I'm in love with you.

di Writers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I. ***
Capitolo 2: *** Capitolo II. ***
Capitolo 3: *** Capitolo III. ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV. ***
Capitolo 5: *** Capitolo V. ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI. ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII. ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII. ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX. ***
Capitolo 10: *** Capitolo X. ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI. ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII. ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII. ***
Capitolo 14: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo I. ***


 

Ero in una specie di foresta contornata da fiamme alte che mettevano paura.
Mi guardai intorno impaurito sperando che ci fosse qualcuno.
Poi vidi davanti a me due persone, erano una ragazza abbastanza alta e magrolina, con capelli neri; occhi verdi, che sembravano trasparenti; la bocca rossa, non credo fosse colpa del rossetto; il naso all’insù e la pelle bianca, ma non troppo, con qualche macchia di terra qua e là.
Un po’ più indietro di me c’era un ragazzo con i capelli corvini sparati all’insù, come a farlo voler sembrare un gallo, la carnagione scura, tendente al cappuccino, gli occhi erano di un colore marrone, che non seppi distinguere vista la lontananza – seppur poca- da esso. Aveva un ghigno maligno dipinto in volto, facendolo sembrare inquietante.
Entrambi mi fissavano e non la smettevano, poi il ragazzo parlò “Sara, devi decidere.” Ordinò facendo quasi una risata maligna, si fermò di botto esclamando “Ora!” Quel tono alto lo faceva sembrare più inquietante di prima, avendo anche una voce roca.
La ragazza, che adesso so che si chiamava Sara, sorrise, non facendo mostrare i denti.
“Lo sai, Zayn, anche lui deve decidere.” Disse scrutandomi leggermente.
“Lo so. Ma lui è diverso. Lui sa.” Disse Zayn, suppongo sia lui.
“Si. Questo lo so. Ma anche lui deve.” Disse ferma alzando un sopracciglio.
Il ragazzo sbuffò per poi voltarsi verso di me, sorridendo maligno.
“Eppure lo dovrò uccidere, sembrava interessante.” Disse.
Mi morsi il labbro, cosa doveva fare?
La ragazza sbuffò esasperata prima di dire “Hai stancato.”
Zayn sorrise raggiante, prima di ritrovarti dietro la ragazza.
Le annusò il collo, chiudendo gli occhi facendo emettere un verso di piacere dalla bocca.
La ragazza storse la bocca.
“Allora sarà te che ucciderò.” Disse baciandole il collo.
“Facciamo così, se esce testa mi ucciderai, invece se esce croce andrò via. Con  Harry.” Il mio nome che fuoriuscì dalla sua bocca, fece spalancare la mia.
“Come sai il mio nome?” Domandai.
“Lo sa e basta, lancia questa stupida monetina.” Disse il ‘gallo’ ancora attaccato al  collo della ragazza.
Essa roteò gli occhi al cielo estraendo dalla tasca una monetina.
La lanciò in aria e il tempo mi parve di andare lentamente, facendomi imprimere di più le immagini della mente.
La ragazza si morse il labbro mentre la monetina cadeva nella sua mano.
La coprì con l’altra sospirando chiudendo gli occhi.
Gli riaprì quando tolse la mano e il ragazzo dietro di lei sorrise sornione, mentre mi parve che gli occhi della ragazza divennero umidi quando mi guardò, sorridendo e facendo ‘ciao’ con la mano e mimandomi un ‘addio’ mentre lentamente il ragazzo la sbranò.
 
 
Mi svegliai di soprassalto nel mio letto, respirando affannosamente.
“Dannazione!” Urlai dando un pugno al materasso, che prese a muoversi convulsamente, dandomi un senso di nausea.
Scesi dal letto a piedi nudi, spettinandomi i capelli ricci e portandoli verso un lato.
Guardai l’orologio: le quattro di mattina.
“Stupido incubo premonitore.” Dissi bofonchiando e stropicciandomi gli occhi con le mani.
Sbuffai sonoramente prima di andare in bagno.
Mi posizionai davanti allo specchio osservandomi attentamente.
I capelli erano spettinati, come al solito; gli occhi erano ancora verdi e sotto di essi c’erano delle occhiaie che simboleggiavano che non dormivo da tempo –esattamente due giorni, ma per me erano importanti, andando a scuola-mentre la bocca era schiusa.
Mi morsi il labbro, non riuscivo a capire questi sogni, di solito sono chiari, certe volte spiegavano anche perché le persone muoiono, ma adesso era difficile.
Era difficile capire chi era questa Sara, il ‘gallo’, perché lei doveva morire.
Si riusciva a capire che questo Zayn era un vampiro dato che annusava a baciava, qualche volta mordicchiava anche, il collo della ragazza.
Questa Sara, però, non aveva poteri oppure non era ne un vampiro ne un licantropo, suppongo.
Il mio potere era quello del ‘sensitivo’ in un certo senso, anche se io vorrei essere dell’altra specie dei sensitivi.
Vorrei avere dei sogni o visioni di cose buone; invece ero un sensitivo di quello che dovrebbe succedere di maligno.
Chiusi gli occhi, cercando di ricordare alla bene in meglio il volto della ragazza e del vampiro.
Mi sembrò di rivivere quell’incubo, ma i volti li ricordavo lo stesso.
Sorrisi, soffermandomi sul volto della ragazza, era bellissima.
Mi ritirai in camera, constatando che era passata solo mezz’ora dalle quattro.
Sempre con i piedi scalzi scesi le scale della mia casa, dirigendomi in cucina.
Presi un bicchiere d’acqua fresca, per rinfrescarmi la gola secca, dovuta all’incubo.
Respirai pesantemente, quando d’un tratto i miei occhi videro nero e poi ritrovarmi in una casa.
Una ragazza camminava per la casa respirando affannosamente e tenendosi la mano sul petto.
Scivolò lentamente lungo la parete sedendosi a terra respirando ancora affannosamente, distese le gambe e portò la testa indietro iniziando a piangere.
Riconobbi la ragazza, era Sara.
I miei occhi videro di nuovo nero, riportandomi a casa mia.
Iniziai anche io a respirare affannosamente, cercando di prendere più ossigeno possibile.
Mi stabilizzai in pochi secondi, sistemandomi i capelli.
Decisi di mangiare, visto che il mio stomaco brontolava.
Mi girai verso il frigo ma sussultai quando vidi Liam che mi scrutava.
Stupido vampiro.Pensai sorpassandolo e andando ad aprire il frigo, trovando solo uno yogurt al suo interno.
Lo presi ma una voce mi bloccò “Un altro incubo?” Riconobbi l’accento irlandese.
Sbuffai “Si, Niall.” Dissi rigirandomi per riprendere la mia colazione.
“Stessa ragazza?” Disse ancora osservandomi “Si. E’ ancora lei.” Disse ridendo.
Leggi pensieri del cazzo.Pensai.
“Vedi ho sentito il tuo pensiero” Disse corrugando le sopracciglia ed avvicinandosi a me “Sto solo cercando di aiutarti.” Disse ancora.
“Questa ragazza ha un legame con te, che non riesco a capire.” Disse Liam, interrompendo Niall. “Ed ha un sapore buonissimo.” Disse leccandosi le labbra sorridendo.
Mi girai di scatto verso di lui “Come lo sai?” Dissi rabbioso.
“Oh, diciamo che.. Un mio amico mi ha fatto provare.” Disse sorridendo.
“Chi?” Dissi con gli occhi che iniziavano a cambiare colore, riuscivo a constatarlo da dentro lo specchio dietro Liam.
“Un amico come me.” Disse ridendo.
“Zayn.” Disse Niall sbuffando.
Il cuore perse un battito, il ragazzo che la sbranò.
“Dobbiamo tenerla lontana da lui.” Dissi serio.
“Si si, come vuoi tu.” Disse Liam facendo un gesto veloce della mano, scomparendo.
 
A scuola.
Entrai velocemente in classe di Chimica sedendomi al primo banco che trovai libero.
Per fortuna il professor Backet non era ancora arrivato.
Uscì fuori il libro, mettendolo sul banco, accorgendomi che le ragazze della classe mi guardavano con gli occhi luccicanti.
Sbuffai e poi mi alzai in piedi, come gli altri, accogliendo il professore che entrava accompagnato da una ragazza.
“Ragazzi, vi presento Sara Nicole Harvey.” Disse il professore facendola sedere.
Era lei.
Era lei la ragazza del sogno.
Era lei Sara.

 
 

***
Hola ragazze!
Rieccomi qui con una nuova fanfiction,
questa volta sovrannaturale, tutto nato
da un sogno che ho fatto. Lol.
Comunque volevo dirvi che Sara –oltre ad essere
Il mio nome aha.- E’ interpretato
dalla bellissima Kristen Stewart.
Abjfdhfj spero vi piaccia, a presto.
 
Nel prossimo capitolo:
“Piacere Harry.”
“Ciao Harry, io sono Sara.”
//
“Adesso è anche amica di Louis, di bene in meglio.”

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Capitolo 2
*** Capitolo II. ***


 

Si era seduta vicino a me.
Si era seduta vicino a me.
Avanti, Harry, non farti strani complessi mentali, era solo perché l’unico posto rimasto era il tuo, o no?
Mi girai verso di lei guardandola.
La sua espressione era da comiche, ma era affascinante.
Si girò di scatto verso di me, facendo oscillare i suoi capelli neri, che le andarono tutte in faccia.
“Piacere Harry.” Dissi sorridendole.
“Ciao Harry, io sono Sara.” Disse “Come avrai già capito dal professore.” Continuò alzando gli occhi al cielo.
“Già.” Dissi senza qualcos’altro da dire.
Avanti Harry, inventa una scusa.
“Ehm.. Sei nuova?” Domandai.
Idiota.
“Ma dai?” Rispose facendo una smorfia alquanto strana.
“Da dove vieni?” Continuai, facendo finta di non aver sentito la sua risposta.
“Italia.” Disse sorridendo.
Che bel sorriso.
“Wow, a me piace l’Italia.” Dissi sorridendole, facendo formare le fossette ai lati della bocca.
“Styles, Harvey, smettetela!” Disse il professore sbattendo una mano sulla cattedra.
Mi ammutolì all’istante, tornando a guardare il libro.
Sentì lo sguardo di Sara addosso, alquanto imbarazzante.
Sbuffai “Hai finito?”
Si morse il labbro, sussultando.
L’avevo colta alla sprovvista.
“Scherzavo.” Dissi sorridendo, per non ridere.
Le toccai un braccio e vidi buio.
Una ragazza che barcollava leggermente, vestita in un modo non proprio buono, camminava per la strada; sparando stronzate.
La riconobbi, era Sara.
Ma c’era qualcosa di strano…
Una figura le si avvicinava, lentamente.
Era un umano, questo è certo.
I suoi occhi azzurri scintillavano nella notte.
Occhi azzurri, occhi azzurri, occhi azzurri.
Tomilson.
Alzai la testa al cielo e vidi che c’era la luna piena, merda.
Ritornai a guardare la scena che si presentava ai miei occhi.
Stava per ucciderla.
Un grido acuto rimbombò per le mie orecchie e poi basta.
Vidi di nuovo buio e poi ritornai in classe.
“Louis.” Sussurrai.
“Louis? Lo conosci?” Disse sorridente la ragazza al mio fianco.
“Oh.. Diciamo di sì.” Dissi, sperando che la campanella suonasse.
Diedi una veloce occhiata all’orologio: 9.59.
Perfetto, un minuto.
Chiusi gli occhi e la campanella suonò.
Sorrisi trionfante, prima di uscire velocemente dalla classe alla ricerca di Tomilson, ma Liam mi si presentò avanti.
“Ciao, piccolo sensitivo.” Disse sorridendo.
“Smettila di sfottermi solo  perché sono un anno più piccolo di te” Dissi sbuffando, continuando la mia corsetta.
“Dove vai?” Disse bloccandomi per il polso, stringendomelo.
“A cercare quel bastardo di Tomilson. Con permesso.” Dissi staccando la sua presa dal mio polso.
Continuai la mia camminata, quando la scena che mi si presentò davanti era rivoltante.
Sara e Zayn si stavano baciando in un modo troppo poco casto.
Feci una smorfia di disgusto per poi voltarmi dall’altra parte.
Vidi degli occhi azzurri osservarmi, con un sorriso beffardo in volto.
Mi avvicinai a lui “Tomilson.”
“Styles.” Rispose sorridendo.
Sbuffai “Stai lontano da Sara” gli dissi schietto, non mi piaceva girare intorno ai concetti.
“Perché? Altrimenti il sensitivo si arrabbia?” Disse facendo il ‘labbruccio’.
Si, come no.
“si.” Risposi.
“E che mi fai? Vediamo.” Disse sorridendo.
Lo presi per la maglietta e lo sbattei sugli armadietti, facendo un rumore assordante.
Tutti si bloccarono, guardandoci.
“Questo.” Dissi fra i denti per poi lasciarlo.
Mi diressi verso l’aula di biologia.
Ma sentì lo stesso cosa mi disse Tomilson “Stupido, sono molto più forte di te!”
Sorrisi, basta crederci.
 

Il pomeriggio – Casa.
Ero seduto sul divano a guardarmi le mani, sbuffando.
Quando vidi qualcosa: sulle mie mani c’erano altre mani più piccole di un bianco candido, sulla mano sinistra c’era una lametta e l’altra era girata verso i polsi.
Poi il movimento della sinistra fu veloce, un taglio sul polso del destro.
Dopo di che le mani scomparvero.
Mi alzai di scatto dal divano.
“Adesso è anche autolesionista, oltre ad essere nei guai.” Mi disse con un sopracciglio alzato, Niall.
“Già.” Dissi passando una mano nei capelli.
“Avanti amico, smettila di fare il depresso e non pensare a lei.” Disse dandomi una pacca sulla spalla “Stasera pub.” Continuò sorridendo.
Non ci penso neanche.
“Oh, si invece che vieni.” Disse corrugando le sopracciglia.
Poi sorrise “C’è anche lei.”
Se ne andò lasciandomi lì, imbambolato, nel salone.
C’è anche lei, c’è anche lei.
Queste parole adesso occupavano la mia mente.
Poi una lampadina si accese nella mia mente.
Potevo salvarla dalle grinfie di Tomilson.
“Che pub sia, Niall!” urlai.
Lo sentì ridere.
Si prospetta una serata emozionante.
 



***
Scusate il ritardo, picciridde.
Allora, che ne pensate? Vi piace?
Io sono indecisa se metterlo nel cesso,
oppure nel cestino, che decidete?
Aha, a parte gli scherzi, che ne pensate?
Ringrazio le quattro recensioni dello
scorso capirolo, thanks so much! *:
E soprattutto:
TANTI AUGURI HAZZA.
Wow, 19 anni. Come crescono in fretta.
*si asciuga una lacrimuccia*
Ok, adesso vado!
Fatemi sapere che ne pensate eh!
Pace,
Writers.
 
Nel prossimo capitolo:
“Che ti avevo detto io?”
“Fanculo, Styles.”

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Capitolo 3
*** Capitolo III. ***


 
“Avanti Harry, muovi questo cazzo di culo” mi urlò Niall.
Risi, era ubriaco marcio.
“Ho sentito.” Disse ridendo.
Mi bloccai di botto, cosa che fece anche Niall, guardandomi serio.
Vidi nero e poi una ragazza che ballava sotto le luci di una discoteca.
La riconobbi, sia la discoteca che la ragazza, era Sara.
Ok, questo ci stava, ma a cosa costava questa visione?
Vidi una figura con gli occhi rossi, tendenti all’arancione, avvicinarsi a lei ghignando beffardo.
Porca puttana, era Zayn.
La morse, poi nero.
“Cazzo, Harry” Gridò Niall “Salvala, fai il Super Hazza o qualcos’altro ma devi salvarla, ora!” Continuò serio.
Annuì con la testa ed iniziai a girare per la discoteca.
Quando la vidi, muoveva sinuosa i fianchi a ritmo di ‘Cliche’, mentre tutti i ragazzi la guardavano sbavando cercando di avvicinarsi.
Un moto di rabbia si impossessò di me tanto da farmi avvicinare a lei e prenderla per i fianchi.
Adesso Zayn non poteva avvicinarsi.
Iniziai a ballare con lei, mentre sorrideva “Ehi.” Mi urlò all’orecchio facendo in modo che io potessi sentirla.
“Ciao.” La salutai sorridendo.
“Che ci fai qui?” Domandò.
“Avevo voglia di svagarmi” Le risposi, sempre urlando.
Continuammo a ballare per un po’, era eccitante questo era sicuro, quando sentì qualcuno picchiettarmi la spalla.
Mi girai sorridendo ma mi arrivò un pugno in faccia.
“Ouh!” Esclamai toccandomi il naso “Sei pazzo?!” Domandai a quello che mi aveva dato il pugno.
Alzai lo sguardo e vidi due occhi cristallini guardarmi mentre sorrideva sornione.
Niall!Pensai.
“Ciao, Styles.” Disse sprezzante, salutandomi con la mano ed avvicinandosi per ballare con Sara.
Mi avvicinai a lui furioso, asciugandomi poco sangue che colava dal naso con la maglietta che avevo messo, macchiandola di rosso.
Mi bloccai quando vidi qualcuno annusare l’aria e far diventare gli occhi rossi.
Zayn.
Mi sorrise maligno prima di ritrovarsi di fronte a me, cazzo.
Niall, porco cazzo, dove sei?!Pensai ancora, chiedendo aiuto al mio amico.
Ma prima che Zayn potesse darmi un pugno, venne spinto da qualcosa di forte.
Voltai velocemente il volto vedendo Liam che si fiondava su Zayn, iniziando a picchiarlo.
“Cosa cazzo volevi fare al mio amico?!” Urlò continuando a dargli pugni.
Ma sapevo che non gli stava facendo niente.
Sbuffai per poi vedere Louis che cercava di portare Sara fuori dalla discoteca.
“Eh, no!” Urlai prima di iniziare a correre verso Louis.
Lo spintonai facendolo muovere di qualche centimetro.
“Che fai?” Mi urlò Sara.
“Aspetta.” Le dissi cercando di reprimere la rabbia, almeno quando parlava.
Mi arrivò uno schiaffo sulla guancia.
Mi voltai furioso verso il cane che mi aveva toccato.
Emessi un ringhio di rabbia, prima di dargli un pugno, facendogli voltare la testa.
Si toccò lo zigomo, ma non gli diedi il tempo di ribattere che ne diedi un altro.
“Che ti ho detto, Tomilson?!” Urlai mentre gliene davo un altro mentre lui arretrava.
Mi sentivo bene, potevo fargliela pagare per quello che mi ha fatto.
Sorrisi cattivo, dandogliene un altro.
“Rispondi!” Gli urlai.
Mi fermai un po’ mentre lo lasciavo respirare.
Ma poi chiusi a pugno la mano, facendo diventare le nocchie bianche.
Ma prima che potessi dire o fare qualcosa, un pugno mi arrivò nello stomaco, facendomi piegare in due dal dolore.
Gemetti di dolore, prima di raddrizzarmi respirando affannatamente.
Gli diedi un pugno, più forte degli altri, facendolo cadere a terra.
Ero accecato dalla rabbia, così tanto che mi misi a cavalcioni su di lui iniziando a riempirlo di pugni.
“Che ti ho detto io a scuola?” Domandai ferocemente, dandogli un altro pugno.
Sentivo il sangue scorrermi velocemente nelle vene mentre sentivo altro sangue sulla mano, facendola diventare rossa.
“Cosa ti ho detto?” Urlai più forte dandogli un ultimo pugno, alzandomi.
Sputò sangue e poi disse “Fanculo, Styles.”
Sorrisi soddisfatto mentre mi giravo verso Sara, ma lei non c’era.
Il mio sorriso diventò una smorfia.
Prima di avere una visione: Sara urlava bloccata contro il corpo di una persona.
Rividi il locale, per poi averne un’altra.
Sara che veniva morsa.
Iniziai a correre verso il retro della discoteca.
Cercai da tutte le parte, ma poi la vidi con un uomo bloccata contro un albero.
Piangeva disperatamente mentre il ragazzo, Zayn presumo, l’annusava il collo.
Rimasi fermo immobile mentre vidi spuntare dei canini appuntiti dalla bocca del vampiro.
Iniziai a respirare affannosamente, stavo iniziando ad entrare in contatto con i sentimenti di Sara.
Rimai immobile mentre vidi il vampiro fece un piccolo taglietto sul suo collo per poi morderla iniziando a succhiarle il sangue.
Iniziavo a sentirmi la testa vuota ed un dolore atroce al collo.
Ma poi il suo urlo mi distrasse dal mio contatto.
Presi un po’ di ossigeno prima di correre verso Zayn.
Gli toccai una spalla, ma lui non si mosse, anzi iniziò a succhiare più avidamente togliendo le forze a Sara.
Gli diedi un pugno sulla sua spalla e lo vidi finalmente girarsi pulendosi il sangue dalla bocca.
Ma lui non era Zayn.
Che fottuto figlio di puttana.
Liam.
 

***
*si nasconde*
Hola gentaglia.
Che capitolo di merda vero?
Quante parolacce ho usato? Lol.
Comunque voglio ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo
Thanks so much.
Comunque, ve gusta esto capitolo?
Louis ed Harry che fatto a botte, aha, che minchiona che sono.
Sara che viene morsa o:
Da Liam, AAAAAH.
Scommetto che non ve lo aspettavate eheheh.
Zayn e Liam che fatto a botte anche loro, lol.
Capitolo bottoso(?)
Okay, mi dileguo.
Fatemi sapere che ne pensate, è importante c:
Pace,
Writers.
P.s: Scusate se questo capitolo è corto /:
 
Nel prossimo capitolo:
“E’ un vampiro?”
“Si.”
“Un licantropo?”
“Esatto.”

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Capitolo 4
*** Capitolo IV. ***


“Liam? Ma cosa…?” Dissi confuso.
“Cosa ‘cosa’?” Disse sorridendo beffardo.
“Perché l’hai morsa?” Dissi ancora in uno stato confusionario, lui perché l’ha morsa?
Perché sorride beffardo?
Come ha potuto?
“Perché non riuscivo a togliermi il suo sapore dalla gola, è miele per noi vampiri, mmmh.. Come è buono.” Disse sorridendo sognante.
“Liam, ti si è fuso il cervello?” Dissi con gli occhi appannati.
Adesso perché piangevo?
“Harry!” Urlò una persona.
Mi girai verso la fonte vocale “Niall!” Urlai anch’io.
Mi girai verso Liam ma lui non c’era.
Mi precipitai verso Sara a terra e la presi per le spalle.
“Sara.” Sussurrai scuotendola, era pallida.
Non potevo vederla così.
Un forte senso di nausea mi invase, perché lei?
“Sara.” Dissi più forte cercando in tutti i modi di farla svegliare.
“Harry, che è successo?” Disse Niall al mio fianco.
“Quel bastardo di Liam l’ha morsa. Mi ha detto che il suo sangue è ‘miele per noi vampiri’ che vuol dire? Si è iniettata miele nel sangue? Cosa?” Dissi, credetti per un attimo di avere una crisi isterica.
“Fermo Harry.” Disse Niall guardando Sara “Leggo ancora i suoi pensieri, non è morta.” Continuò guardandola intensamente.
“Che dice la sua mente?” Domandai curiosa.
“Dice ‘Zayn, dove sei?’ ‘Non mi sento il corpo, che mi succede?’” Disse.
Mi portai le mani ai capelli.
“Ehi che succ.. Sara?!” Urlò isterico una voce.
Mi girai, come Niall, di scatto verso Zayn.
Che voleva adesso?
Si ritrovò vicino noi.
“Che le avete fatto?!” Domandò alzando la voce.
“Dovresti chiederlo al tuo compagno succhiasangue.” Dissi disgustato, la sua presenza mi dava fastidio, molto.
“Adesso vuole ucciderlo.” Mi sussurrò Niall all’orecchio.
Sbarrai gli occhi.Cosa?
“Dov’è?” Domandò calmo, chiudendo gli occhi.
“Non lo so, gallo.” Dissi strafottente.
Si avvicinò a me “Come mi hai chiamato?” Domandò.
“Vuoi pensare alla tua fidanzatina?” Disse Niall urlando.
“Giusto.” Rispose il gallo andando vicino lei.
“Sara.” La chiamò sussurrando.
Le prese le spalle e poi chiuse gli occhi, respirando profondamente.
Si prese il polso e poi si fece un graffietto per poi portarlo alla bocca di Sara.
Sbarrai gli occhi, che voleva fare?
“E’ uno scambio di sangue, quando un vampiro prende il sangue di un umano esso per farlo rimanere in vita deve dare il suo.” Spiegò Niall, con semplicità.
Oh, benissimo adesso fanno anche gli scambi di sangue.Pensai sarcastico.
“Se la vuoi in vita dovrà farlo.” Mi disse Niall, con la fronte aggrottata.
Zayn la vuole uccidere. Ma questo non l’ho pensato io.
Girai la testa, chi è stato.
Niall.Sentì uno sbuffo provenire dalla mia destra.
Mi girai verso lui con le sopracciglia aggrottata.
E’ un mio potere, d’accordo?Rilassai la fronte ed annuì con la testa.
Ok, per non farci sentire da lui ti parlerò con la mente. Lui la vuole uccidere, ha già la data in mente: il 21 Marzo. Hai solo tre mesi per poterla allontanare da lui.
Il posto è un bosco, credo che sia a nord di qui. Le sue idee di come la vuole uccidere sono così macabre che non vorrei essere un ‘leggi pensieri del cazzo’. Comunque Sara non sa la sua natura, ne quella di Louis. Devi dirglielo tu, cerca di essere meno diretto. Ok?
La mia mente era in confusione, perché proprio io?
Perché la vogliono uccidere, tutti?
Perché lei è speciale. Niall rispose alle mie domande.
“In che senso speciale?” Domandai.
Diamine, ho parlato.
Zayn si girò verso di me e solo adesso vidi i suoi occhi rossi.
Guardai oltre di lui, vedendo Sara che riprendeva colore.
Sorrisi sornione.
Lei ha dei poteri.Mi rispose Niall.
Poteri?Pensai.
Sì, poteri. Adesso non posso andare oltre, si sta svegliando.Potrei sentire il suo tono felice mentre diceva quelle parole.
Mi morsi il labbro avvicinandomi a Sara.
“D-Dove sono?” domandò sussurrando.
“Adesso ti porto a casa.” Risposi.
Zayn si girò di scatto verso di me, fulminandomi.
“No, sono io il suo ragazzo e l’accompagno io.” Un sorriso maligno gli si dipinse sul volto.
“No, la devo accompagnare io. Punto.” Dissi duro, guardandolo negli occhi.
Divennero del colore originario, caramello, e poi mi guardò sorridendo strafottente.
“Tutta tua, non arrabbiarti sensitivo.” Disse sorridendo beffardo.
Presi Sara e la portai velocemente in macchina.
Lei si rilassò sul sedile, mettendo la testa di lato.
Sospirai e poi mi misi al posto del guidatore.
“Come ti senti?” Le domandai senza togliere gli occhi dalla strada.
Era più buia del solito.
“Non mi sento la testa, ma comunque bene.” Disse sorridendo appena.
La guardai per un po’; i capelli sparsi per il suo viso, la testa appoggiata al finestrino e gli occhi socchiusi.
“Devo dirti una cosa.” Dissi mordendomi il labbro e girandomi verso la strada.
“Cosa?” Domandò lievemente, dovevo dirglielo prima che si addormentasse.
“Promettimi di non spaventarti.” Le dissi prima.
Girò la testa verso di me e mi scrutò “Mi preoccupi. D’accordo.”
“Promettilo.” Ripetei.
“Promesso.” Si mise una mano sul cuore alzando gli occhi al cielo.
Sorrisi per poi tornare serio.
Sentivo il suo sguardo sul mio viso “Zayn.. Lui è .. Come dire.” Mi bloccai mettendo un dito sul mento, continuando a guidare.
“Lui è?” Mi spronò Sara.
“Un succhiasangue, come Liam.” Dissi dopo un po’ di silenzio.
Sbarrò gli occhi per poi iniziare a ridere di cuore.
“Questa è proprio bella, complimenti amico.” Disse ridendo dandomi pacche sulle spalle.
Poi si bloccò di botto emettendo un gemito di dolore e portarsi una mano alla pancia.
“Ehi, che succede?” Dissi frenando e voltandomi verso di lei.
“Ni-Niente.” Disse respirando profondamente e sorridermi.
Le guardai la pancia per poi passare al viso “Dimmelo.”
“No.” Disse incrociando le braccia al petto e corrugando le sopracciglia.
Sorrisi “Comunque Zayn e Liam sono vampiri. E non sto scherzando” Dissi facendo scomparire il mio sorriso.
“Vampiro?” Ripeté sussurrando, con la bocca spalancata.
“Si.” Dissi semplicemente guardandola.
“E Louis è un licantropo.” Dissi continuando.
“Licantropo?” Mi scrutò leggermente, come per cogliere un qualcosa nel mio viso per far vedere che mentivo.
“Esatto.” Risposi.
Si portò una mano sulla pancia per poi sussurrare “Un licantropo.”
Mi guardò “Tu sei un sensitivo?” Mi domandò.
Rimasi interdetto “Come fai a saperlo?”
“Lo ha detto prima Zayn.” Rispose sorridendo.
Sorrisi anche io “Si, lo sono.”
Si morse il labbro “Hai detto di non spaventarmi giusto?” Mi domandò.
“Si. Hai paura?” Le domandai di rimando.
“Sinceramente? Si.” Rispose sorgendosi verso di me ed abbracciandomi.
Poi emise un verso di dolore riportandosi la mano alla pancia.
“Mi spieghi che succede?” Le domandai esausto.
Le presi la mano sulla pancia e la guardai negli occhi.
Poi vidi nero: Sara che vomitava e Louis che l’accorreva.
Dopo rividi il suo volto.
Si morse il labbro “Mi accompagni a casa?” Mi domandò.
“Ok” Sospirai e ripartì.
Arrivai davanti al portone di casa  sua dopo trenta minuti circa.
“Buonanotte, Harry.” Mi disse sorridendo e baciandomi la guancia.
“Buonanotte, Sara.” Le risposi sorridendo vedendola uscire dalla macchina.

 
 

***
Eccomi!
Allora, che ne pensate? Aha.
Vi piace?
Ringrazio le due persone che hanno
recensito lo scorso capitolo.
Thanks c:
Tipo che mi sto drogando di DNA.
Ok, passiamo alla storia:
-Sara ha scoperto chi sono realmente
Harry, Zayn e Liam. UUUUH.
-Sara nasconde qualcosa. Eh già.
Ok, basta.
Ci vediamo al prossimo capitolo, beleze cc:
Pace,
Writers.

Nel prossimo capitolo:
Era illuminata dal sole facendole sembrare la pelle più luminosa e bianca;
le labbra socchiuse mentre guardavano il panorama
venivano contornate dalla sua lingua facendole bagnare;
gli occhi che guardavano fisso un punto
mi sembrarono liquidi e accesi.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo V. ***


*Questo è solo un sogno di Harry c:*

Mi svegliai con una leggera brezza che mi sfiorava il volto, facendomi rabbrividire un po’.
Mi guardai attorno cercando di capire dove mi trovavo.
Alzai il busto contemplando il panorama che si vedeva da qui.
Ammirai per poco tempo, visto che sentì qualcosa infondo schiacciare l’erba profumata.
Mi girai verso destra e vidi lei che seduta faceva la mia stessa mossa.
Era illuminata dal sole facendole sembrare la pelle più luminosa e bianca; le labbra socchiuse mentre guardavano il panorama venivano contornate dalla sua lingua facendole bagnare; gli occhi che guardavano fisso un punto mi sembrarono liquidi e accesi.
Si girò verso di me sorridendomi e poi scoppiò a ridere, musica per le mie orecchie.
Ma poi vidi qualcosa muoversi dietro di lei e il panorama cambiò: era una casa.
Lei si mordeva il labbro mentre una figura anonima l’abbracciava da dietro poggiando le mani sulla sua pancia, accarezzandola.
Lo riconobbi, era Louis.
“Che fai?” Domandò Sara con voce fioca, diversa dalla sua.
Mi morsi il labbro anche io, il contatto con i sentimenti di Sara non mi facevano bene, sapevo che nascondeva qualcosa di diverso.
Di buio, cattivo, malvagio.
Lui le sorrise e poi disse qualcosa di sconvolgente “Tu sai cosa aspetto, cosa faccio, ho aspettato tanti decenni prima di trovare la persona giusta, poco forte che lascerà il suo posto alla creatura che hai nella tua pancia, adesso lo so. Tu aspetti un bambino, il mio bambino e tu lo terrai.” E le baciò le labbra.
Il discorso che i due accesero non lo sentì, troppo impegnato a riformulare la frase detta poco prima “tu aspetti un bambino, il mio bambino.”
I miei occhi si inumidirono, non poteva essere incinta.
Lei non poteva aspettare un bambino, licantropo, il suo corpo era troppo fragile.
“Cosa vuol dire che non sono forte?” Domandò Sara con un pizzico di spavento nella voce.
Adesso i suoi sentimenti erano diversi: Tristezza, paura, spavento.
“Vuol dire che al momento del parto tu non ce la farai.” Disse Louis toccandole la pancia.
Una lacrima fuori dal mio controllo cadde sulla mia guancia, morendo sulla bocca.
Io non volevo che lei morisse e per di più perché era incinta di un licantropo.
“Come lo dirò a Zayn?” La sua voce si inarcò sul nome, era spaventata.
Louis si portò una mano sul mento, mentre l’altra era occupata a massaggiare la sua pancia.
Volevo gridare di smetterla di farla soffrire ancora, di smetterla di raccontare cazzate.
Volevo che tutto questo non dovrebbe accadere.
“A lui non lo diremo.” Sorrise per poi baciarle la guancia.
Abbassò lo sguardo sulla pancia e poi lo rialzò.
“Ma poi si noterà, la pancia si ingrosserà.” La sua voce era triste, mentre guardava un punto fisso dietro di me.
Mi girai e vidi una foto che rappresentava lei con un ragazzo.
Si abbracciavano e sorridevano.
Lei era felice, si notava.
Lui anche, ma aveva qualcosa di conosciuto nel volto.
Poi passai alla cornice della foto e mi soffermai su una scritta, credo che fosse così.
Mi avvicinai alla foto prendendola in mano.
Ed adesso ero più spaventato di prima: ‘Non ti scordar di me. Tuo amico, Zayn.’
Zayn era suo amico da sempre.
Non potevo crederci.
“Come sarà la mia pancia?” Questa domanda mi distrasse dal flusso dei miei pensieri.
“Non sarà molto bella, ma sarà grossa.” Le sorrise Louis, abbassandosi per baciargliela.
Odio verso i suoi confronti, tristezza ma felicità. Erano questi i suoi sentimenti.
“Vorrei non essere mai venuta qui.” Sussurrò ad un tratto, facendo boccheggiare Louis.
“Come no?” Gli chiese.
E potrei capire che adesso lui era arrabbiato.
Mi misi dietro Sara, loro non mi potevano vedere.
Adesso vidi il volto di Louis, era nero. Iniziò a respirare affannosamente.
Ma Sara gli prese la mano, accarezzandogliela col pollice.
“Sta calmo.” Gli sussurrò.
La postazione cambiò.
Erano in camera da letto.
Louis e Sara parlavano, sembravano una coppia.
Si poteva notare la pancia di Sara, era il settimo mese, si notava.
La sua faccia non era il massimo della bellezza, ma per me si.
Aveva gli occhi contornati da occhiaie e si potevano vedere gli zigomi alti.
Le braccia erano secche e magre ma lei era felice.
Aveva un bagliore negli occhi, un mix tra felicità e amore.
Ma non riuscivo a capire perché amore.
Vidi che Louis la coccolava, in qualche modo faceva intuire che l’amava, tanto.
Un senso di angoscia mi invase, lui l’amava.
Le baciò la guancia strofinando il suo naso contro il suo zigomo e lei che sorrideva felice.
Anche lei lo amava e non potevo farci niente.
Poi d’un tratto tutto si bloccò, quando loro due si stavano per baciare e al posto di questa scena c’è n’era un’altra.
Sara che urlava tenendosi la pancia, credo che si fossero rotte le acque e Louis che l’accorreva preoccupato.
“Non preoccuparti” Le sussurrò all’orecchio, ma era ovvio che lui era più preoccupato di lei.
Quelle scene mi fecero male, volevo stare io al posto di Louis.
Ma che sto dicendo?
A me Sara non piace, sono solo protettivo nei suoi confronti.
Vidi che essa si stava stendendo a terra e Louis che le diceva di respirare profondamente.
Poi quando il bambino-licantropo nacque lei chiuse gli occhi.
Vidi Louis che prendeva suo figlio e sorrise.
Ma poi il suo sorriso si trasformò in una smorfia di dolore, nemmeno lui vorrebbe perderla.
Mi accasciai vicino a Sara, toccandole una guancia, era dimagrita molto.
Un moto di rabbia si impossessò di me: era solo colpa di Louis.
Mi girai verso di lui, ma dopo che vidi che aveva gli occhi lucidi, mi morsi il labbro.
Anche lui ci teneva.
Una lacrima seguita da un fiume di altre si fece spazio nel mio viso, iniziai a singhiozzare.
Era piccola, non doveva finire così, non a lei.
Poi sentì un piccolo pianto e mi girai verso il piccolo.
Indifeso, senza mamma.
Poi vidi nero e mi tele trasportai in un parco, uno piccolo, nascosto nel bosco.
Ma venni distratto da qualcosa che attirò la mia attenzione, una ragazza ed un bambino che giocavano.
Il padre del bambino, suppongo, corse verso la famiglia, erano di spalle ma riuscì a vedere che era Louis e suo figlio.
Ma chi era la donna?
Si girò e vidi i suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli.
Era Sara.
Ma come..?
Non veniva uccisa da Zayn?

 



***
Hola!
Sto lavorando nel Banner,
perché devo cambiare i personaggi, quindi
se nei precedenti capitoli
non vedere il solito banner è perché lo
sto cambiando c:
Allora, passando alla storia:
questo è tutto frutto del sogno
di Harry, come dice sopra c:
Ho avuto l’idea di
‘Sara incinta’ grazie a ivonne_directioner.
Grazie bella cc:
Ringrazio anche chi ha recensito tutti i capitoli
e wow 127 visite al primo capitolo yu-hu.
Ok, basta. C:
Ci vediamo a prossimo capitolo.
Ah, oggi non metto ‘Nel prossimo capitolo’
perchè non ho idea di cosa fare al prossimo.
Pace,
Writers.
 
Dove si sveglia Harry.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI. ***




*Una settimana dopo*


 

E’ passata una settimana da quel sogno, dove lei era incinta e tutto si conferma.
Lo è davvero.
Ha gli stessi sintomi, a scuola va quasi sempre in bagno, emette gemiti di dolore toccandosi la pancia.
Tutto è collegato.
Ero seduto sul muro della scuola, con le mani incrociate aspettando che la campanella suonasse, quando Niall mi si presenta davanti.
“Non dovevi essere alla tua scuola?” Domando confuso.
“Si, ma oggi ho saltato. Ti devo spiegare delle cose.” Disse con nonchalance prendendomi per l’avanbraccio e portandomi fuori dal cancello.
Mi sentì osservato, così girai il capo e vidi Sara che mi guardava.
Eravamo diventati amici: qualche volta studiavamo insieme, scherzavamo, parlavamo.. Ma sapevo che c’era qualcosa che non andava.
Niall mi portò vicino alla sua auto e disse: “Sara… E’ incinta.”
Sbuffai “Lo so.”
“Da quanto?” Disse corrugando le sopracciglia.
“Da una settimana.” Dissi incrociando le braccia al petto.
Girò di scatto la testa “Sento qualcosa.” Sussurrò “E’ un pensiero.”
“Di chi?” Domandai socchiudendo gli occhi, cercando di capire chi pensava.
Stupida logica, non leggi nel pensiero.
“E’ una raga.. Sara!” Disse sorridendo.
Corrugai la fronte, Sara? Che voleva?
“Avanti Louis, smettila di fare il cretino” Sentì una voce avvicinarsi.
“Dai, un bacetto.” Scommetto che adesso stesse facendo il labbruccio.
Rivoltante.
“No.” Uno sbuffo. “Devo andare a casa, ricordi?”
“Giusto.” Fece una pausa “Ma lo dai lo stesso il bacetto?”
“E va bene.” Sentì uno schiocco e d’istinto chiusi gli occhi, stringendo i pugni.
Sentì dei passi avvicinarsi, così gli riaprì.
La figura di Sara si avvicinò “Ehi, Harry.” Mi salutò con la mano.
Ricambiai sorridendo appena.
Corrugò le sopracciglia “Qualcosa non va?” Domandò.
Stavo per rispondere quando la voce di Niall mi precedette “Ci sono anche io qui.” Roteò gli occhi al cielo.
“Giusto, Niall lei è Sara, Sara lui è Niall.” Sorrisi facendo le presentazioni.
“Ciao Niall.” Disse Sara allungando la mano, quando se la portò velocemente alla pancia piegando il busto in avanti.
“Cazzo.” Sussurrò.
“Tutto bene?” Domandò Niall, ingenuamente.
“Oh.” Si raddrizzò. “Si si, non preoccuparti.” Sorrise gentilmente prima di riprendere la sua strada.
“Vai a casa, Niall.” Sussurrai iniziando a seguirla.
Ok.Bene, era via.
Affiancai Sara “Allora.. Come va?” Domandai.
Domanda ingenua.
Continuò a camminare “Bene. Tu?” Sorrise.
“Tu non stai bene.” Dissi serio.
Si bloccò “Come?” Disse.
“Tu non stai bene, Sara. Si vede che hai qualcosa che non va. Non puoi muoverti che ti fa male la pancia, stai sempre con Louis. Mi spieghi che ti succede?” Dissi alzando un po’ la voce, visto che arretrò.
“Scusa.” Sussurrai.
“Io… Io .. Non posso dirtelo.” Disse prima di ricamminare.
La bloccai per un braccio facendole sbattere la pancia contro il mio addome.
Soffocò un gemito portando immediatamente la mano sulla pancia, ma la bloccai portando la mia.
Sentì qualcosa muoversi sotto la mia pelle e la sua maglietta.
Ritrassi immediatamente la mano “Sei incinta, Sara.”
La guardai negli occhi vedendo che erano lucidi.
“Ehi, no. Non piangere.” Le dissi disperato, sperando di non farla piangere.
Odiavo chiunque piangeva.
“Si, lo sono.” Disse abbassando lo sguardo.
“Perché non me lo hai detto prima?” Dissi alzandole la testa.
“Perché avevo paura.” Sussurrò.
“Di cosa?” Domandai.
“Che tu non avresti capito, che mi avresti lasciata da sola. Anche se potrebbe sembrare che non lo sia. Ho Lou e Zayn ma loro .. Loro non mi capiscono.
Louis vuole solo il ‘bambino’ mentre Zayn sta sempre con le sue puttanelle.” Disse assumendo una forma di disgusto nella voce.
“Ma io non ti abbandonerei mai.” Dissi togliendole una lacrima che le era caduta.
“Soffro di athazagoraphobia.” Sussurrò.
Che cosa? “Che vuol dire?”
“Vuol dire che ho paura di essere dimenticata.” Sussurrò, tirando su con il naso.
Sorrisi dolcemente, era carina mentre assumeva quel tono di voce da bambina.
Sfiorai il mio naso contro il suo, soffiando sulle sue labbra.
“Io non lo farei mai.” Dissi ad alta voce portandomi una mano strinta a pugno sul cuore, con voce fiera.
Scoppiò a ridere, che bella risata.
“D’accordo.” Disse dopo essersi calmata.
Sorrisi.
“Adesso però devo andare.” Disse sorridendo, girando le spalle ed andandosene.
Ma poi sembro ripensarci.
Si girò verso di me sorridendo immensamente “Ti va di mangiare da me?” Urlò.
“Certo.” Dissi raggiungendola.
A casa Niall e Li -No, lui era da una settimana che non si faceva vedere.
 
A casa sua
“Allora, pronto ad assaggiare la mia famosissima cucina?” Disse con tono fiero mettendomi il piatto di pasta alla carbonara sotto il naso.
Presi la forchetta ma la bloccai a mezz’aria “Mi vorresti uccidere?” Domandai socchiudendo gli occhi.
Soffocò una risata “Ma quando mai.”
Annuì con la testa prendendo la prima forchettata e portandola alla bocca.
Masticai lentamente, vedendola che mi guardava curiosa.
Ingoiai.
“Allora?” Domandò.
Feci una faccia disgustata.
Si morse il labbro “Fa schifo?” Domandò sussurrando.
Risi per la sua faccia “Certo che no. E’ buonissima.” E dopo questa affermazione presi un’altra forchettata e la mangiai.
Sorrise prima di iniziare anche la sua.
“Bis!” Urlai portando il piatto in alto, sventolandolo.
Rise prendendo il mio piatto e riempiendolo.
Me lo portò e lo mise sotto di me.
“Che bella scorpacciata.” Dissi portandomi le mani alla pancia.
Annuì anche lei con la testa, ma il campanello suonò.
Si alzò dalla sedia andando a vedere nello spioncino.
Spalancò gli occhi prima di girarsi verso di me.
“Devi andartene.” Sussurrò piano, portando una mano sulla maniglia.
“Perché?” Domandai.
“E’ Louis.” Disse velocemente “Nasconditi.”
Andai nello sgabuzzino lasciando un po’ la porta aperta.
Vidi che entrò sorridente prima di farla sedere sul divano.
“Con chi parlavi?” Domandò a lei.
“Ehm.. Con nessuno, con chi dovrei?” rispose lei.
“Con nessuno, esatto, sono geloso.” Disse sfiorando il naso contro il suo zigomo.
Lei si mordeva il labbro mentre una figura anonima l’abbracciava da dietro poggiando le mani sulla sua pancia, accarezzandola.
 “Che fai?” Domandò Sara con voce fioca, diversa dalla sua.
Mi morsi il labbro anche io, il contatto con i sentimenti di Sara non mi facevano bene, sapevo che nascondeva qualcosa di diverso.
Di buio, cattivo, malvagio.
Lui le sorrise e poi disse qualcosa di sconvolgente “Tu sai cosa aspetto, cosa faccio, ho aspettato tanti decenni prima di trovare la persona giusta, poco forte che lascerà il suo posto alla creatura che hai nella tua pancia, adesso lo so. Tu aspetti un bambino, il mio bambino e tu lo terrai.” E le baciò le labbra.
Il discorso che i due accesero non lo sentì, troppo impegnato a riformulare la frase detta poco prima “tu aspetti un bambino, il mio bambino.”
I miei occhi si inumidirono, non poteva essere incinta.
Lei non poteva aspettare un bambino, licantropo, il suo corpo era troppo fragile.
“Cosa vuol dire che non sono forte?” Domandò Sara con un pizzico di spavento nella voce.
Adesso i suoi sentimenti erano diversi: Tristezza, paura, spavento.
“Vuol dire che al momento del parto tu non ce la farai.” Disse Louis toccandole la pancia.
Una lacrima fuori dal mio controllo cadde sulla mia guancia, morendo sulla bocca.
Io non volevo che lei morisse e per di più perché era incinta di un licantropo.
“Come lo dirò a Zayn?” La sua voce si inarcò sul nome, era spaventata.
Louis si portò una mano sul mento, mentre l’altra era occupata a massaggiare la sua pancia.
Volevo gridare di smetterla di farla soffrire ancora, di smetterla di raccontare cazzate.
Volevo che tutto questo non dovrebbe accadere.
“A lui non lo diremo.” Sorrise per poi baciarle la guancia.
Abbassò lo sguardo sulla pancia e poi lo rialzò.
“Ma poi si noterà, la pancia si ingrosserà.” La sua voce era triste, mentre guardava un punto fisso dietro di me.
Mi girai e vidi una foto che rappresentava lei con un ragazzo.
Si abbracciavano e sorridevano.
Lei era felice, si notava.
Lui anche, ma aveva qualcosa di conosciuto nel volto.
Poi passai alla cornice della foto e mi soffermai su una scritta, credo che fosse così.
Ed adesso ero più spaventato di prima: ‘Non ti scordar di me. Tuo amico, Zayn.’
Zayn era suo amico da sempre.
Non potevo crederci.
“Come sarà la mia pancia?” Questa domanda mi distrasse dal flusso dei miei pensieri.
“Non sarà molto bella, ma sarà grossa.” Le sorrise Louis, abbassandosi per baciargliela.
Odio verso i suoi confronti, tristezza ma felicità.Erano questi i suoi sentimenti.
“Vorrei non essere mai venuta qui.” Sussurrò ad un tratto, facendo boccheggiare Louis.
“Come no?” Gli chiese.
E potrei capire che adesso lui era arrabbiato.
 Iniziò a respirare affannosamente.
Ma Sara gli prese la mano, accarezzandogliela col pollice.
“Sta calmo.” Gli sussurrò.
Tutto coincideva con il sogno.
Poggiai la schiena contro il muro, non potevo crederci.
Si stava avverando.

 

***
Pubblico oggi perché domani non potrei più esistere.
Esatto, domani ci sono i colloqui, quindi
pubblico oggi.
Ma potete anche muovere le vostre dita e
mettere una recensione, non vi mangio mica!
Comunque il sogno di Harry si sta avverando
TAN TAN TAN.
Louis è geloso, puaha, non è vero.
Poi lo scoprirete in poi.
E che dire?
Nada.
Spero che questo capitolo vi piaccia
e che recensiate, ci tengo mucho c:
Pace,
Writers.

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Capitolo 7
*** Capitolo VII. ***





Mi risvegliai dal mio stato ‘dormiente’ ed alzai di scatto il busto, constatando che Sara non era al mio fianco.
“Ho paura a restare da sola… Dormi con me?” Mi domandò quando ero sulla porta di casa sua.
Mi guardai in giro preoccupato, ma quando sentì lo sciacquone scorrere mi alzai di scatto dal letto e corsi in bagno.
Vidi Sara appoggiata al wc mentre respirava affannosamente, toccandosi la pancia.
Si girò verso di me con gli occhi umidi, ma li spalancò di nuovo girandosi di nuovo verso il gabinetto.
Mi avvicinai a lei prendendole i capelli e facendoli a coda.
Sposto la sua mano tremolante sul pulsante, ma la precedetti scaricando al posto suo.
Si pulì la bocca e mi guardò.
Era uno scambio di sguardi, fin quando non notai i suoi occhi diventare umidi, prima di scoppiare a piangere.
Feci una smorfia triste per poi precipitarmi verso di lei, abbracciandola.
“Calma, su, stai tranquilla.” Le sussurravo all’orecchio.
Presi a dondolare avanti e dietro come si fa con i bambini piccoli, tendendola sempre stretta.
“Non lo voglio.” Continuava a sussurrare.
Ripeteva la stessa frase, la disse almeno una cinquantina di volte, prima di riuscirsi a calmare.
Vorrei bloccare il flusso del tempo, restare abbracciato a lei, per l’eternità magari.
“Tutto bene?” Le domandai dopo un po’, incapace di stare zitto.
“Un po’ meglio.” Disse staccandosi ed alzandosi a fatica da terra.
La vidi andare verso il lavandino e sciacquarsi la faccia, lavarsi i denti ed infine ritornare in stanza sospirando.
Non riuscivo a capire cosa provava, i suoi sentimenti erano un turbine di negatività e positività.
Sapevo che lei vorrebbe un bambino, ma non adesso, non ora nel pieno della sua adolescenza.
Quando lei dovrebbe andare in discoteca, bere, fumare, divertirsi; e non stare a casa a deprimersi perché è stata messa incinta da un licantropo che non trattiene gli ormoni.
Un moto di rabbia si impossessò di me facendomi salire il sangue al cervello.
Non riuscivo a capire perché Louis aveva scelto Sara, proprio lei.
Lei è speciale, cosa  vorrebbe dire questa frase? Ha qualche potere?
Mi alzai di corsa da terra raggiungendo velocemente il letto.
Mi distesi accanto a Sara che era rannicchiata su se stessa.
Le accarezzai i capelli lentamente, sentendo i suoi muscoli rilassarsi completamente sotto il mio tocco.
“Sai… Ho fatto questo scambio di sangue con Zayn due volte. Sai che vuol dire?” Mormorò cautamente. Come se avesse paura di una mia reazione.
“No, cosa vuol dire?” Domandai corrugando le sopracciglia.
“Vuol dire che.” Si bloccò un attimo indecisa se dirmelo o no.
“Non aver paura.” Dissi sentendola tremare.
“Si dice che se farò un altro scambio di sangue diventerò vampira.” Sussurrò piano, che a stento non la capì.
Ma succedette il contrario, capì perfettamente cosa aveva detto e la mia mascella si irrigidì.
Non potevo immaginarmela vampira.
Un essere spietato che uccide gente solo per il gusto di assaporare il sapore di ferro del sangue.
Per godere, uccidere.
Un mostro.
Non potevo immaginarmela diversa da come era adesso, umana.
Con il cuore che batte, le gote che diventano rosse ogni volta che le fai un complimento, gli occhi che sprizzano allegria.
Non riuscivo ad immaginarmela come Zayn.
Le baciai i capelli “Adesso pensa a dormire, piccola.” Mi lasciai sfuggire.
E me ne pentì, sapevo che non dovevo avere nessun legame con i protagonisti delle mie predizioni.
Avrei potuto diventare loro migliori amici per poi soffrirne.
Avrei potuto conoscerlo a fondo, capire le sue emozioni.
Avrei potuto innamorarmene.
Innamorarsi, cosa si prova ad essere innamorati.
Cosa si prova a poter condividere una parte di cuore con qualcuno.
Cosa si prova a baciare, assaporare le labbra di colui che si ama.
Queste sono domande esistenziali per me.
Vorrei tanto essere nei panni di chi è innamorato per sapere cosa pensa, cosa prova.
Ed in quel momento realizzai che mi ero innamorato, sì, ero innamorato.
E sapevo che non potevo, non dovevo, era contro ogni regola.
Ma al cuor non si comanda.
E sono caduto anche io nella trappola.
Non accorgendomi che rischiavo troppo.
Non accorgendomi che avrei fatto del male a lei e a me.
Non accorgendomi che mettevo a repentaglio la mia vita; non che sia egoista, mi sarei sacrificato per lei, ma sapevo che lei non sarebbe morta.
Un po’ di speranza c’era in quello che dicevo.
E poi, mi addormentai.
La mattina dopo.
Un fascio di luce mi investì a pieno gli occhi, facendomi sussultare.
Posai una mano sull’altro cuscino fino a quando non capì che era vuoto.
L’ansia di ieri notte si ricreò in me, facendomi battere il cuore a mille.
Saltai giù dal letto dirigendomi a grandi passi verso il bagno, ma non la trovai.
Mi morsi il labbro, impaurito, cercandola nel salotto.. ma non era nemmeno lì.
Allora la mia unica speranza fu la cucina.
Corsi li trovandola che canticchiava con le cuffie nelle orecchie e cucinava qualcosa.
Uovo, suppongo.
˓’Cause I knew you were trouble when you walked in. So shame on me now.˒
Ed adesso potrei anche pensare che sia riferito a Louis, ma sono troppo impegnato ad ascoltarla.
Non mi accorsi nemmeno che si era bloccata, fissandomi.
Sorrisi incerto prima di dirigermi verso di lei abbracciandola.
“Ehi.” Mi disse sul mio collo.
“Buongiorno.” Dissi con voce insicura.
Dopo quello che pensai la notte scorsa, ero insicuro di tutto.
Non sapevo nemmeno se potevo fidarmi, in qualche modo.
“Come stai?” Dissi staccandomi da lei.
“Mmh, bene, tutto sommato.” Sussurrò toccandosi la pancia.
Le presi la mano portandola alla mia bocca, baciandole le nocche chiare.
Ma poi mi ripresi, cosa stavo facendo?
Mi staccai subito da lei, notandola sconcertata.
“Scusa, scusa. Io non so cosa mi sia presto.” Dissi velocemente, temendo una sua risposta.
Sorrise imbarazzata prima di dire “Ehi, non fa niente. Sarà che sei anche tu incinto.” Mi diede una pacca sulla spalla prima di ritornare a cucinare.
Sorrisi sedendomi a tavola, vorrei che tutto questo si ripetesse all’infinito –escludendo la figura di merda fatta prima- vorrei che fosse come una routine, che non si spezzerebbe mai.
Ed in quel momento mi accorsi che seppur conoscendola da poco, Sara avrebbe occupato un posto nel mio cuore.
Per sempre.
 

***
E rieccomi dopo la mia pausa di riflessione.
Poi alla fine ho scoperto che non ascoltavo musica ispiratrice. çwç
Ma comunque da domani a Mercoledì avrò ferie quindi mi darò
alla pazza gioia –esagerato.
Allora… passando alla storia:
-Harry scopre che si sta innamorando di Sara, ma
aha, non tutto finisce bene, ma posso cambiare anche idea.
-Sara non vuole il figlio, ma è comunque obbligata da Lou.
-Questo capitolo fa cagare, quindi vado a vomitare ‘ntu cess.
Fatemi sapere cosa ne pensate, please *si inginocchia*.
Pace,

Writers.

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII. ***



 

Ho avuto il tempo di conoscerti;
ma non ho avuto il tempo di amarti.

***

Camminavo a testa bassa, con le mani nei jeans, per le strade di Holmes Capel, diretto a casa mia.
Ripensai alla mattinata trascorsa con Sara.
Avevamo mangiato e poi ci eravamo messi a vedere un film, ma ha ricevuto un messaggio da Zayn e mi ha.. come dire .. cacciato.
“Ehi, ti va se andiamo al bowling con Lou?”
Ecco cosa recitava il messaggio.
Bowling, certo.
Voleva solo trovare il modo di toglierli più sangue possibile.
La stavano trattando come una bambola.
Mi scontrai contro qualcuno.
“Scusa.” Sussurrai alzando il capo.
Sbarrai gli occhi.
“Liam?” Urlai stridulo.
Sorrise debolmente “Scusa.”
“Come scusa? Ti rendi conto di quello che stavi per fare? La stavi per uccidere. Chiedi sempre scusa quando si sa che tu volevi sbranarla, chiedi sempre scusa per ogni cosa. Ma questa volta hai esagerato.” Dissi.
Lui era in silenzio, tenendo lo sguardo basso torturandosi il labbro.
“Non hai le palle di affrontare la realtà, sei solo stupido. Uno stupido vampiro!” Urlai.
Prese un respiro prima di rilasciare l’aria.
“Non era nei miei progetti prenderle il sangue, ok?” Sbottò dopo minuti di silenzio.
Ruotai gli occhi al cielo “Come no.”
“E’ vero. Non volevo, è stato uno sbaglio. Non ero in me.” Spostò i suoi occhi nei miei, mentre un brivido di paura mi passò nella spina dorsale.
Cosa intendeva per ‘non ero in me.’
“C-che vuoi dire?” Sussurrai.
“Vuol dire che il mio cervello non pensava, agiva e basta.” Disse velocemente.
Deglutì “Che cosa .. hai fatto?” Domandai spaventato.
“Ho ucciso delle persone.” Abbassò lo sguardo.
Il mio sguardo si indurì “Chi erano?”
“Erano dei ragazzi, ricordo.” Rispose, ma sapevo che non era tutto.
“Confessa.” Assottigliai gli occhi.
“Ed anche una ragazza.” Sussurrò infine.
Aggrottai la fronte.
“Lo so che le ragazze non si toccano, ok? Non volevo, davvero. Avevo bisogno di sfogarmi.”
“E per sfogarti tu dovevi uccidere dei poveri innocenti?” Urlai non accorgendomi che ero in strada.
Delle persone si girarono a guardarmi, straniti.
Gli feci una smorfia, rivolgendomi di nuovo a Liam davanti a me.
“Avevo fame.” Disse prima di scappare.
Sbuffai e volli buttare un urlo nervoso, ma mi trattenni.
 
 
Ero appena arrivato a casa quando notai le stanze messe a soqquadro.
Poggiai la giacca sull’appendi abiti, correndo verso il piano di sopra.
Una paura si impossessò di me, quando vidi buio.
Sara era poggiata al muro, tenendosi una mano sulla pancia.
Singhiozzava rumorosamente, mentre vedevo Louis avvicinarsi a lei, sorridendo enigmatico.
Sentì un urlo straziante e poi un pianto soffocato.
Chiusi di scatto gli occhi riproiettandomi nelle scale.
Le salì velocemente arrivando al bagno aprendolo di scatto.
Guardai il suo interno, mordendomi il labbro “Niall!” urlai a gran voce.
Nessuna risposta.
Passai alla camera di Liam, ancora intatta, ma il letto era rovinato.
Scossi i ricci portandoli da un lato “Niall!” Urlai più forte.
Cercai di regolare il respiro, che con il panico non mi permettevano di concentrarmi.
Mi poggiai al muro chiudendo gli occhi.
Ma quando sentì un gemito strozzato li riaprì di scatto, dirigendomi verso la mia stanza.
La aprì rivelandone un Niall disteso a terra mentre si teneva il braccio.
Corsi da lui, prendendogli l’avambraccio, esaminandolo.
Era stato morso.
Ma notai qualcosa vicino alla sua bocca.
Un bigliettino.
Lo aprì lentamente, sperando che ci fosse scritto qualcosa di buono.
‘Adesso avrai un problema in più. Mi dispiace davvero tanto. -A.’
‘A’ cosa significava?
Chi era?
Sentì un altro gemito provenire da Niall.
Lasciai il foglietto a terra, prendendo Niall e portandolo sul letto.
Adesso dovevo fare qualcosa.
Chiamare Liam.


***
Hello every body.
Tipo che sono le 04.22 ed io sto pubblicando...
Con le mie amiche che fanno casino al mio fianco :/
Ma vabè, mi era venuta l'ispirazione.
SPERO CHE VI PIACCIA :)
Pace,
Writers

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Capitolo 9
*** Capitolo IX. ***




Le mie mani tremavano mentre prendevo il cellulare dalla tasca dei jeans.
Un altro gemito di Niall mi fece urlare istericamente.
Non riuscivo a sopportare questo episodio.
Passai il dito sullo schermo del cellulare trovando scritto ‘Liam.’
Pigiai il tasto verde e misi l’apparecchio all’orecchio.
Squillò una volta. “Avanti” sussurrai, riprendendo l’avanbraccio di Niall.
Secondo squillo. “Su!” Dissi.
Terzo squillo. “E che c..”
“Harry?” Venni interrotto dalla voce confusa di Liam.
“Grazie al cielo. Liam vieni qui a casa, subito. Non fare domande e vieni.” Dissi velocemente.
“Ehm.. D’accordo?”
“Si, muoviti!” Urlai riattaccando.
Niall emise un gemito straziante che mi fece venire le lacrime agli occhi.
Non poteva morire.
Ancora dovevo capire chi è ‘A’ che poi non credo che sia nemmeno un nome.
Potrebbe essere Alex, Alessio, Antonio.
Ma secondo me era stupido chi l’ha scritto, quindi ha disperso le sue notizie.
Non ci mise molto, Liam, a venire a casa.
Appena lo vide, sbiancò. “Che cosa è successo?” 
“Non lo so. Credo che si stato morso.”  Dissi respirando profondamente, cercando di calmarmi.
Liam si precipitò su di lui, strappandomi quasi, il suo braccio dalle mie mani.
Lo ispezionò lentamente, quando si girò verso di me. “Vampiro.” Sussurrò.
Un gemito da Niall, una mia lacrima.
“Non ce la farà. I lettori di menti non possono trasformarsi. O diventerà vampiro ma sarà matto, oppure morirà da umano… suicidandosi.” Disse lasciando il suo braccio.
“Cosa?” Urlai stridulo mentre una cascata invase le mie guancie.
Lui non poteva morire, non aveva fatto niente di male.
“E’ tempo perso sperare che viva ancora.” Sussurrò e mi parve di vedere i suoi occhi inumidirsi.
Mi precipitai su Niall prendendogli la mano.
“Tu non puoi morire Niall.” Singhiozzai, in preda allo sconforto.
Un suo gemito.
“Niall, ti prego.” Sussurrai.
Presi a dondolare come un bambino su di me.
“Avanti.”
Un suo gemito seguito da un altro.
Aprì gli occhi, erano freddi, distaccati.
Si alzò in piedi di scatto, facendomi male al naso.
“Ma cosa?” Sussurrai guardandolo confuso.
Liam invece era seduto sul letto guardandolo malinconico.
Niall si girò verso di me. “Ciao ciao.” Disse prima di correre giù per le scale.
Mi alzai cercando di bloccarlo ma era più veloce.
Percorsi le scale precipitandomi sulla porta.
“Niall.” Urlai seguendolo, ma lui non voleva fermarsi.
Iniziai ad avere l’affanno mentre correvo a perdifiato, seguendolo.
Lo vidi avvicinarsi alla ringhiera di un ponte, vicino ad una scogliera.
Un posto patetico in cui buttarsi.
Rise istericamente prima di aggrapparsi alla ringhiera.
Lo raggiunsi accelerando la mia corsa.
“Niall.” Sussurrai pregando di farlo scendere.
Lo vidi sporgersi un po’ più avanti e poi girarsi verso di me, sorridendo euforico.
I miei occhi diventarono umidi, mentre flashback passavano davanti ai miei occhi.
Io e lui che giocavamo sulla spiaggia. Lui non poteva morire.
Io e lui che ridevamo mentre guardavamo sua madre che buttava una bottiglia di acqua su un uomo. Perché a lui?
Io e lui che facevamo il nostro stupido - ma pur sempre importante- saluto. Aveva fatto solo cose buone, nella sua vita, seppur breve.
Io e lui che litigavamo per una ragazza. Era generoso.
Lui che mi offriva la merenda, sorridendo gentile. Felice.
Ridevamo mentre una ragazza scivolava sul suo succo di frutta. Divertente.
“Niall” Sussurrai ancora, allungando una mano verso di lui.
Io e lui che ci buttavamo a mare. Solare.
“Avanti scendi” sussurrai avvicinandomi piano.
Rise più forte buttando la testa indietro.
Presi un profondo respiro. “Ti prego.” Lo supplicai.
“Scendi da lì. Non succederà niente, ti prego.” Continuai ad avvicinarmi piano, per paura che lui si butterebbe.
Scosse la testa.. quasi ferocemente.
Allargò gli occhi “Ho detto no.” Disse, ma la sua voce era più squillante, da pazzo.
Iniziò di nuovo a ridere.
Il veleno stava facendo effetto contro il suo cervello.
Abbandonai le mani ai miei fianchi iniziando a piangere silenziosamente.
Singhiozzai e per un momento smise di ridere, guardandomi stranito.
Allargò gli occhi. “Che fai?” Mi domandò con la sua ‘nuova’ voce.
“N-niente.” Dissi asciugandomi gli occhi con il dorso.
Mi guardò e lo vidi trattenersi un risolino.
Sbuffai e riprese a ridere.
“Ciao ciao.” Disse prima di girarsi e riaprire le mani.
“No.” Urlai scattando in avanti, ma lui era già giù.
Corsi verso il lato della ringhiera cercando delle scalette, o qualcosa del genere che mi portasse sulla riva.
Ma niente.
Allora feci il giro inverso, trovando degli scalini di roccia, o quel che fossero.
Le scesi velocemente, rischiando qualche volta di scivolare e spezzarmi le ossa, ma ce la feci ad arrivare a riva.
Vidi un corpo inerme sulla sabbia e presi a correre verso di esso.
Aveva del sangue alla testa e non vedevo la sua pancia alzarsi ed abbassarsi.
Mi abbandonai sulle ginocchia avvicinandomi velocemente a lui.
Gli presi il polso cercando di sentire il battito, ma non c’era.
Le lacrime, intanto, scendevano dai miei occhi, bagnandomi le guance già accaldate.
Mi lasciai andare ad un singhiozzo pesante, che non mi permise di respirare.
Uno, due, tre, quattro singhiozzi che divennero un pianto rumoroso.
Vidi una coppietta di ragazzi avvicinarsi a noi e riconobbi le due figure.
Sara e Zayn.
Feci una smorfia di disgusto vedendoli che mi guardavano straniti.
Sara lasciò il gomito di Zayn venendo verso di me.
Appena vide Niall sbarrò gli occhi guardandomi.
“Sei stato tu?” Mi indicò sussurrando.
“C-cosa? No no.” Risposi scuotendo la testa energicamente.
Si avvicinò di più, inginocchiandosi al suo fianco.
Lo guardò portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, per poi spostare lo sguardo a me.
“Chi è stato?” Domandò.
Gli mostrai l’avambraccio e vidi dietro di lei Zayn che sorrideva soddisfatto.

 
 



***
*si nasconde dalle urla incazzate*
No ezere colpa mmmmia.
L’ho scritto io… merda.
Cooomunque ho fatto morire Niall.
Ehm.. Non volevo farlo a posta,
ma a quanto avete  visto la storia è triste,
quindi ho voluto aggiungere questo
capitolo .. che io reputo di cacca, però.. dettagli.
Allora, Niall è morto.
Harry piange.
Sara gli raggiunge con Zayn.
Tan tan taaaaaaan.
Non vi dico però che succede dopo uù
Spero che non mi odiate per questo ..
Perché… I like pizza c:
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE.
Pace,
Writers.

 

Dove Niall si butta. Lo so che è una scogliera dell'Italia ma non
ne trovavo altre. c: 

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Capitolo 10
*** Capitolo X. ***




“Cos’hai da ridere?” Dissi con tono fermo guardando Zayn.
“Oh.. Niente.” Disse soffocando le risate.
Mi scagliai contro di lui, spingendolo. “Sei stato tu? Sei stato tu ad uccidere il mio migliore amico? Sei..”
“Ma non è morto.” Sussurrò. “E’ diventato come noi.” Disse sogghignando.
“Non c’è l’ha fatta. Sei ceco per caso?!” Strillai isterico.
Lo aveva detto Liam, lui era un vampiro e si intendeva di queste cose.. suppongo.
“Nha. Aspetta un paio d’ore.” Sussurrò facendomi l’occhiolino.
Mi voltai verso la figura inerme di Niall, con al suo fianco Sara che lo scrutava attentamente.
Mi voltai di nuovo verso il vampiro prendendolo per il colletto.
“Giuro che se mi hai detto una bugia riderò quando ti infileranno un paletto di legno nel cuore. Aspetta, tu non c’è l’hai.” Sogghignai maligno. “E sai chi te lo ficcherà quel bel paletto?” Domandai ma risposi prima di lui. “Io.” Sussurrai maligno, facendolo deglutire.
Sorrisi prima di staccarmi da lui e correre verso Niall.
“Mi dispiace così tanto per il tuo amico.” Sussurrò Sara, passando una mano sulla sua fronte.
Si morse il labbro guardandomi. “Mi dispiace così tanto.”
La guardai sconcertato.
Con uno slanciò mi abbracciò, ma si ritrasse quasi subito.
La bloccai, avevo bisogno di un abbraccio e lei me lo voleva dare.
Scoppiai a piangere sulla sua spalla, mentre lei mi sussurrava parole dolci, per farmi calmare.
Bagnai la parte della spalla della sua maglia.
Singhiozzai un paio di volte, prima di staccarmi da lei.
Mi guardava in un modo strano, prima di togliermi alcuni ricci dalla fronte.
La guardai per un po’, prima di riscoppiare a piangere.
Mi coprì il viso con le mani, non volevo essere visto da nessuno.
Ero debole.
Debole per aver perso il mio migliore amico.
Debole perché stavo per perdere la persona di cui mi ero innamorato.
Debole perché ho scoperto - forse - chi ha ucciso il mio migliore amico.
Mi girai verso il mare e sembrava che avesse assorbito le mie stesse emozioni.
Alzai lo sguardo verso il cielo cercando di controllarmi.
Sentì delle labbra baciarmi la spalla prima di sussurrare un “mi dispiace.”
La guardai confuso mentre si alzava, dirigendosi verso Zayn che guardava un punto diritto verso di se.
Venne scosso da Sara che lo strattonò per il braccio sussurrandogli qualcosa, capì solo un ‘lasciamolo solo’.
La ringraziai mentalmente, prima di voltarmi verso il mio migliore amico.
“Zayn mi ha detto che fra un paio d’ore sarai di nuovo con me. Ma sarai diverso. Io non posso vederti in questo stato, Niall. Voglio ritornare indietro nel tempo e non restare a dormire con Sara. C’eri tu, da solo a casa. Mi dispiace così tanto. Ti ho lasciato da solo mentre tu soffrivi.” Avevo ripreso a singhiozzare mentre le parole mi uscivano da sole. “Sei stato il mio migliore da quando avevamo pochi anni. Abbiamo condiviso gli stessi momenti tristi e felici. Ricordi quando Sharon mi lasciò? Tu non mi dicevi «te l’avevo detto» perché tu sapevi che sarebbe finita così. Ma tu mi hai aiutato, facendomi superare tutto.” Sorrisi amaramente. “Anche se è passato poco tempo. Mi manchi Niall. Ti voglio bene.” Dissi prima di alzarmi in piedi.
Mi abbassai per prenderlo in braccio e dirigermi a passo lento verso casa.
Le lacrime intanto scendevano come un fiume in piena dai miei occhi.
Dopo tanto tempo arrivai a casa.
Aprì il portone con la gamba e mi diressi verso il divano, adagiandolo lì.
Non mi accorsi che tutto era ritornato come prima e che Liam mi guardava con occhi lucidi.
Deglutì cercando di mandare via il groppo in gola che si era formato.
Salì di corsa le scale dirigendomi a casa mia.
Ed in quel momento diedi sfogo a me stesso.
***
Era passato un po’ di tempo, anzi troppo.
Mi svegliai sentendo dolore alla testa e agli occhi.
Sbadigliai rumorosamente, andando verso lo specchio.
Mi guardai attentamente.
Le labbra erano socchiuse, le gote rosse, gli occhi erano rossi e le iridi erano più scure, i riccioli erano scompigliati.
Sbuffai prima di dirigermi a grandi passi verso il salotto.
Mi bloccai vedendo che sul divano non c’era nessuno.
Andai velocemente nella stanza di Liam  sentendo delle risate.
Aprì la porta vedendo che c’era qualcuno con lui.
Assottigliai gli occhi cercando di capire chi fosse.
Li sbarrai. “N-Niall.” Sussurrai fiondandomi verso di lui.
Ma venni bloccato da Liam. “No, Harry. E’ un vampiro adesso. E tu sei un umano.” Disse scuotendo la testa.
Guardai Niall sconcertato, aveva cambiato colore di occhi.
Erano leggermente più scuri.
“Come non posso?” Dissi ritornando a guardare Liam.
“E’ un vampiro, ancora non può reprimere gli istinti.” Mi sussurrò.
Ed in quel momento capì di aver perso il mio migliore amico.
Tirai su con il naso scappando da dentro casa.
Corsi verso la mia unica salvezza, Sara.
Ma mi accorsi di aver sbagliato strada.
Feci retro-march correndo dal lato opposto.
Corsi ancora per un po’ sentendo che i miei piedi non ce la facevano più, potrei partecipare ad una gara di campestre.
Arrivai affannato davanti alla sua porta, bussando ferocemente.
La porta si aprì lentamente facendone rivelare una Sara assonnata, stava dormendo.
“Scusami per quello che sto per fare.” Dissi prima di fiondarmi sulle sue labbra.
Assaporai il suo sapore di fragola, colpa del lip gloss.
Per un primo momento rimase immobile, ma poi si lasciò andare mettendo le mani sul mio collo.
Mi staccai da lei per riprendere fiato, altrimenti sarei rimasto attaccato a lei fino allo sfinimento.
“Mi dispiace.” Sussurrai aprendo gli occhi.
Ma la vidi sorridere, allora lo feci anche io, avvicinandomi di nuovo a lei.
Poggiai di nuovo le mie labbra sulle sue mentre nel mio cervello c’era una guerra e nel mio stomaco svolazzavano contente le farfalle.
Sorrisi nel bacio, staccandomi di nuovo.
La baciai di nuovo a stampo ma sentì qualcuno toccarmi la spalla.
Mi girai, ma sbarrai gli occhi vedendo che era Louis.
“Vuoi prendermi la ragazza, adesso?” Mi domandò rabbioso.
Non saprei se essere felice per aver baciato Sara o spaventato perché avevo fatto arrabbiare un licantropo.
 

***
Okay, visto che lo scorso capitolo non vi è piaciuto…
Ho deciso di farmi perdonare facendo ‘resuscitare’ Niall.
Allora:
-Niall è vampiro.
-Harry non sa ancora chi l’ha trasformato.
-Harry ha baciato Sara *balla la macarena*
-Louis è una bomba ad orologeria.
Allora, spero che vi piaccia c:
CONTINUO A TRE RECENSIONI.
Pace,
Writers.

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Capitolo 11
*** Capitolo XI. ***


«I ricordi che si volevano dimenticare
e riemergono a galla,
sono quelli che fanno più male.»
***

 
 

Continuo a tre recensioni.


Cosa fare?
Sono con un licantropo arrabbiato perché ho baciato la ‘sua ragazza’ ma insomma lei non è di nessuno, ha solo un bambino dentro di lei.
Ma la cosa più preoccupante e che … stasera ci sarà la luna piena.
Iniziai a sudare freddo, se mi avrebbe ucciso?
“Allora? Rispondi.” Mi disse Louis sussurrando maligno.
Ma insomma, cosa ho fatto di male?
Deglutì spaventato. “L’ho solo baciata.”
“Ah, si? Allora perché hai paura?” disse avvicinandomi.
Sentì una stretta alla mano così abbassai la testa e vidi la mia mano stretta a quella di Sara.
Sorrisi.
“Tu sorridi sapendo di star per morire? Allora non mi farò problemi.” Disse Louis dandomi un pugno in faccia.
Mi sbilanciai un po’ sentendo il naso pulsare e del liquido arrivarmi alla bocca.
Mi trattenni dal gemere pesantemente dopo aver incassato il dolore.
“Ti pensi così carino e belloccio per aver questi stupidi ricciolini ed il sorriso da bambino?” Continuò tirandomi i capelli facendomi male.
Respirai più volte mentre il mio sguardo si posò su Sara che aveva gli occhi lucidi.
Riguardai Louis, incapace di fare qualcosa, mentre lui sorrideva cattivo mentre mi strattonava per i capelli.
Istintivamente portai le mani sulle sue cercando di staccarmi.
“Avanti, solo perché mi sono preso Federica non vuol dire niente. Giusto?”
Mi vennero le lacrime agli occhi ricordando la mia migliore amica.
Incassai un altro pugno che mi fecero vedere nero per un istante.
“avanti Sara non mi puoi fare questo” sussurrava un ragazzo.
“Mi dispiace.” Gli disse girandosi.
“Sara, stai correndo guai pericolosi, abortisci.” Si girò verso dando le spalle a Sara ed adesso vidi che era Zayn.
“Scusami.” Disse camminando dall’altro lato.
Il mio cervello mi riportò a vedere la faccia di Louis.
I suoi occhi iniziarono a cambiare colore mentre le mani si staccarono da me portandoseli al collo.
Iniziò ad ansimare pesantemente mentre si raddrizzava strizzando gli occhi.
Si stava trasformando.
Cadde a terra facendo un tonfo e Sara cercò di raggiungerlo.
Corsi da lei prendendole la mano “No, stai ferma qui!” Dissi stringendogliela “si sta trasformando. Andiamocene prima che ci uccida.” Mi diressi velocemente verso la porta di casa mentre Sara si girava continuamente per vedere Louis.
Un urlo roco mi fece aumentare il passo.
Strattonai Sara per la mano “Vuoi morire?!” urlai al limite della sopportazione.
“Mi fa male la pancia.” Urlò di rimando portandosi una mano alla base della pancia.
Lanciai un urlo rabbioso prima di prenderla in braccio.
Non mi piaceva questa situazione ma dovevo arrangiarmi.
Iniziai a correre sentendo un altro urlo e poi un ringhiare furioso.
Aveva completato la trasformazione.
Sara nel frattempo mi baciava la guancia cercando di calmarmi, ma dovevo fare velocemente non potevo permettere che morisse.
Avevo il fiatone quando sentì un tic tic dietro di me, come il picchiettare di unghie nell’asfalto.
Merda, ci stava raggiungendo.
Cercai con tutte le forze di fare la curva della strada non sbilanciandomi e cadere rovinosamente a terra.
Sara guardava dietro di se, tremando.
“Che succede?” Cercai di parlare con il fiatone che mi investiva in pieno.
“Ci raggiunge.” Mi sussurrò all’orecchio.
Al sentire il suo fiato sbattere contro il mio lobo una scarica di adrenalina mi trapassò interamente.
Girai di poco la testa vedendola che mi guardava preoccupata.
Allungai il collo e le lasciai un bacio a stampo, rigirando la testa.
Sentì che sorrise.
“Merda merda merda. E’ dietro di noi.” Disse Sara stringendo tra le mani la maglia.
Scorsi casa e cercai di aumentare il passo, ma le braccia e le gambe cedettero per il troppo sforzo.
Niall vieni.Pensai, ma poi mi accorsi che lui era un vampiro, non poteva sentirmi.
Sentì uno scroscio vicino me, ma non potevo distrarmi.
“Che succede Harry?” Sentì una voce roca al mio fianco.
“E’ Zayn.” Mi sussurrò Sara all’orecchio.
Sgranai gli occhi. Cosa?
Mi girai verso di lui e con la coda dell’occhio scorsi un animale simile ad un lupo correre verso di noi, ringhiando.
“Il tuo amico.” Dissi ansimando facendo scendere Sara da me.
Mugolò trattenendosi la pancia  con la mano.
Mi morsi il labbro vedendo Zayn che la guardava con le sopracciglia corrugate.
“Louis?” Mi domandò, ma non riuscì a rispondere che sentì un peso farmi cadere a terra.
Mi ritrovai la mano ricoperta di saliva.
“Louis!” Urlò l’amico correndo verso di lui.
Sentì un dolore lancinante alla mano che mi fece urlare.
Un ringhio ed un urlo spaventato.
Mi aveva morso la mano.
“Che cazzo fai?” Urlò infuriato il vampiro spingendolo da sopra me.
Mi trattenni la mano infortunata con l’altra mentre il sangue pompava in una maniera assurda nelle vene.
“Oh cazzo.” Sentì un urlo dal marciapiede.
Portai la testa indietro vedendo Liam e Niall immobili mentre guardavano me.
Vidi i loro occhi cambiare colore mentre respirarono l’aria.
Un sorriso si formò sulle labbra di Niall ed in me crebbe la paura.
Che mi avrebbe ucciso?
Cercò di correre verso di me ma Liam lo bloccò.
“E’ un tuo amico, e gli amici non si uccidono.” Gli disse Liam facendolo ammutolire.
Mi guardò con gli occhi rossi prima di ritornare in casa.
Sentì una presa alla mano che mi fece bruciare la mano.
Lanciai un urlo mentre l’altra mano si distoglieva dalla mia.
“Scusa, scusa.” Mi sussurrò una voce femminile, Sara.
“N-non ti preoccupare.” Dissi cercando di sembrare credibile, ma faceva un male cane.
Sentì un'altra presenza vicino a me e per un attimo mi scordai i ringhi furiosi del licantropo che si trovava con Zayn.
Cercai di alzare il busto ma Liam me lo riabbassò.
“Non ti muovere, stai qui.” Mi disse in tono severo, ricorrendo in casa.
Vedendo che non arrivava lo alzai, curioso di vedere cosa faceva Zayn a quello stronzo di un licantropo.
Gli arrivò un calcio sulla zampa che lo fece zampettare per un po’ mentre fischiava con il naso, come i cani quando piangono.
Mi morsi il labbro mentre Sara mi prendeva la mano con delicatezza.
Mi girai verso di lei, ma senti un naso sbattere contro le mie.
“Mi dispiace è colpa mia.” Sussurrò avvicinando le sue labbra alle mie.
“E’ stata anche mia, in parte.” Le risposi chiudendo gli occhi e toccando le sue.
Uno sfioro di labbra si trasformò in un bacio vero e proprio.
La mia lingua strofinò il suo labbro inferiore, mentre fremevo dalla voglia di toccare la sua.
Ma venni distratto da un ringhio stridulo ed un tonfo.
Mi girai verso il rumore quando vidi la figura di Louis ritornare umana.
“L’ho finito.” Disse Zayn, sfregandosi le mani.
I suoi occhi erano rossi.
“Cosa? Lo hai ucciso?” urlò Sara, perforandomi i timpani.
“Ma certo che no. Diciamo che l’ho fatto addormentare.” Disse prima di prenderselo in spalla e sparire nel buio della notte.
“E’ pazzo.” Sussurrò Sara, più a lei che a me.
“Harry entra che ti devo curare la mano.” Urlò Liam da dentro casa.
Adesso dovevo solo aspettare il peggio.
 

***
Per me questa storia sta diventando noiosa,
poi non so cosa ne pensate.
Non ho niente da dire a proposito di questo
Capitolo.
Spero vi piaccia c:
Pace,
Writers.
Se vi va passate dalla mia nuova storia:
I'm different.

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Capitolo 12
*** Capitolo XII. ***



VI PREGO DI LEGGERE LE NOTE DELL’AUTORE ALLA FINE, GRAZIE.

 
Lanciai un urlo disperato alla ricerca della mano di Sara, che mi guardava sofferente.
La bocca di Liam che lavorava sulla mia mano provocava sulla cute un dolore atroce, che mi fece gridare più volte.
All’ultimo, il più doloroso, mi sembrava di aver perso la mano, ma in realtà avevo soltanto perso un po’ di sangue ed a quanto pare Liam non ha saputo contenersi.
“Una goccia. Non ti preoccupare.”certo, certo. Come no.
La mano stretta di Sara mi fece voltare verso di lei.
Le accarezzai la guancia, mentre lei chiudeva gli occhi.
“Come ti senti?”Le sussurrai.
Mi sorrise. “Bene. Stiamo bene.” Rispose abbassando lo sguardo verso la sua pancia.
“Stupida ragazzina, spero almeno che non soffrirai quando il bambino - se così possiamo chiamarlo - ti ucciderà”Fece la sua entrata di scena Niall, che mi scrutò con occhi color ghiaccio.
Ancora non capivo cosa aveva contro di lei, non gli aveva fatto niente. In fin dei conti.
“Niall.. ma cosa cazzo vuoi?” Urlai al limite della sopportazione.
“Io? Oh, niente. Ma domandalo alla tua fidanzatina, Styles.”Disse rivolgendo un sorriso malizioso a Sara.
“Adesso ci chiamiamo anche per cognome, Horan?” dissi calcando sul cognome.
Annuì, sorridendo felice.
“Bene, se la metti così”Sussurrai alzandomi e dirigendomi alla porta, con Sara.
Mi bloccai.“Però ricordati che quando eri umano e non vampiro - lo dissi con una nota di disgusto - venivi sempre a chiedermi favori. Non scordarlo, Horan.”
Stupido vampiro rompi palle.
Sara mi guardava con le sopracciglia corrugate mentre la portavo al piano di sopra.
Aprì la porta, facendola sbattere contro la parete, creando una specie di tonfo.
“Stupida stanza, stupida porta, stupido vampiro, stupido Malik, stupido Tomilson e stupidi tutti.”Mi ritrovai a sussurrare facendo avanti e dietro per la stanza.
Sentì uno sbuffo provenire dalla porta, prima di un gemito strozzato.
Mi girai velocemente verso Sara e le corsi incontro.
“Che succede?” Le chiedi preoccupato.
No, non poteva partorire adesso.
Siamo ancora a sei settimane.
Altri gemiti strozzati e poi chiuse gli occhi.
No, non poteva essere morta. Non adesso che avevo bisogno di lei.
Mi girai di scatto verso la porta, mentre Sara ansimava.
Era una visione e stava accadendo.
Corsi incontro a Sara. “Avanti stenditi.” Le dissi portandola verso il letto.
Chiamai Liam a gran voce che venne subito nella mia stanza, precipitandosi su Sara.
Le misurò il polso e le tocco la pancia.
“No, ancora non partorisce, manca una settimana.”Mi disse, girandosi verso di me.
Corrugai la fronte, confuso. “Ma la gravidanza non dura nove mesi?” Chiesi.
Rise fortemente, mentre Sara aveva smesso di ansimare.
Si bloccò asciugandosi una lacrima finta, mentre io perdevo la pazienza.
Mi stava prendendo in giro?
“Le gravidanze con esseri sovrannaturali, durano solo sette settimane, Harry.”Disse cauto.
Il mio cuore perse un battito, mentre sentivo il vuoto sotto di me.
Sette settimane, Harry.
Sette settimane, Harry.
Sette settimane, Harry.
Avevo solo una settimana da godere con Sara e poi .. puf, come una piuma al vento.
Vola via, verso posti non immaginabili.
Come una foglia d’Autunno che cade dal suo albero, lasciando le sue ‘amiche’ foglie da sole, mentre aspettano la loro morte.
Come un pupazzo di neve che al sole si scioglie, lasciando i suoi componenti contro l’acqua del suo proprietario.
Come i castelli di sabbia che costruisci troppo vicino alla riva e il mare la distrugge.
Lei mi avrebbe lasciato da solo, senza nessuno.
Ma poi mi accorsi che stavo facendo pensieri egoistici.
Mi ritrovai con gli occhi appannati, ma in realtà non piangevo perché perdevo la persona amata, ma perdevo l’unica persona che mi poteva capire .. in poche parole.
Ma parlando della così detta «persona amata.» non avevo neanche avuto il tempo di regolare i miei sentimenti verso di lei, non sapevo nemmeno se era attrazione fisica o no, perché insomma .. ci siamo baciati solo tre o quattro volte; se non di più.
Però una relazione non si basa solo da quanti baci dai, sarebbe da persone che ancora non capiscono che cosa vuol dire amore.
L’amore è un'emozione che scocca gradualmente e che si concretizza solo quando tra due persone c'è empatia e può esistere e andare avanti solo se le due persone si trovano e si capiscono anche solo con uno sguardo. Un'intesa perfetta.
Non so nemmeno cosa provo realmente, i miei sentimenti sembrano aver fatto sciopero da quando ho baciato per la prima volta Sara.
E non è nemmeno passato molto tempo.
Stupido Harry.
“Harry, sicuro di sentirti bene?”una voce dolce e vellutata mi distrasse dai miei pensieri.
Girai la testa verso Sara che mi guardava teneramente.
Le sorrisi. “Si, sto bene.” Risposi avvicinandomi a lei.
“Tu, come ti senti, invece?”Le domandai.
Si morse il labbro. “Diciamo bene.” Sussurrò.
Sembrava  che nemmeno lei volesse morire, ma nemmeno io vorrei.
“Manca solo una settimana.” Mi disse abbassando la testa.
Sospirai affranto. “Lo so.”
Mi scrutò debolmente, prima di far cadere una lacrima dai suoi occhi. “Io non voglio morire.”
Chiusi gli occhi, obbligandomi a non piangere. “Non c’è nessuna via di fuga.”
“Ma io non voglio, dovevo capirlo prima che dovevo morire.”Un singhiozzo che mi fece aprire gli occhi.
“Lo so che dovevi capirlo prima. Ma tu non volevi uccidere la creatura che c’è in te.”Mi bloccai un attimo. “Sei generosa, in qualche modo.” Sussurrai.
Io non volevo che se ne andasse.
“Mi mancherai.”Disse.“Anche se ci conosciamo da poco, mi mancherai.”
Sorrisi amaramente. Anche tu.
“E pensare che mi piaceva Louis.”Rise.
“Ti piaceva? Perché hai usato il passato?” Domandai confuso.
“Mi ha usata.”Sputò quelle parole come veleno.
“Ed io non posso immaginare che lui si sia finto così carino con me perché voleva solo un suo erede. Che cosa schifosa.”Continuò.
“Ma tu non stavi con Zayn?”Domandai ancora, gli avevo visti baciarsi nei corridoi.
“Cosa? No.”Rispose velocemente.
“Allora perché vi siete baciati a scuola?”domandai ancora, incuriosito.
“Perché .. oh, io non lo so. È stato lui a dirmelo.”Sbuffò incrociando le braccia sotto il petto.
Mi sembrava una bambina.
Sorrisi, allora non stavano insieme.
“Quindi sei libera.”Continuai facendole intendere che volevo.
Spalancò gli occhi. “No, che non lo sono.”
Il mio sorriso si spense.“Come?” Quasi urlai.
“Ti farei solo false speranze, ammettilo. Anche tu vorresti stare con me come lo vorrei io, ma non possiamo. Io per questa ultima settimana vivrò.”Disse velocemente, come a voler dimenticare quel ricordo.
Allora anche lei voleva stare con me.
Quindi anche a lei piacevo.
“Possiamo goderci questa settimana.”Sussurrai cercando una soluzione.
“Dovrò stare con Louis.”Disse alzando gli occhi al cielo.
“No, che non puoi.”Insistetti.
“Diamine Harry, sono incinta di suo figlio.” Urlò.
“Sei incinta di un licantropo?”Urlò una voce alle mie spalle.
Mi girai verso colui che non doveva mai venirlo a sapere.
Zayn.



***
Allora, partendo dal fatto che non lasciate recensioni,
quindi io non posso sapere se vi piace o no la mia storia.
Volevo dirvi che fra due o tre capitoli questa
storia finirà.
Non ho più niente da dire.
Grazie,
Writers.

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Capitolo 13
*** Capitolo XIII. ***



“I-io.” Balbettò Sara.
“Sara, non fare più giochetti con me. Ho sentito. Non c’è bisogno che lo ripeti.” Disse a denti stretti. “Avrei dovuto ucciderlo davvero.” Sussurrò poi.
Sbarrò gli occhi, mentre io facevo vagare la testa da Sara a Zayn.
“N-no, non c’è bisogno che lo uccidi.” Sussurrò sorridendo amaramente. “Manca una settimana, Zayn.” Disse guardandomi negli occhi.
Aggrottò la fronte, mentre i suoi occhi prendevano una sfumatura rossastra.
Oh, oh.
“Cosa?” Urlò furibondo.
Sara sospirò affranta, potevo capire ancora i suoi sentimenti, anche se erano ad intermittenza per il fatto del bambino.
“È stato uno sbaglio.” Gli disse guardandolo.
“No che non lo è stato, cazzo. So i suoi scopi da più di tre anni, Sara. E non posso permettergli di ucciderti per questo cazzo di bambino!” Disse lanciando in aria un cassetto del comò vicino lui.
Il cassetto volò verso la parete opposta alla sua, schiantandosi a terra.
Iniziò ad urlare contro Sara, mentre la rabbia in me cresceva.
Perché non dava la colpa a quel suo amico?
“Basta!” sborrai.
“Abbiamo capito che non vuoi che la tua migliore amica morirà, perché non te la prendi con il tuo, di amico? Eh? Hai paura?” Lo sfidai, ancora urlando.
Ghignò “Vuoi vedere?” sussurrò prima di scomparire.
Nel frattempo mi girai verso Sara, che aveva le lacrime agli occhi.
Le andai in contro, sedendomi in ginocchio.
“Non piangere, piccola.” Le sussurrai togliendole le lacrime dalle guance.
Mi avvicinai, sfiorandole le labbra, prima che si scontrassero.
Strofinai la mia lingua contro il suo labbro inferiore, facendolo schiudere.
La mia lingua trovò libero accesso ed iniziò a vagare nella sua bocca, scontrandosi più volte con la sua.
Prima che un tonfo ci fece staccare.
“Quando avete finito.” Ghignò ancora, mostrandoci Louis preso per il colletto della maglia contro la parete.
“Allora, vuoi che me la prenda anche con lui, vero?” Mi domandò malefico.
Annuì.
“Bene.” Disse prima di dare un pugno nel suo stomaco.
Louis gemette portando le mani al petto, dov’era stato colpito.
Ne diede un altro. “Adesso vedi cosa sente lei?” Urlò.
In quel momento mi chiedi dove fossero Niall e Liam, ma non me ne importò più di tanto, dato che comparvero sulla soglia della porta pochi istanti dopo.
“Che succede?” Domandò Liam.
“Sssh.” Lo zittì, sorridendo.
Finalmente la mia vendetta.
Vendetta per aver ucciso la mia migliore amica.
Vendetta per star uccidendo la ragazza di cui sono innamorato.
Si, innamorato.
Me ne sono reso conto baciandola.
Sentì un gemito piuttosto acuto uscire dalla bocca di Louis allora spensi i miei pensieri e mi dedicai a quella visione.
Girai lo sguardo verso Sara e la vidi piangere, con le mani sugli occhi.
Il mio sorriso divenne una smorfia.
Mi avvicinai di più a lei, togliendole le mani dagli occhi.
Erano arrossati e gonfi.
L’abbracciai, confortandola.
“Adesso lo senti?” Sentì Zayn.
“Di le tue ultime preghiere, Tomilson.” Continuò.
Sara cacciò un urlo, portandosi le mani alla pancia.
La staccai da me, osservandola, mentre tutti si giravano verso di lei.
Liam le corse incontro, misurandogli il polso.
“Merda.” Esclamò.
Il mio sguardo divenne impaurito.
Cosa le stava succedendo?
Un altro urlo mi fece rabbrividire.
Non adesso. No no no no!
 Non poteva, mancava una settimana.
Chiusi gli occhi cacciando via le lacrime mentre Liam la prendeva in braccio.
Gemiti susseguiti da urla entrarono nelle mie orecchie.
Le mie mani le coprirono mentre lacrime iniziarono a scendere dai miei occhi.
Non poteva succedere adesso, non adesso.
Mancava una settimana. Non era possibile.
Aprì gli occhi mentre furente mi avvicinavo a Louis seduto a terra, ferito.
“Hai visto? Hai visto cosa le stai facendo?” Urlai fuori di me. “Spero ne sia contento, perché ti farò uccidere. Questa è una promessa.” Continua sempre urlando, puntandogli un dito contro.
Sorrise debolmente, prima di sussurrare “Era quello che volevo.”
Mi diressi a grandi passi verso la stanza di Liam.
Ma mi bloccai davanti alla porta, non potevo farcela.
Non potevo farcela mentre la guardavo morire, sotto i miei occhi. Mentre io non potevo fare niente, sapevo che non avrei resistito.
Altre lacrime uscivano dai miei occhi mentre iniziai a singhiozzare.
Un urlo acuto mi fece entrare dentro, impaurito.
La vidi lì, su quel lettino, tremante e sofferente.
Le presi una mano. “Sei forte, resisti.” Sussurrai baciandole la mano.
Altre urla mi fecero piangere istericamente.
“Cazzo Liam! Fagli uscire quella cosa” Urlai nervoso, vedendola sofferente.
Liam nel frattempo era in mezzo alle gambe di Sara, facendola spingere.
“Sara respira e poi spingi.” Le disse mentre lei prendeva dei respiri profondi.
La scrutai quando vidi buio.
Nero.
Non vidi niente, rimasi intrappolato in quella stanza al buio.
Vidi passare una scia di immagini davanti ai miei occhi.
Una bambina giocava nella sua culla. Era Sara.
Stavo viaggiando nel suo passato.
Lei a tre anni, circa, che giocava con una barbie.
Lei a cinque anni che indossava lo zainetto per la scuola elementare, con delle codine graziose.
Lei a sette anni che piangeva davanti ad una tomba.
Lei a nove anni in un ospedale mentre piangeva, sentì solo una parola “E’ morto.”
Lei ad undici anni con due persone, penso genitori adottivi.
Lei a tredici anni mentre incontra un ragazzo con i capelli corvini, Zayn.
Lei a quindici anni che piange in bagno con il polso tra le mani.
Lei a sedici anni mentre mangia in compagnia di Louis.
Lei a diciassette anni mentre, ubriaca, cammina per le strade, con Louis.
Lei a diciotto anni, in una stanza da letto, sudata, mentre geme.
Lei pochi mesi dopo, con me.
Le lacrime scorrevano come fiumi in piena dai miei occhi, mentre singhiozzavo.
Poi un’ultima immagine, lei che partoriva e poi buio.
Nessun futuro.
Nessun’altra possibilità di vita, era finita.. per sempre.
Caddi sulle ginocchia portandomi le mani sulla faccia, singhiozzando rumorosamente.
Lei non doveva morire, non doveva finire così.
Un ombra si avvicinò a me.
Riconobbi i capelli che le ricadevano sulle spalle, occhi verdi-trasparenti, naso in su e le labbra che desideravo, sempre.
Si avvicinò velocemente a me, come se andasse di fretta.
“Harry.” Mi chiamò, alzai il capo. “Harry, ti prego, non piangere. Lo so che io sono morta, ma non ti abbattere, troverai la persona che amerai davvero. Ero la persona sbagliata per te, mi dispiace. Ricorda Harry, devi essere forte io sarò con te. Avrai sempre un posto nel mio cuore, la sinistra. La parte più grande, perché tu sei grande. Spero che anche tu ricambi il mio sentimento, ma Harry… non pensarmi e vedi che ti passerà. Ti amo.” Disse sorridendo, mentre io iniziai a singhiozzare più forte.
Sentì un leggero soffio sulle mie labbra, prima di vedere di nuovo nero.
Rividi la stanza e Liam era con la testa bassa ed una bambina in braccio.
Il  mondo mi crollò addosso.
Mi girai verso Sara, vedendola ad occhi chiusi, era morta.. non c’è l’aveva fatta.
Crollai in ginocchio, di nuovo, singhiozzando.
Non poteva finire così.
Mi avvicinai, strisciando sulle ginocchia, al corpo inerme di Sara.
Mi alzai reggendomi appena.
Le presi la mano e le sussurrai all’orecchio. “Ti amo anche io, non dimenticarlo.”
Sorrisi amaramente, prima di dirigermi con passi tremolanti verso la mia stanza.
Trovai Zayn sul mio letto, mentre piangeva silenziosamente e Louis ancora a terra.
Mi avvicinai a lui. “Spero che sia contento, visto che è morta. Ma voglio dirti una cosa.” Ghignai. “E’ una femminuccia. Ops!” Risi, prima di far sparire il mio sorriso pochi secondi dopo.
Louis guardava il vuoto, mentre io sospiravo.
Mi girai verso Zayn.
“Zayn, uccidilo, per favore.” Dissi, prima di uscire da casa.

 

 

 

***
Ooooookay, scusate il ritardo e scusate
 anche per il capitolo depresso :c
Lo so che mi ammazzerete perché ho ucciso Sara
ma ci sarà un finale … felice, credo c: *si nasconde*
ok, non lascio spoiler.
TAN TAN: Harry ha detto a Zayn di uccidere Louis.
Scusatemi, ma all’ultimo mi è venuta una rabbia da
scriverlo, sry. Premetto che io AMO Louis, quindi
non vorrei per niente che morisse, ne starei molto
male, quindi vi prego di non dare commenti negativi
per questo capitolo.. che secondo me fa schifo, ma dettagli.
Il prossimo capitolo sarà l’epilogo quindi lascio i ringraziamenti
lì. VI VOGLIO BENE!
Pace,
Writers.

P.s: Non voglio fare "l'uccello del mal augurio" per Louis, oddio
ci sto male per averlo scritto.
Mi dispiace. :'c

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Capitolo 14
*** Epilogo. ***


The beginning of the end.

Era passata una settimana da quando non c’era più, una settimana da quando lo aveva lasciato e non c’è la faceva più; voleva morire.
La mattina andava a scuola solo per poter passare l’anno oppure sarebbe bocciato, ma non gli importava più di tanto.
Niall non lo vedeva più da una settimana.
Una settimana.
Liam li era stato vicino, ma non bastava. Voleva lei.
Zayn si diceva che fosse andato in un altro paese per dimenticare, e si chiedeva se anche lui non stesse soffrendo la sua mancanza.
Mentre Louis, quel bastardo.. non l’aveva ucciso, anzi lo aveva fatto ma in un modo diverso: lo aveva imprigionato in una cella, da una settimana.
Una settimana.
Ma lui, oh lui, non si sentiva più in questo mondo, confondeva la realtà dalla fantasia.
Aveva anche iniziato ad avere le allucinazioni, lei lo perseguitava.
Ma forse era lui che non voleva che lei se ne andasse.
Però lui non c’è la faceva più; aveva provato a suicidarsi, invano.
Liam lo cercava sempre in quei momenti « Perché lo fai, Harry? Lei non lo vorrebbe. » la metteva sempre in mezzo e lui si innervosiva.
Era ancora in quella stanza, lui la vedeva sempre.
Bianca, debole, fragile e lui scoppiava a piangere… sempre.
Si avvicinava a lei, le sussurrava parole dolci singhiozzando e poi scappava.
Scappava perché non riusciva ad affrontarla, non riusciva a voltare pagina e forse stava diventando pazzo.
« Lei non lo vorrebbe. » maledetto Liam che gli ripeteva quelle parole, anche adesso, mentre fissava un punto della parete ripensandola.
Pensava alla sua bellezza, ai suoi capelli, i suoi occhi, il suo naso, la sua bocca.
Un’altra allucinazione.
No, lei non poteva farlo.
Lo stava portando alla pazzia.
Una lacrima gli solcava il viso magro e sembrasse bruciare sulla sua pelle accaldata.
Un  abbraccio lo strinse, rassicurandolo un po’.
Si ritrovò a singhiozzare sulla spalla del suo unico amico.
“Non fare così Harry.” Gli diceva.
Ma non serviva a niente, lui voleva lei.
Si alzò dalla sedia, asciugandosi le lacrime col palmo della mano e salì al piano di sopra.
Tutto era diventato monotono, cupo, infelice; senza lei.
Entrò nella sua stanza e si buttò sul letto.
Chiuse gli occhi, sperando che tutto ritornasse come prima ma si accorse che la stava sognando, di nuovo.
E si chiedeva come stava, lassù. Se si stava divertendo. Se almeno lei lo pensasse come lui la pensava.
Riaprì gli occhi, stanco, non lo sopportava più.
“Harry, forse c’è una soluzione.” Disse Liam, cauto, entrando nella stanza.
Si girò verso di lui facendo una faccia confusa, non parlava da tempo.
“Potrei trasformarla.” Deglutì, quasi spaventato dalla sua reazione.
Scosse la testa energicamente, non voleva che lei si trasformasse in un vampiro.
“Credevo che non volevi soffrire più, Harry.” Cercò di persuaderlo l’amico.
Ma lui non voleva sentire spiegazioni, non voleva e basta.
“Ti prego Harry, non ti posso vedere così. Anche se sono un vampiro certe emozioni le sento ancora.” Gli disse Liam, prendendogli le mani.
Si morse il labbro, non sapeva cosa dirgli.
Non voleva che Sara si trasformasse in un vampiro.
Sara, aveva detto il suo nome. Si era promesso di non ripeterlo più.
“Ti prego.” Sussurrò Liam.
Sospirò.
“Ti do la risposta domani.” Si ritrovò la gola secca e la voce graffiata, non parlava da molto.
L’amico sorrise, prima di uscire la stanza.
Rimase da solo, al buio della stanza.
Si sedette al bordo del letto, mordendosi il labbro.
Si alzò dal letto e raggiunse la stanza dove lei stava.
Sentì i suoi occhi pizzicare ed un nodo formarsi alla gola.
No, non doveva piangere, lui era forte.
Si avvicinò a lei, prendendo una sedia a caso fra la massa, e si sedette vicino a lei.
Le accarezzò la mano liscia, nonostante tutto.
Risalì fino al braccio, sperando che si svegliasse, ma niente.
Arrivò alla spalla e si fermò, insicuro.
Prese un grosso respiro mentre la prima lacrima scivolava.
No, non doveva piangere.
Le sfiorò il collo con una mano ma si fermò.
Non c’è l’avrebbe fatta.
Sospirò rumorosamente mentre due lacrime scendevano silenziose sulla sua guancia, arrivando al mento e cadere sul suo braccio.
Deglutì e salì con la mano verso l’orecchiò.
Chiuse gli occhi. “Mi manchi.” Iniziò.
Tre, quattro lacrime gli scesero sulle guance.
Harry, non piangere.Si ripeteva nella mente.
Le toccò lo zigomo. “Ti penso sempre.” Continuò.
Il naso. Cinque, sei, sette lacrime.
Harry, no.Si ripeteva.
“Mi manchi tanto, molto, tantissimo. Non posso mostrartelo adesso perché non mi vedi… ma spero che almeno mi senti.” Un singhiozzò gli sfuggì.
Basta, Harry, vattene. Ma lui non l’avrebbe ascoltato, lui doveva combattere contro se stesso.
Le toccò le labbra secche; altre lacrime. “Avevo avuto molte visioni quando c’eri tu e prima o poi avrei dovuto affrontare questo momento - un singhiozzo - ma quando sarebbe avvenuto tu non dovevi essere niente per me.” Altri due singhiozzi.
No, Harry.Stava combattendo.
“Invece io ti amo.” Le toccò la gola, fino al petto.
Deglutì, mentre altre lacrime scendevano.
“I-io non sapevo cosa mi stava succedendo. Avevo voglia di diventare tuo amico, eri interessante.” E scendeva con la mano fino alla pancia piatta.
Altre lacrime scendevano e lui non poteva farci più niente.
“E-e tu non sai quanto fossi diventata importate per me, p-perché i-io.” Si interruppe.
Harry, vattene.E questa volta diede ascolto alla voce.
Mi alzai dalla sedia, interrompendo il mio discorso, mentre i singhiozzi prendevano il sopravvento in me.
Mi portai le mani sul viso, mentre scappavo dalla stanza.
Scappavo da lei e da tutto ciò che la riguardava.
Mi rifugiai in camera mentre il mio pianto divenne più rumoroso, e fra i singhiozzi mi addormentai, ma in quel momento volli morire.
 
La mattina dopo mi svegliai fradicio, avevo sudato stanotte.
Sbadigliai per poi alzarmi dal letto.
Mi ricordai della giornata precedente e l’angoscia mi pervase, di nuovo.
Controllai la sveglia: 7.30, bene, ero in orario.
Mi diressi a passo spento verso il bagno e mi feci una doccia veloce.
Avvolsi un asciugamano alla vita e rientrai in camera.
Presi la prima maglia e jeans e me li infilai.
Controllai la sveglia: 7.50
Sbuffai prima di prendere lo zaino e scendere.
“Vado a scuola.” Sussurrai più a me stesso che a Liam.
Uscì di casa, respirando l’aria fresca mattutina e sorrisi debolmente.
Mi diressi a passo spento verso la scuola, ma non ci misi molto.
Controllai l’orologio: 8.05.
Bene, cinque minuti di ritardo che potrà mai succedere.
Entrai nell’edificio prima di recarmi nella mia aula.
Bussai e sussurrai un flebile. “Buongiorno, mi scusi il ritardo.”
La professoressa di lettere mi sorrise dolcemente prima di dire “Buongiorno.”
Lei era l’unica che sapeva come stavo male per …
Non dire il suo nome Harry.
Mi sedetti al mio posto e notai un foglio con scritto ‘Tema’ in rosso.
Sbuffai prima di leggere la traccia: ‘Parla di cosa ti è capitato in questi giorni e come ti senti.’
Incrociai le braccia al petto, mentre guardavo con insistenza la lavagna, in cui non c’era scritto niente.
“Bene ragazzi, potete partire.” Disse la professoressa, guardandomi.
Mi morsi a forza il labbro vedendo tutti quei ragazzi felici, che raccontavano storie felici della loro felice vita.
Ma a me era diverso dopo la sua morte.
Mi rigirai la penna fra le mani, prima di stringerla forte.
Guardai la professoressa che mi sorrise ed allora cedetti.
‘Non ho voglia di parlare dei miei giorni. Non so in questo momento come mi sento, non posso descriverlo.. o forse si, una parola; una sola parola che può dire ciò che provo adesso: tristezza.
Sono triste.’ Misi la penna sul banco e sussurrai un flebile. “Ho finito.”
Tutti mi guardavano sbigottiti mentre si alzava un mormorio fra la classe.
Guardai l’orologio: 8.30
Portai il foglio alla professoressa che mi guardava curiosa e mi risedetti al mio posto.
Con la coda dell’occhio vidi il suo banco, di …
Harry, no. Mi sforzai di non pensare al suo nome.
Pregai che questa giornata finisse presto, almeno me ne sarei andato.
“Styles, venga alla cattedra.” Ordinò la professoressa.
Mi alzai e le andai vicino.
Mi mostrò il mio foglio: C +
Bene, almeno non una sufficienza.
“Prof, non mi sento bene, posso ritornare a casa?” domandai, inventando una scusa.
“Certo, và.” Disse spingendomi con le sue mani verso la porta.
“Grazie.” Sussurrai, prima di uscire.
Corsi verso casa, volevo ritornare a casa, nella mia stanza.
La raggiunsi con il fiatone, ma mi bloccai.
« Posso trasformarla. » cosa dovevo dirgi? Si?
Almeno non avrei più sofferto.
No?
Potevo dire addio alla mia vita.
Mi decisi ed entrai.
“Liam.” Dissi, prima di dirigermi in cucina.
“Dimmi Harry.” Disse.
“Puoi farlo.” Sospirai.
Sorrise e mi abbracciò.
Si allontanò e si diresse verso le scale, mentre lo seguivo.
Presi un profondo respiro mentre entravo nella camera e la guardavo, di nuovo.
Harry, non piangere.
Basta piangere Harry.
Liam si avvicinò a lei, prendendole il polso.
Lo morse delicatamente, ma poi con più foga.
Mi coprì gli occhi con le mani, non volevo vedere più.
Dopo poco tempo sentì Liam sussurrare. “ Ho finito.”
Tolsi le mani e la vidi ancora come prima.
“Allora?” Domandai impaziente, dondolandomi sulle gambe.
“Devi aspettare Harry, non ci vuole poco tempo.” Mi rispose uscendo.
Sospirai andando nella mia stanza.
 
Due giorni dopo.
Ancora niente, lei non si è svegliata mentre le speranze in me si spengono.
No, lei doveva vivere ancora, perché a lei.
Sentì un botto e poi Liam urlare. “Harry, sta succedendo.”
Uscì velocemente dalla stanza fiondandomi verso di lei.
E la vidi seduta a terra mentre scrutava attentamente intorno a se, quando i suoi occhi si soffermarono su di me.
Avevano cambiato colore, erano gialli.
Il respiro mi si mozzò nel fiato quando si avvicinò.
Sentivo i suoi sentimenti, ancora. Rabbia e cattiveria.
No, lei non era cattiva.
“S-sento i suoi sentimenti Liam, sono cattivi.” Sussurrai deglutendo.
“Merda.” Sussurrò Liam. “Harry, allontanati lei è cattiva, è cattiva.” Mi urlò prendendomi di peso ed allontanandosi da lei.
“Che vuoi dire?” Domandai.
“Lei è cattiva Harry, Zayn con i suoi scambi di sangue avrà sbagliato qualcosa. Harry, oddio, mi dispiace tanto. Adesso dobbiamo pensare a qualcos’altro Harry. Il mondo. Lei è cattiva adesso e potrà distruggerlo. Cosa ho combinato?” Urlò Liam.
Il mondo smise di girare per un secondo e il mio cervello si spense.
« E’ cattiva. »
No, non poteva essere.
“Harry, questo è l’inizio della fine.” Continuò Liam.
L’inizio della fine.
 
 

Pam pam paaaam!
Ed è finita!
Ok, vado di fretta perciò passiamo al dunque:
RINGRAZIO IMMENSAMENTE:
1 - Always_2001 [Contatta]
2 - ludovica_loves [Contatta]
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Per aver messo la storia nelle ricordate :* grazie mille!
RINGRAZIO:
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3 - delenaforljfe [Contatta]
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Per aver messo la storia nelle seguite… OMG vi adoro! C:
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5 - MrsTomlinson69 [Contatta]
6 - scarletviolet [Contatta]
7 - take_me home [Contatta]
8 - _Banana92 [Contatta]
AJAHJHGDJHG siete fantastiche cc:
E bhè che dire? Bhu, AAHAHAH.
RINGRAZIO ANCHE CHI HA RECENSITO LA STORIA.. VI AMO.
HO IN MENTE UN’ALTRA STORIA MA NON SO, POI
VI FACCIO SAPERE C:
Bene, che altro dire?
SI, VI AMO TANTISSIMO!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo :D
Pace,
Writers.

 
 
 

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