Bell' accapatoio, White

di vogliomettereilpunto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri casuali in posti schifosi ***
Capitolo 2: *** Meringhe e micette ***



Capitolo 1
*** Incontri casuali in posti schifosi ***


“Hai intenzione di darmi il mio giornale o continuare a fissarmi come un ebete?”
Non è che solo perché sono uscita con la maglia del pigiama, le mutantine e un paio di calzini delle winx questo tredicenne arrapato consegna giornali deve sentirsi in diritto di guardarmi così.
Non che io sia una troia, sono uscita senza pantaloni solo perché non gli trovavo e sono troppo pigra per cercarli.
“Allora?”
Mi lancia il giornale, svogliato. Mi giro e, coprendomi il sedere con il giornale, entro in casa.
Porca troia, sono di nuovo in ritardo per il lavoro. Ceh, strano, di solito sono sempre così puntuale. Se, convinta, Jane.
Mi chiamo Jane White. Mi sono appena trasferita vicino Londra, in una casetta carina, sola. Frequento dei corsi per avere una laurea una sera alla settimana, e lavoro in un locale, l’ American Express, dal quale mi licenzieranno se non mi muovo.
Ogni volta che ci entro mi rendo conto di quanto faccia schifo questo buco. Non capisco quale sia il tema principale del locale, a metà tra il pigiama party di un’ undicenne ritardata e il set di un film porno amatoriale. I camerieri sono a petto nudo, e la cosa non mi dispiace, ma noi ragazze siamo obbligate ad indossare mini gonnelline a vita alta e camicette stile college inglese barra porno, con adorabili inserti a brillantini rosa. Uno schifo, ma almeno il locale è sempre pieno.
“Veloce Jane, non si è ancora accorto nessuno del tuo ritardo!”
“Porca minchia Honey, se non ci fossi tu che mi copri sempre sarei una barbona da un pezzo”
Honey è una mia collega, ed è pure mia amica. Si, le voglio un po’ di bene. Pochino. E’ difficile ammetterlo ma è così. Sta con uno dei ragazzi che lavorano qui, Josh. E’ mio amico pure lui. Ed è proprio lui, assieme a metà dei miei colleghi, che mi si avvicina, con le braccia aperte.
“Niente abbracci, per favore, ragazzi, sapete che non sopporto queste cose”
Mi stringono (soffocano) in un tremendo abbraccio di gruppo. Riesco ad afferrare uno dei libretti delle ordinazioni dalla tasca di qualcuno e a liberarmi da questo abbraccio infernale, per uscire di corsa a prendere le ordinazioni.
 
Mancano cinque minuti alla fine del mio turno e non vedo l’ ora di tornare a casa e togliermi questi redicoli autoreggenti. Ma manca un’ ultimo cliente, del tavolo 12.
“Che cosa vi porto?”
Alzo lo sguardo e mi accorgo di aver appena fatto una figura di merda. Al tavolo non ci sono due o più persone. C’è solo un ragazzo, carino pure.
“Scusa – sorrido, leggermente imbarazzata – cosa ti porto?”
“Non è che io sia qui da solo perché non ho nessuno. Ceh, non nel senso che sono uno strafigo pieno di amici e con due o tre fidanzate stragnocche. Perché neanche ce l’ho una fidanzata. E’ che i miei coinquilini hanno deciso che fare la spesa non era abbastanza figo per loro. Così mi sono trovato qui”
Ma perché me l’ ho ha detto?
“Che troie i tuoi coinquilini”
“Già”
Ordina cibo per un esercito e io mi allontano dal tavolo. Tolgo dalle tasche penne e foglietti, saluto tutti e mi avvicino alla porta, pronta per andare. Ma poi ci ripenso. C’era qualcosa in quel ragazzo. Non ha provato a toccarmi il sedere, non mi ha trattato come una schiavetta solo perché faccio la cameriera. Mi avvicino al suo tavolo.
“Ti va se ti faccio un po’ di compagnia?”
“Volentieri”
Sorride. Che sorriso carino. Sorrido.
“Piacere, Jane White”
“Niall Horan”

 

 
 
Heei babis!
Okey, questa è la prima storia che scrivo, e si vede.
Si, non so bene cosa dire.
*grilli*
Imbarazzante. Nulla, spero che vi piaccia.
Io poi Jane me la immagino così:
 http://data.whicdn.com/images/50179882/142766461_large.jpg
ma un po’ meno figa, perché questa è proprio troppo.
Ho perso l’ autostima per cercare una ragazza che assomigliasse a come vedo Jane su we heart it D:
 
Ciorgia :3

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Capitolo 2
*** Meringhe e micette ***


“Ski, com’è che non riesci a riconoscermi? Ski, io sono Bloom, la tua ragazza”
”ATTENTA!”
 
Tun.
“Chi cazzo è che bussa alla porta mentre mi sto guardando le winx adesso?”
E’ sabato pomeriggio e sono appena tornata dal centro, mi merito un pochino di riposo.
Alla porta ci stanno dei ragazzi, che appena apro, scappano. Tra di loro riesco a riconoscere il tredicenne arrapato che mi consegna i giornali la mattina. Faccio un passo avanti, accennando offese delicate e adatte a una ragazza, come “segaioli rompipalle, se mi suonate un’ altra volta per il cazzo, giuro che ve lo taglio” quando sento un’ applauso a rallentatore, molto stile filmino amatoriale di bassa qualità.
Mi giro.
Chi batte le mani è un ricciolino niente male, che mi guarda.
“Andiamo, probabilmente Logan –credo sia il nome del tredicenne consegna giornali- è cotto di te, e ora lo sono pure i suioi amici. Sei una micetta molto carina, ma non devi tirare fuori le unghie per così poco”
Micetta? HAHAHAHAHAHAAH
Mi avvicino a lui, lentamente. Appoggio le mie labbra sul suo orecchio.
“Fatti i cazzi tuoi, micetto”
Gli mordo il lobo e mi giro.
“Miaooo!” dice il ricciolino mentre mi allontano.
Le winx mi aspettano, non posso perdere tempo.
 
Tun.
Se sono di nuovo i tredicenni gli seguo e gli faccio menare dai genitori. Non è possibile che dei ragazzi se ne vadano in giro a bussare alle porte di sconosciute indifese.
“Hei. Hai un po’ di.. di latte?”
Alla porta non ci sono di nuovo i ragazzi, ma il micetto di prima. Si, insomma, il riccio niente male. “Si, quanto te ne serve?”
“Mah, sto preparando.. delle meringhe!”
“Ma che sei stupido? Le meringhe si preparano con gli albumi e lo zucchero!”
“E questi ce li hai?”
“Si, ma non mi fido a fartele preparare”
“Hei! Mi offendi così! Sono bravo a cucinare!”
“Si, spiegami come si fa allora!”
Si guarda in giro, confuso.
“Metti le uova e poi metti lo zucchero, poi le metti in forno e TAADAN - dice alzando le mani – sono pronte!”
“Se, vaffanculo!”
Gli spiego la ricetta, annoiata. Lui mi guarda stranito, non credo proprio si ricorderà tutte queste cose e non credo riuscirà a farle. Finisco di spiegare la ricetta e lo sposto verso la porta, dolcemente.
“Mi aiuti a farle? Ti preeego” Dice, facendo una faccia da cuccioletto.
Sospiro “D’accordo”
 
Siamo in casa sua e sto cercando di preparare le meringhe nonostante le sue interruzioni. Mi ha detto che si chiama Harry e che vive con altri quattro ragazzi nella casa vicino alla mia. Ci prova un sacco, ma è davvero simpatico ed è la quarantesima volta che mi interrompo per il troppo ridere.
“HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHH Spiegami come hai fatto a sporcarti il naso montando le uova HAHAHAHAHAHAHAH”
“Dai, smettila di prendermi in giro”
 
Prendo la sacaphos (?) per preparare le meringhe, quando suonano alla porta. Harry si allontana, con i capelli zuccherosi e la guancia sporca di uova. Quando rientra è insieme ad un biondino, che riconosco subito.
”Niall!” E’ il ragazzo con cui ho pranzato l’altro giorno al locale. Ha i capelli spettinati e indossa una fellona grigia. Mi guarda abbastanza sorpreso e sorride.

“Che ci fai qui?” Dice, sempre sorridendo.
“Davo una mano al tuo amico qui -indico harry, che cerca di pulirsi il naso- che ha deciso di fare le meringhe, pur essendo imbranato”
“Grazie di averci salvato da una sicura intossicazione alimentare” Dice Niall guardando Harry, che sta ancora cercando di montare le uova.
 
“Ora sei obbligata a rimanere da noi a cena però.” Niall ha un’aria dolcemente seria. Tra poco arriveranno gli altri e Niall e Harry hanno detto che sarebbero felici di avere una ragazza a cena. Forse potrei rimanere, non ho altro da fare alla fine.
“D’accordo” Sorrido. Loro sorridono e si battono il cinque.
 
Siamo seduti in una tavola, apparecchiata piuttosto male. Colpa mia che ho affidato il compito a Louis. Ecco, Louis è uno degli altri coinquilini. Poi ci sono Liam e Zayn.
Be, sono decisamente fortunata. Ho dei vicini di casa niente male. E sono pure simpatici.
“Guardiamo un film. Un horror, dai.” Dice Niall, alzandosi dalla sedia e avviandosi verso il salotto.
Si alzano tutti. Harry mi fa segno con la mano di sedersi accanto a lui.
Parte il film e già ho paura. Si, ho un pochino paura dei film horror. D’accordo, sono terrorizzata dagli horror. Per tutta la durata del film rimango aggrappata al braccio di Harry, gridando in alcuni punti, cosa che diverte particolarmente i ragazzi.
“Hai avuto paura tesorino?” Dice ridendo Zayn alla fine del film. Lo guardo arrabbiata. Non è giusto prendere in giro una ragazza impaurita e indifesa così.
“Giusto un pochino”
“E adesso ce la fai a dormire in casa? Tutta sola, senza nessuno a difenderti?”
Zayn, per favore.
“Si, certo” No, non è vero. Starò tutta la notte davanti alla porta d’ingresso, con tutte le televisioni e le luci accese e un coltello in mano. Perché ho accettato di vedere questo film?
“E se rimanessi da noi?” dice Niall, guardandomi. Non mi sta prendendo in giro. E’ teneramente preoccupato. “In camera mia c’è un letto in più”
“Ragazzi, vi ho appena conosciuti, non mi sembra il caso dai” Dico, accennando una risata.
“Eddai, non non ti faremo del male, promesso” Dice Liam. Di lui mi fido di sicuro.
“Promesso” ripetono gli altri ridendo
“d’accordo” Sono troppo terrorizzata per non fermarmi a dormire qui.
 
La mattina dopo mi vesto in fretta e prendo una mela dalla cucina. Durante la notte c’è stato un terribile temporale così ho dormito poco. Esco senza farmi sentire, per paura di svegliare i ragazzi. Entro in casa e mi preparo per il lavoro.


Heii babiis :3
Salve salvino! 
Okei, questo è il secondo capitolo.
MA VA?!
Si, e propmetto che nel prossimo la storia andrà un pochino avanti, per adesso sto ancora presentando i personaggi, già. 
E, nulla. Spero che vi piaccia. 
Baci, 
Ciorcia :3

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