Billy Heart

di Il Maiale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte uno ***
Capitolo 2: *** Parte due ***
Capitolo 3: *** Parte tre ***
Capitolo 4: *** Parte quattro ***
Capitolo 5: *** Parte cinque ***
Capitolo 6: *** Parte Sei ***
Capitolo 7: *** Parte Sette ***
Capitolo 8: *** Parte otto ***
Capitolo 9: *** Parte nove ***
Capitolo 10: *** Parte dieci ***



Capitolo 1
*** Parte uno ***


Billy Heart
 
Billy Heart ci faceva sognare.
Billy Heart ci ha strappato il cuore.
Billy Heart fu il nostro primo amore.
 
Gina Pompa: Prima di tutti i mariti c’era Billy Heart.
Il primo amore per le ragazze di Urbana, Illinois, contea di Champaign, era Billy Heart.
Ce lo ricordavamo, a undici anni, quando salì sull’altare della chiesa e urlò che era un semidio.
Prima di tutti i fidanzati c’era Billy Heart.
 
Vattelapesca: Billy Heart non nacque qui. Nacque in un posto lontano.
Come il suo compagno del corso di chimica - Victor Glass - diceva: «Billy è nato nella terra dei nessuno, nella terra di chiunque. Ma grazie a Dio non è nato qui
Le nostre madri erano innamorate di lui come lo eravamo noi.
I nostri padri avevano timore di lui come ne avevamo noi.
Con Billy Heart tutti non avevano età.
I ragazzi di Urbana, quelli che lo frequentavano, erano spettacolari quando parlavano di lui.
Quasi erotici mentre si accendevano la loro sigaretta, mentre nelle nostre menti di ragazzi partiva qualche musica blues da adulti, mentre scrollavano le spalle e dicevano: «Billy è troppo introspettivo per poter vivere qui. Billy è come quei cantanti rock, hai presente?»
Oppure dicevano: «Non si fa mettere a novanta da nessuno. Non gli piace mai nessuno. Eppure lui piace a tutti e alla fine, il perché, lo si capisce.»
Ed eccome se lo si capiva.
Appena guardavi Billy Heart ti innamoravi di lui. Appena guardavi Billy Heart i polmoni ti collassavano e il pancreas ti si decomponeva.
Ti sentivi le ovaie esplodere e il cuore che pompava forte come non mai.
 
 
Reverendo Paul: In verità vi dico che Billy Heart amava qualcuno, sì.
In verità vi dico che Billy Heart diede fuoco alla Vecchia Dogana perché si era innamorato di qualcuno.
Un qualcuno sconosciuto a tutti.
Uno dei giocatori della squadra di rugby della scuola diceva di averlo sentito parlare. Diceva che lo aveva sentito fare una dichiarazione d’amore a qualcuno.
Diceva che aveva detto: «Andiamo a dare fuoco al tramonto e alle macchine parcheggiate male.»
 
Billy Heart era il nostro primo amore.
Billy Heart era come lo iodio.
Billy Heart diceva: “Io odio”
 
Gina Pompa: Una delle leggende su Billy Heart, la mia preferita, era quella delle cinque ragazze.
Si diceva che dopo la sua condanna, mentre era ancora nel carcere minorile di Urbana, cinque ragazze, aiutate da una guardia carceraria, entrarono nell’edificio per spiare il loro primo amore.
E il primo amore di tutti era Billy Heart.
Si nascosero nel cortile, salendo una sull’altra per raggiungere la sua finestra, per vedere cosa faceva un ragazzo, responsabile della morte di tredici persone, durante la notte.
Billy Heart disse loro di arrivare alla sua porta e quando queste, tutte bagnate in mezzo alle gambe perché Billy Heart  aveva parlato loro, giunsero alla piccola finestrella videro le sue dita attorno alle sbarre.
La leggenda dice che poi, a turno, una per una, si fossero avvicinate alle sbarre e avessero tutte ricevuto un bacio da Billy Heart.
Un’altra versione dice che le ragazze furono addirittura riuscite ad entrare e avessero fatto l’amore con Billy Heart.
Una per una Billy Heart se le era ripassate e alcune anche più di una volta.
Ovviamente, la realtà è un’altra. La realtà è che le cinque ragazze non videro mai Billy Heart perché non riuscirono mai ad entrare nel carcere minorile di Urbana, Illinois, contea di Champaign.
 
Vattelapesca: Billy Heart sosteneva che il potere si afferma con la violenza, per questo fondò il partito Iodio.
Quella parola - se la si leggeva con attenzione te ne accorgevi – esercitava su di noi una violenza psicologica notevole, come i messaggi subliminali.
Billy Heart era un rivoluzionario. Billy Heart odiava. Billy Heart diceva, come un mantra: “Iodio”. Suonava bene. Suonava come una canzone.
Tutti noi avevamo aderito. Tutti noi lo andavamo a dire in giro. Eravamo nel partito Iodio, avremmo votato Billy Heart!
Tutti ci dicevano che avremmo cambiato la storia, che avremmo fatto la differenza.
Nessuno ci disse però che Iodio non stava semplicemente sulla tavola periodica. Iodio voleva dire “Io odio”.
Billy Heart amava un nessuno e odiava.
 
Ispettore Rodriguez: Il sei gennaio del 1954, me lo ricordo, fu la prima volta che lo arrestammo per atti vandalici. Io ero il poliziotto di turno, quel giorno. Ero ancora un semplice poliziotto di quartiere. Quando vidi entrare Billy Heart mi prese un colpo. Lo conoscevo di fama, lo conoscevo di vista.
Era come se parlargli fosse come raggiungere l’harem. Un qualcosa di sbagliato e destabilizzante che ti provoca gorgoglii intestinali.
Ricordo che lo portarono nella stanza degli interrogatori come un adulto. Ricordo che lui accusava un dolore lancinante allo stomaco. Diceva che stava andando a fuoco da dentro.
Il mio collega pensò che fosse solo una crisi di nervi. Billy invece voleva andare in ospedale per farsi controllare.
Fu lì. Fu in quel momento che tutti noi avremmo dovuto capire.
Billy, per del semplice gas intestinale, inclinò la testa all’indietro, disse qualcosa che il mio collega non ricorda e poi sbatté con violenza la faccia sul tavolino di metallo.
Billy voleva andare in ospedale per farsi controllare la pancia, così si ruppe il naso.
Gli schizzi di sangue sembravano creare un’opera d’arte in contrasto con il tavolo.
Billy, soltanto perché gli sembrava di stare male, si era rotto il setto nasale in tre punti pur di andare in ospedale.
 
Mago: Non so per chi o perché lo fece. So solo che il suo spettacolo pirotecnico fece sembrare i miei giochi di magia delle stronzate.
Era qualcosa di speciale.
Ce lo sentivamo tutti. Non so se conoscete Shot Diamond.
Ecco lui. Interrogate lui. Lui era il culo del “culo e camicia”. Di conseguenza Billy era la camicia eh…
Mi ricordo di una volta, al locale. Era scoppiata una rissa fra due tizi riguardo non so cosa. Si pestarono a sangue prima che il buttafuori si accorgesse di qualcosa. Billy, quel pestaggio, se l’era visto da inizio a fine. Il suo sguardo… sembrava che si fosse innamorato.
Poi andammo a fumarci una sigaretta e lui si guardava le mani come se fossero nuove.
Le sue mani erano lisce, rosee, forse morbide. Non aveva un graffio o un livido.
Cominciò a piangere. Le sue mani non avevano nemmeno un’imperfezione e lui pianse fino a farsi venire il mal di testa. 
 

 


 
 
Ispirata a John Reddy Heart, il mio primo amore.

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Capitolo 2
*** Parte due ***


Parte due

 

Gina Pompa: Il motivo? Volete davvero conoscere il motivo?
È la classica domanda del cazzo da un milione di dollari.
È come chiedere chi è il vero mostro a Notre Dame? Chi è brutto dentro o chi è brutto a vedere?
La versione ufficiale è la politica. Billy Heart era un rivoluzionario.
Billy Heart voleva colpire il governo.
Ma fra di noi la storia era un’altra. Noi dell’Urbana High School sapevamo che in realtà Billy Heart voleva uccidere una persona che si trovava alla Vecchia Dogana proprio quel giorno e proprio in quel momento.
Billy Heart era il tipo da cose eclatanti. Perché andarsene in modo silenzioso?
 
Vattelapesca: Una volta noi ragazzi del circolo ce ne andavamo in giro a bighellonare per le strade di Urbana, prima di sposarci e di separarci e di suicidarci. Perché sì, ovvio. Dopo l’arresto di Billy Heart alcune delle ragazze caddero in depressione, noi ragazzi riuscivamo a infilarci fra le loro cosce solo se prima le portavamo a vedere il carcere dove stava Billy Heart.
Nasceva in loro una strana e malata eccitazione. Cominciavano a piangere per il loro amore perduto e poi ci saltavano addosso. Victor Glass mi raccontò che una volta, mentre faceva un lavoro di mani a Mary Rose Blance lei lo chiamò Billy. Con gli occhi chiusi, tutta accaldata ed eccitata e bagnata, sussurrava Billy Heart al posto di Victor Glass.
Ora siamo ingrassati, abbiamo perso i capelli e siamo divorziati. Mary Rose Blance tentò il suicidio due volte prima di riuscirci per via di barbiturici.
 
Gina Pompa: Con Billy non ci parlavi. O meglio, tu parlavi, ma lui ti ignorava. Non per cattiveria. Semplicemente viveva in un mondo suo. Ci stupimmo tutti quando diede vita al “Iodio”.
Si candidò e vinse alla grande, senza nemmeno presentarsi al dibattito politico.
A noi bastava leggere il nome di Billy Heart sotto al partito.
Io, personalmente, non mi innamorai subito di lui.
Una volta noi ragazzi dell’elité di Urbana bighellonavamo in giro per la città. Uscivo con Victor Glass, Dean Vattelapesca, Mary Rose Blance, Mildread Hamilton, Mary Louise Clancy, Emmett Doyle e Tom Semous Brown. Ero con loro quanto mi innamorai di Billy Heart.
Caminavamo con i nostri frappé in mano a civettare con i ragazzi e per caso  Mary Louise Clancy intravide Billy seduto sugli scalini di un vicolo.
Ci avvicinammo e ci battè il cuore. Billy aveva il labbro rotto e l’occhio nero.
Fu Tom che con coraggio si avvicinò ancora di più e gli chiese: “Hey amico, tutto bene?” Tom e Billy giocavano nella stessa squadra del liceo, per questo si era autorizzato a parlargli.
Billy aveva solo alzato lo sguardo. Di poco. Lo aveva guardato bene, perché Billy era il tipo di ragazzo che ti guarda sempre in faccia. Che poi non si ricordi come ti chiami o che faccia hai è tutt’altro discorso.
Billy aveva risposto che andava tutto bene e poi aveva fatto un tiro dalla sua sigaretta tornando a guardare il muro davanti a lui.
Corremmo via tutte eccitate. Billy Heart aveva fatto a botte!
Billy Heart le aveva prese facendo a botte!
 
 
Reverendo Paul: Mi chiede se ho mai confessato Billy Heart? Certo che l’ho fatto! Diamine, sono il Reverendo della città. Conosco i segreti di tutti quanti.
Ma di certo non posso dirle niente di Billy Heart. Sono legato al segreto professionale, sono un uomo di Dio.
In verità vi dico però che non sono l’unico.
Quando un ragazzo o una ragazza parlava con Billy Heart, questi la faceva diventare una cosa intima.
Una cosa personale. Un segreto che dovevano sapere solo loro. Solo Billy e l’altra persona.
Billy poi di certo non era quel tipo di ragazzo che andava in giro a parlare a chiunque.
Se Billy però diceva qualcosa, quel qualcosa diventava un segreto.
 
Mago: Ogni primo novembre c’è il Freaks’ Day. In piazza si allestivano dei giochi per intrattenere dei bambini, come la casa stregata, o il castello gonfiabile o stronzate simili. Ricordo che quel vecchio pervertito… quel prete lì, come cazzo si chiamava? Ah, Reverendo Paul, lui. Lui sì che si prendeva bene. Io all’epoca ero ancora conosciuto come Emmett Doyle, figlio di Robert Doyle co-fondatore della Doyle & Blance Inc., ed ero un ragazzo del circolo. Ogni anno era la stessa stronzata. Ogni anno noi studenti della Urbana High School allestivamo la bancarella dei gelati o quella dei baci o la casa delle streghe. La bancarella dei baci, per ovvi motivi, era quella che fruttava di più. Il ricavato andava come fondo cassa per la scuola. Come se i nostri padri, tutti imprenditori o avvocati, non donassero già abbastanza per assicurarci la promozione. In realtà una parte del ricavato andava a quel succhia cazzi del Revendo Paul. Ne sono sicuro.
 
Ispettore Rodriguez: Mi piaceva il Freaks’ Day. Tutti si travestivano. Tutti diventavano uguali. Ricchi e poveri coperti da una maschera. Per un giorno intero tutti quanti ridevano e scherzavano.
Quel Billy Heart era un pianta grane però. Lui e i suoi amichetti, Diamond e Levi. Anche se non sono sicuro che fossero suoi amici. Shot Diamond era stato fermato parecchie volte e schedato per atti vandalici e taccheggio. Levi all’epoca aveva solo una collezione di multe arretarte. Dieci anni dopo quel preciso Freaks’ Day del 1957, Levi venne fatto fuori da un colpo di pistola mentre cercava di rubare un auto. È triste invecchiare e ricordare gente che oggi è morta.
 
Ex-Direttrice St. German: Billy Heart aveva logica. Billy Heart era un matematico. I professori delle altre materie si lamentavano di lui, ma il professor Fisher no. Fisher insegnava matematica e diceva che come Billy Heart non c’è stato mai nessuno.
Quell’anno, il 1957, si propose lui per la casa delle streghe. Di sua spontanea volontà.
Avrei dovuto preoccuparmi. Lui era il ragazzo sbagliato, nel momento sbagliato e nel posto sbagliato, ma si presentò a me con un sorriso spettacolare. È l’unico ricordo di lui a cui sono legata.
Billy non è un assassino, come lo hanno descritto i media. Non mi piace pensarlo.
Sono una donna di novantasei anni che dirigeva una scuola di duecento studenti medi, di cui la maggior parte, fra le classi ’55 e ’59, oggi sono morti. È orribile invecchiare e sopravvivere a persone che hanno meno della metà dei tuoi anni.
 
Ispettore Rodriguez: Modestamente parlando, fui io il primo a ritrovare il cadavere del giovane Tom Semous Brown, figlio del salatissimo avvocato James Brown. Il signor Brown era uno dei massimi esponenti del fittizio movimento contro Billy Heart. Si dice che sua moglie, la signora Brown, si toccasse guardando la foto segnaletica di Billy Heart.
Suo figlio Tom morì nel 1968, parecchi anni dopo l’arresto di Billy e l'incendio alla Vecchia Dogana. Si buttò giù dal trentasettesimo piano dello studio legale Brown In Law, conosciuto come il B.I.L.
Sul suo computer trovammo la lettere d’addio. Parlava di quella sera. Parlava del Freaks’ Day del 1957. Si scusava tanto.
 
Gina Pompa: Io e le altre ragazze del circolo sapevamo bene che Billy Heart era addetto alla Casa delle Streghe. Come non entrarci? Perché non entrarci? Fu lì, in effetti, che Mildread e Emmett, che all’epoca stavano insieme, salutarono per la prima volta Shot Diamond. Emmett diceva che era un suo compagno di squadra, ma io non lo avevo mai notato.
Perché Shot Diamond è così importante? Si dice che furono i sentimenti contrastanti di Billy nei suoi confronti a causare quel massacro.
Fu sempre Mildread che, trovandosi davanti il distretto di Urbana quando portarono dentro Billy Heart in manette, mi raccontò della faccia che aveva in quel momento Billy.
Billy aveva una faccia che ondeggiava fra il fiero e il pensieroso. Come se stesse soppesando solo in quel momento le sue azioni.
Mildread disse che in quel momento Billy Heart si voltò verso di lei.
Billy Heart la guardò e a lei mancò il fiato. Sentiva le gambe tremare e si passò una mano sul collo per cercare di alleviare il calore interiore.
Billy Heart mosse le labbra per dirle qualcosa. Billy Heart stava parlando con lei muovendo solo le labbra, mentre saliva gli scalini e i fotografi lo riprendevano da tutte le angolazioni.
Che cosa Billy Heart avesse mimato con le labbra, Mildread non lo volle dire mai a nessuno.
Era così. Tutto ciò che Billy diceva diventava qualcosa di intimo e personale. Anche un semplice ciao era un segreto con lui.
 
Vattelapesca: Cosa successe quella sera del Freaks’ Day? Semplice. Billy Heart, addetto alla casa delle Streghe, con la partecipazione straordinaria di Shot Diamond, Ethan Levi e Tom Semous Brown, riempì la galleria, perché di quello si trattava la Casa delle Streghe, una lunga galleria dove delle canoe elettroniche si muovevano sull’acqua.
Quel giorno Billy decise di chiedere al macellaio della città ventidue litri di sangue di maiale.
Il resto, poi, è scritto sui giornali.
 
Mago: Sì, anche quello per noi doveva essere un indizio. Ma infondo pensammo che lui non potesse sapere che il signor Everald soffrisse di cuore.
 



 
 
 

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Capitolo 3
*** Parte tre ***


Parte tre


Ispettore Rodríguez: La famiglia? Certo che ce l’aveva. Ma nessuno si accorse di loro fino al processo. Avrei messo la mano sul fuoco sul fatto che fosse figlio unico, e invece…
Ma sapevo che aveva una madre. La signora Heart era ciò che si può definire “bellezza dell’infinito”.
 
Gina Pompa: “Gli altri Heart”. Così li chiamavamo. La signora Heart era una donna dagli occhi grigio-verdi che nessuno di noi ha mai dimenticato. Immaginate cosa voleva dire per Billy Heart avere una madre così… così spettacolare.
Tutti facevano sogni erotici su di lei, ma nessuno ne parlava. All’epoca si era più fini.
All’epoca i ragazzi che parlavano a noi di Billy Heart ci sembravano spettacolari.
 
Mago: Sapete chi era Vicky Delancy? In gangster degli anni Cinquanta. Il pericolo delle strade e il pistolero del Texas. Il Boss. Ecco. Si dice, e ripeto che si dice, che quando morì i poliziotti gli trovarono addosso i documenti di un certo Victor Heart. Già. Nessun documento che portava il nome Victor Delancy. Quando Delancy morì si lasciò in vita una moglie bellissima e tre figli.
Io glielo chiesi, a Billy, se quello che tutti chiamavano “La leggenda Delancy” fosse suo padre, ma lui scuoteva sempre le spalle dicendo che non era il figlio di nessun padre, ma che era amato da tante madri.
 
Ispettore Rodríguez: Certo che la voce della parentela con Delancy mi giunse all’orecchio, ma infondo chi ci credeva? Era un ragazzino a cui ricamarono sulle sue spalle un sacco di storielle campate per aria solo per farlo apparire “più figo” di quello che in realtà è.
Ve lo dico io chi è Billy Heart: Lui è il responsabile della morte di tredici persone, tra cui due bambini che ancora non avevano compiuto i dieci anni. Lui è il piromane di Urbana, Illinois, contea di Champaign.
 
Gina Pompa: La nonna di Billy era bestiale. Nel senso che somigliava seriamente a una bestia. La vedevamo sempre lì sul portico, con il suo fucile in mano e il cappello di paglia. Non era come le nostre nonne, con i gioielli di giorno e i loro completino estivi color pastello. Lei stava lì e guardava tutti in malo modo. Avevi paura a passare davanti casa degli Heart, perché quella vecchia pazza ti dava l’impressione di volerti sparare da un momento all’altro.
Quella vecchia bestia aveva partorito lo zio di Billy, Lev. Lev era il fratello del padre di Billy e potete immaginare che per noi era facile entrare in comune e vedere i certificati di nascita di ognuno. Gli Heart erano originari di qui, anche se Billy Heart, fortunatamente, non era di qui.
Arminga Heart diede alla luce due figli: Victor, morto casualmente lo stesso giorno di Vicky Delancy, e Levran, morto di vecchiaia nel 1996.
 
Mago: Ero palesemente innamorato anche dello zio di Billy. Non solo io, ovviamente. Io e le altre ragazze del circolo, quelle con cui poi ci siamo sposati e quelle da cui poi abbiamo divorziato.
Lev Heart aveva quel fascino da uomo d’affari che possedevano tutti i nostri padri.
Forse per questo era la perversione di ogni giocatore di baseball. Lui era i nostri padri.
Noi amavamo i nostri padri e noi volevamo andare a letto con Lev Heart.
 
Ispettore Rodríguez: Lev Heart era il più normale della famiglia. La signora Heart, quella vecchia, era totalmente pazza. Non si muoveva dalla sua sedia a dondolo e non lasciava mai il suo fucile a canne mozze.
Guardava tutti male.
Una volta però scomparve per tre giorni.
 
Mago: Ciò che fece la nonna di Billy in quei tre giorni nessuno lo seppe mai. Una donna brutta che non odorava di buono come le nostre nonne. Odorava di spazzatura lasciata al sole, non so se mi spiego.
Furono Lev e Billy che andarono a cercarla, mentre la madre di Billy sembrava non preoccuparsi minimamente. Gli altri due, i fratelli di Billy dico, di quelli nessuno si preoccupava.
 
Gina Pompa: Io e Ether, quella lì del club scolastico a cui ero obbligata a partecipare, eravamo lì quando la macchina degli Heart sfrecciò davanti al maniero degli Heart e ne uscirono.
Prima Lev, poi il nostro Billy e insieme fecero scendere quella vecchia di merda con quel cazzo di fucile in mano, tutta sorridente.
 
Ether Lovely: Era ancora più inquietante di quando ti guardava male dalla sua sedia a dondolo. Ricordo perfettamente cosa disse.
Disse: «Gli ho uccisi! Ho salvato l’umanità. Quei fottuti alieni non ci avranno mai! Il governo non avrebbe fatto niente, io ho salvato l’umanità.»
Ovviamente questo non me lo fecero scrivere sul giornalino della scuola. Fu proprio Billy a chiedermelo. Mi disse che sua nonna scherzava, che aveva un tumore al cervello e che aveva le allucinazioni per le pillole.
Però mi sono sempre chiesta dove finirono le pallottole. Quando lei scese dalla macchina tirò fuori dalle tasche dodici bussolotti vuoti e li sotterrò nel giardino davanti.
 
Gina Pompa: Gli Heart erano maledetti. Te lo dico io. Sicuramente Nonna Heart aveva sparato. E sicuramente quelli a cui aveva sparato non erano alieni.
 
Reverendo Paul: Che rapporto c’era fra lo zio e Billy? Non saprei, sinceramente. Lev Heart non era della mia parrocchia, era ateo. Era un uomo di legge. Ma una volta li sentì parlare, a lui e allo zio.
Fu la prima ed unica volta in cui io vidi Billy piangere.
Piangeva così a dirotto che aveva il viso rosso e il fiato corto. Erano nel vicolo dietro la chiesa ed io ero uscito per prendere una boccata d’aria dopo la messa delle dieci di sera.
C’era Billy che lo accusava di qualcosa e c’era Lev con le mani nelle tasche del suo completo da uomo d’affari.
C’era Lev che parlava con una calma estenuante e Billy che a un certo punto scoppiò in lacrime di fronte al viso più impassibile che abbia mai visto.
Billy e Lev si picchiarono quella sera. Billy gli tirò un pugno in pieno viso e Lev non fu da meno.
Si sbatterono al muro fino a che Billy non perse il fiato per l’adrenalina e il pianto. Fino a che Billy non cadde a terra in ginocchio con il viso fra le mani, piangendo in un modo così assordante che dovetti entrare per non mettermi a piangere a mia volta.
 
Mago: C’ero anche io in chiesa quella sera. Mi stavo fumando la sigaretta e sentì la voce di Billy nel vicolo. C’era anche quel porco del reverendo nascosto in un angolo. Sono sicuro che si stesse facendo una sega ascoltando la voce di Billy che sputava insulti contro suo zio.
Non capì di che cosa stessero parlando, ma captai una parola che poteva anche essere stata pronunciata per puro caso.
Captai il nome “Shot”. Prima che si picchiassero e che Billy cominciasse seriamente a piangere.
Lev si allontanò lasciandolo lì a terra e così mi avvicinai. Mi voltai verso il Reverendo ma lui già non c’era più.
Gli chiesi cosa fosse successo e vidi il sangue uscirgli dal naso e dal labbro spaccato. 
Appena sentì la mia voce si voltò e… dio… il suo sguardo. Era fragile.
Ti veniva voglia di accudirlo come si fa con i cuccioli di cane maltrattati.
Ma invece si alzò di scatto senza farsi toccare, e poi… vomitò. Sì. Avete capito bene. Si piegò in due e vomitò in mezzo alle gambe.
 
Gina Pompa: Cronologicamente parlando, il pomeriggio in cui lo trovammo seduto sulle scale con le lacrime agli occhi era il pomeriggio dopo la sera in cui lui e suo zio si picchiarono, e fu il pomeriggio prima in cui a scuola fondò lo Iodio.
 
Vattelapesca: Io ero con lui quella mattina. Ero con lui quando appese il suo manifesto. Quella mattina Shot ci raggiunse come sempre, ed aveva il sorriso come sempre.
Shot era un artista, sapete. Billy adorava i suoi disegni. Era una delle poche cose che gli piacevano.
Fu infatti Shot a progettare il manifesto. Ethan Levi, un giorno mi disse di avere dei sospetti su qualcosa, e se oggi fosse qui a parlare con voi, sono sicuro che parlerebbe di quella mattina con una particolare enfasi.
Ethan, quello stesso pomeriggio, mi fece notare un paio di cose. Tipo lo sguardo di Billy quando Shot si avvicinò a lui.
In effetti, se ci penso oggi, direi che era uno sguardo strano. Uno sguardo quasi malato.
All’epoca non ci diedi peso, voglio dire, cazzo, stavo cominciando a entrare nella ristrettissima cerchia di coloro che potevano parlare con Billy Heart senza sentirsi a disagio.
 
Mago: Io e Ethan eravamo allo stesso corso di scienze naturali. Fu lì che mi parlò. Voglio dire, era una cosa assai strana. Io ero uno dei ragazzi del circolo, lui era fuori il nostro mondo.
Ma mi parlò. Mi chiese che cosa avessi sentito la sera in cui Lev e Billy si picchiarono, mi chiese se fossi lì quando Nonna Heart disse di aver ucciso gli alieni.
Io, ovviamente, dissi di no. Non volevo che qualcuno mi vedesse parlare con un criminale come Ethan Levi. Volevo cacciarlo all’istante. Eppure, se ci penso oggi, direi che Ethan stesse cercando di capire un qualcosa che era così evidente da sembrare quasi naturale.
Gli Heart erano maledetti da un qualcuno in dietro con gli anni.
 
Ex-Direttrice St. German: Avrei dovuto fare qualcosa quel giorno. Io lo vidi appendere il suo manifesto accanto a quelli degli altri studenti, ma non dissi niente.
Pensavo che forse lo Iodio servisse a far capire al mondo che Billy Heart era più del fascino del Teddy Boy che si portava dietro.
 
Mago: La volete una chicca? Eh, la volete? Quella mattina, la mattina dopo l'incendio alla Vecchia Dogana, ci fu una partenza speciale dall'American Airlines of Illinois. Lo sappiamo tutti chi è scomparso dalla circolazione dopo quel fattaccio. E sì, il biglietto era stato fatto quella sera stessa e no… quella persona non aveva in programma di viaggiare da sola.
 
 
 

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Capitolo 4
*** Parte quattro ***


Parte quattro



Reverendo Paul: Quel ragazzo non me lo scorderò mai. Si chiamava Emmett Doyle e stava con una delle due Mary. O Mary Luise Clancy o Mary Rose Blance. Ora fa lo scapestrato, e bada bene, sono un uomo di chiesa, ma lui proprio non lo sopportavo.
 
Mago: Il Reverendo Paul, durante le sue messe, mi lanciava sempre uno sguardo languido da malato che un prete non dovrebbe mai avere. Mica è un peccato capitale la lussuria?
 
Reverendo Paul: Una volta ricordo che quel ragazzo, Emmett, si mise a fumare una sigaretta fatta da lui con dentro degli stupefacenti davanti la mia chiesa. Ho dovuto cacciarlo via dalla parrocchia.
 
Mago: Mi beccò fuori a fumare con Ethan Levi, una cannetta, niente di che. Un po’ d’erba dopo il suo sermone chilometrico. Ci invitò poi dentro per una specie di confessione, facendoci la morale, dicendoci che era sbagliato e che giovani come noi dovevano svagarsi in altro modo. E tutto regolare, pensavo, fino a che non ci allungò la mano sul pacco. Ethan gli tirò un pugno sul naso a quello stronzo. Forza, chiedetegli delle varie denunce a suo carico.
 
Reverendo Paul: Denunce? E di che genere? Chi mai potrebbe denunciare il prete della parrocchia della città? Erano solo voci urbane.
 
Mago: Sapevamo tutti che Billy Heart non voleva andare da lui a confessarsi, ma la nonna insisteva così tanto. La nonna era credente. Una di quelle credenti vere. Una di quelle che se gli dici 25 dicembre non ti risponde con “Natale” o “Regali” ma ti risponde con: “Il compleanno di Gesù cristo nostro Redentore.” E Billy amava così tanto sua nonna che si faceva confessare da lui soltanto.
 
Vattelapesca: La sapete la storia dello scambio? La classica. Prendi la tua vittima, no? Studi le sue abitudini, fai tutti i calcoli e intavoli il piano. La vittima fa le stesse cose da anni e anni senza mai sviare di una virgola. Il giorno del gran colpo, poi, quella tua vittima, fa qualcosa che magari in dieci anni non ha mai fatto e bang. Tutte le mattine prende il caffè al solito posto e alla stessa ora? Ecco, sta pur certo, che la mattina in cui gli dovrà succedere qualcosa, lui verrà o trattenuto da qualcuno o qualcosa, oppure per casuali circostanze prenderà il suo caffè da tutt’altra parte.
 
Gina Pompa: Billy Heart era innamorato di un nessuno. Un nessuno che solo Ethan Levi cercava di scoprire. Era chiaro a tutti che Levi, l’ebreo, stava investigando su qualcosa. Un qualcosa di nascosto e allo stesso tempo così evidente che quando salterà fuori ci daremmo tutti degli stupidi.
Una volta io ci uscì con Levi. Fu proprio dopo l’entrata in scena di Billy Heart alle elezioni che gli chiesi di venire al ballo di primavera con me.
Le ragazze invitavano i ragazzi e tutti si aspettavano da me che invitassi Tom Seamus Brown, dato che i nostri padri lavoravano nello stesso studio legale. Ci rimasi così male quando scoprì del suo suicidio che non vi dico.
Comunque, invitai Levi. E perché? Perché lui era della ristrettissima cerchia di persone che potevano parlare con Billy Heart.
Al contrario però fu proprio Levi a scassarmi i maroni che non ho, con domande su Billy Heart e… io ne sapevo quanto lui se non meno.
Infatti, poi, quando Billy Heart fece la sua entrata, non capì assolutamente chi era la sua accompagnatrice.
 
Vattelapesca: Ero con Gina Pompa Dolovitz, Ethan Levi , Emmett Doyle e Mary Louise Clancy, la mia accompagnatrice invece era Mary Rose Blance. Victor Glass stava da qualche parte fra le gambe della sorella di Levi, Samantha. Quando Billy Heart entrò in palestra tutti si fermarono.
Era la scena di un film. Le ragazze, anche la mia Mary Rose, erano verdi vomito. Guardavano la poverina del primo anno come se dovessero accoltellarla da un momento all’altro.
Non sapevo chi fosse. Non era nemmeno tanto carina. Solo Levi sapeva chi fosse perché ci usciva insieme.
Ebbene sì. Ethan Levi si frequentava con l’accompagnatrice di Billy Heart. Appena lei entrò, con il braccio avvinghiato a quello di Billy Heart, lui lasciò cadere immediatamente il braccio dalle spalle di Gina, la quale se ne sbatté altamente poiché Billy Heart in quel posto sembrava un estraneo. Un qualcosa di fuori posto, come una scarpa bucherellata in mezzo all’oceano.
 
Gina Pompa: Mi si fermò il cuore. Punto primo: Billy Heart era venuto ad un ballo scolastico. Punto secondo: Billy Heart aveva accettato l’invito di una ragazza.
Per settimane intere sfilze di ragazze chiesero a Billy di accompagnarle al ballo. Nemmeno un sì. E poi giunge questa ragazzina, del primo anno, sconosciuta all’intera scuola. Tutta timida. Troppo pura e inesperta per uno come Billy Heart. Tutti ci immaginavamo Billy Heart con una stragnoccolona super figa. E invece una mingherlina con gli occhiali, senza un filo di trucco e con un vestitino orribile visibilmente cucito in casa da sua madre.
Chi era quella ragazza?
 
Vattelapesca: Ethan Levi fu il primo a rompere il gelo che si era creato. Chiariamo, tutti quanti ballavano e bevevano, ma facevano solo finta. Sorseggiavano con lo sguardo rivolto a Billy Heart. Muovevano i sederi e le gambe e guardavano Billy Heart.
Ethan Levi si avvicinò a Billy e lo salutò facendo poi un baciamano alla ragazza.
Ethan Levi, lo spacciatore gentiluomo.
 
Gina Pompa: Che vergogna. Che vergogna. Il mio accompagnatore baciava la mano, come il galantuomo che non era, a quella lì.
 
Vattelapesca: Fu in quel momento che sul palco, insieme alla Band, salì Shot Diamond. Shot… l’uomo invisibile. L’amico di Billy.
Salì, guardò Billy e la sua accompagnatrice e sorrise in maniera malata. Il sorriso che non ti aspetti di vedere sulle labbra di uno come lui.
Se le leccò, poi, e prese fiato per dire: «Diamo il benvenuto a Talitha. La donna più invidiata di questo ballo, signori. Talitha Heart. Una donna del genere ha bisogno di una degna presentazione.»
 
Gina Pompa: Quella dolce e insulsa ragazza era la sorella minore di Billy Heart. E il viso di Ethan in quel momento era qualcosa che non riesco a descrivere.
 
Professor James Le Vau: Io ero uno dei supervisori del ballo. Vi posso assicurare che nessuno si sarebbe mai aspettato un risvolto del genere.
Quando Diamond scese dal palco andando sotto il naso di Billy Heart avremmo dovuto intervenire. Shot era… come si può definire… aveva problemi a controllare la rabbia a volte.
 
Vattelapesca: Shot stava sfidando Billy per un qualcosa che nessuno conosceva. Il motivo segreto che stava alla base dello Iodio e dell'incendio alla Vecchia Dogana.
Ethan conosceva entrambi e sapeva che non era una cosa buona e giusta quello sguardo.  
Talitha stava ferma, probabilmente stava stritolando il braccio di Billy.
Billy invece rivolse un unico e veloce sguardo a Levi e accadde ciò che aveva meno senso possibile.
Non fu Billy a tirare il primo pugno. Nemmeno Shot a Billy. O nemmeno Shot a Ethan dato che sembrava interessato a Talitha.
No signori. Fu Ethan, che da esterno al gioco di sguardi fra Billy e Shot. Tirò un pugno a Billy.
Non a Shot, che era quello che aveva in pratica iniziato, ma a Billy.
 
Gina Pompa: Mistero della fede, direbbe il Reverendo Paul.
 
Professor James Le Vau: Io insegnavo matematica all’epoca. Billy, seppur così trasandato e malconcio, era uno degli studenti che mi stava a sentire. La dinamica dei fatti fu che noi professori intervenimmo solo alla fine. Solo dopo che Billy, poi, tirò un pugno a Shot.
Levi tirò un pugno a Heart e Heart lo tirò a Diamond. Talitha Heart, che ancora io non avevo il piacere di avere come studentessa, cercò di mettersi fra i tre, ma qualcuno la scansò.
Non vidi se fu Billy, Ethan o Shot. Uno di loro tre la spinse via facendola cadere.
 
Vattelapesca: Sembrava un’orgia gay. Sul serio. Dopo la catena di pugni cominciarono a darsele di sana ragione e io fui uno di quelli che si mise in mezzo per fermarli. Presi un calcio sullo stomaco da Shot che poi fu tirato di nuovo dentro alla ressa. Era un casino madornale in cui le presero anche i professori.
 
Gina Pompa: Fu una scena così esaltante. Io, come tutte le altre ragazze, avevo il cuore in cola e le mutandine bagnate. Billy Heart stava facendo di nuovo a botte.
Billy Heart, il nostro amore, fu allontanato con il sopracciglio sanguinante.
Fu così eccitante che ancora adesso ho i brividi. E non tanto per la pelle contro la pelle o per l’adrenalina che si respirava nell’aria.
Fu il dopo. Shot Diamond rimase inginocchiato a terra e guardava Billy Heart che si scrollava di dosso le varie persone che lo fermavano e che si allontanava. Fu quando Billy Heart diede le spalle a Shot Diamond che tutte noi sussultammo.
Billy Heart, con la sua camminata da uomo adulto, con la sua camminata identica a quella dei nostri padri, si portò una mano al petto e si strinse il cuore.
Billy Heart si era spezzato il cuore e non voleva farlo vedere.
 
Vattelapesca: Ethan Levi si alzò, con l’occhio livido e lo stomaco a pezzi e si sedette in un angolo.
Billy Heart intanto si allontanò verso l’uscita e Shot  Diamond rimase lì a terra.
Talitha Heart andò da Ethan a controllare come stava. Sembravano fidanzati in tutto e per tutto.
Billy poi aprì la porta della palestra e uscì fuori accendendosi una sigaretta. Qualche professore intanto chiamava l’ambulanza.
Io, ovviamente, seguì Billy Heart e lasciai tutti a prendersi cura di Shot che non si faceva toccare.
Billy Heart aveva la schiena poggiata al muro, con la sua giacca di pelle da vero duro.
Billy Heart aspirava dalla sigaretta e si teneva il cuore con la destra.
Dopodiché si piegò in avanti e lì capì.
Shot Diamond aveva spezzato il cuore a Billy Heart.
 

 
 

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Capitolo 5
*** Parte cinque ***


Parte cinque

Gina Pompa: Prima di ogni cosa, veniva Billy Heart.
Lui lo sapeva. Oh, mi cascassero tutti i denti se non lo sapeva.
Billy Heart, il giorno prima di venir prelevato in casa sua per l’arresto, venne a scuola con il suo zainetto semivuoto in spalla.
Si piazzò in giardino poi, e sul muro esterno della palestra, Billy Heart scrisse: “Io sono Dio”
 
Vattelapesca: Non è che lui pensasse sul serio di essere Nostrosignore. Lui era Dio. Punto. Per la nostra schifosa cittadina e per i suoi abitanti (me compreso) Billy Heart era un qualcosa di astratto da venerare. E infondo è così diverso dal concetto di Dio?
Tu credi in lui ma non lo conosci. Tu veneri lui ma non ci parli. Tu ti basi solo sui racconti di persone esterne, e quindi dimmi: non ti stai forse innamorando anche tu di Billy Heart facendo questa intervista?
L’episodio successivo a quello del ballo fu quello di Shot Diamond e Billy Heart, il giorno dopo, nel cunicolo che io attraversavo per andare a casa mia. Non mi feci sentire, ovviamente.
Lì per lì, sinceramente, mi sembrava tutto nella norma. Certo… mancava Levi per completare il trio delle giovani marmotte, ma hey… si parlava di Billy Heart, lui poteva anche parlare da solo che non sarebbe sembrata, nemmeno lontanamente, una cosa strana.
Sta di fatto che erano lì, Billy Heart e Shot Diamond a discutere di un qualcosa che era successo fra di loro. Fu lì che io capì le domande di Ethan Levi. Fu lì che io compresi.
Shot Diamond disse, testuali parole: “Billy… è come se mi avessi svuotato il corpo di ogni liquido. È come se mi avessi svenato e svuotato le palle allo stesso tempo. Come un pompino che ti risucchia l’anima. Ti avevo chiesto di andare a bruciare il tramonto con me e tu hai preferito bruciare me.”
E nulla di strano, sembrano frasi da amicizia finita, se poi non avesse aggiunto: “Billy io ti amavo come un bulimico  ama le sue dita. Come un anoressico ama la bilancia.”
 
Gina Pompa: Nah… Billy Heart non era affatto gay, aveva avuto qualche ragazza nella sua vecchia città… lo sapevamo tutti. Non stava con nessuna semplicemente perché nessuna era alla sua altezza.
 
Ritrovati di una pagina di diario di Ethan Levi: 
Sono strani Billy e Shot. Io amo Talitha, ma non voglio mancare di rispetto a Billy, eppure a lui sembra non importargliene. Shot invece ha preso a pungi il muro quando ha scoperto che Billy andava al ballo con sua sorella. Non capisco… dovrei essere io quello incazzato, dovevo portare io Talitha Heart al ballo. Eppure Shot è geloso. È geloso per via di un segreto che solo loro due conoscono.
 
Billy sta impazzendo. Farnetica sullo IODIO e continua a dire di voler dar fuoco a tutto. Questa sera c’eravamo solo io e lui e la mancanza di Shot sembrava averlo innervosito parecchio. Io volevo chiedergli se Talitha gli avesse chiesto qualcosa su di me ma lui ha cominciato a lanciare sassi contro i vetri delle macchine. Non ho mai corso così tanto in vita mia.
Più Billy distruggeva, più sorrideva. Billy Heart è un incanto quando sorride.
 
Billy dice che dobbiamo portare avanti le idee rivoluzionarie. Billy dice di voler far saltare la città dalle fondamenta, per purificarla. Così dice.
 
Billy Heart oggi ha pianto. Un giorno insulso. Un giorno qualunque. Ancora non ho parlato con Talitha.
 
Billy non parla con me da tre giorni ormai. Ho parlato con Talitha però, mi ha detto che mi ama.
Mi ha detto anche che Billy e suo zio hanno fatto a botte, e che da allora Billy è un fantasma in casa. Non che prima poi fosse di compagnia. Dice che addirittura si è ribellato a sua nonna.

 
Reverendo Paul: Billy Heart… quel ragazzo. Aveva un problema. Non si nomina il nome di Nostrosignore invano.
Cambiando soggetto: il suo amico, Shot Diamond, lo beccai a tirare pugni contro il muro mentre me ne stavo tornando in parrocchia.
L’ho fermato, ovviamente. Ho chiesto spiegazioni, ovviamente. Ho cercato di fargli entrare la parola del Nostrosignore.
Lui mi ha guardato come se non stesse capendo niente. Non penso di aver mai visto degli occhi così vuoti. Si è slacciato i pantaloni allora, con fatica perchè si vedeva che gli facevano male la mani, e ha tirato fuori il suo... il suo... come posso esprimermi. Il suo membro ecco, lo ha puntato verso le mie scarpe e ha cominciato a urinare. Qualcosa di osceno.
Satana era in lui!
 
Gina Pompa: Eravamo io e Mary Rose e come ogni santo giorno stavamo passando davanti casa di Billy Heart, ok?
Era domenica, giorno di messa. Sua nonna era inquietantemente appollaiata sulla sedia a dondolo in veranda con quel suo fucile in mano. Davanti a lei suo nipote. Il suo preferito. Il più grande.
Diritto, braccia lungo i fianchi. Muoveva le labbra lentamente mentre le parlava. Lei dondolava ed ascoltava.
Billy Heart ispirava sesso anche così. Lei disse di no col capo e lui strinse i pugni, contrasse la mascella.
Billy Heart parlò ancora a denti stretti e noi eravamo troppo lontane per poter sentire.
Gesticolò poco e la nonna si alzò con il fucile sotto l’ascella, puntato verso il nipote.
Billy allora calciò qualcosa sulla veranda, un sassolino forse, che andò a sbattere contro il palo del telefono lì accanto, dopodiché si voltò e fece per andarsene.
Aveva sceso tutti gli scalini con in sottofondo la voce roca della vecchietta che gli urlava: “Disgraziato! Iddio ti punirà.”
Billy Heart era affianco alla cassetta delle lettere ormai, quando un colpo di fucile la frantumò in mille pezzi. Legno e buste che volarono in varie direzioni.
Billy Heart allora si voltò a guardare sua nonna, la quale aveva il viso offuscato dal fumo che ancora usciva dalla canna del fucile.
Lo zio comparve dal nulla poggiato con le spalle sul telaio della porta, con la sua Lucky rossa in bocca. Lo guardava attraverso le palpebre socchiuse. C’era una faida famigliare.
 
Vattelapesca: Nonna Heart… che gran donna. E non nello stesso senso in cui lo diresti della mamma di Billy. No… Nel senso che ti faceva cagare in mano appena passavi di fronte casa.
Sembrava in attesa di qualcosa. Sembrava una sottospecie di protettrice. La guardia del corpo degli Heart.
 
Mago: Era il 13 aprile del 1958. Billy Heart, quella sera, bruciò l’ala ovest e l’ala nord della scuola. Le altre due aule furono soltanto lievemente danneggiate. Ovviamente nessuno poteva provare che fosse stato Billy Heart, e nessuno di noi studenti voleva dare a lui la colpa. Gli insegnanti non avevano nemmeno la benché minima idea su chi fosse il piromane.
La polizia forse ipotizzava qualcosa, ma noi studenti lo sapevamo benissimo. O almeno… quelli attenti e quelli che erano presenti quella sera.
C’era così tanta gente che non si capiva nulla.
Ma Billy Heart era in prima fila  a godersi lo spettacolo, con la sua giacca di pelle nera, i suoi blue jeans strappati e le braccia lungo i fianchi.
Shot si fumava una sigaretta qualche persona un po’ più in la.
Lo sguardo di Billy Heart fece capire tutto. Il disgusto verso i pompieri che spegnevano il fuoco.
Il sogghigno e gli occhi lucidi dall’emozione.
Billy Heart aveva dato fuoco alla scuola. Quello era il segnale per i suoi compari.
Quello era il segnale per chi sapeva coglierlo.
Lo Iodio era iniziato e i suoi membri, senza conoscersi, sentivano dentro cosa dovevano fare.
Nessuno sapeva chi ne faceva parte, nemmeno quelli che ne facevano parte.
Cani sciolti.
E io lo avevo colto, il segnale.
Io ero un membro dello Iodio.
 
Gina Pompa: Il segnale. Sapevamo che era un segnale. Il segnale che avrebbe portato alla rivolta.
Così pensavo.
Mi aspettavo cose eclatanti.
Lo Iodio era iniziato.
Io odio. Io odio dio. Odio io dio. Odio dio io.
 
 
 

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Capitolo 6
*** Parte Sei ***


Parte sei


Reverendo Paul: In verità vi dico che quelli lì erano tutti peccatori. Uno di loro venne a confessarsi da me una volta. Non posso chiaramente entrare nei dettagli ma so che erano soggetti a torture psicologiche barbariche.
In verità vi dico che prego per le loro anime ogni notte, affinché trovino pace nell’alto dei cieli e non al fianco di Lucifero.
 
Mago: Il Reverendo, quel cane, prega ogni notte perché ha gli incubi dei sensi di colpa. Lui ne ha tanta quanta noi. Sapeva cosa voleva fare, sapeva che il segreto professionale viene meno se la persona vuole nuocere a terzi.
Col cazzo che è in pena. Quello lì ha paura di finire dentro per complicità.
 
Ispettore Rodríguez: Dopo l’incendio alla scuola nel dipartimento eravamo sempre all’erta. Gira di qua… gira di là.
Controlla questo, controlla quello. Venne da noi addirittura un organo della squadra speciale. Forse uno dei due è ancora vivo.
 
Agente Gorem: Venimmo chiamati ad Urbana per una semplice misura di sicurezza. Avvenivano fatti strani lì, ed in proporzione erano più delle grandi città. C’era un qualcosa di insolito.
Piccole cose, chiariamo, tralasciando gli incendi è ovvio. Dopo la scuola prese fuoco una banca.
Sempre di notte, sempre nel silenzio.
 
Ispettore Rodríguez: Quella volta non fu colpa di Billy Heart, aveva un alibi inattaccabile. Billy Heart era con me, quella sera, nella sala degli interrogatori per l’incendio alla scuola. Nonostante non avessi delle vere prove il Capitano mi permise di interrogarlo come sospettato, ma caso vuole che venne scagionato subito dato che il modus operandi era lo stesso.
Era indiscutibile che fosse stata la stessa persona a incendiare i due edifici.
Indiscutibile.
 
Agente Gorem: Il piromane scassinava la porta d’ingresso e metteva una tanica di benzina in ogni stanza che voleva attaccare, creava una specie di via ramificata che partiva dalle stesse stanze e si congiungevano verso l’ingresso. Come se lasciasse benzina mentre se ne usciva tranquillo. Le telecamere della banca andarono completamente distrutte, per quanto riguarda quelle esterne invece… quelle nemmeno esistevano. Erano le prime telecamere, erano altri tempi.  Ci si stava solo avvicinando al concetto di videosorveglianza e comunque puntavano tutte alle casse della banca. 
 
Reverendo Paul: Non so bene come non fu fermato prima. Semplicemente non c’erano prove a suo carico e benché venisse da me a confessarsi… non mi disse mai nulla delle sue “tendenze”.
Ogni sera quindi mi metto in ginocchio nella cappella e mi raccolgo in preghiera per quelle povere anime. Anche per l’anima di Billy Heart.
 
Agente Gorem: Il modus operandi cambiò per quanto riguarda invece l’incendio alla chiesa della città. Ricordo che il Reverendo la guardava bruciare con un’insana ammirazione. Lo interrogai, mi sembrò sospetto. Ma non emerse nulla di concreto.
Eravamo completamente alla cieca, quale uomo orribile poteva incendiare edifici del genere?
 
Ispettore Rodríguez: Quando venne resa pubblica la notizia della banca la parte ricca cominciò a sudare freddo, facendo pressione affinché i loro soldi venissero recuperati. La parte povera invece, fece una grande festa per le strade, con lunghe tavolate e vino costoso.
All’epoca praticamente niente era computerizzato. I loro debiti vennero estinti per mancanza di dati.
Chi poteva sapere com’era il quadro di una famiglia piuttosto che di un'altra.
Bruciò tutto. Era come se l’incendio alla scuola fosse avvenuto per imparare il mestiere, e che quello alla banca fosse di un livello superiore. Ora la scientifica avrebbe comunque ricavato indizi da qualsiasi cosa, ma negli anni Cinquanta…
 
Vattelapesca: No, lei non capisce. Lo Iodio era iniziato. Lo Iodio era per la gente che odia.
Noi che ne facevamo parte odiavamo davvero. Lei chi odia? Sua madre? Sua sorella?
Odia il caffè freddo la mattina o i pancake senza il cioccolato?
Noi odiavamo il sistema. Noi odiavamo le classi sociali, la disunità del mondo intero. Crollavano i pilastri della società, dall’istruzione sbagliata al sistema monetaria diseguagliato.
Non fu un atto vandalico.
Fu per creare disagio.
 
Gina Pompa: Certo che lo so chi è stato. Ma non lo dirò di certo a lei. Anche se ormai credo non abbia più importanza.
Eravamo il buco di culo del mondo. Eravamo quella scheggia fastidiosa che le si infilza nel dito e va sempre più in profondità quando cerca di toglierla.
Eravamo le emorroidi dolorose che non le fanno poggiare il culo alla sedia.
Eravamo quel pezzo di carne atroce che le si infilza nei denti creando un fastidio incredibile.
Eravamo lo Iodio, eravamo il disagio dell’umanità.
 
Reverendo Paul: Avevano uno slogan, credo. Una roba del tipo: “Vuoi Suicidarti? Bene, togli il piede dal freno e vai a tutta velocità in autostrada, contromano. Crea disagio. Non andartene in silenzio. Il tuo dolore è anche il loro.”  
 
 
 

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Capitolo 7
*** Parte Sette ***


Parte Sette 
 
Agente Gorem: Raddoppiammo la sicurezza. I civili si impegnarono a fare delle ronde notturne nel proprio quartiere.
Niente… e poi altro niente.
Silenzio dopo silenzio.
Quei bifolchi sapevano, ma non parlavano. Erano uniti, nonostante stessero distruggendo la loro città.
Arrivai ad un punto dell’indagine in cui la sospettata era Urbana stessa.
 
Ether Lovely: Nel giornalino scrissi che fu un avvenimento orribile che mise in ginocchio la città, ma non la pensavo così. L’aveva fatta respirare.
Ora quei coglioncelli sbruffoni del circolo guardavano a noi poveracci in un altro modo.
Mary Rose Blance, che dio mi perdoni, era una tale stronzetta. Ma quando i soldi di papino bruciarono insieme ai debiti dei miei beh… diciamo che non veniva più a scuola con le borse firmate.
 
Vattelapesca: Avevamo perso tutto. Certo, i nostri padri continuavano a esercitare, gli imprenditori continuavano a comprare ma il mercato era diventato troppo salato per loro. Le assicurazioni hanno tempi davvero lunghi.
Nel boom dell’economia, noi eravamo nel più completo caos.
Ricordo che la mattina dopo l’incendio alla banca vidi Billy Heart seduto ad una delle panchine in centro. 
Vidi poi l’ispettore Rodríguez che controllava l’uscita del centro commerciale.
Vidi Billy accendersi una sigaretta.
Billy aveva già la barba, come quella dei nostri padri. Billy teneva la sigaretta tra le dita esattamente come i nostri padri.
Noi ragazzi del circolo facevamo troppi sport agonistici per permetterci di fumare davvero.
Le ragazze invece spippavano da mattina a sera, solo perché così credevano di essere più interessanti per Billy Heart.
Quella mattina vidi Billy fissare l’ispettore e poi guardare la volante della polizia.
Non so bene cosa facesse lì Rodríguez con un mazzo di rose in mano.
 
Ispettore Rodríguez: Per questo io dico che era un criminale fin da piccolo. Ero semplicemente di guardia, con tutto quello che stava accadendo, ma quale mazzo di rose…
 
Vattelapesca: Poi capì quando la signora Heart uscì in tutto il suo splendore piena si sacchetti colorati. Rodríguez cominciò a sudare di brutto, se me ne accorsi io che era ad un centinaio di metri distante figurarsi la Signora Heart che puzza di sudore dovesse sentire. Ma lei era un angelo, era gentile, era fottutamente bella, con i suoi capelli mossi, morbidi, che le ricadevano sulle spalle e le solleticavano la schiena nuda. Indossava un top bianco e dei blu jeans. Abbigliamento da poco di buono, in genere, ma su di lei tutto era celestiale.
Si copriva dal sole con un ombrellino ed un cappello di paglia. Celestiale.
 
Ispettore Rodríguez: Si, probabilmente la Signora Heart era nel centro commerciale, forse la incontrai, ma non mi ricordo. Sono passati anni.
 
Vattelapesca: Era completamente assuefatto da quella donna, eppure era sposato ed aveva figli.
Uno di loro, il più piccolo, se l’era portato in servizio quel giorno perché l’asilo aveva chiuso per quanto era successo.
Quel maiale ci provava con un'altra donna con il figlio chiuso in macchina.
C’erano 40 gradi minimo, quella mattina.
 
Ispettore Rodríguez: Billy Heart se ne stava alla panchina più in là, di fronte la macchina di servizio. Sono balle quelle che raccontano, non lasciai mio figlio là dentro chiuso sotto il sole.
Ero fuori di ronda, come ogni mattina della mia vita da quando intrapresi la carriera fino a che non me ne andai in pensione.
 
Vattelapesca: Vi dico quello che è successo realmente.
 
Ispettore Rodríguez: Sapete come è andata realmente?
 
Vattelapesca: Billy Heart si è alzato ad un certo punto, guardando dentro la macchina con le mani in tasca.
Si è alzato e si è guardato intorno, cercando di aprire la portiera del passeggero. Sbatteva le mani contro il vetro per attirare l’attenzione di chi c’era dentro, ovvero il figlio dell’ispettore completamente collassato per disidratazione.
Andò poi dove c’era la vecchia statua e prese uno dei massi alla base.
Mentre l’ispettore Rodríguez cercava di infilarsi fra le cosce della signora Heart, suo figlio moriva in macchina
 
Ispettore Rodríguez: Mentre controllavo che tutto fosse sotto controllo. Una vecchietta mi chiese aiuto con il portare la spesa fatta al supermarket.
Non potevo di certo dire di no.
Che figura ci facevo?
Stavo caricando le buste nella macchina della signora quando sentì una sgommata.
Alzai lo sguardo e niente… la macchina di servizio era sparita.
 
Vattelapesca: Billy allora prese il sasso e cominciò a sbatterlo sull’angolo in altro del vetro. Ci vollero tre colpi prima che riuscisse a romperlo.
Mentre tirava fuori il figlio dell’Ispettore Shot, sbucato da chissà dove, corse in suo aiuto, adagiando il ragazzino e facendogli una respirazione bocca a bocca.
 
Ispettore Rodríguez: Corsi in direzione del parcheggio e vidi Shot Diamond che rideva come un sadico. Lui e il suo amichetto Heart mi avevano di certo fregato la macchina.
Sbucò subito dopo, dall’altra parte, ma evidentemente non sapeva guidare quel bamboccione.
O almeno… non sapeva dov’era il freno.
Andò a schiantarsi contro un muro, il bastardo.
Il muso della mia Mustang era completamente schiacciato. E lui rideva e rideva come un ossesso, mentre la massa di caproni lo accerchiavano, compresa sua madre.
 
Vattelapesca: L’intera piazza sia radunò attorno a loro, la Signora Heart, il suo top, si piegò e cercò loro di aiutarli. A quanto pare, nella sua vita passata, era un’infermiera.
L’Ispettore li raggiunse e inveì contro Billy chiedendogli che cosa aveva combinato.
Fu lì che capì quanto poteva essere distorta la sua visione di vendetta.
Billy andò nel lato passeggero della macchina, mise in moto, tirò il freno a mano.
L’Ispettore gli urlava nell’orecchio qualcosa di penoso.
Billy allora prese il sasso dal sedile, lo mise sull’acceleratore e tolse il freno a mano.
 
Ispettore Rodríguez: Non capivo cosa gli passava per il cervello.
La macchina era da rottamare.
 
Vattelapesca: La Mustang andò a schiantarsi contro il muro di fronte. Era andata su di giri, aveva preso velocità abbastanza da fare parecchi danni.
Billy non parlò mai, quel pomeriggio.
Non parlò mentre l’Ispettore gli mise le manette, mentre la Signora Heart gli accarezzava il braccio per far in modo di farlo rilasciare.
Non disse una parola nemmeno quando lo spintonò in direzione della centrale.
Mi guardò, in compenso.
Guardava me.
Billy Heart mi stava mandando un messaggio, era chiaro.
 
 
 

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Capitolo 8
*** Parte otto ***


Parte otto 


Jacob Lily (guardia carceraria): Billy Heart, nel poco tempo che è rimasto nel carcere minorile di Urbana, si è comportato in maniera molto educata. Diceva “sissignore”, “nossignore”, “graziesignore”, magari fossero stati tutti così i piromani che ci mandavano. 
 
Mildread Hamilton: Volete sapere che cosa mi ha detto Billy quando saliva la scalinata in manette?

Jacob Lily (guardia carceraria): Un mio amico alla centrale mi disse che quando lo arrestarono per l'incendio alla Vecchia Dogana lui né negò né se ne prese il merito. Se ne stette in silenzio, semplicemente, mentre gli elencavano i suoi diritti. Aveva forse diciassette anni. Da poco compiuti, se non mi sbaglio. Anzi vi dirò di più. La Vecchia Dogana fu data al fuoco proprio il giorno del suo compleanno. Me lo ricordo perché quando lo portarono da noi lessi il suo fascicolo e mi vennero i brividi leggendo la sua data di nascita, era la stessa di mio figlio. Stessa età. Solo che mio figlio all’epoca aveva ancora i brufoli e stava in bagno delle ore per acconciarsi i capelli con la brillantina.
 
Gina Pompa: Shot Diamond aveva i capelli rossi. Occhi castani. Lentiggini. Niente di eclatante. Normale. Un normale pel di carota. All’inizio... Quando Billy Heart arrivò ad Urbana e fece amicizia con Shot beh… diciamo che la sua popolarità ebbe una crescita vertiginosa. Quando ci fu il ballo ebbe una cosa come quindici inviti. Non io questo è certo. Ma parecchie mie amiche del circolo ci hanno provato. Non ha mai detto sì. Come il suo amico Billy del resto. Due anime gemelle.
 
Vattelapesca: Quello era il segnale per fare qualcosa di grosso. Eravamo convinti che avremmo cambiato il mondo con lo Iodio, ma non fu così. Almeno non per noi. Sapete, quando perdete il vostro leader è più difficile portare avanti un’idea. Col senno di poi, ad oggi, penso di aver fatto tutto quello per Billy Heart.
Volevo compiacerlo. Vivevamo in simbiosi con lui. Quando lo arrestarono mi spezzarono il cuore. Ho provato a convincere mio padre a rappresentarlo in aula, per fargli avere uno sconto di pena, ma mia madre si masturbava troppo pensando a Billy e questo a mio padre non piaceva molto.
 
Mago: Mio padre mi disse che ci sono tre tipi di criminali. I criminali passivi, quelli che compiono illegalità per problemi di soldi, per conto di qualcun altro, quelli che non reagiscono alla vita insomma. I criminali passionali, quelli che uccidono la moglie per un tradimento o i serial killer che trovano poetico uno squartamento. Poi ci sono o criminali politici. Dice che sono quelli spinti da un ideale, da un sogno utopico che non potranno mai realizzare. Non so cosa volesse ottenere Billy con quella faccenda della Vecchia Dogana, so però che c’era un’idea dietro e le idee, quelle ben radicate, ti portano a fare le cose peggiori.
 
Gina Pompa: Sapete dov’è il Milos? Quella tavola calda dove praticamente tutta la scuola andava la sera perché in quel buco di città di Urbana era l’unico aperto fino a tardi. Non che noi ragazzi del circolo potessimo fare tardi, sia chiaro. Ma era diventato un punto di ritrovo per tutti. Tutti lo amavano. Tutti lo frequentavano. Per questo io, che facevo parte dello Iodio, cercai di spegnere l’incendio che avevano appiccato. Una delle regole era rispettare i lavori di un altro membro, ma non riuscivo a guardare il posto dove ho dato il primo bacio e dove mi sono sfilata le mutandine bruciare per l’odio di qualcuno.
 
Mago: mi state chiedendo se sono stato io a dare fuoco al Milos o se sono stato io a sparare a quei due ragazzi?
 
Vattelapesca: Penso che fosse un’idea molto semplice. Vuoi debellare l’odio del mondo? Inizia da te stesso, se elimini tutto ciò per cui provi odio non ti rimarrà che non odiare più. Un' idea quasi elementare.
 
Mago: Mi state chiedendo se ho sabotato io i freni ai Signori Clancy?
 
Reverendo Paul: Shot Diamond venne da me il giorno dopo il ballo. Diceva che voleva redimersi da ogni peccato. Io lo ascoltai, come un buon parrocchiano farebbe. Non vi posso dire cosa mi disse ma ebbi i brividi ad ascoltare.
 
Vattelapesca: Il giorno dopo il ballo incontrai Shot davanti la chiesa. Mi disse che non era sicuro di entrare.
Io gliel' ho detto che quel prete era un porco, ma lui diceva che voleva dare pace alla sua anima. Penso che ci credesse davvero all’aldilà. Mi disse: “Ho compiuto troppi peccati che penso di morire giovane.”
E lo si sentiva che stava vacillando. Se comincia a tremare il braccio destro dello Iodio, figurati chi come me non aveva ancora compiuto il suo gesto di Odio nei confronti del mondo.
 
Reverendo Paul: Si avevano poche semplici regole. Sette in tutto, come i peccati capitali.
Questo io lo so perché le ho lette eh, non ne facevo mica parte.    
 
Gina Pompa: L’odio era l’anello che legava tutti. Ma non il semplice odio da ragazzini, quello non era ammesso. Avete presente quando sentite quel groppo in gol che vi fa piangere, quella sensazione di vomito che ne segue e le mani sudate e il sangue che scorre più veloce. Quella strana sensazione che vi prende lo stomaco quando entrate in un posto o guardate una persona. Quell’incapacità di provare altro al di fuori di quella sensazione indecifrabile che ti fa seccare la bocca. Quello è odio. Quella sensazione per cui ti serve respirare almeno dieci volte e parecchio velocemente, per avere un po’ di sballo celebrale. Quello è lo Iodio.
 
Mago: Shot disse che Billy era tossico, che non dovevamo starlo a sentire, ma io vivevo per Billy e provavo invidia per Shot. Shot era suo amico. Shot aveva contribuito a scrivere le regole. Shot era parte della nascita dello Iodio.
 
Reverendo Paul: Regola numero uno; lo Iodio è per chi sa ciò che vuole, non sei nessuno se non sai cosa odiare. Regola numero due; lo Iodio è solo tuo e di nessun altro, non si può condividere, non si può raccontare. Nessuno ti può capire al di fuori di stesso.
 
Mago: Regola numero tre; non ci si contatta, mai, per nessuno motivo. Regola numero quattro; nutriti delle tue conquiste, più debellerai l’odio dal tuo essere più ti sentirai sazio.
 
Vattelapesca: Regola numero sei; non provare invidia per i compagni che hanno agito prima di te, sei tu che sei in ritardo non loro in anticipo.
 
Gina Pompa: Regola numero sette…
 
Ether Lovely: Se odi te stesso, dai fine a te stesso, ma ricorda di morire in modo eclatante, perché il tuo disagio è anche il loro disagio.
 
Vattelapesca: Quel giorno, in chiesa, c’era anche lo zio di Billy. Quando Shot uscì dal confessionale lui gli andò in contro e se ne andarono insieme.
 
Mago: Il giorno dopo il ballo incontrai Shot e lo zio di Billy, seduti sulle poltroncine del Milos a bere frappè con la panna e mocaccini. Lo zio di Billy, Lev, aveva un atteggiamento strano, non so per quale motivo mi fece una strana impressione, forse perché non li avevo mai visti insieme. Forse perché Shot quel giorno compiva i suoi diciotto anni e non sembrava felice. Ricordo che era un sabato perché io stavo entrando al Milos per prendere il mio latte e menta come ogni sabato della mia vita alle tre del pomeriggio.
 
Vattelapesca: No no no… vi state confondendo, prima il Mago ci disse di aver visto Lev e Shot da Milos, poi le ragazze ci dissero che la nonna di Billy aveva sparato alla cassetta delle lettere con suo nipote a venti centimetri di distanza da essa. Non so se le due cose fossero collegate, sta di fatto che sono andate così.

Gina Pompa: avevo infranto le regole cercando di spegnere l'odio di qualcun altro. Cercando di salvare il Milos. 

Mildread Hamilton: Quel giorno… il giorno in cui arrestarono Billy per l'incendio, mentre saliva le scale del distretto di polizia si voltò verso di me mi mimò con le labbra: “Lo sapevo che il Signor Everald soffriva di cuore”.
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Parte nove ***


Parte nove 
 
Ritrovamenti di pagine di diario di Ethan Levi: 
Non è stato Billy a dar fuoco alla scuola.

Agente Gorem: Quando arrestammo quel ragazzo, Billy Heart, lasciammo fare tutto alla polizia locale. Ce ne lavammo le mani. Era evidente che lui non fosse l’unico colpevole.
Il modus operandi era lo stesso per la scuola e la banca e la dogana, ma la chiesa era tutt’altra storia. L’esperto dei vigili del fuoco ricordo che mi disse che fosse stato un miracolo non aver trovato il colpevole bruciato all’interno. Il lavoro era così casuale che pensavamo di trovare un cadavere prima o poi.

Ispettore Rodríguez: Agenti speciali un cazzo. Quelli erano venuto solo per darci fastidio, non hanno fatto nulla in più di quello che abbiamo fatto noi.

Agente Gorem: Brancolavano nel buio. Se quel ragazzino non si fosse fatto trovare lì davanti durante l’incendio probabilmente se lo sarebbero fatti sfuggire un’altra volta.

Mago: Sai cosa, col senno di poi credo che Billy Heart avesse fatto tutto quello per Shot. Qualcuno disse che il giorno dell’incendio Shot e Billy litigarono, forse per quello la polizia non si fece troppe domande quando gli misero le manette. Forse anche il fatto che Billy avesse quelle taniche di benzina in mano non lo ha aiutato molto.

Mildred Hamilton: Era tutto troppo ovvio. Trovammo Billy Heart lì davanti, non si sentivano più le urla delle persone che bruciavano vive. Billy guardava il fuoco con quel suo sguardo interrogativo. Aveva due taniche vicine, una a destra e una a sinistra, le braccia lungo i fianchi e la bocca socchiusa. Quello era il suo gesto dello Iodio finito male? Lo sapeva che Shot era lì dentro? Ma soprattutto… perché mai Shot Diamond era lì dentro?

Mago: Era tutto un gioco di spine. Se tutti noi ci fossi tolti le spine che trafiggevano il nostro corpo e le avessimo messe insieme avremmo potuto creare quella corona che Billy tanto si meritava.

Gina Pompa: Billy Heart era la nostra spina nel cuore, Billy Heart era la spina nel fianco della società.

Mago: Il processo durò sei mesi. Venne condannato per omicidio colposo e incendio doloso. Nessuno di noi lo vide più. Nessuno di noi vide più nessun Heart.

Agente Gorem: il diciotto settembre del 1958 si trovavano a quella che veniva chiamata Vecchia Dogana tredici persone. Alle dieci di sera, poco prima dell’ultimo traghetto verso il porto di Washington. Due bambini di sei e otto anni. Cinque donne. Tre adolescenti e tre uomini compreso il custode e la sorveglianza. L’edificio aveva tre ingressi chiusi verso la strada e un porticato verso il porto. Secondo il rapporto ufficiale il signor Heart usò quattro taniche di benzina, due vennero prese durante il suo fermo. Le altre due furono ritrovate in mezzo alle macerie. Metà di quelle persone morte lavorava lì. Le altre stavano aspettando si salire sull’ultimo traghetto.

Brandon Lily: Giocavo nella stessa squadra di Billy Heart e di tutti gli altri. Eravamo uniti, più o meno. Ogni volta che Billy Heart segnava noi gli correvamo incontro abbracciandolo e saltandogli addosso. Era l’unico contatto concesso immagino.

Jacob Lily (guardia carceraria): Quando avevo il turno di sera passavo sempre di fronte alla sua cella. Non dormiva quasi mai. Me ne stavo lì per qualche minuti a fissarlo, non ho mai pensato di chiederli perché lo avesse fatto, ormai era andata, la Vecchia Dogana non c’era più e quelle persone non avrebbero mai avuto giustizia.
Molto tempo dopo trovai in camera di mio figlio il manifesto di quel partito, lo Iodio, con le sue regole assurde e piene di semplicità. Realizzai allora che mio figlio poteva essere uno di quei piromani che avevano messo la città in ginocchio.

Brandon Lily: Io li ho visti. Non volevo farlo, ma l’allenatore mi aveva fatto fare dei giri extra quindi rimasi un ora in più rispetto alla squadra. È successo parecchio tempo prima dell’incendio alla vecchia Dogana, fu il giorno in cui Billy Heart distribuì il manifesto dello Iodio.
Me ne correvo tranquillo, avevo perso il numero di giri a cui ero arrivato, non ricordo nemmeno perché l’allenatore mi stava punendo.
Dovevo essere da solo, ne ero sicurissimo.

Jacob Lily (guardia carceraria): Avrei voluto fargli molte domande in realtà. Per quanto il crimine da lui commesso fosse orribile, sentivo di avere il bisogno di parlare con lui. Non so per qualche assurdo motivo ne fossi così attratto. 

Vattelapesca: Tom si è suicidato per colpa del Freak’s Day del ‘57. Mary Rose Clancy perché non era riuscita ad amare nessun altro come aveva amato Billy Heart. 

Brandon Lily: Quando andai verso le docce, dopo aver sudato l’impossibile, sentii dei rumorini. Tipo… tipo dei gemiti, tipo qualcuno col fiato corto. Quello che trovai rispose a molte mie domande in sospeso e me ne scaturì delle altre che ormai non avranno più risposta.

Mago: Qualche giorno prima che Billy facesse quello che ha fatto vidi Shot tutto tremante che faceva avanti e indietro sulla scalinata di quella specie di rudere che il prete consacrò come nuova chiesa. Non c’erano abbastanza panchine all’interno per tutti i fedeli e c’era un misero altare dove il prete sembrava ancora più grasso di quello che era in realtà.

Reverendo Paul: Shot Diamond venne da me una domenica mattina. Diceva che voleva redimersi da ogni peccato. Io lo ascoltai, come un buon parrocchiano farebbe. Non vi posso dire cosa mi disse ma ebbi i brividi ad ascoltare.

Brandon Lily: C’erano Shot, con le spalle premute al muro, e Billy, con le mani sui suoi fianchi e… non so. Non so cosa provai di preciso in quel momento, non andava molto di moda ficcare la lingua in bocca ad un altro ragazzo. Non so se fossi eccitato da tutti quelli strusciamenti o dal fatto che uno dei due fosse Billy, ma mi venne duro, questo me lo ricordo.

Mago: Chiesi a Shot se andasse tutto bene ma lui mi rispose che aveva paura per la sua anima. Aveva commesso troppi peccati che pensava di dover morire giovane. Non so se parlava dello Iodio nello specifico, forse lui non aveva mai immaginato di arrivare fino a quel punto. La città era continuamente colpita da atti di vandalismo ed edifici in fiamme.
E lo si sentiva che stava vacillando. Se comincia a tremare il braccio destro dello Iodio, forse qualche domanda sul giusto e sullo sbagliato te la cominci a fare.

Reverendo Paul: Credo che fosse venuto da me perché si sentiva che gli sarebbe successo qualcosa da un momento all’altro.

Brandon Lily: Cazzo… Billy aveva la sua mano sul suo viso, i loro bacini erano così premuti l’uno contro l’altro, Shot con una mano gli stringeva i capelli, con l’altra gli accarezzava la guancia. Lo stavano per fare lì, davanti ai miei occhi, e chissà quante altre volte prima.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo quando si tolsero le magliette, quando si tolsero anche i pantaloni. Sapevo di dovermene andare, ma non lo feci.

Mago: Shot entrò e ci rimase mezz’ora buona, finché non cominciai a sentire delle urla che provenivano da dentro.

Brandon Lily: Li guardai mentre scopavano contro gli spogliatoi, solo quando si rivestirono e se ne andarono riuscì a muovermi e a tornarmene a casa tutto ancora sudato.

Reverendo Paul: Io sono solo un umile messaggero del Signore, il mio compito è di salvare più anime possibili dalle mani di Lucifero.

Mago: Corsi dentro e vidi il Reverendo sbattere fuori Shot dal confessionale, lo prese per il colletto e lo spinse a terra, urlando e sbraitando che lui era il demonio e che non avrebbe mai ottenuto il perdono di Dio.

Brandon Lily: Il giorno dopo, a lezione di scienze, io ero seduto dietro di loro e non riuscivo a pensare ad altro se non a quello che avevo visto. Ricordo di non aver dormito quella notte. Li guardavo, mentre Billy svogliato sfogliava il libro e mentre Shot masticava la matita. Non lo dissi mai a nessuno, quello era un segreto tra me e Billy Heart.

Mago: Ricordo che Shot era in ginocchio in lacrime che chiedeva il perdono, ricordo poi il reverendo che lo calcia in malo modo. Non so cosa avesse detto, non so cosa lo gettò così nello sconforto. So solo che Shot Diamond morì nell’incendio alla Vecchia Dogana quattro giorni dopo.


 
 
 
 

Note: Ragazzuoli ho fatto una gaffe enorme. Nel senso che Urbana non ha dogane portuali perché nemmeno un angolo di quella città viene bagnato dall’acqua. Quindi prendiamola così, dato che a me piaceva solo il nome e tutto il resto l’ho inventato chiaramente, Urbana non è la vera Urbana che sta in America. Non potrebbe esserlo. La mia urbana ha una dogana portuale.
 

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Capitolo 10
*** Parte dieci ***


Parte dieci

Ispettore Rodríguez: Se quello che la Hamilton vi ha detto è vero, allora il primo omicidio di Billy Heart risale al 1957, quando lui aveva... quanto? Quindic’anni?

Ether Lovely: Ho indagato per un po' dopo il '59, sul motivo per cui lo ha fatto, sul perché quel giorno.
Voglio dire, non credo proprio che fosse un caso che Lev Heart dovesse partire da lì quella sera. La domanda che noi tutti ci facevamo quando appiccavamo incendi o quando sabotavamo i freni delle auto era: Billy Heart che cosa odia?

Jacob Lily (guardia carceraria): Era forse agosto ormai, il mio collega mi disse che toccava fare a me il giro di ronda, ma ricordo che stavo leggendo, non avevo voglia di andare a bighellonare fra delinquenti ingrati. Feci un po’ di storie, inventai che invece toccava a lui perché febbraio forse era stato bisestile e io avevo fatto un giorno in più. Lo ricordo come se fosse ieri perché il mio collega era bello grosso e per la prima volta ebbi il terrore di finire a terra con il naso rotto.
Andai direttamente da lui. Vi ripeto che non avevo voglia di girare in mezzo a delinquenti ingrati.
Dissi: “Buonasera Heart” e lui mi rispose come al solito con un: “Buonaserasignore”.
Da quella sera il rapporto con mio figlio cambiò drasticamente. Non so se lo fece per salvarmi la vita o se semplicemente voleva vedere come si sarebbe sviluppati gli eventi.
Sta di fatto che si avvicinò alle sbarre e mi disse - sussurrando così a bassa voce che dovetti avvicinarmi anche io a lui - che aveva letto la lista di mio figlio. Aveva letto che cosa mio figlio odiasse di più al mondo. Che cosa lui volesse debellare dalla faccia della terra.
Mi disse: “Insieme al Milos c’è il tuo nome”, e giuro di non essermene mai accorto prima di quanto fosse lacerato il nostro rapporto. Il mattino dopo, smontato il turno di notte, chiesi a Junior di fare colazione insieme. Non al Milos, ovvio. Non avevamo mai fatto colazione insieme. Quando il Milos bruciò in quell’incendio ringraziai Billy Heart per avermi permesso di redimermi.


Registrazione audio dell’interrogatorio a Talitha e Vanya Heart

*rumori scroscianti*

Talitha Heart: Io non so perché avessero litigato.
Vanya Heart: Agenti abbiamo finito per favore? Abbiamo già detto che non sappiamo dove si trova mio cognato né perché Billy abbia fatto una cosa del genere, se non siamo in arresto possiamo anche andarcene.
Agente Gorem: Suo figlio in realtà non ha mai ammesso di averlo fatto, ci sta facendo intendere che lei sapeva che cosa sarebbe accaduto?

*rumore di sedia e di un mazzo di chiavi*

Agente Gorem: Signora Heart un’ ultima domanda.

*rumore di penna che scrive*

Agente Gorem: Il padre di Billy è lo stesso degli altri suoi figli?

*interruzione registrazione audio*


Ether Lovely: Arminga Heart, la mattina dell’incendio alla Vecchia Dogana, se ne stava lì appollaiata sulla sedia a dondolo come ogni mattina. Eppure, sembrava diversa. C’era una strana elettricità nell’aria.
Come ogni giorno, alle sei e trenta, prendevo Dodger, la mia cagnolina, e la portavo a fare i bisogni nel parchetto in fondo alla strada. Dove c’erano le case dei ricchi. Le case dei ragazzi del circolo. Più ci si avvicinava alla fine, più le case erano enormi. La villa degli Heart era la quintultima. Rosa. Rosa salmone. E color canna di zucchero. Una pacchianata per gli occhi, ma era stata la Dama degli Heart a decidere e nessuno diceva mai niente a Vanya Heart. 
Arminga Heart dondolava con quel suo fucile in mano e io la Signora Morte me la immaginavo proprio così. 
Vidi Billy quella mattina uscire di tutta fretta. Sorrideva. Non un sorriso a trentadue denti. Quei sorrisi che vedi riflessi negli occhi. Quei sorrisi discreti.
Uscì dalla porta e si piegò su sua nonna per schioccarle un bacio in fronte. Poi scese di corsa le scale con qualcosa di piccolo stretto nella mano destra. La stessa mano che la vecchia aveva preso quando lui le si era avvicinato.
C’era stato uno scambio, lo scambio di un tesoro che Billy stringeva in un pugno.
Lo vidi incamminarsi nella direzione opposta alla mia e che altro potevo fare se non pedinarlo?

Trascrizione dell’interrogatorio a Marcus Heart

Agente: «Puoi dirci che cosa hai fatto quel giorno, se hai notato qualcosa di strano?»
Marcus Heart: «Abbiamo fatto colazione. Billy mi ha fatto mangiare anche la sua.»
Agente: «Lo hai visto agitato? Era nervoso per questo non ha mangiato?»
Marcus Heart: «Non era nervoso, Billy mi da sempre metà della sua colazione. È allergico ai mirtilli ma mamma se lo dimentica sempre. I pancake erano con i mirtilli. Come ogni mattina
*pagine mancanti*
Marcus Heart: «Mamma dice sempre che Billy è il figlio di Dio. Lo dice alla nonna quando litigano. Io lo so che non è vero, anche Billy me lo ha detto. Lui mi ha detto che non è il figlio di Dio, lui mi ha detto che è Dio.»
*fine trascrizione*

Ether Lovely: Passò due o tre case. Quella dei Clancy. Quella dei Rotterfield. Poi con uno scatto felino si buttò a sinistra scomparendo alla mia vista. Legai Dodger ad una delle panchine e gli corsi dietro stando attenta a non fare rumore. Lo trovai rannicchiato per terra, nel giardino di qualcuno. Stava sotterrando qualcosa. Scavava con le unghie come se fosse un cane. Mise ciò che aveva nella piccola buca e poi ricoprì tutto. Si alzò e si guardò le mani sporche di terra, nere, e se le pulì sui pantaloni. Dovetti nascondermi quando fece per tornare sulla strada. La sera tornai per vedere che cosa avesse nascosto ma qualcuno era passato prima di me. Nella piccola buca non c’era più niente.

Vattelapesca: Billy Heart aveva una sua visione del mondo. Non potevi capirlo, non riuscivi a interpretarlo. Lo leggevi nei suoi occhi che di certo non vedeva le stesse cose che vedevamo noi mortali.

Ether Lovely: Mi tornarono in mente i dodici bussolotti sotterrati dalla Vecchia Heart. Quella volta lei aveva sparato agli alieni, aveva salvato l'umanità. 

Vattelapesca: Quel giorno era strano. Lo avrei dovuto capire che sarebbe stata l'ultima volta che li avrei visti insieme. A pranzo, in giardino, se ne stavano tutti e tra seduti al tavolo con i loro sandwich in mano e chiacchieravano di qualcosa che non c'era dato sapere. Levi era seduto scompostamente, come i veri duri, con il piede sulla sedia e il gomito poggiato al ginocchio. Gesticolava verso Shot. Shot rise. Billy lo guardò. 
Erano spettacolari. Assumevano un'aurea eterea quando parlavano con Billy Heart. 
L'ultima volta che li vidi insieme.
L'ultima volta che vidi Shot vivo.
L'ultima volta che vidi Ethan sobrio.
L'ultima volta che vidi Billy libero.


 
 
 
 
 
Note: Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti quelli che la seguono, anche silenziosamente, da anni ormai. Stiamo vedendo la luce alla fine del tunnel. Abbiate fede. 
Ah... Marcus Heart è il fratello minore di Billy, così come Talitha che abbiamo già incontrato. Vanya è la madre. Arminga la nonna. Un piccolo ripassino della famigliola più bella del mondo. 
 

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