Everything Will Be Different - 1st Hunger Games

di lottieverdeen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nothing will be the same again ***
Capitolo 2: *** The parade ***



Capitolo 1
*** Nothing will be the same again ***



 



Mia madre e mio padre sono morti, sono rimasta sola, non ho più nessuno a cui appoggiarmi. La guerra contro il Capitol mi ha tolto tutto. Distretto 2 è stato danneggiato e, anche se le operazioni di costruzione procedono rapide so che nulla tornerà come prima.
Osservo il mio riflesso nel fiume. Non è restato più nulla della Katrina che conoscevo, bella, curata e sempre con un sorriso sulle labbra. I miei capelli sono spettinati e arruffati, il mio sguardo manda scintille. Il mio stomaco brontola, nonostante abbia mangiato ieri sera un gatto arrostito. Per quando disgustoso possa sembrare, preferisco mangiare un piccolo essere vivente che abbandonarmi alla lunga e agonizzante morte di fame. 
Sono passati due mesi dalla fine dei bombardamenti, due mesi in cui ho dormito sotto ponti o nel bosco. Ovunque dove i pacificatori non mi trovassero. 
Ora eccomi qua che lentamente cammino attraverso le rovine che non hanno ancora ristrutturato. Malinconia mi assale, pensando a tutto il lavoro che la costruzione di questa città era costato ai miei nonni. Anni e anni di lavori distrutti in pochi minuti.
Ad un tratto qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla e mi fa sobbalzare.
-Tesoro, seguimi, il presidente deve dire una cosa a voi ragazzi. Vi piacerà.-  Guardo negli occhi alla donna vestita di bianco, armata di fucile, che mi osserva sadica. Liberandomi dalla sua presa la seguo e mi sento come un cane che ha perso ogni speranza.




-Buongiorno, buongiorno ragazzi del distretto due!-  Urla una voce stridula, appartenente a una donna finta e truccata del capitol.
-La nostra clemenza nei confronti dei distretti è stata molto grande, quindi ora vogliamo qualcosa in cambio.- Inizia a ridere.
Mi guardo intorno e osservo gli altri ragazzi raggruppati nella grande piazza. Ad un tratto uno schermo grandissimo si accende, proiettando immagini della guerra, del distretto 13 distrutto, dei morti. Dopo un minuto di silenzio le immagini cambiano, un grande bosco viene inquadrato e poi compaiono parole scritte rosso sangue sullo schermo.
24 RAGAZZI,
COMBATTERANNO PER L'ONORE, LA GLORIA, IL PERDONO,
FINO ALLA LORO MORTE.
RICORDATE DISTRETTI,
SOLO UNO,
SOPRAVVIVERA'!

L'immagine sparisce, accompagnata da una gelida e agghiacciante risata che non può essere umana.
-Oh cari, vi vedo felici!- La donna ride della sua battuta e poi affonda la mano in una boccia di vetro contenente probabilmente i nostri nomi. -Il nostro fortunato tributo maschile è Roger Hamilton!- Annuncia euforica. Un ragazzo muscoloso si precipita verso il palco e ignorando la mano tesa della donna inizia a saltellare come una piccola scimmia eccitata.
-Quanto entusiasmo!- Sghignazza. -E ora alla nostra bella ragazza.- Estrae un bigliettino e lo apre lentamente.
-Katrina Chase.-




Sento il mondo precipitarmi addosso, non che non l'avessa già fatto, ma questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Affondo le mani nelle tasche e con la testa alta mi avvio verso il palco. Tutti mi osservano, come se aspettassero un mio errore.
Sul palco stringo con tutta la forza che ho ancora nel corpo la mano della Capitoliana. Emette un gemito e mi osserva arrabbiata.
-Abbiamo due bei elementi qua, mi raccomando fate onore al vostro distretto.-
Sbuffo e la osservo beffardamente. E' più bassa di me di almeno una spanna e la sua paura è percepibile a cento metri di distanza.
-Avete qualcuno da salutare?- Chiede quasi con comprensione. Il mio compagno di distretto alza la mano per salutare qualcuno.
-Ehy, fratello, tieni calda la cena.- Non riesco a trattenere una risata. Quell'energumento di muscoli non tornerebe a casa nemmeno se gli altri tributi fossero tutti lumache. Cadrebbe in un burrone senza nemmeno accorgersene.
-E tu tesoro?- Mi sorride. Odio quando le persone mi chiamano tesoro. Da una parte perchè è stupido e dall'altra perchè lo faceva sempre mia mamma. Scuoto la testa decisa. Grazie a voi. Penso.
La donna finta ci fa segno di seguirla. Veniamo scortati da un gruppo di pacificatori che ci scorta fino all'entrata di un treno.
Ok, penso, tanto non ho nulla da perdere.








ANGOLO DELLA SCRITTRICE:

Allora, questa idea mi è venuta mentre stavo facendo una doccia. Ho pensato; E i primi giochi, come sono stati?
Visto che ho trovato solo una storia sui primi Hunger Games ho deciso di sbizzarrirmi e scriverne una.
Perfavore, lasciatemi una piccola recensione e fatemi sapere quello che ne pensate, mi farebbe molto piacere.
La vostra,
Lotty

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Capitolo 2
*** The parade ***



 



L'interno del treno non mi fa scomporre molto. Da piccola accompagnavo sempre mio papà che lavorava per un'azienda di armi.
Passavo le giornate a cercare passaggi segreti nelle grandi e lussuose stanze che ci assegnavano. Ben presto però ho iniziato a disprezzare tutto quel lusso e preferire il tranquillo bosco di distretto 2. Sempre più raramente accompagnavo mio padre, finchè all'età di quindici anni ho completamente smesso.
Sorrido guardando il lampadario che inizia a muoversi alla partenza del treno. Mi siedo sul divano e accendo la televisone.
Subito compare una scritta rossa: MIETITURA. Uno per uno in ogni distretto vengono estratti una ragazza e un ragazzo.
I ragazzi dell'uno sono fratelli. La ragazza che mi da l'impressione di essere la più grande stringe forte la mano del suo piccolo fratellino, come se fosse il suo unico appoglio. Il ragazzo del distretto quattro scuote la sua testa bionda quasi sconsolato e rassegnato. Una ragazza bionda in carne del distretto sette avanza tra la massa con la testa alta, mentre osserva disprezzante il suo piccolo compagno. Il resto dei tributi sono piccoli o denutriti. Probabilmente l'essere estratti è la cosa più bella che possa capitarli. Anche se nel giro di pochi giorni cadranno nel loro sangue, moriranno con la pancia piena. Nel loro distretto probabilmente sarebbero morti di fame, cosa ancora peggiore di essere trapassati da una lancia.
Roger piomba sul divano distraendomi dai miei cupi pensieri. "Allora bellezza, hai visto i nostri avversari?" Annuisco ancora distratta e mi alzo. Mi avvicino alla bambola di porcellana. "Oh che sbadata, non mi sono presentata, mi chiamo Kiria."
Le sorrido. "Siamo quasi arrivati." Ad un tratto il suo sorriso sparisce. "Morirete tutti! Morirete!" 
Non faccio in tempo a replicare qualcosa che le porte del treno si aprono su un'esultante massa.


"Le ragazze del distretto 2 sono sempre le migliori, se capisci cosa intendo." Il mio stilista ammicca cercando di sembrare provocante, ma a me ricorda a un furetto. Il suo naso è quasi inesistente e i suoi occhi sono due bottoni neri.
Afferra un pezzo di stoffa che non si può definire vestito e me lo porge. Mentre mi vesto lui cerca di parlare del mio passato, ma è davvero l'ultima cosa di cui vorrei parlare con uno come lui.
"Cosa dovrei essere?" Chiedo osservandomi sospettosa allo specchio. Un top e una gonna nera mi coprono il minimo necessario per non passar per nuda. Mi porge un arco e una faretra e inizia a lodarsi. "Tu, sei una bellissima amazzone, guerriere leggendarie vissute migliaia di anni fa. Io, grande Opossum ho pensato a questo vestito per far risaltare la tua bellezza." Scuoto la testa come il ragazzo del distretto 4. "Ancora una domanda." Lui annuisce. "Quando tua madre ha deciso il tuo nome, era per caso ubriaca?"


Mentre aspetto il mio compagno di distretto che sicuramente non ha mai sentito parlare di puntualezza osservo gli altri tributi. Il ragazzo del distretto dei mari è fantastico nel suo vestito celeste, la ragazza di distretto sette sembra un angelo con un sorriso finto. I due fratelli si osservano tristi nei loro vestiti argentei. Ad un tratto la ragazza si gira e mi osserva quasi spaventata. Io le sorriso e lei stupita ricambia. Finalmente arriva Roger, esattamente quando il nuovo presidente Spark annuncia l'inizio della parata. Ignorando la sua mano tesa per aiutarmi salgo sul carro e cerco di ignorare le urla che provengono da ovunque.
I cavalli partono, mentre io chiudo gli occhi. "Portiamolo dietro di noi." Sussurro, così piano in modo che solo il vento possa sentirmi. 
Vorrei volare via, spiegare le ali e andarmene in un posto migliore.
Ma non posso.










Ciao a tutti!
Prima di tutto voglio ringraziare le quattro persone che hanno recensito il primo capitolo e le tre persone che la seguono.
Spero che anche questo capitolo vi piaccia e vi pregherei di lasciare un piccolo commentino per dirmi cosa ne pensate.
Cercherò di aggiornare il più presto possibile.
La vostra,
Lotty

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