Crimson Alchemist's Workshop - La Bottega Dell'Alchimista Cremisi

di Allister Right
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 3: *** Il Saint Mary ***
Capitolo 4: *** I segreti del mestiere ***
Capitolo 5: *** Bloody Sunday ***



Capitolo 1
*** Intro ***


Crimson
Crimson Alchemist's Workshop  
-
 La Bottega Dell'Alchimista Cremisi  
 
 
Intro
 

 


1 Gennaio - 18-- , Londra 

Questo nuovo secolo che si è appena affacciato sarà sintomo di molti e profondi cambiamenti pensò Isacc tra se e se mentre sistemava la Mandragora sul suo piano da lavoro.  
 
Cambiamenti come il nuovo ragazzo di bottega che aveva assunto su consiglio di Hanna per aiutarlo col suo lavoro in negozio, un certo Zachary Quinnsbury, un ragazzetto della periferia di Londra. 
Orfano di entrambi i genitori e ancora troppo piccolo per badare a se stesso Zachary venne affidato all'orfanotrofio in cui lavorava Hanna. 
 
Compiuti i diciassette anni, decise di renderlo più indipendente e quindi di spedirlo a trovare lavoro in città, ma con scarsi risultati. 
 
Hanna non avrebbe mai preso in considerazione la bottega di Isacc, ma pareva essere l'unico posto in cui il ragazzo poteva essere assunto e in cui avrebbe lavorato sotto l'occhio vigile di un suo conoscente. 

Oltratutto Isacc le doveva più di un favore per tutti quei lavoretti che le aveva mandato a fare in quegli anni.

Tutto per delle ricerche di qui lei non comprendeva e non vuole tutt'ora comprenderne il significato.

Perquesto ci sarebbe stato Zach; 
Zach avrebbe preso il suo posto come assistente di Isacc!  
 
 
 

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Capitolo 2
*** Un nuovo inizio ***


crimson intro
    Capitolo 1  
 
  Un nuovo inizio
 
 

 
L'erboristeria di Isacc si trovava in una traversa di Victoria Street, 
magari non proprio affacciata sulla strada principale,
ma con un buon occhio ed un pizzico d'interesse
si poteva vedere benissimo dalla strada principale.
 
"Erboristeria" perchè Isacc aveva imparato bene dai racconti di suo nonno,
Jeremiah Farnsworth;
che "quelli come loro"
non venivano giudicati diversamente da  streghe e stregoni all'epoca.
 
Nonostante la caccia alle streghe fosse ormai stata abolita,
le precauzioni non erano mai troppe,
anche se ormai i suoi clienti sembravano non dargli troppa importanza
anche perchè si riferivano a lui come in cerca di uno stregone
che risolvesse tutti i loro problemi a colpi di pozioni e filtri d'amore. 
 
Il che in effetti dava alito alle loro dicerie
dato che era quello che faceva nella sua bottega di fatto.
 
Solo che lui preferiva il termine "alchimista";
anche perchè è questo che la sua famiglia faceva e si tramandava ormai da generazioni. 
 
I Farnsworth erano una famiglia di alchimisti,
una delle più antiche a votarsi a questa scienza;
una tra le tre più grandi che diederò il via al movimento alchemico in Europa.
 
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Sin dagli albori delle grandi potenze europee,
tre famiglie nel continente si distinsero nel seguire questa scienza:
 
 
La Famiglia Flamel;
Rappresentava l'intera schiera di alchimisti francesi,
una delle più vicine ad aquisire i poteri derivanti dalla Pietra Filosofale. 
Nicolas Flamel fù il loro capostipite nell'immediato periodo buio 
del Spondent Pariter.
Erano riuniti sotto il colore primario del Ciano.
 
 
 
La Famiglia Farnsworth;
Isacc era il diretto discendente del primo mentore alchimista della sua famiglia:
Robert Farnsworth.
Principalmente erano medici,
si occuparono di porre rimedio alle maggiori ondate di pestilenza in Europa.
Diffusero il movimento in Inghilterra in cerca di una cura universale;
la cosiddetta Panacea.
Il loro colore primario era il Magenta.
 
 

La Famiglia Carbonari;
Prima che desse il nome al movimento,
il nome era attribbuito a Giuseppe Carbonari,
famoso precursore dell'alchimia in Italia;
nonchè mentore di Giordano Bruno
e grande fonte d'ispirazione per altri grandi alchimisti
come Cagliostro e Casanova. 
Si erano prefissati l'obbiettivo di ottenere l'Onniscienza tramite i loro studi nei secoli.
Contraddistinti dal Giallo di Napoli (o Egizio) 
 

 
Ognuna seguiva un obbiettivo base dell' Alchimia;
quello al quale puntavano era il sapere,
la conoscenza dell'universo;
anche della più grande oscurità che avvolgeva le radici della loro scienza.
 
Offuscati in questi anni ancora di più dal movimento Illuminista,
gli alchimisti si erano ridotti al tornare ad agire nell'ombra
come avevano fatto in altre occasioni per la maggior parte dei secoli.
                       
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Per questo Isacc dopo la dipartita del padre e l'allontanamento di sua madre
decise di lasciar perdere l'Ordine delle Tre Famiglie
e di ritirarsi nella sua piccola bottega londinese.
 
Ripudiato dalla sua stessa Famiglia
per il modo in cui rifiutò gli oneri e i doveri dovuti al suo stastus di discendente del Mentore,
aveva perso ormai i contatti con quella che era l'Alchimia Ufficiale
e si diede alla sperimentazione libera.
 
La Mandragora che stava sul suo tavolo ne era la prova;
sell'era fatta procurare da Hanna
per studiarne i suoi fantomatici effetti curativi,
che magari con un leggero aiuto si sarebbero rivelati.
 
Anche se era poco professionale,
Isacc l'ammetteva,
ma era per un bene superiore;
usava com cavie i suoi clienti,
o almeno quelli che credevano che la sua fosse veramente un erboristeria.
 
E allora alle richieste di antidoti che gli richiedevano per curare i loro malanni
lui gli rifilava ogni volta una delle sue ricette da sperimentare,
sperando nella volta buona
e facendosi spiegare nel dettaglio sintomi o miglioramenti dovuti alle sue pozioni dai clienti.
 
Il ragazzo avrebbe dovuto imparare in fretta,
anche perchè sinceramente non gli andava di perdere tempo prezioso delle sue ricerche
per spiegargli come portare avanti la bottega,
anche perchè la maggior parte del lavoro veniva svolto nel retrobottega,
e quello era un lavoro che poteva svolgere solo lui per ovvi motivi!
 
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Il ragazzo tardava,
si sarebbe dovuto presentare in negozio alle nove anti meridiane,
ed erano già le nove e mezza!
Isacc si chiedeva che fine avesse fatto.  

Si, era il primo dell'anno, ma questa non era una scusante!
 
Lasciò stare il suo lavoro per un attimo,
si trasferì dietro al bancone del negozio
ed è lì che iniziò a sentire tutti quegli schiamazzi provenire dal vicolo di fronte,
si affaccio appena per assistere a una rissa tra ragazzi.
 
Non andava affatto bene,
questo sarebbe bastato a spaventare quei pochi clienti
che riusciva a racimolare a malapena durante il giorno.
 
Prese quello che sarebbe servito per debellarli ed uscì in strada.
 
Erano due ragazzi
di non più di vent'anni che ne stavano malmenando un altro altrettanto giovane,
ranicchiato a terra per attutire i colpi.
 
Uno era un lentigginoso e allampanato "ginger" sicuramente irlandese,
mentre l'altro era più scuro di carnagione e robusto del compare, uno l'opposto dell'altro.
 
Ma la loro reazione fù univoca nel vedere stagliarsi dietro l'enorme figura di un uomo con una faccia da Corvo.
 
Scapparono vià senza pensarci due volte, lasciando la loro vittima a se stessa.

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                                [immagine]
 

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Il ragazzo steso a terra nonstante il sangue grondante dalla sua fronte che gli offuscava gli occhi,
all'indistinta figura del suo salvatore rivolse i suoi più sinceri ringraziamenti.
 
Ripulitosi dal sangue però
la sua espressione si fece simile a quella dei suoi aguzzini alla vista del mostro che gli si stagliava davanti;
Per poi finire nella rassegnazione più pura nel realizzare che ormai se non era riuscito a reagire contro quei due ragazzi
il mostro era proprio fuori portata.
 
< Questa mi mancava! almeno sarà una fine più degna del Vaiolo! >
 
  < E' così che sono morti i tuoi genitori ne deduco allora. >
 
                                    . . .
 
Il Mostro aveva parlato!
 
Anzi, ora che se ne rendeva conto quel suo profilo da Corvo
che si intravedeva nell'ombra del vicolo sembrava più una maschera;
e anche la voce sembrava quella di un normale uomo solo più attutita.
 
< Chi diavolo sei ? >
 
  < Il tuo nuovo datore di lavoro, mi pare ovvio! <
 
Isacc si levò la maschera,
Sapeva che un giorno quell'anticaglia di maschera 
da Medico della Peste gli sarebbe tornata utile per qualcosa!

E' per questo che aveva insistito tanto per averla in eredità dal padre.
 
Senza maschera Isacc aveva sicuramente un aspetto più rassicurante..
   ..o almeno più accettabile per conversare si potrebbe dire.


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Aveva riconosciuto il ragazzo dalla descizione di Hanna:
 
un ragazzo di statura normale per un ragazzo della sua età,
sebbene di corpuratura esile aveva comunque uno sguardo che,
nell'essere confuso ora aveva perso, ma era molto aggressivo. 

Aveva i capelli castani, li portava in un taglio semi lungo spostati a sinistra,
anche se erano arruffati dalla collutazzione si capiva.
 
E in quegli occhi intrisi di rabbia si riusciva a vedere il verde delle sue iridi a tratti,
ma l'ombra li rendeva grigi.
 
 < Bene. <

Con questa risposta secca si rialzo sprezzante come se nulla fosse successo,
 
Isacc l'osservava attravers i suoi occhi neri e profondi;
l'osservava con la sua maschera in mano.
 
I lunghi capelli corvini che arrivavno fin sopra le spalle erano sudati e si attacavano alla fronte,
il suo volto nel contemplare il ragazzo seguiva tutti i suoi movimenti,
marcando qeugli accenni di rughe che arrivati alla sua età si andavano a scoprire.
 
Questo è stato l'incontro che da lì in poi avrebbe dato inizio alla lunga collaborazione tra questi due personaggi.
 
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Mentre il ragazzo si dondolava sul suo sgabello,
si guardava attorno circondato da alambicchi e provette;
un ambiente completamente nuovo per lui,
non sapeva nemmeno uno dei nomi
di quegli oggetti del laboratorio di Isacc.

In quel roteare di occhi,
ogni tanto i loro sguardi si incontravano,
ma mai per un istante di troppo.

In quel silenzio imbarazzante che aleggiava nel suo laboratorio
interrotto solo da i rumori molesti che il ragazzo faceva con la bocca
mentre mangiava il Porridge che Isacc gli aveva preparato;
la tensione era palpabile.
 
Entrambi avrebbero avuto molte domande da farsi a vicenda,
ma nessuno il coraggio per esternarle.
 
Arrivato al culmine e in quanto membro più anziano
nella stanza Isacc prese parola:
 
> Allora, se- <
 
 > Senti, non è che hai per caso uno di quei gabinetti qui?
       o almeno un vaso che non ce la faccio più a trattenermi. >


> Certo. >  sbuffò Isacc.


> Qui ci abito quindi ci sono tutti i comfort possibili. > 
            
                       aggiunse con tono sarcastico.
 
         > Davvero abiti qui? >  disse con sorpresa.
 
               > ..dev'essere triste come cosa. >

                 . . . .
 
Isacc fece finta di non aver sentito;
indicò con il dito la porta dietro alle sue spalle,
seguì il ragazzo con lo sguardo fino al suo arrivo in bagno.
 
Dopodichè si lasciò sfuggire qualche borbottio
in merito agli attegiamenti strafottenti del ragazzo.
 
 > Guarda te se mi tocca fare da balia
                    ad un ragazzino così insolente! >

Avrebbe dovuto ricontrattare di questo con Hanna domani.
 
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2 Gennaio - 1800, Londra

La mattina seguente Isacc sgattaiolò via dalla sua camera
senza svegliare il ragazzo nella stanza adiacente.

Scese le scale a chiocciola in punta di piedi,
arrivato al piano terra prese dal suo attaccapanni
dietro la scrivania il suo cilindro
ed il suo lungo cappotto di pelle color Cremisi.
 
Diede un occhiata all'orologio da taschino che vi era dentro;
era un ricordo del padre, sopra vi era il simbolo delle Tre Famiglie:
Un Ouroborus con sopra incastonate tre gemme ai rispettivi angoli  
del triangolo circoscritto nell'animale, un Topazio, un Rubino ed uno Zaffiro.

Osservando il quadrante,
con un occhio placcato in oro inciso sopra,
Notò che tra meno di un quarto d'ora
doveva trovarsi nel parco infondo alla via
dove aveva dato appuntamento ad Hanna.

Scese in strada attraverso la foschia del mattino,
si fece largo mentre i raggi del sole
iniziavano a penetrare quella cortina
che infestava le strade di Londra.

Col sole negli occhi ormai limpido nel cielo,
decise di prendere dal taschino interno del cappotto
i suoi teashade e di inforcarli.

Fatto questo si avviò per Victoria Street.
 
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Hanna lo aspettava seduta su una panchina del parco,
il sole illuminava ulteriormente i suoi capelli fulvi
ed i suoi occhi azzurri risplendevano da dietro gli occhiali
alla lettura da qui era stata rapita.

Si sciolse lo chignion e scosse la lunga chioma,
si risistemò gli occhiali da sole sul naso
ed alla vista di Isacc un sorriso le comparì sulla bocca.

 > Interessante la lettura? >  
               non riusciva a contenere il riso.

   Lei Richiuse il libro in un gesto secco.
 
           > Certamente >  
                     disse indispettita dalla sua risatina.
 
           > Non mi facevate topo da biblioteca vero? >

 > Assolutamente no >
    Isacc aveva un sorrisetto inebetito sul volto mentre lo diceva.

       > Smettetela di prendere in giro le mie letture e ditemi piuttosto,
                           come và con il ragazzo? > 
 
 > Ma Candide vi rappresenta appieno mia piccola lady >
 
         > Smettila Isacc; ho ventun'anni e non sono sicuramente una Lady! >
 
 > Per me lo rimarrete comunuqe. >
 
 > e... >
 
 > Ritornando al ragazzo; diciamo che lo riterrei più adatto per lavorare
     allle macchine della nuova fabbrica che hanno aperto qui vicino. >
 
           > Isacc! >
                                     
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 > Qualè il motivo di tanto astio Isacc? >
 
        > Il fatto è che credo tu abbia tralasciato l'insegnamento
                  dell'educazione al ragazzo. >  
 
Hanna fece una smorfia con la bocca.

> Di quello che ti pare, ma in orfanotrofio è sempre stato
          un angelo; non un fiato di troppo e si rivolgeva sempre
                  con cortesia a me e alle altre suore. >  

Isacc lasciò perdere rassegnato, sapeva che non l'avrebbe mai avuta vinta
e che tentare di convincerla del suo punto di vista era impossibile.
 
> Quindi presumo che non abbia altri posti dove andare se non l'orfanotrofio. >

    > Proprio così e io prego per la tua anima pia che tu ti prenda cura di lui,
            oltre che per fare un favore a me, vorrei che lo facessi pure di tua volontà.. >

    > D'altronde non ti ricorda di com'eravamo noi due alla sua età? >
 
Si, purtroppo si ricordava fin troppo bene di com'era stata la sua adolescenza.
 
Dopo il decesso del padre,
la madre di Isacc era partita per conto dell'Ordine,
per proseguire le ricerche di suo marito.

Lo lasciò all'età di dieci anni a casa di sua sorella Margaret;
zia Mag si prendeva cura di lui riempiendo con amore
ogni carenza di affetto da parte di Isacc.

L'unica cosa che si frapponeva tra loro due era il marito di Mag,
un pescatore (o presunto tale dato che passava più tempo in osteria che in mare)
che faceva già fatica a tirare avanti la baracca con Mag,
figuriamoci con un marmocchio in più a cui badare.

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 _______________ Note dell'autore_________________________________________

Salve a tutti quei lettori che seguono questo racconto e che con molta pazienza sono arrivati fin qui (sempre se ce ne sono, l'ultima volta mi pare che questo racconto abbia avuto sessanta visite, ma dubito che ci sia qualcuno che lo segue realmente, non ci sono recensioni ancora .-. )

Come vedete è suddiviso in pagine e tutto perchè stò cercando di emulare quei libri che fantasy e non che ogni adolescente ha preso almeno una volta nella vita; e mi sembrava bello comunque riprenderlo dato che questo cerca veramente di assomigliare a una di qulle saghe per ragazzi appunto.

Questo è quello che la mia testa suggerisce e sul quale improvvisa (infatti cercherò di caricare almeno una pagina nuova al giorno) bloccherò ogni fine pagina con un minimo di suspanse così siete obbligati a vedere come continua e.. si, ho deciso di suddividere ogni più o meno dieci pagine un capitolo, quindi quello precedente è stato dimezzato)  Spero che questo non scoraggi la lettura perchè comunque vi ritroverete facilmente. Spero vi piaccia il mio racconto e che sià almeno nei preferiti anche di una sola persona :')

(P.S. il font è old London, ma mi dicono che non lo visualizza come quello, peccato.)     Questo è tutto per ora, cii vediamo al capitolo successivo :)

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Capitolo 3
*** Il Saint Mary ***


Crimson 2 _________________Note dell'autore________________________________________________

La faccio molto breve: nell'operazione di "splittaggio del capitolo uno e due che avevo annunciato prima;
dopo aver caricato il primo capitolo tagliato, NVU ha smesso di funzionare prima che salvassi il secondo capitolo.
In pratica vi siete persi le avventure d'infanzia di Isacc e Hanna, come si sono conosciuti e la storia tra Isacc e Sophia (la sorella di Hanna)
Per mio rodimento personale questo capitolo rimarrà così. Ora riprendiamo da dove eravamo rimasti.

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Capitolo 4
*** I segreti del mestiere ***


Crimson 3
Capitolo 3
 
I segreti del mestiere

Ogni anno venturo Isacc si concedeva
di far visita alla sua tomba.
Oltre a questo impegno doveva tenere a bada
sua sorella per lei ..e a questo ha adempiuto
.. ma in questo caso cosa avrebbe dovuto fare?

Prendere il ragazzo come sua responsabilità
al posto di Hanna?

Se quelle erano le volontà di Sophia,
queste che gli si riproponevano erano quelle di Hanna!

Meditò molto sulla cosa mentre era di ritorno alla bottega;
appena tornato si accorse che nonstante fosse mezzogiorno
il giovane era ancora a letto.

Possibile mai?
Questo rasentava l'indecenza!

Stava per svegliarlo con una sonora ramanzina,
ma qualcosa gli disse che non avrebbe lo stesso recepito il messaggio.

Allora tornò di sotto nel cucinotto:
scaldò una pentola di acqua sul fuoco,
dopodichè aggiunse un pizzico di sodio
e corse su per le scale con la pentola tumultante.

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La reazione chimica
(un giochetto che gli avevano insegnato da piccolo)
si manifestò  e a due passi dal naso di Zachary
il composto ebbe una lieve deflagrazione
diradando un enorme cappa di fumo per l'intera
stanza degli ospiti.

> Ma che ca- !? >

Il ragazzo si svegliò di soprassalto
con la paura stampata negli occhi.

  > Al fuoco! Corri ragazzo, corri! >

Il ragazzo corse giù dal letto
ed uscì dalla stanza completamente invasa dal fumo.
 
Isacc aprì la finestra e si levò di dosso la maschera;
si stava letteralmente sganasciando dalle risate!

Zachary tornò sui suoi passi all'udire
quella risata così rumorosa.

Isacc cercava di spiegargli qualcosa
di quanto era appena successo,
ma le sue stesse risate glielo impedivano!

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> Bene ragazzo, cè un cosa che non ti ho ancora detto:
     se cè una cosa che non tollero è la pigrizia! In questo lavoro ci vuole costanza e dedizione. >

Disse mentre lo portava al piano terra;
l'entusiasmo di Zachary non era dei più vivi.
L'uomo gli tirò un grembiule e gli intimò di metterlo.

> Questa sarà la tua seconda pelle pertanto che lavorerai qui.
        Ti devi trovare dietro al bancone dalle nove del mattino a quelle di sera. >

Zach era preoccupato..  questo significava non avere una vita all'infuori di lì,
dato che le ore in cui non avrebbe lavorato erano relativamente poche
levate quelle di sonno.

Cercò di controbattere, ma Isacc lo zittì dal principio
replicando che meglio avrebbe lavorato e più ore libere avrebbe avuto.
Per adesso doveva ancora recuperare quelle che aveva appena fatto di ritardo!

Così iniziò il primo giorno di lavoro di Zachary alla Bottega dell'alchimista Cremisi.


___________________________________Note dell'autore_________________________________________________

Allora, come ben vedete cè una piccola introduzione su comè finito sciaguratamente il capitolo precedente andato perso ormai. Quindi ..niente, non mi sono fatto demoralizare e continuo come se niente fosse. Mi pareva brutto lasciare perdere la storia, spero si capisca lo stesso, tanto il secondo capitolo era un flash approfonditivo ed esplicativo.

Farò capitoli più brevi che mi sà è meglio.



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Capitolo 5
*** Bloody Sunday ***


Crimson 4
   Capitolo 4

Domenica di sangue
 


Era quasi mezzanotte,
tra pochi minuti Zachary avrebbe potuto staccare dal lavoro.
Nell'arco di tutta la giornata si erano presentate solo tre persone:
una donna e due tizi dall'aria dei tipici gentiluomini londinesi.

Ora era pronto ad andarsene,
si tolse il grembiule e...
il campanello attaccato alla porta lo fermò.

Con aria scocciata si rivolse all'uomo appena entrato

> Siamo chiusi mi spiace. >

    > Vengo qui da più di vent'anni e non mi risulta mai che questo negozio
             chiuda prima del rintocco di mezzanotte. >

Francamente il ragazzo non aveva voglia di litigare e quindi venne al dunque
per liquidarlo velocemente.

> Cosa vi serve? >

    > Mi serve di vedere Isacc, lui dovrebbe sapere quello di cui ho bisogno. >

> Se lo dite a me ve lo posso cercare io. >

     > Ragazzo, fai come ti ho detto e basta. >

Zachary lasciò perdere e si diresse nel retrobottega.

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Tempo qualche minuto e da dietro la tenda apparve Isacc:

> Archie! è da un pò che non ci si vede, stavo iniziando a preoccuparmi! >

    > Già, vedi sono stato fuori città ospite di un amico di vecchia data..
               ..e mi ero in effetti dimenticato che la mia scorta andava esaurendosi. >

> Meno male ti sei ricordato in tempo, tenevo giusto queste boccette da parte per te;
           le ho ottenute con una procedura diversa, questo dovrebbe essere più simile all'originale. >

Imbastì sul bancone diverse bottigliette
non disimilmente di come avrebbe fatto un locandiere
per riverire i suoi ospiti assetati.

> Grazie davvero, sai che non potrei mai esserti più grato di così! >

Il vecchio imbacuccato, si liberò della sciarpa che gli tarpava la bocca
e in un sol gesto prese una delle bottigliette dal liquido rosso vivo
e la trangugiò tutta d'un sorso come un naufrago che avesse
appena trovato un sorso d'acqua dolce nel mezzo del mare salato.

Il liquido macchiava macabramente le labbra ed il viso
di un rosso sangue, che era maledettamente accentuato
dalla sua bianca carnagione da cadavere.

Si ripulì il labbro con un colpo di lingua;

dopodichè lasciò correre un sorriso
dal quale si potevano benissimo notare
i canini trasparire dalla perfetta dentatura bianca.

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Archibald era un vampiro si,
quel attempato vecchietto aveva addirittura
il doppio degli anni che dimostrava.

Nella sua intera esistenza
non si era mai sbilanciato troppo nel vestire;
quella notte portava:
un soprabito grigio,
dei lunghi pantaloni grigi,
giacca e camicia grigi;
un cappello grigio scuro.

Da sotto il cappello sporgevano
gli argenteii capelli
che teneva usualmente all'indietro.

Era abbstanza curato
ed aveva un certo senso dell'estetica;
portava i baffi a manubrio
ed un pizzetto che lo rendeva
ancora più diabolico.

Quel sangue sintetico che aveva la fortuna
essere prodotto proprio dal suo amico alchimista
era l'unica cosa che si frapponeva tra il poter
condurre la propria esistenza tra le persone
come un normale essere umano o il lasciarsi
andare ai suoi istinti vampireschi.

Certo, non era un granchè,
ma almeno placava la sua sete di sangue,
e non l'avrebbe ricondotto nel suo vecchio essere.

                                  27


> Questi sono per te. >

Svuotò il contenuto della tasca sul tavolo:

Il solito compenso in sterline
per la produzione dell'intruglio
(elegantemente raccolto in un sacchetto con le sue iniziali)

e...  

una lettera sigillata.

 > Questa cosè? >

Isacc stava esaminando
le iniziali impresse sul sigillo:

ST.

> Non mi dicono niente. >

Osservò perplesso l'amico in cerca di spiegazioni.

Un gigno che affossava ancora di più
gli occhiali nella sua faccia
si fece largo sulo suo volto.

Questo era il suo modo
di sdebitarsi ulteriormente con Isacc,
e a giudicare dalla contentezza che non riusciva
a trettenere era qualcosa di grosso.

> Ti ho trovato un lavoro! Qualcosa di davvero serio stavolta.
E se riuscirai a portarlo a termine sarai lautamente ricompensato. >

                                      28















         


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