Amori impossibili

di principessac
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Guerra civile ***
Capitolo 3: *** Mi chiamo Castiel ***
Capitolo 4: *** Una piccola benedizione ***
Capitolo 5: *** Vigilia di Natale ***
Capitolo 6: *** Una vita normale ***
Capitolo 7: *** Cambio di destino ***
Capitolo 8: *** Passato e nuove scelte ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Amori impossibili Era notte fonda quando Sam e Dean rientrarono nella loro stanza del motel;avevano passato gli ultimi quattro giorni a lavorare ad un caso di fantasmi,erano stremati e non vedevano l'ora di mettersi a dormire in un letto comodo anche se i letti dei motel in cui alloggiavano i fratelli Winchester non potevano certo definirsi dei veri e propri letti,in quanto erano poco confortevoli ma dopo aver passato gli ultimi giorni in auto e perse delle ore nelle ricerche, quei letti erano l'unico luogo al mondo n cui desideravano tornare. Non appena entrarono nella stanza Dean si lanciò stremato sul suo letto con tutte le scarpe e senza lavarsi; in men che non si dica si addormentò. Sam rimase shokkato dal comportamento del fratello maggiore,infatti iniziò a ripensare a quanto avesse ragione nel lamentarsi della sua scarsa igiene e di come si comportava da bambino dicendo di offendersi. Così con un piccolo sorriso sulle labbra,Sam,si recò in bagno per liberarsi dell'enorme quantità di polvere e sporco che si ritrovava sui vestiti a causa della caccia nella villa abbandonata. Il sole splendeva alto sull'orizzonte,Dean si lasciava accarezzare il volto dai tiepidi raggi solari mentre tra le mani stringeva forte la sua mazza da golf; si stava preparando per un tiro lungo in quell'immenso campo verde , quando ad un tratto sentì un frullio familiare di ali alle spalle.<< Dean.. . >>quest'ultimo si girò appena pronunciato il suo nome e si ritrovò davanti come aveva immaginato il suo amico Castiel. << Chi non muore si rivede..ehhh cass...ma che fine avevi fatto? Ogni volta che io o Sam ti chiamiamo tu non rispondi mai! Ora ti presenti così come se nulla fosse nei sogni altrui!!!!!!!! >>. Disse Dean arrabbiato.<< Dean... >>Rispose l'angelo<< ti prego ascoltami ...non ho molto tempo...ho un problema e ho bisogno che tu mi faccia un favore... >> Dean rimase sbalordito dalla richiesta dell'amico,quando gli aveva chiesto in precedenza se c'era qualcosa che poteva fare per poterlo aiutare nella sua guerra civile in paradiso lui aveva risposto di no,ora era lì nel suo sogno con un aria stravolta e sconvolta che gli chiedeva quasi supplichevole un favore. Dean già sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per l'amico,non poteva di certo dimenticare quando lui si era sacrificato per aiutarlo con la faccenda dell'apocalisse un anno prima,scegliendo di rimanere al suo fianco e mettendosi contro i suoi fratelli,la sua famiglia,rimanendogli vicino quando suo fratello era in preda al sangue demoniaco,quando era riuscito a convincerlo a non dire di si a Michele, aveva riportato in vita Bobby ma soprattutto lo aveva tirato fuori dall'inferno, questo Dean non lo avrebbe mai dimenticato. Lui gli aveva dato una seconda possibilità,e poi anche se non lo avrebbe mai ammesso,neanche a se stesso, tra di loro c'era un legame,dovuto al contatto della sua grazia con la propria anima e lui lo sapeva. << dimmi Cass... non spaventarmi...se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti... >> << grazie Dean ..davvero...tu sei l'unica persona di cui possa fidarmi ciecamente e ha cui posso chiedere ciò...quindi ascolta bene cosa sto per dirti..senza alcuna interruzione... >>. Questa è la prima volta ke pubblico qualcosa,vi prego siate clementi!!!!!!!!!!!!!kisses <3 by principessac<3

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Capitolo 2
*** Guerra civile ***


Guerra civile Castel si era appena rifugiato in un angolo remoto del paradiso,dopo aver ritrovato uno degli oggetti divini scomparsi,si trattava della clessidra del tempo. La stringeva tra le mani sapendo quando fosse pericolosa se fosse finita in mani sbagliate. Ad un tratto senti i suoi fratelli arrivare .Credeva che fossero quelli della sua guarnigione,ma si sbagliava. Si... c'erano gli angeli che erano dalla sua parte...ma erano giunti anche i seguaci di Raphael … e con grandissima sorpresa di quest'ultimo, Raphael era lì con loro. I guerrieri celesti erano lì riuniti e si scrutavano a vicenda,nessuno di loro aveva mai immaginato che un giorno si sarebbero trovati così di frante gli uni con gli altri per combattersi tra di loro, no dopo aver vissuto per millenni in pace e tranquillità come dei veri fratelli. Ma le cose erano cambiate,alcuni di loro erano cambiati. Ora alcuni angeli ragionavano con la propria mente,non erano più i soldatini ubbidienti privi di emozioni,iniziavano a credere nel libero arbitrio e che gli umani come creature di loro Padre non dovevano essere coinvolte nelle loro faccende. << Castiel... fratello mio ...sei ancora fermo nelle tue convinzioni che l'Apocalisse non deve giungere... e che i nostri due fratelli Lucifer e Micheal meritano di rimanere in quella gabbia per l'eternità? >> Raffaele fu il primo a parlare,posizionandosi davanti ai suoi fidati. << l'Apocalisse è stata fermata ...gli uomini hanno vinto..e non meritano di essere più coinvolti nelle nostre faccende familiari... >> Castiel pronunciò queste parole con tono cupo e severo cercando in modo di far capire al fratello maggiore che si stava sbagliando e che era giunta l'ora di finirla. Stringeva forte tra le mani la clessidra,fino a far diventare bianche le nocche della sua mano...mai e poi mai avrebbe permesso che quell'oggetto o qualsiasi altro di essi finisse nelle mani dell'arcangelo,erano troppo pericolosi e troppo potenti,doveva travolti tutti ed in fretta. << Capisco,quindi è ancora questa la tua decisione,pensavo che poi avresti cambiato idea vedendo come sta andando..credevo che non volessi che altri nostri fratelli morissero per questo tuo capriccio,ma mi sbagliavo,non sei poi così diverso da Lucifer! >> A quelle parole Castiel sentì la rabbia crescere in lui. Essere paragonato al primo fratello ribelle,che ha dato origine al male, era qualcosa di inaudito. Lui si era ribellato per aiutare le creature di suo Padre,non per distruggerle; pensando che fossero inferiori. Lui le aveva osservate per molto tempo,ne era rimasto sbalordito,aveva vissuto con loro, ed era stato umano per un po', aveva provato tante cose nuove...belle e brutte. << Ora basta Castiel! Sono stanco è giunta l'ora di finirla una volta per tutte! >>. Pronunciate queste parole,Raphaele diede il segnale di attaccare. Egli si diresse direttamente da Castiel e lo colpì forte in pieno viso. Castiel era forte,era un soldato,aveva passato tutta la sua millenaria vita a combattere e da quando era stato riportato in vita da Dio per la seconda volta era diventato ancora più forte. Ma ciò non era abbastanza contro suo fratello maggiore. Raphaele era un arcangelo,uno degli angeli più potenti del paradiso,scontrarsi con lui era un suicidio,ma non aveva altra scelta. Lo scontro, come gli altri, stava prendendo una brutta piega,Raphael stava vincendo mentre teneva a terra Castiel privo di forze e sanguinante. Quest'ultimo stringeva ancora la clessidra tra le mani mentre guardava l'arcangelo dargli l'ultimo colpo di grazia con la sua spada,quando all'improvviso nell'attimo stesso in cui Raffaele lo aveva trafitto Castiel venne circondato da una luce accecante. Tutti gli angeli si erano fermati pensando che Castiel fosse morto,ma si sbagliavano. Il punto in cui l'angelo era steso a terra inerme era vuoto,lui non c'era,era sparito. Castiel si ritrovò confuso,dolorante e pieno di ferite in mezzo ad una strada con la clessidra in mano,quando ad un tratto una luce accecante lo colpì in pieno. Questo è l'inizio della mia storia! Tutta un flashback!!!!!! ringrazio per le recensioni ricevute... Tutte le recensioni son ben accette per migliorare la storia ! Quindi grazie di <3 per tutto! Newslim e Concy 93 soprattutto voi che siete state le prime!!!!!!!!!!!! by principessac

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Capitolo 3
*** Mi chiamo Castiel ***


Era pieno inverno e la città di Seattle era devastata da una pioggia incessante da tre giorni ormai,quasi che al telegiornale parlavano di diluvio universale;e la pioggia non sembrava cessare anche quella sera. Una giovane donna stava tornando a casa di sua madre dopo una giornata sfiancante a lavoro,guidava sull 'autostrada che la portava verso la periferia quando sentì il cellulare squillare.<< mamma che cosa c'è???? sono quasi arrivata...sto facendo tardi a causa della pioggia. lo sai... >>.Attaccò la donna esausta per il lavoro e stanca soprattutto del caratterino troppo euforico della madre.<< Rose!!!!!!!!non trovo più la mia bottiglia di liquore che era nella mia camera !!!!!!!!!!!!! >>urlò la donna al telefono tutta esasperata. Dopo un respiro<> << ma... >>cercò di dire la donna quando a Rose scivolò il cellulare dalla mano. In quel momento,mentre si era ripiegata per prenderlo e rispondere alla donna che urlava di continuo il nome della figlia e la sua amata bottiglia,Rose si accorse troppo tardi di una figura begie in piedi sulla strada; lo prese in pieno. A quel punto Rose frenò di colpo e spaventata staccò il telefono,appoggiò le mani e la testa sul volate pregando di non aver investito nessuno,e dopo essersi data coraggio scese dall'auto per controllare. La strada era completamente bagnata e la pioggia non cessava,Rose si avvicinò piano all'uomo sdraiato a terra e completamente ferito,era ricoperto di sangue e la donna si piegò lentamente vicino per controllare se non fosse morto,quando ad un tratto l'uomo riaprì gli occhi e l'afferrò un braccio. Rose reagì d' impulso e lo colpì alla testa stordendolo. A questo punto la donna iniziò a maledirsi da sola, perchè se prima c'era una possibilità che fosse ancora vivo ora era morto di sicuro. Chiamò l'ospedale dove lavorava come infermiera,e si fece mandare un' ambulanza. Rose si sentiva in colpa,non sapeva cosa fare e non capiva perchè le capitassero tutte a lei; si stava appena riprendendo dal divorzio,si stava riabituando a vivere con quella pazza di sua madre e ora questo! Rose stringeva tra le mani la clessidra che aveva trovato vicino a quell'uomo e pregava che si riprendesse in fretta e che non la denunciasse,non voleva più avere a che fare con avvocati e tribunali. Rose passava tutti giorni nella stanza dell'ospedale dove si trovava l'uomo che aveva investito,lo guardava curiosa,scrutava ogni piccolo particolare,perchè trovava incredibilmente assurdo che dopo quella botta e il sangue di cui era ricoperto era ancora vivo,ma soprattutto le sue ferite erano come guarite magicamente. Continuava a fissarlo e la sua mente partoriva stani pensieri su cm fosse un bell'uomo; aveva la pelle chiara,i capelli arruffati di un nero intenso ,era alto nella media e non molto muscoloso,ma comunque ….bello. Rose aveva portato a casa le sue cose e le aveva lavate,ma si continuava a domandare cosa ci facesse là in mezzo alla strada,sotto un acquazzone con vestiti leggeri,visto il completo da lavoro giacca e cravatta con quel trench beige, ma in particolare si chiedeva perchè tenesse in mano quella clessidra. Erano passati ormai tre giorni dall'incidente, Rose era nuovamente seduta su una sedia in quella stanza pensando chi lui fosse,visto che non aveva documenti di riconoscimento,quando sentì dei mugolii. Castiel si stava svegliando ,aveva la vista ancora appannata e non riuscì immediatamente a mettere a fuoco dove si trovasse, sentiva dei rumori di macchine e ticchettii ma la sua attenzione fu catturata da una voce melodiosa che gli chiedeva come stava e da due bellissimi occhi nocciola,come la cioccolata,che lo guardavano preoccupato. Rose aveva più volte immaginato il colore degli occhi di quell'uomo ma non si era mai immaginato un azzurro così intenso come quello,sembrava un cielo limpido di primavera. Rimasero così a guardarsi per un tempo che sembrava interminabile,quando sentirono la porta della stanza aprirsi. << ohhhhhhhh...si è svegliato finalmente!!!!!!!!!!!...sa pensavamo che fosse morto....ma ora come sta? Ma lo sa che lei è proprio un bell'uomo non gliel'hanno mai detto????? >>> disse una donna anziana entrando nella stanza e avvicinandosi al paziente con un gran sorriso stampato sul volto.<< mamma!!!!!! >> Gli urlò Rose << si è appena svegliato.. e non sono cose da dire così apertamente a degli estranei...la perdoni la prego lei è mia madre Emma...e come ha già potuto capire è un tipo un po' particolare....ma scusi io non mi sono ancora presentata ...mi chiamo Rosalie Cooper e sono quella che ti ha investito... mi dispiace tanto non ti avevo visto ….cosa facevi lì? ...e chi sei?????? >> iniziò a domandargli a raffica.<< Mi chiamo Castiel e sono un angelo del Signore... >>.

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Capitolo 4
*** Una piccola benedizione ***


Rosalie e sua madre rimasero qualche istante immobili alla affermazione di Castiel<< oh mio dio!!!!!!!!!! la botta che gli hai dato la conciato proprio bene tesoro...guarda ora crede di essere un angelo! >> Rose rimase ancora immobile con la bocca aperta cercando di emette un qualsiasi suono ma senza riuscirci. Aveva appena rovinato la vita ad un uomo e forse in modo irreparabile....non sapeva cosa fare...<< mi dispiace tanto per quello che è successo...è tutta colpa mia... >>disse piano..<< ma io non credo di essere un angelo,io sono un angelo! >> disse Castiel convinto con il suo sguardo sicuro verso i bellissimi occhi di Rosalie. Dopo qualche altra visita di controllo ed altri accertamenti i medici decisero di lasciarlo andare; Castiel era completamente guarito in modo inspiegabile,data l'enorme quantità di sangue sui suoi vestiti e dalla descrizione dell'incidente,sembrerebbe proprio un miracolo,ed è questo quello che Rose e sua madre continuano a ripetersi. Ad un certo punto Castiel si accorge di qualcosa di molto importante...non aveva la clessidra con se e non sentiva completamente i suoi poteri.<< per quanto riguarda la clessidra..bhe... l'ho portata casa mia quando avevo deciso di lavare la tua roba in caso ti rimettesi >>.<< dobbiamo andare subito a riprenderla è molto potente e pericolosa,credo che sia stata lei ha portarmi qui,devo involontariamente aver attivato il suo potere,e questo spiega perchè ora non riesco a comunicare con i miei fratelli e volare... >>. Dopo questa “accurata spiegazione”tutti e tre si dirigono verso l'abitazione delle donne e dopo aver ripreso la clessidra Castiel le ringrazia e fa per andarsene quando sente una stretta verso il suo trench . Rose non sa di preciso perchè l'abbia fatto,visto che l'uomo ormai stava bene, aveva deciso di non denunciarla e se ne sarebbe andato per sempre ,ma forse era proprio questo il punto,se ne sarebbe andato per sempre e non l'avrebbe più rivisto. Da quando si era ripreso Rose non aveva altro che una strana sensazione,la stessa di quando era più piccola quando Marck Dolovan,il ragazzo che le piaceva,il suo primo amore, le aveva rivolto la parola per la prima volta,ma ora la situazione e la sensazione che sentiva erano un po' diverse in quanto quest'ultima era più forte,le si stringeva il cuore tanto che le sembrava che ogni volta che lui la guardava o le rivolgeva la parola il suo cuore smettesse di battere. Castiel da parte sua ,invece,non aveva la più pallida idea di cosa gli stava succedendo,lui era un angelo,un guerriero,e l'unico affetto che provava era l'amore infinito e incondizionato per Dio Padre e i suoi fratelli,il forte senso di amicizia che aveva scoperto per Bobby e Sam e un legame speciale di amicizia/fratellanza con Dean. Quello che stava sentendo ora era molto forte e diverso. Quando Rose gli ha afferrato la manica ha sentito come una scossa che è giunta fino alla sua grazia e l'ha fatta vibrare,non riesce a smettere di osservarla,ogni parte del suo volto lo scrutava,lo memorizzava e lo contemplava,per lui era come se fosse una calamita,e quando era lei a guardarlo lui sentiva qualcosa di strano alla bocca dello stomaco al cuore, ma questo era strano visto che non poteva ammalarsi ed era appena uscito da un ospedale con il risultato di essere sanissimo,eppure eccolo lì in una situazione stranissima. << puoi restare qui se vuoi...anzi..r-resta...mi farebbe piacere e poi mi sento anche responsabile per ciò che ti è successo...rimani fino a quando non avrai recuperato completamente la memoria... >> disse rossa in viso come una al suo primo appuntamento.<< ma io non ho perso la memoria...so chi sono...e ho delle faccende importanti da sbrigare... >><< si capisco...ma hai anche detto di non riuscire più a sentire i tuoi fratelli e non riuscire ad usare completamente i tuoi poteri...perchè non resti fino a quando non ti rimetterai completamente... >> Rose cercava di sembrare più calma possibile e cercava di reggere il gioco dell'angelo.<< g-grazie..forse hai ragione...ora come ora non saprei cosa fare... >><< bene!>>Allara la donna lo tirò dentro casa .Intanto la vecchia Emma era rimasta da lontano dentro casa a spiarli di nascosto senza farsi sfuggire uno sguardo dei due,lei aveva capito bene cosa stava succedendo...e con un sorriso a trentadue denti sul viso aveva deciso di intervenire a favore della coppietta!!! Alla vecchia non importava che lui credeva di essere un angelo,aveva visto il modo in guardava sua figlia, come se fosse la cosa più bella di questo mondo e vedeva come anche Rose,la sua impacciata bambina si comportava in modo bizzarro,e tutto questo non le avrebbe fatto altro che bene dopo quel divorzio devastante...si aveva deciso avrebbe fatto crescere quest'amore che era appena nato,se ne sarebbe presa cura personalmente...e di certo non poteva non pensare a quanto Castiel fosse anche bello e come sarebbero usciti i suoi futuri nipotini!!!!!!!!!! Così felice lasciò i due che si dirigevano in cucina per discute dei dettagli della permanenza,e ringraziando il cielo per la benedizione appena ricevuta!

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Capitolo 5
*** Vigilia di Natale ***


Era passata una settimana da quando Castiel si era trasferito a casa delle due donne e la situazione era piuttosto strana. Castiel doveva di continuo restare attento alla vecchia Emma quando Rosalie andava a lavoro,la donna era anziana ma molto vivace, doveva evitare che lei bevesse di nascosto,dato il suo fegato danneggiato,che invitasse gente strana ad entrare in casa,anche se la vecchia non faceva altro che rinfacciare alla figlia che era stata proprio lei a fare entrare uno sconosciuto che credeva di essere un “angelo”. Ma soprattutto si doveva preoccupare di quando lei gli lanciava degli strani sguardi e battutine che non capiva su lui e la figlia o di come avrebbe preferita sostituirla palpandolo di continuo! Castiel non sapeva come comportarsi,aveva tante cose da fare:la guerra in paradiso, ritrovare gli oggetti divini che erano stati rubati da Balthazar, controllare che Sam e Dean non si lasciassero ammazzare....e invece era lì in una villetta in periferia di Seattle a fare da babysitter ad un'anziana e vivere come un comune essere umano,ma la cosa che più lo sorprendeva era che amava rimanere lì più di quanto avesse potuto immaginare,più di quando era con Sam e Dean ,che considerava parte di famiglia,ed la colpa di tutto ciò era la presenza di Rosalie! Rosalie solo avvicinandosi a lui gli metteva a soqquadro stomaco e cervello,si comportava in modo strano. Ai vicini le donne avevano raccontato che si trattava di un loro lontano parente ma a lui la cosa infastidiva non poco, perchè spesso il vigilante del quartiere,un certo Stiven Brown,passava spesso a salutare a casa o ad accompagnare Rose quando tornava dalla spesa,così Castiel decise di non perderla d'occhio e di accompagnarla sempre lui anche con il consenso di Emma che non faceva altro che ripetere che faceva il tifo per lui. << ti va di cenare con pesce questa sera? >> aveva chiesto Rose all'angelo nel reparto surgelati del supermercato del quartiere<< certo! >> aveva risposto sorridendo ,e ultimamente gli capitava spesso anche senza motivo,anzi no un motivo c'era ed era Rose. Solo le lei gli rivolgeva la parola o lui la pensava(e ciò stava diventando un abitudine!) lui sorrideva felice,e anche per Rose era così. La donna iniziava ad amare fare la spesa, perchè Castiel l'accompagnava sempre e le lunghe passeggiate che facevano lungo il tragitto e le fermate continue al bar, ogni volta le lasciavano credere che fossero una sorta di appuntamento,così non vedeva l'ora di lasciare il lavoro per passare un po' di tempo con quel bizzarro uomo e parlare, avevano così tante cose da dirsi per conoscersi,lei gli raccontava la sua vita,i suoi dubbi e speranze e lui l'ascoltava senza fiatare come se fosse la cosa più importante dell'intero universo.Castiel dal canto suo cercava di spiegarle la situazione del sovrannaturale,ma temeva sempre che lei non gli credesse. Rose ascoltava sempre le sue storie, pensava che fossero davvero interessanti e incredibili,nonostante siano frutto di immaginazione dovuto allo shock per l'incidente,ma talvolta nella mente della giovane infermiera sorgevano dubbi e piccoli pensieri ... forse tutto quello che le stava raccontando era reale. Non appena Rosalie aveva finito di preparare la cena chiamò la madre e Castiel che erano in salotto a guardare vecchie foto di una Rosalie bambina che sorrideva tutta ricoperta di cioccolata e a Castiel quella foto piacque più di ogni altra,vedere Rose così felice per la cosa che amava di più al mondo, lo rendeva davvero felice senza sapere che per la donna lui stava diventando la persona più importante. << Mamma! Ma insomma...quelle foto sono ...sono orrende! >> disse strappando l'album dalle mani della madre,completamente rossa in viso. Davanti a quella visione Castiel perse un battito, Rosalie per la serata si era vestita con una abito rosso che metteva in risalto le sue curve sinuose e la sua sua carnagione chiara che staccava con il nero dei suoi capelli lisci e corti,che in quel momento erano raccolti con una pinza così da avere il collo completamente scoperto. Quel dettaglio fece deglutire a fatica l'angelo che non smetteva di fissarla con la bocca aperta e il cuore accelerato,mentre con lo sguardo risaliva le labbra rosse della donna, il viso arrossato per l'imbarazzo egli occhi castani così luminosi. Erano rimasti così in silenzio senza fiatare, solo a guardarsi quando << ragazzi se la cena è pronta mangiamo? >> Allora i due si sbloccarono e si diressero in cucina dove Rose aveva apparecchiato la tavola con candele e fiori,tutto in rosso poi Castiel realizzò che era la vigilia di Natale e che gli umani erano soliti festeggiare così. La cena trascorse in modo tranquillo senza considerare il fatto Emma cercava di bere qualcosa in più approfittando delle distrazioni dei due. << Ora è meglio che vada ,avevo promesso a delle mie amiche che ci saremo incontrate per una partita a tombola! >> << mamma mi raccomando di non fare tardi e di non bere nulla! Ne hai già approfittato qua! >>. Così i due rimasero soli << perchè non prendi qualche altra cosa? >> disse Rose prendendo dell'altro spumante e Castiel non se lo fece ripetere due volte,beveva a causa del suo nervosismo in presenza di Rose, prima non desiderava altro che rimanere solo con la donna e ora che lo era non sapeva che fare. Al dire il vero lo sapeva,desiderava baciare quella donna dalla prima volta che l'aveva vista e ora era così bella....nessuna creatura di suo Padre, che lui reputava perfette,la eguagliava,era bellissima e l'osservava parlare lì su quel divano quando senza rendersene conto aveva posizionato le sue labbra sulle sue. Aveva visto fare quel gesto infinità di volte tra gli esseri umani e soprattutto da Dean,ma non avrebbe mai immaginato che dava una sensazione del genere, per un attimo era a casa,nel suo paradiso preferito. << scusa... io non volevo ...non so che mi sia preso....cioè lo so ...lo so...ma io... era da quel giorno all'ospedale che desideravo farlo,non ho mai desiderato una cosa così intensamente come questa,scusami ma non faccio altro che pensarti, il mio cuore non smette di battere quando ci sei,sono sempre arrabbiato quando quel vigilante da quattro soldi ti parla,ti osservo sempre e rido ogni volta che lo fai anche tu,anche senza motivo,sono felice quando tu ci sei... >> Poi viene fermato da un bacio molto più coinvolgente da parte di Rose che fino a quel momento non aveva smesso di fissarlo stupefatta e felice,felice come non lo era mai stata,neanche al suo matrimonio,sentiva tutto di nuovo e quei sentimenti erano tutti per questo strano tizio con una teanchcort beagie . Continuarono a baciarsi fino a quando entrambi non avevano fiato, per poi ricominciare,come se fosse la cosa più giusta al mondo,come se non ci fosse un domani, solo loro due e il loro nuovo amore. Intanto nascosto nelle ombre della notte si nascondeva un sura figura che osservava la casa,la donna anziana uscire e ghignava.......

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Capitolo 6
*** Una vita normale ***


Era mattino e la luce del sole attraversava le tendine della finestra della camera da letto di Rose,lei riposava tranquilla con un bellissimo sorriso sul volto,abbracciata all'uomo(angelo) che mai e pi mai si sarebbe immaginata di amare così tanto. Aveva il capo poggiato sull'addome di Castiel e la sua schiena veniva accarezzata con movimenti lievi e regolari da una mano dell'uomo,mentre quest'ultimo l' osservava dormire beatamente poggiando lievi baci sul capo e sorridendo felice,come non lo era mai stato. In tutta la sua millenaria esistenza Castiel non aveva mai provato ciò che stava sentendo in quel momento,pura felicità. Castiel era felice e innamorato. Rose iniziò a svegliarsi e la prima cosa che vide furono gli occhi dell'uomo più bello del mondo. Si sorridevano si baciavano,ma nessuno parlava,per non rovinare l'atmosfera,e poi non c'era bisogno di parole solo con quei piccoli gesti si leggeva ciò che era necessario. Per un attimo,mentre Castiel la guardava, Rose pensò che fosse realmente un angelo. La luce del sole lo illuminava di spalle,con le labbra piene e rosse per i baci,i capelli completamente arruffati per la notte appena passata,la pelle candida,liscia , morbida e calda,coperto solo per metà busto. Quell'immagine colpì in pieno Rose...le sembrò di non averlo mai realmente visto e amato...si poteva amare così intensamente qualcuno che si conosceva da così poco tempo? Eppure per lei era la cosa più naturale del mondo,come respirare,e dopo quella notte appena passata si rese conto che erano fatti per stare insieme. << TI AMO...... >> Rose sussurrò quelle parole senza rendersene realmente conto,era così presa ad osservalo e sovra pensiero. Poi si ritirò dopo aver capito cosa era realmente successo << scusa ...io non volevo...lo so è strano...non sono cose che si dicono in così poco tempo...io ...realmente...non so... >> << anch'io TI AMO Rosalie Cooper! Più di ogni altra cosa al mondo...... >> E la baciò con così tanta passione,come se non ci fosse un domani. << Ragaaaaaaaaaazzi siete sveeeeeeeeeeeeeegli??????? non riesco a trovare … >> Emma era entrata senza bussare, nella camera della figlia e per poco non fu il fegato quell'organo che l'avrebbe uccisa. << MAMMAAAAAAAAAAAAAAA............insomma!? Sono questi i modi? >> Rose era rossa di rabbia e vergogna...Castiel non sapeva cosa fare era shockkato e deglutiva a fatica. << Rose scusa.. >> << niente scuse! Esci immediatamente da qui! >> Dopo essersi ripresa la donna anziana chiuse la porta alle spalle,sorpresa e felice,poi si ricordò perchè era salita a cercarli. << scusami...mamma..ormai avrai capito che è..... >> disse Rose rivolta a Catiel gesticolando con le mani cercando senza sapere neanche lei come spiegare,ma Casiel rise divertito per l'intera situazione,la prese la baciò di nuovo<< non c'è niente da dire! >>. << Ragazzi scusate di nuovo ma non trovo ma mia bottiglia di colluttorio...sapete quella che tengo in caso di emergenza nel mio cassetto in bagno... >> Interruppe di nuovo i due e questa volta fu Castiel a rispondere,perchè Rose stava per ammazzarla con lo sguardo.<< l'ho presa io, al dire il vero l'ho gettata,quello non era colluttorio era troppo forte per esserlo... >> disse giustificandosi e alzando le spalle poi Rose squadrò la madre piena di rabbia << ohhhhhh...non me nero resa conto...forse era scaduto?..l'hai proprio buttato tutto? >> << si! Tutto! >> << MAMMA! Ora basta! Esci da qui! >> disse lanciandole un cuscino e la madre uscì. << mi arrendo! È inrrecuperabile! >>e si lasciò cadere sul letto caldo e Castiel stava per ribaciarla quando<< continuate pure,ok? Fate come se non fosse successo nulla! E dateci dentro che la gioventù non ritorna più! >> Poi finalmente si sentirono i passi della donna che scendeva le scale. I due amanti rimasero a bocca aperta,sbalorditi...davvero chi era quella donna? Rose si era sempre domandata come fosse a essere sua madre...insomma erano completamente diverse... e Castiel stava pensando la stessa identica cosa ,se non fosse sicuro che fosse realmente la madre di Rose avrebbe giurato che quest'ultima fosse adottata. Il tempo passava,troppo veloce per i due giovani amanti,perchè non avrebbero mai pensato cosa presto li avrebbe attesi. Passò tranquillamente capodanno,il primo e la festa dell'epifania,Castiel stava recuperando poco a poco tutti i suoi poteri,ma li teneva nascosti, sapeva che quanto l'amasse Rose lei non avrebbe mai compreso del tutto,non l'aveva fatto all'inizio pensando che fosse dovuto allo shock,figuriamoci ora che stavano insieme da quasi due mesi. Due mesi, eppure a lui sembrava così poco il tempo,era così,sempre,Dean glielo aveva detto una volta,”sembra che quando tu ti diverta e sei felice il tempo pare scivolare via”,quanto erano vere quelle parole. Lui non si era mai occupato del tempo,per lui quasi non esisteva,e ora,per amore di un umana ne stava perdendo,e pure del prezioso,il paradiso era in guerra,una nuova Apocallisse incombeva, Eva stava creando un esercito di mostri e Crowley non si sapeva come era ritornato. Stava indagando su questo quando era riuscito a trovare la clessidra del tempo e poi essere fermato da Raphael. Dean,Sam,Bobby,i sui fratelli....iniziava a sentirne la mancanza,ma sentiva che c'era pure qualcosa di strano nell'aria,tutti erano in pericolo e lui era lì. << Castiel mi sembri pensieroso...cosa cè? Puoi parlarmene sai? >> << Stavo pensando alla mia famiglia sono qui da quasi due mesi...e ci sono un sacco di cose che devo fare....ma questo indicherebbe anche...>> << di che stai parlando? Non verrai mica andartene?>> << io non appartengo a quest'epoca...e....>> << Castiel ancora con questa storia! Tu non sei un angelo...sei una persona straordinaria...ma non un angelo!>> Rose cercava di essere il meno dura possibile,perchè credeva che tutto ciò fosse ancora dovuto all'incidente,ma Castiel non poteva continuare a credere ciò che non era,lo avrebbero preso per pazzo,il fatto che non ricordasse chi fosse era un altra situazione... Come pensava,nonostante si amassero non era possibile la loro relazione,troppo diversi, e Rose era molto realista,Emma avrebbe pure accetta questo un modo nell'altro,ma Rose no. Lei credeva nella praticità,in tutto ciò che si potesse toccare e vedere. Niente demoni e angeli ma soprattutto niente sovrannaturale. Erano oramai giunti davanti casa ,dopo aver fatto la spesa,si tenevano per mano e si guardavano negli occhi,apparivano come una qualsiasi coppia , ma non lo erano e mai lo sarebbero stati,quando ad un tratto videro il vigilante del quartiere ,Stiven Brown , da lontano correre e sviare in un vicolo. Castiel rimase di sasso,quel vigilante era un demone.....come aveva fatto a non accorgersene prima? I sui poteri stavano proprio tornando,ora riusciva a vedere il vero volto dei demoni,magari anche ad ucciderli. << resta qui vengo subito! >> disse per poi correre dietro a quel demone, ora capiva il perchè era sempre nei dintorni della casa di Rose,deve aver percepito che era anche lui diverso,lo teneva sott'occhio e lui si era lasciato trasportare dalla situazione. Si sentiva uno stupido. Girò l'angolo quando vide qualcosa che ne ora ne mai si fosse aspettato di vedere....

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Capitolo 7
*** Cambio di destino ***


Ciò che Castiel vide fu un qualcosa di incredibile,proprio davanti a lui c'era l'impala di Dean! Si avvicinò per controllare se fosse veramente lei quando sentì degli spari provenienti dall'edificio abbandonato a fianco;corse e per poco non gli venne un colpo,se era possibile,proprio davanti a lui c'era il demone che stava combattendo con una uomo,non un uomo qualunque,ma Jhon Winchester,il padre di Sam e Dean. Castiel rimase sconcertato ma poi quando vide che Jhon stava avendo la peggio decise di intervenire,ma i poteri non erano completamente giunti, quindi non riuscì ad ucciderlo, anzi si fece lanciare in aria dai poteri di quest'ultimo. << E tu che ci fai qui?pensavo fossi troppo impegnato con la tua infermierina da quattro soldi......la trovo davvero graziosa,magari quando avrò finito qui l'andrò a consolare un pochino >> disse ghignando con del sangue che scendeva dal suo labbro. Completamente preso da Castiel si accorse troppo tardi di essere bloccato,alzò lo sguardo e vide una trappola del diavolo proprio sopra la sua testa. << ma cosa?... >> << Regna terrae, cantate Deo,  psallite Domino qui fertis super caelum caeli ad Orientem Ecce dabit voci Suae vocem virtutis, tribuite virtutem Deo. Exorcizamus te, omnis immundus spiritus omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii, omnis legio, omnis congregatio et secta diabolica. Ergo draco maledicte et omnis legio diabolica adjuramus te. cessa decipere humanas creaturas, eisque aeternae Perditionis venenum propinare.  Vade, Satana, inventor et magister omnis fallaciae, hostis humanae salutis. Humiliare sub potenti manu dei, contremisce et effuge, invocato a nobis sancto et terribili nomine, quem inferi tremunt. Ab insidiis diaboli, libera nos, Domine. Ut Ecclesiam tuam secura tibi facias libertate servire, te rogamus, audi nos. Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris, te rogamus, audi nos. Ut inimicos sanctae Ecclesiae te rogamus, audi nos. Terribilis Deus de sanctuario suo. Deus Israhel ipse truderit virtutem et fortitudinem plebi Suae. Benedictus Deus. Gloria Patri. >> Per tutto l'esorcismo il demone si contorceva per il dolore e infine uscì fuori sotto forma di fumo nero diritto per l'inferno. << Hei.... tutto a posto? >> disse Jhon dandolo una mano ad alzarsi. << si ...si tutto bene grazie >> << Bhe ..se ti stai chiedendo cosa è appena successo c'è una spiegazione ...ma non credo che tu voglia davvero saperla,credimi...è meglio che vai a casa e dimentichi cosa è appena successo >> Castiel lo guardò con aria sorpresa,inclinando la testa leggermente di lato come era suo solito fare quando non capiva,poi...<< non preoccuparti,diciamo che non è la prima volta che mi imbatto in qualcosa del genere... >> Ora era Jhon ad essere stupefatto. << Cosa?????? >> dissero in coro Jhon ed un altra persona che fino a quel momento era rimasta in disparte terrorizzata. Rose aveva appena assistito ad un vero e proprio esorcismo e a quanto pare Castiel era pienamente coinvolto. << Rose.....aspetta! >> Castiel stava urlando e correndo dietro la donna,corsa via per lo shock ed in lacrime. << aspettami ti prego!posso spiegare >> << allora fallo! Perchè credo di meritarmi una spiegazione a tutto questo...e non te ne uscire con la storia dell'angelo! >> << andiamo a casa lì ti spiegherò tutto... >> << Allora mi stai dicendo che tutte quelle storie che mi hai raccontato poco dopo l'incidete in realtà sono vere? >> << si! >> << E vieni dal futuro a causa di quest'oggetto? E che quell'uomo in realtà è il padre dei tuoi due amici?... ma soprattutto sei davvero un angelo! >> L'ultima frase era più una conferma che una domanda,più per se stessa . Castiel annuì dispiaciuto,non avrebbe mai voluto che lei vedesse ciò ,ma soprattutto non voleva vedere quello sguardo nei sui occhi, quello di qualcuno che non poteva crederci...non voleva crederci. << Ho bisogno di schiarirmi un po' le idee >> << ok...si hai ragione...io... >> << devo restare sola..... >>. Quelle parole furono come una secchiata di acqua gelata,ma capiva ed era giusto... Castiel si trovò a vagare senza meta in una notte fredda di gennaio,quando no fu illuminato da un insegna al neon di un bar e decise di entrarvi. Stava lì seduto vicino al bancone con le spalle ricurve in avanti bevendo la sua terza birra quando qualcuno pose la propria mano su quelle spalle << non credi di aver già bevuto abbastanza per sta sera? >> Jhon era appena entrato in quel bar per cercare di togliere tutto quello stress e stanchezza che gli aveva causato la caccia di prima,poi aveva notato il tizio con l'impermeabile che aveva cercato di aiutarlo e quindi decise di ringraziarlo. << Allora...tutto bene? >><< si...credo...no a dire il vero...sono solo stanco e confuso,mi sembra che stia vivendo la vita di un altro! Questo non sono io...io combatto il male! Proprio come te! Dovrei preoccuparmi di cose molto più importanti che del pensiero di una donna...e invece sono letteralmente distrutto dentro! Non posso immaginare la mia vita ora senza di lei! Non ci riesco! È impossibile! >>.<< so come ci si sente credimi...>> Castiel alzò lo sguardo e piegò la testa nuovamente di lato,pensava che Jhon stesse pensando a sua moglie Mary. << io ho due figli... >>. Ora rimase stupefatto ...stava parlando dei ragazzi! << si chiamano Dean e Sam ...sono tutto ciò che mi rimane,la mia vita! Vorrei rimanere sempre con loro,soprattutto dopo la morte della loro madre, ma non posso, perchè mi sono imposto di trovare l'assassino di mia moglie e fino a quel momento ci sono altre vite da salvare,non posso permettimi distrazioni. Ormai è questo ciò che sono diventato,un soldato,un cacciatore,non più un padre. Non più! Ma se potessi tornare indietro e scegliere loro ...lo farei! Senza esitazione! Ma ormai è troppo tardi...ti dico ciò perchè mi sembri una persona di fiducia,e il mio intuito è raro che sbaglia! Quindi ascolta attentamente! Molla tutto e vai dai lei! Se ne sei veramente innamorato fallo! >> Castiel rimase letteralmente shoccato ,Jhon Winchester desiderava una vita normale con i suoi figli! Vorrebbe mollare tutto! Se lo facesse realmente i ragazzi crescerebbero finalmente lontano da tutto questo,niente patti,niente inferno e soprattutto niente a Apocalisse e guerra in Paradiso! Sarebbe tutto perfetto...<< dovresti farlo anche tu se lo desideri! Sta con i tuoi figli,lascia perdere tutta questa merda non ne vale la pena! L'hai appena detto no? Fallo anche tu! >> Jhon rise, con uno sguardo triste e pieno di rimpianti,dolore,sofferenza , tristezza e solitudine,soprattutto solitudine...come Dean. << sai sei davvero divertente! Dico sul serio! Ma te lo già detto... io non posso è tardi! >> sussurrò quell'ultima parola con rimpianto e disprezzo. << Vai dai tuoi figli..ora e guardali,lì troverai la tua risposta! >> ora i due si fissavano con intensità e solo con lo sguardo riuscivano a comunicarsi di tutto . A quel punto Jhon si alza dando un colpo amichevole sulla spalla di Castiel << andrò dai miei figli ...ora! Grazie ! Castiel sorrise amichevolmente stava per regalare un bel ricordo ai suoi amici o forse una nuova infanzia. << tieni! >> Jhon pose nelle mani di Castiel la chiave di una stanza. << è la stanza di motel dove alloggio, l'ho prenotata per altri due giorni, ma visto che dovrò andare via ora non mi serve,prendila tu e pensa a ciò che ti ho detto! Ciao amico! >> Castiel guardava pensieroso quella chiave nelle sua mano, sembrava molto più pensante di quanto sembrasse, ma la realtà era che ciò che stava per fare ad essere pesante..in tutti i sensi...quando si sentì chiamare da Jhon << Hei comunque io mi chiamo Jhon! >> e gli pose la mano << giusto! Non ci siamo ancora presentati! Io sono...Casiel! >> e strinse forte la mano di quell'uomo,chi l'avrebbe mai detto Jhon e Casiel seduti in un bar amichevolmente a parlare e bere una birra come due vecchi amici, quando il destino aggrava su di loro come un macigno...se Dean li avrebbe visti avrebbe riso di brutto e avrebbe fatto qualche battuta sul pessimo senso di umorismo di Dio. Già Dio! Chissà dov'era e quali erano i suoi piani. Pensando a ciò Castiel si diresse verso la stanza del motel, in pessime condizioni proprio come quelle che prenderanno i Sam e Dean del futuro. << Padre... è davvero questo ciò che vuoi? Che io sia qui ,per incontrare Jhon e farlo cambiare idea sul suo modo di fare? Così che i ragazzi vivano una vita normale che hanno sempre desiderato? E allora l'Apocalisse? Gli angeli che moriranno per colpa della guerra contro Raphael? Che senso ha tutto questo? Padre.. perchè? >> Castiel stava pregando ad un padre che come al solito era assente e come si aspettava non accadde nulla. Stanco per tutta la giornata trascorsa si siede sul letto e con il cellulare in mano manda un messaggio vocale Rose per dirle dov'era e che stava bene e che voleva sentirla il più presto possibile. Rose sconvolta per gli accaduti stringeva in lacrime il cellulare sentendo la voce di Castiel il suo angelo! Angelo... quella parola le ronzava in testa da tutta la sera. Come era possibile che gli angeli e i demoni esistessero, soprattutto perchè quello che ha incontrato e che le ha rubato il cuore veniva dal futuro! Che senso aveva? Il loro era di certo un amore impossibile,c'era di tutto che si posizionava davanti a loro,milioni di ostacoli. << perchè.... >> sussurrava in lacrime , seduta sul letto della sua stanza, testimone del loro amore, guardando attentamente quella clessidra che stava sul comodino vicino... << papàààààààà? >> I ragazzi dissero in coro non appena Dean aprì la porta della stanza,non riusciva a crederci! << pensavo che no saresti venuto per altri due giorni! Perchè...>> << ho finito prima grazie all'intervento di un amico e sempre grazie a lui che ho capto dove dovrei stare adesso! >> Dean era shoccato,che stava succedendo?! La preghiera aveva funzionato? Dean non era di certo un tipo religioso,ma quando è Natale,il giorno del ringraziamento ,il suo o il compleanno di Sam, Dean prega affinchè il padre possa raggiungerli. E ora era lì il giorno del suo compleanno! Non ci poteva credere! << papà sei venuto per il compleanno di Dean? Dov'è il suo regalo? >> chiese il piccolo Sam. Jhon era rimasto a bocca aperta come al solito si era dimenticato... non era la prima volta che succedeva. << mi dispiace Dean ma l'avevo completamente dimenticato! Che ne dici se per farmi perdonare andiamo tutti e tre alla tavola calda x fare colazione e festeggiare allora? >> << si!!!!!!! >> rispose felice Sam ancora in pigiama felice come non mai ! << allora a prepararsi! E Dean quanti...? >> << quattordici! Quattordici anni! >> rispose presto il ragazzo << stai diventando un uomo ormai! >> disse sorridendo e accarezzandogli la testa!.

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Capitolo 8
*** Passato e nuove scelte ***


Castiel stava osservando il soffitto della stanza dello squallido motel,era mogano e con qualche ragnatela agli angoli,le due finestre della camera da letto/cucina erano rivolte verso il parcheggio,i vetri non erano per niente puliti bene le tendine erano di un verde chiaro consumato,come la parte superiore del tavolino da cucina. Faceva schifo,ma a Castiel non importava era troppo occupato a pensare a tutto ciò che era appena accaduto,l'incontro con Jhon,la scoperta della verità da parte di Rose...la sua Rose! Chissà cosa stava facendo in quel momento! Cosa stava pensando e cosa aveva deciso?Il pensiero che lei potesse lasciarlo gli procurò una stretta nel petto che gli faceva male,involontariamente si posò la mano proprio lì,dove risiede il suo cuore;ora suo perchè Jimmy Novak aveva abbandonato il proprio corpo quando era risorto per la seconda volta. Batteva forte e faceva male,ma non un male fisico,un male che non riusciva a spiegarsi. Gli occhi gli pizzicavano e così portò l'altra mano verso di essi per poi accorgesi che stava piangendo...poi sentì il cellulare squillare<< Rose... >>. Intanto. << tesoro tutto bene? Ti sei chiusa in camera da letto ieri sera e non sei più uscita...dov'è Castiel? È successo qualcosa tra di voi? >> Emma era davvero preoccupata per la figlia,era scesa dalle scale con un viso pallido e gli occhi gonfi per le lacrime << sto b...bene mamma non ti preoccupare... >> Ma appena finito di sussurrare queste parole le lacrime ricominciavano a scendere interrottamente << mamma...io... >> non riuscì a terminare la frase che si gettò tra le braccia della madre piangendo. << Tesoro........calmati adesso,va tutto bene dimmi cosa cos'è successo...ok? >> Erano entrambe sedute sul divano del salotto con della cioccolata calda ,corretta per Emma,mentre Rose continuava a parlare e ripetere che era impossibile o ci deve essere una spiegazione o semplicemente perchè.... Emma ascoltava la figlia e dopo un lungo di quella bevanda calda rispose << Le vie del Signore sono tante e misteriose e per noi non ci è possibile comprenderle,ma fare solo ciò che ci sentiamo di fare e mantenere fede... >> Rosalie era rimasta senza parole...Dio? Fede? Ma cosa stava succedendo nella sua vita? Da quant'è che sua madre parla della Parola del Signore? Da quant'è che tutta questa religione era entrata nella sua vita? E la sua mente stava rispondendo con l'immagine dell'uomo più bello del mondo che aveva appena investito con l'auto. << Mamma..ma cosa..? >> << Lo so...ti stai chiedendo da dove viene tutto questo parlare di Dio e fede...bhe è ora che tu sappia un po' di più sulla tua vecchia mamma...>> ed abbozzo un mezzo sorriso,mentre Rose si chiedeva se non fosse anche lei qualcosa di sovrannaturale...<< Era il 1943 e a Napoli si svolgevano le famose quattro Giornate, io ero una delle sorelle del convento della Maddalena che si stava occupando di fornire aiuto ai partigiani italiani dando il convento come luogo di incontri o per raccogliere i feriti. Non ero altro che una ragazzina all'epoca che era entrata in convento convinta dalla propria famiglia che era la cosa giusta in quel periodo, poichè non si poteva pensare ad un matrimonio quando non si sapeva se si poteva morire il giorno dopo,quindi era più giusto che diventassi la sposa del Signore e a me all'epoca andava più che bene. Poi un giorno arrivarono alcuni soldati italiani accompagnati da quelli americani, c'erano feriti da entrambi i fronti, uno in particolare era gravemente ferito,moti dicevano che non c'è l'avrebbe fatta,ma si sbagliavano di grosso.... Io mi occupavo di cambiare le bende, di portare loro da mangiare e poi pregavo che la guerra finisse il più presto possibile. Passavo molto tempo con i feriti, in particolare con quell'uomo o meglio ragazzo aveva solo qualche anno in più rispetto a me, ma si vedeva che era giovane. Parlavamo o almeno ci provavamo,ma sai non ero molto brava nell'inglese e nemmeno lui con l'italiano...ma riuscivamo a comunicare grazie soprattutto alla grande capacità di noi italiani nel gesticolare...però ci divertivamo,nonostante tutto,nonostante la guerra e la disperazione non perdevamo la speranza. Arrivò poi l'aprile del '45 quando fu dichiarata la fine del conflitto,i soldati stranieri partirono per le loro case e anche i feriti tornavano a casa per cure migliori. Lo stesso toccò anche a quell'uomo. Io ci rimasi malissimo,non sapendo neanche il perchè o meglio lo sapevo ma non volevo ammetterlo perchè era sbagliato. Prima di essere trasferito in un'ospedale americano lui mi disse che non mi avrebbe mai dimenticata,anzi non appena fosse completamente guarito sarebbe venuto a cercarmi e a portarmi via. Quelle parole furono...non so neanche spiegarlo,so solo che con tutta me stessa speravo fossero vere...ma poi il tempo e la parte razionale di me ripetevano che erano sbagliate, che lui era morto o molto probabilmente si era dimenticato di me... Quell'uomo Rose...si chiamava Daniel ed era tuo padre! >> Rose era rimasta senza parole, tutta la storia era inverosimile,come quella di un film, ma perchè le stava raccontato questo? Perchè adesso? Suo padre...lei non aveva mai parlato di quell'uomo,le era troppo doloroso e così aveva imparato a non fare domande. Ma tutta quella storia...<< passarono gli anni e io continuavo a vivere e lavorare in quel convento, poi quasi dieci anni dopo,lui ritornò, venne da me e senza che me ne rendessi conto lo baciai davanti alle mie sorelle e alla madre superiore! Non riuscivo a crederci lui era lì e aveva mantenuto la sua promessa. Ci fu una guerra con la madre superiore,non voleva che andassi via con lui,diceva che avremmo vissuto nel peccato e che Dio ci avrebbe puniti. Nessuno avrebbe concesso il matrimonio ad un ex suora,ma questo no ci importava. Partimmo per l'America e a Las Vegas ci sposammo, qualche mese dopo scoprimmo della tua attesa,eravamo così felici che pensavo che Dio mi aveva perdonata. Ma una sera ricevetti una chiamata da un collega di Daniel,lui era...morto. Stava tornando a casa quando era passato per un marcket e lì ci fu una rapina...stava cercando di fermare il rapinatore...ma...fini per essere ucciso da quest'ultimo. A quelle parole mi cadde il mondo a dosso, pensavo solamente che era colpa mia,era la mia punizione per aver macchiato la mia famiglia di vergogna e per essermi allontanata dalla via del Signore. Quindi decisi di crescerti in modo razionale,così...almeno pensavo...che se tu non credessi ti saresti potuta salvare..non so ero preoccupata,spaventata e lo so non ha senso.... >> Emma piangeva,come non aveva mai fatto in vita sua,aveva raccontato alla figlia l'episodio più importante della sua vita e le sue paure.<< mamma... >> Rose non sapeva cosa dire << Tesoro...ti ho raccontato questo perchè nonostante le mie paure,la mia colpa, se potessi tornare indietro io rifarei quella scelta...e sono sicura che anche Daniel lo farebbe,con lui ho scoperto il vero significato di amare qualcuno e più di tutto mi ha fatto dono del più grande tesoro che avessi mai potuto ricevere...il nostro era di certo un amore impossibile e pure... >> << oh mamma! Ti voglio bene, grazie! >> Le due donne si stavano abbracciando e consolando a vicenda quando Emma inizio a sentirsi male....<< Mamma!!!!!!!!! >> Castiel era giunto in ospedale utilizzando i suoi poteri,aveva ricevuto la chiamata di Rose in lacrime che parlava della madre che aveva avuto un malore e i medici pensano che non c'è la farà. Appena i loro sguardi si incrociarono caddero l'uno nelle braccia dell'altro,Rose piangeva e stringeva forte Castiel. Non voleva mai più separarsi da lui,lo aveva capito adesso. Castiel andò nella stanza della donna,era pallida e piena di tubi,quando lo guardò lei sorrise e gli chiese di avvicinarsi con il gesto della mano << Rose mi ha detto quello che è successo tra di voi, e anche ciò che sei realmente...lei è buona non farle del male... >> Castiel non capiva come poteva pensare che lui poteva farle del male, l'amava troppo. << tu sai la mia storia ….no? È tutta colpa mia chiedi a Dio di non punire lei ma me! É colpa mia! >> Ora capiva credeva che come angelo ero venuto per punirla per aver abbandonato i suoi voti. << Io non le farei mai del male! E Dio non ne farà né a lei né a sua figlia, non è colpa sua la morte di Daniel,era giunta la sua ora mio Padre può essere molto...bhe non ci sono parole per descrivere la sua ira,ma questo non è il suo caso,deve smetterla di bere per affogare il suo dispiacere e senso di colpa glielo ripeto non è colpa sua... >> Emma piangeva e sorrideva << grazie!... >> Poi Castiel posizionò due dita sulla fronte della donna e quest'ultima capì di essere appena stata guarita! Egli uscì e si sedette su una sedia della sala d'attesa con Rose,le stringeva ma mano << ora tua madre starà meglio e non penso che berrà più... >> << Grazie Castiel! Grazie... >> Si abbracciarono e poi decisero di tornare a casa e di aspettare lì che i dottori davano il permesso ad Emma di tornare dopo gli ultimi accertamenti. << Dobbiamo parlare... >> A quelle parole a Castiel si chiuse lo stomaco e gli mancò il respiro << oggi sono successe un po' di cose, ma mi hanno permesso di capire ciò che voglio,ciò che siamo...e voglio te! Al mio fianco per sempre se ti è possibile e se anche tu lo vuoi...perchè voglio che siamo una famiglia!Io ti amo come non abbia mai amato in tutta la mia vita e nonostante ci conosciamo solo da due mesi e veniamo da due mondi differenti non voglio asciarti! Non voglio! >> Castiel aveva ascoltato tutto con estrema attenzione e felicità,Rose lo amava ancora e voleva restare con lui nonostante tutto! << Anch'io ti amo!!! e non ho nessuna intenzione di lasciarti! >> I due risero,si abbracciarono e si baciavano ,poi Castiel la prese in braccio senza mai smettere di baciarla e la portò nella loro camera da letto.

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