Doppia identità

di SHineRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno al Giappone ***
Capitolo 2: *** Lavoro part-time ***
Capitolo 3: *** Concerto! Yokohama! ***
Capitolo 4: *** Ranma, l'amico perfetto. ***
Capitolo 5: *** Concerto a Nerima! ***



Capitolo 1
*** Ritorno al Giappone ***


RITORNO AL GIAPPONE!

Una ragazza stava salendo su un palcoscenico a New York per un concerto.
Arrivata al centro della scena le luci evidenziarono solo lei, e una marea di applausi e fischi si alzavano.
Era vestita con un abito da sera blu elettrico, che fasciava perfettamente il seno, e a partire da quest’ultimo in giù andava allargandosi, arrivando fino un po' più su al ginocchio.(A Line One Shoulder Short Tulle Blue Cocktail Dress E12062 for $113.00)
La musica partì, e la ragazza cominciò a cantare.
I suoi capelli ondeggiavano nell’aria e nessuno era intenzionato a smettere di lanciare grida.
La sua voce riecheggiava al microfono, le seguenti parole.


I feel oh, so glamorous
Lookin' super fabulous
Sometimes I'm insecure
Something I can't ignore
All the flashy cameras
Try my best to handle it
I'm just the girl next door
I can hear the rumors take off...

All the girls in the club got their eyes on me
I can tell by the look that they want to be
Be hot, hot, hot like that
But it's not, not, not like that
All the girls in the club got their eyes on me
They put me down because of jealousy
But I'm not, not I'm not that girl
And it's not, not, no, it's not my world

So many girls be checkin' my style
Checkin' my style, checkin' my style
So many girls be checkin' my style
But I don't even care, no
I move in mysterious ways, ways that got them curious
They're looking at what I'm wearing
Standing on the sidelines staring
Taking every chance I get
To find who I'm going with
I just wish they'd see, what I'm like in real life


So many girls be checkin' my style
Checkin' my style, checkin' my style
So many girls be checkin' my sytle
But I don't even care, no
What's good I'm weak no longer
In life it's making me stronger
What I like I'm a get that
Like a quick cat, no i won't quit that, you heard me
You'll find that I'm just like you
And I do the same things you do
The type of chick that hits spots, in my flip-flops
Listening to Hip-Hop, you feel me


So many girls be checkin' my style
Checkin' my style, checkin' my style
So many girls be checkin' my style
But I don't even care, no


Finita la canzone, tutti gli spettatori applaudivano, gridando il nome della loro cantante preferita.
Finito il concerto, la ragazza si dirige verso il suo camerino.
-Finalmente anche questo giorno è finito!- esclama togliendosi la parrucca.
-Honey! Sei stata bravissima, complimenti!- esclama il suo amico aiutandola a pettinare i capelli.
-I tuoi capelli sono morbidissimo honey!-
-Grazie.- dice lei semplicemente.
-Cos’hai?- chiede l’amico notando l’espressione infelice della ragazza.
-Nulla.-
-Non è vero. Puoi mentire gli altri, ma non me!-
La ragazza sospira, capendo che l’amico non le avrebbe dato pace.
-Mi manca la mia famiglia, ormai sono anni che non li vedo.-
-Ma vi tenete in contatto no?-
-Si, ma non li ho mai visti da anni.-
-Dimmi, tua sorella come se la passa lì in Giappone?-
-Bene. Da quanto ho capito, ha un fidanzato, un mezzo demone. La mamma e il papà non fanno altro che comportarsi da smielati ogni santo minuto. E il mio fratellino non fa che combinare guai. Ma a quanto pare ha una fidanzata.-
-Ma davvero?-
-Si!- esclama la ragazza felice. Ma si rabbuia subito.
-Io non ho una vita come loro.-
-Cosa intendi dire?-
-Loro si divertono ogni minuto che passa. Io non posso, perché devo sempre fare concerti, incidere cd, e come se non bastasse devo pure fare le coreografie. Insomma non ho un ragazzo, anche se non ne ho bisogno, e la mia personalità non è stabile!-
-Ricorda che tu hai scelto questa vita, nessuno ti ha obbligato!-
-Lo so.-
-E allora perché l’hai scelta?-
-Non volevo che la mia famiglia vivesse per strada. L’ho fatto per loro.-
-Hmm... vuoi rivederli?-
-Si, ma non posso!- risponde la ragazza afflitta.
-Penso proprio che tu stia sbagliando!- sorride furbo l’amico.
-Jakotsu che intenzioni hai?-
-Vedrai, Rin, vedrai.- detto questo Jakotsu esce dal camerino di Rin, e si avvia verso l’ufficio del loro capo discografico.


Dopo un’ora, Rin si era cambiata, con un vestito blu,con i bordi neri.
Una cintura argentata in vita, e una collana. Le scarpe con tacco color argento.
E i capelli lisci, che le arrivano fin sotto il seno.
-Dove sei andato?- chiese Rin appena entrò Jakotsu.
-Sono andato dal nostro capo, e ti ho fissato dei concerti in Giappone.-
-DAVVERO?!- la ragazza lo guardava incredula. Ha fatto questo per lei?
-Jako ti voglio bene!- disse saltandogli al collo, e stampandogli un bacio sulla guancia.
-Anch’io, ora vai a prepararti le valigie tra tre giorni si parte..-

 

Dall’altra parte del mondo una ragazza aveva appena finito di vedere il concerto di sua sorella.
-Certo che sul palco si sente a suo agio!- esclama la madre della ragazza.
-Chissà come starà!- si chiede la sorella mettendosi una mano sulla guancia.
-Mamma, credi che la sorellona ritorni da noi?- chiese un piccolo ragazzino accanto a lei.
-Un giorno verrà, e starà con noi, non devi preoccuparti Sota!-la tranquillizzò la ragazza.
-Kagome, e se non dovesse venire? Dopo tutto sono anni che non vuole venire!-
-Già e poi si è pure tinta i capelli! Le stava meglio il castano, non il biondo!- disse il fratello, assecondando la madre.
-Ah... Rin non si è tinta i capelli, quella è solo una parrucca!-
-Ah.-

 

I tre giorni passarono in fretta, e Rin non vedeva l’ora di abbracciare la sua famiglia.
Non aveva avvisato nessuno del suo arrivo, voleva fare a tutti una sorpresa.
Ma non poteva sapere che il destino le aveva riservato un sorpresa ancor più bella.
Salirono sull’aereo, e si rilassarono, leggendo un libro, giocando a carte, darsi i nomignoli più stupidi.
Dopo undici ore di viaggio arrivarono finalmente a destinazione.
Ma prima di andare dalla sua adorata famiglia, fece un salto in dei negozi.
Per Kagome comprò un mucchio di vestiti e scarpe.
Per Sota comprò un telefono, l’IPhon 5, e pallone da calcio.
Per la madre comprò semplicemente di profumi, e per il padre delle magliette.
Finiti gli acquisti si avviò verso casa Higurashi.
Fortunatamente con lei aveva le chiavi di casa, eh si! Anche dopo cinque anni teneva le chiavi della propria casa.
-Accidenti a te! Hai comprato tutto il negozio! Ti manca solo la ferrari!- si lamentò Jakotsu.
Tutti nella casa si presero un colpo, chi poteva esser entrato?
-Zitto e non ti lamentare!- tutti stettero immobili, Inuyasha e Inu no Taisho erano pronti a combattere.
Rin si avviò verso la cucina.
-Hey! Perché quella faccia? Non sono mica un rapinatore di case!- sorrise Rin alla sua famiglia.
Inuyasha e il padre guardavano la scena confusi, sull’identità della ragazza.
-RIN!!- gridarono i quattro contemporaneamente soffocando la povera arrivata in un caloroso abbraccio.


Dopo che la ragazza si sistemò meglio po tè finalmente respirare.
-Sapete, in questi anni siete diventati più.. si ecco più.. soffocanti!-
-Rin, come mai qui in Giappone?!- le chiese Kagome cercando di staccare Sota da Rin.
-Dai Kagome lascialo! Comunque sono qui in Giappone per stare un po' con voi!- disse la ragazza sorridendo e coccolando il fratello.
-Ma se non mi volete me ne ritorno a Boston, non c’è problema!- continuò Rin.
-NO! Devi restare con noi, sono anni che non ti vediamo! Caspita sei cresciuta e anche bene!-
-Grazie- dice Rin arrossendo.
-Non dille che ha un fisico da urlo, altrimenti vi ritrovate all’ospedale con i connotati ritoccati.- dice Jakotsu, che fino a mo’ se n’era stato zitto zitto.
-JAKOTSU!- lo rimprovera Rin.
-Lui chi è?- chiese Kagome curiosa.
-Lui è Jakotsu, un mio amico conosciuto al liceo!-
-Piacere di conoscerti Jakotsu, io sono Kagome!-
-Lo so, tua sorella mi ha parlato di te e del tuo fidanzato Inuyasha!- il ragazzo aggiunse una nota maliziosa sul nome di Inuyasha.
-Davvero?- chiese Kagome incredula. Non si aspettava che la sorella parlasse di lei a un ragazzo.
-Si! Ma il tuo fidanzato dov’è?- chiese dopo com più malizia, che tutti notarono.
-E no amico mio, non ci pensare neanche per scherzo! O giuro che ti spedisco dritto in ospedale!- lo minaccia Rin, capendo le intenzioni dell’amico.
-Uffa... - sbuffa Jakotsu infastidito.
-Comunque potete chiamarlo semplicemente Jako, a lui non da fastidio.-
-E chi te lo ha detto che non mi infastidisce il diminutivo del mio nome?-
-Ma Jako! Non fare l’innocentino! Ti facevi chiamare così da Bankotsu!-
-Bankotsu è un’altra storia! Tu sei tutt’altro che Bankotsu!-
-Ti stai rendendo conto che stai ripetendo il nome di tuo fratello trenta mila volte?-
-E tu ti stai rendendo conto che stiamo litigando davanti alla tua famiglia?-
-Ti stai rendendo conto che io non sto litigando con te, ma sto facendo una discussione?-
-Ti rendo conto che..che...- Jakotsu non sapeva che dire. Aveva esaurito le domande-risposta!
-Vedi.. alla fine vinco sempre io!-
-Non stai dimenticando qualcosa?- le chiede l’amico.
-Cosa?-
Jakotsu neanche risponde, ma indica delle buste colorate.
-JAKO!! Hai ragione!- Rin si avvia verso i piedi delle scale, dove c’è la sua valigia e tutto.
Prende le buste colorate e le prende, dandone una alla madre, due al padre, una a Sota, e tre a Kagome.
-Rin grazie!- dissero in coro la famiglia.

 

Dopo cena, Rin conobbe anche Inuyasha e suo padre.
Rin e il signor Taisho avevano stretto una grande amicizia.
-Rin cosa vuoi fare qui in Giappone?- le chiede Inu no Taisho.
-Beh, vorrei scoprire alcune cose riguardanti l’epoca Sengoku, dato che mia sorella ha detto che è molto affascinante.- rispose Rin con gentilezza.
-Potresti venire a casa mia, ho una piccola libreria che hanno informazioni su quell’epoca, potresti venire anche tu Kagome!-
-La ringrazio, ma non vorrei essere invadente!-
-Ma non ti preoccupare! Sei la benvenuta!- risponde Izayoi al posto del marito.
-Allora accetto volentieri!-
-Bene allora domani appena finisce la scuola venite da noi, ok?- propone Inu no Taisho.
-Ok!- rispondono entrambe le sorelle.
-Bene a domani!-
-A domani!- detto questo la famiglia Taisho se ne vanno.

 

Adesso la famiglia è al completo.
-Rin, come vanno i concerti?- chiede subito Kagome.
-Bene, ne dovrò fare quattro anche qui in Giappone!-
-Davvero?! E dove?-
-Uno qui a Tokyo, uno a Nerima, un altro a Okinawa e per ultimo a Yokohama.-
-Davvero? Possiamo venire anche noi con te?-
-Certo! Devo solo procurarmi dei biglietti VIP, così potrete entrare nel Back stage.-
-GRAZIE! Rin sei la migliore.-
-Puoi invitare cinque tuoi amici. Così sarete sei!-
-Ma la mamma e papà?-
-Purtroppo se non ricordi cara, noi non amiamo il volume messo al massimo!- le rammenta la madre.
-Hehehe hai ragione.- ridacchia nervosa Kagome.
-Immagino sarai stanca figliola, vai a dormire.-
-Ok, Jako tu vieni con me! Buona notte a tutti!-
-Notte- le fa eco Jako.

 

 

NOTE AUTORE!
Ciao a tutte questa è la mia prima fic su Inuyasha!
Mi chiamo Francesca e sono una grande fan della Sesshomaru/Rin e Inuyasha/Kagome.

Spero vi piaccia! La canzone è di Ashley Tisdale eccolo- 
Ashley Tisdale - Not Like That (Video) - YouTube
Dimenticavo di dirvi che ad ogni vestito di Rin metterò una sua foto tra parentesi, alla fine della descrizione del suo abbigliamento ( come fatto nel testo)

 Francesca ;)

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Capitolo 2
*** Lavoro part-time ***


 

Capitolo 2-  Lavoro part-time
 
Il giorno dopo arrivò subito. E Rin, come sempre si svegliò alle sei e mezza.
Disturbata dalle continue chiacchiere di Jakotsu al telefono col suo amico gay.
Anche se a lei non dispiace questo suo lato, anzi lo rende unico.(O quasi -.-”!)
-JAKOTSU CAZZO STO CERCANDO DI DORMIRE!!- grida Rin tirandogli un cuscino.
-Adesso devo andare tesoruccio, il dinosauro si è svegliato, e mi sta ruggendo addosso.- dice Jako al telefono con fare scherzoso.
-Allora ciao, amoruccio, stai attento!- e detto questo Jako chiude la telefonata.
-Stai scherzando vero?- chiede Rin scettica.
-Su cosa?-
-Sul fatto che sono dinosauro!- lo guarda accigliata.
-Ma certo che non scherzavo!-
-Jako, fattelo dire.. sei un bastardo!-
-Grazie, ne vado fiero!- 
-Scemo!- e gli tira un altro cuscino in faccia.
-Comunque, ho intenzione di trovarmi un lavoro part-time qui in Giappone- dice Rin a Jako, che per poco non perde l’equilibrio.
-E perché? Abbiamo soldi!- 
-Vorrei vedere come la gente si guadagna da vivere senza avere una professione.-
-Intendi dire, fare la professoressa, cuoca, commessa, beby-sitter, cameriera ecc..?- 
-Esatto! Vorrei lavorare come professoressa di un liceo!-
-E cosa vorresti insegnare? In matematica fai schifo! Religione non se ne parla dato che non segui il buddismo! La grammatica Giapponese non credo, dato che non ci capisci una cippa lippa, economia neanche, anche se sei molto brava, ma non ti ci vedo!-
-E se dessi lezione di musica, canto e arte?-
-Perché no? Sei brava a cantare, sei molto apprezzata dal mondo, sai suonare anche cinque
strumenti musicale. Sei perfetta per quel ruolo! Ma adesso devi trovarti una scuola dove cercano insegnanti di musica e di arte.-
-No problem. Ora scendiamo che ho fame!-detto questo Rin scende verso la cucina seguita da Jako.
 
Kagome ormai è andata a scuola, mentre Rin e Jako stanno visitando la città.
-Hey andiamo a vedere la scuola di tua sorella! Deve essere molto elegante-
-Ok-
 
Dopo venti minuti di camminata (lenta T.T) arrivarono davanti a quell’edificio che Kagome definiva liceo o scuola.
-Già da fuori si vede che non è nulla in confronto al nostro liceo.- dice Jako.
-Jako non fiatare, intesi? E se vuoi parlare dì qualcosa di intelligente!- 
-D’accordo-
 
Entrati all’interno di quella, scuola, Rin si diresse verso l’ufficio del preside, seguita da uno Jakotsu schifato.
-Si può sapere perché hai quell’espressione schifata in faccia?-
-Perché questa scuola dall’interno è ancor più orrenda!-
-Facevo meglio a non chiedertelo- 
-Pff.-
 
Arrivati davanti alla porta del preside, bussarono.
-Avanti- 
Rin e Jakotsu entrarono, vedendo un uomo sulla quarantina, dai capelli poco lunghi e neri.
-Salve!- salutarono i due.
-Desiderate?-
-Ci scusi se la disturbiamo, ma vorremmo sapere se ci sono dei posti liberi, come professori, per noi-
-Che materia insegnate?-
-Io canto, musica e arte- 
-Io invece insegno francese, spagnolo e inglese.-
-Siete fortunati, dato che da poco due insegnati si sono licenziati. Comunque piacere io sono Naraku, e voi?-
-Io mi chiamo Rin Higurashi.-
-Io invece Jakotsu Yamato- 
-Bene, inizierete domani. Ecco i vostri orari.-
Naraku porse ai due dei fogli, dove c’erano scritti gli orari.
-La ringraziamo, arrivederci-
-Arrivederci-
-A domani- rispose infine il preside.
 
Il giorno dopo Rin si svegliò con grande entusiasmo.
Era il suo primo giorno di lavoro! E non doveva incidere dischi o fare concerti.
Si sentiva felice. Non credeva che qualcuno come lei potesse trovare entusiasmante iniziare a lavorare. Insomma, nessun uomo sulla faccia della terra sarebbe felice di iniziare a lavorare!
Ma lei era diversa!
-JAKO SVEGEGLIATI!- la ragazza senza pensarci due volte,  rovesciò il materasso su cui stava dormendo il suo amico.
-MA SEI IMPAZZITA?? SONO LE SEI DEL MATTINO RINCOGLIONITA!- gli urla contro Jako.
-Scusa, non sto più nella pelle! Non vedo l’ora di cominciare la mia lezione! Sento che questa sarà una giornata indimenticabile!-
-Grrr..- le ringhiò contro Jakotsu.
-Calmo honey!-
-Mi stai prendendo in giro?-
-Un pochino-  gli dice Rin facendogli l’occhiolino.
-Forza vestiamoci.-
 
Rin si vestì con dei jeans attillati blu magnetico, una maglietta larga grigia a maniche corte. 
E sopra una leggera giacca autunnale. E come scarpe le sue fidate blazer nere.
Jakotsu con una maglietta da uomo, e dei jeans e anche lui con le blazer blu.
 
Entrati all’interno dell’edificio, Rin controllò il suo orario, la sua prima ora era nella sezione C classe 3.
Si presentò davanti alla classe, e notò da subito Kagome parlare con i suoi amici.
-Buongiorno!- salutò Rin la sua nuova classe.
Tutti quanti si voltarono verso di lei, e la guardavo interrogativi. Rin capendo i loro pensieri li fece sedere e iniziò a spiegare.
-Io da oggi sarò la vostra insegnante di musica, canto e arte. Mi chiamo Rin Higurashi, dato che questo è il mio primo giorno qui voglio conoscervi, e di conseguenza niente lezione.-
Un ragazzo alzò la mano.
-Si, dimmi- Rin gli sorrise, e tutti ne rimasero affascinati.
-E..ecco, lei ha lo stesso cognome di Kagome, siete per caso imparentate?-
-Si, Kagome è mia sorella minore, ma come ti chiami?-
-Miroku Hamura-
-Piacere di conoscerti, bene vorrei che iniziaste a presentarvi da soli, aspettando che il vostro compagno finisca la propria presentazione.-
Iniziarono uno ad uno a presentarsi, fin quando qualcuno bussò alla porta.
-Avanti- 
-Salve, scusi il disturbo il presid...- fece la sua trionfale entrata Sesshomaru Taisho, ma si bloccò appena vide la ragazza in piedi.
-Il preside vuole vederla, le terrò io a bada la classe.- finì con una voce glaciale.
-Penso che i ragazzi sappiano badare a loro stessi, no?- 
-Si vede che è nuova.-
-Ragazzi mentre non ci sono vorrei che ripassaste le note musicali, tutte le chiavi, quando torno vorrei sentire un argomento a piacere, uno che avete fatto l’anno scorso da tutti voi, d’accordo?- dice dolcemente Rin con un sorriso da far sciogliere pure il ghiaccio.
-Mi scusi prof!- la chiama Miroku.
-C’è qualche problema signor Hamura?-
-Beh si.. vede noi l’anno scorso non abbiamo fatto molto di musica, e quindi non sappiamo nulla, giusto le note.-
-Cosa? Vuol dire che rimedieremo. Ma adesso devo andare, torno subito, fate silenzio ok?-
-Ok!- dicono in coro tutti gli alunni.
Detto questo Rin esce dalla classe, e Sesshomaru si accomoda alla cattedra, e fa tirar fuori il libro di storia giapponese antica.
 
Dopo una mezz’oretta Rin rientra nella classe con dei fogli in mano.
-Mi scusi signor..- ma si bloccò rendendosi conto di non sapere il nome dell’uomo che le aveva tenuto a bada la classe.
-Taisho, Sesshomaru Taisho, lei?-
-Ehm.. io mi chiamo Rin Higurashi, piacere. Volevo chiederle cosa fossero questi fogli, il preside me lo ha spiegato ma non ci ho capito niente!- dice Rin arrossendo per la sua ignoranza. Lei non era abituata a leggere documenti, lei è perfetta per i contratti!
Mai aveva avuto dei documenti nelle mani, se non per ricevere il diploma al suo liceo.
Sesshomaru si alzò dal suo posto, e si avvicinò alla ragazza, le prese i documenti dalle mani e li lesse velocemente.
E infine le disse – Servono a stabilire per quanto tempo insegnerà in questa scuola, in modo tale da sapere quanti soldi le dovranno dare al mese.-
-Oh, ma io non ho bisogno di soldi- tutti, compresi gli alunni (escludiamo Kagome) e il professor Taisho, rimasero stupiti dall’affermazione della ragazza.
-Cosa?- chiede un’alunna.
-Nessuno verrebbe in questa scuola ad insegnare se non per guadagnarsi da vivere!- affermò un’altra studentessa.
-Ma io non voglio insegnare per soldi, io voglio solo trasmettere, attraverso l’insegnamento, tutto ciò che so, per la gioia di farlo. Non voglio essere pagata, posso fare a meno dei soldi, non ne ho bisogno.- Rin diceva tutto questo con un’enorme sorriso sulle labbra, che fecero scattare qualcosa in Sesshomaru, ma non lo diede a vedere.
 
La giornata passò in fretta, tutti gli studenti se ne tornarono a casa, eccetto i professori.
Sesshomaru, che fino a quel momento era rimasto in classe, alzò di scatto lo sguardo verso la porta, c’era Rin appoggiata allo stipite della porta.
-Scusi se la disturbo signor Taisho, ma il preside desidera parlare con lei.- Sesshomaru si stupiva di come la ragazza sorrideva ad ogni cosa.
Pensava al suo sorriso, quando ad un tratto ad interromperlo fu Rin.
-Mi scusi signor Taisho si sente bene?- chiese la ragazza avvicinandosi a lui.
Sesshomaru si alzò velocemente e si catapultò fuori dalla classe.
 
Rin tornò a casa in compagnia di Jakotsu.
-Come ti è andata oggi a scuola?- le chiese Jakotsu.
-Bene, ho fatto conoscenza con tutta la mia classe, e con un nuovo professore, tu?.-
-Beh devo dire che in questa scuola la voglia di studiare è proprio enorme! Ho interrogato un alunno sui saluti in francese, E quello al posto di dirmi Buon giorno, mi ha detto Bon soir! Ma non è normale confondere il buon giorno con buona sera! Non è la stessa cosa! Che idioti! Ci sarà da lavorare su questi ragazzi.-
-Lo sai che non staremo qui tutto l’anno, ma solo un mese, non è così?-
-Hai ragione!! Stavo per dimenticarmene!Il tuo concerto è stato già annunciato, è tra una settimana!-
-COSA?!-
-hai capito bene-
-Che canzoni devo cantare? E dove?-
-Il primo concerto lo farai a Yokohama, e canterai How Do You Love Someone , e Masquerade . Quindi dovrai concentrarti su queste due canzoni per il momento, intesi?-
-Ok. Ma adesso muoviti che ho da fare!-
Arrivati a casa, Rin si preparò nuovamente, mettendosi solo un completino leggero, di color giallo ocra, e insieme a Kagome uscì di casa.
 
Arrivate davanti all’abitazione Taisho, bussarono, e venne ad aprire Izayoi.
-Buona sera ragazze! Vi stavo aspettando! Prego entrate.-
-Buona sera a lei signora.- 
La signora Izayoi accompagnò Rin nella piccola biblioteca.
-La ringrazio-
-Quando hai finito ci puoi raggiungere in giardino.-
-Ok, la ringrazio ancora-
-Non c’è di che tesoro-
Rin iniziò a scorrere con il dito indice, su tutti i libri presenti nello scaffale.
Finché non si soffermò su uno in particolare “Epoca Sengoku”.
Iniziò a leggerlo, passò un’ora.
Alla fine chiuse il libro, facendo un po' di rumore.
Un demone, che era appena tornato dal lavoro si stava dirigendo verso la propria stanza, ma un rumore proveniente dalla piccola biblioteca di casa sua, attirò la sua attenzione.
Aprì la porta e...

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Capitolo 3
*** Concerto! Yokohama! ***


Capitolo 3- CONCERTO! Yokohama!
 
Aprì la porta e ciò che il demone vide lo lasciò di stucco.
Cosa ci faceva Rin a casa sua?
-Che ci fai tu qui?- chiede uno Sesshomaru glaciale.
Inutile dire che la nostra star si è presa un colpo.
-Oh, salve professor Taisho. Sono qui perché la signora Izayoi mi ha invitata. Non sapevo che lei abitasse qui!-
-Mpf.. Cosa stai cercando?-
-Sto cercando alcuni libri riguardanti l’epoca Sengoku-
Sesshomaru si avvicina a lei e le prende il libro dalle mani.
-Non mi dia del lei.- le sussurra il demone ormai vicino (troppo) vicino.
-Ehm.. ok. Ma neanche tu!-
Sesshomaru lancia uno sguardo agli scaffali, e trovato il libro che stava cercando, lo prese e lo porse alla ragazza.
-In questo libro ci sono informazioni che non sono riportate sul libro che stavi leggendo prima. E’ molto più approfondito.-
-Grazie.- Rin fa uno dei suoi sorrisi più belli.
-Tsk.- e il demone se ne va.
“Come fa quella ragazza a sorridere per tutto! Mi chiedo se sappia cosa significa soffrire” pensò il demone. Ma non sapeva che Rin aveva sofferto molto, nella sua permanenza a Boston.
-Non capirò mai la sua freddezza. Forse anche lui ha sofferto come me.- si disse la ragazza.
 
Dopo un’ora di abbondante lettura, il telefono di Rin squillò.
-Pronto?-
“Pronto, Rin. Sono Bankotsu, il tuo agente. Il capo vuole parlarti riguardo ai CD da incidere. Devi essere qui entro le sette, intesi? Ah con te deve esserci anche Jakotsu, ciao”
-Ok, ciao- e chiuse la telefonata.
Cavolo! Un altro CD da incidere, si era stufata.
-Dannazione! Ogni giorno c’è qualcosa da fare.-
Rin se ne andò ringraziando Izayoi della sua gentilezza. Ignara del fatto che un demone la stava seguendo.
 
A metà strada venne fermata da un gruppetto di ragazzacci, che iniziarono a farle le domande più idiote.
-Sei sola bocconcino?-
-Vuoi che ti accompagniamo?-
-No grazie. Posso andarci da sola.- rispose Rin freddamente, fece per andarsene, ma venne spinda da uno dei ragazzi. E cadde a terra.
-Dove vorresti andare?-
 Il ragazzo fece per tirare uno schiaffo a Rin, ma venne bloccato da una mano artigliata.
-Chi sei tu?-
-Nessuno.- e detto questo il demone fece fuori la maggior parte dei ragazzi.
-Se non volete fare la sua stessa fine, vi conviene andarvene- minacciò Sesshomaru.
-Sesshomaru-sama!- esclamò Rin felice che l’abbia salvata.
-Stai bene?- chiede lui facendo finta di non esserne interessato, ma dentro di se era...preoccupato?
La ragazza sorrise, e abbracciò il demone.
Il demone non reagisce, ma si gode il momento.
-Grazie mille! Ti sono grata!- Continua a dire Rin.
-Non ce n’è bisogno.- risponde freddamente Sesshomaru.
Il telefono di Rin squilla.
-Si?-
 “RIN! DOVE DIAVOLO SEI FINITA?! TI STIAMO ASPETTANDO DA UN’ORA!”
-Scusa, ho avuto un contrattempo!-
“SCUSA UN CORNO! TI RENDI CONTO DI CHE ORE SONO?”
-No. Che ore sono?-
“SONO LE SETTE E MEZZA CAZZO!”
-Calmo Jako, respira ed espira, adesso arrivo-
“CERCA DI SBRIGARTI!” e detto questo Jakotsu chiude la telefonata.
-Chi era quel pazzo?- chiede Sesshomaru
-Un amico.. devo andare, ciao e grazie ancora!- Rin senza pensarci due volte, scoccò un bacio sulla guancia del demone.
“Tsk! Donne!” 
 
Rin con il fiatone arrivò, finalmente, allo studio, e lì incontrò Kohaku.
-Ce l’hai fatta! Ora vieni il capo ti vuole parlare.- 
Arrivati davanti l’ufficio del capo, Rin fece la sua entrata.
-Rin! Vieni siediti!-
-Mi deve dire qualcosa riguardo i CD?-
-Si, anche quello. Allora, per i CD non ne dovrai incidere nemmeno uno. Per questo mese. Dato che per te è come se fosse una specie di vacanza. Per quanto riguarda i concerti..- il capo prese fiato.- Ne dovrai fare un po' di più. Ora ti spiego. Il Giappone, non si sa come, hanno scoperto la tua vacanza qui, ma per nostra fortuna nessuno sa della tua doppia identità. Quindi puoi fare tutto ciò che vuoi senza essere scoperta.-
-Ma dove devo fare questi concerti in più?-
-Ecco, la maggior parte delle scuole Giapponesi vogliono un tuo concerto. E sono disposti a pagare parecchio.-
-Si, ho capito, ma non ho mai fatto concerti all’interno di scuole! Insomma non facciamo concerti a domicilio!-
-Lo so Rin! Ma sono disposti a pagare un patrimonio! Sono un sacco di soldi!-
-Ho capito, Bankotsu, ma non puoi pretendere che lavori più di tanto! Lo hai detto tu no? Questa è come se fosse una vacanza! Per me!- sbottò Rin battendo un pugno sulla scrivania.
-Rin non ti scaldare! Lo so che per te vuol dire doppia fatica! Ma cerca di capire! Per ora non insisto, ma pensaci, ok?- 
La ragazza sospirò- e va bene. Ciao Bankotsu!-lo salutò Rin e se ne andò
-Honey! Io rimango qui con Bankotsu, fai attenzione ok?- la avvertì Jako.
-Ok, a dopo!-
-A dopo Miele!-
“Non lo sopporto quando mi chiama Miele! Preferisco mille volte il mio nome in Inglese!”
 
Tornata a casa, il suo morale era a terra. Possibile che la facevano lavorare il doppio pure in vacanza?
-Rin!!- Sota le saltò in braccio con un sorriso a mille.
-Sota! Hai fatto il bravo?-
-Sorellona! E’ vero che insegnerai in nella scuola di Kagome?-
-Si, perché?-
-Questo vuol dire che rimarrai qui in Giappone!- esclama un Sota felicissimo.
-No, rimarrò qui solo un mese, mi dispiace!-
Sota scoppiò a piangere- Perché non rimani con noi?-
-Mi spiace Sota, ma io lì ho un lavoro. Ho amici, ho una villa, io lo ho tutto!-
-Ma qui hai la tua famiglia!-
-Mi dispiace Sota, ma io lavoro per mandarvi più soldi possibili! Faccio tutto questo per voi!- 
-Adesso smettila di piangere! Lo sai che non vi lascerò mai, da oggi in poi, verrò a stare ogni anno almeno un mese da voi ok?-
-O-ok.- Sota smise di piangere- Ti voglio bene!- 
-Anch’io- e gli diede un bacio sulla guancia.
-Adesso andiamo, che ho una fame da lupi!-
Mangiarono e parlarono di come andava la vita a Boston, in America.
 
Dopo aver mangiato Rin tornò in camera sua.
Ballava e cantava davanti allo specchio.
 
I giorni passavano in fretta,  la routin alla scuola era la stessa.
Rin andava a scuola e insegnava, e Sesshomaru ne rimaneva abbagliato.
La ragazza inoltre faceva sempre qualche incidente, come ad esempio, inciampare, cadere all’indietro, riempirsi di gesso ecc... 
E il povero demone doveva tirarla fuori dai guai.
Un giorno(come tanti T.T) Rin stava andando nella classe accanto a chiedere un po' di gesso dato che lo aveva finito. 
E, ironia della sorte, Sesshomaru era lì, seduto alla cattedra a spiegare storia antica.
Rin bussò alla porta.
-Avanti- 
Sesshomar, che di solito non si girava mai a vedere chi era, girò di scatto la testa, sentendo nell’aria il profumo di Rin.
-Buongiorno signor Taisho-
-Buongiorno signorina Higurashi, desidera?-
-Ecco.. ho finito il gesso, e..- non finì che il demone già le aveva dato una scatolina piena di gessetti bianchi.
-La..la ringrazio.- Rin era arrossita per il tocco avuto con il demone.
-Ha la febbre?- le chiede Sesshomaru notando il suo rossore, anche se aveva intuito che non era per la febbre.
-N..no sto-sto bene!- si affrettò a dire lei.
-Non credo, sicura che non ti devo portare da un dottore?- ormai Sesshomaru aveva eliminato la foma di cortesia, e le stava dando del tu.
Tutti gli alunni si stupirono della confidenza che dava il professor Taisho a una nuova arrivata.
-No, non ne ho bi-bisogno!-
-Stai continuando a balbettare-
-No-non è-è ver-vero!-
Il demone si stava avvicinando pericolosamente a Rin, che per poco non sviene per la troppa vicinanza, ma anche per la febbre che aveva.
-Che stai fa-facendo?- il ragazzo aveva posato la sua mano sulla fronte della ragazza.
-Tu scotti!- Sesshomaru anche se voleva apparire indifferente, nella sua voce si percepì la preoccupazione.
-Ragazzi, io vado e torno, il primo che fiata verrà sospeso!- detto uscì dalla classe con la mano di Rin stretta tra le sue.
-Sesshoma..- non finì la frase che svenne, ma venne sorretta da Sesshomaru.
 
Appena si svegliò, Rin notò di non essere più a scuola, ma a casa sua, nella sua stanza.
“Sesshomaru” pensò dolcemente Rin.
Si girò verso il comò, e notò l’ora.
-CAZZO SONO LE SETTE! RISCHIO DI ARRIVARE IN RITARDO!!-la ragazza si mise una mano tra i capelli.
Si preparò in fretta e furia.
Finalmente riuscì ad uscire di casa, ma prima guardò chi c’era in cucina.
C’era quel bastardo di Jakotsu.
-JAKO!! DOBBIAMO ANDARE!- grida Rin nelle sue orecchie.
-Hey le mie orecchie sono delicate!-
-Se come no!-
 
Arrivarono, ad Yokohama alle sette e quaranta.
Rin entrò di corsa nel suo camerino, seguita da Jakotsu.
-Hai dato i biglietti VIP a Kagome?-
-Si. Più quelli per il concerto.-
-Ok, ma ora dammi i vestiti-
Jakotsu le passò un vestito, molto semplice, ma appariscente.
Il vestito era color rosa pesca, e con dei ricami in nero.(abito-cerimonia-ragazza.jpg (420×399)
Le scarpe avevano il tacco, ed anche esse, come le decorazioni, erano nere.
E in testa la sua fidata parrucca bionda, liscia come la seta.
Il trucco era leggero, fatto con rosa all’interno dell’angolo dell’occhio, e verso l’esterno nero.( ClickHandler.ashx.jpg (800×800))
 
-Buona fortuna!-
-Grazie Jako!-
 
Appena la ragazza salì una marea di applausi si alzarono.
Rin scrutò attentamente il pubblico, e finalmente notò sua sorella che gridava come una pazza.
 
-Bene! E ora accogliamo con un caloroso applauso per YUI TAKASHI!-
Tutti iniziarono ad applaudire più forte che potevano.
-Bene, la prima canzone della serata sarà Masquerade!
La musica partì e la voce di Yui (alias Rin) cominciò a riecheggiare al microfono.
                                                                                    ( Ashley Tisdale Masquerade Lyrics - YouTube)
Hip shaker, dream maker
Heart breaker, earth quaker
I can be anything that you want me to
Coin spender, mind bender
Jet setter, go getter
Changing my getup for anything you choose
 
I won't mind trying on someone else
I won't mind seeing just how it felt
I might like changing my disguise
To make you happy
 
Here's my formal invitation
You and me go masquerading
Lose ourselves in this charade and
Is this love we're imitating
Do we want what we've got?
If not I say so what
Here's my formal invitation
La, la, la, la you can be my
 
School teacher, mind reader
Dream weaver, just be the
One I can count on to play it up with me
Hot waiter, cool skater
Trail blazer, pose major
Naughty and nice     
What I know you want to be
 
You wanna try on someone else
You might like seeing how it felt
Do you mind changing your disguise
If it makes me happy
 
Here's my formal invitation
You and me go masquerading
Lose ourselves in this charade and
Is this love we're imitating?
Do we want what we've got?
If not I say so what
Here's my formal invitation
Let's go, let's go masquerading
 
We'll make it fun
When it's over and done
I still want you to see the real me
No more disguises
Let true love decide
If we should be together
 
Here's my formal invitation
You and me go masquerading
Lose ourselves in this charade and
Is this love we're imitating?
Do we want what we've got?
If not I say so what
Here's my formal invitation
Let's go, let's go masquerading
 
La, la, la, la, la, la, la, la
La, la, la, la, la, la, la, la 
 
 
 
La seconda canzone era How do you love someone.
E Rin ricominciò a ballare e a cantare. 
                                                                        (How Do You Love Someone- Ashley Tisdale ((Full with Lyrics on screen!!)) - YouTube )
 Momma never told me how to love
Daddy never told me how to feel
Momma never told me how to touch
Daddy never showed me how to heal
Momma never set a good example
Daddy never held momma's hand
Momma found everything hard to handle
Daddy never stood up like a man
 
I've walked alone, broken
Emotionally frozen
Getting it on
Getting it wrong
 
How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone
 
I was always the chosen child
The biggest scandal I became
They told me I'd never survive
But survival's my middle name
 
I've walked alone, hoping
Just barely coping
Getting it on
Getting it wrong
 
How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone
 
It's hard to talk
To see what's deep inside
It's hard to tell the truth
When you've always lied
 
How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
 
How do you love someone
And make it last
How do you love someone (love someone)
Without tripping on the past
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone, someone
 
 
Rin smise di cantare, e scese dal palco ringraziando i suoi fans.
Ritorna al suo camerino dove all’interno vede sua sorella, vorrebbe abbracciarla e chiederle com’è andato il concerto, ma non può dato che ci sono i suoi amici.
-Salve!- tutti i presenti sussultarono, escluso il demone Sesshomaru (eh si! C’è pure lui! Kagome ha insistito!)
-YUI!! IO TI ADORO!!- si mette a gridare una ragazza con una coda da cavallo.
-Ehm.. grazie, sono contenta di avere una fan carina come te- le sorride, quella che dovrebbe essere Yui Takashi.
Sango arrosisce.
-Piacere io sono Sango Yakamura. Piacere-
-Io sono Miroku Hamura-
-Io Inuyasha Taisho, e quello è mio fratello, Sesshomaur.-
-Io invece sono Kagome Higurashi.-
-Il piacere è tutto mio.- sorride Yui per poi continuare- Volete fare una visitina al back stages?- 
-Si!- 
-Bene, seguitemi!-
 
Dopo avergli fatto visitare tutto ciò che succede dietro le quinte, li fece accomodare in una piccola sala.
-Questa è la sala del tè. Clara!-
-Si, signorina Takashi?-
-Porta per favore del tè alle rose, e una torta. Grazie!-
-Si figuri!- 
Appena la cameriera se ne andò Sango iniziò a fare domande alla cantante.
-Com’è essere una cantante?-
-E’ bello, ma anche stressante! Diventa faticoso stare dietro ai programmi della propria casa discografica.--
-Ma per fare i tournè hai bisogno di soldi o e gratis?-
-In realtà devi avere il massimo dei voti in tutte le materie, e devi anche possedere una borsa di studio.-
-Ma quante vacanze ti concedono?-
-Dipende dalla casa discografica. Per esempio io posso permettermi un mese di riposo.
Invece, come Lady Gaga, si può avere più di un mese, essendo molto famosa.-
-E se tu durante un concerto avessi un infortunio?-
-O verrei sostituita da un’altra cantante o annullerebbero il concerto.-
-Hai mai avuto una vita sentimentale?-
-No. Quando sei una cantante devi rinunciare a molte cose.-
-Tu a cosa hai rinunciato?-
-Ho rinunciato a molte cose, come avere una vita normale, avere un ragazzo che mi ami per ciò che sono in realtà, e anche nell’avere una famiglia.-
-Come mai anche la famiglia?-
-Vedi. Quando hai deciso di diventare cantante o anche un attore, devi essere cosciente che avrai poco tempo per la famiglia, per lo studio, per le uscite con gli amici. Insomma essere una cantante, attrice, modella eccetera porterà sia vantaggi, ma sopratutto svantaggi.- 
Dopo ciò tutti stettero zitti fino a quando la cameriera posò sul tavolo di vetro, il tè e i biscotti.

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Capitolo 4
*** Ranma, l'amico perfetto. ***


 

Capitolo 4 Ranma l’amico perfetto! 
 
-Finalmente! Credevo che non se ne sarebbero più andati!- esclama Rin sfinita, buttandosi sul divano del suo camerino.
-Hahaha!- 
-Che hai da ride Jako?!- lo fucila Rin con lo sguardo.
-Niente. Comunque sbrigati a cambiarti, dobbiamo ritornare a casa, sono già le due di mattina, e alle sette e mezza dobbiamo andare a scuola.-
-Ok, mi cambio e torno.-
 
Dal gruppo di ragazzi.
-Kagome, ma come mai non è venuta anche Rin?- chiede Inuyasha al quanto curioso.
-Vedi, aveva dei documenti da firmare per la scuola, e in più sta organizzando il lavoro per domani.- si inventa sul posto Kagome.
-Ah- 
 
Rin e Jako finalmente arrivano al tempio Higurashi.
Ognuno va nella propria stanza, e si infilano sotto le coperte.
“E’ stata una giornata impegnativa” pensa Rin chiudendo gli occhi.
 
 
-DANNAZIONE !! SONO LE SETTE E VENTI E NESSUNO MI HA SVEGLIATO!!- grida una ragazza dai capelli neri, lunghi e lisci come la seta.
-Honey! Che hai tanto da urlare?-
-SONO LE SETTE E VENTI!!-
-E allora?-
-COME SAREBBE A DIRE “E ALLORA”??!!! ARRIVIAMO  TARDI A SCUOLA!!-
-Hahahaha!- Jako si mette una mano sulla pancia.
-Che hai da ridere?- la ragazza si alzò in fretta e furia dal letto, e aprì l’armadio.
-C’è che ora non sei più un’alunna, ma una professoressa, e ti puoi permettere tutti i ritardi che vuoi!-
Rin a quella frase si calma, aveva ragione, non era più un’alunna.
-Sai, mi mancano i vecchi tempi! Ti ricordi al campo scuola musicale?-
-Vuoi dire quel campo scuola?-
-Si-
-E come dimenticarselo! Ti ricordi quando il professor McClay si è messo a cantare?-
-Si, hahaha, ha spaccato tutti i vetri della sala, più i bicchieri di vetro! Hahaha-
-Si, e la professoressa Rosy quando voleva aprire la porta?-
-Già! Gli è rimasto il segno sulla fronte!- entrambi scoppiano a ridere, ricordando quei bei momenti. Quando Rin non era ancora una cantante famosa, poteva fare di tutto e di più, ma ora deve stare attenta, se no rischia di farsi scoprire.
 
Rin si era vestita con una maglietta bianca a maniche corte, un cardigan grigio e dei jeans attillati neri.
Una volta entrata in classe, successe di tutto.
I ragazzi facevano una confusione infernale, e lanciavano di tutto, dagli aereoplanini di carta ai temperini di ferro.
-Ragazzi!- Rin cerca di riportare ordine nella classe, ma niente da fare.
C’è una gomma per terra, e Rin ci inciampa, cadendo all’indietro e riempiendosi di gesso.
“Dannazione che giornata schifosa! Può andare peggio di così?” pensa la ragazza spolverandosi un pochino.
Notò che la maglietta si era strappata, per quale arcano motivo non si sa.
-SILENZIO!- Rin ormai era esplosa. E le poche volte che succedeva, accadeva il peggio.
Tutti all’istante, si siedono  impauriti.
-VERIFICA!- Rin ha gli occhi infuocati.
Consegna dei fogli a tutti i ragazzi.
-La verifica consiste nel scrivi un argomento a piacere della lezione di oggi. E dato che oggi abbiamo arte, mi scriverete un riassunto sull’arte bizantina, greca e romana. E in più il voto che prendete a questa verifica l’avrete pure sulla pagella. E che sia chiaro, niente scopiazzamenti. -
Detto questo va a sedersi alla sua cattedra.
“Dannazione, guarda tu che devo fare io per calmare questo zoo! E’ incredibile, nessuno mi aveva mai fatto arrabbiare tanto!”
 
Finita quella giornata, Rin non voleva tornare a casa.
E così prese un treno che portava a Nerima.
 
Arrivata a destinazione, Rin scende dal teno, e si avvia verso la casa dei Tendo.
-Dannazione Akane, se ti ho detto che non ho toccato io la tua biancheria!- gridava un ragazzo alto, dai capelli neri raccolti in un grazioso codino.
-RANMA SEI UN PORCO!!!- e una ragazza dai capelli azzurri, gli tira un pugno talmente forte, che lo scaraventa sul muro, creando un varco.
Rin corre incontro al codinato.
-RANMA! Stai bene?- 
-Si. Che ci fai tu qui?- le chiede Ranma con una faccia tra il felice, stupito e confuso.
-Sono qui perché volevo vederti! Se non mi vuoi me ne posso benissimo tornare indietro!-
-No, no. Vieni, ti presento alla famiglia Tendo!- e detto questo la prende per un braccio e la porta dentro l’abitazione.
-Papà! Guarda chi c’è!- e mette Rin davanti al padre, che l’abbraccia con le lacrime agli occhi.
-Che gioia rivederti cara! Quanto tempo!-
-Già, sono ben tre anni da quanto non ti vediamo!- gli fa eco Ranma.
-Ranma, chi è lei?- chiede Akane, con un po' di gelosia nella voce.
-Oh, scusatemi. Piacere sono Rin Higurashi, cugina di Ranma.- si presenta sorridendo.
-Oh, non sapevamo che Ranma avesse una cugina tanto carina.- esclama Kasumi.
-Hei cugina, ti va di fare un combattimento?-
-Certo! Qual’è il premio?- 
-Ehm.. Chi perde paga la cena al vincitore-
-Ok, ci sto!- 
Rin e Ranma iniziano a combattere, ma entrambi sono molto bravi.
Rin, fin da piccola preferiva passare il tempo con suo cugino ad allenarsi in Cina, piuttosto che stare con la madre a fare shopping.
E poi, quando dovette trasferirsi a Boston, non aveva smesso gli allenamenti, anzi, continuava.
In più aveva seguito anche dei corsi di Kung-fu.
-Caspita, sua cugina gli sta dando del filo da torcere!- dice Nabiki notando l’immensa forza di Rin.
- Ma sembra che si stia trattenendo.-
-Da cosa?- chiede Akane non capendo a cosa stia alludendo Nabiki.
-Questa non è tutta la forza della ragazza. E’ molto più forte anche di Ranma-
-Tu dici?-
 
Finalmente i due finiscono di combattere. Ranma con il fiatone, invece Rin neanche l’ombra della stanchezza.
-Ma..ma come fai.. a..a non essere stanca? Abbiamo combattuto più di tre ore.- le chiede il cugino con il fiatone.
Rin sospira.- Ranma, devo parlarti di una cosa, ma non qui.- e lo prende per un braccio e lo porta in mezzo al bosco, e si siedono su una roccia.
-Dimmi-
-Ranma io..-
 
-COSA?!!!?- 
-E’ quello che hai capito.- sospira Rin.
-Ma com’è potuto succedere? E tu perché hai accettato?-
-Te l’ho detto, qualcosa in quel momento mi ha ipnotizzata. E alla fine accettai.- Ranma stette a pensare alle parole della cugina, e alla fine dice.
-Sai, non credo che sia poi tanto male.-
Rin lo guarda confuso.
-Dopotutto, non vedo cambiamenti fisici.-
-Si ma quando c’è la luna piena, il sigillo si rompe, e compaiono.-
-Una domanda, come hai quel sigillo?-
-Me lo ha dato Bankotsu. Ma sinceramente ho paura.-
-Non capisco di che ti preoccupi! Sempre meglio che trasformarsi in un non so che con l’acqua fredda!-
-Hai ragione. Senti, verresti con me a casa? Non mi va di staccarmi proprio ora da te che ti rivedo. Sono passati anni!-
-Già, e tu sei diventata più forte. Ma dimmi, per quanto tempo resterai qui?-
-Un mese, non di più.-
-Impegni con la casa discografica?-
-Si. Ogni giorno ho qualcosa da fare.-
-Non capisco perché hai scelto questa vita complicata. -
-Era l’unico modo. Lo sai anche tu.-
-Andiamo, devo prepararmi dei vestiti.- dice Ranma vietando il discorso. Non voleva ricordare quel   brutto episodio.
 
-Sono tornata!- grida Rin entrando in casa.
-Oggi mettete un posto in più a tavola, abbiamo un ospite speciale!.- tutti dalla cucina si affacciano per vedere chi sia, Kagome e Sota corrono ad abbracciare il cugino.
-Ranma! Che bello vederti qui! Come mai da queste parti?- chiede Kagome sorridendo.
-Tua sorella mi ha chiesto di dormire qui da voi.-
-Che bello! Quindi rimarrai con noi! Mi insegni la tua tecnica delle castagne, quella modificata?-chiede Sota tirando alcuni pugni al nulla.
-Ti ci vorrà tanto di quel tempo, che potresti utilizzarlo per giocare a calcio con i tuoi amici.-
-Non importa, voglio essere bravo anch’io come te!-
 
La cena passa tra risate e scherzi.
Verso le otto e mezza, la famiglia Taisho(si pure Sesshomaru), fa visita alla famiglia Higurashi.
-Ma Rin?- chiede Inuyasha non vedendola.
-E’ di sopra con Ranma-
Sesshomaru si avvia per le scale, e si ferma davanti la porta di Rin, sentendo delle voci.
-Rin, cavolo la devi smettere!- le dice Ranma. Ormai è da un’ora che vanno avanti con questo argomento.
-E COME FACCIO? METTITI TU AL MIO POSTO!-
-Insomma Rin, hai due identità, lo sai che questa storia non potrà funzionare per sempre, prima o poi qualcuno ti scoprirà. E allora ne soffrirai tu! Cerca di capire- Ranma le si avvicina e le accarezza la guancia umida.
-Cosa devo fare?-
-Non lo so nemmeno io, ma una soluzione la troverò vedrai. Puoi contare sempre su di me. Non ti abbandonerò mai-
Rin abbracciò il ragazzo davanti a lei.
-Ti voglio bene cugino!-
-Anch’io gnocca! Ma ora smettila di piangere, vedrai si sistemerà tutto. Devi solo avere pazienza.- le dice Ranma accarezzandole i capelli.
“Ma di cosa stanno parlando?” si chiede Sesshomaru.
-Ora riposati, domani hai una giornata impegnativa!-
 
 
Il giorno seguente Rin aveva parecchio lavoro da fare.
Per prima cosa andò a scuola, dove fece lezione di canto. Poi, appena finita scuola, inizia a correre per un posto.
Dopo dieci minuti di corsa, si ferma su una collina.
-Finalmente sei arrivata- le dice una voce.
-Come potevo non venire? Da dove iniziamo?- chiede Rin tutta entusiasta.
-Ti insegnerò la tecnica delle castagne, va bene?- le chiede Ranma.
-Ok-
-Guarda attentamente.-  e Ranma iniziò a fare una serie rapidissima di colpi all’acqua.
-Adesso prova tu.- la invita Ranma a fare la stessa cosa.
-Ok- e inizia a fare la tecnica delle castagne, riuscendoci alla grande.

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Capitolo 5
*** Concerto a Nerima! ***


Capitolo 5- Concerto a Nerima!

I due decidono di fare una pausa.
-Caspita.. e faticosa e impegnativa la tua tecnica.-
-Lo so, anch’io ci ho messo del tempo ad impararla- le sorride Ranma.
-Con Akane?-
-E’ una stupida, non fa che sgridarmi da mattina fino a sera, è violenta e lunatica.- si lamenta Ranma della sua fidanzata.
-E qual’è il punto? Forse lei ti dimostra il suo affetto in questo modo, oppure quand’è imbarazzata usa la violenza, che ne sai?-
-Il punto è che non la capisco, insomma faccio di tutto per comportarmi bene con lei ma niente. Diventa subito violenta. Cosa dovrei fare?- chiede Ranma posandosi a supino sull’erba.
-Dovresti provare a parlare con lei. Chiedile spiegazioni sul suo comportamento. Vedrai che le cose si sistemeranno.-
Ranma le sorride, quella ragazza è unica.
-Farò come dici tu, ma la tua vita sentimentale?-
-Niente da dire-
-Ma c’è qualcuno che è riuscito a far battere il tuo cuore?-
-Beh.. si.. no.. cioè..-
-Chi è?- chiede il cugino con sguardo malizioso. Rin sospira.
-Si chiama Sesshomaru Taisho. Lavora nella mia stessa scuola.-
-Ha!! Ma allora è vero che ti piace! Sei diventata tutta rossa!- esclama Ranma prendendola in giro.
-Uff.. non è niente, è solo attrazione, niente di più.- esclama Rin mettendo il broncio.
-Ma davvero?! Se ti va mi puoi dire che emozioni provi quando stai con lui?-
-Ecco.. Mi sento accaldata quando mi tocca, qualcosa nella pancia quando mi guarda, e quando pronuncia il mio cognome, ho un brivido lungo la schiena.-
Ranma sospira, e inizia a lanciare sguardi maliziosi alla cugina.
-Sei fregata!-
-Cosa?! E perché mai?- chiede una Rin stupita.
-Perché tra tre settimane ti passerà la voglia di tornare a Boston.-
-Ma che stai dicendo?-
-Vedrai.-

 

Chi capisce mio cugino è mitico! Ma cosa voleva dire con quella frase?”
Rin aveva in mente questi pensieri, mentre stava passando davanti alla casa dei Taisho.
Ranma è andato con Kagome a comprare la frutta. E quindi lei si trovava a rifare la strada da sola.
Rin si fermò.

Che bel tramonto che c’è oggi! Se solo ci fosse Sesshom.. Ma cosa sto andando a pensare!!” la
ragazza scosse energicamente la testa.

-C’è qualcosa che non va?- chiede una voce accanto a lei.
E’ lui, ma che ci fa qui?” si chiede mentalmente la ragazza, che neanche aveva girato la testa per vedere chi è. Sentiva il suo odore inondarle le narici.
-Nulla, pensavo.-
-A cosa?-
-A come sarebbe stata bella la vita accanto alla mia famiglia.- stettero per alcuni minuti in silenzio a guardare il tramonto.
Poi Rin si decise a parlare.
-Che ci fai qui?-
Sesshomaru non risponde. In telefono di Rin squilla.
-Pronto?-

Rin presto torna subito! Tra poco ci sarà la luna piena!” grida una voce al telefono.
-E allora?- chiede Rin non capendo a cosa alludeva il ragazzo.
Come e allora? Rin la tua collana!”
La ragazza si portò, istintivamente, la mano al collo, e spalancò gli occhi.
-Scusa Sesshomaru ci vediamo ciao!- dice lei sbrigativa, ma viene fermata dalla mano artigliata di Sesshomaru.
Il cuore di Rin perde un battito, e sente le guance in fiamme.

Ma cosa?!” si porta una mano al cuore e sorride felice.
Poi si gira verso Sesshomaru. E di scatto lo abbraccia.
Il demone, che per qualche minuto è rimasto stupito, ma poi cerca anche lui di ricambiare l’abbraccio.
Inutile dire che Rin era al settimo cielo.
-Sesshomaru, io son..- ma viene interrotta dall’urlo di un ragazzo.
-RIN! Presto muoviti, dobbiamo andare Bankotsu vuole parlare con te e con Jakotsu!-
-Si, arrivo. Ciao Sesshomaru!- e gli scocca un bacio sulla guancia.

Una volta lontani dal demone, Rin sospira.
-Per un pelo! Per poco non mi vede con sti cosi in testa!-
-Adesso muoviti Bankotsu è arrabbiato con te.-
-Ma perché? Non gli ho fatto nulla!-
-A lui no, ma a te stessa si!-
-Dai andiamo Ranma, o sbrighiamo di arrivare tardi.-

Arrivati davanti un bar, prendono posto vicino ai loro amici.
Ranma sapeva molte più cose della sua famiglia.
-Rin, perché mi hai disubbidito?- chiede un furente Bankotsu.
-A che cosa avrei disubbidito?!- chiede Rin non capendo. Bankotsu sospira.
-Rin, ti avevo detto almeno un migliaio di volte, non devi mai andare in giro nella notte della luna piena. Ti avevo detto che il sigillo si rompe dopo le otto di sera! E tu che fai? Stai con quel ragazzo ora, che sono le sette e cinquanta. Ancora dieci minuti e addio felicità.-
-Scusami, mi ero dimenticata che oggi c’era la luna piena-
-Fa niente. Ma ora cerca di riposare in questi due giorni. Dopo domani hai un concerto a Nerima. Quindi cerca di rilassarti in questi giorni. E non ti sforzare, rischieresti solo di peggiorare la tua salute. Con la febbre come va?-
-Bene, va decisamente meglio. Il problema e che non vuole andarsene.-
-Troveremo una soluzione al tuo problema, ma ora non pensarci. Ranma accompagnala a casa, e abbi cura di lei in questi due giorni.-
-D’accordo, ci vediamo dopo domani.-
-Ciao-

 

Il giorno seguente, la giornata di Rin non cambiava nemmeno di una virgola.
Solite cose noiose, classe problematica, un professore misterioso, e sbavamento a non finire.
(Si! Rin sbava dietro il professor Taisho)
Il telefono di Rin comincia a suonare durante l’orario scolastico.
-Si? Pronto?-

Rin sono io, il tuo amoruccio”
-Hà divertente, dimmi che vuoi?- chiede la ragazza seccata.
Ti ho chiamato per dirti che il concerto è stato spostato , quindi lo farai oggi. Non è
stupendo?”

dire che la faccia di Rin si è pietrificata è a dir poco.
-Stai dicendo una fesseria. Vero?-

Honey, ti pare che ti prenderei in giro su una cosa del genere?” chiede Jakotsu ad dir poco oltraggiato.
-Jakotsu, oggi non posso. Lo sai anche tu!- esclama Rin. Ed esattamente in quel momento Sesshomaru si trova a passare di lì. Ma appena vede Rin intenta a parlare si ferma dietro un angolo ed inizia ad ascoltare.
-Jakotsu no! Non se ne parla!- esclama ancora Rin battendo il piede sul pavimento.

Honey.. ormai il danno è fatto.. non posso più farci nulla.. E poi non ho deciso io. Ma ha deciso il mio Bankotsu. Quindi non te la prendere con me.”
-Jako, ma Bankotsu e te avete deciso la cosa insieme no?-chiede Rin con fare da Sharlok Holmes.

Si, perché?” risponde innocente Bankotsu.
- Perché tu lo sai che noi domani abbiamo i consigli di classe no? O te ne sei dimenticato come fai sempre con le cose importanti?- Sesshomaru era sempre più interessato alla conversazione. Quella ragazza gli ricordava una persona molto importante del suo passato, ma non riesce a capire chi.

Dai ti prego! Se non fai il concerto Bankotsu ne resterà deluso!! E io non voglio perdere l'amore mio!” la implora Jako-chan.
-D'accordo, troverò una scusa per non andare ai consigli di classe.- sospira Rin.

Grazie honey. Un besos dal tuo adorato Jako-chan” esclama lui spegnendo la telefonata.
Rin fa un lungo sospiro- A quanto pare oggi non vedrò Sesshomaru. Uff.. mannaggia. Vabbè sarà per un'altra volta- dice ad alta voce Rin.
Sesshomaru fa un ghigno e se ne va.


Rin, con una scusa poco plausibile, riesce ad andarsene dalla scuola e si dirige verso casa. Lì c'è Jakotsu che la sta aspettando.
-Non c'è bisogno che entri in casa, ce ne andiamo subito.- le dice Jako-chan prendendola per
un braccio.
- Aspetta! Hai dato a Kagome i biglietti per il concerto e per il Backstage?- chiede lei fermandolo.
-Si e anche per i suoi amici. Non ti preoccupare.- detto questo Jakotsu la fa entrare nella Jaguar e partono verso Nerima. Dista un'ora da Tokyo.
E quindi Rin si mette comoda a leggere il suo libro preferito Eragon.

Dopo un'ora di 'viaggio', i due arrivano a destinazione, entrando nel Backstage, Rin va nel suo camerino.
Così inizia a vestirla, indeciso lascia scegliere a Rin, che tira un vestito al quanto ricco di particolari, e Jako-chan veste Rin con quella. Il vestito è corto sul davanti ma andando al allungarsi dietro. I colori sono bianco e nero, e la gonna è formata da più strati che vanno a sfilarsi. E infine il top sopra è tutto paiettato, con strisve a V a colori alternati, bianco, nero, bianco, nero e così via.
(
http://www.modavetrina.it/wp-content/uploads/2012/09/vestiti-da-cerimonia-colorati-brillanti-high-low-corti-davanti-lunghi-dietro-per-raggazzine.jpg )
A quel Jakotsu le da la sua parrucca, che però cambia, e non è più bionda ma viola\lillà, tutta ondulata. Gliela sistema per bene e poi passa al trucco, una semplice striscia di eye liner.
Poi le da
i tacchi neri con un fiocco sul davanti. (
http://immagini.4ever.eu/data/674xX/stile-di-vita/vestiti/%5Bimmagini.4ever.eu%5D%20tacchi%20con%20fiocco%20150801.jpg )

 

Infine quando è pronta inizia a fare il riscaldamento della voce.
-Bene ora sei pronta, tu sei il mio capolavoro!- esclama Jako-chan fiero di essere il suo manager.
-Yui Takashi sul palco tra cinque minuti.- annuncia uno.
L'emozione sta prendendo il sopravvento su Rin. E inizia ad agitarsi. Cosa strana dato che raramente si agitava così.
-Rin calmati. Le canzoni che dovrai cantare sono due, How do you love someone e Crank it up.-


-Vi presento YUI TAKASHI!!! - e a quel nome i ragazzi e le ragazze iniziano a gridare il suo nome, fischiano e fanno il tifo per lei.
Rin sale sul palco e i richiami aumentano di volume. Lei da subito guarda tra la folla e nota
finalmente sua sorella e i suoi amici, e tra loro c'è anche Sesshomaru.
-Salve a tutti!- e anche qui i ragazzi alzano di più la voce.- Sono contenta di essere qui a Nerima. La prima canzone che canterò sarà How do you love someone. Spero sia di vostro gradimento.
- (
http://www.youtube.com/watch?v=uXigoWb3cwo )
Yui inizia a cantare e a ballare, i suoi movimenti netti sono prefetti e nessuno sballamento.

    Momma never told me how to love
Daddy never told me how to feel
Momma never told me how to touch
Daddy never showed me how to heal
Momma never set a good example
Daddy never held momma's hand
Momma found everything hard to handle
Daddy never stood up like a man

 

Sesshomaru cerca di concentrarsi sulla voce. Quella voce le ricorda troppo Rin, ed è una strana coincidenza.

 

I've walked alone, broken
Emotionally frozen
Getting it on
Getting it wrong
How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone

 

Sesshomaru la guarda, lei lo guarda. E Yui sorride.

 

I was always the chosen child
The biggest scandal I became
They told me I'd never survive
But survival's my middle name

I've walked alone, hoping
Just barely coping
Getting it on
Getting it wrong

How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone

 

It's hard to talk
To see what's deep inside
It's hard to tell the truth
When you've always lied

 

How do you love someone
Without getting hurt
How do you love someone
Without crawling in the dirt
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone

 

How do you love someone
And make it last
How do you love someone (love someone)
Without tripping on the past
So far in my life
Clouds have blocked the sun
How do you love, how do you love someone
How do you love, how do you love someone, someone

 

La canzone finisce e gli applausi aumentano e anche le grida dei fan.
Yui li ringrazie per poi annunciare la prossima canzone.
-La prossima canzone che canterò sarà Crank it up. Buon ascolto- solo allora Sesshomaru si rese conto dell'incredibile somiglianza della voce di Rin e Yui.
La musica partì e Yui cominciò a ballare e a cantare. (
http://www.youtube.com/watch?v=D2NNFfisqoE)


Th-th-this beat is hypnotic
I wanna ride like a shofa
The sound of zonic's
Controlling me just like a rova
I go bionic, so D-D-DJ put it on
I'm losing logic and cruising deeper in the zone

It's so cinematic
Charismatic

G-Got me froze up

This psychopathic
Beat is something

I need a dose of
I'm systematic
Mo-Moving every single bone
There's no mechanic
That can't understand what I'm on

Let's crank it up {crank it up}
Until the walls cave in
Just Crank it up {Crank it up}
Put that record on spin
Cause I am ready to party
Gonna get my girls and get naughty
Just Crank it up {Crank it up}
Until the walls cave in
Just crank it up

Oh, oh, oh, whoa
Oh, oh, oh, whoa {Crank it up}
Oh, oh, oh, whoa
Oh, oh, oh, whoa

Th-th-this beat is melodic
Harmonic, got me striking poses
I get up on it, electronically feeling so fresh
It's so erotic my body's like a cyclone
I'm like a puppet, can't stop it
Drop it like a stone

It's so cinematic
Charismatic

G-Got me froze up

This psychopathic
Beat is something

I need a dose of
I'm systematic
Mo-Moving every single bone
There's no mechanic
That can't understand what I'm on

 

I passi di Yui erano sensuali e decisi. E Sesshomaru pensò che è impossibile che quella ragazza somigli o che possa essere Rin. Lei è timida e non farebbe mai certi movimenti davanti a più di 20.000 persone!!
 

Let's crank it up {crank it up}
Until the walls cave in
Just Crank it up {Crank it up}
Put that record on spin
Cause I am ready to party
Gonna get my girls and get naughty
Just Crank it up {Crank it up}
Until the walls cave in
Just crank it up

Up, up, up, DJ, up, up, up
Turn it up, turn it up, turn it up louder!

Let's crank it up {crank it up}
Until the walls cave in
Just Crank it up {Crank it up}
Put that record on spin
Cause I am ready to party
Gonna get my girls and get naughty
Just Crank it up {Crank it up}
Until the walls cave in
Just crank it up

I systematically move every bone
So crank it up I wanna get in the zone
I systematically move every bone
So crank it up I wanna get in the zone

 

La musica finì e Kagome con i suoi amici andarono nel Backstage dove ad aspettarli c'era Yui.

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