Reality per una A+

di LianaLeo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 0 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 0 ***


Mi svegliai con ancora le cuffie alle orecchie, mi ero addormentata ascoltando le loro canzoni. Avevo dormito per la maggior parte del viaggio e adesso il tempo sembrava essersi fermato, l'ansia che fino a quel momento non si era fatta sentire adesso cresceva sempre più, era sempre stato così, si manifestava all'improvviso violentemente ma per fortuna avevo imparato a controllarla.
Mi girai sapendo che avrei trovato i miei compagni di viaggio seduti accanto a me... Vanessa e Giuliano dormivano prodondamente.
Nella fila accanto con mio stupore vidi Vincenzo e Morena intenti a consultare la guida turistica e ripassare qualche frase in giapponese come 11 ore prima alla partenza. Mi rifiutavo di credere che avessero fatto quello per tutto il tempo e distolsi lo sguardo da loro.
Una voce ci informò che tra 15 minuti saremo arrivati, così decisi di svegliare i 2 dormiglioni accanto a me.
- Si vede Tokio, finalmente!-
Mi stupì nel vedere Giuliano che guardava dal finestrino. Non stava dormendo?? Quando si era svegliato??
- Finalmente?? ma se hai dormito tutto il tempo!!-
- Non stavo dormendo ero sveglio, ma non avendo niente di meglio da fare mi sono rilassato un pò.-
- Rilassato?? perchè non imparavi qualche frase utile invece di poltrire?-
- Morena rilassati stiamo andando in vacanza non a fare un esame e poi tu sei già talmente brava che sono sicuro che non avremo problemi!-
- Si ma io non ci sarò sempre ad aiutarti, anzi, non voglio proprio farlo.-
-Giuro che vi odio!!! sapete quanto sia fastidioso essere svegliata da voi due che litigate??
Mi scappò una risata e Vanessa mi guardò in malo modo, stava per dirmi qualcosa quando una voce la interruppe dicendoci di allacciare le cinture di sicurezza e che stavamo per atterrare.
Allacciai la cintura e sospirai, finalmente stavo scendendo da quel maledetto aereo!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Era tardi ed eravamo bloccati ancora in aeroporto, si era persa la valigia di Vanessa così preoccupati che l'hotel potesse cancellare la nostra prenotazione decidemmo di dividerci, io e Giuliano prendemmo un Taxi per dirigerci in Hotel. Quando arrivammo restai sbalordita dalla bellezza dell'hotel che si trovava anche vicino al mare, un punto perfetto, soprattutto per noi abituati a vedere sempre il mare dalla nostra amata città natale, Catania.
- Giuliano ricordami che devo complimentarmi con Morena. Ha scelto un hotel favoloso.-
- Sai come è Morena, è una maniaca del controllo e per lei tutto deve essere perfetto. Sicuramente in questo momento all'aeroporto starà andando fuori de testa per colpa de quella valigia.-
Si sapevo come era Morena. Lei programmava questo viaggio da troppo tempo per permettere che qualcosa potesse andare storto e per lei l'intoppo all'aeroporto era l'inizio di una tragedia.
Ci avvicinammo alla reception e mi misi in fila, a quanto pare eravamo arrivati poco dopo l'arrivo di un pullman di turisti.
- Che culo arrivare dopo lo sbarco dei mille!!-
- ahahah..... diciamo che l'arrivo finora non è stato proprio dei migliori. -
- Luana se tu che porti sfiga perché volevi andare in Corea! -
- Si certo provo piacere nel rovinarmi le vacanze! -
Giuliano aveva ragione, avrei tanto voluto andare in Corea ma non sapevo con chi andarci, non volevo partire sola così mi convinsi per il Giappone. Tanto le probabilità di vederli anche se fossi andata in Corea erano davvero poche e alla fine in Giappone ero sempre più vicina a loro rispetto a quanto lo fossi in Italia, mi accontentavo di questo.
Arrivò il nostro turno e un ragazzo in preda alla confusione ci guardò e ci chiese qualcosa in inglese che non capì. Maledizione odiavo quella lingua non l'avevo mai capita o forse mi rifiutavo semplicemente di impararla, ma comunque non ci capivo proprio niente. Nonostante tutto ero riuscita a capire quello che voleva dalla parola "prenotation", così gli porsi i documenti e lui dopo un iniziale momento di smarrimento ci diede le tessere per entrare nelle nostre camere.
- Le vostre camere si trovano al quinto piano, E37 ed E38. Buona permanenza.-
- Grazie - risposi inchinandomi e mi avviai verso l'ascensore. 
Arrivata al quinto piano io e Giuliano ci dividemmo per entrare ognuno delle proprie camere, che si trovavano l'una di fronte all'altra. Lui prese la tessere con il suo numero di stanza E38, dove avrebbe dormito con Vincenzo e io la tessera E39. E39?? non aveva detto E37?? Probabilmente si era sbagliato e io ero troppo stanca per preoccuparmene, volevo assolutamente farmi una doccia dopo 11 ore di aereo e altre 2 perse tra aeroporto e fila in albergo.
- Ci vediamo dopo - dissi a Giuliano che si limitò a fare un cenno con la mano.
La prima cosa che feci una volta entrata in camera fu quella di aprire la valigia prendere dei pantaloncini e levarmi i jeans che mi stavano soffocando. Mi resi conto di aver guardato nemmeno la stanza che era molto grande con un letto matrimoniale e un lettino che si trovavano alla sinistra della porta d'ingresso, subito dopo vi erano un tavolino con quattro sedie e di fronte un grande balcone. Spostai meglio le tende e scorsi il paesaggio, si vedeva tutta la costa. Mi sentivo osservata, forse perché ero davanti la finestra ma sapevo che nessuno da lì poteva vedermi. Mi girai e restai di sasso..... c'era qualcuno in camera con me che mi stava guardando....

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Era alto e magro ma i suoi muscoli erano evidenti, spalle larghe e addominali scolpiti, portava solo dei pantaloni neri ed era scalzo. Con una mano si stava asciugando i capelli bagnati con una asciugamani, quando lo guardai si rese conto della situazione... urlò ed entrò in quello che doveva essere il bagno. Scioccata mi risvegliai da quel momento e ricordai di essere mezza nuda, mi misi i pantaloncini presi le scarpe ed uscì correndo dalla stanza. Volevo sapere chi diavolo era quello e che ci faceva nella mia stanza. Corsi verso l’ascensore, pigiai il pulsante per chiamarlo mentre cercavo ancora di mettermi le scarpe. La porta della stanza si aprì e uscì quell’uomo che si era vestito ed aveva un cappello in testa, si diresse verso di me chiamandomi con passo veloce, l’ascensore si aprì ed io entrai appena in tempo, lasciandolo fuori nel corridoio.

- Cazzo! – imprecai – Chi diavolo è quel tipo?? –

Ero sconvolta ed arrabbiata, dovevo assolutamente chiedere spiegazioni all’hotel. La porta dell’ascensore si aprì ed mi diressi verso la reception.

- C’ era un uomo nella mia stanza –

dissi al ragazzo con cui avevo parlato all’ingresso poco prima. Sentì urlare dietro di me …. Non potevo crederci quell’uomo era pazzo! Correva verso di me ed era sfinito, sicuramente aveva preso le scale per scendere. Appena arrivò si rivolse con agitazione al ragazzo con cui stavo parlando, continuando a gridare e ad indicarmi.

Maledizione non capivo quello che diceva ma avrei riconosciuto quella lingua tra mille, era coreano. Il ragazzo della reception sembrava sul punto di mettersi a piangere quando quello che doveva essere il responsabile arrivò in suo aiuto rivolgendosi al “pazzo” che continuava ad indicarmi. Perché cavolo tutti parlavano con lui e nessuno con me?? Ero sul punto di scoppiare quando “il pazzo” continuando ad indicarmi mi guardò e mi disse qualcosa in inglese.

- Maniac! –

Ok ora era morto!!!

- Maniac? Maniaca a me?? Tu brutto pazzo pervertito ….. –

Lui indietreggiò sorpreso della mia reazione e io venni interrotta da Morena che mi prese per il braccio avvicinandomi a lei.

- Che succede? Stai calma c’è tutto l’hotel che ti guarda.-

Aveva ragione, molte persone ci stavano guardando bisbigliando tra loro, chiedendosi sicuramente cosa stesse succedendo. Mi accorsi che i miei amici erano tutti vicino a me e mi sentì subito più tranquilla con loro al mio fianco. Alzai lo sguardo verso quello che ormai avevo etichettato come “il pazzo” e restai di stucco, non potevo crederci, stava parlando con Seung Ho. Il mio cuore si fermò per un momento nel vederlo.

- Hyang  - Mir seguito da GO e Thunder andarono verso il leader e solo in quel momento realizzai, guardai meglio “il pazzo” che portava il cappello, ed era proprio Joon. Tutta la mia rabbia svanì.

- MBLAQ – dissi e tutti si girarono verso di me, Mir mi guardò e mi sorrise. Ora ero pronta per morire, desiderai che la terra mi inghiottisse solo per non affrontare il momento in cui avrei dovuto spiegare quello che era successo. Ma poi cosa era successo esattamente??

- Mi scusi è stata colpa mia. Le ho dato la tessera della stanza sbagliata, lei è alla E39 ma io le ho dato la E37 che era già occupata. Sono mortificato.-

Il ragazzo della reception era sinceramente dispiaciuto.

- Mi assicurerò che il ragazzo venga punito per questo errore –

disse il responsabile.

- La prego non lo faccia e lo perdoni, sono cose che possono succedere e sono sicura che starà molto più attento da oggi.

Lui guardò il ragazzo con severità e aggiunse

- Ho già spiegato a gli altri clienti l’equivoco. –

Gli MBLAQ mi guardavano e Joon si avvicinò, fece un inchino e mi disse qualcosa, non capì tutto ma era chiaro che mi avesse appena chiesto scusa.

- Ha detto che gli dispiace di essersi comportato in modo sconsiderato e di averi chiamato maniaca. – disse il ragazzo.

- A me dispiace di averti spaventato e di averti chiamato “brutto pazzo pervertito”-

Il ragazzo tradusse e gli MBLAQ cominciarono a ridere, tranne Joon che mi guardava scioccato. –

- Choe song hamnida – dissi facendo un inchino.

Joon mi guardò e rise imbarazzato, mentre Thunder si avvicinò e mi chiese in inglese se fossi una fan. Per fortuna le basi non mi mancavano e gli risposi che ero una A+. GO mi guardò entusiasta e si avvicinò chiedendomi da dove venissi.

- I’m Italian –

- Italia. Roma. – gridò Joon contento.

Scoppiai in una risata e anche i miei amici, che fino ad ora erano rimasti in silenzio senza capire cosa realmente fosse accaduto. In quel momento si avvicinò il loro manager e capì che dovevano andare via.

Non potevano andare era troppo presto, volevo stare ancora con loro, avevo così tante cose da dirgli. La mia delusione doveva essere evidente perché Seung Ho mi guardava divertito studiandomi con il suo sguardo che trasmetteva tenerezza. Si avvicinò con il suo telefono di ultima generazione ( non mi aspettavo niente di meno da lui conoscevo la sua passione per i gadget), stava scrivendo qualcosa e poi mi fece guardare lo schermo.

- Per farci perdonare ti andrebbe di unirti a noi per cenare insieme in Hotel questa sera?-

Non potevo crederci mi stava invitando a passare la sera con loro, o almeno la cena. Scrisse di nuovo nel telefono che questa volta parlò.

- Ovviamente sono invitati anche i tuoi amici. –

Prima che me ne rendessi conto la mia testa annuiva e l’unica parola che riuscì a pronunciare fu un balbettante OK. Lui mi sorrise e mi abbracciò, allontanandosi mi salutò.

- Annyong –

Gli altri lo imitarono abbracciandomi e salutandomi, mentre io riuscivo solo a muovere debolmente la mano per salutarli.

 

 

 

Ecco gli addominali di Joon e lo sguardo di Seung Ho <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Restai tutto il giorno i trans, non riuscivo a pensare a niente tranne al fatto che la sera li avrei rivisti. Non riuscì a godermi la giornata in giro per Tokyo e quando tornai in hotel non ricordavo neanche dove fossi stata. La mia prima preoccupazione era quella di scaricare l’applicazione che aveva Seungho nel cellulare per poter comunicare con loro, la seconda era … cosa dovevo mettermi?? Optai per qualcosa di carino ma non troppo appariscente, una gonna non troppo corta, una semplice maglietta e scarpe non troppo alte, non volevo stare scomoda ma neanche sembrare una nana vicino a loro che erano altissimi. Mi stavo sistemando quando Vanessa mi chiamò, aprì la porta del bagno e trovai Mir e Thunder nella stanza.

Mi avvicinai a loro saltellando e salutandoli con un gran sorriso.

- Annyong –

Mir vedendomi così agitata mi salutò anche lui saltellando e mi abbracciò, mentre Thunder si limitò ad abbracciarmi. Avrei anche potuto farci l’abitudine con tutti questi abbracci, stavo per impazzire!

- We go to dinner? – disse Thunder.

- Ok, a moment … - entrai in bagno e presi il cellulare che avevo lasciato sopra il lavandino, quello sarebbe stato la mia salvezza per quella sera. Chiamammo i ragazzi nell’altra stanza e ci dirigemmo al ristorante dell’hotel, dove ci stavano aspettando Joon, GO e Seungho che non appena ci videro ci fecero segno con la mano per farsi notare.

Dopo esserci salutati GO mi fece cenno di sedermi di fronte a lui e una volta accomodati ordinammo la cena con un po’ di aiuto da parte di Thunder e Morena che sembravano gli unici che riuscivano a capirsi senza troppi problemi.

La cena fu fantastica, Vanessa e Vincenzo parlavano con Joon e Mir con qualche difficoltà ma nonostante tutto sembravano divertirsi, per fortuna anche loro aveva scaricato il traduttore nel cellulare. GO sembrava incuriosito e contento nel conoscere una A+ internazionale, sapevo che teneva particolarmente alle sue fan e lo dimostrò facendomi molte domande.

- Ragazzi andiamo al Karaoke? Mir e Joon sono d’accordo ne abbiamo già parlato. –

Mi piaceva l’idea di Vincenzo, avrei potuto sentire i miei idoli cantare e fare i pazzi. Tutti acconsentirono così andammo appena finito di cenare. Ero sempre voluta andare nei Karaoke a Tokyo, lì potevi affittare delle stanze private così da poterti divertire con i tuoi amici, noi ne prendemmo una abbastanza grande per stare comodi.

Dopo un ora eravamo tutti un po’ brille e dopo 2 alcuni erano già ubriachi. Tutta colpa di Vincenzo che voleva provare il “Sakè”, un tipo di alcool tipico giapponese. Vanessa dopo solo 2 bicchieri aveva cominciato a cantare a squarciagola in una lingua incomprensibile e Joon la affiancava mettendo tutto se stesso, trasformando ogni canzone in stile rock, mentre GO e Mir facevano la coreografia delle canzoni. Morena per la prima volta era calma sul divano e guardava la scena compiaciuta, sembrava proprio che la canzone gli piacesse anche se non capivo come fosse possibile, sicuramente l’alcool la rendeva molto più accondiscendente.

- OK OK basta!! Le mie orecchie stanno cominciando a sanguinare! –

Vincenzo levò il microfono a Vanessa che tentò invano di ribellarsi.

- Luana cantiamo noi! –

Giuliano mi diede il microfono e mi fece alzare dal divanetto.

- Cosa vuoi cantare? –

Io non risposi, non volevo cantare davanti ai miei idoli, ma forse fu colpa dell’alcool ma pensai semplicemente….. AL DIAVOLO!!

- I belong to you. Di Anastacia ed Eros Ramazzotti –

Alla fine della canzone mi ero già pentita, quando mi girai trovai Mir e Vincenzo che mi riprendevano con i cellulari, mentre gli altri continuavano a saltellare e ad applaudire, così dato che era inutile piangere sul latte versato feci un inchino a favore di telecamere e salutai sorridendo.

GO si alzò e selezionò una canzone chiamando a sé gli MBLAQ, mi sedetti consapevole che avrei visto i miei idoli esibirsi, non potevo crederci e non appena iniziò la canzone mi coprì il viso con le mani per un attimo dall’emozione. Cominciarono a cantare e ballare “Y” e stavo quasi per impazzire, mi sudavano le mani e non riuscivo a non pensare a quanto fossero fantastici mentre cantavo la canzone e accennavo dei passi della coreografia. Quando finirono mi alzai saltellando emozionata e gridando come se fossi ad un loro concerto. Joon mi abbracciò e fece il segno della vittoria verso Vincenzo che aveva ripreso tutto con il mio cellulare e io lo imitai, in un attimo furono tutti accanto a noi a fare lo stesso e decidemmo di scattare una foto di gruppo.

Purtroppo quella che era la sera più bella della mia vita stava per finire, ormai era tardi così tornammo in hotel.

- domani nel pomeriggio noi torniamo in Corea, non so se avremo la possibilità di poterci salutare-

Thunder parlava ad una irriconoscibile Morena che non riusciva a capire l’inglese così anche lui si servì del cellulare.

Ero triste per la notizia ma ero loro molto grata della meravigliosa serata che mi avevano regalato così li salutai con un gran sorriso e abbracciandoli tutti forte, anche se avrei tanto voluto riuscire a trattenerli al mio fianco.

Una volta nella mia stanza le ragazze crollarono immediatamente in un sonno profondo e io piansi mentre mi mettevo il pigiama. Provavo gioia e tristezza nello stesso momento, sapevo che quel giorno non lo avrei mai scordato per il resto della mia vita e che non avrei mai più potuto condividere con loro esperienze del genere. Un rumore mi destò dai miei pensieri, uscì dal bagno ma le ragazze stavano dormendo, quando lo risentì capì che c’era qualcuno che bussava alla porta ed aprì.

- Seungho… cosa…-

Mi guardò per un attimo e poi rise imbarazzato leccandosi le labbra e abbassando lo sguardo, mi squadrò dalla testa ai piedi e capì che il problema era il mio minuscolo pigiama. Presi la giacca di Morena che si trovava sul mobile vicino l porta e la indossai coprendomi.

- Questo è tuo. –

Mia aveva appena dato il mio cellulare, non capivo come potesse averlo lui ma poi ricordai, lo avevo lasciato al karaoke perché ero troppo preoccupata per cercare di non far scappare Vanessa che era completamente fuori controllo!

- Kamsahamnida – dissi facendo un inchino.

- E questo è un regalo da parte di tutti gli MBLAQ –

Non potevo crederci … era il loro ultimo album e le loro foto che si trovano all’interno erano state tutte autografate. Saltellai sul posto dall’emozione senza riuscire a dire una parola. Lo guardai e avrei tanto voluto abbracciarlo, lui mi guardò divertito e allargò un po’ le braccia dandomi il permesso, così lo strinsi forte e lui ricambiò. Ora capivo un po’ di più perché lo chiamassero “Panda” oltre a gli occhi il suo abbraccio era forte ma dolce e io mi sentivo piccola e al sicuro tra le sue braccia immersa nel suo calore.

- Luana … -

Mi chiamò e mi spostai per guardarlo in viso e lui mi baciò.

Le sue labbra erano morbide e talmente calde che venni percorsa da un brivido, dischiuse le labbra e assaporai il suo respiro, mi alzai sulle punte per poter continuare a baciarlo e lui spostò la sua mano sul mio viso scendendo poi sul mio collo mentre con l’altra mano continuava a stringermi a se. I suoi baci si fecero più audaci e io strinsi nei miei pugni più forte la sua maglietta per farlo avvicinare a me per poi risalire con le mani sul suo petto, stavo impazzendo. Mi spinse contro la porta e mi bloccò con il suo corpo continuando a baciarmi con foga.

- Seungho … -  era Thunder.

Seungho appena sentì la voce di Thunder si allontanò da me e io mi spostai subito verso il centro della stanza imbarazzata. Thunder aveva visto tutto e tornò indietro verso la sua stanza senza dire una parola.

Seungho mi dava le spalle e lo vidi inclinare la testa all’indietro e sospirare, si girò verso di me.

- Annyong-hi chumuseyo …… Addio! –

mi disse e andò via.

 

 

Ciao a tutti spero che questo capitolo vi sia piaciuto, è la prima storia che scrivo quindi sarei felice se qualcuno potesse commentare per sapere che ne pensate e sopratutto se ho fatto errori. Grazie in anticipo, vi lascio questa splendida gif che fa vedere l’espressione divertita e imbarazzata di Seungho! <3

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