'Ero solamente una fra tante'

di ciaodrew
(/viewuser.php?uid=315292)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


'I will catch you if you fall’ cantò buttandosi sul letto e sprofondando tra lenzuola e cuscini.
Megan si sentiva diversa da tutte le sue altre coetanee.
Si sentiva sempre qualche chilo di troppo e questa era la cosa che la distruggeva, oltre a non sentirsi simpatica e carina abbastanza.
Passava ore e ore a scrivere sul suo diario segreto, di cui nessuno era a conoscenza e che nascondeva sotto il materasso.
Stiracchiandosi, si decise finalmente di alzarsi e finire quegli ultimi pochi compiti rimasti.
Non adorava andare a scuola, a dire il vero, però  se la cavava abbastanza nonostante tutto. 

Improvvisamente le squillò il cellulare.
‘Pronto?’ – disse Megan.
‘Hey ciao’.
Era Flor, una delle amiche più care che aveva.
‘Sei libera?’
‘Yes. E’ successo qualcosa?’
‘No no stai tranquilla. Posso passare a casa tua? Vorrei solo trascorrere del tempo con te.’
‘Certamente. Preparati e vieni subito Flor. Ciao ciao’.
Attaccò la chiamata.

Lei e Flor erano amiche da poco.
A dir la verità, Megan non è mai riuscita ad avere una migliore amica ‘stabile’.
Appena credeva di averne trovata una buona, sincera e leale, veniva sempre delusa.
Era come se lei non potesse essere felice.
Come se dietro un momento apparente di felicità, si nasconda la tristezza, la delusione.
Flor, venendo dal Sud America, aveva la pelle più scura delle altre, per questo veniva spesso emarginata, ma la gente non sapeva che cuore d’oro avesse quella ragazza.

Quando suonò il campanello, Megan corse ad aprire la porta.
‘Uh buongiorno’ esclamò l’amica.
‘Ciao! Dai entra’ rispose Megan.
Le fece segno di seguirla e salirono le scale per poi andare in camera sua.
‘E’ sempre più bella la tua stanza!’ esclamò Flor.
‘E’ stupenda, vero?’ chiese compiaciuta.
In verità era la unica cosa di cui aveva un po’ di autostima, dato che era ricoperta, e con ricoperta intendo muro, soffitto, armadio e cassetti, da poster del suo idolo.
Justin era una delle poche persone che la manteneva in vita. 

‘Quanti giorni mancano? Eh? Eeeeeh?’ chiese Flor scherzando. 
'A cosa? Uhmm' rispose Megan  

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


‘Al giorno in cui lo abbraccerai!’ rispose gridando Flor.
‘Non lo abbraccerò..’
‘Sì, lo abbraccerai. Anche se non sono ancora uscite le date del tour, un giorno lo abbraccerai. Potrai non ottenere il biglietto per questo concerto..’
Megan la interruppe bruscamente.
‘Facciamo le corna, però!’ precisò.
‘Ovviamente, hahaha. Comunque, c’è un conto alla rovescia in questo preciso momento nella tua vita’.
‘Cosa?’ chiese Megan confusa.
‘Sì, è da quando sei nata che c’è’.
‘Stai bene? Sembra una lezione di filosofia’
‘Volevo solo dire che c’è un count-down di cui tu non sei al corrente per il giorno lo abbraccerai (perché sì, ci riuscirai)’
‘Mhh, ok.. io direi di cambiare discorso, visto che non ho capito niente ahah. Piuttosto finiamo i compiti, va’ concluse Megan.

Una volta finiti quei pochi compiti rimasti, Flor decise di restare a casa sua a dormire.

Il giorno dopo si prepararono, fecero colazione e uscirono di casa.
Megan iniziò la loro conversazione mattutina con un ‘Mi viene la morte’, seguita dalla risposta di Flor: ‘Oh sì, anche a me. Odio la scuola’.
No, questo non era quello che intendeva Megan.
Non era la scuola che odiava, erano i compagni, il suo comportamento, il suo non sentirsi a proprio agio.
Solo al pensiero di mettere piede là dentro e sentirsi fissata, derisa e vedere gli sguardi dei compagni puntati sulla propria pancia, cosce o faccia la faceva rabbrividire.

Si fece forza e arrivò fino alla classe con la sua amica.
Si sedettero ai loro posti, ovviamente divise perché dovevano rispettare l’ordine che aveva stabilito l’insegnante.
‘Oggi cambio i posti! Muoversi!’.
Ed ecco l’urlo severo della prof.
Cosa voleva? Rompeva già alle 8 di mattina?
‘Megan, vai vicino a Mirko’.

Non ci poteva credere, era come un sogno diventato realtà per lei 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1580277