At Lo Levad

di Forbidden Colors
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PARTE PRIMA:RIMPIANTI ***
Capitolo 2: *** PARTE SECONDA:I COULDN'T LIVE WITHOUT YOU ***
Capitolo 3: *** EPILOGO:ANI OHEV OTACH ***



Capitolo 1
*** PARTE PRIMA:RIMPIANTI ***


Ciao a tutti Ultimamente ho letto alcune delle vostre ff e mi sono piaciute molto così ho deciso di cimentarmi anche io in una piccola storia che ho deciso di scrivere dopo aver visto la 10x12 quindi ATTENZIONE PERCHE' CONTIENE SPOILER,CHI NON HA VISTO GLI ULTIMI EPISODI DELLA DECIMA STAGIONE NON LA LEGGA
Sarà breve,penso che la dividerò in due parti.. mi scuso già adesso per eventuali errori di battitura ma anche a livello narrativo.
Commentate,criticate..sta a voi!
Buona lettura

 
PARTE PRIMA:RIMPIANTI

Israele,Tel Aviv, 03.00 a.m.
...La casa era silenziosa,avvolta da un silenzio quasi surreale.
Erano le tre del mattino,tutta la città era ferma e i suoi abitanti addormentati in un profondo sonno..tutti tranne una...Ziva,rannicchiata vicino al divano,ricoperto da uno spesso strato di polvere,come tutti i mobili della casa,fissava il vuoto davanti a lei,senza riuscire ne a sbattere le palpebre ne a muoversi.
Erano passati ormai due giorni da quando era arrivata nel suo paese d'origine ed aveva salutato per l'ultima volta suo padre ..la testa le girava forte,poteva riuscire a vedere ancora nella sua mente le immagini di Eli,del suo Abba,disteso a terra senza vita...
E pensare che non si erano neanche riappacificati!
Tra tutte le cose,questa era quella che le procurava più tristezza.
Ora era sola..o no?
Improvvisamente l'immagine del padre nella sua mente spari' per lasciare spazio a quella di...Tony!!! Sorrise.
L'abbraccio contraccambiato e le parole più belle che aveva ricevuto in tutta la sua vita erano state pronunciate proprio da Tony,da quel Tony scherzoso,buffone e pasticcione che però,nei momenti più difficili le era sempre stato accanto,tirando fuori una dolcezza infinita.
Perché..perché non aveva concluso quel "Tony..I..."??
Perché non riusciva a ringraziarlo come voleva?
Perché devo sempre tenermi tutto dentro? -penso' Ziva-
E senza che se ne accorgesse,le lacrime iniziarono a sgorgare sulle sue guancia quella notte,per le parole non dette al padre e soprattutto a Tony,mentre,sommessamente,con la voce flebile ripeteva le parole dell'uomo che amava "at lo levad","at lo levad"...


Ncis,quartier generale,8.00 a.m.
Le lancette dell'orologio giravano veloci...due giorni..due..e non lo aveva chiamato..
Tony era già dalle sei del mattino in ufficio,intento a guardare la scrivania vuota della collega; McGee e Gibbs dovevano ancora arrivare ma lui no,non riusciva proprio a stare a casa.
Le mancava più di ogni altra cosa,la notte non dormiva,pensava a lei nel suo letto dopo l'incubo,ai suoi occhi tristi,alla sua vendetta e all'abbraccio di quella sera...
Avrebbe voluto dirle "ti amo,resta con me,per sempre" ,ma si era reso conto che doveva dalle tempo per riprendersi,per pensare e così l'aveva lasciata con "you are not alone"..ma,mio dio!,quanto le mancava! Voleva abbracciarla,toccarle i capelli,annusarle il profumo,voleva sorreggerla,incitarla ad andare avanti..
Improvvisamente uno scappellotto lo fece riemergere dai suoi pensieri e si vide davanti mcGee sorridente e Gibbs che urlava:" Dinozzo!!! Stavi per caso dormendo?"
Tony alzò la testa e guardo l'orologio:segnava le 10.00!! Impossibile! Aveva passato due ore fermo,seduto su quella fredda sedia,immobile,facendosi trasportare dai ricordi,come una nave dai flutti.. Si alzò di colpo e disse "scusi capo,ehm,ecco,il fatto e' che non ho chiuso occhio questa notte..Abbiamo del lavoro da fare?"
Gibbs,ancora arrabbiato per l'accaduto rispose: "Non è che guardi troppi film di sera Dinozzo? Comunque no,il direttore Vance si è preso due giorni di riposo e non abbiamo omicidi;continuate ad indagare sul l'uccisore di Eli David!".
Dopo che Gibbs pronunciò quel nome Tony si alzò di scatto chiedendo:"Capo approposito si sa qualcosa di Ziva?"
Ma il suono della sua voce risuono' più volte senza avere risposta,Jetro se ne era andato da Abby lasciando Tony con ancora più ansia di quella che già aveva prima.
 

Aeroporto di Tel Aviv,il giorno dopo
Ziva si girò ancora una volta a salutare silenziosamente la sua terra e finalmente si decise a salire sul volo. Con lei tornava anche il suo mentore shmeil,il quale le era stato accanto tutto il tempo.
Ma ora,penso',era davvero tempo di tornare,di affrontare la dura realtà;non vedeva l'ora di riabbracciare Abby e tutti coloro che le erano stati vicini,era il tempo dei ringraziamenti,voleva davvero stare con loro,con quella che ormai era diventata la sua vera famiglia e soprattutto voleva finalmente parlare con Tony.
Si,era pronta. 

NOTE:

Eccoci qua :) bè che dire..spero di riuscire a postare il secondo e penultimo capitolo molto presto anche perchè in realtà la storia è gia' finita e l'avevo anche pubblicata in un altro forum ma sapete tra la scuola e tutto il resto non riesco mai a ricavare un po' di tempo libero per niente!
Con la speranza che vi sia piaciuta,
vostra
(la nuova arrivata) Ale :)


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Capitolo 2
*** PARTE SECONDA:I COULDN'T LIVE WITHOUT YOU ***


Eccomi qua con la seconda parte..
Se riuscite commentate,ditemi cosa ne pensate,è importante per me conoscere il vostro parere :)
Baci
Ale


PARTE SECONDA:I COULDN'T LIVE WITHOUT YOU

Ncis,quartier generale,10.00,giorno dopo la partenza di Ziva
"Buongiorno"-disse Tony sedendosi alla sua postazione e inciampando su uno scatolone. "Caspita!"-penso'-"devo smetterla di essere così nervoso!"
"Buongiorno Tony"-replicò mcGee intento a lavorare con i suoi oggetti tecnologici di cui Gibbs ignorava l'esistenza.
...
In quel momento la porta dell'ascensore si aprì e,con grande sorpresa di tutti,ne uscì Ziva.
Tony le lancio' uno dei suoi soliti sguardi che farebbero sciogliere un iceberg in pieno invernoma resto' calmo;voleva chiederle come stava,se aveva dormito (anche se dalle enormi occhiaie non gli sembrava così),cosa era successo ma si limitò a sorridere.
"La mia ninja e' tornata!" Sussurrò tra se'
In quel momento anche arrivò Gibbs che subito corse da Ziva e le chiese come stava,le ordino' di tornare a casa a riposare ma la ragazza si oppose fortemente,facendo arfandere il capo il quale salutò gli altri due agenti e urlando disse "mcGee piantala con quella schedinnncosa -micro sd capo!-si vabbe' insomma piantala! Abbiamo un marine morto,muovetevi!

Erano in macchina,guidava Tony. Ziva non era per niente tranquilla,no per niente..le tremavano le gambe e non le usciva una parola..eppure era cosi' contenta di rivederlo!
Tony interruppe il silenzio e le chiese come stava.
"Bene Tony,tranquillo." -mentì Ziva. D'altronde lei era stata addestrata a farlo. A tenersi sin da piccola tutto dentro,a reprimere ogni singola emozione ma questa volta non voleva farlo eppure non ci riusciva,non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi.
"Tu e io ci capiamo con uno sguardo lo sai vero Mossad? E io vedo che non stai bene. Sono qui,siamo da soli,se hai bisogno di qualcosa dimmelo,ora non esitare,farei qualsiasi cosa per te,lo sai,ne abbiamo già parlato".
Avrebbe voluto abbracciare Tony,dargli un bacio che durasse una vita intera,ringraziarlo,dirgli che era l'unica persona di cui si fidava e che durante questi lunghi anni lavorativi assieme aveva maturato un sentimento sempre più grande per lui ma...non disse nulla. Il gelo totale,come sempre.
"Piantala Ton,sto bene"-rispose.

Il viaggio era durato poco più di venti minuti eppure gli sembrava fosse passata un'eternita'. E Ziva non aveva fatto ne detto niente. Ma allora era vero che il suo castello costruito anno dopo anno,sguardo dopo sguardo,parola dopo parola,era solo un effimero castello di carte pronto a crollare da un momento all'altro? Ziva non lo amava?
No, certo che no,ed in un momento come questo deve pensare solo a riposare,non a me. "Che stupido ed egoista" -penso' tra se'


Ncis,quartier generale,21.00
Il lavoro era stato lungo e difficile,il corpo trovato era in pessime condizioni e tutti avevano lavorato fino a tardi per andare avanti con le indagini.
Verso tardi Ziva prima di andarsene passò da Abby a salutarla e la trovo' intenta a coccolare il suo strano peluche. Appena quella la vide le corse incontro urlando "Zivaaaa!!!!!! Oddioooo come stai? Sei ferita? Stanca? E il volo come e' andato?"
"Abby.."
"Hai mangiato? Vuoi dei biscotti? Perché non sei passata prima a salutarmi? "
"Abby.."
"E ti sei cambiata? Hai visto Gibbs che giornataccia? E .."
ABBYYY!!- Urlo' Ziva ad un certo punto-stai calma-e così dicendo le appoggio' le mani sulle guance-sto bene,mi sei mancata e si,sono stanca quindi ora vado a casa ok?"
"Ok,certo-rispose Abby-e' normale che tu ti senta spossata e...e ma,aspetta Ziva!"
"Che c'è?-rispose la ragazza sorridendo
"Hai parlato con Tony?"-chiese Abby
Ziva si stupì molto di quella domanda e le rispose che si,ci aveva parlato anche se molto brevemente,tra il caso e la stanchezza non aveva certo sostenuto una vera e propria conversazione!! Mentre le spiegava questo però dentro di se' sapeva benissimo che erano tutte scuse,semplicemente scuse per non affrontare la realtà,aveva paura,eccome se ne aveva,di quello che poteva succedere tra loro due,mai nella vita le era capitato di provare un così forte legame,sentimento con qualcuno...
"Ah va bene l'importante e' che tu l'abbia tranquillizzato,sai in questi giorni era sempre nervoso e io mi sono accorta che aveva la testa tra le nuvole...certo,non è difficile capire per chi fosse preoccupato..."
Ziva si bloccò,aveva il cuore in gola,non poteva aspettare:si girò senza salutare l'amica e corse in ascensore,non appena le porte si spalancarono urlo' "Tony,Tonyyyy ti devo parlare!" Ma ben presto,non appena giro' l'angolo si accorse della scrivania vuota dell'agente e capi che era andato a casa...lentamente prese le sue cose e si avviò anche lei,pensando che ormai aveva perso l'occasione e non sapeva quando avrebbe avuto il coraggio di dirgli quanto lo amava.. 

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Capitolo 3
*** EPILOGO:ANI OHEV OTACH ***


In questo freddo giorno di Febbraio,con la neve che scende copiosa da ore e ore (almeno dove abito io) mi accingo a pubblicare l'ultimo capitolo della mia brevissima ff.
:)


CAPITOLO FINALE:ANI OHEV OTACH*

Chiuse lo sportello della macchina e si lasciò fuggire un sospiro.
Fuori era freddo tanto quanto lo era il suo cuore in questo momento..se avesse trovato Tony in ufficio e gli avesse ammesso quanto lo amava cosa sarebbe successo? Ci stava pensando da minuti..Salì le scale,fisso' la porta di casa e giro' la chiave..era arrabbiata,irata,furiosa con se stessa. Entrò,lancio' la borsa sul divano e lancio' il cappotto per terra..dopodiché appoggio' la testa contro il muro e iniziò a piangere..le lacrime scendevano,scendevano,scendevano ininterrottamente come la pioggia portata da nuvole cariche e minacciose e fu in quel momento che sentì una voce.
"Che fai Mossad piangi?"
Ziva si girò di scatto,era impietrita da chi aveva davanti:Tony!
"T..Tony? Ma che ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?" Disse cercando di asciugare le lacrime
"Ehi sono o non sono un agente? Che cosa vuoi che sia forzare una porta?" Sorrise lui,un sorriso dolce,il suo solito meraviglioso sorriso.
"Be' pensi che sia normale entrare in casa altrui così?" Chiese lei solo per guadagnare tempo
"Certo che no ma ecco vedi Ziva..io ti devo parlare." Tony pronunciando quelle parole si avvicinò lentamente a lei,passo dopo passo.
Ziva non ci riusciva,non riusciva proprio a smettere di guardarlo,lo amava,lo amava veramente alla follia e voleva ammetterlo,non nascondere i suoi sentimenti,urlarlo al mondo intero..
"Tony anche io ti devo parlare..sai...mi..sei..mancato..."

Silenzio

"In questi due giorni in Israele ho avuto modo di pensare e sono arrivata ad una conclusione..io..Tony ..penso proprio di..."
Non fece in tempo a finire la frase.
Tony le si era avvicinato,le aveva appoggiato le mani sui capelli soffici e ricci,spostato il ciuffo dalla faccia e l'aveva baciata..così! Di colpo!
Il bacio più bello della loro vita,il bacio aspettato da una vita,il bacio cercato e che non arrivava mai,che nessuno dei due aveva il coraggio di dare..eccolo!
Ziva appoggiata al muro,con le lacrime ancora sulle guance che lo abbracciava e Tony che continuava a baciarla e baciarla senza staccarsi da lei,mai,non lo avrebbe fatto mai più,ormai erano una cosa sola!
Staccarono le loro labbra solo tempo dopo e continuando a guardarsi intensamente e si sedettero' sul divano.
Ziva guardava Tony,Tony guardava Ziva.
Le lacrime di lei smisero di sgorgare e quando riuscì a parlare disse:" non so perché ho aspettato così tanto Tony non lo so proprio;ma ora siamo qui insieme e io TI AMO da impazzire"
Sorrideva Ziva,tutto ciò che aveva passato,il dolore provato in quei giorni sparì lasciando il posto a una pace,ad una serenità mai provata finora..era riuscita a dirglielo! Finalmente!
Tony le accarezzò i capelli lunghi
"Ti ho mai detto quanto sei bella Mossad? E quanto ho atteso questo giorno? Ti amo,alla follia anche io!,certo tu ci avresti messo una vita eh!"
Risero quella sera di gusto,si baciarono per ore e ore,divennero una persona sola quella lunga notte e si addormentarono uno sulle braccia dell'altro.

La sveglia suono' a lungo ma nessuno dei due rispose. Tony aprì gli occhi,svegliato dal candore della luce e dai canti mattutini degli uccelli;si alzò e rimase a guardare la sua unica ragione di vita finché non squillo' il cellulare.
"DiNozzo!!! Dove sei??? Sono le dieci passate e ne te ne Ziva siete in ufficio-Tony sorrise-si può sapere che succede? Datti una mossa e chiama al telefono anche la David!"
Di nuovo sorrise,la David? Quella David che era distesa nel letto con lui e che ora dormiva come un piccolo angioletto? Eh si,proprio lei- penso' Tony!

Solo il tempo di vestirsi,infilarsi il cappotto e scherzare come mai avevano fatto e la coppia uscì dalla casa.
Arrivati alla macchina,in quella splendente giornata di sole, Ziva si girò verso Tony,lo guardo' e accennando a un sorriso gli chiese:" Tony..e con Gibbs come facciamo?"
Tony di scatto rise di gusto,la bacio' inaspettatamente,la prese per mano e alzò gli occhi verso il cielo cristallino dicendo "Viviamo la nostra storia Ziva,il nostro amore,senza preoccuparci delle reazioni degli altri,tu sei la mia unica ragione di vita e,credimi,non vorrei essere da nessun'altra parte e con nessun'altra persona."
Lei,dolcemente,lo prese per mano e,dopo averlo abbracciato, rispose: "Andiamo Tony,l'Ncis,la nostra famiglia ci sta aspettando"...

FINE

NOTE:

*ANI OHEV OTACH significa Ti Amo in ebraico.
Siamo giunti alla fine. Sinceramente sono un po' triste,questa storia mi ha tenuto compagnia per un mesetto e ho dato tutta me stessa per scriverla..nonostante tutto posso dirmi contenta della mia prima ff e ,ripeto,spero lo siate anche voi tutti.
Ho già alcune idee quindi non disperate (e chi si dispera?! xD),tornero' prestissimo :)
Un GRAZIE immenso a _Clarita_ , a Fink1987 che hanno recensito la storia,a tutti quelli che lo faranno o che l'hanno letta. Vi adoro :)

Vostra,

Ale <3

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