Capitolo 3- CONCERTO! Yokohama!
Aprì la porta e ciò che il demone vide lo lasciò di stucco.
Cosa ci faceva Rin a casa sua?
-Che ci fai tu qui?- chiede uno Sesshomaru glaciale.
Inutile dire che la nostra star si è presa un colpo.
-Oh, salve professor Taisho. Sono qui perché la signora Izayoi mi ha invitata. Non sapevo che lei abitasse qui!-
-Mpf.. Cosa stai cercando?-
-Sto cercando alcuni libri riguardanti l’epoca Sengoku-
Sesshomaru si avvicina a lei e le prende il libro dalle mani.
-Non mi dia del lei.- le sussurra il demone ormai vicino (troppo) vicino.
-Ehm.. ok. Ma neanche tu!-
Sesshomaru lancia uno sguardo agli scaffali, e trovato il libro che stava cercando, lo prese e lo porse alla ragazza.
-In questo libro ci sono informazioni che non sono riportate sul libro che stavi leggendo prima. E’ molto più approfondito.-
-Grazie.- Rin fa uno dei suoi sorrisi più belli.
-Tsk.- e il demone se ne va.
“Come fa quella ragazza a sorridere per tutto! Mi chiedo se sappia cosa significa soffrire” pensò il demone. Ma non sapeva che Rin aveva sofferto molto, nella sua permanenza a Boston.
-Non capirò mai la sua freddezza. Forse anche lui ha sofferto come me.- si disse la ragazza.
Dopo un’ora di abbondante lettura, il telefono di Rin squillò.
-Pronto?-
“Pronto, Rin. Sono Bankotsu, il tuo agente. Il capo vuole parlarti riguardo ai CD da incidere. Devi essere qui entro le sette, intesi? Ah con te deve esserci anche Jakotsu, ciao”
-Ok, ciao- e chiuse la telefonata.
Cavolo! Un altro CD da incidere, si era stufata.
-Dannazione! Ogni giorno c’è qualcosa da fare.-
Rin se ne andò ringraziando Izayoi della sua gentilezza. Ignara del fatto che un demone la stava seguendo.
A metà strada venne fermata da un gruppetto di ragazzacci, che iniziarono a farle le domande più idiote.
-Sei sola bocconcino?-
-Vuoi che ti accompagniamo?-
-No grazie. Posso andarci da sola.- rispose Rin freddamente, fece per andarsene, ma venne spinda da uno dei ragazzi. E cadde a terra.
-Dove vorresti andare?-
Il ragazzo fece per tirare uno schiaffo a Rin, ma venne bloccato da una mano artigliata.
-Chi sei tu?-
-Nessuno.- e detto questo il demone fece fuori la maggior parte dei ragazzi.
-Se non volete fare la sua stessa fine, vi conviene andarvene- minacciò Sesshomaru.
-Sesshomaru-sama!- esclamò Rin felice che l’abbia salvata.
-Stai bene?- chiede lui facendo finta di non esserne interessato, ma dentro di se era...preoccupato?
La ragazza sorrise, e abbracciò il demone.
Il demone non reagisce, ma si gode il momento.
-Grazie mille! Ti sono grata!- Continua a dire Rin.
-Non ce n’è bisogno.- risponde freddamente Sesshomaru.
Il telefono di Rin squilla.
-Si?-
“RIN! DOVE DIAVOLO SEI FINITA?! TI STIAMO ASPETTANDO DA UN’ORA!”
-Scusa, ho avuto un contrattempo!-
“SCUSA UN CORNO! TI RENDI CONTO DI CHE ORE SONO?”
-No. Che ore sono?-
“SONO LE SETTE E MEZZA CAZZO!”
-Calmo Jako, respira ed espira, adesso arrivo-
“CERCA DI SBRIGARTI!” e detto questo Jakotsu chiude la telefonata.
-Chi era quel pazzo?- chiede Sesshomaru
-Un amico.. devo andare, ciao e grazie ancora!- Rin senza pensarci due volte, scoccò un bacio sulla guancia del demone.
“Tsk! Donne!”
Rin con il fiatone arrivò, finalmente, allo studio, e lì incontrò Kohaku.
-Ce l’hai fatta! Ora vieni il capo ti vuole parlare.-
Arrivati davanti l’ufficio del capo, Rin fece la sua entrata.
-Rin! Vieni siediti!-
-Mi deve dire qualcosa riguardo i CD?-
-Si, anche quello. Allora, per i CD non ne dovrai incidere nemmeno uno. Per questo mese. Dato che per te è come se fosse una specie di vacanza. Per quanto riguarda i concerti..- il capo prese fiato.- Ne dovrai fare un po' di più. Ora ti spiego. Il Giappone, non si sa come, hanno scoperto la tua vacanza qui, ma per nostra fortuna nessuno sa della tua doppia identità. Quindi puoi fare tutto ciò che vuoi senza essere scoperta.-
-Ma dove devo fare questi concerti in più?-
-Ecco, la maggior parte delle scuole Giapponesi vogliono un tuo concerto. E sono disposti a pagare parecchio.-
-Si, ho capito, ma non ho mai fatto concerti all’interno di scuole! Insomma non facciamo concerti a domicilio!-
-Lo so Rin! Ma sono disposti a pagare un patrimonio! Sono un sacco di soldi!-
-Ho capito, Bankotsu, ma non puoi pretendere che lavori più di tanto! Lo hai detto tu no? Questa è come se fosse una vacanza! Per me!- sbottò Rin battendo un pugno sulla scrivania.
-Rin non ti scaldare! Lo so che per te vuol dire doppia fatica! Ma cerca di capire! Per ora non insisto, ma pensaci, ok?-
La ragazza sospirò- e va bene. Ciao Bankotsu!-lo salutò Rin e se ne andò
-Honey! Io rimango qui con Bankotsu, fai attenzione ok?- la avvertì Jako.
-Ok, a dopo!-
-A dopo Miele!-
“Non lo sopporto quando mi chiama Miele! Preferisco mille volte il mio nome in Inglese!”
Tornata a casa, il suo morale era a terra. Possibile che la facevano lavorare il doppio pure in vacanza?
-Rin!!- Sota le saltò in braccio con un sorriso a mille.
-Sota! Hai fatto il bravo?-
-Sorellona! E’ vero che insegnerai in nella scuola di Kagome?-
-Si, perché?-
-Questo vuol dire che rimarrai qui in Giappone!- esclama un Sota felicissimo.
-No, rimarrò qui solo un mese, mi dispiace!-
Sota scoppiò a piangere- Perché non rimani con noi?-
-Mi spiace Sota, ma io lì ho un lavoro. Ho amici, ho una villa, io lo ho tutto!-
-Ma qui hai la tua famiglia!-
-Mi dispiace Sota, ma io lavoro per mandarvi più soldi possibili! Faccio tutto questo per voi!-
-Adesso smettila di piangere! Lo sai che non vi lascerò mai, da oggi in poi, verrò a stare ogni anno almeno un mese da voi ok?-
-O-ok.- Sota smise di piangere- Ti voglio bene!-
-Anch’io- e gli diede un bacio sulla guancia.
-Adesso andiamo, che ho una fame da lupi!-
Mangiarono e parlarono di come andava la vita a Boston, in America.
Dopo aver mangiato Rin tornò in camera sua.
Ballava e cantava davanti allo specchio.
I giorni passavano in fretta, la routin alla scuola era la stessa.
Rin andava a scuola e insegnava, e Sesshomaru ne rimaneva abbagliato.
La ragazza inoltre faceva sempre qualche incidente, come ad esempio, inciampare, cadere all’indietro, riempirsi di gesso ecc...
E il povero demone doveva tirarla fuori dai guai.
Un giorno(come tanti T.T) Rin stava andando nella classe accanto a chiedere un po' di gesso dato che lo aveva finito.
E, ironia della sorte, Sesshomaru era lì, seduto alla cattedra a spiegare storia antica.
Rin bussò alla porta.
-Avanti-
Sesshomar, che di solito non si girava mai a vedere chi era, girò di scatto la testa, sentendo nell’aria il profumo di Rin.
-Buongiorno signor Taisho-
-Buongiorno signorina Higurashi, desidera?-
-Ecco.. ho finito il gesso, e..- non finì che il demone già le aveva dato una scatolina piena di gessetti bianchi.
-La..la ringrazio.- Rin era arrossita per il tocco avuto con il demone.
-Ha la febbre?- le chiede Sesshomaru notando il suo rossore, anche se aveva intuito che non era per la febbre.
-N..no sto-sto bene!- si affrettò a dire lei.
-Non credo, sicura che non ti devo portare da un dottore?- ormai Sesshomaru aveva eliminato la foma di cortesia, e le stava dando del tu.
Tutti gli alunni si stupirono della confidenza che dava il professor Taisho a una nuova arrivata.
-No, non ne ho bi-bisogno!-
-Stai continuando a balbettare-
-No-non è-è ver-vero!-
Il demone si stava avvicinando pericolosamente a Rin, che per poco non sviene per la troppa vicinanza, ma anche per la febbre che aveva.
-Che stai fa-facendo?- il ragazzo aveva posato la sua mano sulla fronte della ragazza.
-Tu scotti!- Sesshomaru anche se voleva apparire indifferente, nella sua voce si percepì la preoccupazione.
-Ragazzi, io vado e torno, il primo che fiata verrà sospeso!- detto uscì dalla classe con la mano di Rin stretta tra le sue.
-Sesshoma..- non finì la frase che svenne, ma venne sorretta da Sesshomaru.
Appena si svegliò, Rin notò di non essere più a scuola, ma a casa sua, nella sua stanza.
“Sesshomaru” pensò dolcemente Rin.
Si girò verso il comò, e notò l’ora.
-CAZZO SONO LE SETTE! RISCHIO DI ARRIVARE IN RITARDO!!-la ragazza si mise una mano tra i capelli.
Si preparò in fretta e furia.
Finalmente riuscì ad uscire di casa, ma prima guardò chi c’era in cucina.
C’era quel bastardo di Jakotsu.
-JAKO!! DOBBIAMO ANDARE!- grida Rin nelle sue orecchie.
-Hey le mie orecchie sono delicate!-
-Se come no!-
Arrivarono, ad Yokohama alle sette e quaranta.
Rin entrò di corsa nel suo camerino, seguita da Jakotsu.
-Hai dato i biglietti VIP a Kagome?-
-Si. Più quelli per il concerto.-
-Ok, ma ora dammi i vestiti-
Jakotsu le passò un vestito, molto semplice, ma appariscente.
Le scarpe avevano il tacco, ed anche esse, come le decorazioni, erano nere.
E in testa la sua fidata parrucca bionda, liscia come la seta.
-Buona fortuna!-
-Grazie Jako!-
Appena la ragazza salì una marea di applausi si alzarono.
Rin scrutò attentamente il pubblico, e finalmente notò sua sorella che gridava come una pazza.
-Bene! E ora accogliamo con un caloroso applauso per YUI TAKASHI!-
Tutti iniziarono ad applaudire più forte che potevano.
-Bene, la prima canzone della serata sarà Masquerade!
La musica partì e la voce di Yui (alias Rin) cominciò a riecheggiare al microfono.
Hip shaker, dream maker
Heart breaker, earth quaker
I can be anything that you want me to
Coin spender, mind bender
Jet setter, go getter
Changing my getup for anything you choose
I won't mind trying on someone else
I won't mind seeing just how it felt
I might like changing my disguise
To make you happy
Here's my formal invitation
You and me go masquerading
Lose ourselves in this charade and
Is this love we're imitating
Do we want what we've got?
If not I say so what
Here's my formal invitation
La, la, la, la you can be my
School teacher, mind reader
Dream weaver, just be the
One I can count on to play it up with me
Hot waiter, cool skater
Trail blazer, pose major
Naughty and nice
What I know you want to be
You wanna try on someone else
You might like seeing how it felt
Do you mind changing your disguise
If it makes me happy
Here's my formal invitation
You and me go masquerading
Lose ourselves in this charade and
Is this love we're imitating?
Do we want what we've got?
If not I say so what
Here's my formal invitation
Let's go, let's go masquerading
We'll make it fun
When it's over and done
I still want you to see the real me
No more disguises
Let true love decide
If we should be together
Here's my formal invitation
You and me go masquerading
Lose ourselves in this charade and
Is this love we're imitating?
Do we want what we've got?
If not I say so what
Here's my formal invitation
Let's go, let's go masquerading
La, la, la, la, la, la, la, la
La, la, la, la, la, la, la, la
La seconda canzone era How do you love someone.
E Rin ricominciò a ballare e a cantare.
Momma never told me how to love
Daddy never told me how to feel
Momma never told me how to touch
Daddy never showed me how to heal
Momma never set a good example
Daddy never held momma's hand
Momma found everything hard to handle
Daddy never stood up like a man
I've walked alone, broken
Emotionally frozen
Getting it on
Getting it wrong
How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone
I was always the chosen child
The biggest scandal I became
They told me I'd never survive
But survival's my middle name
I've walked alone, hoping
Just barely coping
Getting it on
Getting it wrong
How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone
It's hard to talk
To see what's deep inside
It's hard to tell the truth
When you've always lied
How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love someone
And make it last
How do you love someone (love someone)
Without tripping on the past
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone, someone
Rin smise di cantare, e scese dal palco ringraziando i suoi fans.
Ritorna al suo camerino dove all’interno vede sua sorella, vorrebbe abbracciarla e chiederle com’è andato il concerto, ma non può dato che ci sono i suoi amici.
-Salve!- tutti i presenti sussultarono, escluso il demone Sesshomaru (eh si! C’è pure lui! Kagome ha insistito!)
-YUI!! IO TI ADORO!!- si mette a gridare una ragazza con una coda da cavallo.
-Ehm.. grazie, sono contenta di avere una fan carina come te- le sorride, quella che dovrebbe essere Yui Takashi.
Sango arrosisce.
-Piacere io sono Sango Yakamura. Piacere-
-Io sono Miroku Hamura-
-Io Inuyasha Taisho, e quello è mio fratello, Sesshomaur.-
-Io invece sono Kagome Higurashi.-
-Il piacere è tutto mio.- sorride Yui per poi continuare- Volete fare una visitina al back stages?-
-Si!-
-Bene, seguitemi!-
Dopo avergli fatto visitare tutto ciò che succede dietro le quinte, li fece accomodare in una piccola sala.
-Questa è la sala del tè. Clara!-
-Si, signorina Takashi?-
-Porta per favore del tè alle rose, e una torta. Grazie!-
-Si figuri!-
Appena la cameriera se ne andò Sango iniziò a fare domande alla cantante.
-Com’è essere una cantante?-
-E’ bello, ma anche stressante! Diventa faticoso stare dietro ai programmi della propria casa discografica.--
-Ma per fare i tournè hai bisogno di soldi o e gratis?-
-In realtà devi avere il massimo dei voti in tutte le materie, e devi anche possedere una borsa di studio.-
-Ma quante vacanze ti concedono?-
-Dipende dalla casa discografica. Per esempio io posso permettermi un mese di riposo.
Invece, come Lady Gaga, si può avere più di un mese, essendo molto famosa.-
-E se tu durante un concerto avessi un infortunio?-
-O verrei sostituita da un’altra cantante o annullerebbero il concerto.-
-Hai mai avuto una vita sentimentale?-
-No. Quando sei una cantante devi rinunciare a molte cose.-
-Tu a cosa hai rinunciato?-
-Ho rinunciato a molte cose, come avere una vita normale, avere un ragazzo che mi ami per ciò che sono in realtà, e anche nell’avere una famiglia.-
-Come mai anche la famiglia?-
-Vedi. Quando hai deciso di diventare cantante o anche un attore, devi essere cosciente che avrai poco tempo per la famiglia, per lo studio, per le uscite con gli amici. Insomma essere una cantante, attrice, modella eccetera porterà sia vantaggi, ma sopratutto svantaggi.-
Dopo ciò tutti stettero zitti fino a quando la cameriera posò sul tavolo di vetro, il tè e i biscotti.
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