Freestalove.

di xalternative
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Detention. ***
Capitolo 2: *** Battle number one. ***
Capitolo 3: *** Bets and marijuana. ***
Capitolo 4: *** Battle number two. ***
Capitolo 5: *** Flirt. ***
Capitolo 6: *** Party all night. ***
Capitolo 7: *** kiss me,ki-ki-kiss me. ***
Capitolo 8: *** Battle number three. ***
Capitolo 9: *** I'm not a slut ***
Capitolo 10: *** Bathrooms and cinema. ***



Capitolo 1
*** Detention. ***


Detention.



Mi alzo svogliata senza neanche spegnere quella maledetta sveglia.
Soffoco la bestemmia mordendomi il labbro quando il mignolo del mio piede urta lo spigolo del comodino.
Mi trascino davanti allo specchio,mentre il mal di testa prende il sopravvento. Fottuto alcool.
Carino il nido di cicogna che ho in testa,no?Un nido di cicogna verniciato di rosso.
Mi fanno male i lobi quindi cerco di capire cosa ho specchiandomi meglio.
Ho dormito con la spirale.Ma quanto sono intelligente?Proprio tanto.
Mi metto le mani in faccia e scuoto di poco la testa,per poi strusciare i palmi per tutta la lunghezza del viso.Mi fisso le mani e le vedo nere.Mi riguardo allo specchio e vedo due strie color pece scendermi dagli occhi al mento.
Ah,giusto.La matita e il mascara sbavati.Mi sono praticamente fatta una maschera facciale col trucco sfatto.
Altri 10 punti aggiudicati alla mia intelligenza.
Ho capito che è una giornata di merda,ma se va avanti così,altro che merda,qui parliamo  proprio di diarrea.
 


Esco dal bagno in biancheria e apro l’armadio,dopo aver domato sommariamente i capelli e averli coperti con un new era.Mi vesto come al solito:felpone xxl,jeans e blazer.Levo le spirali da entrambe le orecchie e le sostituisco con normali plugs neri per evitare che il lobo si appesantisca troppo.Un filo di matita,un bel po’ di mascara e via…
Prendo il BlackBerry dalla console lignea del salone.Vedo la porta della cucina aperta e noto sullo stantìo tavolo di plastica due bottiglie di Beck’s.Vuote.
Davvero pensavate che fossi in fase post-sbornia perché avevo partecipato a una di quelle feste da fighette?Bene,non avete capito proprio un cazzo.
Sgattaiolo fuori casa,chiudendo a chiave.Controllo lo schermo del cellulare e sbraito.Liam non mi ha cagata di striscio ieri sera,manco a scrivere buonanotte.
Un applauso al mio migliore amico che dimostra quanto ci tiene a me.Mah,si sarà bellamente addormentato sullo schermo del cellulare come sempre…
Metto una sigaretta in bocca,la accendo velocemente e aspiro avida il fumo.La gente continua a puntarmi,a fissarmi contrariata.
Ah,giusto.Quasi dimenticavo…fumare di prima mattina qui è considerato come spararsi un cannone di 30cm in una sola botta.
Mi dicono che è pericoloso perché,essendo a stomaco vuoto e avendo la bronco-dilatazione al massimo,il fumo viene assorbito di più rispetto alle altre fasi della giornata.
Ma davvero la gente ha così tanto tempo da perdere per dire a chi si trova davanti come vivere,cosa fare,cosa non fare…cristo,io non ho tempo di pensare ai miei di problemi,e loro pensano a quelli degli altri.
Continuo a camminare svelta,immersa in questo casino che le persone chiamano ‘pensieri’.Porto di nuovo la sigaretta alle labbra e un sapore strano mi confonde le papille gustative.Guardo cosa ho tra le dita e non vedo nient’altro che un mozzicone.Ho finito la sigaretta e neanche me ne sono accorta.
Ma quanto ho bevuto ieri?
Solo al pensare questa frase,mi viene una fitta al cervello.Non vedo l’ora che finisca questa giornata.Anche se è appena cominciata…
 


Sto frugando nel mio armadietto alla ricerca di un quaderno qualsiasi che illuda il professore che almeno prendo appunti.Ma siccome questo è un giorno fantastico,non trovo neanche uno straccio di foglio A4.Sento qualcuno piagnucolare dietro l’anta in metallo dell’armadietto.La chiudo e mi ritrovo una Sun singhiozzante con il viso coperto dalle sue mani affusolate.
Che altro è successo ora alla mia migliore amica?
La freddezza accumulata in quelle poche ore in cui sono stata sveglia si scioglie a vederla stare così male.
-Che è successo,Sun?-le chiedo,alzandole il viso con due dita unite.
 -I-io…-si stoppa.
Minchia,parla!
-Tu cosa?-la incito.
-Io devo partire.Me ne vado,Ronnie.Basta,ho chiuso,è finita,done.Ti mando un sms quando sono a Londra,ciao.- .Si volta e fa per andarsene ma la afferro per un polso e la costringo a rigirarsi verso di me.
-Senti bella,ho troppo mal di testa per fare un discorso convincente,ma la risposta è no.Tu non vai proprio da nessuna parte.-
Scopre il viso dalle dita e dopo avermi fissata per qualche secondo con i suoi occhioni gialli-sì,perché i suoi occhi sono gialli,gialli pipì-mi sorride.
Ma che cazzo si sorride adesso?Dio,questa sta fumata.Più fumata di me.
-Hai visto?Mi sono allenata tutta la santa settimana.Sono un’attrice nata,non possono non prendermi.-
Ah giusto,la sua passione per la recitazione.La ama da quando era piccola così.
-E va bene.Lo ammetto,sei stata davvero brava.Ci ho creduto.-le sorrido premurosa.
-Davvero?-mi chiede,con occhi  sognanti.
-No,troppo surreale.Ti ho fatto credere che sei stata brava,posso venire anch’io a fare i provini.So recitare anche io.-le rinfaccio,vantandomi.
 


Entro in aula con Sunshine al mio fianco.Lei si dirige al suo banco singolo in prima fila,mentre io proseguo verso la quarta,per poi sedermi vicino al mio migliore amico,Liam.
-Buongiorno bradipo.-
-Bella zì.-
-Ti sto portando sulla retta via.-affermo,fiera di me.
Quello slang hiphop,se così posso chiamarlo,era tutto merito mio.
-Pronto per oggi pomeriggio?-gli chiedo,sfregando le mani.
-No.Per niente.Anzi,sai cosa?Non voglio farlo più.- .Ha lo sguardo terrorizzato.
-Oh,avanti Liam.E’ solo un bridge.Non sarà mica la fine del mondo.-
-Ho paura.-piagnucola.
-Smettila.Tu oggi ti fai quel benedetto piercing al naso,volente o nolente.E non usare quel tono da frignone perché non attacca.-
Mi guarda in cagnesco,per poi avventarsi sui miei fianchi con le mani.
Comincio a dimenarmi come una dannata.Non soffro il solletico,ma odio il pensiero che qualcuno possa toccare con le proprie dita la mia pancia.E’ qualcosa che non sopporto.
-No,Liam.Sei uno stronzo,cazzo,basta.Porco…-sospendo la frase,cercando di togliermi le sue mani di dosso.
-La chiamavano bocca di rosa.-dice Harry,entrando in classe tutto sorridente.
Mi volto verso di lui e lo punto piccata.
Lui è Harry,Harry Styles.Non è capitano della squadra di basket,né di quella di football,e nemmeno di quella di cricket…ma è comunque il ragazzo più popolare della scuola,forse anche solo per il fatto che c’ha scrittoputtaniere in fronte.A caratteri cubitali.
-Oh,Styles,beato te che a inizio giornata hai già voglia di rompere i coglioni.-mi ‘complimento’ ,fissandolo con l’espressione più schifata che riesco a fare.
Mi sorride strafottente per poi prendere posto.
Il professore di storia entra affannato in classe.Si alza gli occhialini minuscoli sul naso a patata e si siede dietro alla cattedra,cominciando a sfogliare il registro.Quasi sussultando toglie gli occhiali e fissa la classe.
-Ragazzi,ma noi non abbiamo ancora iniziato il programma di geografia?-chiede incredulo.Considerando gli sguardi persi della classe,il prof. deduce che il programma di geografia,effettivamente,non lo abbiamo ancora incominciato.
-E quando avevate intenzione di avvisarmi?Vabe,scegliete voi un argomento a piacere,quest’anno va un po’ così.-
Vedo Harry alzare la mano,quasi con aria diligente.Ho un brutto presentimento.
-Professore siccome siamo prossimi alla fine del primo quadrimestre dovremmo provare ad aiutare quelli con i voti bassi.Quindi io proporrei di studiare la Giamaica per avvantaggiare la signorina Goodwin.-
Mi sento sbiancare quando gli sento pronunciare il mio cognome.Harry si gira verso di me.
-Sei d’accordo,fattona?-mi chiede,con aria di sfida,sorridendomi impertinente,mentre tutta la classe ride di me.
-Harry ti ficco due dita in gola e te lo faccio vomitare il tuo umorismo del cazzo.-
-Signorina Goodwin.-mi riprende il professore.
-Ma…-provo a ribattere.
-Niente ma,in detenzione.Ora.-urla rosso in faccia,firmando un foglietto.
Il riccio sghignazza.
-Anche lei,Styles.In detenzione.- .Ci porge i due fogli e ci caccia dalla classe.
 
 

-Peccato tu sia così volgare,hai un faccino da angelo.-mi dice Hazza,portando due dita a carezzare la mia guancia.
-Lucifero era un angelo con due ali di scorta,caro Styles.-gli dico,aprendo la porta della mia seconda casa:l’aula detenzione.
Guardo verso il mio posto ed è occupato.Capelli neri,carnagione ambrata,labbra perfette,fisico scolpito che si nota anche dalla mega t-shirt e dal pantalone della tuta.Dev’essere niente male,quindi mi avvicino.
-Alza il culo,questo è il mio posto.-




Bella zie.
Sì,sto realizzando uno dei vostri peggiori incubi.
I'm back,con un'altra obrobriosa fanfiction.
In realtà la trama mi piace ma come al solito il
risultato è di merda AHAHAHAHAHAHA.
Vorrei spiegare due cose nel caso in cui non 
fossero chiare.Allora:
questa è la spirale
questo è un plug 
 
 Non mi ricordo com'è essere agli inizi
di una ff,quindi non mi abbattete e recensite.
Vi voglio tanto bene(?)
la vostra nondilatatachevorrebbeesseredilatata.xx

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Capitolo 2
*** Battle number one. ***


Battle number one.

 

Lo guardo alzare gli occhi su di me con uno sguardo assonnato e …curioso?Sì,curioso.
-E’ il tuo posto?-mi chiede,un po’ confuso,ma c’è qualcosa nella sua espressione che non mi convince.
-Complimenti,le tue orecchie funzionano bene.Ora alzati!-
-Cosa mangi a colazione?Acido e cereali?-si prende gioco di me,accennando ad alzarsi e raccogliendo quelle quattro cianfrusaglie che ha seminato sul mio banco.
Lo guardo con fare altezzoso e con espressione da vincitrice farmi posto.Si sistema la tracolla sulla spalla e fa per andare al banco libero in terza fila,ma si stoppa e si gira verso di me.
-Ah,tanto per la cronaca,non fare tanto la reginetta di stocazzo.E’ solo che non sono il tipo che litiga con la bulletta di turno.-
Alza le spalle e va a sedersi.Appoggia i piedi accavallati sul banco e abbassa la visiera dello Snapback sugli occhi,probabilmente in modo da riposare senza essere disturbato dalla luce fioca dei neon fulminaticci attaccati al soffitto.
Lo fisso ancora sconcertata.La mia bocca che ricorda vagamente la forma di una ‘O’ dice tutto riguardo ciò che sto pensando in questo momento.
Bulletta?Io?Ma chi si crede di essere questo qui!?Ora solo perché rispondi male ai professori,fai soggiorno fisso in aula detenzione,dai fuoco al laboratorio di scienze,disegni graffiti sulla porta della presidenza,fai risse con le troiette,saboti gli spogliatoi delle cheerleader,te la prendi con tutti e passi la giornata schernendo il più popolare della scuola,sei una bulletta?Solo per questo?Tutto ciò non ha sens…mmh,aspetta.
Conto sulla punta delle dita tutte le azioni prima elencate.
Scuoto la testa.Non importa tutto ciò che ho fatto prima d’ora.Lui è un ragazzo nuovo,si vede,quindi non può sapere tutto quello che ho fatto passare a questa scuola e alla gente che la frequenta.E di conseguenza non ha il diritto di chiamarmi bulletta.Punto.
Ma poi guardatelo.In quella posizione,con quell’atteggiamento ultrasciallato…sta per caso cercando di copiarmi?Pessimo,proprio.
Qualcuno mi tocca la spalla e sobbalzo.
-Minchia,sono armata.-urlo,scattando in piedi e puntando la penna contro…il professore dell’aula detenzioni.
-Ronnie,sono io.-mi rassicura,allontanando la Bic dal suo petto e trattenendosi dallo scoppiare a ridere.
-Frà mi hai spaventata.-affermo,portando una mano al petto.
Ah,non ve l’ho detto?Io e Paul-il professore,appunto-siamo amici da quando sono entrata in questo schifo di scuola.
Come ‘adulti’ qui dentro sono due le persone che mi sono vicine.Paul e il trentenne della mensa che mi lascia tenere sempre una lattina di Guinness nel frigorifero dell’istituto.
Paul mi fissa con il solito sguardo che usa come domanda implicita.Vuole sapere cosa mi passa per la testa.
-Sono solo sovrappensiero.-sospiro,come se me lo avesse chiesto a voce.
-Sovrappensiero eh?Guarda che t’ho visto come lo fissavi.-afferma sicuro di ciò che dice,indicando con un cenno della testa il ragazzo che avevo sfrattato poco prima.
-Ma chi lui?-
Scoppio a ridere in faccia a Paul attirando l’attenzione di qualche ragazzo in aula.Dopo un elegante ‘cazzo guardate!?’ rivolto a tutti coloro che si sono girati verso di me ritorno alla mia discussione con il ‘professore’.
-No no no.Non hai capito proprio niente.Quel tizio lì in fondo mi alberga allegramente sulle ovaie.-
-Dai,non cominciare.E’ appena arrivato e mi sembra un tipo a posto.Non è che devi per forza prendertela con chiunque ti trovi davanti.-
-Ma non è che io me la prendo con tutti…solo con quelli che odio.-
-Quindi con tutti.-ride il trentacinquenne che in teoria dovrebbe avere un atteggiamento severo nei miei confronti.
-Guarda che a me sta simpatica tanta gente qui a scuola.Tipo tu,Liam,Sun,il ragazzo della mensa,il bidello del secondo piano…ehm,il preside.Vedi,sono già sei persone. -
Paul ridacchia.
-Il preside lo adori proprio alla follia,tanto da andarlo a trovare in ufficio ogni giorno.-
-Lo ammetto,è stato amore a prima vista.Dovrei portargli dei fiori…-ammetto,prendendo posto sulla mia sedia e spaparanzandomi meglio.
Il professore scuote il capo ancora sorridente,e si dirige verso la cattedra per sedersi.
Appena trovo finalmente una posizione comoda sulla sedia la campanella trilla.Sbuffo.Non ho intenzione di alzarmi.Non ce la faccio.
Grido ‘Paul’ con tono quasi dolorante.Lui accorre preoccupato,pensando mi sia successo qualcosa.
-Che succede Ronnie?-chiede allarmato.
-Niente.Mi aiuti?-
Gli tendo le due mani e gli sorrido come fosse la cosa più normale di questo mondo.
Lui fa un piccolo sospiro,probabilmente sollevato dal fatto che non mi è successo niente,e mi alza.
Metto la tracolla su una spalla e mi trascino verso l’uscita della classe,ma a tagliarmi la strada sono Harry e il moretto-ti-chiamo-bulletta-anche-se-non-so-niente-di-te.
Forse è un nome troppo lungo,mh.
Questi due insieme non mi piacciono.Per niente.
Supero la soglia della porta e mi dirigo verso il mio armadietto,ma qualcuno mi assale.
Minchia,si può stare un po’ tranquilli in questa scuola!?
Mi giro scazzata e mi ritrovo davanti Sun,che mi sembra un po’ troppo eccitata.Assomiglia a quelle bimbe fuori le giocherie con in mano tutte le loro Barbie magica puttana,ehm,magica sirena.
Mi fa davvero paura in questo stato.
-Sunny sembri una pila elettrica.Ti avviso che se ti metti a urlare e mi stoni i timpani ti faccio un occhio nero.-la avverto,schioccando le dita e stiracchiandole.
Lei deglutisce ma poi si fa coraggio.
-Avanti Ronnie.E’ un grande evento.Sono riuscita a scrivere il monologo per il provino.O,insomma,a buttare giù due idee.Da’ un’occhiata.-
Mi porge un foglietto,quasi certamente strappato da un quaderno ad anelli.
Gli do uno sguardo veloce e poi rialzo gli occhi sulla mia migliore amica,che mi fissa impaziente di sapere cosa ne penso.
-Sunshine…- tengo il discorso in sospeso.
-Sì?-mi chiede,sempre più curiosa della mia opinione.
-Qui sopra ci saranno al massimo quattro frasi.Il resto sono tutti…puntini sospensivi!-
-Io amo i puntini.-
La fisso,alzando un sopracciglio,gesto che mi da una piacevole sensazione all’eyebrow.
-Non guardarmi così.Tu non capisci niente.I puntini creano atmosfera.-
Sun comincia a gesticolare in modo strano.
Oddio,l’abbiamo persa.
-Zia non puoi fare dieci minuti di provino di tutta atmosfera.-le rispondo,imitando le sue gesticolazioni in corrispondenza della parola ‘atmosfera’.
Lei borbotta e biascica un ‘non ce la farò mai’,scuotendo il capo.
Posiamo le cianfrusaglie nei rispettivi armadietti e andiamo verso la mensa.Sono dietro a Sun nella fila vicino ai banchi di cibo.Dopo qualche turno passato di ragazzini ingordi vedo la mia amica sgattaiolare verso un tavolo vuoto,con il vassoio pieno di roba.Salutare e non.Anzi,solo non.
Arriva il mio turno e lancio uno sguardo di intesa al tipo dietro al bancone,che svigna in cucina e torna al suo posto,poggiando la mia amata lattina di birra sul mio vassoio.
Mi fa l’occhiolino e gli sussurro un ‘grazie’,per poi andarmi a sedere vicino alla mia amica,che mi guarda con occhi severi.
-Che c’è?!-chiedo,aprendo la lattina e sorseggiando.
-Alzati e vatti a prendere qualcosa da mangiare.-mi ordina.
-Non.Ho.Fame.-scandisco,dando un sorso più lungo alla birra.
 
 
 
Mi alzo il cappuccio della felpa aperta,che lascia vedere apertamente l’aderente canotta nera che indosso sotto.Stasera al Varcooz c’è la solita gente.Appena faccio ingresso tutti cominciano a salutarmi.Mi siedo su uno degli sgabelli vicino al bancone del bar e do una sommaria occhiata alla situazione,aspirando il fumo di una sigaretta regalatami dal barista.Dopo un po’ capisco che la serata è decisamente un mortorio quindi afferro un bicchiere di vetro vicino a me.
Picchietto su di essa,attirando l’attenzione di tutti su di me.
-Ragà,chi se lo spara un freesta con me?-
Guardo una per una le persone che mi stanno guardando,e hanno tutti un’aria piuttosto…spaventata.
-Oh,avanti.-dico,ridacchiando.
-Lo faccio io!-si propone un ragazzo dietro la folla,facendosi avanti.
Il cappellino in testa crea uno strano gioco di ombre con la luce del locale,che non mi permette di distinguere i lineamenti facciali del ragazzo che mi sta sfidando.
-E’ nuovo.Appena arrivato.Vacci piano.-mi avverte il barista,compassionevole nei confronti del ragazzo.
-Beh,buona fortuna amico.-dico al mio avversario,con un tono quasi perfido.
Saliamo insieme sul palchetto al centro della sala e la folla si mette tutta intorno.
-Facciamo quattro quarti,quindi quattro battute per uno.Il vincitore lo sceglie il pubblico,prendendolo il braccio alla fine della sfida.Ronnie,inizi tu.Tutto chiaro?-chiede il proprietario del Varcooz.
Annuiamo sia io che il mio misterioso sfidante.
Il proprietario scende dal palco.
Il deejay fa partire il beat.
Che il gioco abbia inizio.
 
-Yo bro,nel giro del freesta ci sei appena entrato,
scusa,ma proprio non riesco a darti il “ben arrivato”.
L’hai vista la pubblicità che è stata appena passata?
Mi dispiace frà,sei troppo piccolo per fare il pirata!

 
-Lo ammetto sis,forse non ho molta esperienza.
Io ci sto provando.Poi se non mi riesce,beh,pazienza.
Ciò che mi spinge a intrecciare rime è la passione
Non mi basta per partecipare a ‘sto tipo di competizione?

 
La sua voce.Non mi è nuova.
Ronnie,vinci sta battle e non ti distrarre.
 
-Provarci?Pazienza?No zì,non hai capito proprio un cazzo
Per entrare qui e prendere sottogamba il freesta devi essere un vero pazzo.
Non ti offendere,i novellini mi fanno uno strano effetto.
Un po’ come i piercing,appena arrivati mi fanno rigetto!

 
- AH-AH bella questa!Da dove t’è arrivata?
Zia,non è che qualche rima te la sei preparata?
Senti come suono bene su questa strumentale
Non mi piace come improvvisi,ritirati e và a lavorare.

 
Ma dove l’avrò sentita?E’ troppo familiare.
 
-Frà verso la porta comincia a camminare.
Prima che sia io con i calci in culo a farti cacciare.
Le tue parole sono come l’insalata al McDonald’s:una bestemmia.
Ma proprio non capisci?Al Varcooz Ronnie Goodwin regna!-
 

La gente in mezzo al pubblico comincia a fare casino,sale sul palco e mi prende in braccio,facendo scivolare il mio corpo su di loro.
Mi dispiace novellino,sei fuori.



Bella zie.
No,ma quanto sono figa io
che pubblico in quattro giorni?
ce amatemi.Amatemi almeno per questo
e non odiatemi per il fatto che il capitolo fa cagare.
Non è colpa mia se faccio schifo.LOL
Premetto che le battute di freestyle del ragazzo mishterioso
fanno schifo perché volevo fosse una sconfitta
memorabila.AHAHAHAHA #perfidiamodeon
Ppppoi in una delle battute di Ronnie,sempre nel freesta,
dice 'Un po’ come i piercing,appena arrivati mi fanno rigetto!'.
Praticamente quando fai un piercing il corpo tende a
'rigettare' ovvero espellere il gioiello,proprio come Ronnie
tende a dare contro i novellini.Spero di essermi spiegata.
Fatemi sapere quanto questo capitolo fa schifo da uno a trentordici
con una recensione.HAAHAHAHA,no seriamente.
Recensite çwç
Ok,mi dileguo. *scappa via con le braccia in aria*
p.s. l'eyebrow è il piercing al sopracciglio fkldsjgas

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Capitolo 3
*** Bets and marijuana. ***


Attenzione:questo capitolo ha riferimenti alla marijuana abbastanza espliciti.

                                                                                                                    se può urtare la sensibilità di qualcuno non leggetelo(?)


Bets and Marijuana.
 


La gente finisce di fare caos e mi mette giù,per poi tornare ognuno per i fatti suoi,con una vodka in mano,a discutere della battle appena svolta.
Credodi aver vinto.
Sono vicina all’uscita secondaria.
Apro la porta ed esco fuori,giusto per prendere una boccata d’aria.
Abbasso di poco lo sguardo e sugli scalini del locale ci trovo seduto il mio sfidante,intento a fumare.
Mi siedo vicino a lui senza farmi notare.
Non voglio creare situazioni imbarazzanti…in fondo sono uscita per stare un po’ all’aria aperta,non certo per stargli accanto.
Peccato che probabilmente si è accorto della mia presenza,visto che fa un accenno di sorriso,un po’ sghembo.
-Ehi.-mormora.
-Ehi.-rispondo.
Lo guardo di profilo dare un tiro allo spinello e espirare il fumo denso.
Le sue labbra sembrano disegnate da…da…al diavolo.
Non ho mai studiato la storia dell’arte,sta di fatto che sono perfette.
-Vuoi?-mi chiede,alzando nella mia direzione la canna che ha in mano.
Annuisco con un sorriso appena accennato,giusto per fargli capire che stavo aspettando quella richiesta da quando mi ero seduta vicino a lui.
Lo sento prendere parola.
-Perché sei qui?Sei venuta a consolarmi?-mi chiede,impertinente come mai nessuno ha osato essere nei miei confronti in tutta la mia vita.
Mi ricorda un po’ lo stile di quel coglione che ho incontrato stamattina in aula detenzione.
Con un’espressione divertita do’ un tiro al joint che ho tra le dita.
-Convinto il ragazzo.-gli dico piatta.
Mi aveva piuttosto infastidito quel suo fare da saputello.
Io odio i saputelli.
Anche se spesso mi dicono che io stessa ho un po’ l’atteggiamento da so-tutto-io.
Che si fottano quelli che lo dicono.
Sto per riavvicinare il cannone alle labbra quando il ragazzo me lo sfila.
-Ma che cazz…-mormoro,guardando quell’oggetto sfuggirmi di mano.
-Ehi zia,vuoi fumarti anche me?Che ne dici?-
Divertente come un porcospino nel sedere.
-Dove l’hai comprata questa roba?-gli domando,riferendomi all’erba che mi ha appena lasciato fumare.
-Kevin.Si fa chiamare Kev.Lo trovi ogni venerdì sera alle 10.30 all’Excelcior street,più o meno vicino alla Saint Vincent High School.-afferma tranquillo,aspirando un altro po’ di quel fumo che io,personalmente,ho trovato ottimo.
Ho un sussulto impercettibile,però,quando gli sento nominare la mia scuola.
Deglutisco e caccio il BlackBerry,provando a segnare tutte le informazioni che ricordo.
-Come hai detto che si chiama la strada?-domando titubante sulla tastiera del cellulare.
-Excelcior street.-mi ripete,un po’ scocciato.
Che simpatia.
Annuisco soddisfatta delle mie informazioni.
Faccio per alzarmi.
-Comunque io mi chiamo Jawaad.-
Alzo le spalle.
Non mi interessa come si chiama.Forse.
Infine me ne vado,senza neanche dirgli ‘ciao’.
Sì,non l’ho salutato.
No,non mi interessa cosa può pensare del mio gesto.
 
 
Metto la chiave nella toppa della porta e comincio a far scattare gli ingranaggi,girandola nella serratura.Do una spinta all’anta dell’ingresso per permettermi di entrare.
Peccato che io abiti in un appartamento cadente di un edificio altrettanto cadente.
E come vi aspettate che siano le porte?Cadenti?
Sbagliato.
Sono difettose.
Le porti non possono essere cadenti.
Ormai innervosita sferro un calcio alla porta che finalmente ha la decenza di aprirsi.
E’ inutile dire che non mi sono calmata,quindi,tanto per cambiare,la chiudo sbattendola violentemente.Molto violentemente.Troppo violentamente.
Violenta a tal punto da far cadere un piccolo pezzo di intonaco dal muro.
Fanculo.
Vado in cucina passando per lo stretto corridoio e mi siedo su una delle due sedie bianche da giardino.
Sì,ho delle sedie da cortile in cucina,ok?Ok.
Costano poco.
Alzo lo sguardo incontrando lo stantìo orologio appeso al muro.
Sono ancora le 22.05.
Cosa potrei fare io,Ronnie Goodwin,alle dieci e cinque di sera?
Non mi era mai successo di andare via dal Varcooz così presto.
Mai battle è stata più semplice di quella con…come ha detto di chiamarsi?
Ah sì,Jawaad.
Mai battle è stata più semplice di quella con Jawaad.
Forse la costruzione della frase è un po’ contorta.
Dettagli.
Scatto in piedi quando penso cosa posso fare a quest’ora.
Liam oggi doveva farsi il bridge.
Brutto codardo che non è altro.
 
Ho di fronte la casa del mio migliore amico.
Il retro della casa del mio migliore amico.
Vediamo,come potrei entrare in camera sua?
L’occhio mi cade sulla grata per piante rampicanti,su cui cresce rada qualche foglia di edera.
Mi sembra una buona idea quindi comincio a scalarla fino ad arrivare vicino alla finestra della camera di Payne.
Con un piccolo slancio rischio di farmi cadere i pantaloni di dosso (troppo larghi per le escursioni),mi aggrappo al davanzale,per poi tirarmi su e rotolare nella stanza del mio migliore amico.
Mi si avvicina e mi guarda dall’alto con sguardo interrogativo.
Mi alzo e lo fisso dritto negli occhi,per poi afferrargli l’orecchio con le mani,stringerglielo fino a fargli male e avvicinarlo alla finestra.
-Scendi,che andiamo a fare il bridge.-
Mi guarda terrorizzato,ma non si oppone.
Sa che ormai non c’è niente da fare.
Ronnie 2-Liam 0.
In realtà non so quando ho fatto il primo punto,ma mi piace barare.
 

-Allora Kronk,fa’ un bel bridge a questo fifone che pensava di farla franca.-
Liam si mette a sedere e il piercer comincia a disinfettargli il naso,mentre io sbircio le foto di alcuni tatuaggi e qualche schizzo.
-Allora Ronnie,è da tempo che non ci vediamo.Quand’è che ti sei fatta così bella?-
Lo fulmino con lo sguardo,manco mi avesse offesa.
Non sono mai riuscita ad accettare un complimento.E mai ci riuscirò.
Fai un elogio a qualcuno ed entri nelle sue grazie.
È tutta una grande paraculata.
-È inutile che fai quella faccia.Ci conosciamo da tanti anni e sai che non sto provando ad abbordarti o roba del genere.Guardati.Capelli rossi che contrastano perfettamente con i tuoi occhi azzurri,quasi di ghiaccio.Un fisico da paura,che spicca anche sotto quegli enormi vestiti.E vogliamo parlare di tutti quei piercing e tatuaggi?Non avevo mai visto una diciassettenne così alternativa.Di solito quelle della tua età si limitano al tongue.-
Ignoro totalmente le parole di Kronk,continuando a sfogliare le foto,fino a trovare un’immagine del braccio di un uomo con sopra tatuata una foglia di marijuana.Mi viene da ridere.È osceno.
A proposito di marijuana…
Ora non posso muovermi da qui,quindi mando un sms a Sunny con tutte le informazioni che le servono.Speriamo in bene.
 
 

Harry.
 

Mi tocca il pegno.
Wow,mai stato più felice di così.
Maledetta bottiglia.
Louis si alza e,con le mani unite dietro la schiena come un pensionato,comincia a girarmi attorno con aria malefica.
-Vediamo un po’,Harry.Che punizione potremmo darti?Voglio qualcosa di serio.-ammette,continuando a camminarmi vicino.
Ha il tono più divertito del solito.
Maledetto migliore amico.
-Sfidiamolo a portarsi a letto una ragazza difficile.-propone Niall,addentando il suo sandwich al tonno.
Il suo secondo sandwich.
O forse il terzo?
Comunque sia,gli lancio un’occhiataccia.Una di quelle fulminanti.
Ghigna mostrando di poco i denti,imbrattati di maionese.
-Ti sfido a fare sesso con…-
Louis crea suspense e si accovaccia vicino a me.
-…Ronnie Goodwin.-mi sussurra all’orecchio.
Sbarro gli occhi e trasalgo.
-No.No.Non se ne parla.-comincio a protestare.
Sia Niall che Louis mi guardano sorridenti.
-Il mio amichetto potrebbe morire corroso da quanto è acida quella ragazza.-spiego,riferendomi al mio…oh insomma,avete capito.
-Oh,avanti.Io odio lei.Lei odia me.Non potete farmi una cosa del genere.-mi ribello ancora.
Il biondo ingoia un boccone e prende parola.
-Forse ha ragione.E’ un po’ troppo cattiva come sfida.-dice.
Sospiro di sollievo.
Che Niall James Horan sia benedetto.
-Quindi cambiamo vittima.Da Ronnie Goodwin a…-
Louis fa mente locale,cercando il nome di una ragazza che non abbia ancora toccato le mie lenzuola.
-Sunshine Mitchell.La sua migliore amica.-
Sorride smagliante,fiero della sua proposta.
Mi metto le mani in faccia e scuoto di poco la testa.
Non so se essere felice della mia pena scontata con Goodwin,oppure farmi un harakiri per la mia nuova preda.
-Sunshine Mitchell?Ragazzi,non so nemmeno se è vergine quella lì.-mi lamento ancora.
-Fidati,non lo è.È solo quel tipo di ragazza che snobba tutti gli studenti della sua scuola,e quindi cerca partner al di fuori del’ambiente scolastico.Magari se li va a trovare in cui quartieracci che frequenta la sua migliore amica.-spiega Louis,convinto di quello che dice.
Ci penso un po’ su.
Ma perché partecipo sempre a questi giochi del cazzo?
-Allora?-mi chiedono all’unisono,curiosi della mia decisione.
-Allora cosa?Come se avessi scelta.Non mi lascereste mai dire di no…-
Niall e Louis si lanciano uno sguardo d’intesa.
Si sfregano le mani.
Che il gioco abbia inizio.
Che gioco di merda.
 

Sunshine.
 
Guardo lo schermo dell’iphone con aperto l’sms di Ronnie,poi la targa della strada.Poi di nuovo l’iphone,poi di nuovo la targa della strada.
Il nome coincide.Mi affaccio timida con la testa nella piccola stradina,e vedo una figura scura,non identificabile per la poca luce.
Dev’essere…
Guardo di nuovo lo schermo del cellulare.
Kev.Dev’essere Kev.
Mi avvicino a passo incerta.
Quanto devi voler bene a un’amica per comprarle erba a quest’ora,in uno posto simile,e da questo tipo di spacciatore?Proprio tanto.Forse anche troppo.
E poi com’è che ci si approccia a uno spacciatore?
‘Ciao’?
No,troppo informale.
‘Buonasera’?Mh.
‘Buonasera,può darmi un’oncia d’erba?’.
No,cazzo,suona assurdo.
Ok,ormai ce l’ho di fronte.
-Sei tu Kevin?-
Diretta.Vai così Sunshine.
-Sì,perché?-mi chiede sospetto.
-Mi servirebbe un’oncia di cannabis.-chiedo un po’ imbarazzata,torturandomi le mani.
In un attimo mi ritrovo un piccolo pacchetto tra le mani.
Pago velocemente e sgattaiolo via,senza neanche salutare.
Ma si salutano gli spacciatori?
Al diavolo,non sono portata per questa roba.
La mia sgattaiolata si è presto trasformato in una vera e propria corsa,tanto che una volta a fine strada,quando mi ritrovo sul viale principale,ho il fiatone.
Mi piego appoggiando le mani sulle ginocchia.
-Mitchell,non dirmi che ti sei davvero fatta contagiare da Goodwin.-
Quella voce graffiante.
No,non può essere.
Mi giro lentamente e me lo ritrovo davanti,con un sorriso beffardo.
-Styles…-sbotto,fissandolo con gli occhi sgranati.
 


Bella zie.
Ho mandato a puttane il mio record di
aggiornamenti veloci(?)peccato *piange dalla disperazione*
aaaaallora come vedete in questo capitolo
non c'è nessuna battle,e spero vivamente che a nessuno
dia fastidio un argomento attuale quale la droga,purtroppo,è.
Il fatto è che mi sarebbe piaciuto creare una storia
con argomentazioni non per forza superficiali.
Skins mi ha contagiata.AHAH
chi di voi guarda Skins?kldsjfsg.Lo amo.
Ah,non so se l'ho già inserito in altri capitoli
ma il tongue è il piercing alla lingua.
Mi scuso se il capitolo è troppo lungo.LOL
whatever,forse è meglio se mi dileguo.
Scieaaao bele,spero vi piaccia,davvero.xx

Consigli(?):
allora consiglio a chi si sente insicura di se stessa,
chi pensa di essere brutta,grassa o anche semplicemente sbagliata
di leggere questa os.
Altre ff stupende sono My best friend's brother e I wish that was me.

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Capitolo 4
*** Battle number two. ***


Battle number two.

 



Sunshine.


Metto le mani davanti agli occhi e scuoto la testa.
Ditemi che è tutto un incubo.
Ditemi che sto sognando.
Ditemi che io non sono qui con un pacco di droga in mano,davanti a una delle persone più perfide della scuola.
Ditemelo.
Tolgo le mani dal viso e non vedo più Harry. Sento un rumore dietro le mie spalle,ma non mi volto.
-Che ci fai qui?-mi domanda lui,restandomi dietro la schiena.
-Beh,in effetti…ehm,io…-tentenno.
Essere sgamata non era certo nei miei piani,no.
-E cos’è questa?-mi chiede,sfilandomi di mano la confezione di erba.
Mi giro e siamo di nuovo faccia a faccia.
-Quella?Oh,non è niente.-
Lo fisso rigirarsi il pacchetto tra le mani.Sta per aprirlo.
Oh,no.
-No,non aprirlo.È…è un regalo.-
Un regalo?Ma da dove mi è venuta questa.
Alza gli occhi e li piomba nei miei.Deglutisco.
Harry mi si avvicina,siamo ormai a qualche centimetro di distanza.I nostri sguardi sono ancora intrecciati.
-Da quand’è che regali marijuana,Sunshine?-
Aw,mi ha chiamata per nome.
Caccio subito via questo pensiero e comincio a farmi rossa.Dalla vergogna?No,dalla preoccupazione.
Styles non mi è mai piaciuta come persona.Mai.
Non rispondo alla sua domanda e allungo la mano per riafferrare il pacchetto,ma Harry tira il braccio indietro.
-Ah-ah,non toccare.-mi dice,con quel ghigno stampato in faccia.
Ma cosa vuole fare?
Si fa saltellare la confezione bianca in mano e poi riprende a parlare.
-Saranno circa 30 grammi di erba.-
-È un’oncia.-ammetto,abbassando la testa.
Lui annuisce lievemente,con ancora quel sorrisino bastardo.
-E che ci fai con un’oncia d’erba tu?Non si fanno queste cose,Mitchell.Cosa direbbero i tuoi genitori?-
Ora sorride di più.
Ho capito.Che grande bastardo.
Vuole davvero dire ai miei che ho avuto affari con uno spacciatore?È un colpo basso,ma è tutto così strano.Nessuno sa quanto siano bacchettoni i miei.
-N-non è per me questa roba- balbetto-te lo giuro.-continuo.
-Non è per te,eh?Ma tua madre e tuo padre a chi crederebbero?A te,figlia deludente rispetto le loro aspettative,o me,alunno migliore di tutto l’istituto?-
-Tu non sei lo studente migliore della scuola.-gli rinfaccio in maniera ovvia.
-Lo so.-dice,sbattendo velocemente le ciglia.
Ho capito anche questo.
Dio,ora gli spacco il naso.
-Davvero avresti il coraggio di spacciarti per il secchione del liceo per mettermi nei guai?-
Mi lancia uno sguardo di sfida.
Che domande.È ovvio che ne avrebbe il coraggio.
-Ma perché?Cosa vuoi da me?-gli chiedo,implorante.
Sono sull’orlo di una crisi di nervi. E quando io ho una crisi di nervi piango. Quindi,sono sull’orlo di una crisi di pianto.
Allarga ulteriormente il suo sorriso e mi si avvicina,ma io indietreggio. Facciamo questo per più di una volta,finché non mi trovo con le spalle al muro e con davanti Harry.
Non aspetta un attimo che si avventa sul mio collo. Prende a baciarmi piccoli lembi di pelle,per poi aspirare.
E ho capito anche quest’altra intenzione.
Mi  scende salata una lacrima sulla guancia.
-Mi fai schifo.-mormoro.
-Cosa?-mi chiede,staccandosi.
-Mi fai schifo.-gli urlo in faccia,strappandogli di mano il pacco d’erba e correndo via.
-Ti do qualche giorno,Mitchell.A te la scelta.-mi grida dietro,senza alcun accenno di preoccupazione nel tono di voce.
Scegliere?Dovrei scegliere tra la mia morte provocata dai miei genitori quando sapranno che ho comprato droga e una scopata con quell’animale?
Che dire?Amo la mia vita.
Fanculo. 



Il giorno dopo.

Ronnie.


Sono seduta da sola in uno dei piccoli tavoli della mensa a sorseggiare la mia solita Guinness.
Oggi Sunshine non è venuta a scuola,non so perché.Ieri,in quel nanosecondo che è passata a casa mia per darmi l’erba,sembrava…non so,strana.
Gli occhi erano un po’ arrossati e non era gioiosa come suo solito,no.La sua espressione era spenta.
Mah,chiariremo oggi pomeriggio.O domani.
Qualcuno interrompe le mie riflessioni.
Alzo la testa è mi ritrovo davanti coglion-man.
Sì,ho trovato un’alternativa a ‘moretto-ti-chiamo-bulletta-anche-se-non-so-niente-di-te’,ma non mi alletta tanto come nuovo soprannome.
Lo ammetto,i nomignoli non sono affatto il mio forte.
Sbuffo per fargli capire che se deve chiedermi una cosa,è meglio che lo faccia subito.
-Come fai a farti dare la birra?Nella sezione bibite della mensa non c’è.-
Faccio una risata isterica.
-Senti,novellino,smamma.E anche subito.-lo liquido sbrigativa,dando un lungo sorso all’alcolico in lattina che ho tra le mani.
Mi fissa e poi riprende a parlare.
-Come fai a farti dare la birra?Nella sezione bibite della mensa non c’è.-
Lo fulmino con lo sguardo,per poi alzargli il dito e mimargli col solo movimento delle labbra un ‘vattene a fanculo’.
Effettivamente oggi non è uno dei giorni migliori per la mia finezza.
-Mi sembra che ti abbia fatto una domanda,e tu dovresti,anzi devi,dargli una risposta.-si impone Styles,sbucando vicino a…Malik,ecco come si chiama.Di cognome,intendo.
Scuoto la testa,ora mi sono proprio scocciata.
-Ho detto…- .Mi alzo dalla sedia.
-…di andarvene…- .Afferro Harry per il colletto della polo.
-….a fanculo.-
Spingo il riccio addosso a Malik,mettendo il loro equilibrio in seria discussione.Infatti stavano entrambi per cadere…oh no,aspetta. Sono caduti.
Afferro la mia birra dal tavolo e me ne esco trionfante dalla mensa,sotto lo sguardo allibito di tutti,cuoche grassone comprese.
 


La sera.

Ore 21.50

Sono sul palco del Varcooz con il mio sfidante davanti.
Indovina indovinello,qual è il mio sfidante bello?Rullo di tamburi signori… è Jawaad.
Di nuovo.
In realtà non posso dire se è bello,oggi sembra quasi un personaggio di GTA San Andreas.
Ha una di quelle bandane legate intorno alla testa,che lo coprono dalla sommità del naso in giù.
Wow,che gangsta.
Non ho idea,però,di come farà a rappare con quell’affare in faccia.
Spero solo che come battle finisca subito,non sono molto in vena.
Sono preoccupata per Sun.
Il proprietario del locale mi sventola la sua manona davanti agli occhi.
Scuoto la testa e mi risveglio dal mio stato di trance.Mi sa che dobbiamo cominciare.
Il beat parte,prendo un respiro e comincio.
 
-Bella frà,senti come entro sulla strumentale
 con una rima che può sembrarti universale.
 Ma perché al Varcooz ti ostini a ritornare?
 Il tuo rap è merda rosa,sei per caso il cugino di Arale?
 
-Se io lo sono con Arale,tu con Linus sei imparentata.
 zì sei talmente infantile che dalla copertina non ti sei mai staccata.
 Il tuo freestyle non è nient’altro che nonsense a manetta.
 Se vuoi ti do la pappina,però prima metti la bavetta.
 
-Ti sei sentito?Il tuo freesta è un po’ scontato
 Ma in ‘sto giro di rime,davvero,chi ti c’ha menato?
 A me sembri tanto uno che rappa per sentirsi figo e un po’ alla moda.
 Se sei così davvero,voglio prenderti a pugni,mettiti in coda.
 
-Questa sera baso il freestyle tutto sui paragoni.
 Io sono scontato?Non ci senti,cara.Hai forse gli orecchioni?
 Ti ricordo che io non sono certo un capo in saldi.
 Con le mie rime io porto la pace,del rap io sono Ghandi.
 
-Nomini Ghandi e nemmeno sai la sua storia.
 L’unica cosa a cui pensi è solo far baldoria.
 Tu non rappi,fai rumore,come i miei vicini.
 Sei peggio di Pauly D quando sveglia i coinquilini.
 
-Se io sono Pauly D,tu sei Deena,identica a lei,segui le sue orme.
 Cioè che la vuole dare a tutti,ma nessuno la rincorre.
 Chi mi sfida a freestyle,per tutta la battle pegna.
 Ma proprio non capisci!?È Jawaad che al Varcooz regna.
 
La gente lo alza in braccio
No,aspettate…ha vinto?Con la mia stessa battuta?




Bella zie.
Ho appena fatto il conto....
Sono 8 giorni che non aggiorno.uuuuuau,
vi do il consenso di omicidarmi(?)
In realtà no perché tipo nella vecchia ff ero
capace di fare ritardi anche tipo di due settimane. #sosad
Però,ce,mi ero intaccata perché ogni volta mi scocciavo
di buttare giù le rime allora rimandavo.AHAHAHAHA
ma parliamo un po' del capitolo uu vorrei spiegare alcune
rime nel caso in cui non siano chiare.
Linus
 è il personaggio di Snoopy che non si separava mai dalla sua copertina.
Il fatto dei saldi è perché Ronnie dice a Jawaad di essere scontato nelle rime,e lui dice che 
non può essere scontato perché non è mica un capo in saldi.AHAHAHAHAH
Pppoi il fatto di Pauly D...è un tizio(?)del Jersey Shore che quando deve svegliare i coinquilini
urla nelle loro orecchie 'OH YEAAAAH,WAKE UP YEAAAH',mentre Deena è sempre del Jersey
Shore ed è una troia grassottella che non si fila nessuno AHAHHA
Un rinccraziamento(?)speciale va a Jole che è la mia musa e che è anche la ragazza a cui è ispirato
il personaggio di Sun.AHAH
che angolo autrici lungo DD:
mi dileguo sssscieao.
Hope u like it.xx
p.s. RECENSITE,che il capitolo scorso non me l'avete cagato di striscio çwç

Bella Matt.(?)
AHAHAHAHAH,in realtà non so che scrivere in questo
angolo però avevo promesso che ne avrei fatto uno
apposta per te,quindi eccomi qui.
Bella zì,ti stimo tanto e lo sai.



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Capitolo 5
*** Flirt. ***


Flirt. 
 



La gente gli sta facendo festa.
Dio,ha davvero vinto lui.
Ah,fanculo.Oggi non è giornata,e come se non bastasse non ho ancora chiesto a Sunshine cosa aveva per comportarsi in quel modo così strano.
Esco dalla mia amata porta sul retro del Varcooz e mi appoggio al muro in mattoncini rossicci con la schiena e una gamba piegata.
Ho caldo.
Mi guardo bene intorno prima di sbottonare la zip della felpa e lasciarmi praticamente la pancia nuda.
Ho un top che mi arriva fin sopra l’ombelico,qualche centimetro più su.
Pensavo di aver raggiunto finalmente il coraggio di indossare una cosa del genere quando comprai questo top,ma a quanto pare mi sbagliavo,dato che una volta sull’uscio della porta ho ceduto,coprendomi con questo enorme felpone adidas.
Mi metto una mano sulla pancia e me la accarezzo.
Disegno spirali immaginarie con l’intero palmo della mano,mentre fisso le ossa iliache del bacino sporgere,quasi come se il sottilissimo strato di pelle che le ricopre sia inesistente. Poi levo le mani e fisso con disprezzo la pancia,definita ‘piatta’ da tutti.
Serro gli occhi e mi mordo un labbro.Come può la gente definire questo schifo ‘piatto’?
Non lo è.Non abbastanza.
‘Mangia’ dicono. ‘Ti fai del male’ continuano.
Ebbene,mi farò del male. E anche tanto se questi sono i risultati.
Negli ultimi 15 giorni sono scesa di circa 3 chili.Lo trovo affascinante.
Qualcuno improvvisamente apre la porta del Varcooz affianco a me,facendomi praticamente sobbalzare.
La prima cosa a cui penso è girarmi dalla parte opposta e riabbottonarmi la felpa.
Una volta richiusa la zip mi giro e indovinate chi mi trovo di fronte?
Jawaad?Siete sicuri?La accendiamo?
Bravissimi,avete vinto un milione di dollari.
-Eri nuda?-mi chiede ridendo,per quanto possa distinguere un sorriso dai suoi tratti coperti dalla bandana legata al collo e il new era che gli fa ombra in viso.
-No!-rispondo secca,sedendomi vicino a lui che ha preso posto su uno degli scalini.
-E allora perché sei scattata e hai riabbottonat…-
-Senti,fatti i cazzi tuoi,ok?-
Alza le mani in segno di resa.
Forse l’ho aggredito troppo impulsivamente?Bah,cazzi suoi.
Si mette una mano nella tasca dei pantaloni e fruga.
Dio,fa che cacci almeno un misero pacco di sigarette,ti prego.
Oh,aspetta…io non credo in dio.Mh.
Estrae la mano e caccia un…pacchetto di M&M’s?
Quasi faccio una faccia triste.Permettetemi di essere delusa.Le aspettative erano piuttosto alte visto che,l’ultima volta,dalle tasche ci ha cacciato una canna.
Vabe,pazienza.
Apre il pacchetto e me lo porge.
-Vuoi?-
-No,grazie.Sono allergica a quelli con le noccioline.-
No,grazie.Sono allergica alle bombe di calorie.
-Capisco.Hai già mangiato a casa?-
-Sì.-
No.
-Che cosa?-mi chiede,infilando tre confetti in bocca –facendo un’enorme fatica a passare prima sotto la bandana – e provocandomi un senso di nausea.
Ho il voltastomaco quando vedo la gente mangiare.
-Oh,una bella bistecca e un piattone di insalata.-
Mezza mela e un litro e mezzo d’acqua.
Restiamo in silenzio per tutto il tempo che lui impiega a finire quel benedetto pacchetto di calorie barra grassi barra zuccheri.
Ew.
Finalmente accartoccia la bustina blu,ormai vuota.
-Dovresti mangiare qualcosa,sai?-
Lo fisso a occhi sbarrati.
Mi prende in mano un lembo del felpone.
-A me non inganni con questi vestiti xxl,lo capisco che fisico hai.-
Intorno ai suoi occhi si formano una piccola serie di rughette.Nonostante non gli possa vedere la bocca,capisco che sta sorridendo.
Ricambio anche io con un sorriso poco,ma molto poco,accenato,abbassando la testa un po’ imbarazzata.
Lui si alza,scuote un po’ il pantalone,e se ne va.
Sì,se ne va,lasciandomi seduta da sola,come una barbona,soppressa da mille pensieri.
Quelle sue parole sembravano…sincere.
 
 

Il giorno dopo.
A scuola.
Liam.
 
Sbilancio il mio peso tutto sul piede destro e incrocio le braccia.
-Per l’ennesima volta,signor Payne,con quale parole ‘res-rei’ cambia di significato,e qual è la loro traduzione?-
-Allora le parole sono res…-
Fisso il professore e poi lancio uno sguardo fugace verso Ronnie che sta…dormendo?
Fanculo Ronnie.
-Fanculo Ronnie.-mormoro.
-Come ha detto?-chiede il professore incuriosito,pensa che io sappia la risposta.
Povero illuso.
-No,niente.-rispondo.
-Oh,insomma,signor Payne,la sa o non la sa questa benedetta lezione del giorno?-
Mi giro e lo guardo in cagnesco per poi prendere parola.
-No,prof.No che non la so.Le pare che se l’avessi saputa sarei qui a tentennare e a guadagnarmi un impreparato,giusto così, per sport!?-sbotto all’improvviso,facendo scappare qualche risatina alle oche della mia classe.
Il professore è tutto rosso di rabbia e,forse,di imbarazzo.
-Vada a posto,Payne.E complimenti per il realismo,se l’è proprio beccato un bell’impreparato.-
Torno a posto scuotendo la testa e quando mi siedo faccio di tutto per far sobbalzare Ronnie dal suo sonno profondo.
Struscio,infatti,la mia sedia a terra e la vedo fare un piccolo salto dalla sua posizione e portare una mano al petto.
-Liam,ma che cazz…-
-Vaffanculo!-le ringhio a pochi centimetri dal viso.
-Ah,signor Payne…-mi chiama il professore.
-Cos’altro c’è?-chiedo spazientito.
-Vada fuori e rifletta bene sul suo andamento scolastico e la sua pessima educazione.-
Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo verso la porta della classe,mentre Ronnie ride a crepapelle per la situazione.
Che grande stronza.
Mi appoggio al muro del corridoio e abbasso lo sguardo.
Vedo rotolare di fronte a me un tubetto rosa,pare di un lucidalabbra.
Lo fermo con un piede e poco dopo,una ragazza dai capelli mori e liscissimi ,lo raccoglie quasi con fare preoccupato.
Per prenderlo in mano si abbassa,mettendo in evidenza la profonda scollatura a V della maglietta.
Ah,però.
Si rialza e mi sorride.
-Ehi,ciao Liam!-mi saluta con voce sexy,continuando a sorridermi.
-Ehi,ciao…- .Lascio in sospeso la frase come a farle intendere che non ricordo il suo nome.
-Stacey,mi conosci,sono la più popolare della scuola.-si bea,portando la frangia laterale dietro l’orecchio e mettendo ancora di più in risalto i suoi occhi verde smeraldo.
Annuisco,accennando anche io un sorriso.
Imbarazzante.
-Aw,ma cos’hai qui?-mi chiede,toccando delicatamente una piccola parte del mio collo.
-Dove?-abbasso la testa preoccupato,non pensando al fatto che se ho qualcosa sul collo,anche abbassando la testa,non potrei comunque vederla.
-Qui.Cos’è?Un succhiotto?-domanda con fare malizioso.
Rido,e di gusto anche,capendo a cosa si riferisce.
-No,è una voglia.-ammetto,passandomi una mano tra i capelli lisci*.
-Quindi niente succhiotto?Mh,capisco.Vabe,in caso avessi bisogno…-
Lascia il discorso in sospeso e fa il segno della cornetta del telefono con le dita,alzando il pollice e il mignolo e avvicinandolo all’orecchio.
Faccio una faccia sorpresa e annuisco.Lei mi sorride ancora più maliziosamente.
Improvvisamente ha un lampo di genio.
-Aspetta,ma tu non hai il mio numero!-
Afferra un pennarello dalla mini pochette a tracolla e me lo scrive sul braccio,per poi afferrarmi il viso tra le mani e darmi un bacio sulla guancia.Prendo già il telefono dalla tasca per farle più tardi uno squillo,in modo che anche lei possa salvare il mio numero.
La guardo andarsene sculettando,alquanto fiera di quello che ha fatto.
Questa ci sta sicuro!
 

Sunshine.

Ancora bagnata e con l’accappatoio addosso,vado verso gli armadietti dello spogliatoio per posare l’ingombrante vestito ottocentesco che mi tocca indossare sul palco.
Nello spettacolo mi hanno presa come protagonista,quindi sono sempre l’ultima ad uscire di scena e,automaticamente,sono sempre l’ultima anche ad uscire dagli spogliatoi che,infatti,adesso sono vuoti.
Sospiro quando capisco che,per quanto possa essere difficile sostenere tutte le prove,amo farlo.Amo recitare,amo sentirmi in un altro mondo su quel palco.In un mondo che non mi appartiene,ma che sento vicino quando pronuncio le battute del copione.
Socchiudo l’anta metallica dell’armadietto per andare a prendere i vestiti appese agli uncini,canticchiando un motivetto a caso.
Quando alzo lo sguardo verso le panchine,però,sobbalzo,e per soffocare l’urlo mi copro la bocca con entrambe le mani.
 
 
Harry.

Resto seduto sulla panchina e le sorrido beffardo,nonostante il ‘terrore’ che è comparso nel suo sguardo quando mi ha visto.
-Ciao Mitchell!-la saluto,calcando il tono roco e graffiante della mia voce e,contemporaneamente,alzandomi per andarle vicino.
Lei si stringe meglio nell’accappatoio e mette su uno sguardo che avrebbe fatto scappare qualsiasi seduttore.Tranne me,ovviamente.
-Che cazzo ci fai qui,Styles?-mi chiede,armeggiando con la serratura dell’armadietto per chiuderlo per bene.
Mi avvicino ancora di più a lei che,stranamente,non si allontana,resta impassibile con lo sguardo,però,rivolto dietro di me.Non mi guarda negli occhi.
-Volevo solo ricordarti,ehm..della mia proposta.-le dico,alzandole il mento con un dito e facendo incontrare i miei occhi verdi smeraldo con i suoi tendenti al giallo.
Ha proprio dei begli occhi.
Lei rizza la mano e,seccamente,mi sposa il dito dal suo mento,ma,improvvisamente,addolcisce lo sguardo e le compare un ghigno sul viso.
-Ho capito cosa vuoi e io ti posso aiutare ad arrivarci…-lascia il discorso in sospeso e si morde il labbro inferiore.
-Sai dove devi andare?-mi domanda,afferrandomi per il colletto e avvicinando ancora di più i nostri visi.
Sto sudando e i miei pantaloni stanno diventando stretti.
Scuoto la testa aspettando che mi dica dove devo andare…
-A fanculo!Ecco dove.-mi urla quasi,spingendomi dietro tramite il colletto.
Peccato che non abbia ‘sta gran forza,di fatto non mi smuovo molto,siamo ancora molto vicini.
Non faccio caso a quello che mi ha detto e vado avanti.
-Bell’accappatoio Mitchell,davvero.Ma penso che staresti meglio senza.-
Le abbasso delicatamente una spallina e azzardo un piccolo bacio sulla spalla ancora umida e profumata.
Ha un buon sapore.
-Harry,lasciami immediatamente.-mormora provando a rialzare la spallina.
Le cingo la vita con un solo braccio,facendo aderire i nostri corpi.
Cerca di spingermi via,ma la stringo ancora di più.
Continuo il bacio risalendo sul collo fino ad arrivare molto vicino al suo incavo.
Stando alla mia esperienza questo dovrebbe essere un punto debole,quindi prendo a aspirare quel piccolo lembo di pelle sempre con più foga.
Sento la sua mano premere sul mio petto nel tentativo di mandarvi via,ma nonostante tutto manda la testa all’indietro mentre le torturo questo punto debole del suo collo.
La sua mano destra,dal mio petto, scende giù verso l’ombelico.
Oh,cazzo.
Con la mano sinistra,invece,mi alza il viso,distogliendomi dal suo collo.
Mi fissa ancora un po’ per poi mollarmi un ceffone.
Forse uno dei più forti mai ricevuti in vita mia.
Soffoco un ‘troia’ mordendomi il labbro,non posso mandare tutto a puttane.
Porto una mano a coprire la parte colpita sulla mia faccia,per poi farmi riapparire in volto un ghigno.
-Sai una cosa,Mitchell?Queste cinque dita sulla mia guancia scompariranno molto prima del succhiotto sul tuo collo.-
Go,Styles.Go.
-Su-succhiotto?-
Si gira preoccupata verso uno specchio appeso vicino agli armadietti per controllare se ciò che le ho fatto è davvero così evidente.
Sono fiero del mio lavoro,dato che salta decisamente all’occhio.
-Ci sentiamo Sun.Ti chiamo.-la saluto.
-Tu non hai il mio numero.-protesta,incrociando le braccia e lasciando intravedere qual cosina dalla scollatura dell’accappatoio.
Niente male.
-Oh,sì che ce l’ho.-
Le faccio un occhiolino e la lascio allibita e da sola nello spogliatoio,con un succhiotto sul collo e i pensieri sconvolti.



Bella zie.                
Bella a tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuutteee.Ccccome siete state
durante la mia assenza?Immagino bene,questi capitoli devono
essere una vera e propria tortura DD:
whatever,parliamo un po' del capitoluz.All'inizio viene un po' a 
galla un disordine alimentare che,pare,turbi Ronnie.Abbastanza
ispirato alla realtà ma don't worry,be happy(?)
Pppoi ho fatto Liam con i capelli lisci,perché con i capelli che c'ha
ora non ce lo vedevo con il piercing e tutto alternativo AHAH
ricordiamo però che,nonostante cambi capelli con la frequenza 
delle mutande,James rimanere sempre gran figone tenerone(?)
Andiamo avanti,che ne dite della parte hot ma non hot dei Sarry(?)!?
spero vi sia piaciuta perché ne vedremo ancora uhuh
il prossimo capitolo sarà molto party haaaaard.
No,non scopano.AHAH ok,non voglio spoilerare.
Ccciao a tutte/i,siete fantastiche/ci(abbiamo anche un lettore maschio,
bella maaaaatt)e fatevi sentire con una recensione,che stanno calando
un sacco è.é
Io vi osservo,non dimenticatelo.  
ಠ_ಠ 
Per chi volesse parlare,sono su twittah @xsalmosswag
chiedetemi se volete fb,ora mi scoccio di fare il collegamento ipertestuale AHAHAH
ok,ok,me ne vado.
*scappa via*

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Capitolo 6
*** Party all night. ***


Party all night.


Fisso piccata la porta.Possibile che il mio migliore amico non senta il campanello neanche a mezzanotte?Sarà la seconda volta che busso.
Inchiodo l'indice al pulsantino dorato,fissato vicino alla porta,producendo così un trillo prolungato ed assordante.
Se non mi sente così...
Finalmente vedo la maniglia girare su se stessa e qualcuno si degna ad aprire.
Mi ritrovo davanti la mamma di Liam.
-Ciao Karen.-la saluto,appena prima di essere stritolata in un suo caloroso abbraccio.
Mi lascia entrare totalmente in casa,mettendomi al riparo dall’aria umida e notturna della città.
Mentre posa il mio felpone sull’attaccapanni riesco ad avere una visuale completa del suo abbigliamento.
Ha una maglia nera a maniche lunghe tendente al trasparente,con delle frange pendenti, e una lunga gonna bianca di cotone che la copre dalla vita alle caviglie.
Il suo stile hippie è inconfondibile.
-Liam è di sopra.-mi dice con uno dei suoi rassicuranti sorrisi.
Ricambio il sorriso e salgo le scale a due a due,sempre più impaziente di fare una ramanzina al mio migliore amico.
Arrivo finalmente davanti alla porta di camera sua.La apro impetuosamente.
-Complimenti Payne per avermi lasciata dieci minuti a gelare nel tuo quartiere buio e isolato- urlo.
Che poi tanto buio e isolato non è,però è meglio farla drammatica.
Scuoto la testa e chiudo l’anta in ciliegio della camera quando mi accorgo che Liam e Sun sono attaccati allo schermo del computer,con le cuffie nelle orecchie e la musica a palla.
Quindi,in poche parole,ho fatto la mia entrata trionfale per niente.
Mi avvicino a loro quatta,cercando di non fare rumori inutili.
Mi piazzo a qualche centimetro di distanza tra di loro e,contemporaneamente,do con la mano sinistra uno schiaffo sulla nuca a Liam e con la mano destra uno schiaffo sulla nuca a Sun.
Sobbalzano sincronizzati e lanciano entrambi un urlo stridulo.
Si tolgono tutti e due le cuffie,bestemmiando in aramaico.
Ghigno divertita e mi tiro vicino il mio solito poof blu elettrico per poi sedermici sopra.
Noto Sunshine lanciare un’occhiata di intesa al moretto che sbuffa lievemente e spegne il pc.Lei lo fa perché ama passare i venerdì sera chiacchierando.
Ognuno prende il suo posto.
Sunny si sdraia sul letto a pancia in giù e con le mani sotto il mento,mentre Liam si siede a terra con le gambe incrociate “a indiano”.
-Allora,chi comincia?-chiede la mia migliore amica,sempre più impaziente di cominciare la conversazione.
-Inizio io,dai.-mi propongo.
Mi siedo meglio sul poof e comincio a parlare.
-Le novità principali sono i due nuovi ragazzi che cominciano a fare presenza della mia vita.-affermo.
Vedo già lo sguardo della bionda diventare sempre più malizioso.
-Non vi fate strane idee,sapete come sono fatta.-dico,liquidando subito tutti i suoi pensieri.
-E chi sono ‘sti due maschioni?-mi chiede Liam sarcastico.
Faccio una risata ironica e poi torno seria.
-Uno è quello a scuola.Zayn Malik.Avete presente l’odio che ho sempre provato e che ancora provo per Styles?-
Alla pronuncia del cognome di Harry,Sun deglutisce.Per quanto strano possa sembrare,provo a non farci caso e a continuare il mio monologo.
-Bene,quello che sento per Malik è ancora di più.Oh insomma,lo avete visto!?Quei vestiti,quei cappellini,queiridicoli tatuaggi e quel suo atteggiamento tutto yoyo…-
Payne mi interrompe.
-È praticamente il tuo alterego al maschile.-
-È proprio questo il punto – incalzo. –Questa cosa non va bene.Nella Saint Vincent High School c’è uno e un solo posto per un vero alternativo,e quel posto è mio.Lui è arrivato dopo,lui è un’imitazione. Ci ho messo tempo per distinguermi dalla massa di caproni quali sono gli abitanti di questa città,poi arriva lui e puff,tutto il mio lavoro va a farsi friggere perché non sono più l’unica.- mi sfogo tutto d’un fiato.
Ora mi sento meglio.Me lo tenevo dentro da troppo tempo.
-Guarda che,comunque,per quanto lui possa indossare tute larghe e new era,ormai in paese sei tu il simbolo dell’alternativo,non di certo lui.- espone Sun più che convinta.
Le sorrido a non-so-quanti-denti-ho-in-bocca.Mi rassicura ciò che ha detto.
-Comunque non è finita qui.L’altro ragazzo che ha fatto irruzione nella mia vita è un certo Jawaad.Un mc (*)che da poco frequenta il Varcooz.Le ultime due battaglie di freestyle le ho avute con lui,infatti.Ci ho parlato più di una volta e la sua presenza è piacevole.Ieri,ad esempio,eravamo sui gradini dell’uscita secondaria del locale e lui stava mangiando degli M&M’s…- racconto loro tutta la storia,dalla a alla z.
-…finché poi lui non mi dice di mangiare di più e che i miei vestiti non lo ingannano,perché lo nota che fisico ho.-
I miei due migliori amici non dicono niente.
-Non potete capire.Sembrava così sincero,non una di quelle frasi convenzionali.-
-È carino?-chiede Sun.
Alzo gli occhi al cielo.
-In realtà non l’ho mai visto davvero bene in faccia.-ammetto.
Sia Liam che Sunshine mi lanciano uno sguardo stranito.
-Davvero,è come se nascondesse il suo viso.La prima volta aveva un cappellino che creava uno strano gioco di ombre e non mi permetteva di godere dei suoi lineamenti,mentre la seconda volta,oltre al cappellino,aveva anche una bandana che lo copriva dal principio del naso in giù.-
Annuiscono poco convinti.
Io ho detto la verità,poi cazzi loro se non ci credono.
 


Sun.


-A te,invece,novità,Mitchie?-mi chiede Liam.
Mitchie,abbreviativo di Mitchell.
Avvampo per un motivo che per loro può sembrare inesistente.
E invece esiste,eccome se esiste ‘sto motivo.
Diciamo che il peggior nemico della mia migliore amica,nonché ragazzo più “in” della scuola,mi tampina con una minaccia e ha accumulato finora un totale di due molestie nei miei confronti.
-No,niente di nuovo.La stessa noiosa vita.- recito provando a essere il più convincente possibile.
Mi giro verso Ronnie per vedere se il suo sesto senso da migliore amica ha intercettato la bugia.
A quanto noto dal suo sguardo perso sullo schermo del cellulare di Liam non ha capito che sto mentendo.
Wow,allora ha ragione il professore Groomie che sono proprio brava a recitare.
 

Ronnie.

-Liam tocca a te.-annuncio noncurante,mentre sfoglio interessata le sue playlist.
-In realtà avrei conosciut…-
 
1 nuovo messaggio in arrivo.
Da: Stacey

 
Apro incuriosita.
 
Megaparty stasera alle 22.00 a casa mia.
Ricorda che sono ancora disponibile per il famoso succhiotto.xx

 
Interrompo la conversazione che Payne e Sun stanno avendo e leggo il messaggio ad alta voce,cercando di emulare il più possibile una vocina stridula e da oca.
Il mio migliore amico ride un po’,coprendosi il viso con entrambe le mani,quasi imbarazzato.
-…da Stacey.-termino.
-Ma non è mica la presidentessa del comitato antri droga/anti alcool/anti fumo/anti qualsiasi cosa che non sia il sesso?-domando quasi disgustata.
Liam aspetta un po’ prima di rispondere.
-Sì,è lei.-ammette.
Sto per riprendere parola,ma lui subito mi ferma.
-E mettiamo le cose in chiaro.Io a questa festa ci voglio andare.Diamine,voglio scoparmela quella.- sbotta come un bimbo che cerca di imporre le regole per la prima volta.
-Oh,non preoccuparti Payne,ci andremo alla festa.Eccome se ci andremo.-
Liam mi guarda felicissimo e quasi sollevato.
-Cos’hai in mente?-chiede Sun,scendendo dal letto e avvicinandosi a noi.
Lancio uno sguardo malizioso prima lui e poi a lei.
-Sabotiamole il party.-sussurro più eccitata che mai.
Sunny mi fissa.
-Cazzo,sì.-grida,porgendomi il cinque che le batto.
Entrambe ci giriamo verso Liam.
-È  inutile che mi guardate come se voleste il mio consenso.Io devo solo portarmela a letto.-
Sunshine mi stritola in un abbraccio improvviso.
-Dobbiamo progettarci tutto!- mi urla nell’orecchio.
 

Due ore dopo.

Lancio la palla contro il muro e poi,grazie alla molla legata al mio dito medio,la ritiro indietro.
Una pellicola che si ripete da qualche oretta.
-Non dovevamo organizzare il sabotaggio?-mi chiede la mia migliore amica sbadigliando.
-Sto cercando l’ispirazione.-le rispondo,con voce assonnata.
-Sentimi Ronnie,sei tu la mente perfida,alzati e va in bagno.Fa una doccia fredda o lavati la faccia,fa qualsiasi cosa ti aiuti a svegliarti e mettiamoci all’opera.-interviene Liam.
-No!-scatta Sun.
-Più si è stanchi e più si è produttivi.-espone,quasi vantandosi. –Si vede che non fai teatro.-si pavoneggia,snobbando Liam,il quale le fa una smorfia.
-Ci sono!-balzo in piedi,mettendo fine ai battibecchi tra i due,che mi guardano speranzosi.
-Descrivetemi Stacey.-
-È una gnocca.-parla Payne per primo.
Sunny lo fulmina e prende parola.
-Allora,è una delle ragazze più popolari della scuola,le sue feste sono le più rinomate di tutta la città.Poi,come abbiamo detto,è presidentessa del comitato anti droghe/anti alcool/anti fumo.E infine,bo…si vocifera abbia una cura maniacale per la sua casa.-
Ghigno malefica.
-Ci serve della marijuana,degli alcolici e tutto il mio ingegno per rovinare nel modo più epico di sempre una delle tante famose feste di casa Quinn.-
 
 

La sera dopo.

I ragazzi sono di là.
Io mi do un ultima occhiata allo specchio prima di raggiungerli in “salotto”.
Ho cambiato un po’ stile per stasera,giusto per non dare nell’occhio,per mimetizzarmi tra la folla.
Ho un leggins nero con una sequenza di strappature su entrambe le gambe.Sequenze che vanno dall’inizio coscia a metà stinco.La maglia è bianca,a mezze maniche,abbastanza larga e con un’enorme croce nera al contrario stampata in mezzo.
Infine un giubbotto di pelle nera e le converse,rigorosamente nere,con borchie argentate.
Queste converse costavano 90 dollari.
Di fatto le ho rubate.
Faccio un sorrisino ripensando alla scena del furto e torno in salone.
Dalla faccia sorridente di Liam intuisco che Sun gli ha già fatto vedere cosa abbiamo prodotto insieme per tutto il pomeriggio:brownies…alla marijuana.
Minchia se sono un genio.
Distribuisco due bottigliette di rum per uno.
-Nascondetele in tasca.La prima portata di ponce la correggo io,la seconda Sun e la terza Liam.Per il resto vi coordinerò io durante la festa.-
Entriamo tutti nel jeppone nero di Payne e dopo non molto siamo fuori casa di Stacey,già piena zeppa di gente.
Scendiamo tutti e tre dalla macchina,ognuno con un vassoio colmo di brownies-non-solo-al-cioccolato.
Siamo ormai in casa e Stacey ci viene incontro dalla pista di ballo.
-Oh,che bell’idea che hai avuto di portare i brownies,tesoro.-squittisce,riempiendo la guancia di Liam di baci.
Poi lei guarda me.
-Comportati bene.-mi chiede,con sguardo implorante.
-Sarò il più gentile possibile.-le dico,con tono che dovrebbe sembrare affettuoso.
Di fatto lei quasi ci crede.
Dovrei andare a recitazione con Sunshine.
Invito quest’ultima e Liam a seguirmi verso un tavolo vuoto,dove appoggiamo i tre enormi vassoi di brownies.
 
Obiettivo n. 1:correggere gli analcolici col rum.
 
Prendo il telefono e comincio a digitare un messaggio a Liam.
 
Distrai Stacey e portala in cucina.
 
Gli lancio uno sguardo e noto lui prendere la poco di buono per il braccio ed accompagnarla verso la cucina.
Sto per cacciare il rum dalle tasche del giubbotto di (finta)pelle quando vedo con la coda dell’occhio le amiche di Stacey avvicinarsi al tavolo del ponce.
Sgrano gli occhi e cerco con lo sguardo Sun.La trovo e le faccio segno in tutti modi possibili di portare via le seguaci della troia.
Ma la mia migliore amica non capisce e,esasperata,caccio il telefono il più velocemente possibile .
 
Stoppa le amiche di Stacey.Inventati qualcosa,ma fa in modo che non si avvicinino al bancone delle bevande.
 
Aspetto qualche secondo per l’invio,poi alzo lo sguardo.Vedo subito Sun scattare verso le ochette,chiamarle e massaggiare i boccoli di una delle tre con occhi adulanti.
Sta facendo loro dei complimenti.
Ottimo modo di sviarle Mitchie,complimenti.
Mi guardo prima a destra,poi a sinistra.
Caccio dal giubbotto nero le due bottigliette di rum,le appoggio sul tavolo coprendole come posso col busto,le stappo e le verso insieme nell’enorme contenitore del ponce.
Richiudo velocemente le bottiglie,le rimetto in tasca e giro il mio ‘cocktail’ con il mestolo della ciotola,amalgamando ancora meglio i due sapori.
Con fare rilassato mi allontano e faccio il segno dell’ok,alzando il pollice,a Liam,mentre passo davanti alla cucina.
Ritorno ai banconi e comincio a versare il ponce corretto nei bicchieri.Poi,una volta riempiti,li sposto sul tavolo dei brownies.
Scopro le teglie dalla carta argentata da cui erano coperte e rubo i tovaglioli da un tavolo lì vicino per porli vicino ai miei dolci.
Sono fiera del mio lavoro.Ho tre vassoi pieni zeppi di brownies all’erba,accerchiati da decine e decine di bicchieri di ponce corretto,quindi,alcolico.
Ora devo trovare un modo per far sapere a tutti del ben di dio che c’è qui davanti a me.
Mi do una veloce occhiata intorno,alla ricerca dell’ispirazione per un’idea.
Il mio sguardo si blocca su una presa elettrica.Senza pensarci molto tolgo la spina che vi è attaccato e di botto tutta la musica cessa.Tutti si girano verso di me con sguardo cagnesco.
Improvviso un sorriso imbarazzato,con ancora il plug in mano.
-Brownies e ponce gratis per tutti.-urlo lì per lì.
Tutti si fiondano al tavolo e,con un sorriso soddisfatto,mi ci metto dietro distribuendo ad ognuno un bicchiere e un dolcetto.
 
 

Sun.

Liam sta ancora con Stacey,Ronnie è in una camera da sola escogitando qualche altro modo per sabotare la festa e io sono sola,in mezzo alla pista,con un bicchiere di ponce corretto in mano che mi do alla pazza gioia.Credo che tra i tre,io sia quella che si sta godendo di più il party.Butto un occhio ai tavoli in fondo alla sala per vedere quando finisce la prima portata di bevande,visto che la seconda devo correggerla io.
Do un sorso dal bicchiere,che porto un po’ più avanti quando sento il cellulare vibrare.
Sarà Ronnie con un’altra delle sue geniali idee.
 
1 nuovo messaggio.
Da: Numero privato

 
E no,mi sa che non è Ronnie.
Lo apro.
 
Vieni vicino al putto in marmo.
 
Rimango perplessa.
Uno sconosciuto mi sta chiedendo di avvicinarmi a una parte sconosciuta della casa.
Senza pensarci troppo mi metto alla ricerca di questo putto,infondo mi sono stancata di ballare.
Dopo un giro neanche troppo accurato della villa arrivo vicino alla graziosa statua marmorea.Prendo ad accarezzarla,affascinata dai particolari.
Ho sempre amato l’arte.
Scendo giù delicatamente verso i piedini dell’angelo con l’indice destro.
Sento afferrarmi alla gola da una stretta forte.Spalanco gli occhi e anche la bocca,pronta ad urlare,ma repentinamente non-so-chi me la tappa con una mano e mi stringe a sé,facendo aderire i nostri corpi.
È un maschio.
Vengo trascinato in un,credo,sgabuzzino,dove sono finalmente liberata dalla morsa del ragazzo.
Mi giro cercando di non sembrare isterica.
-Styles.-urlo,puntandogli un dito contro.
-Mitchell.-pronuncia piano,afferrandomi il dito e tirandolo a sé,in modo da riuscire a baciare la mia mano,mentre mi guarda negli occhi.
Tiro via la mano,stizzita.
-Hai fatto la tua scelta?-mi chiede,girandomi intorno e lasciando stare le smancerie.
-La mia scelta è che i miei partono domani per l’Australia e tornano tra una settimana.Arrenditi bradipo.-
Porta il pugno sotto al mento,fingendo di pensare.
- 555-3027862-dice,quasi convinto.
Lo guardo sfiancata.
-È giusto il numero di tua madre?-mi domanda,con un mezzo sorriso.
Sbuffo.Mi sento in trappola e mi appoggio al muro massaggiandomi le tempie.
-Oh avanti,Mitchell.Non ti sto chiedendo la luna.-afferma,avvicinandosi.
-No,infatti,mi stai chiedendo la patata!-gli sbotto in faccia.
Ci fissiamo.Lui con la sua solita espressione.Beffarda,maledettamente beffarda.
Alzo gli occhi al cielo,sono stanca di tutto questo.
Cammino infuriata verso la porta dello stanzino,mentre Harry è perso a guardare il giardino da una piccola finestra impolverata.
Arrivo davanti l’anta,faccio girare due volte la maniglia,spingo.
-Styles,non è divertente.-
-Cosa?-mi chiede,confusa.
-Ho detto che non è divertente,cazzo.-urlo,molestando sempre di più la maniglia in ottone.
-Cosa?-grida anche lui.
Mi stacco dalla porta e ci guardiamo di nuovo dritti negli occhi.
-Siamo chiusi dentro.-annuncio.



 
Bella zie.    
Yo,zie,mi faccio schifo da sola.
Più di un mese di ritardo AHAHAHAH e il capitolo non mi piace
neanche sto granché,è molto di passaggio ed è anche lungo.
Non sono riuscita a inserire la parte hottt-non-hottt dei Sarry e 
nemmeno tutto il sabotaggio della festa.Ma giuro che col prossimo 
capitolo ci rifacciamo.
*mc=significa freestyler,l'mc(si legge emsì,non mec lol)è colui che fa freestyle.uu
Spero abbiate capito.lol
Se volete seguire una cretina che scrive minchiate dalla mattina alla sera seguitemi
su twitter che sono 
@xsalmosswag
e se avete bisogno di un bg per twitter ho un livejournale @xillbestrong
(se prendete i bg scrivete "bg by @xsalmosswag" in un tweet uu)
Ok,mi sto dilungando.
Sciau beleeee e beliiiii(abbiamo due lettori maschi finora UHUH,ciao matt,ciao niko)
Recensite che sto a fame di recensioni(?)
Sì,scappo,scappo,cià.
No,non mi piace cià.
Ciau mi piace.
Ok.
ciau.
 

 
 
 

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Capitolo 7
*** kiss me,ki-ki-kiss me. ***


Kiss me,ki-ki-kiss me.


Sì,forse dovrei restare calma,ma…dove minchia è quella decerebrata di Sun?
La prima portata di ponce è praticamente quasi finita,e secondo i piani era lei a dover correggere la seconda.
Possibile che ci sia sempre qualcosa che va storto?Forse perché non mi preparo abbastanza piani B.
Mentre guardo innervosita il tavolo delle bevande mi immischio nella folla,cominciando a ballare,ma senza smuovere lo sguardo da quel punto fisso.
-Ottima scelta per il rum.Consistenza alcolica perfetta.-sento qualcuno dirmi queste parole all’orecchio.
Mi giro e mi ritrovo davanti il tipetto yoyo,Zayn Malik.
-Wow,devi essere un vero bad boy per riconoscere il sapore di un alcolico nonostante sia mischiato ad altre bevande.-lo prendo in giro,continuando a ballare.
-Stacey odia l’alcool.In qualità di amico di fiducia,dovrei dirle del rum…e di te!-risponde alla mia beffa.
Amico di fiducia?Zio,sei in questa scuola da nemmeno un mese.
-Ti lascio con un indovinello.In un caso resti zitto,nell’altro caso confessi tutto a Stacey.Indovina in quale dei due casi ti ritrovi i coglioni sfracellati.-
Torna serio di espressione e riprende a sorseggiare dal bicchiere.
Faccio un mezzo sorriso di vittoria e cambio zona della pista.
Sono ancora più indisposta di prima.Anche la sola presenza di quel ragazzo mi da al culo.
Torno con lo sguardo al tavolo delle bevande e vedo una ciotola colma di ponce.
Quindi nuova.Quindi il mio ponce corretto è finito.Quindi quello che sto guardando in questo istante è analcolico.
Mi faccio spazio tra la gente,correndo,e cercando con lo sguardo Liam.
Tanto lo so già che non è in sala.
Sempre con più foga, corro ai piani superiori,scorro un paio di porte fino ad arrivare davanti a quella che mi sembra la porta della camera di Stacey.
La spalanco e vedo quest’ultima e Liam sobbalzare,interrompendo il loro limonare alquanto appassionato.
-Ronnie?!-mi chiama il mio migliore amico,con un tono tra lo sconvolto e il rimprovero.
-Te lo rubo solo un secondo.-dico alla ragazza,trascinando fuori Liam.
Siamo nel corridoio ora.
-Cosa. Cazzo. Vuoi?!- scandisce esasperato.
-C’è stato un cambio di programma.Il fatto è che non trovo più Sun quindi ora vai tu a correggere la seconda portata di ponce.-
-Ma…-
-Niente ma.Vai,te la tengo occupata io la troietta.-
Liam si dirige giù con sguardo da cane bastonato,mentre io rientro nella cameretta di Stacey con un sorrisino convenzionale.
Mi chiudo la porta dietro.
Stacey mi fulmina con lo sguardo.
-Fanculo il sorriso,ti odio.-
-Anche io.-
-Interessante.-
-Dov’è andato Liam?-
-L’ho mandato a prendermi una cosa in macchina sua.-
-Non potevi andarci da sola?-
-E come cazzo l’aprivo l’auto?Con la forza del pensiero?-
Non risponde e passiamo circa due minuti in totale,imbarazzante,silenzio.
-Eccomi!-
Ci giriamo entrambe verso la porta e vediamo sbucare Liam.
-Eccoti!-gli vado incontro,e lo riporto fuori dalla camera.
-Hai fatto tutto?-
-Corretto alla grande,e nessuno sospetta niente.-dichiara,con fare diligente.
-Perfetto.-
-Già.-
Liam sta già per ritornare in camera,ma lo fermo con un braccio.
-Non farci sesso.-
-Ronnie non rompere,eri già emotivamente preparata al fatto che me la sarei portata a let...-
Lo interrompo.
-Ho visto uno strano flaconcino sul suo comodino.Era medicinale anti-piattole.- mento bisbigliando,per poi fargli il gesto con la mano vicino alla gola,della serie “tagliamo la corda”.
Gli occhi del mio migliore amico si spengono,mentre la bocca rimane paralizzata in un’espressione schifata,e insieme torniamo giù nella movida.
Oh,avanti.L’ho fatto per il suo bene.Quella lì non lo merita.
E poi è una troia,potrebbe avercele davvero le piattole.
 
Siamo di nuovo giù in sala.
Il tempo di controllare per l’ennesima volta i tavoli che vedo il vassoio dei brownies all’erba assolutamente vuoto e la scodella del ponce già a metà.
Mi giro lentamente verso la folla.Sembrano tutti così felici.
Vedo un ragazzo con le braccia ad aeroplano che sale e scende dalle scale,piroettando su se stesso.Quello lì è andato.
In fondo alla sala due ragazze si stanno baciando.
Aguzzo la vista per identificarle.
Sbarro gli occhi e porto una mano alla bocca per non ridere quando capisco che sono Julie e Michelle,le seguaci di Stacey.
Ci stanno proprio dando dentro.
Attraverso tutta la folla e una volta arrivate vicino a loro e assicuratami che non si siano accorte della mia presenza,caccio il blackberry.
-Dite cheese!- le incito,tanto non mi sentono.
Scatto!
Il flash illumina l’intero divanetto su cui sono sedute.Non si mollano neanche dopo quell’abbaglio.
Wow.
 


Sun.

Siamo seduti uno vicino all’altro,con la schiena appoggiata al muro alla destra della porta.
Il silenzio regna da una mezz’oretta.Anche se l’ho percepita come un secolo.
-È colpa tua.-azzardo riferendomi ad Harry.
-Ti ho detto che non era previsto che rimanessimo qui,rinchiusi.-
-È colpa tua.- ridico.
-Avanti,è solo una festa.Le belle ragazze possono divertirsi in tanti altri modi.-afferma,senza sguardi o toni maliziosi.
Forse le parole sono sbagliate,ma…era un complimento?
-È un complimento?-
-Non lo so.-
Tiro le ginocchia al petto.
Il vestitino si alza un po’,ma oramai non mi importa.
-Odio i complimenti.-ammetto,guardando il cielo dalla mini finestra.
Harry ridacchia.
-E perché mai?-
-È tutta una presa per il culo.Perché mai qualcuno dovrebbe dirmi che sono bella?Perché mai qualcuno dovrebbe mentirmi?-
-Mentirti?-
Ignoro la sua domanda.
-Non sono mai abbastanza.-mormoro.
Sto dicendo frasi a caso,sto dicendo quello che ho dentro.
-Che hai detto?-
-Niente.-
-Guarda che ti ho sentita!-
-E allora perché mi chiedi di ripetere?-
-Per vedere se hai ancora il coraggio di dire eresie.-
-Smettila.-
-Non sono bravo con le parole.-
-Perché dovrebbe interessarmi?-
Faccio spirali astratte con l’indice sulla polvere del pavimento.
-Non so come convincerti,non faccio mai i complimenti alle ragazze.Non avevo mai sentito il bisogno di dire a una ragazza quanto fosse bella.Con te lo sento,però.-
-È il tuo primo complimento sincero a una ragazza?-
-Ovvio che no.Il mio primo è stato a mia madre.È una bella donna,sai?La più bella di tutte.-
-Non sono mai abbastanza.- ripeto.
Non gli do il tempo di controbattere.
-Mai abbastanza carina.Mai abbastanza simpatica.Mai abbastanza formosa.Mai abbastanza dolce.Mai abbastanza divertente.-
-Mai abbastanza sicura di te.- dice.
Mi giro verso di lui e ci guardiamo negli occhi.
A un certo punto lui non regge più,distoglie lo sguardo.
-I tuoi occhi mi mettono a disagio.-ammette,spazzando via la polvere con un piede.
-Nel senso?-
Stavolta è lui a ignorare la domanda.
-Sei bella.-
Sta arrossendo?Harry Styles sta arrossendo mentre si complimenta con me?
In teoria la cosa non dovrebbe lasciarmi lusingata,ma mi piace.
Sorrido,provando a non darlo a vedere.
 

Ronnie.

Sono in un angolo pensando a quanto sia fiera del mio lavoro.
I brownies sono letteralmente andati a ruba,ma non per la fame degli invitati,visto che ci sono ben tre tavoli imbanditi di roba da mangiare di qualsiasi tipo che nessuno si è cagato.
Mi viene un’idea.
Non so dove sia esattamente Stacey,quindi credo ci sia via libera per ciò che voglio fare.
Se è ancora in camera da letto ad aspettare Liam potrei dire che ha meno cervello del suo vecchio chihuaua.
Mi avvicino a quei tavoli e prendo una manciata di orsetti gommosi.
Apro la mano e vedo due o tre orsetti rossi.
Ne andavo matta da piccola,mangiavo solo quelli rossi,appunto.
Saranno mesi che non ne tocco uno.
Così tanti zuccheri…
Distolgo i pensieri da tutto ciò e lancio le caramelle che ho in mano contro il deejay,che scandalizzato smette di scratchare.
Per la seconda volta della serata,tutti si girano verso di me in totale silenzio e senza musica.
-Guerra di cibo!-urlo prendendo un po’ di pop corn e lanciandoli addosso a una ragazza.I pop corn le vanno a finire nella profonda scollatura del top.
Ops.
Tutti si guardano tra di loro e poi ogni gruppo di amici si avventa su una scodella piena zeppa di cibo.
Si sono divisi in delle specie di squadre e ognuno lancia pietanze contro gli “avversari”.
Sembra di stare giocando a paintball,solo che quando vieni colpito non devi uscire dal campo.
-Foodball!- esordisco all’improvviso,lanciando un hot dog a una persona a caso.
Improvvisamente sento uno schizzo bagnarmi totalmente il sedere.
Tocco,riporto davanti agli occhi e mi vedo il dito rosso.
Mi giro e mi ritrovo di nuovo Zayn Malik davanti,con una bottiglia di ketchup sparata in avanti.
-Foodball!-mi urla di rimando,sorridendomi.
-Vattene a fanculo!-gli urlo.
Se pensa che continuerò a giocare con lui si sbaglia di grosso.
Gli mando miliardi di bestemmie mentalmente,mentre cerco disperata il bagno al piano inferiore.
Tolgo il leggins e provo a sbiadire la macchia con acqua e sapone.
Ma comunque,anche se si levasse,ci vorrebbero secoli per asciugarsi.
Effettivamente però la mia maglia è abbastanza lunga.
Mi giro verso la porta,che fa anche da specchio e mi guardo le gambe.
Dovrei mostrare questo schifo a tutta quella gente lì fuori?
Mi ero giurata che,anche se non avrei mangiato ,non avrei pensato alle calorie e al mio corpo stasera.Esito con la mano sulla maniglia.Apro lentamente la porta e esco insicura.
Insicura come mai sono stata in vita mia davanti agli occhi della gente.
 
Sun.
-Ti ho convinta un po’ che sei bella?-
-Non bastano delle parole,Harry.-
L’ho chiamato Harry,e non Styles.
Che sta succedendo?
-Neanche se sincere?-
-Nessuno è sincero.-
-Smettila di essere incazzata con il mondo e con te stessa.-
-Dovresti vedere Ronnie,allora.Odia il mondo e se stessa più di chiunque altro.-
Penso a ciò che ho detto e mi tappo la bocca con le mani.
-Goodwin si odia?-chiede perplesso.
-Parlami di te.-svio il discorso.
-Prima parlavi di tua mamma con tanta stima…-dico.
-Mia mamma.- sorride.
-Mia mamma è la donna più forte al mondo.Lei è davvero la migliore.-
Annuisco continuando a fissare il muro davanti a me.
-O dovrei dire era la donna più forte al mondo.-
Non capisco.
-Lei è sola,Sun.Se ne sta accorgendo solo ora,e pare che la cosa non le piaccia.-
Sento la sua voce spezzarsi.
Continuo a non capire,mi giro verso di lui.
Sembra abbia gli occhi umidi.
Sembra.
-Io ce lo avevo un padre,sai?Ho avuto un’infanzia bellissima.Mia mamma c’era,mio padre c’era.Figlio unico,al centro delle attenzioni.Figlio prodigio,mi sentivo amato.Mi sentivo sereno.Ma un giorno mi sono svegliato e mio padre non c’era più.-
Sgrano gli occhi.Lui sembra prevedere la mia reazione e riprende a parlare.
-Non è morto,no.Lui è vivo,vivo e vegeto.Solo che non è qui con me.È andato via,non so dove,non so perché,ma è andato via.So che sta bene,ma sono otto anni che non ho più sue notizie.-
Gli appoggio una mano sulla spalla.Non so che dire.
-Dicevo,mia mamma era la più forte del mondo.E continuò ad esserlo,anche dopo la scomparsa di mio padre.Era sempre presente per me,andava avanti da sola.È vero,lui ci mancava,ma riuscivamo a stare bene anche solo io e lei.Finché un giorno non ha sentito solo la mancanza di suo marito,ma di qualcuno che la amasse.Ora non c’è più lo stesso clima in casa.Lei è sempre triste,prende antidepressivi,litighiamo.A volta porta sconosciuti a casa.Li presenta come suoi nuovi fidanzati,ma scompaiono nel giro di una settimana.-
Il suo sguardo è sempre più cupo e inumidito.
-Sta sbagliando tutto,non dovrebbe essere così.-dice ad alta voce,lasciando scorrere una lacrima.
La asciuga repentino prima che possa raggiungere la guancia.
Le sue parole mi travolgono.
Per la prima volta nella mia vita abbraccio Harry Styles.
 


Ronnie.

Noto qualche sguardo di ragazzo in più addosso a me,ora che ho tolto i leggins.
Voglio mettere fine a questa tortura,quindi sono pronta per il colpo finale per la rovina della festa.
Giro un po’ la casa alla ricerca dell’allarme antincendio.
Arrivo in una zona della villa piuttosto elegante.
Spicca unputto in marmo.
Alzo lo sguardo sul soffitto e trovo l’allarme,finalmente.
Alzo il braccio quanto posso e mi mette sulle punte estreme dei piedi con l’accendino in mano,cercando di far arrivare il calore e la puzza di fumo.
Provo a far arrivare quest’ultimo sventolando la mano sinistra nella prossimità del accendino e facendo salire il “vapore” sull’aggeggio.
Quest’ultimo comincia a trillare e a lampeggiare.Ci siamo.
L’acqua scende a dirotto dai vari allarmi della casa,come fossero delle docce.
Spalanco le braccia sotto l’acqua e alzo la testa.
Sono un mito.
Mi giro per tornare in sala ma vedo una porta che mi incuriosisce.Provo ad aprirla.
 


Sun.

Dopo l’abbraccio siamo rimasti in totale silenzio.
Un silenzio assordante,pieno di parole non dette.Scattiamo in piedi quando sentiamo dell’acqua venirci addosso.
Siamo nello stesso punto della stanza con le teste alzate a fissare l’allarme antincendio.
Ci giriamo veloci quando sentiamo qualcuno forzare la porta.
Vedo uno spiraglio di luce,quel qualcuno è riuscito a liberarci.
Fanculo,non voglio.
Ormai tutta bagnata,allungo il braccio verso la porta,la chiudo impulsiva,ritorno veloce da Harry e lo bacio.
Sì,lo bacio.
Gli metto le mani sulle guance più che umide e esploro già la sua bocca,è stato lui a darmi il libero accesso.
Mi tira a sé con entrambe le mani mentre io affondo le mie nei suoi capelli fradici.
Niente di esageratamente spinto,è come se ci stessimo dicendo tutto quello che non ci siamo detti prima,quando eravamo in silenzio.Ci stiamo dicendo tutto,solo non con le parole.
Harry si stacca solo per un attimo dalla mia bocca.
-Sei bellissima!-mi sussurra a fior di labbra,per poi tornare a baciarmi.
Sto sorridendo,e anche lui.
Non c’è niente di meglio che sorridere mentre baci,e avvertire a tua volta il sorriso della persona che stai baciando.Niente.
 



Bella zie.  

IO AMO QUESTO CAPITOLOOOOOOOOOOOO,AAAAAAAAAH.
E anche i Sarry shipper dovrebbero amarlo uu
dai,sorvoliamo che è scritto di merda.gli avvenimenti del capitolo 
sono asklgdfjg.anche se siamo tutti tristi per Liam a digiuno :cc
lo so che la scena sarry non è hotttt,però ia,sono belli che si baciano
sotto la pioggia artificiale AHAHAHAH ma voi avete capito no cosa intendo
per allarmi antincendio?quei cosi americani che sentono il fumo e 
pensando che ci sia un incendio BAAAAAAAAAM spruzzano acqua.
l'acqua non fa baaaam,lo so.
non ho altro da dire.
se volete seguire una decerebrata su twitter @xsalmosswag
se volete bg e icon per twitter @xillbestrong
se volete fare delle domande sceme a una tipa scema @sucahpizah
scappo dai.

 anzi no....RECENSITE 

e poi scappo ee
vi preeeeeeego,che vi costa?
bast ia,me ne vado.

ma voi RECENSITE.

ciiauu.




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I wish that was me

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Capitolo 8
*** Battle number three. ***


Battle number three.



Ho provato ad aprire la porta di quello che mi sembra uno sgabuzzino,ma si è richiusa.
Che stregoneria è mai questa?
O forse l’hanno richiusa quelli che ci sono dentro.
Porscellini.
Sono curiosa quindi riprovo ad aprire la porta e con mio stupore mi ritrovo davanti Sun e Styles.
Sbianco al solo realizzare che allora i “porscellini” erano loro.
Non do il tempo di parlare a  Sunny,che la  tiro a me e l’abbraccio.
-Cosa avete fatto?Lei non la devi toccare,capito!?-chiedo retorica a Harry che lancia sguardi complici a Sun.
-Oh,niente.Anzi grazie a dio sei venuta ad aprire.Non ce la facevo proprio più a sopportarlo.-
La mia migliore amica pronuncia queste parole senza distogliere gli occhi da quelli di Harry.Continua a sorridere.
-Basta così.-dico.
Prendo per mano Sunshine e faccio per riportarla con me in sala.
Ma poco prima della fine del corridoio,sentiamo un urlo stridulo e disperato.
-La mia casa.È distrutta,la mia casa.La mia povera casa.-
La voce rotta dal pianto o forse da un imminente svenimento.
-Sun,ritirata.-
Faccio fare dietro front alla mia migliore amica e corro alla ricerca di una finestra da cui scapparmene.
-è stata la Goodwin.Lo so.-sento ancora.
-Corri!-sussurro a Sunny cercando di aumentare la velocità.
Siamo di nuovo all’inizio del corridoio,vicino al putto.
Ri-entriamo nello stanzino e con una sedia arrivo al livello della finestrella.
-Quella non si apre,non ci sono maniglie.-dice Mitchie.
-Taci un attimo.-
Con il gomito piegato spacco il vetro,faccio cadere qualche scaglia troppo appuntita e scendo dalla sedia.
-Vai,esci da qui.-
La mia migliore amica si rifiuta di principio.
-Non esiste.-
-Vuoi romperti una caviglia saltando o morire sotto la furia di Stacey?-le chiedo.
Sun sale,ma non è ancora convinta.
-E muoviti!-
La spingo giù e sento un “ahia” debole.
Quando dice “ahia” significa che non si è fatta niente.
-Goodwin!-sento ancora urlare.
Mi giro verso la porta aperta del corridoio ed esco anche io dalla finestrella.
Poi insieme,io e Mitchie corriamo nel giardino –sterminato- e scavalchiamo l’imponente cancellata.
 

Il giorno dopo.
A  scuola.

-Mi gira lo stomaco.-si lamenta Sun,portando la testa all’indietro  e facendola sbattere contro l’armadietto.
-E io non ho scopato .Che festa fallimentare!- aggiunge Liam.
-Non è vero.È stata fantastica.Ma l’avete visto alla fine?Erano tutti partiti.-affermo entusiasta,ridendo.
Qualcuno alle mie spalle fa un applauso sarcastico.
-Brava,brava,brava.Sei fiera quindi di quello che hai fatto?-
Mi giro.
“Pronto polizia,Zayn Malik mi perseguita” .
-Certo che lo sono.E tu sei fiero di quello che mi stai dicendo ora?Avanti,che te  ne frega?Fatti i fatti tuoi.-
-Sei infantile a farti figa per queste cose,sai?-
-Ma la smetti di rompere sempre i coglioni e giudicare?E ora faccio la bulletta perché ti faccio alzare dal mio posto,e ora sono bad girl perché saboto la festa a Stacey,e ora sono infantile perché me ne faccio un  vanto.Basta!-urlo.
Mi do una pacca in fronte quando capisco ciò che ho detto.
-È stata lei,ha confessato.-dice Harry dalla parte opposta del corridoio,con un finto tono accusatore.
Ormai tutti ci stanno guardando.
-Grazie Styles per aver completato il quadretto degli scassamaroni!-
-Lo vedi,non fai altro che mettere parolacce ovunque.Ma davvero ti senti potente?-mi chiede Malik.
E basta ora.
Lo spingo.Va  a sbattere contro il muro tanto forte che lo zaino gli cade dalle spalle.
-Ma tu cosa cazzo ne sai di me,eh?-gli urlo nell’orecchio dando un calcio al suo zaino,che fa un rumore sordo.
Sono furiosa.
-Che succede qui?-sento chiedere da una voce maschile.
Si apre un corridoio tra il cerchio di ragazzi che si sono fermati intorno a me e Zayn.
-Signorina Goodwin,ancora lei?Ma non ci riesce proprio a stare tranquilla?-domanda il preside.
-No,non ci riesco.-gli ringhio ad alta voce.
Il preside si fa rosso in faccia.
-Nel mio ufficio.Immediatamente.-grida.
Mi passo una mano nel ciuffo rosso di capelli che mi cade sugli occhi azzurri  e cammino verso la presidenza.
-Troia.-mormora Zayn.
-Cosa ha detto signor Malik?-
-Cosa minchia hai detto,coglione?-
Zayn si alza da terra e mi viene incontro.
Siamo faccia a faccia.
-Ho detto troia.-mi urla.
Sto per dargli uno schiaffo,ma fermo la mano a un centimetro dalla sua faccia.
-No,non lo faccio.-bisbiglio.
-Perché mi fai schifo.-aggiungo.
-Non c’è più religione in questa scuola.-si lamenta il preside.
-Ma stia zitto!-gli dico,mentre gli do le spalle e cammino verso il suo ufficio.
-Lei rischia l’espulsione!-sento il preside ansimare.
Arrivo davanti alla “barriera” di studenti che si è formata intorno a noi.
Fisso il ragazzo che mi sta davanti e che non si sposta.
È paralizzato,come se avesse paura di me.
-E levati.-
Gli do una spallata e cammino tra i ragazzi.A mano a mano che avanzo si spostano e mi fanno spazio.
Per quanto possa essere stata un’uscita trionfale,sono nei guai.Seri,anche.
-Signor Malik,mi segua anche lei nel mio ufficio.-
 
Giro sulla poltrona in attesa che il preside entri in ufficio.
-Ti stai ferma?-mi chiede Zayn,seduto sulla poltrona affianco.
-No!-gli dico beffarda,continuando a girare.
-Non sei mica a casa tua.-sbuffa.
Gli rido in faccia.
-Scherzi?-chiedo,incredula.
Mi guarda con un enorme punto interrogativo stampato sul viso.
-Questa è la mia terza casa.-
Ora sì che può dire che sto facendo la figa.
-Terza?-
-La prima è il buco che ho a Vuldaby street,la seconda è l’aula detenzioni e questa è la terza.-
-Anche io abito a Vuldaby street,comunque.- riprende lui.
-In quella strada ci sono solo palazzine popolari,a fare esclusione di una villa di una famiglia schifosamente ricca.Mi chiedo sempre chi sia il bastardo che viene a farsi un’abitazione così epica in una strada tanto,se così posso dire,povera.-
Sono sempre stata indisposta dall’argomento.
-Tu dove abiti?- chiedo.
Vedo Zayn messo in difficoltà.Come se mi stesse nascondendo qualcosa.Si schiarisce la voce e si leva il cappuccio.
Lo fisso con un’espressione che sta per “allora?”.
I miei occhi  ghiaccio incontrano i suoi miele.
Tanto diversi eppure tanto simili.
A rovinare il momento è il preside che entra in ufficio.
Malik sobbalza,mentre io resto impassibile.
Una volta sulla sua sedia,il direttore comincia un lungo e noioso discorso.
Fingo di guardare a terra ma in realtà vado nello stato alfa.Quello immediatamente precedente alla dormita.
Passano circa dieci minuti.
-Allora,ha capito?- mi chiede il preside.
-Sì sì.-annuisco,con tanto di movimento del capo.
-Bene,allora Malik,lei sarà vigile sulla signorina Goodwin per il resto della settimana.-
-Cosa?-urlo.
-Andate fuori,su,che ho un sacco di lavoro da sbrigare.-
-Cosa?-chiedo ancora,con voce acuta.
Zayn si alza e mi fa levare dalla poltrona,mettendo anche me in piedi.
-Cosa?-
-Cosa?Cosa?Cosa?-continuo a gridare,mentre Zayn mi spinge fuori dall’ufficio.
Chiude la porta e ci guardiamo di nuovo negli occhi.
-Cosa?-urlo imperterrita.
-Secondo il preside hai bisogno di qualcuno che ti controlli e siccome anche io avevo bisogno di una punizione,ha scelto me come tuo controllore.-
-Cioè per te la punizione è stare con me?-
-E vigilarti,sì-
Mi metto a spalle a muro,e lentamente scivolo a terra,con la testa tra le ginocchia.
-Tutto bene?-
Teatralmente alzo la testa verso di lui.
-Uccidetemi.-imploro.
 

Liam.

Il professore di latino ha ormai rinunciato a interrogarmi.Ha capito che questa lingua non fa per me.
Sono seduto vicino a Stacey che mi sta tampinando da stamattina.L’avrò incontrata casualmente  e salutata in mezzo ai corridoi perlomeno una ventina di volte.Non ha accennato minimamente al disastro che ha combiato ieri la mia migliore amica.E questa cosa non mi piace.
Ha pur sempre il suo davanzale in mostra,ma da quando Ronnie mi ha detto quella cosa lì delle piattole non la vedo più sexy come prima.
Anzi,tutt’altro.
-Pss.-mi sussurra lei all’improvviso.
Mi giro e lei mi fa cenno verso la mia parte di banco.Ci trovo un bigliettino e lo apro.
 
Sei sexy oggi.xx
 

La guardo e le faccio uno di quei sorrisi a labbra serrate,uno di quelli iper imbarazzati.
Lei invece ricambia con un sorriso che le lascia mostrare tutti i denti perfettamente bianchi.
Una volta quel sorriso mi avrebbe fatto un altro effetto.
Metto le mani tra i capelli e lascio cadere lentamente la testa sul banco.
Perché sono così sfigato?
 

Ronnie.

-Perché mi hai portata in giardino?-chiedo a Zayn.
-Il preside oggi si è arrabbiato tanto,sai?Comunque devi raccogliere tutte le cartacce e pacchetti di sigarette dal cortile.-
-Ma prima cosa è enorme,non ce la farei mai.Seconda cosa il 40% delle cose qui a terra l’ ho buttato io.-
Lui alza le spalle e mi porge un sacco nero da mettere a tracolla e uno di quei bastoni con la punta di ferro all’estremità in basso,di quelli che utilizzano gli animalisti per pulire i parchi nazionali.
-Scusa Zayn,puoi cominciare tu?Non voglio approfittare,ho solo bisogno di una sigaretta,non ci vogliono neanche cinque minuti.-
Lo guardo con sguardo implorante.
-Va bene.-
Mi tende la mano e io gli do la mazza e il sacco,per poi sedermi su una panchina e fumare.
 
-Allora,finita questa sigaretta?-mi urla dall’altra parte del cortile.
-Sì,vado a lavarmi le mani  e vengo.-
Non gli do il tempo di rispondere che corro ai bagni femminili,totalmente deserti.
Entro e rimango spiazzata dall’enorme specchio affisso sui lavandini.
Abbasso un po’ il collo della felpa e mi tocco le clavicole sporgenti.
Quanto sono belle le ossa quando si vedono.
Poi mi allontano di poco dallo specchio,in modo da vedermi tutta e alzo la felpa.Come sempre.
Rialzo lo sguardo sullo specchio e mi fisso l’addome,per poi tirare dentro la pancia e ottenere l’effetto che vorrei.
-Sei scheletrica.-
Sobbalzo e di scatto abbasso la felpa. Mi giro verso l’entrata del bagno.Zayn è appoggiato con una spalla allo stipite della porta.
-Fatti i fatti tuoi.- dico,debole.
Esco dal bagno e prendo dalle mani di Malik il bastone.
-Ho finito di pulire,tanto.-
Lo guardo negli occhi e,per la prima volta in tutta la mia vita,gli rivolgo un sorriso riconoscente.
 

La sera.

Sono seduta su uno degli sgabelli del bancone del Varcooz,guardando i dipendenti che sistemano a dovere il piccolo palco al centro del locale.
Qualcuno mi picchietta sulla spalle,quindi mi giro e fisso l’individuo con un sopracciglio inarcato.
Un ragazzo dalla corporatura familiare con un teschio in faccia che lo copre fino al bordo del labbro superiore,mi sorride familiare.
-Ma non ci viene la gente normale qui?-chiedo ironica al barista,alquanto carino,che ride sotto i baffi.
-Sono Jawaad,Ronnie.-
-Oh,ciao.-gli dico entusiasta.
Sì,sono entusiasta di vederlo.
Anzi no,la volete sapere proprio tutta?Ormai vengo qui col pensiero di incontrarlo.
E in questo preciso istante sono tentata dall’abbracciarlo.
Ma cosa minchia ti passa per l’anticamera del cervello,Ronnie?
Jawy ha ordinato una birra,ma prima che il barista possa stappargliela ci raggiunge il direttore del Varcooz.
-Ragazzi,ve la fate la solita battle ora,giusto?-
Io e il mio sfidante ci guardiamo un attimo e annuiamo insieme.
-Bene,oggi però c’è una variante.Fate una battle a tema.-
Sorrido a tanti denti quanti ho in bocca quando sento quelle parole.
Le battle a tema sono la mia passione.
Per quanto possa sembrare una ragazza scontrosa,non sono la freestyler a cui piace la battle “offensiva”,dove lo scopo è quello di intrecciare la rima più pesante.
Con le battaglie a tema dici la tua sull’argomento scelto.È come improvvisare il testo di una canzone rap.
Il problema è che mentre ero affogata nelle mie riflessioni,il direttore e Jawaad stavano chiacchierando,e ora stiamo andando tutti e tre verso il palco.
Oddio,ma aspettate.
-Allora qual è il tema?-
-Società.-mi dice all’orecchio il mio sfidante,per sovrastare il fracasso del pubblico.
Mi ha fatto venire i brividi.
Ronnie,stai attenta a questo.
Il direttore non ci mette neanche mezzo secondo ad annunciare il tema della battle.
Il beat parte.
Ho l’ansia.
Prima volta in tutta la mia vita che ho l’ansia sul palco.
Tanto comincia Jawaad.
 
-Yo,entro sulla strumentale con un migliaio di cose da dire.
 Mi sento in difficoltà però se sono il primo a partire.
 Tutti credono che la società fa distinzione tra belli e brutti
 La verità è che ti cagano solo se la dai a tutti!
 
-È vero,nelle piccole cittadine gira tutto intorno al sesso
  La cosa grave è che se sei vergine ma carina ti accettano lo stesso.
  Ma la società non è solo questo,lo confesso.
 Vogliamo parlare del non-rispetto verso chi è diverso?
 
-Qui non parliamo solo di gay,lesbiche e disabili
  Ma di diversità che nessuno vede,sembrano invisibili.
 Ad esempio,non è che sei miei gusti musicali e i tuoi sono diversi
 Puoi prendermi in giro o picchiarmi fino a perdere i sensi.
 
-È una violenza che viene dalla rete,e io non la concepisco
  Se non ti piace rap,metal e rock sei out,è sempre lo stesso disco.
 La società è contraddittoria,cioè se non fumi e  non bevi sei solo uno sfigato
 Ma se ti vedono con la sigaretta in mano,lo fai solo per moda e per sentirti accettato.
 
-È vero,la vita sta diventando così triste.
  Ragazzine nude che si fotografano davanti allo specchio,cose mai viste.
 È come se ora ciò che conta siano solo  i followers o i mi piace,
“mi piacci la foto?fai pubblicità alla pagina?”,ora neanche al pc posso avere un po’ di pace.
 
-  Il fatto è che gli stupidi si fanno fottere il cervello dalla moda,
   la seguono come cuccioli impauriti,a loro manca solo la coda!
   Concludo col dire che non è questo il mondo che avrei desiderato
   E mi scuso con gli antenati se abbiamo rovinato ciò per cui hanno lottato.




Bella zie.  

No,ma un applauso a me che avevo scritto un angolo autrice epico 
e per sbaglio ho chiuso e mi si è cancellato. brava ronnie *clap clap clap*

btw,non so che dire ora e mi sento una stupida a riscrivere le cose di prima
AHAHAH allora in molte mi avete detto che la storia è originale oppure che
è una delle migliori che avete letto al momento e ve ne sono molto grata.Quindi
volevo dirvi che c'è un'opzione apposita,ovvero l' "indica per scelte".Praticamente
ci cliccate sopra e dovrete scrivere una recensione sul perché trovare che questa
sia una delle migliori ff che avete letto.NON STO OBBLIGANDO NE' ISTIGANDO NESSUNO.
volevo solo mettervi al corrente di questa funzionalità,sarebbe un sogno per me
entrare nelle scelte ma non è che ci abbia messo tanto il pensiero.
cooooooomunque i contatti sono sempre gli stessi.
per seguire una decerebrata su TWITTER.
per avere ICON&BG per twitter.
ciau belle,siete le migliori.


QUESTA È LA MASCHERA CHE HA MESSO SU JAWAAD PER "ESSERE ORIGINALE"
SIGNORI E SIGNORE VI PRESENTO SALMO.
SE LO ASCOLTATE NON ME LO DITE PERCHÈ È MIOOOOOOOOOOOO E MI INGELOSISCO.
SARO' SCEMA,PERO' È COSì.

 









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Capitolo 9
*** I'm not a slut ***


"I'm not slut."

 



Alla fine della battle non ci sono rumorosi schiamazzi o cori di “ooh” come succede sempre.
Solo un applauso.
Un applauso per me.Un applauso per Jawaad.
L’atmosfera è quasi,mh…toccante.
Probabilmente le battle libere sono anche più divertenti,ma niente è capace di creare il clima che ti crea una battle a tema fatta per bene.
Passo tra la folla che mormora mentre la sorpasso.
Origlio le loro parole e,grazie a dio(dio?sono atea),tutte affermazioni positive.
Ripeto poi il mio solito clichè.
Esco dalla porta sul retro e mi siedo sui gradini.
Con mio stupore Jawaad è già lì.
-Ti teletrasporti per caso?-
Sono vicina a lui e faccio per sedermi.
-Io no di certo.E tu invece?Stai forse cercando di scomparire?-
Il suo sguardo è fisso sul mio addome.
Abbasso la testa,quasi avessi vergogna.
-Bella battle.-mi complimento,sedendomi,e facendo un disperato tentativo di cambiare discorso.
-Non hai mangiato niente,vero?-
Alzo il cappuccio del felpone grigio.
-Non te ne frega.-
-Sì,invece.-
Arrossisco.
Gli frega?
-Quando vengo qui mi illudo per un attimo di dimenticare e aver dimenticato tutto.Quindi ti prego di non intrattenere l’argomento.-
-Ma tu…-
Mi giro verso di lui con uno sguardo di vera e propria supplica.
I miei occhi di ghiaccio splendono ancora di più nel momento in cui diventano lucidi.
-Sì,è stata una bella battle.- dice,assecondando il mio tentativo di cambiare discorso.
Mi sorride premuroso.
La prima volta mi sono fermata.Ora no però.Non mi fermo.
Per quanto io possa tentennare,tendo le braccia in avanti e lo abbraccio.
Lui ricambia.
L’abbraccio finisce ma il suo braccio rimane sulla mia spalla.
-Non è imbarazzante?-chiedo.
Lui ride,ma non risponde alla mia domanda.
Ah ok…
-Ma è vero che prima ti chiamavano “la regina” qui al Varcooz?-
-Lo fanno ancora.Io sono la regina qui,ciccio.-
-A quanto pare non più.-
Ride ancora.
-Ti ho raggiunta.-mi sussurra all’orecchio.
Cerco di nascondere i brividi che mi ha provocato.
-Prima cosa te ne mancano di battle vinte per arrivare al mio livello.Ma pur volendo ipotizzare che tu mi avessi raggiunta,sappi che non è che se un misero suddito diventa ricco tanto quanto la regina allora prende il comando del regno.-
-Bella scappatoia,Goodwin.-
Inarco un sopracciglio,anche se lui non può vedermi.
-Come fai a sapere il mio cognome?-
-Sono informato io.-
-Perché io non so niente di te?- domando.
-Anche io non so niente di te.-
-Qualcosina sì.-
-Forse.-
-E perché allora non ti conosco?-
-Mi conosci,sono Jawaad.-
-Sai cosa intendevo.-
Resta in silenzio.
Di nuovo.
-Dove abiti?-
-In un appartamento.-
-Cognome?-
-Non ti interessa.-
-A che scuola vai?-
-A un liceo.-
-Ma perché fai così?-
Silenzio. Ancora. Per la terza volta.
Alzo la testa per incontrare i suoi occhi. Voglio delle spiegazioni.
Ha ancora su la maschera.
Allungo la mano e faccio per toglierla.
-E perché tieni ancora la maschera?-
Lui ritrae la testa,per non farsi toccare il teschio che ha in faccia.
-Per lo stesso motivo per cui non rispondo alle tue domande.-
-E cioè?-
-Il mistero.E più divertente così,col mistero.-
-Mi hai convinta.-
Alzo le spalle per farglielo capire.
E di nuovo il silenzio regna. Ma è diverso dai tre precedenti. È un silenzio più imbarazzato.
Improvvisamente sento una morsa impossessarsi del mio fianco sinistro.
Salto sul posto. E mi giro verso Jawaad.
Una seconda morsa,al fianco destro.
Neanche il tempo di implorarlo di non farlo che comincia.
Il solletico peggiore di tutta la mia vita.
Mi dimeno,mi giro,faccio volare gomitate.
-Non toccarmi la pancia!-urlo.
Mi ritrovo sdraiata sul gradino di lungo a gridare come una psicopatica.
Trattenendo una risata,Jawaad ritira le mani. Respiro,cercando di recuperare fiato.
Inclino un po’ la testa verso destra per vedere cosa sta guardando.
Seguo la traiettoria dei suoi occhi,e noto che sta fissando accanito il piccolo angolo di addome,lasciato scoperto dalla felpa.Spicca una delle due ossa iliache.
Tiro di istinto un lembo della felpa giù e mi rimetto seduta.
-Perché ti comporti così?- gli chiedo io.
-Così come?-
-Come se mi volessi bene.-
-Te ne voglio.-
Oh,bitch please.
-Tanto non te la do.-
-Non la voglio.-
-Come non la vuoi?Guarda che mi offendo.-
-Cioè non è che non la voglio,non era quello a cui volevo arrivare con la mia frase.-
Aw,carino.
-Comunque sia non puoi volermi bene.-
-Invece sì.-
-Invece no.-
-Sì.-
-No.-
-Sì.-
-No.-
-Sì.-
-Vuoi uscire con me?- azzardo.
Lo vedo tentennare.
Ecco,brava Ronnie. Brava la cretina.
 
Zayn (Jawaad).
-Non posso.-rispondo.
-Non ti ho neanche detto quando.-
“Scusa,non posso uscire con te perché ho avuto la brillante idea di nasconderti il mio viso dall’inizio e se andassimo fuori dal Varcooz ti accorgeresti che sono la persona che più odi al mondo.”
Bravo Zayn. Bravo il coglione.
-Senti Ronnie,è che…-
-No,lascia stare.-
Si alza con il fare di chi si sente stupida e se ne va.
-Ciao.-biascica,per poi scomparire di nuovo nel Varcooz.
Mi tolgo la maschera e la butto davanti a me abbastanza violentemente.
Vaffanculo!
 
Il giorno dopo.
Ronnie.
Non solo mi sono svegliata con un due di picche ancora da digerire,sono anche in ritardo,non posso andare a scuola a piedi perché farei troppo tardi,ho perso l’unico autobus che mi avrebbe avvicinata a scuola e mi tocca prendere lo skateboard.
Qual è il problema?Piove.
Anzi,diluvia
Poi dicono che bestemmio…
 
Mentre faccio lo slalom tra gli ostacoli del marciapiede,mi alzo il cappuccio dell’improponibile impermeabile che mi sono permessa di indossare.
Non che mi interessi fare la snob sui vestiti,però…oh,insomma,è osceno.
Mi do un’altra spinta col piede sinistro provando ad acquisire velocità.Già vado di merda a scuola,ci mancano solo i ritardi…
Una bmw di un nero pesante da digerire per gli occhi si avvicina prepotentemente.
-Goodwin,piove.-
Mi giro scazzata.
“Pronto polizia,ora ho le prove che Zayn Malik mi perseguita.”
Continuo ad andare avanti sullo skateboard,e lui mi segue dalla macchina rallentando.
-Davvero?Non me n’ero accorta.-lo prendo in giro ironica.
Velocizzo e perdo un po’ il controllo,riuscendo comunque a mantenermi in equilibrio sulla tavola.
Mi giro indietro per vedere se Malik mi sta seguendo e finisco bellamente in una pozzanghera abbastanza grande.Le piccole ruote dello skate impazziscono e io finisco col sedere per terra.
Yay,che bella giornata.
Vedo con la coda dell’occhio il muso della bmw riavvicinarsi.
Zayn si limita ad abbassare il finestrino e mandarmi uno sguardo di tutta intesa.
Alzo lo skate da terra e,sbuffando,apro la portiera della macchina,per poi sbatterla.
-Ehm,guarda che ti ho offerto un passaggio.È una cosa positiva.-
-Muoviti.- esordisco,poggiando il gomito vicino al finestrino e portando l’indice,pollice e medio a massaggiarmi le tempie.
-Ma chi me l’ha fatto fare?-sussurra,facendo manovra.
Ah sì?
Per pura vendetta butto lo skate,bagnato e fangoso, sui sedili dietro.
-Oddio,gli interni in pelle.-urla.
Frena bruscamente nel bel mezzo della strada.
Dietro la bmw si crea una fila di macchine strombazzanti che lo implorano di andare avanti.
Ma non vuole saperne.Sembra che per lui ora sia tutto scomparso.
-Perché lo hai fatto?-
-Non sarebbero rimasti immacolati per sempre.-
Faccio spallucce,per sminuire il danno che ho fatto.Cosa che,come previsto,lo irrita ancora di più.
Mi fissa con gli occhi sbarrati.
Mi mordo il labbro inferiore.
-Sai perché non ti faccio scendere?-domanda,rimettendo in moto.
-No,perché?-
-Non lo so neanche io.-
Continuiamo in silenzio.Lui,per tutto il tragitto,ha mandato occhiate disperate ai sedili retrostanti tramite lo specchietto retrovisore.
È ridicolo.
Finalmente siamo nel cortile della scuola.
Parcheggia.
Scende impetuoso dalla macchina,e la prima cosa che fa è aprire uno degli sportelli di dietro.
Prende lo skateboard e lo butta a terra in malo modo.
Lo raggiungo,provando a non farmi notare,e guardo sconcertata l’enorme teschio nero e argento stampato sullo skate che sembra chiedere pietà per il modo in cui è stato scaraventato a terra.
Zayn passa una mano sul fango ormai secco riversato sugli interni.
-Troia.-sibila,ritirando la mano.
Apro la bocca a ‘o’.
Che imbecille.
Vuoi vedere come so fare davvero la troia,Malik?
Vado dall’altra parte dell’auto in modo da non farmi vedere.
Frugo frettolosa nella mia tracolla,quasi del tutto vuota.
-Eccole.-mormoro.
Do uno sguardo attraverso i finestrini per vedere cosa sta facendo.
È ancora impegnato su quella maledetta fanghiglia.
Via libera!
Mi accovaccio sui talloni e,con la chiave del portoncino del mio palazzo decaduto,incido sul lucidissimo smalto nero della macchina ciò che avrei voluto incidere nel cervello di quel bradipo,per farglielo ricordare.
Ora,sulla fiancata destra della macchina di Zayn Malik,risalta la scritta bianca “Non sono una puttana.”
Fiera del mio lavoro faccio un’ultima riga sotto la frase,per risaltarla ulteriormente,e ripongo le chiavi nella tracolla.
Vado vicino a Zayn e lo guardo.
Non si è accorto di niente.
-Grazie del passaggio!-lo ringrazio,col tono più gentile che mi esce.
Lui alza semplicemente una mano,giusto per farmi capire che mi ha sentita.
Non mi faccio un problema della sua noncuranza ed entro nell’androne della scuola.
Adocchio subito la chioma biondo incerto della mia migliore amica.
-Buongiorno Sun.-
 
Sun.
-Buongiorno Onnie.-
-Onnie?-chiede.
-Sì,è carino.Onnie.-
-È orribile.-
-Non è vero,Onnie.-
-Sun,mi da fastidio.-
-Ti da fastidio la parole Onnie,Onnie?-
-Sun…-
-Sopra due pony Onnie campa,sotto i due pony Onnie crepa.-
-Suuun!-urlo spazientita.
Mi giro verso di lei,come se stessi uscendo da un’ipnosi.
Diciamo che insieme a me si sono girate anche il resto delle persone presenti nell’androne della scuola.
Dopo un paio di “Che minchia guaddi?!” e qualche alzata di dito medio,Ronnie riesce a far tornare ognuno per i fatti propri.
-Che c’è?-chiedo retorica.
Mi molla un piccolo buffetto sulla guancia e io piagnucolo.
Mentre Onnie,ehm…Ronnie,recupera quaderni a casaccio dall’armadietto mi giro verso il corridoio.
Nel momento esatto in cui sto per tornare con lo sguardo sulla mia migliore amica vedo sbucare i tre dell’apocalisse.
Louis Tomlinson,Niall Horan e…e sì,anche Harry.
I nostri sguardi si incontrano.Si incatenano.
Io affondo nei suoi smeraldi verdi.
Stanno venendo tutti e tre nella nostra direzione.
Nel frattempo io e lui non abbiamo smesso di guardarci.
Il vociare delle matricole eccitate viene trasformato dal mio cervello in un canto angelico.Tutto grazie ad Harry.
Perché mi fa questo effetto?
Ormai siamo a un metro di distanza.
50 centimetri.
30.
10.
Ci stiamo ancora fissando eppure lui passa di liscio.
Non ti sto chiedendo di venire qui e salutarmi col bacetto.
Ma almeno un “ciao”.
Un gesto con la mano.Anche appena accennato.
Ma fai qualcosa,cazzo.
Come puoi far finta di non conoscermi?
-Vado in classe.- avviso Ronnie,con tono secco.
-Ma mancano venti min…-
-Ciao!-
Il libro di filosofia attaccato al petto.Il passo svelto,sicuro,arrabbiato.
Me la sto prendendo troppo?
Provate voi a baciare Harry Styles sotto l’acqua,e poi a fregarvene se non vi saluta in mezzo a un fottuto corridoio.
 


Bella zie.  

Bella zieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.
Allora,tralasciando il fatto che è quasi un mese che non aggiorno -non uccidetemi,vi prego-
dovreste odiarmi perché questo capitolo FA CAGARE.
No,seriamente,fa schifo perché è un capitolo di passaggio.
E io odio i capitoli di passaggio.
Vi chiedo solo di non fare le cazzimmose che non recensite poi. °-°
Dai,servono anche a me questi tipi di capitoliiiii. çwç *piange*
Però,guardiamo il lato positivo,c'è tanto Zonnie,awwww.
Ma preparatevei Sarry shippers,perché il capitolo prossimo è una booooooooooooomba.
Ci saranno Sarry molto mlmlmlml.
Ok,no spoiler.
I miei contatti sono sempre gli stessi :youdontsay:
per seguire una decerebrata su TWITTER.
per avere ICON&BG per twitter.
e ho scritto una OS a cui tengo taaaaaaantissimo,quindi se vi va,passate.
è un po' triste,ma a me piace.
ora me ne vado daidaidaidai.
ok,basta.

cccciau belle,e scusate ancora per sto schifo che mi sono permessa di pubblicare lol.

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Capitolo 10
*** Bathrooms and cinema. ***


 
ATTENZIONE:PERICOLO ATTRAVERSAMENTO MUCCHE
no ok ahahahah 
c'è una scena hot&mlmlml in questo capitolo.
se vi da fastidio non è colpa mia,io vi ho avvisate.
skst.





Bathrooms and cinema.





Sun.
 
Entro  in classe.
Butto violentemente il libro di filosofia sul lato interno dell’ultimo banco e mi ci metto a sedere dietro.
Chiudo gli occhi e,unendo pollice e indice a massaggiarmi le tempie, provo a calmarmi.
 
Harry.

Arrivo di corsa davanti alla classe e quando capisco che ha gli occhi chiusi tento una posizione che la illuda del fatto che sono qui da tanto tempo. Con le braccia incrociate sui pettorali appena accennati,fisso Sun,appoggiato sullo stipite della porta.
Accenno un mezzo sorriso.
-Già in classe?-
Lei sobbalza,portando la mano al cuore.
Rido,in maniera irritante forse.
Lei non ci fa caso,si fissa le mani con fare sconcertato,poi guarda me,poi di nuovo le mani,poi di nuovo me.
-Ah,ma allora esisto?-chiede con tono incredulo.
Me lo avevano detto che era brava a recitare…
-Eddai,non dire così.- ribatto sorridendo e cominciando ad avvicinarmi al suo banco.
-Ah,giusto. Dimenticavo che per te è normale limonare con una ragazza e poi non rivolgerle nemmeno la parola quando la incontri per i corridoi.- borbotta.
Continuo a sorriderle,ribalto la sedia che le sta vicino e mi ci siedo sopra con lo schienale che aderisce al mio addome.
Lei sbuffa lievemente e sbircia delle ciocche di capelli alla ricerca di qualche doppia punta.
-Ti va di andare al cinema oggi?-
Lascia di scatto il ciuffo biondo e alza gli occhi su di me.
Sbatte gli occhi velocemente.
-Allora?-chiedo.
-Allora cosa?-
Mi prende per il culo!?
-Allora vuoi venire al cinema con me stasera?-
-Non pensavo lo avessi detto davvero.-
La guardo con un sopracciglio inarcato.
Lei  fa il classico gesto con la mano che sta per un “lascia stare”.
-Ci vediamo alle otto e mezza?- chiede,come se fosse tornata normale tutto d’un botto.
-Va bene,horror?-
-È un po’ un clichè per un appuntamento,ma ok.-
Rimetto la sedia a posto.
-Otto e mezza fuori al cinema allora.-
Le faccio un occhiolino ed esco dalla classe. Appena imbocco il corridoio vengo quasi travolto da una mandria di studenti. Ma perché cazzo devono entrare tutti nello stesso momento?
Prendo il cellulare e scrivo un messaggio.
 
Stasera me la scopo e la facciamo finita.
 
Inoltro l’sms a Niall e Louis con un sorriso che non promette niente di buono.
 

Ronnie.

Sono seduta sola nel banco,alquanto annoiata. Nella classe c’è il classico vociare pre-lezione. Il professore segna le assenze sul registro.
Dato che Liam non è ancora in classe,tengo lo sguardo fisso sulla porta.
Ad essa si appoggia un ragazzo,ma non è il mio Payne. No,decisamente.
Maglia degli Yankees. Pantaloni a vita bassa. Blazer.
Polizia,insomma,si decide o no ad arrestare Zayn Malik per stalking?
Sì,stalking,perché lui non è nel mio stesso fottutissimo corso di filosofia.
Mi cerca con lo sguardo e quando mi trova mi lancia un sorrisino,ma talmente stronzo,ma talmente stronzo,da istigarmi bastonate violente.
Non capisco subito il perché di quell’espressione,finché dietro di lui non si fa largo il preside.
Tutta la classe scatta in piedi.
Ho un brutto presentimento.
-Oh,buongiorno signor preside.-
-Buongiorno professor Anderson.- ricambia l’uomo.
-Le devo rubare per un po’ la signorina Goodwin,spero non le dispiaccia.-
SBEM.
Lo sapevo io.
Zayn mi occhieggia sempre più malizioso. O malefico?
-No,si figuri se mi dispiace.- replica il professore ironico,alludendo al mio comportamento in classe.
Fai poco lo spiritoso tu.
Comunque sia,per quanto il preside in persona sia venuto a chiamarmi “a rapporto” mantengo la calma e il menefreghismo spaventosamente costanti.
-Posso solo chiedere il perché o sono indiscreto?- azzarda il professore,con fare diplomatico.
-A quanto rapportatomi dal tutor…- dice il preside,indicando Malik con il capo. –della simpatica studentessa,Goodwin ha otturato tutti e cinque i wc del bagno in fondo a questo corridoio,rendendo  inagibile lo stesso.-
Io e il mio professore facciamo esattamente la stessa faccia.
Incredula. Sorpresa. Stupita.
Io non ho fatto niente.
-Ma io non ho fatto nien…-
-Non ci provi neanche,Goodwin. Non si azzardi. –urla il preside.
Improvvisamente diventa rosso e perde le staffe.
-Ovvio che c’entra. Perché solo lei sarebbe capace di una cosa del genere. Sa perché lei è ancora qui,nella mia scuola?Non certo perché la vogliamo,e tantomeno perché se la mandassimo via ci mancherebbe. Semplicemente le espulsioni,a noi presidi,ci costano care. Nel senso che non ci facciamo una bella figura. E visto che io la mia dignità non la metto in gioco per una sconsiderata esibizionista,ti conviene cambiare atteggiamento. Altrimenti ci pensiamo io,i tuoi professori e il consiglio scolastico.-
Resto in silenzio,fissandolo con sguardo perso.
Provo ad accentuarlo e a farlo più smarrito possibile,per irritarlo.
Zayn si avvia verso la porta e la apre.
-E ora si alzi e mi segua.- afferma il preside.
Mi alzo e gli vado vicino.
-Sì,vabe,ma stai calmo.-gli dico.
La classe si riempie di risatine inutilmente soffocate.
-FUORI!-urla il preside.
Esco ridendo.
 
-Tutto tuo!-afferma Zayn,porgendomi il mocho.
-Sei proprio uno stronzo!-
Lui guarda a destra,guarda a sinistra,chiude la porta del bagno e mi si avvicina.
Sbatto contro le piastrelle lisce del muro mentre indietreggio e il corpo di Zayn aderisce al mio. Fa pressione.
-Sentimi bene. Hai rigato la mia cazzo di macchina con le chiavi. Per quanto mi riguarda potrei farti sospendere,o espellere. Forse potrei anche denunciarti,devo solo informarmi se è reato.-
Me lo ringhia a bassa voce. Il suo viso è vicinissimo al mio. Credo che i nasi si stiano per sfiorare.
-Non è reato,cazzone.-
-Ora prendi quella merda e lava! Mi sembra il minimo.-mi comanda riferendosi allo spazzolone.
-E levati!-gli dico io spingendolo con l’avambraccio e annullando quindi il contatto tra i nostri corpi.
Prendo finalmente la mazza,la bagno nel secchio,strizzo le striscioline di tessuto e comincio a lavare il pavimento.
E siccome l’occhio umano ci vede a 180° gradi,noto il moro sorridere soddisfatto.
-Sappi che non faccio storie solo perché dovevo essere interrogata.-
-Seh…-
Arrivo con il mocho alla parte di mattonelle su cui sta lui e gli spazzolo sui piedi per farlo togliere.
-Ma ehy…-
Rido.
-Maledetta. Sono nuove.-
-E sticazzi?-gli dico.
Apre il rubinetto e passa la mano sotto il flusso d’acqua,facendomi arrivare gli schizzi gelidi.
Spalanco occhi e bocca all’unisono.
Poi sorrido.
-Questa me la pagherai,giuro!-
Lui ride…
 

Nel frattempo…
Liam

Che senso ha cacciare fuori i ragazzi che fanno tardi?
Che senso ha sgridare un ragazzo per aver perso la parte iniziale della lezione e punirlo facendogliela saltare tutta?Bah…
Per ingannare il tempo mi dirigo verso le scale e mi dirigo verso i bagni del piano di sopra. Quelli dovrebbero essere accessibili.
Sento un rumore,come di qualcosa che struscia.
Mi volto di scatto,ma non vedo niente. Alzo le spalle e entro nel bagno.
Vado ai lavandini,apro il getto del terzo e comincio a sfregare le mani sotto l’acqua calda. Chiudo il rubinetto,scrollo le mani e alzo lo sguardo sullo specchio.
Trasalgo quando vedo la faccia di Stacey alla destra della mia.
Mi volto in un nanosecondo con gli occhi spalancati.
-Che ci fai qui?-chiedo.
A fanculo le buone maniere e la gentilezza insomma.
-Ciao Liam!- mi dice sorridendo,per poi annullare le distanze tra i nostri fisici.
Non lo vedo un buon inizio,non mi piace questa situazione,e anche la biondina dovrebbe capirlo in quanto Liam2 non sembra porre attenzione a tutto questo.
Spingendomi con le mani sul petto mi fa strusciare vicino al lavabo fino a farmi arrivare al muro del bagno.
-Come stai?-mi domanda.
-Non mi lamento.-rispondo,mettendo le mie mani sulle sue spalle e facendo leggermente pressione per allontanarla.
Lei me le prende e,dopo averle fatte scendere per la lunghezza delle sue cosce scoperte dalla minigonna,le rimette sulle mie.
-Quindi potresti stare meglio…-allude lei con fare da troia.
Ma che fare e fare,lei è una troia. Il che non è un problema.
Sono le piattole il problema. Le fottutissime schifosissime piattole.
Ew.
-Sì,probabilment…-
Non ho il tempo di rispondere che le sue labbra si avventano sul mio collo. Prendono a baciare freneticamente  e poi a succhiare avidamente,senza mezze velocità. Chiudo gli occhi inspirando profondamente e le metto le mani sui fianchi per staccarmela di dosso. E per fianchi intendo fianchi,non fondoschiena.
Ma appena le mie mani arrivano su di essi la porta del bagno si spalanca.
Ci giriamo entrambi e vediamo il preside con della carta igienica arrotolata intorno alla mano. Immediatamente stacco le mani da Stacey(gesto che fa ancor più fraintendere ciò che avevo intenzione di fare),mentre lei fa un istantaneo balzo a destra.
-Nel mio ufficio,muoversi.-
Entrambi ci avviamo alla porta del bagno. Dopo aver alzato gli occhi al cielo guardo Stacey che mi fissa leccandosi le labbra.
Oddio,sarà mica ninfomane sta qui?
 
 

Sun.

Decelero la corsa appena arrivo davanti al cinema. Ho il fiatone.
E ti pareva che non facevo tardi…
Mi guardo intorno e vedo Harry. Gli vado incontro. Lo saluto con due baci sulle guance.
-Neanche i fiori ti sei degnato di comprarmi?-
-Non ne ho mai avuto bisogno per rimorchiare le ragazze.-
-Si vede che scegli prede non molto difficili.-
Mi guarda sorridendo e con un’espressione che sta per “Touchè”.
-Andiamo dai,ho già fatto i biglietti.-
Entro per prima,seguita da lui,e comincio a camminare spedita.
-Pss,ehy,Sun.- mi chiama Harry.
Mi giro.
-Sono questi i nostri posti.- sussurra.
Mi volto verso le poltrone che sta indicando.
Perché siamo nella terzultima fila?
 
-Voltati solo un momento.-
 Mi mordo il labbro inferiore non appena sento il suo fiato caldo sussurrare al mio orecchio. Mi giro lentamente, incontrando i suoi enormi occhi verdi che mi scrutano maliziosi. Si avvicina maggiormente a me e socchiudo la bocca quando deposita un leggero bacio nell'incavo del mio collo. Cerco di scostarmi per non dargli troppo corda, ma perdo la capacità di intendere e volere quando con le labbra sale fino al mio orecchio, che mordicchia e lecca con una lentezza esasperante, mentre io mi mordo a sangue le labbra per evitare di gemere.
Non. Dargli. Questa. Soddisfazione.
Sento parlare i personaggi del film senza riuscire a capire i loro dialoghi. Nessuno ci riuscirebbe mentre le labbra di Harry Styles sono attaccate al tuo collo e al tuo orecchio.
 

Harry.

Mi stacco un momento da lei giusto per gustarmi la sua reazione. Si sta mordendo il labbro inferiore,ma
sostiene il nostro contatto visivo senza problemi. Mi fissa con una sguardo indecifrabile. Contorce la bocca in un sorrisino sghembo. È piuttosto divertita. Sorrido maliziosamente e mi avvicino nuovamente al suo viso, sul quale poggio un delicato bacio sulla guancia fredda. Peccato,speravo in guance bollenti.
La sento sussultare non appena scivolo con le labbra in prossimità delle sue.  Mi lecco il labbro inferiore per poi poggiare delicatamente le mie labbra sulle sue. Lei non si muove,ma sento ancora il suo sorrisino sotto la pressione del mio bacio. In compenso però c'è qualcos'altro che si sta muovendo.
Dopo averle dato qualche bacetto, cerco di farle schiudere le labbra con la mia lingua.
Fa leggermente opposizione,ma non appena ci riesco, intreccio immediatamente – eppure sempre con la massima delicatezza - la mia lingua alla sua. Le accarezzo la guancia con l'indice della mano, mentre assaporo le sue labbra. Riesco a sentire perfettamente il suo cuore che batte più forte di prima e stavolta sono io a sorridere nel bel mezzo del bacio. Quando sento che i boxer sono diventati improvvisamene troppo stretti interrompo il bacio.
-Perché non ti alzi da qui e vieni vicino a me?- sussurro ad un centimetro dalle sue labbra inumidite dalla mia saliva. Lo dico con tono di sfida. E da ragazza orgogliosa quale è si alza dalla poltrona e si posiziona di fronte a me. Fra le mie gambe.
La tiro delicatamente giù per la mano, facendola sedere a cavalcioni su di me. Non riesco a vedere la sua espressione in questo momento perché ha il viso coperto dai capelli biondi.
Le passo una mano dietro il collo, spingendole piano la testa sulle mie labbra. E ricomincia l'intreccio di lingue. La bacio con sempre più passione, carezzandole ogni parte del corpo che mi sia concessa toccare.
I miei pantaloni stanno per scoppiare,quindi spingo leggermente la mia erezione sul suo bacino, giusto per farle sentire pienamente cosa provo io adesso.
Geme quando comincio a strusciare la mia eccitazione su di lei. Smetto di baciarla e passo a torturarle nuovamente il collo.
-Perché credi che abbia scelto questi posti?- mormoro un po' ansimando per via di quegli strusciamenti. -Se continui a fare così rischi di farmi venire nelle mutande.-
-E noi non vogliamo che questo accada.-mi risponde lei,sempre più maliziosa.
Hai capito la Mitchell...
Si alza da sopra di me e io protesto con un broncio. Lei sorride e mi afferra piano per il colletto della camicia,facendo alzare anche me.
-Abito a due isolati da qui.-le bisbiglio all’orecchio.
Mi guarda alzando ripetutamente le sopracciglia.
Mi farà impazzire…
Mi prende per mano e mi porta fuori dalla sala.
 

Sun.

Siamo finalmente fuori al cinema.
Grazie alla luce che emette l’insegna ora l’erezione di Harry è ancora più evidente.
Ha le gote leggermente arrossate e i ricci un po’ in disordine.
Mi si avvicina di scatto per darmi un altro bacio,ma la fermo portandogli le mani al petto.
La sua espressione è tipo “WTF!?”
-Ciao Harry.-gli dico. Gli do due buffetti sulla guancia e prendo a camminare verso casa,dandogli una bella visuale del mio fenomenale fondoschiena.




Bella zie.  

BITCHES,I'M YOUR LEADEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEER.
sono tornata stronzee.
ok,basta con le parolacce che poi non mi recensite(?)
ahahahahha no scherzo. scherzo sempre. lollo sempre. 
STOP WITH  NONSENSE(cit.)
ebbene ce l'ho fatta signore. ho pubblicato. ho scritto. non ci credo. ahahahah
ce ne ho messo di tempo oh.
sappiate solo che questo capitolo l'ho sempre conosciuto.(?)
era fisso nella mia mente,dovevo solo writarlo.
e ora lo fatto. amatemi per questo,non pensate a quanto tempo c'ho messo.
è stato un periodo popopopopopopopopopopopopopopopopopo demmerda,ma ce l'ho fatta.
e sono tornata più yoyo che mai.
ho pensato anche di rinominarmi di nuovo "BeAlternative" su EFP come ai vecchi tempi,awawaw.
ora mi dileguo che il capitolo è già un romanzo di suo AHAHAHAH
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bella zie.


AAAAH,mi sono dimenticata di dire che la scena del cinema è presa dalla fanfiction I can be your hero baby , di EmilyHole.
Ne approfitto per ringraziarla tantissimo per avermi concesso di utilizzare la sua idea
e molte delle sue parole(non tutte sono uguali) per quella scena,ma non sapevo come fare
e la sua descrizione ce la vedevo troppo azzeccata per i sarry ahahahahahhahahah
comunque sia vi consiglio vivamente di passare da lei.
io la amo. scrive ff rosse in maniera sensazionale,senza mai essere volgare o inadeguata.
tanti complimenti e tante grazie ancora!

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