Segreti,

di ucancallmethief
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Laima. ***
Capitolo 2: *** Segreto n. 1 ***



Capitolo 1
*** Laima. ***


Decidere l’inizio di una storia, di un capitolo è difficile e , in questo momento, quasi impossibile come difficile ed impossibile è la vita di Lara.
Di lei, del suo carattere, della sua vita, si racconterà più tardi, ma, prima, vorrei presentarvi la sua famiglia, la famiglia Kelly. Blue, il padre, possedeva una concessionaria di auto nella quale lavorava sua sorella Donna durante il fine settimana, la loro madre Heidi era la professoressa d’inglese del loro college molto severa con i suoi alunni, ma come madre era la migliore.
Lara si era sempre sentita inferiore a sua sorella Donna, venerata da tutto il college per la sua bellezza. Ogni volta si sentiva dire: “A Donna la bellezza e a Lara l’intelligenza” e lei, ripeteva tra sé e sé che l’intelligenza non serviva a nulla; certo, forse avrebbe ottenuto un buon posto di lavoro, ma, non aveva mai provato l’ebrezza di sentirsi ricercata, di essere voluta da qualche ragazzo perché la trovava bella e non perché era un’ottima tutor.
-Ci siamo svegliate male questa mattina?- chiese il suo migliore amico appena scesi dall’autobus che li lasciò davanti al piazzale del College.
Annuì.
-Donna?-
Annuì di nuovo.
Donna considerava la sorella proprio come le cheerleader considerano i secchioni, mettendola in ridicolo davanti a tutti e, quella mattina, aveva fatto lo stesso.
-Questa mattina, appena sveglia, l’ho sentita frignare nel letto. Forse non le avrà ridato un esercizio di matematica?- urlò davanti a tutti, che scoppiarono a ridere a crepapelle.
-Andiamo via, Laima- disse il suo amico, trascinandola via da quella scenata pietosa.
-Come mi hai chiamata?- chiese Lara incredula.
-Credo che i tuoi genitori abbiano sbagliato a darti il nome. Lara, Morte, non ti si addice-
Lara aggrottò le sopracciglia. Continuava a non capire.
-Mi spiego meglio- disse l’amico sedendosi su una panchina che dava all’ingresso della struttura, e le fece cenno di sedersi accanto a lui. – Donna, di femminile, di “donna”, ha solo il nome. Cos’altro può avere in più di te? Sì, sarà anche una bella ragazza, probabilmente un po’ sensuale- disse, per non ferirla, la pensava anche lui come tutti gli altri,-ma è lei quella che dovrebbe chiamarsi Lara. Il tuo nome significa morte, il tuo nome veniva attribuito alla dea della morte e la morte porta sofferenza e dolore ed è proprio quello che Donna provoca a te. Sei Lara solo quando hai questi occhi spenti, morti, ma, in realtà, tu, sei Laima, la vita. Quando stiamo insieme sei la vita in persona: ridi sempre, scherzi, sei spensierata e porti allegria a chi ti sta accanto- disse abbracciandola.
-Ma guarda, guarda Lou- disse una voce odiosa e riconoscibile che interruppe quel dolce momento d’amicizia. - Styles che consola la sua tutor- concluse con una risata malefica.
-E tu, Malik- era quello il suo cognome, il cognome della persona più insulsa, inutile e cretina che Lara avesse mai incontrato nella sua vita-questa notte non sei venuto a consolare la figa di mia sorella? Ops, scusa. Ci è venuto Tomlinson al posto tuo!- esclamò la ragazza alzandosi dalla panca e trascinando con se Styles, Harry Styles.
-Ma sei scema?- le urlò contro.
-Non mi dire che hai paura di quei due semplici!-
-Un po’- rispose Harry abbassando la testa.
-S…scusa!- esclamò un ragazzo biondo e dagli occhi azzurri e con l’apparecchio.
-Dimmi- rispose Lara sorridente.
-Sei, sei stata forte a rispondere così a quei due- rispose abbassando lo sguardo per la vergogna.
-Grazie- sorrise.
-Loro si prendono gioco di me ogni volta-
-Tu sei Niall, vero?- chiese appoggiando la sua mano sulla sua spalla.
Annuì.
-Mi ricordo di te. Sei venuto a chiedere ripetizioni di fisica-
Annuì.
-Niall, non devi avere paura e se ti va, questo pomeriggio possiamo incontrarci nell’ufficio di tutorato, tanto devo fare ripetizioni anche a questo asino qui- concluse dando una pacca ad Harry ed entrando nel bagno delle ragazze.
Qualcuno la prese per i capelli da una rientranza, la tirò a sé, le mise un panno sulla bocca per evitare che urlasse e le sussurrò sull’orecchio con aria minacciosa: -Provaci un’altra volta e ti uccido-. Detto ciò la lasciò cadere sul pavimento, tremolante.


SPAZIO ALL'AUTRICE :)
Ciao! (:
Spero vi piaccia la mia FF.
xx

 
 

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Capitolo 2
*** Segreto n. 1 ***


Le pareti del bagno giravano vorticosamente, oppure era lei che girava come una trottola. Cercava, invano, di fermarsi allungando le braccia cercando qualche appiglio ma sentiva il vuoto attorno a sè. Man a mano la sensazione si fece sempre minore fino a quando non riuscì ad aprire gli occhi : vedeva ancora tutto offuscato ma capì che si trovava ancora in bagno, aveva riconosciuto le piastrelle azzurro cielo che ornavano la stanza. Si strofinò gli occhi, sperando di vedere in modo più nitido e, dopo vari tentativi, ci riuscì. Si guardò intorno, ancora un po’ stordita, anche se aveva dei forti dolori alla tempia, causati dalla caduta. Abbassò lo sguardo e vide delle gocce di sangue accanto al suo ginocchio destro, si abbassò le parigine rosse, ma non vi era nessuna ferita. Quasi meccanicamente, si toccò la fronte e la sentì “bagnata”, si guardò la mano ed era rossa, di sangue; allora, si fece forza e cercò di alzarsi, ma cadde. In quell’istante, la porta del bagno si aprì e qualcuno accorse subito da lei.
-Lara ma cos’è successo?-
Lara, abbassò lo sguardo e notò le ballerine rosso fiammante con un fiocchetto di strass sul lato che calzavano perfettamente a quella ragazza, e la riconobbe.
-Lasciami stare- mormorò.
-Cosa ti è successo? Ti senti male? Ma ti sanguina la fronte! Devo portarti immediatamente dalla dottoressa Bones!- esclamò la ragazza tutta d’un fiato.
-Lascia stare, Donna. Sto bene!- urlò avvicinandosi al lavandino e con dell’acqua fresca si medicò la ferita.
La sorella cercò di aiutarla, ma Lara evitava che la toccasse, visto che era stato sicuramente un suo artificio ridurla così. Gliela faceva sempre pagare.
A stento raggiunse la porta e, dopo cinque minuti arrivò nell’aula della professoressa White, insegnate di storia dell’arte. Bussò e poi aprì la porta : i suoi compagni, impegnati a disegnare sulla tela, in quell’istante si bloccarono e la fissarono.
-Signorina Kelly, alla buon’ora!- esclamò la professoressa.
Lara entrò e s’incamminò verso il suo banco, posizionato all’ultima fila dell’aula, affianco alle sue due amiche di una vita : Sam e V che, quel giorno erano assenti.
-Dove sta andando? Le aspetta la detenzione!- urlò la professoressa, porgendole quel maledetto foglio. Lo prese ed uscì dalla stanza.
-Non ci sto capendo un cazzo- disse percorrendo il corridoio.
-Ti senti bene?- chiese un ragazzo che era appena uscito dal bagno dei ragazzi.
-Sì-
-Ma ti sanguina la fronte!- esclamò preoccupato.
-Si nota?-
-Certo! Sei tutta rossa!-
Lara alzò lo sguardo e si accorse che a parlare con lei era Liam Payne, un suo compagno di corso e tra più carini –almeno lei e Sam la pensavano così-.
-Liam!- esclamò esterrefatta. –Entra in classe che i tuoi voti non sono poi dei migliori. Non vorrai mica rischiare l’anno- concluse. Si era nuovamente atteggiata da secchioncella parassita. –Perdonami- concluse frettolosamente.
Liam rise. Il suono della sua risata era davvero piacevole che fece ridere anche lei. –Hai ragione, ma di questo passo, ci rivedremo anche noi l’anno prossimo. La professoressa White ti sta mandando in Presidenza!- concluse prendendo il biglietto che la ragazza aveva in mano.
-Presidenza? Ha detto detenzione!- esclamò Lara riprendendo il foglio. Lo lesse e , purtroppo, c’era scritto : PRESIDENZA. Com’era possibile? Le uniche volte che era stata in presidenza era per ricevere le lodi dal Preside Down per il suo ottimo lavoro da tutor.
Lara corse subito in presidenza, dimenticandosi di Liam, lasciandolo lì di soppiatto mentre la guardava incredulo e anche intenerito dalla sua stravaganza.
-Signorina Kelly,non la aspettavo!- esclamò il preside esterrefatto dalla visita della ragazza.
-Neppure io- rispose Lara sedendosi su quella poltrona rossa e porgendogli il maledetto foglio.
Nel frattempo che lui leggesse e rileggesse l’avviso, sperando di aver perso la vista, Lara osservava con più attenzione la stanza: era tutta rossa e dorata, colore del college, che le ricordava un po’ i Grifondoro di Harry Potter e lei si era sempre sentita Hermione, ma, in quell’istante aveva una ferita a forma di saetta come quella di Harry Potter, ma nessuno sapeva chi fosse stato il Voldemort della situazione.
-Ma com’è possibile? Cos’è successo?- chiese il signor Down.
-Non mi sono sentita bene- rispose con un filo di voce.
Lui la guardò e notò il taglio sulla fronte. –Dove ha sbattuto?-
-Contro l’armadietto, signor Preside- rispose. Era la prima stronzata che le era venuta in mente. –Ho avuto un calo di zuccheri-
-Vada immediatamente in infermeria, mentre io parlo con la professoressa Bones-
Lara uscì dalla stanza e si avviò verso il suo armadietto. Aveva mentito al Preside, ma avrebbe mentito a chiunque le avesse chiesto qualcosa, perché odiava mettere in mezzo terzi, far preoccupare i suoi amici. Quella persona ce l’aveva con lei e lei doveva scoprire chi fosse.
Ormai erano le dodici ed era ora di pranzo. Nella massa di ragazzi riuscì a scorgere i capelli ricci di Harry e lo raggiunse.
-Hey baby! Ma cos’è successo? Tutti parlano della tua sospensione!- esclamò spaventato.
-Son tutte stronzate!- rispose ridacchiando ed incamminandosi con lui verso la mensa.
-Lara!- esclamò qualcuno dalla folla.
La ragazza si girò e vide una scena abbastanza raccapricciante.




SPAZIO ALL'AUTRICE :)
Ciao ragazze, sono riuscita a pubblicare solo ora il seguito.
Buona lettura! :3

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