An angel in a restaurant

di Neon_Angel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The first time ever I saw your face ***
Capitolo 2: *** Brittany-More about Brittany ***
Capitolo 3: *** I'll love you forever,anyway. ***



Capitolo 1
*** The first time ever I saw your face ***


Lima,19 Settembre 1959
Cara Santana,
se stai leggendo questa lettera vuol dire che sei arrivata in Kentucky.
Siamo così fieri di te! 
Siamo fieri delle decisioni che hai preso e della persona che stai diventando.
Speriamo il meglio per te e qualunque cosa tu scelga di fare noi ti appoggeremo sempre.
Il college è dove si fanno incontri ed esperienze che rimarranno con te per tutta la tua vita: quando torni ti vogliamo con un ragazzo e un lavoro! (scherziamo)
Bene,ti lasciamo alle tue cose,immagino tu sia molto impegnata ora,quindi ti salutiamo.
Baci, 
Mamma&Papà
P.S.: Chiamaci appena arrivi!
 
Tenevo la lettera in mano,facendo attenzione a non imbrattarla con una lacrima che mi stava rigando la guancia.
Appoggiai la lettera sulla scrivania della mia stanza.
Ero appena arrivata al college per cheerleader di Louisville,Kentucky.
La mia stanza aveva due letti,ma per ora solo uno era occupato; c'era un armadio,abbastanza grande per tenere i vestiti di due persone,una scrivania con due sedie. La TV non c'era,ma in una pensola c'era una radio che doveva essere della seconda guerra mondiale,tanto era impolverata e obsoleta. 
Per fortuna mi ero portata il mio giradischi con tutti gli LP che amavo.
Fortunatamente c'erano quattro telefoni per ogni piano,così avrei potuto telefonare i miei genitori, Quinn,Rachel...
Decisi di sistemare le mie cose più tardi: era quasi ora di pranzo,e dopo sedici ore di viaggio in treno avevo anche più fame.
 
Pensavo che in quel momento non ci fosse nessuno ai telefoni,invece era pieno di studenti che faceva la fila per telefonare a casa.
Alcuni si arrabbiavano perché c'erano persone che stavano da mezz'ora al telefono. 
Mi misi in fila nel secondo telefono,dietro una ragazza alta con dei lunghi capelli rossi,che si lamentava del fatto che era lì da dieci minuti e la gente le stava passando davanti.
-Dio,che palle! E datevi una mossa! Se non potete stare così lontani da mammina potevate anche rimanere a casa e andare a lavorare in un cazzo di fast food!-
Risi,perché sembrava un po' me al liceo: stronza,sarcastica e un po' incazzata.
Si girò verso di me,aveva dei grandi occhi verdi e le guanciotte bianche spruzzate di lentigini. Con quel visetto dolce non sembrava molto una dura. 
-Ah,questi studenti del primo anno...- sbuffò alzando gli occhi al cielo.
Risi di nuovo.
-Tu non sei del primo anno,vero?- disse per paura di avermi offeso.
-Ehm...si- dissi ridendo e diventando un po' rossa.
Lei subito si scusò.
-Oh,scusa...non dico che tutti sono idioti,eh!- sembrava un po' impaurita dalla mia reazione. Forse aveva paura che l'avrei picchiata perché le sembravo una stronza?
-No,non ti preoccupare- 
Ridemmo entrambe.
-Sono Helen,piacere- disse stringendomi la mano.
-Santana. Di dove sei?- 
-Vengo dal Regno Unito,ma sono qui grazie ad una borsa di studio. Tu sei ispanica?- 
Risi,perché tutti mi confondevano sempre per un'ispanica,ma avevo solo le origini.
-Ho origini ispaniche- dissi annuendo -Ma vengo da Lima,Ohio-
-Ora è il mio turno- disse Helen indicando il telefono -Dopo ti aspetto sul pianerottolo,okay?-
Annuii.
Evvai,mi ero fatta già una nuova amica.
 
Girai la rotella del telefono per comporre il numero di casa mia,ma poi ci pensai meglio: avrei potuto telefonare ai miei ogni volta che volevo,ma sia Quinn che Rachel sarebbero partite per il college il giorno successivo e non avrei avuto il loro numero.
Composi il numero di Quinn e dopo qualche squillo rispose.
-Pronto?- chiese una voce leggiadra e soave dall'altro capo della cornetta.
-Quinn! Sono Santana. Sono appena arrivata a Louisville,è...è bellissimo,per ora avrò la camera tutta per me,la scuola è fantastica! Come stai?-
-San! Sono felice per te,spero che anche Yale sarà così fantastico! Io sto bene,Rachel e Mercedes erano qui stamattina-
-Ah,dovrei scrivere a tutti uno di questi giorni...- 
Quinn mi interruppe.
-E i ragazzi? Hai conosciuto qualcuno? Dai,voglio sapere tutto!-
Risi.
-No,sono appena arrivata...Ora devo andare. Ti scriverò presto-
-Anche io. Oddio,già ci manchi! Figuriamoci quando saremo tutte divise,io a New Heaven,Rachel a New York, Mercedes a Los Angeles...- Quinn aveva una nota di tristezza nella sua voce.
-Dai Quinn non essere triste! Tra poco ci sarà il Ringraziamento,ci rivedremo. Ora devo andare. Ti voglio bene,salutami tutti-
-Ciao San,ti voglio bene anch'io-
 
Andai sul pianerottolo dove Helen mi stava aspettando.
-Hey- dissi distraendola dal giornale che stava leggendo.
-Oh,hai fatto. Ah,ora io ho lezione,tu no perché sei appena arrivata. Ti va se ci vediamo oggi pomeriggio? Sai,non ho niente da fare non voglio sprecare il primo giorno con la mia noiosa compagna di stanza-
Risi,sapendo che tra noi sarebbe nata una bella amicizia. Eravamo talmente uguali!
-Certo- dissi dirigendomi verso le scale che portavano al piano terra.
-Allora ci vediamo più tardi-
 
Louisville era una bella città. 
C'erano ragazzi che suonavano il country per le strade e ascoltarli mentre passeggiavi era rilassante; le case erano classiche americane,e dalle tavole calde proveniva un profumino che mi faceva venire ancora più voglia e che mi daceva pensare che se non fossi entrata in un ristorante entro un minuto sarei svenuta.
Trovai una tavola calda davanti a un parco.
Entrai: era pieno di persone,ma c'era comunque qualche tavolo libero. Era caldo e l'odore di pollo fritto mi faceva impazzire le papille gustative. 
-Buongiorno,dove posso sedermi?- chiesi a un cameriere che aveva tre piatti da consegnare.
-Oh,dove vuole- rispose lui distrattamente.
Mi sedetti in un tavolo con due sedie vicino alla finestra. 
Tirai fuori il programma che dovevo seguire al college,visto che non sapevo nulla sulle lezioni. 
 
Ero immersa nella lettura quando una voce femminile,cristallina e angelica mi richiamò al presente.
-Buongiorno,cosa posso portarti?-
Alzai gli occhi.
Davanti a me c'era una ragazza,la cameriera: era la ragazza,anzi,l'angelo, più bello che abbia mai visto. Aveva una cascata di capelli biondi come l'oro,legati con una fascetta azzurra,che si intonava perfettamente ai suoi occhi azzurri come il cielo d'estate. La pelle bianca come il latte era illuminata di rosa sulle guance. Le labbra piccole e rosa avevano solo un velo di lucida labbra: era perfetta.
In tutto questo non mi accorsi che ero a bocca aperta e stavo facendo scena muta.
-Ehm...- disse la ragazza passando una mano davanti ai miei occhi.
-Ti senti bene?- 
Scossi la testa.
-Uh? E ehm mi scusi...- 
Oddio,che figura di merda!
Diventai paonazza all'istante.
Avevo appena fatto la figura dell'idiota davanti a quella ragazza adorabile.
Lei rise; era una risata cristallina,come quella degli angeli. Sembrava un campanellino.
-Cosa ti porto da mangiare?-
Optai per il pollo fritto,tipico del Kentucky.
-Vorrei del pollo fritto. E da bere un bicchiere di Coca Cola- le sorrisi.
-Grazie mille- ricambiò il sorriso e si diresse verso la cucina,sempre con quel sorriso perfetto stampato in faccia.
Ma che mi stava succedendo? Non avevo mai provato quella sensazione prima. Neanche con i ragazzi--e al liceo ne avevo avuti tanti-- mi era mai accaduta una cosa simile.
Mi misi una mano sul cuore.
thum thum thum thum
Batteva più forte del solito.
Su uno di quei giornalini di cheerleader adolescenti che leggevo al liceo c'era scritto che quando ti batte forte il cuore e ti si appanna la vista vuol dire che sei innamorata.
Pensai: il cuore batteva forte,per un attimo mi sembrava di essere morta e di essermi trovata in paradiso davanti a un angelo,quindi...se non era amore che altro poteva essere?
Oddio NO! Non mi piacevano le ragazze! O almeno così pensavo prima di vedere...accidenti,non sapevo neanche il suo nome!
 
-Ecco a te- disse appoggiando il piatto e il bicchiere sul tavolo.
Le sorrisi con il miglior sorriso che potessi mostrare.
Anche lei mi sorrise.
-Che bei denti che hai- disse facendomi arrossire -Sembrano quelli del mio gatto- disse inclinando un po' la testa.
Che cosa?
-Oh,ehm...grazie?- dissi confusa.
Lei sorrise ancora una volta illuminando la stanza e poi se ne andò.
 
Uscii dal ristorante saltellando per le vie di Louisville,certa che avrei rivisto quella ragazza l'indomani.
 
 
Ciao!
Questa è la prima storia Brittana che ho scrivo,non so perché mi è venuta in mente questa storia di Brittany cameriera,lol.
Poi non so se avete notato,ma è ambientata negli anni 50-60,anche se prima volevo metterla negli anni 70-80, ma dopo era troppo simile all' 'era moderna'. 
Fatemi sapere che ne pensate in una recensione,mi farebbe piacere :3
baci <3

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Capitolo 2
*** Brittany-More about Brittany ***


Brittany
 Sono in una macchina,una Cadillac rossa del '46,con un uomo e sua moglie. Non voglio essere lì; voglio solo tornare a casa,dalla mia nonnina.
Lui tiene una bottiglia di Brandy mezza scolata,in mano. Cerca di infilarmi una mano sotto la minigonna. Proprio davanti a sua moglie. Ma lei non dice niente,è dietro che ride da sola come una matta,ubriaca fradicia come il marito.
Sposto la sua mano,ormai spazientita e impaurita. 
Fare l'autostop per tornare a casa è stata una pessima idea.
Si scola completamente la bottiglia di Brandy,si gira un attimo per prenderne un'altra dai sedili posteriori. Mette una mano sulla mia coscia. Sto per ribattere,accigliata,quando mi accorgo che al volante non c'è nessuno.
Guardo davanti a me con gli occhi sbarrati.
Ci stiamo precipitando a 150 all'ora verso un camion fermo sulla strada.
E' un attimo.
 
Mi svegliai di soprassalto urlando.
Nonna si girò verso di me,ma non sembrava allarmata.
Avevo il fiatone e mi veniva da piangere.
-Shhh...- disse mia nonna cullandomi al suo petto,come quando ero bambina -Non è niente-
-Ho fatto un incubo orribile- dissi cercando di dimenticare ciò che avevo appena vissuto nel mio sonno.
-Si,lo so tesoro- 
Mi staccai di scatto da lei.
-Come fai a saperlo? Oddio,puoi leggere nel pensiero?- dissi stupita.
Mia nonna rise.
-No. Sono...sono solo andata a intuito. Ti succedeva sempre quando eri piccola- disse accarezzandomi i capelli.
-Va meglio?- mi chiese dopo un po'.
Annuii.
-Si nonna- 
-Bene. Buonanotte allora- disse sorridendomi.
Appoggiai la testa nel morbido cuscino e mi riaddormentai senza più incubi.
 
-Buongiorno Brittany!- disse George salutandomi.
George era il figlio dei proprietari della tavola calda 'Bob&Sandra'.
Aveva pochi anni più di me e andava alla scuola serale. Era molto alto e a forza di portare piatti ai tavoli e scaricare la merce dei fornitori,aveva anche molti muscoli. Per il resto era un classico ragazzo del Kentucky: gentile,simpatico e carino.
Aveva una fidanzata,Kite,che aveva la mia stessa età ed eravamo molto amiche: avevamo anche fatto le elementari insieme. Quando veniva al ristorante io e lei ci siedevamo a un tavolo e chiacchieravamo fino a quando Bob non veniva a dirmi di tornare al lavoro. Di solito quando faceva così,Sandra si arrabbiava e finiva sempre per discutere con suo marito.
-Buongiorno anche a te George!- risposi io mettendomi il grembiule.
Quella mattina non c'erano tanti clienti,quindi la passai a canticchiare con George qualche canzone del jukebox; perché non c'era Kite quando potevamo parlare in pace?!
-Che farai stasera,Britt?-
-Io e mia nonna addobberemo la casa per il ringraziamento,poi scriveremo i biglietti per i nostri parenti e infine guarderemo 'Quando la moglie è in Vacanza' come ogni anno- dissi saltellando emozionata.
George mi guardò e rise.
-Wow. Sembra divertente- disse mentre puliva il lavandino.
-Oh,lo è!-
Io e la nonna ogni tre giorni prima del ringraziamento,preparavamo la casa per la festività e scrivevamo biglietti ai nostri parenti in Alabama,in Mississippi e in Scozia. Poi,guardavamo 'Quando la moglie è in vacanza' mangiando i biscotti di zucca. Amavo quella nostra tradizione.
 
Verso l'ora di pranzo,la tavola caldà si riempì di gente. 
Le ordinazioni erano tante,così come la confusione,e andare in tilt era facile. Bob in questi casi (ovvero ogni giorno a pranzo) era agitatissimo,dava ordini a me,George e Jay come se fosse un robot. 
Quando tutta la folla di lavoratori in pausa pranzo se ne fu andata,mi sedetti stravolta su una sedia. C'erano solo tre persone nel ristorante,potevo permettermelo.
-Ciao- disse una voce femminile. Aprii gli occhi e mi girai. Una ragazza molto giovane,della mia stessa età circa mi stava chiamando. 
-Ah,devi ordinare?- dissi alzandomi in piedi di scatto.
-No no- disse le subito -No,volevo solo chiederti se volevi sederti qui nel tavolo con me. Io sono da sola,tu sei da sola- 
Fiu sorpresa. Nessuno mi aveva mai chiesto di sedermi con lui,se non per un secondo fine.
-Certo,grazie mille- dissi sedendomi.
Era una bellissima ragazza: capelli lunghi e neri,occhi scuri, ma sembrava ci fosse una luce all'interno; aveva una bellissima pelle ambrata,come gli ispanici.
-Ah,sono Santana- disse lei tendendomi la mano.
-Io mi chiamo Brittany- dissi sorridendole. Lei ricambiò con un bellissimo sorriso,forse il più bello che avessi mai visto.
-Oh,uhm ieri sono venuta qui,mi hai servita tu,non so se ti ricordi...- 
Io? Non avevo mai visto quella ragazza prima di allora. 
-No,non mi sembra...ma ne ho talmente tanti ogni giorno che non ricordo! Comunque non ti ho mai vista da queste parti...sei nuova qui?-
-Si. Si,sono al college per cheerleader- disse sorridendo. Cavolo,quel sorriso era più luminoso del sole!
-Davvero? Oh mio Dio, è il mio sogno,ma non ho abbastanza soldi...lavoro qui per questo- dissi annuendo un po' triste.
Santana si avvicinò e appoggiò i gomiti sul tavolo.
-Ascoltami. Anche io avevo pochi soldi. Vivevo nel quartiere malfamato di Lima,Ohio. A volte ho anche rubato dei vestiti di nascosto. Ma ho creduto in me e nei miei sogni ed ora sono qui. Ce la farai anche tu- disse guardandomi negli occhi e facendomi sentire un brivido lungo la schiena quando appoggiò la sua mano sulla mia. 
Conoscevo Santana da un minuto e già sentivo che in un certo senso provavamo le stesse cose,era come se in quel momento sentissi che in quel locale,anche se c'erano poche persone,lei era l'unica che per me contava davvero.
Il problema era che non sapevo nulla di lei e viceversa.
A meno che lei non fosse stata in combutta con Lord Tubbington e mi abbia spiata.
Sentii la campanella della porta suonare.
Un cliente.
Altro lavoro.
Santana mi stava ancora tenendo la mano e quell'uomo che era entrato ci stava guardando in modo strano. 
-Ehm,ora devo andare. Torna quando vuoi,oppure ci si vede in giro- dissi andando verso il cliente.
Forse ero sembrata fredda e un po' arrogante,ma se Bob mi avesse visto a parlare con un'amica quando c'era un cliente che aspettava non me l'avrebbe fatta passare liscia.
Raccolsi i capelli cotonati su una spalla e mi preparai ad un nuovo cliente da servire.
 
 
 
 
CIAO!
Vi piace questo capitolo? E' un po' corto,ma volevo spiegare un pezzetto della storia di Brittany (nel prossimo capitolo o in quello successivo ancora si scoprirà il suo passato). Ora vi sentirete un po' confusi,ma non preoccupatevi ahaha c:
Ah,visto che spesso le persone mi chiedono le foto dei personaggi 'senza volto',allora vi metto le foto di George e Kite :3
Kite: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=414789718586379&set=a.409740865757931.95726.318374488227903&type=3&theater
George: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=452587074806643&set=a.449049241827093.103996.318374488227903&type=3&theater
Non sono bellissimi? wawa.
Vabbè,io devo andare,lasciatemi tante recensioni e se volete lasciatemi il link di qualche vostra storia,così appena posso leggo e recensisco :D
Ah,ho aggiornato presto per il semplice fatto che non ce la facevo ad aspettare,LOL.
Luv ya <3

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Capitolo 3
*** I'll love you forever,anyway. ***


'Hey Santana,perché non ci parli un po' della tua omosessualità?'

Mi andò di traverso la soda.

'Ehm...di che stai parlando?' dissi cercando di assumere un'aria tranquilla.

Helen e una delle sue ''amichette'' ridacchiarono.

'Dì la verità. Ti piacciono le ragazze,non è così?' disse con tono di sfida e un patetico sorrisetto malizioso sulle labbra.

Si sentivano risolini provenire anche dalle altre due troiette amiche di Helen.

La guardai senza dire nulla.

'Te la faccio più semplice se proprio non capisci: sei una schifosa finocchia?'

Come aveva osato chiamarmi quella stronza?

La vecchia Santana Lopez,la regina di Lima Heighs stava riemergendo in me.

'Cosa hai detto brutta stronza?!' dissi alzandomi in piedi di scatto.

Anche lei si alzò,guardandomi con scherno.

'Ho detto: sei una schifosa finocchia?' disse sputando quelle parole con disprezzo.

In quel momento tutta la rabbia in me risalì a galla,la sentivo scorrermi nel sangue e arrivare fino alla mano destra,che colpì in pieno il viso di Helen.

Mi guardò frastornata massaggiandosi la guancia dolorante. Ora tutti nel ristorante ci stavano guardando a bocca aperta.

Helen fece per darmi un pugno nel naso,ma due delle sue troiette la fermarono in tempo.

'Brutta stronza,dillo che ti piacciono le ragazze,DILLO!' disse urlando come un'ossessa dimenandosi tra le braccia delle sue amiche.

Tutti mi stavano guardando schifati,come se fossi una ladra.

Ormai erano accorsi anche i proprietari del locale,Bob e Sandra (si,proprio loro) e guardavano la scena senza dire niente.

Mi sentivo troppi sguardi addosso,il mondo mi stava crollando addosso e mi veniva da piangere.

'Con permesso' dissi con un filo di voce uscendo dal ristorante.


 

Ripensavo a quanto era accaduto la sera precedente,quando Helen mi chiese di andare con lei e delle sue amiche a cena fuori,visto che la partita di football era stata annullata.

Mi veniva da piangere,da vomitare,volevo andare da Helen e sputarle addosso tutta la mia rabbia,ma non avrei risolto nulla.

Ero da sola in quella città e in quella scuola,ma sapevo che c'era una persona che poteva farmi tornare il sorriso anche solo con uno sguardo: Brittany.

Mi alzai dal letto asciugandomi le lacrime e tirando su con il naso. Indossai degli shorts a vita alta e una canotta a righe e mi diressi verso l'unico posto in cui sarei riuscita a sentirmi bene.

Era mattina presto ed era sabato,quindi non avrei avuto lezione e avrei potuto gironzolare in giro per Louisville in pace.

L'odore di caffè e brioche calde mi invase le narici appena aprii la porta della tavola calda.

Nel locale c'erano quattro-cinque persone,ma decisi di sedermi nel mio solito tavolo,quello vicino alla finestra.

Vidi Brittany che parlava con un signore panciuto,vorse il proprietario del ristorante. Appena il signore mi vide arrivare,mi indicò a Brittany e lei arrivò pronta.

'Ciao Brittany' dissi appena la vidi.

Era più bella che mai,aveva poco trucco e i capelli erano raccolti in una coda alta. Solo a vederla,già stavo meglio.

Fece una faccia stranita.

'Come fai a sapere il mio nome? Sei una veggente?'

Che?!

'Ehm,Brittany...ci siamo viste ieri,ricordi? Ti sei seduta qui al tavolo con me,abbiamo parlato un po' '

'Non mi siedo mai con i clienti. Non posso,non posso fare pause'

E se mi fossi sognata tutto? No,era impossibile.

Vicino a noi c'era Sandra,la proprietaria, e stava osservando la scena.

'Mi scusi,signorina' disse lei picchiettando l'indice sulla mia spalla.

Mi voltai.

'Lei è amica di Brittany? Posso parlarle un secondo?'

Feci cenno di si e mi alzai.

Che doveva dirmi quella donna riguardo la mia Brittany?

Andammo fuori dal locale e lei si guardò intorno per vedere se c'era gente.

'Quando hai conosciuto Brittany?' mi chiese Sandra.

'Ieri. Si è seduta un po' con me e abbiamo parlato. Poi è tornata a lavorare. Stamattina sono tornata qui,l'ho salutata ma lei - -' non feci in tempo a finire la frase che lei iniziò a parlare.

'Brittany l'anno scorso ha avuto un incidente mentre tornava a casa da una festa. Ha fatto l'autostop,ed è finita in macchina con due alcolizzati,morti subito dopo l'incidente. Grazie a Dio lei si è salvata ma...' si interruppe un attimo,stava per piangere. Si asciugò qualche lacrima poi continuò.

'...Non ricorda più niente delle cose accadute dopo l'incidente. Ogni notte si dimentica delle cose avvenute di giorno ed è come se vivesse sempre lo stesso giorno. E' terribile'

Ero scioccata.

Come poteva un angelo così bello,puro e innocente essere punito in modo così crudele? Dovevo fare qualcosa per lei,dovevo aiutarla a superare meglio questa cosa.

Io l'amavo.

'E lei lo sa?'

'No. Tutti negli ambienti che frequenta ''recitiamo''. Soprattutto io,Bob e George. Abbiamo deciso di aiutare lei e sa nonna perché eravamo amiche,come sorelle'

'C'è un modo per potervi aiutare? Vorrei assolutamente fare il possibile per lei'

Mi guardò con uno sguardo strano,ma non cattivo.

'Ti piace,eh?'

Avevo paura di ammetterlo ad alta voce,ma Sandra sembrava una intelligente.

'Si. Farò tutto quello che si può per farle vivere bene la sua vita'

'Bene...'

'Santana'

'Bene Santana. Sembri una brava ragazza e so che farai del bene alla nostra Britt,ma tu prova a spezzarle il cuore e tu vedrai ciò che può fare una donna del Kentucky,chiaro?'

Mi faceva un po' di paura ora,ma non avrei mai fatto nulla di male a Brittay.

'Promesso' dissi abbracciando Sandra.


 


 


 


 


 


 

Bonsoir!

Che ne pensate del capitolo?

Io boh,non so ma non mi sento più ispirata,quindi questo potrebbe essere l'ultimo capitolo :( so sorry.

Se questo è l'ultimo capitolo,vorrei ringraziarvi per tutto <3

Baci :3

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