Together through the storm!

di ilary97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Together through the storm... ***
Capitolo 2: *** Jules ***



Capitolo 1
*** Together through the storm... ***


Capitolo 1

 

Sophie, non era mai stata come gli altri aveva sempre avuto qualcosa di diverso che la faceva apparire speciale. Era sempre stata sensibile e poco coerente. Se oggi diceva A poche ore dopo sarebbe stato B e via dicendo. Sophie da piccola era come tutte le bambine, anche lei voleva diventare una principessa o una ballerina, ma poi non si sa come e non si sa perché cambiò idea, lei non voleva più diventare una ballerina e il suo corpo nemmeno glielo permetteva. Non era mai stata magra e questo per lei era diventato un cruccio che si era portato avanti sino ad ora. Quando Sophie arrivò al liceo ancora non sapeva minimamente cosa avrebbe fatto nella vita, la allettava l’idea di fare l’avvocato o il menager o cose simili, ma quando si immaginava in quelle vesti non riusciva a vedersi a fare quelle professioni. Lei che era sempre stata altruista, e arrabbiata con il mondo, al secondo anno del liceo ebbe come un’illuminazione e in quel momento capì qual’era il suo destino. Aveva sempre odiato le malattie, gli ospedali e le storie tristi di chi ha dovuto superare una brutta malattia. E’ vero forse Sophie era arrabbiata con il mondo, ma Sophie era anche spaventata, da una parola, da un male incurabile: il cancro, ma non perché lo aveva avuto lei o un suo familiare, ma semplicemente odiava quella parola, quel male e odiava il fatto che non ci fosse una cura. Per una come lei, non c’erano altre professioni lei aveva un obbiettivo era determinata, Sophie ne era sicura: lei avrebbe fatto la ricercatrice in oncologia. Lei era una ragazza abbastanza insicura ma quella era la sua unica certezza, lei voleva far sparire quella parola lei voleva che il cancro non fosse più la malattia del secolo, lei non voleva più che quel male fosse incurabile, perché lei voleva trovarla quella cura. Sosteneva sempre che un giorno il cancro sarebbe diventato come la febbre: una malattia curabile e che non fa paura.

 

Lui, era sempre sembrato forte agli occhi delle persone. Lui era una grande star mondiale. Lui sembrava non aver paura di niente, ma lui dentro di se aveva un grande conflitto. Era come bipolare: un momento superficiale e aggressivo, il momento dopo era come rinato. Lui era Justin Bieber e proprio perché portava questo nome, si sentiva più importante di tutti, si sentiva superiore, ma questa era solo l’impressione che voleva dare alla gente. Si era costruito una corazza per proteggersi dalle delusioni amorose, dopo la storia con Selena che era stata la più importante, Justin non voleva più donne nella sua vita, anzi non voleva più storie d’amore. Le donne, invece lui le voleva, soprattutto se erano disposte a concedersi a lui solo per una notte. Dopo Selena infatti Justin si dava alla pazza gioia con qualsiasi ragazza, ma solo per una notte. Ormai quella era diventata la sua vita: una ragazza a notte e il giorno dopo niente di più, non si ricordava neppure il loro nome. Per Justin le ragazze non erano altro che un mezzo per dar sfogo ai suoi ormoni, un oggetto da usare nel momento in cui ne hai voglia, ma la mattina dopo che i suoi ormoni si erano calmati, a justin non rimaneva più niente. Non aveva una donna, non aveva un sorriso e non aveva la voglia di amare. Appena sveglio sentiva solo un grande vuoto nel cuore e anche se faticava ad ammetterlo anche lui aveva un gran bisogno di amare e di essere amato.

 

Sophie ora ha 20 anni e frequenta il secondo anno dell’ università di Biologia, Justin Bieber è sempre stato il suo idolo da quando aveva 13 anni ma ora non segue più i suoi spostamenti da quando Justin si è fermato per  2 anni. Ora Justin ha ripreso a lavorare ad un nuovo disco, lui ha 23 anni ed entrambi hanno una vita d’avanti. Ancora non si conosco. Justin è una parte del passato di Sophie, è una storia che racconterà ai suoi figli, mentre per Justin Sophie sarà un uragano che gli cambierà la vita: Sophie sarà il futuro di Justin .

 

 

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Capitolo 2
*** Jules ***


Capitolo 2

Come tutti i giorni Sophie era all’università. Era italiana, viveva nel sud d’Italia ma questo non era mai stato un problema per lei. Amava il suo piccolo paesino anche se a dirla tutta, le sarebbe piaciuto viaggiare. Nei suoi 20 anni non aveva messo piede fuori dall’Italia ma questo non le impediva di essere felice. Perché lei era felice! Si accontentava: studiava e nulla più. Non aveva un ragazzo,ma solo gli amici e la sua famiglia.

Stava partecipando alla lezione di genetica biomolecolare del professor Macino. Era uno degli insegnanti più severi dentro quell’istituto, ma Sophie ne era contenta per certi aspetti quel professore somigliava proprio alla sua professoressa di biologia del liceo: forte, con il polso fermo ma con tanta passione per il suo lavoro e per ciò che insegnava. Era appena Aprile, le vacanze di Pasqua erano appena passate, ma Sophie era ancora stanca e stressata avrebbe voluto riposarsi e l’avrebbe fatto. Infatti tra poco più di una settimana la sua migliore amica si sarebbe sposata e lei sarebbe dovuta partire per New York. L’idea l’allettava e la rincuorava. Sarebbe uscita dall’Italia, avrebbe viaggiato e si sarebbe presa una meritata vacanza.

L’ora del professor Macino finì e così Sophie prese i suoi libri e si diresse fuori dall’università, quella sera sarebbe tornata a casa e sinceramente non vedeva l’ora. Si diresse alla fermata del bus pensando all’imminente viaggio che avrebbe dovuto affrontare per partecipare al matrimonio della sua migliore amica. Oltre tutto per Jules, Sophie avrebbe fatto di tutto perché Jules se lo meritava. Si erano conosciute alla scuola dell’infanzia, ma non erano state subito amiche, infatti Jules spesso la prendeva in giro ricordando a Sophie quanto fosse fastidiosa all’età di tre anni. Poi però avevano imparato a conoscersi , a volersi bene a supportarsi e a sopportarsi e da lì era nata una forte amicizia, una sorta di amore fraterno.

Sophie aveva sempre ammirato Jules per la sua tenacia, per la sua forza. Jules si faceva vedere forte gli occhi degli altri ma infondo anche lei era debole. Sophie l’aveva vista piangere circa 2 volte in tutta la sua vita, ma questo non voleva dire che Jules non soffrisse. Jules riusciva sempre ad affrontare le difficoltà con il sorriso e con fermezza al contrario di Sophie, che di fronte alle difficoltà non sapeva fare altro che piangere. Infondo Sophie e Jules erano diverse in questo ma il motivo della loro amicizia, il motivo dell’amore che li legava era il fatto che Jules consolava Sophie le asciugava le lacrime e trovava una soluzione per lei, mentre Sophie consigliava Jules e nel frattempo non aveva però consigli per se stessa. Sophie ammirava la sua migliore amica perché era riuscita ad affrontare da sola la separazione dei suoi, non l’aveva mai detto a nessuno, non si era mai lamentata e non si era mai presentata agli altri come una vittima. Jules era diventata una donna forte, intraprendente e ambiziosa. Non per niente si era trasferita a New York per intraprendere gli studi di intern design. Era sempre stato il suo sogno fare l’architetto d’interni e così era partita: giovane, inesperta, ancora bambina, ancora con la sua risata da psicopatica, ma comunque forte senza paura di niente e di nessuno. Sembrava che ormai niente le facesse paura e a volte Sophie si sentiva a disagio. Jules sembrava una donna affermata e matura mentre Sophie era e si sentiva ancora una ragazzina che teme il buio e i temporali. Mentre pensava a tutto questo le ritornavano in mente le immagine di loro due al liceo, al mare ai compleanni, ma soprattutto ricordava il loro diciottesimo compleanno. Erano due anni che non si vedevano e ora Jules si stava per sposare, Sophie non ci credeva. Erano cresciute così tanto, e Sophie non riusciva ancora a realizzare che la sua migliore amica, la sua Jules stava per unire all’unico ragazzo che non l’aveva fatta soffrire. Sophie, ricordava bene quando Jules mesi prima l’aveva chiamata dicendole: Sophie, siediti ti devo dire una cosa!

Sophie non era stupida e sinceramente dal tono serio dell’amica pensava che Jules le dicesse di essere incinta.

“Sophie, Douglas mi chiesto di sposarlo!” disse Jules eccitata                                                                                                                       

Sophie era rimasta di stucco, non ci credeva. Pensava che sarebbe trascorso ancora molto tempo prima che una delle due facesse quel passo e invece Douglas voleva sposarla e naturalmente lei aveva accettato. Sophie pregava solo che fosse un ragazzo serio e che avesse intenzione di non far soffrire Jules, perché lei proprio non lo meritava. Douglas Booth era americano. Lui e Jules si erano conosciuti poco prima che lei iniziasse gli studi a New York, stavano insieme da circa 2 anni e a detta di Jules era “il miglior ragazzo del mondo”. Sembrava fatto con lo stampo era proprio come lo voleva lei: alto, moro, la pelle candida e gli occhi verdi. Sophie si chiedeva se ci fosse un ragazzo al mondo come lo voleva lei.

Proprio mentre pensava a questo il bus arrivò. Sophie scacciò i pensieri dalla sua testa e si sedette in un posto che non era occupato ricordando che le uniche volte che aveva preso il bus era per andare al liceo. Le mancava avere 15 anni, le mancavano le amiche. L’autobus partì e durante il viaggio verso casa Sophie ricevette un messaggio.

“Jules”.  Era la sua amica a scriverle. Sophie aprì il messaggio e ciò che vide l’affascinò. Era un mms Jules le aveva mandato una foto mentre indossava il suo abito da sposa e le aveva scritto:

“L’ho comprato proprio ora, spero ti piaccia. Avrei voluto che fossi qui con me.”

Era per questo che Sophie l’adora e non vedeva l’ora di vederla. Finalmente voleva vedere Jules felice, serena e amata.

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