Mai provato a vederla in un'altro modo?

di _Renegade_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Una lettera da nessuno ***
Capitolo 3: *** Diagon Alley ***
Capitolo 4: *** Magico Shopping ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
Hermione Granger.
Questo era il suo nome. Era una ragazzina dai folti capelli bruni e con i denti davanti piuttosto grandi.
Era molto intelligente, la prima della classe in tutte le materie; una "secchiona" la definivano i suoi compagni di scuola, ma cosa poteva farci se le piaceva studiare ed apprendere? E poi lei sapeva perfettamente che finiti gli studi avrebbe fatto molta più strada di quegli antipatici dei suoi coetanei che preferivano restare ignoranti. L'unico modo in cui si difendeva di bulli della scuola erano le parole. Quei bambini erano così stupidi che bastava usare termini leggermente ricercati che restavano di sasso come se lei venisse da un'altro pianeta. Ma la nostra storia non parlerà della sua vita babbana. No. 
Aveva 10 anni quando la sua vita fu stravolta da qualcosa di completamente fantastico ed inaspettato.


*My Corner*
Salve! ho pensato di fare questo "esperimento". A dirla tutta era da quando avevo 10 anni che volevo leggere la storia sotto il punto di vista di un altro personaggio; ed ora che sono cresciuta ho pensato: perchè non lo faccio io? Spero che vi piaccia, continuo a 50 visualizzazioni :)

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Capitolo 2
*** Una lettera da nessuno ***


Capitolo 1

Erano quasi le 10 di un sabato mattina di luglio ed Hermione stava facendo colazione con uova e pancetta, quando sentì la lo scatto della cassetta della posta; sua madre andò a raccoglierla. Hermione si sentiva piuttosto allegra quella mattina, aveva in programma di andare in biblioteca e restarci per tutta la giornata a leggere.
Sua madre entrò in cucina sfogliando la posta appena raccolta. 
- C'è qualcosa per te tesoro - disse - E' una lettera - gliela porse e lei la prese incuriosita. Era spessa e pesante.
Non riceveva quasi mai nulla, anzi proprio nulla se si escludono le riviste scientifiche a cui era abbonata.
Sul retro della busta era scritto, con un'inchiostro verde smeraldo, in bella grafia, l'indirizzo di casa sua. Non c'era il mittente. Strano.
La lasciò di fianco al piatto anche se la curiosità la divorava, doveva finire la colazione. 
- Hermione io vado a lavoro oggi tuo padre ed io avremo molte visite da fare, per il pranzo torno a casa, come al solito mi raccomando stai attenta e non aprire agli estranei -  l'avvertì sua madre sulla soglia di casa. 
- Non preoccuparti mamma ci vediamo dopo.
I genitori di Hermione erano entrambi dentisti e lavoravano per lo studio di famiglia. Appena la madre uscì chiudendosi la porta alle spalle Hermione mise il piatto vuoto nel lavandino e si voltò verso il tavolo dove la busta attendeva di essere aperta. C'era qualcosa di strano in quella lettera. Qualcosa di...magico. Lentamente si avvicinò al tavolo e aprì quella strana lettera. Pesava davvero! 
L'aprì e vi trovò tre lettere di cui una sigillata. Lesse la prima. Era scritta con lo stesso inchiostro della busta, diceva:
 
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA 
DI HOGWARTS
Direttore: Albus Silente
 
(Ordine di Merlino, Prima Classe,
Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso,
Confed. Internaz. dei Maghi)
 
Cara signorina Granger,
siamo lieti di informarLa  che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della sua conferma entro e non oltre il 31 luglio p.v.
 
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice
 
Hermione restò immobile con le lettere in mano per un'infinità di tempo. Non era possibile. La magia era cosa da favole! Per un'istante considerò l'ipotesi di uno scherzo dei compagni, ma l'accantonò quasi subito: nessuno di quegli asini sarebbe mai stato in grado di scrivere una cosa del genere, era troppo formale.
Finalmente si decise e lesse la seconda lettera, quella con l'elenco del materiale, era convinta che lo avrebbe trovato bianco, neanche i fratelli più grandi dei sui compagni avrebbero potuto inventarsi dei veri e propri titoli di libri con autore e tutto il resto! Per questo rimase di sasso quando lesse:
 
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA
DI HOGWARTS
 
Uniforme
Gli studenti del primo anno dovranno avere:
Tre completi da lavoro in tinta unita (nero)
Un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome.
  Libri di testo
  Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:
Manuale degli incantesimi, Volume primo, di Miranda Gadula
Storia della Magia, di Bathilda Bath
Teoria della Magia, di Adalbert Incant
Guida Pratica alla Trasfigurazione per Principianti, di Emeric Zott
Mille erbe e funghi magici, di Phyllida Spore
Infusi e pozioni magiche, di Arsenius Brodus
Gli animali fantastici: dove trovarli, di Newt Scamandro
Le Forze Oscure: guida all'autoprotezione, di Dante Tremante
   Altri Accessori
1 bacchetta magica
1 calderone (in peltro, misura standard 2)
1 set di provette di vetro o cristallo
1 telescopio 
1 bilancia d'ottone
Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo.
 
SI RICORDA AI GENITORE CHE AGLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON E' CONSENTITO L'USO DI MANICI DI SCOPA PERSONALI.
 
Essendo Lei figlia di babbani (non maghi) Le qui di seguito dove trovare tutto l'occorrente .
 
Gli accessori e le attrezzature sopra elencate sono acquistabili a Londra. Dovrà recarsi in un pub chiamato "Paiolo Magico", è invisibile agli occhi babbani quindi i suoi accompagnatori non saranno in grado di vederlo fino a che non ne avranno attraversato la soglia. Per entrare a Diagon Alley, famosa via dei negozi magici, dovrà andare nel retro del negozio, si ritroverà in un piccolo cortile, deve andare al fondo del cortile, contare tre mattoni verticali e due orizzontali partendo dal bidone dei rifiuti, quindi bussare tre volte sul mattone trovato.
Quando sarà arrivata, prima di cominciare gli acquisti dovrà recarsi alla Gringott, la banca dei maghi e mostrare la busta che Le abbiamo allegato ai folletti.
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice
 
Com'era possibile una cosa del genere? Hermione era sbalordita, sembrava davvero tutto così reale. Decise che avrebbe aspettato il ritorno di sua madre per l'ora di pranzo e ne avrebbe discusso con lei, intanto avrebbe fatto qualche ricerca online.
 
Dopo due ore non aveva ancora trovato nulla ne in rete ne nei suoi libri. Magia, bacchette, pozioni e draghi erano solo leggenda secondo tutti i siti che aveva visitato, e la scuola non aveva un sito internet. Era scoraggiata e delusa. Senti la porta di casa aprirsi e richiudersi e una voce familiare che diceva - Hermione sono a casa...ma... che co... Hermione non l'hai aperta la lettera? - Hermione aggrottò la fronte, la lettera era li proprio di fianco a lei, la prese e corse al piano di sotto dove trovò la madre con una lettera in mano. - Si che l'ho aperta mamma, c'è lo qui. Quella dev'essere un'altra...- spiegò Hermione. 
- Beh è identica all'altra, almeno di  fuori...- disse la madre spostandosi in cucina e mettendo l'acqua per la pasta sul fuoco . - In ogni caso cosa diceva? - Hermione si sentì strana, non voleva rispondere si sentiva imbarazzata, ma cominciò lo stesso e spiegò tutto d'un fiato quello che aveva letto. La madre aveva uno sguardo corrucciato, le chiese di poter leggere la lettera e l'elenco dei libri. 
- Molto strano, hai guardato su internet o in qualche libro se si parla di questa scuola? - chiese infine.
- Si ma non c'è nulla, solo leggende....
- Beh se vuoi domani possiamo andare a cercare questo Paiolo Magico.
- Bene... - Hermione ora si sentiva più serena, era ancora un po scettica ma cosa costava andare a vedere?
Tornò in camera sua e si affaccio alla finestra per respirare un po' d'aria, fu in quel momento che notò il gufo. Se ne stava appollaiato su di un lampione. Strano. I gufi erano animali notturni, in teoria non uscivano dai loro nidi prima che fosse buio. 
Solo in seguito si ricordò che la lettera diceva che la conferma doveva essere data via gufo.

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Capitolo 3
*** Diagon Alley ***


Capitolo 2 - Diagon Alley

Il mattino seguente, come la madre aveva assicurato ad Hermione, la famigliola  si recò a Londra e mise in cerca del Paiolo Magico. Vagarono per quasi due ore, alla fine si ritrovarono in una strada sovraffollata; su un lato svettava un'enorme biblioteca, che Hermione si ripromise di visitare al più presto, dall'altra parte un negozio di dischi. 
Fu in quel momento che Hermione intravide l'insegna del pub in un vicolo buio.
- Mamma, papà! Lo vedo è lì! Guardate in quel vicolo - urlò Hermione, i suoi genitori si avvicinarono al vicolo, ma senza vederlo, la bambina aveva dimenticato che nella lettera c'era scritto che i babbani non avrebbe potuto vedere il pub fino a quando non ne fossero entrati, perciò li trascino fino alla porta del pub e dopo un po' di esitazione aprì. Era un posto buio e dismesso, alcune persone vestite in modo buffo sedevano ai tavoli consunti sorseggiando sherry. Al di là del bancone c'era un vecchio barista, completamente calvo, che sembrava una noce di gomma.
La famigliola era sbalordita da una tale magia e restava ferma sulla soglia. Hermione fu la prima a riprendersi. Si avvicinò al bancone con i genitori al seguito, si schiarì la voce per attirare l'attenzione del barista che stava asciugando un bicchiere. 
- Come posso aiutarvi? - chiese lui.
- Ho ricevuto una lettera dalla scuola di Hogwarts e dovremmo recarci a Diagon Alley per fare le compere necessarie. - fece lei sicura.
- Ohhh capisco! Perdonatemi la schiettezza della domanda, ma... siete babbani non è vero?
- Si, a quanto pare... - fu il padre a rispondere questa volta con un sorriso sincero in volto.
- Bene immagino che abbiate ricevuto le informazioni  necessarie via gufo. Il retro e da quella parte - fece lui indicando una porta in fondo al locale e tornando a guardare il bicchiere ormai asciutto.
- Grazie. - disse Hermione facendo strada ai genitori verso la porta indicata. Non si può biasimarli se ci misero più tempo a rendersi conto di quel che stava succedendo. Quando si diventa adulti la mente in qualche modo si chiude, la fantasia sfugge.
Proprio come diceva la lettera si ritrovò in un piccolo cortile con un bidone dell'immondizia vicino ad un muro di mattoni. Vi si avvicino e cominciò a contare i mattoni: tre verticali e due orizzontali. Individuò quello da toccare ma si bloccò.
Suo padre una mano sulle spalle e lei si fece coraggio. Picchiò tre volte sul mattone. All'inizio nulla si mosse. Poi il muro cominciò a vibrare.... si mosse il mattone che aveva toccato...si contorse.... al centro.... si formò un piccolo buco...  si fece sempre più grande... fino a formare un grande arco.
L'arco dava su di strada selciata tutta curve, di cui non si vedeva la fine. La stradina non era molto trafficata anche se era piena di negozi. Evidentemente non era giorno di compere per i maghi.
Diagon Alley! Allora era tutto vero!
Mosse qualche passo e  i suoi genitori fecero altrettanto. Si diede un'occhiata alle spalle e vide il muro richiudersi come si era aperto.
Di certo non poteva essere un scherzo questo!
Il sole splendeva illuminando una pila di calderoni fuori dal negozio più vicino. Un'insegna appesa fuori diceva: Calderoni. Tutte le dimensioni. Rame, ottone, peltro, argento. Autorimestanti. Pieghevoli.
- Beh... ora che siamo qui.... compriamo quello che ti serve, no? Stasera risponderemo alla lettera, anche se non so ancora come.... o cara siamo così fieri di te! - disse la madre di Hermione con le lacrime agli occhi.
- Grazie mamma! Per prima cosa dobbiamo andare alla Gringott, devo mostrare la busta che c'era nella lettera ai... folletti, credo.
- Si ma dov'è questa "Gringott"? - fece il padre.
- Non ne ho idea, potremmo andare avanti e vedere se la troviamo altrimenti chiediamo a qualche passante.
- Ottima idea. Andiamo.
Passeggiarono per Diagon Alley per parecchi minuti, passando davanti a negozi di ogni genere: bacchette, abiti, animali, scope, oggetti bizzarri ecc. Infine giunsero di fronte ad un imponente edificio bianco che svettava sulle piccole botteghe. Ritto in piedi dietro un portale di bronzo brunito, con indosso un'uniforme scarlatta e oro, c'era.... un folletto. Proprio un folletto.
Salirono i gradini di marmo e mentre Hermione si avvicinava notò che il folletto, che fece un grande inchino al loro passaggio, era molto più basso di lei, di quasi di tutta la testa; aveva un colorito scuro e un'aria intelligente, una barba a punta e gli arti decisamente lunghi. Si trovarono di fronte ad un'altra porta questa volta d'argento, su cui erano incise le seguenti parole:
 
Straniero, entra, ma tieni in gran conto
quel che ti aspetta se sarai ingordo
perché chi prende ma non guadagna
pagherà cara la magagna.
Quindi se cerchi nel sotterraneo 
un tesoro che ti è estraneo
ladro avvisato mezzo salvato:
più del tesoro non va cercato.
 
Attraversata la porta altri due folletti si inchinarono e li introdusse in un grande salone marmoreo. Un centinaio di altri folletti seduti su alti scranni dietro un lungo bancone scribacchiavano su grandi libri mastri, pesavano le monete su bilance di bronzo, ed esaminavano pietre preziose con la lente. Le porte erano troppo numerose per poter essere contate e altri folletti erano occupati ad aprirle per far entrare ed uscire le persone.
Si diressero verso il bancone fianco a fianco. Videro un folletto libero da impegni e gli si rivolsero.
- Mi scusi... signore... ho ricevuto la mia lettera da Hogwarts ieri mattina. Mi è stato detto che essendo io babbana avrei dovuto recarmi qui e mostrarvi questa - disse Hermione porgendo la busta chiusa che aveva tenuto nella tasca della giacca fino a quel momento. 
- Uhm un'altra babbana. - fece lui torcendo il naso - Bene fammi vedere la  busta. - l'aprì e la lesse con attenzione, poi tornò a rivolgesi ai tre che erano in attesa.
- Signorina Granger... giusto? Bene manderò un mio collega nella camera predisposta apposta dalla vostra scuola per i prestiti. Non credo vi sia stato spiegato che dovrete risarcire tutto il denaro da voi preso in prestito una volta che avrete completato il corso degli studi e trovato un lavoro...
- Ma noi ne abbiamo di soldi ora - lo interruppe il padre di Hermione porgendogli alcune sterline. Il folletto rise.
- No signore non usiamo questo tipo di ferraglia noi. Appena sarà arrivato il mio collega con i vostri soldi vi spiegherò meglio. Il padre di Hermione rimase con il volto corrucciato per un po'.
Dopo quasi 15 minuti un folletto arrivò portandosi dietro un sacchetto pieno di monete, era grande abbastanza da stare nel palmo della mano di Hermione e lei si chiese se quei soldi sarebbero bastati. 
- Allora quelli d'oro sono galeoni - cominciò il primo folletto - diciassette falci d'argento fanno un galeone e ventinove zellini fanno un falci
Hermione recuperò i soldi e dopo aver salutato educatamente si diresse all'uscita.
Si ritrovarono a Diagon Alley, la via era più affollata di prima.
- Si è fatto tardi potremmo tornare la prossima settimana - Disse la madre di Hermione. Dopo qualche protesta della bambina tornarono al muro e da lì alle affollate vie londinesi.
Una volta a casa trovarono un gufo appollaiato sulla grondaia, perciò si affrettarono ad entrare in casa e a scrivere una lettera di conferma per l'iscrizione; quando portarono la lettera al gufo quello l'afferrò dalle mani della donna e volò verso il tramonto.
Hermione passò la serata a documentarsi sulle leggende e i miti popolari sulla magia e il mondo magico. E si addormentò felice. Avrebbe ricominciato daccapo, nessuno l'avrebbe presa in giro. Hogwarts era una scuola seria, ne era sicura.


My Corner
Allora ecco il nuovo capitolo finalmente! spero davvero che vi piacce, e boh  fatemi sapere :D

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Capitolo 4
*** Magico Shopping ***


Capitolo 3

La settimana seguente tornarono a Diagon Alley per fare le dovute compere.
Hermione teneva il sacchetto con le monete in una mano mentre si aggiravano tra i negozi; le aveva contate il giorno prima, erano circa 200 galeoni! 
Aveva con se anche la lettera con l'elenco del materiale e una penna per cancellare mano a mano quello che aveva già preso.
Per prima cosa si occuparono della divisa; si recarono in un negozio chiamato: Madama McClan: abiti per tutte le occasioni, che avevano notato la settimana precedente mentre tornavano a casa. Hermione era un po' nervosa, non sapeva che tipo di abiti si sarebbe trovata di fronte,  anche perché, tutti i maghi che aveva visto fino ad ora erano vestiti in modo stravagante: con cappelli a punta e lunghe tuniche dai colori smunti. Decisamente niente a che vedere con i jeans e le magliette di loro babbani.
Entrò titubante nel negozio. Le si avvicinò una strega tarchiata, sorridente e tutta vestita di malva. - Hogwarts, cara? - le chiese - Ho qui tutto l'occorrente, seguimi tesoro - continuò dopo che la bambina ebbe annuito timidamente - anche voi signori, prego - rivolta ai genitori. La seguirono nel retro.
Il negozio, notò Hermione, era pieno di stoffe colorate, ma soprattutto di colori scuri. Il retro era stranamente luminoso anche se non c'erano molte finestre. Madama McClain fece salire Hermione su di uno sgabello, le infilò una lunga veste dalla testa e cominciò ad appuntare degli spilli qua e là.
- Siete babbani, signori? - cominciò la donna.
- Oh si, siamo così fieri della nostra bambina! - rispose concitata la madre di Hermione.
- Fate bene! Hogwarts è una delle scuole di magia più prestigiose del mondo magico. E con il preside che c'è ora è sicuramente il posto più sicuro al modo! 
- Vi riferite ad Albus Silente? Era menzionato nella lettera di ammissione. E' un mago potente?
- Oh si! Può dirlo forte signora! Forse il più potente mai esistito... dopo voi-sapete-chi...
- Chi, scusi? 
- Un mago oscuro, molto oscuro... Ma non parliamo di cose brutte ora, se volete saperne di più vi consiglio di andare al Ghirigoro, oltre ai libri di testo necessari, troverete anche interessanti letture sulla storia del mondo magico.
- La ringraziamo molto per il consiglio signora, se qui ne avete ancora per molto magari faccio un salto io al Ghirigoro che ne dite? - fece il padre di Hermione.
- Si credo sia meglio, così faremo prima. - concordò sua moglie.
- Bene non è lontano: sulla destra, dopo il negozio di articoli per il quiddich - spiegò la strega. 
- Bene, ci vediamo lì quando avete finito così finiamo le compere.
Dopo aver preso un po' di galeoni dal borsello di Hermione l'uomo salutò e si diresse fuori dal negozio. 
Dopo circa mezz'ora Madama McClan concluse il suo lavoro e Hermione e sua madre furono libere di andare; sarebbero dovute tornare due ore dopo a ritirare i tre completi da lavoro, il cappello e gli altri pezzi che Madama McClan avrebbe preparato nel frattempo. 
Hermione non vedeva l'ora di comprare la bacchetta e soprattutto di visitare il Ghirigoro, chissà quanti libri ci avrebbe trovato!
Si diressero verso il Ghirigoro. Molti tra maghi e streghe affollavano l'entrata e in mezzo alla folla spiccava il padre di Hermione, facilmente riconoscibile per gli abiti babbani. Tentava inutilmente di muoversi in mezzo a quella calca; quando vide la moglie e la figlia rinunciò ad entrare e tornò da loro ansante.
- Credo sia meglio tornare più tardi - disse sorridente e con i capelli castani arruffati per la lotta. - Intanto potremmo andare a prendere il calderone e gli accessori per pozioni, il negozio è proprio qui di fronte.
Non ci pensarono due volte e si diressero dove il padre di Hermione aveva detto. Comprarono un calderone, un telescopio, una bilancia e un set di provette (in vetro perché costavano meno di quelle di cristallo); poi si recarono in farmacia dove, con i consigli del commesso, comprarono il minimo indispensabile per le pozioni; in quel negozio c'erano cose davvero ripugnanti! Come ad esempio lumache cornute, milze di pipistrello, pupille di anguilla o mosche di crisopa; ma non solo, anche cose normali come radici di valeriana, miele, menta o rametti di lavanda.
- Che schifo! - esclamò Hermione dopo aver visto un baratto pieno di una sostanza viscida e melmosa, la cosa davvero disgustosa era che la sostanza sembra viva! Spesero circa 50 galeoni.
Intanto il Ghirigoro si era un po' sfollato e riuscirono ad entrare senza urtare nessuno.
Hermione rimase affascinata da quel posto, gli scaffali erano stipati fino al soffitto di libri grossi come lastroni di pietra e rilegati in pelle, libri delle dimensioni di un francobollo, foderati in seta, libri pieni di simboli strani e alcuni con pagine le bianche. Madama McClan aveva detto la verità: oltre ai libri scolastici c'erano letture di ogni tipo: dai più stravaganti libri di cucina ai più complicati volumi scritti in rune o in lingue sconosciute. Si perse tra gli scaffali, immersa tra l e pagine della storia e dei manuali del mondo magico; avrebbe voluto comprarsi l'intero negozio. Intanto i suoi genitori erano al bancone e parlavano con il negoziante per farsi portare i libri necessari.
Oltre ai libri richiesti nella lista Hermione convinse i genitori a comprare alcune letture come Storia di Hogwarts o altri volumi di storia.
Uscirono e si diressero verso il negozio di animali. Il locale era buio e pieno di animali che raspavano e frullavano  in aria, con occhi luccicanti come gemme preziose. C'erano gatti, gufi, civette e rospi di ogni razza.
- Ohh! Mamma voglio quel gatto lì! Per favore posso avere lui? - urlò  Hermione indicando un gatto dal pelo lungo e rossiccio. Dovettero discutere alcuni minuti tra di loro prima di decidere, i genitori ritenevano infatti che fosse più utile un gufo, consegnava la posta e gli avrebbe permesso di restare in costante contatto (era estremamente probabile che non esistessero telefoni ad Hogwarts). Decisero di non prendere il gatto promettendo ad Hermione che glielo avrebbero fatto avere presto, ma che per il momento dovevano risparmiare.
Si recarono da Madama McClan per ritirare i nuovi indumenti di Hermione e continuarono il loro magico shopping.
Tornarono per strada con un gufo dal piumaggio marrone scuro in una grossa gabbia; la bambina sorrideva come non mai. Mancava solo la bacchetta; si diressero quindi verso l'unico negozio di bacchette che avevano notato. Il negozio era angusto e sporco, un'insegna a lettere d'oro scortecciate sopra la porta diceva: Olivander : Fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 328 a.C.
Nella vetrina polverosa, su un cuscino color porpora stinto, era esposta una sola bacchetta.
Un lieve scampanellio proveniente dagli affratti non meglio identificati del negozio accolse il loro ingresso. Era un luogo molto piccolo, vuoto, tranne che per una sedia dalle zampe esili. Migliaia di scatoline lunghe e strette erano impilate in bell'ordine fino al soffitto. C'era un'aria strana in quel posto... aria di... magia! 
Un'uomo anziano, con gli occhi grandi e scoloriti, stava nella penombra, dietro ad una piccola scrivania.
- Salve, signorina Granger, dico bene? - disse il signor Olivander con voce sommessa.
- Ehm, si signore. - sussurrò timidamente Hermione - Sono qui per acquistare una bacchetta.
- Si, credo di avere quello che fa per lei, ne sono quasi certo. - Cominciò l'uomo avvicinandosi alla bambina. Prese un lungo metro a nastro con le tacche d'argento. - Qual è il braccio con cui usi la bacchetta?
- La destra, signore.
- Bene, alzi il braccio. Così - Misurò il braccio di Hermione dalla spalla alla punta delle dita, poi dal polso al gomito, dalla spalla a terra, dal ginocchio all'ascella e poi prese anche la circonferenza della testa. Intanto parlava  e raccontava - Ogni bacchetta costruita da Olivander ha il nucleo fatto di una potente sostanza magica. Usiamo peli di unicorno, penne della coda della fenice e corde del cuore di draghi. Non esistono due bacchette costruite da Olivander che siano uguali, così come non esistono due unicorni, due draghi o due fenice siano del tutto identici. E naturalmente non si ottengono mai risultati altrettanto buoni con la bacchetta di un'altro mago. - Hermione ascoltava affascinata dalle nuove informazioni acquisite e non si accorse del metro che aveva cominciato a fare tutto da solo nelle sue misurazioni; i genitori della streghetta guardavano la scena allibiti mentre Olivander si muoveva tra gli scaffali in cerca della scatola giusta. 
Dopo qualche minuto di ricerca prese una scatolina da uno scaffale molto alto e tornò al bancone.
- Ecco, legno di vite con il nucleo di corda di cuore di drago, 11 pollici, flessibile, dovrebbe andare, la prenda e la agiti in aria.
Hermione si avvicinò al bancone e prese in mano la bacchetta. Sentì uno strano calore ed un formicolio alle dita della mano, poi mosse il braccio con decisione e dalla punta della bacchetta usci una cascata di scintille gialle.
- Come le avevo detto signorina... In ogni caso ricordi sempre che è la bacchetta a scegliere il mago. Sempre. 
Pagarono, ringraziarono e tornarono a casa carichi di nuovi acquisti; fingendo di non vedere gli sguardi straniti dei passanti babbani che li squadravano a causa di tutti quei pacchetti bizzarri e dell'animale. 
Hermione era al settimo cielo, ormai mancavano poche settimane alla partenza e tutto era pronto!


My Corner 
Ecco a voi! Tra poco si parte per Hogwarts finalmente! spero vi piaccia. Mi aspetto taaaaante recensioni :3

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