let the moon... be

di crazyfv
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** At first glance ***
Capitolo 2: *** Awareness ***



Capitolo 1
*** At first glance ***


Le mie mani si strinsero sul vassoio, lo tenevo come fosse un arma pronta a brandirlo da un momento all’altro invece mi trovavo solo nell’ennesima mensa scolastica, ne avevo girate a decine, quattro solo in quell'ultimo anno che non era ancora finito eppure mi sembravano tutte uguali. 

Non ci tenevo a fare amicizia e nemmeno i miei nuovi compagni sembravano propensi a fare conoscenza tanto meglio, pensai, meno chiacchiere uguale meno rogne. 

Scelsi un tavolo ai margini della sala, uno sotto la finestra dove non si sedeva mai nessuno perché con gli inverni gelidi del Main gli spifferi penetravano anche attraverso i muri, misi le mie cuffie e mi sedetti con le spalle alla sala guardando il paesaggio fuori dalla finestra. 

Due mesi era il tempo massimo, fra altri due ci saremo dovuti spostare ancora e poi ancora, non credevo nemmeno per un secondo alle parole supplichevoli di mio padre che mi diceva che questa sarebbe stata l’ultima volta, non aveva scelto proprio il posto migliore in cui fermarsi; 

io nel Main, nata sotto il sole della California ritrovarmi dove non riuscivo a trovare un bikini se non in fotografia era veramente deprimente, ma se rimanere in quel posto significava non doversi più spostare allora avrei firmato il patto anche con il sangue. 

Girai la rotella del mio shuffle per passare alla canzone successiva l’heavy metal mi invase le orecchie con quel suono che riusciva a riempire anche gli spazi vuoti dentro l’anima non lasciando posto nemmeno ad un pensiero e addentai il mio panino. 

Pochi minuti più tardi la campana delle lezioni si fece sentire anche oltre il suono della musica e dovetti abbandonare la mia isola felice per scendere a patti con la realtà, mi aspettava la prima lezione di un lungo pomeriggio, la mattina era stata da dimenticare speravo che nel pomeriggio i professori mi risparmiassero le presentazioni alla classe. 

La lezione delle 14:00 era recitazione , l’unica in tutta sincerità che avevo scelto di buon grado ,la classe era ampia e quasi semi vuota, feci capolino con la testa e una donna alla scrivania mi fece cenno di entrare mentre sorrideva. 

“ Tu devi essere Faith Carson giusto ? “ 

“ Si signora " 

"io sono la professoressa Gordon , siediti pure dove vuoi “ ringraziandola mi girai e mi sistemai in uno dei banchi in prima fila erano tutti vuoti, due file dietro di me c’erano altre due ragazze e nel banco più in alto dell’anfiteatro un ragazzo stava scribacchiando qualcosa su un taccuino, entrava a malapena nei banchi striminziti messi a disposizione dalla scuola, e sembrò non accorgersi nemmeno che era entrato qualcuno, almeno un punto a favore per quella lezione, niente presentazioni né sguardi curiosi. 

“ Allora ragazzi come ben sapete questa è la classe di recitazione ed arte drammatica, vorrei per questa prima lezione che mi buttaste giù un paio di pagine sul motivo che vi ha indotti a scegliere proprio questo corso e cosa significa per voi il teatro “  

Un paio di borbottii di disappunto si levarono alle mie spalle sapevo senza girarmi che alle due mie compagne di corso non andava a genio l’idea di scrivere, ma ingoiarono le rimostranze e come me iniziarono a scrivere.Erano passati solo pochi istanti da quanto l’insegnate ci aveva lasciato ai nostri compiti, mi sentivo irrequieta e strana gettai un occhiata alle mie spalle vidi lo sguardo dell’unico ragazzo trafiggere il mio, subito dopo si voltò riprendendo a scrivere furiosamente. L’ora era terminata e consegnate le pagine all’insegnante uscii in corridoio. 

“ Faith? “ Mi girai , era il ragazzo che mi aveva fissata durante la lezione poco prima, mi chiesi cosa volesse. 

“ Si? “ 

“ Mi chiedevo se adesso hai anche tu spagnolo? “ 

“ Ehm, si perchè? “ 

“ Ti va di andare insieme? “ 

“ D’accordo “ 

“ Non saltare di gioia ti prego “ disse sorridendo " credimi posso essere una buona compagnia !"  

" non ne dubito "  sogghignai, mi aveva smascherata, non mi andavano a genio i tipi che si fingevano nerd svaporati per attaccare bottone con le ragazze, e poi la sua mole mi metteva in agitazione, doveva essere alto più di un metro e novanta per una stazza da giocatore di rugby. 

“ Non mi fraintendere, sono stata sola tutto il giorno e con il tempo si inizia a diventare scontrosi “ sorrisi  

“ Uhm diamine non si può certo correre questo rischio “ affermò sorridendo 

“Perché no, io sto bene con me stessa “ 

“ Lo so , ma ogni tanto c’è bisogno di qualcuno con cui scambiare due parole, un amico, a proposito io sono Aidan Begley “ 

“ Faith Carson “ ci stringemmo la mano,la sua presa sulla mia mano era salda, il palmo era caldo e asciutto e molto più grande del mio. 

“ Senti dopo scuola io e un altro paio di amici andiamo al parco, c’è un bel campo in cui fare qualche tiro e non c’è troppa folla è vicino al bosco e le mamme preferiscono portare I bambini in quello del centro, ti va di venire? “ 

“ Non sò, non conosco ancora bene il posto “ 

 cercai di trovare una scusa non mi ci vedevo a stringere confidenza con altri proprio il primo giorno dell’arrivo avevo ancora bisogno di un pò di tempo per scendere a patti con il nuovo trasferimento. 

“ Naturalmente ci andiamo insieme, non ti lascerei certo da sola “ 

“ Va bene “ 

“ Fantastico “ mi sorrise e malgrado mi fossi ripromessa di non lasciarmi più incantare da un bel faccino quel sorriso mi aveva proprio stregata. 

Durante tutta la lezione di spagnolo non feci altro che lanciare occhiate di sottecchi al profilo del mio nuovo amico, questa sarebbe stata un bella rogna, c’ero già passata quattro mesi prima mi ero invaghita di un mio compagno c’ero uscita un paio di volte e poi BAM ero dovuta partire e addio love story, non avevo voglia di passare di nuovo attraverso tutto quello strazio di cuori infranti e diari inzuppati di lacrime, preferivo la tranquillità del cuore solitario. 

Nonostante i miei buoni propositi tornai a guardarlo, aveva i capelli folti lisci e leggermente più lunghi attorno alla nuca ,continuavano a ricadergli davanti agli occhi mentre leggeva e li ritirava indietro con un gesto automatico della mano, il naso era una linea sottile e perfetta e la pelle era chiara e senza imperfezioni a differenza di altri suoi coetanei ,improvvisamente si voltò a guardarmi e mi sorrise, io ricambiai rapidamente e tornai a disegnare cerchietti sul quaderno sperando di non essere arrossita come un pomodoro suoi occhi erano una strana combinazione di grigio azzurro . 

Non era da me, la mia parte cinica e realista non si sarebbe mai ritrovata a decantare mentalmente le caratteristiche fisiche di un ragazzo; in ogni caso la lezione finì troppo presto, avevo bisogno almeno di un altro paio d’ore, invece mi alzai raccogliendo libri e quaderni diretta all’armadietto. 

“ Ti piace il basket? “ La voce di Aidan mi giunse da dietro l’anta dell’armadietto, la chiusi tenendo in una mano lo zaino 

“ Si, ho giocato un paio di volte nelle squadre delle scuole che ho frequentato” lo vidi aggrottare le sopracciglia ma continuai  

comunque non sono rimasta abbastanza a lungo per poter partecipare ad una gara “ 

“ Hai cambiato molte scuole? “  

“ A decine “ ammisi sbuffando 

“ Uhm “ aggrottò la fronte e ci ritrovammo a camminare lungo i corridoi della scuola che si andavano lentamente spopolando. 

“E per via di quello che sei non è vero? “ 

Ogni singolo muscolo del mio corpo si irrigidì pronto a scattare, non riuscivo a battere nemmeno le palpebre, sperando che il panico non sgorgasse insieme alle parole mormorai  

“ Prego?” 

“ Non devi nasconderti da me Faith io lo sò, sono come te “ 

 si guardò intorno 

 “ un lupo “ disse per eliminare ogni fraintendimento  

“ e da quando sei arrivata in città che sò di te, oggi è il tuo primo giorno ma quelli come noi riescono ad avvertire i loro simili appena mettono piede nel loro territorio e tu hai scorrazzato parecchio, per questo oggi appena ti ho vista ho deciso di conoscerti” 

“ Cosa volete da me? “ 

“Niente, che ti unisca al nostro branco sarebbe un buon inizio, ma non sei certo obbligata “ 

Mi guardai intorno non c’era nessuno a scuola e nonostante fossi una ragazza forte non potevo competere con la montagna di muscoli che mi transitava a fianco. 

“ Davvero Faith, qui nessuno vuole farti del male, di me ti puoi fidare, perché sei così sospettosa ? " 

“ Lunga storia” 

“ Non ho impegni, senti ci tengo davvero, voglio davvero sapere tutto di te “ 

Così non andava proprio, dopo un attimo spalancai gli occhi, quelle poche nozioni che avevo imparato di nascosto dai miei sulla mia natura mi tornarono alla mente come se il cassetto della memoria mi fosse esploso nella testa. 

“ Aidan no! “ 

“ Cosa!!” chiese alzando le mani in aria 

“ Non puoi dire sul serio, ti ho appena conosciuto! “ 

“ Non vuol dire niente Faith io l’ho capito quando due sere fa ero fuori con il branco è ho fiutato il tuo odore, ti ho riconosciuta anche stamattina appena sei entrata a scuola, possiamo anche non conoscerci da molto, ma già sò che sei mia “ 

L’espressione dei suoi occhi stava facendo fare le capovolte al mio stomaco, mi sembrava di aver ingoiato un pitone. 

“ È proprio questo che mi ha portata, anzi ha portato la mia famiglia a scappare da paese in paese, loro non vogliono che io frequenti i miei simili “ sibilai 

“ Senti Faith “ mi afferrò le mani nelle sue molto, molto più grandi ma calde e salde “ usciamo da qui, andiamo in un posto più sicuro a parlarne e poi deciderai il da farsi “ 

Non potevo, cosa avrei dovuto decidere, la parola dei miei genitori era legge ed io ero ancora minorenne. 

“ Ci sono tante cose che vorrei chiederti, ti prego, sono solo poche ore! “ 

“ Va bene, ma per le sei devo rientrare altrimenti ne passerò delle belle “ 

Uscimmo dal retro della scuola non perchè temessi che mio padre saltasse fuori da un cespuglio e mi intimasse di fare i bagagli e partire subito, ma perchè la moto di Aidan era parcheggiata sul retro, sentivo il cuore battere selvaggio contro la gabbia toracica, il solo fatto di trasgredire delle regole precise mi metteva in agitazione, se continuavo così mi sarei rovinata le prime ed uniche ore di pazzia delle mia vita. 

Afferrai il casco dalle mani di Aidan e me lo calcai sul capo, poi dopo un ultima occhiata al suo sguardo rassicurante montai in sella gettando alle ortiche ogni cautela che mi era stata imposta e che mi ero imposta nei mie lunghi sedici anni.

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Capitolo 2
*** Awareness ***


Il ruggito della moto sotto di me mi cullava , il vento ghiacciato penetrava attraverso la giacca a vento e mi rintanai più che potevo dietro la massiccia figura di Aidan, dopo qualche minuto ci lasciammo la città alle spalle, la moto sobbalzò un paio di volte prendendo velocità su una strada impervia, il sentiero si inerpicava in tornanti stretti e ricurvi, via via che salivamo abeti di un verde intenso sfrecciavano alla nostra destra mentre la città sembrava sempre più piccola e lontana; pensieri pigri e rilassanti si rincorrevano incoerenti nella mia mente volendo avrei potuto anche non  ritornare più , era un pensiero così liberatorio che non provai più il timore che i miei genitori mi scoprissero.   

Loro non erano come me e Aidan, non potevano sentire gli odori sui vestiti per scoprire dov'ero stata e nemmeno udire il battito furioso del mio cuore se stavo mentendo, mi ritrovai a pensare a quanto fosse stato ingiusto da parte loro soffocare e negare la mia natura, ma da tempo avevo capito che si vergognavano di me, anche se dentro cercavo di negarlo, continuavo a ripetermi che mi volevano bene anche se sapevo di mentire a me stessa per mantenere una facciata di normalità mentre tutto si sgretolava, come potevano amarmi se continuavano a cercare di negare la mia natura.   

Mi ritrovavo eradicata e senza amici da sempre non per il mio bene o per la mia sicurezza, ma solo per il loro timore di non potermi controllare e per il semplice fatto che non avrebbero mai potuto capirmi come chi , invece, mi stava seduto di fronte.   

Strinsi saldamente la presa sulla giacca di Aidan, quando frenò di colpo e spense il motore della sua Suzuki, ci trovavamo in un ampio spiazzo con una conformazione simile ad una terrazza, il vento soffiava ancora più gelido e più forte lassù su quello sperone di roccia.  

Scesi e mi tolsi il casco scrollando i capelli che ritornarono a scendermi sulla schiena, non mi ritenevo una bellezza ma ero fiera dei miei capelli, l'unica cosa di me che mi piaceva davvero, quando ero preoccupata o arrabbiata passavo ore ad intrecciarli.  

"Questo era il posto tranquillo di cui mi parlavi? " mi guardai intorno " Effettivamente non c'è il rischio che ci senta qualcuno, chi sarebbe così pazzo da venire fin quassù con  questo gelo"  

" Mi spiace se hai freddo Faith, se vuoi ho un altra felpa sulla moto, e poi non siamo ancora arrivati "  

 lo guardai pensando che stesse scherzando ma vedendo che non era così continuai.  

" Accetto l'offerta, ma non capisco dove altro possiamo andare c'è solo il bosco da quella parte e il burrone da questa " terminai una vena di curiosità nella voce  

Sorridendo mi allungò una felpa che avrei potuto benissimo usare come camicia da notte, ma non me ne lamentavo, nonostante la mia temperatura biologicamente più alta del normale non amavo la sensazione del freddo quindi andavo in giro sempre imbacuccata.  

" Dobbiamo fare ancora qualche passo a piedi , nel bosco, ti prometto che non è lontano e in più potremo farci anche un tè caldo appena arrivati a destinazione"  

" Bene, fai strada allora "  

Ci incamminammo fra gli alberi, nessun sentiero battuto in vista, mi chiesi come mai non ero terrorizzata dal trovarmi con un ragazzo appena conosciuto in mezzo ad un bosco e senza un anima viva intorno, eppure il mio battito era calmo e regolare e non stavo iperventilando, ergo ero tranquilla e il mio istinto si fidava di Aidan, proprio quando stavo per chiedere se saremo mai arrivati Aidan mi precedette.  

" Eccoci qui, è il capanno di mio padre, lo usiamo per tenerci l'attrezzatura da campeggio, vieni entra "  

Aprì la porticina in legno cigolante e mi fece entrare dentro , la stanza rustica ma accogliente aveva le pareti e il soffitto costituiti da grossi tronchi grezzi  piallati fino ad assumere una consistenza liscia ,c'era un piccolo cucinotto entrando sulla destra  incorniciato da una graziosa finestra con i vetri intarsiati e un camino in fondo alla stanza circondato da un paio di vecchie poltrone di cuoio e un tavolino basso .  

" Ti andrebbe di mettere sù il bollitore mentre accendo il fuoco? "  

" Si certo "  

" Teniamo sempre pronto tutto, a me e ai miei fratelli piace passare il tempo in mezzo alla natura, per questo non ci metterò troppo ad accendere, i ciocchi sono già pronti, devo solo trovare dove Brendan ha messo l'accendino " intanto che parlava continuava a frugare nei cassetti di un vecchio mobile in legno addossato alla parte sulla destra della camera.  

" Quindi, venite spesso qui con i tuoi? "  

" Ah ah, tutti i fine settimana e ogni tanto anche da soli " alzò lo sguardo verso di me " come oggi per esempio "  

" Capisco " afferrai il bollitore d'acciaio e lo misi sotto l'acqua per riempirlo poi girai la manopola del gas .  

" Le tazze sono nello sportello a sinistra dietro al miele " mi suggerì prontamente , aperto lo sportello ne estrassi le tazze, il miele e le bustine del tè  

" Verde o nero ? " chiesi facendo oscillare le bustine fra le mani   

" nero grazie "  

" ottima scelta "  

Dopo che il fuoco fu acceso la stanza si riscaldò velocemente, il tè era in infusione nelle tazze e il calore si diffondeva rapidamente nelle mie dita intirizzite, mentre volute di vapore profumato mi solleticavano le narici.   

" Allora " iniziò Aidan " Parlami un pò di te, perché i tuoi genitori non vogliono che frequenti i tuoi simili? Anche loro ne trarrebbero giovamento "  

" Loro hanno paura e poi non sono come me "  

" Non sono licantropi? "  

" No e prima che me lo chiedi non mi hanno adottata, credono che il gene nella famiglia di mio padre si sia trasmesso a me, forse un suo zio o roba del genere " terminai e presi un sorso di tè.  

" Hai detto che hanno paura, di cosa esattamente "  

" Quando ero molto piccola non riuscivo a controllarmi, durante un battibecco con un compagno di scuola lo mandai a sbattere a cinquanta metri da me con un spinta, un tantino troppo forte per una bambina ,da qual momento abbiamo continuato a trasferirci o perché ne combinavo qualcuna o perchè qualcuno si stava affezionando troppo a me "  

" In che senso? "   

" Nelle diverse città in cui  ci siamo trasferiti altri branchi hanno cercato di convincere i miei a farmi da tutor per aiutarmi a capire chi ero davvero e l'ultima volta a Bristol, bhè ... "  

" Si ... ? Sta tranquilla puoi dirmi tutto Faith " si allungò per battermi un paio di colpetti di incoraggiamento sulla gamba .  

" Conobbi un ragazzo, un lupo come me e ci piacevamo davvero, ma i miei non approvavano " nonostante la cosa non gli facesse certo piacere e si vedeva dal modo in cui le ampie spalle si erano irrigidite e dal dilatarsi delle narici, continuò a parlare tranquillo.  

" Come mai? "  

" Non vogliono che io trasmetta il gene "  

"Ma è un assurdità! Cosa pensano di fare, vietarti di crescere ed avere una vita e dei figli "  

" Pensano che se mi unissi con un ragazzo normale, ci sarebbero meno probabilità che mio figlio porti il gene della licantropia " sollevai le ginocchia sul sedile della poltrona e abbassai lo sguardo sul liquido nero dentro la tazza increspandone la superficie perfetta con il mio respiro.  

" Porca miseria Faith mi dispiace , mi dispiace davvero, non volevo intristirti. Voglio solo capire e fare qualcosa per te "  

" Non c'è nulla che tu possa fare Aidan "  

"Ascolta non puoi continuare a negare te stessa, quello che sei tornerà sempre fuori e nessuno a parte un licantropo può essere un compagno migliore per te "  

" Loro la pensano diversamente "  

"Perché non sanno nulla sulla nostra specie, avrebbero dovuto essere lungimiranti e lasciare che qualcuno più esperto ti guidasse; a noi viene insegnato tutto fin da bambini, ogni cosa. Via via che cresciamo impariamo quello che c'è da sapere sul tipo di vita che dovremo condurre e su cosa accadrà ai nostri corpi con l'età adulta. "  

" Per esempio ? " domandai curiosa  

"Per esempio Faith " mi disse guardandomi negli occhi " la tua prima volta ,intendo quando starai con un ragazzo intimamente tu ti trasformerai che lo voglia o meno "  

"Ma non può essere! " arrossii improvvisamente " voglio dire, credevo fosse necessario un certo grado di concentrazione per trasformarsi ? "  

" Si , ma può essere anche dettato da un emozione forte o da un forte desiderio "  

" Io non mi sono mai trasformata Aidan " stavolta sembrava davvero sconvolto nemmeno gli avessi detto di aver visto Elvis Presley stamattina .  

" Spogliati " mi intimò alzandosi in piedi e iniziando a togliersi la felpa   

" Cosa ! ehm Aidan forse dovremo parlarne ancora, insomma conoscerci meglio "  

"Ti trasformerai con me adesso, oggi pomeriggio, correremo insieme la fuori, non posso permettere che ti soffochino così e non posso nemmeno immaginare quanto ti hanno fatto perdere e  ciò che non potrai mai recuperare" lasciò cadere la felpa sulla poltrona e mi aiutò ad alzarmi in piedi mentre mi sfilava la tazza dalle mani.  

" Fidati di me Faith e fatti guidare dall'istinto , io sò che lo vuoi, che avresti sempre voluto farlo "  

" Si è vero " mormorai e lui mi sorrise, in quella il mio cuore prese davvero a galoppare forse perché sapevo che nonostante le poche ore trascorse insieme le nostre anime si conoscevano da tempo.  

" Forza levati tutto quello che puoi , poi ti aiuto io a trasformarti "  

Annuii, non mi fidavo della mia voce e vicino al camino tolsi la felpa che mi aveva prestato Aidan e il mio maglione, sfilai dalle gambe i jeans e i calzini e rimasi in mutandine e reggiseno in quella anche Aidan aveva finito di svestirsi, girandosi verso di me si bloccò un istante a guardarmi e altrettanto feci io, se prima mi sentivo imbarazzata nel rimanere in biancheria intima di fronte a lui ,il pensiero abbandonò la mia mente non appena posai gli occhi su suo fisico perfetto.  

Non c'erano parole per descrivere il modo in cui i muscoli delle sue braccia si muovevano sotto la pelle liscia, come corde spesse e robuste, l'armonia dei movimenti delle sue spalle e del suo petto mentre si muoveva verso di me, sentivo che avrei potuto guardarlo per sempre e morire se mi avessero vietato di toccarlo.  

" Faith " il mio nome era un sussurro delicato sulle sue labbra , sentivo il calore della sua pelle così vicino al mio ed era più caldo delle fiamme del camino dietro di me " E' per questo, per quello che senti adesso che siamo fatti per stare insieme, ma adesso quello che importa sei tu e voglio aiutarti "  

"Lo stai facendo " sussurrai " Se non fossi qui non avrei mai pensato di trasformarmi trasgredendo ad un ordine dei miei genitori e starei morendo di paura "  

" Non c'è nulla di cui aver paura sarà naturale come respirare " continuava a passare le mani sulla mia schiena e sulle braccia rilassandomi e riscaldandomi  

" Dobbiamo andare fuori, questa stanza non sarebbe sufficientemente grande per ospitare entrambi "  

" Ok "   

Uscimmo all'esterno, l'erba ghiacciata mi faceva il solletico sotto i piedi e l'aria era una carezza dalle dita di ghiaccio sulla mia pelle.  

" Devi sentirla dentro di te Faith, visualizza la tua bestia, guardala e dille di venire fuori "  

Chiusi gli occhi concentrandomi inizialmente sulla sensazione delle mani di Aidan su di me ,poi scesi dentro me stessa a cercare qualcosa che negli anni avevo voluto sempre soffocare, non era che un immagine sfocata e fumosa, una foschia che si levava e si abbassava assumendo sempre più l'aspetto di un lupo e a quella forma indistinta che dissi di venire fuori di uscire o forse fu come dirgli ciao per la prima volta ed accoglierla veramente come parte di me.  

Non appena quei pensieri avevano abbandonato la mia mente aprii gli occhi per dire che non era successo nulla ... ed invece era successo tutto, mi ero trasformata senza accorgermene  nemmeno e lo stesso Aidan, il suo manto era nero come la notte e il mio fulvo come il tramonto, continuavo a guardarmi stupita e un colpettino del muso di Aidan sul mio fianco mi riportò alla realtà.  

  Accennando al bosco, insieme ci lanciammo in una folle corse a zig zag fra gli alberi, tutto era così chiaro e vivido di fronte al mio sguardo meravigliato e dentro di me risi, forse non proprio dentro di me, perchè Aidan si voltò a guardarmi e mi sembrò che un sorriso avesse disteso il suo muso in un ghigno lupesco che mi fece ridere ancora di più, ero felice, non c'era un altra spiegazione.   

Seguii Aidan inerpicandomi lungo il versante della montagna, non avvertivo nè fatica nè freddo, solo euforia che si trasformò in stupita meraviglia quando finalmente raggiungemmo una delle vette più basse. Mi sedetti avvolgendomi la lunga coda vaporosa attorno alle zampe anteriori e fissai lo sguardo sul paesaggio che si stendeva ai nostri piedi avvolto nei raggi del sole morente di quella giornata che aveva segnato una svolta nella mia vita.  

Ero un licantropo e non avrei mai più negato la mia natura nemmeno per l'amore dei miei genitori, girandomi a guardare Aidan seduto accanto a me capii di appartenergli, al diavolo le precauzioni e il poco tempo che era trascorso da che ci eravamo incontrati, quella era roba da umani ... adesso ,mentre ero veramente me stessa, vedevo ciò che Aidan aveva visto prima di me, il mio compagno, colui che sarebbe rimasto accanto a me per la vita lui capì e strofinò il suo muso contro il mio collo in una carezza ruvida che sembrava sfiorarmi fin dentro al cuore. 

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