Ma quanto cazzo é lungo?!

di dallacinacolfurgone
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vai, vai, rotola! ***
Capitolo 2: *** Guarda come dondolo! ***
Capitolo 3: *** Se ti risvegliassi in un corpo... ***
Capitolo 4: *** Voglia di studiare: vade eretro ***
Capitolo 5: *** Buon compleanno a me! ***
Capitolo 6: *** dopo una sbronza può essere successo di tutto. ***
Capitolo 7: *** Hem ti vi! Made: reginetta di bellezza ***
Capitolo 8: *** Film mentali. ***
Capitolo 9: *** Cetrioli di un buon amico. ***
Capitolo 10: *** Voglio quella casa ***
Capitolo 11: *** Roscio tuo! Chiuso! ***
Capitolo 12: *** Dimmi qualcosa di dolce ***
Capitolo 13: *** É semplice, digli di essere Gay ***
Capitolo 14: *** Un'ora di storia come tante ***
Capitolo 15: *** Cosa succede a me in auto ***
Capitolo 16: *** Io sono inca-lmissimo.... ***
Capitolo 17: *** Reclusi in ascensore ***
Capitolo 18: *** E tu dirai... ***
Capitolo 19: *** Sucaaaaa ***
Capitolo 20: *** Mele, risotto e bel culo. ***



Capitolo 1
*** Vai, vai, rotola! ***



- no! Giralo!- grida lui.
- perche?-
- così é al contrario, poi potrebbe fare danni!-
- come cazzo faccio a girarlo?-
- con le mani?- mi consiglia con tono ovvio.
- ma nessuno ci aiuta?-
- che minchia gliene frega a gli altri delle nostre cose?-
- oh! Basta!- sussurro prima di staccargli con cattiveria la ciambella a due posti dalle mani.
- tu sei bravo solo a smanettarti con quelle manacce!- dico incominciando a posare la ciambella sopra il getto d'acqua.
Harry si guarda immediatamente attorno grattandosi la nuca visibilmente imbarazzato dalla mia frase.
- io mi metto davanti, tu dietro!-
- se ci tieni.- mi guarda malizioso.
- dammi Federica!- continuo a tenere la ciambella da una delle maniglie per evitare che schizzi via insieme al getto d'acqua.
- chi?-
- sto cazzo, Harry! La tua mano amica!- gli porgo la mia.
- eh?-
- chupa! Dammi la tua mano!-
Mi ascolta, finalmente. Con fare indelicato gli attorciglio le dita attorno alla maniglia che prima tenevo io.
- okay! Non lasciare altrimenti vado giù da sola!-
Dopo un suo incerto cenno della testa infilo una gamba nel primo buco per poi arrivare al secondo e infilarci il sedere quasi sdraiandomi comodamente.
- stai comoda?- mi chiede forse ironico.
- si si, ora vieni tu!-
- e chi lo regge il gommone? Se io lo lascio andare te vai via da sola!-
- chiedi al bagnino, testa quadrata!-
- okay! Bagascia!- urla per poi lasciare la presa dalla maniglia di plastica e voltarsi verso l'uomo addetto a questa giostra per chiedere aiuto.
Per non andare giù, in preda al panico, mi aggrappo alla sbarra di ferro posta sopra la mia testa incominciando a sentire il gommone scivolare via piano piano da sotto il mio sedere.
- deficiente! - provo a chiamarlo sentendo anche che il mio costume vorrebbe andare a fare compagnia al gommone giù per il tubo.
Alzo il tono della voce in modo disumano facendo ridere alcuni ragazzi che aspettano il loro turno.
- cretino encefalitico!- 
Finalmente Harry si volta verso di me, e non appena mi vede aggrappata come uno straccio a quella barra di ferro, mi raggiunge e riafferra la maniglia ritirando la ciambella verso il getto d'acqua.
- o dio scusa!- dice aiutandomi con l'altra mano a ritirare su il costume che era leggermente sceso.
Finalmente il bagnino prende il posto di Harry e inizia a tener fermo il gommone come un comune cristo
Sento la ciambella rimbalzare allegramente su e giù al peso di Harry, che in modo poco sensuale si é sistemato dietro di me, nel primo buco.
- okay, un'attimo e vi lascio andare- dice con fare annoiato il ragazzo che ci tiene il gommone.
Delle mani mi percorrono i fianchi velocemente facendomi balzare in avanti. Mi volto alle mie spalle
- Harry! Che minchia fai il solletico?!- 
Lo sgrido spaventata dal panorama che avevo davanti gli occhi: un buco nero segnava l'inizio del tubo ad acqua completamente chiuso.
- okay farò il bravo!-
- spera per il tuo bene che sarà così!-
Sorride e annuisce.
Mi rivolto verso il buco nero e delle dita mi ritoccano i fianchi facendomi sussultare. Sto per prenderlo a schiaffi ma qualcuno mi precede. Il bagnino tira una botta sulla mano di Harry guardandolo male
- tenetevi stretti alle maniglie anziché farvi il solletico, altrimenti salterete giù dal gommone!- ci consiglia scazzato.
Senza nemmeno darmi la possibilità di prepararmi psicologicamente lascia la ciambella, che senza nessun preavviso va giù nel tubo insieme all'acqua sposata dal getto potente.
Urlo.
Intanto urlo.
Poi provo a divertirmi.
Il tubo e completamente nero, non si vede un'accidente.
Schizzi d'acqua arrivano in faccia, sulle gambe, sulle mani.
La risata di Harry alimentata dai miei versi osceni, e mescolata ai miei gridolini, rimbombano nel nulla.
Alcune luci appaiono e scompaiono disordinate sopra le nostre teste confondendoci le idee.
- Harry! Non ci sto capendo una ceppa di minchia!-
Harry riattacca a sghignazzare dopo un'altra mia risata isterica finita in un pianto morboso.
Successivamente si aggiunge ai miei gridi disperati dopo una curva nel buio improvvisa che ci fa piegare bruscamente col capo verso sinistra.
Mi calmo, il tragitto si fa meno buio e riesco a vedermi le gambe.
Qualcuno mi tocca i fianchi facendomi agitare e quasi cadere fuori dal gommone col sedere.
- testa di cazzo!- urlo schioppandomi da sola i timpani, visto che la mia voce rimbomba pesantemente nell'aria.
Mi volto verso di lui tenendomi salda alla maniglia, e con l'altra mano gli colpisco una guancia in pieno.
Nel frattempo continuiamo a schizzare velocemente lungo tutto il tubo con l'aria che ci passa fra i capelli.
Dopo la mia botta la testa di Harry  cade all'indietro facendogli perdere l'equilibrio in un'altra curva a sorpresa.
Il gommone é più leggero senza di lui.
Sento uno stridulo acuto. L'ha creato la guancia di Harry a contatto col tubo di plastica .
Eh già! Quel poveraccio si sta facendo tutto lo scivolo di faccia, per non parlare poi del forte flusso d'acqua che lo trascina via e che non gli permette di respira o aprire gli occhi
Rido, stavolta rido!
Continuo a guardarmi le spalle per osservare la scena.
Non so come, forse per il fatto che non stava col culo sul gommone come me, incomincia a fare dei ruzzoloni quasi raggiungendomi.
- vai vai rotola! Cotica grassissima! Sei ciccionissima!- gli canticchio esaltata da quello che ero riuscita a fare con un semplice schiaffo.
Dopo un'altra curva a sorpresa anche io rischio di perdere l'equilibrio, e per evitare ciò mi rivolto in avanti.
Sento altri stridoliì creati dalla pelle tirata di Harry.
- hei! Riccio stai bene?- gli chiedo trattenendo una risata che riecheggia nel tubo.
Sento solamente dei versi che potrei interpretare molto facilmente come un 'vaffanculo bagascia'.
Qualcosa si aggrappa dietro al mio gommone facendolo impennare.
Dannato Harry, non poteva evitare di provare a risalire sulla ciambella? Era così bravo a fare le capriole.
La forza di gravità mi fa cadere all'indietro sopra la sua schiena. Non ho idea di come abbia fatto a girarsi a pancia in giù, ma l'unica cosa che so e che ormai il gommone e andato a farsi fottere visto che fra uno schizzò nell'occhio e un dannato sparticulo che ti fa arrivare il pezzo di sotto in bocca,lo vedo allontanarsi da noi verso l'uscita del tubo ad una velocità impressionante.
- cretina! Sei una cretina! Devi sempre fare danni!- esclama Harry soffocato a tratti dall'acqua.
Dopo una veloce salita accompagnata da una discesa, essendo più leggera di Harry, volo in'aria e riatterro col fianco dietro la scia di Harry che non mi fa capire più un cazzo.
Ormai gli schizzi d'acqua mi arrivano ovunque, non permettendomi più di controllare la situazione.
Ad'un certo punto, il vuoto, e poi solo gorgoglii e sciacquii.
Riemergo a fatica e con poco fiato dall'acqua della piscina dove si affaccia lo scivolo, e vedo la gente ridere di noi.
 Harry é immobile sull'orlo dell'acqua a pancia in giù.
Finalmente si rialza urlando
- che cazzo di panciata che ho preso!!-
Mi arrampico sul bordo della vasca e mi trascino fuori risistemandomi il costume che ormai é diventato un brasiliano a furia di entrarmi fra le chiappe.
- ma quanto cazzo é lungo questo tubo?!- esclamo portando le mani al cielo e facendo continuare a ridere le persone in fila per il gommone.
Che minchia si ridono poi? Tanto loro non hanno avuto per mezz'ora un filo di nailon nel culo, un ragazzo che ti si attorcigliava toccandoti ovunque senza rendersene conto e un gommone che ti fotte proprio all'ultimo.


 okey, diamo un senso a questa giostra visto il mio modo di descrive le cose!

                         

questi sono i tubi,          e questo é il gommone

   immaginatevi la scena! voi state in fila per la giostra quando da un tubo vedete uscire solo il gommone che finisce fuori dalla piscina. in seguito si sentono urla, insulti e grida indemoniate mezze affogate dall'acqua, e poi, vedete un ragazzo che esce sdraiato per lungo che cade nell'acqua dando una panciata pazzesca e a seguire una ragazza arrotolata su se stessa che mezza affogata cade in acqua quando da quel tubo bisognerebbe uscire semplicemente con i culi sopra il gommone.  " e sti cazzi." avete ragione!  volevo solamente descrivere questa impresa ardua! dai fatemi sapere che ne pensate in un commentino! é una merda, ma che cazzo scrivi,é piena di doppi sensi, sistemazioni, buchi e su e giù...sicura di non aver avuto traumi in passato?...va bene qualsiasi commento! 

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Capitolo 2
*** Guarda come dondolo! ***


-A mi me gusta bailar el ritmo vuelta. A-a ti te gusta bailar el ritmo vuelta, Baila, baila ritmo vuelta- canticchio fra una sterzata e l'altra. Tanto non ho un acciminchia da fare.
La mia bici va a zig zag fra le strisce spezzate centrali della pista ciclabile.
Qualcosa mi sorpassa sfiorandomi il veicolo, e rischiando così di farmi cadere.
- Harry! Sei simpatico come un gatto agguantato alle palle!- gli urlo dietro.
I suoi ricci fanno swish col vento, mentre la sua risata si perde fra il rumore delle macchine che sfrecciano a un passo da noi.
- Harry! Mi hai sentita?-
- seee!- grida buttando all'indietro la testa. Subito dopo, sollevando il culo dal sellino, spinge forte sui pedali e aumenta.
- ma come piotto io? Come?! Sono troppo forte- dice girando in mezzo alla strada per poi ritornare dietro di me a mettermi ansia.
- Harry!- piagnucolo angosciata dal fatto che sicuramente mi avrebbe fatto cadere passandomi accanto.
- porca minchia come ti stai cagando in mano ragazza!-
- che palle! Lo sai perché ho paura, cretino!-
Dietro di me Harry fa finta di non sapere e continua a tacere.
Ma io so che lui sa!
Un mese fa eravamo a fare un'escursione in bici con le nostre famiglie, e mentre stavo pedalando tranquillamente, Harry mi passò così vicino da sbattere il manubrio sul mio facendo rivoltare la ruota anteriore della mia bici che s'impuntò per terra facendomi cadere di faccia nel fango, ma questa fù la cosa minore. La bici mi si piantò nella schiena, mentre i piedi mi toccarono il capo. Mio padre frenò dietro di me giusto in tempo per non investirmi e poi, indicandomi al resto del gruppo, mi rise in faccia, o forse per la posizione che avevo, mi rise in culo. Se questo non é un trauma.
- che c'è riccio? Ti senti in colpa per caso?-
Silenzio. Dove cazzo é sparito? L'ansia sale.
Mi volto verso di lui e vedo che ha lo sguardo basso
- Harry? Che hai?-
- hai il culo di fuori.- sputa fra i denti senza pudore.
- Harry!- urlacchio imbarazzata.
- ooh! Andiamo! Ho capito come caspita mi chiamo! Non c'è bisogno che lo dici ogni cagata di uccello!-
Mi porto la mano sul didietro per abbassarmi la maglia e coprirmi almeno la riga del sedere, ma mi accorgo che il mio fondoschiena é più coperto di un'araba col burka.
- perché devi dire stronzate?- faccio solo in tempo a finire la frase che Harry mi ha raggiunto a mia insaputa, e guardandomi con sguardo malefico, posa velocemente la mano sul lato del mio manubrio vuoto incominciando a smuoverlo velocemente a destra e a sinistra
- guarda come dondolo! Guarda come dondolo! Pooooolipop!- mi canta sghignazzando.
La testa mi continua a dondolare per i bruschi movimenti creati da Harry, che ancora ride.
Tolgo la mano dalla mia schiena e la poso sopra quella di Harry bloccandolo
- sei terribile!- ringhio a denti stretti riprendendo il controllo della mia bici.
Sotto il palmo sento la mano di Harry che disperatamente tenta di sfilarsi.
Ma non lo lascio andare.
- lasciami! Lasciami! Ti prego!- mi prega con voce acuta tirandosi indietro col busto.
Lo guardo, e vedo nei suoi occhi un velo di terrore
- chi é ad avere paura ora? fifone-
con l'unica mano che ha sul manubrio tenta di allontanarsi da me senza riuscirsi.
Col piede spinge la mia bici verso destra. Me ne accorgo e provo a tenermi su usando la mia gamba stile cavalletto, ma finisco con lo scivolare sullo sdrucciolo e cadere di gomito fra dei cespugli.
Gli lascio la mano per evitare di strattonarlo giù con me. Strabocco di gentilezza.
Non capisco più niente. Ho i rametti ficcati su per il naso e i miei occhi continuano a girare come trottole.
La mia testa é atterrata su un nido, un nido di vespe.
- Harry! Harry! Stroione! Ho la testa ficcata in un'alveare!-
Purtroppo non riesco nemmeno a rialzarmi visto che mi sono pure incastrata gli arti fra i pezzi di ferro della bici.
- ma stai zitta! Da quando in qua le vespe fanno i nidi fra i cespugli?!-
- da quando ci ho ficcato la testa, imbecille!-
Ride, come al solito, e continuando a pedalare sul bordo della strada, punta gli occhi su di me
- Hahaha! Chi é ora che ha paura, defi...- la guancia di Harry sbatte contro un palo di ferro posto ai margini della pista ciclabile facendo un rumore disumano.
La faccia gli si plasma come il pongo. fico! Mentre la bici rischia di sfilarsi da sotto di lui. 
Lo scruto incuriosita.
Tossisce per la botta. Scimmiotta un pò. Poi portandosi una mano sul viso chiude gli occhi.
- questa é la cattiveria- annuisco convinta
- non l'avevo visto questo schifo di palo!- 
- infatti l'hai sentito.-
Due ragazzi che fanno jogging mi passano sopra scavalcandomi. L'indifferenza fatta persona. Guardo Harry
- oh Cristina d'avena! La tua guancia é enorme!!-
- grazie mi stai proprio tranquillizzando! Piuttosto alza il culo da terra e dammi del ghiaccio!-
- dove minchia lo prendo il ghiaccio? Lo vomito?-
- casa tu sta qua vicino no? Fai due più due.-
Sempre fuori luogo.
- quattro, sono brava?-
Un'ape mi si piazza sul naso.
Incrocio gli occhi per fissare i suoi e sfidarla, ma non appena muove quelle sue zampette  malefiche, incomincio a prendermi a schiaffi senza vergogna.
- hahaha, perché ti prendi a schiaffi da sola? Haha-hai iahi, la guancia- mi sfotte massaggiandosi il viso.
- accipigna! La stronza mi ha punta!- urlo agitandomi in preda al dolore.
Finalmente Harry scende dalla sua bici lasciandola cadere rovinosamente sulla pista.
- buddha benzinaro! Dove?!- s'inginocchia difronte a me.
- sullo zigomo!- dico guardandomi in giro in cerca di altri mostriciattoli .
- spero che quella buttana almeno muoia dopo avermi pizzicato-
- si tranquilla sarà morta, tesoro.- mi sbatte la faccia sul suo petto abbracciandomela come un peluche.
In meno di un secondo però scatta in avanti lasciandomi finalmente respirare.
- Harry ma dove scappi?-
- una fottuta Ape mi ha tagliato la strada!- urla in modo effeminato dall'altro lato della strada.
Quando ha paura quell'infame si mette i razzi al culo.
-Dopo questa cazzata stai zitto fino a Natale, Harry.-
Incomincio a muovere le gambe per staccarmi dalla bici, e una volta liberata, lo raggiungo.
- Hahaha! Sembri una mongolfiera con quel pallone che hai al posto della guancia!-
- senti chi parla! Te invece sembra che hai due capocce. Fortuna per te che non hai cervello, altrimenti sai come ti pesavano?-
- stronza.-
Forse un pochetto.
In nome della 'stronza' poso un dito sull'enorme livido di Harry schiacciandolo senza preoccupazioni.
- ahia! Ma hai un criceto sadomaso in testa?!-
- ti fa male?- gli chiedo facendo la finta ingenua riposandogli il dito sulla guancia mentre i nostri piedi continuano a muoversi verso casa.
- hey! smettila nana! O altrimenti ti meno!-
- perché? mi vedi con quell'occhio gonfio?-
- allora ti metto in tasca e ti picchio quando ho tempo.-
- tu non hai mai tempo, stai sempre a smanettarti davanti al computer!-
- oh cazzo! Ma perché continui ad ignorare i miei insulti sulla tua bassezza coprendoli con altri insulti?-
- quali insulti scusa?-
- Sei tanto nana che potresti fare bungee-jumping dal marciapiede!-
Scuoto la testa e mi tappo immediatamente le orecchie.
- lalalallalalalallalaala se non sento non é vero! Lalalallal-
- A la la la la long, a la la la la long long li long long long-
Mentre strilliamo come due in preda a emorroidi qualcuno fa irruenza nel nostro X factor sgridandoci probabilmente da uno dei tanti balconcini.
- e zitti un pò!- 
Aggrotto la fronte e increspo il labbro superiore
- dai Harry! La gente sta cercando di dormire, che minchia ti metti a cantare?-
- zitta Zozza!-
Mi spinge dalla spalla facendomi slittare con la suola giù dal marciapiede Agitando le braccia stile olà riesco a mantenere l'equilibrio bloccando la strada ad un'auto che frena bruscamente
- ma che ci fate qua?- ci chiede mio padre abbassando il finestrino e poggiando il braccio fuori dalla macchina.
- ooooh padreeee!- mi appiccico al cruscotto sorridendo. La mia salvezza, il mio miracolo, il mio tutto: la macchina!
- papà! Portaci a casa!- gli ordino con la speranza di evitarmi la camminata.
Mio padre fissa Harry, e dopo averlo messo parecchio in soggezione gli punta un dito contro scoppiando a ridere
- HAHHAHAHAH!-
- che cazzo ti ridi?!- tiro un pugno sul vetro guardandolo in cagnesco.
Si azzitta e mi scruta serio.
Dell'acqua viene spruzzata sulla mia faccia facendomi chiudere bocca e occhi
- sciacquati la bocca e non dire parolacce!-
Il sapone mi é finito fin dentro i polmoni, lo sento che gingilla felicemente sue e giù fra gli alveoli. Si ho studiato scienze, la prof sarà contenta, no?
- papà!..- tossisco diventando tutta rossa e calda, facendo versi simili a cognati di vomito-... Mi hai avvelenato!-
- esagerata! Piuttosto. ringrazia il fatto che ho frenato e che non ho accelerato sul tuo esile corpicino, figlia!-
Ah!
-Ringrazio il fatto che ho frenato e che non ho accelerato sul tuo esile corpicino, figlia.-
Harry ridacchia intimidito.
- chi ti ha picchiata?!- si avvicina al vetro per vedere meglio il mio povero zigomo gonfio.
- nessuno! é stata un'ape- mi compro il viso con una mano.
- accidenti, quindi ancora nessun delinquente ti ha menata nel tentativo di rapirti!-
- papà!!-
- ma scommetto che ti riporterebbero indietro perché sei stronza, e mi darebbero pure i soldi del riscatto per soledarietà-
- papà!- ringhio inacidita da quelle parole. Perché é così cattivo?!
Beh, da qualcuno però dovevo pur aver ripreso.
- che vuoi?!-
- puoi portarci a casa?-
- perché?-
- ci serve del ghiaccio-
Si gira nuovamente verso Harry, poi guarda me, poi Harry, me, Harry, me. Ride. Va bene.
- ragazzo!- trattiene un ghigno sventolando la mano fuori dal finestrino verso Harry
Gli é partito un piretto?
-Hai sganciato?- 
Le sue mani si fiondano sul clacson facendo vibrare il cofano su cui sono spiaccicata
- eeeeeh! Risposta errata. Niente passaggio per la ragazza spalmata sul parabrezza-
Fa salire Harry senza problemi, poi guardando me mi fa segno con la testa di accomodarmi in auto.
Mi avvicino allo sportello ma la macchina avanza. Rimango imbambolata. L'auto si ferma a pochi centimetri da me. Mi riavvicino, ma non appena la mia mano sfiora la maniglia, l'automobile parte accompagnata dalla risata di mio padre. Vivo in mezzo ai bastardi.
Corro nella speranza di fare in tempo. Apro lo sportello, mi tuffo sui sedili e su di Harry fiera di me.
Io ed Harry ci guardiamo, lui perplesso io imbronciata per essere stata umiliata.
Finalmente si parte, mio padre ci fa allacciare la cintura, mette la sicura, RIMA! Sistema lo specchietto, ci guarda attraverso quello e...scoppia a ridere con la testa sul volante e un ' beeeeeeee' di sottofondo.
Sospiro. Espiro. RIMA! Calmiamoci.
- ma cosa ridi?!-
- le vostre guance! HAHHAHAHAH-
- si! Le nostre guance cosa? Problemi?!- allargo le braccia minacciosa portando il petto in avanti come per sfidarlo.
Harry ride. Pensa che sia tutto uno scherzo! Non stiamo su punk'd! E non sta chiuso in una fottutissima stanzetta a compiacersi da solo, quindi nn può ridere di me in mia presenza!
Lo incenerisco con lo sguardo.
- sono stata fregata?- gli chiedo socchiudendo l'occhio destro.
- eh?-
- punk'd. Mi ha fregata?- domando con tono misterioso
Mio padre alza finalmente il viso per risponderci come dio comanda
- le vostre guancia sono così gonfie da sembrare una chiappa! Avete una faccia da culo!HAHHAHAHAH-
Mi porto una mano sulla faccia disperata facendomi pure male alla puntura d'ape.
Mi sono sbucciata un gomito, un'ape infame mi ha pizzicata senza dirmi niente o avvertirmi, ho ammaccato il mio migliore amico, mio padre mi ha deriso in mezzo alla strada, mi ha riso per la secondo volta in faccia, o per come ci vede lui, in culo, e una cosa da non scordare,abbiamo perso le bici come due perfetti idioti.
'Hey! Ti va di fare un giro in bici?'
' no scusa, l'ho persa in mezzo alla pista ciclabile'
Bho, forse non suona così male


Okey, ho deciso che qua metterò tutte parti di ff che non ho mai finito o avuto il coraggio di pubblicare, divertenti.
Quindi se non hanno senso, non preoccupate...mmm Bho. Le modificherò in modo tale che i personaggi e i modi di fare siano più o meno stabili in tutti i capitoli
No comunque, non avranno senso logico. Insomma, questa raccolta sarà adatta alle persone che voglio far passare il tempo senza però leggere testi importanti o lunghi.
Madonnina. Un cane si esprime meglio di me

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Capitolo 3
*** Se ti risvegliassi in un corpo... ***


-Dammelo!- continua ad urlare.
- dammelo subito! Sono tutta bagnata!-
Ma può urlare finché vuole:
Il fottuto ombrello é mio e me lo tengo io!
-no! é mio! se eri furba te lo portavi- gli dico dandole le spalle.
- Harry- piagnucola il mio nome com'é suo solito fare.
- eh?-
- non c'é nemmeno un piccolo spazio vicino a te?- chiede con voce acuta stringendosi nelle spalle per farsi piccola piccola.
Sospiro scocciato
- puoi stare sotto il mio ombrello, sotto il mio ombrello Ello ello eh eh eh, sotto il mio ombrello Ello ello eh eh eh-
Mi ascolta, e s'infila sotto l'ombrello chiaro come i suoi occhi. Le mani cingono i miei fianchi e la sua testa si posa fra la clavicola e il collo per ringraziarmi.
Beh, non posso dire che lei abbia un buon odore, sa di bagnato.
- chi ti ha detto di venire sotto il mio ombrello?-
Le sue mani scivolano via dal mio corpo, mentre la sua testa si alza con occhi sorpresi
- te.-
- chiamasi cantare, stavo semplicemente cantando. umbrella? rihanna? Non ti dicono niente?- la informo allontanandomi da lei con aria offesa per quello che mi aveva fatto.
- beh, allora se mai dovesse ripiovere un giorno, e tu non avessi un'ombrello mentre io si, non appena mi chiederai un pò di spazio ti volterò, ti metterò a novanta e te lo ficcherò su per il culo, e se proverai ad urlare per il dolore te lo aprirò pure. E ricorda, mi porterei l'ombrello di mio nonno, quello con la punta lunga, spessa, di ferro e con le incisioni per fare più fico, mica quelli di plastica con la punta piccolissima in gomma-
M'immagino la scena. Non é una bella scena, credetemi. D'altronde non sono uno dell'altra sponda, nn mi piace prenderli nel didietro
- ma se io fossi Gay?-
- oh. Mio. Dio. Harry? Sei Gay?-
- no.-
- beh se tu fossi Gay allora la situazione dell'ombrello ti piacerebbe. Quindi semplicemente te lo impianterei fra le gambe-
- se ti ritrovassi in un corpo di un maschio, cosa faresti?-
- io?- ci pensa su portandosi il dito alla bocca stile attrice porno. Maglietta bagnata, attillata, trasparente e bianca. Ci potrebbe stare.
- penso che come prima cosa andrei in bagno, e farei la pipi in piedi così da non impattare con la superficie gelida del water e nel frattempo ballerei. Nononono! Io ho già pisciato una volta senza sedermi-
- stai scherzando?-
- no no. Un giorno, ero in piscina, dovevo pisciare. Allora sono uscita dall'acqua, mi sono piazzata nel giardinetto, fra l'erba verde, ho allargato le gambe e mi sono liberata, tanto avevo il costume. Non é così eccitante la cosa alla fine-
É possibile che l'abbia fatto davvero?
- Hahaha- mi porto una mano sulla bocca e strizzo li occhi- dai, non ti guarderò male solo perché avrai avuto sette anni, giusto?-
- si, proprio sette anni.- risponde con occhi insicuri intenti a muoversi velocemente a destra e a sinistra. Poi, intrappolando il labbro fra i denti, trattiene un ghigno.
- avevi sette anni. No?- ribadisco io autoconvincendomi che aveva avuto sette anni.
- beh, si, sette anni più nove.- sette più nove. Non posso crede che a sedici anni ha fatto pipì in piedi fra l'erba.
- dimmi che almeno era una piscina privata-
- no era un party che aveva organizzato la mia classe-
Mi colpisco la fronte con la mano e poi la guardo. I capelli scuri sono tutti appiccicati al suo volto chiaro. É un contrasto stupendo
- te invece?-
-Ah, cosa?- mi riporta alla realtà
- cosa faresti se ti risvegliassi in un corpo di una femmina?-
Sorrido malizioso. Non vuole davvero saperlo.
- Hem...-
- dai su, non mi traumatizzi. Ti palperesti le tette fino a consumarle? Oppure ti esploreresti? -
- in realtà farei sesso.-
- ah, entusiasmante.- dice con voce lineare e gli occhi mezzi socchiusi.
- disse quella che vorrebbe pisciare danzando- le ricordo pungente.
- hembhé perché scusa! Chi non vorrebbe?diventerebbe una specie di gioco per l'iPhone. Tipo mentre tu ti muovi a destra e a sinistra per ballare come Madonna, nel frattempo sposti il mirino per fare centro nel cesso. Così si che sarebbe eccitante andare in bagno- parla con occhi sognanti.
- ma se facessi sesso sentirei cosa vi provochiamo, così quando tornerei uomo, beh, saprei ancora meglio cosa fare-
- e tu avresti il coraggio di andare a letto con un maschio per farti trapassare da parte a parte?-
- ma in teoria non ero in un corpo da femmina? -
- appunto, ma in capoccia sei ancora uomo!- si porta un dito sulla tempia umida.
- beh effettivamente-
- e poi che ne sai? Magari ti risvegli in un corpo di una ragazza brutta, scimmia, racchia e con i peli nei posti meno impensabili:sotto le ascelle, sulle dita dei piedi e anche sulla schiena! Pure con il monosopracciglio, i baffi, e le basette che le arrivano fino al mento. Come minchia fai? Intanto dovresti farti la ceretta ovunque, e voglio vedere poi come sei felice. Poi, essendo questa brutta e racchia, immaginiamoci pure, che dopo la ceretta é diventata figa. No?immagina che sotto la scimmia c'era Venere. Magari dopo la ceretta aggiungici pure un salto dal chirurgo plastico, va. Quindi dicevamo, questa era una cessa, nessuno se l'é mai appioppata nemmeno da ubriaco, e senza occhiali. Morale della favola? é ancora vergine! Vai a farti sverginare brutto bastardo! Voglio vedere come ridi! Magari hai anche il buco stretto di tuo-
La guardo gesticolare mentre la pioggia continua a posarsi sul suo corpo. Mi vien da ridere perché la gente passa accanto a noi fissandola con aria sconcertata da quel discorso. Io naturalmente faccio un passo verso destra avvicinandomi alla fermata dell'autobus, fingendo così di non conoscerla. Infatti distolgo lo sguardo posandolo su una pozzanghera piazzata a cazzo sulla strada.
- quindi? Ancora che faresti sesso?- mi scuote una spalla per farsi ascoltare.
- no! Okay?! No!-  sbotto dopo un pò che mi smuove.
- e allora che faresti?-
Reggiseno, proverei un reggiseno. Aspetta, così davvero sembro Gay. Mi toccherei il naso con la lingua.Perché no? Una gonna, proverei una gonna e non porterei le mutande. Sentire l'aria passare in mezzo alle gambe sarebbe liberatorio, e me ne vanterei pure
- penso che andrei in giro senza mutande- parlo guardando il vuoto
- perché non lo fai anche ora?- assottiglia lo sguardo sghignazzando
- si ma con una gonna, così potrei andare in giro dicendo: perché la mia vulva è differente.-
- solamente perché la porti al vento non é differente dalle altre, Harry-
- oh senti, il sesso me l'hai proibito, almeno fammi divertire in altri modi-
- allora mettiamola così, hai le gambe storte e grinzose-
- fa niente, mi metterei ugualmente la gonna, tanto non devo ammaliare nessuno visto che non posso fare sesso!-
-hai le gambe così storte e grinzose da non riuscirci a camminare, ti trascini su i gomiti, anzi no! Le gambe ti sono saltate in aria dall'ultima volta che hai provato a strapparti i peli con la ceretta -
Scuoto la testa confuso.
- non guardarmi con quell'aria da  babbeo, Harry. Ti sto dando lezioni di vita, altrimenti saresti una battona-
- allora proverei l'ebrezza di truccarmi!-
- tu?! Hai la mente da maschio! Non sai come truccarti! Ti truccheresti sicuramente in modo volgare-
- hembhé? C'è qualcuno che me lo vieta?-
- si il dottore.-
- eh?-
- questa ragazza é brutta ricordi? Ecco lei é così brufolosa che un cieco le potrebbe leggere la faccia in Braille. Il dottore le ha consigliato  di non truccarsi per evitare do arrossare la cute più di quanto già lo sia, anzi, di coprirsi il viso con una busta di plastica che aderisca bene al collo in modo tale che non passi un filo d'aria, mi spiace-
Evviva la vita!
- sai che ti dico? Allora mi farei una sana cagata!-
- ammazza Harry, hai una fantasia però-
- grazie al cacchio che ho poca fantasia! sentiamo, te che faresti allora Madonna dei poveri?-
- beh, cacchio, farei ogni tipo di cosa. Allora se fossi un ragazzo, andrei in giro senza maglietta, fischierei alle ragazze per strada, anche se sono etero, così, giusto per dargli noia. mi gratterei il culo tutto il giorno, cosa che non potrei fare adesso dato che sembrerei maleducata.-
- infatti, quindi smettila di farlo- esclamo fissandole la mano che in modo incessante raschia la sua natica stretta nel jeans zuppo d'acqua
- ho le mutande infilate nelle chiappe, va bene?!- mi spiega sbuffando infastidita.
La lascio ravanare nelle sue preziosità come un rude camionista in santa pace.
Mi volto verso la galleria da cui, fra le mille goccioline d'acqua, riesco a intravedere l'autobus che sfreccia veloce incurante di scivolare.
Le lancio un'ultima occhiata, si sta passando le dita sotto gli occhi per togliersi il trucco colato.
Tolgo l'ombrello da sopra la mia testa e lo piazzo davanti a me usandolo quasi come scudo.
- ma sei deficiente? Ma dallo a me l'ombrello se ti devi riparare come un ritardato!-
- dici?- le chiedo sorridendo e incrociando i suoi occhi. Nel frattempo continuo ad usare come protezione l'ombrello.
- dico! Altrimenti non lo dicevo! Che dici?-
L'autobus si ferma vicino a noi entrando in una pozzanghera parecchio alta. Sento le gocce sbattere violentemente sul mio ombrello che mi ripara tutto il corpo. Gli schizzi invece per lei, vanno a finire su tutto il busto travolgendola completamente.
Con un gesto fugace ripiazzo l'ombrello sopra la mia testa che si é leggermente bagnata
- okey, é arrivato finalmente- le faccio notare ridendo.
La sua pelle non é più chiara come prima, é leggermente grigiastra per colpa degli schizzi pieni di fuliggine e altre schifezze urbane.
- eh, vaffanculo!- grida guardandosi la maglietta bianca, anche questa ormai sporca.
Chiudo l'ombrello, lo scrollo, e poi salgo sull'autobus. Mi blocco all'entrata sentendo che mi viene a sbattere sulla schiena.
Mi volto e la guardo con aria fraterna
- scusa, lo sai che ti voglio bene- dico poi posando un dito sulla sua fronte spingendola giù dallo scalino del bus.
Rotea le braccia nel vano tentativo di mantenere l'equilibrio, e subito dopo cade di sedere nella grande pozzanghera piena di schifo.
Il volo che fa é impressionante, non me lo aspettavo.
Spalanca la bocca e mi guarda incazzata ancora immersa la dentro.
- Chiudi la bocca, che volano cazzi! - mi lascio sfuggire con un sorrisetto sulle labbra prima che la porta si spiega chiudendosi.
Ho un motivo per aver fatto quel che ho fatto. Non ho la coscienza sporca. Voi non sapete cosa mi ha combinato prima che incominciasse a piovere.


hola
non vi manca un pochetto la pioggia...no?
come al solito le cadute non mancano
e nemmeno i doppi sensi
spero che abbiate gradito anche questa cazzata senza senso partorita in compagnia di real time con : 24 ore in sala parto. ma dico, perché? che ce nefrega a noi di vedere donne sudare come scrofe? che poi la pubblicità ti da a bere che sia un programma entusiasmante. ma vaffancucciolo!
basta, sto dilagando se si dice così...non mi va di controllare su google come si scrive.
alla prossima

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Capitolo 4
*** Voglia di studiare: vade eretro ***


Metto il broncio, stringo le braccia al petto, sbuffo un po’.
E così che si fa quando si vuole attirare l'attenzione. Ma con lui non funziona. Incattivisco lo sguardo, prendo tanta aria e la butto fuori dalla bocca per fare rumore.
Finalmente si volta con sguardo confuso
- ti manca l'aria? -
- no, mi sto scartavetrando le ovaie!-
Harry inarca la bocca verso il basso, annuisce varie volte per poi riposare lo sguardo sul suo computer con fare strafottente.
- non ti stai annoiando?- gli chiedo io chiudendo di scatto il mio computer per osservare meglio le sue espressioni. Dimmi che non ho frantumato lo schermo con quella botta.
- no, e scusa! Starei studiando quindi...ssssh- dice allungando una mano sopra la mia bocca.
E che schifo, chissà cosa ci aveva fatto con quelle mani. Con uno scatto scosto la testa liberandomi le labbra.
Apro lentamente il portatile ansiosa di vedere come l'ho conciato.
Non sembra niente di grave, giusto una minuscola crepa sulla cornice del desktop.
- che stai facendo di bello?- gli chiedo cliccando velocemente sull'icona di internet.
- faccio il test di allenamento per l'esame, al contrario di te!- mi sgrida sussurrando.
Sussurra perché la biblioteca é stracolma di ragazzi intenti anche loro a studiare. Poso il mento sulla mia mano.
Sono l'unica cogliona che non riesce a concentrarsi . Voglio cazzeggiare, voglio divertirmi.
"Se uno passasse un anno intero in vacanza, divertirsi sarebbe stressante come lavorare.
William Shakespeare, Enrico IV, 1598"
Leggo questa frase fra le domande del test.
- vaffanculo Shakespeare. Voglio vedere se un'anno di vacanza lo manderesti a far fottere con la tua teoria del ' no grazie, altrimenti diventerebbe come un lavoro'. Lavoro sto par di palle, io me ne starei seduta in spiaggia, mica farei la turista cinese che va in giro per ogni monument...- il mio gomito parte in tangenziale dopo una botta secca data da Harry che mi fa cadere la testa sul bancone.
- chiudi quella boccaccia?!- dice con un dito posato sulle sue labbra.
- ahia! Mi hai fatto tirare una mentata!- mi massaggio la mascella aggrottando la fronte.
- ben ti sta-
- cosa?! Io stavo studiando!-
- vedo!-
- non ti sto dicendo una bugia, cretino! Questa frase stupida da persona stacanovista, la trovi nella domanda numero venti!- piazzo il dito sul suo schermo lasciando l'impronta del mio indice.
Mi fulmina con gli occhi socchiusi. Caccia un fazzoletto dalla borsa e si mette a pulire la macchia.
Non lo sta facendo davvero. Nerd!
Ritorno a fissare lo schermo.
' trova la X. Qual'é il valore della Y? L'incognita sarà maggiore,minore, positiva, negativa, inversamente proporzionale alla y?'
Si, una fetta di culo? Che me ne frega delle 'X' a me? Le prendo in considerazione solo quando devo sbaciucchiare la gente su tweeter.
Qualcuno scatarra per poi sputare. Mi volto verso quel rumore orripilante.
Ancora?!
Harry sta spuntando sul fazzoletto per pulire meglio l'impronta del mio dito.
- Harry?- lo invoco attirando la sua attenzione
- si?-
- chiamiamo quelli di N.C.I.S per pulire la scena?- alzo un sopracciglio sorridendo.
- ah-ah molto spiritosa- accenna una risata sarcastica per poi infilarmi il fazzoletto inumidito e arrotolato dalla sua bava schifosa nella scollatura.
Salto giù dalla sedia provando disperatamente a evitare quello schifo e attirando così l'attenzione di pochi ragazzi la vicino.
Mano destra o mano sinistra? Beh l'agente destra é molto più abile di Sinistra. Ma non voglio che Destra s'infetti della bava , magari con quella potrei grattarmi il naso o peggio ancora gli occhi facendo entrare i germi di Harry dentro di me! Sinistra! Vai tu! Sii coraggiosa! ti uso molto di meno, quindi se tocchi quello schifo non sarà poi così grave!
Dopo essermi decisa, addentro la mia mano sinistra nella maglia in cerca del fazzoletto umidiccio che si é posato su una mia costola.
Alcuni studenti si voltano verso di me.
Li fisso uno ad uno facendogli capire col labiale che devono farsi i cazzi loro. D'altronde le persone si fanno i cazzi degli altri nei momenti meno opportuni, perché quando ti serve una mano vera fanno tutti gli gnorri. E sti gran cazzi!
- Harry fai schifo!- gli sussurro tirandogli contro il fazzoletto che ho ripescato dalle mie tette.
Mi risiedo accanto a lui che sta cercando di trattenere una risata.
Domanda numero ventitre.
' Possiamo stabilire un rapporto tra l'estetismo di D'Annunzio e quello di Oscar Wilde?...' Beh, penso proprio di si.
' ...Se é si, come e dove è presente nei due poeti?'
Mmmm. Allora é no.
- Harry, la domanda ventitre e 'no'- giungo a una conclusione facendo finta che sia giusta
- oh! Davvero? Io ho messo 'si'.- dice piegandosi leggermente verso il computer per controllare meglio
- e io ti ho detto che é no!- lo trapasso con gli occhi in modo minaccioso.
Harry mi guarda atterrito
- smettila! E fai la seria, concentrati!- ritorna alle sue domande. Secchione!
Esercizio numero venticinque.
' fai l'analisi logica di questa frase: Guarda Milano, che cielo grigio!'
- Hahahhahahah- sbotto a ridere senza ritegno sbattendo ripetutamente la mano sul tavolo.
- perché minchia ridi ora?- ruota gli occhi al cielo stufo del mio baccano.
- guardami l'ano che ce l'ho grigio!- dico fra una risata e l'altra.
- Non ti dico che sei una cogliona perché non voglio sopravvalutarti.-
Domanda numero ventisette, la ventisei l'ho saltata perché era lunga e sembrava difficile, poi non mi piaceva era poco amichevole.
' E’ possibile far rientrare Calvino nell'ambito del Neorealismo? motiva la risposta.'
Stringo le mani in dei pugni. Mi accovaccio su me stessa e inevitabilmente la mia testa inizia a tremare per quanto stringo forte i pugni.
- devi cagare?- mi chiede preoccupato Harry.
- dai! Dai! Si! Brava!- stavolta esclamo ad alta voce. Non me ne frega una minchia se disturbo gli atri, cambiassero posto se per colpa mia non riescono a studiare.
Non rispondo ad Harry e continuo a farfugliare parole a caso
- madre funga! Si bravissima! Sei assurda! Così ti voglio brava,brava. brava? Ma che dico? superfabulosa! Sei Fantamegafantasticamente figa, risposta! Brava!-
- che diavolo stai facendo,malata?- m'interrompe Harry col vuoto negli occhi.
- cazzo Harry! Sveglia! Devi motivare la risposta! Te non l'hai fatto?-
- non ci posso credere.- sussurra fra le labbra. Chiude gli occhi e lascia cadere la testa sul suo braccio fingendo di piangere
- ma perché sei voluta venire a studiare con me! Eh? Perché?! Perche?!-
- Harry,non urlare che disturbi la gente- lo riprendo drizzandomi sulla schiena da brava perfettina.
- basta! Se rompessi il ghiaccio come rompi i coglioni, potresti diventare la regina delle granite.Sembri una bambina piccola! Sai stare buona buonina? No? E allora ficcati un piede in bocca, ingoialo, fattelo uscire dal didietro e continua così fino a quando non ti sparisce! Oppure prenditi a calci finché il sacro non diventa sconsacrato, insomma, fai quello che cazzo ti pare, ma azzittisciti stai infastidendo tutti!- dice più serio di atre volte
Ooooh, s'é incazzato.
Si posa una mano sulla fronte per calmarsi.
- vado a cercare un libro e poi torno- m'informa prima di sparire fra gli scaffali. Mi ha insultato davanti a tutti questi studenti? Se ne pentirà.
Con un veloce movimento, sposto il culo sulla sedia di Harry. Lancio un'occhiata per vedere se qualcuno mi sta spiando, e poi scruto il desktop del computer.
Un video su youtube che spiega un qualche teorema di matematica é bloccato a metà.
Vado su ricerca e scovo un video particolare. Stacco le cuffie che aveva messo Harry dal computer in modo tale che il suono si possa propagare per tutta la biblioteca.
Harry torna. Lancia il libro sul tavolo scazzato, si rimette le cuffie, apre la pagina centodue del testo e preme invio per far partire il video.
Un porno gli parte davanti gli occhi. Sorride malizioso. Si guarda attorno furtivo, ma faccio fina di niente per continuare a spiarlo con la coda dell'occhio.
Si mette comodo sulla sedia portandosi le mani dietro la nuca, quando ad un tratto si sentono versi poco casti per tutta la stanza.
Tutti si voltano verso di lui che ancora pensa di sentire il suono attraverso le cuffie.
Sguardi disgustati, investigatori, incuriositi e sguardi divertiti lo riempiono di attenzioni.
L'addetta che lavora li si avvicina a noi con le labbra increspate in una smorfia di disgusto.
Subito Harry capisce che non é il solo a sentire quei versi, e impanicato, incomincia a muoversi in modo convulsivo tentando di spegnere quel video che però non ha intenzione d'interrompersi.
Chiude il portatile, lo rigira e gli sfila la batterie facendo cessare quei gemiti imbarazzanti.
- salve- balbetta alla donna sudando freddo
- ci ritroviamo costretti a doverla cacciare, la linea internet qua dentro non serve per vedere video amatoriali- spiega fredda.
- si giusto, ha ragione, ma non l'ho messo io. Me lo sono ritrovato, io non so come ci sia finito quel video la.-
- se se, Harry, ora ti crediamo- lo prendo in giro io.
In meno di un minuto ci ritroviamo fuori dalla biblioteca. Sta piovendo a dirotto e come se non bastasse io non ho nemmeno un'ombrello, invece Harry si.
- mi fai posto la sotto, riccio?-
- scordatelo, bastarda.-
- io?!- m'indico cercando di non sembrare colpevole.
- no guarda! io! Io non li guardo mica i video porno, sopratutto in biblioteca- fa l'offeso e si avvicina alla fermata dell'autobus lasciandomi sotto la pioggia.
Vorrebbe dire che io invece li guardo?
Perfetto, e ora cosa posso inventarmi?


hola, coca cola la loca lola
sono riuscita a ripescare questa cosa di cui nemmeno mi ricordavo l'esistenza.
l'ho un pò modificata ed é diventato il motivo per cui Harry si é comportato con fare cattivo nell'altro capitolo
bo! spero che vi piaccia. anche se per me il primo rimarrà il più divertente, questi altri sono più da ' si hehe,  banale'
se mi lasciaste una recenzione non mi suiciderei
alla prossima

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Capitolo 5
*** Buon compleanno a me! ***


Cosa c'é di meglio che stare seduta nel ripostiglio il giorno del tuo compleanno. Bho, forse prendersi a ginocchiate sulle gengive?
Compleanno poi. Non esageriamo, semplicemente Harry aveva voglio di una festa e allora con la scusa della sorpresa, ha organizzato questo party a casa sua.
Non sono una che ama il casino, le masse, i vomiti, gli alcolici e le strusciate, in realtà mi fa parecchio schifo. Non m'interessa sentire la tua mazza sul mio culo, okey? Quindi scossa quel mostro dal mio bacino.
Qualcuno spalanca la porta del mio nascondiglio illuminandomi il viso con le luci fosforescenti.
Mi compro il volto col palmo della mano.
-scusa!- grida Zayn barcollando verso di me, per poi tirare un calcio a qualcosa. 
- scusa!- ripete subito dopo la botta. Ha i capelli attaccati alla fronte per colpa del sudore, chissà quanto avrà saltellato attorno alle ragazze per fargli sentire la presenza.
-No, ma non era la mia gamba, sarà stata la sedia!- spiego notando il suo piede vicino alla gamba della sedia su cui il mio dolce culo é poggiato.
Mi guarda confuso, poi riferendosi alla sedia incomincia a parlare dispiaciuto
-Scusa-
Scuoto la testa. Si vede lontano un miglio che é ubriaco.
-mi perdoni, ma perché non vieni a festeggiarti?-  mi tende la mano, o almeno e quello che vorrebbe fare, perché subito dopo incomincia a fissarsela spalancando gli occhi. 
-e che c'é troppo casino di la...Zayn?- provo in qualche modo a riportarlo alla realtà, ma la sua mano piano piano inizia ugualmente ad avvicinarsi al suo viso fino a farla sbattere contro il naso che gli si piega stile maiale.
-Zayn- ci riprovo, ma dopo un mugolio di dolore le sue labbra iniziano a succhiare un lembo di pelle della sua stessa mano.
- Zayn, che cazzo stai facendo?- chiedo abbastanza schifata da quella scena agghiacciante.
Certo, uno che pomicia la sua stessa mano dopo essersi tirato una pizza in pieno naso, più che agghiacciante direi che é penosa.
Le sue labbra si muovo sinuose ancora sul palmo morbido, e gli occhi si aprono e si chiudono lentamente.
-Se non la pianti ti arrotolo su per il culo la tovaglia impolverata della nonna di Harry, così sarai costretto ad avere dei vagetti che ti portano lo strascico- urlo alzandomi dalla sedia per avvicinarmi a lui.
- sai come la chiamo?- mi domanda smettendo finalmente di baciarsi.
- la mano?-
- la chiamo ciccia baffetta-
- ma cosa?! la mano?-
- e mi spaccio per ginecologo-
Davvero sto ascoltando un discorso di un'ubriaco? Le pubblicità dei profumi avrebbero più senso in questo momento.
- dimmi che non hai infilato la mano in parti poco carine fingendoti ginecologo- chiudo gli occhi sperando nel meglio.
- l'ho baciata però- mi risponde ridacchiando
- o dio, cosa hai baciato!?-
Ho davvero paura della risposta.
- la mano!- la porta in aria fiero mostrandomela.
- si ho visto- rispondo insicura.
- vieni a festeggiarti?-
Ancora? 'festeggiarti' mi urta questa parola,uno non può festeggiare se stesso da solo.
- no, sto bene qua-
- Harry ha detto che devo portarti da lui perché devi uscire fuori dalla torta nuda con le girandole sulle tette che schizzano fuochi d'artificio come Katy Perry-
Mmmm. Qualcosa mi fa intuire che nemmeno il riccio deve essere tanto lucido.
- davvero?- mi affaccio dalla porta per cercarlo fra la folla.
- mi fai uno scherzo?-
- cosa?- riposo lo sguardo su di lui.
- e filmami, voglio vedermi- mi si carica sopra per non cadere.
Sicuramente avrà così tanti giramenti di testa che potrebbe svenirmi sul pavimento da un momento all'altro. Non sarebbe brutto.
- andiamo a cercare Harry, e diciamogli di cacciare a calci nel sedere tutti quanti. Questa festa sta degenerando- dico afferrandolo per un braccio.
M'infilo fra la gente con davvero tanta agilità, che poi devo lanciare tironi a Zayn che dietro di me s'incastra fra le persone é un'altra cosa.
La musica é così forte che sento vibrare le mie budella. Oh, oh, no! Che schifo, potrei vomitare, e il bello e che io nemmeno ho bevuto, pensa chi invece ha bevuto come deve sentirsi male.
Oh cazzo.
Mi giro velocemente verso Zayn e gli lascio il braccio vedendolo piegare il viso, ormai giallognolo, verso il basso.
Da di stomaco, vomita l'anima sul mio braccio.
Mi chiudo il naso per non sentire l'odore e decido di non guardare come mi ha imbrattata per evitare una vomitata a catena.
- oh madre! Cazzo cane in mutande! Mi fai schifo!- gli urlo contro in preda a un'attacco di rabbia.
Ma tanto lui non ci ha capito una minchia, perché come se non fosse successo niente si rialza, mi saluta con la manina arrossata dal suo succhiotto, e con aria sperduta si attacca dietro una tipa incominciando a scuotere le spalle come se avesse delle tette da far traballare.
Lo guardo andare via con rabbia, tanto che i miei occhi si assottigliano scomparendo.
Che cazzo di compleanno.
Decido di richiudermi nello scantinato, ma vado a sbattere su qualcuno
- e 1,2,3 Flick!- grida Liam appiccicandosi al mio corpo. Alla parola 'Flick' la sua testa si sposta velocemente verso sinistra tirandomi una capocciata di quelle rare. 
- auch!- indietreggio confusa dalla botta portandomi le mani sulla fronte per massaggiarmela.
L'avessi mai fatto. La mano imbrattata di vomito la sento appiccarsi sulla mia pelle.
Abbasso la mano fino a portarmela davanti gli occhi. Le luci fucsia coprono il colore verdastro del rigurgito per fortuna, ma la cosa continua a farmi schifo.
Un coniato si fa prepotente fra la mia gola.
Riesco a trattenermi solamente perché vedere il corpo di Liam steso sul pavimento dopo la testata, mi fa prendere uno spavento distraendomi dal vomito. 
M'inginocchio vicino a lui, e incomincio ad agitarlo bruscamente per una spalla nel tentativo di svegliarlo.
- Liam! Liam! Se ti svegli ti do una caramella!-
Voglio capire se é morto sul colpo. No perché se é morto, il suo cellulare lo voglio io!
Qualcuno inciampa su di me catapultandosi per terra. Io vado a finire sopra il petto di Liam che fa su e giù. Okey, é vivo.
Louis dopo l'inciampone slitta per mezza casa di sedere arrivando a sbattere sullo spigolo di un tavolino. Penso che con questo le sue chiappe si siano consumate come due ruote di gomma.
- acciporchia! State più attenti voi nani da giardino!non dovreste accoppiarvi sul pavimento! Multa!- m'indica portandosi le dita dietro la nuca.
Mi alzo per andare a soccorerlo, ma non appena faccio leva sulle ginocchia mettendomi in piedi incomincia ad urlare come un checca isterica
- oh cazzo. Ma non sei un nano! Oh cazzo, oh cazzo! Sei una stanga! Sei un gigante-
- se tu magari ti alzassi da terra non mi vedresti più così alta!- gli consiglio sbuffando.
Mi ascolta, e tremolante si aggrappa al tavolino per tornare in piedi
- oh, ma é vero, sei alta quanto una tic tac e mezza! Ma vaffanculo allora! Hahaha!- mi posa l'indice sulla fronte per spingermi via.
Era ubriaco anche lui. Louis é ubriaco a modo suo. Se gli altri incominciano a sparare cazzate senza senso, lui inizia a dire cattiverie su cattiverie.
- senti, devo trovare Harry. Dove minchia sta?!- chiedo arrivando subito al sodo.
- cazzo ne so io!- ridacchia infastidito da me.
- era per chiedere! Non ti scaldare, tranquillo!- porto le braccia al cielo.
- Hahaha! Guarda Liam!- lo indica correndo verso di lui.
- Louis!- provo a bloccarlo ma mi sguscia via dalle mani. Beh almeno su qualcuno mi sono pulita dal vomito. Infatti ora la sua manica e alquanto ricoperta di rigurgito.
Liam inizia a fare versi sofferenti non appena gli cammina addosso divertito.
Cerco d'intervenire per evitare che si spremesse come un tubetto, ma un schiaffo in piena guancia mi colpisce lasciandomi attonita. - non ti avvicinare sorcio!- Louis mi guarda in cagnesco con la mano ancora a mezz'aria dopo la cinquina.
- Paaaa parà paràppappapaaa! Potere ai piccoli!- canticchia Niall incominciando a stellare sul divano in mutande con una scopa fra le gambe.
- Niall. Posa la scopa!- lascio perdere Louis. Meglio così altrimenti mi avrebbe picchiata. E per Liam, beh, Liam sta dormendo, non sentirà nulla di quello che gli farà Louis. Penso. Spero. Per lui!
- sto cavalcando! Cacati un'atro cavallo se vuoi montare!- mi grida agitando i suoi pantaloni con una mano.
Alle sue spalle noto una testa riccia. Eccolo l'idiota!
- Harry!- urlo per farmi sentire.
- Harry?- ripete confuso Niall voltandosi di scatto.
Il manico della scopa colpisce in pieno Harry facendolo voltare dolorante.
- Niall! Mi hai fatto malissimo con questa scopa!- gli grida contro arrabbiato.
- Harry! Metti fine a questa festa!- gli dico convinta.
Siamo divisi da un semplice divano occupato da un'irlandese a cavallo di una scopa.
Niall si volta nuovamente verso di me colpendomi la guancia con la scopa, mentre Harry riesce a schivarlo.
- no! Ma che stai blaterando? Questa festa é spassosa ci sono i fenicotteri in piscina e il barista é svenuto sul pavimento come nella canzone di katy perry!- si oppone Niall.
- basta con Katy Perry!!-
- qual'é il tuo problema? Ho organizzato tutto per te! Ma sei sparita! Non é carino da parte tua!- dice Harry incrociando le braccia al petto. 
- ma siete tutti ubriachi?! Sai che ti dico? Ora sclero pure io! Perché voi si e io no?-
Mi guardo attorno e trovo Zayn fermo come un palo fra la gente, che nel frattempo si struscia contro di lui non facendogli capire molto.
Lo chiamo, e non appena mi raggiunge mi posa una mano sulla spalla
- posso toccati una tetta?- chiede biascicando.
Rido.
- sapete? Zayn, Zayn é un gran fico! I suoi occhi sono come l'oro, e non ne ho visti di così belli in giro. La sua pelle é da morsi. Si! Me lo porterei volentieri a letto!! A me piace da morire Zayn! Lo violenterei, spesso ci faccio sogni poco casti! scrivo i nostri nomi circondandoli poi da un cuore, e dormo nuda con la sua foto -
Che liberazione, era d'almeno un'anno che nascondevo questa mia cotta per colpa della timidezza.
Niall e Harry mi guardano in silenzio, mentre Zayn continua a fissarmi le tette con sguardo vuoto.
Niall scoppia a ridere diventando ancora più rosso in viso.
- Hahaha! Zayn ha detto "tetta"!!-
Harry mi si avvicina con un sorriso beffardo
- lo sai che domani potrei spifferare tutto a Zayn, si?- 
- tanto non ti ricorderai niente, come tutti quanti d'altronde-
- Hem. Lo sai che io non sono ubriaco. Si?- mi sussurra ad un'orecchio ridendo in modo malvagio.
oh, merda.


Hola pila la sola pignola
é un cesso di capitolo. é un signor cesso
potevo fare di meglio?
sicuro
ma non avevo molte idee. i testi già scritti li ho finiti dal terzo capito, o quarto. non mi ricordo
bhe, spero che un commentino con qualche ispirazione o critica me lo lasciate ugualmente
grazie a tutti

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Capitolo 6
*** dopo una sbronza può essere successo di tutto. ***


L'ultima viaggio al cesso é stata un'esperienza preoccupante, e mi ha fatto capire che forse dovrei smetterla di ubriacarmi per alleviare la dopo sbronza della sbronza del giorno prima.
Sospiro.
Stringo forte il cuscino fresco fra le gambe accovacciandomi su di esso per non sentirmi solo.
Mi accorgo di un fruscio. Apro gli occhi e le coperte stanno sgusciando via dietro la mia schiena passando sopra il mio fianco.
Chissà chi ho rimorchiato ieri in discoteca. Magari una di quelle fighe assurde che solo da brillo potresti acchiappare.
-Ti amo!- sussurro una semplice frase di circostanza.
-Huu, scemino!- la sento muoversi dietro di me.
Chissà chi minchia é.
-Stupidina- rispondo al suo orribile nomignolo, offensivo aggiungerei
-Cretino- dice con tono meno diabetico
-Idiota!-
-Coglione!-
Ma che..? balzo sul materasso, e poggiandoci le mani mi volto per vedere chi diavolo sia
-baldracca!- urlo poi riconoscendola
-Ti odio.- m'insulta stupita quanto me di ritrovarmi la . Perché stavo dormendo nel mio letto? Eh? Perché?
-vattene!- ringhio inacidito.
É impossibile, sicuramente sarà risalita su dal water di casa mia, si sarà intrufolata in camera da letto, avrà infilato la bionda sexy che ho rimorchiato in un sacco, l'avrà presa violentemente a pugni, conoscendola, e l'avrà buttata giù dalla finestra per poi prendere il suo posto. Per forza cazzo! Non sono davvero andato a letto con lei! Dimmi di no. Dammi un segno!
Mi guardo, indosso una canottiera e un boxer come lei indossa mutande e reggiseno.
C'è qualcosa che non va.
M'indico con l'indice, e poi la fisso
- tu ed io non abbiamo...-
- No!- urla in modo isterico prima che possa finire la frase
- oh! Ouh! Non sai che sollievo!- mi poso il palmo sul petto per sentire se il cuore aveva ripreso a battere. Giuro di averlo sentito rangrizzirsi come l'uva passa per un'attimo.
- o almeno credo.- s'inizia a mordicchiare un'unghia con sguardo preoccupato.
Ooo! Di nuovo l'uva passa!
La imito, e m'infilo il pollice in bocca incominciano a mangiucchiarmelo.
Sputo per terra. Da come se lo spolpava lei sembrava più buono.
- fai schifo Harry!-
- racchia!-
- pagliaccio!-
- riiiidi pagliaccio! Riiiidi!- porto le mani al cielo come se stessi facendo qualcosa di epico mutando la voce in quella di un cantante lirico.
La testa mi si sposta da sola verso destra.
La guancia mi pizzica...sta pizzica...sta pizzica...No signora no, no signora no! Non vivo più senza te anche se, anch...Antonacci! Spiccicati via dalla mia testa! Colpa della botta, non ci sto capendo una minchia.
Aspetta.
Quella troia che fa a gara con le zanzare a chi succhia di più, mi ha tirato uno schiaffone?!
- come hai osato, bestia immonda?-
Mi tocco il viso con i polpastrelli. Non si sa mai, magari mi ha cambiato i connotati volatilizzando la mia adorata fossetta.
- vola fossetta! Vola!- aggiungo con un sorriso da ebete sussurrando.
- ti sei drogato?-
- la cinquina!- mi sfilo il cuscino via dalle gambe per schiaffarlo in modo poco delicato sul volto della ragazza che non vedendo più niente, incomincia ad agitare a cazzo di cane le mani.
- no stronza! Non ti lascerò respirare! Ti soffocherò e ti ucciderò, così ci pensi due volte prima di usingvlhcdg...-
Le sue mani incominciano a tastarmi la faccia passando anche sopra la mia bocca nel disperato tentativo di farmi smettere.
- gerghi vojima- provo a parlare ma le sue dita che tirano le mie labbra verso di se, continuano a non permettermelo.
Sicuramente per puro culo, mi assesta una forte ginocchiata in mezzo alle gambe facendomi mollare la presa dal cuscino.
Rimango un'attimo senza fiato per il dolore. Cado al suo fianco, mi raggomitolo fino a toccarmi il petto con le ginocchia e con le mani sotto la cintura cerco di attenuare il male che mi ha procurato. Nel frattempo si toglie il cuscino dal volto boccheggiando a fatica.
Si riprende al contrario di me, e iniziando a zompettare come un nano del fantabosco costantemente e fastidiosamente felice, urla indicandomi con voce parecchio mascolina - yheaaaa! Oh si! Posizione fetaleeee!-
Subito dopo, mi spinge con le mani verso il bordo del letto facendomi rotolare giù sulla moquette.
Produco un colpo secco non appena la mia spalla sbatte sul pavimento fortunatamente morbido.
Che cosa ci ha risolto facendomi piroettare per terra?!
Poggio le mani sul materasso e faccio sbucare solo gli occhi che assottiglio per guardarla male
- ora sei più felice?!-
Due dita mi arrivano dritte in faccia cecandomi gli occhi in pieno.
- ora si!- grida in modo acuto, penso continuando a saltellare sul letto visto che sento le molle cigolare.
Riapro le palpebre e faccio roteare gli occhi cercando di far passare il fastidio
- tu sei matta!-
La ragazza in tutta risposta afferra il cuscino per darmelo sulla testa. Io schizzo nuovamente con la guancia per terra.
- non ti avvicinare a questo letto!- mi minaccia rialzando al cielo l'arma.
Cosa? É lei che non dovrebbe mai essersi avvicinata al mio di letto.
- e mio!- dico rimettendomi in piedi parecchio confuso per tutte le botte prese.
- si ma il mio corpo e mio! Non avvicinarti a me!-
- ma chi ti vuole!?-
- volevi uccidermi!- grida isterica, ed il suo ventre, non proprio piatto, si contrae con l'urlo.
- anche ora lo vorrei se é per questo!-
- sto gran cazzo, Harry! Allontanati!-
- allontanarmi?! É casa mia! Vai via tu!-
- non ho idea di dove siano i vestiti, genio!-
- com'era? Mmmm.ah si: sto gran cazzo! Esci nuda!-
Prova a ricolpirmi col cuscino che prontamente evito abbassandomi.
- smettila!- mi rialzo con sguardo cattivo.
Lei ringhia mostrando meglio il suo inquietante mento a culetto.
Bleha!
Mi butto sul letto afferrandole una caviglia.
Una raffica di cuscinate mi si scagliano contro facendomi perdere il senso d'orientamento.
Tiro ugualmente la gamba verso di me facendola cadere di schiena sul materasso.
Finalmente quel fottuto cuscino le cade dalle mani finendo sotto il letto, ma il suo piede incomincia ad agitarsi nel disperato tentativo di liberarsi dalla mia presa.
- hai un attacco epilettico?!- le dico io cercando di bloccare quegl'incessanti calcetti che ogni tanto mi colpiscono in viso.
- no! Ho un attacco di panico!- smette di smuoversi. Respira profondamente. Si tira su sedendosi, e m'immobilizza la faccia addentandomi il collo.
Un vampiro! É posseduta. Tra tutte le persone mi sono dovuto risvegliare proprio accanto a lei?  
l'unica persona di colore bianca, razzista con altre persone bianche.
Urlo
- ragazza, sei malata! Hai qualche malattia! Non sei normale!-
La sua bocca si stringe ancora di più arrossandomi il lembo di pelle.
La caviglia e ancora fra le mie mani. Mi porto il suo polpaccio alla bocca e mi ci attacco come un cane.
- mi stai fafendo male defifente- dice lei.
- pefché tu mi stai fafendo bene invefe?-
La stanza si riempie di versi sofferenti.
Penso che ormai mi abbia staccato la pelle, oltre che le palle.
- Bascta!- al mio urlo ci stacchiamo uno dall'altra contemporaneamente.
Mi porto immediatamente la mano sul collo riuscendo a sentire il solco che mi ha lasciato coi denti. Cazzo sono marchiato a vita!
Mia alzo dal letto allontanandomi da lei
 - la situazione sta degenerando! Siamo andati a letto insieme? E allora? Eravamo ubriachi, non ci ricordiamo niente e continuiamo a non ricordare, quindi dov'é il problema? Facciamo finta che non sia successo nulla e smettiamola di menarci-
Il mio discorso l'ha calmata.
Silenzio. Silenzio e silenzio, solo silenzio ora. Mi annoia il silenzio. La voce nella mia testa rimbomba, e la mia voce mi annoia! Mi annoia annoiarmi.
- hai ragione- si alza dal letto e mi porge la mano sorridendo- tregua?-
Ricambio il sorriso
- tregua!- e le stringo la mano. La stringo. La stringo ancora fino a quando non incomincia ad urlacchiare dal dolore.
Tregua sto par di palle!
Senza nemmeno darle il tempo di capire, l'afferro per un braccio, e facendole fare una piroetta si ritrova legata. Si, legata dal suo stesso braccio.
Prima di fare altro la guardo negli occhi. Sono occhi disperati, ormai ha capito chi comanda qui!
Le metto una mia gamba dietro il ginocchio e spingendola leggermente indietro, cade rovinosamente sul tappeto.
- oh si! Inchinati di fronte al tuo capo! E se non ti fosse chiaro, sarei io il tuo capo!-
Scrollo la mano aspettando che la sua si stacchi, ma le dita continuano ad essere intrecciate con le mie
- lasciami ameba!- dico aggrottando la fronte.
Ci stiamo fondendo per caso? Non ha intenzione di lasciarmi andare.
Mi strattona dalla mano aiutandosi così a tirarsi su.
Incomincia ad urlare come una spastica spalancando così tanto la bocca che potrebbe entrarci comodamente un mio pugno.
Socchiudo un'occhio per prendere la mira e provo ad infilarcelo.
- che cazzaruola stai cercando di fare Harry?!-
- zitta! E riprendi a urlare altrimenti il mio pugno non ci passa!-
Fa per darmi uno schiaffo con l'unica mano libera ma la blocco.
Indietreggio fino ad uscire dalla camera da letto.
-sei un cazzone, Harry! -
-signorina ,che poi non é così tanto una signorina! Porta rispetto!-
Porta rispetto? Ma come mi é uscito fuori?
- il rispetto!? Ficcatelo su per il culo il tuo fantomatico rispetto! E poi chiedigli come si sta, perché se si sta comodi lo faccio raggiungere anche dal tuo braccino che per casualità é stranamente grosso! dovrei intuire qualcosa di quello che fai quando ti ritrovi da solo?-
Wow.
Continuiamo a camminare per tutto il corridoio cercando di bloccarci le mani a vicenda, quando c'interrompiamo per via delle scale.
- oh! Mi é venuta un'idea!- dico sorridendo, così la frase sembra quasi vera.
Continuando a tenere intrecciate le dita con le mie, si avvicina a me
- impossibile!- mi risponde inacidita
Metto un piede sul gradino, poi la spingo giù per le scale con un forte slancio.
Sorrido compiaciuto vedendola rotolare sui primi gradini, quando mi sento tirare giù. Guardo le mie mani che sono ancora stritolate dalle sue.
Il primo gradino lo prendo in pieno lasciandoci il grugno, per il resto sento solamente tante botte e vedo solo buio, poi luce, buio e poi luce,  buio e poi luce, buio e poi soffici tette. Tette? Stavo sbattendo le palpebre e ora sono su delle tette?
Ci arrotoliamo uno sull'altro alternandoci così i gradini in piena spina dorsale.
Fortunatamente i miei ricci attutiscono i colpi.
Sbattiamo alla svolta come una pallina per poi continuare ad andare giù e atterrare sul marmo freddo.
- ahio!- sussurro io con la voce rotta.
-si, aglio!- mi toglie da sopra il suo corpo.
Peccato, era comodo.
- e colpa tua Harry, ti dico solo una cosa: non avresti dovuto ammaliarmi per poi portarmi a letto. E te lo dico anche se non ho la più pallida idea di cosa mi hai fatto ieri sera per ritrovarmi nel tuo letto!-
- mia?! Mia?! Tu dovevi rifiutarmi! Da quando in qua tu non rifiuti me?-
- quando sono ubriaca perdo la testa!-
- da quanto in qua tu hai testa? Stupida!-
La sua mano si fionda su un mio capezzolo strizzandomelo
- aaaaah! - se me lo desensibilizza non potrò più ballare in modo sexy strusciandomeli con le dita
Me lo rigira tenendolo sempre fra l'indice e il pollice
- AAAAH! Christopher lambert vieni a me!- lo invoco infilandomi le mani fra i capelli
Alzo lo sguardo e vedo Louis seduto sul divano.
Ci sta fissando con la bocca semi aperta in un sorrisetto, gli occhi divertiti e la fronte accigliata.
Reagisco, le salgo sulla pancia immobilizzandola, le tappo la bocca e le chiudo il naso.
- respira! Respira se ci riesci!- spalanco gli occhi sfidandola.
Louis s'intromette agghiacciato da quella visione
- Harry, cosa acciminchia le stai facendo?-
- ooooh! Non guardare male me! É lei che si è intrufolata nel mio letto scopandomi!-
- ma voi non avete fatto niente ieri sera!-
Sta scherzando? E lui che cazzo ne sa!?
- cosa?-
-cosa cosa?-
- come fai a saperlo!?-
- ecco io, forse dovresti prima lasciar respirare la ragazza- la indica incrociando le gambe sul divano per mettersi comodo.
Le tolgo le mani di dosso facendole prendere aria.
Occhi lucidi, respiro affannato, grande boccata d'aria. Stava per more davvero.
- Harry! Stavo per svenire! Deficiente io...-
Le ritappo bocca e naso per farla azzittire, poi guardo Louis e mi stringo nelle spalle.
Anche lui fa spallucce per poi riprendere a parlare
- ieri sera in discoteca avete iniziato a parlare, divertirvi, sembravate quasi migliori amici. Ubriacarvi vi ha avvicinati. Infatti volevate organizzare un tour alcolico in bici e cercare qualcuno che vi dava dei barbecue per farvi invitare dai ragazzi più provoloni! Sembrava avere senso questa frase quando eravamo brilli, ma poi nel taxi vi siete spogliati pensando che  fosse il vostro letto, vi siete addormentati vicini vicini, e allora ho lasciato perdere i provoloni, e vi ho messi a dormire in stanza tua, Harry.-
Abbasso lo sguardo su di lei e ci guardiamo negli occhi.
Questa situazione é più imbarazzante di quando ti vai a leggere il testo della canzone "Whistle" e ne intuisci il significato. Si, tanto lui fa sembrare quel fischiettare tanto innocente. Maiale.
Le lascio prendere aria.
M'indico il petto
- cioé, io e lei, dopo anni, eravamo riusciti a diventati amici?-
- esatto.- risponde Louis.
- beh , allora ciao migliore amica!- sorrido eccitato
Mi guarda in silenzio dal basso, fino a quando non mi tira una testata così forte da farmi vedere tutto nero.


Hola gola la pinola consola
questo capitolo l'ho scritto con sottofondo di canzoni di rihanna
rihanna m'istiga violenza! Possibile? ooh grandma what's my name?
spero che apprezziate questo capitolo.  
e sento che potrei conquistare il mondo da un momento all'altro! perché? perché il numero preferiti/seguiti/ricordati sta aumentando ogni volta.
si sono una perdente, e si é la prima FF che viene seguita, per me, da così tante persone
riassunto perché vi ho rotto le ovai? : gvazie a tutti quelli che la seguono!

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Capitolo 7
*** Hem ti vi! Made: reginetta di bellezza ***


Uno. Due. Tre. E Spinge!
Oh, poverina, la stitichezza é una brutta bestia.
M:- amore! C'é una visita per te!- urla sua madre con una voce fastidiosamente acuta.
G:- sto cagando!! Non farla entrare!-
M:- okey!- 
Si accovaccia e cerca di liberarsi.
É concentrata, manca poco.
Un foglio schizza vicino ai suoi piedi da sotto la porta.
Si guardo attorno. Le gambe le formicolano per quanto é stata seduta sulla tavoletta.
?:- leggilo!- grida una voce a lei sconosciuta da fuori il bagno.
Si allunga e afferra il foglietto da terra.
Degli scarabocchi rosa shocking si presentano davanti alle sue pupille peggio di un pugno in un'occhio.
G:-Hem...- con un timido mugolio cerca di far capire alla presenza oltre la porta, che dei semplici scarabocchi non possono essere letti.
La porta si spalanca, e un Louis Tomlinson le si para davanti con aria d'insufficienza senza nemmeno darle il tempo di emozionarsi per avere un suo idolo la. Proprio la, si la.
L:- cara! Tua madre mi ha detto che ti credi una sfigata e che quindi vorresti diventare una reginetta di bellezza per sentirti superiore a tutte, come se potessi permettertelo, poi far carriera in questi concorsi, iniziare a sentirti inferiore alle altre reginette, e allora drogarti per stare bene con la tua mente, diventare anoressica per poi volare via con una folata di vento e, Oh, cazzo, mi aspettavo di tutto, ma tu sei davvero brutta. É atroce, ma come ti sei conciata?- ride di cuore smettendo di gesticolare in modo effeminato.
La ragazza cade giù dalla tazza per lo spavento. Si alza, e si ritira su i pantaloni.
G:- si lo so, io mi copro con maglioni larghi XXl...-
L:- tesoro mio bello. Volevo dire, Tesoro mio brutto, e te credi di migliorare la situazione vestendoti come una barbona a strati stile vu cumprà in spiaggia?-
G:- e che da piccola mi prendevano in giro per il mio corpo, da li mi sono chiusa in me stessa-
L:- cosa? Alza il culo e rotola giù per le scale, smettila di abbottarti di merendine e dimagrisci, ZOZZA!-
G:- ma...-
L:- leggi il biglietto che ti ho scritto-
G:- non posso-
L:- perché, forse non sai leggere?- chiede con tono pungente
G:- sono dei fottuti scarabocchi!-
L:- mi stai discriminando?! Mi stai facendo sentire stupido! Si, non so scrivere,ma come tu sei una cicciona io sono analfabeta! Problemi?-
G:-...-
L:- sul foglio c'è scritto che io sono il tuo Made coach, e che il primo passo sarà bruciare quei tuoi orrendi vestiti! Hahaha! Ma li hai presi alla Caritas?! Eeeeeh. Che schifo.-

Nella stanza della ragazza...

L:- mostrami il tuo guardaroba, se così si può definire- si piazza vicino all'armadio afferrandosi la mano con l'altra.
La ragazza pesca una maglia a maniche corte per mostrargliela
G:- ecco, questa per me é molto importante-
L:- Cos'é questo schifo? Ma io ti denuncio! Buttala!- dice scrutando disgustato la maglietta.
G:- ma io ci tengo, me l'ha regalata mia nonna.-
L:- che é morta- afferra lo straccio e lo getta fuori dalla finestra
La ragazza scuote la testa contrariata
G:- tu sei un cantante!-
L:- sembrerebbe così-
G:- cosa c'entri con le sfilate di bellezza?!-
L:- tesoro, tanto puoi solo che migliorare, quindi chiunque venga ad aiutarti non fa differenza, più imbarazzante di così non ci diventi-
si gongola a destra e a sinistra sorridendole.
G:- però tu non mi fai sentire a mio agio-
L:- ZITTA! Come vedi sei una poveraccia, e sono stato generoso, quindi sciogliti quelle trecce da maiale, e togliti gli occhiali-
G:- no i capelli no, sono tutti arruffati!- se li accarezza ridendo in modo isterico per colpa della timidezza.
L:- o mio dio, Piantala di autocommiserarti, e togli gli elastici-
La ragazza interrompe la risata per lasciar spazio a un sorriso amareggiato a aggiustarsi i capelli.
L:- per tutti i pagliai- si accascia vicino l'anta dell'armadio con sguardo vitreo dopo averla vista senza le trecce
G:- s-stai bene?-
L:- guarda con la tua immagine che mi hai fatto, pezzente!- urla portandosi una mano sul cuore
G:- io non volevo!-
L:- e allora i tuoi avrebbero dovuto usare un profilattico!-
G:-...-
L:- vieni con me gaffe della natura, che ti umanizzo io se mi permettono di far entrare le bestie dai parrucchieri- si alza da terra stordito per poi afferrare la mano della ragazza e trascinarsela via.

Dopo il parrucchiere...

L:- finalmente! Un Cesso con una buona parrucca- la indica soddisfatto all'uscita del negozio.
G:- ma a me così i capelli non mi piacciono! Non mi ci vedo.-
L:-brava! Come hai visto, fai schifo, sei estremamente imbarazzante, ma non temere! Con un bel vestito elegante, potrai esordire nel concorso di bellezza sperando di battere modelle con anni e anni di esperienza alle spalle che sono depilate e abbronzate al contrario delle tue, che sono mozzarelle muschiate.- spiega sorridendo e passandogli un grosso vestito giallo.
G:- che devo fare con questo?- scruta la veste confusa.
L:- mah! lo devi mangiare cara- la fissa aspettando che faccia qualcosa
G:- hehehehhe io non sono abituata a portare vestiti eleganti.- ridacchia incerta per la battuta
L:- MANGIALO!- grida serio e si porta i pugni sui fianchi facendola saltare in'aria per lo spavento.
La ragazza s'infila lentamente un pezzo di stoffa nella bocca iniziando a masticarlo con faccia traumatizzata
L:- brava.-

Dopo aver indossato il vestito...

La ragazza esce dallo spogliatoio coprendosi il decolté color latticino per la vergogna 
L:- ooooh! Ora si che per strada ti scambieranno per un taxi! Finalmente!- dice eccitato
G:- che sollievo, pensavo che non mi stesse bene questo vestito. E invece, ora che mi vedo, devo dire che sono abbastanza carina.- racconta specchiandosi.
L:- però, non mi avevi detto di essere non vedente. Bene! Ora impariamo a camminare-
G-: sui tacchi?- chiede stupita lei.
L:- no prima é meglio imparare sulle ciabatte! Guardati, cammini come un travello, poveraccia- le sorride compiaciuto.
G:- travello? Cosa?-
L:- travello, un travestito!- urla come se la cosa fosse ovvia
G:- ah.-
L:- e ricorda cara, quando Dio mi farà la bontà di mandarmi via da qua, tu cerca consiglio, fai affidamento sui tuoi amici, per quanti tu ne possa avere, é ovvio.- parla come se in tutte le sue frasi ci fosse un buon consiglio da coach
G:- okey, ma va bene come cammino ora?- chiede trabballante mentre si esercita.
L:- per lavorare al circo si!- la incita guardandola fare avanti e indietro per il corridoio
G:- come sto messa per il concorso di bellezza?-
L:- come stai messa a cazzi! Male! Ma abbiamo ancora tante cose da fare, il trucco e una busta in testa- le sorride dolcemente.
G:- una busta in testa?-
L:- siiii! Una busta in testa! Oh povera piccola, oltre che ceca é anche sorda. E ora andiamo!- la riafferra per una mano trascinandosela via entusiasto.

Dopo il trucco...

La ragazza esce sorridente, i capelli le si muovono col vento a rallentatore
L:- ma guardati! Che stile! Eri un rifiuto della società, e ora? Ora sono in imbarazzo per te, ti sembra che uno esca di casa così?- ridacchia felicemente per lei che smette di agitare la testa al vento.
G:- cosa? Significa che non sono bella così? Scusa, ma non capisco.-
L:- oh tesoro, sei così tenera! É più facile che la statua in piazza cominci a scoreggiare piuttosto che tu capisca qualcosa!- dice col sorriso fra le labbra.
G:-...- rimane in silenzio non afferrando il concetto.
Il sorriso costante del suo Coach non le faceva mai capire se la stava insultando o no.
L:- ora sei pronta. Sei cambiata. In meglio o in peggio devo ancora capirlo. Ma ricorda! Siì sempre te stessa! Rutta!-
G:- cos...? Cosa? Ma io non ru...-
L:- tappati il culo e Rutta!- la fulmina con gli occhi diventando serio, quasi su di giri.
La ragazza, dopo aver cercato di capire se diceva sul serio rutta
G:- buuurp-
L:- oh si! Così si che esprimi in un solo verso tutto il tuo essere! Ributtante! E ora vai! Vai! Che tu faccia da mediatore fra uno yeti ed un bisonte!- la saluta con un gesto della mano per poi spingerla su per la passerella
G:- grazie per tutto, carota mia.- dice quasi commossa
L:- non sono una carota! Minchia! Smettetela di chiamarmi carota! Io ho finito il mio triste lavoro da coach! E che cazzo piagni!? Ancora qua?! Ma ti levi dalle palle che me le stai facendo girare a ventilatore da quando ti ho visto?! Ma guarda te sti barboni che ti si accozzano ai coglioni come arpie- grida mandandola a fanculo per poi sparire incazzato dietro una porta.
La ragazza, rimasta con le braccia spalancate in attesa di un'abbraccio, non riesce a reagire e rimane immobile così com'é.


Hola viola la parola casseruola
Okey, non rispecchia minimamente il programma "MADE".
Ma c'é qualcuno che me lo vieta?! No! E allora...e allora va bene così.
Il titolo lo lascio perché questo capitolo l'ho scritto prendendo idea dal programma. 
Harry é andato felicemente a fanculo.bho, non ce lo vedevo mezzo effeminato che fingeva sorrisi e complimenti.
Momento di giubilo in tutto il rego! Dopo cinque giorni, mi sono usciti due trasatlantici dal dito, alias: due fottute spine di un
fottutuissimo piccolo cactus al supermercato che piazzato a la cazzo si é posato sulla mia mano finendo per ficcarmi le spine.

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Capitolo 8
*** Film mentali. ***


Ma é davvero così bello avere un figlio piccolo?
Io, non lo so!
Perché, Bho! 
Mi guardo in giro e vedo tanti poppanti rompi palle che non fanno altro che contraddirti.
Tu gli dici una cosa? Stai sicura che faranno tutto il contrario.
E poi no! No! Non li difendete con la solita frase: " si ma loro sono piccoli ancora!"
Ma non diciamo minchiate! 
Cazzo io da piccola non ero così!
Quando le persone si avvicinavano al mio passeggino per salutarmi con voce fastidiosamente acuta mancava poco che io ringhiassi e che mi facessi uscire la bava dalla bocca come un cane rabbioso. Avevo il muso dalla mattina alla sera lo so, e non era un bel vedere sul viso di una piccolina, ma ero ubbidiente e sopratutto rispettosa!
I bambini oggi quando ti parlano assottigliano gli occhi, ridono in modo infame e ti buttano risposte pungenti che ti verrebbe voglia di mandarli a fanculo. Ma poi ti calmi, perché ti ricordi che sono ancora piccoli, e non dovrebbero sentire parolacce.
Ma l'altro giorno la sorella di un mio amico si é avvicinata a me, e con tono trionfante mi ha detto:"hei lo sai, lo sai, che ho imparato una nuova parolaccia?"
Io gli ho sorriso, pensando che per lei la massima parolaccia potesse essere "Stupidino" e incosciente di quello che facevo le ho chiesto:" ah si? E quale?"
"vaffanculo" mi rispose. E come mi rispose, aveva un sorriso smagliante. Ti senti grande adesso stronzetta?! Per aver sputato una parolaccia?! Io mi mortificavo! Mi punivo da sola quando le dicevo. Prendevo la corda per saltare e mi autoflagellavo fino a lasciarmi righe rosse sulla schiena. Ho provato a farle capire che il "vaffanculo" non si usa alla cazzo di cane, quindi le ho imposto: " no! Le parolacce non si dicono!"
Mi é crollato il mondo addosso quando il mio amico, non che suo fratello maggiore, l'ha afferrata per le spalle e le ha spiegato:" no! Se devi dire 'vaffanculo' dillo bene! Alza la mano al cielo e urlalo" Bel pezzo di merda! Che gran fratello che si ritrova! Poi non mi stupisco se la ragazzina si mette a parlare come uno scaricatore di porto.
Peggio ancora, un giorno, c'erano due sorelline piccolissime che si sparavano parolacce del tipo 'stronza' a go go. La madre le guardava e se la rideva. Ma io dico! Che minchia ridi?! Avranno due anni a gamba e già si prendono a parolacce, io piangerei!
- a cosa stai pensando?- domanda mia sorella seduta vicino a me.
- non voglio che tu sforna quel ragazzino!- la guardo con occhi sbarrati.
 Liam ride osservando la mia espressione.
- Liam, no. Se fossi in te non sarei tanto felice.-
- perché?- poggia una mano sul pancione.
- Ragiona, ragiona! Un bimbo!-
- si, e non é magnifico?-
- é magnifico come due anziani nudisti stesi su delle roccie in riva al mare-
- molto poetica- aggiunge mia sorella scambiandosi un sorrisetto con Liam, il suo fidanzato.
La fisso dritta negli occhi, ma dopo un pò che non aggiunge nient'altro, provo a farle capire che io non stavo scherzando.
- sorella, mi stai prendendo per il culo?- poso le mani sulle mie ginocchia, e piego la testa leggermente verso il basso in segno di disperazione.
So già come andrà a finire la faccenda.
Mi appiopperanno il ragazzino.
Loro la sera si andranno a divertire con la scusa che fra il bambino e il lavoro vogliono svagarsi un pò, e a me toccherà badare al figlioccio.
E sono sicura che lui mi farà diventare pazza, e allora gli lascerò fare la cazzata del giorno e la colpa sarà mia.
Ma andiamo! Non so badare a me stessa figuriamoci se so badare a un nano bastardo.
É già tanto se mi ricordo di controllare se c'é la carta igienica prima di fare la cacca. 
- beh piccola! Vado in bagno!- mi accarezza la testa mia sorella prima di alzarsi con fatica dalla poltroncina.
- non partorire il bambino nel cesso-
- tu guardi troppa tv- urlacchia con una mano dietro la schiena prima di sparire in bagno. 
Liam é davvero teso. Poverino, infondo é il suo primo bambino. Si spera.
- hey, Liam, quindi oggi vedremo l'ecografia eh!- provo a fare una faccia entusiasta per calmarlo.
- c'é un problema- 
- che non si capisce una minchia dalle ecografie, vero? Anche tu hai questo problema?-
- mentivo.-
- ve?! O Dio! Pure io mento! La gente guarda l'ecografia, ride, piagnucola un "che carino, che emozione". Ma io non ci ho mai capito un cazzo. In realtà vedo solo una tv scarsa senza segnale. Sarò stupida io, però se m'indicano il cuore guardo chi indica, e per sembrare intelligente, sorrido e annuisco. Ma continuo ugualmente a nn vedere un cazzo. Buffo no?-
- io non lo voglio un bambino- si fa più chiaro continuando a essere teso come una corda di violino Lo guardo a lungo, perché sinceramente non so che dire. Mi mordo il labbro indecisa sul da farsi
- si, intanto togliti la scopa su per il sedere e rilassati!- 
- no cazzo, io sono giovane! Io avevo deciso di lasciarla tua sorella! Ma poi mi ha detto del bambino, e non voglio fare il ragazzo stronzo che la lascia nel momento del bisogno-
- ah. Sai? penso che sbagli a stare con lei solo per il bambino-
- si, ma io le voglio bene!- finalmente alza lo sguardo. Ha gli occhi lucidi.
- beh, allora se le vuoi bene cambia tutto!- lo prendo in giro ridacchiando.
Mi afferra le mani voltandomi bruscamente verso di lui
- ti prego baciami.-
- cosa?!-
- si baciami, così quando esce dal bagno mi vedrà baciare sua sorella e vorrà lasciarmi!-
- sei un pedofilo?- chiedo inclinando la testa divertita. Si mi sto divertendo. Perché é colpa sua se ora sta in questa situazione, così impara a fare Siffredi e poi pentirsi.
- no , non sono un pedofilo.-
Gli sorrido dolcemente e incomincio a chiudere e a riaprire velocemente le palpebre
- e allora lasciami le mani che inizi a farmi paura con queste proposte- dico con voce acuta
La sua presa si fa più forte
- e tu aiutami!- mi sussurra facendo quasi schizzare gli occhi fuori dalle orbite.
- che devo fare?- mi allontano dal suo viso che con l'andare del tempo ha avvicinato al mio.
- non lo so io...- s'interrompe saltando in aria dallo spavento:
Mia sorella esce spensierata dal bagno ridendo.
Le mani di Liam si staccano immediatamente dalle mie, e con movimenti elefanteschi si rimette al suo posto quasi scivolando giù dalla seggiola.
- ragazzi, non potete capire come sono i cessi, fanno troppo ridere. In poche parole sono buchi nei pavimenti. Che é successo?-
Domanda notando le nostre facce.
- niente amore! Sto pensando al sesso del bambino!- stira le labbra in un sorriso stitico.
- sto pensando che la gente afferma che i gatti sono stupidi quando s'incantano a guardare una parete. Ma io penso che gli stupidi siamo noi che ci fermiamo a fissare loro che s'incantano a guardare il muro. No?-
Acciglia la fronte confusa. É sospettosa, lo sento, lo vedo. Devo farle pensare ad altro!
- che dicevi dei cessi? Era interessante- accavallo le gambe e poso il gomito sul ginocchio per trovare un sostegno al mio mento. Questa posizione mi fa sembrare davvero interessata a lei e al gabinetto
Mi sorride eccitata dall'argomento
- sembra che pisci in autostrada. ti viene da ridere! E poi ho detto: ma se qualcuno c'infilasse un piede la dentro? Farebbe tipo un volo che potrebbe lascia lo stampo della faccia su una mattonella! Hahaha. Poi ti fa fare una cagata paurosa quando si scarica automaticamente, cavolo uno non può muoversi che lo sciacquone parte in quarta facendoti prendere un'infarto. Ma che mi sta a significare? Non sono deficiente! Io ce le ho le manine per premere un tastino e scaricare! Giusto? -
Si vede che siamo sorelle eh? Tutte e due a fare discorsi profondi, per l'appunto, quanto un cesso.
- ma tanto non lo vuole il bambino- le rispondo semplicemente facendo spallucce.
Lei si volta bruscamente verso di me, e anche Liam fa lo stesso spalancando gli occhi.
- cosa?- mi chiede confusa.
Oh merda, l'ho detto davvero? avevo ancora il discorso di Liam in testa.
Non devo entrare in panico, devo continuare a tenere la mia bellissima faccia da poker e tutto andrà bene.
- ma tanto non lo vuole il bacino- ripeto scandendo bene l'ultima parola.
- il bacino?- sussurra Liam aggrottando la fronte.
- al papino- apro la bocca in un sorriso.
- é biricchino?- si sta riferendo alla sua situazione con mia sorella?
- un tantino!-
-ma davvero divino!- poco modesto.
-no, é Stupidino!-
- budino!- e ora questo che c'entra?
- avete finito?- c'interrompe mia sorella.
Bene, discorso deviato in modo impeccabile.
Liam smette di torturarsi le mani per riprenderla in modo sciocco
- eh eh! Hai perso! Non finisce con 'ino' la parola!- le agita sotto il naso un dito.
- ficcatelo su per il culo quel ditino-
La dottoressa la interrompe alquanto spiazzata dal suo comportamento verso il fidanzato
- se volete accomodarvi- dice indicando una porta socchiusa.
- no, non vogliamo- risponde d'istinto Liam.
Scoppio a ridere per destare i sospetti di mia sorella
- hahahah! Com'é spiritoso con queste battutine da deficiente incapace di tapparsi quel culo che ha al posto della bocca!!- 
L'infermiera ridacchia, poi incomincia a lanciargli sguardi maliziosi prendendo le sue difese
- perché trattate male un ragazzo con una faccia così dolce?-
Liam sorride mostrando i denti, poi alzando e riabbassando svariate volte le sopracciglia si avvicina alla signora
- davvero pensa questo di me, dolcezza ?-
Ci sta provando con una, in presenza della sua fidanzata?
Spalanca le gambe, incrocia le braccia al petto e incomincia a dondolarsi leggermente a destra e a sinistra col busto
- anche lei ha una faccia dolce.Lo sa?- aggiunge ammiccando.
Mi volto verso mia sorella, che se ne sta altamente fottendo, infatti incomincia ad avviarsi verso la sala indicata dall'infermiera.
Scuoto la testa. É tutto così strano. Un bambino sta per nascere e il padre non ama la madre che con menefreghismo non é gelosa nemmeno un pò.
Il rapporto si basa sulla fiducia, ma fino a un certo punto!
Mi avvicino al sedere di Liam, e lentamente gli infilo le dita nei pantaloni afferrando l'elastico dei boxer che tiro con forza verso l'alto.
- ahi! No! Okey! Lasciami! Basta! lo sparti culo no! Mi fai arrivare lo spacco delle chiappe in testa così!- prova a fermarmi, ma più si muove e più le tiro verso il soffitto, stile tortura cinese.
- deficiente, Piantala! Anzi! Vergognati! Stai per vedere tuo figlio nella tv senza segnale e ci provi con una?!- lo sgrido urlando per sembrare più incazzata di quanto già non lo sia. Tanto mia sorella non può più sentire visto che é sparita dentro la stanzetta.
- okey, mi vergogno, ma ora basta sverginarmi da dietro!- mi prega piagnucolando.
Lo grazio, e con una spinta sulla schiena gli lascio le mutande facendolo schizzare addosso all'infermiera che si stringe nelle spalle distogliendo imbarazzata lo sguardo dal suo.
Senza vergogna Liam prima di venirmi dietro gli fa segno di chiamarlo anche se in realtà non gli ha mai dato il suo numero di telefono. Ma tanto ormai si é capito che é tardo.

- eccomi scusa sorellina!- dico sistemandomi accanto al suo lettino.
- tranquilla piccola. Liam? Dov'è?- c'era un non so che di acido della sua frase. Quindi era gelosa! - sta venendo, stava, Hem, chiarendo una cosa con un'infermiera.-
- ah si?-
- si! Le stava dicendo che era fidanzato, e non può concedersi a lei-
Strizzo gli occhi senza alcun motivo, forse mi sta venendo un tic nervoso per la situazione?
- devo dirti una cosa, non so quanto potrebbe interessarti ma...- cerca di dirmi qualcosa. 
Liam entra in stanza seguendo il didietro dell'infermiera che gli sta davanti.
Sospira abbassando lo sguardo.
Le afferro la mano per farle sentire la mia presenza, perché forse ci é rimasta male nel vedere Liam andare dietro a un'altra.
- sorellina. Stavi dicendo?- gli bacio le nocche per poi stringere il suo braccio al petto. Mi fa tenerezza poverina.
Il suo sbraccio sguscia via dalla mia presa per posarsi sulla mia bocca.
- ma che stai dicendo?-
Io? io cosa dico? Era lei che stava dicendo! Non io.
L'occhio mi si richiude da solo facendo scoppiare mia sorella in una fragorosa risata che riporta alla realtà Liam
- cosa? Perché ride?-
- niente é il gas esilarante che sta fuoriuscendo dalla bomboletta.-
- il gas esilarante? Lo voglio provare!-
- ma che cazzo te ne frega?-
- tu però non stai ridendo!-
Mi guardo attorno, mia sorella ride ancora, forse per dare corda alla bugia del gas. Invece l'infermiera mi fissa incattivita.
Incomincio a ridere a tratti come una psicopatica ,e fra un ghigno e l'altro provo a spiegare qualcosa - hahahah! E che hahahah da me il gas Hahaha é arrivato dopo. Si ecco.- torno seria di botto capendo che la scusa non regge.
- vogliamo fare questa ecografia?- chiede scocciata l'infermiera afferrando il gel e la macchinetta simile al silk epil.
- certo cara!- risponde Liam avvicinandosi al televisore.
Tutto sembrava tranquillo, ma non appena la dottoressa mostra a mia sorella e Liam il bambino, quest'ultimo incomincia a sudare.
Non dico niente. Meglio stare zitta.
Mia sorella sorride, sorride per la felicità di vedere chi ha in quella cazzo di pancia.
- queste sono le gambe, la testa, e questo é il cuore- spiega l'infermiera annoiata.
io sorrido e annuisco.
- no! Basta! Non ce la faccio!!- Liam sbotta per poi uscire di corsa dalla sala, penso piangendo. L'infermiera spegne il macchinario. Poi portando le mani al cielo esce anche lei sussurrando un:" no é problema mio."
Guardo mia sorella che sospira angosciata
- sai, prima stava sudando Liam, sarà uscito per il caldo- provo a rassicurarla.
- non sto pensando a lui.-
- davvero? Bene! Allora ora vado a parlarci un'attimo, lo rassicuro sul bambino, perché sta per diventare padre e deve responsabilizzassi.-
- piccola. Prima stavo cercando di dirti che non é suo il bambino.-
- infatti e tuo!-
- no, diciamo che mentre stavo con lui l'ho tradito, lo ammetto! Volevo lasciarlo, e ho iniziato il discorso dicendo che aspettavo un bambino. Lui é saltato per aria! era davvero felice. quindi non ho avuto il coraggio di troncare e dirgli che il bambino non é suo.-
Rimango in silenzio a ponderare sul succo del discorso.
Sesso selvaggio con uno. Bom. Incinta. Liam!? Finto Padre. Liam? Finge felicità per non lasciarla sola quando in realtà anche lui la tradirebbe volentieri. Bello schifo.
La guardo dritta nelle palle degli occhi. Davvero mi sta dicendo che tutta questa situazione é una mega cazzata che si basa sul fatto che a uno dispiace per l'altro?
Lei increspa le labbra dispiaciuta.
Socchiudo le palpebre. Respiro a pieni polmoni e urlo
- ma vaffanculo va! -Esco dalla stanza più che furiosa.
Noto Liam in un'angolino, mi blocco davanti a lui che si copre il viso pensando che l'avrei picchiato, e nel panico più totale incomincia a farfugliare scuse su scuse
- lo so! Non mi sto comportando in modo maturo, le voglio troppo bene per carità ma...-
Socchiudio le palpebre. Respiro a pieni polmoni e urlo senza nemmeno fargli finire la frase
- ma vaffanculo va!-


Hola manola la cariola nocciola
non fa ridere, lo so,
non sono riuscita a scrivere ninet'altro però
e visto che non aggiornavo da tanto mi sono accontentata
il prossimo proverò a farlo più divertente

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Capitolo 9
*** Cetrioli di un buon amico. ***


Mi sento una ladra. Mi autoinvito a dormire a casa di un mio amico solo per mangiargli i cetrioli.
Porca miseria ma io perché non la trovo mai questa cavolo di marca tedesca al supermercato?!
Sono così buoni! Croccanti, e acidi al punto giusto.
Che poi a me fa schifo l'aceto, quindi come potrebbero piacermi i cetrioli sotto aceto? Eppure li amo cazzo!
E come se qualcuno mi dicesse che il cane é morto ma posso tenerlo. no. non c'entra un'emerita minchia.
Ne ho già mangiati tre, potrebbe bastare come spuntino di mezza notte, ma preferisco prenderne un quarto per assaporarmelo al meglio visto che sarà l'ultimo. Purtroppo.
Sto in cucina, e solo la fioca luce del frigorifero fresco m'illumina il viso in libidine per quel cibo.
- ancora?- una voce davvero tanto rauca irrompe nel silenzio.
Mi volto verso Zayn con mezzo cetriolo in bocca. Lo mordo e l'altra metà finisce sul pavimento.
Appena sveglio ha una voce cosi' sexy che sembra Maria de Filippi.
- e mai possibile che tu venga da me solo per i cetrioli e non perché mi vuoi bene?- mi chiede incominciando ad avvicinarsi al lavandino con gli occhi ancora chiusi.
- ma io ti voglio bene come potrei voler bene ad un ictus, Zayn! Lo sai.- biascico in modo buffo con il boccone fra i denti.
Lo guardo con gli occhi sbarrati, pensando che si sarebbe arrabbiato se mi avesse ritrovato per la quinta volta a svuotargli i cetriolini dal frigo, e invece é abbastanza tranquillo. Forse perché ha sonno.
Afferra un banchiere di plastica sul bordo del lavandino che scricchiola leggermente sotto la sua forte stretta.
Distolgo lo sguardo, e lo poso sulla metà del cetriolo caduto sul pavimento.
Sarebbe sprecato, una metà così verde e fresca non può andare dissipato. Io non posso rinunciarci, questo era l'ultimo, e se l'ultimo non me lo godo dovrà essere il penultimo e poi mamma Malik noterà il barattolo mezzo vuoto.
Controllo Zayn, non mi sta guardando, sta bevendo e mi da le spalle.
M'inginocchio silenziosamente fino a raggiungere il cetriolo e ficcarmelo in bocca, ma mi rialzo come una molla non appena si gira verso di me posando le braccia sul bordo del lavello come un boss. Subito dopo sospira e mi guarda con occhi stanchi.
- sei un maiale!- scuote lentamente la testa.
- ah mafia! stai tranquy! Maiale ci sarà...qualcuno!- parlo mentre ciancico quella bontà.
Ridacchia, poi passandomi un fazzoletto ammicca leggermente
- tieni!-
- che ci dovrei fare?-
- arrotolarlo, farci uno spinello, fumartelo, spiccare il volo per il mondo dei moicani e urlare " sono l'ultimo!" portando le braccia al cielo e non appena il popolo ti acclama fare un bel movimento di bacino-
Rimaniamo in silenzio. Come potrei riuscirci? Più che altro, esiste un volo per il mondo dei moicani?
-stavo scherzando. Devi raccogliere quel cetriolo che hai fatto cadere!- detto questo si rigira verso il lavandino mettendo apposto il bicchiere
- ah.-
Giusto. Solamente una persona zozza e senza dignità raccoglierebbe del cibo caduto a casa di altri e se lo papperebbe. E ora cosa faccio? Se scopre che ho mangiato da terra potrei farci una figuraccia. Però ormai il cetriolo ce l'ho in bocca e quindi é mio, non lo sputo. Oh.
- tranquillo, ho già risolto!- me ne pulisco le mani chiudendo il frigorifero
- non dirmi che l'hai mangiato.- si porta una mano sulla fronte
Lo ascolto, e rispondo con nonchalance
- non l'ho mangiato.-
- oh! Si che l'hai mangiato!-
- no.- faccio spallucce.
- ammettilo!- si volta bruscamente verso di me puntandomi il dito sul petto
- okey, l'ho mangiato!- rispondo tranquillamente
- ma dai! Che coraggio che hai! Lo dici come se fosse normale!-
- insomma Zayn! Dovevo dirtelo o no?!-
- quanto sei scema.- sussurra uscendo dalla cucina.
Con passi frenetici lo seguo a ruota
- a belli capelli! Ancora? Come ti permetti?-
Finalmente Zayn si ferma di colpo alzando la mano verso di me, e la mia faccia ci va completamente a sbattere contro per colpa del buio.
- zitta e va a placare i treni in corsa!-
Quant'é acido appena sveglio? acido come limone inzuppato in yogurt scaduto e bicarbonato di sodio, cazzo!
-Brontolo, ma dove l'hai lasciata Biancaneve?-
- a divertirsi con gli altri sei nani.-
- spiritoso.- incrocio le braccia al petto e incomincio a sbattere ripetutamente il piede sul pavimento aspettandomi qualcosa.
Zayn accende la luce sbuffando
- E Piantala di battere per terra, non ti basta già sentire battere tua madre la sera?!-
La mia bocca si apre in un'enorme 'O' stupita da quella frase.
- non pensare alla mia di madre, pensa alla tua che fa più ciucci della chicco-
Il suo sguardo si sposta sulla finestra aperta ignorandomi completamente
- usciamo?- prorompe dal nulla.
- che?-
- oh! Che minchia! Ho detto: usciamo?-
- ma io mi stavo rilassando mangiando cetriolini fino a un secondo fa, e ora mi chiedi di uscire?-
- tranquilla che te ne trovo altri di cetrioli da mangiare, ma cetrioli veri stavolta.- sghignazza incominciando ad entrare in camera sua.
Perché esistono anche quelli finti?
- non capisco. Quanti cetrioli esistono?-
- intendevo cazzi, stupida.-
Che odio questo ragazzo, entro nel corridoio
- sei un cretino, Zayn! Sei di una finezza inaudita! Scemo! Sei cosí scemo che ti faresti mettere sotto da una macchina parcheggiata-
Apro la porta furiosa, e trovo Zayn solo in mutande che mi lancia un qualcosa che prontamente schivo spaventata
- non é schifo! sono vestiti prendili e indossali!- mi spiega senza vergogna.
- no! É pericoloso a quest'ora!-
- oh andiamo! Ma quanti anni hai?! Ci sono io con te mica vai da sola.-
- proprio perché ci sei te é pericoloso. Quindi resteremo a casa!-
- forza! Preferirei mille volte restare a fissare un muro che rimanere a casa-
- sai che per una volta sono d'accordo con te? Anche io preferirei che tu rimanessi a fissare un muro.-
- senti. Sei vergine?- smette d'infilarsi i pantaloni per guardarmi dritta negli occhi.
Brutta domanda, aggiungerei pericolosa .
- si. Sono nata a settembre.- sorrido soddisfatta.
- ascendente a sto cazzo immagino, no?- riprende a infilarsi finalmente una maglietta.
- sicuro.- rispondo sorridendo.
Senza nemmeno rendermene conto mi afferra per le spalle e incomincia ad agitarmi avanti e indietro
- smettila di comportanti da ragazza per bene e per una volta divertiti.- mi urla in faccia mentre io piagnucolo spaventata
- ma Zayn! Io sono venuta a dormire qui semplicemente per mangiare cetrioli, mica per farmi angosciare da te.-
- perché? ti sto spaventando?- mi penetra con gli occhi.
Distolgo lo sguardo e non sapendo come reagire incomincio a sorridere
- hai chiesto se qualcuno mi ha mai profanato. Si mi fai paura.-
- io non sono più vergine, fatto! Cosa c'é di brutto a rispondere a una domanda del genere?-
- no, ma per i maschi é diverso! Per esempio, se io dico che sono verde, no? Tu pensi che io sono verde. E fino a qua é chiaro. quindi pensando che io sono verde gli altri dicono ' é verde' ma se in realtà non é verde, significa che é arancione, ma se io ho detto verde é sicuro che sia verde, ma che ne sai se io davvero sono verde? É rosso.-
Le fronte accigliata, e i suo occhi che si chiudono continuamente mi fanno capire che é confuso.
- fanculo, é verde!- risponde dopo un pò.
- si! Ma che ne sai che é verde? Solo perché l'ho detto io? No! -
- é verde perché l'ho detto io! E se lo dico io é verde e ora infilati quei vestiti!- mi ordina con voce parecchio ferma
- no!-
- si-
- non puoi costringermi!- gli ricordo nel tentativo di farlo smettere
- si!-
- no.-
Mi si avvicina fino a farmi sbattere sulla parete e mi abbraccia bloccandomi anche le braccia.
- Ti denuncio!- incomincio a scalciare colpendogli lo stinco ogni tanto.
Se non mi lascia subito gli ciclo in faccia.
- esci con me oca!- grida stingendomi il torace ancora di più
- che ci hai risolto ora che mi hai abbracciata barra bloccata?-
- ora vedi-
Con tanta forza mi alza da terra per poi buttarmi sul letto e raggiungermi la con uno slancio degno di un tuffatore.
- mi stai soffocando!- provo a dire sotto il suo peso.
Mettendomi quasi il culo in faccia mi sfila i pantaloni del pigiama con fare malizioso.
- Zayn! Ma cosa cazzo ti salta in mente?!- provo a sguisciare via ma l'unica cosa che riesco a muovere é solo la testa.
- mi ricordi tanto quando vestivo mia sorella da piccola!- spiega mentre afferra il mio Jeans per farmelo indossare.
- Zayn! Minchia! Fermati! Almeno la maglietta falla mettere a me! Non ti permetterò di vedermi in reggiseno-
A quella frase si alza portando le mani al celo.
- no grazie, non ci tengo a vederti nuda-
Bastava così poco per farlo smettere?
Rimango sul letto a fissare il soffitto.
Potrei addormentarmi e scordarmi Zayn.
- non osare addormentarti!-
Acciporchia, sa quello che penso.
Mi metto seduta sul materasso e mi sistemo meglio i Jeans che quel cretino non é riuscito a mettermi.
- senti, io vado un'attimo in bagno, e poi...- non sapendo come finire la frase mi fiondo sulla porta incominciando a correre lungo tutto il corridoio.
I miei piedi scalzi a contatto con il freddo marmo producono un rumore odioso e snervante che accresce il mio stato d’ansia e nervosismo in quella situazione.
La fine del corridoio! La vedo! Zayn sta tranquillamente camminando dietro di me ignorando il fatto che io lo stia seminando alla grande.
Allungo una gamba verso l'uscita ma vado a cozzare contro qualcosa con tutto il corpo cadendo rovinosamente di sedere.
-oh no! Un campo di forza!- grido portandomi le mani sul viso.
Zayn si sistema i capelli, cammina con convinzione lungo tutto il corridoio come un modello in una pubblicità, e dopo avermi lanciato un'occhiataccia, abbassa una maniglia in plastica tirandosela verso di se e facendo così scorrere a destra il vetro
-no, é una comunissima porta-finestra. Scusa non siamo ancora così ricchi da permetterci tecnologie avanzate. accontentati.- mi spiega subito dopo.
Alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi divertiti.
Ansimando mi metto a gattonare verso la porta finestra che mi chiude davanti al naso.
Mi sento in un film horror.
Faccio scorrere la mano sul vetro con sguardo malinconico.
- ti vesti da sola o lo faccio io?-
- non verrò mai più a dormire da te- sussurro in modo impercettibile.
Sono in trappola, e voglio la mamma.
Si siede nuovamente su di me e la mia povera schiena, ma stavolta non c'é un materasso per terra, e la cosa fa male.
- Scendi da sopra di me!- grido disperatamente, ma la sua mano subito si piazza sulle mie labbra
- zitta! Ma che ti urli?! i miei stanno dormendo così ci farai scoprire!-
Ma magari ci scoprono.
Gliela mordo sperando di allontanarmelo ma l'unica cosa che fa é prendermi per il culo lasciandosi sfuggire un leggero gemito
- mmmmh- si morde il labbro per poi arricciare il naso e ricambiare il morso su una guancia, l'unico punto dove poteva arrivare senza alzarsi da sopra la mia schiena.
Il male che mi provoca é indiscrivibile. Non ho mai avuto una soglia di sopportazione de dolore alta.
Almeno ora ho la bocca libera.
- Zayn porca puzzola la smetti di avere questi atteggiamenti ambigui?!- sussurro ma urlo allo stesso tempo facendo uscire dalla mia gola una voce strozzata.
- e allora vestiti!- ripete lasciandomi la guancia ormai diventata rossa.
- okey cazzo!- sbotto.
Mi alzo da terra. Gli do le spalle, mi tolgo il pigiama e m'infilo la maglietta che Zayn non ha mai mollato fin dall'inizio.
- cos'é questo silenzio Zayn?! Nessun commento cattivo? Mi stai guardando il culo vero? Dai lo so, é normale. Sfiderei chiunque a non guardare il culo di una ragazza in jeans attillati girata di spalle, insomma é ovvio ,non te ne vergognare anche se sono tua amica- commento sistemandomi meglio la maglia.
Ancora silenzio.
Sghignazzo. Zayn fa tanto il vissuto quando per intontirlo basta un semplice sedere.
Mi giro divertita, ma il corridoio é desolato.
Dove minchia é andato?
Mi ritrovo nuovamente dentro un film horror.
Il corridoio in semi luce, leggeri rumori, le ombre proiettate sul pavimento.
Porto lentamente un piede davanti l'altro posandomi una mano sul petto per sentire il mio cuore.
Cuore, fammi compagnia, batti assieme a me. No così sembra brutto! Battere nel senso di pompare, no aspetta, battere nel senso di pulsare. Oh vaffancucciolo!
- pronta?- sbuca fuori da un'angolo pettinato sicuramente meglio.
Dopo un leggero urletto gli tiro uno schiaffo che rimbomba per tutto il corridoio non riconoscendolo.
- oh Gesù Giuseppe e Maria! Sacrosantissimo venerato Iddio! Ma sei scemo?!- riprendo a respirare con difficoltà per colpa dello spavento.
- no! Sei tu la scema qua! Ma come ti salta in mente di prendermi a pizze!?- chiede con faccia da cane bastonato.
- e a te come salta in mente di sbucare fuori come le scoregge sapendo che io nei luoghi bui m'impersono in protagonisti di film Horror?! - allungo il collo verso Zayn e lui fa lo stesso.
Lentamente porta un dito fra le nostre labbra riempendo lo spazio che si era creato.
- nigga- dice rimanendo serio.
Il suo dito incomincia a disegnare cerchi nell'aria accompagnato da un movimento circolare della testa
- del ghetto- aggiunge continuando a fissarmi.
Increspo il labbro superiore e schiudo leggermente le labbra.
- che cazzo stai farneticando ragazzo?- scosto le braccia dai miei fianchi confusa.
Finalmente smette di agitare quel lurido dito
- se non sei mulatta non potrai mai capire. Ci prendiamo una birra?- spiega avviandosi all'ingresso afferrando un grumo di chiavi da un mobiletto.
- mi fa schifo.-
- non ti ho chiesto se ti piace, ti ho chiesto se prendiamo una birra.-
- no.-
- si. Non fare la deficiente, lo so che ti piace la birra-
Diamine, mi conosce più di quanto credevo.
Mi afferra per un polso e mi trascina in macchina. Ormai non reagisco nemmeno più. Ho capito che é più forte di me e la stanchezza si fa sentire.
Quanto lo odio. Ancora lo considero mio amico?
Accende la radio.
The lazy song parte a palla, lui s'infila degli occhiali da sole in piena notte e incomincia a fare su e giù con la capoccia per ballare la canzone. Chissà il suo unico neurone come si starà sbatacchiando dentro quello spazioso cranio rincretinendosi ancora di più.
Mi guarda per rendermi partecipe.
Lo squadro imbronciata. Io volevo dormire.
Mi da un cazzotto sul braccio lanciandomi un'occhiataccia, subito dopo si allaccia la cintura. Strano, lui non la mette mai perché dice che se mai dovesse scappare fuori dal finestrino si scorderebbe di avere la cintura e incomincerebbe a impanicare non capendo il motivo per cui non riesce a staccarsi dal sedile.
Accellera. Accelera per farsi il figo.
Un dosso grande quanto la parrucca di Platinette ci si presenta davanti facendomi schizzare per aria fino a sbattere la testa sul tettuccio dell'auto.
- ahia!- grido infastidita. Tanto per quelli come lui ci sarà un girone all'inferno.
Fa il finto tonto e continua a muovere la testa a ritmo della canzone.
Finalmente arriviamo al pub da quattro soldi.
Esco dall'auto ma sento che la macchina incomincia ad oscillare per colpa di Zayn che urla spaventato dal fatto che non riesce a scendere.
- Zayn la cintura.- dico coprendomi gli occhi con una mano.
- giusto. Non provare pena per me però!- commenta raggiungendomi sul marciapiede
- no io invece la provo per te, perché sei un caso perso.-
- interessante- mi trascina nuovamente per un polso portandomi al bancone
- ordina due birre che io vado un'attimo a pisciare-
- no! Aspetta! Io mi vergogno!- spiego imbarazzata
Zayn sorridendo dolcemente mi pizzica una guancia come una vecchietta
- Si lo so, tutti ci vergognammo di te, ma io devo pisciare piccola! Capiscimi-
- non chiamarmi piccola.-
- piccola- mi viene sotto per stuzzicarmi.
- non. Farlo.-
- piccola, e ora? Che mi fai?-
Il mio ginocchia si alza fino a colpirgli in mezzo alle gambe.
Una vena gli si ingrossa sul collo. Forse perché dopo la botta ha smesso per un'attimo di respirare?
Un suono acuto e lineare gli esce dalla bocca, poi camminando in modo poco grazioso si rinchiude in bagno.
Sono soddisfatta, l'ho azzittito senza fare grandi sforzi.
Mi siedo sullo sgabello e occupo quello accanto a me per Zayn.
Subito dopo il barista mi prende l'ordine e chiedo due birre diventando rossa come il culo di un babbuino.
Non lo so, ma dare ordini ai camerieri o baristi mi mette a disagio.
Un ragazzo rosso come la mia faccia si avvicina e si siede al posto che avevo riservato a Zayn.
Lo squadro, gli occhi celesti circondati dalle ciglia arancioni m'intimoriscono, belli quanto vuoi, ma sono strani.
- sei qua tutta sola?- mi chiede gentilmente.
- magari.-
- e chi é quel bruto che ti ha lasciata incustodita-
- non sono una reliquia- io sono timida cavolo. Ho sonno, e non volevo uscire! Perché deve provarci proprio con me?!
- hai ragione. Ma con chi stai?-
- con un mio amico- smettila di scartavetrarmi le ovaie.
Fortunatamente Zayn torna dal bagno. Vedendo il roscio seduto al suo posto aggrotta la fronte e si porta due dita sotto il mento incominciando ad annuire.
Perfetto, ora s'improvviserà il mio fidanzato e lo manderà via? Che vergogna.
-se mai troverò una ragazza scopatela, ma non sederti MAI PIU' davanti alla mia birra!-
Gli consiglia in modo inquietante posandogli una mano sulla spalla.
Pensavo ad una frase più ad effetto, ma se questo servirà a farlo allontanare mi basta.
Il ragazzo si alza frastornato dall'accaduto poi grattandosi il capo prova a spiegarsi
- no, tranquillo, volevo semplicemente dare questo volantino alla tua amica per pubblicizzare.-
Ah.
- e tu fai volantinaggio alle tre di notte?- gli faccio notare.
- si. Problemi?- risponde secco.
Zayn si mette in mezzo infastidito da quell'atteggiamento
- si, problemi.-
- bene! Risolviteli! Ma prima, se ti va, passa da noi. Tanti prodotti per pelli e capelli- cambia tono di voce porgendogli un foglio con un sorriso raggiante.
Zayn sprizza perplessità da tutti i pori.
Finita quella specie di discussione si siede pacatamente al bancone incominciando a sorseggiare la sua birra.
- mi pareva strano che qualcuno voleva provarci con te- commenta passandosi la mano sulle labbra per togliersi la schiuma.
- pure a me- esclamo affranta.
- stavo scherzando, cozza.-
- io no.-
- e ridi!- mi spintona per un braccio facendomi barcollare pericolosamente la birra fuori dal boccale.
Ridi? Dopo non avermi permesso di godermi i cetriolini, avermi stuprata per farmi vestire, e avermi costretta ad uscire anche se avevo sonno dovrei sorridere?
Lo guardo malamente con la coda dell'occhio quando le sue mani mi afferrano il viso fino a portarmi la guancia sulle sue labbra.
Subito dopo sobbalza stringendosi nelle spalle in modo quasi tenero.
Mi lascio sfuggire un sorrisetto beato.
- vedi?! Ti ho fatto ridere!- m'indica la bocca.
Beh, forse non é così male come amico.
Ma fra di noi la dolcezza non esiste, quindi con fare indelicato gli colpisco la guancia facendogli voltare la faccia
- vedi?! Ti ho fatto male!- gl'indico la guancia leggermente rosea lasciandolo spiazzato
poveretto. Almeno ora m'ha fatto ridere davvero.


Hola nicola che vota la macromolecola
é lungo
evviva i doppi sensi.
questo magari é un pò più divertente, la fine é rimediata....ma almeno é lungo come capitolo
grazie a turuturututti quelli che recensiscono ogni volta! :') grazie mucho!

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Capitolo 10
*** Voglio quella casa ***


I tacchi. Questi dannati tacchi che mi fanno sembrare una donna matura, responsabile e intelligente. Perché li porto? No, non sono masochista, forse un pochino, dipende in che contesto. Bhe perché devo avere a tutti i costi quell'appartamento. Appartamento? Che dico! Casa! No, Villa! Casa-villa-Figa.
Finalmente smetto di ballare su i trampoli e mi fermo davanti al cancello nero. Un'enorme giardino mi si apre davanti a gli occhi: erba verde tagliata così bene da sembrare quasi finta e i cespugli hanno avuto lo stesso trattamento in modo tale che sembrassero ordinati.
Che gente noiosa ci doveva vivere qui dentro? Sicuramente una di quelle vecchiette magre e tedesche che hanno servi che le escono dal culo. Forse e meglio che faccia dietrofront e me ne ritorni nel mio buco insieme ai miei genitori, questa casa non fa per me. Io sono una svampita, ma preferisco ritenermi una ragazza alternativa, si, ho dei modi di vivere tutti miei ed é per questo che camminai sull'erba anziché sulla stradina bianca fatta apposta per essere calpestata al contrario del prato appena sistemato dal povero giardiniere che continuava a fissarmi dalla cima di una scala.
Prima di suonare il campanello mi sistemai capelli e vestiti. Mi abbottonai la camicetta in modo tale che non mi si vedesse nemmeno un lembo di pelle con la paura che la vecchietta bacchettona non sopportasse le scollature ritenendole inopportune. Dovevo fare bella impressione!
Finalmente la porta si spalancò e mi si presentò davanti un ragazzo biondo e robustino
"Salve!...- mi salutò lui-...te dovresti essere la ragazza che dovrebbe venire ad abitare qua?"
"si!...o almeno spero" cercai di non prendere confidenza come mia abitudine per sembrare calma e silenziosa.
"vieni!- mi fece strada il ragazzo sorridente iniziando a farmi percorrere un lungo corridoio bianco per poi entrare in un salotto niente male e farmi accomodare gentilmente su un divano.- aspetta qui! Ora arriva subito!"
Furono le sue ultime parole prima che aspettassi almeno un quarto d'ora.
"da ricordare: in questa casa gli avverbi di tempo non corrispondo a quello a cui dovrebbero corrispondere" incominciai a ragionare ad alta voce alzandomi dal comodo cuscino. E con le mani dietro la schiena, portai lentamente una gamba davanti l'altra iniziando a camminare lungo tutta la circonferenza della stanza per ispezionarla. Notai, sopra al camino, un trofeo a forma di piatto con su scritto 'terzo classificato, 10 km regionali'
"ah però!- continuai a urlare- la vecchietta si tiene in forma!"
Percorsi la scritta scavata nel bronzo col dito quando qualcuno parlò alle mie spalle con tono infastidito
"quale vecchietta scusa?"
Saltai su per aria dallo spavento urtando il trofeo che per sbaglio mi feci cadere addosso.
Perfetto, e ora questo chi era? Mi portai il dito sopra l'orecchio, e voltandomi lentamente verso il ragazzo gli sorrisi e gli feci segno di aspettare
" é importante!...- mi azzittì facendo finta che qualcuno mi stesse parlando attraverso un'auricolare-...si la vecchietta si deve muovere!....si lo so! E così graziosa con addosso quei suoi maglioncini fatti a mano!"
Il ragazzo guardò fuori dalla finestra come per farmi notare che fosse estate, e dopo essersi passato una mano dietro la nuca, si guardò l'orologio al polso per mettermi fretta.
" okey! Ora ti saluto- feci finta di chiudere la chiamata- arrivederci!"
" bene accomodati!" mi fece saltare in aria per la seconda volta il biondo di prima, che spuntò da una seconda porta.
Dopo un lunghissimo e imbarazzante silenzio accompagnati solamente da dei sorrisi gentili e dei cenni della testa, finalmente il più alto fra i due ricominciò a parlare ondulando con tutto il corpo a destra e sinistra sulla poltrona 
"hem. Allora. Piacere io sono Liam! Mentre lui, il più basso, e Niall"
"il più basso?!" si lamentò Niall ammiccando un sorriso
"Niall..." provò invece ad azzittirlo Liam con tono da fratello maggiore.
" no! Niente ' Niall' mister muscolo" lo esclamò con fare burlesco toccandogli il bicipite 
" non mi toccare sa!"
"e tu non chiamarmi nano!" iniziarono a prendersi a schiaffetti da una poltrona all'altra come due bambini, e io non riuscì a fare altro che seguire il loro discorso muovendo la testa da uno all'altro come se stessi seguendo una noiosa partita di tennis.
"io non ti ho mai chiamato "nano" Niall! Sturati le orecchie!"
" scusate!....scusate!- provai a interromperli io- basta giocare ciccini belli! non e che ora potreste chiamare la vostra nonna padrona di casa che dovrei parlarci?" e finita la frase scavallai le gambe per sedermi in modo innocente.
Niall e Liam si voltarono velocemente verso di me aggrottando la fronte
"ma ma....siamo noi i proprietari..." m'informo Niall.
Dalla mia bocca unscì un suono secco e acuto " ah." mentre i miei occhi chiari si spostarono velocemente per tutta la stanza in cerca di un'aiuto. Con la consapevolezza di non aver fatto una bella impressione mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio scoprendolo.
"bell'auricolare!" notò il mio padiglione senza l'aggeggio Liam portando un solo angolo della bocca verso l'alto come squadrandomi.
Socchiudendo gli occhi, inclinai la testa e incominciai a boccheggiare 
" ha eh eeh. Posso...posso andare un'attimo al bagno?" chiesi portandomi l'indice davanti il viso.
" si sta in fondo a dest..." non so chi dei due mi diede l'informazione, fatto sta che non lo ascoltai minimamente perché mi fermai al primo specchio che trovai appeso al corridoio.
Senza esitare mi sistemai i capelli color grano passandoci una mano e li spostai di lato, mi aprì la camicetta e provai ad alzarmi la gonna stretta fino a sopra le ginocchia ma non funzionò, era troppo lunga. Allora provai a strapparla in qualche modo con le mani e incominciai a saltellare per il corridoio facendo un rumore pazzesco con i tacchi.  Quando sentì dei passi vicino a me, mi bloccai di scatto e mi passai una mano sulla guancia che feci scivolare fino al petto per apparire sensuale, ma il corridoio continuò a essere desolato. Sarà stato il battito del mio cuore. Quindi con fare animalesco ispezionai la mia borsetta nera e ne tirai fuori un coltellino svizzero. Cliccai tutti i tasti prima di premere un bottoncino che mi fece scattare davanti a gli occhi una mini forbice
" eccoti!" sussurrai quasi ansimando e con gli occhi sgranati.
Incominciai a tagliare il bordo della gonna con difficoltà visto che quelle due lame non tagliavano un'accidente. Ridevano! Quei due pezzi di ferro ridevano di me, mentre la gonna si gongolava avanti e indietro felice della mia incapacità nel tagliare. Dopo aver cantato 'Vincerò' com aria  da cantante lirica, finalmente la stoffa si strappò e riuscì ad accorciarla, poi correndo in modo disumano per colpa della gonna poco elastica, rientrai in salotto appoggiandomi allo stipite della porta per apparire sexy. Ma non apparì sexy...
"allora...- mi avvicinai al divano sculettando e abbassando la voce in modo tale che potesse sembrare calda-....che stavamo dicendo?"
" wow." esclamò perplesso Liam alzando un solo sopracciglio.
" hai-hai maldigola?" balbettò Niall guardandomi dalla testa ai piedi.
" scusa...ma con chi ti sei azzuffata la fuori?" mi chiese l'altro notando la gonna strappata e i capelli buttati all'aria.
"io? Ma niente. Perché che ho?" domandai a loro portando il busto in avanti per far intravedere la scollatura. Ma sentendomi cadere feci qualche passetto barcollando, allora voltandomi mi posai di fianco sul divano per poi spingermi su con le mani e sedermi meglio.
Sotto i loro occhi, sorrisi cercando di non far vedere che ero in difficoltà con la gonna stretta, e prima di aprire bocca mi afferrai la gamba destra facendo dei versi cattivi e me l'accavallai sulla sinistra. Finito il trasloco di arti posai i gomiti sullo schienale troppo alto del divano e portai la testa all'indietro socchiudendo gli occhi e facendo scivolare via i capelli biondi dalla scollatura
"fa caldo ed'estate eh?" parlai cercando d' interrompere quel loro sguardo confuso. Le labbra dei ragazzi erano serrate in una linea perfetta mentre gli occhi non si muovevano nemmeno per chiudere le palpebre.
" c'è l'aria condizionata. Ci sono 18 gradi..." mi fece notare Niall indicandomi una macchina bianca attaccata al soffitto.
Schiarendomi la voce mi guardai il condizionatore rispondendo a bassa voce
"grazioso..."
" hai animali domestici?" m'interruppe Liam.
"io no, li detesto! "
"peccato..."
" ehm. Perché? Ho sbagliato a dirlo?!"
"si, noi abbiamo un cane."
Facendo finta di non aver capito risi
"Aaaaah! Ma intendi un cane!- i due si guardarono negli occhi straniti-  quei bellissimi batuffoli di pelo che s'infilano sotto le coperte e ti leccano tutta la faccia dopo essersi fatti il bidè" la mi voce si fece più cupa ad ogni parola accompagnata dalla mia faccia schifata.
" si." concluse Niall più schifato di me.
 "nessun problema faremo amicizia io e quell'adorabile cagnolina"
"cagnolino..." puntualizzò Liam.
" cagnolino!" mi corressi io drizzandomi sulla schiena.
"  lavori?" mi domandò lui.
"no...ancora no."
"e come farai a pagarci l'affitto?" chiese Niall.
Sorridendo in modo malizioso iniziai a roteare in modo convulso la spalla lasciandomi scivolare giù la camicia per far spuntare fuori la spallina del reggiseno.
Liam non afferrò il messaggio, o forse si, ma si alzò dalla poltrona e mi ritirò su il vestito coprendomi, poi sorrise così tanto che i suoi occhi si ridussero in una fessura e risedendosi riprese a parlare
" quindi? Come farai?"
Dopo essermi vergognata un pò, abbassai lo sguardo e iniziai a spiegare
" finché non troverò un lavoro mi aiuteranno i miei. Abbiamo pochi soldi ma per qualche mese ci riusciranno, e intanto io cercherò un impiego."
" perché vuoi venire a vivere in una casa così costosa allora?"
"perché sono stufa di vivere in una baracca" 
"capito. Qua dentro non organizziamo feste, preferiamo uscire e andare in pub o discoteche." " nessun problema." dissi sorridendo.
" sai cucinare?!" si alzò euforico il biondo puntandomi con quei suoi due cristalli.
"hem...-storsi la bocca dispiaciuta-no, scusa! Però posso imparare! Si si!"
Niall fece sparire il sorriso per inarcare la bocca in un broncio e tornare a sedersi, ma per fortuna Liam cambiò discorso evidentemente poco interessato dal mangiare
" te naturalmente avrai una stanza tutta tua, ma sai noi siamo tutti maschi, potrebbe darti fastidio?"
" no ma certo che no!- ed ecco che incominciai a parlare a vanvera- sapete? A casa mia sono tutti maschi, mio padre, Jack, kevin, Justin, aaron, michael, eric, emmett...- Niall e Liam si riguardarono negli occhi con un non so che di stupore-...Anthony,Matthew,Hennry,David,George,Brad..." fino a quando Liam non m'interruppe ridacchiando con l'amico
" i tuoi genitori si sono dati da fare eh?"  
" oh si, hanno sempre avuto la passione dentro. Ma alla fine non sono nostri, quindi non spendiamo soldi per il cibo. Il cibo glielo diamo per strada quando ci avanza dal pranzo, o dalla cena...o dalla colazione." smisi di gesticolare per guardare le loro facce terrorizzate
" sei un mostro- sussurrò Niall rimettendo il broncio- lo sai?! Il cibo dovresti mangiarlo tutto anziché buttarlo per strada."
" ma i gatti sono randagi in qualche modo si devono sfamare." mi difesi io facendo rilassare Liam che si portò una mano sul petto sospirando
" oh! OH! O mio Dio! Erano gatti! Che sollievo!"
Lo guardai con la bocca aperta e con sguardo pungente 
" ti pare che erano bambini?" chiesi a monotono.
" e allora la prossima volta non dategli nomi umani! Chiamateli fuffy!"
Con un sorriso beffardo azzardai a chiedere
" forse...ma il vostro cane come si chiama?"
" Boris" mi rispose lui
" embhe si! Boris si che é un nome per un'animale. 'Io. Essere. Animale. Ruùsso.' " cambiai accento per farla assomigliare a una lingua straniera.
" HEY! E stato Zayn a chiamarlo così. É suo il cane mica mio! Lamentati con lui">
"oh si! Appena lo incontrerò lo farò di sicuro." dissi sarcastica
"Bene!" urlò Liam
" bene!" ribadì io con aria di sfida
"ma non penso che avrai la possibilità d'incontrarlo visto che non daremo a te la camera!"
" perfetto! Tanto avevo cambiato idea!"
"bene!" mentì lui.
"bene" mentì anche io
" anzi sai che ti dico?! Proprio perché non vuoi ti daremo la stanza! Oh!>"
"bene!!"esclamai io sinceramente.
" bene!- sbuffò lui- allora domani porta tutta la tua roba qui...- alzandosi con cattiveria dal divano si avviò verso l'uscita ma poi si bloccò per voltarsi l'ultima volta verso di me-...mi raccomando...TUTTA! La tua roba..." e finalmente sparì.
Avevo voglia di urlare dalla felicità ma mi accorsi di Niall che mi stava porgendo la mano per farmi alzare, quindi mi trattenni.
Una volta arrivata fuori in giardino incominciai a farlo
" SSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIYYYYYHEAAAAAAAA!" e come se fossi stata un calciatore che aveva appena segnato, m'inginocchiai sull'erba continuando a gridare.
Liam e Niall per il baccano si affacciarono dalla finestra incominciando a fissarmi, ma io questo non lo sapevo.
Il giardiniere mi guardò in cagnesco per poi accedere l'impianto per annaffiare sopra la mia testa.
Ma si dai! Facciamo i simpatici con i gavettoni!
Alzandomi di scatto iniziai a cacciare dei gridolini isterici per colpa dell'acqua fredda, e inciampando su i tacchi corsi via in modo obbrobrioso agitando al cielo le braccia grazie alla gonna troppo stretta. 


Hola paola la campagnola festicciola
no, okey, scusatmi. questo capitolo non é dei migliori
putroppo ho un blocco, sto scrivendo un capitolo ma non riesco a trovargli una fine.
questa storiella l'avevo scritta un sacco di tempo fa, quindi visto che non pubblicavo da taaaaanto
ho deciso di ripescare questa cosa e metterla. so che c'é un casino di tempi verbali, e spero che non vi faccia così schifo come ha fatto a me
e spero di riuscire a finire il capitolo cavolo.

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Capitolo 11
*** Roscio tuo! Chiuso! ***


- ROSCIO TUO! CHIUSO!-
Spat!
Un colpo secco rimbomba per tutto il corridoio facendo intendere a tutti quanti la forza con cui lo scappellotto é stato dato.
Mi volto, e noto un ragazzo piegato in due con le mani dietro il collo,e un'altro con le dita incrociate e un sorriso bastardo disegnato sul volto.
Ma manco i ragazzini di tre anni.
Ridono come due scimmie urlatrici spacciati per ragazzi.
Chiudigli nello sgabuzzino. Chiudigli nello sgabuzzino. Corri, puntagli il gomito nelle costole e falli schizzare dentro lo sgabuzzino. Penso a questo ogni fottuta volta che passo davanti la loro classe per raggiungere il mio gruppo al bar.
Sembra che su quel muro ci abbiano affittato casa. Stanno sempre la a ricreazioni, appostati davanti la porta o poggiati comodamente al muro, e sono sempre e solamente loro due.
Il riccio che la mattina si mette davanti al ventilatore per far assumere quella strana forma ai suoi capelli, e l'altro che ha costantemente la casa allagata col risvolto ai pantaloni.
Li guardo in malo modo sollecitando ancora di più le loro risate che odo non appena svolto l'angolo. So che si riferivano al mio sguardo assassino, perché fra un ghigno e l'altro li sento urlacchiare in preda al divertimento
- hai visto che faccia che aveva?!- e via con altre risate.
Ma quelli sanno solo ridere? Passa un prof col cellulare in mano e ridono, passa uno con la carrozzella e ridono, passa qualcuno che li fissa e ridono, cade uno di loro due e ridono, passo io e ridono. Ridete su sta minchia.
Vado al bar, resto seduta per alcuni minuti fra dei miei amici, quando qualcuno mi chiede di accompagnarlo in bagno. Visto che seduta ci devo rimanere per altre tre ore, decido di accontentarla.
Stiamo per voltare l'angolo quando sento un'urlo disumano seguito da delle risate. O cazzo, ancora loro. Ma a ricreazione non fanno altro che spicciare il muro?
Fermo la mia compagna con una botta in pancia
- bona! Trattienitela la pipi, io davanti quei due sclerotici non ci passo!-
- davanti a Louis e Harry?- mi domanda massaggiandosi il ventre.
- chi?!-
- Louis e Harry ! Non dirmi che non li conosci!-
- ah! Si! Harry e Louis. Só miei amici, ieri ci sono uscita, che non lo sai?- ma chi cazzo sono?
- tranquilla, sembrano due con seri problemi mentali, ma sono innocui. A ricreazione commentano solo le facce della gente che passa davanti alla loro classe sparando cazzate su cazzate-
- che rincoglioniti! Allora dai, andiamo al cesso-
Passiamo davanti la classe, e naturalmente Louis é poggiato con le spalle al muro intento a trattenere una risata mentre Harry é affacciato alla porta per scrutare il corridoio con occhi furbi. Che novità eh? Sono peggio dei vecchietti che tossiscono catarro smadornando davanti casa mia per frasi i cazzi di tutti da quei loro terrazzini tristi
Provo a nascondermi dietro la mia amica, ma un fischio mischiato ad un'urlo mi fa saltare in aria.
Assomigliava ad un'allarme, e invece era stato Louis a far uscire quel suono spaventoso. Era impossibile che fosse uscito dalla sua gola.
Harry m'indica e scoppia a ridere, mentre Louis prova a fare il vago abbassando lo sguardo sulle sue scarpe. Ma un sorrisetto si scorge ugualmente, anche con gli occhi puntati al pavimento.
Si lecca velocemente le labbra nascondendo in parte quel ghigno, poi per controllare quanti alunni aveva spaventato col suo urlo disumano, solleva il viso su di me con un'espressione estremamente dolce.
Per un'attimo restiamo a fissarci incominciando a scambiarci sguardi incerti. Io ammicco, socchiudo un'occhio e sussurro - che te guardi?-
Sbotta a ridere. E che cazzo.
- ROSCIO TUO, CHIUSO!- si fionda su Harry tirandogli uno sganascione sul collo che lo fa schiantare con la guancia sulla porta che si apre ancora di più fino ad andare a sbattere con la maniglia sulla parete.
Incomincia a ridere. E che palle.
Scommetto che se li avessi picchiati a sangue avrebbero riso. Proviamo?
Mi osservo i capelli che cadono sulla mia spalla. Sono rossi. Mi stanno prendendo in giro?!
Sbatto le palpebre confusa. Poi lascio camminare la mia amica da sola verso il bagno e mi avvicino a Louis
- senti! Per il culo ci prendi le supposte, non me! Chiaro?!-
Louis rimane sbalordito e non aggiunge niente, ma quel fottutuissimo ghigno non gli sparisce.
- no scuro- sussurra il riccio voltandosi per divagare. simpatico come un dito pieno di sabbia su per il culo direi.
Lo afferro per una spalla e lo giro verso di me. E cazzo. Sta ridendo!
- ma la smettete di ridere come due pagliacci mantenuti?! Levatevi dalle palle!-
Mi guarda con occhi lucidi per colpa delle troppe risate.
- Bhe? Sapete solo ridere o sapete anche parlare?- lo incito continuando a tenerlo bloccato da una spalla.
- ma che vuoi?- con questa domanda finalmente si fa più serio.
- il game boy!- nella mia scuola risposte di questo tipo erano famose a certe domande.
- che hai fatto?-incomincia a risorridere aspettandosi una mia collaborazione.
- il contratto!-
- che hai detto?-
- il tetto!-
- che mi dici?-
- la bici, con amici e giorni felici!- sventolo la mano decantando.
- scusa?!-
- me l'annusa?-
Rimane in silenzio evidentemente colpito dalla mia rapidità nel rispondere.
- ah però...- apprezza guardandomi dalla testa ai piedi.
- é Ronco!-
Il riccio incomincia a ridere, e prima che io gli possa tirare una testata che il muro gliene da un'altra, Louis interviene
- avete finito di creare le allegre rime?-
- fermi un po'!- poso una mano sul petto di Louis continuando a bloccare il riccio- io stavo venendo a farvi una predica!-
- eh, brava- commenta Harry entrando in classe per andare ad appoggiarsi con le spalle sulla finestra fredda e umida.
Lascio perdere Louis e raggiungo il riccio che segue ogni mia minima mossa con aria strafottente.
- senti Harry, anzi, ti chiamerò Harold perché Harry si chiama il mio cane-
Lui m'interrompe divertito
- ah! Se iniziamo ad insultare, io ci sto.-
- bene!- esclamo non sapendo come rispondere
- bene!- ripete lui annuendo con uno scatto
- perfetto!- continuo allargando le braccia per sembrare minacciosa
- super!- grida alzandosi sulle punte per farsi più grosso
-cali.-
-fragi-
-listi-
-che-
-spirali-
-tosi!- finisce con aria davvero compiaciuta.
É così stupido, eppure riuscivamo a completarci le frasi. Questo dovrebbe farmi capire che io sono simile a loro? No, non penso. Scuoto la testa per autoconvincermi
- stavo dicendo?- e provo a ricordare il motivo per cui mi ero disturbata a venire da loro.
- ah, se non lo sai tu.- porta le mani al celo masticando una gomma come un cavallo.
- chiudi la bocca quando mastichi maleducato.-
Dopo la mia affermazione la sua mascella inizia a muoversi molto più velocemente mostrandomi meglio le tonsille, e se m'impegnavo, potevo anche riuscire a vedere di che colore aveva le mutande.
- perche?- mi chiede facendo schioccare la lingua fra i denti - ti da fastidio?!-
Quel rumorino così snervante per un'attimo mi distrae da Harry. Incomincio a fissargli la bocca, e quando spalanca le fauci, i denti. La gomma gli si rigira fra la lingua. Aggrotto la fronte e assumo un'espressione alquanto schifata nell'udire quella sinfonia di rumori orali umidicci.
- la sai tutta?- dico parecchio scocciata da quella visione.
- ora te la farò io una predica. Perché sei dovuta venire per forza a rompere le palle a noi? Perché ridiamo? Perché anziché deprimerci nella vita ridiamo per le più grandi cazzate? Anziché soffocare le lacrime in un cuscino come uno stupido ragazzo che non sa affrontare i problemi, preferisco guardarli,osservarli e ridere. Io prendo le cose alla leggera, davvero! non mi piace trasformare tutto in dramma perché così peggioro solo le cose. E fattela una risata cazzo, che la vita é breve!- mi schiocca le dita sotto il naso per poi scansarmi via con modi bruschi e raggiungere Louis che in tutto questo tempo era rimasto in corridoio.
L'osservo camminare da dietro quando il suo piede sinistro s'incastra sul polpaccio destro facendolo arrancare vicino il cestino per poi caderci quasi con la testa dentro.
Il suo amico non perde tempo a cacciare fuori una forte risata parandosi con le mani le palle
- o santissimo. Mi sto pisciando sotto dalle risate!! Ma perché riesci sempre a cadere?- scuote la testa strizzando gli occhi.
Harry mette il peso sui gomiti togliendosi qualche cartaccia arrotolata sulla testa, poi si allunga fino alle scarpe per fingere di allacciarsele, e senza esitare si ritira su dando un calcio a una matita rotta improvvisando una camminata sicura per non dare il sospetto della sua caduta a nessuno.
É assurdo, un'attimo fa stava parlando di come vivere la vita, e dopo aver provato a fare una degna uscita, si é ritrovato col muso nell'immondizia.  
Incomincio a ridacchiare.
-Con quei piedi storti, poi uno si chiede pure perché cade?- lo sfotto io guardandogli i piedi leggermente puntati verso l'interno.
Harry si volta verso di me per guardarmi, ma non fa in tempo a girarsi che riattacca a ridere
- che vuoi farci? Madre natura mi ha fatto storto.- fa spallucce inarcando la bocca.
Ma se s'insulta da solo non é divertente.
- povera madre natura, non é colpa sua. A tutti capita di fare delle cazzate, e anche se la sua e stata una stronzata colossale non me la prendo con lei per averti dato al mondo.- sorrido seguendolo vicino al muro che ormai aveva il loro stampo.
- Ma come fai a difendere madre natura, con tutto quello che ti ha fatto?- mi dice ricambiando il sorriso.
- proprio per tutto quel ben di Dio che mi ha fatto la difendo.-
- ben di Dio? Ma dove? Tu sei impicciata di testa!-
- un pochetto.-
Dopo la mia frase Harry inclina la testa leggermente divertito.
- ma perché sei venuta qua da noi se dici che siamo fastidiosi?-
- eh, vero? E che non mi ricordo cosa volevo dirvi.-
Louis scuote la testa parecchio sconcertato da me e la mia memoria notevolmente scarsa, quando ad un certo punto, la ragazza torna dal bagno attirando la nostra attenzione, e scuotendo le mani fa schizzare goccioline d'acqua sul pavimento. La liscia,e quindi, inutile suola della sua scarpa si posa su una pozzangherina creata proprio da lei slittando via così per mezzo corridoio fino a quando, a furia di agitare le braccia come un ventilatore, perde l'equilibrio e cade di schiena sul pavimento facendo volare la scarpa in faccia a un  primino che nel vano tentativo di sfiorarla va a sbattere contro un'altro alunno che sbanda fino ad aggrapparsi alla ragazza al suo fianco che fa cadere di spalla sopra il vetro della bacheca trofei che si rompe in mille pezzi facendole cadere in piena testa le coppe. Essendo pesanti quei trofei, un gruppo di ragazzi intenti a discutere c'inciampano sopra e cadono a catena aggrappandosi uno sull'altro.
Il corridoio ormai é un miscuglio di mugoliì sofferenti e alunni che si rigirano come gamberi impanati per alleviare i dolori della caduta. Mi affretto a fissare Harry a Louis che ricambiano lo sguardo parecchio esagitati.
- minchia, che abilità che hanno avuto!- dice il riccio incominciando a farmi ridere assieme a loro coprendo quasi i versi di dolore dei mal capitati.
Un ragazzo si avvicina a noi chiudendo i pugni parecchio incazzato
- ma che cazzo vi ridete? Si sono fatti male e voi li prendete in giro? Siete dei rincoglioniti!-
Ma che vuole questo rompipalle?
Harry sbuffa annoiato, poi si trascina in classe stufo.
- dove vai?!- gli urla dietro il ragazzo
- alle Hawaii-
...


Hola virgola la bresaola da favola
je l'ho fattaaaaaa a sfornare una cazzata/capitolo! però aiuto, non mi piace nemmeno questo!
lo ammetto. harry e Louis rispecchiano me e una mia amica, ridiamo solamente a scuola.
bo! basta. sincerammete non so che scrivere.
spero che anche dopo la mia incapacità nello scrivere continuiate a lasciare qualche recensione perché ci tengo. detto questo, grazie a tutti quelli che leggono capitoli!

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Capitolo 12
*** Dimmi qualcosa di dolce ***


Entro in cucina fissando lo schermo del cellulare. Serro la bocca, e non muovo un dito.
Per un secondo mi sento girare la testa e smetto di camminare. Un dolore pazzesco alla fronte.
Alzo lo sguardo e noto con mio grande piacere che l'anta della credenza accuratamente spalancata, é ficcata nella mia fronte.
Stacco una mano dal cellulare e mi massaggio la tempia con faccia confusa.
- a-a-ahi- piagnucolo come una femminuccia. Tanto me lo posso permettere non c'é nessuno. Ma a dirla tutta l'avrei fatto anche se ci fosse stata gente.
Mi avvicino alla cucina e afferro un bicchiere di plastica. Prendo un succo e lo verso nel bicchiere.
Continuo a fissare speranzoso quel cellulare in attesa di quel messaggio, ma niente.
Il succo strabocca cadendo sul piano della cucina
- oh vaffanculo a quel cacchio di un frutto!- impreco affrettandomi a posare il succo li dov'era. Non mi va di pulire il casino che ho combinato, quindi non lo farò.
Prendo il bicchiere di plastica in mano stando attento a non stringerlo per non farlo straboccare un'altra volta e mi avvio verso il salone
- Che fai Zayn?- ma mia sorella spunta da dietro lo sportello del frigo facendomi prendere un colpo, e naturalmente, dalla paura stringo la mano in un pugno versandomi il succo di mela addosso.
- BIO PARCO!!- inveisco più per il succo versato che per lo spavento ricevuto - ma te non dovevi andare con mamma al centro commerciale?- chiedo scrollandomi dal succo.
- si, mamma mi sta aspettando giù con l'automobile. Stavo finendo di mettere apposto la spesa-
Il cellulare vibra, e lo schermo s'illumina. Un messaggio! Lo apro:
" manca poco, sto arrivando!"
Sorrido soddisfatto di quello che avevo letto, poi fulminando mia sorella l'afferro per le spalle e l'accompagno fuori alla porta dandole un leggero calcio sul sedere
- tranquilla, ci peno io alla spesa, ora sparisci!- e con leggerezza chiudo la porta.
Mi affretto a salire le scale rischiando di scivolare, ma io sono troppo atletico, e riesco a non cadere.
Mi fiondo dentro l'armadio e mi cambio i vestiti. Sono un gran fico.
Sento una voce dolce chiamarmi
- Zayn? C'è qualcuno in casa? La porta era aperta.-
É arrivata!
Con agilità salto la massa di panni sporchi buttati in giro per la stanza, aggrappandomi allo stipite della porta corro lungo il corridoietto e faccio una curva stretta degna della moto GP. La mia camera non è disordinata, si tratta di un percorso ad ostacoli per mantenersi in forma, é per questo che sono così fico.
Incomincio a scendere frettoloso le scale quando i miei occhi incrociano i suoi. Le sorrido dolcemente e lei ricambia, ma purtroppo sento mancare un gradino sotto il mio piede. Precipito sul duro marmo e me ne faccio tre di sedere e sei rotolando.
La sua risata si diffonde per tutto il salone.
- a-a-ahia- piagnucolo una volta arrivato al pavimento.
La guardo ridere con una mano sopra la bocca, e per non dare troppo nell'occhio mi alzo immediatamente posando il braccio in modo fico sul corrimano
- Hey. Ciao bella- sorrido in modo sghembo parlando con voce profonda.
- o dio Zayn! Stai bene?- prova a smettere di ridere toccandomi la spalla con una mano.
- bene? Dire che sto bene é poco. Perche?- gongolo con la testa cercando di attenuare il male alle ossa.
- no perché sei appena caduto dalle scale!- continua a ridere di me. Cavolo.
- cosa? Ma no! Io scendo le scale così. É un modo alternativo. Capisci? I veri duri scendono così le scale, e io son un vero duro. Vuoi toccarmi un bicipite?- ammicco mettendo in mostra il muscolo.
- no Zayn. No- scuote la testa divertita.
- va bene, allora ci sediamo sul divano?- propongo prendendola sotto braccio. Così il bicipite lo sentirà per forza.
L'accompagno fino al divano e la lascio accomodare per poi piazzarmi accanto a lei.
C'é silenzio,e lei continua ad avere il cellulare in mano come se stesse aspettando qualcuno.
Infatti lo fissa con sguardo cupo. Le sorrido dolcemente non appena alza la testa per consolarla.
- allora? Che mi racconti?- spezzo in qualche modo quella quiete.
- niente, sono felice che mi hai invitata. Avevo bisogno di distrarmi.-
- e io sono felice che tu abbia accettato.-
Annuisce riposando gli occhi sul cellulare.
- tu? Che mi dici?- mi chiede per ricambiare la domanda.
- che ieri sono andato in palestra. Si ci vado ogni giorno in poche parole. Ho fatto i pesi, non erano pesanti. Per me naturalmente, perché io sollevo tanto.- CAZZATA! Chi la conosce una palestra? Aspetta. Si chiama palestra, vero?
- Wow-
- eh lo so. "Wow". Io sono Wow. Ma basta parlare di me, parliamo di te: ... cosa pensi di me?- poso il mento sulle mie mani piantandole gli occhi addosso.
- Hem. Dai, sei simpatico-
- e anche fico. E bravo a letto.- aggiungo annuendo
Sospira leggermente angosciata, scuote la testa arricciando le labbra e si alza dal divano
- vado un'attimo al bagno!-
- certo- mi sollevo e le faccio strada al bagno. Le apro la porta e la seguo a ruota ma lei mi ferma sconcertata
- che hai intenzione di fare?-
- farti compagnia.-
- mentre piscio?-
Alzo le sopracciglia e faccio spallucce
- se insisti- dico a bassa voce.
Sta per rispondermi ma qualcuno suona alla porta costringendomi a lasciarla sola.
Mi avvicino all'ingresso e apro il portone.
- ciao Ciccio!- urla con voce fastidiosamente acuta dandomi vari schiaffetti sulla guancia.
Fra tutte le persone che mi si potevano presentare, proprio lei no.
Entra in casa lasciandomi spiazzato e si sbraca sul divano.
- no! Devi andare via!- chiudo la porta con cattiveria e mi affretto a fiondarmi su di lei e le sue braccia.
- Zayn! Mi stai cacciando! Stai cacciando via la tua Pustola?- mi chiede provando a fare una faccia dolce, ma sinceramente é inquietante quando provava a sgranare gli occhi e a far tremare il labbro inferiore.
Mi sfugge un verso schifato e lascio le sue braccia di scatto.
- mia? Tu non sei mia! Vai via!- commento urlando.
- Zayn, lo sai che io ti amo!- si butta sul tappeto e mi si attacca a una gamba tirando su col naso
- io no!- le poso un piede su una guancia nel tentativo di staccarla, ma non ne vuole sapere.
Pustola, così l'avevo soprannominata perché é più fastidiosa di un brufolo sul culo, mi ama da anni e anni, ma lei é così infantile, e sopratutto e davvero appiccicosa.
La trascino davanti le scale e provo a proporle qualcosa
- okey, facciamo un patto. Se tu vai in camera mia e non ti muovi da li, io non ti caccerò!-
- davvero?- mi chiede lei stingendomi la gamba.
- si! Davvero! E ora corri!-
Pustola si alza velocemente per percorrere le scale gattonando
- ti amo tanto Zayn!- urla come un'invasata.
Sospiro quando la mia amata torna dal bagno.
- Hey! Hai fatto tutto?- le chiedo sorridendo
- si.- risponde diffidente per poi andarsi a risedere sul divano.
Naturalmente io la raggiungo senza esitare.
- stavamo dicendo?- chiede lei continuando a fissare il cellulare
Ci penso su.
-L'ultima volta che sono stato dentro una donna è stato quando ho visitato la Statua della Libertà.-
- ah.- mi fissa spaventata.
- sono davvero, davvero felice che tu abbia accettato il mio invito- le prendo la mano libera stringendola fra le mie
- Da quando Louis mi ha lasciata, non faccio che pensare a lui e venendo da te speravo di scordarmi un'attimo di tutto il casino...- spiega frettolosa ma io l'azzittisco dolcemente
- sssh. Ti farò scordare io di Louis, tranquilla!- sussurro malizioso.
- grazie amico!- mi tira una pacca sulla schiena facendomi quasi cadere in avanti.
Sento delle botte provenire dal piano superiore.
Lei aggrotta la fronte cercando di capire cosa potevano essere quei rumori.
- Hem. Ma che cavolo...?-
- aspettami qua! Vado a vedere cosa sta succedendo!-
Corro su per le scale e raggiungo Pustola in camera mia, che con fare scimmiesco salta sul mio letto tirando lampadate a destra e manca
- oh Minchai! O minchia! O cazzo - urla ogni volta che agita la lampada fino a quando non perde la presa e la fa schizzare sullo specchio che si crepa.
- ma che cavolo stai combinando?!- mi porto le mani fra i capelli.
- oh cazzo! Oh cazzo. Oh Minchia!- urla buttandosi fra le mie braccia.
- che hai?- le chiedo cercando di spezzare l'abbraccio.
- Zayn che paura! Per fortuna che sei arrivato tu- posa le testa sul mio petto e incomincia a sussurrare cose agghiaccianti- che pettorali. Sono da graffiare! Sono miei, saranno miei, oh si se saranno miei.-
Con modi bruschi la spintono lontano da me.
- ma che cazzo?! Che ti sei sniffata prima di venire qua?!- mi porto un dito sulla tempia incredulo di quello che stava dicendo.
- Zayn, dimmi, dimmi qualcosa di dolce!- balbetta euforica
- no!-
- dimmi!-
- no!-
- qualcosa-
- mai!-
- di dolce!-
- no, no, e no!-
- dai, ti do io uno spunto: Guardo le stelle e ti vedo- si volta a puntare col dito il cielo.
Sospiro esasperato
- Guardo la luna e ti vedo. Guardo gli alberi e ti vedo- mi avvicino a lei lentamente, e incomincia a sorridermi -Ti prego, spostati, mi stai impedendo la visuale.- e con una manata la spingo via facendola cadere sul letto.
- ahia!- si lamenta sistemandosi i capelli.
- ora zitta! E non disturbare-
- non lasciarmi sola! Questa stanza é spiritata!-
Chiudo la porta della mia stanza e mi precipito giù per le scale. Al terzo gradino mi blocco, mi porto una mano sulla fronte,prendo coraggio e mi butto a braccia aperte sui gradini incominciando a rotolarci sopra.
- Zayn! Ancora?! Ma che fai?- mi chiede lei dal divano.
- te l'ho detto, io scendo così le scale- spiego portandomi una mano sulla schiena e maledicendo il momento in cui dissi che ero alternativo.
Entro in cucina e afferro il succo
- vuoi qualcosa piccola?-
- no grazie!- mi risponde accedendo la tv.
Dal soffitto sento battere e poi sento la leggera voce acuta di Pustola
- si grazie, dell'acqua-
- bevi dal cesso se vuoi dell'acqua! Va bene?!- rispondo gridando per farmi sentire.
- Zayn? Dici a me?- mi chiama lei dal salotto spaventata.
Mi affretto a bere il succo e poi corro da lei. Inciampo sul tappeto e mi ritrovo inginocchiato ai suoi piedi col fiatone. Assomiglio vagamente a un pervertito ninfomane.
- no! Non dicevo a te cara!- le afferro una mano tranquillizzandola.
- okey. Ma io penso che tu non stia bene Zayn. Forse e meglio che vada!-
Andare via?! No! No, non glielo avrei permesso! Dopo mesi e mesi che era fidanzata, una settimana fa si é lasciata, e ora che posso farla mia non me la lascerò scappare.
Mi alzo da terra e mi accomodo sul divano
- sei egoista!- dico mettendo il broncio.
- egoista?- ripete confusa
- si! Egoista! Un'egoista è una persona che pensa più a se stessa che a me.- annuisco incavolato.
Lei ride. Semplicemente ride, io m'incazzo e lei ride. Giusto no?
- Zayn! So chi é un'egoista, ma cosa c'entra col fatto che io voglia andare via?-
- che mi lasci solo! Io? Tutto solo soletto? Potrebbero stuprare un Figo come me solo soletto a casa...- le parole mi muoiono in gola non appena mi accorgo che mi sto pericolosamente avvicinando alle sue labbra e lei non indietreggia. Ci sta, le piaccio!
Un baccano assurdo si sente per tutta casa facendola spaventare e quindi facendola scostare.
Riapro gli occhi mal volentieri perché so già di chi é la colpa. Ma decido di non fare niente e provo a tornare al punto in cui ci eravamo interrotti: il bacio.
Sento dei passi giù dalle scale. Stavolta gli occhi li sgrano letteralmente, e senza dirle niente corro al piano superiore sorprendendo Pustola in mezzo alle scale
- cretina! Torna in camera!- sussurro arrabbiato.
- perché?-
- perché non deve vederti!-
- chi non deve vedermi porcone?- chiede lei mordendosi il labbro.
- un'anfiteatro di cazzi tuoi no?-
- perché non deve vedermi?-
- perché se capisce di non essere sola non sarà a suo agio e col cazzo che mi bacerà-
Il sorriso di Pustola sparisce.
- ah. Quindi hai un'appuntamento.- conclude con voce tremante
- si più o meno.-
Si fionda nuovamente su di me aggrappandosi alla cervicale
- Zayn, ti prego, dimmi qualcosa di dolce- mi stringe il collo quasi a non volermi lasciare andare via.
Anzi, leviamo quel "quasi".
Annuisco convinto
-Ricordati sempre che tu per me sei unica, proprio come tutte le altre.- esclamo arricciando il naso
-Zayn! Non é una cosa dolce!- sbotta lei triste
- pustola! Non puoi costringermi ad amarti. Tu non mi piaci!-
- lo so Zayn, lo so!- smette di stritolarmi per iniziare a comportarsi come una persona civile.
- ora vai in camera!- le ordino con cattiveria
- ma vaffanculo!- con una spinta mi butta giù dalle scale facendomele prendere tutte di faccia.
- Zayn! Ma allora sei masochista!- esclama lei dal salone ridendo di me per l'ennesima volta.
- no, sono solamente un vero duro- le rispondo fulminando Pustola che dall'alto delle scale mi manda felicemente a fanculo per poi sparire chissà dove.
Mi alzo dal pavimento ogni volta più dolorante per poi risedermi accanto alla mia amata.
- ma che sta succedendo al piano di sopra?- mi chiede curiosa.
- oh niente, é il mio cane, Boris che é chiuso in camera mia- m'invento una balla.
Lei annuisce.
Stavolta non perdo tempo, e passandole le dita fra i capelli me l'avvicino alle labbra, ma purtroppo mi posa una mano sul petto bloccandomi
- Zayn no! Scusa! Scusa anche per prima che ti ho illuso.ma Louis, non riesco a togliermelo dalla testa-
Abbasso lo sguardo sul tappeto e mi gratto la fronte.
- capisco, ma sai. Io. Bho! E che io. Tu mi. E che io sono. Mi piaci un pò. Tanto. Un pò tanto-
- non ti ho capito Zayn-
Che culo!
- tu. Io sono. Allora. Tu! Mi pia...-
Pustola m'interrompe scendendo dalle scale con un qualcosa di strano in mano
- Zayn ma questi sono preservativi o palloncini?-
Chiudo gli occhi e poso la fronte sul palmo della mano. Perche? Perché mi stava facendo questo?
- Zayn, che ci faceva Pustola a casa tua?!- mi chiede alquanto incavolata alzandosi di botto dal divano
- eh, me lo chiedo pure io.- rispondo aprendo gli occhi.
- fammi capire! Mentre ci provavi con me, ci provavi anche con lei? Ecco perché andavi al piano di sopra, per flirtare anche con lei!-
- no guarda, stai proprio sbagliando. A me di Pustola non mi piace manco il culo- scuoto la testa tranquillamente.
Rimaniamo tutti e tre in silenzio tranne Pustola che, dopo aver gonfiato troppo il preservativo col fiato, lo fa scoppiate
- aaah! L'ho fatto scoppiare!- grida felicemente per poi saltellare in camera mia.
- e per un'attimo pensavo che forse avrei potuto scordare Louis baciandoti- mi disse passandosi una mano sulla bocca.
- stai sbagliando. Davvero. E che pustola si é auto invitata, e visto che non voleva andarsene ho provato a rinchiuderla in camera mia.-
- ah però! Che gentile- dice lei incrociando le braccia- ringrazia Dio che io mi fido delle persone-
- grazie dio - esclamo guardando il cielo.
Il suo cellulare squilla, e le labbra le si stirano in un sorriso
- o Cristo! Zayn! É Louis! Dice che vuole parlarmi! Vuole chiarire!vuole fare pace con me a casa sua!- lancia dei gridolini eccitata.
- evviva- dico a monotono per non spegnere il suo entusiasmo.
Mi abbraccia forte forte
- ODDIO che bello Zayn! Comunque tranquillo, fra di noi non avrebbe mai funzionato, non sei il mio tipo. Ora scappo da Louis, ci sentiremo quando la storia con lui andrà a finire male, magari.-
Si affretta ad uscire da casa mia per non tornare più.
Rimango seduto sul divano e mi sento sprofondare.
Io non sono il tipo di nessuno. Sono vanitoso? É per questo che non vado a genio a nessuna? Bhe qualcuno deve pur dirmi che sono bello, e visto che non me lo dicono le ragazze me lo dico da solo, così, giusto per rincuorarmi un pò.
Purtroppo le lacrime incominciano a scendere sul viso, e io non faccio niente per nasconderle, che cazzo me ne frega? Ormai lei é andata via, é tornata da Louis, e se prima avevo la speranza che potesse innamorarsi di me, ora so che sarà impossibile perché me lo ha detto. E pensare che se Louis non l'avesse chiamata, e lei mi avesse baciato, quel bacio sarebbe stato semplicemente un modo per scordarsi di Louis. Lei non mi ama.
Mi lascio sfuggire dei lamenti quando Pustola s'inginocchia davanti a me. Oh Maria, da quanto tempo stava la?
- Zayn. Non piangere- mi dice accarezzandomi una gamba.
- perché tutte quelle fidanzate hanno il ragazzo?- affermo io fra un singhiozzo e l'altro.
Pustola ridacchia
- tranquillo quella stronza si pentirà di averti lasciato così, solo come un cane-
Mi copro il viso con le mani continuando a piangere. Ci tenevo così tanto a lei, non avrei dovuto invitarla a casa mia, non dovevo sapere che di me non le fregava niente.
- Zayn. Piangi come una ragazza-
- ma io l'amavo!-
- ti capisco Zayn.-
- non penso-
- a me il ragazzo che mi piace me lo ripete ogni santo giorno che gli faccio schifo. Io credo che possa capirti invece- si rattrista anche lei.
Ha ragione. Ogni giorno le dico che é brutta e che non mi piace. Ma é la verità.
La fisso a lungo senza sapere che dire, e stranamente mi abbraccia incominciando a giurare vendetta
- tanto quella si pentirà di averti fatto piangere, davvero! Le farò passare le pene dell'inferno a quella stronza con le gambe più aperte della mente! Si Zayn, fidati di me. Non ci proverà mai più ad usare un ragazzo solo per dimenticare, usasse la vodka per scordare, oppure si prendesse a pizze in faccia fino a perdere i sensi. Ora chiamo qualche mia amica disponibile e gnocca e ti faccio divertire io!-
Oh cazzo, lei mi ama così tanto da pensare prima alla mia di felicità che alla sua...

la sVonza

Zayn

PUSTOLAAAA!


Hola...inventatevi voi una rima perché non mi va di pensarla
Pustola....pustola....é fastidiosistimo! che parola! non la sopporto.pustola...però carina che é stata con Zayn...no?
sempre un'enorme grazie a chi commenta ogni santa volta!
spero che questo capitolo sia di vostro gradimento!

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Capitolo 13
*** É semplice, digli di essere Gay ***


-digli di esse gay- propone Harry sedendosi accanto a me.
- Cosa?-
- gay.-
- no! Sarebbe ingiusto nei suoi confronti!-
- diglielo.-
- come ci rimarrebbe se scoprisse poi la verità!?-
- ora.-
- no! no e no!-
- gaaaaaay.- squittisce velocemente come se non avessi detto niente.
Sospiro angosciato.
Il problema é questo: Una mia amica, del secondo anno. Bhe! Ho scoperto attraverso Niall che vorrebbe dichiararsi a me, oggi.
- guarda, io non l'amo, ma non voglio ingannarla, é sempre e comunque una persona-
- gay,gay,gay,gay,gay,gay!- ripete velocissimo sgranando gli occhi ad ogni parola.
Minaccio di tiragli uno schiaffo, infatti si ritira immediatamente per evitarlo.
- Louis, che cazzo te ne fotte. É una ragazza! Devi abituarla a prendere batoste, perché nella vita, dai maschi ne prenderà parecchie. Quindi digli che sei gay.- spiega incominciando a trafficare con cellulare.
- ma come faccio?-
Il riccio si alza immediatamente dalla sedia scaraventando via il cellulare che va a finire sul tavolo di altri alunni, e lentamente si avvicina con le labbra a quelle mie.
- o mio dio, sai? Sei bellissima, io ci proverei pure...- mi guarda dritto negli occhi davvero affranto.
Arretro leggermente, giusto per evitare un contatto accidentale in caso che quella testa di minchia dovesse fare brutte mosse. Fa paura, come fanno le ragazze a dire che ci si perdono in questo verde?
-... Ma a me piace prenderlo al culo.- lo dice senza preoccuparsi per poi allontanarsi e risedersi a peso morto sulla sedia.
Tutti in mensa ci guardano esterrefatti.
- Harry!-
- che vuoi?!-
- non posso dirle così, dovrei essere più delicato! Magari prima la faccio parlare, e piano piano glielo lascerò intendere.-
- e come? Dicendole che quei pantaloni non si abbinano alla giacca in pelle che porta?-
- no, con frasi un pò più fini della tua-
- oppure le consigli che marca di tanga portare? -
- Harry, mi ascolti quando parlo?-
- oppure prestandole un reggicalze? Dici che capirà così?-
Fa silenzio in attesa di una mia risposta che io non intendo dargli.
Incattivisco lo sguardo e lo minaccio solo fissandolo.
- guardala così, e credimi, scapperà a gambe levate- commenta la mia faccia con un ghigno malefico.
- Bravo. Bravo. Continua a scherzare! Tanto te non devi dichiararti gay!-
- infatti, e per questo che scherzo.-
Sto per rispondere ma Harry m'indica qualcuno alle spalle incominciando a ridersela. E arrivato il momento. Sono gay, devo far uscire il mio essere gay, non é difficile visto la mia enorme abilità nell'assumere pose estremamente effeminate anche durante una partita di football.
Mi alzo facendo schizzare via la sedia addosso a qualcuno che impreca in modo disumano. Mi volto, e con camminata leggiadra mi avvicino a lei.
- oh. Eccoti Louis- sussurra con faccia turbata.
- si eccomi. Ho saputo che mi cercavi- parlo io con fare teatrale
- e già.-
- dimmi tutto tesoro.- le sorrido incrociando le braccia al petto e portandomi una mano sotto il mento.
- sai, é da un pò di tempo che cerco in qualche modo di farlo capire.-
La mia attenzione si sposta subito su Harry, posto proprio dietro la schiena di lei.
Il dito del riccio incomincia ad accarezzarsi le labbra con fare sensuale, e le spalle iniziano a fare su e giù con lo scopo di farmi ricordare che dovevo essere gay. Scuoto la testa contrariato interrompendola
- cosa no?- mi domanda confusa.
- cosa no?- ripeto non capendo.
- tu hai fatto "no" con la testa. Ho detto qualcosa di sbagliato?-
Incomincio a negare col capo imitando il gesto di prima.
- vedi? Lo stai facendo anche ora!-
- no, non ho fatto 'no' con la testa-
Le sue pupille si puntano sul mio naso che continua ad andare a destra e a sinistra. Questo mi fa capire che sto scuotendo la testa.
Mi porto le mani sul viso bloccando il movimento.
Potevo essere anche più delicato visto che in poche parole mi sono tirato due sganascioni. Ma almeno questi mi hanno dato una svegliata, perché in men che non si dica incomincio ad urlare entrando così in azione
- MI SPIACE, SONO GAY!-
Harry scoppia a ridere iniziando a torturassi un riccio con un dito per ammaliarmi, infatti si morde un labbro e incomincia a muoversi come le tette traballanti di un cicciobomba che fa jogging.
Lo guardo schifato.
- sei gay e ti schifi da solo per quello che hai detto?!- mi passa una mano davanti gli occhi riportando le mie attenzioni su di lei.
- io?-
- no guarda! Quello!- ammicca un cenno del capo.
- chi?- mi guardo attorno per capire di chi parlava
- Louis! Tu!- dice sfinita.
- io?- m'indico
No davvero non ci sto capendo un cazzo. Si spiegasse meglio questa perché altrimenti non sarò delicato.
- Louis, basta. Sono venuta qua per parlarti di una cosa importante-
- te l'ho detto, sono gay.-
- mi fa piacere saperlo, ma ora passiamo a cosa serie.-
Cosa? Cose serie? E allora di cosa voleva parlarmi?! E Niall che cosa aveva capito?!MAMMA! Troppe cose che cosano le cose cosando!
- ecco, sai Harry?- continua imperterrita senza soffermar si sulla mia faccia
- so di Harry?! No! Che ha?-
- no dico, hai presente Harry?!-
- si.-
- non é che potresti mettere una buona parola su di me?-
- perché dovrei mettere una parola su di te?-
Assottiglia gli occhi divertita
- Louis. Lo sai che é un modo di dire, vero?-
- può darsi- mi guardo attorno in cerca di suggerimenti
- insomma, Harry mi piace. E ho bisogno del tuo aiuto per provare a farci una storia.-
- un giorno Harry andò dalla donzella confusa che diceva tante cose. Queste cose non avevano alcun senso, e cazzo! Come potevano capire questa donzella?-
- Louis. É un'altro modo di dire 'farci una storia'-
- ah. Ma quindi io non ti piaccio?-
- ma cosa c'entra?!-
- no,così per sapere. Perché sai com'é il detto no? Chi va piano rompe i coglioni a quelli che stanno dietro-
- va sano e va lontano.-
- si però ci metterebbe qualche anno se va piano, e quindi non andrebbe lontano. E poi dove vorresti arrivare con questa frase? Vorresti farmi capire che forse io ti piaccio?-
- Louis, é il detto che tu hai sbagliato-
Harry alle sue spalle continua a fare il deficiente leccandosi le labbra in modo provocante.
- Harry cazzo basta!- sbotto sbattendo un piede sul pavimento.
Lei si gira immediatamente cogliendo sul fatto Harry, che con imbarazzo smette di torturarsi il labbro ritirando la lingua e rimanendo fermo nella stanza con un sorriso da ebete.
- vai! Va va! Va da lui allora!- la spingo via esasperato fino a portarla dal riccio del my corazón, che con zero sensibilità guarda me e poi lei con aria insoddisfatta
- Louis! che vuole questa da me?-
- chiedilo direttamente a lei!-
Mi ascolta.
- che vuoi da me?-
- Hem, ecco, io. Non lo so. É importante.- balbetta stringendosi le mani e abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.
- Louis, questa non parla- mi fa notare Harry scocciato.
- Louis, aiutami- mi prega sussurrando lei.
Louis di qua, Louis dilla. Ora Louis se ne andrebbe volentieri a fanculo, ma é mia amica, devo essere delicato. Infondo la ragazza si sta per dichiarare al suo amore.
Mi avvicino al riccio, e gli poso le mani sulle guancie costringendolo a guardarmi
- Harry.- lo nomino dolcemente
-Louis- ricambia sorridente
- QUELLA TI VUOLE SCOPARE! VUOLE FARSI SVENTRARE DA TE, VUOLE STARE AL TUO VOLERE, ISPEZIONARTI LE TONSILLE, DIVENTARE LA TUA SCHIAVA D'AMMMMORE!- spiego con sbalzi di tono ricordando vagamente uno schizofrenico.
Gli occhi di Harry si spalancano, e gli angoli della bocca si piegano verso il basso per nascondere un sorriso.
Lei mi spinge via con cattiveria, e si piazza al mio posto
- Harry. Tu mi piaci . E anche da tanto. Non farò più giri di parole. Quindi. Vuoi metti con me?-
chiede sicura di se.
Il riccio, senza aver mai cambiato espressione mi guarda indeciso su cosa rispondere.
Chissà che le dirà. Harry é brutto e insensibile, ho paura per lei, potrebbe rimanerci male.
- si.- risponde secco e davvero impaurito.
Si? Io dovevo dire di essere gay, e lui non ha nemmeno il coraggio di dire un semplice 'no'?!? Mi sta prendendo per il culo?!
Subito gli si fionda sopra baciandogli le labbra.
Harry spalanca ancora di più gli occhi per guardarmi terrorizzato.
- allora Ciccio ci vediamo dopo, sai ora avrei un pò di fame.- spiega lei fregando un vassoio a un ragazzo seduto a un tavolo la vicino, lo stesso che avevo beccato con la sedia.
Mi avvicino al riccio alquanto alterato, e ormai soli, provo a chiedere spiegazioni
- Harry, ma che ca...-
- non dire 'ma che cazzo' a me! okey?- m'interrompe isterico.
- va bene. Harry, ma che cazzo hai combinato?- mi tappo velocemente la bocca e mi affretto a correggermi - scusa, volevo dire 'cavolo' giuro, ma mi é uscita fuori la parola 'cazzo'-
- Louis, non lo so! Ho paura di ferirla-
- eccerto! Quando toccava a me però io dovevo sparare una bugia no?-
- che cavolo! E ora cosa le dico?-
- che scherzavi.-
- cioè? Che mi sono preso gioco del suo amore e che in realtà non voglio stare insieme a lei? Si come no Louis.-
- allora sposaciti-
- non sei d'aiuto-
- e allora digli che avevi capito male.-
- ma lei é stata fin troppo chiara-
-sei chiara come un'alba! Eeeh!- canticchio piroettando sulle punte dei piedi confermando il fatto che io abbia movenze estramemente femminili.
- okey, domani la lascio- si affretta a trovare una soluzione sentendo il suono della Campanella che segna la fine del pranzo per rientrare in classe.


Hola la nonna in cariola ( grazie ILoveHoran per la rima hahahah)
giuro pensavo di averlo pubblicato giorni fa questo capitolo, e invece no.
bho, questi racocnti stanno diventando tutti simili, mi sto annoiando da sola, quindi il prossimo capitolo sarà su una cosa successa a me con i nomi della mia famiglia/amici sostituiti con quelli dei ragazzi. STI CAZZI!
grazie a chi segue la mia storia! e spero che nn vi stia annoiando come sta annoiando a me.

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Capitolo 14
*** Un'ora di storia come tante ***


La lezione di storia era iniziata d'almeno cinque minuti, e come al solito, gli importuni di Zayn verso il professore erano davvero pesanti.
Il professore di storia non é una persona di carattere, e quindi la mia classe se ne approfitta usando la sua ora per giocare a carte, parlare, farsi sigarette, giocare con i cellulari, e rincorrersi per l'aula. Tanto lui non fa mai niente per mettere fine a questo caos, si limita semplicemente ad interrompere la spiegazione per parlarsi addosso assumendo smorfie amareggiate.
- HORAN! Apra la porta, tutti in questo istituto devono sapere cosa succede in questa classe alla MIA ora- gridò il cognome del mio compagno per poi tornare alla sua bassissima tonalità di voce.
Niall, al solo pensiero di doversi alzare dalla sedia, sbuffò e posò la schiena sul muro scivolando leggermente giù dalla seggiola.
- che palle!- esclamò ad alta voce.
Dopo uno sguardo cattivo da parte del professore, si ritrovò costretto ad ascoltarlo.
- MIAAAAAO! GRRRAMIAO!- Zayn urlò in modo selvaggio con un filtro della sigaretta fra le labbra, che poi sputò sul banco attirando l'attenzione del prof Miller.
Le risate della classe coprì le grida di Miller verso Zayn che francamente se ne sbatté le palle incominciando ad improvvisare una finta chiamata con la madre.
- MALIK! Posi il cellulare o sarò costretto a sequestrarglielo!- provò a farsi sentire dalla classe che continuava a far partire registrazioni di versi animali con i propri telefonini per confonderlo.
Zayn gli lanciò una fugace occhiata per poi continuare a parlare al cellulare
- scusa mamma! il professor Miller scartavetra le palle, vedo che vuole e poi ti richiamo!- fece finta di riagganciare il cellulare per poi incominciare a giocarci e ignorare completamente lo sguardo assassino del prof.
- MALIK!- insistette Miller- posi il cellulare o glielo sequestrerò!-
- se vabbhé!- continuando a usare il telefonino, Zayn mosse la mano a destra e sinistra come a voler scacciare una mosca fastidiosa mettendo in dubbio la frase del professore.
- non ci crede che io possa farlo Malik?-
- Pfff- fece tremare le labbra accennando una risata- no.- finalmente alzò lo sguardo dal cellulare serio.
- Malik, lei all'ora di grafica stava al primo banco! Torni al primo banco!-
- no prof!-
- torni a primo banco! Con quello di grafica lo ha fatto!-
- eh! si faccia qualche domanda se con quello di grafica lo faccio e con lei no!-
- Malik!-
- Miller!-
- vuole una nota?- lo minacciò imbruttendo lo sguardo. La pelle delle guance che gli ricadeva sui lati della bocca lo faceva somigliare a un mastino.
- no grazie, non é l'ora di musica.- battuta triste. Come se niente fosse ritornò a giocare col cellulare portando una gamba sopra il banco per sentirsi piú comodo.
Miller sbuffò sgranando gli occhi.
- prof. stia calmo. Rilassati. Don't worry be Happy!- gli consigliò Zayn buttando la testa all'indietro stufo di quella discussione
- mi dia quel cellulare!- sbatté la mano sul registro facendo ridere la classe per lo scatto suino fatto.
- io sono anarchico!- rispose a sbuffo Zayn.
- ah! lei crede nell'anarchia eh?-
- si prof! A-na-rchia! A-na-rchia, a-na-rchia!- iniziò ad agitare il pugno verso il soffitto.
- lei lo sa che anarchico significa vivere CIVILMENTE, e dunque con ORDINE, senza che ci sia qualcuno ad imporre tale ordine?- gli lanciò una frecciatina sottolineando alcune parole con un'alzata di voce. Zayn ruotò gli occhi portandosi le cuffie dal collo alle orecchie
- se sapevo che attaccava il pippone non lo dicevo che ero anarchico!-
Da un'angolo della classe una palla di carta grande quando due pugni volò addosso ad Harry, che una volta rimbalzata sulla sua faccia la raccolse da terra.
- STYLE! Cos'hai la?- lo notò Miller
Il riccio si guardò attorno non capendo.
- Styles nn faccia lo gnorri! Cos'ha in mano sotto il banco!?- sbottò incominciando a balzare sulla sedia ad ogni parola.
La classe riscoppiò a ridere notando la pelle di troppo dondolare.
- non fare il che?-
- lo gnorri! non faccia finta di niente! Cosa nasconde?!-
-nulla Prof!- Harry fece schizzare la palla dalla parte del suo compagno di banco lavandosene le mani.
Miller con sguardo vuoto, si posò una mano in bocca incominciando a giocare col suo dente dondolante. Nel frattempo il verso di una scimmia riecheggiò fra le quattro mura.
Harry fece spallucce, poi riafferrando la palla di carta la rilanciò a Louis che la sfiorò per puro culo.
Una guerra di pallette scoppiò in classe, fino a quando Miller non s'intromise
- Payne! La smette di lanciare palle?!-
Liam spalancò la bocca dispiaciuto, poi indicandosi spiegò esagitato
- prof! Io non ho fatto niente! Sto solo subendo!-
- non faccia lo spiritoso Payne!- il prof alzò le spalle arricciando la bocca.
- ma é vero!-
- vieni al primo banco!-
- prof! Non ho fatto niente! Me l'hanno tirata addosso la paletta!-
Harry prese le sue difese da buon amico
- Miller! Ma lui é l'unico che non sta facendo niente!-
- fa niente! PAYNE, vieni al primo banco.-
- no!- incrociò le braccia al petto offeso.
- nessuno se la incula prof!- gridò Zayn dal suo di banco muovendo la testa avanti e indietro per seguire la musica che sentiva dalle cuffie.
Miller disperato si passò una mano fra i pochi capelli unti e ingialliti dallo zozzume per tornare a leggere il libro di storia e spiegare.
Le risate e i versi animaleschi, che lui faceva finta di non sentire, coprivano la sua voce.
Louis continuava a strappare le pagine del libro di storia per accartocciarle in una pallina enorme che poi avrebbe lanciato a qualcuno, e Zayn continuava con la musica
-I'm screaming out fuck that, I'm screaming out fuck that, Fuck that, Fuck that, Fuck that - cantò a squarcia gola indicando il libro di storia chiuso sul suo banco.
Miller smise di spiegare il capitolo per alzare di scatto la faccia dal testo e individuare chi aveva cantato.
- MALIK!- urlò con un sorrisetto da psicopatico; ma Zayn, con la scusa delle cuffie, fece finta di non sentirlo.
- MALIK!- continuò imperterrito fino a quando Zayn non se le tolse svogliatamente
- che vuole?-
- la smetta di cantare, potrebbe disturbare i pochi che vorrebbero seguono la lezione-
- ma per favore! Chi sta seguendo la sua lezione!?-
Miller lo guardò male, quasi a sfidarlo
- lei parla troppo a bassa voce!- continuò sorridente.
Il professore saltò giú dalla sedia avvicinandosi al banco di Zayn, che tranquillamente lo guardò venire
- dicame!- e camuffò la voce in modo buffo, facendola diventare quasi un suono nasale. senza parlare Miller gli afferrò con cattiveria le cuffie posate sul banco e le andò a nascondere dentro il cassetto della cattedra.
Zayn sbatté ripetutamente le palpebre incredulo
- mi ridia le cuffie- gli urlò dietro con calma e decisione, ma il prof non lo prese in considerazione
- torniamo a pagina sedici-
Quindi Zayn, con meno calma, si avvicinò alla cattedra per farsi ascoltare
- sono le mie cuffie!- e scandì bene le parole ridacchiando leggermente con una mano al petto.
- sta interrompendo la mia importante spiegazione Malik!-
- anche le mie cuffie sono importanti!- disse posando lo sguardo sulla cattedra vicino al suo ventre.
- Malik- Miller lasciò la frase in sospeso per osservare il registro e seguire col dito nome per nome - Malik. Ah! Ti chiami Zayn!-
- eh no! Genoveffa!- fece cadere rumorosamente le mani sulle sue gambe.
- torna al tuo posto Zayn!-
- ora non userà più 'Malik' come punto nelle sue frasi ma userà 'Zayn'?-
- torni a posto!-
Zayn con abilità gli rubò un'agendina nera che il prof aveva posato vicino al registro
- mi ridia le cuffie!- e abbracciò l'oggetto rubato per non ridarlo a Miller
- Malik, posa l'agenda e torni a posto. Ci sono cose segrete su quell'agenda!- allungò pateticamente le mani verso Zayn.
- mali, malik, malik un cazzo! anche sulle mi cuffie ci sono segreti va bene?!- continuò a non voler collaborare Zayn.
Louis, che per casualità era andato a buttare le cartacce nel cestino, si ritrovò fra il suo amico e Miller.
Zayn gli passò l'agenda sussurrandogli all'orecchio un ' distrailo', e quindi incominciò a sfogliare il libretto interessato
- tomlinson smettila di leggere!- sputacchio saliva a destra e a sinistra continuando peró a rimanere seduto dietro la cattedra con quelle insulse mani allungate a due centimetri dall'alunno
- ma che ha scritto qua sopra?- chiuse la copertina pece per porgergliela gentilmente.
Nel frattempo, Zayn s'era intrufolato dietro la cattedra riuscendo a infilare le mani nel cassetto
- MIE CUFFIE!- con un'ulro espresse la sua gioia nell'essere finalmente riuscito a riaverle indietro.
Poi, accorgendosi della mani di Miller in cerca delle cuffiette fra le sue di mani, corse subito al banco.
- basta! Ora chiamo la vicepreside!- fece schizzare all'indietro la sedia incavolato che andò a sbattere addosso al muro.
Louis, camminò per la classe imitando la faccia del professore.
A quella parola il silenzio ricominciò a regnare e Miller tornò a spiegare.
Il problema e che, dopo pochissimo, un rumore di carta infastidì il professore, che scovò subito il colpevole
- Tomlinson, la smetta di strappare le pagine del libro per fare quelle pallette!- biascicò puntando le pupille in quelle di Louis.
- c'hai detto?- chiese per prenderlo in giro, ma Miller non reagí, e s'incaponì nel guardarlo male finchè pure Louis, continuando a strappare pagine a testa alta, non ricambiò lo sguardo.
Ad ogni pagina che strappava e poi posava accanto al libro, l'occhio del professore tramava infastidito.
Nessuno dei due aveva intenzione di distogliere lo sguardo perché sarebbe stato segno di debolezza.
Louis aveva una faccia terribilmente seria, non accennava risata o sorrisi, cosa che la classe si lasciò sfuggire varie volte a quella scena.
Il respiro del Miller si faceva sempre più forte, segno che si stava alterando
*...Oppan Gangnam Style...
Gangnam Style
Op op op op *
a quella canzone partita da chissà quale cellulare Zayn, Louis e Niall si alzarono ognuno dalle rispettive sedie incominciando a ballare con salti alternati sulle gambe e con i polsi incrociati a mezz'aria.
*Oppan Gangnam Style..
Gangnam Style
Op op op op *
Si sparsero per tutta la classe, fino a quando a rimanere in piedi fú solamente Zayn che continuò a muoversi con quel balletto ridicolo.
*Oppan Gangnam Style
Eh- Sexy Lady
Op op op op*
Saltellando sotto lo sguardo incazzato del Miller e fra le risate dei compagni, si avviò verso l'uscita della classe dove ci si bloccò per voltarsi un'ultima volta verso il professore
*Oppan Gangnam Style...*
-EEEEh- Sexy Lady- cantò l'unica parte della canzone che conosceva puntando le dita a pistola verso Miller e muovendo il bacino a onda.
* Op op op op*
Subito dopo fece il saluto militare e sparì in corridoio.
Miller sbuffò arrabbiato e continuò a fissare la porta spalancata con la speranza che l'alunno rientrasse.
Per sua fortuna dopo qualche secondo, Zayn si affacciò alla porta sorridente
- ah scusi prof. Posso andare in bagno?- alzò il dito al cielo per parlare.
Miller strinse la penna fra le dita cercando di trattenere la rabbia
- NO! Poteva andarci a ricreazione! Si sieda!-
- scusami tanto se non piscio a comando! Ma va bene, non s'incazzi prof. Le cose basta chiederle-
La classe rise come sempre, e il ragazzo dopo aver chiuso la porta, fu accompagnato al suo posto da risatine e sguardi divertiti.
Miller posò il mento su un suo pugno e alzò gli occhi al soffitto sbattendo le palpebre velocemente.
- si ma non piagné!- gridò Louis dal fondo della classe intento a sputare la gomma da masticare addosso a due ragazze sedute di fronte a lui.
Harry dopo aver riso all'affermazione di Louis, si appiattì sul banco per nascondersi dietro ai suoi compagni, e portando le mani sopra la bocca, con voce rauca e spettrale, chiamò per nome Miller
- Maximussss-
Il professore non si voltò verso la classe, e continuò a biascicare parole inudibili agli alunni, dando così campo libero ad Harry, che infatti continuò indisturbato
- io, sono tuo padre!-
-BASTA!- gli occhi di Miller schizzarono fuori dalle orbite. Poi sbattendo forte la mano sulla cattedra si fiondò verso l'uscio. Per sua grande sfortuna con la mano mancò la maniglia, ed essendo partito a passo spedito, si schiantò sulla porta che poi spalancò con la botta.
la classe scoppiò in un boato per via della figuraccia fatta dal Miller, che senza vergogna sparì in sala professori in cerca d'aiuto.
Louis si avvicinò alla cattedra legando il laccio della sua scarpa che aveva sfilato poco prima, a un piede in ferro, poi la trascinò vicino l'uscita, allacciando l'altro capo della cordicina alla maniglia della porta che chiuse per bene.
Subito dopo si piazzò col culo sulla cattedra.
Miller tornò indietro, ma quando provò a rietrare in classe si ritrovò la porta bloccata.
Tirando la maniglia verso di se, riuscì a schiudere la porta che gli permise di intravedere la classe.
- tuuu! non puoi, PASSAREE!- Louis gli si piazzò davanti bloccandogli la visuale e facendogli prendere anche un gran bello spavento.
quello che non sapeva la classe e che dietro le spalle di Miller c'era il direttore davvero su di giri per il loro caos.

hola...bla bla bla.
si vede che in quetso periodo sono un pò giù di morale?
no perché non riesco a fare un capitolo faigo!
vabbhé, diciamo che ho descritto quello che fa la mia classe durante l'ora di storia...e ho tralasciato molti altri dispetti...
Ma solo io mi sono chiesta perché nella gif qua sopra Zayn si sia legato il polso con la sciarpa a mo di monco(flettico) risicando di sbattere il muso sul pugno di Liam?

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Capitolo 15
*** Cosa succede a me in auto ***


Vieni ti accompagno io, diceva mio fratello, ti divertirai! viene pure la mia ragazza.
Se divertirsi per lui significa abbandonare la propria sorella su un divano (e fino a qui effettivamente non c'è niente di male) ad osservare le mosche che le si grogiolano sul corpo mentre loro vanno a sbaciucchiarsi ... bhe, non ha capito un cazzo! Mia madre ha sbagliato qualcosa in lui.
Questo l'ho notato già a sei anni, quando per farmi smettere di suonare il flauto, con una botta me lo ficcò letteralmente in gola graffiandomi il palato e facendomi cadere di testa contro lo spigolo del comodino. Tre punti in capoccia mi guadagnai.
Oppure quando facendo un bel giro in bici, gli passai di fronte e con cattiveria incominciò a lanciarmi contro palline da tennis cagate da chissà quale armadio fino a che non mi prese in faccia e non mi sbatté per terra scartavetrandomi un ginocchio. È in tutto questo tempo ancora non ho capito il motivo per cui mi prese a pallate in faccia.
Ma anche ora é visibile un problema in mio fratello. Giudica tu.
Un semaforo diventa rosso al suo arrivo costringendolo a fermarsi. Lui che fa? Sbuffa è ruota gli occhi al cielo. Scherzavo, reazione troppo normale. ridi. sbudellati dalle risate. okey.
Quindi, incomocia a urlare a granvoce insulti contro chi ha programmato il taimer del semaforo con i finestrini abbassati, e chi é in doppia fila, aspettando il verde, si volta perplesso verso di lui per osservarlo. Ovviamente l'occhio della gente ricade anche su di me che gli sono seduta accanto. Ho provato a coprirmi il volto, e anche a tappare il culo a lui , ma poi ho pensato che forse era meglio far finta di niente ed ignorare gli sguardi delle persone e le grida di Niall, per la serie: "siete voi i coglioni che lo state a sentire, potreste anche tapparvi le orecchie e canticchiare canzoncine della vostra infanzia per non sentire mio fratello!" effettivamente questo pensiero mi ha dato coraggio, e ho incominciato a fissare i conducenti delle auto con aria davvero seria fino a quando non hanno distolto lo sguardo. Ma minchia! a una certa Niall ha incominciato a sbattere ripetutamente la testa sul clacson a ritmo d'insulti.
Poi per fortuna e scattato il verde. E tu ti chiedi...tutta sta fretta per? Andare a cinquanta all'ora. E durante il tragitto un normale ragazzo di diciannove anni accenderà lo stereo per sentirsi la musica. E invece? Abbassa la radio e attacca a fischiettare una canzone che ricorda vagamene quelle che fischiettavano i militari prima di andare in guerra.
Evviva ora si che il viaggio é stimolante.
Ma la parte piú agghiacciante arriva quanto tu hai una faccia davvero, davvero, davvero, davvero demoralizzata e lui incomincia a muovere il manubrio velocemente a destra e a sinistra per farti divertire facendo traballare fastidiosamente la tua figura che lo fulmina con la coda dell'occhio
La cosa deprimente e che quando entra nel quartiere da cinquanta all'ora che era, passa a cento con tanto di curve strette e sgommate. Ma! Parliamone ti prego! Per le strade dritte e desolate vai così piano che le lumache dietro di te cozzano sul parafanghi, e dentro il giardino condominiale mi fai le peggio acrobazie?!
Il brutto e che nemmeno sulle stradone larghe ed enormi va veloce, nemmeno su quelle strade che t'istigano a improvvisare gare clandestine peggio di fast and furious. ti prego! Schiaccia l'acceleratore, cazzo manco ci fosse un mattoncino lego su quel pedale e tu fosse scalzo.
[...]
Che silenzio imbarazzante. Se non ci fosse la pioggia a schioccare sul tettuccio si sentirebbero solo i nostri sbuffi. L'aria condizionata sparata a palla per evitare che il parabrezza si appanni col nostro fiato mi entra nelle ossa. Alla radio parte una merdata di hall of fame remixata, e l'aria é pesante.
Forse però é anche colpa mia. No! Non ho scoreggiato. O almeno non ora. E che per uscire mi sono messa le scarpe che sterminano i topi. Ho messo queste perché ormai sono ciabatte e le infilo facilmente. Pigrizia, mi porta a questo. Le indosso tutti i giorni per andare al maneggio, e a furia di camminarci fra i cavalli, hanno preso il loro odore. Se avvicino il naso al cuoio posso giurare di perdere i sensi per qualche secondo.
bhe tornando all'aria pesante. Ora ho scorreggiato. Per fortuna che Niall e Louis seduti davanti a me non se ne sono accorti, atrimenti sarebbe scattata la ramanzina.
Che poi ramanzina? Che devo fare se mi scappa un piretto? Ingoiarmelo? No! E allora sgancio, già é tanto se le trattengo a scuola perché in quella classe rimbomba tutto, perfino un rutto. Comunque non penso di essere stata l'unica a scoreggiare in questa auto, perché di puzze ne sento e io non sono una mitraietta che scoreggia a profusione.
Che schifo mi viene da vomitare, ma non per le scoreggie, per Louis. Per come guida lui adesso potrei comodamente mettermi a bere un frullato su una montagna russa senza rigurgitare. Giuro, ogni volta che guida mi viene un malditesta e una nausea insaziabili.
Odio la gente che prende le miei difese, tranne quando sono nella merda piú totale.
Che cazzo c'entra? È che mi sto annoiando! l'unico oggetto che poteva intrattenermi era la radio, cosa che ha appena spento Niall mettendo radio maria di sta minchia. Non ho bestemmiato vero?
Bhe, comunque, i ragazzi che s'intromettono per difendermi non li sopporto. Mi vanno automaticamente sulle palle perché mi prendono per un'incapace che non sa reagire. Ecco, ora la radio l'ha proprio spenta, peccato la voce del prete effemminata mi faceva sentire superiore.
- oh santissimo! Hai fatto del tuo culo una trombetta ragazza?- esclama Louis soffiando forte dal naso.
- che?- ho suonato una trombetta col culo?
- hai sbombato tesoro?- interviene Niall fulminando Louis per non so quale motivo
- che?- fai la vaga, fai la vaga, fai la vaga....
- hai scoreggiato?!- sbotta Louis schifato.
Si ho scoreggiato, ed evidentemente questa volta non era silenziosa.
[...]
Dicono che se guardi le nuvole dal finestrino dell'auto sei felice, mentre se guardi l'asfalto sei triste.
e se io guardo gli alberi? come la mettiamo stronzi?
ma poi, saranno cazzi miei su dove guardo? ora non è che se mi metto a guardare le strisce ai lati dell'autostrada sono triste e depressa. Io fisso le strisce sull'asfalto semplicemente per il fatto che a un certo punto, per la velocitá dell'auto, ai miei occhi risultano una lunga striscia biancastra. E questo fa figo, perché se poi inizi a scuotere la testa a destra e a sinistra invece le strisce si staccano.
- oh mio dio. che stai facendo con la testa?- eaclama Liam fissandomi dallo specchietto.
- lasciami in pace e fatti i cazzi tuoi.-
- ma pensa a chi ti vede scuotere velocemente la testa dalla propria auto cosa potrebbe pensare! potrebbe pensare che sei posseduta!-
-oppure potrebbe pensare che sto staccando le strisce ai lati della strada.-
- oh. si, certo.-
Effettivamente se io stessi viaggiando e a un certo punto, girando il volto verso il finestrino, mi dovessi ritrovare una depravata con sguardo basso e con occhi sbarrati che agita la testa facendo: no,no,no,no,no,no,no,no la cosa mi lascerebbe perplessa se non turbata.
- senti, te lo dico per il tuo bene! smettila di fissare le strisce!- insiste il rompicazzo Liam.
per il tuo bene. Fa più colpo la scritta in corsivo eh?
- lo dici per me o per te?- domando continuando a non fermare la testa.
- per me, perchè sei imbarazzante.-
- okey.-
Torno a puntare lo sguardo sul sedile davanti il mio ma lo vedo sfocato.
Dopo aver separato le strisce ho sempre lo sguardo offuscato come se quelle strisce bianche le avessi sniffate su per il naso una per una.
Ma basta strizzare gli occhi un'attimo per tornare a vedere tutto bene e definito. HD.
sembra la pubblicitá di qualche televisore.
Un dosso e l'auto dondola. Secondo dosso e l'auto culla. Terzo dosso e l'auto mi fa sbandare con lo zigomo sul finestrino.
- ahio!- grido infastidita.
- zitta.-
- e tu rallenta sui dossi coglione!-
- la smetti di parlarmi così? cretina!-
- no! io non la smetto!-
- mi schianto su quel roseo camioncino a forma di muffin se non inizi a portarmi rispetto-
- il tuo muffin non mi spaventa- m'inginocchio sul sedile risucendo a sbucare con la testa fra i due sedili.
Lo fisso intento nella sua guida buttando all'infuori il labbro e socchiudendo gli occhi. inclino la testa lentamete verso sinistra mettendolo in soggezione
- piantala di fissarmi!- grida staccando per un'attimo la mano dal manubrio per scacciarmi via.
- attento che sbandi!- gli ricordo facendolo cagare in mano.
- smettila!- riposa velocemente la mano sul volante rimettendo l'auto dritta sulla strada con modi bruschi.
- smettila tu di pretendere obbedienza da me!-
- smettila tu di non darmela!-
- oooh! tu corri troppo ragazzo! non siamo nemmeno mai usciti a cena.-
- ma cosa hai capito pervertita!-
- io ho capito che non ti do mai la patata-
dopo la mia franchezza Liam frena di colpo.
Una potente forza da dietro mi spinge e mi fa schizzare con la bocca sulla leva delle marce.
hahahahahha. ahio.

Hola vola la! la! ...laaaa! corri!vai la! forza!
sincramente volevo farlo più lungo questo capitolo, ma non ho fatto altri ragionamenti filosofici durante qualche traggitto in auto.
si queste cazze le ho scritte in macchina durante mini viaggetti. mi sono sputtanata col fatto delle scoregge? può darsi. me ne frega qualcosa? ma certo che no!
scusate per essere stata assente in questo periodo, ma il mio umore non mi permetteva di scrivere cose divertenti.

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Capitolo 16
*** Io sono inca-lmissimo.... ***



-è un buon ristorante, davvero!-
-si Zayn parla al mio culo- grido spazientata mentre mi avvio all'uscita dandogli le spalle non curante del linguaggio poco adatto in un luogo pubblico che avevo usato.
- con piacere. Culo! Culo!- schiocca le dita come un cretino- tu hai una capacità più elevata di ascolto rispetto a lei. Quindi ti prego resta! Si mangia che è una meraviglia-
Mi sta prendendo per il culo?
Ma come si permette.
Smetto di camminare e mi blocco a metà strada. Continuo a dargli la schiena, punto i pugni ai miei fianchi e mi piego a novanta facendo sporgere il mio sedere.
- davvero Zayn? Davvero?!- scuoto il didietro ad ogni parola che accuratamente modifico rendendola più bassa- eppure mi sembra che io stia schiacciato su quella sedia senza cuscino, e sottolineo: sedia...no scusa: senza, d'almeno mezz'ora e la mia padrona non ha mangiato ancora gli anti pasti e non a caso si chiamano anti-pasti, Prima dei pasti. Altrimenti farebbero prima a chiamarli assaggi no? Logico-
- Piantala culo! calmati e posati sulla sedia- sento la sua voce rassicurarmi alle spalle.
- oh! Davvero Zayn?! Davvero? Eppure la tavola e ancora smollicata di crostini. Si perchè lei ha potuto mangiarsi solo i crostini visto che sulla tavola c'era solo quello di commestibile-
- scusatela non fa sempre cosi. E che...- Zayn sta discutendo con qualcuno a me sconosciuto -...no okey, e che in realtà lei non si comporta come una normale crista nei ristoranti.-
Se mi volto magari posso vedere con chi sta parlando. Che voglio fare? Rimanere con la faccia verso l'uscita per tutta la serata?
Giro prima la testa notando un cameriere accanto la spalla di Zayn che mi sta scrutando confuso - no aspetta...- parlo e nel frattempo giro anche il busto parecchio imbarazzata di essere stata sgamata mentre facevo parlare il mio culo. Quindi provando a raccattare la mia poca dignità rimasta continuo-...io non stavo facendo quello che lei crede che io stavo facendo! Era tutta un'illusione lo giuro! Lo prometto che è colpa sua che si fa idee sbagliate su di me signor cameriere ritardatario- il povero ragazzo rimane in silenzio mentre Zayn si fa cadere la fronte sul palmo della mano in segno di arresa - hembhé?! Ora cos'è quella faccia eh?- lentamente mi avvicino al cameriere turbato- "guarda questa quant'è matta" penserai. No. No. Questa è la fame! Si sto svagando dalla mia figura di merda facendo ricadere l'attenzione di tutti i commensali sul vostro enorme ritardo nel servire! Okey?! Ho fame, e da mezz'ora che abbiamo ordinato e nemmeno gli antipasti avete portato!-
Zayn prende la parola indicandomi un piatto
- calmati, gli antipasti sono arrivati-
Guardo il cibo posto con eleganza sul piatto. Guardo Zayn, e infine guardo il cameriere che mostra un sorrisino soddisfatto.
Ridi, ridi, bravo metti in mostra quei tuoi denti cavallini.
Guardo Zayn, guardo il piatto.
Fame.
Con un movimento della testa mi sposto il ciuffo da davanti gli occhi
- facciamo così! Io aspetto altri cinque minuti, e se gli antipasti non arrivano me ne vado-
velocemente mi accomodo di fronte a Zayn che mi guarda incuriosito. Faccio ricadere il mio sguardo su gli antipasti che ho fatto finta di non aver visto e mi stupisco
- oh sono arrivati! Avete capito chi comanda qua. Bene, ora aspettiamo i primi e vedete di non metterci un'altra mezza giornata per servirli!-
Il cameriere continua a rimanere in silenzio con aria di sufficienza
Mi schiarisco la voce
- grazie.- abbasso lo sguardo sistemandomi meglio la sedia sotto il culo e il ragazzo finalmente ci lascia soli.
Zayn alza un sopracciglio ma prima che possa aprire bocca lo interrompo.
- oh! Davvero Zayn? Davvero?-
- cosa?- chiede lui ridacchiando
- tu cosa stavi per dire?-
- se a te piacciono le bruschette al pomodoro. Altrimenti le prendevo io.-
- no! Mi fanno schifo.-
- ti calmi? Ormai la figura di merda davanti a tutti l'hai fatta, quindi non c'è niente da fare, mangia e smettila di fare l'isterica-
- oh! Davvero Zayn? Davvero?-
- smettila anche di dire quella frase- esclama serio, se non annoiato addentando il pane con sopra i pomodori che fa sbrodolare su tutta la tovaglia come un ragazzino di dieci anni.
- ma ti rendi conto delle cazzate che stai dicendo?- affondo il viso fra le mie mani.
- no, sinceramente no perchè non mi sembra che stia dicendo cazzate.-
- io sono ciliaca!-
Le sue palpebre smettono di chiudersi per un'attimo. Poi le labbra gli si stirano in modo impercettibile in un sorriso e la mascella smette di masticare.
- ciao ciliaca- parla a monotono come se fossimo in un gruppo di disintossicati.
- simpatico sei.-
- parlarci dei tuoi problemi.-
- fottiti.-
- qua da noi non sarai giudicata in nessun modo-
- sei tu il mio problema-
- oh, allora non posso aiutarti-
- c'è un bagno in questo ristorante?-
Zayn dopo la mia domanda sbotta a ridere
- no guarda, se vuoi devi pisciare nel retro. Certo che c'è che cosa mi vai a chiedere?-
- ecco, allora vai a cagare va!-
- no mamma, ho già fatto la cacca prima di venire al ristorante.-
- Beato te. Io no, non ci riesco da giorni, sarò stitica?-
- dipende. cosa hai mangiato? Magari ti si è formato un tappo che esploderà come una bottiglia di champagne- assottiglia gli occhi dandomi contro inutilmente.
Se urlasse un'altro pò magari lo potrebbero sentire pure i cuochi.
Ruoto gli occhi al cielo notando che la signora al tavolo vicino a noi ci sta ascoltando scandalizzata.
Provo a sorridere per rassicurarla ma l'unica cosa che riesco a fare è una smorfia mista fra lo schifata e l'imbarazzata.
Non che la sua faccia sia migliore della mia sinceramente.
- mi dai dieci euro?- chiedo a Zayn allungando la mano col palmo rivolto verso l'alto.
- mh? Certo!- velocemente caccia fuori una banconota da dieci per poi sbatterla sulla mia mano con irruenza.
Rimaniamo per poco fermi a fissarci nel silenzio più totale del locale stracolmo di perfettini.
Sbuffo. Con cattiveria li accartoccio e glieli butto addosso colpendolo in piena guancia
- Non sono la tua puttana!!- urlo piagnucolando.
- scusa? Ma stai bene?- mi chiede incredulo dal mio atteggiamento trattenendo una risata.
- io tutto bene. Grazie. Te?-
Zayn fa spallucce.
- m'ha.Tutto apposto niente in ordine-
Tutto apposto e niente in ordine? Che cazzo di significato ha?
Gli sorrido falsa
- ma ti droghi?- gli chiedo alzando un sopracciglio
- io no. Te?-
- non fare finta d'interessarti a me! Tanto se mi fai amica lei non te la darà più in fretta!-
- me l'ha già data, quindi non è quello il mio scopo.-
È allora sei fico.
- a no? È allora perché vorresti arruffianare la sorella della tua fidanzata con una cena?- gli faccio notare scettica.
- per vivere meglio. Sai? Non è bello entrare in casa per stare con la mia fidanzata e ritrovarsi una ragazza che appena nessuno ci guarda mi tira le arance addosso.-
- sei tu che sbatti contro le arance e non viceversa.-
- sei tu che me le lanci-
- perchè sono dure.-
- ho notato.-
Silenzio. si è arreso.
Incrocio le braccia e sprofondo nella sedia incominciando a fissarlo mentre mangia delle alici.
Ogni tanto è costretto a chiudere un'occhio visto che glielo centro in pieno con i pezzetti di carta, ma più di questo non fa. Riesce ad ignorarmi bene.
Finalmente arrivano i piatti.
Prima servono la pasta a lui, e poi il cameriere si avvicina a me per posare il piatto in tavola. Ma con una manata faccio volare la carne sul pavimento.
Dopo il mio gesto la forchetta di Zayn scivola via dalle dita.
Inarco un sopracciglio e alzo l'angolo della bocca soddisfatta di tutto.
I suoi occhi d'oro si piantano nei miei.
- ora spiegami perchè l'hai fatto.-
- perchè mi fa schifo la carne-
- e allora perchè minchia l'hai ordinata?!- sbatte i pugni sulla tavola facendo tintinnare posate e bicchieri
- per farti incazzare-
Sospira profondamente chiude gli occhi, si rilassa e li riapre
- non ci riuscirai- afferma più calmo.
- convinto te.- faccio spallucce.
Il povero cameriere dopo aver pulito il disastro fatto da me mi porta direttamente il dolce a una velocità inaudita. Sembrava quasi che mi volesse dire:" si okey, magia sto dolce e torna a fracassare le palle a casa tua".
Non aveva torto però.
Incomincio a giocherellare con il budino.
Dondola, dondola come il lardo.
I miei occhi seguono il tremolio del dolce facendomi scuotere la testa.
- ma ti stai divertendo?- come al solito Zayn s'impiccia.
Ma stare zitto e mangiarsi la sua pasta no?
- no sinceramente. Mi sto facendo due maroni tanto!- gli do contro indicando i lampadari grandi e rotondi appesi al soffitto.
- perchè mi odi?-
- sinceramente? Ogni vota che vieni a casa mia ci metti le radici Zayn. Ti freghi il mio letto per stare vicino a quello di mia sorella e occupate tutto il divano.-
- fai prima a dirmi che ti piaccio e che sei gelosa di tua sorella-
Ma è coglione?!
Arriccio le labbra furiosa, ma riesco a trattenermi perché molto probabilmente Zayn sta cercando di farmi incazzare come io sto provando a far arrabbiare lui. Quindi non voglio dargliela vinta.
Sospiro in modo rumoroso e sorrido ritornando a giocherellare col budino. Ci faccio sprofondare dentro il cucchiaino tagliandone una piccola parte.
- chi tace acconsente- urlacchia con tono frivolo agitandosi entusiasto sulla sedia.
No chi tace e perchè non gliene frega un cazzo.
Senza pensarci uso il cucchiaino come catapulta facendo finire il dolce dritto dentro il collo della camicia di Zayn che in meno di un secondo s'immobilizza diventando pietra.
- dimmi che questa sensazione viscida e fredda non è quello che penso-
Annuisco
- si è quello che pensi Zayn-
Letteralmente disgustato, incomincia a muovere le spalle tremando.
Un'altra palletta di budino gli si spalma sulla fronte creando, all'impatto, un rumore fantastico a mio avviso.
Gli occhi gli si chiudono automaticamente e la testa arretra leggermente come se non se lo aspettasse.
Vado avanti a imbrattarlo fino a quando non perde la pazienza, e ormai pieno di budino incomincia a urlare isterico
- ma che schifo! Ma che schifo! Perchè? Fatti una vita!-
- farmi una vita? Mmmh, no! mi pesa troppo il culo-
- credi di essere spiritosa??-
- no, per niente!-
- ancora? Ancora che rispondi??- si alza di scatto dalla sedia che slitta all'indietro per avvicinarsi al mio viso
- mi sembri mio padre.-
- che palle! Alle persone come te è' piu' facile mettertelo nel culo che in testa!-
Okey, non mi sembra più mio padre.
- che per caso sei incazzato?- gli domando leccandomi il cucchiaino.
Per un'attimo si azzitta.
Sospira, abbassa lo sguardo e con calma si rimette a sedere
- no cara,certo che no.- sorride parecchio forzato.
- a okey, mi sembrava di si- ridacchio malefica.
Ci scambiamo sorrisi che celano odio per almeno cinque minuti, fino a quando il solito cameriere non mi si avvicina notando il piatto vuoto
- posso togliere?- chiede gentilmente il permesso.
Lo guardo in cagnesco
- no guarda, voglio leccare il piatto vuoto come i cani fanno con le ciotole!-
Il ragazzo rimane immobile non sapendo che fare
- certo che può prenderlo! È vuoto!-
Lentamente, come se avesse paura di altri miei attacchi d'ira, afferra il piatto davanti a me, per poi fissare Zayn e il budino sulla sua faccia.
- che cazzo si guarda?- sbotta Zayn incrociando il suo sguardo.
- mi può portare un paio di arance?- domando sorridendo in modo bastardo.
- arance?- ripete incredulo il cameriere
- no scusa! Volevo dire un paio di palle perché le mie si stanno rompendo. Si arance!!- urlo sarcastica
- ok, arance- esclama lui sparendo fra i tavoli spaventato.
- no! non gliene porti!!! Portami il dolce più che altro!- il disperato tentativo di Zayn non viene preso in considerazione dal ragazzo che sentendolo incomincia quasi a correre verso la cucina per scappare da noi risicando di scivolare su un piccolo gradino.
Mi lascio scappare una risata a quella scena mentre Zayn si pulisce quel che può con un fazzoletto.
- che vuoi farci con le arance ragazza?-
- mangiarle.- rispondo secca avvicinandomi alle labbra il bicchiere d'acqua
- ora ci credo.-
- bravo, abbi fiducia.-
- era in senso ironico, cretina!-
- ah ora inizi a insultare?-
- si!-
- stai cominciando a perdere le staffe per caso?-
-...no.-
Sta cedendo, fra poco mi urlerà addosso così forte da farci cacciare vai dal ristorante, me lo sento.
Tre arance mi appaiono sotto gli occhi, e a seguire un budino spunta difronte a Zayn.
Mi guardo in giro spaesata e noto il cameriere correre letteralmente a gambe levata vicino a un'altro tavolo.
Faccio spallucce e afferro un'arancia.
Zayn chiude gli occhi e si para il viso.
Incomincio a ridere pacatamente
- mi fai paura, posa quell'arancia.- abbassa la guardia lui
- okey, basta che stai tranquillo.-
Non lo ascolto.
Infatti con uno scatto gliela lancio contro e gli sfioro il viso che dopo la mia azione ha un'espressione allarmata.
Subito dopo assottiglia così tanto gli occhi da farli diventare due fessure.
Ricambio lo sguardo rude e inizio a sbucciare un'altra arancia mentre lui comincia a mangiare il suo budino senza però toglie le pupille dalle mie.
Prendo il cucchiaio e lo infilzo con cattiveria nel frutto che inizia a schizzare a destra e manca. Dopo vari tentativi finalmente il succo gli va a finire negli occhi facendolo dimenare dal dolore.
- ahia! Spastica!- mi grida contro
Lacrimante si alza definitivamente dal tavolo e mi blocca il polso della mano con cui tenevo il cucchiaino.
- bastarda, tu vuoi vedermi davvero incazzato vero?- mi sussurra all'orecchio.
Rimango di sasso. Per un'attimo mi è sembrato serio.
- povero cucciolo, ora si arrabbierà- butto il labbro inferiore all'infuori per schernirlo.
Con cattiveria mi afferra anche l'altra mano e me le schiaccia contro il ventre abbassando la sua faccia fino alla mia
- te lo ripeto un'ultima volta, non ti conviene vedermi incazzato-
- aiuto...- parlo a vuoto.
- smettila di prendermi per il culo!-
- ...AIUTO GENTE MI VUOLE STUPRARE!-
Tutto il ristorante si volta verso di noi. Zayn mi lascia andare e scatta all'indietro andando a sbattere sul tavolo della signora impicciona che traballa e fa muovere la bottiglia di vino in modo pericoloso.
Zayn prova a fare qualcosa, qualcosa di sbagliato ma qualcosa fa, e si butta sul tavolo fino ad arrivare alla bottiglia che prima di stabilizzarsi scivola varie volte fra le sue dita.
Un sospiro di sollievo si fa spazio fra le labbra di Zayn che spalmato sulla morbida tovaglia si fissa il vino ormai salvo.
Sorride al cameriere preoccupato da tutto quel trambusto, poi ne dedica una anche alla signora parecchio irritata dal fatto che un ragazzo le si fosse fiondato sul suo piatto.
Senza che nessuno se ne potesse accorgere, ad'un tratto, sotto il peso di Zayn, il tavolo cede facendogli prende una mentata sul pavimento oltre che a fargli guadagnare una bella figura di merda.
Corro in suo aiuto e gli porgo la mano ma prima me la lecco per bene.
- ammettilo che sei incazzato- lo stuzzico anche in mezzo a quel caos.
Zayn non mostra nessuna incertezza e subito sputa sul suo palmo per afferrare la mia mano in una forte stretta.
Che schifo sento la sua bava smuoversi sulla mia pelle.
Faccio una faccia sofferente e lo tiro su.
- no, sono tranquillissimo- mi sorride sicuro.
- bravo bambino- lo lodo accarezzandogli una guancia con la mano mezza leccata barra sbavata da lui stesso.
Serra gli occhi infastidito e si pulisce la guancia con la manica della sua camicia.
- STRONZA!-
- ah! Sei incazzato.- lo accuso ignorando i camerieri attorno a noi al tavolo distrutto
- no, mai stato più rilassato-
- io credo che tu stia mentendo-
- io credo di no!-
-Anche Icaro credeva di essere un uccello, invece era un pirla.-
- quanto sei spiritosa, mi sto divertendo come una mosca in una valle di stitici!-
- tranquillo prima ero stitica, poi ho risolto dopo averti visto- sorrido compiaciuta nel vedere la sua smorfia isterica.
- stai zitta e non dire stronzate!-
- ah! Sei incazzato?-
- no!-
- io dico di si.-
- e io dico di no-
- per me si-
- e per me no!-.......

EJAAAAAAA
due perfetti idioti
la ragazza sarebbe da picchiare a sangue per lasua bastardaggine a mio parere
oibò, non so che dire...questo capitolo nom è mucho divertente ma almeno è lunghetta! grazie per chi segue la storia e per chi la commenta! grazie, grazie mille

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Capitolo 17
*** Reclusi in ascensore ***



Oggi quella di diritto ci ha dettato gli oggetti. M'ha.Comunque. A un certo punto ci ha fatto scrivere ' interprete', e sapete che ho scoperto?
Di non saperlo pronunciare. O dico interpretre, inteprete, o intrepretre.
Mi sono spaventata perché a quanto pare in classe sono l'unica a non saperlo dire.
Ho anche dei problemi con qualsiasi tipo di porte e coperte. Ma problemi seri, problemi in cui m'imbatto sempre e si ripetono giorno dopo giorno.
Le coperte in qualsiasi modo io le metta me le ritroverò sempre storte.
Le porte invece mi abbandonano sempre in situazioni critiche.
Mi sono spesso chiesta come fosse rimanere a porte bloccate con un figone in ascensore. Ma forse non avrei mai dovuto scoprire la risposta.
Una piccola scopata selvaggia giusto il tempo di rimettere in funzione l'ascensore, e poi occhiate angeliche per non dare sospetti a nessuno.
Si come no, col cazzo!
Io e questo fantomatico Figo siamo chiusi qua da soli cinque minuti e lui non fa altro che sclerale.
- o mio dio! Moriremo tutti- storpia le parole in preda alla disperazione.
- tutti?! Tutti? Siamo solo noi due.- sbuffo gesticolando con una mano.
- o mio dio!- singhiozza facendo sobbalzare il busto avanti e indietro.
- senti! Ti tranquillizzi? Nessuno è mai morto in ascensore!-
- perché così giovane cazzo?- poggia la schiena alla parete dell'ascensore facendosi cadere piano piano per terra.
-oh forza! Come ti chiami?-
- Zayn. Mi chiamo Zayn Malik, incidiamolo sulla parete di questo ascensore che diventerà la nostra tomba, così si ricorderanno che sono vissuto!-
Lo guardo mentre prova a incidere con la zip della sua felpa sul ferro e una faccia isterica davvero spaventosa. Che scena pietosa.
- stai scherzando spero.-
- scherzare? Stiamo per morire e io dovrei scherzare!? Spero che tu stia scherzando-
Mi lascio cadere la sacca dalla spalla, e l'ascensore, per il forte peso dei miei libri, incomincia leggermente a muoversi
- OH MERDA!- schizza in piedi afferrando la mia borsa per sbatterla ripetutamente contro le porte in ferro dell'ascensore- apriti! Apriti sesamo cazzo! Apriti Bibbidi Bobbidi Boo, ti prego!-
- si. Salaga Doola, chi t'isincula, ridammi la borsa subito.- gliela tolgo dalle mani prima che me la possa rompere.
- non mi conosci! Non puoi strapparmi le cose dalle mani! Sei più piccola di me!- me la riafferra per sbatterla con così tanta violenza sulle porte da far schizzare via dei libri.
- ma sei scemo?- lo prendo per il colletto della camicia, lo scuoto varie volte avanti e indietro per poi buttarlo all'angolo dell'ascensore senza borsa fra le mani.
Dopo il mio gesto brusco decide di non reagire. E come uno di quei psicopatici nei film, si porta le ginocchia al petto che lega con le braccia, e inizia a dondolarsi avanti e indietro sul sedere
-picchiami- sussurra in modo incomprensibile.
- che hai detto?- gli faccio una smorfia accentuando la 'c'.
- picchiami! Dai picchiami se ne hai il coraggio!!-
Incomincio a scuotete le mani e ad aggrottare la fronte
- oh no, no ,no ,no! non ti posso picchiare,altrimenti la Protezione Animali mi denuncia per aggressione.-
- protezione animale?- interrompe il suo cullare per guardarmi con aria frastornata.
- è giá-
Rimane per qualche secondo in silenzio
- oh santo, perché queste fottute porte non si aprono?!- sbotta tirando un calcio per terra con un movimento isterico.
- certo, se tu prendi a calci l'ascensore si che ci salverai-
- mi hai dato dell'animale?!-
Eh?
Scuoto la testa per fargli intendere che non ho capito
- protezione animale. Si occupa degli animali. Io sono un'animale? No! È allora che cazzo mi ci chiami la protezione animale?- spiega nevrotico.
- ma che bravo! Che super ragionamento che hai fatto.- lo lodo prendendolo visibilmente in giro.
- o signore, e pensare che non scopo da un mese!- si porta il viso fra le mani disperato. Ma che c'entra? Peró dai! Forse parte la scopata selvaggia! Mitico!
- si bambaaaa- mi lascio scappare soprappensiero
Zayn con uno scatto alza la testa scrutandomi schifato per la mia affermazione.
Provo a fare finta di niente, sperando che cosí possa pensare di aver capito male
- un mese? Povero te, eh!-
Scuote la testa, e la riposa sulle sue mani.
- sapere che morirò senza aver fatto una sana scopata mi uccide-
- oh che minchia! Non stai per morire. È poi se ci tieni cosí tanto, Bhe, io sono qua- incomincio a ondeggiare a destra e a sinistra con i piedi.
- lo so che sei qua- risponde con tono ovvio.
-no non hai capito, io dico, fammi tua!- mi poso sulla parete dell'ascensore per apparire sexy
- ma che cazzo dici? Mi sto cagando in mano, come potrei riuscire a fare del sesso?- fa spallucce e aggrotta la fronte con occhi scandalizzati
- sicuro?-
- no, nemmeno del sesso sicuro! a malapena mi arriva il sangue al cervello,il mio amico la giù trema più di me!-
- no, sicuro nel senso che sei convinto di voler rifiutare me?- parlo drammatica posandomi una mano sulla fronte.
Come se si fosse scottato il culo balza vicino alle porte incominciando a prenderle a pugni
- Aiutatemi! Vi prego Aiutatemi! Sono bloccato con una ninfomane!-

Okey. Dopo aver sbattuto Zayn a un parete e averlo preso a testate fino a fargli scordare le ultime due mie affermazioni, l'ho calmato. Sono passati venti minuti di silenzio, e ognuno di noi due si è arginano in un'angolino dell'ascensore.
Sinceramente, se non avessi una barriera a nascondermi gli occhi che sto posando in modo incessante su di lui, potrei pensare che quello sguardo infastidito accompagnato dalle folte sopracciglia aggrottate, sia rivolto a me. Sbuffa parecchio in soggezione, poi china la testa verso il pavimento.
- allora...- facendo finta di niente abbasso leggermente il libro di storia che stavo usando come barriera per nascondermi -...sei fidanzato?-
Zayn smette di osservare la lancetta del suo orologio muoversi, e stufo di tutto, sbuffa nuovamente - per la quinta volta, no! Non scoperò con te!-
- Hey. Tranquillo! Era solo per parlare.- scuoto la testa indignata.
- mmmh. Sono cazzi miei.-
- io no.-
- non mi sembra di avertelo chiesto-
- cioè mi sento con qualcuno, ma il problema e che non è mai nulla di serio, mi capisci no?-la sua faccia è inespressiva e continua a studiare la mia bocca - non penso che sia colpa mia, io voglio una cosa seria. Ma sai? Poi arrivi a quel punto della relazione che diventa pesante, e devi usare le tue poche ore libere per stare col tuo fidanzato, e a me non va bene no? Tu cosa ne pensi?-
-ma che cazzo me ne frega a me?!- squittisce come una checca.
- senti z...zzzzz....Zooo...Zory...zorro?-
- no.-
- Zompy?-
- si guarda, domani, con la corda-
- Ze...Zer...sentì tu, come cazzo ti chiami. Stavo solamente cercando di distrarti parlandoti, stai molto tranquillo.-
- Distrarmi dal fatto che sto per morire?-
- oh santissimo! Ancora?-
- si problemi?!-
- direi di si visto che lo stai ripetendo d'almeno mezz'ora!-
- e io che dovrei dire?! Mi hai fissato per non so quanto tempo da dietro un libro di storia convinta di passare inosservata!-
- stavo studiando- mento spudoratamente
- stavi studiando i tratti somatici per caso?- parla sarcastico
- di chi?-
- potrei risponderti con un semplice 'sto cazzo' e finire qua il discorso. Ma voglio impegnarmi, perchè davvero, voglio aiutarti a capire.-
- cosa?-
- hai un'intuito da criminologa-
- grazie-
- no davvero. Io non mi arrendo. Tranquilla riuscirò a fartelo capire!-
Ma cosa cazzo?!
Lo guardo male, perchè tanto prima o poi me lo dovrà rivelare.
- era un modo di dire!! "stavi studiando i tratti somatici"? Mi stavi fissando la faccia da tre ore.-
Giusto, ha ragione.
- eh! È quindi?- chiedo interessata.
Zayn sospira per poi stropicciarsi la faccia con la mano
- allora. Tu mi fissavi da tre ore il viso. Okey?-
- si.-
- ti ho cioccata e tu come scusa hai detto che stavi studiando, giusto?-
- giusto, ma che significa 'cioccata'?-
- o Cristo! Dammi la forza!- grida scompigliandosi i capelli scuri- nulla, non significa nulla 'cioccata' volevo dire che ti ho colta sul fatto-
- va bene, ora è tutto chiaro-
- no perchè non ho ancora finito di spiegarti, quindi non può essersi tutto chiaro, ascoltami!-
Si cazzo. Lo stavo ascoltando.
Con la mano gli faccio cenno di continuare
- quindi ti ho colta sul fatto e tu ti sei giustificata dicendo che stavi studiando.-
- quale fatto?-
- oh madre!! Poi pretendono la parità dei sessi! Ma guarda quanto sono stupide!-
- Ma parità dei sessi vuol dire che dobbiamo avercelo lungo tutti uguale?-
- si- mi risponde affranto.
- allora devo dirti una cosa.-
- Bhe tanto ormai, dimmi!-
- non ho la parità dei sessi perché ti giuro che io non ho la zucchina- spiego dispiaciuta.
- mi sarei spaventato se l'avessi avuta.- sussurra a denti stretti.
Il silenzio torna a regnare fra quelle quattro mura che stavano iniziando a diventare fin troppo strette fra il mio accampamento nomade creato sul momento, e il suo regno di terrore e negatività limitato semplicemente da una cintura nera che si era sfilato e aveva posato vicino i suoi piedi per non farmi avvicinare a lui.
Sinceramente, a furia di sentirlo parlare, l'ansia era salita anche a me, e ogni volta che udivo un rumorino ero convinta che la corda dell'ascensore si stesse consumando per colpa del nostro peso. Magari a furia di agitarci saremmo precipitati fino all'ultimo piano schiantandoci assieme all'ascensore. Magari. Magari saremmo morti. O minchia.
- pensa positivo. Pensa positivo. Pensa positivo!- esclamo ad alta voce più a me stessa che a Zayn per autoconvincermi.
- pensa positivo, ma in silenzio. Grazie- ribatte lui infastidito.
Smetto di massaggiarmi le tempie in modo frenetico per fulminarlo.
- che gran caga cazzi che sei. Senza offesa-
- sai? Con quel taglio di capelli sembri lesbica. Senza offesa-
- la metti così eh? Bhe! Allora, allora. Tu, tu!...Pezzente!!-
Non finisco la frase perché sono accorto d'idee. La paura gioca brutti scherzi
- si vede che l'intelligenza è una benedizione di Dio, e si vede pure che non ti ha graziata-
-tu devi essere ateo invece.- rispondo alla sua battuta d'istinto.
Lui boccheggia varie volte in cerca di una risposta, ma poi abbozza un leggero sorriso.
- bella risposta. Ma mi spiace non sono ateo.-
Faccio spallucce perchè alla fine se è cristiano, laico, ebreo o tutto quello che vuoi non m'interessa. In questo momento m'interessa solamente uscire da qui.
Sospiro. Poso la testa sulla parete alle mie spalle trovandomi davanti gli occhi un soffitto a specchio. Inquietante. Da la sopra la prospettiva è tutta un'altra cosa. Che faccia da culo che ho. Noto che anche Zayn alza lo sguardo sullo specchio evidentemente per capire il perché della mia faccia rivolta verso il soffitto.
- o Santo. Hai ragione sembro lesbica, e che il parrucchiere mi ha tagliato i capelli troppo corti, e poi per come mi vesto io la cosa non aiuta, o mi scambiano per un ragazzo o per una lesbica! Perché? Non ho niente contro le lesbiche per carità, ma questa storia va avanti da troppo tempo. Io ne ho piene le palle-
Lo vedo sorridermi dallo specchio, e come se gli avessi detto " vieni consoliamoci come prime donne mestruate" gattona fino alla mia parete per sedersi accanto a me.
- scusa, io non pensavo che ti potesse pesare quella mia affermazione- parla sincero
- e invece si.-
- non dirò che il tuo taglio non è da lesbica, perché cavolo si! Lo è! Appena ti ho vista non sapevo se darti della femmina o del maschio, poi per fortuna ti sei tolta la giacca e ho intravisto le curve delle tette dalla maglietta.- spiega senza pudore.
Inconsciamente, porto le braccia al petto per coprirmi.
- però sai? Questo taglio rasato è fico! È non dico che è fico a sbuffo perché guardami: Anche io porto il capello rasato ed è bellissimo! acchiappo un sacco di ragazze okey mi sto zitto- si ammutolisce di botto capendo che non mi stava affatto consolando.
Decide di abbassare lo sguardo dallo specchio, così, ora, l'unica cosa che posso vedere di lui è la punta del naso e dei capelli neri.
- un giorni dovevo fare un regalo a un mio amico e sono andata in profumeria, nella sezione maschile. La commessa si è avvicinata a me chiedendomi " a che profumo è interessato" Si. Mi aveva scambiato per un ragazzo.-
Come se non potessimo guardarci direttamente negli occhi, Zayn rialza la testa verso lo specchio per guardarmi.
- forse truccarmi mi aiuterebbe a essere più femminile- deduco ridacchiando amareggiata.
- ma così non saresti tu. Penso che la tua semplicità ai giorni d'oggi ti faccia spiccare più delle altre ragazze appena ci si accorge che non sei una ragazzo- mi sorride dolcemente.
- meglio che stai zitto- gli ringhio contro.
- hai coraggio, essere diversi non ti aiuta per niente nella nostra società. Ma alla fine chi è che impone alle ragazze di avere capelli lunghi, tette scollate, ciglia finte e tre chili di trucco sul viso tanto da poterci scrivere col dito per essere davvero definite donne se poi parlano e si esprimono peggio di camionisti arrapati?-
- 'tette scollate'?- ripeto confusa
- si 'tette scollate' che c'è di strano? Tipo quando le tette strabbordano fuori dalla maglietta così schiacciate da sembrare finte. Sei sicuro che da un momento all'altro scoppieranno, schizzeranno via fino in cambogia, e tu stai li è continui a ripeterti mentalmente " no, no, tienile d'occhio perché fra poco non le vedrai più, fra poco le vedrai volare per aria come palloncini bucati e potrebbero finirti nell'occhio cecandotelo"-
Lo guardo parlare mentre con aria schifata si porta le mani sul petto come a palpare qualcosa di enormemente grande
- no Zayn: io pensavo che le magliette potessero essere scollate, non le tette.-
Distolgo gli occhi dallo specchio per voltarmi stupita verso di lui che subito fa la stessa cosa incrociando il mio sguardo.
- scusa? Tu di tutto il mio discorso hai captato solo questo mio errore?- chiede divertito tirandomi un pugnetto sulla spalla.
E ora tutta questa confidenza?
Scuoto la testa interdetta
- no, e che sinceramente non ho capito molto il tuo discorso-
Il sorriso gli sparisce di botto dal viso tornando serio
- o Cristo dall'alto dei cieli, perché l'hai fatta così stupida?- si spaparanza sul pavimento più del dovuto
- fai sempre ricadere la colpa su di me. Non è che forse la colpa è tua? Sai? parli come un dislessico!!-
Stavolta Zayn ci pensa a lungo prima di darmi una risposta.
- senti. Perché anziché darci contro a vicenda non ci teniamo la sfilza d'insulti per quelli che, quando si decideranno, ci verranno a salvare? Gli anni di Cristo ci stanno mettendo!-
- tu c'è l'hai con Cristo, sbaglio? Lo invochi sempre.-
- no, io c'è l'ho con i pompieri che non si sbrigano-
- pompieri? Hai chiamato i pompieri?-
- Bhe, si, cioè no! Pensavo l'avessi fatto tu.-
- COSA?!- m'irrigidisco di scatto.
Non è possibile che con tutto il tempo avuto lui non abbia avvertito nessuno.
- Cosa?- esclama spaventato dal mio urlo.
- noi siamo chiusi da quasi un'ora qua dentro ad aspettare nessuno?!-
- direi di si. Hai il quadro della situazioni. Complimenti capo. peccato che se l'avessi avuto prima a questo punto saremmo già a casa nostra.-
oh che palle. Ha sempre da ridire

EJAAAAAAA
ecco il capitolo. yeeeeahy
lo specchio sul soffitto è lo specchio della serietà perchè quando parlano osservandosi da la sono tutti e due intelligenti....o forse è perchè con la testa buttata all'indietro gli arriva sangue al cervello e ragionano. bho.
grazie per essere passati!

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Capitolo 18
*** E tu dirai... ***


Allora. Si! Vorrei raccontarvi una cosa:
Mi sono innamorato di una ragazza.
Ah, bhe. È sti cazzi, a me non interessa Hhahhah
Dirai tu.

Simpatico sei. Ma se ancora stai leggendo significa che in fondo in fondo t'interessa la mia storia sottospecie di ficcanaso. E smettila di sorridere come un tormentato pazzo maniaco. Perché pazzo maniaco? per il semplice fatto che stai ridendo davanti a un computer da solo.
Se invece non hai abbozzato nemmeno un sorrisetto...Bhe...ridi che domani potresti svegliarti freddo con attorno le suore della chiesa che recitano l'ave Maria.
Okey, se stai ancora leggendo, grazie per la pazienza!
Se non stai più leggendo: Vaffanculo!
Bene, ora, passiamo alle cose serie.
Questa ragazza è speciale. Perché? Perché lo dico io.

È ora solo perchè lo dici tu significa che è vero.
Penserai.

Senti, tappati il culo e fammi finire di parlare. Poi, sempre se io vorrò, potrai piagnucolarmi i tuoi pareri tutto il giorno, tanto io non li ascolterò comunque nemmeno se li rutti in aramaico.
Quindi.
Lei è perfetta, lei è bellissima, però è anche stronza.
Apetta. Allora lei non è perfetta, perché in teoria, seguendo il mio ragionamento, non è nemmeno bellissima altrimenti sarebbe perfetta...è solo stronza, lei è estremamente stronza.
Ma che cazzo hai detto?
Ti chiederai confuso tu.

Non lo so dimmelo tu perchè nemmeno io ho capito quello che ho detto.
Visto? Per una volta ti ho dato ragione coglionazzo. Segnatelo: Louis Tomlinson oggi mi ha dato ragione.

< un'amico di mia madre, ora si dice così, c'invitò a cena da lui.
Non so perchè mamma caricò anche me in macchina, fatto sta che fui costretto a seguirla in quella casa sconosciuta.
- allora Louis? Non mi chiedi perché sto portando anche te a casa di questo mio amico?- strinse il volante per la troppa eccitazione.
- no, perchè mi risponderesti che chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni-
La conoscevo troppo bene tanto da sapere come mi avrebbe potuto rispondere.
- hahahahah- buttò la testa sul volante che suonò in un lungo strombazzare per colpa della sua fronte posata sopra il clacson.
- che cazzo ridi mamma?- le chiesi parecchio divertito da due pedoni letteralmente saltati in aria dal clacson.
Alla mia domanda lei tornò composta e seria di colpo.
- fatti i cazzi tuoi caro che vivi cent'anni-
Come non detto.
Ruotai gli occhi al cielo e mi stravaccai sui i tre sedili posteriori lasciandola parlare indisturbata
- allora Louis. Lui a casa ha una figlia e una nipote della tua stessa età. Diciamo che la nipote cerca un compagno-
- ma che siamo conigli d'allevamento che ci accoppiate senza dirci nulla?!- posai la nuca sul finestrino parecchio sconvolto.
- Bhe, e che siete tutti e due single da troppo tempo e quindi vi vogliamo dare una mano-
- chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni mamma, non lo sai?-
- si lo so, ma io me ne sbatto di quel proverbio. E mettiti composto! che siamo alla stazione che ti sdrai barbone? Si chiamano sedili, se ti ci potevi sdraiare si sarebbero chiamate sdraio.-
Sbuffai, tolsi i piedi dalla seduta e m'infilai le cuffiette nelle orecchie consapevole della cena imbarazzante che mi aspettava.
Chiusi gli occhi per poco, giusto per rilassarmi, e quando li riaprì mi ritrovai due mani a un passo dal viso che mi tirarono via le cuffiette con un forte strattone. Per evitare un contatto indietreggiai così tanto da sbattere la testa al vetro, e una volta realizzato che quelle mani erano di mia madre era troppo tardi. Il dolore della botta si fece sentire e mi portai le mani sofferente dietro la nuca.
- ma che sei malato?- domandò mia madre affacciata fra i due sedili anteriori con le cuffiette fra le mani.
- Mamma no! Mi hai fatto cagare tutto il pranzo dallo spavento! Avevo la musica a palla come facevo a sapere che ti stavi avvicinando a me?!?-
- ah, ecco perché non mi rispondevi. Comunque siamo arrivati, sparati fuori dall'auto fra tre...-
- si mamma ora scendo- dissi stiracchiandomi.
-...due...-
Infilai con calma la mano nella maniglia perché il conto alla rovescia di mia madre non mi spaventava sinceramente.
-...uno...- con uno scatto impressionante si voltò verso di me incominciandomi a prendermi a borsate sulla schiena.
- mamma! Fai male cazzo! Ci sono le borchie!- urlai in modo acuto incominciando a muovermi più veloce.
- ma stai zitto, ma guarda come gridi, nemmeno io grido in modo così frivolo Louis!- mi prese in giro continuando a menarmi fino a quando non sgusciai fuori dall'auto facendola felice, il problema e che alzai lo sguardo troppo presto finendo per beccare in pieno il tettuccio della macchina.
- Figa!- urlai accovacciandomi in mezzo alla strada per alleviare il dolore lancinante.
- si! È quella cosa che non vedrai mai in vita tua se rimani accucciato in mezzo alla strada! Alzati e fai l'uomo!-
La macchina traballò pesantemente dopo che lei uscì dall'auto sbattendosi alle spalle lo sportello.
Mi toccò quasi schifata col tacco per smuovermi leggermente, poi con aria imbarazzata si guardò in giro in cerca della casa.
- da Louis tirati su, non farti vedere!...- mi prese quasi in braccio e mi trascinò verso un cancelletto tirandomi il capello di lana giù fino al naso
-...non farti vedere con me che poi potrebbero pensare che sei mio figlio- incominciò a farfugliare cose senza senso fino a quando non puntai i piedi vicino la nostra macchina e scivolai via dalla sua presa
- mamma basta!- piagnucolai tirandomi su il cappello- già inizi male! Cerca di non farmi fare figure di merda com'è tuo solito fare okey?-
- ma io m...- la interruppi brusco
- lo so che tu ti diverti a smerdarmi mamma, ma se stasera vuoi che io concluda qualcosa devi darci un taglio okey? Okey.-
Come una bambina che era appena stata ripresa dal genitore abbassò lo sguardo su i suoi piedi.
- bene, ora andiamo.- dissi sicuro di me per poi avvicinarmi a lei è inciampare letteralmente sul marciapiedi cadendo di faccia fra l'erba.
- oddio che bello! Ti smerdi da solo!- applaudì mia madre per poi avvicinarsi ad una casa quasi saltellando.
Quel rumore di tacchi mi dava al cazzo.
Qualcuno aprì la porta a cui mia madre aveva bussato, e una ragazza davvero alta l'accolse.
Mi sollevai velocemente da terra e la raggiunsi correndo.
Mia madre era già entrata lasciando me solo soletto.
- piacere Louis- porsi la mano alla ragazza che rimase impassibile.
- mi spiace ma non possiamo darti niente.-
- cosa?-
- noi non facciamo Caritas-
- no, guarda, sono il figlio della donna che è appena entrata-
Lei incominciò a ridacchiare divertita fissandomi il cappello.
- perchè ridi?- le chiesi.
Il sorriso le sparì all'improvviso ma le parole non esitarono a uscire della sua bocca.
- con quella sgommata d'erba sulla maglia e con quel capello pensavo fossi un barbone. Potresti togliertelo? Mi urta davvero tanto.-
Perfetto, bell'inizio. Io si che sapevo far colpo sulle ragazze.
Lentamente sfilai il berretto per poi stringerlo fra le mani e fare un passo in avanti nel disperato tentativo di entrare in casa.
Le sue braccia occuparono tutta la porta non permettendomi di passare e io mi ritrovai pericolosamente col viso vicino al suo.
- potresti rimetterlo?- mi chiese notando i miei capelli disordinati dopo essere stati tutta la giornata sotto un cappello di lana.
- si- risposi digrignando i denti.
Se questa era la nipote, Bhe, stava scassando le palle e sarebbe potuta pure rimanere single a vita a mio avviso.
Dopo averla accontentata si scansò per farmi passare.
Allungai un piede ma si ripiazzò davanti a me non permettendomi altre mosse.
- senti che cazzo vuoi?- sbottai dalla rabbia.
- no, niente! Vai entra.-
Mi spostai verso destra e lei fece la stessa cosa. Mi spostai a sinistra e la storia non cambiò.
- che c'è? Non ci riesci?- gongolò soddisfatta con la testa.
- se tu mi facessi passare magari potrei riuscirci. Che dici?-
- dai. Entra- dopo un bel sorriso si accostò alla parete del corridoietto che ancora non ero riuscito a raggiungere e m'indicò la strada.
- grazie.-
Non sarei dovuto essere gentile, ma i miei genitori mi aveva fatto troppo educato.
Non feci in tempo a fare un passetto che me la ritrovai davanti con una faccia da schiaffi.
- che cazzo.- sussurrai in un verso seccato.
Mi spostai verso destra e lei fece la stessa cosa, ancora. Mi spostai a sinistra e mi sbarrò il passaggio.
- senti. decidi tu, ti sposti da sola o devo saltrati addosso stirandoti per terra?-
- sono pronta, Vieccè!- le sue mani si chiusero in dei pugni che portò vicino la faccia, e le sue gambe iniziarono a muoversi in modo alternato.
Era davvero buffa. Chissà qual'era il suo problema però.
- ma spostati va!- Risi posandole una mano in mezzo alla faccia per scansarla via.
- oh! Ma che tocchi! Ma chi ti conosce!- si lamentò agitando le braccia a sbuffo per mantenere l'equilibrio.
Stavo per risponderle, lo giuro, ma quando un'omaccione ci si presentò sotto gli occhi la ragazza divenne seria di colpo lasciandomi perplesso.
- fai passare il ragazzo? È vatti a cambiare ti avevo detto di prepararti un'ora fa!- le urlò contro l'uomo.
Gli occhi di lei ruotarono diventando tutti bianchi per un'attimo, poi, soffiando forte fra le labbra salì le scale battendo i piedi.
- vieni a tavola figliolo!- disse facendomi strada. Il fatto che stesse cercando in qualche modo d'impossessarsi di me con stupidi nomignoli, mi fece capire che quell'uomo doveva essere il nuovo "amichetto" di mia madre.
- allora campione! Cosa ti piace mangiare?-
No. Campione un cazzo. Tu non mi fai amico con queste minchiate .
- Louis. Il mio nome è Louis. E mangio tutto, come le pattumiere- dissi infastidito.>

Basta, ho rotto le palle col racconto. Quindi. Saltiamo la parte dove tutti quanti in modo allegro ci sediamo a tavola e incominciamo felicemente a parlare di aria fritta come nelle pubblicità e arriviamo al punto.

< Grazie ad una bella chiacchierata a tavola capì che la ragazza che mi aveva placato ad inizio serata era la figlia, mentre quella psico seduta di fronte a me era la cugina, quindi quella con cui in teoria avrei dovuto farci un storia.
Stavo messo bene con quelle due insomma.
- scusate mia figlia da parte mia, non so perché ci stia mettendo così tanto per indossare uno stupido vestito!- disse l'uomo battendo un pugno sul tavolo che subito mia madre si prestò a circondare con la mano per calmarlo.
Alzai un sopracciglio infastidito. Mamma è mia.
Sentì qualcosa toccarmi l'indice. La nipote stava cercando d'imitare la stessa scena fra mia madre e suo zio con me.
Ritirai la mano d'istinto, senza pensare, beccandomi così una fulminata da parte di mia madre.
Sospirai stufato. Che cazzo dovevo farci io se era brutta in culo?
- allora, come stai?- chiesi alla ragazza psico per spezzare quell'imbarazzo creatosi dopo la mia brusca azione.
- oh, bene tu?- ricambiò la domanda continuando a fissarmi dritto negli occhi, e vi assicuro che non chiuse mai lei palpebre durante tutta la serata.
Aggrottai la fronte e inclinai leggermente il viso cercando di mettere a fuoco il volto di quella strana ragazza.
Era...era...non so cos'era.
I miei occhi si socchiusero facendo corrugare ancora di più la pelle che si riempì d'increspature ben visibili a tutti.
-tu?- ripeté lei annuendo- come stai?-
- ma che...- mi lasciai sfuggire un sussulto alla vista di un'enorme brufolo che avrebbe sicuramente inondato la tavola da un momento all'altro. Stava per scoppiare, e io non riuscivo a distogliere lo sguardo da quello schifo grande quanto un terzo occhio.
Assunsi una smorfia schifata continuando però ad accigliare fronte e sopracciglia.
- Louis.- esitò nel chiamarmi mia madre.
Lentamente riuscì a smettere di schifare la nipote e mi voltai verso di lei mantenendo però sempre la stessa smorfia traumatizzata.
Tutti in quel tavolo mi osservavano confusi, e solo dopo una schiarita di voce da parte dello zio scossi la testa riuscendo a tornare con la mia solita espressione rilassata sul volto.
- scusate, e che c'era...un bottone d'allarme che non riuscivo a...non guardare-
L'uomo si guardò attorno esagitato
- allarme?! Dove!?-
- s-sulla fronte di sua nipote- mi portai un dito fra gli occhi per indicare meglio il posto dov'era collocato quello schifo di brufolo mezzo umano, ma poi, rendendomi conto di essere stato cattivo svagai facendo sbandare la mano fin sotto al mio mento che posai esitante.
Il silenzio calò senza indugi dopo la mia frase.
Magnifico.
Guardai il soffitto e mi sistemai il cappello cercando d'ignorare tutti quegli sguardi allibiti fissi su di me quando dalle scale scese la figlia con addosso un vestito che sembrava più una fascia per capelli da quanto era corto.
E andiamo così!
Mi soffermai sulla grande scollatura, e quando si voltò sul sedere.>

Che porco
Starai pensando TU.
E sai io che sto pensando? Che sei davvero un gran rompipalle.

Si. Va bene? Sono un porco! Perchè ora tu vorresti dirmi che lei si era vestita così per passare inosservata?! Non sfracassare i maroni grazie.

< -ma come diamine ti sei conciata?!- gridò il padre mentre la nipote rideva della scena. Aspetta. Rideva di me o della ragazza? Perchè si, sghignazzava, ma comunque continuava imperterrita a fissare me. Che paura.
- mi sono vestita come cazzo mi pareva papà- sorrise maliziosa ed estremamente soddisfatta verso la mia direzione per poi accomodarsi a capo tavola, fra me e la psico che ancora mi stava guardando.
- ciao.- mi salutò la figlia aggiustandosi la scollatura.
Minchia, le mie pupille tremavano combattute se posarsi o no su tutto quel ben di Dio.
- ciao- sorrisi e agitai la mano per salutarla.
- allora. Come ti chiami?- s'incuriosì lei leccandosi leggermente le labbra.
Rimasi imbambolato da quegli atteggiamenti scordandomi letteralmente della nipote che mi stava ancora fissando incazzata.
Probabilmente non si ricordava che mi ero presentato a inizio serata, proprio quando lei voleva cacciarmi a calci in culo fuori dalla sua casetta.
- Louis! Si chiama Louis!- rispose psico per me parecchio compiaciuta.
La ragazza si voltò verso di lei con una faccia spaventosa. Se fossimo stati in un film, il suono di un ruggito ci sarebbe stato d'incanto.
Mi portai il bicchiere d'acqua prendendone un bel sorso in attesa di una sua risposta che arrivò senza problemi
- si, interessante, ma non l'ho chiesto a te brufolo bill-
Fu più forte di me e risi. L'acqua dalla mia bocca incominciò a schizzare via a destra e manca, e per evitare di sputare su tutta la tavola, col le gambe mi diedi una spinta all'indietro facendo strusciare rumorosamente la sedia per terra. Poi, finalmente, sputai l'acqua sul pavimento e scoppiai in una fragorosa risata che lasciò perplessi tutti per la seconda.
Ma insomma? Erano così cretini! C'era una ragazza con un fottuto transatlantico fra gli occhi e nessuno capiva la battuta?!
Bha.>

Non c'è bisogno di dirti che pulì tutto e mi rimisi composto a tavola pronto ad ingozzarmi, eppure l'ho detto! AH!

< Psico mi guardava. Oh! Che novità vero?
Infilzavo un boccone, e lei mi fissava le labbra. aiuto.
La ragazza seduta al mio fianco che mi faceva pensare a tante belle cose invece continuava a provarci spudoratamente con me.
Nessun problema fino a quando non mi ritrovai il suo seno letteralmente spiaccicato in faccia con la scusa che doveva prendere il cesto del pane.
- SIEDITI!- gridò il padre notando, e capendo, la scena.
Il mio viso avvampò potendo immaginare solamente la faccia imbarazzata che avevo assunto, mentre la risata bastarda di mia madre riecheggiò per la sala.
- certo papà! Perché lui è solamente suo vero?- gridò puntando il dito contro sua cugina - però quando a me ha fregato il fidanzato nessuno le ha detto niente vero?!-
- calmati!- provò a farla smettere lui.
- no pà non sto calma, sempre lei considerate vero?! Eh? Eh? Sai che ti dico allora?! Lui dovrebbe essere suo?!-
Ma suo? Ma cosa! Ma sono un'oggetto? Io non sono di nessuno coglioncella.
Il suo viso si fiondó sul mio, che anche se confuso da prima, riuscì a spostare evitando il bacio che voleva stamparmi per vendicarsi della cugina, che mi stava guardando.
- BASTA GUARDARMI VA BENE?- sbottai in preda al disagio più totale....

EJAAAAAAA
everyone says: SCHIFO!
si, vi giuro che ne sono consapevole che questo capitolo fa cagare gli stitici. devo riprendermi, non ha senso dell'umorismo ma dovevo pubblicare visto che era dall'alba dei dinosarui che non aggiornavo!
spero vivamente di ricevere ugualmente recensioni! Ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguono ogni Santa volta!

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Capitolo 19
*** Sucaaaaa ***


La porta si apre scricchiolando. Il rimbombo dello sciacquone si sente per tutta casa. Una piccola ragazza dalla figura esile esce dal bagno soddisfatta.
- AAAH- sospira quasi sollevata - ho partorito il braccio di scimmia finalmente!-
- davvero? Posso ammirare la tua opera d'arte o hai scaricato?- si sente parlare da una stanza li vicino.
- Harry? Oh! Pensavo di essere sola a casa!- risponde imbarazzata con la sua vocina che tutti i ragazzi consideravano dolce.
- e invece no! siamo solo io e te!- la informa il riccio uscendo dalla stanza per salutarla.
- hai finito palestra presto oggi?- chiede lei inclinando la testa verso destra.
- solo io e te- ripete Harry facendo danzare in modo strambo le folte sopracciglia.
- okey. Ma oggi che è successo che sei rientrato a casa prima?-
- te...ed io-
- okey.-
- io e te.-
- si-
- tu e me-
La ragazza si azzitta un'attimo per capire le intenzioni del suo coinquilino che continua la frase con sguardo furbo
- nel letto...-
- ora!?- chiede conferma lei portandosi i pugni sotto il mento.
- si, ora!- esclama con voce profonda indicandole col braccio la stanza dove poco fa era sistemato.
La ragazza non esita e ci si fionda dentro urlacchiando eccitata seguita a ruota da Harry che la imita gridando in modo estremamente femminile.


La porta si apre scricchiolando. Un tintinnio si sente per tutta casa. Un ragazzo mulatto dalla figura "spaco botilia" entra in casa distrutto dal lavoro.
Butta le chiavi nel vaso vicino l'uscio e s'inginocchia sul tappeto.
- oh belo tapeto! Belo morbido- biascica posando la guancia sul drappo appena elogiato - comodo.-
Le ginocchia che premono contro lo stomaco lo fanno respirare male, e un verso soffocato esce dalla sua bocca.
- basta. Non voglio più lavorare.- ammette mangiandosi tutta la polvere che il tappeto aveva catturato.
il ragazzo incomincia a masticare quello schifo alquanto disgustato fino a quando non inizia a sputare in modo insano nel tentativo di far uscire quei peli dalla sua bocca.
Ma si arrende, e chiude le palpebre che sente ormai troppo pesanti.
Dei versi misti a risatine lo svegliano, anche se in realtà non ha la minima idea di quanto abbia dormito a culo all'aria sopra quel tappeto. Dalla macchia che si era estesa sul drappo poteva intuire di averci dormito su almeno qualche minuto.
Con fatica e un bruciore a gli occhi si alza facendo leva sulle braccia, e convinto di avere casa tutta per se, si trascina sulle scale a gattoni.
Arrivato al piano superiore sente queste risatine e cigolii costanti provenire dalla sua stanza.
Senza pensare apre di colpo la porta.
- novanta nove scimmie saltavano sul letto una cadde a terra e si ruppe il cervelletto!- cantavano a squarciagola Harry e la sua coinquilina rimbalzando sul letto a piedi scalzi per poi buttarsi a peso morto sulla materasso e ridere come bambini.
Quei due non sembrano accorgersi della sua presenza fino a quando non si schiarisce la voce - Zayn?!- grida Harry con aria preoccupata spingendo di colpo la ragazza giù dal letto, che agitando le braccia fa una piroetta in aria e si accartoccia sul pavimento con un colpo secco.
- si, così mi chiamano.- risponde Zayn inarcando un sopracciglio - che diamine state combinando sul mio letto?-
- ecco, io...lei...noi.-
- voi, essi, loro-
- Zayn. Non stavamo facendo niente! Giuro!-
- quante volte devo dirvi che sul letto non dovete saltarci razza di cretini?-
- è stata colpa sua lo giuro!- si giustifica il riccio indicando la ragazza stesa sul pavimento.
- Harry...- lo chiama il mulatto.
- Zayn...-
- lei...lei...-
- lo so, è estremamente infantile, mi ci ha costretto a farlo-
- no, Harry...-
- si, Zayn- continua a interromperlo l'amico
- no, cazzo fottuto ritardato, lei non da segni di vita!!- la indica con tutte e due le braccia.
- capita quando cadi giù dal letto.-
- no Harry! Aiutala-
Quei suoi occhi verdi rimangono fissi in quelli del ragazzo mulatto per un lungo tempo.
- Zayn, ti ho mai detto che hai degli occhi splendidi splendenti l'ha scritto anche il giornale io ci credo ciecamente...-
Il cantare di Harry non distrae Zayn dal corpo inanimato della ragazza che piano piano prende vita e si arrampica a fatica sulle gambe del riccio che non aspettandoselo urla per la seconda volta in modo estremamente acuto colpendole il naso con una tallonata.
- au!- mugugna lei coprendosi il visto con tutte e due le mani.
Finalmente Harry l'affera per un braccio, e come uno straccio la sbatte sul letto.
- hai visto che potenza eeeh?- le dice mostrando il muscolo del bicipite- sentilo! Toccalo! - le ordina lui avvicinandole il braccio alla mano
- Wow Harry, è durissimo!- gli da corda la povera ragazza estremamente disorientata.
- e senti questo del polpaccio! senti quant'è grosso!- continua a mostrare il suo corpo fiero - Wow Harry che gambe sode-
- e senti questo di muscolo, senti quant'è grosso e duro!- si porta le mani sul basso ventre indicandosi il cavallo dei pantaloni e portando leggermente il bacino in avanti.
- sei un pervertito Harry!- lo riprende lei mentre Zayn scoppia a ridere di gusto.
- sucaaaaaaaa! sucaaaaaaa!- continua ad urlarle addosso portando il mento leggermente all'infuori e sgranando gli occhi.
- oooh fanculo!- a questo grido, la ragazza gli tira un pugno dritto nelle palle facendolo finalmente tacere - no, mi spiace Harry, non è ne duro ne grosso-
- seee! È arrivata!- continua imperterrito a parlare anche se dopo la botta la voce gli esce rauca- ti piacerebbe dare due boccate eh?-
La bocca le si apre d'istinto incredula per quella frase.
- sei un fottuto pervertito Harry!- ribadisce il concetto di prima parecchio incazzata. Infatti, senza dire niente a nessuno, si avvia in fretta e furia verso l'uscita.
Zayn la ferma piazzandosi davanti la porta.
La vorrà consolare? La vorrà difendere? La vorrà calmare?
Annuisce con forza e poi la fa passare infilando la gamba fra le sue, facendola così catapultare di pancia in mezzo al corridoio.
Due semplici scarpe nere le si presentano davanti il viso.
Alza lo sguardo. Scarpe basse, risvolto ai pantaloni.
- Louis...- lo riconosce anche dopo tutte le botte.
- Hey tesoro. Che cazzo ti stanno facendo quei mentecatti?-
- mi fanno proposte oscene.- piagnucola disperata.
- cioè?-
- Harry mi ha detto di fargli due boccate, e in più mi ha urlato in faccia "suca" per tre ore fino a quando un pugno fra le gambe non l'ha spento.-
- e tu quindi qua, stai la perchè vuoi?- domanda Louis con aria incazzata.
- eh?-
- SUCAAAAAAAA!- si porta le mani vicino il bacino.
- uffa!- la ragazza si alza di scatto spingendo via Louis e facendo dietro front finendo per sbattere sul petto di Zayn che ridendo la guarda in un modo indefinito.
Uscendo letteralmente fuori dal contesto, l'esile ragazza, ma non così tanto esile da rompersi dopo due cadute, affonda nel petto del mulatto stringendolo in un forte e caldo abbraccio.
La testa le arriva a malapena alla clavicola del ragazzo, che sorridendo guarda Louis felice di quel contatto.
- Zayn noi non ci vediamo da due giorni!- nota lei chiudendo gli occhi.
- aw! Che carina!- squittisce Louis assieme ad Harry.
- vero.- le da ragione Zayn posando timidamente le grosse mani sulla vita della sua coinquilina estremamente minuta.
- guarda questo!- l'abbraccio svanisce nel nulla per lasciare spazio a un ballo ridicolo.
I piedi scivolano leggermente all'indietro ad ogni passo, e le ginocchia le si alzano in alto accompagnando il tutto con i pugni chiusi parati in avanti per poi portarli ripetutamente al petto.
- sono brava Zayn eh? Vedi, non solo tu sai ballare-
Un biondino si fa strada come se niente fosse fra i ragazzi in direzione della camera da letto.
- Niall. Oh! no dico, ciao Niall eh!- lo ferma Harry da una spalla
- oh, ciao Harry scusa non ti ho visto, sono un pò soprappensiero.-
- come mai?-
- ho conosciuto una ragazza di nome Penelope-
Louis si unisce alla discussione con un domanda intelligente
- scusa biondo, ma come hai fatto ad entrare in casa nostra? -
- oh! semplice. Zayn ha lasciato la porta di casa aperta.-
- no, Niall, l'ultimo ad essere entrato a casa sono stato io, e la porta ti assicuro che l'ho chiusa!-
spiega il maggiore infastidito.
- oh e non cagare il cazzo! Stavo dicendo, c'è questa ragazza che si chiama Penelope.-
- si- disse Harry interessato.
- ma crepa- esclama offeso Louis.
- il problema e che vorrei essere amichevole...ma come cazzo la chiamo?-
- col nome?- propone il riccio.
- mi serve un soprannome Harry! Lou, tu sei più furbo, aiutami- schiocca le dita Niall
- heeeey!- grida il riccio felice- basta abbreviare il nome coma hai appena fatto con Louis!-
-...pene?-
- no Niall, metti l'accento sulla "e"-
-...pené?-
- si.-
- e i milanesi?-
- i milanesi non la chiameranno va bene?!- sbotta Louis estremamente infastidito da quell'irlandese che si era intrufolato a casa loro senza permesso.
Una voce seguita da un tonfo dal basso delle scale fa voltare tutti verso i gradini - ma siete seri?!-
- si Liam, purtroppo sono tutti seri- dice Louis osservando la ragazza ballare sotto l'occhio di Zayn che silenziosamente le osserva il sedere da bravo maniaco accompagnato dalla parola "pene" ripetuta più e più volte da Harry e Niall.
- Bhe, Wow.- dice semplicemente Liam tirando un calcio alla sua borsa che poco prima aveva lasciato cadere a terra - comunque Harry, buttati che è morbido!-
Con una manata in piena faccia Harry scansa Niall che fino a poco fa stava parlando fomentato, per attaccare a correre verso le grate delle scale e scavalcarle con un salto - olio cuore!- urla prima d'incastrarsi il piede fra le sbarre e rigirarsi di testa sopra il divano che è stato piazzato accanto le scale proprio per permettere a tutti di saltare in quel modo ogni qualvolta che il nome di uno della casa viene accompagnato dalla frase "buttati che è morbido".
Come una molla rimbalza con la capoccia sul cuscino fino a ritrovarsi comodamente seduto a terra con le spalle poggiate ai piedi del sofà.
- Wow- riesclama Liam.
- Wow.- annuisce con forza Harry dandogli ragione - che cazzo di figata ho fatto?-
La ragazza assieme a Zayn si sporge dalle scale per vedere se il loro amico riccioluto si fosse fatto male, ma sembrava tutto okey per loro sfortuna.
- Harry ti sei fatto male?- chiede Zayn.
- no tutto okey!-
- gara di sputi gara di sputi! Se lo becchi in testa sono 69 punti!- bisbiglia Louis raggiungendo il gruppo affacciato.
Una pioggia di saliva invade il corpo di Harry che incomincia a lamentarsi come un bambino
- no!! e dai! che schifo però! Se vi prendo...a te per prima nanetta, se ti prendo ti sgobbo-
- eh?- squittisce lei confusa
- SUCAAAAA!- urlano all'unisono tutti i ragazzi

EJAAAAAAA buonsucaaaaaaa
zono tornata.
buon natale, buon anno, buona befana! questo si chiama tempismo ragazzi. Nel precedente capitolo ho ricevuto zero recensioni. bhuuu, piangete con me. okey. no. basta. vi capisco perchè nemmeno a me piaceva quel capitolo. cooomuqnue, spero che questo lo gradiate un pochino di più. Dai vi prego, che qualcuno mi dica se vi è tutto chiaro, perché non so se mi son inespressa bene

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Capitolo 20
*** Mele, risotto e bel culo. ***


Oh no. Non ci potevo credere. Non ci potevamo crede! Tutti e due ci stavamo guardando negli occhi come per chiederci "perché?!".
Tutto quel gran casino, quelle litigate...per...per niente! Come abbiamo fatto a non capirlo?! E pensare che se quel giorno non ci fossimo fatti convincere da Liam, ora non saremmo fermi fra queste quattro mura a fare la figura degli imbecilli.
Dannazione.
Faceva caldo. Davvero tanto caldo e io stavo seduto sul divano in taverna dove faceva fresco. tanto fresco!
-ZAAAAAAYN!...- lo chiamai da tutt'altra parte della casa pretendendo che mi sentisse-...ZAAAAAYN!!!- tuonai nuovamente ma niente, nada, nisba.
Scocciato dal fatto che non mi rispondesse, misi pausa al videogioco ed usci fuori dalla stanza per salite le scale, attraversare il salotto e ignorare il casino che stava facendo Louis con Niall, salire altre scale, percorere il corridoio, spalancare la porta e ritrovarmi Zayn con la spalla poggiata sullo stipite che mi fissava. Inquietante.
- ZAAAA...oh, eccoti.-
- che c'è?- mi domando' lui incrociando le braccia al petto.
Ero abituato a veder spuntare Zayn fuori dal nulla. Lui era un genio del male di quelli con nascondigli segreti che ti portano dal bagno alla cucina. Hei...buon'idea. Potrei evitare di farmi le scale ogni mattina.
- sai dov'è Liam?- gli chiesi iniziando già a tornarmene verso la sala hobby.
- ce lo avrà in bocca il cane.- mi rispose in modo ridicolo convinto di farmi ridere. Impossibile dai!...noi non abbiamo un cane.
- fai il serio! Davvero! Lo sto aspettando col gioco in pausa da tre ore!-
- no! Non é vero! Saranno passati minimo cinque minuti, e poi sentivo gli spari da camera mia...se per te quello e mettere in pausa.-
Restando zitto lo fissai a lungo fino a quando non mi chiuse la porta in faccia. Quella era la mia famosa tecnica dello stai zitto e mettilo in soggezione, certo che se poi il mettere in soggezione diventa un farlo annoiare non é grave.
Dopo questa importantissima discussione fatta con Zayn ripercorsi di fretta le scale deciso a trovare Liam, ma l'unica cosa che trovai furono rogne, perché il tempo di arrivare alla fine delle scale che inciampai su qualcosa d'inesistente spiaccicandomi il viso sulla torta che avevano posato su un tavolo scadente che spaccai in due con la mia faccia.
Non vedevo niente perché avevo paura di aprire gli occhi e ammirare il disastro che avevo combinato, ma senti le risate di Niall e Louis, bastardi.
Cercando di capire cosa mi avevano fatto mi misi seduto sul pavimento provando a pulirmi la faccia dalla panna
- ma cosa e successo?-
- che razza di botta! - continuava a urlare divertito Louis.
Niall fra una risata e l'altra riuscì finalmente a parlare
- guarda! La faccia fra poco non gli si vede per quanta panna ha!!-
Mi alzai barcollando, e fissando quei due imbecilli provai a farmi valere in qualche modo
- no! La faccia non mi si vede perché l'ho lasciata sul tavolo dopo la botta!-
Niall mi si avvicino' pulendomi la guancia dalla panna e mangiandosela
- dai dai. Come possiamo farci perdonare?-
Finalmente! Ora avrei potuto chiedere a qualcuno di aiutarmi a cercare Liam. É lo avrebbero dovuto fare per forza.
- ditemi: su cosa sono inciampato?-
Diamine.
Che imbecille che sono.
- oh solo questo?...- esordi' Louis-...su di un semplice filo.-
Entrando in cucina apri l'acqua e mi chinai verso il rubinetto per sciacquarmi la faccia
- okey! Ora aiutatemi a cercare Liam.-
-no! Ci siamo già fatti perdonare dicendoti su cosa sei inciampato!- mi fece notare Louis, ma qualcuno mi distrasse posandomi una mano sulla spalla
- Harry! Mi cercavi?- era Liam. Si! Lo stavo cercando come un cane da tartufo per tutta casa, e lui come se niente fosse mi chiede se lo cercavo?! Ma cosa gli viene in mente?
-no Liam...direi di no.- riposi ormai senza speranze.
- meno male! Sai Harry! Non so se te n'eri accorto, ma mi sono scordato che avrei dovuto tornare giù in sala hobby a giocare con te.- e ritorno' a mescolare qualcosa in una pentola.
- davvero? Hahah no, no. Non me lo ricordavo.-
- per fortuna. Sto cucinando del riso con mele e noc...- Liam s'interruppe girandosi verso di me con sguardo esterrefatto visto che mi stavo mangiando con interesse una mela che per caso era stata tagliata a pezzettini in un piatto
- Harry...- mi guardo' dalla testa ai piedi-...e buona?-
Io ridacchiando affermai con sincerità
- oooh! Si! a me le mele non mi piacciono, pero quando ho vista questa tagliata ho pensato: ma proviamo dai! E ho fatto bene perché l'adoro!-
- ecco bravo perché ora dovrò dire addio al riso con mele e noci.-
- cos..?- dissi allontanandomi immediatamente dal piatto di mele ormai vuoto con ancora il boccone in bocca-...Mele e noci?! Ma che razza di schifo volevi farci mangiare?!-
Noci e mele?! E come mette nello stesso piatto zucchero e sale...insomma non ha senso! - uno schifo buono che ora non potrò più farvi! Quindi fila a chiamare uno dei tuoi amichetti e andate a comprare altre mele visto che le hai finite.-
Liam aveva un grembiule con fiori rosa e bianchi che gli arrivava fino a sotto le ginocchia, in piu' indossava dei guanti da forno senza utilità, e portava in mano un cucchiaio enorme di legno che agitava per la rabbia: Sembrava un gay. Nemmeno Louis si vestiva così per cucinare, e lui sa come mostrare al mondo quanto si può essere gay.
- okey frocetto.- dissi in conclusione per poi andare in camera di Zayn a rompergli appositamente le palle, ma purtroppo non c'era.
-ZAAAAAYN! Insomma dove sei!?!- lo cercai fra le coperte del letto -ZAAAAYN!- fra le tende- ZAAAAAAAAAAYN- e sotto il letto. Si avevo tanta immaginazione nel cercare le person-ZAAAAY...- quando qualcuno mi blocco' da dietro attorcigliandomi' il collo con il braccio e mettendomi una mano sopra la bocca per farmi tacere.
- e zitto un po'!! Stai sempre ad urlare!-
Perche. Mi stava. Bloccando? Senza pensarci troppo incominciai a indietreggiare costringendo Zayn a fare dei passi indietro fino a fargli sbattere la testa contro il muro ruvido.
- che trambata!- si porto' la mano che serviva a farmi stare zitto dietro la testa per massaggiarsela.
Solitamente ero io quello pervertito, ma ora cosa c'entrava la "trombata"?
- trombata? Quando hai trombato scusa?-
- Harry ho detto "trAmbata": botta, legnata, urto! Decidi te!-
- ah. No guarda decidi te la parola per me e uguale, basta che sei felice. Più che altro, mi accompagneresti a comprare delle mele?-
- che tipo di mele?- mi chiese diffidente lui.
Forse non aveva torto a farmi quella domanda visto che molto spesso gli proponevo di andare in cerca di belle..."mele"...grosse. Okey basta meglio che non vada avanti e che non vi racconti la sua reazione che ogni beata volta mi procura un'occhio nero.
- mele...mele normali.- mi colpi ugualmente la guancia facendomi voltare la faccia per quanto me lo diede forte- ma che cazzo ti prende?!-
- mele normali alias tette di normali grandezza!! Sei un porco!-
Mettendomi naso a naso con lui feci gli occhi innocenti per farlo sentire in colpa e mi spiegai meglio - no, io intendevo mele da mangiare-
Le labbra di Zayn si stirarono in un sorriso
- o scusa, avevo capito male! Hahahahaha-
Che cazzo si rideva?! Lo schiaffo intanto me l'aveva dato.
Dalle risate si piego' sulle ginocchia sporgendosi in avanti col busto e portandosi le mani sul basso ventre. Esagerato!
Lo segui' con uno sguardo freddo per fargli capire che non era divertente ma la cosa non cambio'.
Dunque per vendicarmi afferrai il cuscino alle mie spalle e glielo diedi con tutta la forza che avevo sulla testa facendolo schizzare per terra...se solo non avesse messo le mani davanti al viso.
Dannati riflessi.
- alzati e usciamo!- gli ordinai con tono fermo sperando che questo l'avrebbe convinto.
- e tu inizia a corre...seriamente perché per questa caduta ti pesterò di botte!-
Quando Zayn ci minaccia così nessuno gli crede, perché in fondo e un bravo ragazzo...si ecco...magari non prendete in considerazione il fatto che ho dovuto correre per due piani, mettermi le scarpe al volo, e uscire fuori di casa per evitare un pugno.
- ringrazia il fatto che sei piccolo e agile Harry.- mi disse lui finendo d'infilarsi la manica della giacca e chiudendo allo stesso tempo la porta di casa.
- grazie fatto che non sei grosso e lento-
Dopo un suo rumoroso sospiro c'incamminammo verso il supermercato.
Ormai per noi non era più un problema uscire. Qualche mese fa se mettevamo piede in strada venivamo avvolti da valanghe di ragazze fan urlanti. Oggi questo non accade perché i nostri managers, ci hanno detto che e meglio sparire dal mercato almeno due mesetti per poi ritornarci e fare notizia. Bho, convinti loro. Ma meglio così, almeno io e i miei amici ci stiamo rilassando un po'. Mentre camminavamo una ragazza bassina ma ben proporzionata anche con le curve ci adocchiò già da lontano.
- Zayn! Fan in vista!- lo avverti, ma lui alzo' semplicemente le spalle ignorandomi.
Quando ci si avvicino' mi porse un foglio che subito io allontanai
- no, no guarda! Non ho la penna!-
- penna?!- chiese lei rimanendo confusa dal mio atteggiamento.
- si per farti un'autografo.-
- autografo?!- insistette con le domande la ragazza.
- insomma lo so che sei estremamente emozionata perché stai conoscendo due dei tuoi idoli, però é semplice: niente autografi!-
- no diva volevo darti solo questo!...- ironizzò dandomi della femmina, poi mi porse il foglietto dal lato giusto che era colorato di un rosa confetto-...e il posto dove lavoro io. Sta qua vicino. Se volete fateci un salto.-
Zayn dopo aver alzato solamente meta' labbro verso l'alto, smise di guardare il volantino per spostare lo sguardo sulla ragazza
- grazie non c'interessa, stiamo bene così.- e lo accartocciò.
- oooh. Questo lo dite voi- parlò con un tono della voce così dolce che non ci fece capire subito l'offesa
- Hei! Cosa vorresti dire?- replico' Zayn più svelto o sveglio di me.
- no, no. Niente. Bhe arrivederci e buona giornata!- ci salutò per poi continuare a spargere volantini.
- bel culo!- affermai osservandola da dietro mentre si allontanava, ma Zayn mi colpì dritto sul petto.
- andiamo Harry!!-
- che c'è? E scopabile non puoi dirle niente.-
- io dire più "Figa" che "scopabile". Insomma e carina si, però non e un gran che. Ora. Le mele?-
- si con le mele e messa benino, credo abbia una terza?-
- No Harry...le mele:Sbrighiamoci a comprarle che ho fame.-
- ah. Giusto.- risposi con poco interesse. Cioè! Stavo parlando di tette e lui riesce a smontarmi evitando il discorso. Ha paura delle donna?Ginefobico? Solo con Louis posso fare discorsi a bollino rosso senza limiti. Il mio Louis.
Dopo aver comprato queste benedette mele, essere tornati a casa ed esserci seduti tutti a tavola, mi ritrovai sotto il naso riso con mele e noci.
- Liam...io non mangio.- lo avvertì fissando schifato il piatto.
Liam alternando lo sguardo da me alla tv, provo' a convincermi
- almeno assaggialo.-
- e buono.- aggiunse Zayn con poco entusiasmo.
Si, con quel tono avrebbe potuto convincere chiunque...
Louis come accendendosi, balzo' via dalla sedia e si precipito' a prendere in mano un cucchiaio facendo un gran baccano
- e ora arriva l'aereooooo! Apri la boccaaaaa!- m'incito con una vocina davvero, davvero fastidiosa avvicinandomi il cucchiaio alle labbra che io non schiusi, ma al contrario, serrai non permettendogli d'imboccarmi.
La sua faccia s'imbruttì in un'espressione concentrata e arrabbiata, e cacciando la lingua fuori dalla bocca, spinse il cucchiaio su i miei denti sempre di più costringendomi ad arretrare con la testa che buttai all'indietro fino a quando con una sbracciata non gli feci volare la posata via dalle mani attirando l'attenzione di tutti i commensali, sopratutto di Niall che fissò addolorato il riso caduto sulle fredde mattonelle.
- HARRY! Insomma abbi rispetto per quello che ti ho cucinato!- prorompé Liam spingendo la sedia via e alzandosi da tavola per guardarmi meglio in faccia
Io, che ero ancora tirato indietro col busto, lo guardai sconcertato
- okey, ma calmati orma mangio.- e detto questo incominciai a farlo.
Liam non sclerava mai contro di noi, ma le volte che lo faceva non potevi scherzarci su altrimenti la situazione sarebbe potuta peggiorare.
Finito il pranzo ci sbracammo tutti quanti sul divano a guardarci la televisione ma Zayn, che si stava specchiando i capelli sul riflesso dello schermo gia da tanto tempo, ci ricordo' un'appuntamento che avevamo preso tutti qualche giorno fa
- ma oggi dobbiamo andare dal parrucchiere vero?-
- o cavoli é vero! A me non va!- si lamento' Niall staccando con violenza della liquirizia dalle sue stesse mani.
- nemmeno a me.- sentenzio' Zayn, seguito dal coretto mio e di Louis, ma come al solito Liam il rompipalle ci fece sentire in colpa
- ragazzi insomma! Quelli per noi hanno spostato tante persone e rifiutato tanti impegni, se noi all'ultimo non ci andiamo sai quanti incassi gli facciamo perdere...-
Mentre parlava gli sguardi di tutti e tre era visibilmente vitreo e disinteressato, bhe si, tutti stavamo fingendo di ascoltarlo quando invece pensavamo a tutt'altra cosa.
Zayn finalmente si espresse per tutti noi usando la sua famosa delicatezza
- si si okey basta! Insomma vuoi parlare ancora per molto?! Ci andiamo! basta che smetti di urlaracchiare come una ragazzina esagitata! Sei fastidioso.- gridò lui imitando i gesti teatrali che faceva spesso Liam.
- bhe scusate se siete così immaturi da ritrovarmi costretto a starvi dietro per ogni minima cosa.-
Spesso Liam mi ricorda una ragazza con problemi sociali appena trasferita in un'altra città, che si lamenta del fatto che i genitori sono troppo stupidi e superficiale per capirla e sostenerla...e magari con il ciclo se vogliamo proprio parlarne...
- per caso siamo troppo stupidi e superficiali per capirti?- gli chiesi tirando fuori la domanda dal mio ragionamento, ma l'unica risposta che ricevetti fu una smorfia confusa da parte di un pò tutti.
Verso le 4 quindi alzammo il culo e ci avviammo fuori casa dove Louis ci stava aspettando in macchina.
Zayn e Liam con molta calma salirò in auto, mentre io, che stavo dietro Niall, lo vidi fare un salto pazzesco dal marciapiede all'auto prendendo in pieno il tettuccio della macchina con la testa.
- o mio dio!- urlo' dopo che s'ingiocchiò sui sedili per il dolore.
Louis rise come al solito, mentre Liam si preoccupò seriamente
- Niall?! Ti sei fatto male?!-
- se mi sono fatto male?!...- gli chiese lui scoprendosi dalle braccia la faccia ormai diventata tutta rossa -...penso di essermi aperto in due la testa!- gli urlò spaventato toccandosi con la mano la nuca per vedere se gli usciva sangue.
- allora? vogliamo andare?- si udì in mezzo a tutti quei urli una voce pacata e calma...quella di Zayn, dell'insensibile menefreghista...ma lo ascoltai.
Senza chiedere il permesso a nessuno chiusi con forza lo sportello dove c'era Niall che imprecava chiudendogli la gamba, ma non accorgendomene, insistetti spingendo lo sportello con la spalla . Ma niente! Mica si chiudeva.
- CRISTO! La gamba Harry!- mi urlò quasi piangendo.
Giusto! Non l'avevo vista. Riapri lo sportello e afferrandogli la caviglia con poca delicatezza gliela rimisi dentro l'auto chiudendo così lo sportello decentemente. Subito dopo mi andai a sedere vicino a Louis che ancora rideva, lasciando a Liam tutto il compito di consolare Niall.
Bhe sul momento non realizzai il dolore che gli avevo procurato.
- ahia.- si senti spesso durante il viaggio -ahia-
- Niall basta!- urlò Zayn facendolo azzittire.
- cosa sarà mai successo?! Hai preso una testata e ti ho chiuso la caviglia nella portiera...ora? Vuoi continuare la lagna ancora per molto?-
Con un filo di voce mi guardò attraverso lo specchietto
- no Harry...e solo che fa male.-
- certo che siete un branco di bastardi!- c'insultò Liam.
- no! siamo arrivati!- gridò Louis spegnendo la macchina con un fugace gesto della mano.
Niall naturalmente non si era fratturato niente perchè riuscì a camminare senza marcare, e poi se si fosse fatto realmente male,ecco, ci saremmo preoccupati pure noi...si.
Arrivati davanti al parrucchiere, bloccai la porta di vetro col braccio per far entrare tutti e quattro accompagnati da una mia manata sul bacino, tranne a Louis, che a lui riservai una bella palpata.
Ma ora capisco il forte istinto che portava le maestre a spingerci uno ad uno dalla schiena per farci entrare in classe.
- buongiorno siamo venuti qua per...-
Zayn s'interruppe alzando lo sguardo per un motivo a me sconosciuto fino a quando non mi avvicinai anche io al bancone dove si trovava la cassa, e sorpresa! Chi trovammo?la ragazza che per strada ci offrì quell'insulso foglio
...

EJAAAAAAA
lo so che non ha senso questa storia.
in teoria doveva essere l'inizio di una FF che non ho mai finito rendendomi conto che non aveva ne un capo ne un fine. quindi l'ho sbattuta qua in mezzo hahaha
basta vi adoro tutti! peace!
Mi scuso se ci sono errori ma non ho ricontrollato il testo...è dite no al maltrattamento degli Horan irlandesi

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