kidrauhl?

di onbieberside
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo. ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***



Capitolo 1
*** prologo. ***


Questa storia è dal punto di vista di Justin, quando era ancora povero e non un cantante famoso.
È per immaginare cosa sarebbe successo se non fosse stato scoperto(TRAGEDIA, lo so)e com'era la sua vita prima.
Spero vi piaccia, vi avverto che non ci saranno molti contenuti divertenti(oddio, non è una storia deprimente)e non si parlerà nemmeno troppo di caitlin, christian, chaz, ryan e nolan(ho dimenticato qualche amico di Justin?)ma se ne parlerà, tranquilli.
In questa FF Justin è vittima di bullismo. Posterò domani il primo capitolo :)
Se volete lasciarmi qualche recensione per dirmi che ne pensate di questa storia, le accettò volentieri c:

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Capitolo 2
*** 1 ***


(1)


"Ehi, sfigato!" John arrivò alle mie spalle, mentre stavo ripondendo i libri nell armadietto. Mi girai e gli dissi "Cosa vuoi?" lui rise. "Cosa voglio?Dovresti saperlo, Bieberon." odiavo quel soprannome, ma ormai, da quando frequentavo la scuola media qui a Stratford, mi era rimasto dal primo anno. Ormai ero al secondo, ed avrei tanto, tanto voglia di cambiare scuola, ma mia madre non è tanto ricca da poter farmi andare in un'altra scuola: questa è la scuola più economica. Il rumore di passi dietro di me mi riscosse dai miei pensieri. Mi girai, e vidi quattro ragazzi di terza davanti a me: gli amici di John; Andrew, Mark, Carl e Jake erano i ragazzi più temuti della scuola, e guardacaso venivano sempre ad importunare me. Iniziarono a picchiarmi, ridacchiando e insultandomi.
Andrew mi colpì alla pancia mentre Carl mi tirava i capelli. Riuscivo solo a sentire il dolore. Non riuscivo a neanche a pensare. Dopo un po' se ne andarono, lasciandomi solo, con il labbro sanguinante e con la testa che mi pulsava.
Mi diedi una ripulita prima di tornare a casa, per non dare altre preoccupazioni a mia madre. Naturalmente, lei non era ancora a casa. Mia mamma si chiama Pattie Malette, ed è una madre single: mio padre se n'è andato quando avevo solo dieci mesi, così mia madre si è dovuta arrangiare. Ho fame, andrò a mangiare da mio nonno. Amo mio nonno, è una persona fantastica; sa sempre cosa fare e dire, è incredibile. Naturalmente amo anche mia nonna: è lei che ha contribuito a coltivare la mia passione per la musica. È da quando sono nato che amo cantare e suonare, ma non ho molti appigli... Spero che i miei nonni siano a casa. Insomma, non potrebbero essere da qualche altra parte. Bussai distrattamente alla porta, e mi aprì una ragazza sui dodici anni. Aveva i capelli marrone chiaro, gli occhi nocciola, e un dolce sorriso. Ops. "Ciao..", mi disse lei perplessa "Chi sei?" io non sapevo cosa dire. Mi scusai in fretta e corsi via, dai miei nonni.









Eja
ciao a tutti sdfjnsjd questo è il primo capitolo della ff, scusate se ho aspettato tanto a scriverlo, ma non avevo idee :c spero che vi sia piaciuto, se vi va lasciate una recensione (:

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Capitolo 3
*** 2 ***


(2)



“Ehi, guarda un po' chi si rivede” esclamò mio nonno vedendomi. “Ciao nonno!” risposi, abbracciandolo.
Restammo così per un po', poi ci staccammo e il suo sorriso svanì.
“Justin, hai il labbro rotto. Che ti succede?” cercai di pensare in fretta a una scusa.
“Io... Sono sbattuto contro un muro, perchè avevo le scarpe slacciate..”
“Tu non porti scarpe con i lacci.” sentenziò mio nonno. Oh Dio.
“Le ho... Cambiate. Le portavo prima. Adesso ho messo queste con lo strap.” risposi evasivo. Mio nonno mi fissò a lungo, senza sapere se credermi o no. Finalmente la smise e mi disse di andare in cucina.
“Ciao nonna, come stai?” chiesi entrando in cucina. Lei lasciò subito la carota che stava tagliando e si girò a baciarmi e abbracciarmi. Mia nonna è adorabile, seriamente. "Oh Justin, sei davvero cresciuto dall'ultima volta che ti ho visto!” la guardai imbarazzato: c'eravamo visti proprio ieri. Mi sedetti mentre nonno Bruce veniva a sedersi vicino a me e nonna portava in tavola la zuppa.
“Allora Justin, hai già conosciuto i nuovi vicini?”
“Nuovi vicini?” chiesi, strabuzzando gli occhi. Solitamente nessuno si trasferiva a Stratford. Vancouver e Toronto erano le principali città del Canada, e Stratford non era nemmeno segnata sulle carte. Così, ero abituato a stare con i soliti amici.
“Si, sono i signori Beadles e i loro due figli, Caitlin e Christian.”
“Forse ho incontrato Caitlin..” risposi. Mio nonno e mia nonna si sorrisero.
“Comunque..” dissi cercando di cambiare argomento “Ho preso B+ nel compito di matematica, oggi”
I miei nonni si scordarono immediatamente dei Beadles e si misero a congratularsi con me.
“L'hai già detto a mamma?” chiese mia nonna.
“No, nonna. Oggi non ho ancora visto mamma.”
“Ah okay. Bhe, sono sicura che sarà felicissima.”
Il resto del pranzo fu in silenzio. Poi andai in camera mia e dormii a lungo. Feci un sogno strano: c'erano delle enormi scalinate e una chitarra d'oro, poggiata sopra. Poi era pieno di gente, che mi applaudeva. Infine mia madre che mi sorrideva.
Quando mi svegliai, scoprii che ero tutto sudato, eccessivamente. Non avevo mai sognato cose del genere.
Chiamai mia nonna e mi feci portare una camomilla, perchè ero agitatissimo.
Infine, mia mamma venne a prendermi e andammo a casa. Nel tragitto verso casa, incrociai Caitlin, che mi sorrise.

 

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Capitolo 4
*** 3 ***


(3)

Camminavo tranquillamente per i corridoi della scuola, verso l'aula di francese, quando qualcosa mi salta sulla schiena e urla: “Esco con lei! Justin esco con Jennifer cazzo!”. Ryan, il solito. Va dietro a metà delle ragazze e loro ci stanno pure! Ovviamente non tutte, anche se gli piacerebbe. “Sul serio fratello? Un'altra? Complimenti” e facciamo pugno contro pugno, come siamo soliti fare. Ryan è probabilmente l'unico dei pochi ragazzi che può stare con me a scuola grazie al fatto che una volta in prima ha steso un ragazzo di terza, e da quel giorno tutti o lo temono o lo rispettano. La cosa era un po' ridicola agli inizi ma poi le ragazze si sono fatte avanti per toccargli i muscoli e dirgli frasi del tipo “Mi sentirei cosi protetta tra le tue braccia” e, anche se lui non aveva muscoli ed era il più grande cagasotto della storia di questa scuola, ha iniziato a diventare famoso.
“Ragazzi, vorrei presentarvi la nuova arrivata nella nostro corso! Caitlin, perfavore alzati e presentati alla classe.” La ragazza di ieri a cui avevo accidentalmente bussato alla porta si alzò dal suo banco in ultima fila e con la testa bassa salutò la classe. Era bella, devo ammetterlo: capelli lunghi, castani e ricci sulle punte e gli occhi grigi, alta e magra, minuta. Le labbra rosee e la pelle bianca, e appena un filo di rimmel. Rimasi un po' a fissarla e quando incontrò il mio sguardo sorrise. Era anche meglio quando sorrideva. Poi distolse lo sguardo da me, e, prima che potessi chiedermi cosa mi stava succedendo, mi ritrovai a pensare che ero stato uno stupido a non sorriderle anch'io, ma rimanere a fissarla come un bambino guarda una caramella. Probabilmente l'avevo fatta sentire inappropriata. Aspettai che mi guardasse di nuovo per mimare uno “Scusa” o un “Ciao” per poi sorriderle ma non mi guardò più, e sentii un vuoto dentro di me, come se avessi deluso un'altra persona. 

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SPAZIO AUTRICE

Scusate se sono mancata cosi tanto su EFP ma non credo comunque importasse a qualcuno delle mie storie... Probabilmente continuerò questa fanfiction giusto per vedere come vanno le cose, se no ne farò un'altra. So che il capitolo è poco niente di 10 righe ma sono le 23:17 e anche se resterei a scrivere tutta la notte ma ora non posso.

Buonanotte cioccolatini a forma di pene <3

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