Kiss me like you wanna be loved.

di FuckTheHaters
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** London calls me a stranger. ***
Capitolo 2: *** Really? ***
Capitolo 3: *** I Need Help. ***
Capitolo 4: *** I Think I Love You Better Now. ***
Capitolo 5: *** Oh, no. ***
Capitolo 6: *** Hi Luke. ***
Capitolo 7: *** What happened? ***
Capitolo 8: *** Shit. ***
Capitolo 9: *** One week. ***
Capitolo 10: *** Our Song. ***



Capitolo 1
*** London calls me a stranger. ***


Non voglio annoiare nessuno con la storia della mia vita.
Avete presente le FanFiction su EFP? Ecco, prendendo una storia a caso sui cantanti iniziano a raccontare quanto povera e sfigata possa essere il personaggio. 
Io sono una di quelle tipe. Solo che mi sono abbastanza stufata di leggere le solite storie. Leggo soprattutto quelle sui One Direction, (essendo i miei idoli insieme a Ed Sheeran) e ora le trovo tutte uguali. 
Preferisco passare il tempo a leggere i miei libri fantasy come "Le Cronache Di Narnia" "Percy Jackson" o "Harry Potter". 
Mi portano fuori dalla realtà, a me questo piace. 
So che per una 19enne è strano, ma io sono così.
Sono diversa da tutte le ragazze che mi stanno intorno. 
SI, SONO DIVERSA, ED E' MEGLIO COSI'. 
Invece di darla a tutti quelli che incontro, scrivo le mie solite cazzate su Twitter. 
Amo Twitter, ci sono persone che riescono a capirti anche tramite un pc. 


Comunque mi chiamo Kate. Beh in realtà non è il mio vero nome, ma il mio non mi piace molto, così ho scelto un nome inglese, visto che dovrò andare a Londra.
Si, Londra, il sogno di tutte le ragazze è andare li, ma non perché piace la città, perché sperano di incontrare i loro cantanti preferiti.
No, non è così per me. 
Sono andata in tutta europa in cerca di qualche ispirazione e l'ultima tappa che mi rimaneva era l'inghilterra. 
Preso quel fottuto aereo, inizio a pensare come pagare un fottuto appartamento. Perché sono così costosi? I miei genitori mi mandano soldi ogni morto di papa, sono troppo impegnati a firmare le carte del divorzio e formare un'altra famiglia. Si dimenticheranno di me, sicuro. Qualche soldo però me lo ricavo da sola scrivendo canzoni per aspiranti cantanti, oppure uso i soldi risparmiati da piccoli lavoretti fatti in Italia.
Sono riuscita a trovare una scuola dove tutti i ragazzi che hanno la passione per la musica e scrivono canzoni vanno li. 
Dicono che molte persone sono riuscite ad entrare anche in case discografiche importanti. Per me sono stati solo dei raccomandati.
Comunque se passate da quella scuola, riuscirete a trovare me seduta nel giardino a scrivere canzoni.
Sono abbastanza brava, almeno credo.
Oh, sapete che esattamente in questo momento sono seduta per davvero in quell'angolino? Però non sto scrivendo.
Sto pensando se la professoressa Jayle ha presentato la mia canzone ad un grande uomo importante, che credo che lavora per una casa discografica altrettanto importante.
La canzone l'ho intitolata "Lego House". 
Non è una canzone d'amore, io mi sono stufata dell'amore.
Lego House l'ho dedicata alla mia migliore amica, Elena, è l'unica amica che ho, di cui mi posso fidare ciecamente.
La musica è la mia passione, mi merito che questa passione diventi il mio lavoro, ho fatto tanto per arrivare fin qui.
 
 
"Kate! Kate! KATE! Vieni, ho una grande notizia per te!" 
Sentii da lontano la voce della prof, mi alzai e corsi subito da lei.
"Mi dica prof, che le ha detto?" 
"Pare che piaccia molto la tua canzone, hanno anche trovato un cantante che può cantarla per te e renderla famosa!"
I miei occhi brillavano di felicità, ora riuscirò anche a pagarmi le bollette del mio appartamento se tutto andrà bene. 
"Mi dica, lui chi è?" 
"è un ragazzo che cercava disperatamente un singolo per lanciare poi il suo album di debutto, non sapeva che canzone scegliere, anche se lui è un cantautore e può benissimo sfornare qualche canzone, finché non ha letto la tua canzone e...."
Non mi interessava tutto ciò, e sinceramente neanche chi fosse, ma ora la prof stava parlando anche troppo, non sopporto molto chi parla troppo .
"INSOMMA MI VUOLE DIRE CHI SIA COSI' POSSO TROTTERELLARE E GRIDARE A TUTTI CHE STO PER REALIZZARE IL MIO SOGNO?" 
Jayle mi fece un piccolo sorriso e mi rispose:
"Lui è Ed Sheeran." 
 
 
 
 
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La mia prima FF su Sheeran uuuuh *w* ok basta. 
Ho anche un'altra FF, ma non è cagata molto lol 
Comunque bei ragazzuoli (?) scrivetemi cosa ne pensate (critiche bene accettate c;) e recensitemi commentando un po' la storia, se no non continuo cwc D: 
Zao. (?) C:

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Capitolo 2
*** Really? ***


Avevo sentito bene? 
Siamo veramente sicuri di tutto ciò? 
Insomma che bella botta di culo.
L'ultima frase volevo anche dirla alla signora Jayle, ma era meglio non essere volgare davanti a lei, odiava le persone volgari.
"Credo che abbia sentito male, è impossibile, forse è qualcuno che si chiama Esher o un nome strano, magari è uno sfigato che ha bisogno un'aiuto da un altrettanto sfigata come me no?"
"Ho sentito benissimo Kate. Ed Sheeran. E-D S-H-E-E-R-A-N." 
Diciamo che lei è un po' sorda veramente, però questa volta sembrava che avesse sentito bene.
Scoppiai in un piccolo pianto, Jayle mi abbracciò e sussurrò: 
"Sono fiera di te piccola grande donna".
 
 
Non sapevo da dove iniziare, cosa fare, dove andare. 
La mia prof. mi disse che era meglio recarmi nello studio di registrazione il giorno dopo di mattina presto, avrei sicuramente trovato Ed. 
Mi diede l'indirizzo dello studio e mi avviai a casa.
 
 
Appena arrivata nel mio piccolo rifugio pensai subito di far sapere la grande notizia ai miei. Presi il telefono e chiamai.
"Pronto?"
"Mamma, come va? Devo dirti..."
"Oh tesoro mio io sto bene spero anche tu, scusami puoi chiamare un'altra volta? Ho da fare!"
"E papà?" 
"Sai che è occupato a prendersi cura della sua nuova famiglia no? Non disturbarlo. Ora stacco, ci sentiamo tesoro!" 
Aveva già chiuso la chiamata ma io risposi comunque con un 'ciao' malinconico.
Che merda, nessuno si interessa di me. 
Forse...Elena, forse lei sarà felice di risentirmi.
Ma il suo telefono era spento. 
Bene, non mi interessa più di nessuno, se vogliono cercarmi facciano pure, io devo occuparmi del MIO lavoro.
'Edward Christopher Sheeran." 
Pensai a lui e sorrisi. 
Ancora non ci credo.
Passai la giornata a scrivere qualche nuova canzone, ma mi sembravano troppo ridicole per un'artista come Sheeran. 
Fogli su fogli andarono dritti nella spazzatura. 
 
 
Il mattino dopo mi sveglia con il sorriso in faccia, in realtà rimasi per tutta la giornata con il sorriso in faccia. 
Qualcuno bussò alla porta.
Non so perché ma ero convinta che era Ed Sheeran a portarmi un mazzo di fiori ed accompagnarmi alla studio. 
Troppi filmini mentali la notte, ne ho fatti anche peggio.
In realtà era la portiera che era ritornata dal suo viaggio in Spagna (era spagnola) ed era passata a salutarmi e a portarmi del cibo tipico spagnolo.
Una signora davvero dolce, mi trovavo benissimo con lei, potevo parlarle tranquillamente e passare le giornate ad ascoltare i suoi pettegolezzi delle star inglesi. 
"Mery!" gridai abbracciandola forte.
"Bambolina!" rispose lei, mi aveva dato questo soprannome.
"Ho molte cose da raccontarti, ma dopo, ti dico solo che sto andando a collaborare con Ed Sheeran." 
"Oh Gesù! Che bello, ora realizzerai il tuo sogno, ho sempre pregato per te."
Mi mise le sue mani grandi e morbide sulle mie guance un po' paffutelle.
"Devo scappare, ci vediamo dopo!" 
Lei sorrise e se ne andò. 
Ops, è davvero tardi. In fretta e in furia mi preparai e uscii di casa. 
'bello arrivare in ritardo il giorno più importante della tua vita no?' pensai.
La strada per lo studio era un po' complicata, ma arrivai subito.
"mi scusi signore, dovrei entrare, io sono Kate..."
"oh si venga pure signorina!"
Il mio nome era diventato famoso a quanto pare.
Lo studio era gigantesco, ci lavoravano un sacco di persone, era straordinario.
Veramente la cosa più straordinaria era intravedere quei capelli rossi di quel ragazzo così....non riesco a trovare neanche un aggettivo. 
Stava provando You Need Me I Don't Need You, stava cambiando qualche cosa nella canzone. 
Ero rimasta impalata davanti a lui quando lo vidi per bene. 
Quando finì la canzone, alzò lo sguardo e mi fissò. 
'Edward mi sta fissando, mi sta fissando mi sta fissando' 
non avevo ne un'espressione felice ne da ebete, ero solo... sconvolta.
Posò per terra la sua famosa chitarra e si diresse verso me. 
Cercai di stare calma, anche se volevo saltargli addosso direttamente. 
"Tu devi essere Kate giusto? Fantastica Lego House, complimenti."
Mi tese la mano e stringendogliela gli dissi: "Vedo che qui sanno già chi sono. Sono molto molto mooolto felice di conoscerti!"
Il 'molto felice' lo dissi a voce alta e sorrisi.
"Allora, siediti e iniziamo a parlare un po' della tua canzone...e iniziamo a cantarla con la chitarra, ti va?"
"Io...non so cantare." risposi, non volevo mischiare la mia vocina di cacca con quella melodiosa di Ed.
"Beh allora farò da solo, ma tu devi fermarmi se qualcosa non ti piace."
"Ok.." dissi timidamente.
Non fiatai neanche un secondo, tutto ciò che cantava era meraviglioso, incredibile. 
Appena finito di cantare, iniziammo a parlare un po' di me e di questa canzone, lui mi sorrise per tutto il tempo.
Il suo sorriso era così bello, e le sue labbra...avrei voluto mangiarlo di baci.
Mi stavo trovando così a mio agio con lui, ma qualcosa ci interruppe.
"allora ti sei trovato una nuova ragazza Ed? Trovatela migliore la prossima volta" quel cretino iniziò a ridere come uno sclerotico appena uscito dal manicomio, credo che lo era veramente. 
"è sempre ubriaco, non dargli retta" mi sussurrò Ed.
"cosa ci fa qui?" chiesi.
"è il fratello del capo della casa discografica, nessuno gli dice niente perché altrimenti potrebbe licenziare tutti, suo fratello gli ha dato i suoi "poteri" in questo periodo di sua assenza."
"oh...capisco...quindi se vuole potrebbe mandarmi via di qui quando vuole? io non voglio."
"Non preoccuparti, non te ne andrai via di qui....finché ci sono io." mi fece l'occhiolino, sorrise e andò vicino a quell'ubriaco.
"Ehi Crubb, guarda, ti hanno lasciato altre birre! Corri a prendertele." 
Crubb corse a prenderle. 
Passò un bel po' di tempo, tra me e il rosso c'era un bel feeling. 
"Ed, vieni, non hai tempo da perdere, dobbiamo finire ancora delle cose per il nuovo album.E per quanto riguarda te Kate, ci vediamo domani, porta altre canzoni se ne hai." 
"Ci vediamo domani Kate!" mi disse Ed.
"Sicuramente!".
Presi la mia roba e me ne andai. 
Fuori c'era un brutto tempo e oltre al tempo anche una brutta persona. 
Stavano andando troppo bene le cose, era strano che qualcuno non dovesse rovinare la mia felicità.
Mi chiedo cosa voglia da me. 
 
 
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Ringrazio prima di tutto chi mi ha recensito al capitolo precedente hgdfvgb. <3
Mi fa abbastanza cagare questo capitolo ma recensite comunque lol voi ditemi cosa ne pensate, insomma voglio sapere se fa cagare veramente D:
Vabbè mi dileguo (?) sciao panda coccolosi :333 

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Capitolo 3
*** I Need Help. ***


Erano quasi le 4 e ancora stavo davanti allo specchio per decidere se mettere la matita azzurra o no.
'basta che mi frega non sto andando in discoteca ma ad un parco con bimbi di 6 anni in giro.'
Buttai la matita nel lavandino. 
Poi mi riguardai allo specchio.
'Beh magari solo un po' di matita nera sotto gli occhi.
Anzi già e tanto se mi trucco.'
Miseriaccia erano già le quattro.
Corsi giù dalle scale così velocemente che quasi mi spaccavo la faccia.
"Tesoro ho preparato un dolce! Prendine un pezzetto e te lo mangi per strada!" 
"Mary non ho tempo perdonami! Ci vediamo dopo."
Se aspettavo l'autobus facevo troppo tardi, e non avevo neanche una macchina. L'unica soluzione era correre. Corsi fino ad arrivare al parco con il fiatone. 
Feci spostare quei poveri bambini che stavano bevendo alla fontanella, perché avevo bisogno anch'io d'acqua.
"Le...le...vatevi."
I bambini mi guardarono malissimo ma quando dissi "ORA!" si spostarono subito.
Li avevo spaventati credo.
Erano le 16:15 e ancora Ed non era arrivato. 
Ma dico io, mi ammazzo per le scale, non mangio la torta, mi ammazzo per la strada per niente? 
Ero un po' arrabbiata soprattutto per il pezzo di torta non mangiato.
16.30. 
"Ehi Kate!" 
"Sbaglio o ci dovevamo vedere mezz'ora fa?"
"Oh scusami ma mi sono dovuto fermare un po' per via delle fan."
Non potevo essere arrabbiata con lui, aveva un faccino così dolce, era l'ottava meraviglia del mondo e...
"Kate? Pronto?" 
"Ehm, scusami, stavo pensando..."
"Stavi pensando?"
"Stavo pensando perché ci siamo incontrati qui."
"Seguimi." 
Iniziò a dirigersi in mezzo a degli alberi.
Si, stava andando nelle fratte insomma. 
"vuoi cogliere funghi per caso? Non è la stagione giusta MrSheeran."
Si girò e ridendo disse:
"Sei molto simpatica sai? 
Ora seguimi e non fare rumore."
"Ed, dove siamo?" 
"In un posto dove non dovremo stare. Ma è la strada più corta per arrivare alla meta."
"Quale meta?"
Andando poco più avanti, spostando i rami, riuscii a vedere un grande palazzo bianco, ma non sapevo a cosa serviva.
Sembrava abbandonato, anche se c'era un via vai di donne e uomini.
Più che abbandonato malridotto, ecco.
Vidi Ed che scavalcò il recinto senza problemi, come se lo facesse sempre.
"Vieni! Sbrigati o farò tardi."
Nono io non scavalco quel coso.
"Hai paura per caso? Dai non ci vuole niente."
Mi tese la sua mano e disse "Ti aiuto io." 
'Lo faccio solo perché è Edward, niente di più' pensai.
Mettendo prima un piede e poi l'altro riuscii a scavalcare, solo che quando presi la mano di Ed me ne approfittai un po' troppo del suo aiuto e gli caddi addosso. 
E con la solita sfiga che ho, non mi sono ritrovata così vicino alla sue labbra per baciarlo come nei film, no, mi sono ritrovata io per terra e lui che continuava a dire "ahia".
Avevo sbattuto la mia testa contro la sua.
"Scusa" e mi rialzai.
"Non fa niente, sto...bene." 
Che bella figura di merda Kate, complimetoni.
Ci vuole un applauso.
 
 
"Che posto è?"
"Ancora non l'hai capito?" disse Ed stupito.
"è un grande palazzo con bambini che festeggiano dentro questa sala gigante e con delle specie di suore che fanno da babysitter."
"Non sono normali bambini Kate. 
Loro sono SPECIALI."
"Quindi loro sono..."
Non finii di parlare che un bambino di colore spuntò dietro Ed e urlò:
"Sei arrivato! E' ARRIVATO! E' QUI PER NOI!"
Ed lo abbracciò forte. 
"Sei contento di vedermi vero Julio?" 
"Siamo tutti contenti di vederti Edward."
una signora non molto anziana spuntò dietro di me vestita di nero e quasi non prese un colpo.
Quella era una suora di certo.
La signora e Ed si abbracciarono.
Ehi anche io volevo un abbraccio cavolo.
"E questa signorina?" 
"E' qui per aiutarti."
"Che cosa?" intervenni io.
Non sapevo di cosa stesse parlando.
Forse avevo capito perché era li. O forse no.
"Non preoccuparti Kate, suor Hannah ti spiegherà tutto."
Ed si allontanò con un gruppetto di bambini, tutti che lo abbracciavano e tutti che erano felici di rivederlo.
"Esattamente Suora, cosa devo fare?"
"Edward non ti ha detto proprio niente?"
"A quanto pare..."
"Vieni con me e ti racconterò tutto."
Mi fece fare il giro del palazzo per farmelo conoscere e mi raccontò tutto. 
Ecco cosa mi disse:
"è davvero un palazzo vecchio non trovi?"
Non aveva bisogno di una risposta.
"Edward si è offerto di venire a trovare questi bambini malati di cancro o affetti da altre malattie.
Viene ogni volta che può e porta un po' di soldi per restaurare questo posto malandato. Guarda che crepa che c'è laggiù. 
Ormai i bambini lo conoscono bene e si trovano sempre a suo agio quando viene a giocare con loro. Ma molte volte vieni in casi come questi (quando organizzano qualche festa) a suonare per noi."
Non sapevo assolutamente cosa dire. 
Quello che faceva era assolutamente straordinario.
"Io vorrei assolutamente aiutarvi."
"Kate, non so perché abbia portato proprio te qui.
Forse perché sapeva che sei una ragazza disponibile."
"Non ci conosciamo da molto...ma se mi ha portato qui, c'è un motivo."
"In effetti abbiamo bisogno di una ragazza che si occupi di un bambino ancora più speciale. 
Ritorniamo dentro. Edward sta per iniziare il suo mini concerto."
Rientrammo nella grande sala, che a quanto pare doveva essere quella principale.
Ed era sul palco e stava accordando la sua chitarra.
La suora mi indicò un bambino.
Era solo su una sedia a rotelle.
Non capivo perché nessuno dei bambini voleva stargli accanto.
"Lui si chiama Luke. è un bambino malato di cancro. 
Sta sempre solo. Non vuole giocare, non vuole stare con nessuno. Noi cerchiamo di aiutarlo ma non vuole aiuto."
"Lei vuole che io lo faccia socializzare con gli altri bambini?"
"Voglio che tu l'aiuti ad aprirsi con noi. Ha solo bisogno che qualcuno lo capisca."
Io potevo capirlo. 
IO LO CAPISCO.
C'è assolutamente un motivo per cui ti ritrovi a voler stare solo. A non volere nessun aiuto. Lo capisco. 
"Posso aiutarlo. Posso farcela."
"Allora vai da lui e presentati."
Suor Hannah mi sorrise e accompagnò vicino a Luke.
"Ciao Luke." 
gli sorrisi ma lui non si mosse.
"So che è strano trovarti una come me accanto tutto d'un tratto ma....beh prima devi sapere il mio nome no? 
Mi chiamo Kate. E sono qui per...."
Si allontanò da solo con la sua sedia a rotelle e si diresse verso una camera, forse la sua camera.
Aveva già capito che cosa fossi venuta a fare.
Sentii la voce meravigliosa di Ed che iniziò a cantare The A Team.
Cantò varie canzoni e poi finì con ringraziare tutti i bambini che lo hanno 'sopportato' cantare.
Posò la sua chitarra in un angolino, a quanto pare la lasciava li sempre e ogni volta che veniva la ritrovava li.
"Sei stato bravissimo." 
"Oh grazie.
Allora, sai cosa devi fare qui?"
"Si, ce la posso fare Ed.
Diventerò SUA AMICA."
 
 
 
 
 
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Ma saaalve. Seguite la mia storia in 10 vi amo bhfgdxfvgbn.
E grazie per le recensioni bhvcfdfvgb. 
A quanto pare Ed ha svelato il suo lato dolcioso a Kate, e vi dico anche una cosa: pare che lei si stia innamorando ancora di più.
Non vi dico cosa succederà con Luke lo saprete leggendo poi gli altri capitoli uu 
Ora vado scieeo. c:

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Capitolo 4
*** I Think I Love You Better Now. ***


"Kate! Che piacere rivederti!" odiavo quel suo sorriso falso che mi faceva sempre.
"Piacere solo tuo." 
"Non fare così sai che ti voglio be..."
"Cosa vuoi da me?" 
"Niente, non posso salutare un'amica?"
"Non sono più tua amica da un pezzo."
Rimase zitto per qualche secondo, poi disse fingendosi felice:
"Sai Kate, dopo la bella notizia che andavi a lavorare qui, anche io ho ricevuto una bella notizia come la tua!" 
"Tu vieni...."
"Oh no, lavoro per la Sony Music, mi hanno mandato qui perché pare che voglia prendersi Ed Sheeran."
"Non se ne andrà da qui."
"I contratti con la Sony non sono male, un mucchio di soldi andrebbero nelle tasche di Ed se deciderà di spostarsi." 
"Quindi tu sei qui per 'affari'?" 
"Esatto." 
"Interessante, scusa ma devo ritornare a casa, è tardi!"
Stavo per andare via, quando mi afferrò per un braccio e mi sussurrò all'orecchio:
"Sei sicura che non vuoi cenare e passare la serata con me? Scusami per quello che ho fatto, non volevo deluderti, l'ho fatto perché...."
"Non rompere le palle Christian."
Lui mi lasciò e me ne andai a casa.
Come si era permesso di toccarmi? DI PARLARMI.
Non doveva neanche guardarmi negli occhi quel bastardo.
Lui era il mio migliore amico.
ERA, sia chiaro.
Mi ha usato, deluso, tradito, manipolata da lui come se fossi una bambola. 
Mi stavo anche innamorando di quell'essere.
Pensavo provasse qualcosa per me, invece stava con me solo per arrivare ai suoi scopi. Infatti siamo diventati anche scopamici. 
Dopo aver scoperto cosa aveva fatto, non gli ho più rivolto la parola. E ora mi parlava come se non fosse successo niente.
 
 
"Bambolina! Come è andata la giornata?"
Per fortuna avevo ancora un'amica di cui fidarmi, adoravo Mary, mi aspettava davanti alla porta quando ritornavo da qualche lavoro fatto in giro per Londra. 
"Ho preparato dei biscotti, ne vuoi uno? Se mi dici di no mi offendo." il suo sorriso era così dolce che le dissi di si.
"Mery, ho incontrato Christian."
"Se ti fa di nuovo del male una padellata in testa se la becca!"
"Starò attenta questa volta." 
Mery mi portò nel suo appartamento e nel salotto, sopra il tavolo, c'era un vassoio pieno di biscotti fatti con le sue mani.
Come erano buoni. Anzi, erano i miglior biscotti mai mangiati in vita mia. Con gocce di cioccolato sopra, come piacevano a me (Mery mi conosceva fin troppo bene).
Intanto che mi ingozzavo, raccontai la mia giornata trascorsa con Ed. Come sempre i miei occhi brillavano, ma brillavano diversamente da tutte le altre volte che parlavo di lui.
"Kate, bambola del mio cuore, ti sei innamorata vero?"
Mi fermai di mangiare l'ultimo biscotto che era rimasto (si, li avevo mangiati tutti e praticamente avevo fatto cena) e lo posai nel vassoio ormai vuoto.
La guardai e risposi: "Non lo so."
Poi continuai sospirando: "Forse, anche se sono stata sempre innamorata di Ed Sheeran, ma come cantante, non come persona. Poi lo conosco da neanche un giorno..."
Dopo detto questo, cambiai argomento, come se non mi piacesse innamorarmi di qualcuno...in effetti era così.
Il mio cuore si era spezzato già una volta, non volevo che accadesse di nuovo.
 
Poco più tardi, tornai nel mio appartamento con il mal di pancia. Potete saperne il motivo.
Stavo cercando un qualcosa per farmelo passare, ma il telefono squillò.
Era Elena.
"Pronto?" 
"Ehi Kate! Che bello risentirti! Come stai? Ho un sacco di cose da dirti e..."
"Perché quando ti cerco non ci sei MAI? Che amica sei?"
"Perdonami ma il mio cellulare..."
"Non te ne uscire con la tua solita scusa del tuo cellulare rotto, non ci casco più. Se hai trovato una nuova amica a cui dare più attenzioni potresti anche dirmelo." 
"No non capisci Kate io..."
"Elena, dimmi la verità e finiamola."
"La verità è che tu sei cambiata Kate. La nebbia di Londra ti ha annebbiato anche il cervello? Prima mi ascoltavi sempre, ora sei sempre arrabbiata con me e non mi cerchi mai."
NON LA CERCO MAI? QUESTO ERA TROPPO.
"Sai quante volte ti ho chiamato? Questa è una delle pochissime volte che quella a cercarmi sei tu." 
"Non capisci niente Kate."
Mi attaccò il telefono in faccia.
"BENE!" urlai.
Il mio telefono cadde per terra e per un attimo mi prese un infarto.
Speravo non si fosse rotto, anche perché un altro cellulare non potevo permettermelo.
Era ancora intero fortunatamente.
Squillò di nuovo.
"Elena se vuoi chiedermi scusa fallo subito."
"Ti dispiace se ti dico che non sono Elena e che non chiedo scusa a nessuno?"
La voce era famigliare.
Era Ed.
"Scusami tanto è che....una lunga storia Ed...aspetta, come hai fatto ad avere il mio numero?"
"Una lunga storia anche questa."
Mi misi a ridere.
"Ho bisogno del tuo aiuto Kate. Ci vediamo al parco centrale domani pomeriggio. Non passare per lo studio la mattina, tanto non ci sono, è un cambio di programma, almeno potremo dormire anche di più!" 
"Ok, ma perché proprio al parco centrale? Insomma potrebbero riconoscerti e..."
"Non preoccuparti di questo! Ci vediamo alle 4 li. Non fare ritardo mi raccomando."
"Ok ma..."
Oggi è la giornata "chiudiamo tutti insieme appassionatamente il telefono in faccia a Kate".
Un attimo ma...
IO, LUI, DA SOLI. 
OMMIODIO. 
Iniziai a farmi i filmini mentali su quello che poteva accadere ma niente di tutto ciò che avevo programmato nella mia testa accadde il giorno dopo.
Iniziai ad urlare come una matta, tutti i vicini mi sentirono, ne sono sicura.
Mi guardai un film d'amore (chissà perché) e andai a letto tardi.
Mi misi sotto alle coperte e girandomi vidi una foto di me e Elena che avevo appoggiato sul comodino.
Ero arrabbiata con lei, ma ammetto che anche io ero stata troppo dura. 
Mi mancava. Ecco l'ho detto. MI MANCAVA DA MORIRE. 
Non vedevo l'ora di riabbracciarla.
Smisi di pensarci.
Domani è un altro giorno.
 
 
 
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Ma buonsalve (?) miei cari lettori :3 
Vi avviso che il prossimo capitolo sarà alquanto dolcioso *w* (no, non saranno però Kate e Ed quelli dolciosi) scoprirete perché v.v 
Recensite in tanti e ciao. (?) 
Grazie per le recensioni agli altri capitoli, vi lovvo. <3 

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Capitolo 5
*** Oh, no. ***


Si era fatto tardi, Ed mi chiese se volevo un passaggio a casa, così gli dissi di si. A piedi, visto che lui non sapeva guidare.
Dopo aver salutato tutti e usciti fuori dal palazzo gli dissi:
"sei stato molto...dolce."
"sono anni che sto con questi bambini, è il minimo che possa fare per loro."
La sua espressione era strana, come se tutto ad un tratto dovesse lasciare quel posto per sempre.
"Qualcosa non va, Ed?"
"No...non preoccuparti."
Mi sorrise, ma non mi rassicurò molto.
Scavalcammo il recinto, e quasi non cadevo di nuovo.
Era buio. C'era silenzio. Ed non parlava, o non ne aveva voglia.
Quella specie di piccolo bosco faceva paura. 
Non vidi più Ed.
"Ed?"
Nessuna risposta. 
Riprovai alzando la voce.
"Ed?"
Niente. 
"Edward dove sei? Non puoi lasciarmi qui da sola."
Feci circa 5 passi in avanti. 
Era la prima volta che ero li, pretendeva che io sapessi la strada del ritorna? 
"Quando ti rivedo giuro che..."
"BUH!" 
Una testa rossa sbucò fuori. 
Io saltai come un canguro.
"Paura eh?"
"Paura un corno! La prossima volta che lo fai io..."
"Shh!" mi mise il suo dito sulle mie labbra.
Lo guardavo negli occhi. Il suo sguardo non mi fece capire più niente per un attimo. 
Poi, sfortunatamente mi disse:
"Ehi signorina, se continui a urlarmi in faccia ti lascio qui da sola per tutta la notte. Non devi urlare, o ci scopriranno ok?"
Sbuffai. 
"E ora vieni con me."
Mi prese la mano e mi trascinò fuori. 
Mi ritrovai di nuovo nel parco.
"Bene, ora ti accompagno a casa, da che parte dobbiamo andare?"
Gli indicai la strada.
 
 
Per tutto il percorso non disse niente, però la sua espressione era sempre, non so, triste? si, triste.
"Ed c'è qualcosa che non va, vero?"
"Come fai a saperlo?"
"La tua espressione."
"Ah, maledetta espressione."
Fece un altro passo e poi continuò:
"Ho parlato con il direttore dell'ospedale, lui ha detto che non ne vuole più sapere. 
Si licenzia da solo praticamente, se non trovano qualcuno che gestisce quel palazzo mal ridotto non so che fine faranno quei poveri bambini. Forse sparpagliati in altri ospedali, ma so che si sentiranno soli. E io non posso farci nulla."
"Come non puoi? Perché non lo gestisci tu?"
"Perché sta per uscire il mio nuovo album Kate. Dovrò andare in giro per il mondo, non ho tempo. Neanche per me stesso."
Era così triste e disperato. 
Volevo fare qualcosa ma...
io gestire un ospedale? 
non ci riuscirei mai. 
Poi ho un nuovo lavoro e...
non so che fare. 
E Luke? Che fine farà quel bambino? 
Ancora devo conoscerlo.
 
 
 
"Bene, siamo arrivati a destinazione."
Neanche il tempo di aprire il portone che Mery mi saltò addosso. 
"Piccola mia è così tardi! è buio! Ero così preoccupata per te! Non hai neanche cenato scommetto e....
oh, lui è il cantante fortunato che piace così tanto alla mia bambolina?"
Ditemi se in quel momento non avrei dovuto strangolarla per quello che aveva detto.
"Lui è..."
"Ed Sheeran" si presentò prima che io parlassi. 
"Ma avete mangiato? Dalla vostra faccia mi sembra proprio di no. Venite dentro! Ho preparato la pasta con il sugo! Buonissima. Non ditemi di no."
"Veramente Ed stava per andare via ma se vuole..."
"Infatti io...aspetta. avete detto pasta? Oh, allora non posso rifiutare!" 
Mery mi fece l'occhiolino.
L'occhiolino? 
La mia faccia era alla "WTF?".
 
 
"Se la pasta è così buona è merito di Kate! Lei è un'italiana perfetta! Sa cucinare benissimo e mi ha insegnato lei!"
"Non esageriamo ora..."
"Complimenti Kate. Qualche volta voglio essere invitato da te per mangiare qualche buon piatto italiano fatto da te."
"Lo farò."
Gli sorrisi e lui ricambiò.
Mentre Mery continuava a farmi l'occhiolino.
Anche Ed se ne era accorto.
 
 
 
"Grazie della cena signora!"
Salutò Mery con un bacio.
Poi guardandomi mi disse:
"Grazie anche a te Kate."
Non so per cosa il "grazie", ma ero troppo felice comunque.
Mi mise la sua mano sulla mia guancia sinistra, mentre la guancia destra me la baciò.
Poi si diresse verso la porta.
"Ed!" lo chiamai.
Quando si voltò capii di aver davanti il ragazzo migliore del mondo.
"Io devo dirti una cosa."
Capii anche di essermi innamorata. 
 
 
 
 
 
 
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Capitolo di cacca. 
Seguono la storia dodici persone jhbgvcfdxcvgb vi amo <3
comunque avevo fretta e non ho potuto far di meglio D:
Voi recensite e ditemi cosa ne pensate, criticate anche se ce n'è bisogno c:
Alla prossima (?) scieo c:

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Capitolo 6
*** Hi Luke. ***


Erano passate esattamente due settimane dalla mia grande decisione.
Erano passate esattamente due settimane da quando Ed mi abbracciò così forte da farmi sentire in paradiso, da farmi sentire bene, da farmi sentire non più sola.
Esattamente due settimane fa avevo preso la decisione di occuparmi dell'ospedale.
La miglior decisione mai fatta in vita mia.
Il mio lavoro con Ed nello studio continuava, 
ma continuava anche la vita dell'ospedale.
Ogni bambino, ogni persona che lavorava li era sempre così felice.
Sembrava di entrare in un altro mondo sorpassata la soglia del portone principale.
I loro sorrisi facevano sorridere anche te.
Esattamente due settimane fa Ed mi disse parole che non scorderò mai.
 
"Io non so come ringraziarti. Guarda che non voglio costringerti a fare ciò che hai deciso.
Io....credo che tu sia una delle persone migliori del mondo.
Sapevo di aver incontrato la persona giusta. 
Tu ha qualcosa che gli altri non hanno."
Se non fosse stato Ed a dirmelo, ironicamente avrei detto 
"la patata?"
ma era meglio non rovinare quel momento.
E poi quella l'hanno tutte le donne.
 
 
Ero davanti all'ospedale quando una vocina da lontano urlò:
"Kate! Kate!"
Era Julio, il bambino di colore.
"Tesoro mio come stai?"
"Stavamo aspettando tutti te! Ma vorrei che anche Ed fosse qui."
Il suo sorriso svanì.
"In questo momento sta lavorando, pomeriggio passo per lo studio e te lo saluto ok?"
"perché lavora sempre? perché non ci sta venendo a trovare? si è dimenticato di noi! come chi è venuto prima di lui!"
Sembrava che stesse quasi piangendo.
Non volevo che piangesse.
Gli promisi di portarlo con me allo studio.
"Ora vai dai tuoi amici, io devo fare una cosa, ci vediamo dopo."
Gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.
Avevo da sbrigare ancora un cosa.
Dovevo provare per l'ennesima volta a parlare con Luke.
Aprii la porta di legno che si trovava in fondo al corridoio.
Quella stanza portava anche alla sala centrale.
"Ciao Luke, ti ho portato una cosa."
Lui non si girò neanche per guardarmi.
Era sul letto con la testa alzata per guardare i cartoni.
Forse era preso dai cartoni e non si era accorto di me.
Accanto a lui c'era la sua sedia a rotelle, che spostai per mettere una sedia su cui sedermi.
"Guarda, questo è un album di fotografie."
Lui si girò e mi guardò come per dirmi "non mi interessa tutto ciò.".
"In realtà è il mio album di fotografie.
L'ho portato dall'Italia con me, ogni volta metto nuove foto con le persone che amo quando posso.
Spero che un giorno metterò anche una tua foto."
Mi guardò di nuovo, nei suoi occhi si intravedeva la tristezza quel bambino.
Iniziai a sfogliare l'album, lui parve interessato questa volta.
Foto con ogni persona che ritenevo speciale, anche con quelle che alla fine si sono rivelate le peggiori persone.
Faceva male vederle quelle foto, ma continuai a sfogliarle solo per Luke, che continuava a guardare con interesse.
La peggior foto era quella con Christian.
Cercai di toglierla dai miei occhi più veloce possibile, ma Luke fermò la mia mano.
Il suo dito indicò la faccia di Christian.
Aveva qualcosa a che fare con lui? 
"lui è...un vecchio amico."
Mi guardò perplesso, poi cambiò foto.
Era una di quelle foto che neanche ricordi di aver fatto, ma che stanno li nel tuo album.
Tre visi sorridevano: io, Christian e un suo amico.
"questa terza persona credo che si chiami...Simon, si credo sia quello il nome."
Alla vista della foto e al sentire il nome Simon, Luke chiuse l'album violentemente e lo scaraventò per terra.
Mi guardò male, anzi, malissimo.
"VAI VIA! VAI VIA!" 
per la prima volta lo sentii parlare.
Ma non riuscii a capire cosa avevo fatto di male.
"SEI COME LORO! SEI LORO AMICA! MI LASCERAI DA SOLO! VAI VIA! VAI VIA!"
Cercai di calmarlo, ma non ci furono speranze, così me ne andai via.
 
 
"SEI COME LORO! SEI LORO AMICA! MI LASCERAI DA SOLO! VAI VIA! VAI VIA!"
le sue parole mi rimbombarono nella testa tutta la mattina, insieme al "si è dimenticato di noi! come chi è venuto prima di lui!" di Julio.
Chi era venuto li prima di Ed? 
Chi li aveva lasciati soli?
Non riuscivo a capire.
Decisi di andarne a parlare con Ed subito.
 
 
 
 
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buon salve! 
scrivendo il capitolo mi sono salvata dall'andare all'IKEA con i miei genitori. Non ne uscivamo più, credetemi. lol
comunque spero mi cagate il capitolo anche se è un po' noioso, avrei dovuto farlo più divertente(?)
alla prossima, bacio :*

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Capitolo 7
*** What happened? ***


"Kate aspettami!" 
stavo per scavalcare il recinto quando sentii la voce di Julio.
"Ti eri scordata di me eh?"
"In realtà credevo che era meglio se ti portavo un'altra volta da Ed, io e lui dobbiamo parlare di una cosa importante e..."
"Non ti libererai di me" sorrise e scavalcò in due secondi quel recinto che io da impedita che sono, stavo cercando di scavalcare da due ore.
"Ed mi aveva detto che non sei molto atletica e dovresti..."
"Che ti ha detto scusa?" avevo finalmente scavalcato e iniziai a ridere.
"Niente niente! In realtà ha detto che sei bellissima!"
non so se stava scherzando o no, ma io rimasi a fissarlo con aria alquanto sognante.
"Kate?"
"Ehm...cosa? Ah, si, andiamo da Ed."
 
 
 
Arrivati ed entrati nello studio mi dissero che Ed stava parlando con qualcuno per affari. 
Infatti era nella stanza che io chiamo "segreta" perché pare che io non ci possa entrare per non so quale motivo. 
Quando Ed aprì la porta, riuscii a capire di quali affari si trattavano. 
Julio si nascose dietro di me, non sapendo il perché. 
"Ma guarda un po' chi si vede! Ehi Kate, tutto bene?"
Cercai di ignorarlo. 
"Ed! Ed!" Julio gridò dalla felicità.
"Che bell'ospite che abbiamo oggi" disse il rosso prendendo in braccio il bambino, poi mi sorrise.
"Non eri così maleducata quando eravamo amici."
"Hai detto bene Christian, ERAVAMO."
"Oh, e così vi conoscete già eh? 
Beh se volete vi lascio soli così potete parlare."
"NO! Ed in realtà io dovrei parlare con te." 
Cercai di far capire ad Ed con lo sguardo che avevo accanto una brutta compagnia. 
"Allora vi saluto ragazzi! Alla prossima!"
Christian salutò tutti e fortunatamente andò via.
 
 
"Ed...quel tizio è una brutta persona."
"Non preoccuparti Kate. Se hai avuto un brutto passato con lui non devi..."
"Lo dico per te! Ascoltami, quello non ci deve entrare mai più nello studio ok?"
Avevo alzato un po' la voce.
"Voi non state per litigare vero? No, non proprio voi."
La voce di Julio intervenne.
"Siete così belli insieme. Ci manca solo un bacio ed è fatta!"
Uno dei momenti più imbarazzanti di tutti.
Un bambino che mi legge nella mente!
Wow. 
No dico woooow. 
Non sapevo che dire, e neanche Ed.
Per un attimo mi sembrò di vedere un omino tutto rosso anche di color della pelle e non Edward Sheeran.
Ma poi l'omino cambiò argomento:
"Beh...Cosa mi dovevi dire di importante Kate?"
"Vorrei sapere un po' di cose dell'ospedale. 
Chi c'era prima che tu arrivassi? 
Altri ragazzi che si occupavano dei bambini?
Perché se ne sono andati?
E perché..."
"BASTA!"
Julio si mise le mani sull'orecchie come se non volesse più sentir nulla.
"Io...non lo so."
Ed mi rispose a bassa voce, poi abbracciò forte Julio.
"Christian era uno dei ragazzi che veniva all'ospedale, vero?" 
Julio fece cenno di si. 
"Ma ha fatto finta di niente prima! Come se non ti avesse mai visto..."
"Lui è cattivo!"
"Oh questo lo sapevo già." 
"Lui ci ha lasciato. Ha lasciato l'ospedale facendolo peggiorare!è cattivo! ma il più cattivo è il suo amico, Simon che è il fratello di...non posso dirlo!"
"Io e Kate vogliamo solo aiutarti! Vogliamo risolvere i problemi di quell'edificio."
"Non dirò mai che Simon è il fratello di Luke!
....ops."
"Cosa?"
Ora capivo chi era il ragazzo nella foto con Christian. 
Riuscii capivo la reazione di Luke.
Tutto era chiaro.
Almeno quasi tutto.
"Lui...non ha voluto più saperne di Luke?"
"Simon era l'unica persona con cui Luke parlava.
Stavano sempre insieme ma un giorno...poof! sparì!
Credo che voleva dei soldi...ma non so quali...
stava litigando con le suore e poi non si è fatto più rivedere!"
Parlammo a lungo con Julio ma bisognava approfondire la situazione.
 
 
Ed mi accompagnò la tarda sera, e dopo avermi salutato gli dissi: 
"sbaglio o pensi che io non sono atletica?"
"Mhmm...si."
"Cosa? Senti un po' cacciatore di funghi nelle fratte! .."
"...Calma investigatrice professionista! Penso anche che sei bellissima."
 
 
 
 
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ZAAAAAAAALVE!
Sono tornata *^* 
*balla la conga*
a parte gli scherzi dovrei andare a fare Latino ma non importa, così ho scritto il capitolo per voi 16 seguitori della storia c: amatemi(?)
scieeeo <3

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Capitolo 8
*** Shit. ***


Il suo complimento mi aveva migliorato la giornata.
Bellissima? Io? Wow. 
E dico WOW. 
No ma proprio W O W. 
Insomma, lo amavo sempre di più. 
Ero...completamente innamorata. 
Ogni giorno che passava,
ogni notte, 
ogni istante, 
ogni nota musicale, 
ogni minimo suono provocato dalla sua bocca, 
mi portavano a farmi capire quanto lo potevo amare. 
 
Stavo per andare a dormire, quando squillò il telefono. 
"Pronto?" 
"Ciao Kate.." 
Era Elena. 
"Tu...mi manchi, tanto." 
Rimasi in silenzio per qualche secondo, lei continuò a parlarmi.
"Perdonami..sono stupida. Sono una fottuta stupida." 
"Non è vero." risposi con le lacrime agli occhi.
"Sento così tanto la tua mancanza, da quando non ci sei tutto è così....monotono."
"E la mia stanza è vuota senza le tue risate."
"Allora mi perdoni?" 
"Ma certo, perché sei una fattona, con amore."
"Allora non ti dispiace se la fattona viene a trovarti a Londra, vero?"
Iniziai a saltare per casa, la mia felicità era indescrivibile. 
"Per me puoi venire subito ok?" 
"Calma, decido quando venire in base ai miei impegni, spero il prima possibile. Ora ti devo lasciare, ci sentiamo. Ah..
Ti voglio bene. Tanto!"
"Anche io" 
La serata si era chiusa in bellezza.
 
 
Il giorno dopo, decisi di parlare di nuovo con Luke. 
Solo che avevo molto da fare nello studio, ed Ed mi stava aspettando. 
"Sei come al solito in ritardo."
"Il primato dei ritardi lo hai tu." risposi alla testa rossa.
Mi fece una piccola smorfia, molto trasgressivo il ragazzo.
"Devo farti sentire una piccola modifica a Lego House"
prese la sua chitarra, mi fece sedere e iniziò a cantare. 
Ok.
Ecco il momento in cui stavo per saltargli addosso. 
Era........da stupro.
Ecco, l'ho detto. 
Insomma, stuprerei la sua voce, non so come, ma lo farei. 
Non è solo la sua voce che lo rende così amabile. 
Il suo talento è unico.
Il suo talento sarà presto scoperto da tutti, ne sono sicura. 
Posso dire a tutti i suoi fan, a tutti quelli che lo ascoltano, che Edward Christopher Sheeran è un uomo perfetto. 
Tralasciando tutto ciò, 
Lego House nelle sue mani era uscito una meraviglia. 
"Sono senza parole, davvero, è...."
"è merito tuo se questa canzone fa venire i brividi, Kate."
Si avvicinò a me e continuò: 
"Anche a me, anzi, soprattutto a me." 
Mi guardò dritto negli occhi, riuscivo a sentire le farfalle nello stomaco, e riuscivo a sentire il calore della mia faccia, visto che ero diventata tutta rossa. 
"Qualcosa non va Kate?" 
Non feci in tempo a rispondere che quel cretino, stupido e ubriacone(dalla mattina alla sera) di Crubb, il fratello del grande capo, intervenne: 
"Ehi EEEEEEEEEd, come vaaaa? Ancora lei qui? O mamma miaaa."
La sua voce era più irritante di quella di Spongebob versione americana (almeno per me).
"Ti va una birretta? Oh no...sono finite! Non è che andresti a prendermene una?"
"E lasciare la povera Kate sola soletta con te?" 
"Non le faccio nieeeeeeeente."
"Mi fido."
Ed si mise il giacchetto per uscire.
Io lo guardai come per dire "Ed, scherzi? Io, qui, con questo?"
"Ritorno subito." 
Quel subito durò un bel po' di minuti, che fece succedere il più grande casino della mia vita.
Ero rimasta da sola, con quello squilibrato. 
Dopo pochi minuti di silenzio, Crubb si avvicinò a me. 
"Ehi, piccola, perché questo silenzio?"
"Perché mi stai antipatico."
"Oooh, mi dispiace...Ma a te non dispiace che..."
Si avvicinò un po' troppo a me.
Non aveva buone intenzioni, e io avevo paura. 
"Dai, vieni qui, ora che Ed non ci sta, possiamo stare insieme...tanto non c'è niente tra te e lui no?"
"Non toccarmi!"
Mi spostai un po' ma l'ubriaco mi mise le mani addosso.
"Ti ho detto di lasciarmi!" 
"Dai solo un bacio, uno, poi la smetto..o forse no." 
Iniziò a ridere e mi strinse sempre più forte.
Riuscii a liberarmi una mano, quella mia mano maledetta che prese la prima cosa che toccò e...
subito dopo Crubb era a terra. 
 
 
 
 
 
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zao gente, come va? 
ecco un "bel" capitolo per voi, che ne dite? dffcvghbnjhb recensite per favore, ce ne sono troppo poche di recensioni e io non posso continuare çç 
comunque scieeeeeeeeeo. 

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Capitolo 9
*** One week. ***


Giuro che non era mia intenzione. 
giuro che non volevo fare niente di male.
giuro che me ne pentirò a vita. 
Ma cosa ho fatto? Cosa? Ed ora?
Non sono specializzata nel 'nascondi cadaveri non voluti' e 
sinceramente uccidere qualcuno non era nelle mie priorità qua a Londra, fatta eccezione dell'omicidio di qualche oca che si avvicinasse a il mio Ed. 
"Ommiodio, Crubb, mi senti? ci sei? ehi ho trovato una birra, apri gli occhi! APRILI!"
C'era qualcuno nello studio, e aveva visto tutto.
quasi tutto.
Aveva già chiamato la polizia. 
Cercai aiuto, o semplicemente cercai di fuggire.
Appena uscita da quella maledetta porta, mi ritrovai già davanti la polizia e dietro lui, il ragazzo dai capelli rossi che tanto amavo. 
Ma chi mi avrebbe creduto? Ho per l'ennesima volta paura di rimanere sola.
Si, perché in tutto questo tempo mi sono sentita sempre sola. 
Solo Ed riusciva a farmi sentire parte di un qualcosa....
parte della sua vita, forse. 
"Ferma li! Non muoverti!" 
Non avevo altra scelta, consegnarmi forse era l'atto più giusto.
Ed mi fissava, con disgusto credo, o semplicemente era confuso.
Sapevo che sapeva leggere i miei occhi, sapevo che mi conosceva più di quanto io conosca me stessa. 
Dovevo fargli capire che io non volevo che succedesse nulla. 
Non lo vidi più, perché mi avevano portato nella macchina. 
 
 
"Allora signorina, ci dica la verità, ora."
"Io ho già raccontato tutto! Lo giuro, non volevo che succedesse, quello era ubriaco fradicio, che cosa dovevo fare? farmi violentare? Dovreste essere contro la violenza delle donne!"
"Insomma, abbiamo un testimone, sappiamo che mente."
"E chi sarebbe? EH? CHI E' QUESTO..."
"Stia calma! Fatelo entrare."
"CHRISTIAN!" in quel momento volevo solo strangolarlo, almeno sarei andata in prigione per un motivo ragionevole.
"Signorina, devono decidere quanto lei dovrà rimanere dietro le sbarre."
"è un omicidio involontario, lo volete capire?" 
"Per il momento lei starà qui."
"Cosa? Nono, io...."
non mi fecero parlare, mi portarono via dall'aula.
 
 
Giorno 1:
primo giorno di carcere.
interessante stanzetta, ma per niente comoda.
FATEMI USCIRE DI QUI.
 
Giorno 2:
Solo una cosa: 
FATEMI USCIRE DI QUI.
 
Giorno 3:
non succede mai niente, questi giorni sono monotoni.
FATEMI USCIRE DI QUI.
 
Giorno 4: 
solito cibo, io rivoglio la mia pasta.
datemi una pentola per cucinare perdindirindina. 
FATEMI USCIRE DI QUI.
 
Giorno 5:
avevo chiesto una pentola, un po' di pasta e del sugo. 
Si sono messi a ridere.
FATEMI USCIRE DI QUI.
 
Giorno 6: 
amicizia con le guardie fatta.
Preparerò un po' di pasta per tutti.
MA FATEMI USCIRE DI QUI.
 
Giorno 7:
Non posso sopportare niente, neanche il mio vicino, puzza troppo. 
FATEMI USCIRE DI QUI.
 
 
"Ehi Kate! Pare che la tua vittima si è ripresa, è uscito dal coma!" 
"Cosa? Mi avevano detto che era morto!"
"Pare di no! E hai una visita!"
UNA VISITA? DEL CIBO FATTO DA MERY? 
Dopo una settimana in cui nessuno si fa sentire, NESSUNO e dico NESSUNO si è preoccupato di me. 
Non ho fatto altro che pensare ad Ed. 
Non ho fatto altro che pensare a quanto abbia sofferto in questi giorni, perché lui non si è fatto sentire. 
Io spero solo che sia lui, ma la mia testa dice di rimproverarlo, il mio cuore dice di saltare tra le sue braccia e fargli sapere quanto mi è mancato in questi giorni, quanto lo amo.
 
"Kate, sono io, Ed."
E ora?
Testa o cuore? 
qualcuno mi aiuti.
 
 
 
 
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ZAZAAAAAA(?) 
Ecco un capitolozzo(?) per voi c: 
siete così carine quando mi recensite hbvgcdfvgb. 
quindi fatelo, perché devo sapere se continuare o no la storia c: 

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Capitolo 10
*** Our Song. ***


Verso le sette di sera riuscimmo ad uscire dal carcere.
Nessuno dei due aprì bocca per tutto il tempo, o almeno Ed tentò di parlarmi, ma non lo degnai neanche di uno sguardo.
"Kate, a-ascoltami" incominciò lui.
"Cosa vuoi da me?"
"Che intendi con 'cosa vuoi da me'"? 
"Beh, in una settimana non hai fatto niente per metterti in contatto con me, magari non ci tieni..."
"SAI COSA HO PASSATO PER VENIRE QUI?
PER NON FARTI PERDERE IL POSTO ALLO STUDIO?"
Decisi di non rispondere, rimasi soltanto a fissare i suoi occhi profondi.
Provava rabbia, tristezza.
Mi aveva risposto quasi urlando, non era mai successo prima d'allora.
Poi, fece un piccolo sospiro e mi disse:
"Ti accompagno a casa."
 
 
Perché ho sempre rovinato tutto nella mia vita? 
Ed ha cose migliori di cui occuparsi, non di me. 
Ma volevo far sapere ad Ed che io ero innocente, volevo parlagli.
"Puoi entrare, per favore? Voglio solo parlarti."
Indicai la porta del mio appartamento.
"Come vuoi."
Mai, come in quel momento, mi sentii così imbarazzata nel parlagli. 
Il suo sguardo più intenso del solito, cercava le mie parole,
che in quel momento non formavano una frase di senso compiuto nella mia testa. 
Avrei voluto dirgli tutto, tutto ciò di sensato e non, ma riuscii solo a dire:
"Mi dispiace Ed, per ogni cosa che è successa, per ogni errore  che ho commesso,
per averti messo anche nei guai con il tuo lavoro, l'ospedale, Luke..." 
Iniziai a piangere, non so perché, ma il mio cuore scoppiò.
"Non c'è bisogno di piangere, so che non hai fatto niente."
"Crubb voleva approfittarsi di me e non sapevo che fare!"
"Lo so, lo so. Non preoccuparti per il lavoro, ho risolto io, la prossima settimana ritorni con noi e..."
Prima di continuare a parlare, prese il foglio sopra il tavolo, e tra le mille cartacce,
prese una canzone su cui stavo lavorando, ricordai di essere arrivata al ritornello.
"Questa la dobbiamo finire."
"Dobbiamo?" mi asciugai le lacrime sul viso.
"Si, mi è appena venuto in mente qualche verso da scrivere. Mhm.."
Si guardò intorno, raccolsi la penna da terra vicino la sedia e la posai sotto lo sguardo del rosso. 
Mi sorrise. 
"Grazie"
Ed cambiò espressione, fu come non fosse mai successo niente una settimana prima, come se avessi pianto solo per uno stupido motivo che lui trovò stupido, perché nessuno può meritare le mie lacrime.
Per un secondo, pensai di essere la persona a cui lui teneva di più.
Iniziò a scrivere, mi allontanai un po' da lui, non mi sembrò il caso di disturbarlo standogli addosso.
Forse passarono circa quattro minuti, o meno, poi mi guardò e sorrise un'altra volta. 
"Credo che questa sarà una delle mie migliori canzoni dell'album.
Posso chiederti a cosa ti sei ispirata?"
"All'amore." risposi decisa.
"Allora sicuramente non mi sono sbagliato scrivendo!"
"Come ti è venuto, proprio ora, di scrivere?" 
feci un leggero sorriso, poi diedi un'occhiata al foglio.
"Ti ho semplicemente guardato. Ho guardato le tue lacrime. Ho sentito i tuoi sentimenti. Sembra strano, ma a quanto pare, sono uguali ai miei. Vorrei restare qui con te, ma non so se è possibile stasera."
Detto questo, si diresse verso la porta.
 
Questo era il pezzo scritto da me prima che lui toccò il foglio:

"Your heart's against my chest
Lips pressed to my neck.
I've fallen for your eyes,
but they don't know me yet."
 
Questo era ciò che lui scrisse: 
 
"And the feeling I forget
I'm in love now
Kiss me like you wanna be loved,
Wanna be loved
Wanna be loved.
This feels like I've fallen in love
Fallen in love,
Fallen in love."
 
Lo fermai in tempo, si voltò al richiamo del suo nome.
Edward.
"Ti amo Edward."
I suoi occhi si illuminarono e corse da me.
Mi strinse tra le sue braccia e mi sentii nel posto più sicuro al mondo.
"Ti amo anch'io."
"Sei ancora sicuro che stasera sia impossibile rimanere con me questa sera?"
"Aspetto solo il tuo permesso per stare qui quindi..."
Lo baciai, senza pensarci due volte.
Il bacio fu dolce, più di una tazza di latte e miele, più della panna sulla torta, più di quanto si possa immaginare, più di quanto IO possa immaginare.
Quel bacio fu lunghissimo, le nostre labbra, le nostre lingue, non si stancarono mai. 
Esattamente due calamite che si attraggono, e se qualcuno non ci mette mano, nessuno le può dividere. 
Ma quel qualcuno, c'è sempre. 
Quel qualcuno che ti divide dalla cosa più bella che tu possa avere, c'è sempre. 
Una chiamata in quel momento, interruppe il bacio. 
Il telefono di Ed.
"Non ho intenzione di rispondere a qualcuno che mi chiama proprio nel momento che ho sempre aspettato!" 
"Oh Ed, abbiamo tutta una serata da passare insieme, se vuoi rispondi!" 
"Ok...Pronto?" 
Continuai a guardarlo da ebete per tutta la durata della chiamata, mentre lui pian piano diventò sempre più serio.
Poi chiuse il telefono.
Mi guardò preoccupato.
Anche la mia espressione cambiò.
"Che c'è che non va? Chi era?"
"Nessuno ti farà del male, lo prometto."
Non riuscii a capire.
 
 
 
 
 
 
 
                                                                                             ------------------------------------------------------
ABBELLI. (?)
Finalmente il tanto atteso bacio c'è stato, e devo dire che l'ho descritto da schifo lol
Ma l'importante è che finalmente ho aggiornato la ff HAHAHAH
Comunque, visto che nell'altro capitolo ho avuto poche recensioni, spero che questa volta me lo caghiate di più, ci ho messo un intero pomeriggio per scriverlo, datemi una soddisfazione c.c
Ho scritto troppo, adieu. <3 
 
 
 

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