'abitudine, non è detto che rimanga così, né tantomeno che Zayn resti così stronzo...vedremo...Passato tremendo no? Anche se c'è di peggio...
Dai ragazze, lasciatemi un commento per favore!!! Ho bisogno di pareri! Sono confusa, non so che piega sta prendendo questa storia...inquietante eh?
Grazie a tutte quelle che mi hanno recensito nel capitolo precedente, un abbraccio anche a quelle che seguono soltanto questa folle storia!XD
Statemi bene, The_Death

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Capitolo 8
*** Cap 8 una nottata movimentata ***


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Capitolo otto: una nottata movimentata



Vi chiedo di leggere la nota in fondo, c'è un sondaggio e un'informazione importante per la continuazione della storia! Grazie, spero che il capitolo vi piaccia, ci vediamo giù!XD

Liam's pov

Era stupenda. Sembrava un'altra persona, molto più sicura di sé, anche se rimaneva timida e dolce come sempre. Ci baciammo di nuovo, era tenero, coinvolgente, non avevo mai provato nulla di simile. Ci separammo e tornai a guardarla, il suo sguardo era colmo di gioia, eco della mia. Era bellissima, risplendeva come una stella. La condussi fuori dalla pista, via da quel luogo con la musica martellante, fino alla mia auto. Le aprii la portiera del passeggero, spostando le varie cianfrusaglie e la feci accomodare sul sedile. Girai attorno al muso dell'Audi e mi misi al volante.
-Dove andiamo?-chiese, curiosa, la voce più acuta del solito per la felicità.
Sorrisi:-Alla mia casa “misteriosa”.-be' mia e dei ragazzi, ricordai quanto mi ero stupito per il fatto che non avesse protestato quando ce l'avevamo portata bendata. Possibile che fosse passato solo un giorno? Questa volta, però non l'avrei bendata. Mi fidavo di lei.
Era sovrappensiero e improvvisamente ridacchiò, la guardai, preoccupato:-Che c'è?-chiesi, pensando alla via più breve per l'ospedale, in caso fosse andata in overdose o le avessero dato qualche porcheria.
Continuò a sghignazzare:-E se tornano i ragazzi?-domandò, divertita e imbarazzata all'idea.
-Li chiudo fuori-risposi, con la massima serietà.
Scoppiò a ridere, una risata contagiosa quanto melodiosa, restai in ascolto, rapito, mentre ancora la sua eco aleggiava nell'aria. Poi si fece pensierosa e mi fece notare, preoccupata:-Hai bevuto Liam, e se ci becca la polizia?-
Scossi la testa:-Ho bevuto solo un bicchiere e comunque non succederà.-ma rallentai involontariamente. Arrivammo a destinazione ed entrammo nell'appartamento, continuando a baciarci. Le nostre labbra erano bollenti. Giungemmo ai piedi delle scale, calciando via le nostre scarpe nell'ingresso, e si separò da me. Restai a guardarla, confuso e ferito, ma lei mi sorrise, rassicurandomi. Mi sfilò velocemente la maglietta, lanciandola alle mie spalle e io chinai la testa per baciarle il collo, le lasciai una scia rovente sul profilo del mento, poi feci una mossa inaspettata: la presi in braccio. -Che fai? Ti spezzerai la schiena idiota!-protestò lei.
Alzai gli occhi al cielo, sbuffando:-Non dire cazzate, Gaia, sei una piuma!-
Scoppiò a ridere:-Certo e tu sei la regina d'Inghilterra!-mi canzonò, continuando a ridere. Le chiusi le labbra con un bacio, e corsi su per le scale, per poi entrare in camera mia. Ci chiudemmo la porta alle spalle e rimanemmo un attimo in silenzio, nella penombra. Dalla finestra entrava la luce della strada, filtrata dalle spesse tende scure. La posai delicatamente a terra, assicurandomi che fosse in equilibrio e tornai a dedicarmi alle sue labbra. Feci passare la mia mano bollente sulla sua schiena, abbassandole la lampo del vestito, che cadde ai suoi piedi. Era davvero fantastica, ora che la potevo osservare meglio. Arrossì leggermente nella penombra, le posai una mano sul viso, per tranquillizzarla e sospirammo all'unisono, uno più eccitato dell'altra. Mi spinse sul letto, dandomi una mano a togliermi i jeans, poi rimase a contemplarmi, sorridendo. La trascinai sul letto con me, tra le risate sciocche di entrambi, e mi diedi da fare con il suo reggiseno. Glielo levai dolcemente, baciando entrambi i suoi seni magnifici, come lei. Continuavo ad accarezzarla senza sosta, non riuscivo a fermarmi, sapevo, con un certo imbarazzo, che poteva sentire la mia erezione premere sulla sua gamba. Feci scivolare la mano fino all'orlo delle sue mutandine, sfilandogliele senza esitazione e cominciando a stuzzicarle il clitoride. Poi entrai dentro di lei con un dito, aggiungendone subito un altro e facendola gemere. -Ti prego.-mormorò, non ce la faceva più. La accontentai, bramoso quanto lei: mi sfilai i boxer e feci scontrare le nostre intimità. La penetrai piano, cercando di contenermi, non volevo farle male. Lentamente però, le mie spinte aumentarono, finché raggiunsi l'apice, seguito a ruota da lei. Gemevo, mi trattenni un attimo e con uno sforzo sovrumano, mormorai:-Dillo. Urlalo. Urla il mio nome, Gaia.-
-Liam!-strillò, in preda all'orgasmo.
-Gaia!-urlai a mia volta, raggiungendolo insieme a lei.
La feci scivolare sopra di me, stanco per la prestazione. Le sorrisi, appoggiò la testa sul mio petto, ricambiando il sorriso. Recuperai il lenzuolo e ci coprii con quello, per evitare che avesse freddo. Forse stavo diventando un po' iperprotettivo. Scese da sopra di me e mi si rannicchiò sul fianco, la strinsi forte a me, chiudendo gli occhi. Un pensiero orribile mi attraversò la mente, prima di addormentarmi: Danielle.

Tamara's pov

Continuai a correre per il parcheggio cercando una via di fuga, sentivo dei passi dietro di me e pregavo non fosse il Montato. Stavolta niente mi avrebbe impedito di spappolargli il naso nel cervello. Cercai di trattenere le lacrime che sentivo incombere e accelerai, per distanziare il mio inseguitore. Lo sentii afferarmi la spalla e mi volsi di scatto, pronta a colpire: era Harry; abbassai i pugni e lo fissai sconcertata. Lui pareva circospetto e contemporaneamente infuriato e dispiaciuto, aveva un'espressione tale che mi trattenni a stento dallo scoppiare a ridere.
-Zayn è un coglione, lo so....ma fa lo stronzo solo ogni tanto, ecco, non parla sul serio.-disse cercando automaticamente di giustificarlo.
Sollevai un sopracciglio:-Non parla sul serio?!-esclamai, mentre lui tratteneva il fiato-Non me ne fotte un cazzo! Non mi lascio dare della troietta da un pezzo di merda qualunque ANCHE se è famoso!-continuavo a urlare senza riuscire a fermarmi, cercando disperatamente di non scoppiare a piangere.
Mi osservava, ancora circospetto e molto preoccupato, vedeva la crisi isterica dietro l'angolo. Ma lo sorpresi, mi buttai su di lui, baciandolo appassionatamente per un secondo. Poi mi staccai ed entrai nella discoteca per recuperare la mia giacca, volevo andarmene. Vidi Zayn e Louis intenti a flirtare con due troiette, alzai gli occhi al cielo, che puttanieri! Niall stava ballando con una bella brunetta e sembrava molto preso, sorrisi fra me e me, contenta che finalmente si fosse deciso a provarci con qualcuno. Cominciai a farmi strada fra quella marmaglia di gente, andando verso l'uscita. Bugs Bunny si girò, mi scorse e fece un sorrisetto. Poi mi raggiunse, mollando la mora che se lo stava rimirando, e mi sussurrò all'orecchio:-Mi devi un appuntamento o sbaglio?-
Mi irrigidii:-Non so di cosa stai parlando, ora devo andare a casa, prima di spaccare la faccia a Malik.-ribattei, parlando velocemente, avviandomi nuovamente verso la santissima uscita, circondata da una luce soffusa stile paradiso.
Mi afferrò il braccio, scuotendo la testa:-Dove credi di andare, bellezza? Un patto è un patto. L'hai detto al gioco della bottiglia, ora mantieni fede alla tua parola.-mi fissava intensamente, serio in volto.
Scossi la testa a mia volta:-Appunto, l'ho detto non dovevo farlo.-puntualizzai, lanciandogli uno sguardo di sfida.
Un ghigno gli comparve sul volto:-Vuoi che dica a Zayn che ci hai provato anche con me?-chiese, minacciandomi.
Dalle labbra mi sfuggì un sibilo, così non andava, non stava giocando pulito.-Provaci!-ringhiai.
Fece un sorriso trionfante, certo di aver la vittoria in tasca:-Credi che non ne sarei capace? Ho fatto molte più cose di te, bambina.-mi sfotté.
Ero in trappola e lui lo sapeva, le mie spalle si afflosciarono, sotto il peso della sua richiesta. Ma tornai a drizzarmi all'istante, non mi facevo mettere i piedi in testa da un coglione qualunque:-Dove e quando?-chiesi diretta, niente giri di parole.
Il sorriso si allargò:-Ora, piccola. Il dove lo scoprirai presto.-
Socchiusi gli occhi, sospettosa:-Neanche a parlarne. Tu mi dici dove, e poi FORSE vengo.-ribattei, non mi facevo fregare così facilmente.
Si girò verso Malik e gridò:-Ehi Zayn, la sai l'ultima?!-
Con un movimento fulmineo gli tappai la bocca, parlando velocemente in modo da non lasciargli il tempo di continuare:-Okay, okay...mi arrendo! Andiamo.-cominciai a trascinarlo verso l'uscita per un braccio; dovevamo allontanarci dal Montato il prima possibile.
Si liberò facilmente dalla mia presa ed esclamò:-Ehi, quanta fretta, dammi un momento piccola. Devo avvisare i ragazzi che me ne vado.-m'informò, voltandosi verso la pista.
-Puoi mandargli un sms o chiamarli dopo, ora andiamo.-dissi, con un tono che non ammetteva prediche. Non volevo che gli altri lo sapessero, almeno non subito.
Un ghigno gli apparve sul volto sottile, mi fece l'occhiolino e io sbuffai, alzando gli occhi al cielo. Mi condusse verso l'uscita, dove finalmente recuperai la giacca e uscimmo.

Louis' pov

Eravamo in macchina da dieci minuti buoni e lei non aveva ancora detto niente; strano che rimanesse in silenzio così a lungo.
Ovviamente non durò molto, dopo un altro paio di secondi non ce la fece più e abbandonando la fase di “broncio”, sbottò:-Si può sapere dove cazzo stiamo andando?!-era davvero irritata.
Le sorrisi, facendola nuovamente brontolare, detestava quando ero carino con lei. -Te l'ho già detto, lo scoprirai presto, tra un paio di minuti saremo arrivati.-mi volevo divertire un po', al diavolo la stampa! Non ci avrebbe di certo beccati, giusto? Parcheggiai e scesi dall'auto, lei mi imitò e fissò l'insegna, sbigottita.-Un night club?!-chiese senza parole.
Il mio sorriso si allargò:-Che c'è, ti scandalizzi se fanno la lap dance?-la provocai.
Scrollò le spalle e mi seguì all'interno, era un luogo scuro, blu notte, dall'atmosfera soffusa. Il disc jokey era un mio amico, uno bravo, stava sparando gli ultimi successi a un volume micidiale. In una zona del night erano ben visibili le piattaforme su cui erano installati i pali per le ballerine di lap dance. Non ero mai stato uno di quei tanti ragazzi disperati che si metteva sotto di loro sbavando come dei poveri sfigati senza vita sociale. Mi avvicinai al bancone portandomi dietro Tamara, che restava immobile, riluttante.
-Tranquilla, è solo una tappa.-la rassicurai.-Poi se vuoi andiamo a casa mia, be' quella in comunione con i ragazzi.-aggiunsi, leggermente scocciato, a volte era meglio vivere da soli.-Oppure possiamo fare un giro per Londra o nelle varie discoteche.-le sorrisi.
Mi fissava, truce:-Sai perfettamente che piuttosto che stare con te preferirei andare all'inferno.-sputò, cercando inutilmente di ferirmi.
-Oh, ahi ahi, questa si che fa male.-la presi per il culo. Mi avvicinai al suo viso, il sorriso non aveva abbandonato le mie labbra:-Dai, lo sai che ti piaccio. Non fare la finta tonta è ovvio che ti sei perdutamente innamorata del sottoscritto. E come darti torto? Sono perfetto.-dissi, in una perfetta imitazione di Zayn.
Scoppiò a ridere:-Sei proprio un coglione Louis, lo sai?-esclamò, allontanandosi dal mio viso. Si scolò il suo bicchiere di bayleis e scese in pista, ancheggiando in modo terribilmente sexy. Le andai dietro, ballammo per un'ora poi la presi per mano e la portai via.
Sfrecciammo con la macchina per tutta Londra fino a raggiungere il mio appartamento. Salimmo e arrivati sull'uscio mi voltai verso di lei: era completamente ubriaca, cominciai a pensare che fosse meglio portarla a casa. -Stai bene?-le chiesi, questa volta senza scherzare.
Per tutta risposta avvicinò ancora di più il viso al mio e mi accorsi di quello che stava succedendo solo quando sentii le sue labbra calde sulle mie. Mi allontanai ed entrammo in casa, chiudendoci la porta alle spalle, appena arrivati nell'ingresso tornò a fiondarsi sulle mie labbra. Cercai di non abbandonare la ragione, in fondo era ubriaca, quindi provai ad allontanarla dolcemente:-No, Tamara. Io sono fidanzato con Eleanor, tu hai una relazione con Harry. E sei ubriaca. Non devi scopare il primo che passa, cerca di ragionare...-provai a farle riprendere lucidità.
Mi fece andare contro il muro, levandosi la giacca di pelle, poi mi aprì i pantaloni e tuffò la mano nei miei boxer, cominciando a strofinare; gemetti involontariamente. Prima che potessi respingerla, qualcuno bussò. Ci immobilizzammo, poi mormorai:-Vai in camera mia, nessuno deve trovarti qui.-le passai la sua giacca e le sue scarpe.-Prima porta a destra.-Corse su per le scale, facendo il meno rumore possibile e sparì alla mia vista. Mi riallacciai i jeans e aprii la porta: era Harry.
-Dov'è, Louis?-chiese, senza fare tanti giri di parole, la sua espressione era cupa.
-Di chi stai parlando?-domandai, facendo il finto tonto.
Mi lanciò un'occhiataccia:-Non prendermi per il culo, vi ho visti uscire insieme dalla discoteca.-sbirciò alle mie spalle per vedere se c'erano le sue scarpe. Fortunatamente c'erano solo le mie, quelle di Liam e, oh cazzo, quelle di Gaia.-Dov'è, Lou?-ripeté, inflessibile.
-È andata in hotel da sola, credo abbia preso un taxi...abbiamo litigato.-mentii, con disinvoltura.
Socchiuse gli occhi, sospettoso:-E perché cazzo l'hai lasciata andare da sola?-mi rimproverò.
Ci mancava poco che gli ridessi in faccia:-Da quando ti preoccupi così per una?!-esclamai.
Scrollò le spalle:-Vado a cercarla.-detto questo si voltò e andò nell'ascensore. Chiusi la porta e salii le scale in fretta, poi entrai nella mia stanza. Era quasi del tutto buio, riuscivo a malapena a distinguere le sagome dei mobili.
-Tamara?-chiamai, sottovoce.
Una risatina soffocata alle mie spalle:-Sì?-mi voltai di scatto, il cuore che batteva a mille.
-Mi hai fatto venire un infarto!-esclamai, sempre a bassa voce. Si morse il labbro, nel tentativo di non scoppiare a ridere. Tornò ad avvicinarmisi, mi circondò il collo con le braccia e mi baciò con trasporto, cercai nuovamente di allontanarla. -Tamara...-dissi, severo.
-Siamo al buio, Lou, io sono una donna e tu un uomo, potrei essere chiunque, anche la tua ragazza. Toccami Louis.-mi prese la mano e se la portò fra le gambe, si era tolta gli slip ed era bagnata. Era fantastica. La feci andare con le spalle al muro, improvvisamente bramoso di lei, al diavolo! La inchiodai alla parete, senza lasciarle via di fuga, il mio uccello duro premeva sulla sua coscia. Le sfilai il top, accarezzando ogni parte libera del suo corpo. Lei mi abbassò i jeans e i boxer fino al ginocchio mentre io le alzavo la gonna, avvicinandomi di più a lei, fino a far scontrare le nostre intimità. Me la feci nel buio della mia stanza, sbattendola contro il muro al ritmo delle spinte, mentre lei affondava le unghie nella mia schiena. Raggiungemmo l'orgasmo e ci accasciammo contro il muro, col fiato corto. Le accarezzai il viso, stampandole un bacio sulle labbra carnose.
-Meglio che vada, ora.-bofonchiò contro la mia bocca.
-No...-protestai, contrariato.
La sentii sorridere:-Sei fidanzato, no? Meglio che domani mattina i ragazzi non mi trovino qui.-
Feci una smorfia di fronte al suo ragionamento perfetto:-Hai ragione.-ammisi, controvoglia.
Recuperò il suo top dal pavimento e se lo mise, poi si infilò le scarpe e la giacca. Si passò una mano fra i capelli, cercando invano di sistemarsi, le tirai un ricciolo solitario che saltò come una molla. Mi concesse un ultimo sorriso prima di uscire dalla stanza e poi dalla casa. Mi buttai sul letto e chiusi gli occhi. Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo! Ma perché doveva essere così maledettamente sexy e tentatrice quella ragazza?! Mi alzai e accesi la luce sul comodino; mi cadde l'occhio per terra, sul parquet chiaro spiccavano i suoi slip neri.

Harry's pov

Ero davanti al suo hotel da mezzora, nessuno l'aveva vista arrivare, dove cazzo era finita?! Arrivò un taxi e lei scese, le andai incontro, quasi correndo.
-Tam!-esclamai, sollevato.-Stai bene?-chiesi, guardingo. Sembrava accaldata, era strana, spettinata.
All'istante mi preoccupai ancora di più. -Sto bene, tranquillo.-mi rispose, con un sorriso malizioso. Non m'ingannò, era ovvio che le fosse successo qualcosa.
-Ma cos'hai? Cosa ti è successo? Lou mi ha detto che avevate litigato...-lasciai in sospeso la frase, facendole capire che non credevo affatto alle sue parole.
Il suo sorriso si incrinò:-Nah, era una sciocchezza. E non mi è successo niente, calmati, non farmi i terzo grado...mica sei mio padre!-ribatté, irritata.
Alzai gli occhi al cielo:-Perché ovviamente tu davi retta a tuo padre...-commentai, sarcastico.
Ridacchiò:-Non scherzare Harry, non sai quanto ero brava una volta...-disse, seria.
-Entriamo-replicai, svelto, non volevo che tornasse a pensare al suo passato.-Meglio andare in camera tua.-
Le sfuggì una smorfia che m'insospettì:-E se c'è Matt? O Niall? O qualcuno?-chiese. Intuivo, però, che il vero problema non era quel qualcuno.
Sbuffai:-E io cosa ci sto qui a fare?-dissi, ironico.
Esitò, mordendosi il labbro inferiore, poi scrollò le spalle e mi seguì all'interno. Giungemmo davanti alla sua porta della sua stanza e la aprì, accendendo la luce: la camera era vuota. Meglio così, potevamo continuare la nostra serata in pace, avevamo ancora in sospeso quella cosa del parcheggio...La circondai con le braccia, facendo scivolare le mani sul suo culo. Si scostò in fretta, lasciandomi lì, immobile e confuso:-Che c'è?-chiesi, stupito.
-Non ho voglia di farlo, Harry.-borbottò, sempre più rossa.
Non faceva che confondermi di più:-Perché?-domandai, ferito.-E spero che non mi riguardi.-aggiunsi.
Sbuffò:-Certo che non ti riguarda, scemo! Lo sai che sei fantastico a letto, non farmelo dire inutilmente. È che...non ne ho voglia e basta.-
A quel punto, capii:-Ti ha già accontentata Louis?-chiesi, corrugando la fronte.
-No!-esclamò, precipitosamente.-No, davvero, Harry, sono le tre del mattino, sono stanca.-
-Cosa cazzo dici?! Tu, stanca? Ma per favoreee...-grugnii, non del tutto convinto.
-Lo giuro, Styles, un po' di fiducia.-brontolò lei, avvicinandosi.-Ora ti dimostro che ti sbagli.-E si avvinghiò a me, baciandomi con passione. Tornai a posare le mani sui suoi fianchi, facendole scorrere verso il basso, era così presa da me che non se ne accorse nemmeno. Le portai avanti e cercai di slacciare la gonna, questa volta si allontanò di colpo:-Styles, cos'è ce non capisci della parola NO?!-mi rimproverò, la faccia incandescente, infuriata come non mai.-Ti dispiace andare in bagno e concedermi un po' di privacy?-Ubbidii, ma appena si voltò socchiusi la porta del bagno, in modo da poterla vedere. Dovevo scoprire cosa la innervosiva tanto...Si diresse verso la valigia e comincio a frugarci dentro con smania crescente. Si chinò ancora di più sul bagaglio aperto e vidi cosa le mancava. Il mio cuore perse un colpo. Non aveva le mutandine. Oh, cazzo, altro che “no!”, lei c'era stata eccome con Louis! Decisi di far finta di niente, eravamo scopamici, non fidanzati, potevamo fare quello che volevamo. Ma allora perché sentivo lo stomaco pesante come piombo? Perché ero incazzato nero? Cercai di farmene una ragione, dovevo farmene una ragione. Lei non era mia. Chiusi la porta del bagno, piano, e feci un respiro profondo, cercando di controllarmi. Il cuore non me lo sentivo più. Uno strillo soffocato mi riportò alla realtà, spalancai la porta e rimasi immobile, scioccato. Ci mancava solo questa! Porca puttana!



L'angolo della follia

*in un'imitazione di Zayn* Ciao, ragazzi!
Come vi va la vita? A me...da schifo, ma sono contenta di aver postato! Scusate, lo so che è stracorto ma bisogna sapersi accontentare, no? Vi avviso che se non avrò 5/6 recensioni non continuerò (sono stronza siiiii)quindi rimarrete nel mistero!*atmosfera noir*
Ringrazio comunque tutte quelle che mi seguono e recensiscono e ricordano e preferiscono!:)
E ora il sondaggio di cui vi parlavo all'inizio, una domandona!!!
Con chi vorreste che si mettesse alla fine Tamara, di chi vorreste, insomma, che si innamorasse seriamente?
Aspetto con ansia e trepidazione(?) le vostre risposte!!!
Ciao, bele! Un bacione, The_Death
*Rilegge quello che ha scritto e pensa “ma cosa cazzo ho nel cervello, bachi?”*

Questa è Tamara...*tristezza, è molto più figa di me!*
e questa figona è Gaia (per i colori usate l'immaginazione!XD)

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Capitolo 9
*** Cap 9 complicazioni ***


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Capitolo nove: complicazioni



Leggete "l'angolo della follia" grazie:)

Tamara’s pov

Il mio sguardo era inchiodato su Matt, l’espressione terrorizzata. Sentivo Harry respirare pesantemente, mentre lo studiava in attesa che facesse un passo falso. Matthew restava immobile, fissandomi negli occhi con un’intensità travolgente. Per fortuna ero riuscita a infilarmi gli slip e una maglietta larga in tempo! Ci mancava solo che mi trovasse in camera nuda con Harry!
Poi cominciò a parlare, piano:-Mi dispiace. Mi dispiace davvero, Tam. Non avrei dovuto farlo, ma mi sono lasciato prendere dalla rabbia al pensiero che stavi ricadendo nella situazione di una volta, al pensiero che fossi così stupida da ricascarci. Ora ho riflettuto e ho deciso di fidarmi completamente di te. So che se tu dici che quegli sf...che loro sono inoffensivi è vero, parlo sul serio. Ho sbagliato e non ci sono scuse per ciò che ho fatto, ma puoi perdonarmi? Te lo chiedo in ginocchio.-disse, allargando le braccia e alzando le mani. Sembrava uno di quelli che devono far vedere alla polizia che non sono armati. Rimasi a guardarlo, stralunata, non riuscivo a credere a quello che diceva. Era impossibile. Con le lacrime agli occhi mi fiondai su di lui cingendolo con entrambe le braccia, mentre lui mi stringeva in un abbraccio da orso.
Per la prima volta guardai Harry, che rimaneva fermo sulla porta del bagno, a guardarci sconcertato. Matt si staccò da me e andò verso di lui, la mano alzata, l’espressione amichevole:-Mi scuso per il mio comportamento possiamo ricominciare daccapo e provare a essere amici?-disse, tutto d’un fiato. Harry guardò la mano, poi lui e infine me.
Cercai di assumere l’espressione da cane bastonato per convincerlo ad accettare, così non avrei dovuto occuparmi dei casini in seguito a una loro eventuale rivalità. “Per favore” mimai solamente con le labbra, lui annuì, dopo un attimo di esitazione. Strinse le mano a Matthew e disse, con la sua voce roca:-Ok, Taylor, ricominciamo. Avviserò i ragazzi della situazione...sai, per evitare che Niall ti pesti appena ti vede con Tamara.-spiegò, con un ghigno divertito.
Alzai gli occhi al cielo:-Piantala di dire cazzate, Styles.-
Il ghigno si allargò-Lo dici come se fosse possibile...-ridacchiò.-Ora me ne torno a casa, vi lascio tranquilli. A domani, Tamy.-E uscì dalla camera.
Matt mi guardò, sbalordito:-Tamy?-chiese, senza parole.
Arrossii violentemente e feci spallucce:-Ehm...diciamo che...lo lascio fare perché è un caso disperato.-Rimase un attimo in silenzio poi scoppiò a ridere.
-Direi che in questi due giorni sono successe un sacco di cose eh? Non prendermi per il culo, è ovvio che è pazzo di te.-commentò, dandomi un pugno giocoso sulla spalla. Annuii, scioccata da ciò che aveva detto, e lui ghignò:-Mi aggiorni in tempo reale della tua nuova vita da VIP?-mi prese in giro, ridacchiando.
Gli feci la linguaccia e cominciai a raccontare, gli parlai di tutto, tranne del patto con Harry e della scopata con Louis, meglio tenere per sé certe cose.
Quando finii restò un attimo a meditare, dopo disse:-Direi che hai fatto colpo su tutti e cinque quei co...cocomeri.-cercò di trattenere gli epiteti poco gentili verso di loro.
Iniziai a ridere:-Non ti preoccupare, Matt, li chiamo coglioni anch’io, lo so che lo sono.-Poi mi resi conto di quello che aveva detto. -Fatto colpo? Che vorresti insinuare? Liam non mi ha nemmeno cagato, non ha occhi che per Gaia, e Louis e Malik, Zayn, cioè,-aggiunsi, visto che il cognome non gli diceva nulla.-Sono due stronzi!-esclamai. Oh, scusa Louis! Lo sai che non lo penso!
Fece un sorriso a trentaduemila denti:-Sai cosa si dice...chi disprezza, compra!-rise, mentre lo prendevo a pugni.
-Sei un’idiota! Ti odio, Matthew Taylor!-sbottai, rossa in faccia.
-Avevo ragione, allora...-sorrise, facendomi l’occhiolino.
-Non è vero!-strillai, sempre più rossa, come una bambina di cinque anni.
-Ah, sì? E allora perché ti scaldi tanto?-chiese e dopo una breve pausa aggiunse-In tutti e due i sensi.-
-È ora di andare a dormire, piccolino.-ordinai, con un tono che non ammetteva repliche.
-No, mamma.-piagnucolò lui, stando al gioco.-Non ho ancora sonno!-
-Dai, dobbiamo davvero dormire sono quasi le tre e mezzo!-lo pregai.
Annuì e ci stendemmo nel letto matrimoniale, coprendoci con il lenzuolo. Matt stava per crollare, gli occhi socchiusi, gli accarezzai la guancia. Poi sussurrai, come quando eravamo piccoli:-Notte notte.-
Con la voce impastata di sonno, rispose:-Pere cotte.-e sorrise, addormentandosi inevitabilmente.

Ero stesa supina, le dita intrecciate dietro la nuca. Dovevo restare sveglia per pensare, ciò che Matt aveva detto mi stava facendo riflettere. Dovevo pensare a lui. Harry, Harry Styles. Certo che sapevo della sua infatuazione per me ma non pensavo che potesse trasformarsi in....facevo solo fatica a pensarla, quella parola...amore. Forse oggi avevo esagerato un po’ facendomi Louis,ma cosa ci potevo fare se quel ragazzo era....oddio...figo? Tamara, concentrati! Devi pensare a Harold!
Harold? Il ragazzino dai capelli color marmellata di quel libro per ragazzine? Quello strambo, che scriveva poesie e tutti chiamavano Hallo? Non quel Harold, idiota! Stiamo parlando di Styles! Ah, giusto...Parliamo del riccio stramboide, allora.
Questa cosa non ha senso...
Come la tua faccia, ribattei a me stessa.
Ma la mia faccia ha senso, replicai, sconcertata.
Come la tua faccia, continuò imperterrita, quella stupida parte di me che stava dando i numeri.
Ma non ha senso quello che hai detto ora...obbiettai, confusa.
Come la tua faccia, ripetè.
-BASTA!-esclamai. Matthew sussultò ma non si svegliò, per fortuna aveva il sonno pesante.
Allora, torniamo a noi. Sapevo di sbagliare, di essere crudele. Se ci avessi davvero tenuto a Harry, non sarei stata così cattiva ed egoista, l’avrei semplicemente mollato. Invece, usandolo come un oggetto, sfogandomi su di lui come avevano fatto con me lo stavo ferendo. Ma perché non reagiva, dannazione?! Così sarebbe stato più facile lasciarlo. Dovevo ammettere che una piccola parte di lui, molto, ma molto in fondo alla sua anima, era tenera. Quando si dice “ho toccato il fondo”...E la situazione con Lou non facilitava le cose, stavo giocando con il fuoco. Perché il fuoco è sul fondo? Ma che cazz...fatti una domanda intelligente, Tam. Ah, se penso che Niall sarebbe già morto dal ridere. Oh, Cristo, ripigliati, Tamy! Di cosa stavamo parlando?
-DI HARRY!!!-urlai, questa volta svegliando Matt.-Shhh, tranquillo, torna a dormire non è successo niente.-mormorai.
Forse dovevo provare ad amarlo, non era così difficile, no? E invece sì che lo era. Mi ci sarebbe dovuto del tempo per tornare a innamorarmi, molto tempo. E non ne avevo abbastanza, a malapena una quindicina di giorni, scarsi. Ma ci dovevo provare.

Un paio d’ore dopo...

Harry’s pov

La canzone “We are young” dei FUN sparata a tutto volume mi fece svegliare di colpo. NOOOOO!!! Quella canzone è stata il mio chiodo fisso per mesi! Dannato cellulare! Ero convinto di averlo spento...Guardo l’ora e mi sfugge un grugnito. È appena mezzogiorno! Che cazzo, ora non sarei più riuscito ad addormentarmi. Mi alzai, con ancora addosso la T-shirt e i boxer e lanciai un’occhiata alla mia immagine riflessa allo specchio. I capelli erano più ricci del solito, assolutamente indomabili e avevo profonde occhiaie sotto le iridi verdi. Scesi al piano di sotto a piedi nudi e varcai la soglia della cucina con un sonoro sbadiglio. Una testa rossa mi fece spalancare gli occhi: era Gaia. Fu come se l’avessi vista per la prima volta, sentii qualcosa ribollire dentro di me. Era stupenda, i capelli rossi e morbidi le circondavano il volto come una vampata di fuoco, gli occhi color cioccolato, dolcissimi, brillavano alla luce del sole che entrava nella stanza. Stava ridendo e il suo sorriso illuminava l’intera cucina e mi provocò una gioia innata.
“Improvvisamente non era più la gravità a tenermi attaccato alla terra, era lei.” Il mio cuore era leggero, felice come mai prima di allora, il suo viso colmava il mio orizzonte, c’era solo lei e nient’altro. Improvvisamente la vista si allargò e con un colpo al cuore notai Liam, sorridente, che le cingeva le spalle. No! Ma lui ce l’aveva già la ragazza! Cosa diavolo stava combinando?!
Gli lanciai un’occhiata di fuoco che sembrò non notare. -’Giorno Harry, finalmente in piedi eh?-mi salutò, tranquillo.
Gaia, notando la mia “tenuta” era leggermente arrossita:-Ciao Harry.-mormorò, sorridendomi.
I nostri sguardi si incontrarono e sentii una scossa lungo la spina dorsale; dovevo parlarne con Payne. -Liam possiamo parlare un attimo da soli?-chiesi, il tono pungente.
Parve confuso:-Certo, andiamo in salotto.-acconsentì, precedendomi nella stanza.
-Che ti prende Liam?!-sbottai, appena la porta si chiuse dietro di me.-Hai già dimenticato Danielle? E la stampa? I paparazzi ci vanno a nozze con gli stupidi che si fanno delle sconosciute mentre sono fidanzati.-finii la frase con sarcasmo pesante, la voce più roca del solito.
La sua espressione mutò di colpo, facendosi improvvisamente sulla difensiva:-La amo Harry, è così difficile da comprendere?-“Non sai quanto capisca, invece”pensai. -Certo, ci tengo a Danielle ma non posso farci nulla...Non è una cosa che si può controllare lo capisci o no?! Cresci una buona volta, bisogna imparare a seguire il proprio cuore e comportarsi come una persona responsabile. E poi, da che pulpito arriva la predica! Quello che si è fatto mille e uno ragazze e che si sta tutt’ora facendo la migliore amica di Gaia?!-sussultai. Accidenti, come cazzo faceva a saperlo? -Sì, lo so.-rispose alla mia domanda muta.-Lo capirebbe anche un’imbecille. Il punto è che non puoi farmi la predica quando tu commetti i miei stessi “errori”!-
Rimasi senza parole, mentre rimescolavo le carte, meditabondo. Cazzo, non avevo più niente per ribattere, aveva completamente ragione. Continuai a fissarlo, con sguardo truce:-Allora cosa hai intenzione di fare?-grugnii, contrariato.
Si passò una mano fra i corti capelli castani:-Non lo so, per ora la prendo come viene, starò con lei e la conoscerò meglio. Lascerò Danielle e annuncerò alla stampa la separazione, tanto prima o poi lo scopriranno.-rispose, con calma.
-E quando Gaia tornerà in Italia?-domandai, cercando di metterlo in difficoltà.
-Ci penserò quando succederà. Voglio vivere ogni minuto disponibile con lei, è fantastica.- “Ti credo”pensai, amaramente. Stupenda, simpatica, intelligente, spiritosa, dolce, bellissima e non mia. Era impossibile sopportarlo, me ne andai a grandi passi in camera mia e mi infilai un paio di jeans e una maglia a caso. Dovevo uscire da quella casa, non potevo più ascoltare gli scoppi di risate provenienti dal piano inferiore. Bussai alla stanza di Louis: venne ad aprirmi ancora i boxer e con gli occhi socchiusi. Evidentemente si era appena svegliato. -Muovi le chiappe Louis, voglio andare a fare un giro con la tua Lamborghini.-dissi brusco, con un sorriso divertito.
Fece uno sbadiglio gigantesco poi andò verso il suo armadio, strascicando i piedi. Lo seguii nella sua stanza e aprii la tapparella, per far entrare un po’ di sole.
-Aaaah, la luce!-gridò, accompagnando le parole con un gesto teatrale.
-Idiota.-borbottai, non ero in vena di battute.
-Che succede Harold, piccolino?-chiese, con espressione esageratamente preoccupata. Sapevo però, che sotto lo scherzo era seriamente in pensiero.
-Te lo spiego dopo, vestiti.-ordinai perentorio. Non ce la facevo più. In quell’istante vidi qualcosa di nero spiccare sul pavimento chiaro, mi chinai e lo raccolsi: erano gli slip mancanti di Tamara.
Vidi Lou irrigidirsi e strapparmi di mano le mutandine:-Quando imparerai a farti i cazzi tuoi Harry?!-esclamò in fretta, nascondendo gli slip nel suo armadio.
Ghignai:-Allora è vero, ieri sera Tamara è venuta a letto con te.-ridacchiai, divertito.
-N...non te la prendi? Non ti incazzi? Pensavo ti piacesse...-chiese, visibilmente confuso.
Sospirai:-Mi piaceva, ma stamattina...-lasciai cadere la frase.
Esitò, titubante, mi osservava circospetto:-Dici sul serio, Harry? Cos’è successo?-
-Dopo.-tagliai corto.-Sputa il rospo, Lou, che mi vuoi dire?-era ovvio che qualcosa lo tormentava.
-Quindi...non ti dispiace se...ci provasse...-disse, mordendosi il labbro inferiore.
-Vuoi metterti con lei? Pensavo fossi innamorato di Eleanor!-lo interruppi, sconvolto.
-Ma no, scemo! Non io! Non ti darebbe fastidio se ci provasse Niall?-disse finendo la frase tutta d’un fiato.
Lo guardai, credendo che scherzasse ma vedendo la sua espressione seria, fui costretto a chiedere:-Niall?-Ero alquanto scettico.-Davvero Niall si vuole mettere con lei?-domandai, incredulo.
Annuì:-Non osava farlo perché sapeva del tuo rapporto con lei...-e che cazzo, ma lo sapevano tutti?!
-Tranquillo Lou, Niall ha il via libera.-lo rassicurai sorridendo.
E andammo a farci un giro con la sua fantastica macchina, mentre io gli spiegavo tutto quello che era successo.

Un ora dopo...

Ora mi aspettava la parte difficile: dirlo a Tamara. Ma in fondo lei non mi amava, no? Eppure...Feci un profondo respiro e bussai alla porta della sua camera. Venne ad aprirmi Matt:-Aspetta, arriva subito, intanto entra pure.-mi disse, sorridendo.
Varcai la soglia e rimasi in piedi ad attenderla. Mi raggiunse in un turbinio di capelli scuri e mi abbracciò con slancio:-Buongiorno Harry!-trillò, rivolgendomi un sorriso a trentadue denti. -Che si fa oggi?-domandò, curiosa.
-Andiamo a fare due passi Tamara, ti devo parlare.-dissi, cupo. Sarebbe stato più complicato di quanto immaginassi. Mi guardò, improvvisamente confusa e spaventata. La spinsi gentilmente fuori dalla stanza e andammo all’Hide Park. Mi camminava al fianco, in silenzio, le mani affondate nelle tasche dei jeans. Ci sedemmo su una panchina appartata e rimasi a fissare il vuoto, cercando le parole giuste.
-Tamara io...io ho cambiato idea, mi dispiace ma non provo più alcun interesse per te; credo sia meglio che non usciamo più insieme.-dissi tutto d’un fiato.
-Perché?-chiese, la voce s’incrinò.
-Non mi piaci più e basta. Non lo so, mi sono stufato di questo rapporto di sole scopate e basta, devo pensare al mio lavoro e...-continuai a blaterare dicendo sempre più scemenze.
-Guardami.-ordinò, questa volta il tono era fermo. Restai a fissarmi i piedi. -Dannazione, Styles guardami negli occhi!-ruggì, rabbiosa. Ebbi il coraggio di alzare lo sguardo e rimasi inchiodato dai suoi occhi multicolor. Erano spiritati, ma non era gelosia, era...il bisogno di capire. -Chi è, Harry?-chiese, diretta.
La guardai, stralunato:-Cosa? Chi è, chi?-
Alzò la mano di scatto e mi tirò uno schiaffo in piena faccia. Non reagii, in fondo me lo meritavo. -Non prendermi per il culo Styles, voglio una risposta! Di chi ti sei innamorato? Me lo devi!-strillò, sempre più infuriata.
Esitai, poi risposi titubante:-Gaia.-La osservai attentamente, ansioso, in attesa di una reazione.
Si irrigidì:-Gaia.-ripeté.-Certo.-mormorò, poi si alzò, le labbra che tremavano e corse via. Persino da lontano potevo sentire i suoi singhiozzi. Porca puttana, cosa diavolo avevo combinato?

Tamara’s pov

No, no, no, no, no! Non era possibile! Avevo bisogno di lui, senza sarei crollata, avevo deciso di amarlo, di abbassare la guardia...e lui mi aveva colpito. Crudele. Sapevo che non era colpa sua, né di Gaia, ma non potevo fare a meno di sentirmi ferita. Molto. Lo avrei lasciato andare, certo, gli volevo bene quanto bastava per volere che fosse felice ma la ferita non sarebbe guarita facilmente. Come potevo fare a meno di lui, che era la mia cura per le vecchie ferite? Ovvio, avevo Matt e Niall e Gaia ma non erano la stessa cosa. Lacrime amare mi solcavano il viso mentre correvo alla cieca nel parco, andai a sbattere contro un biondo e mi misi a piangere sul suo petto, senza rendermi conto che quel biondo era Niall. Mi strinse a sé, cullandomi come una bambina e canticchiando al mio orecchio una canzone che non riconobbi subito, ma certo: era Little Things.

“[...]
I won’t let these little things slip out of my mouth
But if it’s true, it’s you, it’s you
They add up to, i’m in love with you
And all these little things

You’ll never love yourself half as much as I love you’ll never treat yourself right darlin’
But I want you to
If I let you know I’m here for you
Maybe you’ll love yourself like I love you,oh

I’ve just let these little things out of my mouth
Cause it’s you, oh it’s you, it’s you
They add up to, and I’m in love with you
And all these little things

I won’t let these little things slip out of my mouth
But if it’s true, it’s you, it’s you
They add up to, I’m in love with you
And all your little things”

La sua voce dolce mi cullò mentre mi abbandonavo sul suo petto, sospirando finalmente calma.
-Tranquilla-mormorò.-Sono qui, sei al sicuro dalle burrasche.-premette le labbra sulla mia fronte, dolcemente.
Sorrisi, il viso ancora bagnato dalle lacrime, aveva ragione. C'era lui, Niall, uno dei miei più cari amici, con me. Ero al sicuro. Eppure, per un attimo, mi parve di vedere un'innata gioia, una goduria, sprizzare nei suoi occhi azzurro cielo. Ma l'attimo dopo era sparita.

Liam's pov

"Maledetto ipocrita! Era ovvio che io ero innamorato di Gaia...parlava proprio lui che andava a letto con Tamara!" Questi pensieri continuarono a ronzarmi in testa nonostante fossero passate ore. Erano le tre del pomeriggio ed ero disteso sul divano con la testa appoggiata sul grembo di Gaia, guardavamo Titanic e lei si stava ammazzando dalle risate.
-Stai bene Liam?-mi chiese, studiando preoccupata la mia espressione pensierosa.
Cercai di sorriderle:-Sì, tranquilla, sto bene.-mi misi a sedere e le stampai un bacio sulla guancia.
Lei mi prese il viso fra le mani:-Sicuro di stare facendo la scelta giusta? Non mi sembri così felice come lo eri quando stavi con Danielle...-la sua voce si smorzò sull'ultima parola.
-Gaia, Gaia, Gaia!-esclamai, scaldandomi all'istante, ero infuriato con me stesso.-Non pensare MAI una cosa del genere. Voglio solo te, ora non desidero altro! Scusami se ti sono sembrato così freddo...-Feci un profondo respiro:-Ti amo.-sbottai, incapace di trattenermi.
Restò sbalordita dalla mia frase. Oh, no...Poi esitò un attimo, mordendosi il labbro cercando di trovare il coraggio di dirlo:-Ti amo anch'io Liam.-mi soffiò sulle labbra, prima di farle combaciare con le sue.


L'angolo della follia

Bella zie!
Colpo di scena!!! Ahahahah, sono irritante, lo so...Avanti, chi se l'aspettava che Harry si innamorasse di Gaia??? Mi sembra la trama di Beautiful!XD Be' avete visto ho postato prima:) Sono una bulla...no, scherzo;) Comunque questo è un capitolo di transito la storia si svilupperà meglio fra un paio di capitoli....non so quando la chiuderò, chi vivrà, vedràXD Non prendetemi a calci per quello che ho fatto eh...voglio tenermi il culo che è l'unica parte decente che c'ho...ahahahah...
E ORA IL DOMANDONE:
Vorrei cambiare il titolo della storia ma NON ho idee...qualche suggerimento? O devo lasciarlo così?
Alla prossima, bellezze!
Un bacione, The_Death



 

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Capitolo 10
*** Cap 10 sono qui ***


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Capitolo dieci: sono qui



Tamara's pov

Aprii gli occhi, assonnata e mi stiracchiai, sbadigliando. Improvvisamente mi resi conto di quello che mi circondava e li sbarrai, terrorizzata. Dove cazzo mi trovavo? Quella non era la mia stanza! Controllai di non essere nuda: no, avevo ancora la biancheria addosso. Ma i miei vestiti che fine avevano fatto?
Cercai di ricordarmi cosa diavolo era successo la sera prima...avevo lasciato Niall al parco nel pomeriggio, poi ero andata in un pub e mi ero scolata un paio di birre. Aspetta...ah, giusto alla fine ero andata in hotel, mi ero cambiata mettendomi in stile “troia” e avevo fatto una visitina a una discoteca locale. E dopo? Eh, già, dopo...ma che cazzo ne so?! Non me lo ricordo più! Oh, minchia, porca puttana, Madonna maiala, cristo santo! Ero riuscita a ficcarmi nei casini di nuovo! Calma, Tamara, mi dissi, non ne sei sicura in fondo, no? Ma chi voglio prendere per il culo?! Sono mezza nuda, in stanza di uno sconosciuto e non mi ricordo una beatissima minchia! Va tutto alla grande!
Una delle porte della stanza si aprì di colpo, mi tirai le coperte fin sopra la testa e sbirciai, con il cuore che batteva all'impazzata. Sospirai, tranquillizzata: era Niall. Mi fissava circospetto, come se avesse paura che mordessi.
-Dov...-cercai di dire ma la voce mi morì in gola, me la schiarii-Dove mi trovo?-chiesi, cauta.-E cos'è successo?-
Mi studiò per un altro interminabile secondo poi rispose, lentamente:-In camera mia. Ti ho recuperato ieri sera in una discoteca eri...strafatta, ecco.-mi lanciò uno sguardo di rimprovero.
Abbassai gli occhi, le guance in fiamme:-Scusa.-mormorai. Accidenti, e ora che avevo combinato? Mi feci coraggio e gli domandai, dopo avere inghiottito un paio di volte a vuoto:-Sono...mi sono fatta qualcuno?-non che me ne importasse molto, nessuno sarebbe stato abbastanza, nessuno avrebbe mai eguagliato Harry.
I suoi occhi d'oceano mi fulminarono per un istante:-No.-rispose, deciso. Mi rilassai, più contenta.-Però...-aggiunse.
Mi drizzai a sedere, facendo cadere la coperta, in quel momento non me ne importava nulla:-Sì?-chiesi, ansiosa.
-Qualcuno si è fatto te.-ammise, sempre più scuro in volto.
-Oh.-risposi, non mi veniva in mente niente di meglio.
-Perché devi fare sempre delle cazzate Tamara?! Non sai quanto era preoccupato Matt!-ah, così ora erano alleati contro di me...-Ma, lasciamo stare, meglio riparlarne domattina.-si arrese, avviandosi verso la porta.
-Che ora è? Dove sono i miei vestiti?-lo bloccai, impaziente.
Mi scrutò, sospettoso:-Sono le tre di notte e i tuoi vestiti sono lì.-disse, indicandomi una sedia ai piedi del letto. -Ci vediamo domattina, fai la brava.-mi raccomandò, uscendo, lo sentii andare in fondo al corridoi e chiudere la porta di una camera.
“Fai la brava” come no....non avevo mica tre anni! E poi che senso aveva “fare la brava”? Che senso aveva cercare di conservarmi intera e con la mia dignità? Che senso aveva Fare qualcosa senza Harry? Solo ora che mi aveva lasciata mi rendevo conto di quanto era importante per me...Be' al diavolo! Mi infilai la minigonna e la maglietta, presi le scarpe in mano e uscii dalla stanza in punta di piedi. Rimasi in ascolto: silenzio di tomba. Uscii dall'appartamento e dall'edificio, dirigendomi svelta verso il night club più vicino, pronta per un'altra sbornia. Bevvi e ballai per un paio d'ore, poi uscii in strada. Il dolore mi stava uccidendo, non riuscivo a sopportare il fatto di averlo perso...
Mi sedetti in mezzo alla strada, portandomi le ginocchia al petto e cominciando a dondolare sul posto, mentre le lacrime mi rigavano le guance. -Tamara!-pensai di avere le allucinazioni, era impossibile che fosse sua la voce che mi chiamava. La ignorai e rimasi immobile a singhiozzare.-Tamara, togliti di lì!!!-strillò ancora quella voce roca. Mi girai, sul marciapiedi c'era Harry, con un'espressione di puro terrore dipinta sul volto divino. Scattai in piedi ma non ero lucida e barcollai, cercando di trovare l'equilibrio, sentii il suono insistente di un clacson, la luce abbagliante di un paio di fari mi accecò. -No!-gridò qualcuno. Non era Harry. Era il mio angelo custode. Era Matt. La spinta arrivò da un punto imprevisto, anziché che dal petto, venne dal fianco e caddi di lato sbattendo i gomiti e le ginocchia, qualcosa mi schiacciò la caviglia e urlai di dolore. La mia testa andò a finire sul marciapiede e svenni, per la forza dell'urto.

Mi risvegliai in ospedale. La mia stanza era affollata: al mio capezzale c'era Niall che mi scrutava preoccupato e ansioso, in fondo al letto vidi Gaia in piedi, con a fianco Liam che le circondava le spalle con un braccio. Harry era vicino a me, un misto di preoccupazione e senso di colpa gli invadeva il volto; Zayn e Louis erano poco più distanti, entrambi con le loro ragazze, entrambi preoccupati. Le studiai per un istante, la ragazza abbracciata a Lou era molto bella, sembrava la classica “ragazza tenera”; quella di fianco a Zayn, invece, aveva i capelli lilla e un sorriso dolce, sussultai: era Perrie, una delle mie cantanti preferite.
Mancava qualcosa. No, anzi, qualcuno.-D...Dov'è Matt?- balbettai, la voce rauca dallo shock.
Harry abbassò lo sguardo, spostai il mio su Louis e Zayn che si mordevano le labbra, a Liam e Gaia che si scambiarono occhiate nervose e infine lo fissai su Niall.
-Niall...DOV'È MATTHEW?!-strillai, sentivo il bip del monitor aumentare in contemporanea con il mio cuore.
Posò una mano fresca sulla mia fronte, nel tentativo di calmarmi:-Shhhh, Tamy, calmati altrimenti ci butteranno fuori.-mi sussurrò all'orecchio.
Tentai di obbedirgli, ma il terrore era troppo grande:-NIALL...RISPONDIMI..  .-ansimai cercando di non andare in iperventilazione.
Mi osservò cupo per quella che mi parve un'ora:-È morto-disse, duro-È stato investito dal camion quando ti ha spinto via. Perché non mi hai ascoltato quando ti ho detto di restare in camera? Perché ti sei piazzata in mezzo alla strada? Sei impazzita?!- mi lanciava accuse a cui non potevo ribattere. Aveva ragione, era colpa mia. Lanciai un'occhiata a Harry e vidi riflesso sul suo volto il mio stesso senso di colpa. No, non dovevano soffrire per me!
-Hai ragione, Niall, sono stata una stupida, pensavo di risolvere tutto così, scusatemi. La colpa è solo mia perché vi ho fatto preoccupare, scusate.-sussurrai pentita, mordendomi il labbro fino a farlo sanguinare. Perrie, la fidanzata di Zayn, mi si avvicinò con un sorriso caloroso sulle labbra rosse.
-Non colpevolizzarti piccola, i momenti di crisi capitano, non è stato a causa tua se Matthew è morto. Mi dispiace davvero, so che era il tuo migliore amico...mi dispiace tanto.-disse, sincera.
La osservai, stupita e grata per quella gentilezza, mi trattava come se fossimo amiche da sempre. Riuscii a sorridere, gli occhi lucidi:-Grazie. Io...grazie davvero.-mi abbracciò, tenendomi stretta. Ero sicura di aver trovato una vera amica. Come poteva una ragazza così simpatica stare con uno stronzo del genere? I misteri della vita...

Il giorno dopo...

Il cimitero. L'avevo sempre trovato un luogo così affascinante e invece...guardavo la sua bara che calava nella buca, non piangevo osservavo e basta, cercando di essere esterna a quella situazione. La ricoprirono con la terra e lui non c'era più. Il mio migliore amico, compagno di giochi, che conoscevo dalla nascita se n'era andato. Per sempre. Le nuvole oscuravano il sole, dando un degno finale lugubre a quel triste funerale. Tenevo fra le mani una rosa canina, era il nostro fiore preferito. Lo gettai sulla tomba, mentre sentivo i singhiozzi dei suoi genitori alle mie spalle. Io non avevo più la forza di piangere, riuscivo solo a pensare “è colpa mia, dovrei esserci io al posto suo.” il mio cuore sembrava scomparso, già ferito dal passato e dal recente rapporto con Harry, la perdita di Matthew era stata troppo. Cominciammo ad avviarci fuori dal cimitero, notai che di fianco ad esso c'era un bosco, la mia salvezza. Guardai i ragazzi, Gaia e il gruppo di Perrie che si era unito a noi. -Io...voglio stare un po' sola con lui...-borbottai.
Gaia mi abbracciò:-Tranquilla tesoro, ci sono io. Ti aspettiamo-
Feci un debole sorriso e rientrai nel cimitero, per poi uscire da un uscita secondaria e inoltrarmi nel boschetto. A quel punto la diga crollò e il fiume di lacrime dilagò indomabile.

Zayn's pov

Non mi convinceva...lei non era certo il tipo da restare sulla sua tomba, aveva bisogno di una mano. Incontrai lo sguardo di Perrie, sulla mia stessa lunghezza d'onda come sempre. I suoi occhi parevano urlarmi “Vai!” dovevo aiutare quella ragazza, sapevo come ci si sentiva quando moriva un tuo amico. Con un “scusatemi” mi avviai all'interno del cimitero, seguendo la scia del suo profumo. Vidi la sua sagoma sparire tra gli alberi e mi fermai, forse aveva bisogno di stare da sola...Zayn, quello che le serve è una mano, datti una mossa! Mi feci strada fra i rami fitti, pensando a cosa diavolo dirle, il mio nervoso aumentava. Ad un certo punto mi fermai, guardandomi intorno, accidenti mi ero perso...Poi sentii una voce, leggermente stonata, cantare.

In my memory
All the small thing
like daggers in my mind...
In my memory
while my head bleeds
the word I'll never find
that I always mean to say to you I can

'Cause you turned your face
and now I can't feel you anymore
Turn your face
so now I can't see you anymore
Walk away
until you're not standing out my door
Turn your face, walk away
and stay...
Turn your face

In my memory
I was hurting
long before we met,
ooh
And my memory
their still burning
fingerprints you left..
And I always meant to say to you I can't

So just turn your face
until I can't see you anymore
Turn your face
until I can't feel you anymore
Walk away
until you're not standing out my door
Turn your face
Walk away and stay...
Turn your face...

Each time I take you back
you bring one thousand prize
And I accept them like a fool

So now what's your excuse?
What do we have to lose?
Since I'm already losing you...

So hard to face
that I can't feel you anymore
Hard to face
that I can't see you anymore
So walk away,
until you're not standing out my door
Turn your face...
Walk away and stay...
Turn your face


Quella canzone...era una di quelle di Perrie e delle ragazze. La sua voce mi guidò da lei: era seduta su un masso in una piccola radura, il sole appena spuntato le irradiava il viso, facendo luccicare le lacrime che scendevano a fiotti. Eppure stava sorridendo, un sorriso bellissimo e perfetto. Restai immobile a contemplarla, sembrava quasi un quadro, entrai nel campo di luce. I raggi del sole mi scaldavano la schiena, mi avvicinai a lei lentamente; Tamara aprì di colpo gli occhi, chinò la testa e mi guardò, incredula.
-Cosa cazzo ci fai qui?!-esclamò, asciugandosi in fretta le lacrime.
-Volevo...volevo parlarti, consolarti. So cosa si prova, io...-cominciai, esitante.
-Credete sempre di sapere tutto! Non sei me, non lo puoi sapere! Tornatene da quegli stupidi membri dei One Direction!!!-sbottò, interrompendomi, la voce piena di rabbia.
Cercai di controllarmi, non ero venuto qui per litigare:-Ti sbagli. So esattamente cosa stai provando.-dissi, con calma.-E comunque si pronuncia One Dairecscion NON Direcscion.-aggiunsi, piccato.
Serrò la mascella:-Oh, mi scusi tanto, professore. Non sapevo di star parlando con un signor Secchione. Perché non sei andato a fare il docente di inglese in università?-mi canzonò.
Rimasi allibito per un attimo:-In effetti se non fossi entrato nella band l'avrei fatto...-ammisi.
Mi osservò confusa:-Tu non sei normale.-decretò.
Ridacchiai:-Lo hai scoperto solo adesso?-
Scoppiò a ridere, poi sospirò tornando triste. -È colpa mia.-mormorò, i denti che stringevano le sue labbra morbide come in una morsa.
Scossi la testa:-No, lo sai che non è vero. Anche un mio amico è morto in un incidente d'auto, guidavo io. Per molto tempo ho creduto di essere l'unico e il solo colpevole, ma poi ho capito di sbagliare. Non sono stato io a farci arrivare addosso quell'auto, così come non sei stata tu a far investire Matthew da quel camion.-ecco, tutto il mio discorso preparato per bene era andato a farsi fottere! Ma sembrava fare effetto...speravo facesse effetto...
Le lacrime tornarono ad addensarsi nei suoi occhi, il mento le tremò leggermente e scoppiò in singhiozzi, incapace di trattenersi. Poggiò la testa sulla mia spalla e io la lasciai sfogare, dandole delle piccole pacche sulla schiena. -Ricordati solo le cose migliori di lui, ricordalo come un ragazzo bravo e onesto, il tuo migliore amico. Sappi che lui vuole solo vederti felice, ovunque sia.-sussurrai.
Mi sorrise, il primo vero sorriso del giorno, era perfetta, bellissima. -Hai ragione Zayn, grazie. E...ehm...-tossicchiò.-Scusa se ti ho trattato di merda, fino ad ora.-aggiunse, arrossendo.
-Nemmeno io sono stato un angioletto, ti ho trattato da schifo uguale.-ammisi.-Tregua?-chiesi, con un sorriso divertito. Ma oltre lo scherzo parlavo sul serio, e lei lo sapeva.
-Ci posso pensare...-si posò un dito sulla bocca, fingendo di riflettere.
Le tirai una spallata giocosa:-Dai scema! Non fare la preziosa!-esclamai, sbuffando.
Ridacchiò:-Va bene. Tregua.-acconsentì e facemmo scontrare i nostri pugni.-Ti va di...accompagnarmi alla sua tomba? Da sola non ce la faccio.-disse, tornando seria, le lacrime pizzicarono di nuovo i suoi occhi.
Le circondai le spalle con un braccio, stringendola forte:-A cosa servono gli amici?-chiesi, sorridendole, e ci avviammo verso il cimitero.

Harry's pov

Gaia piangeva a dirotto, torturando un fazzoletto con le mani, e Liam era lontano, a parlare con i genitori di Matthew; era la mia occasione. Mi avvicinai a lei, esitante e le domandai, con molto tatto:-Lo conoscevi bene?-
Scosse la testa:-Ci avevo parlato poche volte, era amico del mio migliore amico...Ma vedere Tamara così distrutta mi fa soffrire un sacco...è la mia migliore amica e ha già sofferto tantissimo...-disse, tra i singulti. Che ragazza sensibile, più passava il tempo, più me ne innamoravo. Questo causò una stretta al cuore da parte del senso di colpa, decisi di ignorarlo momentaneamente, ci avrei pensato dopo.
Le passai un braccio intorno alla vita, in un gesto amichevole e lei cominciò a piangere sul mio petto:-Mi dispiace-mormorai, dispiaciuto. -Se andassimo da lei sulla tomba e cantassimo una canzone?-proposi ad alta voce, lanciando un'occhiata agli altri.
Annuirono tutti e Jesy chiese:-Ma quale? Una delle vostre?-
Scossi la testa, lei non sopportava la nostra musica:-È una vostra fan...che canzone andrebbe bene fra le vostre?-chiesi, curioso.
Jade ci pensò un attimo:-Forse...”Always Be Together”?-propose, titubante.
-Sì, quella è fantastica!-esclamò Leigh-Anne, entusiasta.
Entrammo nel cimitero e la vedemmo: inginocchiata ai piedi della tomba di Matt a capo chino, le lacrime cadevano sul marmo grigio. Dietro di lei c'era Zayn, in piedi e immobile, anche lui a testa bassa e in silenzio. Ci avvicinammo silenziosamente, Tamara non si accorse di noi ma Zayn alzò il capo e ci fece un ceno di saluto. Perrie si posizionò al suo fianco, con accanto le altre tre ragazze, seguite da Lou, Liam, Niall e io. Gaia si inginocchiò accanto a Tamy, mentre le sue labbra si aprivano pian piano in un sorriso gioioso e rincuorante; a quel punto cominciammo a cantare.

Tamara's pov

Sussultai quando le voci delle mie idole, miste a quelle dei ragazzi iniziarono a cantare una delle mie canzoni preferite. Alzai lo sguardo e vidi Gaia sorridente, accanto a me. Lei c'era sempre per me. Le sorrisi a mia volta, il viso ancora bagnato di lacrime e mi gettai tra le sue braccia. La strinsi forte, come se stesse per evaporare. Avrei superato anche questo, avevo già superato molte cose, ce l'avei fatta. C'era Gaia e loro, i miei nuovi amici: Niall Horan, Louis Tomlinson, Zayn Malik, Liam Payne e Harry Styles.
Ora c'erano loro. Non avrei mai potuto immaginare quanto avrebbero cambiato la mia vita e quanto sarebbero stati importanti.

We'll always be together, don't you worry
I'll always be by your side, don't you worry
The circle will never end, just know that we'll meet again
And we'll always be together, forever, always
I am here



L'angolo della follia


Hi everybody!
Lo so, mi odiate tanto, tantissimo...ma io vi amo ugualmenteXD
L'ho fatta un po' melodrammatica no? Però quando ti muore un amico è bruttissimo...lo so. Ah, be' povero Matt, me la prendo sempre con lui!:( Ma non potevo far morire uno degli one....oppure sì? Ahahahah, sono crudeleXD
Che dolce Gaia...vi assicuro che è così anche nella realt°:) Sono davvero fortunata ad averla come migliore amica;)
Oh, e Zayn...ha abbandonato momentaneamente la facciata cattiva...ma quanto durerà la "tregua"? E cosa succederà fra Niall e Tamy? E chi si aggiudicherà l'affetto di Gaia, Liam o Harry? E...e...e...no, mi trattengo dall'anticipare qualcosa...
Scoprite tutto nelle prossime puntate(?)!!!
Ringrazio TUUUUUUUUUTE quelle che mi seguono, recensiscono, preferiscono e ricordano, siete mitiche, dolcezze!
Lasciate pure un commento se vi va, io non mi offendoXD Buone vacanze, divertitevi mi raccomando!
Un mega abbraccio virtuale ragazze<3
Baci, Tea
PS Voglio fare un grande augurio ad un mio amico di infanzia, Alessio, che oggi compie 19 anni! Happy birthday to youuuu *stile bambina dell'esorcista*





Questo è Matt...Lo so, è Emis Killa, ma assomiglia molto al vero Matt...a parte il fatto che è bruno:)

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Capitolo 11
*** Cap 11 ***


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Capitolo undici: sbalzi d'umore post-funerale


 

 

Per favore, leggete l'angolo della follia, è importante per la continuazione di questa storia, grazie:)


Liam's pov

-Che facciamo ora?-chiese Gaia, impaziente. Le Little Mix se n'erano appena andate, insieme a Eleanor.-Hai bisogno di uscire, piccola.-disse, rivolta a Tamara.
La bruna si morse il labbro:-Be'...veramente...non so...-mormorò, cercando di trovare una scusa in fretta.
-Non farti pregare, lo sai che ti devi svagare!-si lamentò la rossa.
Tamara sospirò:-E va bene...in che locale andiamo?-chiese, rassegnata.
Gaia fece spallucce:-Uno qualsiasi, devi conoscere gente! Ora però torniamo in hotel e ci rilassiamo un po'.-sorrise.
Mi accostai di più a lei e le sussurrai in un orecchio:-Vieni sulla mia auto?-lei arrossì, facendomi un sorrisetto timido.
-Ti do un passaggio io, ok, Tamy?-propose Niall, cercando di avere più tatto possibile.
Lei annuì, mogia e grata contemporaneamente. Salimmo tutti sulle nostre auto, io esitai prima di mettere in moto, mi voltai verso Gaia e rimasi a fissarla negli occhi. Poi la baciai, una mano poggiata sul suo ginocchio, lei rispose al mio bacio passandomi una mano fra i capelli e stringendomi forte. Un colpo di clacson. Era Louis, aspettava divertito che sbloccassimo il passaggio. La allontanai dolcemente, facendola scivolare sul suo sedile e partimmo, verso il suo hotel, l'eco dei nostri sospiri ancora nell'aria.

Tamara's pov

Entrai nella mia stanza, sbattendomi la porta alle spalle. Mi buttai sul letto, rannicchiandomi su me stessa, sembrava così grande, così vuoto senza Matt. No, non dovevo pensarci! Qualcuno bussò freneticamente alla porta, costringendomi ad alzare il culo e andare ad aprire. Era Gaia, tenteva in mano un bouchet gigantesco di gigli e una scatola di cioccolatini. La guardai, allibita:-E questa roba da dove viene?-chiesi, incuriosita.
Le sue guance erano incandescenti, chiuse la porta a chiave e avvicinò il viso al mio:-Me l'ha spedita Harry!-disse, tutto d'un fiato.
Sorrisi, compiaciuta: allora si era finalmente deciso a corteggiarla! -Che intenzioni hai?-chiesi, stringendole la vita con un braccio.
-Non lo so! Sai che Harry è sempre stato il mio preferito del gruppo ma ora sto con Liam...non lo posso ferire né mollare perché Styles mi ha spedito un mazzo dei miei fiori preferiti e dei cioccolatini! Cazzo, Tam e ora che faccio?-era disperata, con gli occhi cercava il mio aiuto.
Riflettei un attimo:-Direi che per ora la devi prendere un po' come viene...finché rimarrai innamorata di Liam, resta accanto a lui ma se Harry riuscirà a conquistare il tuo cuore, devi essere sincera con Payne, se lo merita.-dissi, saggiamente.
Annuì:-Sì, farò così.-dopo una breve pausa, diede un'occhiata ai miei jeans neri e alla felpa scura, gli stessi vestiti del funerale. -Vuoi uscire così?-chiese, orripilata.
La guardai, stancamente:-Non so se esco, Gaia, non sono pronta per conoscere nuova gente e...-dissi, tirando fuori scuse a raffica.
-Tu esci eccome, tesoro, altrimenti ti rifaccio quel bel faccino!-esclamò lei, infuriata.
Alzai le mani in segno di resa, stupita da tanta rabbia:-Okay, okay, calmati!-dissi in fretta.-Comunque esco così, punto.-dissi con voce ferma.
Scoppiò a ridere:-E invece ti vesti come dico io, hai bisogno di un po' di colore...ti ricordo che l'ultima volta sono stata io a essere torturata!-disse, soddisfatta, certa di avere ragione. Grugnii, contrariata ma alla fine mi arresi sperando che non scegliesse il giallo, uno dei colori che più detestavo. Mi diede un paio di leggins blu notte, un top blu elettrico e...degli shorts giallo canarino! Oh, maledizione! Mi truccò con attenzione ai dettagli, e mi pettinò i lunghi capelli ribelli. -E come tocco finale....tadà!-esclamò con un sorriso da stregatto. Il bicchiere di acqua che stavo bevendo mi andò di traverso: erano un paio di scarpe scollate, gialle anch'esse e, cosa peggiore, avevano dei tacchi a spillo altissimi!
Scoppiai a ridere, convinta che stesse scherzando, ma lei mi lanciò un'occhiata di rimprovero:-Cioè tu ti aspetti che io mi infili quelle scarpe assassine?!-strillai, allibita.
Lei annuì, compiaciuta e me le sventolò sotto il naso:-Datti una mossa, mi devo vestire anch'io.- mi sedetti sul bordo del letto, aspettando che si preparasse anche lei. Si mise una minigonna nera, una camicetta arancione e delle scarpe nere col tacco che le slanciavano moltissimo le gambe. Le squadrai per un attimo, poi scoppiai a piangere, tirando su col naso. Mi si avvicinò, visibilmente preoccupata:-Che c'è best?-domandò, ansiosa.
-Non è giusto, perché sei così figa?!-strillai, sbattendo i piedi per terra come una bambina viziata.
Rise di gusto:-Sei un'idiota, Tamara.-esclamò, piegata in due.
Le lanciai un'occhiataccia, le braccia incrociate al petto:-Senti chi parla...-borbottai.
-Per questo siamo migliori amiche no?-mi punzecchiò lei.
Ridacchiai:-Vero.-Ci sorridemmo e uscimmo dalla stanza, lasciando i regali di Harry sul comò. Scendemmo alla reception, dove trovammo i ragazzi ad aspettarci Gaia si accostò a Liam, con un sorriso timido, mentre io mi catapultai tra le braccia aperte di Niall ridendo come una scema. I suoi occhi d'oceano parevano entusiasti della mia quasi completa ripresa, ricambiò il sorriso radioso. Zayn si avvicinò stringendomi la vita in un goffo abbraccio e presto si unirono a noi tutti gli altri in un gigantesco abbraccio di gruppo, uscimmo così, tutti insieme dirigendoci verso uno dei più celebri night club della città.

Un quarto d'ora dopo...

Ero seduta al bancone del night, sorseggiando la mia bibita, mentre chiacchieravo con Niall. Gli altri erano dispersi per il club, a ballare o flirtare con qualcuno.
-Andiamo a fare un giro al parco?-propose all'improvviso lui. Annuii, sollevata e lo seguii fuori dal locale.

Arrivammo al parco deserto, scavalcammo il cancello e cominciammo a passeggiare per le strade del Kensington Gardens, la luna splendeva sulle nostre teste; c'era qualcosa di strano in tutto questo. Era da quando ero piccola che volevo visitarlo, da quando avevo letto Peter Pan. Si trattava, appunto, del suo giardino, quello dove era scappato una sera d'inverno, quando aveva sentito i suoi genitori programmare il suo futuro. Quante volte da piccola avevo sognato di incontrarlo? Quante volte avevo sperato di imparare a volare, di non crescere mai? Quante volte avevo atteso ad occhi aperti, nel cuore della notte, di sentire il suo limpido chicchirichì? E adesso, mi trovavo lì in compagnia di un ragazzo...
-Ci addentriamo di più, lasciando perdere i sentieri?-chiesi, quasi supplichevole, detestavo seguire i sentieri. Sorrise, annuendo in silenzio. Lo presi sottobraccio trascinandolo insieme a me tra gli alberi, ad un certo punto vidi un riflesso. La Serpentine rifletteva la luce della luna, luccicando come fatta di diamante. Sorrisi, ripensando alla scena del libro in cui Peter torna ai giardini dentro un nido gigante. Mi voltai verso Niall e rimasi a bocca aperta: era uguale al Peter che avevo sempre sognato, i capelli chiari spettinati, pallidi sotto il bagliore lunare, il viso aveva un che di infantile, di innocente, gli occhi azzurri come il cielo persi in lontananza, il sorriso birichino degno di un ribelle...Si girò verso di me e rimase stupito dalla mia espressione:-Che c'è, Tamy?-domandò preoccupato. Aprii e chiusi la bocca, senza riuscire a spiccicare parola. Mi si avvicinò e accostò il viso al mio collo, sentivo il suo respiro lieve sulla pelle:-Ti va di fare un bagno?-mormorò. Esitai, l'acqua era fredda ma l'aria era calda, quasi afosa. Avevo bevuto perciò lasciai stare la mia coscienza e annuii, entusiasta. Mi sfilai i vestiti, restando in intimo, contenta che alla fioca luce della luna non potesse notare il mio rossore. Distolse in fretta lo sguardo e si spogliò anche lui, la pelle candida risaltava sui boxer scuri, il fisico asciutto era fantastico. Fantastico? No! Tamara è un tuo AMICO. Comprendi? A-mi-co!
“Oh, stai zitta, stupida!” disse la parte brilla di me. Si tuffò nell'acqua, ne uscì dopo un paio di minuti scrollandosi i capelli e rise, tremando un po' per il freddo.
-Com'è?-chiesi, titubante.
-Si sta b...benissimo!-esclamò, cercando di auto convincersi. -Devi solo abituarti, muoviti e non ci saranno problemi.-aggiunse, incoraggiante.
-Va beene.-acconsentii, non del tutto sicura. Mi buttai nell'acqua insieme a lui, il freddo della Serpentine mi penetrò nelle ossa, mentre cominciavo a tremare anch'io. Per circa dieci minuti nuotammo, schizzandoci come bambini; poi ci fermammo, l'acqua mi arrivava all'altezza del seno, e lui mi prese tra le braccia: il calore del suo corpo era quasi una droga. Avvicinò il volto al mi, chiusi gli occhi, riflettendo velocemente nonostante la mente annebbiata.
Non potevo mettermi con lui, era un mio amico, era come un fratello per me, come un parente, un cugino. Gli volevo bene ma non lo amavo e poi non sarei mai andata a letto con mio cugino.
“Ma tu ti sei fatta tuo cugino, Tam.” disse la voce maligna della mia coscienza, appena tornata a tormentarmi.
“Dettagli.”ribattei, irritata.
“Che ti costa metterti con lui? Ha una cotta pazzesca per te, lo sai. E poi, se ti sei fatta tuo cugino, puoi farti anche lui, no?”mi provocò, ironica.
“No, non è la stessa cosa. E piantala di tormentarmi con la storia di Pietro! Eravamo ubriachi!”feci una breve pausa. “E poi lui era maledettamente sexy.”aggiunsi, compiaciuta.
La mia coscienza rimase in silenzio, potevo percepire la sua irritazione e la sua frustrazione.
Mi concentrai, riflettendo intensamente su cosa fare con Niall, avrei fatto del male a me e a lui, mi ci sarebbe voluto troppo tempo per amarlo, lo avrei ferito. Oh, aiuto! Cosa avrebbe detto Matt?
Poi lo sentii, così concreto e reale da sembrare vero, il sussurro della sua voce “Sii felice.” Mi irrigidii, ammutolita e spalancai gli occhi, allontanandomi di colpo. Il biondo rimase immobile dov'era: e braccia aperte, l'espressione ferita, la bocca semichiusa. Mi pentii del mio gesto e tornai in fretta tra le sue braccia, chiudendo nuovamente le palpebre; prima che potessi accorgermene le sue labbra erano sulle mie. Le nostre lingue si intrecciavano, separandosi ogni tanto per poi ritrovarsi, passai la mia sui suoi denti e lui si ritrasse leggermente, imbarazzato per l'apparecchio. Aprii gli occhi per la seconda volta, gli sorrisi, ricambiò e con un sospiro selvaggio tornò a dedicarsi alla mia bocca. La luna mi stava dando alla testa, lui era uno dei miei migliori amici, non potevamo farlo! Si separò dolcemente da me, poggiai la testa sul suo petto mentre calde lacrime salate cominciavano a scendere. Serrai gli occhi, con il timore di guardarlo in volto e feci un respiro profondo. Alzai il viso, le mie iridi multicolor incontrarono quelle azzurre di lui: bastò uno sguardo perché capisse. Le sue palpebre si abbassarono e sospirò involontariamente, poi annuì, aveva davvero compreso.
-Mi dispiace.-mormorai.
-Non importa, Tam. Resterò tuo amico, saremo sempre amici. E ti aspetterò, se cambierai idea sappi che io ci sarò, non mi tirerò indietro. Ti voglio bene, lo sai.-
Sorrisi, malinconica:-Ti voglio bene anch'io, Niall.-dissi, la voce poco più di un sussurro. Mi prese in braccio nell'acqua e mi fece girare, mi sembrava di essere tornata bambina. Mi rannicchiai sul suo petto, lasciandomi portare dall'acqua fresca e ascoltando il silenzio della notte.

Qualche ora dopo...

Mi stesi sul letto, esausta. Che giornata! Per fortuna ero riuscita a chiarirmi con Niall...chissà com'era andata a Gaia, quando mi aveva raggiunta in hotel non aveva spiccicato parola...ah be', l'avrei scoperto il giorno dopo. Ma oggi...cosa mi era preso? Una tregua con Malik? Dovevo essere letteralmente impazzita! Non sarebbe durata lo sapevo, non so il motivo ma qualcosa mi spingeva a odiare profondamente quel ragazzo...era un istinto e si sa che bisogna farsi guidare da esso. Avrei rotto la tregua alle prime luci dell'alba, dopo tutto quello che mi aveva fatto non potevo fargliela passare liscia. Cosa credeva, di sistemare tutto con un sorriso e un “siamo amici”? Carino, non mi conosci proprio...

Harry's pov

3.30am

Ero tornato a casa prima degli altri. Gaia era stata gentile con me, ma sembrava che il mio gesto l'avesse messa in imbarazzo. A quanto pareva era un osso duro...e va bene! Avrei fatto ciò che non avevo mai fatto per nessuna, non una ragazza che conoscevo da neanche una settimana! Entrai nello studio al piano terra, mi sedetti la scrivania e accesi la luce. Rimasi a fissare il foglio bianco di fronte a me, alla ricerca di un ispirazione...

Come mi riempie il cuore,
 il suo sorriso radioso.
Come il loto fiorisce d'emozione,
Come la rosa arde di passione,
Come l'edera, dolce, serpeggia,
Come l'erba, al vento, ondeggia.
Come fa la vita bella,
L'amor della mia stella...”

Ma cosa cazzo? NO! Dio cristo, che fine aveva fatto il mio cervello?! Sembrava una ballata del 1800! Accartocciai il foglio con rabbia e lo gettai in un angolo. Allora, Harry, riproviamo.

Il mattino dopo, ore 11.30

Zayn's pov

Ci eravamo incontrati tutti insieme, io, i ragazzi, le loro rispettive fidanzate, Perrie e il suo gruppo, Gaia e Tamara. Gaia salutò tutti abbracciandoli di slancio, ma Tamara rimase in parte, lo sguardo serio, gli occhi contornati da profonde occhiaie. Le sorrisi, facendole l'occhiolino, mi fulminò con lo sguardo. Ma che cazzo...? Lanciai uno sguardo a Perrie che mi fece cenno di andare da lei. Mi avvicinai per parlarle:-Ti sei svegliata male? Hai una faccia...-
-Fanculo Zayn, guardati la tua!-sibilò irritata, lanciandomi uno sguardo d'odio puro.
-Ehi, cos'hai?-chiesi, preoccupato e innervosito contemporaneamente, le circondai le spalle con un braccio.
Se lo scrollò via con un gesto brusco, come se volesse prenderlo a morsi:-Fottiti, lo sapevi che non saremmo potuti rimanere amici. Tregua finita. Ti odio.-sputò, infuriata più che mai. Si allontanò da me, mettendosi di fianco a Niall che la prese per la vita, protettivo.
Restai un attimo immobile, incredulo. -Stronza!-orbottai, certo che ormai non mi potesse sentire. Mi sbagliavo, posò lo sguardo su di me e per un breve istante incontrai i suoi occhi, colmi di odio irrazionale. Ma cosa minchia le avevo fatto?! Ero stato anche gentile, mi ero offerto di essere suo amico! Be' vada a fanculo! Rimuginai. Fanculo lei, dannata lunatica pazza! Tornai da Perrie, che aveva osservato la scena preoccupata. “Vuoi andare?” mimò con le labbra, annuii. Lei sì che mi capiva al volo, non so cosa avrei fatto senza di lei. Eppure mentre ce ne stavamo andando, la rabbia non mi abbandonava. Dal finestrino la scorsi ridere, me la pagherai, Tamara, è una promessa. Mi vendicherò. E in quel momento un piano perfetto mi apparve nella mente...sorrisi maligno, tra me e me. “Zayn sei geniale!”mi dissi. Quella ragazzina ha bisogno di una bella lezione...


L'angolo della follia

Sono tornata...*atmosfera film horror*
Be'? Ho postato prima, non mi dite nulla? *
applaudono 2 persone in croce
Aaaah, devo dirvi un sacco di cose sapete? Questo è un classico “capitolo di passaggio” mi serve solo per poter sviluppare velocemente la storia dopo. Scommetto che non vedete l'ora di sapere con chi starà Gaia vero? NO. Ahahahah, lo sapevo, tranquilleXD E che mi dite di Niall e Tam? Alzino la mano quelle di voi che vogliono scannarmi perché non li ho ancora messi insieme? Potrebbe anche succedere però, alla fine...non anticipo nulla! Ah, e alzino la mano quelle che si aspettavano la fine brutale della tregua tra Zayn e Tamy. Alzino la mano quelle che trovano che io non abbia senso come la mia faccia. Alzino la mano quelle che credono, come me, che dovrei finirla di scrivere cazzate. Alzino la mano quelle che vogliono che la smetta seriamente. Bene, la smetto...
Vi avviso che il titolo della storia cambierà in “They were everywhere”(traduzione:Erano ovunque. Lo so che lo sapete ma sono pignola:D).
Vi avviso che se non ottengo 7/8 recensioni non vado avanti. (e perché? Perché sono una stronzaaaa)
Bene e ultima ma più importante cosa: voglio ringraziare tutte le ragazze che mi seguono, preferiscono, recensiscono e ricordano. Siete delle figheeeeee!!!;)
Al prossimo capitolo, se ci sarà, cosa di cui dubito.
La mia malata immaginazione sta rapidamente scendendo in picchiata...sono davvero caduta in basso, ho toccato il fondo, gioco con il fuoco...ma perché il fuoco è sul fondo? Oddio, sono ripetitiva...
Ciao ragazze, statemi bene!
Viva i 1D!!! Viva le Little Mix!
Lunga vita alla regina! Oh, God, save the queen!(?)
Sto impazzendoooooo.
Bene, ciao, ci si vede.
Ma sei su un sito Tea, non possono vederti!
Vabbè, uguale.
Un abbraccio megagigantesco!
Lots of love, Tea






 

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Capitolo 12
*** Cap 12 ***


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Capitolo dodici: nuovi incontri e nuove relazioni


Harry's pov

Eravamo seduti a un tavolo di un bar, comodi su dei divanetti. Io e i ragazzi eravamo imbronciati a causa della vittoria a bowling delle ragazze: Gaia, Tamara, Jesy, Jade e Leigh-Anne avevano fatto uno strike dopo l'altro.
Ora però ero tornato a sorridere, ero seduto accanto a Gaia, la sua borsa semiaperta a dividerci. Avevo il bigliettino in mano, con un rapido gesto lo feci scivolare dentro alla tracolla nera, alzai lo sguardo e incontrai quello di Tamara.
Mi fissava ed ebbi paura della sua reazione, trattenni il fiato aspettando le urla e la rabbia. E invece mi stupì, sorrise e mi fece l'occhiolino.
Restai basito a guardarla per un paio di secondi, ma ad una gomitata di Lou mi ripresi subito. Da dove veniva tutta questa approvazione? Ero contento che fosse ancora mia amica ma ero piuttosto perplesso.

Tamara's pov

Dopo tre ore passate a parlare nel bar (noi ragazze ci eravamo vantate per la facile vittoria), decidemmo di tornare in discoteca. Niall, Jade e Jesy si astennero, dicendo di aver già preso precedentemente degli impegni, così mi avviai verso il locale prendendo a braccetto Gaia e Leigh-Anne, mentre Lou, Liam e Harry ci seguivano a breve distanza.

Ero appoggiata ad una parete, appena fuori dalla pista, e osservavo meditabonda Gaia e Leigh-Anne, che ancheggiavano in mezzo alla folla, in maniera incredibilmente sexy. Provai una fitta di invidia nel vedere tutta quella grazia e sicurezza, invece, fossi stata io, sarebbe stata una vittoria già riuscire a zampettare con i tacchi che mi ritrovavo. Rimpiansi le mie amatissime Nike mentre distoglievo lo sguardo dalle due ragazze.
“Schiavo non lo sarò mai,
L'unico momento in cui mi piego è per allacciarmi le Nike.
Ho capito ormai che il buonsenso
È come un sogno e vivo finché dormi,
Quando apri gli occhi te lo scordi, capito il senso?”

Canticchiai tra me e me, conscia che quello non era certo un pezzo da discoteca.
“Ti domandi quando morirai?
Fossi in te non mi preoccuperei.
L'erba cattiva non muore mai,
Nel giardino dei pensieri miei.”

Mi rispose qualcuno con un accento molto british, stupita mi guardai attorno e vidi un ragazzo molto attraente, che mi si era avvicinato e adesso era a braccia conserte, appoggiato anche lui al muro, accanto a me. Mi sorrise e cantammo l'ultima strofa insieme:
“Non ho più radici che mi tengano
Perché semino soltanto il male,
Mentre i buoni mi calpestano,
Vorrei tutto finisse ma sono immortale.
Nel mondo in cui sto,
L'erba cattiva.
Nel mondo in cui stai,
L'erba cattiva.
Dentro gli occhi miei,
L'erba cattiva.
Dentro gli occhi tuoi,
L'erba cattiva.”

Ci scambiammo un sorriso amichevole:-Com'è che conosci una canzone italiana?-gli chiesi, tornando a parlare in inglese.
Il suo sorriso si allargò:-Ascolto molto i rapper italiani.-spiegò, dandomi un pugno amichevole sulla spalla. -Ma dalla tua pronuncia tu sei italiana. Perciò, dimmi, sono curioso...cosa ci fa una ragazza italiana minorenne in una discoteca londinese sola soletta?-domandò, con la sua voce bassa e dolce.
Mi accigliai:-Primo, ho diciotto anni.-puntualizzai, piccata.-Secondo, non sono sola. Terzo: SONO CAZZI MIEI.-dissi, con un falso sorriso gentile. Mi voltai e mi diressi verso la folla.
-Come ti chiami?-urlò, cercando di sovrastare la musica.
Non so cosa mi spinse a farlo, ma mi girai e gli risposi:-Sti cazzi!-e ridendo, mi immersi nel gruppo di gente, fino a raggiungere i ragazzi e le ragazze, seduti o appoggiati al bancone, che mi osservavano incuriositi. Notai che Lou non c'era:-Che fine ha fatto Tomlinson?-chiesi, leggermente preoccupata.
Harry alzò le sopracciglia:-Pensavamo fosse con te.-
Inarcai le sopracciglia anch'io:-E perché mai? Non l'ho manco visto.-dissi, irritata.
Fece un'espressione stupita:-Ah, scusa.-borbottò.
Lou ci raggiunse, la mano sulla spalla di un altro ragazzo, uno che non avevo mai visto:-Guardate un po' chi c'è?-
Una luce psichedelica colpì il ragazzo in pieno viso. Oddio! Era il tizio che aveva cantato con me la canzone di Emis Killa! Come cazzo faceva a conoscere i ragazzi? Anche lui parve stupito di vedermi, si aprì in un ghigno:-Ci si rivede...com'è che conosci i ragazzi? Mi avevano detto che non si facevano le minorenni.-
Serrai i denti,cercando di trattenere la collera. Calma Tamara, non lasciare che questo...questo individuo ti guasti la serata. -A me invece non avevano detto che frequentavano i minorati.-replicai, incrociando le braccia con un sorriso trionfante stampato in faccia.
Si acciglio, avvicinandosi a me e facendo schioccare la lingua:-Non ti fai certo mettere i piedi in testa, vero, Sti Cazzi?-mormorò, sorridendo ironico.
Ridacchiai:-No di certo. Tanto meno da un ragazzino...-ribattei, lanciandogli uno sguardo civettuolo attraverso le ciglia.
Lou, Harry, Liam e Gaia spostavano lo sguardo da me a lui, poi si avvicinarono. Lou mi circondò le spalle con un braccio mentre Gaia si posizionava di fianco a me, con fare protettivo, Liam e Harry si mettevano accanto al tizio, incuriositi.
-A quanto pare vi conoscete già.-disse Harry, piegando la testa di lato.
Feci una smorfia:-Più o meno, ci ho parlato prima là in fondo.-dissi indicando un punto in fondo alla discoteca con un vago gesto della mano. -E voi come vi conoscete?-chiesi, guardando Lou stupita.
Il ragazzo mi tese una mano, sorridendomi:-Piacere, sono il batterista dei One Direction, mi chiamo Josh Devine.-si presentò, affabile.
La mia mascella cadde per lo stupore ma mi ripresi all'istante e gli strinsi la mano con più forza del necessario. -Piacere, Silvio Berlusconi.-dissi con un sorriso tirato a trentadue denti.
I ragazzi e Gaia scoppiarono a ridere, mentre Josh ghignava:-Ehi, Berlu, come vanno i tuoi bunga-bunga?-domandò, amichevole, dandomi una pacca sulla spalla. Sbuffai, scostandomi dal suo tocco.
-Dai Tamara, sii seria.-mi rimproverò Louis.
Gli lanciai un'occhiata in tralice, leggermente offesa:-Taci Louis. Perché non puoi chiudere quella boccaccia?-sputai, innervosita.
Risero di nuovo. Di me. Mi allontanai entrando nella pista, cominciando a scatenarmi come una pazza. A breve venni adocchiata da un ragazzo piuttosto carino, coi capelli rossi e gli occhi grigi; prese a ballarmi attorno, lo sguardo inchiodato nel mio. Lanciai un'occhiata verso i ragazzi e vidi Josh fissare il rosso, torvo. Mmm, molto interessante, pensai fra me e me. Sorrisi maliziosa al ragazzo e lui ricambiò al volo accostandosi ancora di più. Mi fece un cenno, indicando una porta in fondo al locale. Annuii, avevo bisogno di svagarmi un po' dopo tutto quello che era successo, le ferite bruciavano ancora. Attraversammo la discoteca ed entrammo nello stanzino, cominciando a baciarci con trasporto, chiuse la porta con un calcio. Mi fece accomodare sul bordo di un tavolo, sfilandomi i jeans. Calciai via le scarpe mentre lui con movimenti esperti cominciava a sbottonarmi la camicetta. Passai una mano fra i suoi capelli, l'altra la infilai sotto la maglietta, a contatto con il calore della sua pelle.
“Cosa diavolo stai facendo, Tamara?!”mi sussurrò la vocina della mia coscienza.
“Non si vede, forse? Mi sto facendo un tizio!”risposi, con sarcasmo pesante.
“Che fine hanno fatto il tuo disprezzo verso i puttanieri? Ti sei rammollita...”mi punzecchiò. Non risposi, mi sentivo come se fossi stata colpita in testa da una cometa. Aveva ragione, per la prima volta la mia coscienza aveva ragione. Non avevo alcuna intenzione di farmi scopare da quel tipo. Mi alzai in fretta, allontanandomi da lui, ma non feci neanche un paio di passi che mi prese il braccio.

-Mollami Bill.-per fortuna avevo azzeccato il nome! -Ho cambiato idea, scusa ma non me la sento di fare la troia.-dissi, cercando di apparire dispiaciuta.
Strinse la presa sul mio braccio, facendomi male:-Tu non vai da nessuna parte, troietta, ora resti qui e fai quello che devi fare.-affermò, con sguardo minaccioso, e mi sbatté violentemente contro il tavolo.
-No!-urlai.-Stammi lontano, stronzo!-Mi coprii la testa con le braccia, raggomitolandomi su me stessa.
Una voce sconosciuta dall'esterno fu la mia salvezza:-Ehi, tutto okay lì dentro? Non potreste stare qui, vi conviene uscire prima che vi scoprino i buttafuori.-disse saggiamente una voce di ragazzo.
-Sì, tutto bene, ora usciamo.-gridò in risposta Bill, per sovrastare la musica spaccatimpani. Si chinò su di me, con un sorriso malvagio:-Ci rivedremo presto, piccola, e allora avrò quello che mi spetta. Magari mi faccio accompagnare da qualche amico, che ne dici?-ghignò, al mio sguardo terrorizzato. Mi lasciò un leggero bacio sulle labbra, accarezzando il tessuto degli slip; mi ritrassi velocemente, schifata e spaventata contemporaneamente. Sorrise teneramente e uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
Che cosa avrebbe detto Matt? Quello che diceva sempre: “Tam, tu ti ficchi sempre nei casini!” Un suono strano, strozzato, mi fece sobbalzare. Rimasi in ascolto, pareva un singulto misto a una risata folle. Poi mi accorsi che quel suono proveniva da me, ero scoppiata a piangere e a ridere nello stesso momento, in una specie di crisi isterica.
Decisi di imitare Kreacher, l'elfo domestico della famiglia Black, preso dal libro di Harry Potter, uno dei miei preferiti. Portai le ginocchia al petto, vi poggiai sopra il mento e cominciai a dondolare velocemente, avanti e indietro, sui talloni. La porta si aprì di nuovo, una voce mi chiamò:-Tamara? Tamara stai bene?-chiese Josh, appoggiandomi una mano sulla spalla.
Alzai lo sguardo, mi ritrassi bruscamente dal suo tocco e continuai a dondolare, senza fermarmi:-Sì, Tamy sta bene.-risposi ad alta voce. -Tamy si vergogna di dover parlare con questa feccia. Tamy non dovrebbe farsi toccare da questo piccolo traditore del suo sangue, babbanofilo, da questa vergogna per il nome di mago.-borbottai, con voce ben udibile.
-Cosa?-esclamò lui, allibito.-Sicura di stare bene? Vuoi che chiami qualcuno?-domandò, spaventato.
-No, no, no! Tamy non vuole!-dissi, spaventata. -L'unico che Tamy vorrebbe è il suo padrone, povero, povero padrone...ah, se lui mi vedesse adesso...Cosa direbbe della povera Tamy? Queste piccole pesti traditrici del loro sangue, sudici, fecce...-continuai a borbottare.
Mi afferrò per le spalle, scuotendomi con forza:-Ora basta, Tamara! Torna alla realtà.-mi urlò in faccia, infuriato.
Finalmente il mio cervello riprese a funzionare, annuii e mi alzai a fatica dal pavimento. Lo vidi arrossire nella penombra e solo allora realizzai di avere addosso solo l'intimo; mi infilai svelta i vestiti e lo aspettai sull'uscio. Mi strinse la mano bollente, la sua fresca fu un vero sollievo, e insieme tornammo dagli altri. Gli dovevo un favore, lo sapevamo entrambi.

La mattina dopo...

Qualcuno bussò freneticamente alla porta della mia stanza, sbadigliai sonoramente e mi alzai, poi mi diressi verso la porta socchiudendola. Gaia irruppe come un ciclone, parlando a tutta birra, l'eccitazione chiara sul suo volto.
-Ehi, tesoro, calmati! Respira a fondo...e ora dimmi cos'è successo!-esclamai, concitata.
-Harry mi ha dato questo! L'ho trovato nella mia borsa!-strillò, mettendomi sotto il naso un foglietto tutto stropicciato. Lo presi in mano e cominciai a leggerlo: “Vediamoci alle tre, al bar karaoke, ci sarà una sorpresa per te. Ti aspetto.”
Le lanciai un'occhiata:-Be'? Ci vai?-
Si morse il labbro inferiore nervosamente:-Non lo so! Devo andarci secondo te?-mi chiese, disperata.
Riflettei per un attimo:-Secondo me sì, conoscendolo sarà una sorpresa fantastica!-le sorrisi, ricambiò all'istante, con una gioia innata.

Harry's pov

Non sarebbe venuta, lo sapevo che non sarebbe venuta. Perché dare una chance a uno come me? Uno che aveva mollato la sua migliore amica facendola soffrire, spingendola quasi al suicidio? Non farti illusioni, Harry, sai che non verrà...e invece eccola! Era appena entrata nel bar, stupenda come sempre, vestita con dei semplici jeans e una t-shirt blu. Sorrisi e feci cenno al dj di far partire la musica. Presi un profondo respiro e cominciai a cantare:

Se tu fossi un'auto,
ti seguirei sull'autostrada.
Se tu fossi una goccia di pioggia,
vorrei che cadessi sul mio viso.
Se tu fossi una zingara,
verrei da te a farmi predire il futuro.
Perché ogni volta che sto con te
fuggo dall'inferno e vedo il cielo...


I suoi occhi si riempivano di lacrime, mentre continuavo imperterrito a cantare la sua canzone. L'avevo scritta per lei. Finii piano e restai a osservarla, era rimasta a bocca aperta, senza parole. Si avvicinò cautamente e mi abbracciò:-Grazie.-disse soltanto. Ma in quel grazie c'erano molti altri significati. La strinsi più forte a me, come se avessi paura di vederla volare via.-Nessuno aveva mai fatto un cosa del genere, per me.-mormorò, arrossendo.
Le sorrisi come un ebete, mi feci coraggio e dissi, piano:-Ti amo.-Sembrava che stessi ancora cantando.
Si morse ferocemente il labbro:-Ti amo anch'io-ammise, con lo sconforto nella voce.
La capii al volo:-Liam.-dissi soltanto, ecco la causa della sua tristezza.
Annuì, sospirando:-Liam.-




Angolo della follia

Premetto che questo è un capitolo di apssaggio quindi fa assolutamente e inevitabilmente cagare...ma sarei contenta di un parere anche se certamente negativo:)
Piaciuto allora, che abbia messo Gaia con Hazza? Se non lo facevo lei mi ammazzavaXD
Ahahahah...lo stalker Bill...fico!
E che mi dite del nuovo banner? È un po' grande, lo ammetto ma io lo amo!!!
Voglio dare un enorme abbraccio e un GRAZIE gigantesco a tutte quelle che mi recensiscono, seguono, ricordano e preferiscono!!!
Ciao ragazze!

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Capitolo 13
*** Cap 13 ***


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Capitolo tredici: telefono bollente

Tamara's pov

Era il pomeriggio dopo quella serata movimentata, ero indecisa se farmi o meno la doccia e la pigrizia stava prendendo il sopravvento quando il mio cellulare squillò.
Lo afferrai, felice di avere un motivo per distrarmi: numero sconosciuto.
Premetti il tasto e risposi:«Questa è la segreteria di Tamara, se sei un cazzone di tecnico della vodafone o minchiate varie e mi vuoi proporre una promozione puoi anche andare a fan...»
«Che gentile, dolcezza...»mi interruppe Josh, con un tono divertito.«Come stai? Superata la pazzia post-quasi-stupro?»domandò, la voce velata di preoccupazione.
Sbuffai:«Non sono una mammoletta, sono abituata a queste cose, idiota...tu come stai?»
Lo sentii ridere sotto i baffi. «Bene ma ti ricordo che mi devi un favore.»
Aspettai che continuasse ma rimase in silenzio.«Quindi?»lo incoraggiai.
«Quindi: ti va di venire al cinema con me stasera?»chiese, quasi esasperato.
«Ehi, scusa se non sono perspicace!»restai un attimo zitta riflettendo velocemente. «Be' d'accordo, ma come amici va bene? Al momento non posso affrontare niente di più pesante di una scatola di pop-corn...»
Scoppiò a ridere. «Ovvio, cosa pensavi? Ce l'ho già la ragazza, scema!»
Tirai un sospiro di sollievo:«Meglio così, da quando ho conosciuto i ragazzi c'è stato un casino tremendo con loro.»
Soffocò un'altra risata. «Sì, Harry mi ha raccontato della vostra relazione, della scopata con Lou e del fatto che Niall ci abbia provato...ho dimenticato qualcosa?»
Grugnii, irritata. Avrei ucciso Harry, sicuramente.«No, non hai dimenticato niente, coglione. Ci sono solo stati dei disguidi.»
Ridacchiò. «Si, ceeerto. Ci vediamo stasera, Tamara, vengo a prenderti alle nove.» E chiuse la chiamata.
Rimasi ancora un paio di secondi col cellulare in mano, imbambolata e quasi mi cadde quando tornò a squillare. «E ora che c'è?»chiesi, scocciata.
«Ehi, che bel saluto!»ridacchiò Gaia.
«Ah, sei tu. Scusa, pensavo fosse Josh...»aspettai la sfilza di domande che non arrivarono. «Best? Che succede?»domandai, preoccupata.
«Sono nella merda! Io...io...mi sono accorta di essermi innamorata di Harry, mi ha scritto una canzone è così dolce, Tam, davvero...»continuò a sproloquiare su quanto Harold fosse magnifico e robe varie. Quando finalmente si fermò un attimo per prendere fiato le chiesi: «E Liam?»poteva sentire l'apprensione nella mia voce, ormai quei ragazzi erano come una seconda famiglia, per me.
«È questo il problema!»ruggì lei, frustrata.«Cosa devo fare, Tamy?!»
Riflettei velocemente. «Penso che tu debba essere sincera con lui, digli la verità, con delicatezza ovvio.»dissi, saggiamente.
«Ma poi starà malissimo...»replicò lei.
«Starà ancora peggio se lo scoprirà da qualcun altro, tesoro, fidati.»ribattei, tranquillamente.
Ci fu una breve pausa. «Sì, hai ragione.»ammise.«Ma tu non potresti stargli più vicina, dato che soffrirà? Magari provare a farlo rimettere con Danielle...»
«Tu sei pazza!»esclamai.«Farlo rimettere con Danielle?! Lo sai che non accetterà mai, lui ti ama! Ah...»mormorai, folgorata.
«Sì?»domandò ansiosamente.
«Sbaglio o Jade è ancora single? Sarebbe perfetta per lui, è dolce, simpatica, intelligente e bellissima...li farò uscire insieme!»finii, soddisfatta di me.
«Sì!»esclamò Gaia.«Oooh, sei un genio best!»
Risi di gusto. «Lo so, ci sentiamo,baby. E mi raccomando diglielo a voce, non scaricarlo per telefono!»la rimproverai.
«Ma per chi mi hai preso? Ovvio che glielo dico a voce! A domani.»E riattaccò. Sospirai, stanca per tutto quel tempo passato a parlare e andai in bagno, decisa a farmi quella dannata doccia. Dopo un quarto d'ora riemersi in uno striminzito asciugamano, con i capelli gocciolanti, cominciai a frizionarli quando il telefono suonò per l'ennesima volta: numero sconosciuto. Sbuffai, doveva essere Josh, di nuovo. «Pronto?»sospirai, esausta.
«Ciao, bambolina.»mi rispose una voce profonda. Oh, merda. Era Bill.
«C-come fai a sapere il mio numero?»balbettai, orripilata.
«Ah, so molte cose...ad esempio ora sei nella tua stanza, indossi un cortissimo asciugamano molto sexy e un'adorabile espressione terrorizzata.»disse, dolcemente.
Sussultai. «Dove sei? Cosa vuoi da me?»domandai, la voce più acuta del solito.
«Sono esattamente nel appartamento di fronte al tuo del palazzo accanto, ti sto osservando attraverso le tende.»Corsi alla mia vetrata e chiusi le mie tende di colpo, respirai a fondo e sbirciai tra le pieghe scure.
Vedevo la sua sagoma dietro la leggera tenda bianca, mi salutò con un gesto della mano, mi nascosi di nuovo, infuriata. «Ripeto, COSA-VUOI-DA-ME?!»urlai, esasperata.
Ridacchiò. «Ti conviene abbassare la cresta, tesorino, se vuoi sopravvivere. Cosa voglio? Quello che mi spetta. E l'avrò presto, tranquilla.»un velo minaccioso nella sua voce.
«Lo dirò ai ragazzi, non la passerai liscia.»lo avvertii, digrignando i denti.
Scoppiò a ridere apertamente, ignorando il mio ammonimento. «Ho amici molto più forti di loro, zuccherino e tu non vuoi che i tuoi bellimbusti si facciano male, giusto?»
Mi morsi il labbro, indecisa, non potevo sapere se faceva lo sbruffone o diceva sul serio. «No, non voglio ma tu non mi toccherai mai, coglione. Avvicinati e ti farò molto male!»ringhiai, cercando di soffocare il terrore che mi attanagliava le viscere.
Rise più forte. «Oh, mi sto cagando addosso! Ci vediamo presto, bellezza.»Chiuse la chiamata, ancora ridendo. Rimasi immobile, pietrificata, il sangue mi si era ghiacciato nelle vene.
«Ma porca...!»imprecai tra me e me. Controllai l'orologio e il panico aumentò. «Dio cane!»bestemmiai, gridando. Mancavano meno di tre quarti d'ora all'appuntamento con Josh e io ero ancora senza vestiti! «Ma vai a fanculoooo!»cantai da sola.
Qualcuno tossì fuori dalla porta. «Che bell'accoglienza...»commentò Liam.
«Scusa, non parlavo con te!»urlai dispiaciuta.
«Posso entrare?»mi chiese titubante.
«Un attimo!»strillai in risposta.
Presi un paio di jeans sbrindellati, una t-shirt viola aderente, un paio di all-star nere e mi vestii alla velocità della luce. Corsi alla porta e la spalancai, rossa fino all'attaccatura dei capelli. «Ehm...ciao.»mormorai. Rimasi di sasso quando vidi le lacrime rigare il suo volto. Merda...
Scossi la testa, sconsolata. «Oh, Liam...»sussurrai e corsi ad abbracciarlo, un abbraccio caloroso e fraterno che mi ricordo moltissimo Matt. Cominciai a piangere anch'io e quando ci separammo ci fissammo per una manciata di secondi, Liam scoppiò inaspettatamente a ridere. Lo guardai allibita, certa di dover chiamare un'ambulanza.«Ma stai bene?»domandai, preoccupata.
«Perché-cazzo-ti-sei-messa-a-piangere?»ansimò, tenendosi la pancia piegato in due dalle risate.
Feci una smorfia, fingendomi offesa. «Sono una ragazza sensibile, sai? Non sono la pietra fredda che posso sembrare!»dopo aver pronunciato questa frase iniziai a ridere anch'io, con lui. Ma tonai seria all'istante. «Mi dispiace tantissimo.»dissi, dolcemente.«Ma sappi che io ci sarò sempre, di qualunque cosa tu abbia bisogno.»
La sua espressione era mogia ma piena di gratitudine.«Grazie, Tam.»sussurrò, l'accenno di un sorriso sul volto angelico.
«Vuoi venire al cinema con me e Josh? Credo che ti farebbe bene uscire un po'.»proposi, di getto.
Scosse la testa. «Ti ringrazio per l'offerta ma ora ho bisogno di starmene un po' per i fatti miei.»
Lo abbracciai di nuovo. «Stammi bene, tesoro. E ricorda, gli One Direction non sarebbbero lo stesso gruppo, senza di te!»sorrisi incoraggiante.
Ridacchiò. «È così strano sentirti dire queste cose, quando una volta ci odiavi!»
Feci spallucce. «Cambiare fa parte della natura umana.»spiegai brevemente.«E poi, le vostre canzoni non sono così male, se devo ammetterlo.»aggiunsi, contrariata.
Mi scompigliò i capelli. «Onorato di ricevere un suo complimento, milady.»E se ne andò, le mani in tasca e la testa china, ancora l'ombra di un sorriso sul suo volto. Se non altro avevo fatto del bene. Controllai per l'ennesima volta il mio orologio da polso: quindici minuti precisi di tempo. Mi spazzolai e truccai alla svelta, afferrai la borsa con le chiavi e il cellulare e presi l'ascensore. Arrivai al piano terra con un minuti di anticipo. “Sei una bulla, Tamara” mi dissi, compiaciuta. Qualcuno mi batté sulla spalla e feci un salto di mezzo metro, voltandomi di colpo pronta a fronteggiare Bill. Sospirai, rassicurata, era Josh.
«Siamo nervosetti stasera, eh?»ghignò lui, divertito. Non dissi nulla, mi sarei di sicuro tradita. Mi osservò, guardingo. «Tamara?»mi chiamò, piano.«Cos'è successo?»
Lo guardai e senza nemmeno accorgermene gli raccontai tutto quello che era successo con Bill.«Ma non dirlo ai ragazzi.»aggiunsi in fretta.«Non devono restarne coinvolti, capito?»Annuì in silenzio, rimuginando.«E non pensare nemmeno di andare tu a dargli una lezione»completai, capendo al volo le sue intenzioni.
Grugnì, contrariato.«E va bene.»sbuffò.«Ho capito, sono fatti tuoi. Ora andiamo?»Lo seguii, rasserenata. Sarebbe stata una bella serata.


Zayn's pov

Mi stravaccai sul divano del salotto, ancora in boxer e canottiera, dove Harry stava pigramente facendo zapping alla tv. Mi salutò con un cenno della testa.
«C-c-che...yawn...si dice di nuovo?»domandai, con un sonoro sbadiglio.
Alzò le spalle, continuando a cambiare canale. «Mi sono messo con Gaia, Liam è a pezzi ma l'ha consolato Tam...oh, e lei esce al cinema con Josh, stasera.»aggiunse indifferente.
Drizzai le orecchie. «Josh esce con Tamara? Con quella vipera, con quella putt...»
«Zayn!»mi rimproverò lui, lanciandomi un'occhiataccia.
Sollevai un sopracciglio. «Be' è un dato di fatto!» Poi una lampadina mi si accese nel cervello, avrei potuto passare alla fase due del mio piano. Secondo il mio contatto, la fase uno era andata benissimo.«Perfetto.»borbottai tra me e me, compiaciuto. Harry mi lanciò un'occhiata di sbieco, ma non ci feci caso. Mi alzai, stiracchiandomi, e mi diressi verso le scale. Andai in camera mia, mi infilai in fretta un paio di jeans e una camicia, lasciandola aperta. Scesi di sotto, in fretta e afferrai le chiavi della mia auto.
«Esci?»mi chiese Harry, stupito.
«Sì, capitan Ovvio. Ci vediamo dopo.» Mi sbattei la porta alle spalle e chiamai l'ascensore, con impazienza crescente. Tirai fuori il cellulare dalla tasca e cercai il numero in rubrica. Bum. Feci squillare tre volte, sempre più irritato.
«Allora, fratello?»disse la sua voce, impaziente quanto la mia.
«Preparati, Bill. Fase due.»



L'angolo della follia

O Tannenbaum, O Tannenbaum
Wie treu sind deine Blatter!”


Ok, sto impazzendo del tutto, soprattutto perché canto canzoni di natale a fine aprile!!! Ma dettagli, giusto?XD Ahahah...allora comincio chiedendo scusa per la cortezza(?) del capitolo e per l'IMMENSO ritardo!!! Scusateeeeeeeeee!!! Ultimamente sono sempre nei casini, sono andata a una manifestazione di Berlusconi (non so se l'avete visto in tv, quando diceva “so che mi date del buffone” è merito mio!!! Sono una bulla!), gli ho dato del buffone e...ecco, quelli del pdl non erano esattamente entusiasti!*non frega a nessuno, Tea!*amen, io rompo le palle lo stesso! Allooora, piaciuto il capitolo? Ahahahahahah, NO. Ma tanto lo sapevo già, non piace neanche a me...
L'ispirazione sta andando a farsi fottere...
Ringrazio comunque tutte le sante che mi seguono, ricordano, recensiscono e preferiscono!!! CRAZIE!*accento tedesco*
Recensite, mi raccomando;)
Un bacione, Tea

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Capitolo 14
*** Cap 14 ***


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Capitolo quattordici: furia e compassione




Tamara's pov

Ero seduta accanto a Josh, ridevo come una pazza davanti agli squartamenti di quel ridicolo film dell'orrore. Lui rideva insieme a me, piegato in due sulla poltrona. Dopo un rimprovero da due tizi seduti dietro di noi ci demmo una calmata, guardai il film in silenzio, tentando disperatamente di soffocare le risate. Dopo un paio di minuti Josh passò il braccio sullo schienale del mio sedile, spostandolo lentamente sulle mie spalle. Mi alzai piano, restando chinata per non infastidire gli altri spettatori:«Vado un attimo in bagno.»sussurrai, a mo' di scusa. Uscii dalla sala e mi diressi verso i bagni femminili. E meno male che aveva la ragazza! Proprio fedele! Dovevo pensare a come diavolo marcare il fatto che fossimo AMICI. Entrai dentro un gabinetto e mi sedetti sul coperchio del water, riflettendo. Al momento ero troppo fragile per avere una relazione con qualcuno, lo sapevo...anzi, no era solo che Josh non mi interessava, non come ragazzo, comunque. Sospirai e uscii dal cubicolo.
«Ciao, piccola» Mi si gelò il sangue nelle vene. Davanti a me, in piedi, c'era Bill. La chioma rossa come il fuoco e gli occhi grigi che sprizzavano scintille. Sorrise, un sorriso malvagio: «Pronta a giocare?»domandò, con un tono tenebroso. Le ginocchia mi cedettero, mi appoggiai al muro e scivolai per terra, il cuore aveva smesso di battere. Rimasi a fissarlo, terrorizzata, in attesa della sua prossima mossa. «Ho invitato un amico a unirsi alle danze.»mi informò, l'espressione furba. Da un gabinetto spuntò un ragazzo moro, dalla pelle olivastra che si mise al suo fianco. Zayn. No, non era possibile. Mi osservarono per un paio di minuti e di colpo scoppiarono a ridere, sostenendosi a vicenda per non cadere.
Li guardai allibita, senza capire. Si batterono il cinque.
«Ottima recitazione amico, per poco non ci cascavo anch'io!»si complimentò Zayn, con un ghigno stampato in faccia. Era stata tutta una recita. Una recita. Bill era amico di Zayn. Mi avevano preso per il culo, entrambi.
Riprendendomi di colpo, scattai in piedi. Bill assunse un'espressione divertita al mio sguardo infuriato. Lo fulminai con un'occhiataccia e il sorriso scomparve dal suo volto. Con un passo raggiunsi Zayn, che mi fissava serio, lo inchiodai con uno sguardo, il viso vicinissimo al suo:
«Mi fai schifo!»sputai, acida. «Sei solo uno sfigatello che usa il suo bel faccino per far girare gli ormoni ad una marea di ragazzine sfegatate, sei un fallito, un inetto.»vidi la sua maschera impassibile incrinarsi appena, prima di tornare al suo posto, ma non poteva ingannarmi. Vedevo il dolore in fondo ai suoi occhi. «Non sei nessuno, frustrato. Fatti una vita. Mi dispiace davvero per Perrie, che è costretta a sopportare il tuo egocentrismo dalla mattina alla sera. Sappi, che non ti infastidirò più, così non avrai nulla di cui vendicarti. TU, PER ME, SEI MORTO!»strillai, l'ira mi accecava. Uscii dal bagno a passo svelto, lasciandolo lì, e andai a sbattere contro qualcuno. Alzai lo sguardo: era Josh. «Ehi, che è successo? Sembri sconvolta.»chiese, preoccupato.
«Niente.»risposi, con voce piatta.
Mi strinse le spalle con forza. «Non prendermi in giro, Tamara. COSA-È-SUCCESSO?!»ripeté, la tensione era palpabile.
«Io...loro...»dissi, con un sussurro appena udibile.
«Calmati. Fai un respiro profondo. E ora dimmi tutto!»ordinò, scrutandomi ansioso.
Non mi parve vero potergli raccontare ogni cosa, gli parlai dei nostri battibecchi iniziali, di Matthew, della tregua, della mia rottura e della sa vendetta. Qunado ebbi finito mi sentii molto meglio.
«C'è qualcosa che posso fare per te?»mi chiese, dopo un attimo di silenzio.
Scossi la testa, sorridendogli:«Il solo fatto che tu abbia ascoltato mi ha aiutato molto. Devo andare, voglio organizzare un appuntamento per Liam. Divertiti domani, con la tua ragazza! Ciao!»lo salutai, allontanandomi con il braccio alzato.
Lo vidi dirigersi verso il bagno delle ragazze e sperai vivamente che non avesse intenzione di fare cazzate.


Il giorno dopo...


Liam's pov


Ero in un pub insieme a Tamy, Jade, Louis e Eleanor. Avevo passato molto del mio tempo a chiacchierare con Jade, era davvero una ragazza dolce, avevamo molte cose in comune. Eppure a qualsiasi pensiero positivo su di lei paragonavo le sue qualità con quelle di aia. Basta. Dovevo smettere di pensare a lei. «Noi andremmo, domani ci aspetta una giornataccia...incontro con le fans.»la voce di Louis mi riportò alla realtà.
«Sì, è ora di andare.»ammise Tamara, alzandosi. «A domani ragazzi.»ci sorrise.
Le lanciai un'occhiata, confuso. «Ma ti ho accompagnato qui io...come torni in hotel?»
«Oh, mi passa a prendere un amico...»rispose misteriosa. Le lanciai un ultima occhiata stupita a Tamara, prima che si avviasse verso la porta in fretta e furia. Ero preoccupata per lei, fin dall'inizio dell'uscita mi era sembrata strana. Nonostante sorridesse come al solito avevo notato un bagliore particolare, in fondo ai suoi occhi multicolor, non era più la stessa, le era successo qualcosa...ma cosa?
«Dai un passaggio a Jade!»mi urlò, già sulla porta del bar.
Scrollai le spalle, mi alzai seguito dalla ragazza coi capelli viola. Andammo nel parcheggio, fino alla mia auto e le feci cenno di entrare.
Guidai in silenzio per cinque minuti, poi lei sbottò:«lo so cosa si prova.»disse, calam e appassionata insieme. «Cosa si prova a vedere lui felice con lei, a desiderare più di ogni altra cosa essere al suo posto. Volere con tutte le tue forze di non averlo mai conosciuto, ma amarlo così tanto da desiderare che sia solo felice. Sapere che anche se picchiassi lei, non servirebbe a nulla perché non ti ridarà mai ciò che hai perso. Lo so come ci si sente.»mormorò, le labbra che tremavano.
Rimasi un attimo zitto, a corto di parole, sbalordito. «mi dispiace.»le dissi, comprensivo.
«Non importa, si può superarlo. Non è la fine Liam, è un nuovo inizio.»replicò saggiamente, e mi strinse la mano che non era sul volante, sorridendomi. Ricambiai la stretta, grato. Sì, sapeva cosa si provava. Non ero più solo.



Harry's pov

Ero in bagno, sotto la doccia e controllavo freneticamente l'orologio: mancavano un paio d'ore all'appuntamento con Gaia. Mi sentivo come un dodicenne alle prese con la sua prima uscita. Merda!

Ero appena uscito dalla doccia, quando sentii degli accordi di chitarra e la voce bassa di Niall cantare. Incuriosito, entrai in camera sua, era da molto tempo che non lo guardavo davvero in faccia.
Era ferito, sembrava un cucciolo schiaffeggiato sul muso, privato del suo osso e confinato nella sua cuccia. Mi avvicinai lentamente e gli passai un braccio attorno alle spalle:«Che succede, Irlandese?»gli domandai, amichevole.
«Sono solo un amico per lei, Harry.»borbottò sconsolato. Intuii all'istante che si riferiva a lei...Tamara. Possibile che lei e gaia ci avessero scombussolato tanto? Prima Tamara si era confidata con me, eravamo diventati scopamici e intanto Liam si era messo con Gaia; poi Tamara si era fatta Lou quando erano ubriachi, io mi ero innamorato di Gaia e lei di me, e Niall era stato rifiutato da Tamy. Cazzo che casino!
«Be'...Dai Niall, sai che ci sono montagne di ragazze meravigliose che fanno i salti mortali per richiamare la tua attenzione, molte darebbero qualunque cosa per conoscerti...Non pensare a Tam, sai quante ce ne sono che cono venti volte meglio di lei!»
Con mi grande sorpresa scattò in piedi, guardandomi con una furia inaudita:«Tu...tu...tu non capisci! Dici così solo perché a te non te ne frega più niente di lei! Non te n'è mai fregato! Era solo una delle tante troiette che ti facevi...ma a me, di lei, importa. Io...io la amo, Styles! E tutte le fans di questo mondo non potranno cambiare ciò che provo!»urlò, incazzato nero.
Io rimasi lì, a bocca aperta, allibito:«Ti sbagli, di lei mi importa. È mia amica...come puoi pensare una cosa del genere?! Lo so che la ami, ma puoi dimenticarla, come ha fatto Liam con Gaia...»
Rise, una risata violenta, ironica:«Davvero sei così ingenuo da credere che l'abbia già dimenticata? Be' ti sbagli!»strillò, uscendo velocemente dalla stanza. Non lo seguii, non dissi nulla. Non c'era niente da dire.



 

Angolo della follia

Ciao a tutte!
Oggi sono super-depressa!!! Questo capitolo fa davvero schifo, ma sto avendo un periodaccio e sapevo di dover postare sennò mi avreste ucciso...Contente? Scommetto di no, scusate davvero per il ritardo e per il capitolo merdoso...
Il prossimo sarà meglio e postato prima, lo giuro! Io credo nelle fate, lo giuro, lo giuro, io credo nelle fate, lo giuro, lo giuro! State zitti o vi uccido e vi trituro, io crede nelle fate, lo giuro, lo giurooo! Ahahaha...inizio a sclerare via web-_-
Vi lascio con un paio di foto, un abbraccio mie poche ma fedeli sostenitrici!

 

Hazza e Niall...che coccoli!


Non ho niente contro Danielle però....come starebbero bene insieme Liam e Jade!!! *-*

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Capitolo 15
*** Cap 15 lacrime di rimpianto ***


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Capitolo quindici: lacrime di rimpianto




Niall's pov

Camminavo per le strade di Londra, sotto il cielo grigio, la rabbia mi accecava. Com'era possibile che Harry fosse così ottuso? Perché Tamara si era messa con lui, accidenti?! Perché mai ora usciva con Josh, ostinandosi a voler rimanere mia amica, quando avrei potuto renderla felice? E Harold...stupido, sciocco, ingenuo Harold...Come osava dire che Lei era uguale alle altre?
Tirai un calcio ad un lampione col risultato di farmi un male cane all'alluce. Saltellai su un piede, tenendomi l'altro e imprecando sonoramente. «Puttana troia, vacca, zoccola, pezzo di mer...»mi interruppi quando notai che molta gente si era voltata a guardarmi. Mi cucii la bocca, lanciando occhiatacce a tutti. Un paio di minuti dopo un tuono rimbombò sulla città e tutti si affrettarono ad andarsene, mentre una pioggerellina fine mi inzuppava da capo a piedi. Degno sottofondo della mia sfiga.
Tornai a casa e con mio grande sollievo non c'era nessuno. Entrai nella mia stanza e ripresi la chitarra, ma mi serviva il mio plettro preferito, mi dava l'ispirazione. Frugai nei vari cassetti della scrivania, sempre più nervoso. Poi mi ricordai: lo avevo lasciato l'altro giorno nella stanza di Lou. Uscii sbuffando dalla mia e m'insinuai in quella del “vecchiaccio”, mi divertivo molto a prenderlo in giro per il fatto che era il più vecchio del gruppo. La misi a soqquadro, sempre più irritato, aprii le ante dell'armadio e mi cadde addosso una pila di maglie. «Ma che cazzo...?!»strillai crollando per il peso dei vestiti. Cominciai a rimetterli velocemente al loro posto, avevo quasi finito quando qualcosa di nero, più piccolo di una maglia, scivolò per terra dal cumulo. Lo presi in mano. Aveva un non so che di familiare...erano un paio di slip femminili. E profumavano di Tiarè. Il suo profumo: erano di Tamara. No. No. NO. Non era possibile, non era logico...Tamy, la MIA Tamara si era anche fatta Lou, che stava con Eleanor?! Mi misi una mano sul petto, sentendo le ginocchia cedermi, sapeva quanto la amavo e quanto faceva male...perché voleva farmi male?


Louis's pov

Entrai in casa con il sorriso sulle labbra, con Eleanor andava sempre meglio. Salii le scale ma mi fermai quando vidi la porta della mia stanza socchiusa, la aprii con una spinta e vidi Niall in ginocchio, che si stringeva il petto con una mano mentre nell'altra teneva gli slip di Tam. Merda. «Niall?»lo chiamai, esitante.
Si riscosse di colpo, ficcandosi in fretta le mutandine in tasca. «Oh, ciao Lou. Com'è andato l'appuntamento con Eleanor?»chiese con voce piatta.
Ignorai la sua domanda. «È stato solo una cosa da una botta e via. Eravamo ubriachi, era una scopata alla cazzo.»gli spiegai, con calma.
«Certo, certo.»annuì, il volto inespressivo.
«Niall?»provai di nuovo, ansioso.
Gli vennero gli occhi lucidi e chinò il capo, cercando di trattenere le lacrime. Mi tirò un pugno sul braccio, incassai, sorpreso, ma quando cercò di colpirmi di nuovo lo bloccai. «M-mi dispiace, Niall...io...»balbettai, scioccato.
Piangeva senza ritegno, disperato. «Non capisco, non capisco Lou...Com'è possibile soffrire così per una persona, perché lei mi lascia soffrire?»singhiozzava, cercando di tirarmi altri cazzotti.
Lo abbracciai, nel tentativo di consolarlo. «Scusami, amico. Vedrai che tutto si aggiusterà...»
Annuì, poco convinto, uscì dalla mia stanza e tornò nella sua, con l'espressione da cane bastonato.


Tamara's pov

Ero tornata all'appartamento, per fare un salutino a Louis. Mancavano solo tre giorni alla mia partenza e cercavo di passare più tempo possibile con i ragazzi. Mi dispiaceva per Gaia, che tra poco avrebbe dovuto lasciare Harry. Bussai alla porta, sentì un rumore come di un cassonetto che viene buttato giù dalle scale e Lou mi venne ad aprire. «Ehi Tomlinson, sono passata a trovarti!»esclamai, sorridendo. «Non c'è Eleanor? Potevo...»le parole mi morirono in gola quando vidi la sua espressione sconsolata. «Che c'è? Cos'è successo?! Chi sta male?! Non farmi incazzare, Lou, ti prego...»quasi strillai, in preda al panico.
Mi fece cenno di tacere, lanciando occhiate nervose alle scale. «È Niall, ha scoperto...quello che abbiamo fatto quella sera, quando eravamo ubriachi.»mi spiegò in un sussurro.
«Ah.»dissi, sentendomi sprofondare. «E...ehm...come l'ha presa?»
Domanda idiota, Tamara.” mi rimproverò il mio alter ego preferito: Bubini. Sbuffai. «Come tutte quelle che fai tu!»esclamai, stizzita.
Lou mi guardava come se fossi impazzita, gli rivolsi un'occhiata di scusa, poi gli feci cenno di rispondermi. «Male. Tamara, senti...»cominciò, serio.
Sospirai, non volevo sentire cosa stava per dirmi. «Sì?»chiesi.
«Ti ama davvero, Tamara, soffre moltissimo. Tra pochi giorni partirai, credo che dovreste chiarirvi...ma non ora, è distrutto.»mormorò saggiamente.
Ignorai l'ultima parte di frase e mi diressi verso le scale, mi afferrò il polso, bloccandomi. Mi voltai, confusa e scocciata. «Louis, devo parlargli, non posso lasciare che soffra ancora per me in questo modo.»sibilai, ansiosa. I suoi occhi azzurri incontrarono per un attimo i miei lasciai che vi leggessero tutta la disperazione che provavo, annuì e mi lasciò andare. A passi leggeri salii le scale e percorsi il corridoio, diretta verso la stanza di Niall. Bussai piano alla porta e la aprii, fermandomi sull'uscio. Il biondo era disteso sul letto, le mani sotto la testa, a fissare il soffitto. «Lasciami stare, Lou.»sospirò, stanco.
Trattenni il fiato, mordendomi il labbro nervosamente. Rotolò a pancia in giù e si alzò sui gomiti, pronto a cacciare Lou. Mi vide e sbiancò, abbassai lo sguardo, le guance in fiamme, continuando a tormentarmi il labbro. «Posso entrare?»chiesi timidamente. Annuì in silenzio, io varcai la soglia chiudendomi delicatamente la porta alle spalle e raggiunsi il suo letto. Rimasi in piedi, spostando nervosamente lo sguardo da un punto all'altro. Lui teneva gli occhi sulle sue mani, giocherellando con un elastico. «Senti io...non ho scuse per ciò che è successo con Lou, ma eravamo entrambi molto ubriachi ed è stata solo una scopata, lui ama la sua Ellie e io...»
Mi scrutò, in attesa che finissi la frase. «Tu?»chiese, con voce inespressiva.
«Niente.»mormorai, abbassando lo sguardo.
«NIENTE?! NIENTE?!?! NIENTE, Tralalala?!?!!?!»strillò. Fece un respiro profondo e si calmò. «Ma ti rendi conto di quello che mi stai facendo passare? Ti rendi conto del dolore che mi provochi?! Lo so che non lo fai apposta ma ciò non lo attenua! Perché devi farti o metterti con tuti i miei amici, che non ti amano?! Ti piace così tanto sentirti troia? O cerchi l'amore? Ma allora perché non vuoi provare a stare con me e lo cerchi nei posti sbagliati? Io ti amo, ti renderei felice, lo sai anche tu... Non ti capisco...perché continui a respingermi?»la voce gli si spezzò sull'ultima parola.
Le lacrime mi salirono agli occhi. «Scusa, Niall...so che non basteranno tutte le scuse di questo mondo per farmi perdonare ma io tenterò lo stesso. Lo so di averti ferito e mi dispiace davvero, lo so che mi ami ma io non posso ricambiare. Non chiedermi perché, non te lo saprei spiegare, non lo so nemmeno io. Ma non voglio farti soffrire, e so che se provassi a mettermi con te finirebbe presto, ti farei stare ancora più male. Insomma...io...tu...»balbettai, il labbro tremante. Lui si addossò al muro e mi tirò con sé sul materasso morbido. Mi rannicchiai contro il suo petto, respirando a fondo e cercando di calmarmi. «Mi dispiace, Niall, mi dispiace davvero...»rimase in silenzio, sentivo il suo respiro tra i capelli. Mi spostai in modo da poterlo guardare dritto in faccia. «Niall?»lo chiamai, piano.
Le lacrime cominciarono a rigare il suo volto, pareva un bambino, un bambino sperduto. Lo abbracciai stretto e lui poggiò la testa sul mio petto, singhiozzando disperato. La sua reazione mi faceva soffrire moltissimo; gli passai una mano fra i capelli, sussurrandogli paroline dolci all'orecchio, nella speranza che si calmasse. Dopo qualche attimo smise di piangere e tornò con la testa sul cuscino, scrutai ansiosamente i suoi occhi arrossati. «Ti amo, Tamara.»mormorò, a pochi centimetri di distanza da me.
Chiusi gli occhi, un sorriso spuntò sul mio volto. «Ti voglio bene, Niall.»replicai, citando “New Moon”.
Rise, sulla mia stessa lunghezza d'onda. «Lo so meglio di te.»
Mi alzai dal letto e gli porsi una mano:«Amici?»chiesi, un flashback del nostro primo incontro.
Un sorriso largo e sincero si aprì sul suo volto, afferrò la mano e lo tirai su di peso. «Amici.»confermò, facendomi l'occhiolino.
Feci un passo verso la porta, poi mi voltai di nuovo quando lo sentii sedersi e gli domandai:«Tu non scendi?»il mio tono appariva davvero deluso.
Scosse la testa, tornando serio. «Non me la sento, ho bisogno di stare un po' da solo...»
Annuii, comprensiva e uscii dalla stanza.

Entrai nella cucina e rimasi compiaciuta e felice dallo spettacolo che mi si parava davanti: Lou tentava (senza troppi risultati) di lavare dei piatti sotto la supervisione di Eleanor; Harry e Gaia erano seduti al tavolo che parlottavano fitto fitto tra di loro, i visi vicini; Liam e Jade erano uno accanto all'altra, appoggiati al piano di lavoro, si tenevano per mano guardandosi negli occhi. Quanta dolcezza... Mi sedetti al tavolo, sorridendo a tutte quelle persone così care a me. «Allora cosa si fa stasera?»chiesi, stiracchiandomi sulla sedia.
«Potremmo...»cominciò Gaia, ma venne interrotta da qualcuno che faceva irruzione nella stanza: era Josh.
Pareva infuriato, lanciò una rivista sul tavolo con un movimento brusco e disse, secco:«Guardate cosa dicono quei bastardi.»
Presi il giornale in mano e cominciai a leggere ad alta voce:«Strage di cuori nella più acclamata e famosa boyband del momento.

Recentemente due ragazze italiane, sconosciute quanto ambigue, Tamara Daneru e Gaia Barezzo, hanno procurato molti dolori e assai poche gioie al gruppo dei One Direction. Dopo un iniziale relazione con il rubacuori e riccio Harry Styles, Tamara ha lasciato il ragazzo per cominciare a uscire con il batterista Josh Devine. Il riccio però, si è subito ripreso grazie all'aiuto di Gaia Barezzo, che non ha perso l'occasione di mollare il serio e dolce Liam Payne, lasciandolo distrutto.
Intanto il timido irlandese Niall Horan, follemente innamorato di Tamara, è stato respinto rudemente dalla ragazza, dopo che lei lo aveva illuso. Si pensa anche a un coinvolgimento con la appena maggiorenne Daneru di Louis Tomlinson, il più vecchio del gruppo. Le fans che hanno conosciuto questa ragazza ambigua sostengono che sia una “perfida donnaccia”. Il suo primo incontro con le cinque star è stato premeditato, li ha umiliati pubblicamente pur di farsi notare. Alcune directioners intervistate affermano: “Speriamo che i nostri idoli si accorgano del loro errore nel farsi amica una tipa del genere. Per lei abbiamo solo due parole: CREPA BASTARDA!” Cos'altro succederà ai nostri cinque benjamini della musica pop a causa di queste due perfide ragazzine?

Articolo di Jude Marver, giovane e attraente giornalista di trent'anni.»abbassai la rivista e osservai la reazione scioccata e schifata delle persone che mi circondavano.
«È...»iniziò Harry.
«...la più grande...»continuò Louis.
«...Troia...»aggiunse Gaia.
«...del mondo.»concluse Liam con rabbia.
Scoppiammo tutti a ridere per sdrammatizzare la situazione. «Ehm...»dissi, lentamente.«Sono leggermente immersa nella merda fino al collo, vero?»
Mi fissarono tutti e si ammazzarono di nuovo dalle risate.


Amare qualcuno che non ti ama,
è come aspettare una barca in un aeroporto.

-Zayn Malik.



 

Angolo della follia

 

Sono depressa, yeeeee!!! E anche tremendamente in ritardo -_-
SCUSATE!!!!! Mi dispiace davvero, ma non ho mai tempo di scrivere...allora vi è piaciuto? A me nooooo. Ma dato che è il terzultimo capitolo, più o meno, potreste farmi una mini recensione? Per favore?? Per favore??? Vi prego in ginocchio, solo la soddisfazione di vedere che qualcuno mi caga e mi vuole bene(?) mi farà tirar su di morale:)
Grazie a tutte voi, siete davvero fantastiche!
Un abbraccio mega iper gigantesco!!!
Lot of love, Tea <3

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Capitolo 16
*** cap 16 ***


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Capitolo sedici: due metà di un intero
 



Liam's pov

Quando l'eccesso di risa finì, rilessi brevemente l'articolo, scuotendo la testa.
«Scusate, mi dispiace davvero.»mormorò a sorpresa Gaia. Si scambiò un'occhiata di intesa con Tamara. «Ci dispiace davvero.»si corresse, a uno sguardo della mora.
«Comunque»intervenne Tamy, cercando di mantenere un'espressione indifferente.«Non staremo qui per molto, fra un paio di giorni partiremo, torniamo in Italia, quindi non potranno più dire nulla.»
Spalancai la bocca, fissandola, incredulo; gli altri erano altrettanto atterriti, Eleanor e Jade comprese. «COSA?!»urlarono Lou e Eleanor insieme.
«Ma come...»cominciò Jade.
«Tu non...»strillò Louis.
«Ma perché...»disse Ellie con voce strozzata.
Lei ci osservò, spiazzata, a quanto pareva non si immaginava una simile reazione.
«Ma...ma...credevo di avervelo già detto! Oppure no?»chiese, improvvisamente dubbiosa.
«No, idiota! Non ce lo hai detto! Ma cosa ti salta in mente?! Partire tra un paio di giorni? Non puoi!»urlai. Sentivo le lacrime agli occhi, Jade mi strinse il braccio lanciandomi un'occhiata di ammonimento. Feci un respiro profondo cercando di calmarmi, poi notai che Hazza teneva lo sguardo basso, l'aria colpevole e rassegnata. «Lo sapevi già, Harry?!»esclamai, sull'orlo di collassare.
Alzò lo sguardo, incontrando il mio, poi annuì:«Me l'ha detto Gaia ieri.»ammise, mordendosi il labbro inferiore e stringendosi a Gaia.«non ve l'ho detto perché pensavo lo sapeste già.»aggiunse in fretta, prima che potessi ribattere qualcosa.
Tamara e Gaia ci osservarono, con aria colpevole:«Scusate.»ripeterono insieme.«Ma almeno dovremmo vivere al massimo questi ultimi due giorni insieme, no?»proposero, sorridendoci.
Tamy mi guardò, in cerca di approvazione. Dopo un attimo di esitazione, ricambiai il sorriso, incoraggiante e le feci l'occhiolino.
La porta della cucina si aprì lentamente, Zayn era appoggiato allo stipite, l'espressione tetra. «E così te ne vai...»commentò in tono piatto guardando Tam.«Bene, che liberazione.»concluse, con un sorrisetto maligno. Si voltò di scatto e andò in camera sua a passo spedito.
La mora rimase un attimo immobile, lo sguardo fisso e vuoto. Sobbalzò quando sentì la porta della stanza di Zayn sbattere; scattò in piedi, io mi feci avanti e le posai una mano sulla spalla, conciliante. «Tam...»mormorai, dispiaciuto.
«Devo parlargli.»sputò, lo sguardo spiritato e si avviò verso le scale. In cucina calò il silenzio.
Louis si lasciò cadere su una sedia, in apparenza esausto. «Ah be', ci resta solo da sperare che quei due non si scannino.»Mi sedetti anch'io, le orecchie tese in attesa di un rumore qualunque pronto a intervenire per aiutarla.



Tamara's pov

Arrivai davanti alla porta della sua stanza e mi bloccai, indecisa. Feci un respiro profondo ed entrai, chiudendomi la porta alle spalle. La stanza era in penombra, lui mi dava le spalle, in piedi a guardare fuori dalla finestra. «Sei arrabbiato, vero?»chiesi a bassa voce.
«Sì.»rispose soltanto, continuando a darmi le spalle.
«Sai che vorrei restare.»ribattei in un sussurro.
«Morirai se resti.»disse, lanciandomi un'occhiata di sbieco.
Mi sbottonai la camicetta e mi slacciai la gonna, che scivolarono entrambi al suolo, mentre mi sfilavo le scarpe. «Io non ho memoria di essere mai stata così felice come ora che sono qui. Ormai questa è la mia seconda casa, io sono qui, con te.»cadde al suolo anche la mia biancheria intima, spogliarmi era un gesto simbolico: voleva dire che mi ero arresa. Nessuna difesa, nessuna copertura.
Si voltò di scattò e mi raggiunse, afferrandomi un seno e stringendolo con forza. Trattenni un gemito di dolore, facendomi sfuggire solo un “Umpf” sommesso.
«Ora sto scoppiando di rabbia.»ringhiò, sottolineando ogni parola.«Brucio per la fame di vendetta. Ti distruggerò se ti porrai sul mio cammino e non mi farò alcun riguardo se mi sarai di peso. Vorresti comunque stare con me?»domandò, ironico, lo sguardo crudele.
Rimasi in silenzio, continuando a fissarlo negli occhi, lo sguardo deciso. Appoggiò la fronte sul mio petto e mormorò:«Stupida donna.» Poi mi abbracciò di slancio, facendomi cadere a terra. E restamo così, a crogiolarci nel nostro odio e nel nostro amore.



Louis's pov

Liam era sempre più inquieto ogni momento che passava, continuava a passeggiare su e giù per la stanza, lanciando occhiate nervose alle scale. Se avesse continuato così sarebbe impazzito. Un tonfo attutito risuonò nella stanza di Zayn. Liam ebbe uno scatto repentino e fece per dirigersi fuori dalla cucina, mi alzai velocemente e gli afferrai il braccio, bloccandolo. «Liam!»lo chiamai, tentando di farlo ragionare. «Cosa credi di fare? Devi lasciarli in pace, stanno chiarendo, sono affari loro.»
Mi lanciò un'occhiata feroce, che non avrei mai creduto potesse venire da un tipo serio e tenero come Liam. «Chiarendo? CHIARENDO?! Quei due si stanno scannando, chi vuoi prendere in giro?! L'hai sentito anche tu il tonfo, no? Non ho intenzione di aspettare che lui la distrugga, dannazione!»Accidenti, doveva tenerci davvero a lei.
Sentimmo dei passi sulle scale e un attimo dopo apparve Niall. «Si può sapere cos'è tutto quel casino in camera di Z...»il biondo non finì la frase, si immobilizzò scioccato quando vide l'espressione di Liam. «Ehm...ragazzi? Cosa cazzo state facendo?»domandò, perplesso.
Mi schiarii la gola, imbarazzato. «Rispondo a entrambe le tue domande: Tamara è in camera di Zayn e stanno facendo la pace, più o meno...crediamo...e Liam, come puoi vedere è un tantino nervoso e stava per andare a intromettersi nella loro discussione.»ribattei, mantenendo al calma a fatica.
Liam mi lanciò un'occhiataccia. «Lou, andiamo, sii ragionevole...e se lo fosse successo qualcosa?»suppose lui, apprensivo come sempre.
«Andiamo Liam, stiamo parlando di Zayn. Non è un teppista qualunque, è uno dei tuoi migliori amici!»lo rimproverò Niall, oscurandosi.
Liam si rilassò, incurvò le spalle e abbassò la testa, rassegnato. «Hai ragione Niall...scusate, è che lei per me è una sorella.»mormorò, cupo. Jade gli circondò le spalle con un braccio.
«Sei troppo apprensivo Lee.»lo presi in giro.«Non sei una fata madrina che veglia su di lei!» Poi cominciai a saltellare per la cucina agitando una bacchetta magica immaginaria e canticchiando:«Polvere di stelleee...sei tu!»Scoppiarono tutti a ridere, persino lui.
Harry scosse la testa per metà divertito e metà esasperato. «Lou sei un buffone...»
Ghignai:«Dov'è la novità, “rubacuori e riccio” Harry Styles?»lo derisi, citando la rivista.
Sorrise beffardo:«Giusto, “vecchio” Louis Tomlinson.»ridacchiò, stringendosi di più a Gaia e lasciandole un bacio lieve sulle labbra.
Liam sospirò e Jade gli lanciò uno sguardo comprensivo. «Andiamo a farci un giro, che ne dici? Così ti distrarrai un po' e lascerai stare Tamara e Zayn.»propose in tono gentile. L'espressione di Liam si addolcì, annuì in silenzio e la seguì fuori.
Niall li guardò uscire, lo sguardo colmo di invidia. «Io torno a casa, Lou.»mi avvisò Ellie e dopo essersi lasciata baciare uscì anche lei.
Tornai a guardare il biondo, ancora turbato, e gli tirai una pacca sulla spalla, per consolarlo. Lui sorrise, dirigendosi poi verso il frigo. Gli era tornato l'appetito: buon segno.



Zayn's pov

La lasciai andare, rialzandomi in piedi e offrendole la mano per farla alzare. Lei la afferrò, con un sorriso splendente dipinto sulle labbra. Le lanciai un'occhiataccia:«Perché sorridi?»grugnii, scaldandomi all'istante.
Ridacchiò. «Datti una calmata, tigre! Non posso essere felice se ti amo? Non posso essere entusiasta di averlo capito?»domandò, il sorriso ancora più ampio.
Mi rilassai, sorridendole a mia volta. «Sì, puoi.»La baciai con trasporto, stringendola a me e lei mi circondò le spalle, strozzandomi quasi.
Si staccò di colpo, improvvisamente aggressiva:«Non l'hai ancora detto, Malik.»sussurrò al mio orecchio, mordicchiandomi il lobo.
Ghignai, baciandole il collo.«Ti amo.»mormorai in risposta.«Ti amo, ti amo, ti amo, Tamara.»
Si lasciò sfuggire un sospiro selvaggio, ricambiando i miei baci. «Ti amo anch'io, Zayn.»mi soffiò all'orecchio. Mi sembrava di fluttuare in cielo, tra le nuvole, ero euforico come non mai.
Ma lei si allontanò di colpo, il volto improvvisamente sofferente.«Zayn...non possiamo.»disse, e una improvvisa, tremenda consapevolezza mi attanagliò le viscere.
«Perché?»chiesi, anche se sapevo già la risposta.
«Tra un paio di giorni me ne andrò, probabilmente per molti anni non potrò tornare. Tu sei un cantante famoso in tutto il mondo, sei in vista, non potresti reggere un simile scandalo. E Perrie? Voglio troppo bene a quella ragazza, non posso farle questo, la distruggerebbe, lo sai bene.»
«Al diavolo il tuo paese.»ringhiai, infuriato.«Al diavolo i giornalisti. Al diavolo Perrie!»
«ZAYN!»mi rimbrottò, lanciando occhiate nervose alla porta.«Parla a bassa voce, per favore...»
«No! Tamara, andiamo non puoi andartene, non ora! L'abbiamo appena capito, posticipa la partenza! Farò qualunque cosa. Qualunque! Resterò con Perrie, ci vedremo di nascosto, non lo saprà nessuno, posso provare a farti avere un diploma qui...»cominciai a parlare, senza fermarmi.
Posò una mano fresca sulla mia guancia, tentando di calmarmi. Sorrise dolcemente, scuotendo la testa. «Stai dicendo assurdità, Malik, lo sai. Forse un giorno, potremo stare insieme, ma ora non puoi chiedermi di più. Devo andare, capisci? Quella è la mia casa, non posso lasciare tutto per te, ho solo diciotto anni, porca paletta! Lo farei volentieri ma hai pensato alla tua carriera? Alla mia famiglia? Alla mia scuola? Alla mia vita? Mi dispiace Zayn, questa non è una favola, non c'è il lieto fine.»
Strinsi i denti, esasperato e mi allontanai bruscamente da lei. Mi diressi verso la finestra e rimasi immobile a guardare la città piena di luci; sentii il fruscio dei suoi piedi nudi su parquet e un secondo dopo lei era dietro di me e mi cingeva la vita. Poggiò il mento sulla mia spalla, mi voltai e la strinsi a me. Sentivo la sua pelle vellutata sotto le dita, le sue labbra carnose contro le mie, il suo corpo fresco addossato al mio. «Vieni da me, stanotte?»mi pregò, sporgendo il labbro inferiore in fuori e assumendo un'espressione da bambina viziata.
Risi sommessamente. «Certo, dolcezza, bisogna pur godere di ciò che si ha, no?»Annuì vigorosamente, cominciando a rivestirsi. «Ti raggiungo fra un quarto d'ora, meglio che gli altri non sospettino nulla.»la avvertii, senza smettere di sorridere. Mi fece un cenno di saluto e uscì dalla stanza. Feci un respiro profondo e mi buttai sul letto, in attesa. Possibile che quindici minuti potessero sembrare un tempo infinito?



Tamara's pov

Arrivata all'hotel mi catapultai in camera, tremante, e cominciai a frugare freneticamente nella mia valigia. Cosa diavolo mi sarei dovuta mettere? Non avevo la più pallida idea di cosa si dovesse indossare per una nottata con l'unica persona che ami davvero... “Calma, Tamara.”tentò di tranquillizzarmi Bubini.
Calmarmi? CALMARMI?!strillai isterica in risposta. “E come faccio a calmarmi?! Lui verrà qui per passare una sola notte con me, non puoi dirmi di stare calma!” andai in iperventilazione, riuscendo a stento a reggermi in piedi.
Ora basta. Usa la tecnica della respirazione Zen che hai imparato. Rilassati. Poi potrai pensare a Zayn.”il suono del suo nome, anche se solo detto nella mia mente mi mandò il sangue alla testa. Mi sedetti a gambe incrociate sul letto, tappai una narice e inspirai con l'altra.
Adesso va meglio, no?”mi disse lui, compiaciuto.
«Sìììììì.»risposi ad alta voce, espirando finalmente tranquilla.
Tornai davanti alla valigia, rilassata, convinta che nulla mi avrebbe più fatto infuriare. Presi un completo intimo blu scuro e una camiciola da notte bianca, poi andai in bagno per mettermi un filo di trucco, spazzolarmi di nuovo e lavarmi di nuovo i denti. Ero pronta, semplice e, speravo, carina. Con una puntualità mostruosa qualcuno bussò alla porta della mia stanza. Mi fiondai a spalancarla ed eccolo davanti a me: il più bel ragazzo del mondo, il viso oscurato da una leggera ansia. Quando mi vide si aprì in un sorriso di pura gioia, gli saltai letteralmente addosso ed entrò nella stanza tenendomi in braccio come una bambina, sbattendosi la porta alle spalle. Scesi di nuovo a terra e lui mi osservò con attenzione. «Faccio così schifo?»domandai, cercando di nascondere il mio timore reale con una battuta.
Scosse la testa:«Sei molto sexy, Tam.»Risi, alzando gli occhi al cielo. Non avrei mai potuto eguagliare la sua perfezione. Mi attirò a sé sbuffando, spazientito dalla mia testardaggine, e cominciò a baciarmi. Mi scostò i capelli dietro le spalle, facendo scorrere le mani sulla mia schiena e baciandomi appassionatamente. Ricambiai il bacio con lo stesso entusiasmo mentre lui mi sfilava la leggera camicia da notte, gli tolsi a mia volta camicia, canottiera e jeans. Mi fece adagiare delicatamente sul letto, accarezzandomi dolcemente una coscia e sollevandomi leggermente in modo da scivolare sotto di me. Mi sganciò il reggiseno, accarezzandomi la schiena lentamente, poi indugiò un attimo e ad un mio sguardo di incoraggiamento mi sfilò le mutandine. Nel frattempo feci altrettanto con i suoi boxer e restammo un attimo a fissarci negli occhi, come a voler cogliere un qualche segno di timore. Entrambi avevamo paura, lo sapevamo. Sgusiò via in modo da piazzarsi sopra di me, mordendosi il labbro, indeciso. Gli accarezzai il viso, sorridendo e respirando impercettibilmente. «Siamo arrivati fin qui, non è come le altre volte. Noi ci amiamo, siamo le due metà di un intero. Non temere, andrà tutto bene. Andrà tutto bene.»ripetei, convinta.
Chiuse gli occhi e annuì, preparandosi. Un fremito mi percorse quando la sua erezione sfiorò la mia intimità, ma non mi opposi, non potevamo lasciar perdere tutto ora. Entrò in me con cautela, stringendo i denti per la concentrazione, tentava i tutti i modi di non farmi male. Poi il ritmo delle spinte crebbe finché entrambi non giungemmo all'apice, gridando il nome l'uno dell'altra. Era la prima volta che facevo davvero l'amore con qualcuno. Non era banale e comune sesso questo, era molto di più. Ci sorridemmo, sfiniti e mi addormentai.

Mi svegliai di colpo nel cuore della notte, allungai un braccio alla mia destra ma il letto era vuoto. Scattai a sedere e lo vidi davanti alla portafinestra del balcone, era seduto per terra, le braccia appoggiate svogliatamente sulle ginocchia piegate, fissava semplicemente fuori, fumando una sigaretta. Mi alzai silenziosamente e mi sedetti affianco a lui, portandomi le ginocchia al petto e dondolando sul posto. Appoggiai la testa sulla sua spalla, rabbrividendo per l'aria che entrava dalla porta a vetri aperta. Nel buio della notte nessuno poteva vederci, solo la luna illuminava fiocamente i nostri lineamenti. Mi voltai a guardarlo, pareva il più terribile e bellissimo dio dell'Olimpo: i capelli leggermente spettinati, sollevati nella consueta cresta scura; gli occhi a mandorla misteriosi e stupendi; il naso perfetto; la bocca morbida con cui mi aveva baciata; il suo corpo magnifico che avevo avuto il privilegio di sfiorare, i muscoli appena accennati degli addominali...era eccezionale. E, anche se per una sola notte, mio. Ricambiò lo sguardo e in quel momento compresi che stava pensando le stesse cose, sorridevamo come due sciocchi, incapaci di pensare all'oscuro domani. «Posso farmi un tiro?»chiesi, spezzando il silenzio.
Ghignò, passandomi la Marlboro. «Da quand'è che fumi?»domandò, beffardo.
Inarcai un sopracciglio, lanciandogli un'occhiata stranita. «Da quando avevo tredici anni, ma sto cercando di smettere.»
Si soffocò con il fumo che aveva appena inspirato e cominciò a tossire. «Tu...»disse, a fatica.«Tu fumi da quando avevi tredici anni?! Quindi eri una specie di teppista? Figo, abbiamo molte cose in comune.»sorrise, divertito.
Ridacchiai.«Spero non solo questa, Bad Boy.»
Mi fece l'occhiolino e spense la sigaretta. «Meglio tornare a dormire.»disse, una leggera sfumatura di apprensione nella sua voce.
«Sì, paparino.»lo derisi, alzando gli occhi al cielo.

Sorrise in risposta, circondandomi la vita con un braccio e facendo combaciare i nostri corpi nudi. Ci sdraiammo nuovamente sul letto e mi addormentai con lui che canticchiava, come una ninna nanna:

«Your hand fits in mine
like it’s made just for me
but bear this in mind
it was meant to be
and i’m joining up the dots
with the freckles on your cheeks
and it all makes sense to me
»



Harry's pov

Eravamo soli in casa, stravaccati sul divano a vedere “Hercules”, come due bambini. Diedi un'occhiata all'orologio, era mezzanotte passata. Lou e Niall erano usciti per locali, cercando di far tirare su di morale il biondo dopo la delusione con Tamara. Lanciai un'occhiata a Gaia, che era leggermente assonnata. «Andiamo a letto, dolcezza?»chiesi, baciandole i capelli.
«Styles!»esclamò, indignata.«Sei un pervertito!»
La guardai, sbalordito.«Ma cosa hai capito, piccola maniaca?! Intendevo andare a DORMIRE!» scoppiai a ridere, divertito. «Anche se,»ammisi, ghignando.«Una scopata non fa mai male...»
Mi tirò un pugno sul braccio, ridendo. «Stasera, no, Harry, sono stanca...»tentò di dissuadermi lei, mettendo il broncio.
«Oh, andiamo, lo sai che Hazza e la sua mazza sono irresistibili.»sorrisi, trattenendo un nuovo eccesso di risa.
Provò a colpirmi un'altra volta ma la schivai. «Harry, calma i bollenti spiriti!»
Feci lo sguardo da gatto con gli stivali, accostandomi di più a lei:«Oh, ti prego. Ti amo, Gaia. Ti prego, ti prego, ti prego!»la implorai, spingendo il labbro inferiore infuori.
«Ah, d'accordo, ragazzaccio!»si arrese, con un sorriso a trentadue denti.
La trascinai con me nella mia camera, pronto per un'altra notte di sesso travolgente.




L'angolo della follia

Ma buonaseeeeera! Allora, tesori della mamma, come state? Scusate lo sclero momentaneo ma sono esausta e moooolto soddisfatta di essere riuscita a postare un capitolo così lungo!!! YEAH BUDDY!!! Ahahahahah, Gaiuzz....te lo dico e te lo ripeto da quella sera: Hazza e la sua mazza! Ahahahah...quanto ti amo! Okay ragazze, scusate, torno subito a voi...MANCANO UN CAPITOLO E L'EPILOGO, QUANTE DI VOI RESTERANNO CON ME FINO ALLA FINE??? E QUANTE MI HANNO GIÀ ABBANDONATA???
Scommetto la maggior parte-.-” Ma io vi amo lo stesso, amo tutte quelle che continuano a seguirmi, a ricordarmi, a preferirmi e a recensirmi!!!
Ragazze, dato che manca così poco, penso che possiate fare a meno di essere paraculo e lasciare una minuscola recensione, no? Senza offesa.
E finalmente Tamara e Zayn si sono svelati, si è scoperto che si amano! Fin dall'inizio della storia aspettavo il momento in cui li avrei messi insieme, e ho dovuto rimanere neutra senza dire nulla quando voi mi chiedevate di metterla con Niall/Josh/Louis/Harry...odiatemi, vi capisco ma...mi diverto troppo a essere stronza! Scusate davvero;)
Vi lascio con un paio di foto del mio preferito...
Un abbraccio megagigantesco, Tea


 

 



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Capitolo 17
*** CAP 17 ***


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Capitolo diciassette: c'è chi va e chi resta




Tamara's pov

Se n'era andato. Se n'era andato all'alba e io non avevo fatto nulla. Anzi, da brava stupida l'avevo costretto, perché sapevo che se non se ne fosse andato via subito non sarebbe più partito. Aveva cercato di restare, aggrappandosi allo stipite della porta. “No!” aveva protestato. “Non me ne vado! Non posso, voglio restare con te, il più possibile!” Io gli avevo messo le mani sul petto e avevo spinto con tutte le mie forze. “Vai, Zayn, vai! Ricordati di Perrie, della tua carriera, dei ragazzi!”avevo esclamato, trattenendo a stento le lacrime, prendendogli il volto tra le mani. E lui se n'era andato, un'espressione sconsolata sul volto idilliaco.
Con un sospiro tirai fuori dalla valigia un paio di leggins neri, una felpa grigia enorme e le superga nere. Non ero in vena di mettermi in tiro, mi guardai allo specchio e cercai di tirare fuori un sorriso. Quando fui soddisfatta del risultato, uscii.



Harry's pov

«Ciao ragazzi!». Ci voltammo simultaneamente e vedemmo Tamara che si dirigeva verso di noi correndo. Gaia le corse incontro e le due amiche si strinsero in un abbraccia fraterno, sorrisi fra me e me, nel vederle così unite; Gaia avrebbe sopportato meglio la nostra separazione, con Tamara al fianco. Si avvicinarono, tenendosi per mano, rimasi spiazzato dall'aspetto della mora: era vestita con toni grigi, scuri, e la sua espressione era diversa. In apparenza pareva felice come sempre ma c'era una strana luce nei suoi occhi, di una profonda tristezza. Feci finta di niente e recuperai Gaia, stringendola fra le mie braccia. Liam tirò un pugno amichevole sul braccio di Tam, che ricambiò al volo. «Andiamo?»chiese, impaziente.
«Non viene Zayn?»domandò stupito Louis.
Il volto della mora si irrigidì impercettibilmente. «No, passava la giornata con Perrie, credo.»rispose, scrollando le spalle.
Liam annuì, circondandole le spalle con fare protettivo, e ci avviammo verso il centro di Londra, pronti a passare una giornata memorabile.



Niall's pov

Dopo pranzo andammo all'Hide park, per rilassarci un po'. Ci stendemmo sull'erba, a prendere il sole e chiacchierare come vecchi amici.
«Cosa farete una volta in Italia?»domandai a Tamara.
Mi scoccò un'occhiata stupita, non avevo quasi aperto bocca durante tutta la mattinata. «Be'...ci prenderemo i nostri diplomi di maturità e poi...io credo che andrò all'università per traduttori e interpreti. Tu, Gaia?»chiesi, voltandosi verso la rossa.
«Dopo il diploma andrò all'università anch'io, immagino che farò medicina per diventare una patologa.»sorrise, rispondendole.
Harry tossicchiò, allibito e divertito insieme. «Patologa? Davvero?»esclamò, spiazzato.
«Certo.»ribatté lei, leggermente offesa. «Tu fai il cantante e io non posso fare la patologa? Almeno non sarò costretta a fare delle piramidi umane.»
Ci fissammo tutti in silenzio e poi scoppiammo a ridere, senza fiato.
«Voi cosa farete?»riprese Tamara, inclinando la testa da un lato, incuriosita.
Lanciai un'occhiata di sbieco a Liam e Louis. «Dovremmo fare un altro tour fra sei mesi, più o meno. Un tour mondiale,ovviamente, staremo via un anno.»
Il viso di Tamara si illuminò. «Verrete anche in Italia?»domandò sorridendo e leccandosi le labbra.
Annuii. «Dovremo fare cinque date, in teoria.»risposi, ricambiando il sorriso.
La mora e la rossa si scambiarono uno sguardo colmo di gioia.

Intonai una canzone che avevamo sempre amato, seguito subito dagli altri, le ragazze comprese:

Don’t try to make me stay
Or ask if I’m okay
I don’t have the answer
Don’t make me stay the night
Or ask if I’m alright
I don’t have the answer

Heartache, doesn’t last forever
I’ll say I’m fine
Midnight, ain’t no time for laughing
When you say goodbye

It makes your lips
So kissable
And your kiss
Unmissable
Your fingertips
So touchable
And your eyes
Irresistible

I try to ask myself
Should I see someone else
I wish I knew the answer

But I know
If I go now
If I leave
Then I’m on my own tonight
I’ll never know the answer

Midnight doesn’t last forever
Dark turns to light
Heartache flips my world around I’m falling
Down, down, down that’s why

I find your lips
So kissable
And your kiss
Unmissable
Your fingertips
So touchable
And your eyes
Irresistible

Irresistible
Irresistible
Irresistible
Irresistible

It’s in your lips
And in your kiss
It’s in your touch
And your fingertips
And it’s in all the things and other things
That make you who you are
And your eyes
Irresistible

It makes your lips
So kissable
And your kiss
Unmissable
Your fingertips
So touchable
And your eyes, your eyes, your eyes
Irresistible



Il giorno dopo...

 

Tamara's pov


Eravamo all'aeroporto, pronte per partire, stavamo con i ragazzi in un luogo appartato per evitare che le loro fans li assalissero. Erano disposti in fila davanti a me, per essere salutati uno alla volta. Harry stringeva Gaia per la vita, come se temesse che lei potesse evaporare da un momento all'altro.
Feci un passo avanti e cominciai da Louis:«Mi mancherai davvero, Lou, sei il miglior buffone che abbia mai conosciuto.»sorrisi. Lui mi fece l'occhiolino, dandomi una pacca sulla spalla.
Passai a Harry, ancora avvinghiato alla rossa: aveva gli occhi lucidi, come Gaia, ci scambiammo una stretta di mano imbarazzata e un rapido bacio sulla guancia.
Accanto a lui c'era Niall, mi strinse forte la vita mentre io gli circondavo le spalle, restammo così per svariati secondi e poi ci separammo. Un fiume di lacrime gli solcava il volto, cercai di sorridergli e rise della mia smorfietta triste. «Abbi cura di te, Tam.»disse, posandomi una mano sulla guancia. Vicino a lui sentii Zayn irrigidirsi.
«Anche tu...Fratello.»replicai, stringendogli il braccio per un momento.
Mi voltai verso il pakistano, cercando di mantenere un'espressione neutra. Gli porsi la mano, formale, e lui la strinse; la sua faccia era di pietra e ci scambiammo un cenno distaccato.
E l'ultimo, uno dei ragazzi a cui tenevo di più, era in piedi e piangeva silenziosamente. Gli gettai le braccia al collo e lui mi strinse forte.
«Arrivederci, Tamy. Non sciupare la tua vita.»mormorò Liam, saggiamente.
Non dissi nulla, non ce la feci. Mi separai da lui e, prendendo per mano Gaia, mi avviai verso il nostro punto di imbarco.
Una volta sedute nell'aereo guardai fuori dal finestrino e vidi i ragazzi nell'aeroporto fissarci e salutarci con la mano. Sorridemmo e ricambiammo il saluto; incontrai lo sguardo impassibile di Zayn e con le labbra mimai un “Mi dispiace”. Annuì, comprensivo, gli occhi lucidi e rispose alla stessa maniera: “Ti amo”. Sorrisi tristemente e pronunciai l'ultima frase prima che l'aereo partisse: “Anch'io”.
L'aereo decollò e io continuai a guardare Londra, ormai era diventata la mia seconda casa.
Addio ragazzi.”pensai. “Vi prometto che non sciuperò la mia vita.”


 

AAAAAAAAAALT! FERME LÌ!!! COSA CREDETE DI FARE?! NON VI È ANCORA CONCESSO IL PERMESSO DI PIANGERE, DI RIDERE, DI FREGARVENE E DI ANDARVENE DA QUESTA STORIA!!!!! E SAPETE PERCHÉ? PERCHÉ NON È ANCORA FINITA! L'EPILOGO POTREBBE TANTO CONSOLIDARE QUESTO FINALE QUANTO STRAVORGERLO QUINDI...NON PROVATE NEMMENO A MOLLARMI SUL PIÙ BELLO! ABBIATE PAZIENZA, PLEASE....
UN ABBRACCIO A TUTTE, CI VEDIAMO AL PROSSIMO E ULTIMO CAPITOLO CHE SARÀ MOLTO PIÙ LUNGO E AVVINCENTE DI QUESTO...SPERO!
LOTS OF LOVE, TEA xxx

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Capitolo 18
*** Epilogo: they don't konw about us... ***


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Epilogo: They don't know about us...
 

*Leggete l'angolo della follia, per favore. Grazie.



Un anno dopo...


Tamara's pov

«Dai Gaia, muoviti!»esclamai, mentre il nervoso cresceva. Mi infilai in tutta fretta la giacca di pelle, prendendo al volo la borsa.
«Stai calma, Tam, arriveremo in largo anticipo!»sbuffò lei, agguantando la felpa e infilandosi le all stars. Mi fermai un attimo guardandola; era strepitosa: sopra i jeans aderenti portava una canottiera bianca stracciata sulla schiena. Mi detti un'occhiata allo specchio ed entrai in depressione, paragonata a lei ero un'autentica MERDA! I jeans stracciati e il top nero scollato mi facevano sembrare una barbona...e neanche lontanamente sexy. Sospirai e insieme alla mia migliore amica uscii di casa, salii sulla mia peugeot nuova fiammante e misi in moto.
In meno di un'ora raggiungemmo l'arena di Verona e spalancammo gli occhi: c'erano una marea di ragazzine a riempire a riempire ogni angolo libero. Le urla erano assordanti, i ragazzi stavano arrivando. Ci facemmo strada fra tutte le fans scalmanate e raggiungemmo la ringhiera che ci divideva formando un corridoio fino all'entrata per la band. Harry, Niall e Liam uscirono dal pullman e cominciarono a camminare salutando le fans e firmando autografi; ci sbracciammo per farci vedere ma loro continuavano a voltarsi nella direzione opposta. Persi la pazienza e gridai:«Idioti, cagateci!»


Niall's pov

Avrei riconosciuto quella voce ovunque. Ci voltammo e le vedemmo, che sgomitavano tra le fans, in prima fila.
Ci avvicinammo sorridendo e sfruttai l'occasione per osservarle attentamente: non erano cambiate di aspetto, anche se lo sguardo pareva più consapevole, più adulto. Harry ordinò all'istante ad una delle guardie del corpo di farle passare, loro ci raggiunsero correndo e Gaia si fiondò subito tra le braccia del riccio. Tamara sorrideva, raggiante, ora a me, ora a Liam.
«Gli altri due coglioni che fine hanno fatto?»chiese, guardando verso il pullman.
Io e Liam ci scambiammo un'occhiata, ci eravamo quasi scordati della sua gentilezza. Ridacchiai:«Zayn verrà in macchina con Perrie, anche se ultimamente le cose non vanno granché bene fra loro.»Vidi un lampo passare nei suoi occhi, ma pensai di essermelo immaginato. «E Louis è andato a prendersi uno spuntino con Josh, saranno qui fra poco.» Annuì, senza riuscire a smettere di sorridere. Liam le chiese cosa stesse facendo al momento.
«Studio all'università per traduttori e interpreti: inglese, spagnolo e arabo.»rispose lei, ammiccando. «E nel tempo libero faccio la fotografa per qualche giornale locale.»
Io e Liam la fissammo, pensando che scherzasse, ma quando inarcò le sopracciglia trovai il coraggio di chiederle: «Dici sul serio? Cazzo...ti dai da fare, insomma.»commentai, ammirato.
«A differenza di qualcuno di mia conoscenza, io mi devo fare una carriera senza l'aiuto di un bel faccino che basta a far arrapare un gruppo di ragazzine.»ribatté lei, facendomi la lingaccia.
Io e Liam scoppiammo a ridere e dopo un attimo lei si unì a noi, ci abbracciò di slancio facendo cozzare le nostre teste.
«Ahia!»ci lamentammo, con una smorfia.
«Ragazzi, come mi siete mancati!»strillò, senza allentare la presa.
«Tamy, ci stai uccidendo»brontolò Liam.
Lei lasciò la presa, ridendo. «È meglio che ora andiamo, no, Gaia?»disse, rivolta alla rossa.
Gaia annuì di malavoglia, staccandosi da Harry e raggiungendo l'amica.
Harry rimase di sasso. «Ma come, non venite dietro le quinte a vederci?»domandò, deluso.
Tamy gli sorrise, rassicurante:«Abbiamo i biglietti, saremo in prima fila. E abbiamo anche i pass per il backstage.»aggiunse, facendogli l'occhiolino. «Non starai a lungo separato dalla tua ragazza, tranquillo.»concluse e prendendo a braccetto Gaia tornarono a disperdersi fra la folla. Mancavano tre ore al concerto. Speravo solo che riuscissero ad entrare per allora.


Zayn's pov

Ero arrivato leggermente in ritardo rispetto agli altri, solo per colpa di Perrie. Non riuscivo più a sopportarla, quando stavamo insieme era distante, fredda. Se non eravamo in pubblico lei non c'era mai, o passava il tempo con le ragazze del gruppo oppure spariva semplicemente senza dirmi nulla. Cominciavo a sospettare che si vedesse con qualcun altro, altrimenti la cosa non si spiegava.
Salii velocemente dietro le quinte mi cambiai, infilandomi in fretta la maglietta nera e la giacca di pelle sopra i jeans neri. Raggiunsi i ragazzi che stavano parlando animatamente, quando mi sentirono arrivare si voltarono all'unisono.
«Zayn!»strillò Liam. «Ma dove diavolo ti eri cacciato?!»era davvero infuriato e non potevo certo dargli torto.
«Scusate, scusate, ho avuto dei problemi con Perrie...»borbottai, abbassando il capo.
Prima che potessero ribattere qualcosa si avvicinò un uomo di mezza età e ci avvisò:«Tra venti minuti dovete essere in scena, ragazzi.»Annuimmo e ci avviammo verso il palco, continuando a discutere sotto voce.
«Cosa è successo?»domandò Niall, la fronte aggrottata dalla preoccupazione.
«Abbiamo litigato. Di nuovo.»mormorai, cupo.
Harry mi tirò un'amichevole pacca sulla spalla:«Coraggio Zayn, state insieme da molto, vedrai che tutto si aggiusterà.»
Scossi la testa:«Non stavolta Harry, credo che...credo che abbia qualcun altro.»dissi, abbassando la voce nel timore di farmi sentire dagli operatori che ci camminavano intorno controllando le luci, le casse e tutto il resto.
Liam inarcò le sopracciglia, confuso. «Perrie? Ma sei sicuro? Eppure Jade non mi ha mai detto niente.»
Risi, una risata senza gioia. «Perché, secondo te Jade te l'avrebbe detto? Così poi tu l'avresti riferito a me? Ma figurati...»
Lui annuì, comprensivo. «Ma ora non pensarci. E sai perché non ci devi pensare? Perché la fuori c'è una sorpresa per te.»disse indicando il palco. E tutti mi sorrisero, raggianti.
Li osservai, allibito, cercando di capire cosa cazzo stesse succedendo. «Ditemi la verità, avete fumato una delle mie sigarette speciali?»chiesi, ridendo.
Risero anche loro, e Louis mi dette una pacca sulla spalla. «Tra poco lo vedrai, Malik, andiamo è ora di far vedere alle nostre strepitose fans italiane cdi che pasta siamo fatti.»
E salimmo sul palco, accolti da un boato di fischi e urla. Liam cominciò a cantare il nostro vecchio successo “Up All Night”, mentre io mi guardavo intorno. Mi pietrificai, in prima fila c'era lei, la mia unica ragione di vita: Tamara. Mi sorrideva gioiosa, risposi al sorriso e cominciai a cantare il ritornello con la migliore performance che avessi mai fatto.
Tutto il concerto fu splendido, alla fine cantammo l'ultimo brano, il mio preferito.

Liam attaccò, mentre io facevo la seconda voce dietro:
People say we shouldn’t be together
Were too young to know about forever
But I say they don’t know what they talk talk talkin’ about


Poi fu il turno di Harry, che non aveva occhi che per Gaia:
Cause this love is only getting stronger
So I don’t wanna wait any longer
I just wanna tell the world that your mine girl
Ohh


Fissando negli occhi Tamara, attaccai il ritornello:
They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know I waited all my life
Just to find a love that feels this right
Baby, they don’t know about
They don’t know about us


Niall alzò il braccio e tutte le fans lo seguirono, cantando:
Just one touch and I was a believer
Every kiss it gets a little sweeter
It’s getting better
It’s getting better all the time, girl


E di nuovo, tutti insieme:
They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know I waited all my life
Just to find a love that feels this right
Baby, they don’t know about
They don’t know about us


Louis chiuse gli occhi, cantando dolcemente:
They don’t know how special you are
They don’t know what you’ve done to my heart
They can say anything they want
Cause they don’t know about us


E sottovoce, Niall proseguì:
They don’t know what we do best
That’s between me and you our little secret


Era il mio turno:
But I wanna tell'em
I wanna tell the world that your mine, giiiiiiiiiirl

They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know I waited all my life
Just to find a love that feels this right
Baby, they don’t know about
They don’t know about us

They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know I waited all my life
Just to find a love that feels this right
Baby, they don’t know about
They don’t know about us

They don’t know about us
They don’t know about us



Un applauso fragoroso accolse la fine della canzone, ringraziammo tutte le fans e andammo dietro le quinte. In breve tempo fummo raggiunti da Gaia e Tamara, la rossa si strinse a Harry, baciandolo con passione e Tamara si fermò davanti a me, continuando a sorridere.
«Sei stato fantastico.»disse, sincera.
La mia felicità schizzò alle stelle. «Grazie.»sussurrai, incapace di spiccicare una frase di senso compiuto. La presi per mano e andammo verso un luogo appartato dietro il palco, restammo sena fiato: davanti a noi c'erano Josh e Perrie, stretti in un abbraccio appassionato. Si staccarono di colpo e ci fissammo, circospetti. «Be'»sorrise Perrie, facendo l'occhiolino a Tamara. «Immagino sia meglio così, no?»
La bruna annuì convinta e ce ne andammo via. Salimmo sulla mia auto e mmi indicò la strada per un parco, il posto ideale. Arrivati, scendemmo e rimanemmo immobili, a guardarci negli occhi, nonostante la poca luce.
«Mai più?»mi chiese, sapendo bene che io avrei capito.
«Mai più.»promisi, baciandole le labbra.
E insieme ci incamminammo, mano nella mano, verso quella che, speravo, sarebbe stata una vita migliore.



Angolo della follia

E anche questa storia è finita. Che breve e appassionante viaggio, è stato, come siete riuscite voi ragazze a renderlo unico. Vorrei ringraziarvi tutte, dalla prima all'ultima. Un ringraziamento speciale va a The_Apocalypse, la mia migliore amica che mi ha autorizzata a usarla per il personaggio di Gaia. Un altro grande ringraziamento va a heybeliectioner che mi ha chiesto di trasformare questa storia in una serie. E AVVISO TUTTE CHE CI STO PENSANDO SERIAMENTE, E POTREBBE ANCHE SUCCEDERE, PRESTO. Ma per ora lasciamoli andare, lasciamo andare Tamara, Gaia, Zayn, Harry, Liam, Louis, Niall, Jade, Eleanor e tutti gli altri.
Grazie davvero a tutte, ragazze, siete state fantastiche, quelle che mi hanno recensito tanto quanto le lettrici silenziose.
Spero vi sia piaciuta, questa storia folle e assurda, e sono contenta di ciò che ne è uscito. Non pensavo di riuscire a scrivere qualcosa di buono.
GRAZIE. Perché anche voi avete reso questa cosa possibile. GRAZIE DI TUTTO.
Un ultimo, grande abbraccio.
Tea

E vi lascio con un'ultima gif. Siamo state noi a far sì che questa esistesse. Spacchiamo i culi, ragazze!


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