Ciao.

di Lupo001
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pane e Marmellata ***
Capitolo 2: *** Aspettami ***



Capitolo 1
*** Pane e Marmellata ***


Pane E Marmellata.



Ciao.

Scrivo a te perché, ormai, non mi è rimasto più nessuno.

Te lo ricordi il cielo?
Ti stava benissimo addosso, si abbinava ai tuoi occhi, come il sole si abbinava al tuo sorriso. Eri perfetta come il pane e la marmellata rubati nei negozi prima che iniziassero i problemi.
Ti ricordi quando sono arrivate le prime lettere e le paure? 
Correvamo veloci con i vestiti larghi dei nostri fratelli fin sotto il nostro castagno e stavamo lì giornate intere saltando la scuola. Mi ricordo le tue carezze e il tuo cercare di far finta di niente. Mi ricordo come dicevi che sarebbe passato tutto, che non ci sarebbe successo niente. Che noi non avevamo motivo di avere paura. Che eravamo normali. Che potevamo stare tranquille. 
Io ti avevo creduto come avevo imparato a credere nel nostro amore anni prima.
Anche per quello eri sempre stata tu a rassicurarmi. Avevi passato giorni interi ad abbracciarmi mentre io piangevo e mi chiedevo se non fosse tutto sbagliato. Se il nostro amore non fosse qualcosa di cui vergognarsi. Ma tu, che la testa non l’avevi abbassata mai, non avevi ceduto neanche un attimo. Tu lo sapevi che non c’era nulla di male. Lo sapevi che nonostante la bibbia, nonostante tutti gli altri, noi di colpe non ne avevamo.
E quando le cose erano migliorate e tanta gente come noi iniziava ad intravedersi nelle strade, anche se sempre tutto un po’ di nascosto, io avevo capito che di quell’orgoglio di cui parlavi tu … Ne ero piena anche io.
E anni dopo, proprio per quella certezza, proprio per quell’euforia non ero riuscita a trattenermi dal baciarti nel vicolo sotto casa tua. L’avevo visto fare a così tanti altri uomini e donne che non mi chiesi neanche per un attimo se quello che stavo facendo potesse essere pericoloso. Non sarebbe stato diverso per noi no? L’amore che ci scorreva nelle vene era lo stesso di tutte le altre coppie … Giusto?
E poi pioveva e tu eri bellissima, anche se dicevi il contrario. Ecco il vero motivo per cui ti avevo baciata. 
Il mio cuore era esploso e io ero così annebbiata da te che non sentivo altro che il tuo sorriso sulle labbra.

Non ci eravamo mai accorte della guerra io e te. Eravamo distanti anni luce da quella realtà.
Ma quella sera fu lei a venirci a cercare e ci trovò impreparate come cerbiatti nel bosco.
Urlavi il mio nome mentre io urlavo il tuo.
A causa della mia famiglia fui costretta a separarmi da te mentre ti portavano via su quel treno.
Non ho avuto tue notizie per mesi.
Per mesi ho pianto mentre nessuno mi ascoltava, mentre nessuno mi parlava. 
Per mesi mi hanno detto che la tua era un’influenza negativa e che avrebbero trovato qualcuno che si prendesse cura di me, che quel qualcuno sarebbe stato un uomo. Ma io non volevo e non capivo. 
E solo dopo quei mesi ho saputo.
Ho saputo che per quel bacio eri stata picchiata, spogliata, stuprata e uccisa.
Ho saputo che tu per quell’amore avevi dato la vita.
La mia famiglia mi aveva salvata senza tenere conto che io senza di te ero persa. Mi dissero che le cose sarebbero migliorate, che mi sarei dimenticata di te. Ripeterono che mi sarei trovata un ragazzo adatto a me.
Nulla di quello che mi avevano detto accadde.
Non volevo nessuno.
Non volevo dimenticare.
Volevo te e tutto quello che ci avevano tolto.
E a distanza di quattro anni ho deciso che in un mondo che mi fa rimpiangere un bacio e che mi fa sentire in colpa per un amore che io, semplicemente, volevo vivere come tutti gli altri ragazzi della nostra età, non voglio più vivere.
Così ti scrivo questa lettera, sperando che poi qualcuno la legga e la conservi.
Sperando che la mia morte come la tua e come quella di altri mille non venga dimenticata. 
Sperando che tutte queste vittime, giustiziate per il loro amore, un giorno vengano ricordate come simbolo della follia umana che per un bacio ha ucciso. 
Ci ha uccise.
Ancora qualche ora e saremo di nuovo insieme.
A presto amore mio.

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Capitolo 2
*** Aspettami ***


Aspettami

 

 

 

Ciao.
Ti scrivo di nuovo. Questa volta da una stanza d’ospedale. 
Come sai, non sono riuscita neanche a farla finita: mio padre, non trovando il suo rasoio e notando che da troppo tempo stavo ormai chiusa nel bagno, mi ha trovata e mi ha portata qua.
Mi sono svegliata da poche ore, ma ne ho passata una a fare finta di dormire. Volevo ascoltare cosa stavano dicendo.
Il medico ha detto che mi hanno presa appena in tempo, che con qualche minuto di ritardo non avrebbero più potuto salvarmi.

Salvarmi.

E’ quello che loro pensano di aver fatto, capisci? 
Pensano di avermi salvata da qualcosa che io non volevo. Di avermi tenuta legata ad una vita che per me vale ancora qualcosa … Mia madre si passava le mani fra i capelli scuotendo la testa e chiedendosi per quale motivo io sia arrivata a tanto. 
Ha detto, disperata, al medico che vedermi in quella pozza di sangue è stata la sofferenza più grande della sua vita.
Forse ora può avere un’idea di come io mi senta ogni mattina quando apro gli occhi e tu non sei più con me. Che lo spettacolo che le si è posto davanti agli occhi stamattina è lo stesso che vedo io da anni ormai.
E adesso tutto non può che peggiorare, sai? Il medico ha detto che sono ‘instabile’ e che vogliono tenermi in osservazione affinché io non cerchi di ripetere ‘questo terribile gesto’. Non mi lasceranno più da sola.

Mi sento così impotente amore mio. Non posso più fare niente della mia vita. Neanche morire.

Sono obbligata a vivere questa vita, che non voglio, ogni giorno e sono stanca. Stanca di vivere in un mondo di ricordi e di polvere. In un mondo in bianco e nero. In un mondo senza te.
Sai quando dopo le ore di attività fisica correvamo sotto il castagno e ci addormentavamo una fra le braccia dell’altra sfinite? 
Ogni notte quando, esausta, mi sdraio sul letto spero di non svegliarmi più in questo mondo, ma con te. Sul tuo petto. Fra le tue mani che sempre mi hanno accudita. Nel profumo della tua pelle morbida. In quel cielo dove stai riposando.
Ogni notte spero di raggiungerti per poter sentire di nuovo le tue labbra sulle mie. Per mormorarti quel ‘Ti amo’ che il tempo ci ha strappato. Questo pensiero è l’unica cosa che ancora mi fa sorridere sai?
E proprio per quest’immagine che forte è impressa nella mia mente ci riproverò. Riproverò a raggiungerti. Torneremo insieme, costi quel che costi.
Ho sempre pensato che noi due fossimo più forti di quelli sposi che vedevamo nella piazza … Perché le loro promesse si concludono con quel ‘finché morte non ci separi’ mentre la mia promessa per te va ben oltre la morte. La mia promessa vuole essere l’eternità. E lo sarà, amore, perché io non voglio essere di nessun altro se non tua. 
Aspettami.

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