Dragon Ball BorderLine

di Kutaki Arikumo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


L’ultima grande minaccia per la terra, Kid Bu, è stata sventata da Goku grazie alla tecnica della Super Energia Sferica e dopo aver espresso segretamente il desiderio di rincarnare lo spirito di Kid Bu in un animo buono, al nostro pianeta non resta altro che godersi il meritato riposo.
Purtroppo non sempre ciò che è meritato è facile da ottenere e presto il nostro pianeta Terra farà, per l’ennesima volta, da scenario a una delle più grandi sfide che Son Goku e i suoi amici abbiano mai affrontato.
Mentre Gohan porta avanti il suo lavoro da grande studioso, Goten si concentra, non molto, sulla scuola, Videl si esaspera andando appresso al padre, Mr. Satan, Chichi scongiura Goku di trovarsi un lavoro e quest’ultimo continua imperterrito ad allenarsi, a migliaia di metri sotto terra, una nuova entità inizia a prendere forma.
Il Generale Kappa e Brown, ex membri del Red Ribbon, dopo la sconfitta della loro organizzazione criminale furono costretti , per salvarsi la pelle, ad allontanarsi il più possibile dal piccolo Goku. Ma, per loro sfortuna, il passato ti rincorre sempre come uno sciame d’api e dalla fuga alla puntura è un niente. I ritratti delle loro facce erano appesi in tutte le città della Terra e sulle loro teste pendeva un’ingente taglia. Ciò implicava una scelta definitiva: scappare finché non venivano acciuffati da qualche cacciatore di teste o dalla morte oppure nascondersi per fare calmare le acque e tramare nell’ombra la tanto agognata vendetta nei confronti di Son Goku. Contattarono il Dr. Flappe, assistente del Dr. Gelo e i tre brutti ceffi iniziarono a costruire la loro base segreta in mezzo alle più alte montagne del mondo.
Gli anni si susseguivano e la base presto divenne un laboratorio genetico a tutti gli effetti. Flappe portava avanti i suoi studi e dava vita a nuovi cyborg e macchine da guerra ma non era soddisfatto al cento per cento. Ogni volta che raggiungeva un risultato alla televisione e sui giornali annunciavano dell’esistenza di un nuovo mostro che terrorizzava la terra e che veniva puntualmente sconfitto da Goku. Ciò incrementò la sua pazzia e una notte riuscì a escogitare un tubo circolare dove venivano inserite delle cellule staminali, prelevate dai suoi ultimi cyborg. Al momento dell’avvio, il tubo si riempiva una strana melma verdastra e iniziava a centrifugare. Il processo durava circa tre ore e sfociava nell’apparizione di una piccola macchia di grasso all’interno di una grande vasca trasparente.
Nella vasca venivano aggiunti sali minerali, proteine, carboidrati e soprattutto scorie radioattive.
Dopo sei mesi di assorbimento e amalgama la vasca trasparente evacuò il liquido e aprì il portellone principale dal quale uscì la nuova entità. Un nano di quaranta centimetri, tutto ignudo e verde fosforescente che ripeteva incessantemente due sillabe – Bu-Bi !!!
Il Generale Kappa, Brown e il Dr. Flappe, sembravano molto soddisfatti del loro lavoro, ora bisognava soltanto testare se Bu-Bi fosse in grado di aiutarli nella loro vendetta.

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


- Non ce la faccio più. Mi viene voglia di urlare. Troppo stress. Troppi caffè. Troppa attesa. Ho perso ormai il conto degli anni. Quindici? Forse Venti? Chiuso in questo patetico laboratorio con due patetici aiutanti da quattro soldi che passano il tempo a giocare con quella sottospecie involuta di mostriciattolo incapace di articolare più di due sillabe: Bu-Bi, Bu-Bi ! – e imitando la voce della loro creatura, il Generale Kappa, dimenava il tazzone di caffè scadente rischiando di bruciarsi. – Prima ha salvato l’Universo da quel Freezer, poi quella mezza cartuccia del Dr. Gelo ha creato Cell ed è riuscito a sconfiggerlo, o forse è stato il figlio, chi cavolo si ricorda più, adesso Majin Bu e nessuno sa della sua esistenza, solo qualche nostalgico che ha assistito ai suoi incontri durante il Tenkaichi. Son Goku è un perfetto sconosciuto per l’intero Universo. Nasconde la sua identità dietro il faccione di Mr. Satan. Sono due cialtroni. Forse è per questo che mi innervosisco di tale maniera. Il grande esercito della Red Ribbon sconfitto e messo in esilio da un perfetto signor nessuno. Mi rodo …
- GENERALE ! – entrò sbattendo la porta Brown e interrompendo il soliloquio – Generale la creatura ha parlato! – un sorriso gli trapassava l’intero volto, da un orecchio all’altro – Ha iniziato ad articolare altre parole.
- Era anche ora direi – sboffonchiò il Generale Kappa alzandosi dalla sua poltrona – quell’imbecille di Flappe affermava che un mese di vita mostruosa corrispondeva a un anno della nostra, ne sono passati sei di mesi, un bambino a sei anni è già in grado di mettere in difficoltà pure un Kaiohshin, che diamine !
- Sempre a lamentarsi. Venga a vedere piuttosto e gioisca con noi per la riuscita dell’esperimento.
I due si avviarono lungo il corridoio che portava alle scale sotterranee. Oltrepassato l’ultimo gradino dalla porta spalancata si poteva benissimo vedere e sentire il mostro cantare un motivetto insegnatogli dal Dr. Flappe. Sembrava proprio l’inno che le truppe della Red Ribbon cantavano sul campo di battaglia.
- Ma per l’amor del cielo e di tutte le divinità esistenti e inventate Flappe ! Che razza di sdolcinata e nostalgica smanceria è mai questa?
- Non le piace Generale? – intanto Brown ballava e cantava insieme a Bu-Bi molto divertito.
- No che non mi piace ! Sai cosa mi piacerebbe?
- SignorNo Generale !
- Che questa melmaglia inizi il suo addestramento e stermini Son Goku, la sua famiglia, i suoi amici e conoscenti e chiunque possa venire un giorno a chiedere vendetta! Ecco cosa mi piacerebbe.
- Ma Generale le capacità di apprendimento base sono quelle vocali, se non riesce a riprodurre un suono come potrebbe mai imitare e imparare le arti marziali?
- UN RITARDATO ABBIAMO CREATO ! – e tutto tremante il Generale scagliò la sua tazza contro il muro.
Bu-Bi  afferrò la tazza del Dr. Flappe sistemata sulla scrivania e la scagliò contro il muro, colpendo lo stesso identico punto del Generale Kappa.
- Interessante – disse sotto voce Kappa mentre Flappe e Brown avevano gli occhi fuori dalle orbite dallo stupore e Bu-Bi saltellava pieno di gioia – Flappe a che punto è il cyborg donna da utilizzare nella prossima fase del nostro piano?
- Tutto pronto Generale – mentre si riprendeva lentamente – aspettiamo solo il suo ordine per prelevare il nostro ostaggio.
- Bene, anzi benissimo direi. Partite immediatamente.
Brown e Flappe si congedarono con il loro saluto militare e partirono con un potentissimo aereo prodotto dalla Capsule Corp.
- Fra poche ore mio caro Bu-Bi – diceva il Generale Kappa prendendo in braccio il mostro verde – inizierà il tuo addestramento con il migliore maestro di arti marziali del mondo.
Il Dr. Flappe e Brown, a bordo del loro velivolo volante, si diressero verso il Mare dell’Est e dopo alcune ore di volo trovarono la loro meta. Una piccolissima isola con una casa rosa dal tetto rosso e dalle finestre blu e con una scritta sopra il telaio della porta: Kame House.
- Ci siamo dottore. Quella è l’isola del grande maestro Muten. Atterriamo.
La manovra di atterraggio fu alquanto macchinosa, tanto da distrarre Muten dalla lettura delle sue riviste per abbigliamento intimo femminile. Toccato il suolo i due componenti del Red Ribbon scesero dal veivolo e Umigame li scrutava molto perplesso grattandosi la testa con la pinna.
- Non avevo mai visto nessuno atterrare con tanta difficoltà sulla mia isola.
- Zitto vecchio ! Da questo momento parlerai solo quando sarai interpellato.
- Oh che maniere scorbutiche. Dove è finito il rispetto per un povero vecchio pluricentenario?
- Nessun rispetto per i nostri schiavi e da adesso per i prossimi otto mesi sarai nostro prigioniero.
- E chi lo ha stabilito giovanotto?
- Il Generale Kappa – rispose il Dr. Flappe che era stato in silenzio fino a quel momento – unico Generale e capo assoluto del Red Ribbon.
Muten al solo nome dell’esercito ci restò quasi secco. Non credeva alle sue orecchie. Il Red Ribbon era tornato.

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


Brown brandiva il suo mitra stretto in mano e lo puntava alla tempia del povero Muten che avrebbe potuto disarmarlo in qualsiasi momento ma, attraverso le lenti scure degli occhiali da sole, non si poteva notare la strana luce che illuminava i suoi occhi, stava tramando qualcosa.
- Avanti vecchio, muoviti! – intimava Brown – entra in casa e fai la valigia come i bravi nonnetti che si è fatto tardi e il tempo è oro. Luccicante oro.
Muten guardò Unigame. La tartaruga con molta lentezza e malavoglia iniziò a zampettare verso la casa, aveva capito cosa avesse in mente e non gli piaceva molto. Raggiunto l’uscio, lasciati due solchi sulla dorata sabbia della piccola isola, Unigame entrò e Muten pigiò il bottone che tutti credevano fosse il campanello. In realtà era il pulsante per trasformare la Kame House in una capsula tascabile della Capsule Corp. l’afferrò al volo e la mise in tasca – Andiamo giovanotto. Il nonneto ha già fatto le valigie – disse Muten con un sorrisone irriverente.
A via di inutili spintoni col mitra, Brown, fece salire Muten sul velivolo. I due membri del Red Ribbon e l’ostaggio partirono alla volta della base segreta.
Intanto, nella capitale, a casa di Bulma si stava svolgendo l’ennesima festa. Ogni sciocchezza era motivo di festa. Muten a parte erano tutti presenti: Vegeta, Bulma e Trunks, Goku, Chichi e il piccolo Goten, Gohan e Videl, Tensing, Jaozi e Laura, Oscar, Puar e Yamcha, Crillin e C-18. Non mancava praticamente nessuno. Mr. Satan non era stato invitato perché, come è risaputa, Vegeta lo considera un cialtrone da strapazzo.
Il sole splendeva alto in cielo e il banchetto procedeva splendidamente, come lo era quella giornata, nel giardino. Vegeta e Goku mangiavano a più non posso, Gohan e Videl andarono a fare una passeggiata, Chici e Bulma, da ottime casalinghe che erano, cercavano di rendere il tutto il più perfetto e pulito possibile, Oscar e Puar si sfidavano a chi faceva la migliore trasformazione e Jaozi li osservava molto divertito, Goten e Trunks si allenavano duramente mentre Tensing e Yamcha cercavano di disarmare Laura che dopo l’ennesimo starnuto si era trasformata e iniziava a sparare a destra e a manca. Crillin e C-18 invece decisero di raggiungere in volo l’isola di Muten per portargli qualcosa da mangiare.
C-18 volava molto più velocemente del marito e ogni tanto rallentava per aspettarlo. Crillin guardando la moglie era molto sorridente e felice ma non poteva mai immaginarsi che da li a qualche minuto avrebbe vissuto uno di quei momenti che ti restano impressi nella mente per tutta la vita.
Quando raggiunsero l’isola si fermarono di botto e con gli occhi fuori dalle orbite non riuscivano a credere che la Kame House fosse sparita e che l’unica traccia lasciata fossero i solchi di Unigame.
Atterrati perlustrano l’isola ma Crillin non trovo assolutamente nessun indizio. C-18 invece, acuta osservatrice, trovò qualcosa di molto interessante. Tra le tracce della tartaruga, sulla sabbia c’erano scritte tre parole: aiuto, red ribbon e aereo.
- Ma cosa vorrà mai dire? – si chiedeva Crillin ad alta voce
- lo so io cosa significa mio caro – rispose C-18 – siamo molto vicini ad una guerra. Qualche fanatico vuole riportare alla gloria il Red Ribbon e io credo proprio di sapere di chi si tratti.
- Ma di cosa stai parlando tesoro? A chi ti riferisci?
- Agli unici tre che Goku, quando era piccolo, non ha potuto uccidere perché in missione segreta.
- E chi sarebbero?
- Il Generale Kappa, il Dr. Flappe e Brown.
- Non ti seguo più – rispose Crillin grattandosi la chioma.
- Fidati di me. Se hanno rapito Muten hanno in mente qualcosa di molto grosso. Molto più di quanto possiamo immaginare.
- Ma questi dove sono stati per tutti questi anni?
- In esilio. Ma io so dove trovarli. Un giorno il Dr. Gelo mi portò con se durante un meeting. Aveva paura che Kappa lo facesse fuori. Hanno una base segreta in mezzo alle montagne più alte del mondo.
- Bene. Dobbiamo raggiungere gli altri e organizzare qualcosa prima che sia troppo tardi.
Con uno sguardo di intesa, molto preoccupato, Crillin e C-18 spiccarono il volo verso casa di Bulma e durante il viaggio lui cercava le parole giuste per dirlo ai suoi amici immaginando anche le varie reazioni.
Nella direzione opposta il velivolo del Red Ribbon stava atterrando, anche stavolta molto macchinosamente, alla base tra le montagne. La cupola si chiuse, l’aereo tocco terra, il portellone si aprì e il Generale Kappa, affiancato dal piccolo Bu-Bi attendeva a braccia conserte. Muten inciampò sull’ultimo scalino e cadde goffamente con la faccia a terra e ciò gli provocò una delle sue epistassi. Bu-Bi rideva a crepa pelle mentre Kappa si passò una mano davanti agli occhi e il gesto commentava da solo la patetica scena a cui aveva assistito.
Muten si rialzò, trasse fuori dalla tasca un fazzoletto e tamponò il sangue. Finite le cure si tolse gli occhiali e guardando fisso il Generale disse - Ci rivediamo Kappa!
- Come stai vecchio mio? – rispose il Generale Kappa con un sorriso arrogante stampato in volto.

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


Junior non aveva ancora digerito, dopo tutti quegli anni, che Goku fosse più forte di lui e continuava ad allenarsi nei posti più remoti della terra. I suoi compagni erano il copricapo, il mantello e i polsini appesantiti. Un eremita in pratica. Solo lui sapeva da quanto non parlasse.
Quella mattina Junior stava portando la sua concentrazione al massimo quando improvvisamente avvertì, a poche migliaia di metri, un Ki già conosciuto. Si trattava sicuramente di Muten. La presenza si avvicinava molto velocemente e ciò straniva il namecciano perché a quanto sapesse il Maestro non sapeva volare.
Qualche minuto dopo un aereo sorvolò la sua testa e il Ki di Muten si impose prepotentemente nell’aria.
- Ma che scherzo è questo? Non conosco quel velivolo.
Junior, incuriosito,  spiccò il volo e mantenendosi a distanza inseguì il Ki di Muten. Il pedinamento durò pochissimo. La base segreta del Red Ribbon era molto vicina al suo campo di allenamento. Per circa due ore cercò di scovare l’ingresso ma il sopralluogo si concluse con un nulla di fatto.
Durante le due ore di ricerca Crillin e C-18 avevano raggiunto casa di Bulma e atterrati Crillin corse incontro al suo amico Goku – Goku ! Ti devo parlare urgentemente – prese a dire con uno sguardo molto preoccupato.
- Ma sto mangiando queste prelibatezze e c’è ancora spazio in pancia Crillin – rispose Goku non curante
- Goku credimi ! E’ urgente, altrimenti non sarei venuto di corsa. Riguarda Muten.
Goku riuscì a vedere una nota di malinconia e preoccupazione negli occhi di Crillin e capì che la faccenda era davvero seria.
I due si appartarono e Crillin non sapeva da dove cominciare e nemmeno cosa dire, le riflessioni del volo di ritorno non lo aiutarono per niente, quando si pensa troppo a lungo alla fine non si raggiunge nessuna conclusione, è meglio tracciare piccole linee guida, buttarsi ed essere intraprendenti. C-18 da lontano osservava il marito nel pallone e decise di dare il via lei alle danze. Si avvicinò a Goku e Crillin e disse – Senti Goku, Muten è scomparso. E’ sparita l’intera Kame House compreso Unigame. L’isola è completamente deserta. Ci sono due solchi di un grosso aereo e altri due solchi lasciati dalla tartaruga e all’interno una piccola frase . Solo tre parole: aiuto, Red Ribbon e aereo.
- Cosa può mai significare? Il Red Ribbon è stato disgregato moltissimi anni fa, ho sconfitto tutti i loro componenti quando avevo l’età di Goten circa.
- Infatti è quello che ho spiegato a C-18.
- Si ma io poco fa ti ho spiegato cosa sia successo. Anche il Dr. Gelo doveva essere stato eliminato, invece ve lo siete visto sbucare dal nulla. Adesso la minaccia del Red Ribbon è tornata prepotentemente. Intanto tutti i partecipanti alla festa accerchiarono i tre interlocutori e pian piano capivano cosa fosse successo.
- Ma perché proprio Muten? Cosa hanno in comune Muten e il Red Ribbon?
- A questa tua domanda ho la risposta io – rispose C-18 – prima che Cell fosse arrivato dal futuro il Dr. Gelo, come sappiamo tutti, tramava nell’ombra un piano di vendetta nei tuoi confronti, Goku, e un piano per conquistare il mondo. Lui era a strettissimo contatto con altri tre ex membri del Red Ribbon, il Generale Kappa, Brown e il Dr. Flappe. Si incontrarono moltissime volte ma l’ultima fu quella che distrusse i rapporti per sempre. Gelo aveva intuito qualcosa e decise di portarmi con sé come scorta. Mi portò nella loro base segreta e aspettai nella sala d’attesa mentre loro urlavano nell’ufficio di Kappa. Mi aveva munito di un LED rosso sul dorso della mano e nel caso si fosse illuminato dovevo irrompere e uccidere tutti. Il LED non si illuminò e dopo circa una mezzora andammo via. Non ho idea di cosa si fossero detti ma di certo so che tra una frase e l’altra sentii dire a Gelo questa frase “Kappa! Di questo verso sarai sempre l’eterno secondo, nella vita e nella Red Ribbon, come lo eri  quando il tuo Maestro impartiva lezioni a te e a Muten. Fu lui il prescelto per rinchiudere Al Satan o forse lo hai dimenticato?” quindi presumo che i due si conoscano da vecchia data anche se Kappa non sembri avere l’età di Muten. Sembra più giovane.
- Quindi Muten e Kappa si allenavano insieme? – chiese Goku
- Kakarot ! Sei sempre il solito imbecille bifolco.
- Stai calmo Vegeta, ho solo fatto una semplice domanda.
- Ok non surriscaldiamo gli animi – intervenne Crillin – cosa si fa Goku?
- Semplice, C-18 ricordi dove si trova la base segreta?
- Ovvio !
- Bene ! Si parte immediatamente e chiederemo le giuste spiegazioni a chi di dovere e al nostro ritorno Muten sarà con noi.
Tutti sembravano d’accordo. C-18 si guardò intorno e capì che stavano solo aspettando che partisse. Spiccò il volo seguita da tutta la compagnia, Goku e Crillin la affiancavano in testa al gruppo.
Junior scrutava attentamente il punto dove si era aperta la cupola e cercava di capire quale fosse il segreto di quella montagna quando avvertì il Ki di Goku e compagnia. Si librò in aria e li attendeva a braccia conserte. Quando Goku lo vide in lontananza si rallegrò e accelerò il volo verso il namecciano. – Ciao Junior che sorpresa vederti !
- Spiegatemi cosa sta succedendo – chiese Junior noncurante del saluto di Goku – tra queste rocce c’è qualche base o nascondiglio segreto e al suo interno c’è anche Muten. Perché?
- E’ stato rapito dal Red Ribbon – rispose Crillin – e siamo qua per liberarlo …
- Ed eliminare una volta per sempre questi uomini malvagi – continuò Goku – sei dei nostri anche questa volta?
Junior incrociò la faccia sorridente di Gohan, suo ex allievo, e non potette rifiutare l’invito. – Certo che sono dei vostri – rispose porgendo la mano verso Goku che gliela strinse con determinazione.

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque ***


Muten e Kappa si studiavano attentamente. Uno basso, con la barba bianca, un po’ gobbo e il suo fedele bastone in mano, l’altro alto, senza una ruga, un baffo nero che gli tagliava il volto e un pettine nel taschino della giacca. Erano completamente diversi. Eppure, dal racconto di C-18, i due erano quasi coetanei. Erano stati allievi del Maestro Mutaito.
- Povero vecchio Muten, sembra ieri la tua prima lezione con il nostro grande maestro. Guardati adesso invece. Un patetico, buffo vecchio. Un po’ goffo lo sei sempre stato, ma quando ti ho visto inciampare dall’aereo ho capito che sei degenerato.
- Patetico io? Io trovo patetico un’impaziente frettoloso come te. Uno che non ha voluto aspettare due settimane per avere l’elisir di lunga vita. Uno che deruba il maestro che lo ha trattato come un figlio, della sua ricetta. Ma per tua sfortuna hai rubato la pergamena sbagliata.
- Per mia fortuna forse volevi dire ! Guardami! Ancora nel pieno delle forze. Il mio obiettivo era l’eterna giovinezza e non la vita eterna. E l’ho ottenuto.
- Si ma hai mandato anche in fumo anni e anni di duri allenamenti e sacrifici solo per il tuo vile arrivismo. Tu sei sempre stato un codardo sleale arrivista. Solo questo.
- Io amo le regole, ma solo quando sono io a dettarle. Quelle altrui le piego a mio vantaggio, non le infrango mai, semplicemente le uso a mio vantaggio. Sono furbo io.
- Ah ! Furbo ! Non direi proprio Kappa. Il miglior generale di un grande esercito costretto a fuggire per tutti questi anni non è assolutamente furbo. E’ solo un codardo fallito.
- Adesso mi hai stancato vecchio d quattro soldi. Se solo non mi fossi utile ti avrei già ucciso. Sappilo.
- Sono lusingato! Il grande Kappa che ha bisogno di me. E come potrei esserti utile con esattezza?
- Lo scoprirai tra qualche istante. Ti prego di seguirmi.
Mentre il gruppetto stava avanzando verso la  stanza a fianco si aprì la porta scorrevole dell’ascensore e apparve, con il volto raggiante, il Dr. Flappe che intanto era tornato ai suoi studi di laboratorio. Teneva stretta in mano una siringa da venti millilitri con dentro una sostanza verde – Ce l’abbiamo fatta Generale! Le cavie hanno risposto bene. Ho la formula per accelerare i tempi.
- Bene. Adesso scansati. Devo mostrare al mio amico il nostro operato e illustrargli il suo compito. Tu intanto inizia con l’aumentò di età. Dobbiamo darci una mossa.
Intanto fuori dal laboratorio segreto Goku, Vegeta, Junior, Gohan, Tensing, Yamcha, Crillin e C-18 stavano cercando un masso con sopra incise due R. Secondo C-18 quella era la chiave per avere accesso alla base.
A Goten e Trunks fu proibito di partire con il gruppo, perché troppo piccoli, quindi restarono in casa insieme a Chichi, Bulma e Videl.
- Non siamo troppo piccoli come insinuano. Abbiamo dato prova più volte di essere dei guerrieri valorosi.
- Sono d’accordo con te Trunks. Però forse ci vogliono così bene e ci lasciano qua per non farci correre inutili rischi.
- Ma Goten! Tu da che parte stai? Non hai voglia di incontrare avversari sempre più forti?
- Certo! Ma questi avversari sono stati sconfitti da mio padre quando aveva la mia età. Quindi non credo che siano poi così valenti.
- Anche tu hai ragione. Però io sono del parere che ogni occasione è buona per imparare qualcosa.
- Cosa hai in mente di fare?
- Voglio partire. Adesso. Vieni con me?
- Non lo so Trunks. I grandi si arrabbieranno di sicuro.
- Ok fifone. Ti saluto. Tu goditi questa bella giornata a non far niente da solo annoiandoti e sbadigliando come un orso polare.
- Aspettami. Sto arrivando.
Mentre Goten e Trunks partirono all’inseguimento del gruppo, gli altri cercavano impazientemente il masso e c’era già qualcuno che iniziava a perdere la calma. Vegeta iniziò a scagliare alcuni Big Bang Attack sperando di trovare così l’ingresso.
- Così non risolvi niente Vegeta! – gridava Junior – Questa abse è come se scomparisse nel nulla, l’ho visto io poco fa.
- Tu fatti i fattacci tuoi muso verde e continua a cercare l’ago nel pagliaio. Io faccio di testa mia
- Vegeta, Junior ha ragione, calmati. Non sempre le cose si risolvono con la forza bruta, spesso bisogna usare l’intelligenza e portare pazienza.
- Kakarot risparmiami la paternale. Sono venuto qua per combattere e non per controllare i sassolini. Visto che voi avete pazienza io mi sdraierò lassù e quando troverete l’ingresso vi raggiungerò. Datevi una mossa perché ho bisogno di sgranchirmi le ossa e se non troveremo l’entrata mi allenerò un po’ con il muso verde.
- Con molto piacere. Possiamo iniziare anche ora.
Vegeta colse la sfida al volo e si scagliò verso Junior ma Goku si mise tra i due litiganti sbarrando la strada con le braccia – Non è questo il momento di litigare. Se non vuoi aiutarci sei liberissimo di farlo. Mettiti in disparte ma ti chiedo gentilmente di non interferire con le nostre ricerche.
- Buon divertimento allora – rispose vegeta con un gesto della mano noncurante.
La base segreta del Red Ribbon era sviluppata in cinque piani. Muten atterrò al primo piano. Intorno alla pista di atterraggio c’erano dieci mostri armati fino ai denti e due di grandezza maggiore sorvegliavano l’ascensore. All’interno dell’ascensore entravano a malapena cinque persone ed era molto lento. Il secondo piano era adibito a zona addestramento. La palestra era piena zeppa di creature mai viste prima, alcune simili a quelle del primo piano, altre completamente diverse. Al terzo piano c’era il laboratorio del Dr. Flappe e un piccolo ufficio. Il quarto piano era riservato a Bu-Bi. Mentre il quinto e ultimo piano era la centrale operativa del Red Ribbon.
Muten era molto sorpreso della grandezza di quella base, delle centinaia di creature che vide e della riverenza che portavano al Generale.
- Adesso Muten ti presenterò il tuo nuovo allievo. Dovrai insegnargli tutto quello che sai sulle arti marziali, soprattutto le tecniche più segrete – e dicendo queste parole scesero al quarto piano dove il piccolo Bu-Bi aspettava in mezzo alla stanza.
Alla vista del mostriciattolo Muten ebbe un’altra epistassi, forse più forte della prima.
- Non c’è bisogno di emozionarsi così. Lo so. E’ un gioiellino – disse Kappa sorridendo a Bu-Bi.
- Ma quella massa informe non è nemmeno in grado di tenere una tazza in mano. Come posso mai insegnargli qualcosa?
- Bu-Bi, Bu-Bi – ripeteva il mostro agitandosi.
- Ecco lo hai offeso. E’ più intelligente e sensibile di quanto sembri. E poi non avere problemi, finora un mese della sua vita corrispondeva a un anno della nostra, ma con la nuova formula di Flappe un’ora di vita corrisponderà a un anno. Tra dieci ore avrà sedici anni e sarà perfetto per iniziare gli allenamenti.
- Ma chi ti ha detto che io ti voglia aiutare Kappa?
- Adesso arriva il bello vecchio mio. Brown ! – gridò Kappa facendo un segno col capo. La brutta sensazione che provocò lo stridore delle porte che si aprirono era inversamente proporzionale alla bellezza della ragazza che uscì da esse. Alta, capelli ebano, occhi verdi, due labbra carnose e curve mozzafiato. Muten non ebbe il tempo di riprendersi dall’epistassi precedente che ne ebbe un’altra. Stava perdendo così tanto sangue che cadde a terra svenuto.
- E’ morto? – chiese Brown, mentre Bu-Bi girava attorno al maestro Muten.
- Niente affatto. Si sta riprendendo – rispose il Generale Kappa.
Quando Muten tornò in sé, la ragazza era di fianco a lui e gli carezzava la pelata. Il Maestro era come in estasi.
- Bene Muten, se deciderai di aiutarmi lei sarà tua. Completamente tua.
- Tutta mia?
- Esattamente.
- Beh. Spiegami meglio i dettagli allora.
Proprio quando Muten si stava “alleando” con il nemico C-18 chiamò tutto il gruppo a se. Aveva trovato l’incisione. Passo il dito indice sulla prima e sulla seconda R e come per incanto si aprì una piccola fessura e le due ante del portone iniziarono a spalancarsi. A Goku non restò altro da dire che – URKA !!!

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei ***


Vegeta era in disparte, Goku dietro C-18 e Crillin, Junior osservava tutto dall’alto in compagnia del suo allievo Gohan, Tenshinan e Yamcha aspettavano che le porte smettessero di stridere sulle loro guide metalliche. Quando lo fecero piccoli pezzi di roccia caddero sull’ingresso e un raggio di energia colpì in piena fronte Yamcha coinvolgendolo in una picchiata talmente veloce che raggiunse in pochissimi istanti la fine del burrone. Le ossa spezzate prive di vita del povero Yamcha furono recuperate da Tenshinan che le adagiò su una roccia piatta e stringendo i pugni chiedeva vendetta.
- Per una volta non sei stato il primo a morire eh nanerottolo – disse Vegeta colpendo col palmo della mano destra la testa rasata di Crillin.
- Ti sembra un momento sarcastico? E’ morto un nostro amico e tu scherzi? E non permetterti più a toccarmi viscido scimmione !!!
- Già esatto – tuonò Gohan in difesa di Crillin – ti meriti una bella lezione! – proseguì a dire digrignando i denti contro il volto di Vegeta.
- Calmati Gohan – lo rimproverò suo padre – non è questo il momento di litigare tra noi.
- Infatti – intervenne Junior – guardate lassù – concluse indicando la porta della base segreta del Red Ribbon.
Sulla soglia due creature abominevoli sferzavano violentemente le code. Testa di leone, ali d’aquila, corpo umano e una coda a sette teste di serpente. Tutta la compagnia resto con la bocca aperta. Crillin tremava dalla paura, Tenshinan stringeva ancora i pugni collerici, Junior e Gohan non riuscivano a chiudere la bocca, Goku e Vegeta sembravano i più calmi di tutti.
- Ma che razza di mostri sono! – esclamò Crillin balbettando
- Non lo so ma quei vigliacchi la pagheranno! – gridò Tenshinan spiccando il volo. Si portò davanti a una delle due figure e provò a colpirla con un pugno. Il colpo andò assegno, il volto da leone fu preso in pieno ma il mostro restò impassibile. Tenshinan in preda alla collera continuò a colpire l’abominevole creatura con calci rotanti, pugni e gomitate ma l’altro mostro, che finora osservava annoiato, afferrò con i potenti artigli delle mani la testa di Tenshinan e con un unghione infilzò il terzo occhio sfilandolo dall’orbita oculare e infine lo ingollò.
Il malcapitato si piegò sulle ginocchia e portandosi le mani in fronte liberò un urlo straziante. Il mostro aggredito diede un calcio a Tenshinan buttandolo giù dal precipizio mentre lanciava uno sguardo minaccioso al resto della compagnia, i due mostri ruggirono potentemente e rientrarono.
Crillin e C-18 presero al volo Tenshinan prestandogli le prime cure. – Crillin, C-18 portate Tenshinan e il corpo di Yamcha a casa. Uno ha bisogno di urgenti cure l’altro di un posto dove mantenere integre le condizioni.
- E voi?
- Noi li vendicheremo Crillin. Stanne certo.
- Bene. Fagliela pagare, Goku, a quelle brutte belve.
Le porte si stavano richiudendo con la stessa lentezza e lo stesso rumore dell’apertura quindi Junior ebbe il tempo di prendere un macigno e lanciarlo verso le ante scorrevoli in modo da lasciare un passaggio. Junior e Gohan occuparono il lato sinistro mentre Goku e Vegeta occuparono il lato destro. Junior allungò una mano, lo stesso raggio di energia che uccise Yamcha distrusse la mano di Junior che la rigenerò con estrema velocità. – Goku l’unico modo per entrare è captare il Ki dei mostri e teletrasportarci, cogliendoli di sorpresa. - Goku abbassò la testa in segno di intesa con uno sguardo molto cupo. I tre si appoggiarono alla schiena di Goku che trovato il Ki portò l’indice e il medio alla fronte e si teletrasportò.
 
Mentre volavano indisturbati, Goten e Trunks, furono bloccati da due Ki in avvicinamento. Si nascosero tra le montagne abbassando la loro forza spirituale e aspettarono che Crillin e C-18, con gli altri due amici sulla schiena, passassero.
- Trunks, ho paura.
- Sei il solito fifone Goten. Non sembri nemmeno il figlio di Goku. Tua padre si che è un guerriero. Tu sei e resterai un povero poppante.
- Non sono un poppante!
- Invece si. Di cosa mai dovresti avere paura poi?
- Ma non hai visto Tenshinan e Yamcha come erano conciati? Si starà combattendo una dura battaglia sicuramente con un avversario potentissimo.
- Ma Goten, loro due sono debolissimi, noi siamo dei Sayan. E poi più forte è l’avversario meglio è per noi e per Gotenkusu. Pensaci Goten, è la nostra grande occasione per mettere in atto le nuove tecniche della fusione e poi, sinceramente, ho proprio voglia di sgranchirmi un po’ le ossa, tu no?
- Io non sono molto convinto ma ormai che siamo in ballo, balliamo.
- Bravo Goten! Così mi piaci.
 
Goku, Junior, Gohan e Vegeta si ritrovarono di fronte ai due mostri che avevano ucciso Yamcha e messo K.O. Tenshinan. La stanza corrispondeva al primo piano della base segreta del Red Ribbon. L’ambiente era molto spazioso ma non si percepiva subito a causa del colore nero delle mura. I diversi tubi fluorescenti fissati al tetto indicavano la lunghezza dello spazio ma la luce che emetteva ogni lampada era molto fioca difatti non si distingueva l’arredamento. L’unica cosa chiara era l’ascensore in mezzo ai due mostri.
- Benvenuti nella mia umile dimora – disse una voce pacata mentre alcuni fari esplosero la massima potenza dei loro WATT accecando i quattro compagni – non ci conosciamo quindi passo subito alle presentazioni. Io sono il Generale Kappa, uno dei tre sopravvissuti allo sterminio della Red Ribbon per mano di Son Goku. Ti ricordi? – chiedeva il generale appoggiato alla ringhiera del ponteggio di ferro che limitava il tetto.
- Certo che mi ricordo. Quei malvagi criminali. Ma non solo malvagi erano anche stupidi, credevano di poter conquistare il mondo grazie alle sfere del drago e invece il loro capo, Red, voleva recuperarle solo per diventare più alto.
- Esattamente. Ma il nuovo esercito del Red Ribbon pensa ancora meno, esegue gli ordini. Dal mio ufficio, grazie alle telecamere, ho potuto notare che avete fatto conoscenza con i miei pupilli, gli uomini-grifo. Metà uomo e metà grifone. Che bellezza della genetica.
- A dire il vero danno il volta stomaco – rispose secco Vegeta.
- E tu chi sei? Come osi parlare senza il mio permesso in casa mia?
- Io non ho bisogno del permesso di nessuno. Io sono Vegeta, principe della gloriosa stirpe dei Sayan.
- Ah si, adesso ricordo – schioccando le dita da una parete uscì un display – se non sbaglio tu sei il padre del ragazzino con i capelli colorati giusto? – sul monitor spuntarono Goten e Trunks intrappolati da chissà quale mostro incappucciato – buon sangue non mente, il piccoletto ripete di continuo di essere il figlio del principe dei Sayan anche se ancora non ho capito cosa significhi.
- Cosa stai facendo ai nostri figli? – chiese Goku con molta agitazione.
- Stai calmo amico mio, non gli torceranno nemmeno un capello. Saranno portati in un luogo sicuro, lo stesso luogo dove risiede Muten e faranno da cavia quando il mio grande guerriero sarà pronto per vendicare la Red Ribbon distruggendoti Son Goku.
Goku, Gohan e Vegeta fissavano impotenti le immagini dei piccoli che venivano avvolti da pesanti catene mentre il Generale Kappa rideva sguaiatamente e fastidiosamente di gusto e Junior osservava attentamente il collo dei due guardiani dell’ascensore.

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette ***


Il quinto piano era un’enorme stanzone pieno zeppo di provette, microscopi, boccette e qualsiasi altro strumento adatto a mescolare sostanze colorate, inodori e di qualunque proprietà chimica.
Il pavimento era un unico tappeto dai mille colori e ghirigori che s’intrecciavano in immaginabili posizioni rendendolo un vero e proprio spettacolo. In fondo alla sala c’erano tre porte. La prima accedeva alla stanza di Bu-Bi, la seconda nascondeva Muten e dietro la terza erano incatenati Goten e Trunks.
I muri erano di un rosso molto acceso mentre il soffitto semplicemente bianco. Il lato est era pieno di monitor, alcuni utilizzati per gli esperimenti, altri per monitorare i parametri vitali delle creature e gli ultimi servivano da monitor per le telecamere. Sullo stipite della porta d’ingresso c’era una sirena pronta a spaccare i timpani in caso di pericolo. Sotto i monitor era stata posizionata una lettiga e su di essa Bu-Bi attendeva che, l’amico, Flappe gli bucasse una vena iniettandogli il nuovo composto.
Bu-Bi adesso era alto circa un metro e venti centimetri ma dopo la breve infusione sarebbe cresciuto ora dopo ora come se si trovasse in una altra dimensione con una percezione temporale più veloce, o almeno su altri mostri aveva funzionato benissimo e Flappe sperava che il successo si ampliasse anche a Bu-Bi. Ma  chi vive sperando non sempre fa una bella fine.
Bloccato il flusso sanguigno con un laccio emostatico, il dottore, iniziò a palpare il braccio della sua creatura principe. Trovata la vena passò del cotone imbevuto con alcool e infilzò l’ago in modo mellifluo ma deciso. Aspirò un po’ di sangue per accertarsi di essere in vena e la siringa s’imbrattò di una sostanza blu. Lentamente iniettò il contenuto della siringa. Quella prassi costò non poco dolore a Bu-Bi. Il mostro verde iniziò a dimenarsi rendendo difficoltosa la continuazione del trattamento. Le sclere degli occhi diventarono completamente blu, delle grosse vene gonfiavano velocemente sul cranio rasato, sviluppò degli affilati artigli e dalla schiena esplosero due enormi ali simili a quelle di un pipistrello. Il cuore pompava talmente forte e a un ritmo così forsennato che il torace si gonfiava come se volesse esplodere.
Iniettata l’ultima goccia e rimosso l’ago Bu-Bi lanciò un grido demoniaco. Lo strazio e la paura si disegnarono sul suo volto ma ben presto furono sostituiti da un’espressione guerriera. L’espressione di chi cercasse vendetta. Emise una specie di ruggito degno della belva più assetata di sangue.
Le grida furono udibili fino al primo piano infatti Junior lasciò perdere il collo degli uomini-grifo allarmato da quei versi. Tutto si bloccò per pochi istanti. Il tempo si fermò. L’aria era come dissipata.
Goten e Trunks dalla paura si fecero la pipì addosso. Muten ronfava profondamente e non capì nulla. Goku, Vegeta, Gohan e Junior si divisero, pronti ad attaccare nel momento in cui tutti si fossero destati da quello stato d’incosciente paura che li avvolgeva, bastò un nulla, una piccola pietra che toccò il suolo e tutti sembravano reduci da una seduta d’ipnosi.
I due uomini-grifo si guardarono come stupiti quando non videro più i quattro intrusi davanti i loro occhi. Kappa dall’alto del ponteggio impartiva ordini con una veemenza da ventenne. Il resto delle truppe si diramava per i vari cunicoli e punti ciechi del primo piano.
A ogni ronda i soldati semplici erano sempre di meno tramortiti dai colpi di Goku, Junior e Vegeta. Gohan cercava di passare inosservato mentre raggiungeva Kappa e prenderlo in ostaggio. Si alzò in volo e mentre stava per acciuffare il generale alle spalle gli furono bloccate le braccia da un uomo-grifo mentre l’altro iniziò a sferrare pugni allo stomaco e al volto con un ritmo costante. L’ultimo colpo fu un calcio in faccia che lo scaraventò contro una parete facendo tremare tutto il primo piano. Junior che presidiava la zona dell’eliporto vide tutta la scena e fu il primo a uscire allo scoperto soccorrendo Gohan. I sentimenti ti fregano sempre e non puoi mai abbassare la guardia con loro e in questo caso il sentimento di amicizia gli fece trascurare il fatto che lasciando il suo posto sarebbe stato un obiettivo facile.
- Uccideteli ! – intimava il generale Kappa dall’alto del suo approssimativo posto di comando.
Gli uomini-grifo si fiondarono su Junior infilzandolo con i loro artigli e fiotti di sangue viola, i namecciani hanno il sangue di quel colore, formarono una pozza di liquido denso ai suoi piedi. Junior, preso alla sprovvista, non riusciva a liberarsi dalla morsa dei suoi avversari e accasciato a terra subiva le raffiche di colpi che gli venivano impartiti con estrema violenza mentre fissava Gohan agonizzare. L’agonia ebbe fine quando un soldato semplice con in pugno una spada lo decapitò. La testa di Gohan rotolò verso Junior che emise un grido di dolore. Vegeta, a quel punto, guardò Goku tremare e piangere dalla rabbia e decise dunque di intervenire. Raggiunse il secondo stadio di super sayan e si scagliò sul soldato semplice trapassandogli il costato con un colpo secco. Portò la mano, pregna del sangue avversario, alla bocca e lecco il liquido fissando gli uomini-grifo – Adesso tocca a voi luride bestie – e un altro ruggito tuonava dal quinto piano.
Bu-Bi dimenandosi riuscì a strappare i lacci che lo legavano alla lettiga. Afferrò il Dr. Flappe per il collo alzandolo da terra – Io ti consideravo amico, dottore. Tu invece fatto soffrire e trasformato in mostro me. Io no mostro, io umano, ma tu trasformato in cosa brutta. Io fidavo di te. Tu invece tradito. Traditore.
Con le dita della mano lo infilzò in pancia e poi lo scaraventò verso i monitor e con un tonfo poco udibile cadde sul bellissimo tappeto costellato di ghirigori. Le ultima parole del dottor Flappe furono - Fredrick Zorberg mi aveva avvisato nell’ultima missiva di non spingermi oltre con quel siero, se era andata bene con gli uomini-grifo non significava che dovesse avere lo stesso esito su un’altra creatura. Ho commesso un terribile sbaglio e ironia della sorte sono stato ucciso dalla mia stessa creatura.
Bu-Bi, gridando come una scimmia a cui viene tolta la banana, iniziò a spaccare tutto e tra un verso scimmiesco e l’altro diceva – Spacca tutto, Bu-Bi.
I monitor emettevano scintille, le pareti adesso venivano adornate dalle impronte di calci e pugni, i tappeti venivano buttati in aria e dispiegate le ali iniziò a volteggiare all’interno della stanza. Fece cinque giri e poi si scagliò velocemente contro la porta scorrevole sfondandola. Tornò con i piedi a terra e da un dito della mano fece partire un raggio di energia che fece esplodere la stanza.
L’esplosione fece tremare tutta la struttura – Che diamine sta combinando Falppe ! – urlava Kappa – Brown vai a controllare di corsa. Brown prese al volo l’ordine del Generale e si indirizzò verso l’ascensore.
Vegeta, il cui corpo era attraversato da scariche elettriche, guardava, dal basso della sua statura, i maestosi uomini-grifo e attendeva che facessero la loro prima mossa. Junior trascinandosi pietosamente raggiunse il corpo di Gohan e con gli occhi lacrimanti gridò a Goku – Raggiungi l’ascensore e distruggi tutto! Fallo per tuo figlio. Vendicalo !!!
Mentre l’ascensore stava chiudendo le porte Goku riuscì a entrarci e Brown, con il suo mitra in mano, tremava dalla paura mentre Goku lo fissava con occhi rabbiosi pieni di lacrime.

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Capitolo 8
*** Capitolo Otto ***


L’esplosione del quinto piano fece scardinare le porte delle stanze dove erano alloggiati, alla meno peggio, Muten, Goten e Trunks. I tre uscirono quasi contemporaneamente e nei loro volti si disegnò un’espressione di stupore e gioia. I due piccoli sayan, a casa di Bulma, non avevano capito che l’obiettivo della missione era recuperare Muten.
- E voi due, cosa fate qui?
- Abbiamo seguito gli altri – rispose ingenuamente Goten
- Gli altri? – chiese perplesso Muten
- Si! Crillin e C-18 erano venuti a trovarti sulla tua isola a metà festa ma sono ritornati subito dopo allarmati e all’improvviso sono tutti partiti in volo …
- E voi monelli, come al solito, avete voluto fare di testa vostra seguendoli e andando incontro all’ignoto. La curiosità è una cosa buona, piccoli sayan, se la si sa misurare altrimenti porta a brutte sorprese.
- Va bene vecchio, adesso però liberaci da queste catene prima che il fuoco ci divori vivi – disse Trunks.
- Come ti permetti insolente! – rispose un po’ alterato Muten e con secco colpo al catenaccio lo ruppe, liberando i due dalla loro prigionia.
- Adesso andiamo Maestro – disse Goten – la fuori c’è un ascensore e possiamo usarlo per salire al prossimo piano.
I tre uscirono dalla stanza scansando come meglio potevano le fiamme, l’unico un po’ bruciacchiato fu Muten. Arrivati all’ascensore, per loro discapito, non poterono usarlo perché Bu-Bi aveva distrutto anche quello.
- Non ci resta che risalire attraverso il cunicolo dell’ascensore a volo – considerò Muten.
- Ma Maestro lei non sa volare.
- Mi porterete voi. Non vorrete mica lasciare morire bruciato un vecchio – e lanciò un’occhiata sarcastica a Trunks che rispose – E va bene. Sbrighiamoci adesso però.
I due sayan afferrarono per le ascelle Muten e iniziarono a volare.
- Maestro ma cos’era quella cosa che poco fa gridava, ruggiva e sbatteva tutto?
- Non lo so nemmeno io. Posso solo dirvi che questo è il covo di alcuni pazzi. E uno di loro lo conosco molto bene. Era mio compagno di arti marziali da giovane e il suo cinismo non è diminuito per niente, anzi forse è aumentato. Insieme a uno scienziato pazzo hanno dato vita a una piccola creatura verde e volevano che io gli insegnassi tutti i trucchi appresi dal mio maestro compreso il mafuuba.
- Cos’è il mafuuba, Maestro?
- Vedi piccolo, devi sapere che tantissimi anni fa, la terra era oltraggiata dalla ferocia di un demone, allora era considerato così, Al Satan. Questo demone era la parte malvagia del Supremo. Erano un’unica persona.
- Si riferisce al vecchio muso verde che sta più in alto del gattone Karin?
- Come osi rivolgerti così quando parli del grande Supremo – e picchiò la testa di Trunks con il suo bastone.
- Ahi ! – esclamò il piccolo principe sayan
- Comunque si, mi riferisco a lui. Il Supremo non sopportava questo suo lato oscuro che poco alla volta prendeva il sopravvento quindi decise di liberarsene sdoppiandosi. La parte buona contro la quella cattiva. Al Satan iniziò a creare il panico fra gli esseri umani e l’unico uomo che poteva tenergli testa era il mio maestro, pace all’anima sua, Mutaito. I due si scontrarono in un incontro colossale, senza precedenti e il grande maestro allo stremo delle forze, quando vide che il suo avversario stava avendo il sopravvento, decise di usare l’antichissima tecnica del mafuuba, rinchiudendo il demone dentro un thermos. Io presi quella piccola prigione e la buttai in mare aperto, sperando che mai nessuno potesse trovarla. Ahimè molti anni dopo, un piccolo mostriciattolo turchese, di nome Pilaf, trovò quel termos e lo aprì.
- E poi cosa successe maestro Muten? L’ha sconfitto lei?
- No piccolo, ero già troppo vecchio.
- Se lo sa allora perché si arrabbia quando glielo dico? E’ per non farglielo dimenticare – s’intromise Trunks ridendo a crepapelle.
Muten con il suo tono serioso non badò all’ennesima provocazione del ragazzino dai capelli viola e continuò il suo racconto – fu, l’allora, piccolo Goku a sconfiggere Al Satan trapassandogli il corpo lo uccise. Il demone, che poi scoprimmo essere un namecciano, prima di morire generò un uovo, al cui interno covava il suo erede pronto a vendicare il padre quando sarebbe arrivato il momento e quell’erede è Junior.
- Ma non è possibile. Junior  è buono, non malvaggio.
- Infatti è quello che ha stupito tutti noi, grazie al suo orgoglio è sempre stato un ottimo alleato, non sopportava che Goku fosse più forte di lui e tanto meno che qualcuno potesse sconfiggerlo perché voleva avere lui l’esclusiva.
- Che fortuna ! – esclamò Trunks annoiato dalla storia mentre Goten invece era trasognante.
Una serie di rumori provenienti dal quarto piano stoppò la volata. Bu-Bi si guardava intorno. Quel piano era completamente riservato a lui, era come la sua casa, e il profumo di casa è qualcosa che ti rinvigorisce sempre e che non puoi mai odiare. Nella stanza c’erano giochi di qualsiasi tipo, ed era addobbata come se Bu-Bi fosse veramente sangue del Dr. Flappe: colori sgargianti, ambiente molto sereno e tranquillo che induceva spensieratezza e tranquillità. S’una parete c’era una foto con Bu-Bi, Flappe e Brown. La rabbia lo invase ma non voleva distruggere casa sua quindi colpì ripetutamente la foto al muro riducendola in brandelli.
- Brown. Tradito anche – sfondò le porte dell’ascensore e si diresse al terzo piano.
Finito lo sfogo di Bu-Bi, Goten e Trunks ripresero a trasportare Muten e raggiunto il quarto piano i due ragazzini fecero tonfare Muten a terra e iniziarono a dilettarsi con i giochi presenti nella stanza.
- Ma come diavolo vi è venuto in mente di lasciarmi cadere? Volete per caso uccidermi? – e mentre si lamentava osservava Goten tirare, ripetutamente, una pallina all’interno di un bicchiere. Su dieci tiri centrò il contenitore ben nove volte. Con uno sguardo veloce cercò una bottiglia. Individuata la vuotò del suo contenuto e iniziò a gridare, attirando l’attenzione dei due piccoli – MA-FUU-BAAAAAA – dalle dita di Muten uscì un vortice di energia verde che colpì la pallina con cui giocava Goten e la intrappolò nella bottiglia. – Bene. Non abbiamo molto tempo. Devo insegnarvi questa tecnica al più presto. Iniziamo subito.
I due piccoli sayan restarono sbalorditi e anche Trunks, questa volta, si trovò d’accordo con l’inizio dell’allenamento.
Bu-Bi udì la voce di Muten durante la sua dimostrazione e la curiosità lo stava spingendo indietro ma ebbe il sopravvento la sete di vendetta nei confronti di Brown e proseguì il volo verso il terzo piano. Aperte, con gli unghioni, le porte dell’ascensore raggiunse il laboratorio e iniziò a passeggiare tra i banconi e le enormi vasche contenenti embrioni di altri esseri mostruosi quando fu distratto dalla voce di Brown che nel frattempo aveva raggiunto il laboratorio insieme a Goku. Bu-Bi si girò di scatto e con gli occhi collerici iniziò a gridare – Brown ! Pure tu tradito Bu-Bi. Amico Flappe ucciso, adesso uccidere te – e partì verso l’uomo del Red Ribbon ma si bloccò subito non appena scorse Goku alle spalle di Brown.
- Son Goku? Bu-Bi uccide tutti. Oggi vendetta.

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