the ocean in his eyes

di lovewithpayne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** *prologo* ***
Capitolo 2: *** i'm at home now ***
Capitolo 3: *** his eyes ***
Capitolo 4: *** his voice ***
Capitolo 5: *** perfect ***
Capitolo 6: *** the garage ***



Capitolo 1
*** *prologo* ***


Era arrivato il momento di cambiare,di andrsene.
L'italia oramai era "troppo" per me. Fin da ragazzina sognavo di andare a vivere in Inghilterra o in America,negli USA,penso un  po'come tutti gli adolescenti di questo mondo.
Ma adesso dovevo andarmene,era un obbligo,non sarei "sopravvissuta".Troppi ricordi,troppo dolore da cancellare.
Era il giorno prima di natale e io ero pronta con le valigie straboccanti di vestiti e altre cose inutili per partire.Ero sola,ormai avevo perso tutti,mio padre e mia madre se ne erano "andati" da molto ormai,mi avevano lasciata sola, e io  mi sarei trasferita da mia zia louise.
L'areoporto era pieno fino all'orlo:sciami e sciami di persone correvano a destra e a manca per prendere il proptio volo.Io ero tranquilla,rilassta,ero felice di abbandonare quella vita.
Era tardi e era ora di prendere il mio volo,era da tempo che aspettavo questo momento.
Ormai avevo compiuto diciotto anni,l'età necessaria per essere considerata indipendente,come la penso io,libera.
Montai sull'aereo e durante il viaggio mi addormentai,immersa nei miei sogni.
Era tardi.
Ero appena arrivata all'areoporto più vicino alla periferia di Londra,dove abitava mia zia che mi avrebbe ospitato per un po' di tempo da lei.
Scesi e lì,su una sedia tutta ricurva su se stessa per la stanchezza, c'era la mia "salvezza": zia louise.

Mi salutò: "ciao hallie" aveva gli occhi lucidi,era emozionata,era evidente.
Aggiunse:"sei sempre bellissima" ma in realtà non ero niente di speciale,almeno ai miei occhi.Ero una ragzza non troppo,alta,ma forse troppo bassa per la mia età,i miei capelli neri e disordianti mi arrivavano alla schiena e i miei occhi verdi erano sempre cupi negli ultimi tempi.L'unica cosa che amavo di me era il mio sorriso,che sfoggiavo in pochissime occassioni. 
Le risposi:" Anche tu sei sempre bellissima". Zia louise era davvero una bella donna,aveva quaranta anni,era la sorella di mia mamma,che ormai non avevo più.Era alta,con i capelli biondi,ricci e ribelli, e i suoi occhi azzuri sprizzavano luce in ogni momento.
Zia disse:"Andiamo a casa,devi essere stanca"
Annuii e ci incamminammo verso la macchina.


spazio autrice:
salave a tutti,mi chiamo martina e sono nuova di quì,sono un po'spaesata HAHAHHA
spero la mia storia vi stia piacendo,fatemi sapere nelle recensionii.
ciao bella gente :)







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Capitolo 2
*** i'm at home now ***


Era tardi,molto tardi,e i miei occhi,come quelli della zia si chiudevano dalla stanchezza.

Eravamo in macchina,ma non dormii,ero troppo agitata,avrei avuto una vera vita,una vera casa:sarei stata a casa.

Louise parcheggiò nel viale.

La casa  si trovava nella periferia di londra,in una viuzzola dove c'erano una decina di case.Lì vicino si trovava la scuola che avrei dovuti frequentare:anche se ormai maggiorenne dovevo continuare gli studi,era un "obbligo".

Scendemmo di macchina,arrivammo al portone e la zia girò la chiave nella serratura lentamente,per non farsi sentire da suo figlio Greg.

Si,avevo un cugino. Aveva venti anni,era un bellissimo ragazzo dagli occhi verdi e i capelli sempre ordinati neri come il carbone.Frequentava la mia stessa scuola e tra pochi anni avrebbe concluso gli studi.

Entrammo,non c'era nessuno,il silenzio totale.Zia louise decise di non farmi visitare in quel momento la casa:era tardi ed entrambe eravamo assonnate.

Mi accompagnò in camera mia e disse:"Questa è la tua stanza,sistemati come meglio credi,fai come vuoi,questa è casa tua ora,buona notte bellissima" e se ne andò silenziosamente dalla stanza.

Ero stanca e non avevo voglia di sfare le valigie,volevo solo dormire. Ma prima di lasciarmi cadere nel letto guardai fuori dalla finestra. Al centro della mia camera c'era una finestra che dava su una casa davanti alla nostra. C'erano delle luci accese e vedevo la sagoma  di una persona.Sentivo una voce:era una voce maschile,una bellissima voce che mi aveva incantata. Era così dolce,soave e rimasi a lungo ad ascoltarla.

Mi svegliai la mattina dopo rilassata,mi ero addormentata come una bambina ascoltando quella meravigliosa melodia.







salvee  bella gente,per ora ho scritto solamente due capitoli,ma presto andrò avanti
fatemi sapere quello che penstate nelle recensioni,grazie mille

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Capitolo 3
*** his eyes ***


 

Scesi le scale,ancora un po'indolenzita e assonnata. Un buonissimo odore di vaniglia e cacao mi stuzzicò il naso, "guidandomi" in cucina. Mi affacciai alla porta. Mia zia era impegnata a preparare la mia torta preferita,quella che cucinava sempre mamma in Italia. Mi ricordava i pomeriggi passati con la mia famiglia,quando ancora ne avevo una.

Girato di spalle,a tavola,c'era Greg,mio cugino. Sinceramente non ricordavo troppo bene che aspetto avesse,in mente mi erano rimasti solo i suoi occhi verdi acqua e i suoi capelli scurissimi.

Ero agitata al pensiero di parlarci,non so perchè.

Essendo lontani,abitando in due paesi diversi,non avevo mai avuto modo di legare tanto con lui;si qualche parola al telefono o i saluti per natale ma niente di più.

Louise mi sentì arrivare e con un sorrisone mi venne in contro e mi baciò la testa dicendo:" Buongiorno bellissima".  

Mi sentivo in imbarazzo,non ero abituata a cose troppo sdolcinate o ai complimenti.

Mio cugino,sì girò e mi sorrise.Addentò l'ultimo boccone di torta e si diresse verso di me.

Era sempre un ragazzo bellissimo: i suoi occhioni erano sempre di quel colore cristallino e i suoi capelli erano  raccolti in un ciuffo.Era altissimo,ormai era tanto che non lo vedevo.

Mi abbracciò: " Benvenuta a casa Hallie,mi sei mancata" disse.

Non so se era vero che gli fossi mancata ma quelle parole mi fecero stare bene. Cominciammo a parlare del più e del meno,dei miei problemi,ma la nostra conversazione fu interrotta dal campanello.

Greg corse ad aprire la porta,come se aspettasse qualcuno. 

Sentivo delle voci,sembrava fosse arrivato qualche amico di Greg. Mio cugino urlò dall'opposto della casa: "Mamma io vado a fare un giro come ti avevo detto..." Non fece in tempo a finire il discorso che Zia Louise con il suo tono accomodante lo interruppe e disse: " Va bene ma  prima di andare presenta il tuo amico a Hallie".

Lì il mio cuore perse un battito: io non volevo fare amicizia,almeno non in quel momento e non con un amico di Greg. La zia voleva farmi conoscere nuove persone,farmi fare nuove amicizie,ma non era proprio il momento.

I ragazzi stavano venendo in cucina,sentivo i loro passi e dalla porta vidi sbucare mio cugino seguito a ruota dal suo amico.

Si diressero insieme verso di me,il ragazzo porse la mano in segno di saluto e disse: "Piacere,Niall"

Era un ragazzo veramente bellissimo,oserei dire perfetto. Era alto,con i capelli biondi raccolti da un parte,il sorriso lucente e i suoi occhi;i suoi occhi color ghiaccio,color oceano,blu,azzurri,trasparenti.Un colore unico da poter descrivere,dove ti saresti sicuramente perso.

Risposi insicura stingendoli la mano: "Piacere Hallie,la cugina di Greg". Io ero in condizioni veramente impresentabili,ma questo in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri,ero troppo impegnata a perdermi nei suoi occhi,nel suo sorriso.

Non so se rimasi imbambolata o meno,ma dopo poco riuscii a distoglierli lo sguardo di dosso. Ero imbarazzata,non sapevo cosa dire,lui continuava a squadrarmi dall'alto al basso.

Greg interruppe quel momento imbarazzante :" Bene noi andiamo,abbiamo le prove,avrete modo di conoscervi meglio a pranzo" e diede un colpetto a Niall con il gomito. A quel punto uscirono di casa. Riamasi lì,ferma immobile,a pensare a lui,ai suoi occhi, al suo volto,a cosa volesse dire quel colpetto sulla spalla e a cose si riferisse Greg in quanto alle " prove".

Perchè mi stavo preoccupando di quello che pensasse quel ragazzo? Perchè non riuscivo a smettere di vedere i suoi occhi ovunque? Cosa stava succedendo?

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Capitolo 4
*** his voice ***


Mia zia mi stava osservando attentamente.Si mise a ridacchiare. Come mai stava ridendo? Era così evidente che quel ragazzo in qualche modo mi aveva colpito? Nell'imbarazzo cercai di "sfuggire" da quella situazione: mi scossi un po' e balbettai qualche parola e uscii di cucina. Andai in camera mia,per ascoltare la musica e riflettere un po',non sapevo bene su cosa. Mi infilai le cuffie e mi stesi sul letto,il tempo passava sempre veloce con la musica nelle orecchie. 

Sentii bussare violentemente contro la porta,aprii. Era Niall,mi stavo agitando.Mi tolsi le cuffie dalle orecchie e guardai in basso dall'imbarazzo.

"Senti mi hanno mandato per dirti che è pronto il pranzodisse con un sorriso stampato sul volto e gli occhi lucenti.

Non potevo fare a meno di guardarlo,era davvero bello,non riuscivo a staccarmi da suoi occhi.

"Okay,chissà da quanto tempo stai bussando,con la musica non riuscivo a sentirti" risposi con un filo di rossore sulla guance. Non so se in quel momento feci una faccia stramba, ero sorpresa di me stessa: avevo scambiato due parole con un ragazzo,per giunta il ragazzo che scatenava in me una reazione stranissima. Parlare con le persone in modo naturale non era da me.

"E' da un po' che busso,ma non ti preoccupare,che stavi ascoltando?" mi rispose ridacchiando. 

Nel mentre stava facendo irruzione nella mia camera.

"Ah nulla in particolare,mi piace un po'tutta la musica,ma in particolare il pop.quale è il tuo genere preferito?" risposi cercando di non sembrare agitata. Mi stavo sempre più sorprendendo di riuscire a conversare,per di più con lui.

"Ahh anche a me piace molto il pop ma anche il rock,bho a me piacciono tutti i generi" disse.

Scoppiammo in una risata. Ecco,la sua rista era qualcosa di eccezionale. Non era una semplice risata,era una ristata contagiosa,che proveniva dal fondo dello stomaco e veniva fuori,una ristata "compulsiva" un qualcosa di meraviglioso. Giuro,sarei rimasta per ore a sentire la sua risata e a guardare i suoi occhioni color oceano.Si perchè in realtà era quello il colore dei suoi occhi,oceano,che assume diverse sfumature di azzurro. Nel mentre mi disse "sai dove abito? proprio lì davanti a te" e si alzò e  si affacciò alla finestra. Stava indicando la stanza,proprio quella stanza da dove veniva quella voce meravigliosa. Non me la sentii di chiedergli se cantasse,non ce la facevo. 

Dalle scale salì la voce della zia che ci chiamava per pranzo,scendemmo. Mentre scendevamo calò un silenzio imbarazzante,che durò fino alla fine del pranzo.Era l' una e mio cugino si alzo da tavola,non sapevo dove avesse da andare tanto di furia, e dopo un saluto veloce corse subito verso la porta. 
"Ha l'esame di guida,è molto agitato,scusatelo" disse zia louise.
Ci alzammo tutti da tavola e la zia cominciò a pulire la cucina,non sapevo che fare. Eravamo rimasti io e Niall e non potevo mandarlo via,cosa avremmo potuto fare?
" Vogliamo guardare un po'di tv?" chiesi


Spazio autrice

allora bella gente,che vi pare? avevate capito che il ragazzo alla finestra era Niall?
lasciate tante recensioni :)


 

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Capitolo 5
*** perfect ***


PERFECT 




"Okay,volentieri" mi rispose con un filo di stupore. 

Ci sedemmo sul  lungo divano che riempiva il grande  salone,ne troppo vicini,ne troppo lontani.Gli passai il telecomando,non volevo sembrare scortese.Accese la tv e cominciò a rimbalzare da un canale all'altro senza sosta.Nella stanza cadde un silenzio imbarazzante.

"Ragazzi scusatemi davvero ma io devo andare da Mura,le avevo promesso che oggi ci saremmo viste per bere un the ,ci vediamo stasera" la quiete fu interrotta dalle parole di zia Louise. Prese le chiavi,sbattè la porta e se ne andò. La situazione si stava facendo sempre più complicata,eravamo rimasti solo io e lui,da soli.

"Ti piace questa canzone?"  chiese Niall con il suo magnifico sorriso stampato sul volto.

Immersa nei miei pensieri e nelle mie preoccupazioni,come sempre,non mi ero resa conto che la tv era su un canale che trasmetteva musica.

"Si,molto.In questi ultimi tempi sono davvero fissata con questo artista" risposi con voce calma.Quando parlavo di musica mi sentivo a mio agio,come se fosse il mio elemento naturale.

"Davvero,anche io!" rispose stupito. "Sai i significati delle sue canzoni sono davvero belli.Mi piace anche suonarle"aggiunse con un pizzico di orgoglio. In quel momento rimasi pietrificata,era forse lui il ragazzo che mi aveva ammaliato con la sua voce?Era per caso sua la voce angelica che la notte prima mi aveva fatto addormentare come una bambina? "Sai cantare?" gli chiesi impulsivamente,come se quelle parole fossero uscite da sole,come se sentissero il bisogno di venire fuori. 

"Si,ma so anche suonare,vuoi sentire qualcosa?" mi chiese.

"Si,molto volentieri" risposi.Ormai dovevo sapere se era lui il ragazzo dal canto ammaliante.

Salimmo le scale,la mia ansia stava salendo sempre di più.

Entrammo in camera,gli porsi la chitarra che era poggiata al muro e ci sedemmo sul letto,molto vicini. Era il momento di sapere la verità.Il mio cuore stava battendo al'impazzata,come se da un momento all'altro volesse perforarmi il letto e uscire fuori. I suoi polpastrelli si erano poggiati sulle corde ruvide della chitarra,e avevano cominciato a sfregarle. Dopo qualche attimo,che sembrava durare un eternità,la sua voce  sovrastò il suono della chitarra. Era chiaro,era lui.Il mio cuore perse un battito,e poi un altro e una latro ancora,uno ogni singola parola,ogni singolo suono,ogni singolo acuto che provenisse dalle sua bocca. E la sua voce era qualcosa di veramente indescrivibile,dolce con una nota frizzante, e risuonava forte nella stanza.

"Che ti è sembrato?" chiese con le guance rosse dall'imbarazzo. 

E' perfetto" risposi guardando imbambolata dritta nei suoi occhi. 

Lui si stava avvicinando a me,era sempre più vicino,sentivo il suo respiro caldo e affannato.Mi stava facendo il solletico stuzzicandomi con il naso il collo,con cui stava "disegnando" il mio volto.La sua bocca si stava avvicinando al mio orecchio.

"Perfetto,perfetto come te" mi sussurrò con voce candida all'orecchio.

Mi diede un bacio sulla guancia,farfugliò qualcosa e se ne andò.

E io ero rimasta lì a sedere,e non ero ancora riuscita a realizzare quello che era successo.Mi stesi sul letto e i addormentai,come una bambina,proprio come la prima volta.

spazio autrice

quindi che ve ne pare,che ne pensate del gesto finale di Niall?
Cosa pensate che succederà?
ùLascite tente recensioni,alla prossima bella gentee

 
 

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Capitolo 6
*** the garage ***


 

 

THE GARAGE



Sentii dei picchiettii leggeri sulla porta di camera mia.

"Avanti" dissi,avevo ancora da realizzare tutto quello che era successo.Era come una sbronza,ero ubriaca delle sue dolci parole e la sua voce,non riuscivo a capire più nulla.

"Tesoro,Niall è andato via?" mi chiese zia louise con la sua solita voce calma e pacata. Guardai  l'orologio che era attaccato sulla parete di camera. "Si,ma non so dove sia andato" dissi perplessa. Louise mi sorrise,uscì dalla stanza e si chiuse dietro la porta.Era le sei, non sapevo per quanto tempo avessi dormito.

Mi alzai per cambiarmi,avevo voglia di fare una passeggiata per schiarirmi le idee.Mi infilai uno dei miei tanti maglioni,che di inverno mi tenevano caldo nelle giornate più fredde. Presi il cellulare e le chiavi e uscii di casa di soppiatto. Non sapevo bene dove andare,non avevo una meta precisa, così decisi di perlustrare la città. Da quando mi ero trasferita non avevo ancora avuto modo di fare un giro per capire quello che c'era " attorno a me". Immersa nei miei pensieri,che forse non avevano nemmeno un senso,finii in un vicolo pieno di capannoni. 

Decisi di proseguire,mi sembrava interessante.Ero come una bambina desiderosa di scoprire quello che aveva attorno,senza pensare alle conseguenze delle mie azioni. Andavo sempre più avanti e ogni tanto,appoggiati a qualche cassone di legno,c'erano dei ragazzi che fumavano.  Sembrava un luogo strano,ma non pericoloso. Andavo sempre più avanti,non so bene in cerca di cosa,ma il vicolo era finito. Mi girai per tornare a casa,ero stanca e l'odore del fumo mi aveva fatto venire mal di testa.
Ma davanti a me cinque o sei ragazzi mi paravano il passaggio. Erano alti,direi chilometrici e io mi sentivo tanto piccola e indifesa. Cominciarono a farfugliare qualcosa e mi stavano sempre più mettendo al muro,mi stavano venendo addosso. Qualcuno aveva delle bottiglie in mano,altri dei tubi di ferro.Volevano farmi del male. Così,proprio come avrebbe fatto una bambina cominciai ad urlare,anche se in quel luogo lurido non mi avrebbero di certo prestato aiuto. Continuai e quelli mi fecero gesto di stare zitta.
Sentii dei passi venire dal  fondo del vicolo. Una voce fredda rimbombava.Si allontanarono velocemente,quasi impauriti da quella persona che forse mi stava salvando la vita. Una volta che i "tizi" si furono allonatanti  mi lasciai cadere a terra  e le lacrime cominciarono a solcarmi il viso. "Andiamo via i quì" disse una voce maschile e una mano dalla presa potente mi sollevò di terra.
Uscimmo da quel luogo orribile. Riuscii a calmarmi e una volta finito di piangere come una stupida riuscii a vedere meglio il mio salvatore. "Stai meglio?" mi disse con un sorrisetto sulla faccia. Era un ragazzo altissimo,proprio come gli altri,i suoi occhi erano scuri,neri come la pece e i suoi capelli,scuri anch' essi. gli incorniciavano il volto.Sembrava un drogato,prorpio come gli altri,ma nei suoi occhi stanche avevo visto qualcosa di buono. "Si sto meglio,grazie davvero" risposi.Non sapevo che dire,ero imbarazzata dalla situazione. Ma lui non sembrò farsi problemi e continuò a camminare a passo svelto,tenendomi per mano. "Ti porto al sicuro"disse. Non sapevo cosa volesse intendere,a me bastava che mi riportasse a casa,non volevo andare nel suo "luogo sicuro". Così cominciai a pensare: e se anche lui fosse stato come gli altri? Se anche lui mi avesse voluto fare del male? Se i suoi occhi mi avessero ingannato? Ma immersa nei miei dubbi non mi resi conto che eravamo arrivati davanti a un garage e un portone si stava aprendo davanti a me. E lì,dall'altra parte della stanza c'era lui,Niall. "Cosa ci fai tu quì e per di più con lui?"  mi disse con un espressione agitata mentre mi stava strappando dalle presa del ragazzo. "Mi..mi ha salvata" risposi incerta. 
"Salvata?E' solo un buono a nulla" rispose "ringhiando".
Ma l'agitzione fu interrotaa da un ciglio,e dalla porta in fondo alla stanza uscì greg,mio cugino.
Non ci stavo veramente capendo più nulla.Cosa stava succedendo? Loro si conoscevano? E quel ragazzo come faceva a sapere che lì c'era mia cugino a Niall? 

In quel momento riuscii solo a notare che al centro della stanza c'erano dei ragazzi,ognuno con uno strumento musicale, e che spersi in quà e là c'erno dei microfoni che stavano fischiando;rompendo il silenzio che si era creato attorno a noi.Allora una lampadina si illuminò nella mia mente...



spazio autrice

allora gente,che ne pensate? cosa credete che c'entri
il ragazzo misterioso con niall e greg? lasciate tante recensioni e ditemi
come la pensate :)


 

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