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di ehilou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Mi attraeva come una calamita attrae il ferro. ***
Capitolo 3: *** Let's party people! ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


- Prologue
 

Elisabeth, Elisabeth Bradshow, ecco come i miei genitori avevano deciso di chiamarmi.
Mia madre diceva che era il nome più bello del mondo.
'Elisabeth, come la regina. Affinche un giorno tu possa diventare una donna importante come lei..'
Mia madre diceva anche che non si sarebbe mai aspettata di avere una figlia così bella, anche se io tutta questa bellezza non la vedevo, qualche volta mi sarebbe piaciuto guardare con i suoi occhi.
Ero il suo contrario, capelli di media lunghezza, ricci. Occhi grandi e verdi, naso piccolo all'insù e per finire, forse l'unica cosa che avevo preso da mamma, la bocca, piccola ma carnosa.
Ed eccomi qui, a scuola. Per di più primo giorno di scuola.
Frequentavo il liceo classico J.J. queste due lettere stavano appunto per James Joyce. A parer mio, uno dei più grandi scrittori inglesi. 
Stavo prendendo 'Dubliners' quando i fighetti di turno passarono per il corridoio. 
Non so come, ma tutte le ragazze presenti nel corridoio si girarono a guardarli e a loro sembrava piacere, forse gli faceva sentire importanti. 
Io non gli avrei mai dato questo 'onore'.
Ma dato che la sfiga, se così si può chiamare, è con me Malik si avvicinò alla sottoscritta.
-Bradshow.- disse questo appoggiandosi al mio armadietto.
-Malik, non so se il fato, la moira o quello che vuoi ti abbia portato qui, ma togliti dal mio armadietto.- lo avvisai.
-Ehi Bradshow, non c'è bisogno di scaldarti tanto.- mi disse ciuffo, ciuffo perchè aveva un ciuffo alzato altissimo.
-Che ti serve Malik?- tagliai corto.
-Perchè dovrebbe servirmi qualcosa? alzai un sopracciglio volevo solo invitarti alla mia festa di inizio anno.-
-Grazie, ma per questa volta passo.- feci per andarmene ma lui mi blocco per il polso, lo guardai stufata.
-Cos'è hai paura di divertirti troppo?- mi provvocò lui.
-Va bene- l'unica cosa che non riuscivo a tenere a bada era il mio orgoglio, ma per mia fortuna non perdevo mai il controllo, quindi anche se ci fossi andata non sarebbe successo niente.
Infilai il libro di Joyce nello zainetto che avevo e andai in classe.
Prima ora: letteratura, una materia bellissima se non fosse per la professoressa McJoy. Una donna insistente, incapace di farsi i fatti suoi, e sopratutto troppo, troppo giovane per insegnare.
Sono sempre stata del parere che per insegnare ci volesse esperienza, sopratutto se insegnavi letteratura a un liceo classico.
Ed eccola lì, entrò nell'aula bella come sempre, lasciò i libri sullo scaffale tenendosi solo Dubliners e si sedette accavallando le gambe sulla cattedra. 
Tutti i ragazzi presenti nell'aula sbavavano e molti di loro avevano iniziato a studiare letteratura solo per la professoressa.
-Scusi il ritardo professoressa.- entrò Zayn seguito dagli amici.
-Malik,Styles,Horan,Payne e Tomlinson; siete in ritardo di 5 minuti. Per questa volta vi lascio entrare. Che non si ripeta mai più.- concesse la McJoy.
I ragazzi presero posto e dato che io attiro la sfiga, Malik venne a sedersi vicino a me.
-Prima non ti ho dato le informazioni necessarie, la festa sarà questa sera alle 9 a casa mia. Mettiti un vestito corto, non sarà  la solita festa formale.- mi sussurrò lui.

Le due ore di lezione finirono subito, per fortuna avevo solo quattro ore e quelle successive sarebbero state di educazione fisica, quindi decisi di tornare a casa.
Andai nel parcheggio e salì sulla mia Range Rover rossa, regalo per i miei 16 anni.
Mi erano sempre piaciute le Range Rover, fin da quando avevo 12 anni.
Arrivai a casa in fretta dato che alle dieci e mezza, non essendo ora di punta, per strada non c'era quasi nessuno.
Salì in fretta le scale e mi catapultai nella cabina armadio per vedere se avessi qualcosa di decente per la festa di Malik.
Molti dei miei vestiti erano troppo da persona per bene, tutti comprati per le cene con i miei genitori.
Ma nell'angolino del guardaroba trovai quello perfetto.
Era bianco con la scollatura di dietro più grossa e una cintura celeste chiaro.
Avevo anche le scarpe perfette.
Louboutin. Louboutin azzurre, le scarpe della mia vita.
Per quanto l'apparire mi interessasse poco, queste scarpe erano veramente bellissime.
Avevano il suo costo, certo, ma quando ti regalano una meraviglia del genere non puoi certo dire di no.
Ora alla festa mancavano solo dieci ore.
Avevo tutto il tempo per fare tutto.
I capelli li avrei piastrati e poi intrecciati e per il trucco come al solito avrei fatto una cosa semplice.
Scesi giù al primo piano e sgattaiolai in cucina per vedere cosa Dorit, la nostra governante, stesse preparando.
Data la dieta di mamma e il voler per forza mangiare sano di mio padre, ci concedevamo qualcosa che contenesse più di 500 calorie raramente. O almeno loro, io tutti i sabati ordinavo una pizza di svariati gusti oppure un mc menù di McDonald's.
Stranamente oggi nel forno c'era polpettone con le patate e lasagna.
Non mangiavo una lasagna da secoli, probabilmente ci sarebbero stati ospiti.
Tornai nella cabina armadio e presi un vestito bianco di pizzo e delle ballerine bianche anch'esse, perchè non mi andava di mettere i tacchi anche in casa.


-Pov. Zayn


-Zayn sei pronto? Stiamo per andare.- mi tuonò mio padre dal piano di sotto, l'ennesimo pranzo di lavoro, o meglio, l'ennesimo pranzo per trovarmi una fidanzata 'di buona famiglia' come diceva lui.
Ma gli interessavano solo i soldi, avrebbe fatto di tutto per averne sempre di più.
Speravo che almeno questa volta, la pretendete fosse una ragazza carina.
Non come le altre che facevano molto Genoveffa e Anastasia.
Scesi le scale di casa e salì in macchina. 
Per tutto il viaggio non si fece altro che parlare della ragazza, la descriveva come se fosse un angelo.
Arrivati a destinazione, entrammo nel giardino della grande villa. 
Percorremmo un viale alberato e ci trovammo davanti a una grande villa, tutta bianca.
Suonammo al campanello e ci venne ad aprire una ragazza con un vestito di pizzo bianco.
-Elis?- dissi io.
-Ciao Zayn.- mi rispose la ragazza, forse era veramente un angelo.






My spaceeeeee!

Ciao splendori :)*
Spero che questo primo capitolo vi piaccia. 
Spero che sia uscito bene almeno lol.
Nelle recensioni fatemi notare ogni particolare 'fuori posto'.
Penso che per migliorare mi servano dei consigli, quindi se avete qualcosa da dire ditemela lol
Per favore, dato che siete arrivati fin qui lasciate una recensioncina? Grazieee *--*

Continuo a 5 recensioni.

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Capitolo 2
*** Mi attraeva come una calamita attrae il ferro. ***


- Mi attraeva come una calamita attrae il ferro.

Suonarono al campanello ed io andai ad aprire, dato che mio padre che era tornato da poco era in sala da pranzo per accertarsi che fosse tutto perfetto per il pranzo.
Restai spiazzata quando sulla soglia di casa non trovai i contabili che erano soliti farci visita, ma ci trovai Zayn e dietro di lui un uomo sulla cinquantina, con i capelli leggermente brizzolati e vestito con giacca e cravatta.
-Elis?- disse Zayn notando che mi ero incantanta a guardarli.
-Ciao Zayn.- lo salutai spostandomi dalla porta per permettergli di entrare.
-Tyler, accomodati.- accorse subito mio padre per salutare il padre di Zayn.
I due si strinsero la mano e andarono in sala da pranzo facendo cenno a me e a Zayn di seguirli.
Ci sedemmo tutti e quattro, Tyler e mio padre iniziarono a parlare di lavoro e affari e questa conversaziono durò per quasi la metà del pranzo.

-Quindi Beth..- Tyler si degnò di rivolgermi la parola, ma sbagliò già approccio.
-Elis!- lo corressi.
-Sì Elis, dicevo, che scuola frequenti?- mi chiese.
-Il J.J.- dissi senza aggiungere particolari.
-Anche mio figlio và lì.- fece un sorrisetto.
-Ehm.. frequentiamo lo stesso corso di letteratura.-
aggiunsi.
-Zayn, non mi avevi mai detto che frequentasse il tuo stesso corso di letteratura.- si rivolse al figlio dandogli una pacca 'amichevole' sulla spalla.
-Semplicemente perchè non me l'hai mai chiesto.- disse Zayn con nonchalance e il padre lo fulminò con lo sguardo.
Mi venne da ridere vedendo quella scena ma mi trattenni semplicemente perchè sarei sembrata una pazza che ride senza motivo.
-Vado in bagno.- ci avvisò Zayn alzandosi dalla tavola.
-Elis accompagnalo.- mi incitò, anzi ordinò, mio padre.
Stare sola con lui mi metteva a disagio, forse perchè non ero una persona sfacciata ma ero abbastanza insicura, anche se cercavo di non darlo a vedere.
-Che c'è Liz, non parli? Ti hanno mangiato la lingua.- mi provocò il ragazzo al mio fianco, fortunatamente arrivammo alla porta del bagno.
-Il bagno è lì.- dissi non curante della sua precedente affermazione, mostrandogli la porta davanti a noi.
-Chi ti ha detto che io volessi andare in bagno?- rispose lui.
-Primo non chiamarmi Liz, Elis vi fa così tanto schifo? Poi non mi frega niente di quello che vuoi fare, io torno di là.- mi voltai e cercai di andarmene ma come al solito mi prese per il polso e mi tirò verso di lui, costringendomi a guardarlo negli occhi.
Eravamo troppo vicini, i nostri corpi erano attaccati e lui teneva ancora stretto il mio polso. 
Non feceva niente, continuava solo a guardarmi. 
I suoi occhi penetranti mi attiravano come una calamita attira il ferro.
Lui mi attraeva come una calamita attrae il ferro.
Forse l'aria da duro e l'essere così riservato con tutti lo rendeva ancora più interessante.
Ero completamente incantata dai suoi occhi quando lui posò le sue labbra sulle mie costringendomi a socchiuderle per dare accesso alla sua lingua.
Era fottutamente sbagliato, ma tutto il mio autocontrollo era sparito.
Volevo solo godermi quel momento. 
Per tutta la durata del bacio lui mantenne il contatto visivo.
Quando ci staccammo io ero come al solito spiazzata mentre lui sembrava come sempre, totalmente tranquillo.



- Pov. Zayn

Dopo il bacio scappò impaurita, elettrizzata, dio solo sa cosa cosa aveva provato in quel momento Elis.
Non avrei mai pensato che restasse al gioco, mi sarei aspettato uno schiaffone da parte sua.
Quando tornai in sala lei stava già mangiando, non parlammo nè mi degnò di uno sguardo per tutto il pranzo.

-E' stato un piacere averti a casa nostra Tyler.- disse Michael, il padre di Elis.
-Oh il piacere è stato tutto nostro.- gli rispose mio padre.
-Ci vediamo sta sera.- mi congedò Elis.
-Sta sera? Sta sera sono a Parigi.- intervenne mio padre e io la guardai con gli occhi allarmati.
-Oh s-si, mi scusi ero sovrappensiero.- per fortuna che Elis capì.
La festa a casa mia ci sarebbe stata solo perchè mio padre era via per lavoro.
Percorremmo di nuovo il viale alberato e salimmo sulla maccina.
-Allora Zayn, come ti sembra Beth?- mi chiese mio padre.
-Mmh, è carina.- mi limitai a dire.
-Ma dai, è bellissima.- sì bellissima, sembrava quasi un angelo.
Era talmente perfetta che con lei non avevo neanche una chance.
Lei era una brava ragazza, io ero un 'bad boy'.
Lei era il giorno, io la notte.
Lei la luce, io le tenebre.
Lei il sole, io la luna.
Lei era un angelo, io ero il diavolo.












Heeeeeeeeeeeeeeeeey guys!
Visto che brava che sono? 
Ho aggiornato in fretta :3
Vero che lasciate una recensioncina?
Per favore, per favore *occhi dolci*
Vabbè, io vado a nascondermi per il capitolo penoso ma voi recensite lo stesso, per favore *--*
Daje che sono dolce v.v lol
C'è qualcuno che sa fare dei banner tra di voi, per caso? Ma giusto per caso.
Me ne servirebbe urgentemente uno, oppure conoscete qualcuno che li fa?

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Capitolo 3
*** Let's party people! ***


- Let's party people!

21.00
Bussai al campanello dell'enorme casa di Zayn, nel giardino c'erano veramente tantissime persone ma faceva troppo feddo per stare fuori.
- Ehi, Elis.. wow, entra!- mi fece un sorriso a trentadue denti spostandosi al lato della porta per farmi entrare.
Mi squadrò dalla testa ai piedi più volte.
-Zayn, hai finito?- gli chiesi facendolo tornare alla realtà.
-Chee?- mi chiese scioccato. -Oh sì scusa, se vuoi bere vai in cucina.- 
No grazie, non bevo! avrei voluto dirgli ma andai lo stesso in cucina per vedere se c'era acqua o altra roba non alcolica.
Fortunatamente, almeno l'acqua c'era. 
-Scusa, posso?- mi chiese un ragazzo riccio con gli occhi verdi indicandomi la bottiglia d'acqua.
-Certo.- gli sorrisi passandogliela. 
-Sei nuova per caso?- mi chiese il ragazzo.
-Veramente no.- gli risposi fredda.
-Non ti avevo mai notata.- disse giustificando la sua domanda.
-Sono abbastanza riservata.- aggiunsi io.
-Comunque piacere, Harry.- mi tese la mano che strinsi subito.
-Elisabeth, ma puoi chiamarmi come vuoi. Tranne Beth.- gli dissi io.
-Ok Elis?- chiese di nuovo.
-Sì.- risposi.
-Va bene Elis, allora vieni alla nostra scuola?- ma quante domande fa questo?
-Sì, sei amico di Zayn?- finalmenti feci io una domanda.
-Oh, parli del diavolo e spuntano le corna.- annunciò.
-Ehi Harry, vedo che hai conosciuto la mia Elis.- disse enfatizzando la parola mia. Ehi, ehi, ehi, Zayn calma. Io non sono di nessuno, nè tanto meno tua.
-Sì, ora vado. E' stato un piacere Elis.- e se nè andò, probabilmente Zayn con il 'mia' voleva far capire che il territorio era già marcato.
-Allora, ti diverti?- chiese Zayn.
-Fin quando non sei arrivato tu sì.- dissi con nochalance.
-Veramente stai bevendo acqua?- disse guardando il mio bicchiere.
-Problemi?- gli risposi.
-Prova questo!- mi ordinò.
-No!- scossi la testa.
-Provalo!- disse di nuovo.
-No!- ora stavamo discutendo come bambini.
Mi prese in braccio e anche se continuavo a muovermi o scalciare non mi lasciava.
-Ok, va bene.- mi arresi.
Mi fece assaggiare la roba che aveva nel bicchiere e per poco non mi strozzavo.
Bruciava tantissimo sulla gola.
-Sei uno stronzo, mi uccidi così.- brontolai.
-Ma era solo un sorsetto.- disse e si finì tutto il bicchiere.
-Ho mal di testa, esco un secondo.-
Uscì dalla porta sul retro, da quella parte del giardino non c'era nessuno, mi stesi sul prato e stetti un po' così.
Quando tornai dentro, andai direttamente in salotto dove c'erano molte persone che ballavano.
C'era anche Zayn che si strusciava su una bionda con le tette rifatte.
A vedere quella scena sentì il sangue ribollirmi nelle vene.
Non so perchè, non so come, ma ero gelosa.
Uscì di fretta dalla villa di Zayn, salì sulla mia Range Rover e tornai a casa.


- Pov. Zayn

Era sparita, l'avevo cercata per tutta la casa ma di lei non c'era traccia.
Ormai non c'era più nessuno.
-Elis.- urlai per l'ultima volta senza ricevere risposta.
Anche se erano le 4.30 della mattina decisi di chiamarla.
-Zayn.- rispose una voce spezzata dal pianto.












-Heylaaaaaaaa

Oh, sentite, sono scema. 
Abituatevi ai miei capitoli corti (?)
Mi odio anche io, ma non riesco a scriverli lunghi çç
Vabbè, prometto che ne scriverò un'altro presto 8D
Ok, dato che siete arrivati fin qui mi lasciate una recensioncina? pls
Grazieeeee *^*

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