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di Nimueh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tempi Andati ***
Capitolo 2: *** Amerei Non Amare ***
Capitolo 3: *** Corpo Morto ***
Capitolo 4: *** Essere di Cristallo ***
Capitolo 5: *** Fortuna ***
Capitolo 6: *** Pregiudizi ***
Capitolo 7: *** Lingua Bugiarda ***
Capitolo 8: *** Il Ciclo della Vita ***
Capitolo 9: *** Un Passo Verso la Verità ***
Capitolo 10: *** Puzzle Mancante ***
Capitolo 11: *** Parole ***
Capitolo 12: *** Orgoglioso di Me!? ***



Capitolo 1
*** Tempi Andati ***


1.       Tempi andati

‘Nessuno, vedendo Hinata Hyuuga da bambina, avrebbe mai immaginato che fosse destinata a diventare un’eroina.
Aveva una figura sottile e impacciata, incarnato pallido e spento, capelli scuri e lisci, e i lineamenti marcati; ciò per quanto riguarda l’aspetto fisico, ma altrettanto poco propizio a un destino di eroina era il suo temperamento1.
Quella bambina senza infamia e senza lode ero io.
 
Le famiglie festeggiavano insieme ai figli. Ricordo la felicità di quei momenti.
Mio padre non c’era, in cambio era venuto a prendermi Ko, la mia guardia del corpo.
-Congratulazione Hinata-sama! Ero sicuro che ce l’avrebbe fatta! Hiashi-sama sarà molto fiero di voi- mi disse veramente contento per me. Aveva una visione ottimistica del modo di pensare di mio padre, a differenza di me.
Ci avevano richiesto di eseguire una semplice moltiplicazione del corpo. Non era il mio forte, ma me l’ero cavata egregiamente. Riuscii a creare tre copie di me stessa, guadagnandomi il tanto agognato titolo di genin. Da quel momento divenni una kunoichi. Ma per diventare LA kunoichi, la mia strada era ancora così in salita!
Mi girai sentendomi uno sguardo addosso e vidi Sasuke Uchiha, rigorosamente solo anche lui, guardarmi. Sulla sua testa brillava fieramente il coprifronte della Foglia. Fece un leggero sorrisino sghembo quando si assicurò con gli occhi che anche io avessi superato l’esame.
Nel frattempo cercai Naruto Uzumaki. Non ci misi molto a trovarlo: era seduto da solo sull’altalena qui vicino. I suoi tratti non erano per niente felici. Anche senza guardargli la fronte potevo capire che non ce l’aveva fatta. Guardava sconsolato gli altri, doppiamente felici rispetto a lui. Ma quando indagai di più sul suo sguardo vidi che guardava una persona in particolare: Sakura Haruno.
Lei era pienamente felice: aveva una famiglia che l’amava, aveva guadagnato con il massimo dei voti il titolo. Non le mancava niente!
Ma quella felicità non le bastava. Come biasimarla per la voglia smoderata di quel sentimento che tanto appagava la gente.
Il suo desiderio, la sua ambizione più grande era Sasuke. Lo guardava come un cacciatore guarda la sua preda, senza il minimo sentore di fallimento. Eppure dietro quella maschera sicura, leggevo sentimenti molto meno resistenti.
Invece Sasuke continuava a guardarmi. Era proprio un circolo chiuso…
Intanto nella mia mente sentivo risuonare antichi versi, studiati per diletto da bambina: “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”2.
 
Questa era Hinata Hyuuga alla giovane età di tredici anni.
 
 
1.       - Incipit del romanzo “L’Abbazia di Northanger” di Jane Austen. –Nessuno, vedendo Catherine Morland da bambina, avrebbe mai immaginato che fosse destinata a diventare un’eroina-.
- Intramezzo del suddetto romanzo. -Aveva una figura sottile e impacciata, incarnato pallido e spento, capelli scuri e lisci, e i lineamenti marcati; ciò per quanto riguarda l’aspetto fisico, ma altrettanto poco propizio a un destino di eroina era il suo temperamento-.
2.       V. 103, Canto V, Inferno, Divina Commedia, Dante: “L'Amore, che obbliga chi è amato ad amare a sua volta".

 

 
_ *_*_*_*_*_*_
Salve a tutti! Sono Nimueh e amo alla follia il paring Hinata/Naruto :D Ho provato a scrivere due ff ma senza mai riuscire a completarle, quindi questa ff sarà una sfida per me.
Mi scuso in anticipo per i miei soliti errori di ortografia, e magari anche di grammatica xD.
Sarei molto curiosa di conoscere i vostri pareri e magari anche i vostri sogni sul paring che ho precedentemente menzionato. Cioè ciò che vi piacerebbe succedesse, un qualcosa che avreste sempre voluto che Masashi Kishimoto [che è l'unico proprietario di questi personaggi] realizzasse, insomma i vostri sogni nel cassetto su Naruto e Hinata [*___*].
Vi saluto e spero che qualcuno che abbia un briciolo di tempo leggesse e commentasse [positivamente o negativamente che sia] :D

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-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
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Con affetto Nimueh

 

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Capitolo 2
*** Amerei Non Amare ***


2.       Amerei Non Amare

A vent’anni il mio aspetto andava migliorando; la carnagione si fece più bella, il viso si addolcì arrotondandosi e acquistando colore, lo sguardo si fece più vivo, e la figura si disegnò meglio1. Progredivo a passi da gigante; infatti, benché non brillassi per le mie capacità ninja, ero comunque abile a difendermi e attaccare egregiamente; benché non fossi capace di impormi sulle persone come un vero capoclan, quale sarei dovuta diventare, ero in grado di non farmi mettere i piedi in testa.
“...Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. E’ proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta:…”.
Leggevo un libro attentamente una mattina, mentre all’improvviso sentì chiamarmi al piano di sotto. Era Neji che mi ricordava del nostro allenamento quotidiano.
Il nostro rapporto era migliorato tantissimo: il suo odio verso la casata principale, in particolar modo verso di me, era stato diminuito poco a poco, mutandosi poi in un amore fraterno.
-Arrivo subito- urlai per farmi sentire di sotto. Ma prima di partire, finii il periodo che avevo iniziato: “‘Ti odierò, se posso; se no, t’amerò contro voglia’”2.
 
La mia vita diventava via via sempre la vita degli altri. Gioivo delle gioie altrui, mi dispiacevo allo stesso modo. L’unico fattore che mi distingueva dagli altri era il velo malinconico che mi ricopriva sempre di più giorno dopo giorno. Era una malinconia dolorosa...
Quel giorno fu malinconico come gli altri se non di più: erano passati precisamente tre anni dalla loro partenza. Il modo in cui mi avevano lasciato mi bruciava ancora.
Fu masochistico allenarmi con Neji, fin troppo per i miei gusti. Ogni volta dovevamo spingerci oltre un nuovo limite, e ogni volta era sempre più doloroso e faticoso. Purtroppo quel giorno non ero in vena di allenamenti impossibili, e quando sembrò essersene accorto, non gradì per niente la cosa.  Mi abbandonò, arrabbiatissimo: la sua faccia era uno spettacolo imperdibile. Sembrava un bambino isterico che urlava: “mammaaaaaaa Hinata ha rubato il mio ciuccio!”. Per non parlare della stizza che i suoi lineamenti mi comunicavano…
Nonostante la schiena gridasse per avere un materasso comodo, a causa dei folli voli che mi aveva fatto fare, cominciai a correre verso il centro, nel tentativo di distrarmi. Dovevo assolutamente trovare qualcosa da fare, anche se mentalmente ero assente. L’importante era non concentrarsi troppo su alcuni soliti pensieri, che mi avrebbero fatto perdere l’unica cosa sicura della mia vita: il senno.
Non ci misi troppo a trovare un diversivo: nel senso opposto della strada da dove venivo, stavano battibeccando silenziosamente Temari e Shikamaru, come al loro solito.
-Oh insomma! Cosa ti costa?- domandò la ragazza al fidanzato, che guardava davanti a se impassibile.
-Mi costa, lo sai benissimo… Oh, ma guarda c’è Hinata!- rispose indolente, attirando l’attenzione della compagna su di me. Dallo sguardo di Temari potevo ben capire che ero arrivata in un momento, come dire, delicato… Li avevo visti litigare parecchie volte, ma mai avevo visto lo sguardo della mia amica così disperato.
-Stavate parlando di cose serie suppongo, quindi...- vennì interrotta da Shikamaru, che aveva capito già tutto.
-Ma no. Continueremo un’altra volta... Io devo andare dall’Hokage, ci vediamo dopo Amore. Ciao Hinata- ribatté baciando sulla guancia la sua ragazza e girando i tacchi per correre lontano da noi. Io e Temari ci guardammo negli occhi, e colsi al volo il tema centrale della loro discussione.
Temari e Shikamaru si erano messi insieme da poco, e gli unici a conoscere questa relazione eravamo io, Ino e Choji, perché eravamo i loro amici più stretti. Il motivo di tanta segretezza erano i familiari della coppia: la signora Nara era una donna estremamente possessiva, fino al punto da controllare e condizionare la vita del figlio.
In una vecchia visita di cortesia da parte di Temari nella villa dei Nara, scoppiò un grande litigio tra lei e la padrona di casa. Quest’ultima abituata ad avere sempre ragione fuori e dentro la sua dimora, aveva sbattuto fuori di casa Temari e ordinato al figlio di non frequentarla mai più.
Shikamaru essendo comunque un ragazzo pigro e a dirla tutta anche poco avvezzo a gesti particolarmente audaci, aveva deciso di non mettersi ufficialmente contro sua madre e così lui e lei furono costretti a frequentarsi per lavoro o a vedersi di nascosto.
Dopo un po’ di mesi logicamente lei si stufò di questa situazione e da lì iniziarono questi battibecchi.
-Giuro che se non sistema lui la faccenda, lo faccio io, A MODO MIO!- mi disse minacciosa vedendo il suo ragazzo sgattaiolare via da lei in quel modo. Non capirò mai come faccia ad amare Shikamaru: un uomo che non si batte per la sua donna, che uomo è? Ma probabilmente battersi era il compito di Temari in quella coppia...
Prendemmo a passeggiare per Konoha e parlammo praticamente di tutto. Venni a sapere che si stavano organizzando l’esame di selezione dei Chunin. Questa rivelazione mi rasserenò un poco: se si stavano adoperando per quest’evento allora le acque dovevano essere abbastanza tranquille. Ultimamente non mi era stata affidata nessuna missione così credevo che Tsunade-sama mi stesse mettendo da parte, ritenendomi troppo incapace.
-Ma lo sai che mio fratello si sta ancora dannando per te?- mi chiese ad un certo punto. Ci eravamo sedute in un parco non lontano dal centro, e in questo momento lei mi stava guardando “leggermente”  contraddetta. Era uno sguardo che non mi piaceva.
-Dici?- riposi con un’inflessione nella voce molto particolare, impossibile da descrivere, ma facile da interpretare: si sentiva, che in un modo o nell’altro, non ero molto interessata alle pene di Gaara. Non so come mi uscì una cosa del genere, ma sapevo che l’avrebbe fatta arrabbiare non poco, così corsi subito ai ripari.
-Non potevo fare altrimenti! Acconsentire e poi vivere una vita infelice per entrambi? Ci meritiamo di più!- risposi franca. Potevo vedere che il fulmine minaccioso che l’aveva presa in pieno, andava scemando.
-Lui sarebbe stato felice! Comunque sia lo avevo avvisato…- mi rispose sorridendo.
-Cosa gli hai detto?- ribattei violentemente, diventando paonazza. Qui poteva scatenarsi una guerra!
-Non ho detto niente di che! Gli ho solo fatto capire che il cuore della sua povera Nat era già occupato!- rispose, strappando dal prato una margheritina. In fondo, ma molto in fondo, mi dispiaceva: Gaara era un mio amico, e da quando aveva chiesto la mia mano a mio padre e io avevo rifiutato, non mi aveva calcolata più. Speravo solo non serbasse rancore.
-M’ama, non m’ama, m’ama, non m’ama, m’ama, non m’ama… E già, non ti ama Nat! Fattene una ragione! Va avanti- mi disse poi con uno sguardo che non ammetteva repliche, chiamandomi con quel nomignolo fastidioso che era diventato il mio soprannome. Stava principalmente per “Nata Attraverso la Tempesta”, ma era anche una semplificazione di “Hi-nat-a”. I significati che vi attribuiva erano innumerevoli, ma non potevo dire che non fosse adatto a me. Diceva sempre che la mia vera forza veniva fuori solo nei momenti più difficili, anche se sentivo pesante quella definizione. Non avrei mai voluto deludere nessuno e chi pronunciava quelle parole si aspettava veramente troppo da me.
-Non capisco a cosa ti riferisci!- risposi noncurante. Facevo l’ingenua, anche se sapevo dove voleva andar a parare.
-Parlo del tuo incubo arancione! Seriamente Hinata. Anche se non sarà mio fratello, dovrai comunque scegliere qualcuno ed è meglio se fai in fretta o i migliori saranno presi!-. Sapeva dove colpire la ragazza.
Da quando Gaara aveva avanzato la proposta, mio padre si era fissato: diceva che era ora di provvedere alla mia sistemazione. Stava reclutando vari ninja aristocratici in cerca di moglie e chi aveva il patrimonio genetico più adeguato, per far nascere una progenie di tutto rispetto, che mettesse in mostra il clan Hyuuga, avrebbe avuto l’immenso onore di sposare la sottoscritta e in più una dote veramente molto gradevole.
-Incubi? Non ricordo di averne avuti! Ricordo solo un bellissimo sogno dove flirtavo con un ragazzo con i capelli ad ananas...- dissi sorridendo, mentre il suo colorito diventava ogni secondo sempre più rosso. Forse non avrei dovuto stuzzicarla tanto. Fatto sta che mi ritrovai a correre per Konoha come una scema, inseguita da Temari. Correvo e ridevo, era tutto senza senso. Non era un gioco, perché sapevo che se mi avesse presa, sarebbe venuta la mia fine. Ma cosa ci potevo fare? Sapevo benissimo di essere una persona essenzialmente masochista!
Quando la seminai, mi accorsi con orrore di trovarmi davanti al cimitero di Konoha.
 
Imbottita come non mai, camminavo lenta tra le lapidi. Tutto era bianco: il suolo, il cielo. Era il mio  sesto compleanno ed ero andata a trovare la mia dolce mamma.
Mi avvicinai alla sua lapide, e piano accarezzai i caratteri del suo nome e della sua fotografia.Anche se nevicava ci tenevo lo stesso a portarle un fiore.
Tremante per il freddo, poggiai una piccola dalia nel vasetto accanto alla lapide. Ogni anno, al solito giorno ero solita portarle questo fiore, in segno di gratitudine. Nonostante tutte le difficoltà della mia vita le sarei sempre stata grata per avermi concesso la facoltà di vivere. L’avevo conosciuta poco, ma sarebbe rimasta per sempre nel mio cuore.
Non lontano da me c’era un altro bambino: era quasi svestito, incurante del freddo, e sulla sua testa blu cadevano dolci i fiocchi di neve. Lo conoscevo, andava a scuola con me e sapevo che era lì non per una sola persona.
Avevo sentito molte voci sulla morte del suo clan, ma oltre a provare pena per quel ragazzino sopravvissuto, non avevo rimuginato molto sopra. Non ci avevo mai parlato, poiché anche prima della catastrofe era un tipo snob, e ora a maggior ragione si teneva costantemente lontano da tutti noi bambini.
A volte mi capitava di osservarlo e ogni volta vedevo celato nel suo sguardo tanto odio e rancore, capace quasi di farmi rabbrividire.
Dopo poco lo vidi abbandonare quelle due lapidi su cui era chinato, e alzarsi per fuggire da quel luogo denso di morte. Per uscire dovette obbligatoriamente passarmi accanto, e quando si avvicinò per oltrepassarmi, i suoi occhi si soffermarono su di me più di quanto l’educazione permettesse. Come al solito i suoi occhi erano neri come la pece, ma invece di contenere i soliti sentimenti, vidi in loro un velo di curiosità. Quello probabilmente fu il primo nostro vero contatto.
 
Era veramente un male pensare al passato, soprattutto per una persona che ne aveva uno come il mio. Purtroppo mi capitava spesso di rivivere alcuni momenti della mia vita, soprattutto quelli brutti, che avrei voluto dimenticare a tutti i costi.
Rimuginavo su queste cose finché non sentì chiamarmi. Era Sakura.
Come al solito vederla mi metteva ansia: sentivo come qualcuno nascosto dietro un albero o un palo ci stesse giudicando. Chi è la più bella? E la più forte? Invece la più coraggiosa? Oppure la più intelligente? Era una battaglia che sentivo non avrei mai vinto.
-Ci vuole Tsunade-sama! C’è una missione per noi- mi disse senza nemmeno salutarmi. Se per lei provavo una lieve, forse, antipatia, lei non mi vedeva di buon occhio altrettanto. Ci eravamo macchiate della stessa colpa...
Volevo andare in missione, ma non con lei! Ogni volta che ero in squadra con lei, non riuscivo a dare il meglio di me! Soffrivo, in sua presenza, di una specie di ansia da prestazione.
Ci recammo subito al palazzo dell’Hokage per apprendere tutte le informazioni sulla missione, ma anche per scoprire gli altri componenti del team. Quando arrivammo lo sguardo della principessa non faceva sperar bene.
-In questo momento, emetto l’ordine di localizzare e detenere Sasuke Uchiha-.
 
 
1.       Tratto da “L’Abbazia di Northanger” di Jane Austen. –A quindi anni il suo aspetto andava migliorando; incominciò ad arricciarsi i capelli e a desiderare i balli; la carnagione si fece più bella, il viso si addolcì arrotondandosi e acquistando colore, lo sguardo si fece più vivo, la figura si disegnò meglio.
2.       Tratto da “Familiari” di Francesco Petrarca. “Ti odierò, se posso; se no, t’amerò contro voglia”, come dice nel testo Petrarca, è stato ripreso da Ovidio.
 
 
_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti! :D
Spero che dopo questo capitolo un po’ di idee siano più chiare. Cosa dire? Non sono brava a fare discorsi XD
Non vi spaventate se nelle risposte sembro un po’ fredda, in realtà sono solo impacciata, anche se non so il perché XD
Ringrazio di cuore Ayumu e Viki_R che mi fanno gentilmente da beta, quindi se non ci sono errori è grazie a loro, se ci sono invece è colpa loro :3 In più ringrazio anche chi ha commentato o letto il capitolo precedente.
Mi chiedevo una cosa: vi piacciono le citazione che metto nei capitoli, o vi sembrano degli abusi verso gli autori del passato? Per difendermi: dopo un anno di studio intensivo d’italiano, dovevo per forza mettere in pratica quello che ho imparato XD
Comunque sia ribadisco quello che ho detto l’altra volta: se avete qualcosa in mente su Naruhina, potete dirlo :D
Cosa dire? Dopo 3 pagine di word, mi mancano le parole XD, quindi...
Ciaoo a tutti! A presto :D
Mi raccomando commentate! <3

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@ Ayumu: Mi ha molto sorpreso questo tuo interessamento per Ko, e apprezzo molto quello che hai detto riguardo alle cose che possono sembrare futili, che invece hanno comunque un valore. Ci si vede :D
 
@ Tsume: Salve! Ti ringrazio molto per la recensione positiva! Sono contenta che ti sia piaciuto, questo mi da nuove forze per scrivere! Spero di non averti delusa con questo capitolo e di rivedere il tuo nome tra i commenti! A presto! :D
 
@ Viki_R: E’ un vero onore essere la prima ad essere recensita da te. L’altra sera sono stata molto felice di leggere il tuo commento ;). Comunque non preoccuparti se non hai seguito molto Naruto, perché questa storia non va con la trama del manga. Spero che non commenterai negativamente questo capitolo. Kiss kiss :D
 
@ _Sognatrice_adocchiaperti_: Ciao! Vedo che abbiamo una cosa in comune: NARUHINA nel cuore *_*! Non vorrei parlare male della fronte spaziosa, ma lei sarà un po’ l’intrusa della situazione :3. Spero a presto! Ciao :D
 
@ chang fa mei: Salve! Spero di aver saputo continuare egregiamente quel capitolo, senza averti delusa. Grazie per i complimenti sulle citazione. A presto! :D


Con Affetto Nimueh

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Capitolo 3
*** Corpo Morto ***


3.       Corpo Morto

-Sasuke ha ucciso Orochimaru-.
Noi tutti eravamo allibiti. Io personalmente non riuscivo a crederci: la scomparsa del sannin era sì una liberazione, ma non credevo che fosse capace di uccidere il suo stesso maestro. Aveva perso totalmente la sua umanità…
Anche se il suo scopo fondamentale era sempre stata la vendetta, non riuscivo comunque a comprenderlo.
Le voci che circolavano dicevano che il corpo che l’aveva ospitato, quando all’epoca Sasuke si aggregò a lui, stava incominciando a rigettarlo, quindi lui aveva deciso di utilizzare il fisico del suo pupillo. Stanco e debilitato, avrebbe di sicuro avuto il forte e giovane corpo dell’Uchiha se non fosse stato per la ribellione di quest’ultimo. Avevo faticato abbastanza a capire ciò che spingeva Sasuke a donare il suo corpo volontariamente pur di assicurarsi la morte del fratello; e ora non sapevo veramente cosa pensare di questo cambio di programma.
Nella mia mente c’era un ragazzino altezzoso, indifferente a tutto ciò che lo circondava, ma anche capace di sacrificarsi per il bene del suo team. Ricordo la vivace amicizia con Naruto, la loro instancabile rivalità, ma anche il loro muto bisogno dell’altro; per non parlare della dolce simpatia, che aveva celato molte bene il suo interesse verso di me.
 
-Hinata ti amo- mi sussurrò insicuro, accarezzandomi dolcemente la guancia.
-Scegli me. Lui non merita il tuo amore e tu non meriti uno come lui! Vieni con me!-. Vedevo nei suoi occhi il fuoco degli Uchiha bruciare, determinato a convincermi.
-S-sasuke, lo sai… s-sai che per m-me non può es-ssere così… T-ti prego bas-sta…- risposi tremante. Piangevo. Piangevo perché sapevo che di lì in poi a causa mia una delle migliori amicizie del mondo si sarebbe incrinata. Piangevo perché sapevo che lo avrei ferito irreparabilmente.
-Ma non vedi come ti tratta?! Ti usa! Ogni qual volta che ne ha bisogno viene da te! Non vede la tua gentilezza, nè l’amore nei tuoi gesti! E lo sai perché? Perché non c’è posto per te in quel cuore! E’ già occupato da quella Sakura!- disse infervorato, quasi rabbioso. Sputava le parole come se fossero dei kunai, e come tali infierivano su di me.
-LO SO. Voglio che sia felice, con o senza di me, e se Sakura è la sua felicità... Non mi intrometterò in nessun modo tra loro...- risposi senza balbettare, quasi sputando quelle parole come si rigurgita un’amara medicina.
-Anche io voglio che tu sia felice, io potrei riuscirci se solo tu me lo permettessi...-. Stava giocando le sue ultime carte, quando vide la determinazione nei miei occhi, i suoi diventarono sempre più freddi.
-Ti avverto Hinata: passerai la tua vita da sola se continuerai a pensare a lui!-.
-C-così sia allora…- dissi, guardandolo tenace negli occhi. Non sarebbe mai riuscito a convincermi. Lui forse credeva che fossi come le altre, che gli morivano dietro, ma io non ero così e non lo sarei mai stata.
Mi guardava fisso, non so quel che trovò, ma all’improvviso con una mossa repentina mi strinse a se e mi baciò.
Avevo sempre sognato le labbra del mio unico amore sulle mie, che coglievano dolcemente il mio primo bacio, invece mi fu strappato senza il minimo riguardo. Era prepotente, entrava nella mia bocca senza che potessi fermarlo. Mi sentivo impotente: cercavo di allontanarlo, ma non ne avevo la forza.
Quando finalmente mi lasciò libera, gli diedi le spalle per nascondere la vergogna che quell’atto mi aveva pervasa.
-Addio...- mi disse e contemporaneamente un colpo alle spalle mi fece perdere i sensi. E caddi come corpo morto cade1.
 
Non sapevo in quale categoria andava messo questo ricordo. Era brutto perché mi ero sentita maltrattata da quel bacio non voluto, ma da una parte per la prima volta mi sentii voluta, apprezzata e in un certo qual senso amata.
Non ricambiavo quei sentimenti, nè li incoraggiavo, ma appagavano il mio ego, fin troppo maltrattato.
Prima di quell’evento non avrei mai detto che Sasuke fosse innamorato di me. Avrei dovuto capirlo: lui non era un tipo premuroso, ma con me lo era stato.
Comunque sia era diventato un nukenin e noi dovevamo prenderlo. Cercare Sasuke sarebbe stato veramente come cercare un ago in un pagliaio. Ci avevano già provati in molti a riportarlo a Konoha, senza mai riuscirci. Era sempre stato forte, ma dopo l’allenamento con uno dei tre sannin leggendari, aveva sicuramente migliorato di molto le sue capacità.
Noi invece eravamo in pochi e nemmeno tanto esperti. C’eravamo io, Kiba e Shino in qualità di ninja inseguitori, Shikamaru in quanto mente geniale per contrastare l’intelletto freddo e calcolatore di Susuke e infine Sakura. Dovevo ancora capire perché fosse qui! Non aveva nessuna capacità particolare oltre le arti mediche.
Durante gli ultimi anni anche io avevo imparato le più importanti tecniche, certo non ero un medico, ma se ce ne fosse stato bisogno sarei stata una brava crocerossina.
Probabilmente la vicinanza con Tsunade-sama aveva facilitato la sua partecipazione in questa missione. In parole povere era una raccomandata. Il motivo invece era molto prevedibile: non avrebbe mai potuto mancare ad una missione di recupero dell’unico suo grande amore... Come biasimarla.
Il paese delle Onde era la nostra meta: un informatore della foglia aveva visto Sasuke e una persona sconosciuta aggirarsi in quel paesino. Non c’ero mai stata personalmente, ma i racconti non la descrivevano una nazione prosperosa. Sapevo però che la sua prima missione importante era avvenuta proprio lì. Avevano combattuto contro Zabusa Momochi, il demone della Nebbia in persona.
Più ci avvicinavamo più diventavo ansiosa. Era da molto che non lo vedevo, avevo veramente paura: chi sa come aveva metabolizzato il mio rifiuto... Ma insomma, ero una Hyuuga che si faceva spaventare da un Uchiha?
Sì. Avevo sempre nutrito una sorta di rispetto/timore per Sasuke, nonostante i suoi modi elastici verso di me. In quel momento avrei tanto voluto che Neji fosse nato al mio posto, così sarebbe spettato a lui risolvere questa situazione.
La mia psicologa, cioè Temari, mi aveva ripetuto fino alla nausea, che mentre ero in missione, dovevo pensare in positivo, e così feci. Per una frazione di secondo mi immaginai capace di batterlo per dargli finalmente la lezione per il danno esistenziale che mi aveva creato. Ma subito ritornai alla realtà: non ci sarei mai riuscita.
Ci presentammo all’appuntamento con l’informatore, che ci avrebbe passato il “testimone” di questa lunga staffetta. Non sapevamo che tipo aspettarci, ma quando vedemmo Jiraya venirci in contro, sentii il mio cuore battere forsennato. Dopo essermi rassicurata che fosse da solo, sentii una delusione incredibile invadermi. Non c’era.
Disse di aver cercato il nascondiglio di Orochimaru, sotto l’ordine dell’Hogake, e di aver seguito Sasuke fino lì. Poi, una volta arrivato qui aveva scoperto che il nukenin e il suo ignoto compagno stavano cercando la spada Taglia Teste del demone della Nebbia. Il motivo era oscuro.
Durante il “meeting” Jiraya mi aveva osservato in un modo molto bizzarro: cercava di non guardarmi, ma alla fine finiva sempre col fissarmi. Non riuscii del tutto a definire quello sguardo: sembrava la tipica occhiata di chi sta rimproverando qualcuno, ma al tempo stesso che lo stesse analizzando. Era inquietante.
-Quanto ci tieni a ritrovare Sasuke?- mi domandò ad un certo punto. Anche questo era allarmante. Perché chiedermi una cosa del genere? Io non conoscevo per niente quel sannin, e anche lui non conosceva me, ma conosceva lui che conosceva me... Troppi conoscere per i miei gusti, a volte l’ignoranza è un bene.
Sakura mi guardava con lo stesso sguardo indagatore dell’eremita. Ora era doppiamente inquietante.
-Ci tengo quanto basta per riportarlo indietro- risposi ermetica, cercando di non far trasparire nessuna emozione. Mi riservò uno sguardo penetrante, come se stesse scavando per trovare un tesoro. Stava cercando qualcosa per lui...
Da lì in poi non mi rivolse più la parola, ma continuava lo stesso a tenermi sott’occhio.
Dopo quest’illuminante conversazione Jiraya si congedò da noi, per ripartire alla volte di mete ignote, mentre noi ci dedicammo alla caccia all’uomo.
Kiba si era sguinzagliato insieme al suo fidato Akamaru, mentre Shino aveva rilasciato i suoi insetti, cosa che mi disgustò molto. Mi ero sempre chiesta come si potesse sposare un Aburame... Quale donna o uomo avrebbe mai condiviso la sua vita con un nido d’insetti, perché tali erano gli appartenenti al suddetto clan. Mistero.
Io invece mi limitavo a guardarmi in giro utilizzando il Byakugan. Sembrava un piccolo paesino, ma si stava rivelando un complicatissimo labirinto, pieno zeppo di edifici e persone. Accanto a me c’era Sakura che ciarlava su qualcosa che forse avrebbe potuto importarmi, ma in quel momento la sua strana isteria mi innervosiva troppo per ascoltare.
Shikamaru invece domandava alla gente informazioni utili. Da quando eravamo partiti non aveva partorito nessun’idea geniale, forse lo aveva colto un eccesso di pigrizia.
Si fece notte, quando finalmente lo vidi. Era diventato proprio un uomo. Potevo ben vedere la freddezza nel suo sguardo, che ad ogni modo era sua da sempre, ma c’era dell’altro che non riuscivo a decifrare. Indossava semplici vestiti: una cappa bianca semimovibile, che mostrava il suo petto niveo ben definito, ma la cosa che mi colpì di più fu la shimenawa2 viola intorno alla vita, che mi ricordava tanto Orochimaru. Era un semplice accessorio, però avevo paura che ci fosse in lui fin troppo del suo maestro.
Ero sola, mi ero completamente distaccata dal gruppo. Decisi che non era saggio muovermi per conto mio, ma prima che potessi anche solo prendere una vera e propria decisione, lui mi vide. Lo sguardo che mi regalò mi fece ghiacciare il sangue nelle vene.
Era veramente accompagnato da un uomo e alle sue spalle pendeva la famosa spada Taglia Teste. Era un tipo snello e alto, poco muscoloso, con un’aria da pesce fuor d’acqua. Quest’ultimo sfoderò quella massaccia spada contro di me, mettendosi in posizione di difesa davanti a Sasuke.
-Lascia stare, va avanti! Di lei me ne occupo io- disse con quella sua nuova voce, più fredda e grave di quella che ricordavo. Le sue parole erano lame affilate, mi trapassavano senza ferirmi all’esterno, ma distruggendomi all’interno.
Una volta andato via quel tizio incominciai a parlare: -non è questa la via, Sasuke- affermai impassibile.
-Sei cresciuta molto bene, complimenti. Di bellezze come te ce ne sono sempre poche, ma in quanto oratoria non sei migliorata affatto. Capacità di persuasione zero- mi rispose strafottente.
-Ma dimmi tu piuttosto: dopo che avrai realizzato il sogno della tua vita con il sangue di tuo fratello, quale sarà il prossimo obbiettivo da raggiungere? Crogiolarti nella soddisfazione di essere diventato anche tu come Itachi? Da vittima a carnefice... complimenti!- dissi pungente.
-Sta zitta! Tu non sai nulla! Invece di parlare, vieni ai fatti!- mi rispose cattivo. A quanto pareva avevo toccato un tasto dolente.
Si avventò su di me con una velocità impressionante, ma con la tecnica della sostituzione lo schivai per un pelo. Non avevo speranze di cavarmela, ma avrei provato lo stesso.
Riattivai il Byakugan e incominciammo a lottare. Nel taijutsu eravamo allo stesso livello, ma quando attivò anche lui la sua abilità innata, capii che per me la battaglia era già conclusa.
Sentivo come se delle piume mi cadessero addosso, e più mi toccavano più sentivo le forze venirmi a mancare.
-Non sono l’unico ad aver fatto delle scelte sbagliate...- mi sussurrò all’orecchio, prima che mi assopissi.
Sognai e non fu un bel sogno. Cercavo di svegliarmi, ma non ci riuscivo! I miei occhi non si aprivano.
Stavo vivendo una sensazione molto particolare: il mio spirito chiamava, ma il mio corpo non rispondeva. Non riuscivo ad attivare nessun senso, non vedevo niente, ma di un niente particolare. Non come quando è buio, che senza la luce, si crede che non si veda niente; ma il mio era un vedere e percepire il nulla. Sentivo solo il cuore irrorare di sangue tutto il corpo, e il lavoro incessante dei miei organi interni. Non avevo mai avuto una percezione così assoluta di me stessa. In quel minimo lasso di tempo riuscii a comprendere il mio corpo, più di quanto non ci fossi mai riuscita in tutto il resto della mia vita. Il mio fisico pulsava, viveva e io non me ne ero mai accorta.
Allora forse era vero ciò che intendevano gli antichi: l’anima è prigioniera del corpo3, della materia in cui è stata catapultata alla nascita. Volevo scappare da quella cella ma non ci riuscivo.
All’improvviso percepii una sensazione particolare, che identificai come calore, ma che probabilmente calore non era. Sembrava più una scossa energetica, che una sensazione di vampa sulla pelle, come quando è accarezzata dai raggi del Sole. Subito dopo ciò che mi bloccava scomparve.
Aprii lentamente gli occhi intorpiditi, non riuscendo però a veder bene. Sembrava che avessi dormito un’eternità, invece di pochi minuti. Quando finalmente riuscii a focalizzare qualcosa, vidi due zaffiri fissarmi ansiosi.
 
 
1.       V. 142, Canto V, Inferno, Divina Commedia, Dante.  “E caddi come corpo morto cade”.
2.       Shimenawa:grossa corda di paglia di riso che delimita-lega un luogo o un oggetto sacro. [ndA: Sasuke e Orochimaru se la tirano parecchio XD ]
3.       Molte filosofie antiche, come la scuola pitagorica e l’Orfismo, erano convinte che la reincarnazione, cosa in cui credevano a causa dell’immortalità dell’anima, fosse una punizione. Da qui questa negativa convinzione sul corpo umano.
 
 
_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti! :D
Prima della ff devo assolutamente parlare del nuovo film che Kishimoto sta progettando: Road the Ninja Naruto. Dicono che alcune personalità verranno invertite, soprattutto Hinata verrà completamente capovolta *__* Io non vedo l’ora di vedere Hinata in versione “donna di mondo”, ma soprattutto come reagirà Naruto a questo cambiamento :D Voi cosa ne pensate?

Ritornando alla ff: c’è poco da dire, siamo solo agli inizi. Se a qualcuno risultano incomprensibili delle cose, probabilmente è perché le svilupperò via via scrivendo, quindi don’t worry :D Mi scuso se la scena del combattimento tra Hinata e Sasuke è un po’ fiacca e scritta male, purtroppo l’essere una donna che non sa tirare nemmeno un pugno, mi penalizza XD
Tanto per curiosità: cosa vi aspettate nel prossimo capitolo? Chi sarà il “misterioso” salvatore dagli occhi azzurri di Hina-chan?
Infine faccio gli abituali ringraziamenti ad Ayumu, che mi fa da beta, a chi commenta e anche a chi legge :D
A presto a tutti, commentate :D

PUBBLICITA' :
-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
-L'Amore si Odia, Angel's Friendshttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=542534&i=1
-Les Facettes dell'Amour, Romanticohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513&i=1
 
 
 
@ vale_hina: Assolutamente Naruhina, perché Sasuke e Hinata sono troppo tranquilli, hanno bisogno di qualcuno casinista vicino XD Riguardo Sakura: Hinata non ha mai dato a vedere niente contro di lei, ma il modo in cui lei si impegna a diventare sempre più forte, mi ha sempre fatto pensare che lei avesse creato anche [anche: perché logicamente lo fa pure per ottenere rispetto dal suo clan] una sorta di competizione con lei, a chi si fa notare di più XD Insomma, roba da donne :P Ciao, al prossimo capitolo!
 
@ Ayumu: Mi fa piacere che ti piacciano le riflessioni di Hinata sulla famiglia, perché è una cosa su cui insisterò parecchio. Riguardo alle fan fiction su Naruto, anche io non ne vado matta, ma solo perché c’è un’abnorme quantità di ff che non riguardano la mia beniamina ù.ù Ci si sente! :D
 
@ chang fa me: Ciao! La faccenda non è per niente chiara, ma siamo solo agli inizi, ancora dobbiamo arrivare alla cosiddetta “rottura dell’equilibrio” XD. Ci sentiamo alla prossima! Grazie ancora, ciao!
 
@ Tsume: Quando scoprii questa frase, subito capii che l’avrei utilizzata da qualche parte, l’amo troppo :D
Non so se definirmi una fan della Austen: non ho letto purtroppo tutti i suoi libri, ma quei pochi che ho avuto l’onore di leggere li ho amati e li amerò per sempre.
Per quanto riguarda la ff: non avevo in mente di cambiare il punto di vista, perché in realtà non c’è nessun punto di vista [poi capirai perché XD], ma la tua domanda mi ha fatto pensare... quindi sì ci sarà un “pov” diverso da quello di Hinata in futuro :D A presto, ciaoo! :D
 
@ angelikawhite: Salve! Grazie mille :D Spero di non averti delusa con questo capitolo. Alla prossima! ;)
 
@ _Sognatrice_Adocchiaperti_: Hinata for ever, con chiunque sia, anche perché Sasuke non è per niente male [;)], però i caratteri sono troppo simili in certe cose, quindi meglio Naruto.
Logicamente vincerebbe Hinata su tutti i fronti: bellezza, intelligenza, capacità. Quella c*****a di Sakura sapeva dell’amore di Hina per Naru e cosa va a fare? Va da Naruto a fargli una falsa dichiarazione? In quel momento la volevo strozzare come fa Homer con Bart [scusa lo sfogo] XD.Secondo me Shikamaru e Temari stanno benino insieme, ma queste sono quisquiglie, sono Naruto e Hinata l’importante XD Ciao, alla prossima :D

Con Affetto Nimueh

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Capitolo 4
*** Essere di Cristallo ***


4.       Essere di Cristallo

Correvo. Mi mancava il fiato, ma correvo. Non potevo fare altro che fuggire via.
Ogni giorno che passava la situazione diventava sempre più improponibile. Ogni allenamento era una disfatta.
Avrei preferito una sfuriata da parte sua, ma mio padre si “limitava” a guardarmi deluso. Per lui ero l’erede incapace.
Sapevo di essere debole, poco agguerrita e a volte molto codarda; ma io ero solo una bambina. Hanabi era ancora più piccola di me, ma già riusciva a battermi. Ero veramente un duro colpo al suo orgoglio.
Correvo. Mi mancava il fiato, ma dovevo correre. Non potevo fare altro che correre. Ma non si può correre in infinito. Qualcuno arrestò il mio moto perpetuo. Caddi per terra, trascinando con me anche lo sconosciuto.
-Guarda dove vai!- disse. Era un bambino della mia stessa età. Non riuscivo a vederlo bene, poiché le lacrime offuscavano la mia vista.
-Mi… mi dispiace…- risposi mortificata. Lì per lì mi guardò di traverso, ma poi non so perchè il suo sorriso si aprì. Era come se un cielo luminoso si ritirasse lasciando passare il calore e lo splendore del Sole.
Nel frattempo si era alzato, mentre io rimanevo ancora seduta per terra. Mi allungò la mano sempre sorridente, e mi disse: -non piangere, non è successo niente… Io sono…
 
…Naruto…- dissi boccheggiante. Sperai ardentemente che quello non fosse un sogno, ma una realtà.
Nella mia mente ricordavo un bambinetto biondiccio, con due vispi occhi azzurro cielo; ma ciò che stavo vedendo era totalmente diverso. Di fronte a me c’era un uomo fatto e finito! Traspariva virilità da tutti i pori…
Alto, robusto, spalle larghe, muscoli guizzanti… Aveva completamente perso i tratti adolescenziali, ed era diventato un uomo che faticavo a riconoscere. Una leggera barba biondiccia ricopriva le guancie non più paffute, ma squadrate. Una strana voglia mi pervase: avrei tanto voluto strofinare le mie guance sulle sue, per provare il pizzicore che ne sarebbe derivato. 
-Hinata, come stai?- mi domandò preoccupato. La voce invece era così grave, così diversa da quella squillante, che urlava nei ricordi della mia infanzia. Era un attentato alla mia salute psico-fisica!
Non riuscivo a rispondere: i suoi occhi mi guardavano fissi cercando in tutti i modi di ricavare qualcosa, perlomeno dal mio volto, ma quando si avvicinò così tanto che il suo naso sfiorò il mio, persi definitivamente i sensi.
Era più che normale per me reagire in quel modo, tutti si erano accorti in passato che la vicinanza di Naruto mi dava qualche difficoltà. Avrei preferito evitare ulteriori figuracce, ma non mi rimproverai nulla: ogni donna sarebbe svenuta alla vista di quel bel pezzo d’uomo!
Quando mi ridestai, rischiai quasi quasi di perdere i sensi nuovamente. Ero in braccio a lui e mi stringeva così forte a se, tanto da poter avvertire ogni minimo dettaglio del suo addome.
Mi era mancato tanto, troppo. Erano la bellezza di tre anni che non ci vedevamo.
Cercai di non far notare a nessuno, soprattutto al mio salvatore, che mi fossi svegliata. Volevo godermi la sua vicinanza senza essere notata da nessuno. Era così bello, così virile, così uomo! Il solo pensare che non ho potuto beneficiare della sua vista per così tanto tempo mi rese triste.
Non sapevo dove mi stesse portando, ma mi accorsi che c’erano anche gli altri. Akamaru, con in groppa Kiba, era davanti a tutti noi e sembrava stesse seguendo delle tracce. A proposito... cosa stava succedendo? Perché Naruto era lì con noi? Purtroppo forze maggiori mi obbligarono a ridestarmi ufficialmente.
Quando il mio salvatore si accorse che ero sveglia, mi sorrise dolcemente. Sperai con tutta me stessa di non svenire di nuovo, e con mia somma felicità non sperai inutilmente.
A malincuore mi staccai dal mio salvatore e incominciai a correre. Mi raccontarono che Naruto, non appena mise il piade nel villaggio, venne spedito da noi, per aiutarci con Sasuke. Prima che mi trovasse, aveva incontrato gli altri, che stavano cercando di rintracciare sia me che il ricercato. Grazie a Kiba e Akamaru mi ritrovarono, e subito dopo sentirono anche le tracce di Sasuke, quelle che stavamo tutt’ora seguendo.
-Mi hai fatto venire un colpo! Ancora dopo tutti questi anni svieni, Hinata-chan?- mi domandò. Sicuramente le mie guance erano diventate rossissime. Vedevo nei suoi occhi che voleva mettermi in difficoltà, ma era serio quando mi aveva detto che si era preoccupato. Mi inventai una scusa, ma nessuno ci credette veramente.
Chiesero anche a me delle spiegazioni, e io resi loro una magra, ma reale, sintesi dei fatti. Notai di sfuggita lo sguardo interessato di Naruto alle mie parole... mi ricordava il comportamento strano del sannin.
Quando calò la sera, ci accampammo per un paio di ore in una radura. Non volevamo perdere le tracce di Sasuke, ma avevamo anche bisogno di riposarci.
Non parlammo molto, eravamo stanchi, quindi ci mettemmo subito nei nostri sacchi a pelo. Istantaneamente sentii il respiro rumoroso di Naruto e Kiba. Erano prodigiosi, non avevano fatto in tempo a stendersi che subito si erano addormentati. Io non riuscivo a dormire, avevo mille pensieri che affollavano la mia testa.
Avremmo dovuto continuare a seguire Sasuke fino alla fine della nostra vita? O lasciare che faccia le sue decisioni nel bene e nel male? Era giusto sperare che un giorno ritornasse?
Avrei voluto non aver mai partecipato a questa missione. Era una perdita di tempo prezioso.Non sarebbe più tornato alla Foglia, ed era ora di metterselo ben in testa. Probabilmente il suo destino non era quello che accumunava tutti noi: proteggere il nostro villaggio.
Quasi tra veglia e sonno ricordai un passo di una tragedia: “essere o non essere; questo è il problema. Che cos’è più nobile, soffrire nell’animo per i sassi e i dardi scagliati dall’oltraggiosa Fortuna, o impugnare le armi contro un mare di affanni e combatterli fino a farli cessare? Morire, dormire... Niente di più. E con il sonno dire che poniamo fine al dolore del cuore e alle mille afflizioni naturali a cui la carne è destinata1”.
 
Mi svegliai quasi per ultima, infatti Kiba ronfava ancora a tutto volume. Sukura era intenta a cucinare, Shikamaru stava parlando con Naruto e Shino. Aguzzai le orecchie.
-Non abbiamo avuto molto tempo per parlare, ma questa notte non ho potuto far a meno di pensare... Cosa ci faceva quel tizio insieme a Sasuke? Chi era?- si chiese Shikamaru. Avevano tutti e tre degli sguardi molto seri.
-Probabilmente gli servirà qualcuno che gli copra le spalle mentre lotta con Itachi...- ipotizzò Naruto, ma subito venne ripreso dal Nara: -Non è il tipo che si fa aiutare!-.
Non mi ero assolutamente chiesta niente su quel tizio, probabilmente avevo fatto male, ma forse sapevo il perché della sua presenza. Nonostante l’orgoglio spropositato, Sasuke era uno stratega. Aveva vissuto abbastanza con Orochimaru per conoscere le fondamentali formazioni dell’Akatsuki; persino noi le conoscevamo. L’ultima volta che Itachi si era fatto vedere, non era solo. Più che servirgli un compagno che gli guardi le spalle dal fratello, gli serviva qualcuno che tenesse occupato Kisame Hoshigaki, partner dell’Uchiha. Probabilmente non gli importava nemmeno se sopravvivesse o meno, gli serviva solo un diversivo umano, capace di tenere a freno uno dei sette spadaccini della nebbia. Forse anche per questo cercavano la spada Taglia Teste.
Mi alzai definitivamente quando sentii la fame vincermi del tutto. Come avevo detto Sakura stava cucinando... Non sapevo se sentirmi più disgustata dagli insetti di Shino o dai “manicaretti” di Sakura. Era proprio un’ardua scelta.
Dalla padella proveniva uno strano odore, per non parlare dell’aspetto! Il mio istinto di sopravvivenza mi disse di tenermi alla larga da quella roba, e così feci. Senza farmi notare troppo tirai fuori una mela dal mio zaino, come minimo per mettere qualcosa sotto i denti. Quando il fumo tossico raggiunse i suoi limiti, Kiba balzò dal sacco a pelo per correre via... Era un tipo sensibile agli odori!
Mi ripromisi che la prossima volta avrei cucinato io per il bene di tutti. Shino non si avvicinò per niente a Sakura, e questo già di per se la diceva lunga, solo Naruto mangiò sotto lo sguardo minaccioso della cuoca. Poverino...
Dopo che ebbe buttato giù tutto quello che aveva preparato, mi avvicinai a lui con uno zuccherino. Ne avevo sempre con me, nel caso qualcuno si sentisse male.
-Grazie Hinata, ci voleva proprio...- mi disse sorridendo, mentre cercava nella tasca qualcosa. Quando trovò ciò che cercava, mi mostrò una minuscola scatolina blucon una nocca dorata sopra,dicendomi che era il mio regalo di compleanno di questi ultimi tre anni. Che dolce...
-Grazie Naruto-kun! Non dovevi... Non ho niente per te qui…- risposi senza balbettare, stranamente. Nonostante avessi superato questa cosa molti anni fa, con lui mi riusciva sempre difficile comunicare. Probabilmente ero maturata più di quanto mi aspettassi.
-Non importa! Tu mi hai sempre fatto molti più regali di quanti te ne abbia fatti io…- rispose sorridente, guardandomi con una dolcezza incredibile. Ero veramente impaziente di aprirlo, ma lo feci delicatamente gustandomi ogni attimo.
Naruto era più agitato di me: sembrava che se non lo avessi aperto di lì a poco, me lo avrebbe strappato di mano e lo avrebbe scartato lui stesso.
Una piccolissima calendula di cristallo comparve all’interno. Era un ciondolo attaccato a una catenina di argento. Era bellissima. Capii all’istante perché proprio quel fiore: il suo amore per l’arancione era paragonabile a quello per il ramen.
-Grazie, Naruto… E’ bellissima- gli dissi un po’ commossa. Non aveva mai avuto tanta premura per me come in questo momento. Aveva sempre avuto difficoltà con le date e il solo pensare che dopo tutto questo tempo ricordasse anche solamente che erano passati dei compleanni durante la sua lontananza, mi faceva sperare più del dovuto.
-Sono contento! Sei sempre stata tu quella che mi faceva i regali, ora posso dire di essermi sdebitato almeno un po’- mi rispose facendomi l’occhiolino.
-Naruto, non hai nessun debito con me…- risposi sorridendo. Avrei voluto aggiungere un “casomai è il contrario”, ma sarebbe suonato ambiguo. Gli diedi le spalle e alzai i capelli, mentre lui mi agganciava al collo la collanina. Era un gesto banale, ma mi aveva donato una strana sensazione, come dire, d’intimità.
-Certo, certo… Comunque quando l’ho visto ho subito pensato a te… So che sei un’appassionata di fiori e così ne avrai uno che non appassirà mai…- disse imbarazzato, ma quello che mi stupii di più fu il modo elusivo per mettere fine a quell’altro argomento.
Dopo questo dolcissimo siparietto, riprendemmo il viaggio. Per fortuna le tracce di Sasuke erano perfettamente percepibili. Mentre correvo mi sistemai la collanina dietro il coprifronte, che tenevo rigorosamente al collo, per proteggerla. Ma la mia mente sidomandava anche perché avesse scelto proprio una calendula; insomma ne esistevano a centinai di fiori arancioni, perché proprio quello?
La calendula significava dispiacere, crudeltà, dolore, gelosia, pena d’amore, ma io e lui non condividevamo per niente questi sentimenti! Che provasse dispiacere per cosa? Pensava che fossi crudele? Era geloso di me? Era innamorato di me?
Assolutamente no. In effetti l’unica spiegazione plausibile era che l’avesse scelta a caso. Doveva era così.
Kiba ci avvertì che la traccia di Sasuke si faceva sempre più intensa, segno che non era passato molto tempo da quando l’aveva lasciata. Ci stavamo finalmente avvicinando, e con Naruto avremmo avuto più speranze di riuscita.
Attivai il Byakugan per controllare l’area, così da poter verificare veramente la vicinanza di cui Kiba parlava. Ma prima che potessi solamente allargare i confini della mia vista, i miei occhi catturarono l’immagine di Sakura: al suo collo brillava innocentemente un dolce fiordaliso di cristallo.

 
1.       Amleto, Shakespeare. E’ Amleto stesso che pronuncia queste parole, durante un monologo, nel III atto, prima scena.
 
_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti! :D
Ho ritardato un po’ forse con la pubblicazione, ma sto leggendo un giallo veramente insolito XD
Che dire... E’ entrato in scena anche Naruto finalmente [era ora...] :D Come qualcuno aveva profetizzato, Hinata è svenuta davanti a Naruto, come suo solito XD Non ho mai capito realmente il motivo... ma credo che non sappia gestire le forti emozioni che prova alla vista del bel biondo :D
Io non me ne intendo di fiori, sono tutti bellissimi per me, e non conosco nemmeno tanto bene i loro significati, quindi se ci sono degli sbagli, perdonatemi.
Faccio i miei consueti ringraziamenti ad Ayumu, mio obbligato beta XD, e a chi legge e commenta :D
Alla prossima! :D

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-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
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-Les Facettes dell'Amour, Romanticohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513&i=1
 
 
 
@ Ayumu: Salve! Ti piace Sakura? Tutti commettiamo degli errori giovanili... XD Guarda che non ho fatto altro che trasformare in lettere quello che già è presente nella storia originale di Naruto, comunque grazie lo stesso :D
Hinata è STRATOSFERICA! <3 Lei è uno dei personaggi più dinamici all’interno del manga, non smette mai d’imparare nuove cose, è sempre gentile e dolce con tutti [qualità che mi piacerebbero avere] ed è sempre pronta a sacrificarsi per la sua anima gemella :D Ci si vede “Ayume” :3
 
@ _Sognatrice_adocchiaperti_: Ciao! :D Guarda quoto con te in tutto e per tutto XD Ma siamo solo agli inizi, la nostra Hinata è già pronta per diventare una tigre. Non so se segui l’anime, ma nell’ultima puntata, la 266, fa vedere Hinata che attacca degli Zetsu ed è una strafiga quando fa la tosta, e io riguardo quella puntata solo per vedere lei che attacca *__* Alla prossima, ciaoo! :D
P.S.: Mmmm Kinder Delice :Q...
P.S.S.: No dai può darsi che la mamma lo trovi bello... come si dice: “ogni scarafone è bello alla sua mamma” :D
 
@ chang fa mei: Ciao! :D Indovinello?? Era una domanda assolutamente retorica, infatti tutti c’hanno preso XD Comunque non preoccuparti, sarà una Naruhina assolutamente. Sasuke è un personaggio minore rispetto a Hinata e Naruto. Per le citazioni ancora grazie: spero ti sia piaciuta quella su Amleto, perché secondo me è un po’ azzardata [devo ancora arrivare a cogliere la profondità di Shakespeare]. Alla prossima, ciaoo! :D
 
@ alegargano1: Ciao! :D Grazie mille per i complimenti :D Guarda non vedo l’ora che finisca Naruto per due cose: accertarmi che Naruto capisca finalmente qualcosa e si metta quindi con Hinata [scommetto che Kishimoto ci farà una super mega trollata, del tipo: Naruto con Sasuke e Hinata con Sakura XD], e scoprire chi è Tobi, cosa che mi sta logorando il cervello. Così per curiosità: chi crede che sia già sicuro il futuro di Naruto e Hinata? Alla prossima, ciaoo :D
 
@ vale_hina: Ciao! Mi dispiace se non c’è il paring che cercavi. Anche me piace Sasuke [ :Q... ], ma caratterialmente secondo me sono troppo simili per poter veramente stare insieme. Per quanto riguarda Sakura... Bo... Qualcuno dovrà prendersela XD Come mai il Naruhina non è più il tuo paring preferito? [sempre se ti va di dirmelo]. Ciao, spero alla prossima :D

Con Affetto Nimueh

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Capitolo 5
*** Fortuna ***


5.       Fortuna

Fiordaliso,simbolo del primo amore e dell'amicizia sincera.
Non potevo credere ai miei occhi. Era ancora innamorato di lei. Ero riuscita ad illudermi di nuovo, infondo era sempre così: lui si dimostrava un po’ più gentile con me e subito ci cascavo come una pera cotta.
Le parole di Sasuke mi rimbombavano prepotentemente nella mente, con una violenza tale che rischiava di annientarmi. Mi stavo dissolvendo pian piano, giorno dopo giorno, lacrima dopo lacrima. Non sapevo nemmeno ciò che era rimasto intatto in quel momento, probabilmente perché il cervello era diventato polvere dissolta nell’aria.
Ma il cuore… quello era ancora lì, sanguinante ma c’era e finché io fossi vissuta ogni suo battito sarebbe stato il rintocco del mio dolore.
Non piansi, non potevo farlo, ero in missione. Dovevo dedicarmi ad altro, così attivai il Byakugan per concentrami meglio sul mio compito. Stavo scandagliando l’area quando mi accorsi di un’anomalia: un lampo di chakra informe mi balenò davanti agli occhi, non lontano da noi.
Avvertii gli altri, ma Naruto correva veloce, troppo per fermarsi in tempo. All’improvviso uno sconosciuto comparve davanti a lui e lo sbatté velocemente in aria con un solo colpo. Dalla veste sembrava uno degli Akastuki, ma nei rapporti non era mai stato segnalato un soggetto del genere. Indossava una maschera arancione a spirale, che aveva il suo fulcro nell’occhio sinistro, l’unica parte visibile. Cercai di vedere la sua faccia, ma... non ci riuscii. Com’era possibile? Non riuscivo a vedere niente nel dettaglio, nemmeno il suo corpo.
-Salve, salve, salvino!- urlò divertito quel tizio. Il tono fanciullesco mi fece capire che era un tipo avvezzo al gioco, sapeva d’inesperienza. D’un tratto ricordai alcune perle di saggezza che Sasuke ogni tanto ci faceva l’onore d’udire: non sottovalutare mai i tipi dall’apparenza incapaci perché hanno sempre un asso nella manica, la fortuna.
-Non avrei mai immaginato d’incontrare quelli di Konoha in un posto simile-. Lo osservavamo tutti attentamente: sicuramente era un nuovo “socio”, quindi era estremamente importante scoprire più cose possibili su di lui.
Vidi Naruto scrutare leggermente sorridente il nemico, finchè non mi accorsi di un Kage Bushin che si avventava  con un Rasengan alle spalle del tizio. Quello che ne derivò fu strabiliante: la copia attraversò letteralmente il nostro avversario, senza smuoverlo per niente. Ma io mi accorsi di qualcosa in più: lo stavo guardando fisso, ma nonostante tutto fu quasi una sensazione. Mentre Naruto affondava il suo colpo, il chakra del nostro nemico per un millesimo di secondo si divise fino a scomparire, ma ritornando subito dopo che Naruto lo aveva attraversato. Fu così veloce che sembrava più un incubo che la realtà.
Comunque sia Naruto ritornò all’attacco, ma non gli valse a niente: alla fine fu scaraventato nel fiumiciattolo che scorreva di fianco a noi. Guardai apprensiva la sua caduta, quando fui costretta a girarmi verso Sakura.
-Naruto sa badare a se stesso. Non distogliere lo sguardo dal nemico- mi disse dura. Non so se lo sapesse, ma possedevo un Byakugan, che mi permetteva di guardare d’ovunque nello stesso istante. Si sentiva superiore a me, solo perché era l’allieva fidata della Godaime. Forse avrei dovuto insegnarle il rispetto che era dovuto agli Hyuuga.
Dopo l’intervento inutile della signorina so tutto io, il nostro nemico rise sfacciatamente. Sentivo l’impazienza di Naruto di arrivare finalmente a Sasuke, il cervello di Shikamaru che si sforzava nell’intento di trovare un modo per avanzare, il desiderio di Shino di essere finalmente utile a qualcosa di concreto, l’irrequietezza di Kiba per intervenire in qualche modo contro quel tizio, l’ansia di Sakura di rivedere l’uomo della sua vita; e poi c’ero io. Potevo percepire tutti quei sentimenti facilmente, bastava guardarli negli occhi. Io ero l’unica che non aveva fretta, mi limitavo a scrutare tutti nello stesso istante.
-Se non lo sconfiggiamo, non ci farà mai procedere oltre- disse Shikamaru sommessamente. Era un bel guaio: non avevamo tempo da perdere, o avremmo perso le tracce di Sasuke.
Riprovarono ancora, ma fu tutto inutile. Quel suo modo di smaterializzarsi ci stava mettendo veramente in difficoltà.
-Ahi, Ahi, Ahi, a che giochiamo ora?- disse divertito. Non ci attaccava se non attaccavamo noi, si limitava a difendersi e a bloccarci. Era lampante che voleva prendere tempo. Ma per chi? Sasuke?
-Non possiamo perdere il tempo in questo modo- disse rabbioso Naruto. La situazione richiedeva il meglio da tutti noi, così anche io entrai in azione. Avevamo ben capito che il fulcro di questa battaglia era la velocità. La persona più veloce avrebbe vinto.
Ci disperdemmo, l’unico che era rimasto al suo posto fu un Kage Bushin di Naruto, che andò all’attacco. Il nostro nemico lo schivò, ma Shikamaru fu più veloce: applicò su di lui il controllo dell’ombra, così da immobilizzarlo. Sakura velocemente scagliò un fendente, veramente di tutto rispetto, ma sapevo che l’avrebbe “schivato”. Nonostante fosse bloccato il pugno di Sakura lo attraversò, ma io avevo calcolato anche questo. Con un tempismo veramente pazzesco, ero partita subito dopo la mia rivale, così il mio Juken arrivò un secondo dopo il colpo di Sakura.
Fu incredibile, ma lo colpii. I miei occhi corsero per un attimo a Naruto. Leggevo sul suo volto uno strano... orgoglio. Mi sentii fiera di me stessa, ma quando ritornai a concentrarmi, non potei continuare a gioire.
Incassato velocemente la bastonata, sparì. Ricomparse dopo qualche secondo e quando lo vidi, ebbi quasi la sensazione di essere stata catapultata in qualche illusione.
Ero sicurissima di averlo colpito al cuore, ma nell’unico occhio visibile non vedevo nessun tipo di dolore.
Mi guardava guardingo, i suoi occhi mi scrutavano attentamente. Sembrava aver perso quell’atteggiamento giocoso che aveva avuto prima. Mentre io ero diventata il soggetto delle riflessioni di quell’uomo, se tale si poteva definire, Naruto lo attaccò di nascosto con un rasengan, ma, come al solito, fu tutto inutile.
-Tu... piccola, disgraziata Hyuuga...- pronunciò con un tono diverso. Non sembrava la voce dello stesso uomo che stavamo combattendo prima. Era una voce inquietante, ma era doppiamente inquietante il modo in cui mi risultava familiare. Sembrava conoscermi, e anche io, in quel momento, fui sicura di averlo già incontrato in passato.
All’improvviso un ricordo rimosso affiorò violento nella mia mente.
 
-Mamma ho paura!- urlai sconvolta. Piangevo disperata, mentre qualcuno, che non riuscivo a vedere, mi teneva bloccata. La paura rendeva tutto estremamente chiaro, fin troppo per i miei gusti.
-Tu... piccola, disgraziata Hyuuga... non devi avere paura- pronunciò l’uomo contro cui stava combattendo mia madre, con un tono inquietante, oscuro.
La guardavo combattere con tutte le sue forze, ma sapevo che non era abbastanza per permetterci di sopravvivere. La velocità non era il suo cavallo di battaglia.
L’avevo vista guardare con stupore l’uomo che mi stava bloccando; sembrava conoscerlo. Io invece no, avevo visto di sfuggito solo due tremendi occhi rossi.
All’improvviso vidi una persona precipitarsi da noi. Era mio padre.
Nell’istante esatto che arrivò, vidi mia madre accasciarsi a terra. Non riuscivo a vedere bene a causa della lacrime, che mi offuscavano la vista, quindi non avevo capito assolutamente nulla di quello che era successo.
-Mamma no!- urlai sconvolta. Mi dimenai più che potei e finalmente quell’uomo mi lasciò andare. Corsi da lei, ma quando mi avvicinai vidi una lunga asta di metallo trapassare il corpo esanime di mia madre. Mi bloccai.
Non avevo la forza di avvicinarmi. Quando un silenzio assoluto avvolse la radure, mi girai verso mio padre.
L’uomo incappucciato che aveva ucciso mia madre e l’altro dagli occhi rossi erano spariti. L’unica cosa che vidi, una volta che mi fui girata, fu lo sguardo astioso di mio padre puntato su di me.
 
Quando quel ricordo mi abbandonò, costatai con dolore che non sapevo affatto il motivo della morte di mia madre. Ogni volta che lo chiedevo all’unico mio genitore rimasto, mi rispondeva che era morta e basta. Dovevo andare avanti perché non mi avrebbe aiutato conoscere la sorte che l’era spettata, mi diceva.
Riavutami da quei pensieri mi misi in posizione di difesa, pronta per combattere il mio nemico.
All’improvviso di fianco a lui, dal ramo su cui era poggiato, spuntò una protuberanza. Sembravano delle verdi mani gigantesche intrecciate. Quando fu spuntato del tutto quelle mani si aprirono rilevando una “persona”. L’asse immaginario che divide l’uomo in due parti, non sembrava tanto un’astrazione per quell’individuo. La parte sinistra era scura mentre l’altra bianca. Sembrava un capolavoro di Leonardo Da Vinci1: a sinistra l’espressione sembra seria, ma soprattutto esprimeva una sorta di saggezza, mentre l’altra parte era più fanciullesca, anche nel modo di fare.
-Come è andata?- chiese il tizio mascherato, mentre era ancora intento a fissarmi.
-E’ finita- rispose la parte scura del nuovo arrivato. La sua voce era tetra e roca: mi ricordava un anziano.
-Sasuke ha vinto, Itachi Uchiha è morto- proferì la parte chiara, con un tono squillante, decisamente più vivace del primo. Tutti noi restammo a bocca aperta: ci era riuscito veramente.
Avevo sempre creduto che una volta avuta l’occasione di realizzare quel suo obbiettivo, non avrebbe avuto la forza di mettere fine alla vita dell’adorato fratello, e invece... Con chi avevo realmente vissuto la mia giovinezza?
-Cosa? Non ci credo!- rispose il nostro primo nemico, ritornando ad utilizzare il tono giocoso che aveva avuto all’inizio della sua apparizione.
-Scherzavo... Proprio come pensavo- continuò cambiando ancora una volta la sua voce. Quei tizi erano molto simili: quell’alternanza di toni non era normale. Incominciai a credere che anche quel tale sotto la maschera avesse il volto diviso a metà.
Sakura, preoccupata per Sasuke, incominciò a farfugliare qualcosa, ma quella sottospecie di pianta rispose che anche lui era al tappeto, messo alquanto maluccio. Si preoccupò ulteriormente e in quel momento avrei tanto voluto dirle: “Sasuke sa badare a se stesso, non distogliere lo sguardo dal nemico”. Avrei tanto voluto farlo, ma non era il momento per una sparata del genere.
L’unico che mi preoccupava era Naruto. Sembrava stesse per esplodere: emanava una rabbia e una stizza incredibile. Conoscevo il legame fraterno che li univa. Naruto si sarebbe battuto fino alla morte per Sasuke, ma a volte mi domandavo se Sasuke fosse altrettanto disponibile... soprattutto ora che avevamo conosciuto la sorte di Itachi.
-Hey, tu, sottospecie di aloe appuntita! Dov’è Sasuke?-. Come volevasi dimostrare... Perlomeno era capace di scherzare: questo mi rasserenò non poco.
Quella pianta parlante si risentì del nomignolo che gli era stato affibbiato, ma subito dopo si disse di non arrabbiarsi. Quelle due parti sembravano veramente due enti separati.
Durante questo scambio di battute notai un particolare non indifferente: l’occhio visibile del tizio mascherato era divenuto uno sharingan. Non me lo sarei mai aspettato. Questo implicava dettagli non poco trascurabili.
Apparteneva al clan Uchiha? Era un “collega” di Itachi? Se sì, perché non lo aveva aiutato nel momento del bisogno?
Cosa voleva da noi? Ma soprattutto, chi era?
-Mi occuperò di voi la prossima volta. Ci vediamo- ci disse con quella voce tetra, ma così seria da mettermi i brividi addosso. Incamiciò a sparire. Noi non provammo a fermarlo, perché sapevamo che non ci saremmo riusciti.
Prima che potessero scomparire del tutto, fu assolutamente sicura che l’ultimo suo maligno sguardo fu diretto a me.
Subito dopo che furono andati via, ci rimettemmo in moto verso Sasuke. Dovevamo arrivare prima di loro, anche se la vedevo una cosa impossibile. Quei due, da quanto avevo capito, si potevano spostare facilmente da un luogo all’altro, mentre a noi toccava correre.
Individuai con i miei occhi un incendio a dieci chilometri da dove ci trovavamo. La cosa che mi colpì di più furono le fiamme nere che bruciavano gli ultimi residui della foresta. Pioveva.
Mentre ci avvicinavamo al nostro obbiettivo, Kiba ci avvisò di aver captato gli odori dei nostri nemici. Come avevo previsto, non avremmo riportato nemmeno questa volta Sasuke a casa. Il cielo sembrava riflettere i sentimenti di una parte di noi: Naruto e Sakura erano evidentemente delusi, anche io in parte lo ero, ma le mie ultime riflessioni mi avevano preparata a questa conclusione, Shino era amareggiato perché non aveva potuto dare sfoggio delle sue tecniche, mentre Shikamaru e Kiba erano solo insoddisfatti per aver fallito.
Non ci fu nemmeno bisogno di entrare in quel cerchio di fuoco: con il Byakugan potevo ben vedere che non c’era più nessuno.
-Perché non riesco a raggiungere Sasuke?- mormorò arrabbiato Naruto. L’uso della prima persona mi fece capire qualcosa che fin lì mi era sfuggito: Naruto non voleva riportare Sasuke con noi solo per la profonda amicizia. C’era qualcosa di più oscuro e segreto che lo costringeva a correre qua e là, d’ovunque fosse Sasuke. Ma cosa? Non riuscivo veramente a capire...
Ricordavo l’antica promessa che aveva fatto a Sakura, ma ero sicurissima che non c’entrasse niente con tutto ciò, anzi, all’epoca credevo che l’avesse fatta solo per fare la figura del gentil cavaliere, che aiutava la madamigella a ritrovare la felicità. Anche perché sapevo che ancor prima che gli venisse in mente di farlo, lui aveva già deciso di rincorrerlo ovunque.
Lo guardavo attentamente. Avrei voluto con i miei occhi sondare la sua mente, ma non mi era possibile. Stringeva il pugno spasmodicamente e addirittura riuscivo a sentire i suoi denti digrignare.
Mentre lo guardavo risuonò la voce di un grande condottiero: è l’uomo a fare il suo destino, ma quando la ragione non può più controllare ciò che accade, l’unica cosa che si può fare è lasciarsi alla fortuna2.
 
1.       Riferito alla Gioconda: la metà sinistra del volto della Monna Lisa appare caratterizzato da un espressione seria e forse da un’età leggermente avanzata, mentre la parte destra appare giovanile e sorridente. La combinazione dei due elementi produce il caratteristico sorriso ambiguo.
2.       Cesare affermava che è l’uomo l’artefice del suo destino, ma non rinunciava a designare con la parola “fortuna” tutto ciò che sfugge per incapacità soggettiva, ma spesso anche per impossibilità oggettiva, al controllo della ragione.

 
 
_*_*_*_*_*_*_

Salve a tutti! :D
Anche questa volta incomincio con un “non so che dire”... ormai è diventata la mia battuta d’apertura :D
Ho letto tante belle recensione sullo scorso capitolo, quindi vi ringrazio tutti, anche le persone che non commentano, ma si limitano a leggere... e forse anche ad apprezzare. Grazie anche a te Ayumu_ che correggi i miei errori madornali XD
Riguardo la ff: le cose incominciano a prendere una brutta piega e subito vi ho presentato il cattivone della mia storia: Tobi. Devo dire che come personaggio mi ha dato sempre molto da pensare, c’è stato addirittura un periodo dove mi arrovellavo il cervello per capire chi diavolo fosse, ma per mia sfortuna non ci sono ancora arrivata XD
Hinata, come nello scorso capitolo, si fa delle domande... è incerta sul suo futuro e sul suo modo di pensare. La sua forza invece sta cambiando: la competizione con Sakura la sprona a dare di più, ma non il meglio, perché quello è solo per Naruto.
P.S.: i dialoghi in corsivo sono stati presi direttamente dall’anime. Spero non vi dispiaccia...
P.P.S.: per il linguaggio dei fiori non sono sicura, quindi vi pregherei di prendere per buono quello che scrivo XD
Alla prossima! Ciaoo! :D
Continuate a commentare :D

PUBBLICITA' :
-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
-L'Amore si Odia, Angel's Friendshttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=542534&i=1
-Les Facettes dell'Amour, Romanticohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513&i=1
 
 
 
@ eva ceriani: Ciao! Grazie mille! A quanto pare sì XD Ci sarà una Hinata effervescente. Comunque non so se Naruto potrebbe cadere ai piedi di una tale Hinata, che potrebbe assomigliare fin troppo a Sakura. Però noi possiamo notare che Naruto non ama gli atteggiamenti aggressivi di Sakura, anzi, secondo me, ne ha paura. Più che altro riuscirà a far notare a quel tontolone la sua sfolgorante bellezza ;D Alla prossima :D
 
@ Ayumu_: Come al solito mi fa piacere sentire quello pensi :D I tuoi commenti mi stupiscono sempre: scrivi cose che non sarei mai arrivata a pensare :D Bhè insomma... la parte finale non ti invoglia tanto a leggere, secondo me, non mica ai livelli de “L’ipnotista”, purtroppo... comunque grazie :D Ci si sente :D
 
@ alegargano1: Grazie mille per i complimenti :D Quoto su tutto quello che hai detto: Naruto è un’idiota XD Ma forse un giorno potrebbe stupirci! Già mi ha molto stupita quando va a salvare Hinata durante la guerra e le dice quelle cose dolcissime, quindi aspetterò che ci offrano altri momenti Naruhina.  
Secondo me Hinata nel manga acquisisce definitivamente il nindo di Naruto durante la battaglia con Pain, quindi anche in questa storia lei non sarà da subito sicura sul da farsi con Sasuke... Alla prossima! Ciaooo! :D
 
@ Gisella: Ciao! Grazie mille! Ti dirò solo una cosa: Hinata non deve riprendersi niente, Naruto è già suo ;D Alla prossima :D
 
@ malfire: Ciao! Grazie anche a te :D Non vedo l’ora di vedere il film anche io, anche se penso che dovremo aspettare ancora molto, nonostante dovrebbe uscire a luglio... Alla prossima, ciao! :D
 
@ chang fa mei: Ciaoo! :D Ma figurati, non preoccuparti ;D Dalle recensioni hai un tono molto autorevole, si intuisce una certa esperienza dietro le tue parole, quindi mi fa molto piacere che questi capitoli ti piacciano :D Alla prossima!
 
@ _Sognatrice_adocchiaperti_: Ciao! Come al solito quoto assolutamente su tutto :D A chi non piacerebbe un ragazzo del genere? Simpatico, solare, muscoloso... :Q...
Per quanto riguarda i fiori... non sono un’esperta, anzi per niente. Ho provato anche a cercare su internet ma le voci sono contrastanti, quindi non so nemmeno se quello che ho scritto è vero XD Alla prossima ciaoo :D
 
@ vale_hina: Ciao! :D Ognuno ha i propri gusti e li rispetto. Comunque il tuo ragionamento non fa una grinza! A te piace il misterioso e tenebroso Sas’ke, quindi vuoi solo il meglio per lui, ma il meglio è Hinata, quindi ecco che viene fuori il Sasuhina. Comunque anche a me piace molto, però solo dopo il Naruhina ;D Alla prossima! :D

Con Affetto Nimueh

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Capitolo 6
*** Pregiudizi ***


6.       Pregiudizi

Eravamo di recente tornati a Konoha, dopo il mancato recupero di Sasuke. Giusto il tempo per riposarsi e fare rapporto all’Hokage. Il volto di Tsunade non fu per niente meravigliato quando ci presentammo senza il ricercato. Kakashi-sensei, che non era potuto venire, aveva addirittura previsto questa fine.
Sembrava che ognuno di noi ci avesse messo una pietra sopra. Ognuno di noi tranne Naruto. Persino Sakura pian piano si stava rassegnando.
Io non sapevo se mi ero effettivamente rassegnata: valutavo ancora i pro e i contro del suo inseguimento.
La mattina, che sto per narrare, fu decisamente diversa dalle altre. Per rilassare corpo e mente avevo deciso di eclissarmi un po’, di ritagliarmi un angolino di pace prima di riprendere la mia personale battaglia contro il mondo.
Mi ero rintanata nella foresta per evitare certi incontri. Per esempio mio padre: al ritorno, non appena aveva scoperto il nostro, che però per lui era il mio, fallimento, mi aveva rivolto il suo solito sguardo deluso. Ormai ci avevo fatto l’abitudine, ma la cosa continuava a tormentarmi dentro.
Comunque sia lui non era il solo che volevo evitare... Se fossi rimasta a casa o da qualche parte, dov’era facile rintracciarmi, avrei dovuto ribadire più e più volte la sintesi di quella disastrosa missione. E avrei dovuto sorbirmi tutti quei “se ci fossi stato io, avrei fatto...”, “se ci fossi stato io, non sarebbe mai successo...”, “se fossi stato in te, non mi sarei mai...” e via dicendo. Ero stufa del giudizio degli altri: fossero venuti loro in missione.
Ero seduta su un ramo di un grande abete, con la schiena appoggiata al tronco e il mio adorato “Orgoglio e Pregiudizio” tra le mani.
Avevo sempre amato Elizabeth. Avrei tanto voluto essere una donna come lei: forte, indipendente, pragmatica... Ma soprattutto ammiravo quel suo lato perennemente sarcastico che le permetteva di non cedere mai allo sconforto.
Invece io mi identificavo maggiormente in Darcy: timida, impacciata, che sopporta in silenzio le pene d’amore.
Stavo leggendo completamente concentrata, quando all’improvviso sentii un rumore, un tonfo. Sembrava che qualcosa fosse caduto nella cascata non lontana da me. Ricordo che da bambini venivamo tutti lì in estate, poiché era l’unico posto per rinfrescarsi. Quella mattina poi faceva veramente caldo.
Mi avvicinai di soppiatto, cercando di non farmi vedere. Era uno strano impulso quello che mi costringeva ad avanzare. Non attivai il Byakugan: volevo gustarmi quei momenti di pura tensione, tipici di quegli attimi prima di scoprire un grande segreto.
Mi muovevo piano, e per non far rumore cercavo di non calpestare nessun ramoscello né foglie secche. Sentivo come se stessi facendo qualcosa di trasgressivo: probabilmente c’era qualcuno che stava nuotando in quelle acque azzurrine e per un istante sperai fosse un uomo.
In quel momento mi trovai a confermare una massima del libro che stavo leggendo: l'immaginazione di una donna è molto veloce; salta dall'ammirazione all'amore e dall'amore al matrimonio in un momento. E io da brava donna subito partii in quarta: immaginai uno sconosciuto, bello, simpatico e vivace, comparirmi davanti gli occhi; il colpo di fulmine istantaneo tra di noi; e poi io vestita di bianco che camminavo lentamente verso l’altare, dove lui mi stava aspettando, sorridente ed emozionato.
Per un attimo credetti veramente che il mio cammino fosse giunto ad una svolta, che forse per me c’era qualcosa che andava oltre Sakura, Sasuke e... Naruto.
Quando fui giunta davanti alla cascata, presi coraggio ed esclamai allegra: -Buongiorno!-. Non sapevo cosa mi sarei inventata: l’importante era parlare, mi dissi.
All’improvviso emerse un uomo dall’acqua e lì capii che la mia vita sarebbe stata sempre e solo sua. Non c’era via di scampo: quell’uomo biondo dagli occhi cerulei avrebbe sempre avuto il mio cuore nelle sue mani.
-Ciao Hinata! Che ci fai qui?- mi disse gioioso. Sembrava stranamente felice, così tanto da rendere anche me tale. Era veramente magnifico: i pettorali scolpiti, i capelli bagnati gli davano un’aria sexy, il busto scintillava a causa delle goccioline d’acqua colpite dalla luce del Sole...
-Tu?- risposi divertita, mentre lui si scrollava i capelli e con le braccia mi indicava la cascata. Il mio primo impulso fu di defilarmi, ma qualcosa me lo impedì: in un attimo di follia decisi di rimanere, solo per vedere dove sarei arrivata.
-E’ una fortunata coincidenza o mi stavi seguendo?- mi chiese beffardo, mentre i suoi occhi brillavano di una strana luce.
-Io? Tu piuttosto!- risposi stando al gioco. Non indagai su quello che stavo facendo: lasciai che lui guidasse questa conversazione.
-Non credo ci siano dubbi su chi è arrivato per primo qui!- urlò ammiccando, mentre sentivo le mie guance avvampare leggermente.
-E’ come hai detto tu: una coincidenza!- risposi divertita. Era bello parlare in quel modo, così intimo...
-No, io ho detto una fortunata coincidenza- mi rispose sorridendo. All’improvviso mi resi conto che stavamo flirtando. Pensai sarcasticamente che allora ne ero capace anche io. La parte più bella era che lui mi incoraggiava.
-Vieni dentro, dai!- esclamò. Quello era troppo persino per questa nuova Hinata audace.
-No, grazie!-.
-Allora se non entri tu, sarò costretto ad uscire io fuori!- disse malizioso, mentre le sue parole trovavano un significato agghiacciante nella mia mente. E se fosse stato nudo?
Come scottata mi girai di scatto e in quel momento fui sicura di essere diventata fucsia, se non peggio.
Lo sentivo camminare lentamente. Più si avvicinava, più mi accendevo dentro strane emozioni: avevo paura ed ero imbarazzata , ma anche stranamente...  eccitata.
Con calma una sua mano andò ad appoggiarsi al tronco, su cui prima ero appoggiata. Sentivo intercorrere una stana energia tra i nostri corpi, anche se lui non aveva osato sfiorarmi.
A nulla valsero i tentativi di restare lucida, perché il pensiero di Naruto nudo dentro di me mi faceva ribollire il sangue nelle vene. Questo era veramente troppo per me. L’unica cosa, che sentii prima che la mia ragione smettesse definitivamente di funzionare, fu il suo corpo fresco aderire al mio,  mentre mi prendeva al volo.
 
-Hinata... Hinata... non smetterai mai di svenire vero?- mi sussurrò Naruto all’orecchio, giocando con le dita con una mia ciocca di capelli. Ero sdraiata sull’erba non lontano dalla riva, invece lui era seduto di fianco a me e indossava un paio di allegri bermuda arancioni.
Appena lasciò andare i miei capelli, mi allontanai impercettibilmente per evitare ulteriori svenimenti.
-Credo di no...- risposi sorridendo e tirandomi su, mentre lui rideva della mia risposta. Sembrava si stesse divertendo un mucchio.
-Lo sai che un mio amico ti trova adorabile?- mi disse di punto in bianco. Amico?
Mi venne in mente Temari, tutta presa nello spiegarmi la storia dell’amico. Diceva di aprire gli occhi ogni volta che una persona parlava in nome di questo.
Hanabi invece mi aveva raccontato del goffo tentativo di Konohamaru di corteggiarla con la stessa scusa.
Ma questo non è assolutamente il caso, pensai, probabilmente mi vuole prendere in giro.
-Non guardarmi in quel modo! E’ vero! E’ innamorato di te!- ribadì serio, quando i miei occhi divennero due fessure scettiche.
Sembrava veramente convito di quello che diceva perché i suoi occhi, fissi nei miei, non tentennavano. Gli chiesi chi fosse, ma non mi volle dare nessun riposta; e anche in quel momento vidi una strana tenacia nel suo sguardo.
-Dai, Naruto! Smettila di divertiti su di me!- dissi quasi rabbiosa. Era un tasto dolente l’amore, non volevo giocarci, soprattutto con lui.
-Non lo sto facendo! Ti è così difficile credere che qualcuno, oltre Sasuke, posso provare qualcosa per te?!- mi rispose con lo stesso tono che avevo usato con lui, anche se subito dopo mi parve pentirsene.
C’era assolutamente qualcosa che non mi quadrava. Perché essere tanto aggressivi se la cosa non lo riguardava? Ma soprattutto, come gli era venuto in mente Sasuke? E poi lui cosa ne sapeva dei suoi sentimenti?
-Che centra lui? Se vuoi che ti creda, dimmi il nome... sai che sono una tomba!- dissi cauta.
-Anche io sono una tomba! Dovrai accontentarti...- mi rispose severo, distogliendo lo sguardo.
-Non hai risposto!- esclamai innervosita.
Non riuscivo più a raccapezzarci niente: come eravamo arrivati a quello?
-Ti manca Sasuke?- mi domandò all’improvviso, con un tono di voce strano. Sembrava addirittura spaventato o intimorito; non l’avevo mai sentito parlare in quel modo.
-Certo… Proprio come manca sicuramente anche a te…- risposi sincera.
Nonostante le scelte che aveva preso, non potevo dimenticare il ruolo importante che aveva avuto nella mia vita. Era una sorta di fratello maggiore.
-Già... Vedrai lo riporteremo indietro- mormorò leggermente deluso, cosa che mi insospettì molto. Cosa si aspettava che dicessi? No, non mi manca Sasuke, anche se abbiamo passato i migliori anni della nostra vita insieme?
Anche per lui era come un fratello, perché altrimenti non lo avrebbe rincorso così testardamente, ma allora perché?
-Cos’hai?-. Dovevo sapere quello che veramente pensava Naruto, o non sarei mai arrivata alla fine di quella conversazione.
-Cos’ho? Niente… E’ solo che è da tanto che non parliamo, e anche quando eravamo costantemente vicini non abbiamo mai parlato veramente… o così mi sembra…- mi rispose con una voce tremante.
Quello con cui stavo parlando non era il solito Naruto! Mi stava mostrando una parte di lui che non avevo mai conosciuto.
-Probabilmente è così: noi due non ci siamo mai detti la verità- dissi sospirando, mentre quell’affermazione scavava un solco nella mia anima. Non sapevo quanto valesse per lui, ma per me era perfettamente così.
-Sì, e non sai quanto in questo momento mi dispiaccia. A volte mi fermo a ricordare il passato e mi pento di tutte quelle volte che avrei potuto parlare e non l’ho fatto- disse risoluto.
Anche ora mi stava mostrando un’ennesima parte di lui, una parte veramente inaspettata. Si vedeva che in questi lunghi tre anni lui era maturato moltissimo e non solo fisicamente.
-Non dire così… sono sicura che Sakura sapesse del tuo interesse verso di lei…- risposi incerta, cercando di sondare il campo. Per l’ennesima volta avrei voluto che i mie occhi vedessero l’animo di Naruto!
-Non mi riferisco a Sakura… Ci sono altre persone più importanti di lei che sono all’oscuro di cose, che ora, rispetto a tre anni fa, mi sembrano di vitale importanza che vengano dette- mi disse amareggiato.
-Ti direi di parlare, ma sarebbe ipocrita da parte mia-. Non so perché lo dissi: forse era per consolarlo, ma forse anche per sentirmi meno codarda, ammettendo a mia volta di aver taciuto troppe volte.
-Anche tu hai tante cose da dire, Hinata-chan?- mi chiese sorpreso. Sicuramente aveva dimenticato i miei impedimenti, ma più che altro leggevo nei suoi occhi una, come dire... speranza... Sì, mi sembrava speranzoso.
-Certo, ognuno ha un sempre qualcosa di non detto…- risposi ovvia, pensando che fosse quasi un’assurdità parlare e continuare a tacere. Quello era veramente il momento perfetto per dichiarami, ma, inutile girarci intorno, non ne avevo il coraggio.
 
Camminavo tranquillamente per il villaggio con il mio cestino ricolmo di fiori. Avevo scoperto delle nuove specie e non vedevo l’ora di catalogarle. All’improvviso però intravidi Naruto, con indosso uno zaino da campeggio, abbracciare forte Sakura. Si stringeva a lei in un modo così struggente, bisognoso di quella presenza più che mai. Anche lei era stranamente bisognosa di lui, si aggrappavano a vicenda come se senza l’altro sarebbero annegati. Quello doveva essere... l’amore.
Alla fine, con gli occhi lucidi, lo lasciò e lui si avviò verso la porta del villaggio.
Stranita da quella scenetta andai incontro a Sakura per capire cosa stesse succedendo.
-Parte con Jiraya… non lo vedremo per un po’, Hinata…- mi rispose tranquilla, mentre io strabuzzavo gli occhi. Se ne stava andando senza dirmelo ne salutarmi?
Mi congedai immediatamente da lei, e corsi incontro a Naruto. Lo chiamai a gran voce, ma quando sembrò sentirmi, sussultò quasi impercettibilmente, come se fossi un cattivo da cui doveva proteggersi.
-Dove stai andando?- gli dissi scioccata. Il maestro Jiraya mi scrutava curioso, mentre Naruto mi guardava distrattamente, come se  fossi una sconosciuta.
Sempre indifferente mi disse quello che mi aveva detto prima Sakura.
-E non mi saluti nemmeno? Quando tornerai?- gli domandai con le lacrime agli occhi. Cercavo di contenermi, non volevo che mi vedesse così.
-Pensavo fossi in missione… Non so… Devo assolutamente diventare più forte! Non so quanto ci metterò!-. Mi fissò all’improvviso interessato, puntando i suoi occhi, non più acquemarine, ma zaffiri misteriosi, nei miei. Io intanto cercavo di rimanere stoica, non volendo fare ulteriormente la parte della frignona.
-Addio Hinata- mi disse, questa volta con un tono melanconico, mentre si voltava per seguire il suo maestro.
Io lo seguii con gli occhi finchè il fiume che avevo diligentemente bloccato non straripò.
 
Quel ricordo affiorò proprio come capitava spesso, di punto in bianco, senza una ragione apparente. Ma come molte volte mio padre mi aveva detto: il caso non esiste.
All’improvviso incominciò ad avvicinarsi, tanto che nostri nasi per poco non si sfioravano. I suoi occhi non erano più l’azzurro cielo, ma un blu scuro, degno delle notti più tenebrose, in più guardavano fissamente le mie labbra.
-Allora, Hinata... è ora di parlare per entrambi-.
 


_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti :D!
Scusate il ritardo ma sia io che il mio carissimo beta Ayumu_  siamo stati impegnati con uno stage.
Prima di parlare della ff, in qualità di fan sfegatata di Hinata, devo parlare del nuovo promo di “Road to Ninja” che è uscito negli ultimi giorni. E’ stata mostrata una Hinata veramente diversa, che addirittura attacca Naruto. Allora mi viene da pensare : e se Hinata, nella sua realtà parallela, non amasse Naruto? XD Voi che ne pensate?
[http://www.comicsblog.it/post/21335/nuovissimo-promo-per-naruto-the-movie-road-to-ninja tra il 0:29-0:31]
Per il capitolo invece ho poco da dire. E’ molto soft... non ci sono rivelazioni esistenziale e robe del genere, perché è più una sosta dopo la ricerca di Sasuke e quello che avverrà, tra non so nemmeno io quando XD
Preferite che ci sia un altro capitolo su Naruto e Hinata, o che si vada avanti con la trama?
Che dire... credo che vi abbia già annoiati abbastanza... Alla prossima, ciaoo! ;D 

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-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
-L'Amore si Odia, Angel's Friendshttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=542534&i=1
-Les Facettes dell'Amour, Romanticohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513&i=1
 
 
 
@ chang fa mei: Ciao! Come al solito adoro le tue recensioni, perché sai dove colpire: infatti avevo paura che le frasi che ho preso dall’anime non avrebbero tanto fatto felice un lettore, ma tu mi hai rasserenata :D Grazie! Alla prossima ;D
 
@ Ayumu_: Ciao! Tu mi lusinghi non io! Grazie ancora per la recensione, anche se non ho capito questa cosa “spero che posti (che invii su html) al più presto il nuovo capitolo” [che simpaticone]. Comunque vedo che abbiamo delle cose in comune: anche io mi scervello abbastanza su quello che gli autori scrivono che a noi sembrano dettagli insignificanti. Alla prossima, ci si sente! ;D
 
@ len91: Ciao :D! Sono contentissima del tuo commento, perché hai compreso bene molti dei dettagli che ho cercato di disseminare qua e là. In un certo senso mi hai anche rassicurato perché sulla questione dei fiori ho temuto di aver scritto una marea di cretinate XD Credo si sia capito che sono anche io una fan sfegatata del NARUHINA, infatti guardo Naruto principalmente per questo :3 Spero che continuerai a recensire perché come ho detto prima mi ha fatto molto piacere il tuo commento :D Alla prossima, ciao! ;D
 
@ Angel30: Ciao :D! Quando ho letto “C'è no scusa -.-"” stava per prendermi un infarto: mi sono detta “cosa ho fatto?” XD Come si sarà notato anche io adoro il NARUHINA, e spero vivamente che Kishimoto non ci faccia aspettare a lungo per una dichiarazione da parte di Naruto. Alla prossima, ciao! ;D
 
@ Alegargano1: Ciao! Allora... Sulla domanda su Pain: anche se non sono stata brava a riportarlo nella storia, Hinata ha vissuto un ricordo lontano, non del tutto dettagliato, sfocato, quindi quell’asta di ferro potrebbe essere anche una katana o qualsiasi altra cosa. Per le citazioni: credimi anche se spendessi la notte a cercarle non mi verrebbero [ci ho provato anche xd]. Mi escono così XD Alla prossima, ciao! ;D


Con Affetto Nimueh

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Capitolo 7
*** Lingua Bugiarda ***


7.       Lingua Bugiarda

Le acque azzurrine scorrevano placidamente sul letto dell’unico fiumiciattolo che bagnava Konoha. Insieme a Sasuke, che era appena ritornato da una missione insieme al suo Team, le scrutavo ansiosa.
Ci capitava spesso di ritrovarci lì per farci semplicemente compagnia con la sola presenza dell’altro; non avevamo nemmeno bisogno di parlare e il silenzio che si creava tra di noi non era opprimente.
Ma così non fu quella volta.
Ricordavo vagamente la conversazione che aveva intavolato Sasuke, ma rammentavo un punto in particolare.
-Allora, sei innamorata... Puoi dirmelo sai! Sarò una tomba- mi disse stranamente interessato. Di solito era totalmente indifferente alle faccende rosa di qualunque suo amico o amica.
-Bè... mi vergogno...- sussurrai tremante. Non sapevo se aprirmi o no, in fondo era il suo miglior amico. Gli sarebbe potuto scappare qualche parolina inopportuna in sua presenza o vicino ad altri che avrebbero potuto riferirlo a Naruto. Ma in fondo lo conoscevo bene: sapevo che era più di una tomba. In più sentivo il bisogno di liberare ciò che fin da troppo avevo custodito pazientemente dentro di me.
-Io... io... AMO NARUTO!- affermai decisa, come se mi stessi dichiarando al diretto interessato. La sua reazione fu censurata del tutto, infatti non riuscivo a capire cosa stesse pensando, ma sapevo che qualcosa si era comunque mosso dentro di sé.
-Ah... Mi dispiace Hinata...- mormorò, tenendo i suoi occhi inaccessibili nei miei fin troppo leggibili.
-Per-rchè?- chiesi insicura, cercando di capire quale dispiacere possa generare quella conoscenza.
-Naruto ama Sakura, credevo lo sapessi... l’ha sempre amata- mi disse duro, scandendo per bene ogni sillaba di quel tortuoso periodo.
Non potevo credere alle mie orecchie.
 
-Allora, Hinata... è ora di parlare per entrambi-.
“Cosa vuoi sapere?” gli avrei chiesto accondiscendente, ma non avevo il coraggio di farlo, perché avrebbe significato fare cadere tutte quelle maschere che servivano per proteggermi.
-Ti ho vista: vi siete baciati quella sera... tu e Sasuke...- mi disse attaccandomi. Fu un filmine a ciel sereno, del tutto inaspettato e devastante.
-Quella sera ti stavo cercando... dovevo parlarti e ti ho trovato tra le sue braccia- continuò amareggiato, mentre i suoi occhi, più scuri di una notte senza stelle, scavavano nei miei per trovare delle risposte da solo.
-Tu ami Sasuke?- mi chiese titubante.
Vedevo chiaramente che pormi quella domanda gli costava qualche sforzo. Io invece non sapevo che pensare: perché chiedermi una cosa del genere?
-Io non lo amo! Ti ho già detto che per me è come un fratello! Perché ti interessa tanto!?- gli risposi aggressiva, sulla difensiva; lui, di risposta, si girò di scatto, battendo violentemente un pugno contro un albero.
Sembrava stranamente geloso di Sasuke, ogni volta che lo nominavo pareva irrigidirsi, ma non capivo la motivazione? Che motivo c’era dietro quell’apparente gelosia?
-Ma che succede? Perché mi hai fatto una domanda del genere?- gli chiesi determinata a scoprire la verità. Perché fare una domanda del genere se ci aveva visto in quel frangente?
-Lascia perdere Hinata, sono cose tra me e Sasuke...- mi rispose duramente, mentre era ancora di spalle.
-Cose tra te e Sasuke che riguardano me!- esclamai spazientita.
Si girò di nuovo di scatto e si immobilizzò a guardarmi: mi stava analizzando scrupolosamente. Prima si concentrò sul mio corpo, le gambe, il busto e infine il viso. Focalizzò ogni dettaglio del mio volto, dalle labbra agli occhi.
Inevitabilmente le mie guancie divennero rosse, mentre lui sorrise di rimando, anche se le labbra non riuscirono a contagiare gli occhi.
-Siamo sempre vissuti insieme noi tre, è inevitabile che riguardi anche te...- mi rispose dolcemente questa volta.
Non riuscivo a capire il senso di quella risposta.
-Naruto non ti capisco- ammisi con vergogna. Mi ero illusa di capirlo più di quanto gli altri potessero, ma mi rendevo conto che non era così.
-Quando ancora Sasuke non pensava a fuggire via da Konoha, quando le cose erano ancora “normali”... abbiamo parlato di qualcosa che di rado entrava nei nostri discorsi. In quel periodo eri molto strana: più silenziosa, più triste; quando ti parlavo eri scostante, cercavi di allontanarmi.
Io non sapevo che pensare, così cercai una spiegazione da lui. Mi disse che eri innamorata...- mi raccontò sconsolato.
Non potevo credere alle mie orecchie, aveva portato spia?
-Mi disse che eri innamorata, ma non ricambiata da lui. Per questo ci trattavi freddamente- continuò desolato.
Non potevo credere alle mie orecchie, aveva detto davvero una cosa del genere?
La mia vita non aveva un senso, era tutto sballato, fuori da ogni logica. Avevo reso Naruto il centro della mia esistenza, gli avevo regalato tutto quello che il mio spirito poteva donare e quello era ciò che avevo ricevuto in cambio.
-Non è assolutamente vero. Non ho mai amato Sasuke- sussurrai senza forze. Era troppo per me.
-Ma allora perché eri così scostante con me?- mi chiese con gli occhi lucidi. Anche lui era visibilmente scosso, ma non capivo perché: era così importante sapere perché per un mese o due lo avessi momentaneamente accantonato?
-Non lo so- mentii spudoratamente, mentre invece sapevo benissimo il motivo di tanta freddezza: “Naruto ama Sakura, credevo lo sapessi... l’ha sempre amata”.
E se avesse mentito anche a me? Che Naruto provasse qualcosa per me?
Dopottutto aveva rifilato bugie a destra e a manca, di sicuro anche io ero stata presa in giro...
Dopo una pausa da quella raffica di domande e risposte, ripresi io, spiazzandolo: -Cosa dovevi dirmi, quando ci hai visti insieme quella notte, Naruto?-. Ora era il mio turno attaccare.
-Ricordo perfettamente quella sera, una delle più brutte della mia vita... ti dovevo dire una cosa molto importante, ma dopo quello che avevo visto, non ti dissi più niente- mi spiegò lentamente. Lo vedevo provato da quella conversazione, ma continuavo a non capire, o forse la mia mente si rifiutava di farlo.
Si avvicinò improvvisamente e mi prese il viso tra le mani, a coppa. I suoi occhi sembravano un mare in tempesta, alla disperata ricerca della quiete. Il mio cuore sembrava volesse scapparmi dal petto, e mi sembrava strano che non fossi già svenuta. Forse era colpa dell’adrenalina che circolava nelle mie vene.
-Ero venuto a dirti che ti [...]-.
Ero a conoscenza di essere una persona sfortunata, ma non mi sembrava di essere un sfigata al cento per cento... Stavo per raggiungere il cielo con un dito, o meglio il cuore di Naruto con un dito, ma subito il destino mi ha riportata con i piedi ben saldi per terra.
Era sicuramente vicino a concludere quella frase quando un Kiba, in sella ad un Akamaru affannato, comparve all’improvviso dalla vegetazione.
-Naruto! Tsunade-sama ti vuole al palazzo dell’Hokage!- gli disse sbrigativo, mentre lui mi lasciò andare girandosi verso di loro. Nell’istante prima che si girasse i miei occhi scorsero i suoi, intrisi di una tristezza sconcertante.
Nel giro di pochi minuti, giusto il tempo di chiedere a Kiba se la sua presenza fosse realmente importante, mi salutò titubante, si rivestì e se ne andò.
-Spero di non aver interrotto niente... Non credevo frequentassi Naruto...- mi disse il mio amico, scrutandomi attentamente.
-Kiba non farti strane idee... ci siamo incontrati per caso...- risposi emotivamente stanca, dopo tutte quelle rivelazioni inaspettate. Mi congedai da lui e recuperai il mio amato libro.
Mentre correvo a casa, mi sentivo libera da un grosso macigno sul cuore, poiché ero sicura di aver fatto un passo avanti verso l’universo Naruto, luogo che mi era ancora precluso.
Quegli zaffiri mi avevano rivelato più di quanto la sua bocca carnosa non avesse fatto. Grazie a lui nel mio cuore stava aleggiando una strana speranza. Non volevo alimentarla, eppure la sentivo crescere dentro di me.
Quando tornai a casa, cercai di evitare ogni tipo d’incontro per salire incolume nella mia camera. Quando entrai, gettai il mio libro alla rinfusa e mi lanciai leggera sul letto.
Mentre ero in strada non avevo lasciato che quella speranza mi conquistasse, ma ora che ero al sicuro da tutto e tutti nella mia stanza, lasciai che mi avvolgesse, che entrasse in ogni mio poro, in ogni mio pensiero.
Ogni mia insicurezza cadde dinanzi a quel sentimento, ogni mio limite divenne meta, ogni mio sogno realtà.
Mentalmente galleggiavo ad una strana ed inquietante altezza, ma non importava; non stavo pensando con la testa, ma con il cuore.
Rimasi in quella strana dimensione atemporale finchè i miei occhi non caddero sulle pagine aperte del mio libro. Senza volerlo i miei occhi puntarono quelle parole, incise con violenza sulla carta, che forse un giorno avrei avuto l’opportunità di viverle: “Ho lottato invano. Non ci riesco, non reprimerò i miei sentimenti. Dovete consentirmi di dirvi con quale ardore io vi ami e vi ammiri”1.
 
1.       Tratto da “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen.
 
 
_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti :D!
Bene oggi non vi annoio con i miei pensieri su Road to Ninja XD Passiamo direttamente al sodo:
Le posizioni di Hinata e Naruto si sono forse finalmente chiarite, però non era ancora tempo di dichiarazioni ufficiali, per quello manca ancora molto :P
Dai prossimi capitoli seguirò più o meno il corso del manga, spero non vi dispiaccia, ma non posso rinunciare ad alcune splendide parti che ha creato Kishimoto. Certamente non saranno una copia dell’anime!
Sarà un po’ come nel capitolo su Tobi [stesse parole, ma con interpretazioni diverse]. Vi va come idea, o preferite qualcosa di completamente differente? Io sono aperta a qualsiasi suggerimento ;D
Come di consueto faccio i miei ringraziamenti ad Ayumu_, mio carissimo e pazientissimo beta; a chi commenta dandomi la grinta che mi serve per scrivere; a chi ha inserito la storia nelle preferite, nelle ricordate e nelle seguite; e anche a chi solamente legge :D
Alla prossima! ;D
P.S.: Mi raccomando COMMENTATE in TANTI! ;D

PUBBLICITA' :
-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
-L'Amore si Odia, Angel's Friendshttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=542534&i=1
-Les Facettes dell'Amour, Romanticohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513&i=1
 
 
 
@ Ayumu_: Ciao! Noto con stupore che hai preferito i capitoli romantici! Sei un romanticone? Non lo avrei mai detto XD Come tu mi hai chiesto: non ti scrivo niente XD Ske ske! Alla prossima! ;D
 
@ _Sognatrice_Adocchiaperti_: Ciao! Appunto perché è impossibile, che ho pensato di farglielo fare! XD Bhè Naruto sarà un figo quando Kishimoto lo disegnerà in versione adulta, già me lo immagino :Q...
Non ti preoccupare per non aver recensito l’altro capitolo, l’importante è che l’hai letto ;D Alla prossima, ciao!
 
@ chang fa mei: Ciao! Tutte le recensioni sono importanti per me, perché mi regolo in base a quelle ;D
In realtà mi sono prefissata di mettere un flashback in ogni capitolo, quindi mi fa piacere quello che hai detto! Alla prossima, ciaoo! ;D
 
@ eva ceriani: Ciao! Credo che in Italia non uscirà, però possiamo sperare di trovarlo subbato su internet... Per non fare un tema ti mando un link dove ne parla a sufficienza: http://www.comicsblog.it/post/22355/primo-full-trailer-di-naruto-road-to-ninja-nei-cinema-giapponesi-a-fine-luglio


Alla prossima, ciaoo! ;D

Con Affetto Nimueh

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Capitolo 8
*** Il Ciclo della Vita ***


8.       Il Ciclo della Vita

-Stavamo seguendo le tracce di Sasuke, mentre all’improvviso ci appare un tizio mascherato...-.
Ero seduta sotto l’imponente albero di ciliegio collocato all’interno del modesto chiostro, all’interno della villa. Guardavo il vento giocare dolcemente con le foglie, mentre raccontavo a Neji, che era seduto accanto a me, le mie ultime avventure. Gli riferii ogni minimo particolare di quella missione, tranne, giustamente, i dettagli delle mie angosce, insignificanti alle sue orecchie.
Durante il mio lungo monologo, avevo visto i suoi occhi aprirsi interessanti mentre menzionavo quel losco individuo mascherato. Sentii che persino mio nonno si era probabilmente fermato ad ascoltare, mentre passava nel corridoio che affacciava sul cortile.
-Quell’uomo sembrava conoscermi... e in un certo senso anche a me era parso di conoscerlo. Certo, non nel vero significato della parola... nel senso che l’avevo già visto da qualche parte. Non so perché, ma mi fece ricordare la morte di mia madre...- gli dissi a disagio. Quel particolare era difficile da raccontare, ma sentivo il bisogno di condividere con lui, che poteva ben capirmi, quelle sensazioni.
-Cosa centra la zia Harumi?- mi chiese stupito, mentre anche io mi ponevo la stessa domanda.
-Non lo so Neji, ma nei miei vecchi ricordi, molto ma molto sbiaditi, ricordo un uomo mascherato che trafigge mia madre...- gli risposi, cercando di esporre i miei pensieri in modo chiaro, anche se non lo erano.
-E tu lo hai collegato a questo tizio dell’Akatsuki? Sarà stato un collegamento d’idee, ma non credo siano legati davvero... Dopotutto l’assassino di tua madre voleva solo i segreti del nostro clan, mentre quello che hai incontrato cercava Naruto, e tu sai il perché...-.
Aveva ragione, ma continuavo a credere che ci fosse comunque un connessione! Doveva esserci! C’era un qualcosa che stonava nella mia mente, un qualche tassello del puzzle incastrato male o comunque sia mancante.
Riflettevo su questo quando abbandonai Neji per correre da Kurenai-sensei, per accompagnarla dalla ginecologa. Non mi aveva mai chiesto di venire con lei, ma sentivo che aveva bisogno di qualcuno con cui condividere quei momenti.
Non ero la persona adatta, ma in assenza di Asuma-sensei avrei cercato di portarle un po’ di conforto. Da quando era morto l’unica cosa che la teneva a galla era il loro adorato bambino.Cercai di rallegrarle un po’ la giornata, ma sapevo che il suo unico pensiero, soprattutto quel giorno, sarebbe stato l’amato.
Non ero mai riuscita a capire fino in fondo quella loro relazione, quel loro modo d’amarsi così discreto, così intimo. Avevo sempre concepito l’amore come un qualcosa da vivere alla luce del Sole, ma la mia maestra mi aveva insegnato che l’amore protetto dai raggi della Luna era qualcosa di inebriante, qualcosa che apparteneva solo ai due amanti, come giusto che fosse.
Ricordai vagamente una poesia che parlava di questo: “viviamo e amiamo, mia Lesbia” diceva. Nessuno doveva conoscere la quantità dei loro baci, in modo che l’invidia non li colpisse mai1. A quanto pareva Kurenai e Asuma avevano fallito in questo.
Nella sala d’attesa c’erano due donne rigorosamente accompagnate dal proprio compagno. Una delle due coppie era teneramente abbracciata ed entrambi premevano le loro mani sul pancione, appena accennato, mentre l’altra coppia tentava vanamente di calmare una bambina di pochi anni.
Quando non sentii più il pianto di quella bimba mi fermai a guardarla. Ora aveva tra le mani una palla di neve. Al suo interno c’era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. La bambina la capovolgeva e la ribaltava, mentre finalmente tranquilla guardava la neve che fioccava intorno al pinguino.
-Papi... il pinguino è tutto solo- disse angustiata la bimba, guardando con gli occhioni spalancati il padre.
-Non ti preoccupare, Susie, sta da re. E’ prigioniero di un  mondo perfetto- rispose sorridendole bonariamente2, ma la bambina continuava ad avere uno sguardo dispiaciuto.
Con la coda dell’occhio notai che Kurenai si teneva la pancia. Sembrava, dal modo in cui la stringeva, che le stesse per scappare via. Nei suoi occhi aleggiava la paura del domani e mille altre preoccupazioni.
Dopotutto avevo potuto costatare con mio padre molte cose: la sua incapacità nel crescermi, nel comprendermi; il dolore della perdita di mia madre, il vuoto incolmabile e il bisogno inestinguibile della sua presenza.
Cercai di mettermi nei suoi panni, ma un pensiero molto deprimente mi colpì in pieno. Cosa ne sarebbe stato di quel bambino se avesse perso perfino la sua mamma?
Se c’era una cosa che avevo imparato nei miei venti anni di vita, era che la morte è sempre in agguato, imprevedibile nelle sue scelte, ma improrogabile una volta fatte. Poi Kurenai, come me, doveva sicuramente averci pensato:ogni ninja doveva mettere in conto un futuro del genere.
-Sto bene, Hinata. Non preoccupati- mi disse dolcemente vedendo il mio sguardo. In quel momento però vidi una nuova fiamma brillare nei suoi occhi. Risplendevano di una determinazione tutta al femminile: quelli erano gli occhi di una madre, pronta a tutto per il suo piccolo tesoro.
Dalla visita non derivò niente di preoccupante, fortunatamente.
-Hinata, ti prego, dimmi che cos’è...- mi chiese emozionata, mentre io faticavo a capire cosa volesse.
-E’ un maschio o una femmina?- disse sorridendo, dopo aver visto il mio sguardo interdetto.
Senza perdere tempo attivai il Byakugan. Sentii una strana euforia nel poter vedere quella creaturina prima del tempo. Il cuore mi batteva forte mentre cercavo di focalizzare il dettaglio che stavo cercando.  Di sicuro lei doveva essere ancora più emozionata di me!
-E’ una femminuccia!- esclamai tremante, quando con i mie occhi catturarono due paia di occhi tristi.
-Ho saputo di Jiraya-sama. Anche il mio maestro è morto, quindi capisco cosa stai passando-.
Quando avevo attivato il Byakugan avevo visto Shikamaru e Naruto parlare all’entrata dell’ospedale. Guardai la mia maestra che piangeva commossa, costatando che in fondo le sue paure non era infondate.
Rimanemmo qualche secondo insieme, prima che lei uscisse e incontrasse Shikamaru, che premuroso cercava di essere presente per Kurenai. Dopo un po’ anche lei andò via, mentre io rimasi ferma a spiarli. Ero troppo ansiosa, dovevo capire cosa stesse succedendo a Naruto.
La voce di Shikamaru risuonava calma e suadente, pronta a persuadere il suo interlocutore. Parlava con quel tocco da saggio ultracentenario, che aveva avuto sin da bambino. Attraverso il Byakugan osservavo il volto del mio amato. Inevitabilmente soffriva. Come biasimarlo... quell’uomo era stato l’unica vera famiglia che la vita gli avesse offerto, ed ora aveva perso anche lui.
Avrei voluto volare da lui ed abbracciarlo forte. Dirgli che non sarebbe stato solo! Che avrebbe avuto me per sempre, ma avevo paura che la mia presenza non avrebbe aiutato.
-Ma continuare a struggersi non porterà a niente. E’ ora di diventare qualcuno su cui fare affidamento, piuttosto che essere affidati. E’ una rottura, ma così stanno le cose- continuò il Nara, mentre finalmente le sue parole scalfivano le resistenze di Naruto. Anche se il suo volto sembrava indifferente, il suo colpo stava metabolizzando quel discorso.
Ricordai il periodo che precedette l’esame per diventare genin: quel sentirsi ancora troppo piccola, ancora troppo bisognosa di una guida. E poi ancora, il giorno del mio diciottesimo compleanno: il passo tremante con cui ero uscita dalla mia stanza quella mattina, consapevole che era il mio turno, ormai, di diventare grande.
Cercai di mettermi nei panni di Naruto, e pensai che per lui non era stato affatto così: la mancanza dei genitori lo aveva caricato sin dalla nascita di oneri, mentre ora che aveva trovato qualcuno che si prendesse cura di lui, quella perdita doveva bruciargli tanto.
-Un giorno sarai tu ad offrire il ramen a qualcuno, e alla fine verrai chiamato “Naruto-sensei”. Non possiamo rimanere dei mocciosi per sempre. Se vogliamo diventare dei grandi shinobi come Asuma e Jiraya-sama, dobbiamo farlo-.
Si deve crescere, pensai con amarezza, mentre vedevo il volto di Naruto rinascere. Shikamaru lo aveva colpito nel profondo delle sue ambizioni, dei suoi desideri.
Immaginai cosa avrebbe fatto: sarebbe partito subito alla riscossa.
 
1.       “Viviamo e amiamo”, lirica di Catullo.
2.       Tratto da “Amabili resti” di Alice Sebold: "dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c'era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.
Lo dicevo a papà e lui rispondeva: "Non ti preoccupare, Susie, sta da re. È prigioniero di un mondo perfetto".

 
_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti :*
Da quanto?! Da molto XD
Se vi chiedete perché tutto questo tempo - - - -> this is summer time :D
Se anche voi siete andati in vacanza, spero che ve la siate goduta tutta ;D
Ho notato che il capitolo precedente non l’ha commentato praticamente nessuno, tranne il mio devoto beta Ayumu_, quindi mi chiedo quanto avesse fatto schifo da uno a dieci...
Ma ora spero che questo vada un po’ meglio XD
Questo capitolo è più che altro una metà di quello che avrei dovuto scrivere. Però siccome che le cose andavano per le lunghe ho deciso di postare questa prima parte abbastanza sostanziosa.
PS: è uscito Road to Ninja *__* non vedo l’ora di vederlo!
Alla prossima! ;D

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@ Ayumu_: 1. Non sono un’amante di Niki Minaj XD
2.       Sono maledettamente meglio di Amn Marc XD
3.       Non aspettarti un poema da me, non sono il tipo XD
Dire che il tuo commento è estremamente lungo, è un eufemismo XD Comunque mi ha fatto piacere leggere il tuo commento, perché hai notato parti di quello che ho scritto che io ritenevo abbastanza secondarie, ma viste sotto un altro punto di vista anche importanti ora. Ora non sto a rispondere ad ogni tua frase, ma comunque sappi che l’ho veramente apprezzato :*
PS: non continuerò mai A&F, purtroppo, anche se vorrei.
Alla prossima, ciao! ;D


Con Affetto Nimueh

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Capitolo 9
*** Un Passo Verso la Verità ***


9.       Un Passo Verso la Verità

Ritornai a casa traballante. I miei piedi, o meglio, la mia mente non sapeva che direzione prendere. Avrei voluto raggiungere Naruto, stargli accanto, ma avevo paura di peggiorare le cose. Lui non era un tipo a cui piaceva essere compatito.
-Hinata, io devo partire. Devo andare in missione e con me verrà anche tua sorella. Il villaggio ha bisogno di noi- mi disse mio padre con uno zaino tra le mani, appena misi piede in casa. Era da molto tempo che non gli venivano affidate delle missioni, quindi se avevano incaricato luidoveva essere per una questione molto importante.
-Mentre noi saremo via, tu dovrai fare gli onori di casa al posto mio- continuò, preparando la sua sacca, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo. Se non fossi stata una persona mite e paziente, forse avrei sbraitato istericamente contro di lui. Io, Chunin da non ricordo quanti anni, ero stata surclassata da mia sorella, Genin, nelle missioni e ridotta quasi a casalinga?! Roba da non credere...
Prima che potesse anche solo salutarmi, stizzita, andai via. Qui tutti stavano oltrepassando il mio limite di sopportazione! Ero totalmente stufa di essere trattata come una minorata incapace d’intendere e di volere!
Incominciai a rigirarmi nervosamente tra le mani quella famigerata calendula di cristallo, che mi aveva dato così tanto da pensare nei giorni scorsi.
Già il solo pensare a Naruto mi tranquillizzava, anche se ero ancora in tensione a causa del suo lutto.
Ricordai i significati di quel fiore così enigmatico per me in quel momento e le parole di Naruto dell’altro giorno. Di sicuro avevo percepito il dispiacere, probabilmente misto a dolore a causa della crudeltà di Sasuke che ci aveva giocato quel brutto scherzo, ma non ero sicura né della gelosia né dalla pena d’amore. Spettava a lui chiarire quello, anche se ero molto ottimista in proposito.
-Hinata, vado anche io in missione!- mi disse Neji comparendo all’improvviso davanti a me, dopo nemmeno un’ora dalla partenza di mio padre.
-Vai con mio padre?- gli domandai pungente. Si erano per caso messi d’accordo a lasciarmi da sola con il nonno? Mondo crudele.
-No. Vado con il mio team... A presto, Hinata!- disse prima di correre via.
Completamente irritata, calpestando i piedi sul terreno con una foga del tutto inutile, uscii di casa per recarmi al palazzo dell’Hokage, alla ricerca di un piccolo incarico da svolgere, tanto per non sentirmi inutile.
Quello che mi faceva più male era che persino Hanabi era partita per chi sa quale fantastica missione insieme a mio padre. A rigor di logica sarei dovuta andare io: ero più grande, più esperta. Evidentemente o mio padre o Tsunade-sama non la pensavano così.
Una volta arrivata, scoprii con amarezza che non era presente e nessun ninja aveva saputo dirmi dove fosse andata o se avesse fatto ritorno presto.
Cominciavo veramente a credere che tutto quello fosse un complotto, o addirittura una congiura, contro di me. Probabilmente avevano capito che una volta divenuta il capo del mio clan sarei diventata un personaggio scomodo. Bene, avrebbero avuto un bel po’ da fare per eliminarmi dalla scena.
-Tsunade-sama sta accompagnando Naruto alle porte del villaggio- mi disse Kakashi-sensei, sbucando all’improvviso davanti a me e interrompendo, fortunatamente, i miei sproloqui mentali.
-Perché?- gli chiesi stupefatta e leggermente intimorita. Naruto stava andando via, di nuovo?
-Naruto sta per partire per un allenamento molto importante- mi rispose tranquillo, mentre i suoi occhi analizzavano tutto quello che incontravano. Già da molto avevo avuto la sensazione che il maestro Kakashi sapesse qualcosa sulle mie inclinazioni affettive... Il mio sospetto era più che giustificato: aveva persino scoperto la relazione tra Asuma e Kurenai, benché loro avessero fatto di tutto per oscurarsi alla vista degli altri.
Comunque sia, senza perdere tempo, lo salutai e incominciai ad affrettarmi. Se stava per partire, allora non lo avrei rivisto per molto tempo e volevo salutarlo.
Correvo il più velocemente possibile, se fosse stato necessario lo avrei rincorso anche fuori dalle mura di Konoha.
Ricordai gli occhi velati di tristezza di questa mattina. Non lo avevo mai visto così giù di corda, così male. Dovevo accertarmi che stesse bene, o perlomeno in un modo abbastanza accettabile.
Ma siccome la sfortuna sembrava non abbandonarmi mai, non arrivai in tempo. Lo avevo persino cercato con il mio Byakugan, ma niente. Sembrava fosse sparito.
-Stai cercando Naruto?-. Oggi era un’abitudine sbucare fuori all’improvviso.
Annuii adombrata quando riconobbi quella voce. Sakura mi scrutava attenta e i suoi occhi sembravano stranamente contenti.
-E’ partito. Uno dei vecchi rospi eremitici, Fukasaku-sama, l’ha portato con sé sul monte Myoboku-.
-Perché proprio su quel monte?- le chiesi interessata. Si sarebbe potuto benissimo allenare da qualche parte a Konoha... perché era andato così lontano?
-Non so... Probabilmente è per aiutarlo a imparare il senjutsu- rispose non curante, ma sapevo che stava analizzando ogni mia reazione, ogni mio battito di ciglia, anche se non capivo il perché. Cosa stava cercando? Cosa voleva?
-Quando tornerà?-.
-Non saprei. Naruto è sempre stato molto veloce ad imparare, ma questa potrebbe rilevarsi una sfida ardua anche per lui- disse seria, puntando i suoi occhi verdi nei miei lilla.
-Ha lasciato un messaggio per me?-.
-No- rispose sorridendo in un modo contortamente perverso.
 
Il senjustu, detto anche “arte eremitica”, è riferito a quell’insieme di tecniche tramite l’uso dell’energia della natura: il chakra eremitico. Se nella normale tecnica magica il chakra si forma con l’energia spirituale e l’energia fisica, la tecnica eremitica aggiunge a questi due componenti un terzo: l’energia naturale. In questo modo le tecniche vengono create da tre tipi di energie: il chakra creato aumenta di molto la potenza delle tecniche, che si tratti di arti magiche, di arti illusorie o di arti marziali. Tuttavia per funzionare, le tre energie devono essere equilibrate fra loro, altrimenti si rischiano seri danni. Equilibrate le energie all’interno del corpo si raggiunge lo stato di eremita, conosciuto come “Modalità eremitica”. Lo svantaggio di questa modalità è che non può essere usata per più di cinque minuti, e che per raccogliere l’energia naturale bisogna restare completamenti immobili, cosa in battaglia assai difficile.
I ninja che cercano di imparare le arti eremitiche devono avere grande talento e un enorme quantità di chakra per poter equilibrare le energie al loro interno.

 
Questo era il trafiletto che trovai in uno dei tanti libri della biblioteca comune di Konoha. Non spiegava molto bene i particolari di questa tecnica, secondo il mio parere, quasi impossibile, ma comunque sia mi dava un’idea.
Temevo che Naruto non riuscisse nell’impresa che si era prefissato. Anche per uno come lui, pieno di voglia d’imparare e possessore di un chakra molto invidiabile, sarebbe stata una sfida fin molto ardua. Ma forse lo stavo sottovalutando troppo.
Comunque sia sotto c’era qualcosa che non mi quadrava. Che bisogno e che fretta c’era di imparare questa nuova tecnica? Cosa stava accadendo?
Naruto non si stava mica preparando per un incontro con qualcuno? E se lo stava facendo, non osavo immaginare quanto doveva essere forte, per convincerlo ad imparare una tecnica così complessa. Dovevo parlarne con qualcuno.
-Salve dolcezza... ho bisogno di un libro sui veleni, ma non so nemmeno da dove cominciare a cercare... potresti aiutarmi?-.
Sentendo quella voce squallidamente e illegalmente languida, lasciai cadere bruscamente il libro che tenevo tra le mani, producendo un tonfo che non sfuggì purtroppo alle sue orecchie. Non volevo che si accorgesse di me: Kaito era una persona da dichiarare illegale.
Mi era sempre sembrato un mix, troppo ben riuscito, in certo senso, di Naruto e Sasuke. Aveva gli stessi capelli neri come la notte di Sasuke e gli occhi azzurro cielo di Naruto, un fisico veramente invidiabile che avrebbe fatto impallidire e svenire ogni donna, per non parlare della voce calda, languida. Una voce da infarto.
Ma dentro era una persona come un’altra, molto banale: non possedeva la sensibilità né i valori di Naruto, e nemmeno l’intelligenza e l’astuzia di Sasuke.
Una delle qualità che più odiavo di lui era il suo essere costantemente un dongiovanni. Ogni occasione per lui era buona per provarci con una qualsiasi persona con una sessualità diversa dalla sua. E con me non si era di certo risparmiato: ogni volta che guardava il mio seno fin troppo insistentemente era un buon motivo per maturare la sua morte.
Così corsi a nascondermi, ma purtroppo aveva avvertito la presenza di qualcuno. Forse aveva una strana capacità che gli permetteva di cogliere l’odore di una donna. Era inquietante.
Cercai di evitarlo in tutti i modi possibili e immaginari, ma la mia salvezza fu la bibliotecaria. Lo richiamò a sé a causa del libro e potei scommetterci, dal modo in cui lo guardava, che lei era un’altra delle ragazzine che morivano dietro di lui. Come biasimarla...
Finalmente al sicuro da qualsiasi molestia psicologica di quel buffo quanto sensualissimo corteggiatore, mi resi conto di aver fatto cadere un libro dallo scaffale, che mi proteggeva dalle grinfie dello sguardo fin troppo penetrante di Kaito. Velocemente lo rimisi a posto, quando i miei occhi catturarono il mio cognome inciso sul dorso di un volume.
Non sapevo che esistessero dei libri sulla mia famiglia! Anche se quella era sicuramente la fonte meno redditizia per trovare delle risposte veritiere...
Lo sfogliai distrattamente finché non trovai per caso una pagina dedicata a mia madre.
 

Un alone di mistero circonda la ragazzina protetta dagli Hyuuga

Harumi Sato: appartenente al ricco e potente clan del villaggio del Vortice, secondo solo al clan Uzumaki; unica figlia di Hideki Sato e Anko Hachimitsu. Harumi discende dalla nobile famiglia degli Uzumaki da parte di madre: infatti Anko Hachimitsu era figlia di Akane Uzumaki e Yuuma Hachimitsu.
Perse i genitori all’età di sei anni, a causa di un attentato. Dopo la suddetta perdita la bambina si trasferì nel villaggio della Foglia, dove venne presa sotto l’ala protettiva del potente Clan Hyuuga, allora sotto la guida di Elder Hyuuga. Le motivazioni ci sono tuttora sconosciute, anche se in tutto il paese girasse voce che Elder considerasse la bambina come propria figlia.
Il clan affidatario curò ogni minimo particolare della sua istruzione e della sua educazione, e forse dipese da questo la sua nomina a Jonin alla giovanissima età di diciotto anni. Furono infatti numerose le missioni a cui partecipò.
Della sua vita sentimentale si sa ben poco. L’unica notizia certa è il matrimonio tra lei e Hiashi Hyuuga, figlio di Elder e futuro capoclan. Voci di corridoio chiacchieravano sulla possibilità di un matrimonio combinato tra i due sposi, a causa della sofferenza mostrata da Harumi durante i primi anni di matrimonio. Da questa unione nacque Hinata Hyuuga, una bambina dalle potenzialità piuttosto insoddisfacenti, a sentire le parole di Hizashi Hyuuga, fratello gemello di Hiashi, orgoglioso del suo primogenito, Neji.
Queste sono le poche notizie riuscite a trapelare dalla sua figura, ma questo non è tutto e noi lo sappiamo. Cosa si nasconde dietro questa ragazza?

 
La storia narrata in questo piccolo trafiletto non aveva riscontri nella mia memoria. Non sapevo che mia madre avesse perso i suoi genitori così presto, ne ero a conoscenza del suo legame con il clan Uzumaki.
C’erano molte indiscrezioni negative sul nostro conto, cosa che mi dava da pensare. Nessuno capoclan avrebbe permesso che si parlasse male della propria famiglia, soprattutto se il capoclan era Hiashi Hyuuga. Avevo la vaga idea che questo libro non fosse per niente conosciuto da mio padre...
Un altro particolare raccapricciante era il modo magnanimo con cui mio nonno si era preso cura di mia madre. Se c’era una cosa certa nel mio clan era che nulla era fatto senza un preciso motivo.
Ma la cosa che mi stupì di più era che non conoscevo per niente mia madre. Chi era veramente Harumi Sato? E qual’era il mistero che la collegava al clan Hyuuga?
 
 
_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti :*
In nome di Beatrice oggi pubblico il mio nuovo capitolo :D Spero mi porti fortuna XD
Siccome l’altra volta non ho fatto i miei usuali ringraziamenti, li faccio oggi. Ringrazio: il mio carissimo e pazientissimo beta Ayumu_, tutti coloro che commentano, che inseriscono la mia ff nelle loro preferite, nelle ricordate e nelle seguite e anche a chi semplicemente legge :D
Che dire... c’è un mistero che aleggia nella vita di Hinata... riuscirà mai a risolverlo?
Alla prossima! ;D

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@ Ayumu_: Salve mio caro liar! Ho molto apprezzato la tua ultima recensione! E’ molto diversa da quelle che sei solito fare e questo mi ha lasciata a bocca aperta. A proposito dell’introduzione hai perfettamente ragione... ma non sono brava a scriverne! Mi sembrano tutte molto banali!
P.S.:  non sono una starshippiana!! :Z  Io sono A! :P
Alla prossima, Ciao! ;D
 
@ stezietta w: Ciao! :D Grazie mille per i complimenti! Spero di esser stata abbastanza veloce a postare! :D
Condivido in pieno la tua passione! Anche io adoro Naruto e Hinata *-* quindi ti assicuro che questa fic sarà NaruHina! Spero continuerai a commentare! Alla prossima, ciao! ;D
 
@ arcx: Ancor prima di salutarti ti dico “Grazie”! :D La tua recensione mi ha tirata su di morale, perché credevo che stessi diventando un po’ banale...  Ho apprezzato ogni singola frase del tuo commento! :D
“Questo capitolo l'ho trovato davvero bello, il modo in cui la protagonista si relaziona alla sua sensei e alla vita che ha scelto (?)di seguire, per poi rivedere e rivisitare il dialogo tra Naruto e Shikamaru, geniale!!”  C’è qualcosa che non ti è chiaro?? Perché in effetti quella è stata una parte che non ho descritto bene, anche perché non è una situazione in cui mi sia mai trovata XD
Devi scusarmi se trovi degli errori qua e là, ma purtroppo sono famosa per gli errori d’ortografia XD
P.S.: sì, grazie! Ho trascorso una settimana veramente rilassante, mi ci voleva proprio! Spero che le tue siano state altrettanto :D
Alla prossima, Ciao! ;D


Con Affetto Nimueh

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Capitolo 10
*** Puzzle Mancante ***


10.       Puzzle Mancante

Chi era veramente Harumi Sato? E qual’era il mistero che la collegava al clan Hyuuga?
Queste erano le domande che avevano popolato i miei sogni quella notte.
Dopo lunghe riflessioni su quanto sia sbagliato rubare, “presi in prestito a tempo indeterminato”  quel libro così insidioso per la mia famiglia. Dovevo assolutamente esaminarlo a fondo.
Il mattino seguente ero pronta a scoprire qualsiasi scottante verità sul passato del mio clan. Era un mio diritto sapere.
Prima di iniziare le ricerche mi recai alla tomba di mia madre. Lo sentivo d’obbligo: come una specie di rito propizio, che avrebbe segnato l’inizio di qualcosa; ma in realtà era anche un modo per sentirla vicina. Dentro di me sentivo che intraprendere questa ricerca mi avrebbe portato a scoprire qualcosa che forse non sarei mai dovuto, e forse voluto, conoscere.
Mentre guardavo la foto incastonata nella lapide, ripensai ad una delle notizie raccontate in quel trafiletto. I miei nonni materni erano morti quando mia madre era una bambina e nessuno me lo aveva mai detto?
In effetti era anche mia la colpa: non mi ero mai chiesta dove fossero, piuttosto sapevo che non ci fossero. In più non conoscevo nemmeno le loro identità... cosa che, pensandoci meglio, mi aveva dato da riflettere.
Il clan Sato, per quanto ne sapessi, era sempre stato nella lista nera di mio nonno. Non che mi fossi mai chiesta il perché, d’altronde era facile entrarci, più che altro non mi spiegavo come avesse potuto accettare un matrimonio tra i miei genitori, se di fondo c’erano delle animosità.
Non riuscivo a chiarirmi tante cose: mi mancavano così tanti pezzi nel mi puzzle che nemmeno riuscivo ad indovinare la figura!
Una cosa però l’avevo chiara: dovevo assolutamente scoprire il collegamento tra mia madre e quel losco personaggio incontrato nella foresta. Perché sentivo che c’era qualcosa nel passato di mia madre che avrebbe spiegato il mistero della sua morte.
Sapevo di non poter chiedere a nessuno della mia famiglia, perché conoscevo già tutte le loro risposte. Non potevo nemmeno chiedere all’Hokage: Tsunade aveva lasciato il villaggio anni prima che mia madre mi desse al mondo. Di amici, se ce ne avesse avuti, io non ne conoscevo alcuno. In effetti non avevo la minima idea se lei avesse dei contatti al di fuori del clan. Anche se avessi controllato dei registri, non ne avrei avuto nessun ricavo. Non sapevo che fare.
Mi sembrava che ogni via mi portasse ad un vicolo cieco. Bella cosa, per una che vede attraverso le cose!
Mi aggiravo nel villaggio pronta a farmi scattare qualche brillante idea, quando in realtà sapevo che non potevo far altro che parlare con qualcuno del mio clan. Qualcuno di vecchio e possibilmente poco avvezzo ai comandi di mio padre. Praticamente una ricerca impossibile.
-Ciao Hinata!- mi urlò Ino dall’altra parte della strada. Avevo sempre adorato vederla in versione fioraia, perché, ebbene sì, mi intimidiva di meno, mi sembrava più docile. Invece quando vestiva i panni da kunoichi era molto autoritaria, e forse per questo ero anche un po’ invidiosa di lei.
-Sei venuta a prendere qualche bel fiore? Oppure sei venuta a farmi i complimenti?- mi disse sorridendo maliziosamente... mi ero persa qualcosa?
-Emm... cosa dovrei fare?- le chiesi quando nella mia testa capii che da sola non avrei potuto trovare un senso in quella frase; in più quello sguardo mi metteva i brividi addosso.
-Suvvia, andiamo... sappiamo entrambe che Naruto le ha comprate per te...- rispose con il tipico sguardo: “io conosco il tuo segreto”. Naruto cosa aveva comprato per me?
-Ino, non so veramente di cosa tu stia parlando-.
-Ma come? Ci avrei giurato che fossero per te!- esclamò pensierosa. Ok, avevo già una montagna di misteri da svelare, quindi questo andava sbrogliato subito.
-Mi spieghi per bene tutto ciò che sai? Perché io non so niente e non ho ricevuto niente...-.
-Allora ieri pomeriggio, poco prima che partisse, è venuto al negozio. Mi ha chiesto di fargli un piccolo mazzetto con due rose. Dopo ha preso un bigliettino da metterci vicino e, non volendo, ho sbirciato e ho letto “Hinata”... quindi credevo che fossero per te... anzi, ero completamente sicura!- mi raccontò con fare cospiratorio. Sapevo bene che Ino era nata per gli intrighi amorosi di qualsiasi genere.
-Avrai sbagliato a leggere... saranno stati per Sakura!- esclamai intristita.
-...Ha lasciato un messaggio per me?-. -No-.
Forse per questo avevo colto più sfumature del normale in quelle sue parole. Sakura era a conoscenza dei miei sentimenti, oramai tutti lo sapevano, tutti tranne Naruto a quanto pareva, e si divertiva a torturarmi sapendo forse di possedere il suo cuore.
-Non credo. C’era anche lei nel negozio quando Naruto ha fatto l’acquisto; quindi dubito che le avrebbe comprato  davanti a lei. E’ poco romantico... anche se non mi sembra abbia del romanticismo in zucca... anzi... credo che non abbia niente in zucca- concluse con una risata, e avrei riso anche io se non stessi ribollendo di rabbia.
Erano due le possibilità: 1) le rose erano per me e lei mi aveva fatto un dispetto, 2) le rose non erano per me, ma dentro di sé lei aveva gioito che fossero per qualcun’altra.
Come avrei dovuto interpretare il gesto? Come un guanto di sfida?
-Salve ragazze!- ci salutò Sai, camminando tranquillo verso di noi e sorridendo, come solo lui può fare, ad Ino.
Era l’ultimo arrivato della nostra grande famiglia. All’inizio era un tipo strano, sempre pronto a sorriderti, ma si sentiva lontano un miglio che era un sorriso falso come il suo nome. Avevo subito capito che si trattava di un appartenente alla Radice.
Ricordo ancora un vecchio discorso di mio padre su quest’ultima: dopo la venuta a casa nostra di un ninja di nome Danzo, ci aveva raggruppati tutti e tre, io, Hanabi e Neji, e aveva incominciato a raccontare che tanti anni fa esisteva un dipartimento di formazione degli AMBU. Esso fu sfasciato a causa dei modi bellicosi del proprio capo, ma circolavano voci di persone che erano rimaste comunque fedeli a quell’organizzazione. Ci aveva messi in guardia dai ninja che non conoscevamo e che non lasciavano trasparire nessuna emozione. Non sapevo bene il perché di quell’ultima affermazione, ma lui combaciava alla perfezione con quel profilo.
Poi con il passare del tempo e dopo averci frequentato assiduamente, mi era diventato persino simpatico. Era un ottimo pittore, ma la cosa che più apprezzavo era la sua “prorompente ingenuità”.
Non avrei mai potuto dimenticare la prima missione insieme a lui e a Shino.
Sai amava mettere soprannomi a tutti i suoi conoscenti, quindi gli ci volle pochissimo per affibbiargli un soprannome :“Capitan Blatta”. Lì per li non si era risentito, ma quando gli disse “ti faccio nero Capitan Blatta, ti scaglio contro le mie jetsu ciabatta!”, al solo pensiero della magra fine dei suoi amati insetti, era partito all’attacco.1
Purtroppo anche io avevo dovuto farci i conti: durante una missione, mi stavo rinfrescando in un ruscello quando me lo ritrovai dietro. Ero praticamente nuda! Scappai via del tutto rossa, cercando di coprirmi come meglio potevo con il piccolo asciugamano che avevo portato con me.
Avevo tentato di dimenticare l’accaduto, ma qualche giorno dopo mi era venuto vicino per chiedermi, testuali parole, “posso disegnare le tue tette?”. E lì il juken fu d’obbligo!
Invece con Ino era insolitamente gentile, le faceva sempre tanti bei complimenti.
-Ho interrotto qualcosa?-.
-No, assolutamente. Stavamo parlando delle rose di Naruto...- disse noncurante Ino, per fortuna non mi aveva menzionata.
-Ah, sì. Sakura te le ha già date?- mi chiese cordiale.
-Ti prego Sai, parti dall’inizio-. Dopo questa, Sakura me l’avrebbe pagata un giorno.
-Prima di partire Naruto è venuto qui per prendere un paio di rose, non è vero Ino? Poi, davanti alle porte del villaggio l’ha consegnato a Sakura, in modo che te lo potesse portare, visto che non ne aveva il tempo. Ma Sakura non ti ha dato niente?- mi chiese, mentre io di risposta scossi la testa. Non potevo crederci.
-Se non ci credi puoi chiedere a Shikamaru o all’Hokage. Anche loro erano presenti-. Io non gli avevo chiesto niente...
-Se ti stai chiedendo come ho fatto, ti rispondo subito. Ho analizzato tutti i movimenti del tuo volto e codificato le tue espressioni, secondo il manuale “Il vademecum dei sentimenti”. Certo, c’è sempre un margine di errore nelle codificazioni, ma ho confrontato le analisi secondo il suddetto manuale con il libro “Le mille trasformazioni del volto 2”. Ho scelto la seconda edizione, perché la prima è un po’ obsoleta, mentre per la terza ancora non sono sicuro della sua riuscita...- ci raccontò.
Quel suo sproloquio ebbe persino il potere di accantonare la mia rabbia per Sakura. Non sapevo nemmeno cosa pensare: era un caso clinico! Ero tra lo sconcertato e lo stupito. Mi girai a guardare Ino, che era nelle mie stesse condizioni. Avrei voluto ridere, ma la faccenda era abbastanza grave.
-Bè... direi che a parte questo... direi che le rose erano effettivamente per te!- continuò Ino, prima con un tono titubante tenendo sott’occhio Sai. In effetti mi ero sempre chiesta come potesse sopportare una persona così... metodica.
 
Dopo milioni di speculazioni insieme a Ino sul perché quella vipera dai capelli rosa non mi avesse recapitato ciò che era mio di diritto, ritornai a casa.
Per la testa avevo tante domande, la maggior parte nemmeno collegate tra di loro. Era tutto così complicato... Naruto, mia madre, Sakura, Sasuke... ognuno di loro aveva reso la mia vita così ingarbugliata, così difficile! Ognuno di loro aveva taciuto qualcosa o mentito spudoratamente su altro, rendendo ogni cosa distorta. Avevo paura di conoscere il sottobosco oscuro e spinoso della verità, ma i segreti non possono durare in eterno, prima o poi vengono fuori con tutta la loro forza.
Nel salotto mio nonno fissava l’entrata, attendendomi probabilmente e stringendo tra le mani il libro della biblioteca.
 
1.       Capitan Blatta 1 dei Gem Boy: “ti faccio nero, Capitan Blatta, ti scaglio contro i miei uomini ciabatta”.
 
_*_*_*_*_*_*_
Salve a tutti :*
Eccomi qui finalmente :D E’ passato un po’ di tempo, lo so. Chiedo ammenda!
Da ora diventerà un po’ difficile pubblicare a causa dei miei impegni scolastici, quindi abbiate pazienza.
Che dire... Il capitolo è piccolo, ma spero che lo troviate simpatico XD
Per chi non segue il manga, è esortato a leggere da *:
finalmente conosciamo la vera identità di Tobi, cosa che personalmente non mi ha stupito di molto. Ma voi cosa ne pensate?
 
*
Cosa pensate scoprirà Hinata su sua madre? Qualcosa che forse potrebbe riguardarle direttamente?
Riusciranno mai Hinata e Sakura a deporre le armi? ;D
Con questi quesiti vi lascio, con la speranza di pubblicare come minimo per inizio ottobre!
Alla prossima! ;D

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@ eva ceriani: Ciao! Grazie, spero di non averti fatto aspettare troppo ;D Comunque no: purtroppo bisogna aspettare che esce il dvd in Giappone, quindi ad Aprile, per poterci gustare il nuovo film in sub ita! Alla prossima! Ciao ;D
 
@ stezietta w: Ciao! Grazie per i complimenti! :D Io credo che il personaggio di Hinata anche nel manga sia destinato ad assomigliare alla “mia” Hinata, anche perché nelle ultime puntate è stata sempre molto decisa, conservando sempre però il suo tocco dolce. Per quanto riguarda la sua antipatia per Sakura, quello è un tratto che credo non avrà mai XD
“Ok ora voglio spiegazioni su questo capitolo che diavolo ha combinato la madre di Hinata per essere addottata dal clan Hyuga?”: ma... non è cosa ha combinato per entrare nel clan l’importante... sono più le sue discendenze... ;D Alla prossima! Ciao!
 
@ Ayumu_: Ciao! Si, sono molto ironica e polemica, credo si sia capito XD Ma per vederlo bene dovevi leggere Angel’s Friends, su quello mi sono molto sbizzarrita :P Comunque questo capitolo è all’insegna dell’ironia XD
Cosa avresti da dire sulle ragazze goffe e timide??? :Z Buttamelo in faccia!! :P
“Sasuto”: quanto ci hai messo per farti venire in mente una cosa del genere? Non ci hai dormito la notte scommetto!:P Alla prossima! Ciao!
P.S.: se io sono una starshippiana tu sei uno stupid hoe! :P
 
@ arcx: Ciao! Come sempre le tue recensioni sono di grande conforto per me, grazie! :D
Sul chiarimento dell’altra volta: ti sei spiegata alla grande! :) E devo dire che il significato che hai colto è ancora più profondo di quello che avevo originalmente pensato ed anche migliore, però sì quella era l’idea che volevo rendere.
“Chissà come avrebbero reagito Sasuke e/o Naruto ad una scena di corteggiamento della loro ottusa "fusione", povera Hinata”: credo si sarebbero molto irritati, soprattutto Sasuke, ma anche Naruto avrebbe fatto un po’ di casino forse XD
Invece riguardo alle storiche antipatie tra Sakura e Hinata (come tra le loro fun) il tuo ragionamento non fa una grinza: infatti sin dal primo capitolo ho cercato di mettere in chiaro certi punti fondamentali come Hinata rincorre Naruto, Naruto rincorre Sakura, Sakura rincorre Sasuke e Sasuke rincorre Hinata. E Sakura è innamorata di Sasuke, ma sa anche che Sasuke pensa ad Hinata (non ti dico come, ma prima o poi verrà fuori XD), mentre gli altri, tranne Sasuke, non hanno le idee così chiare XD
Alla prossima, ciao!! :D


Con Affetto Nimueh

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Capitolo 11
*** Parole ***


11.   Parole

Erano già una decina di minuti che ci scrutavamo l’un l’altro: nessuno dei due aveva osato iniziare alcun tipo di interazione verbale, ma i suoi occhi erano fin troppo comunicativi. Dentro vi avevo potuto leggere tutta la disapprovazione per quel genere di letture con cui mi intrattenevo e la cosa non stupiva, ma non mi era nemmeno tanto chiara.
-Lo hai letto?- mi domandò finalmente, fissandomi attento con quei occhi bianchi così simili ai miei, ma anche così diversi.
Non sapevo come comportarmi: ero completamente spiazzata. Benché chiamassi Elder Hyuuga “nonno”, il rapporto, che intercorreva tra di noi, non si poteva certo definire con qualsiasi aggettivo che rispecchiasse l’appartenenza ad una stessa famiglia. Mai una parola era stata rivolta a me e ai mie coetanei; mai ci aveva fatto sentire parte della sua famiglia. Per me e Hanabi era una povera anima vagante per la villa, al pari di un fantasma.
Mentire o dire la verità? Quali sarebbero state le conseguenze?
-Sì- dissi cercando di apparire sicura. Era ora di affrontare la mia “famiglia” a testa alta!
-Male, molto male.  Dimentica tutto ciò che hai acquisito da questo libro- pronunciò senza alcuna inflessione vocale.
La natura docile e tranquilla, che era in me, combatteva contro una feroce sete di conoscenza e una voglia, inconsueta [per me,] di ribellione.
-In verità l’ho trovato per puro caso. Mi sono interessata solo per comprendere le opinioni degli altri sul nostro clan- cercai di mentire con fluidità. Era importantissimo che non intuisse la mia vera meta, in caso contrario mi avrebbe precluso ogni sorta di traccia o indizio utile, impedendomi di appropriarmi del mio passato e probabilmente del mio futuro.
-Non mentire: la piega sulla pagina dedicata a tua madre ti sbugiarda- ribatté azzerando la mia malcelata bugia, ma inconsapevolmente aveva svelato qualcosa di molto importante: esisteva veramente allora un segreto inconfessabile su mia madre. Inoltre sapeva tutto sin dal principio! Perché frugare nella mia stanza, se non sapeva che stavo per avvicinarmi a qualcosa di grosso? Ma ancora più importante: come sapeva delle mie ricerche?
Non mi risultava che potesse ancora utilizzare il byakugan: era troppo vecchio, avrebbe potuto avere un collasso. Che alla biblioteca ne avessero notato la mancanza lo escludo, ma allora come?
-Non vorrete farmene una colpa? Non so niente di mia madre: sono solamente rimasta... impressionata...- asserii continuando questo siparietto comico. Sebbene non potessi estorcergli evidentemente la verità, potevo sempre ricavare qualche indizio utile.
-Che tu sappia chi fosse tua madre, non porterà a niente! Non la riporterà in vita, fattene una ragione! - ripose brusco, spaventandomi: erano gesti inusuali per uno Hyuuga! Alla rabbia i miei parenti preferivano gli insulti o l’indifferenza.
-Farmene una ragione? Io voglio solo sapere chi era per capire chi sono...- esclamai infervorata, mentre per una frazione di secondo i suoi occhi si ingrandirono stupiti: quella era una delle reazioni che non mi sarei aspettata. C’era qualcosa nelle miei parole che aveva incrinato per un attimo la sua sicurezza.
-Hai 20 anni, dovresti sapere chi sei, ma forse ha ragione tuo padre: non sarai mai in grado di guidare il nostro clan-.
Non avrebbe potuto trovare modo migliore per offendermi, ma in fondo, l’attacco è la miglior difesa.
-Sarà anche così, ma un giorno lo diventerò e sarà mio dovere conoscere tutto il passato del clan!- pronunciai lentamente a testa bassa, cercando ancora di incassare il colpo precedente. Quando alzai gli occhi e vidi il suo sguardo impassibile, girai i tacchi e fuggii da suoi occhi.
Le mie parole, per quanto blande, avevano scalfito la sua dura corazza, donandomi più risposte di quanto lui me ne abbia date.
 
Qualcuno mi spiava. Qualcuno mi aveva sempre tenuta d’occhio, aspettando con ansia questo momento. Qualcuno aveva fatto il doppio gioco. Ma chi?
Qualcuno che appartenesse al clan, in mondo che nessuna notizia possa uscire indisturbata dalla nostra famiglia.
Qualcuno che mi conoscesse, che fosse sempre con me senza far mai insospettire nessuno, senza mai far insospettire me.
E ora quel qualcuno mi era di fronte.
-Perché?- pronunciai flebile, ferma sul gradino più alto della veranda. Guardavo quest’uomo, che a sua volta mi scrutava pietoso e i suoi lineamenti mi apparivano contriti, tuttavia per niente pentiti.
-Ho giurato sulla mia vita di proteggervi, Hinata-sama, in nome della mia terra e per la Casata Principale- mi rispose Ko, fissandomi fiero di ciò che aveva appena asserito.
-E’ così che mi proteggi? Buttandomi in pasto a mio nonno?- risposi risentita. Non capivo quale assurdo e spaventoso segreto si celasse in relazione con la morte di mia madre. Doveva essere qualcosa di serio, qualcosa di dannatamente grave per difendere degli atteggiamenti così repressivi.
-Hinata-sama, voi siete un fiore delicato e io sono stato chiamato a curarvi e a proteggervi dalle intemperie, dal vento. Io vi conosco da quando eravate in fasce: ho il dovere di proteggervi anche da voi stessa, quanto vostro servo, e comprendo vostro padre, essendolo diventato da poco anche io- disse premuroso. Lui c’era sempre stato: era sempre pronto a consolarmi, a proteggermi dalle malelingue e da mio padre stesso, ad istruirmi e a guidarmi in questo mondo. Per me non era affatto un servo!
-Ma Ko... i genitori devono lasciare che i propri figli crescano, che prendano la propria strada, che acquisiscano la propria identità!- risposi agguerrita. Benché fossi commossa dai suoi sentimenti, io dovevo sapere, non potevo lasciarmi abbindolare da un paio di moine.
-Hinata-sama, i genitori difendono i figli fino alla morte, anche quando non è necessario. La tua famiglia ti difenderà fino alla fine, anche quando sarai tu stessa una madre. Pensa a Kurenai-sensei: non dirmi che hai dimenticato la determinazione nei suoi occhi, il fuoco che anima il suo volto ogni volta che è pensierosa! Sono sicuro che lei non pensa ad altro che a proteggere la propria bambina da qualsiasi cosa!- mi rispose serio e dolce allo stesso tempo.
-Ko, ti prego, non darmi più del voi. Noi due siamo come fratelli! Tu sei un mio pari! E come ti sei impegnato per proteggermi, la stessa cosa faccio io ora. Io, Hinata Hyuuga, prometto sulla mia vita e su tutto ciò che ho di più caro che, finché potrò, ti proteggerò- gli dissi abbracciandolo di slancio.
Fino a quel momento avevo sempre trascurato il mio rapporto con Ko, ma non potrei mai dimenticare il ruolo importante avuto nella mia vita. Ogni parola tra di noi ci legava più di quanto il sangue avesse potuto fare.
-Hinata, non so cosa nascondino Elder e tuo padre, ma deve essere qualcosa di serio e terribile. Non cercare di scoprirlo, ti prego- mi sussurrò all’orecchio, stringendomi forte.
Quella era una sensazione che non avevo mai provato: mi sentivo protetta, ma l’affetto che nutrivo per lui era di una natura così diversa e così adorabile, non come l’amore disperato che provavo per Naruto.
Ancora una volta le sue parole avevano marcato quel legame fraterno che ci legava dalla mia nascita, benché non mi avessero procurato alcuna risposta.
 

_*_*_*_*_*_*_

 
I giorni passavano e la bella stagione si avvicinava. Il caldo aveva ravvivato Konoha, portandola ad accogliere in sé molti turisti. Si diceva infatti che fosse particolarmente bella in questo periodo dell’anno: ciò era un motivo di vanto per noi, ma anche di invidia per gli altri paesi, che erano situati in regioni così ostili per l’uomo.
Insieme alla massa di turisti, Konoha aveva accolto un fiume di artisti! Tanti pittori erano giunti per immortalare il lussureggiante paesaggio di queste terre e molti danzatori, ma soprattutto molte compagnie teatrali, erano attirate dal fiotto di gente che affluiva senza posa.
Amavo Konoha anche per questo, poiché non era solo il nido di guerrieri rozzi senza cultura, ma anche il ritrovo di gusto ed eleganza, di ingegno e fantasia. Ed io, che sono stata cresciuta all’insegna di tutti questi piaceri, non potevo sopportare di viverne senza. Tutto questo tumulto di persone mi rallegrava oltre ogni misura e permetteva al mio umore di essere incline ad incontri non del tutto piacevoli.
Essendo stata invitata dall’Hogake ad assistere, insieme alla combriccola da lei messa insieme, ad uno spettacolo, a lei ignoto, nel teatro grande di Konoha, mi ero ritrovata come vicina di posto niente di meno che la signorina Haruno!
Lì per lì avrei voluto fare marcia indietro, ma ripensandoci ero un’opportunità per allontanarmi da casa e quindi dalla mia famiglia, che ancora mi negava qualsiasi forma di verità. Tuttavia non ero riuscita a non rievocare lo spiacevole enigma delle rose, che tanto mi aveva amareggiata.
Non sapevo se chiederle delle spiegazioni o lasciar correre. Probabilmente non c’era scritto nulla di importante sul bigliettino, ma la questione non era questa: perché tanta animosità tra di noi?
Forse eravamo più uguali di quanto non pensassimo!
Ciò che spingeva Sasuke verso di me, non faceva altro che allontanarci! Tuttavia non avrei mai osato metterle i bastoni nelle ruote con lui...
Mi sentivo quasi un carnefice che si nasconde dietro il ruolo della vittima. Quanto male si può fare con queste pseudo-armi, che sono le parole! E anche la loro assenza, che male che può produrre!
Fin da piccole il silenzio dominava tra di noi, troppo diverse per condividere qualche parola! E ora, che eravamo così simili e così vicine anche nel dolore, queste volano come coltelli! Pronte per fraintendere ed essere fraintese, per schernire e imporsi, per vincere il podio nel cuore dei nostri amati!
Assediata da questi pensieri non riuscivo a dedicarmi al primo capolavoro di Victor Hugo, e presa dalla smania le dissi: -cosa c’era scritto sul biglietto?-.
Il suo sguardo inizialmente era confuso, ma con il passare dei secondi diveniva sempre più consapevole. Vedevo che tratteneva le parole dentro di sé, cercava di non farle uscire, ma questa volta non l’avrei permesso.
-Sarebbe spiacevole se Naruto venisse a sapere di questa tua negligenza!- ribadii animata, sapendo in cuor mio che mai mi sarei permessa di fare la spia.
-Naruto non ti ama!- sussurrò vergognosa, mentre in me sentivo scoppiare un fuoco!
-Forse è così, ma tu non lo ami! Perché mi ostacoli?- domandai diretta, mentre lei girava il volto fingendo di interessarsi alla Corte dei Miracoli, così ben rappresentata.
-Sakura, sto parlando con te! Perché non vuoi rispondermi?-.
-Non c’è niente da dire! Non sono un postino! Ero arrabbiata ed ho sbagliato! Ho preso quel mazzo e l’ho buttato nel cestino, senza leggere il messaggio!- mi rispose, animata dagli stessi propositi che le ordinavano di andarmi contro.
-Non mi sembrava fossi così incavolata quando ti ho chiesto se ci fossero messaggi per me!-. Sempre con il viso rivolto alla scena, meditava sulle mie parole e più passava il tempo, più sembrava che la sua forza vacillasse.
Non ero sicura delle sue parole, ma sapevo che era tutto quello che avrei mai potuto ottenere da lei.
Tornai anche io a concentrarmi sulla rappresentazione. Dal cambiamento repentino della scena mi resi conto che avevo vagato con la mente per un bel po’! Dalla Corte dei Miracoli alla cella canonicale dell’arcidiacono Claude Frollo! Passivamente ascoltavo il botta e risposta “dell’uomo di Chiesa” con Jacques Coictier e il compare Tourangeau.
-E io ho studiato la medicina, l’astrologia e l’ermetica. Solo in queste è la verità [prendendo una fiala con una strana polvere], solo qui c’è la luce! Ippocrate è un sogno, Urania è un sogno, Ermes è un pensiero. L’oro è il sole, fare l’oro, significa essere Dio. Ecco l’unica scienza. Ho esplorato la medicina e l’astrologia, vi dico. Niente, niente. Il corpo umano, tenebre! Gli astri, tenebre!- diceva infervorato don Frollo, anche lui alla ricerca della verità.
-E il mirifico fine lo avete raggiunto? avete fatto l’oro?- domandò il compare, interessato a tale attività, e chi non lo sarebbe? Essendo il compare niente di meno che Luigi XI, potevo ben capire tutta quell’ansia di sapere.
-Se lo avessi fatto, il re di Francia si chiamerebbe Claude e non Luigi- pronunciò con un sorriso di sdegno.
Andando avanti, il tanto interessato “compare” espresse il desiderio di esser guidato nell’arte dell’alchimia da cotanto maestro, che invece, sapiente com’era, sapeva che il cammino è lungo e il compare troppo vecchio.
-Non dirò a voi, povero vecchio, di visitare le camere sepolcrali delle piramidi di cui parla l’antico Erodoto, né la torre di mattoni di Babilonia, né l’immenso santuario di marmo bianco del tempio indiano di Eklinga. Neppure io ho veduto le opere in muratura dei Caldei costruite secondo la sacra forma del Sikra, né il tempio di Salomone che è distrutto, né le porte di pietra del sepolcro del re di Israele che sono infrante. Ci accontenteremo dei frammenti del libro di Ermes che abbiamo qui...  ma prima di tutto vi farò leggere l’una dopo l’altra le lettere di marmo dell’alfabeto, le pagine di granito del libro-. Tourangeau sembrava non capire a cosa alludesse Frollo, non capiva a quale genere di libri si riferisse.
-Questo ucciderà quello. Il libro ucciderà l’edificio- rispose enigmatico l’arcidiacono. Il significato di tutto ciò erano nelle parole intrappolate negli edifici dagli architetti, mentre il libro, a maggior ragione quello stampato, annientava l’architettura che era stata un tempo l’emblema del pensiero umano.
Tutto ciò aveva riacceso la mia speranza, finalmente potevo auspicare di avvicinarmi ancora un po’ a mia madre! Fremevo dalla voglia di tornare a casa ed agire!
Aspettai con impazienza la fine dello spettacolo, ammirando con tristezza il tragico finale della storia del tanto temuto gobbo di Notre-Dame, uomo dall’aspetto informe, ma dall’animo puro.
Alla prima possibilità di scappare, mi misi in marcia. Ero quasi vicina all’uscita quando fui bloccata: una mano femminile aveva afferrato il mio braccio.
-Non ho niente contro di te, Hinata-chan. Naruto ti ama alla follia e spero che un giorno voi possiate essere felici insieme. La mia gelosia e la mia invidia mi ha accecato, ma spero che tu possa perdonarmi! Non voglio più esser in conflitto con te!- mi disse tremante, guardandomi negli occhi con vergogna. D’istinto l’abbracciai forte.
Non c’era bisogno di altro per me, infondo tutto il malcontento che provavo verso di lei era a causa del mio pazzo e ceco amore per Naruto.
-Un giorno Sasuke tornerà e si accorgerà di aver lasciato il suo cuore, per troppo tempo incustodito, a Konoha!- dissi accarezzandole la guancia, affettuosa, mentre i suoi occhi furono inondati dalle lacrime. Finalmente si era lasciata andare, accantonando per un attimo la facciata da donna forte e coraggiosa.
Erano bastate poche parole per distruggere quella barriera che per così tanti anni ci aveva divise.
 

_*_*_*_*_*_*_

 
-Byakugan!- esclamai silenziosa, attivando i miei preziosi occhi, pronta ad agire!
Accertatami di non esser spiata, mi addentrai nella stanza di mio padre, e di anni or sono di mia madre. Con i miei occhi, prezioso dono della mia famiglia, potevo ben scorgere le parole intrappolate in quelle pareti.



 

Cù-cù! Salve a tutti! :D
Finalmente sono tornata! Il mio buon amico, nonché pazientissimo beta, Ayumu_ mi ha resuscitato con le sette sfere del drago e sono appena tornata dalla casa del buon vecchio re Kaio! XD
A parte gli scherzi: spero che l’attesa sia stata ben ricompensata!
Ma non parliamo del mio inutile capitolo quando si è appena realizzato il sogno di qualsiasi NaruHina!Sono troppo felice!!! Sembra surreale che un manga possa influire così tanto sul mio umore, ma fatto sta che è così! Sono strafelice!
Finalmente la nostra cara Hinata ha avuto ciò che meritava da anni or sono: l’amore di Naruto!!! *____*

Dopo questo piccolo sfogo, vi saluto con tutto il mio cuore super mega felice per l’ultimo capitolo del manga! <3
Alla prossima! ;D
 
P.S.: non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, visti i miei impegni scolastici. Cercherò di pubblicarlo perlomeno per i prossimi due mesi, spero anche meno.

PUBBLICITA' :
-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
-L'Amore si Odia, Angel's Friendshttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=542534&i=1
-Les Facettes dell'Amour, Romanticohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513&i=1
 
 
 
@ Ayumu_: Salveeee :3 Hinata è bellissima anche quando è timida, brutto cactus spelacchiato ù.ù Non me la devi offendere, perché io penso di assomigliarle molto!
Premettendo che conosco il tuo grado di conoscenze su Naruto, posso permettermi di dire che la critica su Sai è infondata, perché chi segue il manga sa bene chi sia: sta nel team di Naruto stesso! Ha anche molta più visibilità di Hinata!
Riguardo alla scrittura, hai ragione, ma questa è una cosa che potrò superare solo con la pratica, quindi io cerco di impegnarmi, ma ho ancora molta strada davanti a me.
Naruto è una persona molto particolare, stupida in alcune cose, ma molto sensibile in altre. Lui non bada molte alle cose futili, e apprezzo questo suo lato così schietto e così limpido! Non è una cosa comune nelle persone! E anche se ha una mancanza di eleganza e di tatto nel manga, è una persona che ha liberato le anime di molte altre! Alla prossima amico mio ;D
P.S.: smettila di prendermi in giro per la mia infatuazione per roncetto XD
 
@ stezietta w: Ciaoooo! :D Oddio, veramente molto molto azzeccato [in parole povere: mi hai fatto morì! XD ]
Spero tu non sia morta perché veramente voglio sapere il tuo parere su questo capitolo, e spero che ti sia piaciuto anche se c’è stata una pacificazione tra le due! XD Alla prossima! ;D
P.S.: ogni volta che penso a Sakura comparata ad un barbapapà, veramente muoio dal ridere XD
 
@ thanks idols: Ciao! Sbaglio o hai cambiato nick?? Se mi sbaglio, scusa! XD
Anche a me piace far bisticciare le donne per questioni sentimentali, poi se c’è Sakura, anche meglio! Logicamente Hinata l’è superiore in tutto ù.ù
La storia tra Hinata e Sasuke è tutta farina del mio sacco, anche perché non ci sono mai stati dei contatti tra di loro, anzi dubito che Sasuke nel manga consideri Hinata, anche perché non considera mai nessuno XD
Spero ti sia piaciuto il capitolo, alla prossima Eva! ;D
 
@ arcx: Ciao! Eccomi qui finalmente! Spero vivamente che questo nuovo capitolo ti sia piaciuto! :D
So che sono lontana dalla perfezione e ti sarò molto grata se potrei darmi qualche consiglio per migliorarmi, perché ci tengo a migliorare il mio stile, per poter scrivere un giorno qualcosa di più importante.
"mentre gli altri, tranne Sasuke, non hanno le idee così chiare XD": con questa frase non alludevo ai sentimenti, ma alle dinamiche e i rapporti tra i quattro ragazzi, che sono influenzati da molti fraintendimenti e da alcun tiri mancini...
Tobi-Hinata: questo è un punto molto cruciale, come ben hai intuito... Tobi ha gli stessi progetti del manga, ma è il modo in cui può attuarli che è diverso ed è in questo che Hinata può mettergli i bastoni fra le ruote!
Mmmmm, in questo capitolo ho voluto metter pace tra le due: è il momenti di crescere per tutti... Non so se Naruto lo verrà mai a sapere, ma anche se, fosse non credo possa essere capace di portare il broncio per molto.
Per quanto riguarda il nonno, non vorrei anticipare nulla, ma credo sia l’unico a Konoha [ora che Hiashi è in missione] che conosca la verità... ma chi sa se le parole di Hinata siano riuscite a convincerlo a parlare... è ancora tutto da decidere anche per me XD Alla prossima, cara arcx! ;D

 

Con Affetto Nimueh

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Capitolo 12
*** Orgoglioso di Me!? ***


12.   Orgoglioso di Me!?

-Tu, demonio! Lasciaci in pace! Vattene via!-.
-Non ti è bastato aver distrutto il villaggio? Insisti!?-.
-Il Kyubi...-.
-Shhh... sta zitta! Non ci è concesso nominare quel nome...-.
-Il Terzo avrebbe dovuto allontanarti dal villaggio...-.
Stavo quasi per concludere la mia solita passeggiata per il villaggio, quando all’improvviso li avevo sentiti: una moltitudine di persone urlava a squarcia gola una serie infinita di cattiverie. Come al solito, l’obbiettivo dei loro insulti era un povero bambino biondiccio.
-Lasciatemi stare, dettebayo!-.
-Ora ti porteremo dal Terzo, poi vedremo se sarai ancora così presuntuoso dopo una solenne punizione!-.
Non tolleravo quei modi su un bambino piccolo, così un’insolita rabbia e una strana determinazione incominciò a montarmi dentro. Dannazione, era solo una povera creatura!
Iniziai a correre, cercando di scalzare quella cortina di gente insensibile, pronte a tutto, forse anche a farsi giustizia da soli. Erano talmente in tanti che mi sembrava di affogare in quel muro umano!
Nonostante tutto, non lo sentivo piangere, anzi ascoltavo stupita la sua agguerrita difesa.
Dopo aver finalmente valicato quella muraglia, mi trovai davanti a lui. La testa alta, gli occhi spalancati senza alcun baluginio di lacrime, tutto dimostrava la feroce determinazione che lo animava. Veloce mi portai davanti a lui, proteggendolo con il mio corpo.
-Cosa fai? Spostati, non sei in grado di aiutarmi!- disse, cercando di allontanarmi. Sentivo il bisogno di aiutarlo, di stargli a fianco, nonostante tutte le difficoltà, ma il fato non sembrava aiutarmi. Volgendo il capo per controllare la situazione anche sull’altro fronte, intravidi gli occhi penetranti e contrariati di mio padre.
-Hinata...- incominciò a dire, ma era troppo tardi...
 
-NO!- esclamai tramante, zuppa di sudore, una volta risvegliatami dall’incubo.
Non era un sogno particolarmente pauroso, tuttavia una strana inquietudine faceva martellare furiosamente il mio cuore. Inoltre era brutto realizzare quanto l’opinione di mio padre contasse fin dentro il mio inconscio!
Rasserenatami, puntai involontariamente gli occhi sulla scrivania: quel quaderno, intrappolato nel muro di quella stanza, richiamava la mia attenzione con un lampeggiante.
Non sapevo che mia madre tenesse un diario, dove appuntava tutti i suoi pensieri. Inoltre, tra quelle pagine, erano custodite una serie di buste ingiallite, tutte aperte, con destinatari diversi, una delle quali indirizzata a me. All’interno, tuttavia, mancava la lettera.
Così, quasi per ripicca, lessi quella per mio padre: il suo contenuto era altamente romantico, degno di mia madre, con qualche vago riferimento ad Hanabi e a me. In particolare, lo sollecitava a proteggermi persino da me stessa.
A quanto pareva non aveva esaudito particolarmente bene le sue ultime volontà...
Tuttavia, mi sfuggiva la motivazione di quelle lettere: per quale motivo si aspettava di morire? e perché mancava all’appello la missiva per me?
Con queste domande mi ero addormentata turbata, rinunciando ad indagare su quel libricino. Svegliatami però, ritornò prepotente la voglia di scoprire, così mi accinsi a leggere.
 
I giorni passano e le mie bambine crescono sempre di più. Più le guardo e più comprendo che vita dura che le aspetta.
Hinata, povera la mia bimba, ha preso da me: troppo dolce e gentile per farsi rispettare dagli altri. Avrei dovuto fare di più per lei, ma persino per me è difficile trattare con Hiashi.
Hanabi, della stessa pasta del padre, è già alla sua tenera età arroccata in se stessa, già pronta a combattere contro il mondo. Ho tanta paura anche per lei: la sua infanzia è già volata via, mi sembra già un’adulta.
Spero solo che le mie bambine sappiano mitigarsi a vicenda: un po’ della sensibilità di Hinata sulla sua sorellina non farebbe male, e un po’ della forza di Hanabi non guasterebbe alla mia dolce figliola più grande. Un giorno, so che ne avranno bisogno.
 
Hiashi sta addestrando le nostre ragazze: sui loro visi riesco già a vedere il dolore.
Ho sempre pensato che l’infanzia fosse il momento dello svago, della spensieratezza, e le mie bambine se lo stanno perdendo. Non vivranno mai più questa età e la rimpiangeranno per sempre.
Mio marito dice che il dolore le aiuterà in futuro. Non so se sia tanto vero: continuo ad avere paura per loro.
Hinata poi... adesso lei è quella più svantaggiata. La sua indole pacifica dovrà essere duramente plasmata alla violenza, andando contro la sua natura.
Elder è appena tornato da una missione. Ci ha riferito che circolano voci inquietanti: ci stanno cercando.
 
I miei incubi non hanno fine. Sono terrorizzata per le mie piccole.
L’Akatsuki la sta cercando, e non si fermeranno davanti a niente; dal canto mio, non posso permettere che tocchino Hinata: lei deve vivere. A costo della mia vita, lei deve poter avere la possibilità di essere felice.
Da quanto vedo, nella nostra casa niente la rallegra. Il suo volto è sempre triste, le sue parole diventano sempre più stentate e la sua sicurezza è ormai scomparsa. Chi la proteggerà, ora che Hiashi le ha tolto tutto quello con cui poteva difendersi?
Devo pensare ad un piano: non posso aspettare niente, il tempo incalza e il nemico si avvicina sempre di più.
 
Questi erano alcuni estratti del diario, che più direttamente mi riguardavano.
Alla luce di questa conoscenza, mi parve lampante il motivo della morte di mia madre. Lei mi aveva protetta.
Se ero qui, dovevo ringraziarla, poiché quella donna aveva sacrificato i suoi giorni per i miei. Mi sembrava quasi impossibile da concepire: mio padre non avrebbe mai fatto tutto questo per me. Eppure, lui doveva aver letto queste parole: possibile che ancora non riuscisse a capire? che ancora non riuscisse a correggere i suoi errori? o c’era ancora qualcosa da sapere su di lui?
Fatto era che una qualche minaccia continuava a perseguitarmi, a quanto pareva. Sentivo che in qualche modo mia madre avesse messo fuori gioco il nemico per una manciata di anni. Riflettendoci quel tizio mascherato, all’inizio non mi aveva riconosciuta, invece dopo il colpo che gli avevo inflitto, il suo occhio mi aveva ben inquadrata. Che avessi modificato qualcosa? che mia madre avesse praticato un jetsu su di lui, che involontariamente avevo spezzato? Impossibile saperlo.
Altra bella domanda: cosa voleva da me l’Akatsuki?
La risposta probabilmente era scritta nella mia lettera, ma grazie a mio padre non avrei mai potuto leggerla. Tuttavia, nel diario si parlava di Elder, quindi il nonno doveva sapere.
 
-Ora deve spiegarmi che significa, caro nonno!- esclamai agguerrita, prendendo in considerazione uno dei consigli della mamma. Dovevo essere più forte.
-Devo proprio eh...- bofonchiò osservando il quadernetto che avevo sbattuto sulla sua scrivania. A quanto pareva l’aveva riconosciuto subito.
-Sì, credo sia venuto il momento... prima che sguinzagli Hanabi!- lo minacciai.
-Sai, ho ascoltato quello che hai detto a Ko: mi ha molto colpito. Va bene allora, siediti! Mettiti comoda: questa sarà una lunga storia- disse, spalmandosi su un vecchio divano, mentre io rimanevo ostinatamente seduta su una sedia. Non lo avevo mai visto così: le sue parole erano lievi e amabili, i suoi movimenti arrugginiti e liberi. Sembrava tutta un’altra persona.
-Credo che tu voglia sapere un po’ tutto e non solo quello che ti riguarda- iniziò guardandomi benevolo, come mai un membro della mia famiglia aveva fatto.
-Bene. Come avrai letto da quel libro che ti ho sequestrato, c’è un mistero su tua madre. Bhè, mistero è una parola grossa, in realtà non è niente di particolarmente interessante, ma penso che la storia ti piacerà.
Prima della nascita di tua madre, e prima ancora che il padre di tua madre sposasse tua nonna, io frequentavo Anko. La tua cara nonnina era una giovane all’epoca molto avvenente: non c’era uomo che vedendola riuscisse a non cadere ai suoi piedi. Essendo stato anche io un bel ragazzo, nonché un buon partito, le feci la corte. Non solo il suo fisico suscitava in me gradevoli attenzioni, ma il suo carattere mi aveva completamente rapito.
Tuttavia il padre, Yuuma, non vedeva di buon occhio il nostro clan, così, contro la stessa volontà della figlia, la fece sposare con tuo nonno, Hideki Sato. Entrambi fummo segnati da questo, e, nonostante i nostri matrimoni, continuammo a vederci di nascosto.
Come hai letto, morirono a causa di un attentato... non so bene perché, probabilmente per cercare di sterminare qualunque discendente del clan Uzumaki... come dicevo, morirono. La loro bambina, tua madre, tuttavia si salvò.
Io conoscevo Harumi e la consideravo al pari di una figlia, essendo parente della mia amata, così la presi sotto la mia protezione. Non esistono motivi particolari, anche se molti ci hanno ricamato sopra...-.
-Incredibile...- mormorai a bocca aperta. Mio nonno aveva dei sentimenti... Sbalorditivo!
-Non ti stupire troppo. Tutti in questa casa sono come me.
Devi capire, Hinata, che noi siamo persone speciali, perciò ricadono su di noi tante antipatie. Per sopravvivere l’unico modo è essere forti: tuttavia tuo padre non sa distinguere bene tra la sua famiglia e il suo clan, perché il clan è la sua famiglia. Lui è buono, ma, non essendo stato amato come si deve, non riesce a manifestare i suoi sentimenti,ma non per questo devi pensare che non li abbia- disse, facendomi l’occhiolino.
-Quindi sei stato tu combinare a il loro matrimonio?-.
-No, assolutamente. Se c’era una cosa che non mi importava affatto, era la scelta delle mogli per i miei ragazzi. Conoscevo sulla mia pelle il dolore di un matrimonio combinato, per imporlo anche a loro. Tuo padre scelse personalmente Harumi e lei Hiashi. Non so bene le dinamiche tra di loro quali fossero, tuttavia ero a conoscenza dei sentimenti di tua madre e sapevo che tuo padre non li ignorava. Non so cosa l’attirasse particolarmente, anche perché Hiashi è sempre stato abbastanza freddo... sarà stato il fascino degli Hyuuga!- finì ridendo, mentre realizzavo che io ero il frutto del loro amore, e non il frutto di un obbligo, come avevo sempre pensato.
-Ma allora perché era insofferente la mamma?-.
-Dopo il loro matrimonio sono sorte molte difficoltà: sei nata tu. Per quanto tuo padre fosse orgoglioso di te, eri una gemma grezza: doveva lavorare su di te, anche se ha sbagliato di molto il metodo. Credimi, non era nelle sue intenzioni farti tutto questo male, né nelle mie essere così glaciale, purtroppo facciamo cose che non avremmo mai voluto fare. Tra l’altro, per questo ti ha affidato a Kurenai: sperava che una donna potesse darti la forza che lui non era stato capace di darti.
Inoltre, era circolata la voce della tua nascita e le preoccupazioni per te, oltre a quelle per il clan, erano aumentate. Per questo c’era sempre un clima molto teso in casa, ma molti lo scambiavano per un conflitto tra coniugi...-.
Non riuscivo a crederci: mio padre era orgoglioso di ME?
-Che preoccupazioni, nonno?-.
-Tu, anche se non lo sai, sei una bambina molto speciale... Tutti abbiamo cercato di proteggerti, ma ora capisco che solo tu puoi difenderti una volta per tutte. Conosci la leggenda di Kaori?- mi domandò serio.
Le sorprese non erano destinate a finire, a quanto pareva. Avevo intuito di non essere una persona tanto normale, dopotutto mi era stato quasi sempre rinfacciato.
-Kaori? La mitica fondatrice del clan Hyuuga degli Uzumaki che- stavo dicendo, quando all’improvviso un violento boato mi interruppe, allarmandoci. Non avevo mai sentito un rumore così forte!
Dopo il suddetto suono, una mole inquantificabile di voci inquietati vibrarono nell’aria. Velocemente uscimmo dalla villa, guardando in strada con apprensione.
Esterrefatta vidi un enorme centopiedi sovrastare me e la mia casa.

 

Salve, salve ragazze! Eccomi qui!
Pensavo che non avrei postato fino alle vacanze di Pasqua, e invece c’è l’ho fatta! E’ una conquista per me! XD
Come vi vanno le cose? Spero bene :D
Questo capitolo è molto soft... anche perché Hinata, poveraccia, dovrà passare dei brutti momenti dal prossimo capitolo... Intanto, in occasione del mio imminente compleanno, vi regalo questo pezzettino di verità ;D
Ringrazio, come al solito, il mio diligente beta Ayumu_, che questa volta si è fatto un po’ desiderare, e tutti coloro che hanno letto e commentato :D
P.S.: Il prossimo aggiornamento non so veramente quando sarà. Se continuerò ad essere una bambina diligente, per inizio marzo potrebbero esserci delle possibilità, se invece no, ci sentiremo per Pasqua.

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-Fight, Resist, Wait for this Love - Narutohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
-L'Amore si Odia, Angel's Friendshttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=542534&i=1
-Les Facettes dell'Amour, Romanticohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513&i=1
 
 
@ frisifra: Ciao! Benvenuta :D
Sono contenta che ti piaccia! Spero che dirai la tua anche su questo capitolo, ci conto! ;D Alla prossima!
 
@ thanks idols: Oddio! Scusami, spero di non averti spoilerato niente XD Ero così contenta di quello che era accaduto che non ho riflettuto sul fatto che non tutti seguono il manga. Comunque il capitolo del manga a cui mi riferisco, se ancora non lo hai trovato [ma ne dubito XD], è il numero 615. Alla prossima! ;D
 
@ arcx: Salve,salve! :D
Parto dalla cosa che mi preme di più rispondere: quella tra Sakura e Hinata non è una vera e propria pacificazione, più che altro una tregua. Non ho bene in mente quali saranno le scene tra di loro [tranne una che è ben stampata nella mia mente], ma di sicuro i loro comportamenti saranno più dolci, più disponibili alla reciproca comprensione, e meno intrisi di gelosia e invidia.
Comunque per le due rose, non metterci troppo il pensiero: Naruto è un uomo. Non ne ha presa una per non fare la figura del poveraccio davanti a Hinata che una principessa, ma solo due perché il suo portafoglio è al verde in tutti i sensi XD Fargli prendere un mazzo gigantesco di rose avrebbe reso Naruto un qualcuno che non è XD
Per quanto riguarda la scena del teatro, hai capito perfettamente a cosa serviva XD Non a caso sta per iniziare, cronologicamente parlano, la saga di Pain, quindi ecco la tempesta XD
Spero che quello che ha scoperto the new Miss Hinata Marple non ti abbia delusa, anche se effettivamente non ha ancora scoperto tutto :3
P.S.: Auguri anche a te, anche se in ritardo XD
Alla prossima! :*
 
@ Ayumu_: Ciao, ciao! Non so davvero da dove iniziare a parlare... anche perché ho dimenticato praticamente tutto XD Comunque, andando in ordine, ribadisco non ho particolarmente trattato Sai perché non sarà, credo, un personaggio molto importante in questa fan fiction. Nel caso dovessi cambiare idea, gli farò una caratterizzazione esemplare :3
Ma se vivessi in un villaggio della foglia, e durante una guerra mi vedo quest'Hinata che non sa prendere una immediata salda decisione, io la manderei a quel paese!”:  non ho capito a cosa ti riferisci, ma non insultare la mia Hinata! :Z Lei è perfetta com’è!
Riguardo Naruto, invece, adoro la sua ingenuità, perché solo chi non è solito fare le carognate, non le sa avvertire XD Non offendere nemmeno lui! :P
Stile canguresco!? Tu, brutto cactus, pensa alla tua prosa spinosa! :P Tu pensi che pecchi di artificiosità, ma in realtà io sono così XD Quel che tu intendi canguresco non è altro che il mio modo di pensare. Se tu potessi entrare nella mia mente trovereste la stessa situazione, ma il più delle volte, quando dici che scrivo costrutti pesanti, è soltanto perché scrivo di getto senza riguardarlo, perché questo è un compito tuo :3
Riguardo al modo di fare di Hinata con la famiglia, devi capire che quella non è una situazione semplice: ci sono segreti “di Stato” in ballo, che vanno custoditi gelosamente.
Non so dirti se sia “greca” Konoha... Mi viene più da pensare ad una ambientazione medievale, proprio come il manga un po’ fa intuire [secondo me, logicamente].
I due riferimenti al testo che hai fatto, nonostante la tua spiegazione, mi risultano ancora oscuri. Logicamente, c’è un riferimento alla mia vita, ma non è quello che pensi tu XD Il terzo riferimento è vero, è un po’ ambiguo, ma devi pensare che Hinata ne ha fin sopra le scatole della situazione con Sakura, inoltre era di fretta perché voleva tornare a casa, quindi è una di quelle sparate che si fanno di solito per consolare una persona.
Ora veramente mi sono rotta di scrivere, quindi addio! XD
P.S.: VUOI LA GUERRA? E GUERRA SIA! :P

Con Affetto Nimueh

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