It's too cold outside, For angels to fly

di Marcy_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Angel ***
Capitolo 2: *** It's the moment ***
Capitolo 3: *** You ***
Capitolo 4: *** Destintion ***
Capitolo 5: *** No, not me ***
Capitolo 6: *** Candle ***
Capitolo 7: *** Easy? ***
Capitolo 8: *** Wrong Place ***
Capitolo 9: *** Couple ***
Capitolo 10: *** Men ***
Capitolo 11: *** Offer ***
Capitolo 12: *** Dagger ***
Capitolo 13: *** You believe that... ***
Capitolo 14: *** Emotion ***
Capitolo 15: *** Blood ***
Capitolo 16: *** Sister ***
Capitolo 17: *** Leaving ***
Capitolo 18: *** Alone ***
Capitolo 19: *** It's love? ***
Capitolo 20: *** Impossible ***
Capitolo 21: *** Revelations ***
Capitolo 22: *** the truth ***
Capitolo 23: *** Why? ***
Capitolo 24: *** it's love ***
Capitolo 25: *** My baby ***
Capitolo 26: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Angel ***


Angel


Prologo


La prima cosa che notavi guardando la giovane seduta ai piedi del fiume erano i meravigliosi occhi azzurri. Grandi occhi azzurri, di un colore mai visto in Grecia. Subito dopo rimanevi immobile ad ammirare i suoi lunghissimi capelli biondo cenere ricaderle morbidi sulle spalle. Per poi venir catturato dal suo meraviglioso sorriso, ed essere attratto dalle labbra rosee. Il suo corpo era sinuoso e sensuale, con appena un accenno di fianchi e di seno che riuscivano a fari rimanere allibito chiunque.
Ogni singolo particolare di lei era perfetto, eccezionale.
Una perfezione che portava stracci, che camminava a piedi nudi e che viveva in un mondo di miserie.
Una miseria situata in Grecia.
La chiamavano Angelo, lei era un Angelo.
''Alyssa,  Alyssa!'' la ragazza drizzò le orecchie quando sentì la voce dolce del fratello chiamarla.
Probabilmente aveva perso la cognizione del tempo e si era persa ad ammirare il meraviglioso panorama. Amava trascorrere intere ore a fissare il vuoto, immaginandosi storie di eroi e principesse. Con una storia d’amore alle spalle e un finale altrettanto romantico.
Si alzò in piedi ''Niall, sono qua!'' urlò ancora sorridendo.
Il ragazzo si guardò a destra e poi a sinistra prima di incrociare lo sguardo della ragazza.
Occhi azzurri, di una tonalità appena più scura della sua. Capelli biondi e sorriso mozzafiato.
Si vedeva lontano cento piedi che erano parenti.
Il biondo corse verso la sorella, preoccupato come non mai.
''Alyssa, devi venire subito con me! Mamma sta urlando dalla disperazione..non  puoi capire...tu...loro...'' il giovane cercava di dire qualcosa ma ingarbugliava le parole. E ciò che ne usciva era solo una frase senza senso.
Alyssa non capì proprio niente ''Niall!'' urlò facendo zittire il ragazzo ''Andiamo, calmati e spiegami tutto...''
''Sono venuti, adesso.'' disse semplicemente lui, prendendo fiato per un attimo, stremato dalla frenetica corsa.
Il volto della ragazza si trasformò,smise di sorridere e divenne seria.
Non proferì parola, il silenzio era ormai padrone di quel momento, pesante come un macigno sulla schiena.
''Oh Alyssa, non possono prendere anche te'' gli occhi del biondo si colmarono di lacrime, si avvicinò alla ragazza abbracciandola disperato..
La ragazza ricambiò l'abbraccio, le lacrime le riempirono gli occhi ''Non accadrà,Niall, non accadrà'' provò a rassicurarlo lei, più per convincere sè stessa che il fratello.
 
 



Spazio Autrice.

heilaaaaaaaa!:D

Come alcuni di voi sapranno, ho appena finito una delle mie Long-Fic (mi mancherai :'))

E' da molto che mi balenava per la testa questa idea ma non avevao mai il tempo di documentarmi, oggi (finalmente) mi sono decisa ed ecco qua cosa ne è uscito!

Non preoccupatevi, questo è solamente il prologo!
Nel periodo in cui è ambientata (500-480 a.c.) dovrebbe esserci l'impero di Dario (se non sbaglio) ma diciamo che i fatti storici non interessano molto e che Dario non esiste (?) quindi i periodi con i fatti realmente accaduti non coincidono!

ahah ok, capirete meglio nei prossimi capitoli!

Spero vi ispiri (?) come prologo....ci si vede al primo capitolo!
:D

Au revoirrr!

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Capitolo 2
*** It's the moment ***


It's The Moment
Tornarono di corsa in paese dove la gente sembrava impazzita.
Persone che urlava, gente che piangeva, donne che si disperava.
Quella scena le ricordò la giornata vissuta appena un anno prima, nello stesso periodo.
I due ragazzi si diressero veloci in casa dei genitori.
''Santi Dèi finalmente l'hai trovata!Pensavo ti avessero già presa!'' l'abbracciò la madre disperata.
Una donna poco più bassa di Alyssa, i capelli iniziavano già a diventarle grigi, gli occhi erano dello stesso colore di quelli della figlia e il viso iniziava ad essere solcato da rughe marcate.
La giovane ricambiò l'abbraccio ''Sono qui mamma, sono qui..'' la consolò ancora incerta sul da farsi.
Le guerre fra Grecia e Persia andavano avanti ormai da molti decenni, il loro piccolo paese aveva subito molti danni a causa della sua posizione geografica.
Si trovavano sul confine greco, il che gli concedeva una certa autonomia nei confronti delle Poleis più importanti e ricche.
Fino a pochi anni prima combattevano al  fianco di Sparta ed Atene, ma si erano stufati, odiavano la guerra e la devastazione.
Il loro paese era sempre il primo ad essere saccheggiato e razziato, ragion per cui avevano deciso di stipulare un accordo di pace con la Persia.
Era come una tregua, loro non si alleavano con i greci e la Persia li lasciava in pace.
Ogni anno, però, per aggraziarsi l'impero persiano,  il loro governo aveva deciso di inviargli un piccolo dono.
Cosa saranno mai venti fanciulle vergini, a confronto  della pace?
Nello stesso periodo venivano scelte venti ragazze, quest'ultime venivano trasportate nell'impero persiano.
Ciò che succedeva dopo era ignoto. Nessuno sapeva che fine facessero.
L'anno prima Alyssa si era salvata per poco, tutto grazie a sua sorella Myriam.
La ragazza, appena di due anni più grande di lei, le si era parata davanti cercando di non farla notare.
Il suo piano funzionò ma, venne scelta lei al suo posto.
Da quel giorno, i genitori di Alyssa, la trattavano come l'unica cosa rimastagli.
Soffrirono moltissimo quando Miryam venne portata via, non avrebbero mai resistito nel vedersi rubare anche l'unica figlia femmina rimastagli.
Si sentirono delle urla femminili provenire dall'esterno dell'abitazione.
Niall e il padre di Alyssa uscirono a vedere cosa stesse succedendo.
La madre della ragazza e la ragazza rimasero ferme ed immobili, erano le stesse urla udite appena un anno prima quando avevano preso sua sorella.
Il volto della donna più adulta si trasformò in una maschera di dolore, si portò una mano davanti alla bocca.
''Hanno scelto Denise..'' sibillò Niall rientrando in casa.
Denise, si trattava della figlia di un'amica della madre, un'amica di vecchia data.
Era stata una confidente di Alyssa, una ragazza a lei molto cara.
Il padre della ragazza e il fratello tornarono nuovamente dentro casa.
''Alyssa, devi nasconderti!''la incitò Niall.
''Mi troveranno comunque, non c'è posto dove nascondersi, qua'' gli fece notare lei.
Il ragazzo si prese il viso fra le mani ''Non possono prendere anche te, non possono!'' urlò lui.
''Non è detto che mi scelgano!Sono bionda, non sembro neanche greca!'' protestò lei.
I loro discorsi vennero interrotti da altre urla e poi da un boato.
Qualcuno aveva spalancato la porta.
Due uomini, entrambi alti, entrambi mori. Uno dai capelli lunghi mentre l'altro dai capelli più corti.
Fu l'uomo dai capelli più corti a parlare per entrambi, quello che sembrava più gentile ''Stiamo cercando le venti ragazze che avranno l'onore di andare a Persia...'' Alyssa fece una smorfia sentendo la parola -onore-
Cosa ci trovavano di onorevole nell'essere mandata chissà dove?
Perchè dovevano essere venti ragazze a pagare per tutti?Perchè quegli uomini non combattevano come facevano tutti gli altri?
L'uomo dai capelli più lunghi interruppe l'amico ''Vostra figlia deve dirigersi nella piazza principale, lì verranno fatte le scelte'' concluse brusco e freddo.
Quella era la prima 'selezione'.
Solamente alcune venivano mandate in piazza, per poi essere scelte le venti sfortunate,
L'uomo dai capelli più lunghi le prese brusco il braccio.
Alyssa si dimenò finchè l'uomo non fu costretta a lasciarlo ''Conosco la strada''  sibillò la ragazza tagliente.
Il moro fece un mezzo sorriso maligno.
Niall dovette reprimere un istinto omicida nei confronti di quell'uomo, così come il padre.
La famiglia, seguita dai due uomini, si diresse nella piazza centrale dove si trovavano decine di altre ragazze bellissime a modo loro, ansiose di sapere se sarebbero rimaste con la loro famiglia o meno.








heilaaaaaaaa

anche se l'altro capitolo è stato letto da poca gente (si, mi sono sentita una forever alone :')) e anche se dovrei continuare delle altre fic....ho messo il secondo capitolo!

Sono due giorni che non penso ad altro...!

Lo ammetto, amo il film ''prince of persia'' sopratutto per quel gran figone :O

Bè spero vi sia piaciuto questo capitolo....aspetto qualche recensione! ( elyred e amore platonico, voi due non contate come recensitrici! ahahah <3)

alla prossima <3

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Capitolo 3
*** You ***



You
 
Niall teneva la mano di Alyssa, quasi potesse evitare che le venisse portata via.
La gente si ammassava per vedere cosa stava succedendo, genitori disperati, amici preoccupati o semplicemente curiosi.
Si era arrivati a formare un cerchio, al centro si trovavano degli uomini con alcuni degli anziani.
Il più basso, nonchè più vecchio, iniziò a parlare ''Come ben sapete, abbiamo stipulato un accordo con l'impero persiano.Viviamo in pace con loro da molti anni, ormai.I padri di famiglia, così come i giovani, non sono più costretti ad andare in guerra o a morire.''
Dei bisbigli si levarono fra la folla.
L'uomo si interruppe qualche secondo prima di continuare ''Ogni anno, inviamo venti delle nostre migliori fanciulle alla Persia, affinchè si ricordino della loro promessa...''
I bisbigli si trasformarono in frasi dette ad alta voce, quasi urla, di protesta.
Ad Alyssa iniziarono a tremare le mani.
Non poteva abbandonare la sua famiglia, non poteva lasciarli soli.
Gli uomini fecero calmare le proteste, iniziando a guardare tutte le ragazze presenti.
Ne passavano una ad una, come se stessero scegliendo l'agnello da uccidere per un matrimonio.
Sotto consenso degli anziani, con un semplice segno di capo, le ragazze più belle venivano scelte, strattonate e portate via.
Urla, pianti, lacrime, disperazione.
La stessa scena che dovevano aver vissuto gli uomini catturati dalle forze nemiche e scelti per esere torturati per poi uccisi.
L'uomo dai capelli lunghi che l'aveva scelta poco prima si avvicinò ad Alyssa.
Niall strinse più forte la mano della ragazza, che stava sudando dal nervoso.
Dall'altro canto, la ragazza, non staccò neanche per un istante gli occhi da quelli dell'uomo.
Due sfere nere, che lasciavano trapelare solamente odio.
La fissò, la scrutò e la osservo per pochi secondi prima di pronunciare appena un sorrisetto e di bagnarsi le labbra con la lingua.
Subito dopo guardò l'anziano che gli era affianco.
''Quanti anni hai?'' le chiese il vecchio, con aria più tranquilla.
''Diciassette'' rispose semplicemente Alyssa, senza interrompere il contatto visivo.
La donna alle sue spalle iniziò a singhiozzare.
Alyssa non si voltò, sapeva che se l'avesse vista piangere sarebbe scoppiata anche lei.
No, lei era forte.
Lei non piangeva, in nessuna situazione.
L'uomo più anziano fece un piccolo cenno col capo, al contrario dei suoi comportamenti bruschi, i suoi occhi erano inteneriti dalla scena.
Pur essendo obbligato, odiava anche lui quella situazione.
L'uomo dai capelli lunghi le fece cenno di seguirlo.
La ragazza si voltò un'ultima volta verso il fratello abbracciandolo ''Tornerò presto, te lo prometto'' gli sussurrò.
''Alyssa..non puoi andare via, non puoi!'' bisbigliò lui con le lacrime agli occhi.
''Ti voglio bene'' rispose lei, quando venne strattonata e portata via.
Il ragazzo rimase immobile a fissare la sorella allontanarsi sempre più da lui.
Prima una e dopo l'altra, lentamente e dolorosamente, gli stavano portando via tutto ciò che aveva.
Loro, i tre fratelli uniti come non mai, si erano definitivamente separati.
Il ragazzo fissò il punto in cui Alyssa era scomparsa, senza piangere, senza fiatare.
Faceva parte del suo carattere, non piangere,lei era forte, lei non piangeva.
Niall si voltò verso il padre che sorreggeva la madre, aiutandolo a portarla a casa.
Quella donna non poteva  sopportare che le venisse portata via l'ultima figlia femmina che le rimaneva.
Sembrava più vecchia, dei suoi trent'anni.
 
 
Le ragazze che si trovavano su quel misero carro di legno non facevano altro che pianegre e disperarsi, venti ragazze divise su due carri trainati da cavalli.
Alyssa guardò, quasi disperata, il panorama che la circondava.
Si trattava di strade deserte, qua e là si vedevano degli alberi ma niente di più.
Nessuno sapeva a cosa stessero andando incontro.
Nessuno sapeva dove andassero e che fine facessero.
Nessuno sapeva cosa le sarebbe successo.
Alyssa si guardò intorno, era l'unica ragazza bionda del gruppo, le sue compagne di sventura erano tutte more.
''Mi hanno detto che ci useranno come pasto per le tigri..'' singhiozzò una ragazza alla destra di Alyssa.
''Invece a me hanno detto che ci uccidono per leggere nelle nostre viscere il futuro di Persia!'' aggiunse un'altra disperata.
Un brivido corse lungo la schiena di Alyssa.
Notò che l'uomo che trainava il carro sghignazzava.
''Non penso che succederà nulla del genere'' sibillò Alyssa fra i denti.
''E tu come fai a saperlo?'' chiese una mora dagli occhi scuri.
''Ci scommetto la testa. Ragionateci un pò. Siamo diverse dalle donne persiane. Saremo le loro sgualdrine'' continuò lei guardando il vuoto.
Le ragazze accanto a lei si zittirono per qualche secondo, fissandola ammutolite.
Aveva ragione, probabilmente era l'opzione più probabile.
Alyssa non avrebbe mai fatto quella fine, preferiva essere usata come cibo per le tigri, piuttosto.


Heilaaaaaaaa
come state? spero vi sia piaciuto questo capitolo!

Non ho niente da dire a riguardo..non vedo l'ora di continuare, nella mia testa ho già tutta la storia bella e fatta (?)

grazie per le quattro recensioni *-*

e grazie alle quattro ragazze che la seguono!

spero che lasciate una recensione! alla prossima!:D

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Capitolo 4
*** Destintion ***



Destination

Viaggiarono per una gioranata intera.
Il sole cocente le faceva star male, doleva a tutte la testa a causa dei raggi che le colpivano dritte sulle tempie.
Non avevano smesso di parlare da quando erano partite, o di urlare, o di piangere.
Erano sfinite.
Eppure nessuno dormiva, nessuno aveva il coraggio di chiudere gli occhi e risvegliarsi chissà dove.
Alyssa cercò in tutti i modi di tagliare le corde che le tenevano strette le mani, ovviamene cercando di non farsi notare.
Le spostò appena notando che i polsi erano ricoperti da sei solchi rossastri.
-grandioso- sbuffò a voce così bassa da non essere sentita da nessuno.
Le lacrime delle ragazze erano ormai finite.
Cosa stava succedendo in quel preciso momento in grecia?
Cosa stavano facendo i suoi genitori?
Come stavano?
Tutti i pensieri della ragazza erano rivolti a loro, la sua famiglia.
Un senso di angoscia le riempì il cuore, e se non fosse stata capace di mantenere la sua promessa?
Nessuno era mai tornato da Persia, nessuno.
All'improvviso l'uomo che trainava il carro si fermò facendo nitrire i cavalli.
Le ragazze si voltarono di scatto cercando di capire cosa stesse succedendo.
La notte era appena calata e, pur non essendoci molte tenebre, dovettero concentrarsi e guardare attentamente prima di rendersi conto di essere a arrivati a destinazione.
Un'enorme porta li separava dalla città, la città in cui erano destinati.
L'uomo parlò velocemente con una delle guardie apposte all'esterno che fece cenno ad altri di aprire la porta-fortezza.
Il carro entrò indisturbato passando per le vie della città diretto al castello.
Ormai poca gente si trovava all'esterno quindi nessuno fece domande, ap arte qualche curioso che venne subito allontanato.
Le case attorno a loro non erano poi diverse da quelle greche, forse meno appariscenti e sicuramente di uno stile ben diverso.
Sicuramente avevano una cosa in comune, la stessa miseria  e povertà.
Il castello si trovava nella parte più alta della città, in cima ad una collina.
Dopo non molto tempo i due carri arrivarono davanti un'altra entrata che, dopo essersi aperta al loro arrivo, lasciò tutti senza fiato.
Un vastissimo campo su cui c'erano decine e decine di soldati, li separava da un castello che nessuno di loro aveva mai visto prima.
Enorme e bellissimo, mai avevano visto tanta meraviglia.
Gli uomini fecero fermare i carri a molta distanza dall'entrata del castello iniziando a far scendere le prime ragazze  che, immobilizzate dalla paura, non proferirono parola.
Un ragazzo, doveva avere appena pochi anni in più di Ayssa, si porse a lei porgendole la mano.
Alyssa la fissò spezzante senza dir nulla, la guardò e spostò nuovamente lo sguardo non intenzionata a scendere.
''Perchè deve sempre esserci qualcuna che vuole fare la dura?'' chiese quest'ultimo quasi sorridendo.
Alyssa tornò a guardarlo, capelli castani e occhi color nocciola.
Non doveva essere persiano, troppo chiaro.
Sarò sicuramente stato un mercenario.
Il ragazzo la prese brusco a mò di sacco di patate portandola a terra.
Alyssa iniziò ad urlare e a tirargli calci e pugni ovunque.
''Lasciami, ti ho detto di lasciarmi andare!'' 
Il ragazzo rise di rigetto poggiandola a terra, le liberò le mani dalle spesse corde per poi legarla ad un albero, tutto accompagnato dalle urla di protesta di lei.
Le ragazze attorno a lei ricominciarono a piangere come bambine.
Al contrario lei urlava, strepitava e prometteva di ucciderli tutti, uno per uno.
Gli uomini attorno a loro si sistemarono attorno ad un fuoco acceso poco prima, iniziando a bere, mangiare e scherzare.
''Questa sera avremo qualcuno con cui divertirci!'' urlò un uomo, già ubriaco ad un'altro.
''Altrchè!Hanno fatto delle buone scelte quest'anno!'' rise l'altro.
 
 
''Signore, sono appena arrivate le fanciulle portate in dono dalla Grecia..'' riferì un ragazzo  a Zayn.
Il principe si voltò verso di lui.
Anche lui era greco, eppure era diventato uno dei suoi più devoti aiutanti, se non l'unica cosa che potesse solo lontanamente considerare un amico.
Alto quanto lui, capelli ricci e occhi verdi pieni di allegria ormai spenti da molti anni.
''Grazie Harry'' rispose lui ormai annoiato.
Era sempre stato affascinato dalle donne greche, così diverse da quelle persiane.
Si avvicinò all'enorme finestra guardando la scena.
I suoi uomini stavano già festeggiando l'arrivo delle ragazze bevendo e mangiando.
Un sorrisetto gli aparve in volto.
Esaminò una per una le ragazze ma il suo sguardo venne attirato da una in particolare.
Non piangeva, lei urlava e si dimenava cercando di liberarsi.
La scrutò per vari minuti prima che i suoi pensieri venissero interrotti ''Fa così da quando è arrivata, non la smette più.Non ne avevamo mai avuta una così audace da sputare addosso ad un soldato...'' ridacchiò Harry.
''Ha...sputato addosso a un soldato?'' ripetè il ragazzo incredulo.
''Oh si, per non parlare di quando ha promesso di ucciderli tutti..'' continuò il ricciolo.
Il moro rimase impressionato a fissare la giovane fanciulla che era stata slegata e buttata a terra malamente.
''La voglio'' disse solo, quasi sorridendo, continuando a fissarla.



MySpace

Ok, sono stra esaltata!
Non chiedetemi perchè ma finalmente ci stiamo avvicinando al momento tanto atteso (?)

ahahah oggi tanto perchè non avevo niente da fare mi sono messa a riguardare il trailer del film ''prince of persia'', dio quanto lo amo *-*

Ok, spero vi sia piaciuto il capitolo!
alla prossima <3
 

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Capitolo 5
*** No, not me ***


No, Not Me


''Dove mi state portando?!'' sputò fra i denti la bionda, mentre veniva presa a forza dal ragazzo.
''Oh si anche io ti trovo molto carina, hai anche un bel carattere, così dolce e sensibile...'' ironizzò il ragazzo prendendola per un braccio.
''Ti ho fatto una domanda!'' ribattè lei continuando a divincolarsi.
''E io non sono tenuto a risponderti'' concluse il giovane strattonandola.
Ayssa lo fulminò con lo sguardo, uccidendolo almeno tre volte nella sua testa.
Se solo fosse stata un uomo, oh si, se fosse stata un uomo gli avrebbe tagliato la testa a quel lurido...
Ma cosa stava pensando?! Lei non aveva mai pensato di far del male a nessuno in vita sua!
Continuarono a camminare finchè non arrivarono davanti all'entrata del castello.
Delle guardie salutarono il ragazzo.
''Liam! E questa ragazza...?'' chiesero indicando la bionda.
''Questa cosa..'' iniziò lui rimarcando l'ultima parola ''...è un dono da parte della grecia che il principe vuole vedere.Penso che ce l'abbiano mandata per levarsela dai piedi'' rispose facendo un sorrisetto malizioso.
Alyssa sbiancò di colpo, si sentì cadere la terra sotto ai piedi.
D'un tratto si sentì debole e impotente.
Smise completamente di muoversi.
Il ragazzo, che aveva compreso  chiamarsi Liam, si avvicinò al suo orecchio ''Se sapevo  che bastasse così poco a farti calmare l'avrei detto prima'' ridacchiò Liam soffiandogli ad un orecchio.
Alyssa deglutì rumorosamente senza rispondere prima di ri-scoppiare ricominciando ad urlare.
''Lasciami!Io da quello non ci vado neanche se mi ammazzi!''
''Fidati, vorrei tanto farlo ma se lo facessi poi ucciderebbero me!'' sbuffò il ragazzo continuando a trascinarla, come una pecora.
Entrarono nel maestoso castello scortati da un paio di guardie alte e grosse almeno il triplo di Alyssa.
''Eccola qua, la ragazza che ha sputato ad un uomo e ha pure promesso di ucciderlo!'' un ricciolo accolse calorosamente i due.
Alyssa lo osservò per vari secondi, alto, occhi vedi e capelli ricci.
''Sei greco'' sbraitò la ragazza incredula.
''Abbiamo le stesse origini, siamo simili'' sorrise lui.
Alyssa lo guardò dall'alto vero il basso ''Noi due non saremo mai, neanche lontanamente ,simili. Sei solo un traditore'' gli urlò lei.
''Ma che bel caratterino.Dovrà darsi da fare, questa volta, Zayn'' ribattè ancora con il sorriso sulle labbra il ricciolo.
Alyssa lanciò un'altro urlo tirando un calcio a Liam che sbuffò digrignando i denti.
''Prendetevi questa cosa, per l'amor di Zeus!'' urlò il ragazzo spingendo la bionda verso il ricciolo.
Quest'ultimo,con un cenno di capo, fece avanzare i due uomini che avevano seguito i ragazzi prendendo Alyssa per le braccia e trascinandola via.
 
 
L'avevano lavata, profumata e vestita con un vestito dalla stoffa così morbida e leggera che sembrava quasi inesistente.
Mai nella sua vita aveva visto tutto quel lusso.Mai nella sua vita aveva ricevuto un trattamento simile.
Era stanca, voleva solamente tornare a casa dalla sua famiglia voleva rivederli, riabbracciarli...
I suoi pensieri vennero interrotti d'un tratto.
Un uomo entrò nella camera su cui era stata lasciata.
Senza fiatare la prese per un braccio e la trascinò via.
Alyssa non fiatò, non serviva un genio per capire dove la stessero portando.
Camminarono per un paio di minuti, salirono due rampe di scale per poi arrivare davanti ad una porta.
L'uomo l'aprì senza troppi complimenti e vi spinse dentro la ragazza per poi richiuderla alle sue spalle.
Una camera da letto.
Un'enorme letto a baldacchino sovrastava metà della stanza così sfarzosa da farle venire la nausea.
Non voleva, lei non voleva trovarsi lì.
Quello non era il suo posto.
Voleva solamente andare  a casa sua.
Non avrebbe mai fatto quello con lui. Avrebbe preferito la morte.
Si, preferiva morire più tosto che passare la notte con quel ragazzo.
Quel ragazzo famoso in tutte le terre fino allora conosciute come il crudele, meschino ma affascinante giovane.
Il giovane che, ogni volta che conquistava una terra, si portava in camera le più belle fanciulle per poi sbarazzarsene.
Cosa aveva fatto sua sorella?
Come si era comportata lei?
Cosa avrebbe fatto al suo posto?
Si bloccò all'istante nell'udire un'altra porta, alla sua destra, aprirsi per poi richiudersi.
Un ragazzo, alto, moro, occhi scuri impenetrabili, capelli color pece e sorriso beffardo stampato in volto.
Il principe di persia.




Heilà bella gente!:D

come state??

Vi ringrazio moltissimo per le recensioni *-* penso di amarvi!

Ok, si, sono una stronza perchè mi sono fermata proprio in quel punto...uccidetemi (?)

alle ragazze che mi hanno chiesto se posso leggere le loro ff:mi dispiace ma non ho avuto molto tempo, appena posso passo sicuramente :D


madonna quanto deve essere figo Zayn persiano 'O'

ok la pianto :D

alla prossima! <3

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Capitolo 6
*** Candle ***


Candle



Il ragazzo si avvicinò cauto al letto, togliendosi ciò che portava sulle spalle rimanendo a petto nudo.
Il cuore di Alyssa fece un triplo salto mortale, finendogli in gola.
Deglutì forzatamente cercando di ricacciarlo al suo posto.
Dopotutto, le voci che giravano non erano del tutto false.
Era bellissimo, Alyssa non aveva mai incontrato un ragazzo così diverso da lei a tal punto di risultare...bello.
Zayn si avvicinò ad Alyssa, senza batter ciglio.
La giovane fece qualche passo indietro.
''Vi ho vista fuori, dovete avere un bel caratterino...'' la provocò Zayn.
Alyssa alzò un sopracciglio ''E mi venite a dire che mi avete mandata a chiamare, solo perchè ho un bel caratterino?'' chiese lei strafottente.
Il ragazzo fece un'altro passo avanti, così come Alyssa face un'altro passo indietro ritrovandosi contro la parete.
''Ah bè non solo quello...'' ridacchiò lui guardandola, soffermandosi qua e là.
Alyssa sentì il suo viso prendere il colore del fuoco.
''Preferisco incontrare la morte'' sibillò la ragazza fra i denti.
Zayn rise sommessamente ''Allora eccomi, sono la morte'' rispose alzando un sopracciglio.
''Non ho intenzione di fare nulla, con voi'' ripetè chiaramente la ragazza.
''Peccato che non mi serva il vostro consenso'' ridacchiò lui.
Alyssa non rispose.
''Sai perchè sono sempre rimasto affascinato dalle donne greche?'' chiese come se stesse parlando più a sè stesso che ad Alyssa.
La ragazza non fiatò, passò lo sguardo dai suoi occhi ad un punto non molto definito, oltre la spalla della ragazza.
Zayn avvicinò la mano al suo viso, alzandole il mento con un dito e continuando ''Sono così diverse da quelle persiane eppure...voi non sembrate neanche greca'' sorrise lui.
''Bè, voi venite descritto come un ragazzo affascinante eppure non lo siete, la gente si sbaglia'' lo provocò altezzosa la ragazza.
Il volto del ragazzo si avvicinò pericolosamente a quello di lei che girò la faccia verso un lato.
''Se fossi in voi non tirerei troppo la corda, rischiate di spezzarla'' gli soffiò lui tirando appena la retina che Alyssa portava sui capelli, strappandola e lasciandole ricadere i biondi capelli sulle spalle.
Zayn iniziò a percorrere la guancia della ragazza, passando dal collo per soffermarsi sulla spalla dove spostò leggermente la stoffa leggera del vestito di lei lasciando scoperta un buon pezzo di pelle.
Il ragazzo rimase immobile ''Ho già visto questa macchia... una ragazza aveva la stessa voglia sulla spalla'' bisbigliò cauto accarezzando la macchia scura della ragazza.
Il respiro di Alyssa si mozzo.
''Mia sorella'' sibillò strabuzzando gli occhi.
''Oh, ecco dove avevo già visto tutta questa audacia!'' rise lui continuando a sfiorare la pelle di lei.
''Voi, cosa le avete fatto?!'' chiese Alyssa con voce tremante.
Sua sorella, lui conosceva sua sorella!
''Oh bè, non penso vogliate saperlo'' sogghignò lui ''Anche lei non voleva ma poi...poi ha ceduto.E andava tutto bene finchè non ha provato a fuggire'' digrignò i denti mentre sibillava le ultime parole.
''Così l'avete uccisa'' concluse fredda Alyssa.
Il ragazzo ci pensò sù prima di rispondere ''Ti lascerò il beneficio del dubbio'' sogghignò.
''Cosa volete da me?'' quasi urlò la ragazza esasperata.
''Tu cosa pensi che io voglia?'' controbattè lui come se la cosa fosse più che ovvia.
''Bene allora fate quel che dovete fare.Non aspettatevi che io ne sia felice!''
Sua sorella, adesso sapeva cosa le era successo.
Aveva provato a fuggire.
E poi?Cosa le era accaduto?
Ad Alyssa iniziarono a pizzicare le mani, dovette trattenersi per non picchiare quel ragazzo che la stava facendo esasperare.
Odio, rabbia, tristezza. Non provava nient'altro.
Quando mai i persiani lasciavano vive le persone che non gli servivano più?
Il ragazzo sorrise allontanadosi da lei ''No.'' sibillò semplicemente.
Alyssa assunse un'espressione stranita ''No?'' ripetè incredula.
''No, sarebbe troppo seplice'' si avvicinò nuovamente a lei ''Sono a conoscenza delle mie qualità, sarete voi a pregarmi.Sarete voi a supplicarmi, sarete voi a volermi ancora, ancora e ancora'' gli soffiò ad un'orecchio sorridendo.
Alyssa scoppiò in una sonora risata ''Aspettare che sia io a pregarvi..'' mugugnò marcando l'ultima parola ''...è come aspettare che nevichi'' 
''Vedremo'' sorrise semplicemente lui, mostrando i denti bianchissimi.
Si avvicinò al letto ''Sono stanco di tutti questi giochetti, vieni a dormire'' tornò serio e neutrale.
Alyssa non si mosse, non si sarebbe mai avvicinata a quel ragazzo.
Zayn la squadrò qualche secondo prima di soffiare sull'unica candela presente in camera ''Fai come ti pare, domani mattina, appena avrai male dappertutto te ne pentira'' sbuffò mettendosi a dormire.
Alyssa strisciò a terra portandosi le braccia al petto.
Lei che pregava quel rude ragazzo di....? Non sarebbe mai successo.
Mai.
Neanche a costo di morire.
La ragazza iniziò a pensare su tutto quello che era accaduto quel giorno prima di arrivare ad una conclusione.
Avrebbe scoperto cosa era successo a sua sorella e sarebbe riuscita a fuggire via da quel pazzo, tornandosene dalla sua famiglia.



Spazio autrice.

Bonjour! come state?:D

Io sto benissimo! 

Prima di tutto volevo augurarvi un nuon One Direction Day!
Vi siete fatte il disegnino sul braccio?

Io si*-* (cioè me l'ha fatto una mia amica perchè io sono impedita ahahhahaha)

spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

Se si lasciate una recensione!:D

alla prossima!

xx

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Capitolo 7
*** Easy? ***


Easy?


I raggi del sole trapelavano accecanti dalla finestra.
Alyssa sbattè un paio di volte le palpebre prima di svegliarsi aprendo di scattò gli occhi.
Si raddrizzò sulla schiena quando vide una ragazzina ai piedi del letto che la fissava.
Deglutì rumorosamente cercando di tornare in sè, ripercorrendo cosa era successo la sera prima.
''Finalmente ti sei svegliata!'' quasi urlò la ragazza con voce squillante e acuta.
Quel suonò infastidì alquanto Alyssa che fece una smorfia scocciata.
La giovane, una ragazzina mora e dagli occhi da cerbiatta, scese dal letto andandole incontro.
''Non ne avevo mai vista una che dormisse sul pavimento...'' continuò come se fosse la cosa più normale del mondo ''..e sopratutto ancora vestita'' rise come se avesse appena fatto una battuta divertente.
Alyssa sbadigliò ancora assonnata e si alzò in piedi barcollando un attimo.
Aveva le gambe intorpidite e un mal di schiena allucinante.
Si maledisse all'istante ma, se quello era il prezzo da pagare per non dormire con quel coso, avrebbe volentieri dormito a terra per molto tempo.
Si girò intorno notando che, dopotutto, quella camera non era poi così tetra come le era parso il giorno prima.
''Dove stai andando?!'' chiese ancora la ragazzina vedendola guardarsi in giro.
''Da nessuna parte'' sbuffò Alyssa infastidita.
''Devi venire con me'' rispose ferma la mora prendendola per un braccio e trascinandola fuori da quella camera.
Camminarono per qualche minuto finchè non si ritrovarono in un enorme atrio.
''Ciao Liam!'' urlò la ragazza ad un altro ragazzo che era voltato di spalle.
Quest'ultimo si girò con un grande sorriso stampato in faccia.
Le membra di Alyssa si attorcigliarono vedendo di chi si trattava.
''Buongiorno Charity!'' la salutò lui sonoro ''Ma guarda chi si rivede! Però da lei ti lasci trascinare eh?'' rise beffardo il ragazzo, rivolto verso Alyssa.
''Vi conoscete?'' si intromise quella che, aveva compreso prima chiamarsi Charity.
''Abbiamo avuto una specie di incontro'' ridacchiò il ragazzo ''E a quanto vedo anche tu ne hai avuto uno con il principe..'' rispose facendo un cenno col capo indicando il sottile vestito che portava addosso.
Alyssa per poco non ringhiò ma si trattanne staccandosi dalla presa di Charity ed avvicinandosi al ragazzo tanto da potergli sussurrare ad un'orecchio.
''Sei forse geloso?'' ridacchiò mordendosi il labbro inferiore.
''Lui ha sempre le migliori...'' ammiccò lui guardandola negli occhi.
''E chi ti dice che mi abbia avuta?'' controbattè lei tornandosene verso Charity che la fissava allibita.
''Allora, dove è finita la ragazza?!'' quasi urlò una donna entrando furiosa nell'enorme atrio.
I presenti si girarono tutti verso Alyssa che si immobilizzò di colpo.
''Oh per l'amor del cielo, siete ancora in pigiama!'' continuò la donna avvicinandosi a lei, prendendola dolcemente per le spalle e trascinandola verso il corridoio ''Dovete darvi una sistemata, lavarvi e poi incontrare Zayn a pranzo!'' urlò disperata pensando già al da farsi.
 
 
''Allora, cosa è successo questa notte?'' chiese sorridente il ricciolo a Zayn mentre cercava di parare un colpo con la spada.
Il moro fece una smorfia ''Un bel niente...'' rispose tranquillo difendendosi a sua volta dal colpo dell'amico.
''Un bel niente?! Da quando Zayn non combina un bel niente?!'' chiese stranito e sorridente il riccio.
''Bè...la cosa si sta facendo più ineteressante del previsto...e anche complicata'' ridacchiò il moro.
''L'ho vista poco ma...sarebbe stato più facile addestrare un cavallo selvaggio che lei'' ridacchiò lui non accorgendosi del movimento veloce di Zayn che lo fece ritrovare a terra con una lama puntata nell'addome ''Vedremo'' rispose sorridente il moro aiutando il riccio a rialzarsi.
''Ti ricordi di Miryam?'' chiese dopo pochi sencodi Zayn sovrapensiero.
''La ragazza che ha tentato di fuggire?Certamente...'' rispose tranquillo rimettendosi in posizione d'attacco.
Ricominciarono a combattere prima che Zayn pronunciasse qualcosa'' E' sua sorella'' sibillò fra i denti.
La lama di Harry ricadde a terra con un tonfo, gli enormi occhi verdi diventarono due sfere  e la bocca formava un perfetto ovale.
''Stai scherzando, vero?!'' chiese allibito, non riuscendo a credere a quello che avesse appena detto l'amico barra padrone.
''Magari..'' rispose tranquillo Zayn.
''Ma..come hai fatto a capirlo?!'' chiese ancora sconvolto da quella notizia.Come era possibile che inviassero due sorelle? E come era possibile che entrambe fossero così dannatamente belle?Per non parlare del fatto che avevano un caratteraccio un modo di fare tutto loro...
Fra tutte le ragazze presenti in Grecia proprio le uniche due parenti dovevano scegliere!
''Hanno la stessa voglia scura sulla spalla destra..'' commentò Zayn ricordandosi cosa fosse successo la sera prima.
''Bè allora mi sa che è una cosa di famiglia esser ribelli'' rise il riccio contagiando anche Zayn.
''Come ho avuto la prima, avrò anche la seconda'' ammiccò il principe guardando furtivo il ragazzo.
Entrambi i ragazzi si bloccarono di colpo quando videro una mora spingere una bionda che a sua volta fece una smorfia di disappunto.
Un sorriso si allargò sul viso di Zayn che si avvicinò, ancora sudato, al corpo di Alyssa che si avvicinava.
''Ma che sorpresa'' cantilenò il ragazzo.
''Spero non sia delle migliori, allora'' soffiò la ragazza fra i denti.
Perchè quegli occhi impenetrabili dovevano sempre metterlo in soggezione?
Zayn sorrise guardando cosa stesse portando fra le mani la giovane.
''Non farti strane idee, mi hanno costretta'' intervenne repentina  la ragazza leggendolo nel pensiero.
Zayn sorrise soddisfatto guardando le tovaglie che aveva portato.
''Ne avevo proprio bisogno'' rispose passandosi il dorso della mano sulla fronte sudata.
Zayn si aspettava che Alyssa gli porgesse la stoffa ma questo non accadde, la ragazza fece ricadere l'oggetto a terra girandosi di spalle e andando via.
Il ragazzo rimase immobile per qualche secondo fissando la figuara slanciata della ragazza allontanarsi.
''Mi sa che non sarà poi così semplice..'' ridacchiò Harry avvicinandosi a Zayn.


My space:
eccovi il settimo capitolo, spero davvero che vi piaccia!
Oddio io amo i vostri commenti *-*
Mi fanno morire dalle risate :')
grazie mille a tutte! <3
Un bacione, alla prossima!

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Capitolo 8
*** Wrong Place ***


Wrong Place

Un'altro giorno passò velocemente.
Era ormai seduta su quello sgabello da un paio d'ore, guardando fuori dalla finestra e pensando alla sua famiglia.
Non sapeva più come comportarsi, stava letteralmente andando in crisi.
Voleva sapere che fine aveva fatto sua sorella, voleva riabbracciare Niall, voleva vedere i suoi genitori, voleva...
''Ragazza, il principe vuole cenare con te'' le comunicò la donna più anziana presente in cucina.
Tutte le altre ragazza che si stavano occupando di cucinare ridacchiarono flebili, come se la sapessero lunga, come se dalla loro posizione potevano permettersi di spettegolare.
Alyssa non le degnò di uno sguardo e si alzò dal suo posto avvicinandosi alla donna.
''Si dice che il principe abbia fatto una scommessa..'' bisbigliò una ragazza bruna ad un'altra.
''Io ho sentito che si sta facendo desiderare...'' sogghignò un'altra, una riccia.
La bionda digrignò i denti dirigendosi verso il posto in cui doveva incontrare Zayn.
Era in quel luogo da quasi due giorni e già lo odiava.
Odiava tutto, odiava tutti.
Arrivò in un'immensa sala dove era allestito un enorme banchetto apparecchiato solo per due persone.
Si sedette alla destra del capotavola aspettando l'arrivo del giovane che non si fece aspettare a lungo.
Si sedette, anche lui, con nonchalance al suo posto e guardò la ragazza sorridendo.
''Hai fame?'' le chiese come se fosse la cosa più normale del mondo, come se fossero amici.
''No'' rispose secca la ragazza.
Il ragazzo cominciò a mangiare ''Mangia qualcosa, non mi serve a niente una ragazza che sia debole...'' cercò di convincerla lui.
Alyssa alzò appena lo sguardo incrociando i suoi occhi ''Già infatti, ti servono in forze'' sibillò lei fra i denti.
Il ragazzo sorrise beffardo ''In realtà non importa molto...ma vista la situazione sarebbe più divertente...''
Alyssa distolse lo sguardo con una smorfia di disgusto dipinta in volto.
Come poteva farle così ribrezzo quel ragazzo?
Lo sguardo di Alyssa indulgiò sul cibo che gli avevano parato davanti, erano due giorni che non mangiava e la fame si stava facendo sentire.
Riusciva ad udire il suo stomaco protestare dinanzi a tutto quel cibo, molto del quale non aveva neanche mai assaggiato.
Nessuno dei due proferì parola per tutta la durata della cena finchè Zayn non si stufò sbattendo un pungo sul tavolo facendo sussultare Alyssa.
Si alzò in piedi e la prese brusco per un polso trascinandola in lungo e in largo.
''Mi state facendo male!'' gli urlò Alyssa che intanto cercava di sottrarsi dalla presa del ragazzo.
''State zitta'' la fece ammutolire il ragazzo rudemente continuando a trascinarla, portandola fino ai sotterranei del castello.
''Dove stiamo andando?!'' continuò la ragazza confusa.
''Nel posto in cui finiscono quelle come te. Se non la pianti di fare tanto l'eroina'' concluse il ragazzo continuando a seguire il lungo muro di pietra scuro.
Attorno a loro la luce era veramente poca, solo qualche torcia permetteva loro di vedere dove mettessero i piedi.
Non che Alyssa facesse in tempo, visto che Zayn più che camminare correva.
''Finiscono impiccate o, forse, lapidate!'' urlò Alyssa, con quel minimo di coraggio che le rimaneva.
Il ragazzo si fermò facendola sbattere al muro freddo alle sue spalle.
''Ma chi credi che sia?! Non sono un mostro!Non faccio tutte quelle cose che dicono in giro!Non vado in giro ad uccidere la gente, non mi diverto facendo morire di fame le persone!'' urlò serio guardando la ragazza negli occhi.
Alyssa sentii un nodo alla gola.
Da quando era arrivata non l'aveva visto neanche una volta comportarsi male o in modo rude, almeno, non prima di allora.
La bionda non rispose, probabilmente voleva sfogarsi, qualsiasi cosa avrebbe detto lui l'avrebbe attaccata, senza contenersi.Iniziava quasi ad aver paura, paura di cosa potesse accadergli a quel punto.
Non aveva mai avuto paura della morte, ma d'un tratto ne era terrorizzata.
''Anche perchè, se avessi ucciso tutte le ragazze con cui sono andato a letto, il mondo avrebbe scarsità di fanciulle'' rise amaro il moro continuando a tenerle ferrati i polsi prima di ricominciare a camminare spedito.
Alyssa non fiatò, si lasciò trasportare con la paura che incombeva sul suo cuore prima di fermarsi davanti ad un'enorme porta di ferro.
''Sai dove finiscono le persone che tentano di fuggire?Finisco qua'' concluse il ragazzo aprendo una piccola finestrella sulla porta.
La ragazza capì subito dove volesse arrivare il moro, sentì i suoi occhi diventare languidi e umidi.
Si avvicinò alla fessura prima di guardarvici dentro. Una decina di donne si trovavano rinchiuse dentro quattro mura.
Le si fermò il cuore quando vide la chioma castana di sua sorella, a quel punto non riuscì più a trattenere le lacrime che iniziarono a sgorgarle dagli occhi, ricadendole sul viso.
Sua sorella, sua sorella si trovava a pochi metri da lei.
Myriam.
Le gambe le cedettero e fu costretta ad accasciarsi a terra, tenendo una mano davanti alla bocca, cercando di non fare rumore.
Notò che la figura imponente del ragazzo era stata sostituita da quella di due guardie armate.
Sua sorella era ancora viva, non riusciva a credere a ciò che aveva visto.
Pianse per vari minuti, prima che le lacrime smisero di uscire  dai suoi occhi.
Si asciugò il viso, sapeva di avere il volto stravolto e confuso.
Si inumidì le labbra sentendo il sapore salmastro delle lacrime. Non piangeva da moltissimo tempo, si era quasi dimenticata cosa si provava.
Si sentiva libera, come se avesse liberato all'esterno l'enorme mattone che portava dentro.
Si alzò a fatica iniziando a camminare a tentoni, non sapeva se fosse la fame o lo shock a provocarle dei violenti capogiri che la costringevano a sorreggersi al muro per evitare di cadere.
Riuscì a camminare per qualche minuto finchè, non accorgendosi di una lancia lasciata a terra, non gli cadde sopra.
Un dolore atroce la pervarse, partendo dalla gamba e irradiandosi in tutto il corpo, senza tralasciare nessun punto.
La bionda si alzò nuovamente , spostando appena la stoffa del vestito e notando una lunga e profonda ferita partirgli dal ginocchio e andare verso l'alto per almeno un palmo di mano.
Provò a pulirsi il sangue come potè, prima di ricominciare a camminare.
Ogni passo che faceva faceva più male di un calcio in pieno viso, la ferita doveva essere molo profonda perchè le faceva malissimo. Bruciava come se avessero messo del sale su un piccolo taglietto.
Dove doveva andare adesso? Cosa poteva fare?
I suoi pensieri confusi vennero interrotti quando udì dei respiri profondi provenire da dietro l'angolo.
Girò appena il muro notando un esile corpo schiacciato contro al muro da un'altro più possente.
Sgranò meglio la vista cercando di capire cosa stesse succedendo, impiegò qualche secondo a distinguere le due figure in mezzo quel buio pesto.
Un sospiro di stupore le uscì, senza volere, dal petto facendo voltare di scatto le figure appoggiate al muro.
Il viso di Alyssa diventò una maschera di sorpresa, tanto da farle gelare il sangue nelle vene.
Lei non doveva travarsi in quel luogo.
Non doveva.



My Space

Buongiorno!come state? Sono riuscita a postare il capiolo! spero vi piaccia *-*
chi saranno le due figure misteriose? lo scoprirete la prossima volta u.u
contenti? sua sorella non è morta *-*
peccato che sia in una sottospecie di prigione (?) come farà Alyssa a liberarla?
Ok la pianto 
alla prossima!:)

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Capitolo 9
*** Couple ***


Couple

Le due figure si allontanarono di scatto l'una dall'altra, come sue calamite uguali.
I capelli della ragazza erano arruffati, sembravano essere appena usciti da una zuffa tra leoni, così come il suo viso, le labbra ancora gonfie a causa dei baci.
''Charity, Liam...'' sussurrò Alyssa con voce flebile, tanto stanca da sembrare mezza addormentata.
''Alyssa'' rispose Liam, precedendo Charity che sembra troppo sconvolta per spiccicare parola.
''Mi diapice, non dovrei trovarmi qui'' sussurrò la bionda storcendo il viso in segno di disapprovazione.
''Lo dirai a qualcuno?'' chiese nervoso il ragazzo, prendendo la mano di Charity.
''E perchè dovrei? Sono affari vostri, non miei''
I due si guardarono per un paio di secondi, prima di rilassarsi leggermente.
''Noi bè...in teoria non potremmo...ecco'' Liam iniziò a mangiarsi le parole.
''Oh giusto, una persiana e un mercenario. Contro la legge. Dimenticavo'' sbuffò la bionda incrociando le braccia al petto.
''Io amo davvero Charity, non mi importa cosa pensano gli altri, voglio sposarla'' disse il ragazzo con voce ferma.
Charity sgranò gli occhi, l'ultima affermazione non se la sarebbe mai aspettata.
''Davvero?'' chiese la mora con il viso illuminato.
''Si, io voglio sposarti. Andremo via.Non mi importa di nulla'' continuò lui prendendole anche l'altra mano.
''Ok, siete molto teneri ma in questo momento non sono dell'umore giusto per le smancerie quindi, buonanotte'' concluse Alyssa alla fine, chiudendo gelidamente quella conversazione.
Si diresse dal lato opposto dei ragazzi prima di fermarsi e voltarsi a guardare i ragazzi ''A proposito, vi connviene cambiare luogo di ritrovo'' disse alzando appena gli andgoli della bocca, continuò a camminare dirigendosi verso la cucina del castello.
Non impiegò molto a trovarla, fortunatamente era alquanto brava ad orientarsi. Tutto grazie alle battute di caccia fatte con Niall.
Nelle buone famiglie che si rispettino le ragazze stanno buone buone in casa a lavorare la lana...ma tutto quello non faceva al caso suo.
Amava la natura, gli animali e si divertiva a giocare con le spade, a rotolarsi nell'erba umida del mattino e a sporcarsi di fango.
Alyssa si raggomitolò in un angolo, stringendo a sè le gambe.
Si maledisse all'istante e le riportò in basso esaminandosi la ferita.
Le faceva malissimo, ed usciva ancora del sangue.
Si rimise il vestito al suo posto quando  sentì dei passi avvicinarsi sempre più finchè non si trovò con la figura slanciata del moro a pochi passi da lei.
''Finalmente ti ho trovata'' bisbigliò il ragazzo appoggiandosi al tavolo dietro di lui.
''Adesso tocca a me cercarti'' rispose ironica la ragazza sbuffando.
''Sono stato brusco prima''  confessò il moro torturandosi le mani.
Non si era mai sentito come in quel momento, se fosse stata qualsiasi altra persona non avrebbe mai detto quelle cose.
Quella ragazza lo stava facendo impazzire.
''Sono scuse, queste?'' insinuò la ragazza alzando un sopracciglio arrogante.
Il ragazzo fece una smorfia ''Io non ho fatto un bel niente'' puntualizzò.
''Neancheio, quindi adesso potresti lasciarmi andare, farmi tornare a casa e chi si è visto si è visto'' 
Il moro scoppiò a ridere ''Scordatelo'' pronunciò quell'unica parola in modo così arrogante da far rizzare la pelle di Alyssa.
La bionda non rispose, tacque semplicemente.
''Dai, vieni a dormire'' concluse il ragazzo voltandosi verso l'uscita.
La bionda lo seguì di malavoglia.
Si accorse solo in quel momento che stava leggermente zoppicando a causa della ferita.
Prima non le faceva così tanto male, sembrava che fosse peggiorata.
Arrivarono in camera dove Zayn si fermò a guardarla.
''Hai fatto qualcosa alla gamba?'' chiese fissandola.
''No'' mentì la ragazza cercando di poggiare saldamente entrambi i piedi al suolo, provocando una fitta di dolore lancinante alla coscia.
Il ragazzo la prese per i fianchi caricandola di peso.
''Lasciami!' urlò  cecando di divincolarsi dalla prea possente di lui che la adagiò al letto.
''C'è del sangue..'' fece notare.
La ragazza spostò appena lo sguardo ''Si, mi sono fatta male ma non è nulla di grave''
Il ragazzo si inginocchiò a terra.
''Posso?'' chiese iniziando ad alzare il lungo vestito.
''No!'' urlò la ragazza rimettendolo al suo posto.
Zayn dovette soffocare sul nascere una risata che stava per uscirgli dalla bocca, del tutto inadatta in quel contesto.
Riprese di nuovo i lembi del lungo vestito bianco ed iniziò ad alzarlo, lentamente.
Il viso di Alyssa passò dal rosa al rosso.
Il vestito arrivò al polpaccio e continuò fino al ginocchio che il ragazzo accarezzò lievemente.
Il volto della ragazza passò dal rosso al bordeaux.
Il vestito continuò a salire iniziando a far vedere la ferita.
Arrivò all'estremita della coscia quando finalmente si fermò.
Alyssa era viola, mancava poco e sarebbe scoppiata.
Il cuore le batteva a mille.
Perchè poi? 
Stava parlando di Zayn, quel ragazzo che voleva solamente portarsela a letto, quel ragazzo che aveva rinchiuso sua sorella, quel ragazzo che la stava facendo andare in iperventilazione.
Alyssa iniziò a fare certi pensieri su di lui che non si sarebbe mai aspettate che potesse fare.
Non si era mai trovata così vicino ad un ragazzo, non aveva mai sentito le mani di un uomo in modo così strano da provocarle dei brividi leggeri.Non aveva mai visto un ragazzo in quel senso.
Avrebbe voluto toccare quel viso, avrebbe voluto accarezzare quei capelli, avrebbe voluto mordere quelle labbra avrebbe voluto...
''Mi stai mangiando con gli occhi'' sorrise Zayn continuando ad accarezzarle lievemente la coscia ormai dell tutto scoperta.
La ragazza si riprese subito dal suo stato comatoso ''Non sei il centro del mondo'' rispose distogliendo lo sguardo da quegli occhi così penetranti.
Zayn prese delle bende con cui medicò la ferita di Alyssa ''Avrebbe potuto portarti delle infezioni...''
''Sono cresciuta facendomi delle ferite più gravi e sono ancora viva...caspita sono immortale allora!'' contrabbattè lei fulminandolo con lo sguardo.
Il ragazzo sbuffò prendendo entrambe le gambe della ragazze e portando anche esse sopra il letto.
''Dormi qua'' disse semplicemente, convinto.
''No'' protestò lei pronta a scendere.
''Non riuscirai mai a dormire a terra con quel taglio sulla  gamba quindi smettila di fare l'eorina!'' quasi urlò il ragazzo spingendola nuovamente.
La ragazza sbuffò incrociando le braccia al petto.
Vide il ragazzo mettersi al suo fianco, leggero come un bufalo in calore.
Si misero sotto le coperte e la mente della ragazza iniziò a viaggiare in lungo e in largo finchè non le balenò un'idea per la testa.
Era l'unica cosa che poteva fare.
L'unica cosa che poteva permettere a sua sorella di tornare a casa.
L'unica cosa che avrebbe fatto star meglio la sua famiglia.


My space.
buongiorno! come state!
bè adesso avete scoperto chi erano le due figure misteriose:D
lo so, lo so, dovrei fare i capitoli più lunghi ma non riesco D:
comunque, quale sarà l'idea di Alyssa? lo scoprirete presto :D
alla prossima!:D
 
 

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Capitolo 10
*** Men ***


Men


Non riusciva a dormire, continuava a muoversi girandosi da un lato all'altro, poi a pancia in giù e ancora di fianco.
Si voltò verso il ragazzo che dormiva vicino a lei, respirando a pieni polmoni, inebriandosi del profumo di lui.Non l'avrebbe mai ammesso ma quellìodore la mandava in trance. 
Guardò la schiena di Zayn tanto perfetta da ricordarle una statua di marmo, una statua immacolata. Nessuna imperfezione esisteva in quel corpo, fissava i muscoli di quest'ultimo muoversi al ritmo lento del respiro.
Le venne voglia di accarezzarlo, di sfiorare quella pelle abrata, di posarvi sopra le sue labbra, di...
Ma cosa stava pensado? Come poteva minimamente anche solo lontanamente passarle per la testa?
Sentì il ragazzo girarsi verso di lei quindi chiuse di scatto gli occhi sperando che non l'avesse vista.
''Hai intenzione di fare così tutta la notte?'' mugnugnò con la voce impastata, probabilmente si era appena svegliato dal suo stato di dormiveglia.
Alyssa fece finta di non sentirlo e continuò a tenere gli occhi chiusi.
Il ragazzo continuò a parlare ''Lo so che sei sveglia...'' bisbigliò con voce più ferma.
La ragazza non rispose nuovamente.
Sentì il ragazzo muoversi e sorridere prima di avvicinare una mano al suo fianco che strinse con poca dolcezza.
Alyssa sbarrò gli occhi, per poco non urlò.
''Sono sveglia!'' quasi gridò togliendosi di dosso la mano pesante del giovane che sogghignò divertito.
''Non riesco a dormire'' sbuffò la ragazza puntando Zayn con lo sguardo.
Il ragazzo si avvicinò pericolosamente a lei, i loro volti quasi potevano sfiorarsi.
Alyssa non si era mai trovata così vicina ad un ragazzo.
Nemmeno per scherzo, nemmeno per gioco.
Forse da bambina, mentre giocava con Marck, l'amico d'infanzia.
Eppure non aveva paura, non aveva paura di quel ragazzo misterioso.
''Se non vuoi dormire potremmo fare altro...'' ammiccò il ragazzo alzando un sopracciglio.
''Non ero io che dovevo pregarti?'' chiese Alyssa sentendo il cuore accellerarle così freneticamente da aver paura le uscisse dalla gabbia toracica.
''Si può sempre fare un'eccezione'' rispose maliziosamente il moro, prima di portare un dito vicino alle labbra della ragazza.
Alyssa pensò al suo piano, così facendo l'avrebbe solamente facilitata.
I ragazzi sono degli stupidi, degli enormi stupidi.
Spostò il dito del ragazzo prima di girarsi dall'altro lato.
''Buona notte Malik'' sussurrò la ragazza, lasciando Zayn di stucco.
Mai una donna si era rifiutata di lasciarsi toccare da lui.
In un modo o nell'altro cedevano sempre, ma prima dei due giorni!
Alyssa si addormentò poco dopo, in un sonno profondo e pieno di sogni....
 
''Myriamo, ho paura..'' sussurrò la quindicenne bionda alla sorella maggiore che la prese per un braccio.
''Non devi preoccuparti, ok?Sei piccolina. Non prederanno mai te!'' le sorrise magnanima la bionda, cercando di rassicurarla.
''Ma...l'anno scorso hanno preso Laila!'' le fece notare Alyssa, stringendo forte il braccio della sorella, ricordandole della ragazza appena quattordicenne.
''Non succederà.Fidati di me.Te lo prometto'' le sussurrò prima di vedere alcuni uomini avvicinarsi a loro.
Myriam portò dietro di sè Alyssa, cercando di nasconderla il più possibile dall'uomo alto e moro che si stava avvicinando a loro.
''Tu sei la ventesima'' aveva sorriso semplicemente prendendo la giovane per il braccio destro, trascinandola di peso.
''No, Myriam!'' urlò Alyssa cercando di trattenere la sorella che d'altro canto le fece un sorriso come risposta, mentre una lacrima le rigava il viso.
Nessuno poteva sottrarsi al suo destino, nemmeno la ragazza più testarda del mondo.
 
''No!'' gridò Alyssa alzandosi di scatto dal letto, aprendo gli occhi velocemente.
Si mise seduta, respirava a fatica, il cuore le batteva all'impazzata.
''Tutto bene?'' le chiese un Zayn confuso, guardandola da sotto le lunghe ciglia nere.
Alyssa annuì appena, cercando di regolarizzare il respiro, si passò il dorso della mano sulla fronte accorgendosi di essere ricoperta da un velo sottilissimo di sudore.
Faceva quell'incubo regolarmente e, puntualmente, si risvegliava urlando.
''Incubo?'' continuò Zayn svegliandosi del tutto.
Alyssa annuì nuovamente portando le gambe al petto, cercando di scacciare in qualsiasi  modo quelle scena, quei momenti, dalla  testa.
Degludì più vlte cercando di cacciare giù il nodo che aveva in gola, senza nessun risultato.
Si sentiva una nullità.
 
''Allora, come va con la pazza bionda?'' chiese scherzoso Harry a Zayn, continuando a camminare in lungo e in largo.
''E' strano...'' sussurrò flebile il ragazzo facendo sogghignare il riccio.
''Strano?Per te?'' continuò il giovane guardandolo di sottecchi.
''Quando penso di averla in pungno mi scappa via come una saponetta. Non mi sta facendo capire niente!'' sbuffò sonoramente il moro alzando le braccia al cielo prima di lasciarle ricadere lungo i fianchi.
''Colpa tua, sei stato tu a scegliere l'unica testarda del gruppo, se solo ne avessi scelto un'altra...''
Il moro interruppe il riccio con un gesto della mano ''Non mi pento della mia scelta. Quando dico che qualcuno sarà mio, sarà mio'' sorrise Zayn provoncate.
Lui alzò gli occhi al cielo ''Hai fatto progressi?''
''Ieri era ferita alla gamba, mentre cercavo di medicargliela le ho alzato la veste e stava per andare in estasi!'' rise il moro ricordando cosa fosse successo la sera prima.
Si pietrificò quando sentì dietro di sè una voce troppo familiare ''Quando il principe  ha finito di raccontare anzi,  gonfiare, le sue avventure sessuali vorrei dirvi che la capo cuoca ha detto che oggi si pranzerà con qualche minuto di ritardo'' disse con voce ferma Alyssa, che si era parata dietro i due giovani rimasti immobili.
''Perfetto...'' bisbigliò flebile Zayn tirando un pugno ad Harry che rideva come un pazzo, prima di sentire urlare dietro di sè.
''Pincipe!'' lo chiamò un uomo armato seguito a ruota da altre due persone che sorreggevano un uomo ''L'abbiamo trovato'' dissero semplicemente, lasciando cadere al suolo un quarant'enne.
Alyssa fissò l'uomo senza fiatare, abbronzato come tutti i persiani, capelli scuri e occhi di altrettanto colore.
Le mani pieni di calli così come i piedi e la faccia solcata da profonde rughe che gli conferivano un non so chè di inquietante.
Dal suo sguardo non trapelava nessuna emozione, oltre alla rabbia.
Per cosa, poi? Per la vita?Per il principe?Per la Persia?
''Così siete voi..'' sussurrò Zayn girandogli attorno, portando le mani dietro la schiena a mò di saggio che tenta di pensare.
''Non mi pento di ciò che ho fatto'' rispose l'uomo, alzando il mento sfidando il principe.
Alyssa fece qualche passo indietro senza dir nulla, non si aspettava nulla di buono.
''E perchè l'avete fatto?'' chiese ancora il moro all'uomo.
''Erano sacrifici per i nostri Dei, come pensate faccia Persia ad avere così grande splendore?!'' quasi urlò l'uomo prima di trovarsi a terra dopo che Zayn gli aveva sferrato un pugno in pieno volto.
Il viso di Alyssa si contorse  in una smorfia di disgusto puro.
Perchè mai lo stava picchiando?Perchè ce l'aveva con quell'uomo? Aveva detto che l'aveva fatto per la  madre patria!
La ragazza non si accorse di stare stringendo i lembi del suo vestito prima di strapparne una parte.
''Sai cosa merita la gente come te?'' urlò Zayn all'uomo, avvicinandosi pericolosamente a lui
''La morte non mi scalfirà minimamente'' quasi sorrise l'uomo guardando negli occhi Zayn che uscì una spada dalla fodera facendola brillare alla luce del sole.
Alyssa sentì un urlo bloccato in gola, le lacrime le pungevano fastidiosamente negli occhi.
Non aveva mai assistito ad una scena simile.
Come facevano ad uccidere un uomo così, a sangue freddo? Come faceva ad essere così calmo? Come faceva a non provare nessuna emozione?
Quel ragazzo che fino a poco prima stava guardando senza timore stava per far terminare una vita, stava per far appassire un corpo.
Non si accorse di nulla, vide la spada di Zayn alzarsi al cielo prima che Harry le si parasse davanti tappandole gli occhi e sussurrandole un ''Non guardare'' ad un'orecchio per poi scoppiare a pianegre quando sentì la lama del moro conficcarsi in qualcosa di morbido.
Nessun grido, nessun gemito, solo un profondo respiro mozzato e un tonfo al suolo che le fecero palpitare il cuore.



Myspace.
buonasera! scusate l'attesa!:)
ok, vado di fretta quindi non dico molto apparte che non ho niente da dire(?)
No, sinceramente ahahaha
sono tipo stra esaltata per tutte le recensioni, penso di amarvi *-*
Grazie mille!
coooomunque, avevo detto che avrei aggiornato nelle vacanze pasquali maaa sono stata impegna a scrivere one-shot(?) ahahah ne ho pubblicate 3 in tutto :')
Ok la smetto, spero vi sia piaciuto!
Ciaoo <3

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Capitolo 11
*** Offer ***


Offer

Le lacrime ormai le scendevano sulle guancie come cascate, senza sosta e senza contegno.
Non riusciva a smettere, non riusciva a placarle.
Il riccio spostò la mano dai suoi occhi lasciando di stucco per qualche secondo Alyssa che guardò oltre la spalla del ragazzo vedendo solo sangue. Una chiazza di rosso, rosso vivo, bagnava il terreno polveroro creando un contrasto fortissimo di colori. 
Morte, quel rosso era la morte. Quella che prima o poi tutti avremmo incontrato. 
Alyssa sentì all'improvviso una fitta di nausea salirle per lo stomaco, fino alla gola. 
Spostò lo sguardo altrove, non riusciva a stare là, non riusciva a guardare in faccia nessuno, nemmeno il ragzzo che poco le stava tappando gli occhi azzurri. Non sapeva dove andare solo, voleva andare lontano.Si era fidata e aveva fatto male. Come poteva pensare che una persona come Zayn Malik potesse essere buono?Come poteva pensare che un ragazzo come lui potesse avere un'animo gentile?
Corse fino ad un vecchio albero accasciandosi a terra piangendo, non riusciva a credere di avere tante lacrime in corpo.Respirava a fatica tra i sigghiozzi, tossendo di tanto in tanto, tirando  di continuo sù col naso prima di sentire una figura avvicinarsi a lei  andandole accanto ''Mi spiace che tu abbia dovuto assistere a quella scena...'' sussurrò la voce calda e pacata di Zayn, a pochi passi da lei.
Alyssa alzò lo sguardo verso di lui, inchiodando i suoi occhi a quelli impenetrabili del moro, alzandosi in piedi e mettendosi a pochi centimetri da lui''Dovrei seguire più spesso il mio istinto, la prima cosa che ho pensato quando ti ho visto è stata che eri esattamente come ti descrivevano. Un ragazzo affascinante, misterioso, probabilmente anche bello ma con un animo cattivo e meschino. Dopo aver scoperto che avevi usato...'' la ragazza marcò l'ultima parola facendo digrignare la mascella del moro ''mia sorella , ti ho odiato ancora di più. Ieri mi sono ricreduta. Ho pensato che non dovevi essere poi tanto male, ho pensato che in fondo non eri malvagio, ho pensato che tutto ciò che si diceva in giro fosse falso e invece mi sbagliavo. Sei esattamente come ti descrivono e io, stupida, mi sono lasciata ammaliare dal tuo bel faccino''
A quelle parole il moro perse le staffe prendendo la bionda brusco per un braccio ''Chi ti credi di essere per giudicarmi?! Voi e tutto il resto della gente, come fate a pensare di poter sputare sentenze sul mio conto?Mi conoscete? Eh? Sapete perchè faccio certe azioni? Sapete le motivazioni?!'' il moro urlò facendo sobbalzare la bionda che non aveva visto quel ragazzo tanto arrabbiato nemmeno il giorno prima.
''Perchè, allora avete ucciso quell'uomo?!Perchè avete spezzato una vita?'' controbattè Alyssa continuando a guardarlo negli occhi.
''Chiedete perchè l'ho fatto alle sette famiglie sterminate brutalmente e alle otto bambine violentate per un sacrificio a delle divinità a cui noi non crediamo nemmeno!'' continuò Zayn facendo zittire la ragazza che si morse la lingua tanto forte da sentire il sapore dolciastro del sangue.
Stupida, si sentiva una stupida.
''Io non...io non lo sapevo'' balbettò  la giovane abbassando lo sguardo verso l'erba verde.
''Infatti, come potevi saperlo? E' più divertente dire le cose senza conoscere tutta la storia. Voi conoscete solo il finale, non sapete i restroscena, non sapete ciò che succede realmente'' disse duro Zayn costringendo la giovane a guardarlo negli occhi portandole una mano sotto al mento e continuando a parlare ''Sei così maledettamente ingenua, testarda e stupida, sembri uscita da una delle solite leggende che raccontano gli anziani...'' il viso del ragazzo si rilassò lasciando spazio ad un sorrisino eloquace, la bionda non si mosse nè proferì parola, facendo continuare il moro ''...e questo dovrebbe farmi innervosire, anzi, mi fa innervosire eppure mi affascini, o meglio, mi fai impazzire...'' il moro era ormai così vicino al suo viso che riusciva a sentirne la fragranza dolce del suo respiro.
Alyssa sentì il suo cuore fare un balzo, perchè si sentiva così dannatamente attratta da quelle labbra? Perchè stargli così vicino le faceva desiderare di assaporarle?
Continuarono a guardarsi dritti negli occhi per qualche secondo, ancora un secondo e si sarebbero avvicinati a tal punto da sfiorarsi ma, (s)fortunatamente vennero interrotti dallo schiarire della voce di un ragazzo ''Zayn dobbiamo andare..'' sussurrò il riccio al moro che stava ancora fissando la bionda.
''Arrivo'' soffiò lui sulle labbra di lei prima di spostarsi, facendo quasi gemere la bionda che rimase immobile a fissare la figura slanciata di lui allontanarsi a passo svelto.
Questo non l'avrebbe aiutata col suo piano, non avrebbe migliorato per niente le cose.
 
 
Quella stessa sera la ragazza nascose per bene l'arnese che aveva trovato il giorno prima, nascosto in un'angolo, dimenticato o perso da qualche guardia.
Lo sistemò con cura vicino al comodino di lui stando attenta a non farsi vedere quando sentì qualcuno entrare in camera.
''Cosa stai facendo?'' chiese il moro varcando la soglia.
''Nulla'' rispose cauta lei cercando di far rallentare il suo battito cardiaco.
Non si era mai sentita così confusa in vita sua, mai.
Avrebbe dovuto andare avanti?Avrebbe dovuto fare ciò che progettava da una giornata intera di fare o lasciar perdere tutto?
I sentimenti che provava per quel ragazzo erano forse mutati?
No, come poteva pensare a tutto ciò?
La ragazza si sistemò nella sua parte di letto, guardando fissa dinanzi a sè, tenendo appoggiata la schiena al muro.
''Vorrei farti una proposta...'' annunciò la ragazza sicura di sè quando vide il moro mettersi di fianco a lei.
''Qui non mi pare che sia tu a poter fare proposte...'' rispose il ragazzo mettendosi sui gomiti per guardarla meglio.
''Ma potrebbe interessarti come cosa...'' continuò misteriosa lei.
''Di cosa si tratta?'' chiese il ragazzo curioso, non era mai stato un tipo che resisteva alle tentazioni, di nessun tipo o genere.
La giovane si fece coraggio, prese un respiro profondo e parlò velocemente ''Verrò a letto con te se tu liberi mia sorella'' annunciò la bionda guardandolo fisso negli occhi, sperando che cascasse nella sua trappola.



My space

buonasera! sono contenta di postare questo capitolo perchè mi piace (?) 
ok, mentre scrivevo mi è venuta un ideuccia che penso si possa intuire leggendo già questo capitolo!
spero che vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito *-*
cosa succerà adesso? Cosa combineranno i due? 
alla prossima e grazie mille per le recensioni *-*

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Capitolo 12
*** Dagger ***


Dagger


Il ragazzo guardò meglio la bionda affianco a lui che si stava mordicchiando il labbro inferiore in attesa di qualche risposta prima di scoppiare in una fragorosa risata che fece sbuffare la bionda.
''Cosa ci trovi di così divertente?'' chiese Alyssa  trafiggendolo con lo sguardo più glaciale che gli avesse mai rivolto.
Zayn tornò serio  reggendo lo sguardo di lei ''Non sono quel tipo di ragazzo che cede facilmente ad accordi simili. Anzi, in effetti, io non cedo ad accordi punto. E non ho intenzione di cominciare adesso. In secondo luogo...'' il moro fece un movimento veloce prendendo le braccia di lei e facendola ritrovare schiacciata dal corpo pesante di lui continuando ''In secondo luogo, avevo detto che sarei riuscito a farmi pregare..'' soffiò lui vicino al suo orecchio a pochi millimetri dalle sue labbra, facendole mozzare il respiro.
Mai come in quell'istante aveva desiderato assaggiare quelle labbra.
I due si guardarono a lungo, i capelli di lei sompigliati sopra il cuscino, le sue braccia contro al materasso tenute salde dalle mani di lui che la tenevano senza farle male, il corpo di lui scolpito come una statua sopra di lei che la guarda beffardo.
''Io...'' la ragazza iniziò a mordersi la lingua. Non voleva dargliela vinta, lui non avrebbe vinto.
I suoi pensieri vennero indirizzati verso la sorella, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.
''Io ti prego..'' sussurrò la ragazza abbassando lo sguardo.
''Non ho sentito bene'' sorrise lui alzandole il mento con un dito.
Alyssa dovette trattenersi nel non alzare gli occhi al cielo e sbuffare ''Ti prego'' disse più forte riuscendo a ribaltare la situazione fino a ritrovarsi sopra di lui.
''Sai, non sei convincente...'' sorrise lui prima di venir colto di sorpresa''Ma..cosa..?'' il ragazzo la guardò curioso mentre lei si chinava su di lui lasciando un leggerissimo bacio sulla sua spalla, assaporandone il sapore della pelle, provocando dei leggerissimi sussulti al ragazzo.
''Oh bè direi che inizi a fare progressi...'' bisbiglò Zayn guardandola negli occhi prima che lei si chinasse vicino al bordo del letto continuando a guardarlo in faccia.
''Cosa stai facendo?'' chiese il moro guardandola di sottecchi.
Alyssa finalmente toccò la lama affilata del pugnale che aveva trovato il giorno prima e la prese salda in mano portandola vicino al suo corpo.
Il ragazzo sussultò per un istante alla vista di quell'arma così affilata nelle mani magre e inesperte di una ragazza che avrebbe volentieri voluto ucciderlo.
Rimase sbigottito per qualche secondo prima di rilassare  il viso e gli angoli della bocca ''Non lo farai mai...'' sussurrò il moro tenendo ancora contratti i muscoli.
''Ah si? E questa cosa da cosa l'hai dedotto?'' continuò la bionda incerta sul da farsi.
Fino a quella mattina il piano sembrava sempice, uccidere il principe e liberare sua sorella, di lei non gliene importava molto eppure in quell'istante non sapeva cosa fare.
Non era sicura di voler andare fino in fondo, non era sicura di avere il coraggio di uccidere un essere umano. Nemmeno se si trattava di Zayn Malik.
Eppure qualcosa le impediva anche solo di immaginare di ucciderlo, perchè si sentiva così dannatamente male al pensiero che potesse accadergli qualcosa?
No, non poteva ammetterlo, non poteva ammettere a sè stessa di provare qualcosa per quell'essere. Neanche compassione, doveva solamente odiarlo.Erano fatti per essere diversi. Erano fatti per essere  incompatibili eppure complementari.
Lo guardò un'ultima volta, occhi maledettamente impenetrabili.
Perchè lei voleva dannatamente sapere cosa stesse provando e pensando?Perchè gliene importava così tanto?Perchè doveva essere così maledettamente perfetto in ogni movimento, in ogni parola o in ogni parte del corpo?
''Non avrai mai il coraggio di trafiggermi con quella lama e sai perchè?Perchè non sei crudele, sei ingenua stupida e...provi qualcosa per me'' concluse il ragazzo sorridendo.
Alyssa sbarrò gli occhi ''Ma cosa stai farneticando?!'' quasi urlò perdendo appena l'equilibrio per un paio di secondi che bastarono al moro per toglierle il pugnale dalle mani e ribaltare la situazione facendo ritrovare la bionda contro le soffici coperte.
Il cuore di lei accellerò d'improvviso, non aveva messo in conto l'ipotesi di ritrovarsi senza via di scampo.
''E adesso, cosa dovrei fare di te?'' mugolò il moro vicino al suo orecchio prima di ritrarsi di qualche centimetro iniziando a giocare con la lama affilata del coltello.
Cosa stava pensando prima?Come faceva a pensare di poter provare qualcosa per quel ragazzo?
''Uccidmi e falla finita'' bisbigliò la ragazza tenendo il collo teso.
''Nah..'' rispose beffardo il ragazzo passando il pugnale sulla giugulare di lei che tremò un'istante a causa del freddo della lama a contatto con la sua pelle calda prima che si spostasse sulla spalla, spostandone la stoffa leggera.
''Cosa mi stavi dicendo prima?Di liberare tua sorella?'' chiese Zayn continuando a percorrere il profilo del busto della ragazza con la lama fredda.
''Non ho intenzione di diventare la tua sgualdrina'' rispose secca la ragazza, distogliendo appena lo sguardo.
Il ragazzo continuò a giorcare col vestito di lei che continuava a scendere, sempre più giù facendo vibrare il corpo di lei.
''Dimenticavo, voi tutte avete una dignità...chissà cosa potrebbe pensare tua madre o tuo padre...e chi era l'altro? Il fratellino?'' continuò il ragazzo gelido.
Alyssa digrignò i denti prima di urlare ''Non nominare la mia famiglia!'' portando le mani sul collo di lui senza badare alla lama con cui avrebbe facilmente potuto ucciderla.
Non le passava niente per la testa in quel momento.
Solo rabbia, gli occhi oscurati da quest'ultima.
Lui non doveva nominare la sua famiglia, lui non sapeva un bel niente della sua famiglia.
Della famiglia che aveva distrutto.
Strise più forte che potè senza successo, il ragazzo barcollò per qualche secondo prima di riprendere in mano la situazione. Tolse velocemente le mani di lei prendendole con scortesia e riportandole al proprio posto guardandola dritta negli occhi per poi affondare le sue labbra su quelle di lei rudemente.



Occhi a me!
ok, buongiorno! finalmente sti due si sono baciati! e lei? ricambierà questo bacio? bo u.u
ahahah spero vi sia piaciuto :)) grazie mille per le recensioni *-* alla prossima :))
p.s. se volete passate dal mio twitter e seguitemi, ricambio! https://twitter.com/#!/Bubu______ :)

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Capitolo 13
*** You believe that... ***


You Believe That...

Il contatto delle labbra calde di lui con quelle morbide della ragazza fecero rimanere Alyssa sconcertata per qualche secondo, ferma ed immobile, prima di realizzare cosa stesse succedendo.
Non riusciva a connettere la testa su quel momento, non sapeva se fosse realtà o frutto della sua strana fantasia.
Alyssa sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, in cuor suo sapeva che era tutta questione di tempo.
No, lei non voleva eppure non le dispiaceva, eppure qualcosa di lui la attirava in modo strano.In modo non giusto.In modo sbagliato.
Il ragazzo portò una mano sulla guancia di lei attirandola più a sè ricevendo come risposta le proteste di Alyssa che provò a dimenarsi scalciando e spingendolo.
Non sapeva nemmeno lei il motivo, era solo a conoscenza che doveva lottare, non poteva cedere. Lei non doveva cedere.
La ragazza portò le mani sulle spalle di lui cercando di spingerlo con quanta più forza avesse in corpo, tutto inutile, il viso di lui schiacciato contro al suo non aveva intenzione di spostarsi di un solo millemetro.
La lingua del ragazzo entrò nella bocca di lei facendola sussultare. Zayn sorrise appena alzando gli angoli della bocca convinto di averla in pugno. In fondo, nessuno resisteva a lui. Nessuno riusciva a rifiutarlo, qualunque fosse la situazione.Eppure quella situazione non l'aveva mai vissuta. Non era mai stato così coinvolto emotivamente come con quella ragazza. Una bionda timida un attimo prima, e audace quello dopo. Una ragazza perennemente testarda più di un mulo.
La ragazza rimase sbigottita nel sentire quello strano contatto che mai aveva provato prima, ma non si dette per vinta e morse forte le labbra di lui, sentendo in pochi istanti il sapore salato del sangue sulla lingua, facendolo indietreggiare di colpo, ancora ansimante.
Zayn si portò una mano sul labbro inferiore notando qualche goccia di sangue rosso vivo uscirgli dalla piccolissima ferita provocata dal bacio/morso.
Alyssa rimase ferma a fissare quel volto, deglutendo a fatica.
A quel punto si aspettava di tutto, perfino di morire.
Il moro fece un mezzo sorriso ''Hai un modo strano di dimostrarmi quanto ti piaccia'' disse prima di prendere in mano il pugnale ''Facciamo che questo lo buttiamo via'' sussurrò lanciandolo nell'altro lato della stanza provocando un rumore metallico che fece rizzare la pelle della bionda che risalì in superficie, iniziando a pensare seriamente a quel ragazzo, aprendo gli occhi e vedendolo da una nuova prospettiva.
Lei stava spudoratamente mentendo a sè stessa.Lei lo voleva.
Lei lo desiderava come non aveva mai desiderato nessun altro.
Aveva avuto l'assaggio di ciò che poteva offrirle e lo voleva tutto.
Lo voleva solo per sè.Non le bastava un solo bacio.
Solo per quella notte o chissà quante notti ancora.
Finchè lui l'avesse voluta. Sapeva che non poteva piacergli in quel senso, sapeva di non poter provare nulla nei suoi confronti, se non l'attrazione fisica, ma sentiva qualcosa crescerle dentro e arderle ferocemente, qualcosa che mai aveva provato prima.
Non le importava del fatto che era ciò che voleva lui.Non le importava del fatto che lui l'avrebbe solo usata.Non le importava di cadere nella sua trappola.
Non le importava di come sarebbe apparsa agli occhi delle altre persone.Nemmeno dei suoi genitori, nemmeno di suo fratello o di sua sorella.
Alyssa era sempre stata una bambina ribelle, odiava che la gente le dicesse cosa fare o non fare. Era lei a decidere della sua vita, le scelte erano le sue così come gli sbagli e le responsabilità.
E aveva deciso, forse se ne sarebbe pentita, forse no.
Forse era impazzita, forse no. 
Sentiva caldo, un caldo insopportabile addosso.
Guardò per un paio di istanti gli occhi scuri del ragazzo, vendendoci dentro la stessa fiamma di passione che probabilmente aveva anche lei.
Sentiva di avere le guancie paonazze, sapeva di essere ancora stravolta dal contatto avvenuto poco prima.
Rimasero una decina di secondi fermi, a fissarsi e a desiderarsi, prima che la ragazza si alzasse seduta  alla stessa altezza del moro, aggrappandosi a lui cingendogli le spalle con le braccia bianche prima di agganciare la sua bocca a quella di lui che si aprì in un largo sorriso trionfante.
''Levati...quel..sorriso..dalle..labbra'' ansimò la ragazza tra un bacio e l'altro, facendo una fatica bestiale.
''Tu..smettila..di..sorprendermi..sempre'' rispose quest'ultimo senza togliersi il sorrisino dalle labra.
''Parla..meno..e..agisci..di..più'' continuò la ragazza facendo bloccare per un attimo Zayn, che alzò un sopracciglio curioso, ricevendo una cosa molto simile ad una smorfia come risposta.
La bocca del moro tornò a lavorare su quella della ragazza facendola distendere nuovamente, più delicatamente, questa volta.
''Non posso liberare tua sorella..'' sussurrò il moro sulle labbra di lei, guardandola negli occhi che divennero d'un tratto lucidi.
Il dito del moro arrivo alle labbra di lei non lasciandole neanche il tempo di controbattere ''..Ma vedrò cosa posso fare'' sorrise nascondendo la testa nell'incavo del collo della bionda, tornando a baciale la pelle morbida, arrivando giù alla clavicola per poi risalire.
La ragazza si sentì d'un tratto sollevata, lui aveva detto che poteva provarci. Lui voleva aiutarla.
Le mani del ragazzo percorsero tutta la lunghezza delle sue gambe,partendo dal polpaccio ed arrivando al fianco, alzando man mano il vestito di lei che tremava ad ogni singolo contatto, strinse piano i fianchi della ragazza facendole inarcare involontariamente la schiena, avvicinandosi ancora di più al corpo bollente di lui.
Ogni singola carezza, ogni singola stretta la mandava in estasi, e non era una cosa normale.
Tutto ciò non doveva piacerle, tutto ciò non poteva solo lontanamente interessarle.
Si irrigidì di scatto, una luce di moralità le si fece largo in testa, senza lasciarle via di fuga.
Il moro si accorse del cambiamento improvviso della ragazza che fino ad un attimo prima sembrava a proprio agio con lui.
''Cosa succede?'' domandò fermandosi di scatto, guardandola preoccupato.
''Io..'' la ragazza degludì rumorosamente, la sua mente le diceva una cosa mentre il suo corpo dimostrava altro.
''Tu...?'' la incalzò il ragazzo.
''Io non posso..'' bisbigliò la ragazza abbassando lo sguardo verso i loro corpi praticamente avvinghiati, chiedendosi come fosse possibile che lei si fosse abbassata a tanto, come fosse possibile che lei, la ragazza che lo odiava, si fosse ritrovata appiccicata a quel corpo marmoreo. I suoi genitori sarebbero morti di tristezza sapendo come si era ridotta, se mai l'avessero scoperto.
''Non puoi o non vuoi?'' chiese il ragazzo contraendo la mascella.
''Io..non lo so''
''Non volere e non potere sono due cose diverse.Fino a poco fa il tuo corpo mi stava dicendo tutt'altro...'' continuò il ragazzo fissandola negli occhi.
La bionda distolse lo sguardo, non ci stava capendo niente. Se l'avesse guardato non si sarebbe fermata, non ci avrebbe visto più.
''Non è possibile che io voglia...con te''
''Che tu voglia cosa?Che tu voglia soddisfare le mie voglie?O meglio, le tue?'' chiese il ragazzo con una punta di cattiveria, sottolineando l'ultima parola.
La ragazza sentì i suoi occhi umidi ''Mi ero quasi fatta prendere in giro da uno come te!'' urlò facendo per alzarsi dal letto prima di venire spintonata di nuovo giù, sotto il corpo di lui ''No, adesso ne parliamo!Non sono qua a raccontarti una favola, non sono qua a renderti la pillola meno amara di come sia'' ringhiò calmo, senza perdere la tranquillita e continuando ''I tuoi ragionamenti mi fanno ridere, guardati'' il moro prese la mano destra della ragazza portandola sul petto di lei ''Lo senti il tuo cuore?Batte velocemente. Tu lo vuoi, ma non ammetti di volerlo.Mi desideri ardentemente ma non vuoi che appaia come una cosa comune. Vuoi che sia io a far tutto, vuoi passare per la povera vittima sacrificale, tu vuoi...'' Alyssa non ce la faceva più, stava per scoppiare, non riusciva più ad ascoltare quelle parole ''Basta!'' urlò la ragazza provando a dimenarsi senza successo prima di fissare il ragazzo ''Si hai ragione, vorrei ma.. non voglio!Ma cosa puoi capirne tu?Cosa può capirne un ragazzo senza nessun minimo di valori?Cosa può capirne uno che le donne le tratta come oggetti?!'' gridò Alyssa con gli occhi pieni di lacrime ''Pensi che se ti volessi usare avrei aspettato? Eh?!'' urlò di rigetto il ragazzo, vicino al viso di lei che non sapeva più cosa pensare.



Occhi a me!
Purtroppo non ho tempo di dirvi nulla >.< vi ringrazio tantissimissimo per le 13 recensioni sono tipo rimasta O.O mi avete traumatizzata! ahahahah vi amo <3
Grazie mille per tutto il supporto! alla prossima <3

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Capitolo 14
*** Emotion ***


Emotion



Alyssa degludì sonoramente incapace di fare qualsiasi altra cosa, senza staccare lo sguardo da quello di lui.
''Io..'' la bionda si morse il labbro inferiore ''...io non voglio essere come tutte le altre'' mugolò come un cagnolino abbandonato.
Il moro fece per controbattere ma venne interrotto dalla bionda che gli fece cenno di tacere ''Cosa vuoi da me?Portarmi a letto?Ma cosa succederà dopo?Eh Zayn?Cosa succederà subito dopo?Diventerò la ragazza vittima del principe. Sarò un'altra tacca delle tue conquiste. Sarò una nullità come tutte le altre.''
Zayn dovette lottare contro sè stesso per non interrompere la bionda subito dopo la prima frase.
''Ragazzina guardami bene in faccia'' soffiò prendendole il viso con una mano, voltandolo in modo a poterla guardare negli occhi ''Dal primo istante in cui ti ho vista non ho mai pensato che tu fossi come le altre'' un sorriso arrogante gli comparve in volto ''Dal tuo comportamento non ho mai pensato che sarebbe stato facile, tu non sei come le altre. Non lo sei mai stata e mai lo sarai. Tu non sei come le altre sgualdrine che passano dal mio letto. Tu non sei come le ragazze che i miei mi presentano per combinarmi il matrimonio.Tu non farai mai parte di nessuna categoria.Non posso dirti -dopo questa sera ci sposeremo- ma non ti dirò nemmeno di andartene perchè mi sono stufato di te.'' il moro finì di parlare spostando lo sguardo sulle labbra di lei che pur non proferendo parole lo invitavano a baciarla.
La bionda non potè fare altro che cedere a ciò che gli diceva il suo corpo, lei la voleva, lui la volevaQuel principe tanto misterioso era un demone. Un demone dannatamente bello che riusciva a far cedere qualsiasi cosa.
Non c'era cosa più semplice.
Cosa le riservava il futuro?Sicuramente non si aspettava di far parte della vita di quel ragazzo, non si aspettava nemmeno di tornarsene buona buona in Grecia come se nulla fosse.
Avrebbe preso le cose come sarebbero venute.
In poco le labbra di lui si rifiondarono su quelle di Alyssa che non potè fare a meno di ricambiare quel bacio più convinta e sicura di poco prima.
Le labbra del ragazzo morbide su quelle di lei mentre le lingue si sfioravano intrecciandosi giocose, calde e poco esperte, pronte a scoprirsi per tutta la notte o per chissà quante notti ancora.
Le braccia del ragazzo giunsero nuovamente sui fianchi di Alyssa mentre le mani di lei cingevano le spalle del persiano.
Fuoco e acqua, scuro e chiaro, cattivo e buono…
Si guardarono negli occhi, quegli occhi tanto diversi da risultare complementari.
Alyssa non riuscì a vedere nulla se non desiderio, desiderio di averla. Lui la desiderava tanto quanto lei voleva lui.
Per la prima volta si sentì quasi d’aver la facoltà di poter decidere della salute mentale di un uomo.
Si, non poteva considerarlo un ragazzo.
Lui non era un ragazzo, non era un bambino.Era un uomo con molta più esperienza di lei.
Alyssa si morse il labbro inferiore cercando di trattenere un tremolio provocato dal contatto della sua pelle calda con la propria, non aveva intenzione di dargli tutte le soddisfazioni che lui si aspettava.
‘’Lo so che ti stai trattenendo’’ le soffiò il moro ad un orecchio, con una voce tanto bassa da far vibrare nuovamente il corpo della bionda, più forte di prima.
Non immaginava che solo il sentire una frase, sussurrata da una persona in particolare potesse provocargli certe sensazioni strane.
‘’Io…non mi sto trattenendo’’ riuscì a dire la bionda prima di fermarsi sentendo la lingua del moro percorrere la linea dello sterno, lasciando scie umide al suo passaggio che facevano diventare pazza bionda.
‘’Non mi piace che mi prendano in giro’’ ridacchiò il ragazzo mordicchiando la pelle bollente di lei.
La bionda non fece in tempo a controbattere che Zayn le tolse del tutto il vestito mozzandole il respiro.
Alyssa non potè sottrarsi allo sguardo indagatore di lui che la scrutava come fosse un tesoro di inestimabile valore.
La bionda si portò d’istinto le braccia al petto nudo, quasi potesse raccattare quel minimo d’orgoglio che le rimaneva.
‘’Oh, andiamo…’’ sussurrò il ragazzo prendendo la mano della giovane e spostandola.
‘’Io mi vergogno!’’ per poco non urlò la ragazza ormai rossissima in volto.
‘’Ma non ce n’è motivo…Non sei la prima ragazza che vedo nuda!’’ rispose di rigetto il persiano ridacchiando.
Alyssa alzò gli occhi al cielo ‘’Ma tu per me lo sei quindi ho tutto il diritto!’’ le sembrava alquanto stupido parlare di diritti visto il ragazzo che si ritrovava davanti ma se doveva aggrapparsi a qualcosa…
Il moro si alzò dal letto togliendosi ciò che gli rimaneva addosso.
Questa volta fu Alyssa a rimanere incantata, ogni lembo di pelle del ragazzo sembrava plagiata. Dovette ammettere che era perfetto.Assurdamente perfetto.
Il ragazzo tornò sulla bionda ricominciando a baciarle ogni singolo pezzo di pelle, le sue mani, ormai esperte, iniziarono a giocare col ventre della bionda che chiuse gli occhi a forza senza volerlo, facendo sorridere il moro.
‘’Sei così…ingenua’’ bisbigliò il ragazzo senza fermarsi un attimo.
La bionda spalancò gli occhi d’un tratto, facendo ridacchiare il moro ‘’Ok, questo ti piace’’ concluse Zayn ‘’..e anche tanto’’ dedusse dal volto sconvolto ella bionda che stava per strappare le lenzuola con le unghie.
‘’Visto quanto può essere bello?Ora capisci perché mi piace tanto?’’ domandò Zayn sul viso della ragazza che respirava  a fatica prima che lei prendesse il viso di lui tra le mani, agganciandosi alla sua bocca pronta a imparare qualcosa di molto piacevole dal persiano.

 
 
 
 
 
‘’Mamma! Sono tornata!’’ esclamò la bionda spalancando la porta di casa. La sua casa, la sua vera casa che si trovava in Grecia. La sua amata Grecia.
Si aspettava di vedere la sua famiglia, riunita come sempre. Attorno al focolare a mangiare e a parlare festosa e felice.Nessuno in quella famiglia riusciva a tenere il broncio per più di cinque minuti. Al contrario trovò un vecchio che sorreggeva una donna anziana ed un giovane stanco e triste.
‘’Madre, sono tornata!’’ ripetè la bionda avvicinandosi alle figure tetre dei suoi familiari che, quando finalmente si accorsero di lei, la guardarono spezzante.
‘’Cosa succede, perché mi guardate così?’’ domandò Alyssa cercando lo sguardo dolce del fratello che di tutto punto si alzò prendendola per il gomito e trascinandola via.
‘’Niall, non sei contento di rivedermi?! Sono tornata!’’ disse questa volta confusa e speranzosa la bionda che venne incenerita dallo sguardo freddo del ragazzo.
‘’Come fai a presentarti qui?! Eh?!’’ domandò il biondo ad Alyssa, con voce rauca e spezzante. Sintomo di chi è stanco ed afflitto.
‘’Ma di cosa stai parlando?!’’ domandò insicura Alyssa.
‘’Di cosa sto parlando?!’’ tuonò il biondo ‘’Sto parlando di quella cosa che tu porti in grebo!’’ gridò indicando la pancia della giovane.
Alyssa guardò in basso notando una sporgenza farsi largo nella stoffa larga del vestito.
‘’Ma…’’
‘’Ma cosa Alyssa?Sei una traditrice”aveva concluso il fratello, lasciandola sola a sè stessa.




Occhi a me!
E finalmente posso dirlo:alleluia sti due hannos scopato! e che cazzo <3
Vabbè comunque oggi non sono di molte parole, non mi sento benissimo...un pò di casini ecco tutto.
Vorrei ringraziare tanto tanto tanto tutte le ragazze che recensiscono! ci sono rimasta tipo O.O! grazie mille!
Bè, alla prossima!

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Capitolo 15
*** Blood ***


Blood

Alyssa spalancò gli occhi di soprassalto respirando affannosamente.
Si guardò in torno per qualche secondo prima di cercare di regolarizzare il respiro.
Tutto un sogno, era tutto un maledetto incubo. Guardò il moro che dormiva con la testa sulla sua spalla e una mano stretta al suo fianco in modo possessivo e non potè evitare di sorridere senza volerlo.
Accarezzò i folti capelli del ragazzo facendo attenzione a non farlo svegliare.Sembrava così ingenuo e amorevole. Nulla a confronto di come era in realtà.
Non riusciva a pentirsi i ciò che aveva fatto, non riusciva a trovare nulla di sbagliato nelle sue azioni.
Forse perché tutta quella notte era stata un errore ma non le importava.
Si sentiva stranamente felice. Quella felicità che ti rende serena e maledettamente…libera.
Non aveva un ricordo ben vivido di cosa era successo appena poche ore prima, molte scene le apparivano sfocate ma di una cosa era certa. Era stata la notte migliore della sua vita e non solo per un fatto fisico.
Con un dito accarezzò la fronte del ragazzo, strisciando lungo la linea retta del naso fino ad arrivare alle labbra calde.
Quel ragazzo. Quel ragazzo l’aveva stregata. Quel ragazzo era un demonio, un tentatore, un essere capace di manipolare qualsiasi persona. Quel ragazzo si era preso tutto di lei e non aveva intenzione di restituirle un bel niente .Quel ragazzo aveva fatto in modo che lei fosse incondizionatamente attratta da lui.
La bionda si lasciò sfuggire un sospiro sommesso facendo alzare ed abbassare involontariamente il petto su cui era poggiato il ragazzo che si svegliò trovando un’Alyssa intenta a fissarlo.
‘’Cosa succede?’’ bisbigliò il ragazzo con la voce ancora impastata dal sonno.
‘’Nulla, ho fatto un incubo ’’ rispose calma la ragazza spostando lo sguardo altrove.
Alyssa sentì il moro mettersi sui gomiti e  alzarsi leggermente prima di avvicinarsi a lei.
‘’Come…come stai?’’ chiese insicuro, non abituato a quel tipo di domande così…intime.
Alyssa non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire un risolino ‘’A cosa vi riferite, principe di persia?’’ domandò lei provocandolo, alzandosi a sua volta avvicinandosi maggiormente al suo viso.
Il moro roteò gli occhi al cielo sorridendo ‘’Sono serio…’’ l’ammonì lui facendola ricadere sul letto con un colpo di mano nella spalla.
‘’Anche io!’’ si difese la bionda incrociando le braccia al petto senza smettere di sorridere.
‘’Hai intenzione di rispondere alla mia domanda, Alyssa?’’ domandò nuovamente il ragazzo iniziando a disegnare ghirigori immaginari sulla pancia della ragazza.
‘’Mi sento…bene’’ confessò a fatica, stupendosi del fatto di stare parlando così maledettamente facilmente con quello che fino al giorno prima voleva uccidere.
‘’Ti ho fatta male?’’
La bionda strabuzzò gli occhi, da quando ad un ragazzo del genere interessavano cose simili?
‘’Mmmh no, direi di no…’’ continuò la bionda abbassando gli occhi e concentrandosi sulla mano di lui che si arrestò di colpo.
‘’Odio la gente che mi mente.’’
‘’Oh bè tu odi chi ti prende in giro, odi chi vuol fare l’eroe, odi i patti…odi qualcosa d’altro?’’ lo punzecchiò la bionda sorprendendosi di star parlando a ruota libera con quel ragazzo.
‘’Scusami se volevo essere…carino!’’ sbuffò il moro ributtandosi sul letto con un tonfo pesante.
Alyssa si alzò poggiandosi al suo petto ‘’Scusa…sono un po’ confusa’’  concluse guardandolo negli occhi.
‘’Dimmi solo una cosa’’ sussurrò Zayn accarezzando i capelli biondi di lei che ancora aveva la testa sul suo petto.La bionda fece un verso non molto definito in segno di assenso.
‘’Ti…ti è piaciuto?’’ balbettò il moro facendo scoppiare a ridere Alyssa che diventò d’un tratto bordeaux.
Se le era piaciuto? Ma che domanda era?!
‘’Da quando il signor Zayn Jawaad Malik dubita delle proprie capacità?’’ domandò la bionda mordicchiandosi il labbro inferiore dolorante.
Zayn la prese portandola sotto di lui senza pesarle addosso.
‘’Da quando Alyssa ha passato tutto il tempo a trattenersi mordendosi quel maledetto labbro inferiore che quasi stava per rompersi’’ rispose guardandola strafottente negli occhi.
‘’Non sono come le altre che urlano come mucche da monta…le mucche urlano?’’ sbuffò la ragazza indispettita ‘’…io non sono…esperta di queste cose!’’ continuò andando avanti col suo discorso.
‘’Anni di pratica’’ si vantò il moro sorridendo.
‘’Bene allora dovrai insegnarmi un po’ di cose..’’ ridacchiò la bionda accarezzandogli il petto.
‘’Sono un maestro esigente, io’’ l’avvisò il moro divertito.
‘’E io sono un’ottima allieva’’ lo guardò di rigetto Alyssa.
‘’Dovrai fare moltissima pratica…tutte le sere’’
‘’Mi piacciono le sfide’’
‘’Allora iniziamo’’ la punzecchiò il moro lasciandole un bacio sul collo.
‘’Adesso?!’’ chiese incredula la bionda guardandolo di sottecchi.
‘’Adesso’’ rispose semplicemente il moro facendola sorridere.
 
 
 
 
‘’Finalmente, pensavo non vi decideste più voi due’’ sorrise Charity avvicinandosi al letto su cui si era appena svegliata Alyssa che si stava stropicciando gli occhi.
‘’Sono stanca’’ soffiò la bionda coprendosi meglio col lenzuolo.
‘’E ci credo! Chissà cosa avete fatto tutta la notte!’’ rise la mora prima di essere incenerita con lo sguardo da Alyssa.
‘’Ehm si…’’ Alyssa guardò Charity che stava fissando un punto proprio accanto a lei.
La bionda spostò lo sguardo appena di fianco a lei notando che le lenzuola erano sporche di qualcosa di rosso.
Degludì a forza notando che si trattava i qualche goccia di sangue.
Ecco, se tutta quella notte le era sembrata un errore adesso le sembrava una vera e propria tragedia.
Un dramma, quasi un reato capitale.
La mora spostò lo sguardo facendo avvampare Alyssa che abbassò lo sguardo ‘’Non guardarmi così…’’ bisbigliò imbarazzata.
‘’Scusa, colpa mia. Non dovrei stupirmi. Allora, cosa ti va di fare oggi?’’ squittì Charity tornando a sorridere come una bambina di dodici anni.
All’improvviso in stanza entrò qualcuno, senza bussare né chiedere il permesso si intrufolò nella camera.



occhi a me!
sono in un ritardo pazzesco ma ho messo il capitolo! #amatemi!
la scuola mi sta uccidendo! scusate non riesco a dire nulla di più perchè devo scappare.
Un bacione :)

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Capitolo 16
*** Sister ***


Sister


Alyssa lanciò un urlo isterico vedendo Harry entrare in camera.
‘’Scusa, scusa!Non sto guardando!’’ rise il ragazzo tappandosi gli occhi con le mani mentre la bionda cercava di coprirsi come poteva.
‘’Esci!’’ urlò impazzita facendo segno a Charity di buttarlo fuori mentre la mora rispondeva che non poteva mandar fuori quel ragazzo che avrebbe potuto farla ammazzare con un cenno della mano.
‘’Mi ha mandato il principe’’ disse semplicemente Harry girandosi dall’altra parte, dando le spalle alla bionda che si alzò dal letto rivestendosi alla velocità della luce.
‘’Cosa succede..?’’ chiese Alyssa finendo di vestirsi come poteva.
‘’Ha detto che dovete scendere in cortile perché deve dirvi qualcosa…’’ rispose il ragazzo facendo segno alla bionda di sbrigarsi.
Alyssa si sistemò velocemente i capelli arruffati seguendo il riccio che la portò fuori dal cortile.
Il cuore della ragazza continuava a martellarle contro al torace. Cosa stava succedendo?Cosa aveva combinato questa volta?Cosa voleva Zayn?
Le andò incontro il moro che le sorrise a labbra strette, come se non fosse convito di cosa stava per dirle ‘’Sono riuscito a far valere la mia promessa, và a salutarla’’ disse semplicemente mentre la bionda lo guardava allibita ‘’..e fai in fretta’’ le soffiò all’orecchio superandola come se nulla fosse.
Alyssa si guardò intorno un paio di secondi prima di intravedere la figura alta e perfetta della sorella vicina ad un carro pronto a partire.
‘’Myriam!’’ gridò Alyssa andandole incontro, correndo come se fosse questione di vita o di morte.
La ragazza si voltò verso la parte in cui aveva sentito gridare il suo nome.
‘’Alyssa?’’ chiese confusa guardando la bionda correrle incontro ‘’Alyssa!’’ gridò nuovamente spaesata, con le lacrime agli occhi dall’emozione.
‘’Cosa ci fai qua?!’’ continuò la ragazza mentre Alyssa l’abbracciava furente.
‘’Mi…hanno preso anche me!’’ rispose la bionda fra i sigghiozzi, più di gioia che di tristezza.
‘’Stai dicendo che..’’ la maggiore non riuscì a finire la frase che scoppiò a piangere.
‘’Non piangere!Sto bene’’
‘’Hai…cosa hai fatto per farmi liberare?!’’ gridò la mora prendendo Alyssa per le spalle, allontanandola di qualche centimetro per poterla guardare in faccia.
‘’Nulla..’’ rispose la bionda mordendosi il labbro inferiore e abbassando lo sguardo ‘’Nulla che io non volessi fare’’ concluse la bionda guardandosi i piedi. Non aveva il coraggio di guardarla in faccia, non riusciva a fissare quegli occhi e dirle la verità
‘’Oh, Alyssa! Dovevi pensare a te!Non dovevi….non dovevi farlo!’’ continuò Myriam pacata.
‘’Sto bene, sto bene!E dì a tutti che riuscirò a tornare a casa, prima o poi’’ rispose la bionda allontanandosi dalla sorella che venne strattonata da una guardia e invitata a salire sul carro.
‘’Ti voglio bene’’ salutò Myriam con un cenno della mano, ancora in lacrime.
‘’Ti voglio bene’’ sussurrò flebile la bionda, rimanendo a fissare la figura imponente che si allontanava sempre più da lei.
Aveva raggiunto il suo obiettivo, sua sorella era sana e salva. Di lei non gliene importava niente.
 
 
 
‘’Allora?Voglio tutti i dettagli!’’ ride Harry guardando Zayn che stava accarezzando un cavallo appena arrivatogli.
‘’Niente dettagli Harold!’’ rispose sorridente Zayn.
‘’Si ma quel sorriso che hai in faccia non mi piace, non sorridi mai così tanto. In qualsiasi situazione!’’ continuo il riccio fissando di sottecchi il moro.
‘’Ma..non so cosa dirti. Quella ragazza è così…diversa’’
‘’Ti stai facendo abbindolare da quella strega’’ lo avvisò il riccio guardandolo serio.
‘’Non mi sto facendo abbindolare proprio da nessuno, è solo piacere fisico’’ sbuffò il moro ricambiando lo sguardo del riccio.
‘’Speriamo..e la liberazione della sorella?’’ continuò Harry guardandolo accusatorio.
‘’Le ho promesso che avrei provato a fare qualcosa e così è stato. Niente di più niente di meno’’ rispose facendo spallucce il principe.
‘’Non mi convince questa storia. E se tutto d’un tratto, dopo aver liberato la sorella, lei torna testa di mulo come prima?’’ ipotizzò il riccio facendo innervosire il moro che fece nitrire il cavallo.
‘’Se succederà, significa che..niente, non significa proprio niente! Significa che…non lo so!’’ sbraitò il moro battendo un piede a terra prima di tornare più confuso di prima al castello.
Maledetto Harold che invece di confortarti ti faceva venire più domande per la testa!
Maledetto lui e la sua sapienza greca.
Maledetto lui che è la cosa più vicina ad un amico che Zayn avesse mai avuto.
 
 
Alyssa continuò a puntellarsi sui talloni, mordicchiandosi il labbro inferiore come se potesse alleviare la sua tensione.
Non sapeva come comportarsi, non sapeva come rivolgersi a…lui.
Le era piaciuta quella notte? Si.
Le sarebbe piaciuto continuare per altre notti? Altrochè.
Le piaceva quel ragazzo? Purtroppo non poteva negare quanto fosse bello.
L’attraeva? Troppo.
Provava qualcosa per lui?Maledizione si!
I ragionamenti della bionda vennero interrotti dallo scalpitare di Charity che le sventolò na mano davanti alla faccia.
‘’Alyssa! Non stavi ascoltando!’’ sbuffò la mora incrociando le braccia al petto.
‘’Scusami, stavo pensando’’ rispose la bionda squotendo la testa più volte.
‘’E da quando una come te pensa?’’ rise la ragazza dagli occhi scuri prendendola per mano prima di trascinarla via.
‘’Dove stiamo andando?’’ domandò la bionda seguendola controvoglia.
‘’Se tu mi avessi ascoltato lo sapresti. Adesso chiudi la bocca e seguimi.’’ Rise cristallina Charity iniziando a correre.
Quella ragazza era veramente pazza.
 
 
‘’Io non ho intenzione di mettere questa…cosa’’ urlò la bionda sventolando la sottile stoffa lilla di un qualcosa che doveva assomigliare ad un vestito, praticamente trasparente.
‘’Oh andiamo! Fai qualcosa di bello per il principe!’’ rise Charity prendendola in giro.
‘’Non se ne parla!No, no e no!’’ continuò Alyssa non intenzionata ad indossare un abito così succinto e volgare.
‘’Ma al principe piacciono queste cose!’’ protestò Charity sbattendo i piedi a terra.
‘’Se gli piacciono così tanto può farli mettere a qualcun altro! Anzi, se vuoi farlo felice mettilo tu!’’
‘’Lo farei se non fosse che Liam mi ucciderebbe! Andiamo, quel ragazzo ispira sesso violento!’’ rise Charity facendo corrucciare le labbra della bionda.
‘’Charity da te non mi spettavo certi pensieri poco puri!’’ ghignò la bionda cercando di trattenersi mentre quest’ultima alzava gli occhi al cielo ‘’ Sono più esperta di te, cara’’ rispose da superiore la mora.
‘’In questo posto tutti sembrano più esperti di me!’’ fece notare Alyssa.
‘’Esperti in cosa?’’ domandò la voce rauca di Zayn che fece capolineo fra le due.

 


Occhi a me!
Ragazze perdonatemi! ho passato una settimana in cui non ho scritto proprio NIENTE!
Non so nemmeno perchè! sono stata mega impegnata con le verifiche, i compiti e bo...non riuscivo proprio a scrivere.Sono stanca morta, non vedo l'ora che comincino le vacanze :/
alla prossima <3

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Capitolo 17
*** Leaving ***


Leaving

Lo sguardo di Alyssa passò dagli occhi vivaci di Zayn al mini vestito che la mora teneva fra le mani a mezz’aria immobile -colta di sorpresa dall’arrivo del giovane- tra i loro corpi, in bella vista.
Lo sguardo del principe venne subito attirato da quel pezzo di stoffa come una calamita e non potè fare a meno di alzare un sopracciglio curioso, corrucciando il viso divertito in una smorfia ironica.
Con un movimento veloce, Alyssa, lo prese tra le mani prima di metterlo dietro la schiena, sperando con tutta sé stessa che non l’avesse vista, pur sapendo che il danno era ormai fatto.
‘’Nulla..’’ balbettò la bionda sperando che non avesse sentito la conversazione che aveva avuto poco prima con la ragazza che la affiancava.
Il moro alzò un sopracciglio curioso ‘’Ne sei sicura?’’ domandò retorico avvicinandosi ad Alyssa con un paio di falcate veloci, ritrovandosi a pochi centimetri da lei, dal suo corpo e dal suo viso.
‘’Non mi credete per caso, principe?’’ lo stuzzicò lei –con quel minimo di sfacciataggine che le rimaneva- che si trovava contro la parete di pietra pungente, appoggiando una mano su quest’ultima quasi a potersi sorreggere.
‘’Charity potete lasciarci soli?’’ chiese Zayn senza curarsi della provocazione di lei, rivolgendosi senza guardarla alla mora che continuava a ridacchiare cercando di non darlo molto a vedere, senza risultato.
‘’No!’’ quasi urlò Alyssa col cuore in gola. Non si fidava per niente a rimanere sola con quel ragazzo, non voleva ritrovarsi a dover tener testa a Zayn se non nei momenti più indispensabili; non che le dispiacesse,anzi, il problema era proprio questo.
Stargli accanto significava abbattere ogni sorta di barriera che possedeva, il fatto che lui potesse avere pieno controllo del suo corpo con così poca facilità la mandava in bestia. Lei che era sempre stata forte, audace e indipendente non sopportava di poter essere manipolata da quel ragazzo che, dal canto suo, non lasciava trapelare nessun tipo di sentimento dal suo sguardo, se non in alcune piccolissime situazioni. Poche per poter capire cosa provasse e al contrario troppe di quelle che poteva mostrarle.
‘’Charity, chi dei due potrebbe farti esiliare in men che non si dica?’’ continuò il moro senza staccare lo sguardo da Alyssa, inchiodandola al muro e sorridendo come a farle capire che ormai si trovava in trappola, nella sua trappola, guardandola come un serpente osserva la sua preda caduta nella ragnatela che gli aveva teso.
Charity mimò un –mi dispiace- con le labbra ancora piegate in un sorriso a denti stretti, prima di lasciarli soli in quella stanza troppo piccola per entrambi. Troppo stretta, troppo intima.
‘’Allora?’’ domandò il principe avvicinandosi maggiormente al corpo della bionda schiacciato contro la pietra, arrivandole così vicino da poterle sentire il respiro aumentare.
‘’Allora, cosa?’’ chiese la Alyssa cercando di apparire più naturale possibile, come se quella situazione non la stesse facendo uscire fuori di testa.
Il moro fece un cenno veloce del capo verso la schiena di lei ‘’Cosa nascondi?’’ chiese spavaldo e sicuro di sé.
‘’Niente che possa interessarvi ’’ rispose tagliente Alyssa sperando che lui lasciasse correre e rivolgesse il suo interesse a qualcosa d’altro.
La bionda non sapeva quanto potesse essere testardo quel ragazzo, che non aveva ancora avuto l’opportunità di conoscere a fondo.
Probabilmente per il poco tempo che avevano trascorso insieme o, semplicemente, perché lui non voleva che lei lo conoscesse.
Il volto di Zayn si avvicinò maggiormente al suo fino a sfiorarle l’orecchio con il suo respiro ‘’Io dico il contrario’’ rispose ridacchiando il moro portandole una mano dietro la schiena, stringendola maggiormente a sé, prima di prenderle dalle mani l’oggetto del suo interesse, continuando a guardarla circospetto, lasciandosi sfuggire una risata.
Alyssa sbuffò sonoramente incrociando le braccia al petto indispettita dalla sua risata che non aveva intenzione di cessare.
La bionda alzò un sopracciglio cercando di farlo tacere ma le risate del ragazzo la contagiarono facendola ridere assieme a lui ‘’Non pensate che io indosserò mai quella cosa…’’ disse fra le risate.
‘’Ma io vi ci vedrei benissimo con questo addosso!’’ rispose il moro mordicchiandosi il labbro, smettendo di ridere per lasciare spazio ad una faccia quasi supplichevole.
‘’Scordatevelo’’ sussurrò appena Alyssa mentre Zayn lasciava cadere al suolo il pezzo di stoffa e tornava a torturare la bionda.
‘’Sono venuto qui per parlare’’ tornò serio guardandola intensamente negli occhi.
‘’Di cosa?’’domandò Alyssa senza muoversi di un millimetro, mentre le mani di lui percorrevano la lunghezza delle sue braccia nude.
‘’Di quello che è successo’’ Alyssa avrebbe giurato di aver visto un lampo di insicurezza negli occhi del moro ma si disse che era altamente impossibile che uno come lui provasse un simile sentimento.
Incertezza? E’ un’emozione da deboli, non faceva al caso suo.
‘’E, cosa volete chiarire a riguardo?Mi sembra che siate stati molto chiari’’ rispose fredda la bionda irrigidendosi d’un tratto,mettendosi subito sulla difensiva, mentre Zayn veniva colto alla sprovvista.
Per un istante la bionda vide Zayn confuso, quasi spaesato dalle sue parole. Come se non se l’aspettasse.
‘’Cosa intendete?’’ domandò il moro senza aggiungere nient’altro, continuando a farla parlare.
La bionda strinse le mani tanto forte da sentire le unghie conficcarsi nella pelle ‘’Cosa c’è da chiarire? Mi avete detto le cose come stanno decine di volte ormai, perché parlarne?’’ rispose retorica Alyssa mordendosi la lingua fino a sentire il sapore dolciastro del sangue invaderle il palato.
‘’Quindi, è tutto chiarito..’’ continuò Zayn stringendo appena più forte le braccia di Alyssa, quasi volesse che lei cambiasse risposta.
‘’Quando parlo con voi mi mandate in confusione, cosa volevate dirmi?’’
‘’Niente’’ rispose freddo Zayn unendo le sue labbra a quelle di lei, forse per evitare quella strana conversazione che gli stava facendo più male che bene.
Per lei era solo piacere fisico, così come lo era per lui.
Allora perché si sentivano entrambi maledettamente in errore?
 
 
 
‘’Pincipe!’’ la voce stanca e affannata di un ragazzo giunse alle orecchie di Zayn che stava parlando con Harry di qualcosa di poco importante, facendolo girare di scatto.
‘’Tomlinson, cosa ci fate qui?’’ domandò Zayn inarcando un sopracciglio confuso avvicinandosi più al ragazzo.
‘’Ci sono dei problemi con dei gruppi ribelli a nord. Dobbiamo organizzare una spedizione. Subito. Non c’è tempo da perdere’’ rispose tra gli ansimi il ragazzo, portando le mani alle ginocchia per regolarizzare il respiro.
Lo sguardo di Zayn si indurì di colpo, ogni volta che avvenivano delle incursioni gli toccava partire per mesi e mesi così, di punto in bianco.
‘’Ok, preparate tutto.’’disse semplicemente facendo un colpo di capo prima di fermare Harry che era già pronto a partire ‘’No, tu rimani qui Harold. Sei più utile a Persia’’
Il riccio arricciò il naso facendo per controbattere ma venne fermato dalla mano del moro ‘’E’ un ordine’’ disse semplicemente seguendo Louis verso le stalle.
Non sapeva quanto tempo sarebbe rimasto fuori, non sapeva se sarebbe tornato e non sapeva cosa avrebbe trovato al suo ritorno.
Camminò per poco prima di arrivare alle stalle dove, per sua grande sorpresa, trovò un’Alyssa indaffarata nell’accarezzare un bellissimo cavallo nero.
‘’Strano che non nitrisca nervoso’’ commentò il moro facendola drizzare nella schiena come qualcuno che viene colto in flagrante nel compiere un omicidio.
‘’Ci capiamo’’ rispose semplicemente la bionda continuando a tranquillizzare l’animale.
‘’Io sto per partire’’ l’avvisò Zayn facendole perdere l’equilibrio per qualche secondo, solo con una frase.
‘’Voi state per…cosa?’’ chiese la bionda sperando che avesse capito male.
‘’Starò via un po’ di tempo, questioni di territorio’’ rispose il principe preparando un cavallo.
La bionda fece per controbattere ma decise di rimanere in silenzio, continuando a fissare i movimenti del moro.
I muscoli che si contraevano ogni volta che sollevava qualcosa di pesante, gli occhi fissi sul cavallo, lo sguardo impenetrabile, la mascella tesa e la luce del sole che gli accarezzava il corpo rendendolo ancora più perfetto.
Zayn si voltò di scatto sentendosi osservato facendo risvegliare Alyssa dal suo stato comatoso di totale beatitudine.
‘’Cosa succede?’’ chiese rivolgendogli uno sguardo strano, che Alyssa non riuscì bene ad identificare.
La bionda lo fissò per ancora un paio di secondi, avrebbe voluto dirgli di non partire, avrebbe voluto dirgli di rimanere a Persia, avrebbe voluto dirgli di rimanere con lei. Per lei.
Ma come faceva a spiegargli il motivo? Come faceva a dirgli che temeva per la sua vita, anche se lui era la causa di tutto il suo dolore? Come faceva a spiegargli che non voleva che lui si allontanasse, anche se probabilmente era la cosa migliore per tutti?
La bionda scosse la testa tornando a fissare un punto non molto definito del pavimento, prima di sentire dei rumori venire dalle sue spalle.
‘’E’ tutto pronto’’ l’aveva informato Louis accompagnato da Harold.
Il moro fece qualche passo avanti, dirigendosi verso altri cavalli pronti a partire.
‘’Va da lui’’ sussurrò Harry ad Alyssa, in modo che lui non la sentisse.
‘’A dirgli cosa?’’ sospirò la bionda continuando a fissare la sagoma perfetta del ragazzo.
‘’A dirgli ciò che lui non riesce ad ammettere.’’



Occhi a me!
merito la lapidazione, lo so T.T
vi avevo detto che finita la scuola avrei aggiornato prestissimo ma...sono stata al computer e non riuscivo a scrivere una beata minchia! totale vuoto! .-.
dovrei anche rispondere alle recensioni, appena posso sarà la prima cosa che farò (con tanta caaaaalma ahahah)
tra l'altro mi stanno arrivando recensioni in OS che ho scritto tempo fa (alquanto imbarazzanti, sisi) e, dopo aver letto le recensioni, mi sono riletta anche la storia e la mia faccia era tipo ''ma che cazzo ho scritto?!?! O.o''
si...ahahah
ok,se qualcuno vuole seguirmi su twitter (ricambio!) quasta sono io :) https://twitter.com/#!/Bubu______
alla prossima!

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Capitolo 18
*** Alone ***


Alone

‘’Non saprei come spiegarglielo’’ sussurrò flebile la bionda, digrignando i denti.
Sapeva che se non avesse fatto qualcosa se ne sarebbe pentita, sapeva  che se si lasciava perdere l’occasione il rimorso l’avrebbe divorata.
Ma come faceva a spiegargli ciò che sentiva dentro?
No, non poteva dirglielo, non poteva ma più di tutto, non doveva.
Non doveva sentirsi in quel modo, non con lui. Non era giusto.
Ma cosa era giusto, allora? In quel preciso istante, cosa era giusto?Cosa doveva fare? Come doveva comportarsi?
Fece un respiro profondo prima di avvicinarsi alla sagoma del ragazzo che era girato di spalle.
‘’Zayn…’’ mormorò piano la bionda, a così bassa voce che forse non l’avrebbe nemmeno sentita.
Il moro si girò guardandola negli occhi ‘’Cosa c’è,Alyssa?’’ chiese marcando il suo nome più del dovuto.
‘’Tornate intero..’’ sibillò semplicemente Alyssa, continuando a guardarsi le mani.
Zayn prese il mento della bionda tra le mani, alzandoglielo in modo che lei lo guardasse negli occhi ‘’Ci proverò solo ad una condizione’’ rispose ridacchiando mentre la bionda veniva colta da un  fremito.
‘’Quale?’’
‘’Appena torno, vi voglio.’’ Sussurrò Zayn all’orecchio della bionda, facendola sussultare semplicemente con una frase.
Alyssa si sentii cedere le gambe come fossero fatte di gelatina ‘’Mi mancherete’’ riuscii solamente a dire mentre Zayn saliva sul suo cavallo.
‘’Ci vedremo presto, prima di quanto immagini’’ sorrise semplicemente prima di allontanarsi, facendo segno a Tomlinson di seguirlo.
E adesso, la vera tortura stava per iniziare.
 
Pov Alyssa.
Guardavo la sagoma del cavallo allontanarsi sempre di più dal punto in cui avevo detto ‘addio’ a Zayn.
Non riuscivo a capire perché mi sentissi travolta da quelle sensazioni, quelle emozioni e quegli stati d’animo.
Non mi resi nemmeno conto di stare piangendo prima di sentire la mano calda di qualcuno sfiorarmi la guancia.
Mi girai di scatto trovando Harold che mi sorrideva caldamente ‘’Alyssa…non piangete, tornerà!’’
‘’Come fate a dirlo? Lui…loro..’’ non dovevo sentirmi in quel modo, non per lui.
E invece stavo singhiozzando, le mie lacrime avevano ormai inondato guancie e sentivo caldo, maledettamente caldo.
‘’Zayn è più forte di quanto crediate.Più forte ma anche più crudele ed efferato..’’ sussurrò il riccio continuando a guardarmi.
‘’Io..io non dovrei’’ mormorai abbassando lo sguardo verso il terreno polveroso.
‘’Alle emozioni non si comanda, no?’’ sorrise lui dandomi una mano ‘’Dai, rientriamo.’’ disse semplicemente con un tono che sembrava più un ordine che un invito.
Presi la sua mano notando che la mia era molto più piccola della sua e lo seguii fino al castello.
Passate un paio d’ore non mi sentii meglio per niente quindi decisi di rannicchiarmi in un angolo  e pensare.
Volevo solamente spegnermi finchè lui non fosse tornato.
Rintanarmi in un angolo ed entrare in trance.
Dopo qualche tempo,minuti o forse ore, sentii qualcuno entrare  nella stanza in cui mi trovavo io, mi feci sempre più piccola sperando di non essere vista.
‘’Pensi che torneranno?’’ chiese il primo uomo ad un altro.
L’altro rispose  ridacchiando torvo ‘’Non penso proprio.’’
Un nodo mi si fermò in gola, per poco non scoppiai a piangere all’istante.
Sentivo le lacrime bruciarmi alla base degli occhi e lo stomaco si era attorcigliando su se stesso.
‘’Ma magari quel bambino potrebbe fare miracoli’’ ipotizzò il primo uomo allontanandosi sempre più dalla stanza fino a far diventare la sua voce un sussurro.
Non riuscii a sentire la risposta dell’altro perché si trovavano troppo lontani e, a quel punto, scoppiai.
Le lacrime mi rigavano il viso, calde e bagnate mi solcavano il volto.
Ormai ero in preda a singhiozzi violenti. Mi appoggiai a terra aspettando qualcosa, un segno, forse che non arrivò.
Solo il buio riuscii a farmi stare meglio per qualche ora.
 
Erano ormai passati molti giorni dalla partenza delle truppe persiane, e ogni giorno era come quello precedente.
Passavo le ore a guardare fuori dalla finestra, ad aiutare con le faccende per poi chiudermi in me stessa.
Ormai anche Charity aveva smesso di aiutarmi a stare meglio.
Anche Liam era partito ma lei c’era abituata; continuava a drimi che se non ci avessi pensato il tempo sarebbe passato in fretta e in men che non si dica sarebbero tornati, ma anche il suo sorriso rassicurante nascondeva un velo di incertezza che nemmeno lei poteva nascondere.
Era brava a non mostrare le sue emozioni ma non poteva nascondere il terrore che provava al pensiero che Liam non sarebbe tornato.
Andai all’esterno del castello sedendomi su un prato d’erba finissima dove rimasi a contemplare il sole cocente che picchiava sulle teste dei contadini e per un attimo smisi di pensare a Zayn per farmi sopraffare dai ricordi.
Da Niall, da Myriam, da mia madre e mio padre. Non li avevo dimenticati e, ogni giorno che passava, mi chiedevo cosa gli fosse successo.
Mi chiedevo se stessero ancora bene, mi chiedevo se fossero ancora vivi. Una morsa allo stomaco mi colse alla sprovvista al pensiero che gli fosse successo qualcosa di male e io non potevo fare nulla, nulla per aiutarli.
Sentii dei passi raggiungermi ma non mi voltai a guardare di chi si trattasse, sicura che fosse Harry.
‘’Alyssa devi venire con me’’ la voce cupa di un soldato mi fece trasalire all’istante; mi drizzai in piedi di scatto, così velocemente da barcollare per un paio di secondo, prima che l’uomo mi prendesse per un braccio in modo brusco e quasi doloroso.
‘’Dove stiamo andando?!’’ chiesi allarmata, mentre venivo trascinata in lungo e in largo all’interno del castello fino ad una camera che non avevo mai visto.
‘’Danver vuole parlare con te, ti conviene non sfidarlo’’ furono le uniche parole del soldao, prima che mi cacciasse dentro una camera spoglia.
Mi guardai intorno cercando di capire dove mi trovassi, non riuscivo a vedere molto vista la poca luce che trapelava da una grata ma scorsi una figura scura stare al centro della camera.
L’uomo si girò di scatto con un sorrisetto malvagio stampato in volto e le mani tenute dietro la schiena.
‘’Buona sera, Alyssa’’ disse con voce rauca, che non prometteva nulla di buono mentre si avvicinava verso di me con passo lento e deciso.
‘’Cosa volete da me?’’ chiesi a fior di labbra, ma non feci in tempo a finire la frase che un ceffone mi arrivò in pieno volto facendomi cadere per terra con un grido.
Mi portai istintivamente la mano sulla guancia colpita, sentendo distintamente la spaccatura del labbro che si era formata.
‘’Come se non lo sapessi! Brutta spia greca!’’ gridò l’uomo avvicinandosi a me, prima di prendermi per i capelli e alzarmi fino a fissarlo negli occhi.
Due occhi scuri che nascondevano solamente cattiveria a malignità.
‘’Io non ho fatto niente!’’ piagnucolai istintiva mentre lui mi assestava un pugno in piena pancia facendomi mancare l’aria.
Annaspai per qualche secondo e poi sentii tutto il dolore che si sprigionava.
Il labbro pulsava e lo stomaco voleva scoppiare tanto mi faceva male.
Non riuscivo più a parlare né, tantomeno, muovermi.
‘’Tu e tutte le altre puttane dovete morire! Perché è questo che siete! Delle puttanelle’’
Rise divertito dalla sua stessa affermazione allontanandosi di qualche passo da me.
Aspettavo la morte, speravo solo che sarebbe arrivata in fretta anche se ancora non capivo il motivo di quel gesto.
 


occhi a me!non so

 quani mesi siano che non aggiorno e per questo mi dispiace :(
avevo detto che con l'arrivo dell'estate mi sarei data da fare e invece non gho fatto una minchia, faccio proprio schifo.
va bè, scusatemi ancora e spero che questo vi piaccia. come noterete  verso metà inizia a parlare Alyssa e...bo mi ero rotta del narratore esterno ._. e poi visto che non c'è zayn e non posso dividermi ho preferito così :)

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Capitolo 19
*** It's love? ***


It's love?
-il banner è andato a farsi fottere non so da quanti capitoli, scusatelo-

 



Chiusi le palpebre, non sapevo cosa aspettarmi ma sentivo che stava per accadere qualcosa. Macchie, verdi, gialle, rosse e bianche continuavano a balenarmi davanti agli occhi. Sentivo che stavo per perdere i sensi, continuavo ad essere colpita. Prima la schiena, dopo l’addome e le gambe. Poi mi rialzava e ancora giù per terra.
Non riuscivo a difendermi, non riuscivo ad oppormi.
Un ultimo colpo violento sulla fronte, e sentii la pelle delicata strapparsi e rompersi in due prima di cadere a peso morto al suolo, completamente indifesa.
E poi, un urlo. Grida familiari.
L’ancora di salvezza che precede il buio più totale che ti avvolge quando perdi i sensi. Ed è la sensazione migliore che si possa provare per sfuggire al dolore.
 
‘’Alyssa, Alyssa? Ti prego…svegliati’’ sentii la voce calda di un ragazzo chiamarmi, cercava di farmi trovare la via di casa, di farmi riaprire gli occhi ma intorno a me vedevo solo buio. Non riuscivo ad aprire le palpebre. Non riuscivo a riprendermi. Era come se il mio corpo non rispondesse ai miei comandi. Come se non ne fossi io il proprietario di quella carcassa pesante ed inutile.
Continuai a vagare nel buio, ascoltando la voce calda del ragazzo, il mio unico appiglio.
Se smetteva di parlare io mi perdevo, avevo bisogno di lui.
Avevo bisogno del suono dolce e un po’ infantile della sua voce.
‘’Alyssa…’’ la voce si faceva sempre meno udibile quando all’improvviso vidi una luce abbagliante prendermi e risucchiarmi e mi risvegliai, prendendo aria a pieni polmoni, come se fossi uscita dall’acqua. Dopo esserci stata per interi minuti.
‘’Siano ringraziati gli Dei!’’ gridò Harry sollevandomi appena da terra per prendermi tra le braccia, cominciando a camminare in lungo e in largo tra i corridoi stretti e scuri.
‘’Cosa succede…?’’ per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva, sentii di essere completamente impotente in quel corpo che non rispondeva ai miei comandi. Ed era la cosa più terribile che mi fosse mai successa.
‘’Incomprensioni’’ ringhiò acuto lui mentre mi appoggiava su un pagliericcio, facendo molta attenzione a non toccarmi la ferita sopra la testa, da cui sentivo scorrere un liquido denso che arrivava fino alle guancie.
‘’Non capisco..’’ la mia voce venne interrotta dalle sue dita calde poggiate sulle mie labbra, facendomi segno di zittirmi ,e un brivido mi percorse la schiena.
Istantaneo e veloce come quando hai freddo e non riesci a trattenere un sussulto.
Vidi Harry sistemare un impacco e tastarmi la ferita alla testa, facendomi indietreggiare di scatto.
‘’Alyssa…devo pulirti la ferita…’’ la sua voce arrivò al mio orecchio come la miglior canzone che avessi mai udito, e fu con un movimento veloce che si avvicinò a me senza spaventarmi, appoggiando cauto la stoffa fredda sulla fronte, trattenendomi con una mano ferrea appoggiata al mio braccio per evitare che mi spostassi.
Bruciava, ma non sentivo dolore.
Mentre mi trovavo accasciata al suolo in preda agli spasimi,per un secondo, avevo sperato che tutto finisse, avevo pregato che la mia vita cessasse di vivere sotto le mani di quell’uomo che non smetteva di colpirmi.
La vita è dolorosa, piena di cattive esperienze e tentazioni malvagie. Nella vita non si fa altro che commettere sbagli. Uno dopo l’altro, si è sempre tentati a sbagliare e, prima o poi, si casca in una delle tante trappole. La morte, invece, non ha errori. E’ solo la fine di una scalata piena di sofferenze.
La morte è la vera vita, la vita è come la morte.
‘’Ho già provveduto a mandare via Denver’’
Denver, quindi era questo il nome di quel mostro ‘’Cosa voleva da me?’’
Scosse la testa un paio di volte continuando a premere sulla ferita ‘’Diciamo che ha pregiudizi su tutti i greci e non si fa problemi ad arrivare a conclusioni affrettate’’
Conclusioni affrettate, era questo il motivo per cui aveva appena cercato di ammazzarmi. Nemmeno per uno stupratore la morte sarebbe arrivata così dolorosamente.
‘’Ti prego, cerca di dimenticare ciò che è successo e riposa…sei piena di lividi e non sono sicuro che le tue ossa siano ognuna al proprio posto’’ mi accarezzò la guancia, appena pulita dal panno bagnato, con la mano libera in modo affettuoso, prima di alzarsi e allontanarsi sino alla porta.
‘’Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi’’ sorrise uscendo dalla camera, lasciandomi sola con me stessa. Sola con i miei pensieri. Volevo pregarlo di non andare via, se lui stava con me io non pensavo e riuscivo a stare meglio. Preferivo mille volte il dolore che si sprigionava in tutto il corpo scosso dalle botte che rimanere sola.
Come potevo fare a dimenticare le parole di quell’uomo? Come facevo a cancellare quegli occhi pieni di rabbia e odio dalla mia mente?
Mi aveva semplicemente sbattuto in faccia la verità di ciò che ero.
Una puttana.
Per quanto ripetessi a me stessa che non era così non potevo fare a meno di pensarlo.
Sin da bambina ogni ragazza sogna di sposarsi e avere figli. E invece? Invece mi ritrovavo a fare la sgualdrina per un principe a cui non importava niente di me ma che non potevo fare a meno di…di cosa? Di amare? No, non credo proprio.
Quello che scorreva fra noi due non era amore. Non si può amare qualcuno che ti tiene segregato nel suo castello. Ma non potevo nemmeno odiarlo. Non aveva mai fatto nulla che io non volessi. Io ero sempre stata conscia delle mie azioni e, questo, mi uccideva.
Provai a riordinare i miei pensieri.
Come si capisce se si ama una persona? Batte forte il cuore ogni volta che gli sei accanto, non puoi fare a meno di pensare a lui, speri con tutta te stessa che stia sempre bene e che non gli succeda nulla..
‘’No!’’ urlai soffocando un grido, mentre un groppo in gola mi faceva mancare l’aria.
Non potevo amarlo.
Provai a muovermi ma me ne pentii all’istante quando sentii una fitta acuta all’altezza dello stomaco.
Maledizione a te, Denver.
 
 
 
‘’Louis caricate i cavalli. Domani torniamo al castello’’ chiamai Tomlinson per ordinargli cosa fare, continuando ad aiutare i soldati che c’erano rimasti.
‘’Signore, è pericoloso tornare, potrebbero averci teso una trappola e…’’
‘’E allora cosa pensate di fare?! Rimanere qua e rischiare di farci ammazzare tutti? No, si torna al castello e da li si penserà a cosa agire per placare quei…’’ lanciai la frase in sospeso freddamente, facendo una smorfia disgustata all’idea dell’imboscata che qualche sentinella all’interno del castello ci aveva teso.
Avevamo perso la metà dei nostri migliori uomini per colpa di un agguato, non potevamo permetterci altre perdite per non parlare del fatto che se fossimo rimasti in quel posto saremmo morti tutti.
‘’Si, signore’’ sentii Louis annuire e dirigersi verso i pochi cavalli sani che ci erano rimasti.
Mi sedetti davanti un piccolo focolare preparandomi a sopportare l’ultima notte di terrore, sperando che ci lasciassero in pace ancora per qualche ora.
Fissai le fiamme ardere la legna secca, creando una serie di tonalità di rosso e giallo che danzavano in simultanea, coordinate come se avessero provato quella corografia centinaia di volte.
E a quel punto venni inghiottito dai pensieri che avevo tenuto lontani per tutto il tempo che mi trovavo lontano da casa.
Perché doveva essere tutto così complicato? Perché dovevo sentire quei sentimenti per una ragazza greca che viveva con me contro la sua volontà?
Spezzai un rametto e lo buttai nel fuoco, ricordando il suo sorriso timido e i sui occhi azzurri come il cielo.
Non avevo mai visto ragazza più bella a modo suo.
E ormai avevo deciso.
Bisogna lasciare andare le persone a cui si tiene.
E io a lei ci tenevo.



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Si, insultatemi tutti. Sono una merda e ne sono consapevole... me li merito tutti ahah no, non fa ridere.
Allora...questa notte ho avuto una specie di illuminazione diciamo e ho completamente stravolto il finale della storia LOOOOOOL
Mi sipiace se non ho risposto alle recensioni ma sappiate che le leggo >.<
https://twitter.com/Bubu______ se volete questo è il mio profilo twitter, seguitemi però sappiate che siccome c'è gente che appena io la seguo smette di seguirmi (._.) ditemi che siete di ef che ricambio e vi seguo subito :D
che dire....ciauuu

p.s. sono nella merda con i compiti delle vacanze :') p.p.s ho appena creato un account solo per efp...aggiungetemi che almeno parliamo se volete :D http://www.facebook.com/mary.muffinalcioccolato

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Capitolo 20
*** Impossible ***


Impossible
-Ho deciso che il banner o metterò nell'ultimo capitolo per far bella figura lol-


 

‘’Come ti senti?’’ sentii una voce provenire dall’uscio della stanza spoglia e buia, svegliandomi dal mio stato di dormiveglia.
‘’Mmmh’’ risposi con voce impastata mentre la figura alta e un po’ goffa di Harry avanzava verso di me senza alcuna fretta, come se si stesse avvicinando a un micio spaventao e ferito. Come se io fossi un micio spaventato e ferito.
‘’Ti serve qualcosa?’’ chiese accendendo un piccolo lume che propagò una luce soffusa all’istante, mentre lui si sedeva ai piedi del mio letto improvvisato alla bell’ e meglio.
Scossi la testa senza proferire parola e lo guardai negli occhi, sprofondando in quel verde luccicante in cui sarei potuta stare per intere ore. Così rilassanti e rassicuranti da farti dimenticare per un paio di secondi qualsiasi cosa ti circonda.
Sentii i miei occhi bagnarsi di lacrime non desiderate e, in meno di due secondi, iniziai ad essere divorata dai singhiozzi. Singhiozzi violenti che salivano da torace e arrivavano incontrollati alla gola.
‘’Dimmi che tornerà’’ sussurrai lasciando che qualche lacrima scivolasse sulla guancia, rigandomi il viso bollente e affannato, ancora scosso dai colpi ricevuti poco prima.
‘’Te lo prometto’’ sorrise appena Harry, prendendo al volo qualche goccia di liquido trasparente che scorreva sul mio volto ‘’Ma non vuoi che ti trovi in questo stato, vero? Bè allora su, proviamo ad alzarci’’ aggiunse rassicurante come una madre a un figlio.
Non avevo mai conosciuto un ragazzo così dolce che ti sapesse consolare in quelle situazioni facendoti smettere di piangere, a parte Niall, ovvio.
Niall, il mio Niall.
Il mio angelo, mio fratello. La persona per cui ormai ero solo un ricordo. La persona che ricordava ogni giorno a mia madre che sua figlia, con stessi occhi del figlio, era partita e non sarebbe mai più tornata a casa a riabbracciarli. La piccola di casa.
In men che non si dica mi ero ritrovata catapultata in un altro universo, completamente diverso da quello a cui ero abituata. Tutto per non far scoppiare una guerra tra due civiltà completamente opposte tra di loro. E non potei fare a meno di pensare alle ragazze che si trovavano con me. Quelle fanciulle impaurite e piangenti che mi avevano accompagnata per tutto il viaggio verso quel luogo.
Riuscii a sedermi quando le parole mi uscirono dalle labbra a raffica, senza pensarci ‘’Che fine hanno fotto loro?’’ chiesi rivolgendo ad Harry uno sguardo indagatore mentre lui alzava un sopracciglio interrogativo ‘’Loro chi?’’ chiese tenendomi per le spalle e cambiandomi la medicazione che portavo ancora sulla testa.
Cercai di non fare caso al dolore che si propagava dalla nuca, e continuai a parlare con voce più ferma, cercando di apparire il più fredda e distaccata possibile ‘’Loro, le ragazze che erano con me. Cosa gli è successo? Cosa sarebbe successo a me se non…’’ lasciai il discorso in sospeso –se non fossi stata così diversa? Se fossi stata normale e come chiunque altro? Se non avessi fatto colpo sul principe?-
Lo vidi essere colto da un senso di stupore e sorpresa, probabilmente era l’ultima domanda che si aspettava che gli facessi.
Fece spallucce continuando a tastarmi la fronte, si trovava fin troppo vicino al mio volto ma non mi importava ‘’Alcune lavorano per delle famiglie, altre vivono con dei soldati, un paio non sono sopravvissute all’ultima ondata di carestia e si sono ammalate…ah e mi pare che una si sia suicidata’’ rispose sincero come se stesse parlando di soldati caduti in battaglia eroicamente.
Avrei potuto odiarlo, avrei potuto insultarlo e perfino colpirlo ma non ne avevo le forze.
Non mangiavo da troppo tempo e mi sentivo stanca e avvilita. Avevo solo voglia di scomparire, nient’altro.
La giornata passò velocemente e , in un modo o nell’altro, Harry  mi aveva costretto ad alzarmi dal pagliericcio usato come letto, a camminare e a tornare alla vita di sempre.
Mi sentivo piena di acciacchi e venivo colta sempre più spesso da violenti capogiri ma doveva essere colpa della ferita provocatami da Denver.
E altri giorni passavano, inesorabili. Uno uguale all’altro, tutti uguali e tutti piatti. Nessuno di questi riusciva a tirarmi su di morale perché sapevo che più tempo passava più le probabilità che Zayn tornasse si facevano remote. E mi mancava, mi mancava e lo sconforto si impadroniva di me.
Le persone a cui ero più affezionata si separavano da me, e faceva male.
 
DUE MESI DOPO.
 
Mi sentivo meglio, fisicamente si intende. I lividi mi erano completamente spariti e la ferita alla testa di era rimarginata ma ancora mi sentivo stanca e avvilita.
Venivo colta da improvvisi sensi di nausea e avevo spesso le vertigini. Nulla di preoccupante. Il caldo, era tutta colpa del sole cocente che picchiava in testa a tutte le ore del giorno e a cui io non ero per niente abituata.
Mi avviai verso la cucina dove trovai Harry che mangiava velocemente qualcosa.
‘’Fame?’’ mi chiese sorridendo mentre finiva la sua porzione.
Annuii semplicemente afferrando un pezzo di pane bianco e lo morsi con voracità inaudita.
‘’Mi hanno appena detto di aver visto le truppe che erano partite tornare verso il castello..’’ mi comunicò sorridendo.
Mi fermai a guardarlo sorpresa, perché non esultava? Perché non gioiva? Poi capii, capii tutto. Le truppe sopravvissute stavano tornando ma non era sicuro che tra loro ci fosse anche lui. Non poteva essere sicuro che lui stesse tornando. Annuii cercando di mantenere la calma e il controllo, caratteristiche che non avevo mai avuto.
Finii velocemente il pezzo di pane quando un senso di forte nausea mi pervase, facendomi scappare via verso il giardino dietro stante,qualsiasi vomitare qualsiasi cosa avessi.
Fui certa di stare per vomitare l’anima.
Sentii Harry avvicinarsi per tenermi i capelli ed evitare che si sporcassero di bile.
‘’Vai via..’’ mugolai cercando di farlo indietreggiare spingendolo via, senza molto successo.
‘’Smettila di fare la bambina e fatti aiutare’’ ringhiò lui continuando ‘’Se ti succede qualcosa Zayn mi uccide’’
Finii di sputare tutto ciò che il mio corpo aveva appena ingerito, dirigendomi subito verso una delle sorgenti più vicine per pulirmi la faccia e sciacquarmi la bocca.
Guardai il mio riflesso dato dallo specchio d’acqua cristallina notando il mio viso stanco e tirato, solcato da profonde occhiaie violacee. Mi fermai un attimo a pensare, cercando di riprender fiato e guardai il mio riflesso per intero.
‘’Sono ingrassata’’ dissi senza pensarci, toccandomi appena la pancia gonfia.
Alzai appena il vestito per guardare meglio il rigonfiamento dell’addome, troppo ovale per essere grasso. E subito capii che non poteva essere grasso, che non potevo essere ingrassata per quel motivo.
‘’Dimmi che non è vero’’ sussurrai guardando impaurita Harry che si era fermato a fissarmi sconvolto, senza riuscire a proferire parola.
No, non poteva essere. Non a me.
No, no, NO!
‘’Non dirgli nulla’’ sussurrai guardandolo con gli occhi lucidi.
 
 
Finalmente, stavo tornando. Finalmente potevo rientrare nel mio castello e riabbracciare le persone a cui tenevo. Quando passi le notti con la convinzione che tutto intorno a te potrebbe finire passi ogni ora, ogni minuto e ogni secondo che ti rimane a disposizione a ricordare i momenti più belli della tua vita, a pensare alle persone che ti mancano. Era così che si era sentita Alyssa? Era così che le avevo fatto passare gli ultimi mesi? Strappata dalla famiglia e costretta a stare con me. Non potevo sopportare di averle fatto questo e mi sentivo un mostro, un totale demonio per averla trattata in quel modo. Costretta  con subdoli giochetti mentali a fare ciò che non avrebbe mai fatto di sua spontanea volontà, o forse si?
Mi levai dalla testa quegli strani pensieri e continuai ad avanzare verso casa, la mia casa.
Venimmo accolti da tantissime persone, tutti si trovavano li per noi. Tutti erano contenti di vederci e ci salutavano, ci esaltavano e ci acclamavano.
Alcune donne piangevano, non vedendo tornare i propri mariti, altre riabbracciavano i parenti e si stringevano a loro benedicendoli.
Finalmente varcai il castello e vidi i soliti volti familiari. Scesi con calma da cavallo e mi guardai attorno.
Guardavo le persone che continuavano a darmi pacche sulla spalla, guardavo la gente salutarmi, guardavo i miei amici più cari essere felici, ascoltavo tutti acclamarmi.
Guardavo ma non vedevo , ascoltavo ma non sentivo ,  perché tutte le mie attenzioni erano rivolte a una figura nascosta dalle altre, una sagoma rimasta dietro alla massa con gli occhi lucidi e il viso stanco.
Le mie attenzioni erano solo rivolte a lei e, solo in quel momento, capii quanto mi era mancata.

 


BADABUM BADABUM CHA CHA (?)

allora, buongiorno a tutti :3 come state? Come è andato il ritorno a scuola? 
Bè, il mio alquanto traumatico! cioè...mio dio, sei ore di diritto e sei di economia! uccidetemi, vi prego T.T
finalmente sono riuscita ad aggiornare! sia benedetta la domenica ^^

Ringrazio tutti, ovviamente, per le recensioni e ci tenevo a dirvi che mancano davvero POCHISSIMI capitoli alla fine della storia!
Non la tirerò per le lunghe anche perchè succedono poche cose...poche ma succulente (?) diciamo ahahahahah

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AL PROSSIMO CAPITOLO!:))

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Capitolo 21
*** Revelations ***


Revelations


Alyssa POV
 
Rimasi nascosta da tutti, dietro la massa di persone.
Non sapevo come comportarmi, non sapevo cosa dire o fare. Ero felice. Mi era mancato da morire e solo quando avevo vissuto con la totale consapevolezza che non sarebbe potuto tornare avevo compreso quanto tenessi a lui.
Anche se mi aveva fatto star male, anche se mi aveva strappato alla mia famiglia facendomi soffrire, anche se mi aveva messa incinta.
E pure per quello, non riuscivo ad odiarlo. Una parte di lui, seppur piccola, indifesa e non voluta, si trovava dentro di me. Dentro il mio corpo. Da tre o quattro mesi, e lo sentivo. Sentivo che non dovevo più prendermi cura solamente di me stessa ma anche di qualcun altro. Qualcuno che portava il suo sangue ed il mio. Un bambino che sarebbe nato a qualsiasi costo. Non mi importava se avrei rischiato la vita ma lui sarebbe nato e cresciuto. Non mi interessava se nessuno lo voleva. Io lo volevo. Faceva parte di me, ormai.
‘’E’ così che mi dai il benvenuto? Col viso tirato e stanco?’’ la voce calda di Zayn mi punzecchiò la faccia.
Rimasi qualche secondo ferma a inebriarmi di quell’odore che per mesi non avevo sentito. Era proprio come me lo ricordavo, caldo e misterioso. Anche la sua presenza incuteva terrore, ma non a me.
Non più, ormai. Sapevo cosa mi avrebbe potuto fare, ma sapevo che non l’avrebbe mai fatto.
‘’Se avessi saputo che sareste tornato mi sarei preoccupata maggiormente del mio aspetto’’ tagliai corto cercando di evitare il suo sguardo.
‘’Siamo tornati a darci del voi?’’
‘’Solo in pubblico, signore’’
Una risatina uscì dalle sue labbra e con uno scatto veloce mi afferrò per le braccia portandomi a pochi centimetri dal suo viso ‘’Come mai così mansueta? Mi state nascondendo qualcosa?’’ chiese con gli occhi ridotti a due fessure come un puma che ha adocchiato la preda.
Alzai le sopracciglia indispettita ‘’No, signore..’’ risposi a denti stretti aggiungendo ‘’mi state facendo male’’
‘’Sai che odio le menzogne’’ scandii bene ogni parola senza mollare la presa sui miei avambracci.
‘’E io odio gli uomini violenti’’ lo spinsi via con le mani cercando di essere il più delicata possibile finchè non decise di lasciarmi andare.
‘’Devo fare una chiacchierata con Harold’’ i miei occhi si incupirono di scatto.
Se avesse detto qualcosa sarebbe stata la fine, la fine di tutto. Della mia vita e di quella del mio futuro bambino.
Mi morsi l’interno guancia pensando a tutte le alternative mentre vedevo Zayn allontanarsi sempre più dal mio campo visivo.
 
Zayn POV
 
Mi stava nascondendo qualcosa, ne ero sicuro.
Non si sarebbe comportata in quella maniera neanche se fosse stata obbligata, non era da lei.
Non era l’Alyssa che conoscevo e che avevo imparato a conoscere.
Avrei scoperto cosa era successo, e quando sarebbe accaduto avrei fatto in modo di risolvere la situazione.
Girai per tutto il castello prima di trovare Harry seduto su una sedia a suonare l’arpa, smettendo quando entrai io nella stanza.
‘’Harold dobbiamo parlare’’ annunciai freddamente avvicinandomi a lui minaccioso.
‘’Dimmi tutto’’ rispose il riccio mettendo da parte lo strumento musicale e facendomi segno di sedermi accanto a lui.
‘’Alyssa’’ dissi semplicemente.
Lo vidi sbiancare e per un attimo avrei potuto giurare di aver visto un lampo di tristezza attraversargli il viso.
‘’Cosa volete sapere?’’ chiese drizzandosi sulla schiena.
‘’E’…strana. Fin troppo mansueta. Deve essere successo qualcosa quando io non c’ero. Voglio sapere cosa diavolo le è accaduto’’ mi cominciai a guardare le mani in leggero imbarazzo. Harry sapeva che Alyssa non era più una semplice cortigiana per me ma ancora mi vergognavo di ciò che provavo.
Un principe persiano che si innamorava di una contadinella greca, il colmo insomma.
‘’Bè..ecco…vedi…’’ iniziò a parlare e per un momento pensai che volesse dire qualcosa di diverso ma che poi aveva cambiato idea ‘’Poco dopo che sei andato via Denver ha scoperto che avevamo una spia nel castello..’’ lo sentii digrignare i denti e quasi ringhiare.
‘’Continua’’ gli ordinai fissandolo.
‘’Stando attento a prenderla in un momento in cui si trovava sola l’ha picchiata, convinto che la spia fosse lei. Per fortuna sono arrivato in tempo non oso immaginare cosa le sarebbe potuto accadere se..’’ vidi i suoi occhi inumidirsi e le labbra tremare.
Lo guardai spiazzato cercando di capire le sue parole. Mi apparivano confuse, sbiadite. Non riuscivo a comprendere ciò che stava dicendo quando finalmente realizzai cosa era successo.
‘’Dove si trova adesso?’’ chiesi cupo senza smettere di fissare il vuoto.
‘’L’ho cacciato dal castello…io…’’ provò ad aggiungere qualcosa ma lo bloccai di colpo.
‘’Fallo trovare e poi uccidilo. Lo voglio morto’’ sentenziai.
Non aspettai nessuna risposta perché mi alzai e andai a cercare quella stupida ragazzina che non la smetteva di voler fare la martire.
 
Alyssa pov
 
Speravo con tutta me stessa che non dicesse nulla a Zayn. Non poteva. Non poteva tradirmi. Era greco come me, non avrebbe mai tradito una sua simile. E lo speravo con tutta me stessa.
Camminai lungo uno dei corridoi ben illuminati quando sentii dei passi veloci percorrerlo dal lato opposto.
Vidi in lontananza la figura alta e slanciata di Zayn venirmi incontro come un carro a velocità sostenuta, sbattendomi contro al muro e tenendomi i polsi delle braccia fermi accanto ai fianchi.
Non ebbi il tempo di dire nemmeno una parola che sentii le sue labbra scontrarsi con le mie e la sua lingua prepotente entrarmi in bocca. Respirava affannosamente e il suo petto toccava il mio ogni volta che inspirava.
Prese i miei polsi con una sola mano portandomi le braccia sopra la testa e con l’altra mano afferrò la mia nuca possessivo.
‘’perché non me l’hai detto?!’’ ringhiò contro il mio orecchio prima di mordermi il collo con poca delicatezza.
Mi sentii male, come se un pugno mi avesse appena colpito in pieno petto.
‘’Io..’’’ riuscii solo a balbettare. Aveva scoperto tutto, Harry gli aveva detto che ero incinta. Mi aveva tradito.
‘’Sempre a fare l’eroina…’’ ansimò ancora contro il mio viso ‘’…io l’ammazzo. Giuro che l’ammazzo’’
Iniziai a respirare affannosamente.
No! No, non poteva dire così…non..non gliel’avrei permesso. Non poteva!
Annaspai in cerca di aria, all’improvviso non riuscivo più a respirare. Non mi sentivo più i polmoni. Stavo male.
Sentii i miei occhi inumidirsi e le lacrime bagnarmi il viso.
‘’Io uccido Denver, e questo te lo giuro’’ 
Mi fermai un attimo a guardarlo sorpresa, e solo a quel punto capii che si riferiva a Denver, il bastardo che mi aveva picchiata.
‘’Non piangere…’’ sussurrò dandomi un bacio sulla guancia catturando una delle lacrime ‘’Non potrà più farti del male’’ sorrise a denti stretti abbracciandomi così forte da mozzarmi il respiro.
Non fiatai, non riuscivo a spiccicare parola.
‘’Ora devi provvedere ai tre mesi in cui non ci siamo visti…’’ sorrise allentando la stretta sui miei polsi e conducendomi lungo il corridoio, tenendomi per mano.
 


My space

Buongiorno a tutti!
sono tre mesi che non aggiorno e non poete capire quanto mi dispiace! tra scuola, studio e due interventi ( pesanti) alla schiena non ho avuto nè tempo nè voglia di mettermi al computer per scrivere :( perdonatemi...

spero che ci sia ancora qualcuno disposto a leggere questa storia visto che non aggiorno da molto! D:

comunque, come sapete la storia sta per finire, penso ancora qualche capitolo (singh :'()

come sapete potete seguirmi su twitter per sapere quando aggiorno :) https://twitter.com/Bubu______

e poi per le beliebers o semplici fan di bieber ho cominciato una nuova storia su di lui, mi farebbe piacere se passaste! http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1454465&i=1

ALLA PROSSIMA (SI SPERA PRESTO!) 
e se non dodvessi aggiornare prima di natale (spero di
no) BUON NATALE A TUTTI <3

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Capitolo 22
*** the truth ***


Gli era mancato, ogni parte del suo corpo lo desiderava ardentemente. Ogni parte di lei ne veniva attratta come una falena alla luce. Come il marinaio viene attratto dalla sirena. Veniva attratta da lui in modo pericoloso, incontrollato e involontario.
Sentiva che non era pericoloso stargli accanto, sentiva che lui era il pericolo fatta persona. Lui era ciò da cui doveva stare lontana per il suo bene ma che allo stesso tempo non riusciva a tener abbastanza distante da se. Perché si era innamorata, della persona sbagliata, ma comunque di qualcosa simile a quel sentimento si trattava. O se non lo era, qualcosa che si ci avvicinava molto, troppo.
‘’Mi sei mancata’’ le parole uscirono calde dalla bocca del moro, che teneva poggiata la testa sul suo petto nudo.
‘’Anche tu, molto’’ rispose Alyssa carezzandogli i capelli color della notte.
Zayn sollevò appena la testa in modo da poterla guardare negli occhi, solleticandole la pelle con la barba scura che gli era cresciuta in viso.
‘’Davvero?’’ chiese con voce maledettamente bassa e ipnotizzante come un bambino che ha bisogno di conferme. Per la prima volta credette che lui non sapesse l’effetto che aveva su di lei. Non sapeva quanto ci teneva. Era come se lui avesse bisogno di sapere che lei era lì per lui.
Per la prima volta Zayn era vulnerabile, vulnerabile nei confronti di una persona, di una ragazza.
‘’Davvero’’ continuò Alyssa lasciandogli un leggero bacio sulla fronte.
 
 
‘’Glielo devi dire’’ la voce del riccio arrivò pungente alle orecchie di Alyssa, che fece una smorfia come risposta.
‘’Cosa dovrei dirgli? Ah si possiamo andare a letto insieme ma guarda che aspetto un bambino e tu sei il padre!’’ urlò contro di lui abbaiandogli arrabbiata. Si passò una mano tra i lunghi capelli, respirando affannosamente, cercando di concentrarsi su cosa fare. Probabilmente gravidanza e caldo non erano una buona miscela perchè si sentiva maledettamente debole. Più debole del solito, insomma. E la lunga notte appena trascorsa non l’aveva per niente aiutata. Abbozzò un sorriso ripensando a come la sfiorava, a come le sue labbra si posavano sulla sua pelle, alle sue mani sulle sue cosce, e non potè fare a meno di arrossire, mentre si mordeva il labbro.
Si accorse di essersi persa tra i suoi pensieri solo quando sentii Harry urlare ‘’Guardati! Sei completamente affascinata da lui! Sei come incantata da…da uno con cui non puoi avere nemmeno un futuro!’’
Un pugno nello stomaco avrebbe fatto meno male ‘’Io non sono..incantata’’ marcò l’ultima parola come se fosse un insulto e guardandolo con lo sguardo più offeso che riuscisse a fare.
‘’Ah no? A me pare che tu non riesca a fare a meno di lui, e non sarebbe una brutta cosa se tu non fossi…’’
Non gli lasciò finire la frase che lo aggredì ‘’Non sono cosa?! Persiana? Novità del giorno, nemmeno tu lo sei! Eppure sei diventato la persona più cara che lui ha!’’ le parole uscirono così violente che Harry dovette arretrare di un passo.
‘’Non è la stessa cosa..’’ il suo tono si era fatto più dolce e paterno, chiuse un attimo gli occhi facendo un respiro profondo per poi continuare ‘’..Zayn è già promesso a un’altra principessa’’
Un altro pugno, questa volta più violento.
Alyssa abbassò lo sguardo, sentiva le guance diventarle color scarlatto e gli occhi inumidirsi.
Non pensava di poter competere con un principe persiano, non si immaginava di poter stare con una persona come lui. Ma da quando era rimasta incinta, da quando lui la trattava in modo dolce, aveva creduto di avere anche solo una piccola possibilità.
Perché da qualche tempo, quando stava con lui, si sentiva proprio come una principessa. Dimenticandosi che non lo era.
Illusa, si era illusa per tutto quel tempo di qualcosa che non sarebbe mai potuto accadere. Si era costruita centinaia di castelli fragili come foglie, spazzati via con semplici parole.
‘’Ti prego, non dirmi che tu hai pensato di poter avere un futuro con lui..’’
‘’Vai via.’’
‘’Alyssa…’’
‘’Ho detto di andar via, ora’’
Il riccio decise di non muoversi così Alyssa lo sorpassò velocemente tenendo ancora il capo chino.
‘’Dove stai andando?’’
‘’Dirò a Zayn la verità, contento?’’
 
 
 
‘’Buongiorno Alyssa, dormito bene?’’ le parole del moro uscirono tranquille dalla sua bocca, che si contorse in una smorfia non appena vide il volto tirato della giovane.
‘’Dobbiamo parlare, Zayn’’
Il principe congedò velocemente Liam e Louis che gli stavano parlando di alcune strategie di guerra e afferrò Alyssa per una spalla, portandola vicino ad un albero di noce.
‘’Cosa c’è che non va?’’
Il battito della giovane cominciò ad accelerare incontrollato. Non si era mai sentita in quel modo e, per la prima volta, aveva paura della reazione di una persona. Aveva paura di essere rifiutata o, ancor peggio, derisa.
‘’Ho s-scoperto..’’ degludì forzatamente cercando di ricacciare il nodo che aveva alla gola verso lo stomaco, provando a finire la frase, senza molto risultato.
‘’ Cosa hai scoperto?’’ Zayn la incalzò, stava iniziando a perdere la pazienza.
Prima Harry, adesso lei. Non capiva che diavolo prendesse a quei due, erano diventati così misteriosi e pacati senza motivo, senza una spiegazione logica.
Alyssa si morse il labbro quando entrambi sentirono qualcuno gridare. Alzarono gli occhi all’unisono, trovandosi affianco Harry che si parò davanti a Zayn ed accanto ad Alyssa.
‘’Glielo diremo insieme. E’ un errore nostro’’ il ragazzo cominciò a parlare guardando negli occhi la bionda che non capì che diavolo stesse combinando quello scellerato.
Cosa aveva in mente? Voleva dirglielo lui al posto suo? Non sarebbe cambiato nulla. Zayn lo avrebbe incolpato di non avergli detto la verità e se la sarebbe presa anche con lui.
Il moro incrociò le braccia al petto stringendo maggiormente i pugni quando vide le mani di Harry stringere le spalle della ragazza. Non tollerava che harry la toccasse, lei non gli apparteneva. Lei non era sua.
‘’Alyssa, vuoi spiegarmi cosa sta accadendo?!’’ la voce tremante, il viso contratto e gli occhi fissi sulla ragazza.
La tensione tra i tre era tesa come un filo di rame, ma nessuno si decideva a spiccicare parola.
Harry strinse leggermente la spalla di Alyssa facendole segno di dire qualcosa.
‘’Aspetto un figlio..’’ disse tutto d’un fiato chiudendo di scatto gli occhi.
‘’Il figlio è mio’’ aggiunse Harry svelto, per evitare che Alyssa potesse dire qualcosa.
Un silenzio tombale calò sui tre.
 
 


My corner

ma buonaseraaaaaaaa! okay, avete visto? ho aggiornato più inretta :D

allora, devo far veloce perchè devo spegnere.
1:se vi piace bieber passata dall'altra mia ff, ci terrei molto :)
2: se volete seguitemi su twitter (se chiedete ricambio il follow :)) https://twitter.com/Bubu______
3:la storia sta per finire alalalalla
4:scusate se non rispondo alle recensioni, sono leggermente insietro -.- ma sappiate che le leggo tutte e le amo *-*
5: lo so che è corto ma volevo aggiornare oggi D:

basta hahah cià!

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Capitolo 23
*** Why? ***


Why?

Non capiva cosa stesse succedendo. Nessuno dei tre capiva bene cosa stava accadendo, forse Harry, ma gli altri due erano troppo sconvolti per capire in che situazione si trovassero.
La mascella di Zayn si contrasse, i suoi occhi fissavano un punto non definito oltre le spalle di Alyssa mentre i suoi pensieri elaborarono le parole che aveva appena pronunciato il suo più fidato consigliere.
Alyssa fece per aprire la bocca e dire qualcosa ma la voce dura di Zayn la bloccò sul nascere.
‘’Quando?’’ parlò in modo freddo, una semplice parola pregna di delusione. Spezzante dalla prima all’ultima lettera.
Rispose Harry con voce rauca ‘’Mentre eri via, eravamo convinti fossi morto e…’’ lasciò in sospeso la frase notando che il volto del moro diventava sempre più cupo. Sperava che le parole uscissero dalla sua bocca in modo più fermo invece sembravano solo delle scuse quindi si affrettò ad aggiungere ‘’Avremmo potuto non dirti nulla ma ci teniamo a te, non solo come nostro principe…’’
‘’Basta’’ la voce di Zayn lo fece fermare di colpo ‘’Non voglio sapere nulla. Nulla da nessuno dei due. Nessuna scusa o spiegazione’’ puntò l’indice sul petto di Harry ‘’Eri la persona di cui più mi fidavo, e mi hai tradito. Tradito per cosa?! Per una ragazza! Ma non importa. A te potrei anche perdonarti, col tempo forse. Non si cancellano anni di fedeltà con un solo gesto. Ma tu.’’ Spostò il dito verso il viso di Alyssa che teneva il volto chino verso il suolo, alzandoglielo da sotto il mento con un dito ‘’non avrei mai dovuto fidarmi di te, di una come te. Sapevo fin dall’inizio che mi avresti ammaliata col tuo fascino..’’ rise amaramente senza ironia ‘’..per poi andare a letto con uno della tua stessa pasta. Mi hai fatto cadere nella tua trappola. Non oso immaginare da quanto tempo stavi tessendo questa farsa. Farmi innamorare di te e sedurre anche lui. Sei proprio quello che non volevi diventare. Una puttana. E io mi sono fatto fregare da una come te’’ sputò al suolo facendole vedere quanto la disprezzasse. Quanto in quel momento le facesse schifo ma la verità era un’altra. Non riusciva ad odiarla. Ed odiava se stesso per questo. Doveva detestarla, doveva augurarle tutto il male possibile. Ma non riusciva a provare quei sentimenti nei suoi confronti. Si sentiva solo maledettamente tradito e offeso.
La guardò un’ultima volta negli occhi vitrei, completamente fradici di lacrime, prima di lasciarle il viso con una violenza tale da farle perdere l’equilibrio per qualche istante. Non poteva credere che si permettesse anche di piangere. Dopo che lui le aveva aperto strade della sua anima che nessuno aveva mai percorso, lei lo aveva illuso. Per tutto quel tempo. Quella mattina stessa compresa.
Le sue parole gli riecheggiavano ancora nella mente e non potevano che farlo soffrire. Soffrire emotivamente per la prima volta in vita sua, perché non si era mai trovato in una situazione del genere. Non si era mai trovato a far conti con qualcosa che andasse oltre l’attrazione fisica.
Harry fece per obbiettare ma fu di nuovo interrotto dal moro ‘’A proposito..’’ grugnì a voce bassa, scagliandogli un pugno in pieno viso che fece cadere al suolo il riccio ‘’questo è perché ti sei portato a letto una ragazza mia. Non mi interessa se pensavi fossi morto. Sono vivo e vegeto.’’
La figura imponente del moro si allontanò a passo svelto, tornando verso il castello poco distante.
Alyssa si accasciò al suolo piangendo, senza curarsi di controllare come stesse il riccio. Se l’era cercata.
Lo odiava, lo odiava con tutta se stessa. Poteva aver avuto tutte le ragioni migliori del mondo ma non gliene importava nulla. Lui aveva rovinato tutto. Si portò le ginocchia in grembo avvicinando il fiso ad esse, continuando a trattenere dei sigghiozzi che minacciavano di distruggerle il petto.
Sentì accanto a se il corpo di Harry che si metteva seduto, avvicinandosi a lei cautamente e tastandosi il viso per vedere se era tutto apposto.
‘’Alyssa..’’ sussurrò flebilmente cercando di non farla spaventare, avvicinando una mano alla sua spalla. Lei si scansò velocemente guardandolo negli occhi ‘’Non toccarmi! Perché hai detto quelle cose?!Hai rovinato tutto!’’ le parole le uscirono feroci dalle labbra, piene di odio nei suoi confronti. Non aveva aperto bocca d’innanzi a Zayn per lo stupore, e anche perché se l’avesse fatto sarebbe stata la sua parola contro quella del fidatissimo amico di Zayn. E tutti sapevano a chi avrebbe creduto il principe.
‘’Alyssa, sono stato obbligato a farlo, per il tuo bene’’ parlò piano, come se si stesse rivolgendo ad un bambino impaurito e sperduto. Ed era così che si sentiva in quel momento Alyssa, un infante confuso a cui balenavano mille pensieri per la testa, così tanti da accavallarsi e non farla pensare lucidamente.
‘’per il mio bene?! Come puoi dire che hai agito per il mio bene?!’’ una risata isterica e sconfitta uscì dalle labbra della ragazza, che non riusciva a smettere di piangere.
‘’Garret, una guardia mercenaria di cui mi fido ciecamente, si trovava fuori dalla camera quando abbiamo parlato del fatto che avresti dovuto confessare di essere incinta al principe. Quando sono uscito mi ha detto che molti anni prima era avvenuta la stessa cosa in un altro castello. In effetti, mi ha detto che è una cosa che succede spesso, che una delle ragazze riservate al principe rimanga incinta, intendo’’
‘’Continuo a non capire’’ i sigghiozzi della ragazza non si placavano ma sembrava comunque presa dalla spiegazione del perché avesse detto una cosa tanto stupida.
 ‘’Mi ha detto che in tutti, e dico tutti, i casi di cui lui è a conoscenza la fine è stata la stessa per tutte. Tutte le ragazze erano state uccise, o  mandate in esilio. Nei casi peggiori..’’ la voce gli tremò un attimo prima di continuare ’’..nei casi peggiori le veniva strappato via il bambino dal grembo mentre lei era ancora viva. Non cambierebbe nulla se Zayn non volesse farti niente. Perché comunque non sarebbe Zayn a farti del male, ma i suoi genitori. La schiera di saggi che prende decisioni al posto suo. Ci sono cose di cui tu non sei a conoscenza. Decisione che sono state già prese. Come ti ho già detto Zayn è promesso ad un’altra principessa. Se gli anziani scoprissero che lui prova qualcosa per te ti farebbero scomparire. Per sempre’’ gli occhi fissavano il vuoto più totale davanti a lui. Gli era servita una grande forza di volontà per raccontarle la verità ma non poteva negargliela, nascondendogliela. Non sarebbe stato giusto nei suoi confronti.
Alyssa tirò su col naso e una risolino disperato riuscì ad uscirgli dalla gola ‘’bella storia, peccato che ora saremo tutti e due a morire. Anzi, tutti e tre’’ la sua vita era ufficialmente terminata, ora capiva il disperato aiuto di Harry, non si stupiva neanche di ciò che l’aspettava. L’unica cosa che cambiava era che ora, insieme a lei, sarebbe morto anche Harry. Se il riccio voleva farla sentire in colpa ci era riuscito. L’avrebbe avuto per sempre sulla coscienza.
‘’No, non moriremo. Appena si sarà calmato gli chiederò di poterti portare in un posto sicuro. Anche se lui pensa che il figlio non sia suo ma mio, sappiamo entrambi che non potrebbe vivere a Persia. Non con queste guerre in atto. Riusciremo a fuggire. Ne sono sicuro.’’
‘’Sono contenta che almeno uno dei due pensa positivo’’
‘’Una persona che ami può farti soffrire quanto vuoi ma farai sempre tutto quello che è necessario per farla star bene’’
‘’E’ proprio questo che mi preoccupa’’
Alyssa cominciò a pensare, le sembravano secoli quelli che erano trascorsi da quando era stata catapultata in quel posto. Con quelle persone. Costretta a fare cose che non voleva. Eppure non riusciva ad odiare nulla di quello che aveva passato. Era cambiata, cresciuta. Si sentiva diversa, sia dentro che fuori. Fisicamente era più forte, causa anche dei lavori che faceva. Mentalmente, poi, il suo modo di pensare era cambiato. Aveva provato l’odio, la tristezza, la paura di non farcela, il terrore di fare cose sbagliate, l’orgoglio, perfino la sottomissione ma accanto a queste cose aveva scoperto un mondo tutto nuovo, fatto di un amore sofferente. Di quelli che non verranno mai ricambiati. Quegli amori che non sono tutti rose e fiori ma che esprimono tanto anche con una semplice carezza, o perfino con un rimprovero. Con la convinzione che l’altro non potrebbe mai farti del male ma allo stesso tempo sai che potrebbe sferrarti un colpo da un momento all’altro. Facendoti male, mentalmente, fisicamente. In ogni modo possibile ed immaginabile. Perché sbagliato, perché insano. Quando l’aveva conosciuto lo considerava un mostro, un tiranno. Ma da subito aveva capito che era tutta una maschera, un’illusione creata dalle persone, per invidia forse. Perché lui non era così in realtà, ma non poteva non fare ciò che pensasse la gente e quindi comportarsi altrimenti.
Anche i demoni più malvagi provano dei sentimenti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
My Corner

ma buongiornoooooooooooo ok, sono fiera di me :D ho pubblicato questo capitolo super velocemente! wow!
si, in teroria dovrei studiare eh ma... ok avete capito ahahahahaahah
pochi pochi pochi...pochissimi capitoliii :d sisisisissi (forse 2 o 3 al massimo!)
non vedo l'ora lol

spero vi sia piaciuto e ah, amo le vostre recensioni. grazie di tutto <3

vi ricordo di seguirmi su twittah!

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ciauuuuu (sembra stra bimbominchioso D:)

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Capitolo 24
*** it's love ***


it's love


Erano trascorse quasi due mesi dall’ultima volta che Alyssa e Zayn si erano rivolti la parola. Due mesi da quando lei gli aveva confessato di essere incinta, omettendo il fatto che il figlio fosse suo.
Più il tempo passava più il suo corpo cambiava e cresceva, provocandole non pochi problemi. Più i giorni trascorrevano più le speranze che lui le ricominciasse a parlarle diminuivano per poi affollarsi le preoccupazioni che nascevano da quello che Harry aveva sbadatamente rinonimato ‘una spiacevole situazione’. Non poteva chiamare così l’essere vivente che maturava nel suo ventre, non poteva definirlo né situazione né spiacevole. Perché non lo era. Se solo fosse nato in un’altra circostanza, da persone appartenenti ad un altro ceto allora sarebbe stato tutto normale. Ma non in quella situazione, eppure Alyssa non poteva che pensare che fosse la cosa più bella che le potesse capitare. Dare la vita ad un altro essere. La gioia che tutti vorrebbero provare.
‘’Abbiamo un problema’’ il viso della ragazza si voltò di scatto quando sentii la voce di Harry che l’aveva raggiunta. Sentiva l’aria umida, in quel periodo quasi insopportabile, riempirle i polmoni stanchi. Si trovava sotto quell’albero da un po’ a pensare. Da quando aveva detto a Zayn di aspettare un bambino lui aveva avvisato le altre ‘donne di casa’ di non farla lavorare o affaticare. Quest’ultime, pensando fosse perché Alyssa era la donna di Zayn, fecero crescere ancor di più l’odio nei suoi confronti. Solo Charity conosceva la verità. E aveva promesso che lo avrebbe portato con sé nella tomba. E di lei si fidava ciecamente.
Eppure non era difficile credere che fosse incinta, la pancia prima piatta ora era molto gonfia, anche se non esageratamente, ma si poteva iniziare a vedere la forma ovale che stava prendendo.
‘’Cosa c’è adesso?’’ chiese portandosi istintivamente entrambe le mani sul ventre come a proteggersi.
‘’Zayn vuole che scappiamo…’’ Alyssa si protese verso il riccio ascoltando più attentamente ‘’e con scappiamo intendo tutti e tre’’ mugugnò Harry scuotendo la testa sconfitto.
‘’Noi?! Come può pensare di venire con noi in Grecia?! Ma dico, è impazzito?!’’ le parole uscirono furiose dalla bocca della bionda che cominciò a sventolare le mani in aria come se volesse uccidere qualcosa che si trovava in essa per poi continuare ‘’Non glielo puoi lasciare fare! E’ un suicidio’’
Il viso del greco si contrasse, la mascella tesa e le labbra a formare una linea retta ‘’Ne sono consapevole ma non vuole sentire ragioni. Vuole essere sicuro che raggiungiamo la nostra destinazione senza rimetterci la pelle’’
Alyssa si alzò in piedi di scatto tirando istintivamente un calcio all’albero e strillando dal dolore ‘’Stupido, stupido, stupido!’’ gridò invano consapevole che non ne sarebbe uscito vivo, e forse, nemmeno lei. Cacciò dentro le lacrime che stavano cercando di solcarle il viso velato da uno strato sottilissimo di sudore, forse per il calcio forse per la preoccupazione.
‘’E i saggi? E quella schiera di persone che gli hanno già programmato l’esistenza? A loro li ha avvisati? E la principessa di non so quale impero che doveva sposare?!’’ sbraitò cercando di aggrapparsi a qualsiasi appiglio che riuscisse a trovare. Voleva solo proteggerlo.
‘’Loro non sanno nulla della sua partenza e deve rimanere un nostro segreto. Alyssa ti ho confidato ciò perché mi fido di te, fosse stato per Zayn ti avremmo trascinata via a forza durante la notte, non farmene pentire’’
La bionda chiuse gli occhi assimilando ogni singola informazione che il riccio le stava dando, inspirando ed espirando profondamente un paio di volte e portandosi le mani alle tempie cercando un minimo di sollievo, senza molto risultato-
‘’Quando dovrebbe accadere tutto ciò?’’ chiese senza nemmeno aprire le palpebre.
‘’Stanotte’’
 
La notte era nera come la pece, non si vedeva una serata così scura da molto tempo, come se pure il tempo sapeva cosa li aspettava. La  luna era coperta da grandi nuvoloni scuri che non permettevano la fuoriuscita di nessuno spiraglio di luce e le tenebre caricavano la situazione di tensione, come se non ce ne fosse già abbastanza. Pur essendo tarda sera l’aria era satura di calore,spezzata da un venticello leggero che sbatteva piano sul viso accaldato della poca gente ancora sveglia. Nessun rumore si poteva udire, un silenzio quasi assordante che ti fa venir voglia di urlare, spezzato solo dal suono del vento tra le foglie e di alcuni grilli soffrenti di insonnia. Eppure qualcosa inquietava quella sera. Non c’era nulla di quieto o calmo in quella notte, solo tensione facilmente palpabile.
Proprio come si sentiva Alyssa. Inquieta e impaurita.
‘’Pensavate di scappare senza dirci nulla?!?!’’ la voce acuta e squillante di Charity fece capolineo alle orecchie dei ragazzi, mentre Liam le tappava la bocca con una mano facendola zittire all’istante.
Il cuore di Alyssa si rallegrò per qualche istante vedendo la chioma della ragazza tutta spettinata e arruffata. Le voleva bene come una sorella e ci era rimasta malissimo quando le avevano detto che non avrebbe potuto salutare nessuno.
‘’Charity’’ sussurrò la bionda aprendo le braccia, su cui la piccola si tuffò come un’ancora di salvataggio.
‘’Fai il culo a tutti i greci…fagli vedere di che pasta sei fatta’’ singhiozzò la ragazza facendo alzare gli occhi al cielo alla bionda ‘’stai avendo il forza di fare qualcosa che io e Liam non abbiamo ancora avuto il coraggio di fare’’ aggiunse abbassando la voce in modo da farsi sentire solo dalla bionda.
Alyssa afferrò le spalle della ragazza in modo da guardarla negli occhi ‘’Non sono io ad averlo deciso. Io non voglio fare questo viaggio ma in un certo senso ne sono obbligata. E non sto andando in guerra quindi vedi di non piangere, schiocca!’’ un risolino uscì dalle sue labbra ‘’un giorno vi sposerete e vivrete contenti. Ne sono certa. Come sono certa che il sole sorge ogni mattina. Lui ti ama più di se stesso’’ le parole le uscirono dal cuore, sincere come il sorriso di un bambino.
‘’Mi mancherai’’ sussurrò Charity asciugandosi una lacrima.
‘’Anche tu’’ rispose Alyssa abbracciandola un’ultima volta, aggrappandosi al suo torace più forte che poteva.
Salutò l’amica con un cenno della mano per poi sorridere al suo accompagnatore che la obbligava a non voltarsi indietro. Le sarebbe piaciuto avere affianco un ragazzo come lui. Qualcuno che si sarebbe preoccupato per lei e che l’avrebbe sostenuta in qualsiasi momento. Che l’avrebbe amata in qualsiasi circostanza. E sapeva chi voleva che fosse.
Alyssa sospirò affranta, se solo qualcuno li avesse scoperti, se qualcuno li avesse riconosciuti. Sarebbe stata la fine. Sarebbe stato un vero e proprio problema.
‘’Pronta?’’ avrebbe desiderato che quella piccola parola uscisse dalle labbra calde e morbide, misteriose e sensuali di Zayn e l’ avesse accarezzato l’orecchio con quel suono melodioso invece di quella più fraterna dell’ormai unico amico rimastole Harry.
Fece un cenno del capo sistemandosi meglio sul carro improvvisato, rassegnandosi all’idea che avrebbe preso le cose come sarebbero arrivate. Belle o brutte che fossero state non poteva fare altro che accettare tutto.
Harry si allontanò andando verso uno dei cavalli e sistemandolo per il viaggio mentre Zayn girovagava intorno senza mai avvicinarsi veramente a lei, tranne poco prima di partire.
Un groppo alla gola le mozzò il respiro quando lui si avvicinò a lei per controllare qualcosa che poggiava ai suoi piedi.
‘’Z-Zayn..’’ balbettò con voce rauca mentre lui alzava gli occhi scuri verso di lei.
‘’Qualcosa non va?’’
‘’perché lo stai facendo?’’ chiese con gli occhi velati di lacrime, pronta anche ad essere rifiutata.
Il moro le prese il mento fra le dita obbligandola a guardarla negli occhi ‘’perché ti amo. E se è questo che hai deciso, se è lui che hai scelto, rispetterò la tua volontà. Senza obbiezioni o scuse. Per la prima volta nella mia vita ho perso al gioco in cui sono più bravo. Per la prima volta in vita mia ci ho rimesso io’’ un sorriso triste gli balenò sul viso.
Un colpo al cuore, o forse due.
Un dolore lancinante all’altezza del petto.
‘’Zayn non dire così. Ti prego ascoltami…’’ i singhiozzi secchi le pervasero il petto senza permetterle  di respirare ‘’Zayn..ti prego devi ascoltarmi.’’ Voleva dirgli tutto. Voleva che le parole le uscissero dalla bocca come un fiume in piena. Voleva  che lui sapesse ogni cosa. E invece qualcosa la bloccava, qualcosa non le permetteva di rivelargli nulla. Così vicina dal rivelargli la verità eppure così lontana.
Lui la amava, glielo aveva appena detto, e non poteva fare altro che pensare a quelle due semplicissime parole. Non riusciva a crederci, non riusciva a credere che uno come lui potesse pronunciare simili sentimenti ad alta voce.
‘’Shh, qualcuno potrebbe sentirci..’’ l’ammonì portandole un dito sulle labbra per poi spostarsi verso il suo cavallo tenendo il viso basso. Ci era voluta tutta la forza del mondo per non scoppiare a piangere davanti a lei. E tutto il coraggio che aveva in corpo per pronunciare quelle parole. A confronto, una guerra contro i greci sarebbe sembrato un gioco da ragazzi.
Il moro salì sul cavallo e affiancò Harry che era già pronto a partire.
‘’Cosa diranno gli altri?’’ chiese il riccio più riferito ai saggi che alla popolazione.
‘’Se ne faranno una ragione.’’ disse  serio  sotto lo sguardo di disapprovazione di Harold, prima di continuare ‘’E poi preferisco la morte a quella principessina viziata ed arrogante’’ ridacchiò sdrammatizzando la situazione contagiando appena il riccio ‘’E io che pensavo fosse fatti l’uno per l’altro!’’
‘’Nah, preferisco i cavalli selvaggi da domare che le puledrine che eseguono gli ordini’’ fece spallucce  riferendosi con parole non proprio sottili alla bionda poco distante che continuava a guardarsi intorno circospetta.
‘’Sarà felice’’ mormorò Harry con tono di scuse.
‘’Lo spero per te.’’
 

spazio autrice

grazie mille per le kvjbsdkjvbdhs recensioni*-* sono stupende! vi amo *-*

mancano due capitoli (penso) lalalal mi vien da piangere lol

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al proooossim capitolooo!

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Capitolo 25
*** My baby ***


My Baby

Avvertenza:quello che state per leggere è il penultimo capitolo.
Il prossimo sarà l'epilogo ovvero un pezzo di storia che è ambientato 4 anni dopo quest'episodio.
Buona lettura *^*

 

Il viaggio durava da più di tre settimane.
Settimane sofferte e pericolose.
Passate su degli scomodi cavalli e percorrendo le stradine più tortuose e nascoste per evitare di essere avvistati da qualche pattuglia o, semplicemente, da qualche curioso.
Non potevano rischiare di essere visti in giro, da nessuno. Greci o persiani che fossero, non dovevano scoprire che si trattava di loro. Anche se, ormai, avevano certamente smesso di cercarli. Eppure non ne potevano essere certi.
Più di una volta gli era venuto il dubbio di essersi persi ma nessuno dei tre aveva mai avuto il coraggio di dirlo apertamente per paura che una supposizione nata nella loro mente e germogliata nel giro di pochi minuti potesse diventare realtà.
Le giornate trascorrevano lente e maledettamente silenziose. Un silenzio così assordante da riuscire a sfondargli i timpani. Poche parole sussurrate sottovoce. Semplici domande necessarie per continuare il viaggio.
Vivevano ogni giorno come se fosse l’ultimo, cibandosi di ciò che trovavano in giro o accampandosi una, o massimo due, notti in villaggi sperduti ove nessuno avrebbe potuto riconoscerli.
Sceglievano i villaggi più piccoli, i più malandati, formati solo da vecchi morenti che vivevano di stenti. Eppure nessuno di loro gli rifiutava mai del cibo, si comportavano tutti in modo così gentile da stupirli sempre di più. Dopo aver vissuto pressoché tutta la vita in continua lotta e paura, si meravigliavano di come certe persone riuscissero ad andare oltre. Oltre l’origine, il colore diverso della pelle, i modi differenti di fare, i comportamenti strani. Non facevano domande né pretendevano spiegazioni.
La prima volta che avevano deciso di fermarsi in un villaggio fu perché Alyssa stava male. Preferivano dormire all’aperto ma, in certe circostanze, sceglievano il rischio di essere scoperti piuttosto che farle passare delle ore al freddo e al buio.
Dopo aver trovato un uomo gentilissimo che aveva deciso di accoglierli nella sua piccola stalla, Alyssa si era sdraiata su un letto di paglia. Colta da dolori lancinanti al ventre.
Non poteva sicuramente essere il momento, essendo troppo presto, eppure ne era terrorizzata. Non capiva gli improvvisi dolori, gli spasmi, il tremore e il sudore freddo che le colava giù dalla fronte facendole appiccicare i capelli al viso. Si sentiva accaldata, eppure aveva freddo.
Fissava il piccolo fuoco che erano riusciti ad accendere. Zampilli aranciati e rossastri che incenerivano della legna asciutta, facendone emanare un odore penetrante ma piacevole al tempo stesso. E lo guardava immaginando di trovarsi da un’altra parte, in qualsiasi altro luogo, incurante delle parole di Zayn ed Harry che tentavano qualsiasi cosa per farla stare meglio. In quel momento c’era solo lei, riusciva ad estraniarsi completamente dal mondo circostante ed annullarsi. Non riusciva a non pensare che, se fosse morta in quel preciso momento, Zayn non avrebbe mai saputo la verità. Nessuno gli avrebbe mai detto che non l’aveva mai tradito. Nessuno gli avrebbe mai rivelato che lei lo amava .
Colse l’occasione al balzo quando si accorse che il principe era uscito dalla stalla e chiamò con un sussurrò il riccio che le si avventò affianco in un secondo.
‘’Cosa succede?’’ la sua voce era calda e dolce, una melodia per le orecchie della bionda che respirò a fatica un secondo prima di parlare a raffica ‘’Promettimi che se dovesse succedermi qualcosa tu gli dirai che non l’ho mai tradito’’ lo guardò  dritto negli occhi, cercando di capire cosa gli balenava per la testa.
Stupore prima, disapprovazione dopo, rassegnazione alla fine.
Conosceva i lineamenti del riccio come se fossero i suoi.  Riusciva a capirlo al volo, senza troppi giri di parole.
‘’Non ti succederà nulla, Alyssa’’ ringhiò fissandole il sudore che le colava a fiotte.
‘’Prometti!’’ ripetè repentina lei, con più decisione, intenta a vincere almeno quella piccola battaglia dopo averne perse a centinai.
Harry la guardò di sottecchi prendendo un profondo respiro a pieni polmoni ‘’Te lo prometto. Ma non ci sarà bisogno che io mantenga questa promessa’’ sibillò piano e zittendosi di colpo quando sentì i passi di Zayn riavvicinarsi alla stalla.
E si era addormentata così, felice di aver raggiunto un piccolo obiettivo della sua breve scalata verso la vera rivelazione.
 
Un’altra notte trascorsa in un buio così pesto da sembrarle l’inferno. Un’altra notte a dormire sul terreno duro, ammorbidito solamente da un leggerissimo strato di erba secca ed affilata come lame.
Un’altra notte a fare quell’orribile sogno che la perseguitava da quando avevano cominciato quell’assurdo viaggio verso chissà dove. Meta che non avevano ancora raggiunto. E, in sogno, vedeva sempre le solite cose. Urla, sangue, dolore, i suoi occhi che la guardavano per l’ultima volta e poi di nuovo il buio.
Ma questa volta il sogno era stato interrotto prima, qualcuno era riuscita a farla svegliare poco prima che tutto il mondo le si affievolisse tra le mani lasciandola nelle tenebre.
Aveva spalancato le palpebre urlando e ansimando, trovando due forti mani e cingerle la vita.
‘’Alyssa, calmati! Era solo un incubo!’’ la voce calda di Zayn le piombò addosso come una coperta di seta. Inginocchiato al suo fianco poteva sentire i muscoli delle braccia completamente rigidi su di lei.
Era convinta di stare sognando, convinta che le mani del moro fossero solo un’illusione. Una malsana illusione della sua mente masochista.
‘’Oh, Zayn..’’ le lacrime cominciarono a rigarle il viso senza nemmeno rendersene conto, urlando più forte ‘’Zayn!’’ fiondandosi sulle sue spalle possenti e stringendolo forte a sé.
Non sapeva se si trattava di un sogno. Non sapeva se fosse un’illusione o la pura realtà ma non si sarebbe lasciata scappare quell’occasione di sentire la sua pelle calda. Di provare quell’emozione così idilliaca dello sfiorargli il petto, di inebriarsi del suo profumo.
‘’Alyssa va tutto bene..non preoccuparti. Ci sono io’’ la voce spezzata, il respiro più irregolare. Il suo petto che faceva su e giù col ritmo incalzante dei suoi ansimi.
Solo in quel momento si resero conto che non avrebbero potuto prendere in giro nessuno.
Potevano fingere di aver smesso di pensare all’altro ma non sarebbero mai riusciti a prendere in giro loro stessi. Perché sentivano che le loro anime non avrebbero mai accettato un ‘no’ come risposta.
Forse la notte li aveva aiutati. Il buio li avvolgeva come una candida coperta. E non lo vedevano come qualcosa di cui spaventarsi ma come l’unico modo per poter lasciare trapelare i loro sentimenti senza mai incontrare apertamente il viso dell’interlocutore. Solo vedendo un leggerissimo luccichio negli occhi dell’altro che gli confermava ciò che pensavano.
La mano del ragazzo vagò lungo il profilo del viso di Alyssa carezzandola come se fosse la prima volta. Sfiorandola come se fosse l’ultima volta.
Incerto, ingenuo, curioso.
Pelle nuova, da scoprire e adorare.
Passando dalla fronte, al naso, alla forma delle sue labbra, al mento e poi verso le scapole. Cercando di imprimersi nella mente ogni piccolo particolare del suo viso. Ogni singolo lineamento.
‘’Dio quanto mi sei mancata’’ ansimò sfiorandole appena il seno e correndo giù verso la pancia più che ingombrante e allargando il palmo della mano su di essa come a poterla coprire. Un gemito uscì dalle labbra della bionda ‘’Anche tu..’’sussurrò  a pochi millimetri dalla bocca del moro che imprigionò le sue labbra con un morso disperato.
Il sapore del ragazzo la sconvolse come la prima volta, catturandola in una danza fatta di prendi e fuggi. Di carezza umide fatte con la lingua e morsi leggeri lasciati sulle labbra.
Affannati solo da un semplice contatto fisico e persi l’uno nella bocca dell’altro alternando a momenti  chi dei due aveva il controllo completo dell’altro e viceversa. Baci caldi e bagnati lasciati sul collo, segni semipermanenti che avrebbero segnato le giornate successive. Pochi secondi per far accendere una fiamma devastante  nei loro corpi. Una passione tanto trasportante da fargli perdere completamente la cognizione del tempo e dello spazio circostante. Esistevano solo loro in quel momento. Avevano smesso di sentire il respiro tranquillo di Harry che dormiva poco lontano da loro, il rumore di un picchio che batteva contro un albero e quello di un gufo che spezzava il silenzio della notte con i suoi versi. Udivano solo il loro fiato corto e spezzato uscire a tento dai polmoni.
‘’Fai l’amore con me, per l’ultima volta’’ la voce del ragazzo le arrivò dritta al cuore, chiuse gli occhi per un secondo deglutendo,  cercando di ricacciare indietro le lacrime e assimilando ogni singola parola.
Zayn prese il suo titubare come una negazione, lo sentì abbassare il viso ‘’Ho capito..’’ sussurrò a denti stretti, ferito.
‘’No che non hai capito!’’ gridò lei trattenendolo sul terreno e alzandosi in ginocchio fino a finirgli a cavalcioni sulle gambe ‘’Tu non hai mai capito niente!’’ gli ringhiò a fior di labbra immergendo le mani tra i suoi capelli ed attirandolo a sé per sentirlo ancora più vicino a lei. Immerse nuovamente la lingua nella sua bocca con più decisione, quasi a divorarlo.
Le mani del ragazzo scesero lungo le sue gambe, ogni contatto –seppur lieve- scottava la pelle come fuoco ardente. Ogni terminazione nervosa bruciava intensamente.
Zayn sfiorò le labbra della ragazza con la punta del naso in un gesto tanto ingenuo quanto intimo.
‘’Jawaad..’’ poco prima che tutto succedesse, avrebbe dovuto dirglielo. Non riusciva a trattenersi dal rivelargli almeno una parte della verità.
‘’Cosa c’è?’’ chiese lui inspirando tra i suoi capelli e alzando fino alle cosce il vestito leggero che portava.
Un piccolo istante d’attesa, una carezza adoratrice sull’interno coscia di lei che le spezzò nuovamente il fiato. Un’altra più interna per prepararla a lui. Lo scorrere lento delle sue dita affusolate sul suo corpo, adorante e meticoloso. L’altra mano a reggerla sopra di lui tenendola per il fianco destro.
‘’Ti amo’’ sussurrò sentendolo, finalmente, dentro la sua carne.
Unendo corpo e anima. Sentendosi una cosa sola per un  tempo breve eppure infinito. Avrebbe voluto non staccarsi da lui per nessun motivo e, nemmeno lui, aveva intenzione di farlo. Piccoli movimenti dolci e devastanti la colsero all’improvviso. Teneri e pazienti, scosse di piacere le pervasero il corpo. Sentiva ogni singolo movimento farla fremere. Ogni parte del suo corpo rispondeva in simultanea ad ogni piccolo gesto.  
Gliel’aveva confessato finalmente, dopo tanto tempo, era riuscita a dirglielo ad alta voce e non più solo a sussurri inudibili. E non riusciva ancora a credere di essere riuscita a rivelarglielo.
Si guardarono negli occhi, distinguendo solo i contorni lucidi, inchiodandosi a vicenda con lo sguardo. Gemme incastonate sul viso che all’inizio consideravano tanto diverse scoprendo che, in realtà, risultavano semplicemente complementari.
 ‘’Ti amo.. anche io’’ ansimò lui poggiando il viso sulla sua spalla colto da spasmi di desiderio ‘’E amo anche la creatura, sangue del mio sangue, che porti in grembo’’
La preda indomabile,lei.
Il predatore a caccia, lui.
Si erano trasformati semplicemente in un loro.


Note finali

Ma buonaseraaa! allora, dico poche cose perchè devo scappare!
1:scusatemi se aggiorno adesso ma ho avuto lo Stage e tornando a casa alle 6 di sera non ho mai avuto tempo.

2:leggo tutte le vostre recensioni e scusatemi se non rispondo ma sappiate che rido come un'ebete ogni volta *-* (primo o poi risponderò!)

3:si, avete letto bene. questo è l'ultimo capitolo. manca solamente l'epilogo(che tra l'altro sconvolgerà un pò di cose ma non vi rivelo nulla u.u)

4: vi ricordo di seguirmi su twittaaaahhh sono @Bubu______ (con sei lineette)

Spero vi sia piaciuto! ci rivediamo appena posto l'epilogo lol

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Capitolo 26
*** Epilogo ***


Epilogo
Avvertenza: questo capitolo è ambientato cinque anni dopo l'ultimo capitolo :)

 

Il sole risplendeva sulle loro teste, cocente come solo nei periodi estivi riusciva ad essere. Caldo, picchiava sulla fronte delle persone facendole grondare di sudore mentre lavoravano nelle distese immense di campi coltivati.
Eppure c’era qualcuno che non riusciva a smette di strillare e correre per tutta la lunghezza dell’enorme prato verde che si ergeva proprio davanti a loro. Risolini, urla e parole dette al vento ma rivolte a piccoli animaletti che riuscirono a farlo risvegliare dal suo stato comatoso.
‘’Papa’! Guarda cosa ho trovato!’’ Una bambina dai ricci perfettamente neri e morbidi, dagli occhi azzurri come l’acqua in una pozzanghera di primavera e le guance paffute e rosa si presentò davanti al giovane persiano steso al suolo e poggiato su di una vecchia quercia.
‘’Fammi vedere…’’ il ragazzo prese tra le mani una piccola pietra strana, non una semplice pietra grigia ma di un colore simile all’azzurrognolo, che formava un cuore. Più o meno.
‘’Wow! Ma è bellissima!’’ esclamò il giovane sorridendo verso la piccola e restituendole il piccolo tesoro che aveva appena trovato.
‘’La voglio portare alla mamma!’’ saltellò la bambina prima di sedersi al suolo con un balzo, accanto al padre che tentava –vanamente- di riposare.
‘’Ne sarà molto felice’’ sussurrò lui all’orecchio della figlia, lasciandole un leggerissimo bacio sulla fronte e spostandole un riccio ribelle dal viso.
La bambina cominciò a disegnare motivi astratti al suolo, giocherellando con un bastoncino trovato a terra.
‘’Papà..?’’ sussurrò ancora una volta continuando a giocare con il terriccio duro e strappando qualche filo d’erba per poi lasciarlo cadere e guardarlo mentre percorreva quel piccolo tratto di strada volando.
Quattro anni e già capiva più di un adulto, il modo in cui si comportava, pensava, parlava, riusciva a spaventare a morte Zayn. Ogni volta che apriva quella piccola bocca sorprendeva il padre con domande inaspettate o riflessioni troppo profonde. Un po’ come la madre, insomma. Maledettamente come lei.
‘’Dimmi, piccola’’ sussurrò senza smettere di guardarla.
‘’Quando andiamo a trovare Zio Niall? E Miriam? Voglio anche vedere Denis!’’ una risata uscì dalla bocca della piccola contagiando anche Zayn. Era innamorata persa di Denis, il figlioletto pestifero di Charity e Liam.
‘’Qui qualcuno ha preso una cotta per Denis o sbaglio?!’’scherzò il ragazzo prendendo in braccio la mora.
‘’No! Non è verooo!’’ rise di rimando lei quando cominciò a farle il solletico sui fianchi, proprio come faceva alla madre.
Un altro punto in comune: soffrivano entrambe maledettamente il solletico.
Se non fosse stata per la pelle più abbronzata del normale ed i capelli scurissimi sarebbe stata identica a lei, in tutto e per tutto.
Lo stesso sguardo penetrante, le stesse smorfie divertite, la solita alzata di occhi, l’audacia d’animo. Erano identiche, insomma.
Ma non poteva evitare di rispecchiarsi anche lui in quella piccola bambina. Riusciva ad ottenere sempre ciò che voleva, trovava sempre una soluzione per passarla liscia o e la testardaggine! Quella l’aveva ereditata da entrambi ma in dose massicce!
‘’Comunque puoi sempre chiedere a zio Harry!’’
‘’Ma lui è impegnato con sua moglie!’’ mugolò lei mettendo il broncio e facendo ridere ancora più forte Zayn ‘’Va bene, va bene. Ci andremo presto!’’ le promise il moro facendole illuminare il viso alla velocità della luce.
Il ragazzo si alzò in piedi porgendo la mano alla piccola ‘’Andiamo da mamma?’’ gli domandò sorridendo raggiante.
La bambina afferrò l’enorme mano e si rizzò per seguire il padre lungo il percorso che l’avrebbe portata a lei.
‘’Mi racconti ancora la storia?’’ chiese ad un tratto senza fermarsi ma con una piccola punta di malinconia in voce.
Il ragazzo deglutì rumorosamente ‘’La mamma è sempre stata una ragazza bellissima, sai? Sono contento che tu sia nata bella come lei! Solo che lei aveva i capelli biondo cenere e la pelle più chiara…’’
La bambina lo interruppe con poca gentilezza ‘’Questo me lo racconti sempre. Io voglio sapere la storia’’ sottolineò guardandolo con così tanta saggezza da farlo ammutolire per qualche istante.
‘’Sai benissimo che prima di venire qua io ero un principe. Ma ero una persona crudele e malvagia. Un giorno ci portarono tua madre e io ne rimasi estasiato..’’ gli occhi della bambina si illuminarono quando sentì quelle parole, amava come il padre le raccontava quella storia, affievolita in modo da sembrare quasi una fiaba ‘’…era una vera puledra indomabile. Non stava ferma un secondo e non potevo biasimarla viste le circostanze. La volli conoscere subito ma lei non voleva cedere! Insomma, chi riesce a resistere al mio fascino?!’’ la piccola alzò gli occhi al cielo in una perfetta smorfia di disapprovazione divertita ‘’…riusciva a sorprendermi sempre e, una volta, tentò anche di uccidermi..’’ una risata sfuggì dalle labbra della bambina ‘’..entrambi sapevamo che tra noi non c’era semplice attrazione fisica ma che ci amavamo. Eppure nessuno dei due sembrava cedere in quella continua lotta di odio e amore. Passione e risentimento…’’
‘’E chi cedette per primo?? Chi?!’’ la bambina intervenne pur sapendo benissimo la risposta.
‘’Ovviamente io! Vincere contro quella testa da mulo era impossibile! Comunque, quando mi disse di essere incinta decidemmo di scappare visto che nessuno avrebbe accettato il nostro amore. Sono stati i mesi più difficili della nostra vita ma..ce l’abbiamo fatta’’ la voce del moro si spezzò alle ultime parole fino a bloccarsi di colpo.
Non le aveva raccontato la vera storia. Non le aveva rivelato la sofferenza che avevano passato, i tristi giochetti con cui lui l’aveva obbligata a confrontarsi facendole capire quanto poco riuscisse a resistere all’attrazione fisica, non le aveva detto quanto l’aveva fatta soffrire Denver,del suo carattere da perfetto arrogante e meschino, del fatto che Alyssa ed Harry avevano mentito riguardo a chi fosse il padre del figlio per poi scoprire per caso la verità origliando una conversazione tra lei e l’amico.
Forse, un giorno, glielo avrebbe rivelato. Magari quando sarebbe stata più grande avrebbe capito. Ma non era ancora giunto il momento per rivelazioni tanto importanti.
Arrivarono a destinazione in poco tempo e il silenzio calò tra i due.
‘’Papà..?’’ la voce della piccola aveva smesso di essere felice e sorridente, lasciando spazio a una voce più bassa e indecisa sul fare o no quella domanda ‘’Tu mi vuoi bene anche se mamma è morta per colpa mia?’’ le parole le uscirono affievolite e deboli a causa dei piccoli singhiozzi che le cominciavano a salire dalla gola, pungendole gli occhi e facendola annaspare.
Il cuore del moro perse un battito e il respiro gli si mozzò in gola ‘’Ma cosa dici?!’’ si abbassò sulla piccola fino ad inginocchiarsi in modo da arrivare alla sua altezza ‘’Io ti ho sempre amata e ti amerò sempre. Così come ho amato la mamma. Non è colpa tua ciò che le è successo. Capito? Tu sei l’unica cosa che mi è rimasta e non voglio che quest’idea ti si annidi in testa!’’
La piccola tirò su col naso e annuì impercettibile guardando negli occhi il padre che sussurrò un ‘’Vieni qui’’ tanto soffiato da esser appena udibile, abbracciando la figlia e tenendola stretta a lui.
Non le stava dicendo del tutto la verità ma non gliene importava. Si, all’inizio era arrabbiato. Quando la piccolina era nata non voleva nemmeno vederla. Per colpa sualei era morta. Morta per dare alla luce un altro essere. Morta sussurrandogli un ‘’Vi amo’’ strozzato ma sorridente e dannatamente beato. E non poteva accettarlo. Non riusciva ad amare la creatura per il quale la sua Alyssa era morta. Ma era bastato un semplice sguardo, una semplice occhiatina veloce su quegli occhi identici a quelli della madre per far svanire tutto l’odio insensato che provava nei suoi confronti. Pochi istanti per vedere l’eternità annidata in quei piccoli occhietti. Lei rimaneva l’unica cosa che gli rimaneva. Rappresentava il loro amore, la loro storia. Portava con sé un pezzo di entrambi e nemmeno a volerlo si sarebbe potuto dire il contrario.
‘’Ti voglio bene, Alisia’’
‘’Anche io, Papà’’
Un’occhiata veloce all’albero che segnava l’inizio della tomba della giovane per sussurrare un altro ‘’Ti amo, Alyssa’’ al vento che soffiò più forte tra gli alberi dandogli un fresco attimo di sollievo in quella giornata tanto afosa.
 



 Spazio autrice

Non sono brava con le note finali di una storia quindi capitemi.

Prima di tutto voirrei ringraziarvi!
Vorrei ringraziare coloro i quali hanno messo questa storia tra i preferiti, da ricordare o nelle seguite.
Vorrei ringraziare chi mi ha messo tra le autrici preferite.
Vorrei ringraziare le ragazze che hanno recensito ogni maledetto capitolo.
Vorrei ringraziare quelle che ne hanno recensito solo qualcuno.
E ringrazio anche quelle che hanno semplicemente letto la storia in anonimato.
Vorrei ringraziare quelle che mi seguono fin dall'inizio.
E anche quelle che hanno scoperto questa storia da poco.
Vorrei ringraziare le ragazze che mi seguono su Twitter.
Le tipe che mi fanno complimenti.
E coloro che mi sostengono anche tramite messaggio privato.
Vorrei ringraziare voi che leggete anche altre mie storie.
E chi conosce solamente questa.
Insomma, VI RINGRAZIO TUTTE AHAHAHAHAH

Un grazie particolare va ad Elyred ed Amoreplatonico che più di una volta mi hanno minacciata e si, nel caso in cui questo epilogo ha deluso le vostre aspettative,potete contattarle per farmi uccidere visto che mi conoscono di persona lol

Finito con i ringraziamenti vorrei dirvi che mi sono affezionata moltissimo a questa storia tanto che ho pianto scrivendo l'epilogo (alèèè)

vi ricordo che potete seguirmi su twittah! (sono @bubu______ con 6 trattini lol)

e ci terrei davvero molto se leggeste la mia ultima OS a raiting rosso (sempre sui oned) ambientata nella'nno 1944 quindi sempre in tema storico!  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1570915&i=1


Alla prossima storia! un bacione <3

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