You are my reason to be..

di She loves writing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I want some cuddle. ***
Capitolo 2: *** Next to you. ***
Capitolo 3: *** Just promise. ***
Capitolo 4: *** Food's fight. ***
Capitolo 5: *** Bets. ***
Capitolo 6: *** Lottie. ***
Capitolo 7: *** I want you. ***
Capitolo 8: *** We're friends, aren't we? ***
Capitolo 9: *** How to fall in love. ***
Capitolo 10: *** I just wanted more. ***
Capitolo 11: *** Chills. ***
Capitolo 12: *** Stole my heart. ***
Capitolo 13: *** She was my mother anyway! ***
Capitolo 14: *** You won, I'm broken. ***
Capitolo 15: *** My life is a mess. ***
Capitolo 16: *** I can't do it anymore. ***
Capitolo 17: *** All those fairytales are full of shit.. ***
Capitolo 18: *** I'm just so stupid.. ***
Capitolo 19: *** Everything has changed. ***
Capitolo 20: *** Epilogo. ***
Capitolo 21: *** Ciao meraviglie! ***



Capitolo 1
*** I want some cuddle. ***




CAPITOLO 1



“Tanto non mi prendi!!” Esclamai ridendo mentre correvo lungo la riva del lago.
“Io non ci scommetterei.” Disse Zayn rincorrendomi. E infatti dopo nemmeno due minuti le sue braccia mi avvolsero i fianchi e cominciarono a solleticarmi, provocandomi altre risate.
“Zayn! Zayn!” Riuscii ad urlare tra le lacrime. Non avevo mai riso così tanto. Lui sorrise e allentò la presa.
“Cosa mi dai in cambio?” Chiese senza lasciarmi andare. Finsi di pensarci su.
“Mm.. Un bacio?” Lui sorrise.
“Forse posso accontentarmi.” Risi prima di unire le mie labbra alle sue.
La nostra era una coppia strana, o almeno questo era quello che dicevano gli altri.
Stare con Zayn non era per niente strano, anche se lo conoscevo da due mesi o poco più. Era come se io e lui fossimo stati creati per incontrarci, perché stare con lui mi riusciva del tutto naturale. Niente segreti, anche se c’erano ancora molte cose che io non sapevo di lui e lui non sapeva di me. Niente cose forzate, tutto ciò che facevamo era perché entrambi lo volevamo. Niente gesti smielati, perché se c’era una cosa che entrambi odiavamo era la dolcezza smisurata, quella della serie ‘tesoruccio’ e ‘amorino’. Eppure io e lui ci amavamo. Di questo ne ero sicura perché più si avvicinava la fine dell’estate, più sentivo una strana sensazione all’altezza del petto. La consapevolezza che una volta fuori dal campo estivo avrei perso una delle cose più importanti della mia vita.
“Zayn!” Sbuffai sentendo la vocina stridula di Kaitilyn chiamare il MIO ragazzo.
“Che vuoi?” Risposi al posto suo.
“Non è te che ho chiamato.” Rispose facendomi una radiografia. Ah, ovviamente Kaitilyn ci provava spudoratamente e costantemente con lui dall’inizio dell’estate.
“Comunque, stasera ci vieni in spiaggia?” Continuò rivolta al moro. Lui annuì.
“Grande! Meraviglioso! Magnifico! Mi vieni a prendere tu o..?”
“Punto primo, non c’è bisogno che ti venga a prendere, dato che viviamo tutti nello stesso posto. Punto secondo, il fatto che ci venga non implica che sia con te. Punto terzo, se non te ne fossi accorta noi eravamo impegnati.” La interruppi di nuovo. Zayn sollevò un angolo delle labbra aprendosi in un sorriso beffardo. Kaitilyn sbuffò.
“Come sei noiosa Corwell! E poi lui voleva andarci con me. No?” Chiese di nuovo al mio ragazzo. Lui sempre guardandomi con quel sorrisetto scosse la testa.
“Mi dispiace, ma stasera sono già impegnato.”
“Ohw.. E domani?”
“Anche.”
“Dopodomani?”
“Pure.”
“E tra tre giorni?”
“Senti tesoro, forse non hai capito che per te sarà impegnato anche tra cent’anni, quindi perché non te ne vai a rimorchiare qualcun altro e ci lasci in pace?” Dissi spazientita.
“E va bene!” Esclamò lei con una smorfia indignata, prima di fare un occhiolino a Zayn e sparire. Battei nervosa il piede per terra.
“E tu levati quel sorriso dalla faccia, mi stizza.”
“Sei gelosa?” Mi chiese in risposta.
“Cosa? NO!”
“Secondo me si..”
“Andiamo Zayn, ti sembro una tipa gelosa? No, non lo sono. Sono solo infastidita perché ci ha interrotti!” Lui scosse la testa.
“Non ci credo.”
“Ed io che parlo a fare?!” Esclamai.
“Puoi parlare quanto vuoi, tanto lo so che lo eri.” Sussurrò avvicinandosi.
“Come se ti dispiacesse.” Mi arresi a quella vicinanza.
“E chi ha mai detto il contrario?” Sorrise prima di baciarmi.
Mezz’ora dopo eravamo ancora sulla riva di quel lago, immersi in uno dei nostri momenti più magici. Ero seduta sulle sue gambe, con la schiena che combaciava perfettamente con il suo petto. Non l’avrei mai ammesso, ma erano quegli attimi che mi piacevano di più. Quelli in cui parlavamo di noi. Quelli in cui parlavamo della nostra vita fuori dal campo. Bhe, la mia non era proprio vita. La sua, invece, l’avrei ascoltata per ore. Sarei rimasta lì anche per sempre a sentire la sua voce calda sussurrarmi qualcosa della sua famiglia. Era come se qualcuno mi stesse raccontando una di quelle favole che ti travolgono, che ti fanno immaginare di essere la protagonista, che ti portano in un mondo a parte. Perché io una famiglia come la sua non l’avevo mai avuta. L’avevo desiderata, solo Dio sa quante volte, ma non l’avevo mai avuta. L’unica persona più vicina alla parola ‘famiglia’ era mia nonna, che però non abitava a Londra come me.
“Perché sei qui? Non credo che una ragazza come te si sia iscritta ad un campo estivo di sua volontà..” Disse Zayn accarezzandomi le punte dei capelli.
“Una ragazza come me?”
“Si.”
“Che intendi esattamente con ‘una ragazza come te’?”
“Non cambiare discorso Ellie.” Sospirai.
“Mi ci ha spedita mia madre con un amorevole ‘vaffanculo’.”
“Non mi hai mai parlato di lei.. Vivete insieme?” Annuii.
“Si. Ma più che vivere, io e lei ci scanniamo. Se restiamo nella stessa stanza da sole per più di un minuto, stai certo che, nel migliore dei casi, ci scambiamo insulti pesanti.”
“Da quanto va avanti così?”
“Da sempre. Lei non mi ha mai sopportato. Ma prima c’era mio padre con me. E quando c’è qualcun altro con noi lei si trattiene, sempre. Cerca di sembrare una brava madre, quella che non è mai stata. Poi appena siamo sole non si fa problemi a dire che per lei dovrei morire. Ormai non mi dispiace neanche più. Ci sono abituata.”
“E tuo padre?” Alzai le spalle mentre lui scendeva dai capelli al braccio.
“E’ morto cinque anni fa.” Risi sprezzante.
“Lei mi disse che aveva fatto un incidente. Ma ciò che era successo non è esattamente ciò che io chiamerei incidente.”
“Perché ti ha spedito qui?” Chiese intuendo che non volessi parlare di mio padre.
“Ah bhe.. Chiedilo a lei. Mi ha detto che faccio fin troppo schifo per poter rimanere a casa sua. Quindi un giorno, quando sono tornata da scuola ho trovato un borsone enorme nell’ingresso. Inutile dire che abbiamo litigato. Lei mi ha mandato a quel paese ed io mi sono ritrovata qui.” Conclusi.
 “Mi dispiace. Non saprei se definirla una fortuna o meno.” Disse lasciandomi un bacio sul collo.
“Oh, lo è.” Confermai sorridendo. Lui guardò l’ora dal display del cellulare, prima di darmi un ultimo bacio.
“Forza, è ora di andare. Sono già le otto..” Annuii alzandomi mentre lui mi seguiva a ruota. Poi fece intrecciare le nostre mani e si avviò verso le camere.
“Ci vediamo tra dieci minuti in mensa, ok?”
“Ok, a dopo Malik.”
“A dopo Corwell.” Sorrisi ed entrai nella mia camera. Il tempo di infilarmi il costume ed un vestito che ero già fuori.
Non credevo che il campus potesse piacermi tanto. Era anche vero che c’era Zayn a rendere tutto più entusiasmante, ma, in fin dei conti, quel posto non era male. Se non fosse stato per quella fastidiosa sveglia alle sei di mattina, ma quella era solo una stupida punizione della direttrice. Una notte aveva beccato me e Zayn in cucina, totalmente ubriachi che ballavamo su una musica che non c’era e ci aveva messo in punizione con testuali parole. “Dal momento che vi piace tanto la cucina di questo posto, da oggi tutte le mattine preparerete la colazione per l’intero campus, la sveglia è alle sei e non siete autorizzati a mangiare niente fuori dai pasti. Chiaro?” Ovviamente nessuno dei due aveva rispettato quella regola e all’inizio la colazione faceva schifo a tutti. Poi ci siamo un po’ specializzati e gli altri ragazzi hanno cominciato a trovare la nostra cucina ‘accettabile’. Risi al pensiero, mentre senza accorgermene ero già arrivata in mensa. Mi diressi a passo spedito verso il mio tavolo dove era già seduto il mio ragazzo.
“E’ in ritardo signorina.” Mi rimproverò divertito.
“Oh ed ora? Un minuto di ritardo è imperdonabile, sono mortificata!” Recitai teatralmente. Lui sorrise.
“Non so se posso perdonarla.”
“Come farò?! La prego, mi perdoni, giuro che non accadrà più, ma mi perdoni! Non posso vivere con questo peso sulla coscienza!” Esclamai portandomi una mano al petto. Lui si lasciò andare ad una risata cristallina, prima di prendermi un polso e trascinarmi su di lui.
“Lo prendi anche a me il vassoio?” Chiese mentre io mi aspettavo un bacio. Alzai un sopracciglio.
“No.”
“Eddai! Ehi, ma lo sai che stasera sei proprio bella? Non l’avevo notato prima, questo vestito ti sta d’incanto!”
“Non attacca.”
“Ti prego!”
“No Malik, muovi quel culo e prenditelo da solo.” Lui sbuffò.
“Sei la peggior fidanzata del mondo. Sappilo.”
“Lo so tesoro.”
“Ma che ti costa?” Chiese di nuovo.
“Scordatelo!”
“Ma perché no?”
“Perché due mani e due gambe ce le hai anche tu quindi non vedo perché dovrei scomodarmi al tuo posto!”  
“Perché mi vuoi tanto bene?”
“No.”
“Dai..” Disse allungando le ‘a’. Scossi la testa.
“Per me?” Chiese sul mio collo, facendomi rabbrividire. Sbuffai.
“Ruffiano.”
“E’ un si?” Chiese sorridendo.
“Ti odio.” Risposi alzandomi per andare a fare la fila. Self service, che cosa pallosa.
“Ti amo anche io.” Mi urlò.
“Vaffanculo.” Urlai di ricambio prima di riempire i due vassoi.

“Una mano no, eh?” Chiesi quando tornai al tavolo cercando di non far cadere nulla.
“Nha, sei capace da sola.” Lo guardai malissimo, prima di sedermi di fronte a lui e cominciare a mangiare.
“Grazie.” Disse allungandosi a darmi un bacio.
“Grazie.” Gli feci il verso.
“Guarda che non la passi liscia così facilmente.” Lui alzò un sopracciglio tornando al suo posto.
“Domani la prepari da solo la colazione.” Rise.
“Lo sai che non ne sarei capace.”
“Problemi tuoi Malik.”
“Non mi lasceresti fare tutto da solo.” Disse con aria strafottente addentando un pezzo di pollo.
“Oh, questo lo dici tu. E poi non ti conviene sfidarmi.”
“Tanto per domani te ne sarai già dimenticata..” Concluse con un gesto disinteressato della mano.
“Hai voglia di litigare stasera?” Lui scosse la testa e portò la sua sedia vicino alla mia.
“Ho voglia di coccole.” Disse con una faccia da cucciolo mentre io scoppiavo a ridere divertita.




Ehilà!! :)
Ahahaha sono tornata yayyy
No, ok, allora..
Niente, spero solo di non annoiarvi troppo e
se vi ho incuriosite almeno un poooochino,
mi farebbe piacere che mi diceste cosa ne pensate..
c: Cerco di fare del mio meglio e
le recensioni potrebbero aiutarmi a
migliorare :D
ok, vi lascio perchè è un po' tardi.. 
Ahahah a presto! 
Bacii <3 C.

Ps. Io vivo di quel sorriso *----*

 

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Capitolo 2
*** Next to you. ***




CAPITOLO 2



“Dai El! Vieni a cantare!” Urlò Allyson da sopra il palco invitandomi a salire.
“Per quanto io muoia dalla voglia di esibirmi, stasera passo!” Esclamai ironica.
“Eddai! Ehi Malik, perché non provi a convincerla tu?” Lui sorrise annuendo impercettibilmente.
“Io sono d’accordo con lei, credetemi, non è una buona cosa per il vostro udito sentirla cantare!” Urlò da sotto al palco, consapevole di avermi appena convinto. Io non rifiutavo MAI una sfida. Mai. E lui me ne aveva appena lanciata una.
“E va bene! Ma ad una condizione.” Ally annuì.
“Che lui canti con me.” Il suo sorriso si illuminò mentre Zayn mi lanciava un occhiata infuocata.
“Hai scelto tu di provocarmi, Jawaad.” Gli sussurrai quando gli passai accanto per salire sul palco. Lui mi raggiunse poco dopo.
“Posso scegliere la canzone? Ne ho una in mente da giorni!” Chiese Allyson ottenendo un cenno di conferma da parte di entrambi.
“Next to you!” La base partì e non mi resi nemmeno conto che gli occhi di Zayn si erano perfettamente incastrati nei miei mentre cominciava a cantare. Dio, la sua voce.. Sentii i brividi percorrermi tutta la schiena, mentre ci avvicinavamo sempre di più fino a far sfiorare le nostre fronti.
“You are my dream, there’s not a thing I won’t do, I’ll give my life all for you, you are my dream..” Cantai e non c’era cosa più vera di quella frase.
“And baby everything that I have is yours..” La luce che c’era nei suoi occhi era qualcosa di incredibile e ciò che si stava scatenando nel mio stomaco lo era ancora di più.
“‘Cause you are the only thing that I’ve got right now..” Ed anche questo era vero. Lui era l’unica cosa che avevo in quel momento. La mia unica ancora di salvezza, l’unica cosa che riusciva sempre, in ogni modo a farmi stare bene. Lo conoscevo solo da due mesi, si, ma lo amavo. Più di qualunque altra cosa al mondo.
Alla fine della canzone, avevo le guance infuocate. Non era mai successo prima. Voglio dire, non ero mai arrossita prima di quel momento. Solo una volta, con mio padre. Nessun altro aveva mai avuto questo ‘potere’ su di me. Per questo, una volta scesa dal palco, con gli applausi dei ragazzi in sottofondo, mi ritrovai a sorridere felice sulle labbra di Zayn, prima di appropriarmene.
“Vieni con me?” Sussurrò ricambiando il sorriso.
“Dove?”
“Mm.. Ti risponderei ‘su una stella’, ma poi sarebbe troppo scontato, per cui ti dico ‘andiamo dove ci porta il cuore’.” Annunciò ridacchiando.
“Che frasi fatte Malik, mi aspettavo di meglio da te, sai?” Sbuffò.
“E’ tutto ciò che so fare, accontentati.” Risi scuotendo la testa.
“Dai, vieni!” Insistette.
“Ma dove?!” Chiesi di nuovo.
“Lassù.” Sorrise indicando un punto alle mie spalle. Mi voltai, per poi tornare a guardarlo con un sopracciglio alzato.
“Sul tetto? Sei serio?” Annuì energicamente.
“Ti prego!” Chiese sporgendo un labbro.
“Se ci beccano altro che colazione, come minimo ci faranno ripulire tutte le camere del campo!”
“E a te importa?”
“Bhe.. Ora no.”
“Allora vieni con me e non fare storie.” Sorrisi per la cinquantesima volta, seguendolo dentro l’edificio principale. Lo sentii afferrare la mia mano mentre mi trascinava su per le scale, fino a quando non giungemmo avanti ad una porta in legno, abbastanza malandata. La aprì senza sforzo, prima di guardarmi entusiasta e sorpassarla. Lo seguii, ormai contagiata dal suo entusiasmo, ritrovandomi su una piccolissima sporgenza all’aperto.
“Wow.” Riuscii solo a dire guardandomi intorno. La vista che c’era da li sopra era qualcosa di unico, da mozzarti il fiato.
“Guarda!” Esclamò lui indicando il cielo. Alzai lo sguardo, notando le miriadi di stelle che ci sovrastavano insieme ad una meravigliosa luna piena.
“E’ meraviglioso! Non ci avevo mai fatto caso, a queste cose..” Sussurrai a bassa voce, temendo che, se avessi parlato a voce troppo alta, quella magia si fosse spezzata. Sentii le sue braccia circondarmi i fianchi.
“Una volta ho sentito, in un film, che il protagonista, il suo bacio ideale, avrebbe voluto darlo sotto il vischio.” Sussurrò a sua volta sul mio collo.
“E allora?” Chiesi senza distogliere lo sguardo dal cielo.
“Mi ha fatto ridere. Che cosa stupida..” Commentò.
“Perché, il tuo dove vorresti darlo?” Lo sentii sorridere.
“Su un tetto. Di notte. Sotto la luna piena.” Finalmente mi decisi a voltarmi verso di lui.
“Ah davvero?” Chiesi divertita.
“Già.”
“E a chi vorresti darlo?” Continuai avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.
“Alla ragazza che amo.” Disse in soffio annullando quell’inutile distanza che c’era ancora tra noi.
Bum. Ancora oggi non saprei dire con esattezza se quel rumore fosse nato dentro di me o se fosse causato dai fuochi d’artificio. Una cosa è certa. Il mio cuore non aveva fatto una, ma centomila capriole, prima di cominciare a fare una danza tutta sua sopra le farfalle che svolazzavano libere nel mio stomaco.
Uno sbuffo divertito mi uscì dalle labbra.
“Che c’è?” Chiese Zayn staccandosi. Scossi la testa a mo’ di rimprovero.
“Stiamo diventando troppo smielati Jawaad, tutto questo non va bene.” Scherzai puntandogli l’indice contro.
“E chi lo dice?” Sorrise lui.
“Io.” Risi allontanandomi un po’.
“Sei bella quando ridi.” Disse inclinando la testa da un lato.
“Io sono bella sempre Malik.” Mi vantai, senza però poter evitare di arrossire, di nuovo.
“Non ho mai detto il contrario.”
“L’hai lasciato intendere.”
“Non potresti solo dire che mi ami anche tu, così la facciamo finita con queste sciocchezze?” Chiese.
“Tu non hai detto di amarmi.”
“Te l’ho lasciato intendere.” Riprese le mie stesse parole.
“Affatto.” Incrociai le braccia al petto.
“So che lo hai capito.”
“Anche se fosse, tu non me lo hai detto, quindi perché dovrei ricambiare? Anche tu lo hai capito e poi..”
“Ellie?” Mi interruppe.
“Si?”
“Ti amo.” Mi bloccai un secondo, prima di aprirmi in uno dei miei migliori sorrisi di sempre, riavvicinandomi a lui.
“Ti amo anch’io.” Mi lasciai andare facendo incontrare le nostre labbra e approfondendo subito il bacio.
Restammo li sopra per un tempo indefinito, prima di deciderci a raggiungere tutti gli altri in spiaggia.
“Ehi ragazzi!” Allyson si avvicinò sorridente.
“Ciao!”
“Dov’eravate? La direttrice ha appena aperto il buffet, vi stavo cercando!” Lanciai un occhiata divertita a Zayn, prima di scuotere la testa.
“Eravamo qui, strano che tu non ci abbia visto.”
“Davvero?” Disse sorpresa.
“Si. Stavamo giusto per andare a prendere qualcosa..” Lei annuì.
“Ah, ok.. Bhe andiamo!” Disse allegra prima di voltarsi ed incamminarsi verso un enorme tavolo.
“Sei un ottima attrice Corwell, mi chiedo dove abbia imparato..” Mi sussurrò Zayn all’orecchio sorridendo beffardamente, poi, senza aspettare risposta, seguì Ally al buffet. Sorrisi soddisfatta raggiungendoli.
---
Tre, due, uno..
“Zayn! Sei venuto davvero!” Ecco, lo sapevo. Sbuffai vedendo Kaitilyn arrivare.
“Ehi..”
“Balli con me?” Chiese. Lui stava per scuotere la testa, quando un altro ragazzo si avvicinò a noi.
“Ehi bellezza! Tu, io, ballo, non accetto un no.” Mi disse strizzando l’occhio. Alto, occhi verdi, ricci castani, di certo non era brutto. Ma i suoi modi di fare mi avevano già stancato.
“Peccato, perché era proprio quello che stavo per dirti!” Risposi fingendomi mortificata. Lui sorrise.
“Anche difficile. Mi piace. Dai vieni a ballare!”
“Zayn! Allora?!” La voce stridula e odiosa di Kaitilyn aggiunta all’insistenza del tipo fecero in modo che entrambi accettassimo quegli inviti.
Sbuffando, di nuovo, mi diressi al centro della pista da ballo, improvvisata sulla spiaggia.
“Allora.. Ellie, giusto?”
“Si.”
“Io sono Harry.”
“Buono a sapersi.”
“Sei sempre così scontrosa o hai la luna storta oggi?”
“Guarda, la luna non c’entra proprio un bel niente, sei tu che non mi vai per niente a genio.”
“Sei la prima che me lo dice.”
“Sono la prima che incontri con un po’ di cervello.” Lui sorrise di nuovo, urtandomi i nervi.
“Quanti anni hai?”
“Cos’è, un interrogatorio?”
“Semplice curiosità.”
“Perché non pensi a ballare? Non mi avevi chiesto di fare questo?”
“Quanto sei acida, volevo solo essere gentile!”
“Oh bhe, lo stai facendo nel modo sbagliato.” Dissi mettendo fine alla conversazione.
“Quel tipo è il tuo ragazzo?” Chiese dopo un po’ indicando un punto nella pista. Mi voltai notando Zayn appoggiato al tavolo che ci scrutava in silenzio, mentre Kaitilyn continuava a parlare da sola. Ridacchiai mentalmente a quella scena.
“Si, lo è.”
“State insieme da molto?” Tornai a guardarlo.
“E a te cosa importa?” Lui alzò le spalle.
“Mi piace come avete cantato prima.” Cambiò discorso.
“Grazie?”
“E’ una domanda?”
“Non lo so, dimmelo tu.”
“Mi chiedo quando troverò anch’io qualcuno che mi faccia sentire così.”
“Così come?”
“Cos’è, un interrogatorio?” Mi canzonò.
“Semplice curiosità.” Lo copiai facendolo sorridere.
“Bhe, forse un giorno te lo dirò.”
“Diciassette.”
“Cosa?”
“Ho diciassette anni.” Dissi pensando che in fondo, ma molto infondo, quel tipo non era male. 






 
Sciaooo! :D
Ahahah come va??
Io sono mooolto felice, primo perchè c'è già un bel po' di gente che
segue la storia e non potrei esserne più entusiasta.
Poi perchè domani non si va a scuola e non devo alzarmi presto *--*
Ahahhaa, no, ok.. Andando al capitolo,
che ve ne pare? Jkajndkx spero vi piaccia
non avete idea di quanto sia felice di scrivere questa storia! :D
Va bieeen, vi lascio applaudendomi da sola, perchè non ho mai aggiornato in
così poco tempo! LOL
ahahaha ok, vado davvero. Fatemi sapere
che ne pensate!

PS. Se a qualcuno può interessare, ho scritto un OS su Louis,
ho davvero bisogno di un parere, vi lascio il link! :*
Back to December
Grazie in anticipo! :D
Baciii <3 C.

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Capitolo 3
*** Just promise. ***



CAPITOLO 3
 

Ero in una foresta buia. Non avevo idea di come fossi arrivata lì, ma una cosa era sicura. Non ero più al campus. Sentivo dei continui fruscii provenire da ogni direzione ed ero terrorizzata. Le gambe continuavano ad avanzare senza il mio consenso, fino a farmi ritrovare all’entrata di una grotta. Non so quanto tempo restai immobile davanti a quell’ingresso, fatto sta che all’improvviso tutto scomparve. Mi ritrovai in un posto completamente nero, ero da sola e non trovavo alcuna via di fuga.
“C’è nessuno?” Sussurrai tremando lievemente.
“Sei un essere inutile.” Fu l’unica risposta che ricevetti. Spalancai gli occhi guardandomi intorno. Sapevo chi avesse parlato, la sua voce mi era arrivata come un lama tagliente, eppure non riuscivo a vedere niente. Solo nero, nero e ancora nero.
“D.. Dove sei? E.. Ed io d.. dove sono?” Balbettai. Una risata cattiva si diffuse nell’aria facendomi rabbrividire.
“Nel tuo incubo peggiore.” La voce ferma di mia madre mi arrivò alle orecchie come un rumore assillante, tanto che mi costrinse a cadere in ginocchio. Un'altra risata.
“Che fai, cadi?” Chiese.
“Che cosa vuoi?” Domandai in risposta.
“Non avresti dovuto sfidarmi così, piccola peste.”
“Ma che ho fatto?!”
“Sei nata ed hai rovinato tutto!” Le parole riecheggiavano nell’aria senza sosta, levandomi il respiro.
“Amore? Ellie, piccola.. Tesoro..” Una voce dal suono dolce si sovrappose a quell’eco infernale mentre vedevo le pareti nere prendere forma lentamente.
“Ehi.. Va tutto bene, calmati..” Sussurrò di nuovo quella voce, mentre riavevo nuovamente il controllo del mio corpo.


“Ellie..” Mi alzai di scatto mettendomi a sedere, sudata ed ansimante.
“Amore tutto ok?” Chiese Zayn allungando una mano sulla mia fronte. Poggiai la mano sul petto, sentendo il mio cuore battere a mille.
“Shh, era solo un brutto sogno. Vieni qui.” Disse Zayn stringendomi a se, mentre sentivo la vista appannarsi dalle lacrime.
“Tranquilla..” Sussurrò di nuovo accarezzandomi i capelli. Dopo cinque minuti riuscii a calmarmi e il mio respiro tornò regolare.
“Che ci fai tu qui?” Chiesi in un soffio sul suo petto.
“Volevo proporti un dopo party, ma a quanto pare non è un buon momento..” Disse facendomi ridere per la prima frase.
“Se Lottie si sveglia siamo finiti.” Dissi indicando il letto a pochi passi dal mio in cui dormiva serenamente la mia compagna di stanza.
“Nha, quella dorme come un ghiro in letargo!” Ridacchiai di nuovo.
“Stai bene?” Mi chiese. Annuii, prima di ritrovarmi in aria, sostenuta solo dalle sue braccia.
“Zayn! Mettimi giù!” Lui scosse la testa nel buio che avvolgeva la stanza.
“Zayn!”
“Shh.” Mi ammutolì prima di poggiare le sue labbra sulle mie. Quando riaprii gli occhi mettendo fine al bacio non eravamo più nella mia camera.
“Ed ora dove andiamo?” Sbuffai arrendendomi. Lui sorrise tenendomi ancora in braccio. Senza rispondermi cominciò a camminare.
“Guarda che le gambe so ancora usarle, posso camminare da sola!” Esclamai scalciando. Lui sospirò.
“Ma perché devi sempre lamentarti per ogni cosa?”
“E con questo cosa vorresti dire?” Chiesi leggermente offesa.
“Ellie posso farti una domanda? Però non picchiarmi.” Risi fino a perdere fiato.
“Sono serio!” Disse.
“.. Dimmi..” Riuscii a dire ancora ridendo.
“Hai il ciclo?” Tornai seria di colpo.
“Mettimi giù.” Dissi.
“No, davvero, hai continui cambi d’umore improvvisi qualcosa deve ess..”
“Mettimi giù!” Esclamai con tono di voce più alto. Lui mi guardò leggermente preoccupato, poi scosse la testa.
“Zayn, mi sto seriamente arrabbiando, mettimi giù, ORA.”
“Ma..”
“Zayn!” Sospirò, prima di accontentarmi. Appena i miei piedi toccarono terra, mi voltai dalla parte opposta alla sua e provai ad allontanarmi. Ma la sua mano fu più veloce e raggiunse il mio polso trascinandomi verso di lui. Gli riservai un occhiata di fuoco, mentre, lo capii, lui provava a non ridere.
“Stavo scherzando.” Annunciò infine ridendo.
“Ci mancherebbe!” Quasi urlai. Poi scoppiai a ridere anch’io.
“Bhe.. Mica tanto.” Sussurrò. Sorrisi alzando gli occhi al cielo, prima di lasciargli un bacio sulla guancia.
“Ti perdono solo perché mi hai svegliato da quel sogno orribile.”
“Vieni.” Disse facendo intrecciare le nostre dita, prima di trascinarmi vicino ad un’altalena nel parco dei bambini. Si sedette e mi fece mettere sopra di lui.
“Allora.. Cos’hai sognato?”
“.. Mia madre.” Dissi abbassando lo sguardo.
“Bhe, in realtà ho sentito solo la sua voce.” Aggiunsi mentre lui catturava il mio sguardo con il suo.
“Stai tanto male con lei?” Annuii.
“Non vedo l’ora di potermene andare.”
“Posso proporti una cosa?” Annuii nuovamente sorridendogli.
“Ti va di venire da me?”
“In che senso?”
“Ti amo Ellie. Forse è presto per dirlo, però ti voglio vicino. Voglio che tu sia felice, voglio che tu mi permetta di essere la tua famiglia.” Sorrisi ancora un po’ confusa.
“Vieni con me. Alla fine dell’estate manca meno di un mese. Dopo torna a casa con me. Ti prego.” Lo guardai qualche istante prima di annuire energicamente. Ero convinta, volevo restare con lui.
“Ti farò incontrare la mia famiglia. Vedrai, mia madre sarà entusiasta e le mie sorelle ti ameranno. Resteremo da loro per poco, giusto il tempo di trovare una nuova casa, poi ce ne andremo. Io e te da soli. Voglio renderti felice, farò di tutto per riuscirci.” Sorrisi prima di far sprofondare il mio viso nel suo collo.
“Ti amo.” Risposi semplicemente.
“Anch’io.”
“Davvero faresti tutto questo?”
“Certo. Se sarà necessario, cambieremo anche città.”
“A me basta stare con te.” Rivelai. Mi baciò a lungo, poi sorrise staccandosi.
“Non ero io quello che stava diventando troppo smielato?”
“Bhe, ma questa è la verità e volevo che lo sapessi. Ah, non ti ci abituare.” Aggiunsi alzando le spalle. Lui ridacchiò scuotendo la testa.
“Allora è deciso? Vivremo insieme?” Chiese tornando al discorso precendente. Annuii, prima di far sparire il sorriso dal mio volto.
“No. Non possiamo.”
“Cosa? Perché?”
“Mia madre verrà a prendermi alla fine dell’estate, non mi lascerà mai venire con te..” Era vero, non l’avrebbe mai fatto. Nonostante mi odiasse con tutta se stessa, non mi avrebbe mai permesso di uscire dalla sua vita. E non perché in fondo ero pur sempre sua figlia, no. Non me l’avrebbe mai permesso perché non voleva che io fossi felice. Mi ripeteva sempre che meritavo di soffrire come aveva sofferto lei  e di sicuro avrebbe capito che con Zayn ero tutto, ma non infelice.
“E.. E se scappassimo?”
“Scappare?”
“Si. Il giorno prima del rientro. Prepariamo le borse e andiamo da mia madre. Lei capirà e..”
“Come faremo a scappare?” Lo interruppi.
“Scavalcheremo. I cancelli non sono molto alti e poi non sarebbe la prima volta..” Scossi la testa.
“Zayn, una cosa è scavalcare il cancelletto che porta alla spiaggia, un’altra è scavalcare quello dell’ingresso! Lì ci sono i sistemi di allarme, ci ho fatto caso quando sono arrivata.” Sospirò.
“In qualche modo faremo, te lo giuro. Se tu lo vuoi almeno quanto me, ti prometto che una volta fuori di qui verrai a stare da me.” Sorrisi rincuorata.
“Lo prometti?”
“Si.” Disse fermamente, prima di addolcirsi e baciarmi di nuovo.
“Perché quella stella cambia colore?” Chiesi dopo un po’ indicando un punto nel cielo.
“Perché il sonno fa brutti scherzi e tu stai morendo di sonno.”
“Non è vero!” Protestai.
“Sono sveglissima.” Dissi prima di sbadigliare, facendolo ridere.
“Zayn?”
“Si?”
“Dormi con me?”
“Hai il telefono con te?” Chiese senza rispondermi. Annuii confusa. Lui mi fece segno di passarglielo ed io obbedii.
“Che fai?” Chiesi.
“Metto la sveglia. Così possiamo dormire qui.” Mi limitai a sorridere ed annuire. Quando mi restituì il cellulare sedendosi su una panchina, lo misi in tasca, poi mi accoccolai sul suo petto.
“Notte amore.” Sussurrò lasciandomi un bacio sui capelli.
“Buonanotte Zayn.” Sorrisi di nuovo stringendolo più forte, prima di cadere in un sonno profondo, stavolta tranquillo e senza misteri.

Sentii una mano scuotermi leggermente, mentre qualcosa sotto di me si muoveva. Mi alzai di poco aprendo gli occhi, ritrovandomi davanti Zayn mezzo addormentato.
“Che ore sono?” Chiesi.
“Le sei meno dieci. Dobbiamo alzarci.” Rispose sbadigliando. Lo seguii a ruota, prima di alzarmi dalla panchina.
“La prossima volta ricordami di cercare un posto più comodo in cui dormire. Ho la schiena a pezzi.” Aggiunse stiracchiandosi.
“Io no. Tu sei comodissimo!” Esclamai ridacchiando.
“Simpatica.”
“Lo so.”
“Comunque buongiorno!”
“Giorno bello.”
“Pronta a sfamare centoventi persone, bella?”
“Prontissima bello.”
“Allora andiamo bella.”
“Ok bello.” Mi stampò un bacio prima di prendermi per mano e dirigersi verso la mensa.
“Valgono ancora le cose che mi hai detto ieri?” Chiesi mentre aprivo il frigorifero.
“Ovviamente Ellie. Te l’ho promesso.”
“Grazie.” Sussurrai sperando mi sentisse.
“Perché?”
“Per tutto.”




Chiedo umilmente scusa a tutte, ci ho
messo tre secoli per aggiornare, lo so. I'm so sorry,
vi chiedo perdono! c:
Ahahah, mi dispiace davvero, ma non ho proprio avuto il tempo
di mettermi a scrivere! nakjdns
Anyway, now I'm back, con un nuovo capitolo, un po' orribile, ma
pur sempre un nuovo capitolo! u.u 
Ahahah che ne pensate??? :D
kjasndkja oggi  è il compleanno di Ed Sheeran! *--*
Ed esce "One Way or Another" awwww ajsndkjn
Quante di voi l'hanno già sentita? Io si, ed è meeeeeeeeeeeravigliosa. c:
Ah! Prima che me ne vada, perchè mio padre rompe,
volevo dirvi che ho cominciato una nuova ff *--*
Volevo aspettare di finire questa prima di cominciarne un altra,
però non ho resistito, quindi l'ho messa. Finora c'è solo
l'introduzione, non sono nemmeno sei righi e non credo di aggiornarla
molto spesso. Però ci tenevo a cominciarla :D
Se vi va passate, questo è il link
La verità nascosta.
Vi ringrazio in anticipo e ci sentiamo nel
prossimo capitoloooo!
Bacii <3 C.

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Capitolo 4
*** Food's fight. ***




CAPITOLO 4



#Harry’s Pov

Era da un paio di giorni che l’avevo notata. Strano che non l’avessi vista prima. Ma in fondo io ero in quel campo estivo da meno di tre settimane..
Ellie Corwell. Avevo sentito parlare di lei, ma non credevo fosse la stessa ragazza che continuavo a fissare da giorni. La nostra prima conversazione non era iniziata nel migliore dei modi. Credevo che per conquistarla sarebbe bastata un po’ di sfacciataggine, di solito con le ragazze funziona sempre. Lei invece mi ha respinto. Bhe, non che dovesse per forza cascare ai miei piedi, però non me lo aspettavo. Mi aveva rifiutato con un secco ‘no’, anche se non erano proprio quelle le parole che mi aveva detto. In ogni caso, non so perché alla fine si sia ritrovata a ballare con me. Avevo provato a fare conversazione, ma niente sembrava levarle quel fastidio dalla faccia.
“Quanto sei acida, volevo solo essere gentile!” Le avevo detto non riuscendo a trattenermi.
“Oh bhe, lo stai facendo nel modo sbagliato.” Aveva risposto, seguita da un lungo silenzio, colmato solo dalla musica e dal chiacchiericcio degli altri ragazzi.
Avevo notato che un ragazzo ci stava squadrando mantenendosi a distanza. Non era la prima volta che lo vedevo. Aveva cantato poco prima con Ellie, era con lei quando l’avevo invitata a ballare ed io ci avevo parlato più volte durante le partite di calcio organizzate di mattina.
 “Quel tipo è il tuo ragazzo?” Le avevo chiesto indicandolo, quando sentii il suo sguardo insistente addosso.
“Si, lo è.” Disse sorridendogli.
“State insieme da molto?” Chiesi ancora.
“E a te cosa importa?” Alzai le spalle non trovando una risposta soddisfacente. A me cosa importava?
“Mi piace come avete cantato prima.” Cambiai, quindi, discorso.
“Grazie?”
“E’ una domanda?”
“Non lo so, dimmelo tu.”
“Mi chiedo quando troverò anch’io qualcuno che mi faccia sentire così.” Ammisi.
“Così come?” Scossi impercettibilmente la testa. Mi sentivo stupido solamente ad averci pensato. Non le risposi, mi limitai a prenderla in giro evitando il discorso.
“Diciassette.” Disse dopo un po’.
“Cosa?”
“Ho diciassette anni.” Rispose ad una delle mie domande iniziali che aveva deliberatamente ignorato prima. Sorrisi. Forse con lei non avrei dovuto usare il normale metodo che faceva innamorare tutte. Mantenni un sorriso soddisfatto per il resto della serata.
Ellie sarebbe caduta ai miei piedi. Avevo appena trovato il suo tallone di Achille e mi sarei divertito a vedere come, lentamente, un'altra ragazza sarebbe diventata la mia ennesima vittima. Com’era? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio? Bhe, mia cara Ellie, fossi stato in te non mi sarei fidato, in alcun modo.

#Ellie’s Pov

“Zayn! Zayn smettila!” Urlai tra le risate cercando di proteggermi. Alla fine succedeva sempre così. Provavamo a cucinare una colazione decente e ci ritrovavamo a lanciarci contro tutto ciò di commestibile che ci capitava tra le mani. Lui rise avvicinandosi.
“Aspetta, hai una foglia d’insalata tra i capelli.” Allungò una mano per toglierla, o almeno così credevo. Infatti le sue intenzioni erano completamente diverse, dal momento che la mia povera testa fu sommersa dal contenuto di un uovo.
“Io ti uccido.” Dissi calma con gli occhi chiusi. Appena li riaprì scorsi la figura di Zayn sorridente.
“Comincia a correre Malik, questa non dovevi farmela.” Lui continuò a sorridere indietreggiando. Poi quando vide la mia mano afferrare qualcosa sul tavolo, si voltò in fretta e corse lontano. Non persi tempo ad inseguirlo e alla fine ci ritrovammo a mare, completamente fradici. Ridemmo entrambi fino allo sfinimento.
“Forse.. Credo dovremmo tornare in mensa..” Disse lui ancora ridendo.
“Lo credo anch’io.” Acconsentii riprendendo fiato.
“Ah-ah.. Prima vieni qui, non ho ancora finito con te.” Disse bloccandomi il polso.
“No?” Scosse la testa avvicinandosi, prima di posare un leggero bacio sulle mie labbra. Sorrisi staccandomi.
“Tutto qui? Da quando sei così delicato?” Fece una smorfia divertita, prima di avvicinare di nuovo i nostri visi.
“Ti amo.”
“Anche io.” Mi baciò, stavolta più desideroso.
“Dobbiamo tornare in cucina..”
“Secondo te moriranno se non fanno colazione per una mattina?” Chiese sussurrando.
“Morire no, ma noi ci ritroveremmo condannati a vita. La direttrice andrebbe su tutte le furie.” Sbuffò.
“E va bene, andiamo.” Gli lasciai un bacio sul mento, prendendogli la mano e tornando nell’edificio principale. Pulimmo il casino che avevamo combinato, poi ci impegnammo per cucinare qualcosa di decente, infine, soddisfatti, tornammo in camera per cambiarci.
“Appena finisci vieni da me?” Chiese fuori la porta della mia stanza.
“Ok.” Sorrisi.
“A dopo.”
“Ciao!” In camera mia Lottie era tutta presa dalla scelta dei vestiti.
“Non è così difficile, basta prendere un costume ed un pareo..” Si voltò di scatto impaurita.
“Oh mio Dio Ellie! Mi hai messo paura!” Alzai le mani.
“Scusa, non volevo.”
“Fa niente.. Mi aiuti a scegliere?” Chiese indicando il suo armadio.
“Metti quello nero con questo sopra.” Dissi prendendole un copricostume.
“Mm, si, va bene. Grazie!” Esclamò sorridendo.
“Dov’eri?” Continuò poco dopo.
“In cucina. Lo sai che devo preparare la colazione..” Spiegai con una smorfia di disappunto.
“Intendevo stanotte. Mi sono alzata e non ti ho vista..”
“Ohw.. Ehm.. Ecco io..”
“Fammi indovinare. Zayn?” Chiese. Annuii imbarazzata.
“Aww, siete bellissimi insieme.”
“Davvero lo pensi?”
“Si! E poi ieri sera avete spaccato di brutto! Non pensavo sapesse cantare!” Esclamò preparando la borsa da mare.
“Neanche io ad essere sinceri. Mi sorprende ogni giorno di più.” Ammisi ripensando alla sera prima. Lottie sorrise di nuovo, poi indicò il bagno.
“Vai prima tu, che sei tutta bagnata.” Sorrise senza fare domande. Era anche per questo che quella ragazza mi era simpatica. Una delle poche, insieme ad Allyson.
“Grazie.” Dissi prendendo un ricambio ed entrando in bagno. Quando uscii, lei era già vestita.
“Puoi andare. Io esco.”
“Va bene, a più tardi.” Disse alzando una mano in cenno di saluto.
“Ciao..” Risposi afferrando la borsa ed incamminandomi verso la camera di Zayn. Bussai aspettando che qualcuno mi aprisse, ma nessuno rispose.
“Zayn?” Chiesi prima di abbassare la maniglia ed entrare nella stanza.
“Zayn sei qui?” Ancora nessuna risposta.
“Non è divertente. Dove sei?” Chiesi di nuovo sbuffando e incrociando le braccia al petto. Sobbalzai quando due mani calde mi si posarono sui fianchi.
“Sono qui.” Sussurrò qualcuno al mio orecchio. Sorrisi un istante, prima di tornare seria.
“Ti eri messo a giocare a nascondino?”
“Volevo che mi trovassi da sola, ma quando ti ho vista non ho resistito.” Mi fece girare verso di lui.
“A quanto pare ho perso.” Sorrise.
“Bhe, contro di me non avresti comunque avuto speranze.” Esordii.
“Basta crederci Corwell.”
“Io non ci credo. Ne sono convinta.”
“E’ la convinzione che fotte la gente.”
“Ma io non sono ‘la gente’.”
“Ed anche questo è vero..” Acconsentì prima di baciarmi.
“Che fai stamattina?” Chiesi staccandomi, tenendo le braccia ferme dietro il suo collo.
“I ragazzi hanno organizzato un'altra partita. Mi tocca andarci.. Tu invece?” Alzai le spalle.
“Credo che andrò in spiaggia con Ally, o in piscina con Lottie.” Lui annuì.
“E se invece restassimo tutti e due qui? .. da soli?” Risi, vedendo la sua espressione maliziosa.
“Non credo sia una buona idea.”
“Perché no?”
“Insomma.. Non puoi lasciare i ragazzi senza capitano, no?” Ammiccai.
“Sopravviveranno.”
“Ne dubito.”
“Io no.” Sorrisi prima di baciarlo di nuovo.
“Mi dispiace, ma per stamattina niente. Dovrai aspettare, Malik.”
“Vieni a vedermi, almeno?”
“Mm, se riesco a trascinarmi dietro qualcuna delle ragazze si.”
“Oh, basta che dici loro che giocherò. Verranno sicuro, vedrai.”
“Ah si?” Chiesi fulminandolo.
“Certo baby. Muoiono tutte per me, non lo sapevi?”
“Bhe, in tal caso sarò costretta a lasciarti nelle loro mani. Forse dovremmo..”
“Scherzavo!” Mi interruppe prontamente, senza lasciarmi finire la frase. Sorrisi soddisfatta.
“Vedi mio caro, non ti hanno insegnato che con il fuoco non si scherza?” Chiesi beffarda.
“Il fuoco saresti tu?”
“Ovviamente.” Mi vantai.
“Bhe, allora vorrà dire che invece di scherzarci, ci giocherò. Secondo te al fuoco piace giocare?”
“Dipende dal gioco..”
“Mm..” Mugugnò, prima di unire di nuovo le nostre labbra.
“Così?”
“Così il fuoco si spegne.”
“Perché?”
“Perché staccandoti gli hai appena fatto una doccia congelata.” Ammiccai di nuovo tirandolo a me.
“Ti amo.” Dissi ad un soffio da lui, sorridendogli.
“Che onore..” Rispose sussurrando.
“Sei un coglione.” Dissi con lo stesso tono.
“Probabilmente si, perché ti amo anch’io.” E mi baciò, facendomi perdere totalmente la cognizione del tempo e dello spazio attorno a noi. Non mi accorsi nemmeno che qualcun altro era entrato in stanza, tanto che abbassai la testa imbarazzata al massimo quando sentii qualcuno tossire, riportandomi alla realtà.
“Scusate, non volevo interrompervi, io.. Volevo.. Solo.. Mi serviva solo lo zaino. Lo hai visto Zayn?” Lui scosse la testa.
“Prova a vedere in bagno Niall, forse lo hai lasciato lì quando hai preso l’asciugamano.”



PREMESSA:SONO MORTA VEDENDO LA GIFT.


Sera gentee :D
kjanskdjnkawjn solo quattro parole.
ONE WAY OR ANOTHER.
Cioè, io non so che dire, il video è meraaaaaaaaaviglioso, per non
parlare della canzone! E poi cioè, il fatto che sia tutto per
beneficenza, la scena finale con i bambini in Ghana, è troppo per me,
non ce la faccio! :') Jlandajsnkasj
Li amo, li amo, li amo troppo.
E poi, i brit!! jesnfkwqjnadk li avete visti?
Ok, per il primo premio credo ci siamo rimaste male
un po' tutte, ma hanno vinto il GLOBAL SUCCESS.
Globale, vi rendete conto? Cioè.. skjnaksjdna
Stasera dico troppi cioè, si.
Ahahahah, niente, allora, per quanto riguarda il caaapitolo..
Colpo di scena eh? Per il fatto di Hazza intendo.
Neanche io immaginavo tramasse questo, mi è venuto in mente
mentre scrivevo tutt'altro, quindi ho cancellato e riscritto tutto, solo per lui :')
Ahahahah, che ne pensate??? kjdfnkjsdnf
Vi lascio di nuovo il link dell'altra storia, che, come ho già detto,
non ho idea di quando potrò aggiornare. Cioè.. Voi passateci comunque
se vi va. Cioè.. AHAHAHHA
no, ok, niente, è questa. La verità nascosta.
Vi lascio, makjfnkajsn a presto meraviglie!
Baciii <3 C.

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Capitolo 5
*** Bets. ***





CAPITOLO 5
 


Tre settimane. Avevo iniziato il conto alla rovescia, mancavano tre settimane alla fine dell’estate.
Tre settimane e sarei scappata con Zayn. Avremmo vissuto insieme, vada come vada. Ero felice di quella consapevolezza. La mia vita non avrebbe potuto prendere una piega migliore. Già mi immaginavo come sarebbe stato. Io e lui che litigavamo per ogni minima sciocchezza, per poi fare pace subito dopo, baciarci e coccolarci e poi litigare di nuovo.
Sorrisi pensando a quella scena. Sarebbe stato meraviglioso, me lo sentivo. Smielato, ma meraviglioso.
Mi alzai in piedi di scatto, insieme ad Allyson quando la palla entrò nella rete. La ragazza accanto a me sbuffò, tornando a sedersi.
“Non è possibile, è il terzo goal che prendono! Scusami eh, ma il tuo ragazzo è davvero tremendo a giocare.” Disse gesticolando. Risi sedendomi di nuovo.
“Già.. Ehi Malik! Credevo fossi più forte sai?” Urlai a Zayn dagli spalti. Lui si voltò verso di me alzando il mento.
“Non sfidarmi dolcezza.” Urlò in risposta.
“La mia era una constatazione, non una sfida!  Fai schifo a calcio!” Riuscii a vederlo stringere gli occhi, prima di concentrarsi sulla palla.
“Ora segna.” Sussurrai ad Allyson. Lei mi guardò divertita.
“Sta a vedere..” Le dissi. E cinque secondi dopo la squadra di Zayn aveva fatto il primo goal della partita. Ally cominciò ad urlare esaltata.
“Dovresti farlo più spesso! Odio vederli perdere, dopo Luke si lamenta tutto il giorno!” Disse lei indicando un ragazzo con i capelli biondi alzati in una cresta, che identificai come suo fratello.
“Ah, tanto ora vincono. Zayn è come me in queste cose, quando gli si lancia una sfida non la rifiuta mai.” Sorrisi verso il campo, appena in tempo per vederlo segnare un altro goal. Alla fine della partita avevamo vinto quattro a tre. Allyson si alzò dai gradini per raggiungere gli spogliatoi.
“Non vieni?” Mi chiese.
“No, lo aspetto qui.”
“Ok.” Sorrise prima di andarsene. Mi stesi tranquillamente sugli spalti e chiusi gli occhi, godendomi il sole che c’era.
“Domani ti si vedrà il segno del copricostume..” Affermò una voce familiare che però non riuscii a riconoscere. Aprii gli occhi e mi misi a sedere, vedendo la figura di Harry in piedi di fronte a me.
“Harry, ciao!”
“Ciao” Rispose sedendosi vicino a me.
“Piaciuta la partita?” Chiese. Annuii.
“Soprattutto quando avete cominciato a segnare!” Lui sorrise.
“Come mai qui tutta sola?” Domandò guardandomi. Alzai le spalle.
“Stavo aspettando Zayn, si sta cambiando?” Annuì spostando lo sguardo sul campo, per poi riportarlo a me.
“Allora, posso saperlo da quanto state insieme o è ancora un segreto Corwell?”
“Prima di tutto come fai a sapere il mio cognome?”
“Mha, sai com’è, le voci girano..” Ammise guardandosi le unghie.
“E le voci non ti hanno detto la risposta alla domanda che mi hai fatto?”
“Ho preferito chiedere direttamente a te, per non fare la figura del pettegolo.” Ridacchiai.
“Allora?” Chiese ancora.
“Due mesi più o meno.”
“Vi conoscete da tanto?”
“L’inizio dell’estate.”
“Solo?” Annuii.
“E vi siete subito messi insieme?”
“E’.. difficile da spiegare.” Sorrisi, ritornando con la mente ai miei primi giorni nel campus.

-Flashback

“Ellie Corwell!”
“Eccomi!” Sbuffai non molto felice di trovarmi lì. Insomma, l’idea di poter passare l’estate lontana da casa mi entusiasmava, ma.. un campo estivo? Davvero?
“Stanza 29b, è nella schiera a sinistra, in fondo.” Mi alzai gli occhiali da sole sui capelli, prima di girarmi e notare il mio borsone totalmente sommerso dagli altri. Sbuffai di nuovo, stavolta più sonoramente.
“Serve aiuto?” Chiese una voce alla mia destra. Alzai lo sguardo sulla persona che aveva parlato, trovandomi davanti uno dei più bei ragazzi che avessi mai visto. Non che ne avessi visti tanti eh, però..
“Se ci riesci..”
“Qual è?”
“Quello verde, lì sotto.” Lanciò un occhiata veloce alla massa di borsoni, poi quando identificò il mio si passò una mano tra i capelli neri. Tutti sparati verso l’alto, eppure non sembravano appiccicosi per effetto lacca o gel. Un improvvisa voglia di toccargli il ciuffo si impossessò di me.
“Ehm.. Non hai mai fatto niente del genere prima d’ora, vero?” Mi chiese mentre si affrettava ad abbassarsi per tirare fuori il mio zaino. Lo guardai con un sopracciglio alzato.
“Che intendi dire?”
“Non sei mai stata in un campo estivo prima?” Scossi la testa.
“No, perché?”
“Si vede. Cioè, di solito i ragazzi abituati non si fanno sotterrare il borsone in questo modo..” Spiegò facendo forza sul braccio. In due secondi mi ritrovai il borsone in mano ed un ragazzo sorridente di fronte.
“Grazie. Bhe, in effetti non è stata una mossa intelligente..” Ammisi.
“Già..” Confermò.
“In ogni caso, grazie ancora.” Dissi, prima di voltarmi ed incamminarmi verso la stanza che mi era stata assegnata. Lo sentii ridacchiare, quindi mi girai verso di lui.
“Che c’è?”
“Non puoi entrare in camera senza le chiavi e sono sicuro che non le hai ancora prese.”
“Ci stavo andando.” Mentii.
“Bhe, stavi sbagliando strada. Le distribuiscono lì.” Disse indicando un punto alle sue spalle sorridendo divertito. Feci per ribattere, ma non trovai niente da dire. Mi limitai ad abbassare lo sguardo imbarazzata, annuendo. Lo sorpassai e mi guardai intorno, notando una ragazza seduta dietro un tavolo che sorridente era circondata da mazzi di chiavi che distribuiva a tutti i ragazzi.
“Ciao!” Esclamò felice vedendomi arrivare.
“Ciao..” Risposi un po’ titubante.
“Che camera hai?” Chiese sempre sorridendo.
“29b.” Cercò la chiave sul bancone, poi me la porse.
“Io 31b.” Disse una voce dietro di me. Mi voltai di scatto, vedendo di nuovo quel ragazzo stavolta molto, ma molto più vicino a me.
“Io sono Allyson.” Si presentò la ragazza allungando una mano verso di me, mentre con l’altra dava la chiave al tipo alle mie spalle.
“Ellie.” Risposi sorridendo, contagiata dalla sua allegria. Lei spostò lo sguardo dietro di me.
“Zayn.” Si affrettò a rispondere lui. Che poi, oltre ad essere bello, aveva anche una bella voce..
“Bene, ci si vede in giro!” Ci salutò Allyson prima di presentarsi ad altri ragazzi. Mi avviai verso le camere, stavolta accertandomi di andare nella giusta direzione.
“Bhe.. Allora, Ellie..?” Chiese Zayn aspettando che continuassi. Sobbalzai.
“Ma mi stai seguendo?” Chiesi invece fermandomi di scatto. Lui sorrise.
“No, la mia camera è vicino alla tua e visto che qui non conosco ancora nessuno..”
“Hai pensato bene di seguire me, vero?” Finii al posto suo.
“Perspicace.” Commentò.
“Divertente.” Risposi con una smorfia.
“Allora, come ti chiami?”
“Ellie.”
“Ellie..?”
“Corwell. Ellie Corwell.”
“Io sono Malik. Zayn Malik.”
“Magari fossi anche silenzioso come James Bond..” Dissi alludendo al modo in cui si era presentato. Bhe, anche io avevo fatto così, ma a lui suonava molto più simile. Mi aspettavo si offendesse o qualcosa del genere dopo la mia battuta acida, invece scoppiò a ridere, mentre il mio cuore batteva a ritmo della sua risata. Che cavolo mi stava succedendo ora?
“Quanti anni hai?” Chiese ancora, ignorando la mia richiesta indiretta di voler essere lasciata in pace.
“Diciassette.”
“Anch’io.” Disse sorridendo.
“Non mi pare di avertelo chiesto..” Constatai.
“Bhe, sono sicuro che un giorno quest’informazione ti servirà.”
“Ah si?”
“Già.”
“Allora sentiamo, illuminami. A cosa potrebbe mai servirmi?”
“Magari, per esempio, se sei una che da peso alla differenza di età potrai stare tranquilla e sognarmi la notte senza avere rimorsi..” Ammiccò facendomi un occhiolino. Spalancai la bocca incredula.
“Sei serio?”
“Mai stato più serio in vita mia.”
“Bhe, con questo hai perso ogni possibilità di farti sognare.”
“Potresti pentirti di queste parole, io ci penserei bene prima di dirle.”
“No, credimi.. Sono più che sicura.”
“Allora scommettiamo.”
“Cosa?”
“Come nei film. Il primo che si innamora perde.”
“Prima di tutto, queste cose da film le lascio ai principianti, se proprio devo fare una scommessa dev’essere decente, non copiata. Seconda cosa, io non ho mai detto di non potermi innamorare di te. Bhe, in teoria è vero comunque, però non l’ho mai affermato.” Lui sorrise.
“Bene, allora proponila tu una scommessa. Accetto qualunque cosa.”
“Prima spiegami un po’ come funziona qui, magari ti rendi utile a qualcosa..” Ridacchiò.
“Sei libera di fare ciò che vuoi dalla mattina alla sera, però a mensa ci sono orari specifici e se non rispetti le regole la direttrice non ci pensa due volte a punirti severamente. Per il resto puoi fare ciò che vuoi, basta che i tuoi pensieri non comprendano lo stare nel letto dalla mattina alla sera.” Spiegò gesticolando.
“E quali sono le regole?”
“Quelle di qualunque altro campus credo.. Coprifuoco a mezzanotte, sveglia alle otto e mezza massimo, non distruggere niente, non inquinare e cose varie..”
“Ok, allora ho deciso cosa scommettere.” Annunciai divertita.
“Sono tutt’orecchie.”
“Sei così sicuro di te?” Chiesi in conferma. Lui annuì energicamente.
“Allora devi riuscire a farmi innamorare di te in tre giorni. Se vinco io dovrai.. baciare uno dei ragazzi, maschi. Scelgo io chi.” Dissi già pregustando la scena.
“E se vinco io?”
“Mi concederò ad una serata con te dopo la mezzanotte.”
“Trasgressiva..” Commentò.
“Accetti?”
“La tua condizione non mi pare equa, ma ci sto. Tanto sono più che convinto di vincere.” Disse stringendo la mia mano, prima di entrare nella sua camera e lasciarmi sola con mille brividi addosso. Perché stavo tremando se la sua mano aveva solo stretto la mia?







Giornooo :)
Anzi, sarebbe meglio dire buon pomeriggio!
Ahahaha comincio col dirvi, anzi col vantarmi, del fatto che oggi
non sono andata a scuola! *--*  come spero anche molte di voi LOL
Ahahah comunque, che ve ne pare del capitolo?
Ammetto che queste genialate improvvise che mi vengono
creando questi colpi di scena inaspettati
colpiscono anche me (scusate il gioco di parole ahah)
Cioè, voi l'avreste mai pensato che quei due piccioncini di Ellie e Zayn
si siano messi insieme solo per scommessa?
No? Bhe, neanche io LOOOOL
Ahhahaha, oggi sto sclerando, ok.
Vi lascio prima di cominciare sul serio a farvi notare i miei neuroni
tristemente picchiati dall'aria nel cervello..
come non detto.
A prestoooo :)
Baciii <3 C.

 

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Capitolo 6
*** Lottie. ***





CAPITOLO 6




-Continuo flashback

La prima sera nel campus preferii rimanere in camera. Mi stesi sul letto con le cuffiette nelle orecchie, intenzionata a non fare niente.
E proprio quando la musica mi aveva completamente cullato, quando stavo per addormentarmi, qualcuno bussò alla porta.
Dopo uno scatto iniziale, pensai di aver sentito male, quindi mi rilassai e tornai con la testa sul cuscino. Dopo un po’ la porta si aprì, rivelando una ragazza bionda con gli occhi verdi e grandi e un sorriso accennato in volto. Mi misi a sedere, guardandola. Lei, credendo probabilmente che la stanza fosse vuota, sobbalzò.
“Oddio, mi hai fatto prendere un colpo!” Esclamò subito dopo.
“Scusami, non volevo, ma chi sei?” Accese la luce e si avvicinò, richiudendo la porta.
“Io sono Charlotte, ma tutti mi chiamano Lottie. Tu?”
“Ellie, ma tutti mi chiamano.. Ellie?” La bionda ridacchiò.
“Bhe, a quanto pare sei la mia compagna di stanza.” Osservò.
“Non sapevo di dover ‘convivere’ con qualcuno..” Ammisi un po’ delusa. Ed io che sognavo già di immergermi nella pace più totale..
“Neanche io. In ogni caso, cosa ci fai in camera? Sono tutti fuori!” Esclamò aprendo la valigia.
“Non mi va di uscire. Non ho fame e preferisco stare qui a sentire musica, anche perché non conosco quasi nessuno..”
“Allora ti faccio compagnia, mentre svuoto la valigia.” Le sorrisi.
“Sei di Londra?” Chiese.
“Si, tu?” Lei scosse la testa.
“Vengo da Doncaster, è un po’ lontano.”
“Come mai sei qui?” Alzò le spalle.
“Volevo fare qualcosa di diverso quest’estate e visto che la mia famiglia andava alla casa al mare come ogni anno, ho chiesto a mamma di venire qui.”
“Capisco.. Quanti anni hai?” Bhe, se dovevo dormire in camera con lei, tanto valeva farci amicizia, no?
“Tra due mesi ne faccio sedici.” Sorrise.
“Tu?”
“Diciassette.”
“Mi sento piccola. Cioè, in fondo ho ancora quindici anni..” Ammise arrossendo. Risi nel vederla. Quella ragazza mi faceva una tenerezza assurda ed io non ero mai stata tenera.
“Bhe, goditeli finchè sei in tempo!” Riuscii solamente a dirle.
“Ci proverò.” Sorrise appendendo una maglia nell’armadio.
“Perché sei arrivata solo ora?” Chiesi.
“Oh, mio fratello ci ha messo tre ore stamattina per prepararsi e la strada da Doncaster a qui è lunga, se aggiungiamo anche il fatto che ha rotto la macchina nel bel mezzo del viaggio, bhe, arriviamo a quest’orario..” Spiegò.
“Ha rotto la macchina?” Ridacchiai.
“Si. Ho sempre sostenuto che Louis sia un coglione patentato, ma a quanto pare di patentato non ha proprio niente..” Risi mentre lei finiva di svuotare la valigia.
“Quanti anni ha?”
“Diciannove.”
“Hai altri fratelli o sorelle?”
“Si, ho tre sorelle più piccole. Tu?”
“Siete tanti.. Io no, sono figlia unica.” Constatai.
“Non è triste? Insomma.. Non avere un fratello o una sorella non ti fa sentire un po’.. sola?” Quella domanda mi scosse un po’. Certo che era triste, però..
“In effetti si, però credo sia meglio così. Si, senza dubbio.”
“Contenta tu..” Ed ero convinta. Era meglio che fossi figlia unica, perché non avrei mai augurato a nessun altro di ritrovarsi una madre come la mia.
“Allora, passiamo alle cose serie. Sei fidanzata?” Chiese sedendosi sul letto alla mia destra e sorridendomi. Scossi la testa, ridacchiando.
“Tu?”
“Diciamo che ci sto lavorando.” Ammise ridendo.
“Chi è il fortunato?”
“Ah, solo un cretino che non si rende conto di come stanno le cose.”
“E perché ci perdi ancora tempo?”
“Sarà anche un cretino, ma mi piace tanto..” Le sorrisi, tornando stesa. Restammo a parlare un'altra ora e mezza, poi entrambe esauste, ci addormentammo.
La mattina dopo fui la prima ad alzarmi. Controllai l’ora sul cellulare, prima di sbadigliare e dirigermi verso il bagno. Mi lavai e mi vestii in fretta, poi tornai a sedermi sul letto. Lottie intanto si era svegliata e stava scegliendo i vestiti. Io li avevo preparati la sera precedente, sapendo che, in generale, la mattina non ero in grado di far niente.
“Io esco, ci vediamo a mensa?”
“Va bene. Dove vai?” Chiese sbadigliando.
“A fare un giro. A dopo!”
“Ciao!” Uscii dalla camera, portandomi dietro le chiavi ed il cellulare.
Cominciai a camminare diretta chissà dove e senza accorgermene arrivai in spiaggia.
“Buongiorno!” Mi voltai di scatto, trovandomi faccia a faccia con Zayn.
“Giorno.. Che ci fai qui?” Alzò le spalle.
“Stavo facendo un giro e a quanto pare anche tu..”
“Ciò non implica che voglia farlo con te, questo ‘giro’..”
“Sei obbligata.” Rispose sorridendo.
“Ah, davvero?”
“Si. Mi hai dato tre giorni per farti innamorare di me, ora devi lasciarti corteggiare.”
“Bhe, hai scelto il modo peggiore, lasciatelo dire. Io odio queste cose.”
“Da quanto ho capito, l’unico modo per farsi amare da te è starti lontano..”
“Inizi a conoscermi, vedo.”
“Si, ma io non ho intenzione di farlo, quindi dovrai sopportarmi.”
“Sei ancora convinto di vincere Zayn?”
“Assolutamente si.” Scossi la testa, divertita.
“Oggi ho intenzione di scegliere il ragazzo sfortunato che dovrai baciare.” Annunciai sorridente.
“Io sto già organizzando la nostra serata.”
“Non metterci troppo impegno, tanto non ci sarà.”
“Cadrai ai miei piedi, Corwell.”
“Nei tuoi sogni, Malik. Io non mi innamoro, semplice. La tua è una sfida persa in partenza.”
“Ti ricrederai quando il tuo cuore sarà tra le mie mani.”
“Cos’è, vuoi farmi uccidere da un cacciatore e avere il mio cuore, come in Biancaneve?”
“Ti trovo molto più carina di Biancaneve.”
“Era un complimento?”
“Prendilo come ti pare.”
“Bhe, io credo che il cacciatore sia molto più bello di te, invece.”
“Punti di vista..” Commentò.
“Te l’ho detto, ho praticamente già vinto.”
“Ho ancora tre giorni. Io non ne sarei così convinto.”
“Due bello mio. Hai due giorni, il terzo era ieri e lo hai già sprecato.”
“Cosa? Ma.. Non vale così!”
“Oh, vale eccome! Fossi in te mi arrenderei.”
“Non sperarci neanche!”
“E cosa hai intenzione di fare, sentiamo?”
“Ti conquisterò, l’ho già detto.”
“Come?”
“Di certo non vengo a svelarti i miei trucchi, piccola.”
“Di certo se mi chiami di nuovo così puoi dire addio anche alla più minuscola possibilità di piacermi.”
“Io ne dubito.” Disse, mentre improvvisamente la mia mano si trovò intrecciata alla sua.
“Tieni a posto quelle manacce, Malik.” In tutta risposta, lui strinse di più la presa.
“Zayn? Mollami.” Scosse la testa sorridendo.
“Dio, sembri proprio un bambino.”
“Almeno sono tenero.” Commentò.
“Si, come la carta igienica della pubblicità.”
“Acida.”
“Sai, credo che non ti convenga nemmeno farmi innamorare di te.”
“Neanche io lo credo.”
“E allora perché non ti arrendi e la smettiamo subito?”
“Perché io non rifiuto mai una sfida, Corwell. Ho scommesso e non ho intenzione di perdere.”
“Bhe, siamo in due.”
“Bene, perché questo rende tutto più interessante.”
“Andremmo avanti così per molto?”
“Dipende da te, piccola.”
“Si. Senza ombra di dubbio.” Affermai con una smorfia. Lui rise.
“Andiamo a fare colazione?” Chiese con la mano ancora incastrata nella mia.
“E va bene!” Esclamai infine.
“Fantastico!” Disse sorridendo, prima di trascinarmi in mensa.
“Guarda cosa mi tocca fare..” Commentai.
“Dai, in fondo non sono così male..”
“Lo spero per te, più che altro.” Rise di nuovo e la sua risata mi scaldò il cuore.
“Perché vuoi farmi innamorare?” Chiesi dopo un po’, quando eravamo già seduti ad un tavolo, con la nostra colazione avanti. Lui alzò le spalle e potei notare una punta di imbarazzo nel suo sguardo.
“Mi sembri.. diversa. Sei strana..”
“Bhe, si, lo so, ma questo non ti autorizza a fare esperimenti su di me.”
“Non è un esperimento.”
“E cos’è allora?”
“Prendilo come.. un modo diverso di passare l’estate.”
“Vuoi farmi innamorare di te solo per avere un passatempo estivo?”
“E chi ti dice che non durerà anche dopo l’estate?” Arrossii. Accidenti, dovevo stare più attenta, lui non poteva farmi quest’effetto. Assolutamente.

-Fine Flashback









Sera bellezze! c:
asjdsnak stasera non ho per niente sonno,
anzi, in realtà sto sclerando di brutto.
Non so nemmeno cosa abbia scritto in questo capitolo,
vi chiedo scusa se non è il massimo..
Anyway, a voi che ve ne pare?
Oh mamma, tutte queste foto dei concerti dei ragazzi non mi  fanno
proprio benissimo eh!
Però, anche se non ci sarò, non vedo l'ora che vengano
in Italia! ajnsdkjaxn *-*
Ok, lasciamo quest'argomento da parte.
Uhhhhh, leggete anche l'altra ff che sto scrivendo?
Lo so che vi rompete le balls, posso capirlo,
ma io ho urgentemente bisogno di un parere! ç_ç
Ahahahah, vabbè, vi lascio.
A presto belleeee!
Bacii <3 C.

AHHHHHHHH Volevo dirvi che, anche se ci vuole ancora un po' di tempo,
ho già scritto la fine della storia! sjadnkjsnka
a me piace un saaacco, anche perchè sono sicura che
non ve lo aspettiate! *---*
ksjdnf con questo chiudo, a prestoo!

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Capitolo 7
*** I want you. ***




 

ATTENZIONE: Capitolo smielato tra 3, 2, 1....

CAPITOLO 7


-Fine flashback.

Ero ancora seduta sui gradini, Harry se ne era andato da un po’ ed io stavo aspettando Zayn.
“Ehi!”
“Malik!” Sorrisi alzandomi mentre raggiungevo il mio ragazzo alla fine della gradinata.
“Allora, sei ancora convinta che non sappia giocare?” Scossi la testa ridacchiando.
“Devo ammettere che te la sei cavata..”
“Solo?”
“Ok, sei stato bravissimo.” Ammisi alzando gli occhi al cielo, mentre lui mi stampava un bacio sulle labbra.
“Lo so, amore.”
“Meglio così.”
“Che facciamo ora?” Chiese aprendo la bottiglina d’acqua che aveva in mano e bevendone un sorso.
“Mare?” Proposi alzando le spalle.
“Ok, andiamo.” Mi prese la mano e cominciò a camminare.
“Ah, a proposito! Prima, mentre ti stavi cambiando, mi è venuta un idea per stasera!”
“Devo preoccuparmi?” Chiese ridacchiando. In un secondo gli arrivò uno schiaffo sulla nuca.
“No, coglione.”
“Ahia! Scusa, dicevo tanto per dire..”
“Comunque, vuoi saperlo o no?”
“E sentiamo, che avresti pensato?” Sorrisi.
“Che la prima volta siamo stati stupidi a fare tutto quel rumore, ma stasera potremmo rifarlo, magari un..”
“Ehi, frena, frena, frena. La prima volta? Rifarlo? Ellie non credo che..”
“Zayn!!” Un altro schiaffo.
“Ahi! Ed ora che ho detto?”
“Non intendevo quello.
“E cosa allora?”
“Il nostro ‘spuntino’ di mezzanotte a base di musica e alcool. Quello della scommessa, lo stesso per il quale siamo costretti a svegliarci così presto la mattina.”
“Ahh potevi specificarlo subito, scusa!”
“Certo che hai proprio una mente perversa eh!” Lo ripresi.
“Chiunque avrebbe frainteso El.”
“Si, chiunque si chiami Zayn Malik.”
“Devo offendermi?” Chiese fermandosi.
“No, non potrei mai oltraggiarti in questo modo..” Dissi trattenendo una risata.
“Ti diverti a prendermi in giro?”
“Zayn, sei tu ad offendere me se pensi queste cose! E’ uno dei miei comandamenti, non nominare il nome di Jawaad invano..
“Ah si?” Chiese prima di cominciare a muovere le sue dita sui miei bacini. Risi fino a perdere fiato.
“Zayn! Smettila!”
“Sono profondamente offeso, signorina.”
“Zayn! Zayn lasciami!” Dissi continuando a ridere mentre il solletico aumentava sempre di più.
“Parola d’ordine.” Disse sorridente.
“Quale?” Chiesi tra le lacrime.
“Devi saperla, amore mio.”
“Mm.. Ti amo?” Si fermò.
“Bhe, non era quella che volevo, ma va bene comunque.” Disse avvicinando il suo viso al mio. Annullai quella distanza facendo scontrare le nostre labbra.
“Si, va decisamente bene.” Soffiò sulle mie labbra, prima di riappropiarsene. Sorrisi nel bacio.
“Ti amo anch’io.” Disse infine. Gli lasciai un ultimo bacio, prima di ricominciare a camminare. Una volta arrivati in spiaggia, si sedette quasi vicino alla riva, invitandomi a fare lo stesso.
“Sai, sono felice di aver vinto quella scommessa.” Disse dopo un po’ di tempo, voltandosi verso di me.
“Non ti cambierei con niente al mondo Ellie.” Continuò, facendomi arrossire. Mi avvicinai un po’ di più a lui che, prontamente, mi avvolse in un abbraccio.
“Anche io sono felice che abbia vinto tu. Sei la cosa migliore che potesse capitarmi.” Mi strinse di più a lui e senza accorgermene mi ritrovai sulle sue gambe.
“Ti amo piccola.”
“Anche io Zayn.” Avvolsi le braccia attorno al suo collo, prima di dare inizio ad un bacio come pochi ce ne eravamo scambiati prima d’ora.
Le nostre lingue si cercavano, si rincorrevano ed io riuscivo a sentire il suo cuore battere forte almeno quanto il mio.
Improvvisamente tutto intorno a noi scomparve, il mare, le chiacchiere degli altri ragazzi, gli ombrelloni poco distanti da noi, persino la sabbia. C’eravamo solo io e lui, nel nostro piccolo mondo e, amavo dirlo, non potevo desiderare di meglio.
Ci staccammo dopo qualche minuto solo per riprendere fiato. Sorrisi, immersa nei suoi occhi dorati, poi appoggiai la testa sulla sua spalla e mi lasciai cullare da lui.
“Non vedo l’ora di andare via di qui.” Disse.
“Io invece ho paura. Qui è tutto così perfetto, lì fuori invece..”
“Ehi, dimentichi che una volta finita l’estate noi due vivremo insieme. E non ci sarà il mare, magari neppure il giardino, ma ci sei tu. E questo basta.” Sorrisi stringendomi a lui ancora di più, se possibile.
“L’ho già detto che ti amo?”
“Almeno tre volte nell’ultima mezz’ora.” Rispose divertito.
“Non credi siano poche?”
“Già..” Risi.
“Forse dovremmo pensare ad un modo per andarcene Zayn. Se mia madre ci si mette, riuscirebbe a trovarmi persino in Polonia.” Solo quando la sua mano raggiunse la mia guancia mi accorsi di star tremando.
“Ehi piccola.. Non devi avere paura.”
“Non.. Non ho paura.”
“Si che ne hai. E non devi. Ora ci sono io e te lo giuro Ellie, non permetterò ti succeda niente.”
“Sul serio vuoi essere la mia famiglia?” Chiesi ricordandomi della nostra conversazione del giorno prima, mentre sentivo le guance bagnarsi. Scosse impercettibilmente la testa, premendo le dita sul mio collo per farmi alzare la testa. Mi opposi a quel contatto, passandomi una mano sugli occhi.
Non avrei voluto piangere, ne tantomeno farlo vedere a Zayn.
“Ellie.. guardami.” Scossi la testa.
“Lo so che stai piangendo piccola, guardami.” Tentennai un secondo, prima di sospirare ed obbedire.
“Quando ti ho conosciuta non l’avrei mai immaginato.”
“Cosa?”
“Che ti avrei vista in questo stato. Sembravi tanto forte, sfacciata, indistruttibile.. Non pensavo che dietro quella corazza ci fosse una ragazza tanto indifesa..” Abbassai lo sguardo.
“Sei così piccola, così fragile amore… E sai cos’altro non avrei immaginato?” Continuò.
“Che potessi avere quest’effetto su di me. Io.. non sono mai stato così. Non sono mai stato così protettivo, così.. oh insomma, prima di conoscerti non sapevo nemmeno come si dicesse una frase dolce ed ora sono qui a farti un discorso che non avrei mai creduto di saper affrontare.” Sorrise accarezzandomi il dorso della mano con il pollice.
“Da quando ti conosco sento il dovere di proteggerti. Di aiutarti, di farti stare bene. E la cosa che all’inizio mi spaventava di più era che più che un dovere, io ne avevo voglia. Ho voglia starti vicino e si, voglio davvero essere la tua famiglia. Sono due mesi che non riesco a vedere nessun’altra in quel modo, che nei miei pensieri ci sei sempre e solo tu. Ti amo Ellie e non so cosa tu mi abbia fatto, ma ora come ora non riuscirei a stare senza di te.” Mi asciugò le lacrime e ne baciò qualcuna, mentre il mio cuore era scoppiato da tempo ormai nel mio petto. Nessuno mi aveva mai detto certe cose, nessuno mi aveva mai fatta sentire così importante, così bene.
Mi strinsi a lui, mentre lasciava un bacio sui miei capelli.
“Ti amo Zayn e neanche io avrei creduto che tutto questo fosse possibile.” Riuscii a dire prima di baciarlo. Non ci mettemmo molto ad approfondire, entrambi avidi di quel contatto.
“Ti voglio.” Disse un secondo in cui ci eravamo staccati per riprendere fiato.
“Non qui.” Risposi dandogli un bacio a stampo, prima di alzarmi e trascinarmelo dietro.
“Ho visto Niall in spiaggia.” Esordì.
“E allora?”
“La mia camera è libera.” Ammiccò mentre il mio passo si allungava. Sorrisi una volta arrivati fuori la stanza. Lui aprì la porta, poi mi baciò di nuovo e se la richiuse alle spalle. Si staccò per chiudere a chiave, poi entrambi finimmo sul suo letto. Risi per chissà quale motivo e lui mi seguì a ruota.
“Sei così bella quando ridi..” I miei occhi incrociarono i suoi, facendomi perdere la concezione del tempo e dello spazio.
“Ti amo.”
“Ti amo.” Rispose prima di baciarmi ancora e ancora. In un secondo, le nostre maglie erano sul pavimento.
“Amo il tuo sorriso..” Disse baciandomi le labbra.
“I tuoi occhi..” Mi lasciò un bacio sulle palpebre.
“La tua fronte..” Continuò salendo fino ai capelli.
“Le tue guance..” Mi baciò la guancia sinistra, poi scese al collo.
“Le tue orecchie..” Sussurrò lasciandomi un bacio appena sotto l’orecchio.
“Amo il modo in cui mi fai sentire a casa..” Mi diede un bacio sulla spalla.
“Amo il tuo modo di essere dolce, di essere divertente, amo il tuo modo di farmi sorridere, sempre..” Continuò fino ad arrivare alla pancia. Poi risalì.
“Amo anche il tuo modo di essere acida. Di arrabbiarti, di litigare per poi fare pace.” Risi, ma più che una risata, il mio fu un sospiro strozzato. Mi baciò di nuovo il collo, mentre le mie mani giocavano con i suoi capelli.
“Amo la tua voglia di coccole, la mattina..” Salì alla mascella, per poi tornare sotto l’orecchio.
“Amo la tua voglia di divertirti, la sera..” Mi baciò di nuovo la palpebra.
 “Amo il tuo modo di affrontare i problemi e soprattutto” Mi lasciò un bacio all’angolo delle labbra.
“Amo il fatto che tu abbia scelto me, che ti sia fidata e che mi abbia permesso di conoscerti.” Lasciò che i nostri occhi si incrociassero di nuovo.
“Hai finito?” Chiesi dopo un po’.
“Ah, un ultima cosa.” Sorrise.
“Amo anche il tuo modo di rovinare i miei momenti romantici.” Mi baciò una guancia.
“Ecco, ora ho finito.”
“Bene, allora sta’ zitto e baciami.” Dissi tirandolo a me e facendo scontrare le nostre labbra. Sorrisi nel bacio, consapevole del fatto che lui sapesse. Sapeva ciò che mi stava scatenando dentro, sapeva che rabbrividivo ogni volta che le sue labbra venivano a contatto con la mia pelle, sapeva che tutto ciò che mi aveva detto aveva accelerato il mio battito cardiaco a mille. Le farfalle non volevano finirla di svolazzare nel mio stomaco e, più il bacio diventava carico di passione, più il mio cervello si scollegava da tutto il resto, facendomi entrare in quel piccolo pezzo di mondo di cui solo io e Zayn eravamo i padroni. Solo io e lui. Noi.
Lo amavo, lo amavo più della mia stessa vita e non c’era bisogno di parole per farglielo capire.
Così come a me non serviva tutto il discorso che aveva appena terminato per sapere quanto lui tenesse a me. Me lo dimostrava ogni giorno, ogni piccola azione che faceva nei miei confronti mi faceva capire che io ero importante per lui almeno quanto lui lo era per me.
E non m’importava se era presto per dirlo, se stavamo insieme solo da due mesi. Io lo amavo. Il mio cuore, in fondo, lo sapeva già che lui era quello giusto.
E quel giorno, mentre i nostri corpi si univano, mentre le nostre anime s’incontravano, per la prima volta desiderai che fosse lui.
Che un giorno, seppur lontano, ad aspettarmi all’altare mentre entravo con un vestito bianco, ci fosse lui. Che un giorno fosse lui il padre dei miei figli.
Forse era presto per dirlo, ma non m’importava.
“Ti amo.” Gli dissi un ultima volta, prima che le sue braccia mi stringessero e che il sonno mi avvolgesse completamente.







Seraaaa sdjnfkjds :)
Come vi va la vita?? Io sto piena di compiti in classe questa e la
prossima settimana, però dai, nonostante tutto, sono stata
veloce ad aggiornare, no?? *-*
Ahahaha che ne pensateee??
Vi avevo avvisato che questo era un capitolo smielato, non lo so,
ero in vena di romanticismo <3
AHAHAHAH comunque, giusto per farvi soffrire un po', vi scrivo una frase
che da sola non vi fa capire niente, almeno credo. Ahahah 
vi spiego. E' una frase del finale di questa storia che, come ho già
detto, ho scritto l'altro giorno.. akjdnaksjn
"Il mio corpo, per quanto inutile fosse, era l’unica cosa ancora viva di me."
Solo questo. Ahahahah, bhe, per il resto dovete aspettare u.u
Ahahah vabbè, stacco, a presto peopleeee! :)
Baciii <3 C.

PS. Ma quanto è cucciolo Malik in questa gif, eh? jasdnk
I LOVE HIM. <3

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Capitolo 8
*** We're friends, aren't we? ***





Leggete lo spazio sotto? *SMACK*
CAPITOLO 8

 



Sarei rimasta lì per tutta la vita.
Ci avevo pensato spesso, nelle ultime settimane, ma solo ora, mentre la mia testa era appoggiata sul suo petto, cullata dal suo respiro regolare, mi rendevo davvero conto che non c’era altro posto in cui avrei voluto trovarmi, se non tra le braccia di Zayn.
Fu la sua voce a svegliarmi.
“Ehi amore..” Mugugnai qualcosa di incomprensibile, non avendo intenzione di alzarmi.
“Ellie è tardi, dobbiamo alzarci..”
“Mm.. Che ore sono?”
“Le sette e mezza.” Spalancai di scatto gli occhi e mi misi a sedere, provocandomi un mal di testa momentaneo.
“Ma se quando siamo arrivati in camera era mezzogiorno al massimo?!”
“Lo so, abbiamo dormito tutto il pomeriggio.”
“Da quanto sei sveglio?” Chiesi sbadigliando.
“Mezz’ora più o meno.”
“E non mi hai svegliato?”
“Sei tenera quando dormi..” Sorrisi arrossendo.
“Prima è venuto Niall.” Disse ridacchiando. 
“COSA!?”
“Si, aveva dimenticato le chiavi.. per fortuna!” Mi lasciai scappare un sospiro di sollievo.
“Ma non è entrato, vero?”
“No, ha detto solo se stasera potevo portargliele. Niall è uno che si fa i fatti suoi, fortunatamente.”
“Meno male.. Comunque io.. Per quello che.. è successo prima, io..” Rise di nuovo, poi mi tirò a se, stringendomi.
“Non c’è bisogno che dica niente. Ti amo piccola.” Sorrisi, lasciandogli un bacio sul mento.
“Anche io.”
“Non hai fame?” Chiese dopo un po’.
“In effetti si..”
“Se ti vesti andiamo in mensa.. Tanto è quasi ora di cena..” Ridacchiai.
“Va bene, però prima passo in camera a cambiarmi.”
“Ti accompagno.” Sorrise.
“Grazie.” Gli scoccai un bacio sulle labbra, poi mi alzai e mi rivestii in fretta. Lui fece lo stesso, poi prese le chiavi ed insieme uscimmo.
La mia stanza era completamente vuota, evidentemente Lottie era già uscita.
“Posso sceglierti i vestiti?” Chiese inaspettatamente. Annuii.
“Qualcosa di comodo. Stasera ci scateniamo!” Lo avvisai.
“Di nuovo?” Chiese con un sorriso malizioso. Nessuno mi proibì di picchiarlo.
“Che ho detto ora?” Rise trascinando anche me nella sua risata.
“Non ti conviene fare certe allusioni.”
“Scusa, scusa.” Risi di nuovo, poi mi sedetti sul letto, mentre lui esaminava il mio armadio. Poco dopo tornò da me con un vestito bianco a balze e un paio di ballerine dello stesso colore.
“Grazie.. Faccio subito.” Dissi entrando in bagno. Mi cambiai, poi mi misi davanti allo specchio per pettinarmi. Il tocco della spazzola sui miei capelli rossi mi rilassava a tal punto da farmi quasi addormentare, motivo per cui sobbalzai quando la porta si aprì. Dal riflesso dello specchio vidi Zayn avvicinarsi, sorridendo dolcemente, prima di abbracciarmi da dietro e lasciarmi un bacio sul collo.
“Sei bellissima..” Sussurrò.
“Anche tu lo sei.” Sorrise prendendomi la spazzola dalle mani e cominciando a pettinare i miei capelli al posto mio.
Mi sentivo un po’ come una bambina, Zayn mi restituiva l’infanzia che non avevo mai avuto e al tempo stesso mi faceva sentire amata come donna.
Quando finì mi voltai verso di lui, sentendo il bisogno di sfiorare le sue labbra. Lo baciai castamente, poi gli sorrisi.
“Allora, che intenzioni hai per stasera?” Chiese.
“Party hard!” Esclamai ridendo.
“Dai.. sul serio!” Disse ridendo anche lui.
 “Sono seria! Stasera beviamo e viviamo finchè siamo giovani!”
“Secondo me sei già ubriaca..”
“Bhe, di te si.” Ammiccai baciandolo di nuovo. Rise, poi mi trascinò fuori. Arrivammo in mensa cinque minuti dopo, trovandola già piena e rumorosa a causa dei ragazzi che chiacchieravano tra loro.
“Zayn!” Eccola. Mi sembrava fin troppo strano che non fosse fatta sentire per tutto quel tempo.
“Kaitilyn..” Sospirai.
“Mio Dio, ma gli stai sempre appiccicata come una cozza? Zayn, non ti sei ancora stancato di lei?” Chiese con quella sua vocina graziosa come un calcio nel fondoschiena, per non esagerare.
Lui stava per rispondere, ma una testa riccia lo precedette.
“E chi si stancherebbe mai di lei?” Chiese Harry sorridendo dolcemente.
“Ceni con me?” Continuò ignorando le occhiatacce di Zayn.
“No.” Disse quest’ultimo serio.
“Si!! Dai, ho avuto un idea stupenda!” Annunciò la voce melodiosa di Kaitilyn.
“Lei se ne va con il ricciolino qua e tu ceni con me! Così ne approfittiamo per parlare un po’, che te ne pare?”
“Non credo sia una buona idea..” Disse il moro al mio fianco, mentre Harry continuava a sorridermi speranzoso.
“Per me lo è invece..” Disse appunto Harry.
“Dai..” Implorò Kait.
“Ma io..” Guardai Zayn sconfortata, pensando che avrei dato qualunque cosa per non sentire più quella lagna nelle orecchie.
“Ti prego!” Disse di nuovo la bionda. Zayn sbuffò, ricambiando il mio sguardo e scusandosi con gli occhi nello stesso istante in cui io annuivo in direzione di Harry.
A quanto pareva il mio piano di bere e ballare tutta la notte con Zayn non avrebbe avuto un buon successo.
Seguii Harry ad un tavolo vicino al self service, sedendomi di fronte a lui.
“Stasera vai in spiaggia o resti qui in piscina?” Chiese.
“No, credo di stare qui.” Lui annuì.
“Tra qualche giorno è ferragosto.. vieni alla festa, vero?”
“Certo.” La festa di ferragosto, ne parlavano tutti dall’inizio dell’estate. Qualche volta, Allyson mi aveva spiegato che, dal momento in cui era l’unica festa estiva, la direttrice organizzava un super party, in cui ogni regola poteva essere infranta e tutto il campus si trasformava magicamente in un enorme discoteca all’aperto. In poche parole, ogni speranza di riuscire a dormire prima delle quattro di notte era distrutta.
“Ci vai con.. Zayn?”
“Immagino di si. Tu? Con chi vai?”
“Bhe in realtà non lo so ancora.. Volevo chiedere a te, visto che sei l’unica che mi sembra simpatica qui dentro, ma se sei già impegnata..”
“Oh..” E che altro avrei potuto dire?
“Non prendertela, ma quella bionda di prima un po’ ha ragione.. Tu e Zayn state sempre insieme..”
“E allora?”
“Non è scocciante dopo un po’? Voglio dire, non per lui, come ho già detto prima nessuno si stancherebbe di te.. Però a te non da noia stare sempre con la stessa persona?”
“Zayn è il mio ragazzo e lo è per un motivo preciso, che senso avrebbe stare con lui se mi stancasse?” Chiesi retorica.
“Ma vi conoscete da così poco..” Stranamente le sue domande non mi innervosivano. Il suo tono era calmo e pacato e si capiva che non lo diceva con strane intenzioni. Era solo curioso e a me non dispiaceva dargli delle risposte.
“Si, ma lui mi conosce meglio di chiunque altro.” Ammisi.
“Posso conoscerti anche io?” Lo guardai confusa mentre lui sorrideva.
“Amici, ti va?” Chiese allungando una mano. Mi lasciai andare ad un sospiro divertito, prima di stringergliela.
“Amici.” Confermai.
“Bene, amica. Sappi che questa serata la passerai con me.” Risi, rassegnandomi all’idea di dover restare separata da Zayn.
“E va bene, amico.” Lo imitai facendo sorridere anche lui.
“Cosa vuoi da mangiare? Vado a prenderti il vassoio..”
“Ma no, vengo con te..”
“Non preoccuparti, vado io. Dimmi solo cosa vuoi..” Gli sorrisi.
“Scegli tu, per me è uguale.”
“Va bene.” Si avvicinò, lasciandomi un bacio sulla guancia, prima di andare a fare la fila. Mi concedetti qualche minuto per riprendermi dalla sorpresa, poi i miei occhi cominciarono a cercare quelli di Zayn.
Li trovarono pochi secondi dopo, in un tavolo dalla parte opposta della mensa, intenti a guardare la figura della bionda avanti a lui che continuava a parlare senza sosta. Mi tranquillizzai quando notai un piccolo sbuffo uscire dalle sue labbra, pensando che non dovevo preoccuparmi.
Probabilmente Zayn non la sopportava tanto quanto non lo facevo io. Eppure vederli insieme mi scatenava qualcosa dentro di altamente vicino alla gelosia.
“Eccomi. Spero di aver scelto bene..” Disse Harry interrompendo i miei pensieri.
“Grazie.” Tornò a sedersi di fronte a me, facendomi ridere ogni tanto per qualche battuta stupida.
“Non sei così male, in fondo..” Riuscii a dirgli quando entrambi avevamo finito di cenare. Lui sorrise compiaciuto.
“Neanche tu.”
“Bhe, ora?”
“Volevi restare in piscina, no?” Annuii.
“Bene, anche perché stasera ci sono le stelle cadenti!” Esclamò felice. Ci alzammo ed uscimmo dalla mensa, dirigendoci, appunto, in piscina.
“Allora, dimmi qualcosa di te.. Colore preferito?”
“Nero.” Mi guardò con la fronte corrugata.
“Nero?” Chiese.
“Non è esattamente il colore che assocerei ad una ragazza..” Ridacchiò.
“Già, ma è quello che mi piace di più.” Annuì.
“Il tuo?” Chiesi.
“Oh, io vado sul colorato e per quanto possa essere imbarazzante, il mio colore preferito è il rosa.” Sorrisi.
“E’ tenero.”
“Già..” Concordò. Poi il silenzio ci avvolse.
“Siamo amici, vero?” Chiese dopo un po’.
“Si, perché?”
“Perchè non voglio desiderare qualcosa che ho già quando vedrò una stella.” Sorrisi rimanendo in silenzio. Mi guardai intorno, notando che avevano tutti lo sguardo rivolto al cielo.
“Eccone una!” Esclamò lui felice.
“Cos’hai chiesto?” Chiesi contagiata dalla sua felicità.
“Siamo amici, vero?” Ripeté. Annuii e senza avere il tempo di fare o aggiungere altro mi ritrovai le sue labbra sulle mie.









ARRIVO SUBITO AL PUNTO.
Ho una domanda di fondamentale importanza da farvi.
PREFERITE CHE NEL CORSO DELLA STORIA SI FORMINO I ONE DIRECTION,
O LI LASCIAMO NELLA LORO VITA TRANQUILLA, che tanto tranquilla
non è?? ajkefnkjdsnkjss

Ok, detto questo posso cominciare.
Yeppaaaaa :)

Ahahahahah colpo di scena?
Nahh, magari qualcuno se lo aspettava.
Non così presto, forse, però..
Ahahahaha Harry ed Ellie. Che ne pensate??
Ahahaha lo so che preferite Zellie, però non posso dirvi cosa
succederà nel prossimo capitolo u.u
ahahahahah oggi ho fatto leggere ad una mia amica il finale che
ho scritto, ci mancava poco che mi tirasse qualcosa appresso!
AHAHHAHAAH bhe, ovviamente questa frase non dve per forza essere
compresa in senso negativo eh!
Cioè, magari c'è un lieto fine, chi lo sa.. non è detto che finisca male u.u
Ahahahaha va biennn, vi abbandono al vostro destino,
grazie se siete arrivati a leggere fino a qui e, visto che ci sono,
uso questo spazio per farmi un po' di pubblicità.
Back to December,
è un OS su Louis, un po' lunga, ma passate se non avete niente da fare :')
Ok, mi dileguo, fatemi saperee!
Bacii <3 C.

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Capitolo 9
*** How to fall in love. ***




CAPITOLO 9
 


Ci misi esattamente sette secondi a rendermi conto di ciò che era successo.
Harry. Io. Il bacio. Tutto questo mi sembrava assurdo. Mi aveva appena chiesto se fossimo amici e poi mi aveva baciato? Ma che diavolo aveva al posto del cervello?
Gli appoggiai le mani al petto, spingendolo lontano, poi lo guardai basita. Credo il mio sguardo dicesse tutto ciò che io, ancora stupita, non riuscivo a dire, perché lui si passò una mano sulla nuca, abbassando la testa imbarazzato. Riuscii, però, comunque a scorgere un sorrisetto divertito sul suo volto.
“Cosa diamine hai fatto?” Chiesi scandendo tutte le parole, chiudendo per un istante gli occhi per poi riaprirli subito dopo. Lui aveva abbassato la mano, lasciandola ricadere lungo il fianco, rimanendo con la testa abbassata.
“Posso.. parlarti un secondo?” Domandò guardandomi.
“No. Harry, mi hai baciata! Ti rendi conto, io non.. Come ti è saltato in testa di fare una cosa del genere? Io sto con Zayn, non ti conosco nemmeno, come cavolo..”
“Ellie, taci un secondo.”
“Hai anche il coraggio di parlarmi in questo modo? Ma sei serio Harry?! Riesci a capire la gravità di ciò che hai fatto? Io non posso crederci..”
“Parli come se avessi ucciso qualcuno..” Mugugnò. Rimasi a bocca aperta a guardarlo. Poi senza trattenermi oltre, lasciai che l’istinto prendesse il sopravvento su di me, mentre una mano volava sulla sua guancia.
“Non provarci mai più, chiaro?” Chiesi, poi senza aspettare risposta lo superai ed arrivai al bancone del bar che c’era lì vicino. Chiesi un bicchiere d’acqua, senza avere intenzione di toccare altro e lo bevvi tutto d’un sorso.
“Ellie?” Sussultai, voltandomi di scatto.
“Zayn..”
“Finalmente un attimo di pace, Kaitilyn non mi ha lasciato libero un secondo!” Esclamò. Mi sforzai di sorridere. Stavo per aprire bocca, quando la voce di Harry tornò ad interromperci.
“Possiamo parlare? Ti prego è importante.” Disse.
“No.” Risposi continuando a guardare Zayn.
“Ti prego.” Il moro annuì alzando le spalle.
“Se è per me, va bene, basta che non me la rubi per troppo.” Scherzò. Sospirai affranta, mentre Harry continuava a pregarmi di parlare.
“Hai due minuti contati Styles.” Concessi infine. Poi lo seguii un po’ più lontano.
“Senti.. Mi dispiace.” Disse solo.
“Tutto qui? Dispiace anche a me.” Risposi fredda.
“Lo so che non avrei dovuto, ma non sono riuscito a trattenermi, mi dispiace davvero. So che stai con Zayn e si vede che sei.. felice con lui. Quindi ti chiedo scusa, non so cosa mi sia preso.” Rimasi in silenzio qualche istante di troppo, poi deglutii.
“Non si risolve tutto con un ‘mi dispiace’ Harry.” Sussurrai. Fece una smorfia triste.
“E lo sai che devo dirlo a Zayn, vero?” Lui alzò subito lo sguardo che aveva precedentemente abbassato.
“P.. Perché?” Non volevo succedesse qualcosa, solo che avevo imparato a fidarmi di Zayn al trecento percento e poi non volevo che lo scoprisse da qualcun altro e fraintendesse tutto.
“Devo, ma se siete amici questo non cambierà il vostro rapporto. Sempre se tu pensi davvero sia stato un errore..” I suoi occhi cercarono i miei, poi dopo averci pensato su annuì.
“Si, lo credo davvero. Scusami ancora Ellie.” Sorrisi debolmente annuendo.
“Possiamo dimenticarlo..?” Annuì.
“Vado. Ci vediamo in giro, allora.”
“Si, ciao.” Tornai al bancone, trovandoci ancora Zayn.
“Già fatto?” Chiese avvicinandosi.
“Si, andiamo sul tetto?” Domandai sorridendogli.
“Ora?”
“No a Natale. Ovviamente ora, Malik.” Rise.
“Va bene, andiamo.” Ripercorremmo la stessa strada di qualche sera prima, per poi ritrovarci di nuovo sul tetto dell’edificio principale, in quella piccola sporgenza in cui ci eravamo rifugiati. Ci sedemmo per terra, uno accanto all’altro.
“Che hai amore?” Chiese dopo un po’, forse notando il silenzio che c’era tra noi. Mi voltai a guardarlo.
“Se ti dico una cosa, prometti di non arrabbiarti?” Chiesi. Lui mi guardò confuso, poi annuì.
“Prima.. Ecco.. Harry mi ha baciata.” Chiusi gli occhi. Tutto ciò che mi arrivò in risposta fu silenzio.
“Cosa?” Chiese alzandosi.
“Mi.. Ha baciata..” Lo vidi stringere un pugno, abbassando la testa.
“Zayn..” Mi avvicinai, prendendogli una mano, che lui ritirò subito.
“L’hai baciato?” Chiese.
“NO! L’ho respinto, giuro.” Mi fissò per un breve istante.
“E lui?”
“Mi ha chiesto scusa. Ti giuro che non ho fatto niente, non avrei mai voluto che succedesse e probabilmente nemmeno lui.”
“Ti ha baciata, come puoi pensare che non volesse farlo?!”
“Hai detto che non ti saresti arrabbiato.” Dissi abbassando la voce.
“L’ho detto ma non posso non arrabbiarmi! Ti ha baciata, cazzo!” Quasi urlò. Un po’ mi spaventai, poi però lo vidi rilassarsi. Sospirò, passandosi una mano tra i capelli, prima di infilarla in tasca.
“Scusa, non ce l’ho con te El, se mi dici che lo hai respinto ti credo, però..” Lo abbracciai di slancio.
Non perché fossi felice che mi avesse creduto, non perché volessi calmarlo, non per motivi riguardanti gli avvenimenti di quella sera.
Lo abbracciai semplicemente perché, all’altezza del petto, sentii un improvvisa voglia di essere stretta da lui. Di essere accoccolata tra le sue braccia, mentre il mio orecchio ascoltava i battiti del suo cuore. Mi aggrappai alle sue spalle, affondando la faccia nell’incavo del suo collo e beandomi del suo profumo. In un secondo le sue braccia mi avvolsero la vita, mentre lui mi lasciava un bacio sui capelli.
“Ti amo Zayn.” Lo sentii sorridere, mentre mi stringeva un po’ di più.
“Ti amo anch’io piccola.”

#Harry’s Pov

Mi svegliai a causa di quel maledettissimo ragazzo, che altri non era se non il mio compagno di stanza.
Non scorreva buon sangue tra noi e il fatto che mi avesse svegliato così bruscamente, non giovava di certo alla situazione. Aprii gli occhi infastidito e lo vidi camminare avanti e indietro col telefono attaccato all’orecchio. Guardai la sveglia che si era portato dietro e che segnava solo le sette e un quarto.
“Io lo uccido.” Sussurrai trovando la forza di prendere un cuscino e lanciarglielo addosso. Si fermò di scatto, voltandosi verso di me.
“Va a parlare fuori, sto cercando di dormire!” Gli dissi rigirandomi nel letto. Lo sentii borbottare qualcosa prima che, stranamente, mi accontentasse.
Quando aprii gli occhi la seconda volta, fu a causa della sveglia del mio cellulare, che mi ricordava che era l’ora di alzarmi. Sbuffai sonoramente, trascinandomi fuori dal letto ed entrando nel bagno. Rimasi qualche minuto a guardarmi allo specchio, ricollegando i fatti.
La sera prima c’era stata una festa in piscina. Io ci ero andato con Ellie e, dopo essere diventato suo amico, l’avevo baciata.
Lei mi aveva respinto e anche picchiato, in un certo senso, infine ci eravamo chiariti. Ciò che però ancora non avevo capito era il perché delle mie azioni.
Nel senso che non mi spiegavo perché avessi ceduto. Non a baciarla, quello rientrava nel piano, ma a lasciarla perdere. Insomma, mi ero ripromesso che sarebbe caduta ai miei piedi come tutte le altre, avevo ideato un piano di conquista quasi perfetto, ma appena lei aveva nominato Zayn, avevo messo tutto da parte.
Scossi la testa, sospirando. Perché?
Dopo essermi lavato e vestito, uscii dalla stanza senza nemmeno degnarmi di salutare quel tipo e mi diressi in mensa.
Mi sedetti da solo, guardandomi intorno in cerca di qualcuno che conoscessi. La mia attenzione, però, fu catturata da due ragazzi.
Lei, con i capelli rossi, lui, con un ciuffo scuro, mentre ridevano abbracciati. Lui fece una faccia offesa che la fece ridere ancora di più, poi le pizzicò i fianchi, dando inizio ad una vera e propria lotta che finì con un dolce bacio. Mi si contorse lo stomaco a quella scena, mentre mi rendevo conto che le risposte alle domande che mi ero fatto poco prima, in realtà le avevo sempre avute.
Mi alzai, perdendo ogni voglia di mangiare ed uscii dalla mensa. Arrivai fino al lago, nella parte destra del campus, poi mi fermai, sedendomi lì di fronte. Non mi accorsi del tempo che passava, troppo impegnato a pensare a come fosse possibile che uno come me volesse davvero una storia seria. Perché si, alla fine era quella l’unica ragione per cui avevo lasciato perdere con Ellie.
Mi risvegliai dal mio stato di trance, solo quando un ragazzo mi passò d’avanti. Mi guardai intorno, notando che il luogo si era riempito di gente.
“Styles..” Mi voltai ed alzai lo sguardo, vedendo la figura di Zayn in piedi affianco a me. Mi alzai a mia volta, facendogli un cenno con la testa.
“Malik..”
“Non ti faccio un occhio nero solo perché Ellie mi ha chiesto di non farlo, ma ti avviso e ascoltami bene perché parlerò una sola volta.” Cominciò.
“Non provare mai più ad avvicinarti alla mia ragazza, perché per questa volta passa, ma la prossima nemmeno le sue parole serviranno a fermarmi. Chiaro?” Rimasi in silenzio, assimilando le sue parole, poi scrollai le spalle.
“Non preoccuparti, Ellie non m’interessa.” Risposi dopo un po’.
“Non in quel modo.” Aggiunsi.
“E perché diavolo l’hai baciata allora?” Tornai a guardare il lago, poi mi sedetti di nuovo.
“Che senso ha dirtelo, se so che non mi crederai?” Mi guardò confuso, poi mi raggiunse per terra.
“Cosa ti fa pensare che non ti crederò?”
“Perché neanche io riesco a crederci..”
“Tu ed Ellie siete solo amici. Me lo giuri?” Annuii convinto. Era l’unica certezza che avevo.
“Allora puoi parlarmene, se vuoi.. Cioè se..” Gli lanciai uno sguardo divertito.
“E’ un modo carino per dirmi che ci passi sopra?” Chiesi. Fece uno sbuffo divertito.
“Può essere.”
“Il fatto è che voi due siete perfetti insieme.” Ammisi.
“Quando vi ho visti la prima volta, mentre cantavate sul palco, ho sentito qualcosa di strano, come la consapevolezza che nella mia vita mancasse qualcosa.. Mi sono ritrovato a pensare e a desiderare di avere una ragazza da trattare come tu tratti Ellie. Qualcuno da amare, da proteggere, qualcuno da far sorridere e che faccia sorridere me. Credevo che foste felici perché era lei che rendeva felici le persone, però stamattina ho capito che non è così. Nel senso che Ellie potrebbe anche rendere felice gli altri, ma lei non è felice con tutti. E’ felice con te. Sembrate fatti l’uno per l’altra e.. bhe, si, ero invidioso.” Gli confessai.
“Sono sempre stato un tipo di quelli che cambia ragazza ogni settimana e mi sembra strano ora dire queste cose. Io non sono uno che s’innamora.”
“Tutti ci innamoriamo.”
“Tu sei innamorato?”
“Si.” Scossi la testa.
“Per me è strano un concetto del genere.. Non sono.. capace di amare.” Lui ridacchiò.
“Lo sai io ed Ellie come ci siamo messi insieme?”
“Come?”
“Con una scommessa. Entrambi convinti di non poterci innamorare e guardaci ora.. Tutti s’innamorano Harry. E, forse non ora, ma prima o poi arriverà anche il tuo momento.”
“Come faccio a capire quando?”
“Lo hai detto tu stesso prima. Te ne accorgi perché quando la vedi tutto il resto scompare, nessun problema ha più importanza, perché quando siete separati l’unica cosa che vorresti è andare da lei, perché lentamente, nonostante tu non voglia, il tuo mondo comincia a girare intorno a lei, perché quando piange senti il dovere di farla stare bene e perché la sua risata è ciò che più ti scalda il cuore. Te ne accorgi perché quando sei tra la folla, i tuoi occhi la cercano costantemente, te ne accorgi perché il tuo cuore non smette di battere un solo secondo e..”
“Ho afferrato il concetto.” Lo interruppi sorridendo.
“Era questo quello che intendevo prima. Tu la ami e sono sicuro che anche lei ama te. E’ amore ciò che ho percepito vedendovi insieme e ne sono stato geloso. Tutto qui.” Spiegai. Lui annuì.
“Mi dispiace per ieri sera.”
“Fa niente, mi hai detto che Ellie non ti interessa e voglio fidarmi. Ma sta comunque attento, Styles, perché un’altra non te la perdono.”
“Grazie Zayn.” Sorrise alzandosi, prima di farmi un cenno con il capo ed andarsene.



HELLOOOOO PEOPLEE :D
Vi chiedo scusa quattro miliardi di milioni di volte (?)
Ci ho messo sei giorni a scrivere questo capitolo, ero in crisi perchè
non sapevo cosa far fare ad Ellie ed Harry, quindi capitemi
se non è il massimo.. Ahahah
anyway, sappiate che decidendo di non farli diventare famosi mi avete
complicato la vita :')
AHAHAHAHA scherzo, ho già pensato a qualcosa però per un momento
sono andata davvero nel panico!
Vabbè, comunque.. lo so che fa particolarmente schifo, ma che ne pensate del capitolo?
nsdkfj volevo anche ringraziare chi legge
la storia, sappiate che VI AMO. c:
Recensite?? Bacii <3


PS. No, ma Louis con i capelli rossi?? kejsdfnk
Cioè è un peter pan a tutti gli effetti ora! *----*
E poi il motivo per cui l'ha fatto è stupendo :')

PPS. Non so cosa c'entri la gif con il capitolo, ma c'era Hazza quindi
per me era azzeccata u.u
ahahhahaha <3

Ah, perchè diminuite? :(

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Capitolo 10
*** I just wanted more. ***




CAPITOLO 10




La festa era iniziata si e no da cinque minuti e già c’era gente ubriaca a ballare attorno al falò.
Era la sera di ferragosto, quella famosa, in cui ognuno era libero di fare ciò che voleva. E c’era chi prendeva questa frase alla lettera!
Cercai con lo sguardo Lottie, le avevo promesso che avrei passato un po’ di tempo con lei ed Allyson, in fondo loro erano le uniche amiche che ero riuscita a trovare lì.. Le trovai sedute accanto al fuoco, entrambe con lo sguardo sognante rivolto in un punto preciso davanti a loro. Mi avvicinai, curiosa, poi sorrisi vedendo Zayn e Niall con una chitarra.
“Ehi ragazzi!” Urlai per farmi sentire. La musica era assordante.
“Ehi Ellie! Stavamo ascoltando Niall, è eccezionale con quella cosa!” Esclamò Lottie sorridente.
“Come fate a sentire con tutto questo casino?”
“Infatti stavamo per spostarci. Vieni con noi, vero?”
“Certo!” Si alzarono, mentre Zayn si affrettava a raggiungermi.
“Non mi hai neanche salutato..” Si lamentò sporgendo il labbro inferiore.
“Si invece.”
“Non come voglio io.” Risi, capendo le sue intenzioni.
“Bhe, quello spetta a te, Malik.” Lui sorrise, poi senza perdere altro tempo, mi baciò.
“Felice ora?” Chiese ironico. Annuii staccandomi per seguire gli altri. Ci isolammo un po’ dal resto della massa, Ally chiamò anche suo fratello Luke.
“Ehi ragazzi!” Salutò lui con un gesto generale della mano.
“Oh, piacere, io sono Luke.” Sorrise a me e Lottie.
“Ellie.” Mi presentai seguita dalla bionda, prima che l’attenzione si spostasse di nuovo su Niall.
“Continua a suonare, ti prego.” Disse Allyson con gli occhi a cuoricino. Era una scena piuttosto divertente, lei sembrava appena uscita da un cartone animato. Lui le sorrise dolcemente annuendo, poi intonò le note di “No one” di Alicia Keys. Cominciò a cantare, seguito a ruota da Lottie e Luke, infine anche da Zayn. Io ed Ally rimanemmo in silenzio, lei sorridendo intimidita, io persa negli occhi del mio ragazzo ad ascoltare la sua voce.
“You and me together through the days and nights, I don’t worry ‘cause everything’s gonna be alright.” Cantò sorridendomi. Arrossii visibilmente mentre si avvicinava a me cingendomi le spalle con un braccio. Mi lasciò un bacio sulla guancia quando abbassai lo sguardo, imbarazzata.
“Non ci credo Corwell, ti imbarazzi ancora? Credevo fosse solo una cosa iniziale e invece..” Lo spinsi leggermente sorridendo.
“Non prendermi in giro Jawaad, sei tu che mi fai quest’effetto.” Ammisi. Lui rise apertamente, facendo spostare la mia attenzione sul suono della sua risata. Non resistetti oltre, quindi mi allungai su di lui per baciarlo.
“Sei stupenda.” Sussurrò con una mano sulla mia schiena, attirandomi a lui.
“Tu lo sei.” Sorrisi, prima che le nostra labbra si incontrassero di nuovo. Immersa com’ero nel nostro piccolo mondo, non mi ero nemmeno accorta che intanto Niall aveva finito la canzone e ne aveva iniziata un'altra. Guardai Zayn un ultima volta, prima di cominciare a cantare con gli altri.
“Secondo te se ce ne andiamo se ne accorgono?” Mi chiese il moro all’orecchio dopo due buone ore di chiacchiere e risate.
“Io credo proprio di si.”
“Mm..” Annuì ritornando al suo posto. Gli sorrisi, poi mi sporsi verso di lui.
“Però non penso ci rimangano male..” Ammiccai. Ricambiò il sorriso, poi si alzò prendendomi per mano.
“Ragazzi, noi andiamo, ci vediamo domani, ok?” Chiese rivolto agli altri. Allyson annuì, seguita da Niall.
“Io torno tra poco, quindi per favore, non in camera nostra.” Suggerì lui senza però traccia di malizia nel tono di voce. Ridacchiai.
“Va bene biondino.” Salutai tutti con un bacio sulla guancia, poi aspettai Zayn che stava facendo lo stesso. Quando finì me lo trascinai dietro, fino ad arrivare al parco vicino al lago. Mi cinse i fianchi da dietro, lasciandomi un bacio sul collo.
“Resti con me?” Chiese.
“Sempre e comunque.” Risi.
“Guarda che ti prendo alla lettera!” Scherzò.
“Il mio era un invito a farlo, infatti.” Poggiai le mie mani sulle sue, girando di poco la testa. Lui sorrise e vedere quel sorriso così da vicino mi fece letteralmente andare in tilt.
“Ma se ti rapissi e portassi in un posto che nessuno conosce?” Chiese sussurrando.
“Sarei la persona più felice del mondo.”
“Allora lo farò.”
“Ti amo Zayn.”
“Ti amo anch’io piccola.” Mi strinse un po’ di più mentre mi giravo completamente verso di lui. Lo baciai, ignorando del tutto qualunque cosa ci circondasse.
“Concedimi cinque minuti di sfogo, devo lamentarmi del fatto che stiamo diventando davvero troppo smielati.”
“Tutto il tempo che vuoi, amore.” Ridacchiò calcando l’ultima parola, come a mettere in risalto la verità della mia frase.
“Scemo.” Borbottai dandogli uno schiaffo sul petto.
“Ehi!” Esclamò fingendosi offeso. Risi affondando la testa nell’incavo del suo collo. Le sue mani erano ancora dietro la mia schiena. Si abbassò leggermente, facendo scontrare i nostri nasi.
“Perché sorridi sempre Zayn?” Chiesi notando le sue labbra curvate all’insù, di nuovo.
“Ti dà fastidio?” Domandò. Scossi la testa ripetutamente.
“Assolutamente no. Solo, mi chiedevo come fai..”
“Non è vero che sorrido sempre..”
“Si invece.”
“No. Sorrido sempre solo quando sono con te..” Sussurrò. Alzai la testa perdendomi nei suoi occhi.
“Perché?”
“Perché mi fai stare bene.” Sorrisi, ritornando nella posizione di poco prima.
“Anche tu sorridi sempre..” Notò.
“Perché?” Mi copiò ridacchiando.
“Potrei risponderti allo stesso modo..” Dissi vaga.
“Però è molto di più.” Ammisi dopo.
“Non è solo il fatto che mi fai stare bene. E’ che, non so come tu abbia fatto, ma sei diventato tutto per me. E con ‘tutto’ intendo davvero tutto.” Possibile che mi strinse ancora di più a se?
“Ti amo Ellie, Dio quanto ti amo..” Disse baciandomi. In mezzo secondo mi accorsi di volere di più.
Zayn stava diventando come una droga, più ne avevo più ne volevo e nemmeno il contatto fisico che cercavamo costantemente sembrava bastare.
Era come se avessi bisogno di fondermi con lui. Di diventare una sola cosa, di annullare anche la più piccola distanza tra noi.
Avevo solo bisogno di unnoi, di un noi e basta.
“Zayn..” Sussurrai sulle sue labbra, notando che i miei piedi non erano più attaccati al pavimento.
“Mm..” Mugugnò baciandomi di nuovo. Lasciai perdere quel particolare, concentrandomi su di lui. Non mi accorsi nemmeno che non eravamo più al lago.
Rimasi attaccata al suo corpo anche mentre prendevo le chiavi della mia camera e cercavo di inserirle nella serratura correttamente.
“Secondo te a che ora torna Lottie?” Chiese.
“Sai che non m’importa nemmeno un po’?” Sussurrai aprendo la porta e spingendola alle sue spalle. Ridacchiò mentre mi lasciava sul letto, staccandosi da me.
Un senso di vuoto mi invase. Lo vidi prendere una sedia e metterla sotto la maniglia della porta, prima di avvicinarsi.
“Non si sa mai..” Spiegò riprendendo a giocare con le mie labbra. Sorrisi incrociando le braccia dietro il suo collo.
Mi sentii completa solo quando il mio corpo e il suo finalmente si unirono.

Se mi svegliai quella mattina fu solo a causa dei continui colpi alla porta.
La direttrice mi aveva lasciata libera per quel giorno, risparmiandomi dal dover cucinare la colazione, quindi potevo alzarmi un po’ più tardi, ma a quanto pareva non era proprio destino.. Sbuffai, staccandomi controvoglia dall’abbraccio di Zayn.
“Chi è?” Chiesi con la voce impastata dal sonno.
“Ellie?! Perché diamine non si apre la porta?!” Sbuffò la voce di Lottie. Spostai la sedia ed aprii di poco.
“Ti serve qualcosa?”
“Finalmente! Sono tre ore che busso!” Esclamò facendo un passo verso di me. Richiusi immediatamente la porta.
“Ellie! Ma che..?”
“Non puoi entrare.” Dissi semplicemente.
“Perché?”
“Torna più tardi.”
“C’è.. Zayn?” Chiese più rilassata, con una nota divertita nel tono di voce. Annuii, consapevole del fatto che non potesse vedermi.
“Torna più tardi.” Ripetei e lei lo prese come una conferma.
“C’è Zayn. Potevi avvisarmi però! Dopo mi spieghi. Ciao!” Disse ridendo. Sorrisi tornando a stendermi sul letto. Il braccio del moro mi avvolse nuovamente, facendo aderire la mia schiena al suo petto. Gli accarezzai la mano, prima di intrecciare le sue dita con le mie.
“Buongiorno.” Lo sentii sussurrare al mio orecchio. Mi voltai verso di lui, passandogli una mano tra i capelli.
“Giorno amore.” Aveva ancora gli occhi chiusi, ma sorrideva.
“Che ore sono?” Chiese.
“Non lo so, ma voglio dormire.” Ammisi poggiando la testa sul cuscino. Lo vidi aprire un occhio.
“Sicura?” Chiese sorridendo malizioso. Sbuffai dandogli uno schiaffo sul braccio, prima di stringere il cuscino e provare ad addormentarmi.
“L’ho già detto che sei tenera quando dormi?” Chiese facendomi riaprire gli occhi.
“Si?” Annuì dandomi un bacio sulla guancia.
“Si.” Confermò. Mi allungai verso di lui per stampargli un bacio sulle labbra.
“Allora lasciami farlo in santa pace.” Ridacchiò, mentre qualcuno bussava nuovamente alla porta.
“E che palle!” Sbuffai alzandomi.
“Lottie ti ho già detto che.. Niall?” Ero convinta fosse di nuovo la bionda, invece mi ritrovai davanti Niall.
“Zayn è qui?” Chiese. Annuii.
“Te lo chiamo?”
“No, in realtà volevo parlare con te..” Ammise.
“Me?”
“Si.. Puoi venire un secondo?”
“Ehm.. ok, dammi solo cinque minuti..”
“Va bene, ti aspetto qui..”
“Ok.” Tornai dentro la camera, confusa.
“Vieni qui?” Mugugnò Zayn.
“No, esco un attimo.”
“Dove vai?”
“Sto qui fuori, devo parlare con Niall..”
“Perché?”
“Non ne ho idea.” Confessai entrando in bagno. Mi lavai e vestii in fretta, poi uscii.
“Torno subito.” Sussurrai lasciando un bacio a Zayn.
“Guarda che sono geloso.” Scherzò.
“In effetti Niall è proprio il mio tipo, sai credo che ci proverò con lui..” Lui divenne serio, facendomi scoppiare a ridere.
“Ti amo scemo.”
“Meglio così.” Rispose mentre io uscivo dalla camera ancora ridendo.
“Eccomi. Allora, tutto ok?” Chiesi al biondino di fronte a me.
“Si, volevo solo chiederti un consiglio..”
“Dimmi.” Sorrisi.
“Riguarda Allyson..”






Tadaaaaaan
I'm back, again :)
Ahahahah che si dice? 
In teoria non dovrei essere qui ora, sto aggiornando solo per
voi, sappiatelo u.u
Ahahah ok, non ho tempo, perchè c'è lo sciopero
dei pullmannnn e devo assolutamente
trovare un modo per arrivare al corso
d'inglese :') *Questa è un informazione da inserire nella lista di cose
di cui non importa a nessuno lool*
sdkjkjn domani c'è il concerto di Giustinoo a Bologna! wdskj
c'è qualche Belieber?
Io non lo sono, ma adoro Justin *--*
Ok, basta. Il capitolo l'ho scritto in fretta e furia, perchè
mi sono accorta che sono passati sette giorni dall'ultima volta che
ho aggiornato, quindi scusate eventuali errori, stasera
lo controllo meglio. c: 
Detto questo, vi lascio, recensite??
I LOVE YOU
Bacii <3 C.

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Capitolo 11
*** Chills. ***





CAPITOLO 11
 



#Allyson’s Pov

“No one, no one, no one can get in the way of what I’m feeling”
Quelle parole continuavano a ronzarmi in testa anche mentre ero stesa sul letto a notte inoltrata.
Più che la canzone in se, era la voce di Niall che rendeva tutto più speciale. Niall..
La prima volta che lo vidi fu per consegnargli le chiavi della camera. Ero rimasta incantata dai suoi occhi, tanto da restare a fissarlo senza muovere un muscolo. Lui mi aveva guardato, con un sorriso divertito, poi mi aveva chiesto le chiavi, facendomi riprendere ed arrossire per la figura appena fatta.
Dopo averle prese, si girò e fece per andarsene, poi però tornò indietro.
“Come ti chiami?” Aveva chiesto.
“A.. Allyson. Tu?” Avevo risposto interdetta.
“Niall.” Mi sorrise, prima di guardarsi attorno. Io intanto avevo dovuto distogliere lo sguardo, per spiegare ad un ragazzo un po’ più piccolo dove si trovasse la piscina.
“Non è il primo anno che vieni qui, vero?” Aveva chiesto Niall quando il ragazzo si fu allontanato. Io avevo scosso la testa.
“Sono qui praticamente ogni estate. La direttrice è un amica di mia madre.” Avevo spiegato con un po’ meno imbarazzo.
“Capisco.. Ti va di farmi vedere un po’ di posti, appena finisci? Neanche io so come muovermi qui dentro..” Aveva chiesto indicando ciò che lo circondava.
Qualche ora dopo eravamo entrambi in giro per il campus, stranamente immersi in un discorso fluido, quasi naturale.
Come se stare lì a parlare con Niall fosse il mio destino.
Avevamo riso e scherzato tutto il tempo e alla fine non gli avevo fatto vedere quasi niente del posto. Lui però non sembrava lamentarsi, tanto che a cena, quella sera, si era venuto a sedere al tavolo con me e mio fratello. A Luke sembrava stare simpatico e a me, senza dubbio, non dispiaceva la sua compagnia. Anzi..
Nei giorni successivi avevamo legato tantissimo e la sera di ferragosto ci eravamo ritrovati attorno ad un falò a cantare.
A dire il vero, non sapevo che Niall sapesse suonare la chitarra. Quando lo vidi con quello strumento sorrisi come un idiota.
Mi ricordava quando io e Luke eravamo piccoli, mio padre ci suonava ogni sera qualcosa ed io e lui ballavamo per tutto il salone, saltando e ridendo.
Mi mancava mio padre, quando era morto ero rimasta chiusa in camera mia un mese intero. Non riuscivo ad andare avanti, non riuscivo ad immaginare più niente e, se non ci fosse stato mio fratello, probabilmente non mi sarei ripresa per molto più tempo.
Ero ancora stesa sul mio letto, mentre la voce di Niall mi ritornava in mente, quando bussarono alla porta.
Mi alzai ed andai ad aprire, ritrovandomi davanti una chioma bionda e due occhi color ghiaccio. Dio, quanto era bello..
“Niall?” Che ci faceva lì?
“Ehm.. Ciao..” Si passò una mano sulla nuca sorridendo.
“Che.. Ti serve qualcosa?” Chiesi confusa. Perché era imbarazzato?
“No, cioè si.. Cioè.. Ti va di fare due passi?” Risi intenerita, notando che era arrossito.
“Va bene.” Mi chiusi la porta alle spalle, uscendo.
“Tutto ok?” Chiese.
“Si, a te? E’ da tanto che non ci vediamo..” Commentai sarcastica, dal momento che avevamo passato tutta la sera prima insieme. Lui ridacchiò.
“In effetti..”
“Che ore sono?” Chiesi notando che era ancora buio.
“Le sette e un quarto. Stavi dormendo?” Domandò. Scossi la testa.
“No, no, ero già sveglia.” Sorrise, prima che il silenzio ci avvolgesse. Non era un silenzio imbarazzante, a me bastava ci fosse lui.
Arrossii quando la sua mano si intrecciò alla mia. Alzai lo sguardo su Niall, che mi guardava già.
“Hai degli occhi molto belli.” Mi lasciai sfuggire, scrutandolo.
“Anche tu.” Disse accentuando il rossore sulle sue guance. Sembrava tanto un bambino piccolo, in quel momento avrei solo voluto abbracciarlo e rimanere con lui.
Invece distolsi lo sguardo e ripresi a camminare, le nostre mani sempre intrecciate.
“Sei bravo a suonare..” Commentai ancora colpita dalla sua esibizione alla chitarra.
“Grazie, è una cosa che amo fare..” Sorrisi.
“Dove andiamo?” Chiesi guardandomi intorno. Lui alzò le spalle.
“ Non lo so, in verità volevo solo passare un po’ di tempo con te.” Arrossii, di nuovo e mi maledissi mentalmente per quello. Stavolta mi strinsi a lui, prima di ripensarci, nascondendo la faccia nel suo petto. Lui rimase prima sorpreso, poi ricambiò l’abbraccio, circondandomi la vita con le braccia. Rimanemmo in quella posizione, fermi in mezzo al viale, per almeno dieci minuti. Poi, quando le sue labbra mi sfiorarono i capelli, mi decisi ad alzare la testa.
Non saprei dire se fosse stata o meno una giusta mossa, dal momento che i miei occhi vennero catturati dai suoi, facendomi perdere la cognizione del tempo e dello spazio.
“Sei bella.” Mi disse sorridendo dolcemente. Rimasi incantata a fissare i suoi occhi, fin quando non sentii le sue labbra sulle mie.
Sorpresa, confusa, senza parole, felice, quando ricambiai quel bacio mi sentii terribilmente bene.
Più di quanto non lo fossi stata fino ad allora. Più di quanto non lo fossi mai stata in vita mia. Un brivido mi attraversò la schiena.
Ci staccammo solo quando non avevamo più fiato. “Wow” era l’unica cosa che riuscivo a pensare, mi aveva lasciato spiazzata.
Guardai Niall, che sorrideva imbarazzato.
“Io.. Ehm..” Non appena realizzai a pieno ciò che era successo, stranamente arrossii. Poi lo abbracciai di nuovo.
Tornai in camera per cambiarmi, poi mi diressi verso la mensa.
Non appena entrai, mi fiondai al tavolo di Ellie, che stava tranquillamente chiacchierando con Zayn. Mi sedetti e presi un respiro, mentre loro mi guardavano  a metà tra il divertito e il confuso. Non so perché andai da loro, ma insieme a Lottie e, ovviamente, Luke, erano le persone di cui avevo imparato a fidarmi di più.
“Secondo voi cosa significa?” Chiesi diretta. Ellie alzò un sopracciglio.
“Buongiorno anche a te! Si, tutto bene, a te come va? No, non ci disturbi affatto non preoccuparti! Il discorso era molto chiaro, ho capito tutto, complimenti!” Commentò ironica, facendo ridacchiare il moro di fronte a lei.
“Si, scusate, buongiorno..”
“Che succede?” Chiese alzando gli occhi al cielo.
“Niall.” Ellie sorrise istintivamente.
“Mi.. Ci siamo baciati.” Ammisi.
“Davvero?!”
“Davvero?” Chiesero insieme, lei tutta contenta per un motivo sconosciuto, lui curioso. Mi limitai ad annuire.
“Aww, ma che bello!” Esclamò la rossa.
“Si, ma secondo voi cosa significa?” Domandai. Ellie sprofondò nella sedia.
“Che gli piaci, ovvio.” Disse tranquilla, sorseggiando il suo caffè.
“Tu dici?”
“Ne sono sicura.”
“E che dovrei fare ora?” Lei sorrise, maliziosa.
“Niente.”
“Come niente?” Chiese Zayn, dando voce ai miei pensieri.
“Niente.” Ripeté lei sorridendo. Allungò un braccio fino al tavolo per posare il bicchiere ed addentare un biscotto.
“Se deve succedere qualcosa, sarà lui a farla succedere.” Disse.
“Tu come fai a saperlo?” Chiese il moro.
“Esperienza personale?” Rispose lei, come se la cosa fosse ovvia. Zayn sbuffò.
“Ti odio.” Sussurrò.
“Perché?” Chiese lei sporgendo il labbro inferiore.
“Perché continui a farmi ingelosire anche se sai che lo odio.” Ammise lui. Lei si morse il labbro inferiore, poi, con gli occhi che brillavano, si sporse verso il moro e lo baciò. Gli sussurrò qualcosa che non riuscii a decifrare che però lo fece sorridere, poi tornò al suo posto. Risi divertita e intenerita allo stesso tempo da quella scena.
“Siete stupendi.” Commentai.
“Davvero?” Sbuffò Ellie, quasi come se la cosa la preoccupasse.
“Si.” Lei sospirò.
“L’ho detto, non mi stancherò mai di ripeterlo. Stiamo diventando troppo, troppo smielati Malik. Lottie mi ha detto la stessa cosa!” Alzò le braccia al cielo, per poi farle ricadere lungo i fianchi in una smorfia. Risi di nuovo.
“Quindi devo aspettare lui?” Chiesi riportando il discorso su Niall.
“Assolutamente si.”
“No.” Rispose Zayn allo stesso tempo.
“Perché no?” Chiesi preoccupata.
“Perché vi aspettate sempre che siano gli uomini a fare il primo passo?! Una volta tanto potreste anche muovervi voi!” Esclamò. Ellie sbuffò.
“Quanto sei triste..” Commentò.
“Ehi, è la verità.”
“No! Aspetta Niall, fidati di me!” Disse lei.
“E se lui non fa niente?” Chiesi.
“Vedi? Lui non farà niente, noi siamo sempre così! Credimi. Se vuoi concludere qualcosa, parlaci tu per prima.” La rossa fece quasi un ringhio, arrabbiata.
“Smettila di sparare cazzate, Ally non ascoltarlo. Non fare niente! Credimi, Niall tornerà da te prima di quanto credi, devi solo.. aspettare.”
“Ascolta me, invece. Sono un uomo e in più conosco Niall, chi meglio di me può prevedere le sue mosse?”
“Io.” Sorrise sarcastica Ellie.
“Mi state confondendo.” Ammisi grattandomi la fronte.
“Scusa, ma ascolta me.” Annuì di nuovo lei.
“No.”
“Si.”
“No.”
“Si, invece.” Il loro battibecco fu interrotto da una figura alle mie spalle. Mi voltai quando qualcuno poggiò una mano sulla mia spalla.
“Ehi..” Sorrisi vedendo Niall sovrastarmi con la sua altezza.
“Niall..” Ellie si lasciò andare sulla sedia, sorridendo vittoriosa verso Zayn. Lui sbuffò in tutta risposta, lanciando un occhiataccia al biondo che faceva vagare lo sguardo tra loro due, confuso.
“Sei un caso perso, Horan.” Constatò il moro.
“Che ho fatto?” Chiese Niall disorientato.
“Dovresti farti rispettare di più.” Riuscì a dire, prima che Ellie si alzasse e se lo trascinasse via per un orecchio. Risi divertita vedendoli litigare e poi baciarsi dolcemente.
“Di che parlavano?” Mi domandò Niall, sedendosi al posto di Zayn. Scossi la testa.
“Niente di importante..” Dissi abbassando lo sguardo, per poi rialzarlo subito incastrandolo nel suo.
“Io.. Ehm.. Volevo solo dirti che.. Bhe..” In quel momento decisi che non avrei ascoltato ne Zayn ne Ellie.
Niall era venuto da me, aveva già fatto il suo passo, ma ora toccava a me.
Non essendo proprio bravissima con le parole quando ero in imbarazzo, visto che in quel momento lo ero eccome, l’unica cosa che feci, fu allungarmi verso di lui e baciarlo.
Sorrisi quando lo fece lui, poi la sua mano finì sulla mia schiena spingendomi verso di lui. Finii sulle sue gambe, mentre le mie dita giocavano con i suoi capelli.
“Volevo solo dirti che mi piaci. Tanto. E.. Vorrei provarci, se ti va.” Concluse la sua frase sorridendo.
“Mi piaci tanto anche tu e chissà perché, non aspettavo altro.” Sorrisi per la centesima volta in tre ore, prima di baciarlo di nuovo.
E, anche se questo l’avrei scoperto dopo, i suoi baci mi avrebbero sempre, sempre, sempre fatto rabbrividire ogni volta.









As. Che ve ne pare del nome MELODY? Let me know it! :)

Awww, ma quanto sono teneri quei due? EH??
Niall è troppo cucciolo, dai! *-----*

Jkdjndksjdk buonaseraaaaaaaaaa :)
Vi sono mancata eh? dite la verità! u.u
AHHAHAHAHA, che si dice bella gente?
Let's go! (?)
Va bene, guarirò anch'io un giorno. :')
Ahahhahaha, allora, ne approfitto qui, visto che sicuramente
non riuscirò ad aggiornare prima di mercoledì prossimo.
BUONA PASQUAAAAAAAAAAA yayyyy
Ahahahahah <3 *comprendetemi e abbiate pietà*
Recensite?? anche per dire una cretinata, fatemi sapere
che ci siete, vi imploro! Ahahahhaha
Ok, mi ritiro. 
kasdjcnkdsj a non si sa quando :*
Bacii <3 C.



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Capitolo 12
*** Stole my heart. ***





CAPITOLO 12
 




#Ellie’s Pov


“Che poi, pensandoci, perché stiamo scrivendo questa cosa?” Chiese abbracciandomi. Alzai le spalle.
“Tanto per avere un ricordo delle nostre idee contorte.” Spiegai.
“Bhe, per me possiamo anche smettere. Non so scrivere una canzone, è inutile anche provarci!”
“Invece è venuta bene!” Esclamai rileggendo le righe che eravamo riusciti a mettere giù in tre ore e un quarto.    
“Tu credi?”
“Si. Se ci fosse anche la musica sotto sarebbe perfetta!”
“Possiamo chiedere a Niall, magari. Potrebbe aiutarci..” Annuii sorridendo. Amavo le parole che avevamo scritto.
’Non c’è nessun altro posto in cui vorrei essere se non proprio qui con te, stasera. Mentre siamo stesi a terra metto le mie braccia attorno a te..’” Lessi ad alta voce.
’Hai rubato il mio cuore con un solo sguardo.’” Continuò lui. Mi morsi il labbro inferiore, voltando la testa verso di lui.
“Secondo te, amare in modo così smisurato è legale?” Chiesi, non tanto sicura del senso compiuto di quella domanda. Infatti, lui mi guardò con la fronte aggrottata. Scossi la testa.
“Lascia perdere.” Lui mi lanciò un ultima occhiata, poi alzò le spalle. Infine mi baciò.
“Secondo me si. Altrimenti sarei già in galera da un pezzo..” Rispose sorridendomi, lasciandomi intendere che avesse capito il concetto.
“Amore, lo sai che giorno è oggi?” Chiese subito dopo, rabbuiandosi di colpo.
“No.. Oddio, non è il tuo compleanno o qualcosa del genere, vero?” Chiesi, imbarazzandomi al solo pensiero di non saperlo. Lui fece un sorrisetto divertito, poi tornò serio e scosse la testa.
“Tra quattro giorni il campus chiude..” Disse.
Ci misi qualche secondo prima che quella frase arrivasse del tutto al mio cervello.
Quando capii spalancai gli occhi.
“Q.. Quattro giorni? Solo?” Annuì. Lanciai un’occhiata distratta al foglio che avevo ancora in mano, poi mi aggrappai a lui come se fosse l’unica cosa effettiva che mi tenesse in vita. Un’ancora di salvataggio, un punto di riferimento, l’unica ragione per cui valesse la pena di sorridere.
“Quando ce ne andiamo Zayn?” Sussurrai affondando la faccia nel suo petto.
“Presto.”
“Presto quando?”
“Dopodomani?” Chiese lasciandomi un bacio sui capelli. Annuii.
“E dove andiamo?”
“A casa mia.” Strinse un po’ più la presa, mentre alzavo la testa per far incrociare i nostri occhi.
“Possiamo?”
“Certo che si!” Esclamò.
“Cosa?!” Chiese una voce alle nostre spalle. Mi sporsi appena sopra Zayn, per vedere chi fosse, sbuffando quando intravidi la chioma bionda di Kaitilyn. 
Zayn la guardò confuso.
“Cosa potete fare?” Richiese lei sedendosi accanto a noi. Alzai un sopracciglio.
“Non sono problemi tuoi.” Dichiarai.
“Non potete andarvene dopodomani.” Disse probabilmente soddisfatta di ciò che aveva scoperto.
“Perché no?” Chiese il moro senza scomporsi per il fatto che avesse sentito.
“Perché non si può uscire di qui prima che il campus chiuda, a meno che non venga uno dei vostri parenti a prendervi, ma non credo sia il vostro caso, giusto?” Zayn, suo malgrado, scosse la testa.
“Senti, mi hai stancato, non puoi venire qui, sentire una parte del nostro discorso e pretendere di sapere ogni cosa. Soprattutto, non puoi pretendere di riuscire a fermarci. Sono stanca di vederti sempre in mezzo a noi due, tra quattro giorni tutto questo finirà ed io non ho intenzione di sprecarli dietro ad una come te, tutto chiaro?” Chiesi mettendomi diritta. Lei sorrise beffarda.
“E davvero credi che un discorso del genere mi tocchi?” Ridacchiò.
“Non sai contro chi ti sei appena messa, Corwell.” Si alzò avvicinandosi a Zayn. Gli lasciò in fretta un bacio all’angolo della bocca, poi andò via.
Alzai le sopracciglia ed aprii gli occhi, scioccata.
L’aveva davvero fatto? Davanti a me?! Uno strano formicolio mi costrinse a stringere le mani in un pugno, poi, più che arrabbiata, mi alzai di scatto.
Zayn mi seguì a ruota, ma non ci feci troppo caso, impegnata com’ero a lanciare occhiate di fuoco alla chioma bionda che si allontanava.
Mi diressi a passo spedito verso di lei, ma una presa forte mi fermò in tempo.
“Lasciami andare, la uccido un secondo e poi torno, non ci metto niente!” Quasi ringhiai scrollando il braccio.
“No, Ellie, guardami. Girati!” La presa di Zayn si fece più forte e mi tirò verso di lui.
“Lasciami!”
“No. Guardami.” Obbedii, scocciata.
“Lascia perdere. Non significava niente, è stata solo una stupida provocazione.” Disse.
“E secondo te non ha funzionato? L’unica cosa che mi viene da fare ora è di picchiarla, ma forte proprio.”
“Ellie, no.” Mi strinse ancora di più quando provai a liberarmi. Poi premette le sue labbra sulle mie e in un secondo mi dimenticai di ogni cosa.
In un secondo, tutti i miei muscoli si rilassarono, il cuore si riaccese e, come per magia, ogni pensiero si dissolse.
In un secondo, c’eravamo solo io e lui e il nostro amore che, ormai era chiaro, era troppo forte per poter essere trattenuto e non ci restava che lasciarlo libero.
Ed era così che mi sentivo, in quel posto.
Libera. Libera di avere degli amici, libera di amare, di essere me stessa, di divertirmi. Libera di essere felice.
Molti sostengono che dopo la tempesta ci sia l’arcobaleno e lo pensavo anch’io. Il mio arcobaleno era quell’estate. Con Allyson, Lottie, Niall, Harry, Luke ed ovviamente Zayn.
Ma l’arcobaleno non dura per sempre. Dopo ritorna la tempesta e, alla fine dell’estate, lo scoprii anch’io. Capii che il mio non era mai stato un arcobaleno.
Era solo la calma prima della tempesta. Il peggio, bhe, quello doveva ancora venire.
Intrecciai le braccia attorno al collo di Zayn e mi ritrovai a sorridere nel bacio.
“Ti amo Jawaad.” Sussurai prima di tornare sulle sue labbra. Lui premette sulla mia schiena, avvicinandomi ancora di più al suo corpo.
“Anche io piccola.” Restammo abbracciati lì un altro po’ di tempo, in silenzio, godendoci i battiti dei nostri cuori.
“Comunque, giuro che se ci riprova non la passa liscia.” Dissi infine facendolo ridere.
“Kaitilyn?”
“Non nominarla neanche!” Esclamai, accentuando la sua risata.
“Andiamo da Niall?” Chiese cambiando discorso.
“Perché?”
“Come perché?! Voglio che questa che è uscita dalle nostre testoline diventi una cosa concreta!” Disse sventolandomi in faccia il foglio con la nostra ‘canzone’.
“Ahh, si, andiamo!” Esclamai entusiasta. Andammo in piscina, dove probabilmente si trovava Niall ed, infatti, lo trovammo sotto il chiosco del bar con Allyson.
Quei due insieme erano una forza. Sul serio, era passata si e no una settimana da quando si erano messi insieme e già avevano superato quell’imbarazzo che all’inizio sembrava caratterizzarli entrambi. Rimanevano comunque dolcissimi, ma insieme erano anche una bomba di energia. D'altronde, con una come Allyson, non potevi aspettarti qualcosa di diverso.
“Ehi biondino!” Lo chiamai agitando la mano in aria.
“Ciao ragazzi!” Sorrise lui, seguito dalla mora al suo fianco.
“Ciao Ally!” Esclamai.
“Niall, senti, non è che ci daresti una mano?” Chiese intanto Zayn, dopo aver salutato entrambi.
“A fare?” Domandò lui.
“Una canzone.” Allyson si lasciò sfuggire un gemito, intenerita.
“Ma quanto siete dolci, volete scrivere una canzone?” Chiese subito dopo.
“Veramente l’abbiamo già scritta, ci serve solo la musica.” Commentò Zayn, divertito dallo sguardo quasi innamorato che aveva la mora.
“Se avete già qualche idea posso aiutarvi!” Esclamò Niall.
“Grazie biondo!” Risposi sorridendogli, prima di prendere posto vicino ad Allyson.
“Allora, come ve la spassate?” Chiesi, mentre Niall si alzava per prendere la chitarra.
“Tutto come sempre. Voi? Che farete dopo il campus?” Chiese, toccando un tasto ancora incerto per noi due.
“Bhe, noi.. Abbiamo intenzione di andare a vivere insieme.” La reazione di Ally fece scoppiare a ridere entrambi. Aveva gli occhi spalancati e la mascella che un altro po’ gli arrivava a terra. Sapete, come in quei cartoni animati, o in quei fumetti in cui non appena qualcuno dice o fa qualcosa di scioccante, l’altro ha improvvisamente gli occhi bianchi ed un espressione basita in viso. Ecco.
“Davvero?” Chiese.
“Si.” Risposi annuendo, ancora divertita.
“Ma.. Oddio, non so se dirvi che siete completamente pazzi o che siete dolcissimi. Cioè, sul serio.. E’ una pazzia andare a vivere insieme dopo così poco tempo che vi conoscete e che state insieme, però.. cavolo, io l’ho sempre detto che voi siete troppo belli insieme, non posso non reputarla una cosa dolcissima!” Aveva ancora quell’espressione stampata in faccia, quando Zayn mi circondò le spalle con un braccio.
“Bhe, forse lo è.. Una pazzia, intendo. Però non abbiamo niente da perdere ed io voglio davvero provarci.” Disse, rivolto più a me che ad Allyson.
“Si, anch’io.” Ammisi.
“Bhe, allora sappiate che avete la mia benedizione.” Disse la mora fingendo di asciugarsi una lacrima e facendomi ridere di nuovo.
“Ehm.. grazie?”
“Prego!” Esclamò entusiasta, vedendo Niall tornare.
“Eccomi! Allora, mi fate leggere questa canzone?” Chiese il biondo indicando il foglio, che Zayn aveva in mano, con un cenno del capo.
“Certo.” Rispose tranquillo, passandoglielo. Ci mise tre secondi contati a leggerlo, poi alzò lo sguardo.
“Non posso continuare a leggere.” Dichiarò. Alzai un sopracciglio.
“Perché?” Chiesi.
“Perché rischio di morire di diabete. Davvero, cioè, questa è in assoluto la cosa più smielata che abbia mai letto!” Esclamò. Mi schiacciai una mano in fronte.
“Posso dirlo? Ti prego.” Domandai in direzione del mio ragazzo. Lui mi guardò confuso.
“Cosa?” Chiese.
“TE LO AVEVO DETTO, Malik!” Esclamai puntandogli un dito contro, scandendo bene ogni parola e fingendo di lamentarmi.
“Troppo, troppo, troppo smielati! Cavolo, non mi stancherò mai di ripeterlo, dobbiamo smetterla, subito.” Ordinai. Allyson, al mio fianco, rise.
“Siete dolci quando litigate.” La fulminai con lo sguardo.
“Niente da fare. Voi siete dolci anche solo se vi guardate da lontano.” Continuò.
“Allora non lo guardo più.” Mi misi una mano davanti agli occhi, portando avanti quel teatrino. Un secondo dopo sentii qualcosa di morbido posarsi sulle mie labbra.
“Eddai, Zayn, ma allora lo fai apposta!” Esclamai indispettita, trattenendo una risata.
“Non potevo resistere, scusa.” Disse lui che invece rideva apertamente. Incrociai le braccia al petto, rimanendo ferma a guardarlo. Poi dopo un po’ gli saltai quasi addosso, facendo ridere chiunque stesse guardandoci.
“Noto con piacere che non resisti senza di me, Corwell..” Sussurrò.
“Si, ma ora non fare il figo, Malik, che tanto non lo sei.”
“Ah no?” Scossi la testa.
“Nemmeno un po’?” Chiese avvicinandosi. Di nuovo, scossi la testa.
“Sicura sicura?” Chiese di nuovo, a pochi centimetri da me. Annuii aspettando un bacio.
“Bene.” Disse prima di allontanarsi di scatto. Inutile dire che ci rimasi malissimo e ciò non fece che aumentare la sua autostima e la sua risata.
“Stronzo.” Gli dissi ancora sconvolta per il bacio mancato. Lui rise di nuovo e, Dio, quanto era bello..
“Vieni qui.” Disse infine, trascinandomi nelle sue braccia e poggiando le labbra sulle mie.
“Si, decisamente smielati.” Riuscii solo a sentire da Niall, persa com’ero nel nostro piccolo mondo.










I'm baaaaaaaaaaaack! :)
Ahahaha come va??
Forse, e dico forse, ho fatto un po' di ritardo.
Poco però. HAHAHAHA
Chiedo scusa, davvero. :')
Bhe, che ne pensateee?? Io continuerò a dire che AMO QUEI DUE.
Ellie e Zayn, intendo. Ahahaha, davvero.
CIoè, non so voi, ma a me piacciono troppo.
Quasi mi dispiace per quello che ho in serbo per loro :')
Ahahahaha mi lasciate quaaaalche commento? Anche piccolo piccolo,
giusto per sapere che seguite la storia, eh? :D
AHAHAHHA va bene, mi ritiro, lo so che sono scocciante.
Baciiiiiiii <3 C.

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Capitolo 13
*** She was my mother anyway! ***





CAPITOLO 13


"Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di se
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato, ferito, calpestato, ucciso, negato, dimenticato.."- Prever.




 


Feci vagare per l’ultima volta lo sguardo per la camera, per controllare di aver preso tutto.
Quando mi fui accertata che ogni cosa fosse dentro il mio borsone, uscii dalla camera e raggiunsi Zayn.
“Fatto?” Chiese alzandosi gli occhiali neri in testa.
“Si. Mi mancherà tutto questo.” Dissi guardandomi intorno.
“Anche a me, ma abbiamo ancora tutta la notte per godercelo al meglio.” Sorrise.
“Si, andiamo!” Esclamai prendendo la sua mano e trascinandolo in spiaggia.
“Ehi ragazzi!” Urlò Allyson, poco lontano, agitando una mano in aria per farsi notare. La indicai a Zayn, camminando verso la sua direzione.
“Eccoci!” Esclamai quando li raggiungemmo. Lottie, Niall e Luke stavano parlando tra loro, probabilmente non si erano nemmeno accorti che eravamo arrivati.
“.. Davvero, non vedo l’ora! Finalmente qualcosa di diverso..” Disse la bionda eccitata.
“Cosa?” Chiesi intromettendomi nel discorso.
“Oh, ciao ragazzi!” Ci salutò, notandoci. Sia io che Zayn ricambiammo, poi lei si affrettò a rispondere alla mia domanda.
“Parlavamo della gita di domani! Voi non siete entusiasti?” Domandò sorridendo.
“Io si, non vedo l’ora di uscire un po’, e poi, cavolo, siamo a Londra!” Continuò senza darci il tempo di aprire bocca, gesticolando. Era evidentemente esaltata all’idea.
Lanciai un’occhiata complice a Zayn, seguita da un sorriso confortante.
Sarebbe stata dopo quella gita che ce ne saremmo andati. Mancavano meno di dodici ore ed io ancora avevo paura che qualcosa potesse andare storto.
Continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto bene, che sarei riuscita ad essere finalmente anch’io felice.
Eppure qualcosa, in qualche parte remota di me, mi metteva continuamente in ansia.
Forse era la paura di perdere Zayn, la paura di dover tornare a casa, da quella che nonostante tutto continuavo a chiamare madre, la paura che, un giorno, presto o tardi, tutto ciò che stavo vivendo in quell’estate sarebbe finito.
O forse, ma questo l’avrei scoperto solo dopo, era semplicemente l’istinto che mi diceva qualcosa sarebbe sicuramente andata male.
“Si, in effetti cambiare un po’ aria ci farà bene. E poi io non ci sono mai stato a Londra, quindi sarà davvero indimenticabile!” Commentò Zayn sorridendole.
“Già..”
“Tu non sei di qui, Els?” Chiese Lottie ed io mi chiesi da dove avesse tirato fuori quel soprannome.
“Si, sono di qui.. In effetti, posso dire di conoscere questa città anche meglio di casa mia..” Ammisi.
“A me piacerebbe vivere qui. Mi sembra un posto così.. magico! Mio fratello ci è venuto tre anni fa e quando è ritornato era  quasi senza parole, il che, credetemi, non è da lui..” Disse Lottie.
“Bhe, si, un po’ lo è.. Ci sono posti a Londra che ti lasciano davvero senza fiato.” Risposi, ricordandomi alcuni dei tanti posti in cui mi ero rifugiata dopo una delle abituali litigate con mia madre.
“Magari qualche volta ci rincontriamo e ce li fai vedere, eh?” Chiese di nuovo.
“Voi cosa fate dopo il camp?” Domandò. Stavo per rispondere allo stesso modo in cui qualche giorno prima avevo risposto ad Allyson, quando Zayn mi precedette.
“Bhe, io inizio l’ultimo anno di scuola, prima del college. Niente di nuovo, ovviamente a parte Ellie..” Lottie sorrise.
“Sei anche tu di Londra?” Chiese al moro che scosse la testa.
“No, sono di Bradford, ma andremo a vivere insieme.” Disse infine.
“Davvero?”
“Già.” Risposi io.
“Ah..” Si limitò a dire lei. Alzai le spalle, non aspettandomi una reazione diversa. Se fossi stata al suo posto anch’io avrei reagito così.
Ma loro non sapevano quanto realmente io avessi bisogno di andare via.
E di quanto Zayn realmente significasse per me.
“No, cioè.. E’ bello, però..” Si corresse subito.
“Siamo troppo giovani. Lo so.” Finii la frase per lei.
“Ma provare non ci costa nulla, non dobbiamo sposarci eh! Solo.. convivere.” Disse il moro accanto a me.
“Infatti. E non penso sarà molto diverso da ciò che facciamo ora.” Continuai la frase di Zayn, alludendo al fatto che, praticamente, nel campus stavamo sempre insieme.
“In effetti..” Commentò la bionda.
“Bhe, allora sono felice per voi.” Mise fine al discorso, sorridente.
Il resto del tempo lo passai ballando con le ragazze e cercando di godermi quegli ultimi momenti con loro e con gli altri.
La serata finì più o meno verso mezzanotte e un venti, quando ormai ognuno di noi era già nella propria camera, pronto per andare a letto.
“Lottie?” Chiamai sperando fosse ancora sveglia.
“Si?” Rispose quasi subito.
“C’è qualcosa che desidereresti tantissimo fare, prima di morire?” Le chiesi di botto. Non saprei neanche io da dove mi uscì quella domanda, forse era solo la voglia di distrarmi da qualche pensiero.
Stavolta ci mise un po’ di più a rispondere.
“Forse mi piacerebbe incontrare qualcuno che mi.. cambi.”
“In che senso?”
“Cioè, non che cambi il mio modo di essere, però.. non lo so, qualcuno che mi faccia provare le cose che provi tu con Zayn..” Ammise. C’era qualcosa, in quella frase, che mi ricordava le parole di Harry.
‘Mi chiedo quando troverò anch’io qualcuno che mi faccia sentire così’ aveva detto il riccio ed era, bene o male, ciò che mi stava spiegando Lottie.
“Capisco..” Sussurrai.
“Perché?” Chiese.
“Secondo te non desiderare niente è strano?” Domandai in risposta.
“Bhe, dipende.. Non c’è proprio niente che vorresti con tutta te stessa?”
“Si, ma lo ho già.. Zayn è tutto ciò di cui ho bisogno, ora come ora non riesco a desiderare nient’altro..” Confessai.
“Allora non è strano. E’ bello. Spesso la gente non si accontenta mai di quello che ha. Non appena ottiene una cosa ne desidera subito un'altra. E’ bello considerarsi realizzati con le cose che si hanno e non con quelle che si vorrebbero.” Spiegò in maniera un po’ contorta. Nonostante tutto, riuscii a capire ed annuii più rilassata.
“Che ore sono?” Cambiai discorso.
“Mezzanotte e mezza.”
“Forse sarebbe meglio mettersi a dormire. Io devo alzarmi comunque alle sei, domani.”
“Già. Buonanotte allora.” Scorsi un sorriso nelle sue parole.
“’Notte.”
Quella notte provai a dormire, ci provai davvero, ma la paura e la preoccupazione che mi aveva attanagliato lo stomaco per tutto il giorno, mi tennero sveglia.
Quando mi alzai dal letto, stanca di tutti quei pensieri, erano già le cinque e un quarto.
Mi trascinai con forza nel bagno e, dopo essermi lavata e vestita, tornai a sedermi sul letto, cercando di riordinare, una volta per tutte, le mie idee.
Perché se da un lato c’era Zayn, che per me significava il futuro, che indicava qualcosa di concreto e di certo, qualcosa che mi faceva stare maledettamente bene, dall’altro c’era la mia vita. O meglio, la mia sopravvivenza.
Perché la mia non era vita, era sopravvivenza. Vita, per me, erano stati quei mesi al campo estivo.
In poche parole, se da un lato c’era Zayn, dall’altro c’era mia madre.
Gli estremi opposti, l’angelo e il diavolo, il giorno e la notte, la luce e il buio, la calma e la tempesta.
Era chiaro come il sole che, se avessi potuto, avrei scelto mille volte Zayn.
Eppure dentro di me c’era già una parte che aveva dei ripensamenti.
Una piccola, minuscola ed insignificante parte, ma che mi aveva tenuta sveglia tutta la notte.
Chissà quante volte mi ero chiesta perché, nonostante tutto ciò che succedeva con mia madre, non avessi mai provato ad andarmene.
Quante volte mi ero chiesta perché, anche se cercavo di stare con lei sempre il meno possibile, alla fine continuavo a dormire sotto il suo tetto.
In fondo, un lavoro che mi mantenesse ce lo avevo, perché figuriamoci se lei si fosse preoccupata di spendere qualcosa per me.. E allora perché continuavo a vivere a casa sua?
Forse, mia madre mi faceva paura.
Forse, sapevo che non mi avrebbe mai permesso di andar via.
Forse, ma non lo avrei mai ammesso, continuavo a rimanere solo perché era pur sempre mia madre..
Mi odiava, mi odiava con tutta se stessa per un motivo che non conoscevo, ma alla fine era sangue del mio sangue, era mia madre e in fondo, molto in fondo, quel pianto disperato che tutte le sere proveniva dalla sua camera, riscuoteva qualcosa in me. Qualcosa che non era rabbia, ne soddisfazione, ma semplicemente tristezza e compassione.
A distogliermi da quelle idee assurde fu la suoneria del mio cellulare. Scossi la testa, come a voler cancellare quei pensieri e mi affrettai a rispondere.
“Pronto?”
“Mi apri?” Sorrisi, sentendo la voce calda del mio ragazzo. Corsi alla porta, attaccando la chiamata, e la aprii.
“Bussare non si usa più ora?” Chiesi sarcastica, stampandogli un bacio sulle labbra.
“Buongiorno anche a te.” Rispose ironico.
“Pronta?” Chiese.
“Per uscire di qui, si. Per preparare la colazione un po’ meno..” Ammisi facendolo ridere.
“Dai, andiamo.” Mi prese per mano e riuscii giusto a chiudermi la porta alle spalle, prima di essere trascinata via.
Due minuti dopo eravamo già nella cucina della mensa, provando a preparare qualcosa di decente.
“Hai già chiamato tua madre?” Gli chiesi.
“In realtà no. Ma non credo le dispiaccia vederci. La settimana scorsa le ho detto di noi e non sai quanto era esaltata all’idea di volerti conoscere..” Ridacchiò al pensiero.
“Anche a me farebbe piacere.” Sorrisi, immaginando come sarebbe stato incontrare sua madre.
“Ma sei sicuro che per lei vada bene?”
“Si amore, non preoccuparti.”
“Ok..” Quando finimmo di cucinare, entrammo in mensa, raggiungendo gli altri.
“Eccoci!”
“Ehi! Sapete a che ora partiamo?” Chiese subito Allyson.
“Credo verso le nove..” Risposi sedendomi.

Mezz’ora dopo eravamo di nuovo in camera, per finire di prepararci.
“Andremo a Londra! Non vedo l’ora!” Esclamò sempre più entusiasta Lottie, chiudendo la sua borsa e alzandosi gli occhiali da sole in testa. Ridacchiai, scuotendo la testa.
“Andiamo, va!” Dissi prendendo la mia borsa ed uscendo dalla stanza.
Ci mettemmo in fila con i ragazzi, aspettando con ansia di poter essere fuori di li, ma quando arrivò il turno mio e di Zayn, la direttrice ci bloccò.
“Malik, Corwell, voi no.” La guardai confusa.
“Perché no?”
“Non andrete in gita.”
“Perché?” Chiese Zayn, stupito almeno quanto me.
“Voi andrete direttamente a casa. Ci sono i vostri genitori.”










Hello people!!
Non ho nemmeno tre secondi, ho postato ora perchè domani non
ci sono, quindi, niente, vi lascio.
Ahhahahaha
scusate, ma devo andare davvero!
Ah, mi spiace per il colpo di scena!
Secondo voi cosa succederà?
Fatemi sapere! kjdafnks
Bacii <3 C.

Ps. Zayn è troppo, troppo, troppo perfetto, cavolo.. *^*

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Capitolo 14
*** You won, I'm broken. ***





-Had the best time, now it's the worst time,
but we have to say goodbye..-




CAPITOLO 14




“Voi andrete direttamente a casa. Ci sono i vostri genitori.”


Qualcuno di voi sa che rumore fa il cielo quando crolla? O che rumore fa la terra, durante un terremoto?
Io, in quel momento, non riuscivo a paragonare il mio stato d’animo a nient’altro. Avevo sentito il mio cuore rompersi in mille pezzi, insieme alla speranza e a tutte le illusioni.
Sconvolta.
Avevo visto mia madre, con quell’espressione arrabbiata stampata in volto, dietro quella seria della direttrice.
“Una ragazza, per fortuna, mi ha avvertita delle vostre intenzioni e ho subito provveduto ad avvisare i vostri parenti. Una cosa del genere non si è mai vista, ragazzi e di certo non si vedrà ora.” Disse la direttrice a me e a Zayn nel suo ufficio.
“Non può essere.” Sussurrai. Sentii lo sguardo di Zayn su di me e mi affrettai a ricambiarlo.
Impaurita.
Cosa sarebbe successo ora? Avevo visto mia madre per due secondi, prima che la direttrice ci chiamasse per parlarci in privato, ma la sua espressione era chiarissima. Era arrabbiata, molto e non ci sarebbe passata sopra.
“Zayn..” Lo chiamai, mentre le lacrime mi annebbiavano la vista. In un secondo le sue braccia mi avvolsero in un abbraccio rassicurante.
“Ragazzi..” Ci richiamò la direttrice.
“La prego, non mi lasci andare con.. lei.” La implorai, alludendo a mia madre.
Non volevo, non dopo tutti i progetti che avevo fatto con Zayn.
“Non posso.” Rispose lei semplicemente.
Persa.
“Non posso farcela.” Sussurrai con la faccia affondata nel petto del mio ragazzo, più a me stessa che a lui. La sua stretta si fece più forte.
“Non ti lascio andare piccola.” Disse lui, stampandomi un bacio sui capelli.
“Posso.. Parlare con mia madre?” Continuò, chiedendo alla direttrice.
“Ora li faccio entrare.” Rispose lei annuendo.
“No, solo mia madre. La prego.” Insistette Zayn. Lei mi guardò, preoccupata, poi annuì leggermente.
“Va bene. Mi dispiace.” Disse, prima di uscire fuori. Dopo qualche secondo, dalla porta, entrò una signora, mora, abbastanza alta.
“Zayn!” Esclamò subito.
“Mamma..” Disse lui, non accennando ad alleviare la presa sui miei fianchi.
“Si può sapere che diavolo succede? Che ti passa per la testa, eh?” Chiese lei, a metà tra lo spaventato e l’arrabbiato.
“Perchè?” Domandò lui non capendo.
“Volevi scappare!” Spiegò lei in risposta alzando le braccia al cielo e poi facendole ricadere lungo i fianchi.
“In realtà..” Mi intromisi, separandomi dalla stretta del moro.
“Ero io che volevo.. scappare. Zayn sarebbe tornato a casa, da lei.” Continuai, abbassando lo sguardo.
“Mi dispiace.” Ammisi.
“Scusa, tu sei..?” Chiese con un tono che non riuscii a decifrare.
“Ellie. Noi.. Ecco.. Stiamo insieme.” Disse Zayn  prendendomi la mano e stringendola.
“Oh..” Disse solo sua madre.
“Bhe, io sono Trisha. Mi dispiace conoscerti in questa situazione, ma mi sembra inevitabile..” Annuii, incapace di dire altro.
“Ti.. Ti dispiace lasciarmi un secondo sola con mio figlio?” Mi chiese. Strinsi la mano di Zayn, impaurita, gli occhi sbarrati.
“Io.. N.. No.” Riuscii a dire, senza avere il coraggio di lasciare la presa.
“Ellie non..” Provò Zayn.
“No, va bene.” Lo interruppi. E con grande sforzo, riuscii ad uscire dalla stanza, senza scoppiare a piangere.
Mi richiusi la porta alle spalle e, terrorizzata, alzai lo sguardo sulla figura davanti a me. Tirai un sospiro di sollievo quando mi accorsi che non era mia madre, ma la direttrice.
“Tutto ok?” Chiese.
“No.” Risposi.
“Tua madre ti aspetta in macchina. Mi dispiace tesoro.” Disse, improvvisamente dolce. Annuii.
“Posso.. Mi può salutare i ragazzi?”
“Certo, appena tornano sarà la prima cosa che farò.”
“Grazie.”
“Il parcheggio è di la.” Disse indicando un punto alle mie spalle.
“Si, lo so. Volevo salutare Zayn.. Cioè, io..”
“Va bene, ma non metterci troppo.” Disse, prima di sorridermi lievemente.
“E’ stato un piacere averti qui, nonostante tutto.” Concluse, poi mi sorpassò e si allontanò.
Distrutta.
“Visto che alla fine avevo ragione io?” Chiese una voce dietro di me. Mi voltai di scatto, sorpresa di vedere la chioma bionda di Kaitilyn.
“Che ci fai tu qui?” Lei rise.
“Non potevo perdermi uno spettacolo così bello, non c’è niente di più soddisfacente della tua sconfitta.” Disse.
E, chissà perché, in quella frase erano uniti tutti i punti della situazione. Spalancai la bocca incredula.
“Sei stata tu!?” Dissi, più in un esclamazione che in una domanda.
“Avevi dubbi, Corwell? Ti avevo detto di non sfidarmi.” Scossi la testa, guardandola senza parole.
“Ed ora?” Chiesi. Lei mi guardò confusa.
“No dico, ora che hai intenzione di fare?”
“Mi godo il momento, l’ho già detto.” Sorrise vittoriosa.
“Spero tu ti senta realizzata.”
“Non immagini quanto.”
“Sai cosa, Kaitilyn? Le persone come te mi fanno davvero schifo.” Dissi.
“Pur di attirare l’attenzione di tutti siete disposti a distruggere la vita degli altri e si, lo ammetto, hai vinto tu.” Alzai le mani, in segno di resa.
“Hai vinto, mi hai tolto anche l’ultima speranza di poter stare bene, ma sappi una cosa: Con Zayn hai meno di zero possibilità, soprattutto dopo questa che ci hai fatto. Se il tuo scopo era lui, allora non sono l’unica ad aver perso.” Conclusi.
“Senza te tra le scatole, sarà facile conquistare Zayn, non mi preoccupo di questo. Per ora mi basta vederti in questo stato. Sei patetica.” Disse ridendo. Annuii, stanca di combattere sempre per qualunque cosa.
“Come vuoi tu.” Sussurrai.
“Addio, allora.” Dissi, prima di voltarmi e raggiungere il muretto di fronte alla porta dell’ufficio. Guardai un ultima volta in direzione di Kaitilyn, che mi sorrise soddisfatta, di nuovo, prima di andarsene via. Mi sedetti sul muretto e mi portai le ginocchia al petto, affondandoci la faccia dentro. Poi, senza riuscire a trattenermi oltre, scoppiai a piangere.
Se avessi potuto, insieme alle lacrime avrei fatto andare via anche il dolore.
Quel dolore che mi stava attanagliando lo stomaco, che non mi lasciava respirare, che mi ricordava costantemente cosa sarebbe successo ora.
Tutto sarebbe tornato normale, come se questi tre mesi non fossero mai esistiti, ed io non volevo.
Non potevo, non ce la facevo a lasciar andare Zayn, non ce la facevo a lasciar andare me stessa.
A ricominciare a combattere ogni giorno per avere un secondo di pace.
Non ce la facevo a ricominciare a sopravvivere.

#Zayn’s Pov

Mia madre era ferma, immobile di fronte a me, con un espressione indecifrabile stampata in volto.
“Si può sapere cos’hai Zayn?” Mi chiese dopo un po’, rilassandosi.
“Niente mamma, non c’è bisogno di preoccuparsi così tanto!” Sbottai.
“Perché volevate andarvene?”
“Saremmo venuti da te, volevo presentartela.”
“E allora perché non mi avete avvisato?”
“Volevo farti una sorpresa.”
“E sua madre? Ci avete pensato?”
“E’ da lei che volevamo scappare.” Dissi, stringendo i pugni quando realizzai che Ellie sarebbe tornata a casa sua e non a Bradford con me.
“Perché? Zayn se non mi spieghi, come pretendi che capisca?” Chiese esasperata. Presi un profondo respiro, prima di annuire e riassumerle ciò che Ellie mi aveva raccontato della sua famiglia.
“La odia, capisci?” Chiesi infine. Lei scosse la testa.
“Sono sicura che non è così. Andiamo, nessuna madre potrebbe odiare suo figlio..”
“Bhe, lei lo fa. Ellie sta male mamma, non so se lo hai notato, ma è così. Credevo che portarla con me l’avrebbe resa felice..” Spiegai. Mia madre sospirò, sorridendo leggermente.
“Ti sei innamorato Zayn?” Chiese, decisamente più rilassata. La guardai.
“Non mi hai mai presentato nessuna delle tue ragazze e non ne hai mai parlato così.” Continuò.
“Cosa ti ha fatto questa ragazza?” Chiese di nuovo dolcemente, avvicinandosi.
“Non lo so, ma non riesco più ad immaginare la mia vita senza di lei.”
“Dopo solo tre mesi?” Annuii.
“La amo davvero.” Ammisi, forse arrossendo perché il sorriso di mia madre si fece un po’ più grande. Poi mi abbracciò.
“Mi sei mancato piccolo mio.” Disse.
“Anche tu mamma.” Le risposi, prima di darle un bacio sulla guancia.
“Vieni, provo a parlare con la madre di Ellie per vedere cosa posso fare.” Disse accompagnando la frase con un cenno del capo, prima di premere sulla maniglia.
“Davvero?” Chiesi.
“Si.” E con quelle due lettere mi ritornò il sorriso.
“Grazie mamma, sul serio.”
“Figurati tesoro.” Fece un gesto della mano come a dire di lasciar perdere, poi aprì la porta.
L’immagine che mi si presentò davanti fu qualcosa che mi strinse lo stomaco in una stretta forte.
“Ellie?” Domandai in conferma. Quando la ragazza di fronte a noi alzò la testa passandosi una mano in fretta sulle guancie, capii di non aver visto male. In un secondo, fui al suo fianco, la sua testa sul mio petto e le mie braccia attorno il suo bacino.
“Shh, va tutto bene.” Sussurrai sui suoi capelli, lasciandole un bacio. Si aggrappò alla mia maglia come se fossi l’ultima cosa che la tenesse in vita e mi sentii terribilmente male per lei.
“Ellie, dov’è tua madre?” Lei trattenne un singhiozzo dettato dalle lacrime, alzando lo sguardo sulla donna di fronte a lei.
“Nel.. Nel parcheggio. Mi sta aspettando. Io.. Devo andare..” Balbettò, prima di provare ad alzarsi. Ma il mio braccio fu più veloce e la trattenne accanto a me.
“Aspetta.” Le sussurrai. Mia madre annuì, prima di incamminarsi verso l’uscita.
“Dove va?” Chiese Ellie in un sussurro.
“A parlare con ..”
“Perché?” Mi interruppe, capendo la fine della frase.
“Per provare a convincerla a lasciarti venire con me.” Lei alzò la testa, fissando i suoi occhi nei miei.
“Non accetterà mai.”
“Mia madre ci sa fare con le parole. Andrà tutto bene amore, te lo giuro.” La rassicurai, baciandole la fronte ed accarezzandole la schiena.
“Ho paura Zayn.” Ammise.
“Andrà tutto bene, piccola.” E in quel momento ci speravo con tutto me stesso.
L’unica cosa che volevo era che lei fosse felice e il solo vederla piangere mi uccideva dentro.
“Ti amo.” Le dissi unendo le nostre labbra.
“Anch’io Zayn. Ti amo anch’io.” Disse, prima di baciarmi di nuovo come se fosse l’ultima volta.






Salvee! :D
Ho fatto il prima possibile, davvero! c:
AHHAHAHAAHA credo di avervi leggermente sconvolto
nel capitolo precendente, vi chiedo scusa, avrei dovuto almeno avvisarvi :')
AHAHAHHAHA, bhe, di questo passo il finale sarà proprio effetto sorpresa,
allora.. ahahahhahah in ogni caso, che ne pensate?
skdjcn forse il fatto che fosse stata Kaitilyn a dire tutto era chiaro,
cioè, chi altro poteva essere? Loool
e poi, secondo voi Trisha riuscirà a convincere la mamma di Ellie?
Il prossimo capitolo devo ancora scriverlo, quindi tutto può succedere... u.u
AHAHAHHA; ok, sono stata abbastanza cattiva, mi ritiro :')
A presto eh! (almeno spero)
Bacii <3 C.

Ps. Avevo promesso di fare pubblicità a 
1Dfuckyeah
quindi eccomi qui lool
Ahahaha

I CAN'T CHANGE MY LIFE WITH YOU




 

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Capitolo 15
*** My life is a mess. ***





CAPITOLO 15
 


#Ellie’s Pov

Bla, bla, bla.
La cosa bella era che lei pensava davvero che la stessi ascoltando!
Come se mi interessasse ciò che dicesse o come se sentire ciò che provava per me mi facesse felice.
Sospirai nel sedile posteriore dell’auto, leggendo l’ennesimo messaggio di Zayn.
Quando il suo nome si illuminò sullo schermo, sopra la nostra prima foto insieme, fu come se qualcuno mi stesse divorando dall’interno. Come se dentro di me ci fosse un mostro che si divertisse a farmi del male. Sentivo un peso sul petto e un macigno allo stomaco che però non era piacevole come quello che avevo provato in quei tre mesi.
Questo mi uccideva lentamente, con cattiveria, un po’ come stava facendo mia madre.
Ogni parola che Trisha le aveva detto le era entrata da un orecchio ed era uscita dall’altro, se ne era infischiata, se ne era fregata altamente e alla fine mi aveva costretto a salire in macchina.
Da un lato, quella sua brutalità era stata anche meglio.
Mi aveva dato il tempo di sussurrare un ultimo ‘ti amo’ a Zayn, poi mi aveva letteralmente strappata via da lui.
E se c’era una cosa che in quel momento non sarei proprio riuscita a sopportare era un addio. Uno di quelli lenti e strazianti.
Per questo, il fatto che mia madre avesse fatto tutto di fretta e furia forse era stato meglio.
Ma di sicuro non le avrei mai perdonato di avermi separato da Zayn. Mai.
Mi sentivo come se avesse appena strappato una parte importante di me, come se qualcuno mi avesse appena sparato diritto al cuore.
In realtà, mi sentivo molto peggio di tutto ciò, ma è un qualcosa che non saprei spiegare.
Mi sentivo come.. morta.
Il fatto è che quando sei abituata a tanta solitudine, a tanto dolore e a ricevere così tanto odio, non ci fai tanto caso.
Diventa come una cosa normale, una routine quotidiana, che non ti sorprende più. E’ qualcosa che ti stanca, fisicamente e psicologicamente, ma alla quale non badi più di tanto.
Quando invece, hai appena vissuto i tre mesi più belli di tutta la tua vita, ridendo e sentendoti per la prima volta finalmente libera, tornare a quella routine ti distrugge. Ti fa sentire inutile, impotente e ti sembra come se fosse una punizione alla tua felicità.
Tutto questo non mi sembrava giusto, non credevo di aver fatto niente di sbagliato per meritarmelo e più ci pensavo, più mi sentivo male.
‘Non ce la faccio, Zayn..’ Scrissi velocemente sulla tastiera del cellulare, prima di inviare il messaggio e affondare il viso nel poggiatesta.
‘Lo giuro Ellie, appena è possibile ti vengo a prendere e stavolta ce ne andiamo davvero.’ Aveva scritto ed io ero così masochista da volerci credere.
Da continuare ad illudermi che un giorno sarebbe successo davvero, che lui sarebbe sul serio venuto a prendermi e mi avrebbe portato via.
“.. E ascoltami quando parlo! Attenta signorina, stai seriamente portando la mia pazienza al limite!” Quasi urlò mia madre. Sobbalzai, alzando lo sguardo sullo specchietto retrovisore per incontrare i suoi occhi gelidi, che mi guardavano con disprezzo.
“Scendi, siamo arrivate. E prendi la tua roba dal cofano.” Ordinò, spegnendo il motore.
“Ah, stasera ho ospiti, non ti azzardare ad uscire dalla tua camera o te la vedrai con me, chiaro?” Mi limitai ad annuire sbuffando.
“Chi è, un altro degli stronzi che ti porti a casa la sera? Ti sei data da fare in questi mesi, no?” La provocai scendendo dall’auto.
Quando mi raggiunse fuori la porta di casa, una mano colpì rumorosamente la mia faccia, facendomi voltare la testa di lato.
“Prova anche solo a parlarmi di nuovo in questo modo e gli schiaffi saranno l’ultima cosa di cui ti preoccuperai.” Mi avvisò entrando in casa.
Con il borsone in mano mi affrettai ad entrare nella mia stanza e a chiudere velocemente la porta, appoggiando la fronte su di essa. Presi un profondo respiro, prima di voltarmi e vedere il caos più totale.
Solitamente, quando qualcuno parte e poi ritorna, trova la sua camera esattamente come l’aveva lasciata, se non più in ordine.
La mia no. Era come se ci fosse stato un terremoto, come se un uragano fosse entrato dalla finestra e avesse distrutto tutto.
Il letto era vuoto, le coperte per terra, così come tutti i miei vestiti e tutto ciò che avevo lasciato sulla scrivania e nei cassetti. La finestra era rotta, le tende stracciate e il cuscino era diventato solo un ammasso di piume.
Non avevo bisogno di fare ipotesi o domande, perché sapevo perfettamente cos’era successo.
Chiudendo la porta a chiave, appoggiai il borsone a terra, prima di cominciare a riordinare.
Rimisi tutti i vestiti nell’armadio e rifeci il letto. Alzai la persiana e tolsi le tende che mia madre aveva distrutto in uno dei suoi attacchi d’odio.
Non era la prima volta che succedeva, ma era la prima volta che si spingeva così oltre. Aveva davvero distrutto tutto. Quando mi abbassai per prendere i portafoto, notai che erano vuoti. Non mi ci volle molto per capire dov’erano le fotografie che un tempo c’erano state dentro.
L’ammasso di cenere sulla scrivania parlava forte e chiaro. Le aveva bruciate. Tutte.
Tutte le foto che avevo di mio padre e dei miei nonni erano state completamente incenerite.
Mi lasciai cadere sul letto, dando inizio ad un pianto liberatorio e disperato.
Odiavo farlo, odiavo piangere eppure non riuscivo a smettere. Non in quel momento, non in quella situazione, non sapendo che al piano di sotto c’era qualcuno che se avesse potuto mi avrebbe ucciso seduta stante, non pensando che avrei potuto essere con Zayn e non chiusa in quella stanza.
‘Sei già partito?’
‘Sono appena arrivato a Bradford..’
‘Mi manchi Zayn..’
‘Anche tu amore, non sai quanto. Sei sola?’
‘Secondo te?’
‘Posso chiamarti?’
‘C’è bisogno di chiedere, Zayn?’
Nemmeno cinque secondi dopo aver inviato il messaggio avevo già il telefono all’orecchio.
“Pronto?”
“Ellie?”
“Zayn..”
“Come stai?” Chiese.
“Come se mi avessero appena portato via da te.”
“Hai.. saputo chi è stato a dirlo alla direttrice?” Domandò.
“Kaitilyn.”
“Si. Non posso credere sia arrivata a tanto, davvero è..”
“Spregevole.” Finii la frase al posto suo, trovando finalmente un aggettivo per definire quella ragazza.
“Già.” Confermò.
“Sei arrivato a casa?” Chiesi cambiando discorso.
“Sto entrando in questo momento. Tu?”
“Si, da un po’.”
“E com’è andata?”
“Normale, e non intendo dire la tua visione di ‘normale’. Intendo normale come prima di venire al campus.”
“Cos’è successo?”
“Mi ha praticamente distrutto la camera. Ho appena finito di sistemarla..”
“Perché?” Chiese, non capendo. Alzai le spalle, consapevole del fatto che non potesse vedermi.
“Se lo sapessi non avrei così tanta confusione in testa.” Rimanemmo qualche secondo in silenzio.
“Els..” Quando lo sentii tirare su col naso, mi sentii morire definitivamente.
“Stai.. Stai piangendo, Zayn?”
“Cosa? No, no, è solo che.. Dio, mi manchi così tanto.. Vorrei poterti aiutare, vorrei poterti proteggere da tutto questo e renderti felice ed invece mi sento così inutile perché sono qui e non posso fare assolutamente niente e..” Cominciò a parlare a raffica.
“Zayn?” Si fermò di scatto quando lo interruppi.
“Non pensare neanche un quarto di queste cose.” Dissi.
“Tu mi rendi felice. Mi hai aiutato e mi hai protetto, non immagini nemmeno quanto Zayn.”
“Però..” Singhiozzò.
“Però niente. Sei.. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, ti prego non piangere, non lo sopporterei.”
“Ti amo piccola, ricordalo sempre.”
“Sempre.” Ripetei.
“Ti amo anch’io.” Dissi infine.
Attaccai solo perché sua madre lo stava chiamando. E appena bloccai lo schermo del telefono, mi sentii cadere dalle nuvole.
Come se qualcuno mi avesse tirato per un braccio e riportato bruscamente alla realtà.
Alla realtà in cui non c’era Zayn. Alla realtà in cui dovevo sopravvivere, senza poter avere un secondo di svago che non mi venisse rinfacciato e punito. Alla realtà che mi stava distruggendo.
Sentii gli occhi inumidirsi per la milionesima volta in quella giornata e mi maledissi mentalmente.
Non avevo mai pianto così tanto, se non quando era morto mio padre e di certo non volevo ricominciare ora. Mi ero sempre mostrata forte davanti agli altri e, anche se poi quando ero sola spesso crollavo, stavolta avrei davvero voluto essere meno fragile.
Il mio sguardo volò istintivamente alla finestra, accanto al letto. Mi misi sulle ginocchia, appoggiandomi con i gomiti sul davanzale.
La mia attenzione venne catturata tutta dalla finestra di fronte alla mia. La tenda si era spostata leggermente, lasciando intravedere la figura di una ragazza minuta, i capelli raccolti in una treccia scura che ricadeva sulle sue spalle, con il cellulare all’orecchio e gli occhi arrossati dalle lacrime.
Per un momento, avevo visto me in quella ragazza. Fino a pochi secondi fa ero anch’io al telefono in lacrime. Disse qualcosa al suo interlocutore, poi annuì ed attaccò. Si portò una mano agli occhi, singhiozzando, poi lanciò il cellulare in una parte indefinita della stanza e appoggiò la testa al vetro. Fu questione di secondi, prima che i suoi occhi verdi incrociassero i miei neri.
Mi guardò, curiosa, sempre con quella tristezza nello sguardo, poi mi sorrise debolmente e scosse di poco la mano in segno di saluto.
Mi affrettai a ricambiare, poi, non trovando altri metodi, presi un foglio.
“Tutto bene?” Le scrissi, prima di farglielo leggere. Lei scosse la testa, poi seguì il mio esempio e rispose.
“Ti sembra che stia bene?” Chiese. Stavolta fui io a scuotere la testa, mentre lei annuiva.
“Anche tu sembri messa male.” Scrisse di nuovo. Sorrisi tristemente.
“La mia vita è un casino.” Mi limitai a rispondere.
“La mia lo è appena diventata.”
“Come ti chiami?”
“Rebecka, ma tutti mi chiamano Reb. Tu?” Accennò un altro sorriso.
“Ellie. Sei nuova? Non ti ho mai visto prima..”
“Si, mi sono trasferita un mese fa.” Annuii.
“Quanti anni hai?” Chiese.
“Diciassette, tu?”
“Sedici.”
“Cos’è successo prima?” Domandai.
“Ho litigato col mio ragazzo. E questa è solo una delle tante cose che stanno succedendo ultimamente..” Scrisse in fretta. Notai che appena finì di scrivere, una lacrima le scivolò giù per la guancia.
“Capito. Mi dispiace.” Mi limitai a dire. Lei alzò le spalle.
“Anche a me.” Scrisse poi.
“Tu cos’hai?” Chiese. Esitai qualche secondo, prima di scrivere titubante.
“Niente di particolare, solo un periodo no.” Scrissi, prima di sorridere tristemente.
In fondo ero talmente stupida da continuare a sperarci. Continuavo a sperare che fosse solo ‘un periodo’, che tutto sarebbe passato, prima o poi.
“Niente che non si possa superare, allora.” Rispose lei.
‘Non sai quanto lo spero, Reb. Non ne hai la minima idea.’








Eccomiiiii ksjdnsk :)
Inizio col dire che mi dispiace un casino,
davvero, non credevo che il capitolo
precedente vi facesse quest'effetto..
Con gli altri mi ucciderete, allora.. Ahahah forse dovrei
cominciare a cercare un posto dove nascondermi, eh?
Già.
Ahahahah ok, la smetto, mi fate sapere che ne pensate?
Ahh, poi volevo avvisarvi che in un giorno
indefinito (?) ho intenzione di mettere un OS, per
far continuare la storia di Lottie, perchè avevo in mente
qualcosa anche per lei, ma non volevo scriverla qui, quindi
presto pubblicherò un OS, a voi che ve ne pare??
Ok, ora vi lascio,
Bacii <3 C.

Ps. Non mi stancherò mai, mai, mai di dire che questo ragazzo
è troppo perfetto. Troppo.

 

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Capitolo 16
*** I can't do it anymore. ***





CAPITOLO 16

 


Possibile che fosse già tutto finito?
Due settimane, erano passate solo due fottutissime settimane e, per quanto provassi a chiamarlo, il telefono di Zayn era sempre spento o irraggiungibile.
Mi affacciai alla porta della mia camera, ispezionando il corridoio con lo sguardo, poi, assodando che mia madre non c’era, scesi di fretta ed uscii di casa, sbattendo la porta.
‘Hyde Park tra cinque minuti?’  Inviai in fretta il messaggio, incamminandomi verso il parco in questione.
‘Sono già li..’ Tre minuti dopo ero all’entrata del parco e non ci misi molto a scorgere la chioma nera di Reb.
“Ehi!” Esclamò scuotendo la mano per farsi notare. Le feci un cenno del capo, prima di raggiungerla ed abbracciarla.
“Ciao Reb.” Salutai infine.
“Tutto ok?”
“Come sempre, te?” Lei scosse la testa.
“Avete di nuovo litigato?” Chiesi indicando il cellulare che aveva in mano, alludendo al suo ragazzo.
“Si.”
“Cos’è successo?”
“L’ho visto di nuovo con quella tipa.”
“Davvero?”
“Si. Non ce la faccio più Els.. Io..” Disse, prima di scoppiare a piangere.
“Ehi, ehi, no..” In un secondo le mie braccia erano attorno il suo corpo, stringendola in un abbraccio.
“Ci ho provato, ma non ce la faccio..”
“Non è solo per lui, vero?” Lei singhiozzò, prima di staccarsi e scuotere la testa, abbassando lo sguardo.
“Che hai, Reb?” Si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro, poi, senza guardarmi negli occhi, balbettò qualcosa.
“Hanno ragione..” Sussurrò.
“Chi?”
“Loro.”
“Loro chi, Reb?” Chiesi pazientemente.
“Gli altri ragazzi..” Si passò una mano sulla guancia, cercando di asciugarsi le lacrime.
“Non sono perfetta, sono grassa, bassa, i miei capelli sono troppo scuri, i miei occhi troppo spenti, il mio carattere è odioso, non sono bella e..”
“Ehi, ehi, frena!” Dissi, poggiandole una mano sulla spalla. Lei continuò a piangere e singhiozzare, quindi le presi il polso, cercando di farla calmare.
Al mio tocco, sobbalzò, sbarrando gli occhi impaurita. Lasciai immediatamente la presa.
“Che succede?”
“Io.. Niente, scusami..”
“Reb, niente di tutto ciò che hai detto è vero. Sei una delle persone più belle che abbia mai incontrato, dentro e fuori, non scherzo.” Lei scosse la testa.
“Nessuno la pensa così Els. Altrimenti  non..” Si bloccò, accorgendosi di aver parlato troppo.
“Non cosa?”
“Niente, lascia perdere.”
“Reb..” La rimproverai.
“Niente Ellie, davvero.” Il mio sguardo incontrò il suo, trasmettendole tutta la mia determinazione. Era ovvio che non avrei lasciato stare.
Sospirando, strinse i lembi della sua maglietta, prima di chiudere gli occhi e alzarla fin sotto il seno.
Spalancai gli occhi, notando il suo stomaco pieno di lividi e cicatrici.
“Chi.. Chi è stato?”
“Loro.” Ripeté, ricoprendo la pancia.
“P.. Perché?”
“Perché non sono perfetta.” Ammise, singhiozzando di nuovo.
“E.. Se Liam passa più tempo con quella ragazza che con me, ci sarà un motivo, no?” Chiese.
L’abbracciai di nuovo, provando a farle meno male possibile.
“Sai cosa mi diceva sempre mio padre  quando ero piccola?” Lei, confusa, scosse la testa. Sorrisi, malinconica.
“Che la gente può dire ciò che vuole, che può usarci e sfruttarci contro la nostra volontà, che può disprezzarci quanto vuole, ma che non vedrà mai ciò che davvero siamo. Solo chi accetta di conoscerci, alla fine tira fuori il meglio di noi. E fidati, Reb, anche se ti conosco solo da due settimane, posso dire che tu sei una persona stupenda e se gli altri non lo vedono, problemi loro, tu meriti di meglio.” Lei rimase in silenzio, lo sguardo sulle sue scarpe.
“Reb?” Chiese una terza voce, poco lontano da noi. La mora di fronte a me sbarrò gli occhi, voltandosi istintivamente verso quella voce. Mi voltai anch’io, notando un ragazzo con capelli ed occhi castani, con un aria dolce.
“Liam..” La sentii sussurrare prima che lui la raggiungesse e la avvolgesse in un abbraccio. Le sussurrò qualcosa sui capelli, prima di stamparle un bacio, poi fece unire le loro labbra.
Le asciugò le lacrime, la baciò ancora e ancora e in quel momento, nel mio stomaco era in atto una lotta.
Non una di quelle solite, dettate dalla dolcezza, anche se loro due ne erano il ritratto perfetto, ne dal romanticismo.
Era una lotta per la sopravvivenza, perché avrei voluto poter abbracciare anch’io il mio ragazzo. Perché Zayn mi mancava come l’aria, perché era da una settimana che non sentivo il suono della sua voce e mi sembrava già di impazzire.
“Ellie? Ci sei?” La voce di Reb mi riscosse all’improvviso.
“Eh?” Chiesi, accorgendomi solo in quel momento di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo.
“Per l’amor del cielo, respira!” Esclamò lei.
“Si, scusate.” Provò a farmi un sorriso rassicurante, prima di guardare di nuovo il ragazzo al suo fianco.
“Ellie, lui è Liam, il mio ragazzo. Liam, Ellie, una mia amica.” Lui mi sorrise, allungando una mano verso di me.
“Piacere.” Dissi, stringendola.
Nei successivi cinque minuti, Reb e Liam restarono immobili, ognuno perso negli occhi dell’altro.
E in quei cinque minuti vidi la mora sorridere come non l’avevo mai vista fin’ora. In cinque minuti le era tornato il sorriso, semplicemente grazie ai due occhi che probabilmente amava con tutta se stessa.
La mia mano volò immediatamente alla tasca dei jeans, tirando fuori il telefono, senza che neanche me ne accorgessi davvero.
Automaticamente digitai il numero di Zayn, trattenendo le lacrime ancora una volta quando, al posto della voce rassicurante del mio ragazzo, rispose la segreteria.
Scossi la testa, quando Reb, decisamente più tranquilla, sorrise incoraggiante nella mia direzione.
“Vado a comprare i gelati, tu lo vuoi?” Chiese. Mossi il capo in segno di negazione, prima che si allontanasse.
“Vorrei tanto sapere cosa le succede..” Disse Liam improvvisamente, passandosi una mano nei capelli. Lasciando perdere per un attimo la questione di Zayn, lo guardai, prima di sedermi su una panchina, aspettando che mi seguisse.
“E’ solo stanca di tutto questo.” Sussurrai, forse capendo davvero per la prima volta come si sentisse.
“E’.. E’ stanca di me?” Chiese allarmato.
“No, è stanca delle persone in generale. Sai, Liam, vivere qui può fare davvero male..”
“Cos’ha Londra che non va?” Scossi la testa, sorridendo tristemente.
“La gente che ci vive. Non fraintendermi, alcune persone sono davvero il massimo della dolcezza, ma altre.. bhe, diciamo che rendono tutto peggiore. Per alcuni potrebbe essere un vero incubo e per Reb lo è. Mi chiedo perché tu non l’abbia ancora capito e, fidati, se lo chiede anche lei. Le stai dando risposte sbagliate, Liam.”
“Non ti seguo..” Ammise, leggermente sorpreso da ciò che gli avevo appena spiegato.
“Crede che tu preferisca la ragazza con cui ti stai sentendo a lei. Crede che tu sia troppo impegnato ad uscire con lei per capire cosa realmente sta provando. Non si sente abbastanza e mi chiedo perché tu continui a non fare niente per dimostrarle il contrario. Perché entrambi sappiamo che lei è abbastanza.”
“Io..” Sussurrò.
“Non credevo che..”
“Già, è questo il problema.” Dissi.
“Voi non credete mai niente, non vi rendete conto di quanto qualcuno possa soffrire per ciò che fate e quando lo capite, bhe è decisamente troppo tardi.” Anche se poteva sembrare il contrario, non dissi quelle parole con cattiveria. Non volevo ferirlo ne trattarlo male. Più che altro, ancora una volta, nel mio tono c’era dolore.
Per tutto, perché Reb non meritava ciò che stava passando, perché la vita era maledettamente ingiusta con alcune persone, perché Zayn continuava a non rispondere e perché io cominciavo a stare sempre peggio.
Inevitabilmente, una lacrima mi rigò il viso. Liam abbassò lo sguardo, forse capendo una volta per tutte. Poi tornò a guardarmi, fiducioso.
“Grazie.” Disse semplicemente, mentre io mi affrettavo ad asciugarmi gli occhi.
“Non ho fatto niente, non devi ringraziarmi.” Sorrisi debolmente.
“A te cosa succede?” Chiese ignorando la mia risposta.
“Vorrei essere libera di andarmene da qui, ma non posso.” Riassunsi fissando un punto indefinito davanti a me.
“Perché no?” Scossi la testa per l’ennesima volta.
“Troppo complicato per poterlo spiegare.” Dissi semplicemente, evitando l’argomento.
L’unica cosa che mi mancava era cominciare a piangere lì davanti a tutti, quindi preferii non parlarne e focalizzare la mia attenzione su qualcos’altro.
“Eccomi.” Parlò allegra Reb, con due coni gelato tra le mani. Ne porse uno a Liam, stupendomi del suo cambio d’umore così improvviso.
Dopo aver assaggiato il suo gelato, lo guardò con rabbia, prima di incamminarsi verso il cestino più vicino e buttarlo.
“Ma che..?” Domandai non capendo il suo gesto.
“Non avevo più fame.” Rispose con un gesto disinteressato della mano. Mi limitai a guardarla, sorvolando.
Se solo avessi saputo…

#Zayn’s Pov

Maledetto, stupidissimo, fottutissimo cellulare.
Mai come prima d’ora avevo odiato il cane di mia sorella. Non riuscivo a spiegarmi perché, tra tanti oggetti, dovesse proprio mettersi a giocare con il mio telefono.
E perché, tra tanti posti, dovesse proprio farlo cadere nella piscina. Inutile dire che aveva completamente smesso di funzionare ed era un’intera settimana che provavo ad aggiustarlo, senza ottenere alcun effetto.
Stanco e terribilmente in astinenza di Ellie, mi alzai dal letto in uno scatto, ignorando il leggero mal di testa che avevo e affrettandomi ad uscire.
“Zayn, dove vai?” Chiese mia madre dalla cucina.
“Ci metto un secondo, devo comprare la scheda del telefono.”
“Va bene, fai presto che è quasi pronta la cena.”
“Si, certo.” Attraversai la strada, camminando per qualche metro prima di fermarmi ed entrare in un tabaccaio. Comprai la scheda di cui avevo bisogno e, sforzandomi un po’ con la memoria, mi ricordai di avere un vecchio cellulare nel cassetto alla sinistra del letto.
Uscii di fretta dal negozio, lo sguardo concentrato sulla strada, con un solo pensiero in testa.
Avevo assolutamente bisogno di sentire la sua voce per stare bene, non ne potevo più.
Mi mancava quasi come l’aria ed era qualcosa di assolutamente inconcepibile per me. Non ero mai stato così legato a qualcuno prima d’ora.
Ma, d'altronde, non lo avevo mai negato.
Ellie mi aveva cambiato e si, aveva decisamente tirato fuori la parte migliore di me.
Immerso com’ero nei miei pensieri, non mi accorsi di aver urtato qualcuno, finche non sentii il suo peso addosso.
“Oddio, scusami, andavo di fretta e non ti ho visto, mi dispiace!” Disse una voce femminile.
“No, scusami tu, ero distratto e non ti ho visto arrivare..” Alzai lo sguardo, trovandomi davanti una figura alta e magra. Una chioma biondo chiaro e due occhi azzurro ghiaccio che catturarono immediatamente i miei. Mi sorrise, spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Comunque, io sono Perrie.” Ricambiai il sorriso.
“Zayn.” Mi presentai, prima che con una scusa, lei corresse via, andandosene così com’era arrivata.





OH MAMMA, grazie, grazie, grazie mille!
dkfjnskdjc
Non mi aspettavo tutte quelle recensioni e
nemmeno così tante visualizzazioni! *^*
IO VI AMO, non smetterò mai di dirlo! kjfndsk
Anyway,  mi dispiace dirlo, ma da ora in poi
i capitoli saranno più o meno tutti parecchio deprimenti,
poichè ho bisogno di scrivere questo per giungere al finale..
A PROPOSITO della fine della storia..
Per vostra (s)fortuna (?) credo che manchino si e no
cinque capitoli, forse anche di meno :/
*PIANGE DISPERATAMENTE.*
Come farò senza di voi? :'(((
Vabbè, non ci pensiamo per ora.. :(
Parlando del capitolo....
TADAAAAAAAAAN :)
Se ve lo state chiedendo, si, è proprio QUEL Liam.
ksdjns ora c'è tutta la gang là, prima o poi li farò anche incontrare :')
E Reb? Lei ed Ellie sono diventate molto più
amiche di quanto pensate, che cosa succederà? kajdn
Ahahahah e poi (aggiungerei finalmente) uno
Zayn's Pov! ksdfj era da tanto che non ne facevo uno, peccato che fosse 
corto e che non ce ne sarà un altro per un bel po'..
Ahahahah mi fate sapere cosa ne pensate? Ancora grazie mille,
a presto! Kjdksjn
Baciiiiii <3 C.

Ps. Ziam feeling *^* <3

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Capitolo 17
*** All those fairytales are full of shit.. ***





CAPITOLO 17




Camminavo per le strade di Londra, senza una meta precisa. Le lacrime mi rigavano il volto, senza volerne sapere di fermarsi.
Da quanto andava avanti così?
No, non erano due settimane, ne un mese, ne due mesi.
Erano passati dieci mesi, dieci mesi da incubo, dieci mesi senza sentire la sua voce, senza vederlo, senza parlarci, senza di lui.
Dopo aver provato a contattarlo in ogni modo possibile senza mai ricevere risposta, mi ero rassegnata.
Non ci credevo più, Zayn non sarebbe venuto a prendermi ne niente. Si era completamente dimenticato di me e no, stavolta non ci sarebbe stato un lieto fine.
Aveva infranto entrambe le promesse che mi aveva fatto.
Non eravamo andati a vivere insieme e non era andato tutto bene come aveva promesso.
Mi odiavo, perché mi ero fidata di lui. E mi odiavo perché non riuscivo ad odiarlo.
Volevo convincermi che tutto ciò che avevo provato e provavo ancora per lui non fosse amore. Semplicemente volevo pensare che il mio fosse solo un disperato bisogno di attenzioni e che lui me le avesse date. E allora mi odiavo, perché non ci riuscivo.
Lo amavo e delle attenzioni non me ne fregava un accidente.
Lo rivolevo, lo rivolevo indietro, volevo risentire la sua voce, volevo poterlo abbracciare e sentirmi finalmente a casa.
E come se non bastasse, anche le cose con Reb non andavano molto bene.
Nel senso che la nostra amicizia era cresciuta a dismisura, le volevo un bene dell’anima, ma forse era proprio questo il problema.
Volerle bene mi stava facendo male, perché lei per prima si stava facendo male.
In quei dieci mesi la vedevo mangiare sempre di meno, un paio di volte era anche svenuta e non avevo idea di cosa le prendesse.
Quando la situazione si era fatta ingestibile, io e Liam l’avevamo obbligata a rivolgersi ad un medico ed ora, mentre io giravo per Londra cercando di schiarirmi le idee, lei era stesa su quel lettino cercando di sopravvivere.
Mi asciugai le lacrime, singhiozzando. Volevo tornare indietro, volevo disperatamente sentirmi bene di nuovo.
Volevo che Reb stesse bene, che Liam non si sentisse così inutile di fronte ciò che stava accadendo alla sua ragazza, volevo che io non mi sentissi così inutile.
Volevo aiutare entrambi, volevo aiutare me stessa, ma era vero che la bacchetta magica esisteva solo nelle favole.
E tutte le mie illusioni, tutti i miei sogni, tutte le mi fantasie, erano tutte frutto di una stupida mente che aveva bisogno di evadere.
Niente principi o principesse, niente felicità, niente ‘vissero per sempre felici e contenti’.
Solo ciò che mi rimaneva e che lentamente stavo comunque perdendo.
Inoltre, a tutto ciò si aggiungeva mia madre, che ultimamente stava davvero molto peggio.
La notte urlava, piangeva più che mai, poi il giorno si sfogava su di me o sull’alcool. Quel giorno ero uscita di casa proprio per questo.
Avevo ancora il segno che le sue mani avevano lasciato sul mio corpo, naturalmente dopo aver litigato.
A volte mi chiedevo come sarebbe stato se fossi riuscita a partire con Zayn. Se Kaitilyn non si fosse intromessa e se tutto fosse andato come previsto.
Magari non mi sarei sentita così ora. Magari il cielo sopra di me sarebbe stato ancora intatto e non mi sarebbe crollato addosso.
Immersa nei ricordi, nella nostalgia, non mi accorsi di aver urtato qualcuno.
“Scusi, mi dispiace.” Dissi, alzando lo sguardo, incrociando due occhioni azzurri che, anche se avevo visto poche volte, avrei riconosciuto ovunque.
“Niall?!” Quasi urlai, spalancando gli occhi.
“Ellie? Mio Dio, quanto tempo!” In un secondo le sue braccia mi avvolsero.
“Come stai?” Chiese.
“Bene, tu?”
“Bene. Sono qui con Allyson, è dentro il bar, sono sicuro che sarà felice di vederti!” Esclamò sorridente.
“Oh, davvero?”
“Si, eccola!”
“Oh mio Dio, Ellie? Sei tu?” Chiese infatti una chioma mora, avvicinandosi.
“Ally!” La salutai, abbracciandola.
“Che ci fate qui a Londra?”
“Siamo rimasti in contatto con Harry e Lottie e abbiamo deciso di venire qui tutti insieme, in vacanza..”
“Ci sono anche loro?” Chiesi entusiasta all’idea di rivederli.
“Si, stavamo per raggiungerli, vieni con noi?”
“Certo!” Durante il tragitto mi sommersero di domande, dalle più banali alle più significative e alla fine, naturalmente, mi chiesero anche di Zayn.
“Credo.. Si, insomma, credo sia finita..” Sussurrai, sentendo il fiato mancarmi.
“Ma come?!” Chiese Allyson, forse incredula, una volta arrivati all’entrata di un hotel.
“Si, bhe, non lo sento da molto e non.. non risponde alle chiamate ne ai messaggi..”
“Ellie?” Una quarta voce si intromise nel discorso, facendomi subito alzare lo sguardo.
“Lottie!” Abbracciai prima lei, poi il riccio al suo fianco e fu come se il tempo non fosse mai passato.
“Ciao Harry!”
“Ehi! Come va?”
“Tutto bene, voi? Novità?”
“Bhe, forse una si..” Rispose Lottie, arrossendo.
“Quale?”
“Ci siamo messi insieme..” Spalancai gli occhi, ritrovandomi a sorridere.
“Ohw, sono felice per voi!” Esclamai, accorgendomi solo dopo di una figura dietro di loro.
“Piacere, Louis.” Disse il ragazzo.
“Ellie. Sei il fratello di Lottie, giusto?” Chiesi stringendo la sua mano e ricordandomi di quando la bionda me ne aveva parlato. Lui infatti annuì, sorridendo allegramente.
“Mi hanno parlato di te qualche volta e, se sei come ti hanno descritto, credo che potremmo andare molto d’accordo.” Sentenziò.
“Sarebbe un piacere.” Ridacchiai.
“Noi stasera andiamo a mangiare una pizza, vieni anche tu Els?” Chiese Niall.
“Si, credo che vada bene..” Sorrisi.
“Bene! E’ da troppo tempo che non ci vediamo!” Esclamò Lottie.
Intavolarono qualche conversazione tra loro, nella quale non provai proprio ad inserirmi, visto che il mio cuore si era fermato all’istante.
L’avevo sentita, era la sua risata, ne ero sicura.
Spalancai gli occhi, sentendo il cuore battere forte e un’improvvisa sensazione di pace.
Un sorriso enorme mi si stampò in faccia, era lui, sicuro, la sua risata era inimitabile. E l’unica spiegazione che il mio cuore voleva dare al fatto che si trovasse lì era quella in cui avevo creduto in quei dieci mesi.
Era tornato, era tornato per me, per mantenere la sua promessa, per portarmi via e farmi stare bene come solo lui riusciva a fare. Mi voltai lentamente, desiderosa di incrociare i suoi occhi e quando lo vidi mi sentii completa.
Le sue labbra, le sue guancie, i suoi capelli, le braccia, le mani, il suo corpo, i suoi occhi.. Non era cambiato per niente, era sempre il mio Zayn, spensierato e.. felice.
Sorrisi pronta a riabbracciarlo, quando i miei occhi volarono alla figura al suo fianco.
Una ragazza, bionda, occhi azzurri, semplicemente stupenda, che rideva con lui.
Vidi Zayn dirle qualcosa, prima di piegarsi e baciarla.
Il sorriso sparì di colpo dal mio viso, mentre sentivo il mio cuore frantumarsi in mille pezzi.
Ero distrutta, quando li vidi mi sentii morire, come se fossi appena caduta nel vuoto più totale.
Mi aveva lasciata definitivamente, senza neanche salutarmi, si era messo con un’altra e vederli insieme era ciò che più mi uccideva in quel momento.
Persino le follie di mia madre, il suo odio nei miei confronti e la sua mente malata mi sembravano niente rispetto a questo.
Vedere le loro labbra unite, il sorriso che le aveva rivolto poco prima, i loro corpi abbracciati..
No, non potevo crederci, forse era solo un incubo, sarebbe bastato svegliarmi e dimenticare ogni cosa.
Ma quando la mano di Allyson si posò sul mio braccio chiedendomi qualcosa, capii che quella era la realtà, che Zayn mi aveva dimenticata, che era andato avanti senza di me e che si, stavo davvero morendo in quel momento.
Mi riscossi, cercando di non far trasparire alcuna emozione.
“Cosa?” Chiesi alla ragazza al mio fianco. Lei ripeté la domanda, ma i suoni mi arrivavano ovattati ed il mio cervello non voleva saperne di concentrarsi.
L’immagine di poco prima si ripeteva nella mia mente come un disco rotto, non lasciandomi neppure il tempo di respirare.
Era soffocante, mi sentivo male, male dentro, perché, finalmente lo avevo capito, l’amore era questo che faceva.
Ti portava in cima, alla felicità, ti faceva toccare il cielo con un dito e poi senza avvisarti ti toglieva tutto. Energia, gioia, respiro, persino la tristezza.
Ti prosciugava completamente ed io in quel momento ero completamente morta.
Sentivo un peso sul petto, un angoscia straziante che mi divorava, mentre la mano di Zayn era ancora intrecciata a quella della ragazza.
Un improvvisa voglia di rompere tutto, di urlare e di piangere fino allo sfinimento si impossessò di me, ma io ero già sfinita.
Non avevo più nemmeno la forza di parlare.
“Ellie?” Riprovò Allyson, riscuotendomi ancora una volta.
“Scusate, devo andare.” Sussurrai, con la voce impastata. Poi, senza assicurarmi che avessero capito, corsi via. 
Corsi più veloce che potevo, corsi fino ad arrivare in un posto che non avevo mai visto e solo allora mi lasciai andare.
Urlai, mentre le lacrime si facevano strada sulle mie guancie per l’ennesima volta. Le ginocchia cedettero e mi ritrovai a terra in meno di un secondo.
“Basta. Basta ti prego.” Sussurrai al vuoto, senza fiato.
Forse era una reazione esagerata, forse avrei dovuto saper gestire meglio tutto, ma ero davvero stanca.
Ero stanca di dover combattere, di dover sempre cercare un lato positivo anche in cose che non lo avevano.
Ero stanca di dover tirare avanti, di sopravvivere.
Ero stanca, perché non avevo niente in cui credere. Niente più che mi spingesse ad andare avanti, a provare e riprovare.
Niente che mi desse conforto, che mi dicesse che sarebbe passata, che era solo un periodo e che presto sarei stata meglio.
Non avevo più niente in cui sperare e allora che senso aveva tenersi tutto dentro?
Singhiozzai, quando vidi qualcuno abbassarsi alla mia altezza.
“Ti senti bene?” Era un uomo, sulla trentina d’anni e il suo abbigliamento non era ciò che avrei esattamente attribuito ad un una persona per bene.
“A te cosa ti sembra?”  Lui sorrise, divertito.
“No, non stai bene.” Mi passai una mano sulla guancia, cacciando via le lacrime.
“Perspicace.” Sussurrai.
“Anche a me succede ogni tanto.” Disse.
“Cosa?”
“Sentirmi come te. Sei distrutta vero? Vorresti solo poter ricominciare tutto daccapo, ma non puoi, quindi stai male. Giusto?” Lo guardai, sentendo il petto bruciare dal dolore. Annuii lentamente.
“Come lo sai?” Chiesi in un soffio.
“Te l’ho detto. Succede anche a me.” Sorrise.
“Hai soldi con te?” Chiese alzandosi. Gli lanciai un occhiata diffidente.
“Voglio aiutarti, giuro che non faccio niente di male.” Alzò le mani. Di nuovo, l’immagine di Zayn e di quella ragazza mi tornò in mente, seguita da quella di mia madre, poi di Reb in ospedale. Urlando di nuovo mi alzai.
“Si, e allora?” Chiesi decidendo di fidarmi. Tanto, peggio di così non poteva andare.
“Quanto hai?”
“Abbastanza.”
“Vieni con me, io di solito mi sfogo così.” Mi diede le spalle, ma lo sentii ridacchiare comunque. Cominciò a camminare e non esitai a seguirlo.
Se quell’uomo aveva qualcosa che poteva farmi stare meglio, allora tanto valeva lasciarsi andare completamente, no?






Salveee :)
Ammetto che aspettavo di scrivere questo capitolo
da tanto tempo, ma non è uscito come credevo..
Nel senso che lo aspettavo perchè,
sembrerà una cosa stupida, ma vedere Zayn e Perrie insieme
mi fa davvero stare malissimo.

Cioè, adoro Perrie, ma vederla con Zayn è un colpo al cuore, non ci riesco,
davvero.. E' troppo..

Pensate che solo per cercare la gif mi sono messa a piangere...
Ma io sono stupida, quindi ok, lasciamo perdere..
Ahahahaha è ufficiale, ho deciso quanti capitoli mancano alla fine.
Due. Ahhaah due capitoli e vi sbarazzerete di me, felici?
Solo una domanda.
Voi preferite che Ellie e Zayn si incontrino
subito o lasciamo le cose così come sono? c;
Ahahahaahahah mi fate sapere che ne pensate?? A prestoo!
Bacii <3 C. 

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Capitolo 18
*** I'm just so stupid.. ***





CAPITOLO 18




Quando mi svegliai, non ero a casa mia. Non ero neanche per strada o nel locale in cui ero andata.
Mi guardai intorno, sentendo un’improvvisa fitta alla tempia. Ero in una camera, le pareti blu elettrico con qualche poster attaccato sopra, una scrivania completamente sotto sopra dal caos ed un armadio ciliegio. Alla mia destra un comodino con una lampada.
Alla mia sinistra.. Il corpo di un ragazzo?
Mi misi a sedere di scatto, aumentando il mal di testa e facendo una smorfia di dolore. Lentamente, le scene della sera prima si ricostruivano nella mia mente.
Quando ricordai ogni cosa, spalancai gli occhi ed un conato di vomito mi costrinse ad alzarmi di fretta ed andare in bagno.

-Flashback.

“Vieni con me, io di solito mi sfogo così.” Credevo sinceramente che quell’uomo avesse qualcosa che potesse aiutarmi. E invece mi aveva portato in uno squallidissimo locale, in cui la bevanda più pesante che c’era non bastava nemmeno a farmi ubriacare.
“Tutto qui?” Chiesi, quasi delusa. Lui mi sorrise beffardo.
“Ci fermiamo qui se non reggi l’alcool. Altrimenti vieni con me.” Annuii, prima di seguirlo. Salutò uno dei baristi che, dopo avermi lanciato uno sguardo ammiccante, ci lasciò passare dietro il bancone, per poi farci uscire dal retro. Dopo aver scambiato qualche parola con altri due uomini, mi indicò ed uno di quelli scosse la testa.
Rimasero a parlare qualche altro minuto, poi lui tornò indietro con una bustina bianca.
“Prova questa.”
“Cos’è?” Chiesi osservandola.
“Niente domande, provala e basta.” Tentennai un po’, prima di afferrare la busta.
“Scioglila in un bicchiere d’acqua, poi bevi tutto d’un sorso, chiaro?” Chiese. Mi limitai ad annuire, prima di voltargli le spalle e rientrare.
“Ehi, sappi che non sarà sempre così. Gratis, intendo. Sono buono solo perché sei davvero distrutta, ma la prossima volta dovrai pagare. Questa roba non andiamo a rubarla eh!” Ridacchiai, senza girarmi per guardarlo. Io speravo davvero che non ci fosse una ‘prossima volta’.
“Grazie.” Dissi quindi, prima di continuare a camminare. Chiesi un bicchiere d’acqua al bar e quando lo ottenni, mi affrettai a scioglierci dentro il contenuto della bustina. Poi mi portai il bicchiere alle labbra e, rivedendo di nuovo Zayn baciare quella biondina, bevvi senza esitazione.
Fu un secondo, prima che tutto diventasse buio e che perdessi il controllo del mio corpo, cadendo. La musica continuava a rimbombare nelle mie orecchie e sentii una mano afferrarmi il braccio, poi lentamente tutto tornò a prendere forma.
Un ragazzo, in piedi di fronte a me, mi aiutò ad alzarmi, prima di sorridermi maliziosamente e fiondarsi sulle mie labbra.
Non era un bacio dolce e non mi sorpresi neanche di quel gesto.
Il mio cervello era in tilt, non pensavo più a niente e, nonostante non riuscissi a capire ciò che stesse succedendo, mi sentivo bene.
Nessun pensiero, nessuna preoccupazione, nessun rimpianto, nessuna tristezza. Solo il vuoto, perché si, nonostante quel ragazzo mi avesse appena fatto salire su una moto e corresse alla velocità della luce per le strade deserte di Londra, io continuavo a non rendermi conto di niente.
Nemmeno quando entrò in un palazzo, riprendendo a baciarmi. O quando i nostri vestiti furono a terra.
E nemmeno durante quello che successe dopo.
Non m’importava di niente, non capivo cosa stesse succedendo e non me ne preoccupavo più di tanto.
Mi accorsi di non aver sentito la voce di quel ragazzo neanche una volta solo quando lui sussurrò qualcosa.
“Mi chiamo Jack.” Sentii, prima che i miei occhi si chiudessero.

-Fine flashback.

Quando tornai in camera, Jack stava ancora dormendo. Ne approfittai per rivestirmi ed uscire di casa, maledicendomi per aver lasciato che tutto questo accadesse.
L’ennesima lacrima si fece spazio sulla mia guancia, prima che cominciassi a singhiozzare. Mi portai una mano alla bocca, cercando disperatamente di trattenere le lacrime, ma era più forte di me.
Mi sentivo così debole, usata, sporca.. Era qualcosa più grande di me e non riuscivo a gestirlo, nonostante mi sforzassi con tutta me stessa.
Quando vidi il viso stanco di Liam, a pochi metri da me, non esitai ad abbracciarlo, sperando che almeno lui potesse capirmi.
Ma il mio dolore era qualcosa di troppo grande anche per lui, perché, anche se non fece domande, si capiva che era confuso.
“Ellie!” Mi voltai verso la voce squillante che mi aveva appena chiamato e, quando vidi Lottie, mi affrettai ad asciugarmi le lacrime.
“Ieri sera sei sparita, cos’è successo?” Chiese, prendendomi la mano. Scossi la testa.
“Niente, scusatemi.” Lei mi guardò tristemente, ma quando Harry al suo fianco le poggiò una mano sulla spalla, si riprese.
“Perché non vieni con noi? Ci sono tutti, andiamo a fare colazione fuori.. Ti farà bene, vedrai e puoi portare anche lui..” Disse indicando Liam alle mie spalle. Lui provò a sorriderle, poi si presentarono.
“Allora, venite?” Tentennai, prima di annuire.
“Va bene.”
“Scusa Ellie, ma non ce la faccio, sapendo che Reb..” Annuii prima che finisse la frase, sapendo fosse difficile per lui.
“Oh, può venire anche lei, chiunque sia..” Commentò Lottie, con la sua solita vitalità ed allegria.
“E’ la ragazza di Liam e la mia migliore amica ma non.. non sta molto bene, ecco..”
“Oh, mi dispiace.” Si limitò a dire la bionda.
“Già, quindi scusatemi, sarà per un'altra volta.” Disse Liam.
“No, dai, vieni anche tu. Non puoi stare così, farà bene anche a te e Reb non dirà niente se per una volta non mangi quello schifo che danno a.. lì insomma.”
“Ma..”
“Ti prego Liam, non è solo per te.” Nonostante la compagnia dei ragazzi fosse decisamente una distrazione migliore di quella della sera prima, non me la sentivo di rimanere da sola con loro. Non ancora, almeno. Rivederli significava ripensare all’estate e, di conseguenza, a Zayn e mi faceva troppo male. Magari, la presenza di Liam mi avrebbe aiutato.
“Io..” Provò a dire lui, poi, vedendo il mio sguardo supplichevole, si arrese.
“E va bene..” 
“Perfetto! Venite allora!” Esclamò Lottie, prendendomi per mano e trascinandomi via. Con la coda dell’occhio vidi Liam ed Harry scambiarsi un sorriso e seguirci.
La bionda si fermò davanti ad un locale che conoscevo solo di vista, con una grossa insegna rossa sopra la porta.
“Dovrebbero essere qui..” Commentò, guardandosi intorno.
“Eccoli! Andiamo.” Disse poi, indicando un tavolo dalla vetrina, prima di entrare e raggiungerlo a passo veloce.
“Lottie aspetta!” Le dissi notando che Harry e Liam erano rimasti indietro.
“Quei due so..” Mi bloccai quando il mio sguardo volò al tavolo di fronte a me.
Lottie non scherzava quando diceva che ci sarebbero stati tutti. Allyson e Niall erano seduti vicino alla finestra, alla loro sinistra Louis e alla loro destra.. bhe lui.
Ormai non saprei neanche più descrivere ciò che mi provocava il solo vedere Zayn.
Lo amavo ancora, forse anche più di prima e sapere che per lui non era lo stesso mi uccideva.
I suoi occhi erano leggermente sbarrati, perfettamente incastrati nei miei.
“Ellie!” Esclamò Niall e mi meravigliai di essere riuscita a sentirlo.
Il mio cuore batteva talmente forte in quel momento che persino il rumore provocato dal chiacchiericcio delle altre persone era totalmente scomparso.
Il mio campo visivo era occupato solo dai suoi occhi e riuscii a notare che brillavano tantissimo. E.. Dio, quanto era bello..
Mantenni il contatto con i suoi occhi per un tempo che mi parve infinito, fin quando Harry tossì dietro di me.
“Ciao ragazzi.” Disse, mentre mi riscuotevo dai miei pensieri. Accennai un sorriso, salutando anch’io.
“Ehm.. Lui è..?” Chiese Allyson, aspettando che continuassi la frase al posto suo, indicando Liam con un cenno del capo. Ci misi un attimo, prima di capire cosa mi avesse chiesto, ancora scossa da quei due occhi che ormai sognavo ogni notte.
“Oh, lui è Liam, un mio amico.”
“Ciao.” Sorrise lui porgendole una mano.
“Piacere Allyson.” Si presentarono anche Niall e Zayn e al suono della sua voce temetti seriamente di non riuscire più a respirare. I suoi occhi incrociarono di nuovo i miei, prima che un'altra voce si intromettesse nel discorso.
“Eccomi!” Mi voltai di scatto, sentendo il cuore spezzarsi di nuovo quando vidi la ragazza bionda che era con Zayn il giorno prima.
“Oh, ciao! Io sono Perrie.” Disse notando me e gli altri che eravamo appena arrivati. Sfoggiò un sorriso stupendo, allungando una mano verso Liam. Lui sorrise di ricambio, presentandosi a sua volta. Poi lo sguardo della bionda volò a me.
“Tu sei..?”
“E.. Ellie.” Usai tutte le mie forze, davvero tutte per provare a sorridere.
“Piacere.” Sorrise di nuovo, prima di sedersi accanto a Zayn e prendergli la mano.
Mi sentivo ferita, illusa, mille volte stupida per aver creduto anche solo un attimo che tra me e lui ci fosse ancora qualcosa..
Abbassai immediatamente lo sguardo, sapendo di non poter resistere oltre.
“Tutto bene?” Mi sussurrò Liam all’orecchio. Annuii, rivolgendogli un sorriso stanco e probabilmente ancora una volta distrutto, poi presi posto accanto a Louis.
Per tutta la durata della colazione non spiccai parola.
Il fatto era che più provavo a partecipare al loro discorso, più la mia voce diventava tremolante e non riuscivo a spiegarmi perché, quindi, ad un certo punto, ci rinunciai completamente e mi persi nei miei pensieri. Pensieri che no, per la prima volta non riguardavano Zayn, ma la notte appena passata.
Il fatto che avessi ricordato tutto da un lato mi aveva aiutato, ma dall’altro? Bhe, non aveva fatto altro che infierire su ciò che provassi e non riuscivo a non pensare a quanto facessi effettivamente schifo. A quanto in realtà mia madre avesse sempre avuto ragione su di me.
Mi sentivo male, ancora usata ed ingannata, perché quell’uomo mi aveva mentito.
Si, la sera prima ero stata superficialmente bene, ma ora stavo molto peggio e quella roba, qualunque cosa fosse, non aveva risolto niente.
Credo fossi stata un po’ troppo a pensarci, perché ad un certo punto Allyson si voltò verso di me.
“Mi accompagni un secondo in bagno?” Chiese.
“Si..” Accettai confusa, poi la seguii.
“Che succede Els?” Mi domandò chiudendosi la porta alle spalle.
“Eh? Niente, perché?”
“Non hai parlato per tutto il tempo e non è da te..”
“No, il fatto è che..”
“E’ per Zayn?” Mi interruppe. Sentii il mio cuore fare una capriola al suono del suo nome, maledicendolo di reagire così ad una tale sciocchezza.
“N.. No..” Mentii in parte.
“Sai, forse posso capirti. E’ strano anche per me stare seduta a quel tavolo. Non è più come in estate e non mi trovo per niente a vedervi così.. distaccati.” Abbassai lo sguardo, sentendo le lacrime premere sui miei occhi per uscire.
“Già..” Riuscii a sussurrare.
“Cioè, insomma, eravate inseparabili, avete persino scritto una canzone insieme, fatto progetti per il futuro ed ora è davvero strano vedere che è tutto finito e che a malapena vi parlate, cioè è così..” Allyson era davvero la persona più dolce e benintenzionata del mondo, ma a volte proprio non si rendeva conto delle cose che diceva. Non capiva che pensare a tutto quello, per me era stata e continuava ad essere una tortura, che mi faceva male e che desiderassi con tutta me stessa di ritornare indietro nel tempo. Che desiderassi cancellare quei dieci mesi di inferno e riprendere da dove avevamo lasciato.
E non capiva quanto tutto questo mi ricordasse irrimediabilmente ciò che avevo fatto la sera prima.
Per cui, non mi stupii della sua espressione sorpresa ed infinitamente triste, quando non ce la feci più e scoppiai a piangere.
“Ehi.. Oddio, scusami, io non..” Disse abbracciandomi di scatto.
“Cavolo, mi dispiace Ellie, davvero.”
“Ho combinato un casino, Ally.” Ammisi, coprendomi il viso con le mani.
“Cos’è successo?” Non riuscii a rispondere e apprezzai il fatto che lei non insistette per sapere.
Forse, sarebbe stato meglio tenerla per me, quella storia.






Innanzitutto, scusatemi se ho fatto
leggermente tardi :')
Il mio internet si sta completamente rincretinendo, ma ok.
Ahahahahah, mi ha cancellato il capitolo tipo tre volte! .--.
Mi scuso a nome suo, pardon. :')
Poi, io non ho davvero parole.
SIETE MERAVIGLIOSE, davvero! ksdjfk
Grazie mille a tutte c:
Ebbene si, questo è il penultimo capitolo e ancora
non posso credere di averlo scritto, mi mancherà così tanto
scrivere questa storia.. 
Già mi manca ora che sono costretta a fare questi capitoli
completamente deprimenti, quando, credo lo abbiate capito, io amo
scrivere le sdolcinatezze di quei due. kajds
Ahahahhah, credo di non poter resistere ancora.
AHAHHAHAHA vabbè, vi lascio, a presto!
Bacii <3 C.

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Capitolo 19
*** Everything has changed. ***




Ehi..
Lo so che è strano che metta lo spazio autrice prima, così come è strano che abbia aggiornato così presto,
perchè ammettetelo, rispetto agli altri capitoli, questo l'ho postato prima. E pensare che è anche più lungo.. 
Non posso crederci che questo sarà il mio ultimo spazio autrice, non ce la posso fare..
Ahahahah, no, ok, per il capitolo.. Bhe, non è mai successo prima, ma quando l'ho scritto 
ho pianto. So che magari non sarà commovente per voi, ma io ci ho provato davvero a dare
il meglio. Spero solo di non avervi deluso e no, non parlo solo di questo capitolo, ma della storia in generale.
Poi, volevo ringraziarvi. Anche se ve lo dico quasi ogni volta, non avete la minima idea
di quanto questo sia importante per me e non posso che ringraziarvi per tutto.
A partire dalle vostre recensioni, che per me sono tantissime, fino alle persone che hanno seguito questa storia
mettendola, appunto, tra le preferite/ricordate/seguite.
Grazie anche alle lettrici silenziose che mi hanno portato il primo capitolo a più di 1100
visualizzazioni. Non sapete quanto vi sia grata. Grazie, grazie mille, davvero.
E poichè durante il corso della storia mi avete resa così felice, per quest'ultimo capitolo ho due "sorprese" se così si possono
chiamare. La prima è che vi metto non 1, ma ben 3 gifts di Malik (in realtà non sapevo quale scegliere, quindi le metto tutte lol)
Ahahah poi.. bhe, vi chiedo di leggere lo spazio sotto perchè no, non ho ancora finito di assillarvi. 
Ahahahah in realtà è solo una piccola nota, spero vivamente che possa interessare a qualcuno.. 
ahahah bhe, con questo vi lascio davvero.
Grazie di nuovo.
Bacii <3 C.







CAPITOLO 19




 


Alla fine non ce l’avevo fatta a dirglielo.
Allyson era rimasta all’oscuro di tutto, come gli altri e forse era meglio così.
Non volevo angosciare nessuno, il mio dolore bastava e avanzava, non volevo diventasse anche quello di altri.
“Sicura di voler tornare di là?” Chiese per l’ennesima volta la mora, nel bagno del bar in cui eravamo. Annuii passandomi un ultima volta la mano sul viso per cancellare ogni traccia delle lacrime, poi uscii da quella stanza. Tornammo a sederci al tavolo, ignorando lo sguardo insistente dei ragazzi.
“Allora, che mi raccontate di nuovo?” Chiese Allyson, fingendo non fosse successo niente. La ringraziai mentalmente, poi il mio sguardo volò inconsapevolmente a Zayn.
Gli altri ricominciarono a chiacchierare e scherzare, mentre il tempo per me si era completamente fermato.
Tanto che quando si fece ora di andare, fu come cadere dalle nuvole.
“Bhe, allora ci sentiamo.” Disse Harry.
“A più tardi, no?” Chiese Niall.
“Si, facciamo un ultimo giro, prima di ripartire.” Rispose Lottie.
“Ve ne andate di già?” Domandai non nascondendo una punta di delusione nel tono di voce.
Mi erano mancati talmente tanto, anche se non sembrava, che ora lo sapevo, lasciarli andare sarebbe stato fin troppo complicato.
“Si, partiamo domani mattina purtroppo.” Disse Louis.
“Ah..” Mi limitai a commentare.
“Bhe, ciao allora.” Continuò Allyson prima di abbracciarmi. Salutai tutti gli altri che lentamente si allontanavano, fin quando non mi ritrovai solo con Liam, Zayn e.. Perrie.
“Ellie..” Trattenni il respiro. Sentire il mio nome dalla sua voce ancora una volta mi fece uno strano effetto, fu qualcosa che non riuscii a controllare che accadde nel mio petto.. Lo guardai, incapace di dire niente.
“Possiamo parlare?” Chiese inaspettatamente. Tutto intorno e dentro me si fermò per un istante, l’unica cosa che percepivo era il battito accelerato del mio cuore.
“S.. Si.”
“Io vado da Reb. Ci vediamo dopo.” Disse Liam, stampandomi un bacio sulla guancia. Salutò gli altri e se ne andò. Il mio sguardo finì su Perrie.
“Posso restare o torno in hotel?” Chiese lei  guardando Zayn.
“Ti raggiungo tra poco.” Disse lui in risposta. Lei annuì.
“Ciao Ellie, è stato un piacere conoscerti.” Disse sorridendomi, prima di voltarsi e andare nella direzione opposta a Liam. Uno strano imbarazzo calò subito tra noi e mi costrinse ad abbassare lo sguardo.
“Come stai?” Chiese.
“Bene.” Mentii. Con la coda dell’occhio lo vidi annuire.
“Ti va di.. fare un giro?” Avrei voluto dirgli di no, urlargli addosso tutto ciò che avevo dentro, rinfacciargli ogni promessa che non aveva mantenuto, invece mi limitai ad annuire.
“Senti io..” Cominciò, ma lo bloccai subito.
“Non dire niente, ti prego.”
“No, voglio spiegarti.. Io.. mi dispiace, mi dispiace davvero Els.” Chiusi gli occhi per un secondo, temendo di scoppiare da un momento all’altro.
“Non volevo lasciarti andare, non così! Il fatto è che.. Bhe, forse non mi crederai, ma ho perso il tuo numero. Il mio cellulare si è rotto ed io.. avrei dovuto impararlo a memoria, mi dispiace, ma non ricordavo il tuo numero. Per questo non mi sono più fatto sentire.” Sorrisi amaramente.
“Si, certo..” Commentai.
“Lo so che è banale, ma non è una scusa, te lo giuro.”
“Si, infatti. Perché giustamente perdi il mio numero e in cambio trovi un’altra ragazza, giusto?” Domandai ironica, alludendo alla sua nuova fidanzata.
“No, lei non c’entra niente, io..”
“Cosa Zayn? Tu cosa?”
“Mi dispiace.”
“Lo hai già detto.”
“Mi dispiace davvero.”
“Questo non cambia le cose.”
“Ellie..”
“Quello che mi chiedo è perché? Perché hai dovuto illudermi in questo modo? Perché promettermi quelle cose, farmi credere di essere tutto per te, perché dire di amarmi se poi niente era vero?” Chiesi e quelle parole che mi tormentavano da mesi, dette ora ad alta voce, mi sembrarono terribilmente vere e mi ferirono in maniera assurda.
“Erano vere, lo sono ancora!” Esclamò.
“E’ vero, ora sto con Perrie ed è vero che non ci sentiamo da troppo tempo, ma ti posso giurare su ciò che ho di più prezioso al mondo che tutto quello che abbiamo avuto insieme è stato ed è importante per me.” Prese una pausa, durante la quale scossi la testa, poi ricominciò.
“Ti amavo con tutto me stesso, non puoi credere che abbia finto per tutto quel tempo!”
“Erano solo tre mesi e posso crederlo, dato che non ci hai messo tanto a dimenticarmi.”
“Non ti ho dimenticata!” Esclamò alzando le mani al cielo, per poi farle ricadere lungo i fianchi. Dopo intrecciò le sue dita alle mie, avvicinandomi a se.
“Non ti ho dimenticata..” Ripeté a bassa voce.
“Non potrei mai dimenticarti, Ellie, ti amo troppo per farlo.” Disse.
Ti amo troppo. Lo aveva davvero detto?
“Cavolo Zayn, ti diverti davvero così tanto?” Chiesi, scivolando via dalla sua presa e scuotendo la testa. Lui mi guardò confuso, mentre io smettevo di cedere a tutto ciò che il mio cuore mi imponeva.
“Non puoi, diavolo. Non puoi venire qui dopo dieci mesi che non ci sentiamo, con una modella al tuo fianco e dire di amarmi, perché non è vero!” Quasi urlai, trattenendo le lacrime.
Ero stanca di piangere per ogni cosa, non ce la facevo più a vedermi e a farmi vedere così debole.
“Cosa..?”
“La ami?” Chiesi di punto in bianco.
“Eh?”
“Perrie. La ami davvero?” Lui abbassò lo sguardo sussurrando qualcosa che non capii.
“Zayn?” Lui ripeté ciò che aveva detto, ma continuai a non capire. Eppure, il fatto che non me lo avesse detto in faccia, che continuasse a borbottare senza farsi sentire, mi diede una conferma che non avrei voluto avere.
“Bene. Mi basta questo.” Dissi, prima di voltarmi e correre via. Basta.
Corsi per le strade di Londra, ignorando la sua voce che continuava ad urlare il mio nome, fino a quando non mi ritrovai a casa mia.
Bussai al campanello, ma non aprì nessuno.
Presi le chiavi da sotto il tappetino,  pensando che era stata una buona idea metterle lì, anche se chiunque sarebbe potuto entrare.
Aprii la porta ed entrai in salotto.
“.. Mamma?” Chiesi sperando non ci fosse. Quando non ottenni risposta, mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo.
Poi il telefono di casa prese a squillare, contemporaneamente al mio cellulare. Presi quello che avevo a portata di mano, ovvero il telefono di casa, ignorando l’altro.
“Pronto?”
“La signorina Ellie Corwell?” Chiese la voce di una donna.
“Si.. Chi è?”
“Salve. Sono Jade Evans, la chiamo dal centro psichiatrico.” Ma cosa..?
“Dovrebbe venire qui al più presto.” Continuò. Il mio sguardo venne catturato da un oggetto nero in giardino. Alzai il telefono e lo portai con me fuori, quando vidi il caos che c’era.
“Cos’è successo?”
“I suoi vicini di casa ci hanno chiamato poche ore fa. Sua madre..” Mi portai una mano alla bocca, osservando i mobili della mia camera che erano stati buttati giù.
“Può darmi l’indirizzo? Arrivo.” La interruppi.
“Certo.”
Dieci minuti dopo ero già davanti alla clinica. Chiesi informazioni ad una segretaria, che mi indicò una porta, poi vi entrai temendo per ciò che avrei saputo.
“Ellie?” Annuii, avvicinandomi alla donna. Indossava un camice bianco con una targhetta su cui c’era scritto ‘Jade Evans’ in corsivo elegante.
“Cos’è successo?”
“Tua madre ha.. un problema.” Decise infine.
“Io. Sono io il suo problema.” Le confessai.
“No. Cioè si, in parte si, ma non è colpa tua.”
“Sapete cos’ha? Perché mi odia tanto?” Chiesi, con gli occhi illuminati. Forse potevo avere finalmente una risposta, dopo diciassette anni..
“Ecco.. E’ un argomento delicato, ma si, sappiamo cosa turba tua madre.”
“Cosa?” Chiesi di getto, pentendomene subito dopo. Non volevo davvero sapere la risposta. Sapevo che avrebbe fatto male ed io ero davvero stanca di soffrire così.
“Siediti..” Suggerì indicando una sedia di fronte la sua scrivania. Obbedii, prima che mi porgesse una cartella clinica.
“Qui c’è scritto tutto, mi dispiace.” Squadrai velocemente i fogli che avevo in mano, congelandomi sul posto quando lessi le prime parole del decimo rigo.
‘Causa: aborto naturale involontario.’
“Che.. Che significa?” Chiesi, deglutendo a vuoto.
“Ecco, vedi, in realtà, non saresti stata l’unica a dover nascere, diciassette anni fa.” Ammise.
“Tua madre e tuo padre.. aspettavano due gemelli.” Rimasi immobile, aspettando che continuasse.
“Un maschio ed una femmina, secondo il racconto di tua madre avevano già programmato ogni cosa. Purtroppo ci sono state delle complicazioni.. E solo uno di loro è nato.”
“Io.” Dedussi. Lei annuì.
“Tua madre era davvero distrutta, come puoi immaginare. La perdita di un figlio non è mai facile da accettare. E il fatto che tuo padre provasse a rendere te felice e non mostrasse il suo dolore, l’ha ingiustamente portata ad odiarti..” Spiegò.
“Mi dispiace, faremo il possibile per aiutarla, intanto.. Sei ancora minorenne, giusto?” Annuii.
“Visto che, da ciò che sappiamo, non hai altri parenti..”
“Mia nonna. C’è mia nonna.” Dissi freddamente. Ero ancora scossa, non potevo crederci.
“Oh non lo sai? Tesoro, mi dispiace, ma tua nonna.. è morta tre mesi fa.”
“Come?” Lei si morse il labbro inferiore, visibilmente dispiaciuta. Intanto ogni cosa sembrava perdere peso.
Non mi importava più di nulla, mi sentivo completamente inutile, impotente di fronte a qualcosa che era visibilmente più grande di me.
“Stiamo cercando qualcuno che sia disposto a prendersi cura di te fino al compimento dei tuoi diciotto anni, non manca molto, giusto?”
“No.”  Lei annuì, intanto il mio telefono squillò di nuovo.
“Scusi, devo andare.”
“Ciao piccola, ti chiamerò appena saprò qualcosa.” Disse con un sorriso dolce che però non riuscii a ricambiare.
Uscii di fretta da quell’edificio che cominciava a starmi troppo stretto, poi, vedendo il nome di Liam sullo schermo, mi affrettai a rispondere.
“Pronto?”
“Vieni qui, ora, ti prego.” Disse con una strana voce.
“Che succede?” Lo sentii singhiozzare.
“Vieni.” Disse prima di attaccare. Sentivo la testa girarmi, il cuore battere forte e troppe emozioni in contrasto farsi strada dentro di me.
Notai che l’ospedale non era molto lontano da dove mi trovavo, quindi, a passo veloce, lo raggiunsi in cinque minuti.
Andai diretta nella camera in cui c’era Reb, ma anche in questa, come a casa mia, non c’era nessuno.
Mi guardai intorno, poi scorsi la figura di Liam in fondo al corridoio.
“Liam?” Chiesi quando fui più vicina. Lui si voltò di scatto verso di me, poi mi abbracciò senza dire niente. In un secondo, la mia spalla fu bagnata dalle sue lacrime e il silenzio invaso dai suoi singhiozzi.
“Non posso farcela Ellie.” Sussurrò.
“Dov’è Reb?” Non rispose, singhiozzò più forte. Un senso di panico si impossessò di me.
“Liam?! Dov’è?” Chiesi di nuovo. Lui soffocò un urlo.
“Liam!” Lo ripresi, cercando disperatamente di capire.
“E’ morta.”

Rimasi immobile per dieci interi minuti. Quando guardai di nuovo Liam, mi accorsi di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo.
“Scherzi? Sappi che è uno scherzo di pessimo gusto, non..”
“Non scherzo Ellie, ti pare che potrei mai scherzare su una cosa del genere?!” Esclamò lasciandosi cadere su una delle sedie nel corridoio.
“Ma come.. Com’è possibile?”
“Non lo so. Stava andando tutto bene, si stava riprendendo lentamente ma poi non so cosa sia successo e.. non ce l’ha fatta. Non so perché se ne sia andata, ma io non ce la faccio senza di lei.”
“Non può essere.. morta.. Lei..” In un secondo, sentii qualcosa di caldo scivolarmi sulle guancie.
“Liam?” Chiesi quando lo vidi immobilizzarsi, poi alzarsi di scatto.
“Me ne vado.”
“Cosa?! Dove?”
“Non lo so, ma non posso restare qui. Non ci riuscirei.”
“Ma..”
“Torno a Wolverhampton.” Disse.
“Così lontano?”
“Vivevo lì prima. Scusami Ellie,ma non posso restare.”
“Però..”
“Reb era tutto per me. Davvero tutto ed ora.. Devo andare.” Poi sparì dalla mia vista.
“Perché?” Sussurrai al vuoto.
Zayn, mio fratello, Reb.. Era troppo da affrontare per me. In un secondo fui fuori dall’ospedale e cominciai a correre. Stavolta sapevo bene dove andare. Mi parve di sentire qualcuno urlare il mio nome, ma era solo una mia fantasia, evidentemente, per cui non ci pensai più di tanto.
Entrai in un palazzo in cui vivevano si e no una o due persone e salii fino al terrazzo. Un ondata di ricordi mi invase.
 

Sorrisi per la cinquantesima volta, seguendolo dentro l’edificio principale. Lo sentii afferrare la mia mano mentre mi trascinava su per le scale, fino a quando non giungemmo avanti ad una porta in legno, abbastanza malandata. La aprì senza sforzo, prima di guardarmi entusiasta e sorpassarla. Lo seguii, ormai contagiata dal suo entusiasmo, ritrovandomi su una piccolissima sporgenza all’aperto.
“Wow.” Riuscii solo a dire guardandomi intorno. La vista che c’era da li sopra era qualcosa di unico, da mozzarti il fiato.
“Guarda!” Esclamò Zayn indicando il cielo. Alzai lo sguardo, notando le miriadi di stelle che ci sovrastavano insieme ad una meravigliosa luna piena.
“E’ meraviglioso! Non ci avevo mai fatto caso, a queste cose..” Sussurrai a bassa voce, temendo che, se avessi parlato a voce troppo alta, quella magia si fosse spezzata. Sentii le sue braccia circondarmi i fianchi.
“Una volta ho sentito, in un film, che il protagonista, il suo bacio ideale, avrebbe voluto darlo sotto il vischio.” Sussurrò a sua volta sul mio collo.
“E allora?” Chiesi senza distogliere lo sguardo dal cielo.
“Mi ha fatto ridere. Che cosa stupida..” Commentò.
“Perché, il tuo dove vorresti darlo?” Lo sentii sorridere.
“Su un tetto. Di notte. Sotto la luna piena.” Finalmente mi decisi a voltarmi verso di lui.
“Ah davvero?” Chiesi divertita.
“Già.”
“E a chi vorresti darlo?” Continuai avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.
“Alla ragazza che amo.” Disse in soffio annullando quell’inutile distanza che c’era ancora tra noi.
Bum.


*

“Andiamo sul tetto?” Domandai sorridendogli.
“Ora?”
“No a Natale. Ovviamente ora, Malik.” Rise.
“Va bene, andiamo.” Ripercorremmo la stessa strada di qualche sera prima, per poi ritrovarci di nuovo sul tetto dell’edificio principale, in quella piccola sporgenza in cui ci eravamo rifugiati. Ci sedemmo per terra, uno accanto all’altro.
“Che hai amore?” Chiese dopo un po’, forse notando il silenzio che c’era tra noi. Mi voltai a guardarlo.
“Se ti dico una cosa, prometti di non arrabbiarti?” Chiesi. Lui mi guardò confuso, poi annuì.
“Prima.. Ecco.. Harry mi ha baciata.” Chiusi gli occhi. Tutto ciò che mi arrivò in risposta fu silenzio.
“Cosa?” Chiese alzandosi.
“Mi.. Ha baciata..” Lo vidi stringere un pugno, abbassando la testa.
“Zayn..” Mi avvicinai, prendendogli una mano, che lui ritirò subito.
“L’hai baciato?” Chiese.
“NO! L’ho respinto, giuro.” Mi fissò per un breve istante.
“E lui?”
“Mi ha chiesto scusa. Ti giuro che non ho fatto niente, non avrei mai voluto che succedesse e probabilmente nemmeno lui.”
“Ti ha baciata, come puoi pensare che non volesse farlo?!”
“Hai detto che non ti saresti arrabbiato.” Dissi abbassando la voce.
“L’ho detto ma non posso non arrabbiarmi! Ti ha baciata, cazzo!” Quasi urlò. Un po’ mi spaventai, poi però lo vidi rilassarsi. Sospirò, passandosi una mano tra i capelli, prima di infilarla in tasca.
“Scusa, non ce l’ho con te El, se mi dici che lo hai respinto ti credo, però..” Lo abbracciai di slancio.
Non perché fossi felice che mi avesse creduto, non perché volessi calmarlo, non per motivi riguardanti gli avvenimenti di quella sera.
Lo abbracciai semplicemente perché, all’altezza del petto, sentii un improvvisa voglia di essere stretta da lui. Di essere accoccolata tra le sue braccia, mentre il mio orecchio ascoltava i battiti del suo cuore. Mi aggrappai alle sue spalle, affondando la faccia nell’incavo del suo collo e beandomi del suo profumo. In un secondo le sue braccia mi avvolsero la vita, mentre lui mi lasciava un bacio sui capelli.
“Ti amo Zayn.” Lo sentii sorridere, mentre mi stringeva un po’ di più.
“Ti amo anch’io piccola.”

     

Mi sedetti sul cornicione, in bilico. Non m’importava di cadere, non m’importava più di nulla. Tanto, cosa avevo da perdere? Mio padre se ne era andato. Mia madre mi odiava. Mio fratello era morto ancora prima di nascere. Mia nonna, Reb, Allyson, Lottie, Harry, Niall, Liam e Louis, se ne erano andati.
Zayn se ne era andato e mi aveva dimenticata.
E a me cosa restava? Solo tanto odio per me stessa e un comprensibile senso di solitudine.
Per cui non m’importava di cadere. Non mi sarei buttata, non ne avrei mai avuto il coraggio. Però se per sbaglio qualcosa sarebbe dovuto andare storto, non mi sarebbe dispiaciuto.
In fondo la mia vita era già finita da tempo. Erano mesi che mi sentivo morta, l’unica cosa con cui ero ancora sulla Terra era il mio corpo.
E il mio cuore mi aveva definitivamente lasciato nell’esatto momento in cui Perrie era entrata nella vita di Zayn.
La mia anima anche e con essa la mia mente.
Il mio corpo, per quanto inutile fosse, era l’unica cosa ancora viva di me.
“Ellie..” Non mi ero accorta che fosse arrivato qualcuno. Sobbalzai per lo spavento.
Poi tutto accadde in un secondo. Il mio corpo, saltando, si era sporto un millimetro di troppo, facendomi perdere l’equilibrio.
“No!!” L’ultima cosa che vidi furono due occhi dorati, gli stessi che mi avevano fatta innamorare per la prima volta, che mi avevano promesso felicità e che mi avevano dato tristezza. Gli stessi occhi che, nonostante tutto continuavo ad amare più di me stessa.
Poi, il buio.
     





 

Eccomi di nuovo.

*si nasconde in un posto introvabile*
Lo so che probabilmente vorreste uccidermi, però bho, magari qualcuno
se lo aspettava.. *fischietta cercando di giustificarsi.*
Ahahaha dai, però ho una sorpresa
Non è vero che questo è l'ultimo capitolo.
Ahahahah dico sul serio.
Sono ancora indecisa se postarlo come 20 capitolo o come un OS a parte,
ma vi anticipo che sarà quasi completamente uno Zayn's Pov *^*
Volevo dirvi che, siccome non ho idea di quando
lo posterò ne sotto quale forma (se Os o come continuo)
se volete che vi avvisi, se vi interessa leggerlo, mandatemi un
messaggio, una recensione, una menzione su twitter o quello che vi pare,
basta che me lo dite. AHAHHAH
Stessa cosa per l'OS su Lottie ed Harry che è ancora in fase di scrittura.
Avvisatemi e scusatemi ancora per come ho terminato la storia :')
Vi lascio con Zayn, vedetevela con lui, io non c'entro niente lool
AHAHAHHA baci bellezze e grazie ancora. <3





 

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Capitolo 20
*** Epilogo. ***






CAPITOLO 20- EPILOGO





#Zayn’s Pov.

Avevo sempre pensato che la vita ti riservasse sorprese ogni secondo. Piacevole o meno, prima o poi qualcosa di inaspettato capita a tutti.
E a me era successo, non una ma milioni di volte in 18 anni. Prima tra tutte, Ellie.
Era arrivata all’improvviso, sconvolgendomi la mente e l’anima fino in fondo. Quando i miei occhi avevano incontrato i suoi per la prima volta, era stato come se un uragano mi avesse appena travolto. Mi aveva rubato l’anima con un solo sguardo ed era proprio il caso di dirlo, l’aveva portata via con se.
Le avevo giurato che saremo tornati insieme, ma dopo l’avevo lasciata andare, senza neanche sapere perché.
Mi sono sentito così stupido e così in colpa quando l’ho rivista.. Era distrutta, eppure era sempre così bella..
Quella mattina, in cui eravamo seduti ad un tavolo insieme, dopo dieci mesi, nonostante la presenza di Perrie al mio fianco, mi innamorai di nuovo di lei.
Come se avessi mai smesso..
Poi, dopo aver passato più di un ora a guardarla senza perdermi neanche un particolare di lei, del suo viso, era arrivato il momento di andare.
E non ce l’avevo fatta, per quanto mi sembrasse ingiusto nei confronti di tutti, avevo dovuto dirle ciò che provavo.
Non mi aspettavo mi perdonasse, ma ciò che mi disse mi fece forse molto più male.
L’avevo delusa. Avrei voluto essere la sua ragione per essere felice e invece ero stato solo la causa di altro dolore. Dolore che lei non meritava affatto, niente che avessi mai potuto perdonarmi. Ma non mi sarei arreso così.
L’avevo cercata tutto il giorno, ignorando totalmente il mio cellulare che mi ricordava che Perrie mi stava aspettando.
Già, Perrie era un altro punto.
Non volevo definirla un problema, ma lo era in fin dei conti. O meglio, non lei, ma il contesto in cui si era ritrovata una volta arrivati a Londra.
Vedermi con un’altra non aveva fatto altro che deludere Ellie e lo sapevo, cavolo se lo sapevo che non mi stavo comportando nel migliore dei modi.
Da fuori, sarei benissimo potuto sembrare un doppiogiochista, ma non lo ero.
Mi ero messo con Perrie e l’avevo portata a Londra, poi però mi ero accorto di non aver mai smesso di amare Ellie e non era colpa mia se il mio cervello si rifiutava di credere al cuore.
Perrie mi aveva aiutato molto,ma davvero bastava questo a farmi innamorare di lei?
La risposta era ovvia, ma l’avevo avuta solo dopo dieci mesi, quando i miei occhi si erano scontrati con quelli di Ellie.
Dicevo, l’avevo cercata tutto il giorno, ignorando il mio cellulare e alla fine l’avevo trovata.
Correva, ma avrei riconosciuto quei capelli rossi ovunque.
L’avevo chiamata, ma lei non si era girata neanche un secondo, quindi l’avevo seguita. E quando l’avevo raggiunta, era seduta sul cornicione di un terrazzo, con lo sguardo perso nel vuoto.
Se avessi saputo che il mio arrivo l’avrebbe spaventata, non l’avrei mai chiamata di nuovo.
E invece lo avevo fatto, pensando unicamente a quanto volessi risolvere tutto.
E lei non si era accorta che fossi lì, quindi era saltata sul posto, sporgendosi un po’ di troppo. E poi?
Dopo un grido disperato in cui mi rifiutavo di credere che stesse accadendo, avevo provato a prenderla, a salvarla, ma non ci ero riuscito.
Era caduta ed era finita in ospedale.
Era un mese che era immobile in quel letto e le probabilità che sopravvivesse, secondo i dottori erano quasi nulle. Mi sentivo completamente vuoto.
Vuoto di cose belle, perché di sensazioni brutte ce n’erano anche troppe. Mi sentivo terribilmente in colpa, morto dentro, come se un pezzo di me se ne fosse andato via. Ellie aveva l’un percento di possibilità di sopravvivere ed io stavo davvero male.
Nonostante tutto continuavo a credere che potesse svegliarsi, dovevo crederci! Ma questo non aumentava che le mie illusioni e più il tempo passava più rimanevo deluso. Non c’erano miglioramenti, niente di niente.
Sentii il telefono squillarmi in tasca e, anche se non avevo alcuna voglia di rispondere, la suoneria insistente, mi portò a separarmi da Ellie, facendomi uscire dalla camera in cui si trovava.
“Pronto?”
“Zayn!”
“Mamma, che c’è?”
“Come sta?” Un sospiro frustato uscì dalle mie labbra.
“Come sempre.” Non importava quanto tutti stessero pregando, quanto tutti fossero preoccupati, la situazione non dava segno di migliorare.
“Ohw.. sei sempre convinto tesoro?” Chiese.
“Si mamma. Non mi muovo da qua finché non si sveglia.” Dichiarai per la milionesima volta.
“Va bene, forse questo fine settimana veniamo anche noi.”
“Davvero?”
“Si, Safaa voleva andare a Londra e visto che tu sei lì abbiamo pensato di venire a trovare te ed.. Ellie.”
“Ah, ok.. Mi fa piacere vedervi.”
“Anche a noi, tesoro. Ora devo andare, avvisami se succede qualcosa. Ti voglio bene, ciao.”
“Anche io, ciao mamma.” Attaccai e per un momento mi sembrò davvero andasse tutto bene. Poi il mio sguardo si fermò sul vetro accanto alla porta, che nonostante fosse oscurato dalle tendine, mi aveva ricordato che una delle persone più importanti della mia vita stava lottando tra la vita e la morte.
Non ero neanche sicuro che Ellie stesse davvero lottando, e questo mi fece totalmente scoppiare. Una dietro l’altra, le lacrime cominciarono a scendere lungo le mie guancie, mentre in silenzio rientravo nella stanza. Mi sedetti accanto al letto in cui c’era lei e trattenni un singhiozzo.
“Non puoi, ok?” Cominciai. Non era la prima volta che le parlavo e, anche se sapevo che non potesse sentirmi, non m’importava.
“Non puoi andartene così. Non puoi lasciarmi, non puoi. Ho bisogno di te, ho bisogno di sapere che i tuoi occhi potranno brillare di nuovo.” Le strinsi la mano.
“E anche se non grazie a me, ho bisogno di sapere che ovunque sarai, potrai sorridere ancora.” Smisi di respirare, mentre le lacrime continuavano ad uscire prepotentemente dai miei occhi.
“Ho bisogno di te Ellie, non puoi lasciarmi.”
‘Eppure tu lo hai fatto, Zayn.  L’hai lasciata quando forse aveva più bisogno di te e sai che non ti perdonerà.’ Sussurrò una piccola voce all’interno della mia mente.
‘E’ un altro discorso.’ Mi limitai a pensare, zittendola subito.
“Ti amo Ellie, ti scongiuro torna da me..” Quando non riuscii più a trattenermi, presi a singhiozzare violentemente, poggiando la testa affianco alla mano della rossa.
“Ti prego..” Continuavo a ripetere sottovoce.
Di solito nei film d’amore queste cose funzionavano. Una preghiera, un paio di lacrime e di solito tutto tornava a posto. Forse la mia disperazione avrebbe aiutato anche in questo caso..
Continuai a piangere accanto la sua mano, quando un rumore improvviso fermò i battiti del mio cuore. La macchinetta alla sinistra del letto, quella che avrebbe dovuto segnare i battiti cardiaci, cominciò a suonare sempre più forte, prima di arrestarsi ed emettere un ‘bip’ continuo.
Un medico entrò in quel momento, con un aria preoccupata e un infermiera dietro di lui.
“Deve uscire di qui, immediatamente.” Mi disse.
“Che succede?” Chiesi spaventato.
“Esca. La situazione è più grave di quanto pensassimo.” Disse, prima di cacciarmi letteralmente fuori.
Rimasi immobile a fissare la porta bianca, mentre tutto sembrava perdere importanza.
Piangevo e neanche me ne rendevo più conto. La gente passava alle mie spalle, lanciandomi occhiate strane, me per me era come se quel corridoio fosse vuoto.
Si sentivano i medici urlare con urgenza dei soccorsi, ma l’unica cosa che sentivo davvero era quel ‘bip’ della macchinetta che si ripeteva nella mia mente.
L’avevo persa e non volevo crederci.

-Sei anni dopo.

“Papà!” Urlò una voce tenera, non appena aprii la porta di casa. Sorrisi inconsciamente, entrando in salotto.
“Amore mio!” Esclamai prendendo in braccio quella bambina che da tre anni mi aveva totalmente cambiato la vita. Lei rise, affondando la testa nel mio collo.
“Papà c’è una signora strana in cucina..” Continuò, stampandomi un bacio sulla guancia.
“Sta parlando con mamma..” Ammise, guardandomi con quei suoi occhioni neri.
“Dove?”
“Lì!” Urlò indicando la cucina.
“Non ti ha detto chi è?” Chiesi facendola ritornare a terra.
“No, ma era strana..” Annuii, sfilandomi la giacca e posandola sul divano, poi entrai in cucina.
Mi bloccai di colpo, quando notai quella ragazza seduta di spalle. Melanie, mia figlia, fece una corsa diritta verso sua madre, che la prese al volo.
“Ciao..” Salutai.
“Non volevo disturbarvi, io..”
“Non disturbi.” La interruppi.
“E’ da.. tanto che non ci vediamo, cosa ci fai qui?” Chiesi, decidendomi a raggiungerle e a sedermi su una delle sedie libere.
“Io credevo.. Credevo che ecco..”
“Mel, tesoro, perché non andiamo in camera tua a finire quel disegno? Eh?” Chiese la mia ragazza alla bambina, che annuì energicamente, prima di saltare giù e correre di sopra. Sorrisi alla vista di tanta energia, poi tornai serio a guardare la donna di fronte a me.
“Allora?” Chiesi di nuovo.
“Non pensavo avessi una figlia..” Commentò lei guardando la porta che si era appena chiusa.
“Vi siete sposati, quindi?” Chiese.
“No, non ancora, ma non mi hai ancora detto cosa ci fai qui. E come facevi a sapere che vivevo qui?”
“In realtà.. Ho parlato con tua madre, ieri.”
“Con mia madre?” Chiesi confuso. Gli occhi azzurri di Perrie si fissarono nei miei.
“Si. Volevo parlarti.”
“Cosa succede?”
“Anche se è durato solo dieci mesi, quello che c’è stato tra noi era importante per me, Zayn.” Disse. Annuii, spiazzato e confuso.
“Credevo.. Non pensavo avessi una famiglia ora, altrimenti non sarei mai venuta qui.”
“Perché?”
“Volevo.. Volevo chiederti di riprovarci, perché mi manchi. Mi manchi davvero tanto Zayn e..”
“Perrie..” La bloccai.
“Scusa, non volevo intromettermi nella tua vita è solo che pensavo che..” Abbassai lo sguardo.
“Mi dispiace, ma io..”
“Lo so. Non dire niente.” Mi precedette.
“Scusa, non sarei dovuta venire. Me ne vado.” Concluse alzandosi.
“Aspetta.” Le presi un polso. Se aveste visto il suo viso in quel momento, avreste capito perché lo avevo fatto. Ciò che mi aveva detto, il modo in cui lo aveva detto, mi aveva fatto così tanta tenerezza che non potevo lasciarla andare così. Non sapendo che stava soffrendo per tutto quello che le avevo fatto.
Perché si, quando quel giorno, sei anni prima, Ellie era caduta giù, quando avevo capito di averla persa, mi ero anche reso conto che continuare a stare con Perrie pur non provando amore per lei era ingiusto. Ed io ero stanco di comportarmi così male nei confronti di tutti. Quindi l’avevo lasciata, spiegandole la situazione nel modo più delicato possibile. E mentirei se dicessi che l’aveva presa bene, ma tra l’altro era una cosa che mi aspettavo. In quei mesi mi aveva dimostrato di tenere davvero a me e forse era stato anche questo a spingermi a lasciarla. Non volevo che soffrisse anche lei.
“Mi dispiace per ciò che è successo. So di non essermi comportato nel migliore dei modi, ma credimi, ti ho voluta bene anch’io Perrie.” Ammisi.
“Ma non mi amavi..” Constatò.
“Credevo di farlo, però..”
“Però Ellie era sempre nei tuoi pensieri. Certo, lo so.” Sorrise tristemente.
“Scusami.” Lei scosse la testa.
“Non fa niente, proverò ad andare avanti. Complimenti, tua figlia è davvero molto bella. E’ identica a.. lei.” Disse, indicando il piano di sopra su cui poco prima era salita la mia ragazza. Sorrisi per un istante senza nemmeno accorgermene.
“Devo andare Zayn, buona fortuna per tutto.” Disse, prima di liberarsi dalla mia presa ed uscire dalla cucina.
E stavolta la lasciai andare, perché non era giusto nei suoi confronti trattenerla ancora. Ed anche perché un'altra figura aveva catturato la mia attenzione.
Uscii fuori in giardino, sedendomi sul dondolo accanto alla ragazza.
“Da quando fumi?” Chiesi, notando la sigaretta che aveva appena acceso.
“Ho sempre fumato, Zayn.”
“Non è vero amore.”
“Si. Prima di incontrarti fumavo.”
“Ma poi hai smesso..” Constatai.
“Ne avevo bisogno, ok?” Chiese riferendosi a quella che aveva in mano.
“Perché?” Chiesi. La vidi sbuffare.
“Che ti ha detto Perrie?” Chiese ignorando la mia domanda.
“Che la mia ragazza è troppo gelosa per i suoi gusti.” La presi in giro. Lei alzò un sopracciglio.
“Davvero?”
“No, ma tu lo sei.”
“Per niente.”
“E allora perché stai fumando?” Lei rimase in silenzio.
“Ellie..?” Lei sospirò.
“Quando l’ho vista davanti alla porta ho creduto davvero che potesse portarti via da me. Di nuovo.” Ammise.
“Ma io sono qui.”
“Lo so.”
“E tu hai altro da dirmi, qualcosa che non c’entra niente con Perrie, giusto?” Dedussi dal suo sguardo. Lei si voltò verso di me.
“Io..”
“Cos’è successo Els?” Vidi i suoi occhi ingrandirsi e riempirsi di lacrime. Li chiuse di scatto, rimandandole dentro, ma qualcuna sfuggì comunque al suo controllo.
“Ehi, ehi, vieni.” La tirai più vicina a me, abbracciandola. Le sfilai la sigaretta dalle mani e la buttai a terra, lei non disse niente.
“Va tutto bene, ci sono io qui..” Le baciai i capelli, poi la lasciai andare, tornando a guardarla negli occhi.
“Cosa è successo?”
“Oggi.. Mia madre è appena uscita dalla clinica.” Confessò.
“Ed io ho paura. Ho paura che questi anni non abbiano cambiato un bel niente, che lei mi odi ancora e soprattutto ho paura che inizi ad odiare anche Melanie ed è una cosa che non posso permettere perché lei è tutto per me ed io non..” Nuove lacrime si unirono alle altre e mi affrettai ad asciugarle.
“Ehi, piccola, tranquilla. Se l’hanno fatta uscire è perché ora sta bene. E’ guarita. E poi non permetterò che succeda niente, ne a te ne a Mel, te lo giuro.” E stavolta avrei mantenuto davvero quella promessa.
“Io ho paura lo stesso Zayn..”
“Ehi.. Hai idea di quanto tu sia importante per me, Els? Ti rendi conto che dal primo momento che ti ho vista la mia vita è cambiata totalmente? Che quando ti ho lasciata andare alla fine dell’estate non smettevo un secondo di pensarti? Hai la più pallida idea di come mi sia sentito morto quando il tuo cuore ha smesso di battere? E di quanto abbia lottato per ottenere quella maledetta operazione che mi ha permesso di riaverti? E sai quanto tu mi abbia reso felice in questi anni?
Lo sai Ellie? Sai quanto batteva il mio cuore quando è nata Mel?” I nostri occhi erano perfettamente incastrati e, come spesso mi succedeva in quelle occasioni, mi sembrò che il tempo non fosse mai passato. Che avessimo ancora entrambi 17 anni e che stessimo ancora al campo estivo.
“Hai idea di quanto ami te e nostra figlia?” Sussurrai. Lei annuì debolmente, probabilmente senza fiato.
“Allora non pensare neanche un secondo che possa permettere che vi succeda qualcosa. Ho sbagliato tante, troppe volte, ma ho lottato tantissimo per averti, non permetterò a qualcuno di portarti via.” La sua mano cercò la mia, mentre i suoi occhi erano ancora lucidi per le lacrime. Si avvicinò un po’ di più, sfiorandomi le labbra.
“Ti amo Zayn.” Disse in un soffio, prima che la baciassi e che il mondo attorno a noi scomparisse. Come sempre, d'altronde.

#Narratore esterno

Raccontare nei dettagli cos’era successo in quegli anni impiegherebbe un totale di parole che nessuno dei due era disposto ad usare.
Non che ce ne fosse bisogno. Ciò che c’era tra Ellie e Zayn faceva parte del piccolo mondo che da sempre si erano costruiti e che li aveva caratterizzati.
I dettagli erano una cosa di cui solo loro due erano a conoscenza e non c’era bisogno di suoni o lettere per raccontarseli. A loro bastava uno sguardo, un piccolo contatto e tutte le cose più belle della loro storia tornavano a galla come se non fossero mai andate via.
Ogni dubbio, ogni incertezza, ogni tristezza svaniva, lasciando spazio all’amore puro e smisurato.
Quell’amore che ti colpisce sin dalla prima volta, quello che non puoi proprio evitare. Quell’amore che per farti stare bene deve prima farti soffrire.
E loro avevano sofferto, entrambi così tanto che alla fine non poteva non esserci un lieto fine.
Si dice che ogni storia abbia due versioni, ma questo perché non avete conosciuto Ellie e Zayn.
Per quanto si ostinassero a non capirlo, le loro versioni avevano sempre coinciso.
A partire dalla scommessa che li aveva fatti mettere insieme, al giorno in cui Katilyn aveva detto dei loro piani alla direttrice del campo estivo, fino ad arrivare al loro incontro dopo dieci mesi e al coma di Ellie, al suo risveglio miracoloso, al loro trasferimento, arrivando alla nascita di Melanie e al ritorno della madre di Ellie quel giorno. Nonostante i loro pensieri fossero totalmente diversi a volte, il dolore di Ellie era sempre stato quello di Zayn e viceversa e allo stesso modo, la felicità di lei era sempre stata quella di lui.
Alla fine, nonostante pensassero cose diverse, erano sempre andati d’accordo e se qualcuno gli avesse chiesto qualcosa della loro storia, state certi che entrambi avrebbero risposto la stessa cosa.
Perché due cuori che battono così forte quando sono insieme, due cuori che premono per uscire dai rispettivi petti e rimanere insieme, due cuori che hanno sofferto così tanto non possono che desiderare la stessa cosa.
Non possono fare altro che amarsi alla follia in un modo che nemmeno le parole del più famoso dei filosofi saprebbe descrivere.
Perché l’amore è così.
Ti prende, ti travolge, ti rende felice, poi ti uccide lentamente e ti mette alla prova. Se sei forte, ti regala il tuo lieto fine, quello da film, da favola.
Se sei debole finisce li e ti lascia con un vuoto dentro dolorosissimo.
Ne Ellie ne Zayn erano forti. Magari lo sembravano, ma nessuno dei due lo era. Eppure, magari il destino tifava per loro.
Forse ai suoi occhi, l’amore che li aveva legati per i tre mesi estivi era stato così unico e così bello per essere sprecato, che alla fine gli aveva comunque dato una possibilità. Aveva fatto in modo che si ritrovassero e che stessero insieme, forse per sempre.
Perché entrambi potevano dirlo con certezza, non c’era film, ne favola che avesse un finale così bello come il loro.
Così reale e allo stesso tempo così magico che Ellie, che al per sempre, ai principi e le principesse non ci aveva mai creduto, si era ritrovata a pensare che tutte quelle cose esistevano davvero. Che Melanie fosse il loro ‘per sempre’ e che Zayn fosse il suo principe.
E nonostante trovasse tutto maledettamente fin troppo smielato, non poteva fare a meno di sorridere.
La sua vita aveva preso quella piega che da piccola sognava costantemente e alla quale col tempo aveva smesso di sperare.
Ed era d’accordo con Zayn. Non avrebbe permesso a nessuno di rovinargliela, non dopo tutto quello che aveva subito per averla.

“Tanto non mi prendi!!”
“Io non ci scommetterei.”
“Zayn! Zayn!”
“Cosa mi dai in cambio?”
“Mm.. Un bacio?”
“Forse posso accontentarmi.”

In realtà era molto più di un semplice ricordo.
Era il riassunto della loro storia. La ragione del loro essere, della loro felicità.
Bastava un sorriso, uno sguardo, un bacio, una risata per fare in modo che i fuochi d’artificio esplodessero nel petto di entrambi.
E non c’era alcuna Katilyn o Perrie che avrebbe mai potuto cambiare la situazione.
Il loro cuore, batteva per questo. 





8 pagine di word.
Non so se definirle tante, ma per scriverle, soprattutto le ultime,
ci ho messo davvero tutto il cuore.
Ora sta a voi. Sta a voi decidere se Ellie e Zayn meritavano la fine che ho
voluto dargli o se forse, era meglio tenere per me questo capitolo.
A mio parere, è uno dei più belli.
Volevo ringraziarvi.
Per la millesima volta, volevo dire grazie alle 40 persone che hanno messo questa
storia tra le seguite,  alle 14 che l'hanno messa tra le ricordate e alle
37 che l'hanno messa tra le preferite.
Un grazie enorme a tutte quelle che l'hanno recensita, io non ho davvero parole.
L'ultimo capitolo ha avuto 11 recensioni, non so se scoppiare a piangere
o mettermi a saltare per tutta la stanza, quindi nel dubbio, faccio entrambi.
E no, non è una bella visione vedere me che salto piangendo. Aahhaha
Ci siamo arrivati alla fine.
Questo è davvero l'ultimo capitolo.
E' finita.
Niente più Ellie e Zayn.
Ancora non posso crederci, non potete immaginare quanto mi mancherà scrivere questa
storia. Ho amato scriverla fin dal primo capitolo e non avete idea di quanto
significhi per me.Quindi grazie di nuovo a tutte quelle che mi hanno supportata.
Vi sono infinitamente grata.
E si, ho smesso di annoiarvi, credo non mi sentirete per un bel po'.
L'OS con Lottie ed Harry è ancora agli inizi, purtoppo non ho ispirazione per loro due,
quindi non so quando la pubblicherò, scusate.
Per Ellie e Zayn invece è stato facile.
Loro sono così complicati da descrivere che per me è stata una sciocchezza parlarne.
Tutto ciò che ho scritto me lo ha suggerito il cuore e spero davvero con tutta me stessa
che vi sia arrivato qualcosa. Non ne sono sicura, ma ci spero davvero.
Bhe, che altro dire?
Solo che vi voglio bene, tantissimo.
Ah e che la mia mente contorta sta partorendo una storia sovrannaturale
da scrivere sui ragazzi. Ahahah il fatto è che ho letto una storia davvero bellissima e
volevo assolutamente scriverne una di quel genere anche io. Non sono una che ama particolarmente
il genere fantasy, ma ci proverò comunque.
AHAHAHAH ok, appurato che non vi interessa minimamente, vi saluto.
Non scriverò un addio perchè altrimenti scoppio a piangere, per cui vi saluto 
come ho sempre fatto.
A prestoo (anche se in questo caso non so a quanto la
descrizione di 'presto' corrisponda)
Bacii <3 C.

Ps. So che l'ho fatto molte, forse troppe volte, ma vi lascio il link dell'os che ho scritto su Louis,
Back to December
e della storia che sto scrivendo attualmente, sempre sul mio amore segreto (che tanto segreto non è) Zayn
La verità nascosta. 


Pps. La seconda gif è la stessa che ho usato al primo capitolo, giusto per
tornare ai vecchi tempi e far finta che questa storia non sia finita, perchè in realtà,
è appena iniziata.

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Capitolo 21
*** Ciao meraviglie! ***






HELLO, HELLO, HELLO, HELLO!
Ahahahah no, non è un capitolo, solo un avviso. :)
Innanzitutto, se vi interessa, ho postato l'os con Lottie, che trovate qui. :D


I'm gonna leave this world for a while

Pooooi.. Ho tanta paura, però ok, ve lo dico comunque,
ho pensato di far tornare Ellie e Zayn. Mi sono resa conto di
aver lasciato parecchie cose in sospeso e ho pensato di rimediare..
Ho già scritto il primo capitolo e ad essere sinceri, l'ho anche postato *si nasconde* Se volete,

Moment in time

però se vi piaceva la storia come è conclusa, lasciate stare c:
Ho solo paura di aver fatto un casino decidendo di postarla, sappiate che l'ho fatto perchè
mi mancavate e perchè avevo bisogno di parlare di Ellie e Zayn lol.
Va bene, mi dileguo, grazie dell'attenzione, di aver seguito la storia, di tutto, insomma.
HAHAHAH a presto (se volete) 
skjdn 
Bacii <3C.

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