you have to choose.

di Flaviotta
(/viewuser.php?uid=226349)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***



Capitolo 1
*** PROLOGO. ***


PROLOGO.
Bella l'Italia,no?Agli americani piace così tanto.Cosa ci trovano di tanto spettacolare?Il mare,il cibo,poi?
E' un po' strano odiare la propria terra d'origine,ma dopo anni passati a farlo ci prendi l'abitudine.
Odiavo l'Italia sin da piccola.Non so cos'ho di sbagliato,semplicemente non mi piace vivere qui.La mia vita non è sicuramente male,ci si abitua e io non mi faccio mai problemi troppo grandi,anche se non mi sono mai davvero rassegnata.
Prendere quel maledetto aereo,scappare,io e il mio sogno.Il mio stupido,inutile,sogno da adolescente.
Essere ispirata dai miei idoli,cantare per milioni di persone,far sorridere anche solo per due minuti di canzone tanta gente. Questo era il mio sogno. Sognavo di essere chiamata 'la più bella' dai miei fan,perché era quello che io dicevo ai miei idoli e sopratutto perché non mi sentivo abbastanza per i miei amici,quelli che non sapevano apprezzare la vera me. Sognavo di suonare la mia chitarra acustica nelle arene. Sognavo di poter ballare e cantare con la gente le mie canzoni,quelle che scrivevo nelle giornate di pioggia in autunno o quelle che scrivevo sotto l'ombrellone al caldo afoso estivo.
Sognavo,sognavo.Non avrei mai creduto che un giorno tutto quello che sognavo  si potesse avverare,o almeno solo in parte,perché anche quella mi bastava.
Ma è così semplice?E' così facile prendere un aereo e salutare tutte le persone che ami,la tua vita,i tuoi amici,la tua famiglia,per andare in contro a qualcosa di cui nemmeno sei sicura? Io ero sicura,ed anche troppo. Forse è stato quello a farmi perdere tutto,come se tentassi di afferrare la sabbia con le dita.
Quindi salve,io sono Diana Angelini,sono italiana ma vorrei scappare,sembro perfetta ma non mi sento accettata,ho un sogno,ne sono sicura,ma non sono sicura di come farlo avverare.
Io sono Diana,quella stupida ragazza diciottenne che non teme nulla,che non ha nulla da perdere,oppure tutto da perdere.
Quella che vi accompagnerà durante il suo viaggio,perché la sua vita non è altro che un viaggio,un viaggio che la porterà via,via da sè stessa,da tutto quello che aveva,ma in ogni caso la porterà via. Lontano,da tutto quello che era prima.










Okay,allora: calma calma calma. Non ho nominato Conor. LO.SO. Don't worry. Arriverà fin troppo presto,lol.
Ho scritto molto poco perché non voglio rovinarvi le sorprese ma anche perché ho sonno(?).
Ho bisogno di taaaaaanti pareri! Pareri,critiche,apprezzamenti,ma sopratutto CRITICHE.
Fatemi capire cosa non vi piace così che io possa rendere la storia più interessante. tenkiu veri mach(?)

Seguitemi su twitter (@xkatysmypearl) così mandate lì tutti i pareri perché potrei non vederli qui,okay?okay.
ceeeeeeeeo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***



Quella giornata era proprio iniziata col piede sbagliato.
La sveglia – quella maledetta sveglia – aveva suonato come sempre alle sei e mezza. La odiavo, ed era praticamente ovvio che lei odiava me. La guardai truce, la spensi e poi mi misi seduta. Che cosa interessante il muro, soprattutto quando non hai per niente voglia di andare a scuola. Guardai la parete tappezzata di poster dei miei idoli e, notando quello di Conor Maynard, ricordai di dover caricare la cover della sua canzone su Youtube. Mi promisi di farlo appena tornata a casa da scuola.
La mattina la casa era molto silenziosa. Facevo tutto da sola ormai da cinque anni, anche perché i miei genitori, entrambi medici, lavoravano solo dalle nove in poi.  Dovevo raggiungere la stazione il prima possibile. Prendevo sempre il treno, poiché la mia scuola era a qualche kilometro di distanza dal mio paese, e poi perché lo preferivo nettamente all’autobus.
Finito di prepararmi scappai via giù per le scale, poi camminai fino alla stazione. Era la parte che meno preferivo della giornata perché non c’era mai nessuno con me. I miei ex compagni di scuola media avevano tutti preferito una scuola nella loro stessa città (che poi era anche la mia),invece io avevo deciso di frequentare il liceo classico. ‘Noioso’, dicevano. Ma a me piaceva. Quindi, qual era il loro problema?
Camminai imperterrita fino ai binari, poi mi sedetti sulla panchina per aspettare il treno. Ero molto in anticipo, così decisi di concedermi la colazione. Tutto ciò che mi aspettava era una misera barretta della macchinetta automatica della stazione. Mi accontentai e mi sedetti a mangiucchiarla, ma mentre mangiavo squillò il telefono.
Ingoiai velocemente il boccone e poi fissai il display: riportava un numero strano, probabilmente straniero, probabilmente inglese. Cosa credete, erano anni che cercavo di imparare tutto sulla mia meta preferita – ovvero l’Inghilterra – ed era quindi normale che sapessi almeno i prefissi dei numeri di telefono. O non era normale? Probabilmente ero solo una fissata.
A scanso di equivoci risposi in inglese, visto che non avevo proprio niente da perdere con uno sconosciuto, e poi non me la cavavo mica male.
-          Si? -
-          Ciao,sei Diana?
Non era possibile, me lo stavo immaginando. Probabilmente ero ancora nel mio letto caldo e quella maledetta sveglia non aveva suonato, sicuramente perché mi odiava.
Altrimenti come sarebbe stato possibile che una persona che:
1.       Abita in un altro paese;
2.       Non parla la mia lingua;
3.       Non sa della mia esistenza
potesse contattarmi? A maggior ragione se quella persona è Conor Maynard. La riconoscerei su milioni, quella voce.
 
 
 
YOOOOOH. Allora, che ne dite? Ho voluto finire qui il capitolo per lasciarvi un po’ incuriositi OuO
Non ho altro da dirvi, quindi peace and love (?) e ditemi cosa ne pensate.
SCEEAO BELI.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1571214