Il riccio e l'elfo

di shaolin7272
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Autore: Shaolin7272

Rating: Verde

Titolo: Il riccio e l'elfo

Contest : The Animal contest

Pacchetto: Squadra Speciale Cobra 11

Citazione: Un fiume quando è in piena travolge il bene e il male

Personaggi: Ispettore Capo André Fux, Ispettore Capo Semir Gerkhan , Otto Herzberger , Dieter Bonrath Commissario Anna Engelhardt, Andrea.

Trama: Una scolaresca è coinvolta in un incidente in autostrada, André e Semir portano i bambini al

distretto in attesa dei genitori.

I personaggi non sono miei e non mi appartengono, ma sono di diritto a Marc Conrad e Hermann

Joha e alla rete RTL. Questa storia non è a scopo di lucro.

 

 

IL RICCIO E L'ELFO

 

Capitolo 1

 

La giornata non poteva andare peggio. L'asfalto era reso viscido da una pioggerellina persistente e a causa della nebbia sull'autostrada A61, non lontano dal distretto di Cobra 11, si era scatenato l'inferno. Una cisterna carica di benzina aveva perso il controllo si era rovesciata esplodendo e causando un tamponamento.

André Fux fermò la sua mercedes CLK 320 a pochi millimetri da quella di servizio di Herzberger e Bonrath “Che disastro,” mormorò “ci saranno almeno trenta macchine coinvolte.” rivolgendosi al collega e amico Gerkhan che sceso dall'auto sentì scricchiolare sotto i piedi pezzi di vetro, ovunque carcasse d'auto bruciacchiate e un fumo denso soffocante faceva bruciare gli occhi e tossire.

Incominciarono a occuparsi dei feriti. Avvicinandosi ad un pulmino che era stato centrato da una Golf sentirono uscire delle grida e dei colpi, lo sportello era bloccato ma con un po' di fortuna riuscirono a forzarlo. Dentro c'era una giovane donna bruna con una decina di bambini tra i quattro e i cinque anni che piangevano spaventati.

“State tutti bene? Ci sono feriti?” Chiese Semir allungando la mano per aiutare a scendere i passeggeri.

“Grazie, stiamo tutti bene, solo un po' spaventati. Sono Doris Britz.” rispose la giovane “Stavamo tornando a scuola dall'acquario” Cercò di spiegare.

“Porti i bambini accanto a quell'auto. ” Le ordinò il poliziotto indicando la mercedes nera.

La donna fece mettere in fila i piccoli poi però si rese conto che ne mancava uno.

“Ada dove sei?” Incominciò a chiamare e poi si voltò indietro con l'intento di tornare al pulmino ma Fux la bloccò.

“Non trovo più Ada, deve essere rimasta dentro.” Comunicò trafelata.

“Si occupi degli altri, vado a cercarla io.” Rispose brusco.

Si infilò dentro al veicolo accendendo una torcia per avere più visuale.

“Ada sei qui? Vieni fuori tesoro è tutto finito. Ada?” Si era messo a carponi per vedere se fosse finita sotto a qualche sedile intanto continuava a chiamarla. Ad un tratto la scorse. Aveva i codini biondi e indossava un piumino rosa. Rannicchiata immobile con le manine sugli occhi ma sembrava illesa. Era abbastanza vicino per afferrarla e portarla via ma decise di sedersi il più vicino a lei senza toccarla.

“Ada” sussurrò di nuovo “Ehi sai che sei una bella bimba? Io mi chiamo André”. Nessun movimento, ritentò “Ada, la tua maestra a i tuoi amichetti sono andati a giocare con la mia macchina, perché non vieni anche tu?”

La piccola scrollò il capo senza togliersi le mani dagli occhi.

“Non ti piacciono le macchine?” Certo, che domanda, a una bambina di cinque anni piacevano altre cose, ma cosa? Si era preso una bella rogna forse doveva chiamare indietro l'insegnante.

“Fuori é brutto” mormorò Ada

Rimase qualche istante a riflettere su cosa dire poi sfiorando le sue manine “Ma non puoi stare qui. Facciamo così tu tieni gli occhi chiusi stretti stretti mentre ti porto via e non li apri fino a quando non siamo in un posto bello?”

Ada sospirò poi guardò André che gli aveva teso una mano e gli gettò le braccia al collo. Lui la strinse delicatamente accarezzandole piano i capelli. “Adesso usciamo e tu tieni gli occhi chiusi va bene?”

La bambina annuì e Fux strisciò verso l'uscita.

“André tutto bene?” Chiese Semir.

“Sì. Ma non possiamo farli rimanere qui ad aspettare che arrivino i genitori a prenderli.”

“Hai in mente qualcosa?”

“Siamo vicini al distretto portiamoli lì.

Semir lo guardò scettico, non convinto fosse una buona idea.

 

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2

Il commissario Engelhardt  aveva chiesto ad Andrea di non essere disturbata perché doveva parlare   con il procuratore Kemmer, un ometto ridicolo e presuntuoso  con il farfallino che voleva fare il punto della situazione e stava criticando l'operato di alcuni degli uomini della squadra.
“E gli ispettori Fux e Gerkhan  poi…  un disastro dietro l'altro, si rende conto che hanno distrutto più auto di servizio loro in un anno che l'intero dipartimento?” Chiese il procuratore. La Enghelhardt sospirò, su questo non poteva obiettare. Purtroppo.
“E per non parlare poi dell'ispettore Fux.  Una pessima reputazione,  un violento...”
“Un violento?”. Esclamò interrompendolo. Su questo doveva dissentire.
“Non cerchi di nascondere l'evidenza. E' stato sospettato di omicidio colposo,  si è scagliato contro il commissario Kindermann, e lei era presente all'accaduto, ha distrutto un' armadietto...”
“Procuratore le accuse contro Fux sono cadute per non aver commesso il fatto e per quanto riguarda l'episodio con Kindermann come ha detto ero presente” obiettò seccamente “L'ispettore Fux è un elemento prezioso per questo distretto, non nego che sia un po' ruvido e a volte agisca impulsivamente,  un po' testa calda,  forse...”
“Appunto l'ha detto, una testa calda.”
“Qualcuno si è lamentato sull'operato di Fux a parte Kindermann?”
“Ah dire il vero no.”
Il procuratore venne interrotto da un gran vociare, la Enghelhardt  si alzò incuriosita e andò a vedere cosa stava succedendo rimanendo sconcertata  dalla scena che si trovò di fronte. Un' orda di bambini stava invadendo il distretto seguiti dall'ispettore Gerkhan e Fux con una bimbetta dai codini biondi stretta al collo, che cercavano di mantenere l'ordine.
“Andrea per favore aiutaci!” Gridò Semir cercando di sovrastare il frastuono rivolto alla giovane segretaria mora.
“Signor Gerkhan, Signor Fux! Ma cosa sta succedendo, che cosa è questa storia?” Chiese il commissario trattenendo a stento una risata ricordando di avere alle spalle il procuratore.
“Lo chieda ad André,  l'idea è stata sua.” Rispose serafico il turco fulminato da un'occhiataccia del collega.
“Una cisterna di benzina è esplosa. C'era troppo fumo.  Non potevamo lasciarli sull'autostrada sotto la pioggia  e al freddo  in attesa dell'arrivo dei genitori.”
“Signor Fux, questo non è un asilo infantile.” Disse la donna passandosi una mano tra i capelli scuri e scuotendo la testa. “D'accordo era l'unica cosa sensata da fare.”
“André, mi scappa la pipì.”Pigolò in quel momento Ada.
“Anche a me!” disse un bambino con i ricci neri.
“Andiamo bene!” Commentò Fux alzando gli occhi grigioverdi al cielo.
“Allora chi deve andare al bagno alzi la mano!” Disse la signorina Britz prendendo in mano la situazione. Diverse mani si alzarono.
“Andrea per favore accompagnala.” Pregò André.
“Ma io voglio andare con te!” Protestò la bambina.
“No Ada, le femminucce vanno con la maestra e i maschietti vengono con me e Semir.” disse perentorio. Ada fece il broncio ma lo sguardo deciso di André non ammetteva repliche, con uno sbuffo lasciò andare l'uomo.
Dopo che tutti furono accompagnati al bagno e sistemati alla belle a meglio seduti per terra, Fux e Gerkhan aiutarono Andrea e l'insegnante a telefonare ai genitori perché venissero a recuperare i figli.
Ada ad un certo punto  stanca e annoiata si arrampicò sulle ginocchia di André abbracciandolo.
“Hai una nuova fiamma. Hai ragione quando dici che nessuna donna può resistere al tuo fascino. Dai zero a novant'anni!” Gerkhan si  burlò del compagno.
“Ah ah ah!” Fece lui sarcastico.
La bambina gli tirò il maglione arancione per attirare l'attenzione.
“Mi racconti una storia?”

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ringrazio tutti quelli che hanno letto questo racconto. :-)

Capitolo 3

“Mi racconti una storia?”. Ripetè Ada

L'ispettore Fux trasfigurò neanche se avesse visto un terrorista con una granata in mano pronto al lancio.

Una storia? Che diavolo ne sapeva lui di favole? Tanto meno adatte a bambini.

Intanto il gruppetto incominciò a rumoreggiare. “Una storia, sì, bello!”. Gridò un ragazzino con la bocca sdentata.

L'uomo si schiarì la voce e poi tentò di sviare il discorso “Perché non la facciamo raccontare alla maestra?”

“Nooo, raccontala tu, Andrè!”. Dissero in coro battendo le manine.

Gerkhan era piegato dal ridere, il volto allibito dell'amico era uno spettacolo. “Attento a quello che dici, ricordati l'età del pubblico.”

Andrè lanciò un'occhiataccia a Semir e gli sussurrò a fior di labbra “Questa me la paghi!” Poi alzando le mani per far cessare il chiasso si arrese. “E storia sia!”.

Il silenzio calò nella stanza, una ventina di occhi puntarono su Fux in attesa. Si agitò sulla sedia imbarazzato passandosi una mano tra i capelli corti. Respirò profondamente. Che cosa poteva raccontare a quei ragazzini? Ad un tratto gli tornò in mente Palma di Maiorca. L’ospedale, la paura, il dolore, i medici che parlavano una lingua sconosciuta e non riuscivano a calmarlo. La voce calda di Semir che gli narrava una favola nel tentativo di tranquillizzarlo. André sorrise al ricordo.

“C'era una volta un riccio che viveva in un bosco fiorito, ogni volta che si arrabbiava o aveva paura si chiudeva a palla e pungeva, tanto che tutti gli animali alla fine non volevano più giocare con lui...”

“Oh che cattivo!”.

“Non era cattivo, era nella sua natura. Allora un giorno mentre girava solo perché nessuno lo voleva, arrivò una volpe che cercò di catturarlo per mangiarlo. Lui riuscì a sfuggirgli ma rimase ferito perciò si nascose sotto una foglia, dolorante e impaurito tremando ad ogni più piccolo rumore.”

“Oh poverino!”. Esclamarono i bambini.

“La notte stava calando e il povero riccio si appallottolò su sé stesso singhiozzando piano.

Un leprotto che si stava dirigendo alla sua tana sentì il pianto e incuriosito si avvicinò. “Perché piangi?”. chiese all'animale.

“La volpe voleva mangiarmi, sono riuscito a scappare ma,  mi sono fatto male al pancino e ho tanta paura.”Gemette il riccio.”

Semir sbarrò gli occhi. Si ritrovò in una stanza d’ospedale. André delirante e lui che gli teneva la mano raccontandogli una favola di quando era bambino. Pensava che fosse sotto antidolorifici e non ricordasse nulla! Si accorse che l'amico stava sorridendo verso di lui.

Un bambino alzò la mano “Come si chiama il riccio?”.

“André. Il riccio si chiamava André.” Rispose Gerkhan. Se voleva la guerra l'avrebbe avuta!

André rimase un attimo in silenzio poi abbozzò, l'aveva sempre saputo che il riccio era lui. “André d'accordo. Allora il leprotto impietosito cercò di avvicinarsi ma si punse con gli aculei dell'animale. Provò di nuovo si graffiò un'altra volta e dopo vari tentativi rinunciò lasciandolo al suo destino.

Era ormai notte fonda quando una farfalla notturna si accorse dei singhiozzi disperati del povero André, anche lei si avvicinò e tentò di aiutarlo ma si punse. Allora decise di andare a chiedere aiuto al vecchio saggio gufo che dopo aver riflettuto sul da farsi decise di volare alla fattoria dell’elfo notturno, lui sicuramente sapeva come risolvere la situazione.”

“L’elfo era blu?” Chiese un bambino.

Fux rimase qualche istante in silenzio poi guardò il compagno con un sorriso malizioso “No, non era blu, anzi aveva capelli corti e occhi neri, le orecchie a punta e indossava un giaccone rosso a quadri neri e si chiamava Semir.”

Diverse paia d’occhi si voltarono verso l’ispettore Gerkhan che arrossì e mormorò un “Bastardo” verso il collega, che serafico riprese a raccontare la storia.

“Allora l’elfo notturno raggiunse il riccio, ma rimase a distanza di sicurezza per non pungersi. Dopo un po’ iniziò a parlare. Il povero André smise di piangere al suono di quella voce calda.

“La paura é come un fiume quando è in piena, travolge il bene e il male, ti impedisce di vivere. Se invece riuscirai a fidarti di me io ti aiuterò.” Lo ripeté più volte tanto che alla fine il riccio timidamente fece uscire il nasino, gli occhietti e infine una zampina. L’elfo non si mosse neanche quando la zampa si posò sulla sua mano. Per un po’ rimasero così, fermi. Semir iniziò ad accarezzarlo piano, André di sentì rassicurato tanto che lentamente srotolò il corpicino mostrando il pancino rosa ferito. L’elfo allora prese una scatolina con una polvere dalla tasca con la quale cosparse la ferita. Piccole stelline si levarono per l’aria mentre il taglio scompariva alla vista.”

“Oh!” Esclamarono i bambini.

Herzbergher e Bonrath entrarono in quel momento seguiti da alcuni genitori, Ada scorse la madre e scese veloce dalle ginocchia di André per andarle incontro per poi ritornare da Fux.

“E poi cosa successe al riccio?” chiese la bambina.

“Visse felice con l’elfo senza più paura. Non pungendo più fece amicizia con gli altri animali del bosco.” Rispose sorridendo André.

Ada osservò Semir per qualche istante riflettendo, poi soddisfatta del finale tirò per i calzoni André e lo fece abbassare schioccandogli un bacio sulla guancia lasciandosi poi guidare dalla madre all'uscita. Si girò ancora un'istante per salutarlo con la manina.

L'ispettore Fux ricambiò e poi con un profondo sospiro riprese l'arma che aveva chiuso nel cassetto pronto a ritornare in servizio.

“Un ottimo lavoro Signor Fux.”Disse la Engelhardt che aveva seguito tutta la scena “Dovesse lasciare la polizia, ha sempre un futuro...”

André la guardò senza capire.

“Non avrei mai sospettato che lei fosse un ottimo baby sitter, lo terrò presente.” Poi strizzando l'occhio a Gerkhan rientrò nel suo ufficio seguita dal procuratore.

“Semir fammi un favore” disse André al compagno “la prossima volta capitasse uno scolabus in panne con dei bambini e mi venisse la malaugurata idea di portarli qui... fermami!”.

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