Dove Sei? (Hermione's Song)

di Metella
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hermione's Song ***
Capitolo 2: *** Battaglie e Bugie (Harry's Lament) ***
Capitolo 3: *** Scegliere (Ron's Fears) ***
Capitolo 4: *** Uscendo Allo Scoperto (Go On Ravenclaw) ***
Capitolo 5: *** Rivelazioni e Ritrovamenti (Surprises for Harry) ***
Capitolo 6: *** Aspettami (Harry vs Hermione) ***
Capitolo 7: *** Epilogue (A New Day Has Come) ***



Capitolo 1
*** Hermione's Song ***


Hermione's Song

Rieccomi con un'altra one-shot... Questa mi è stata ispirata dal testo della canzone che fa da filo conduttore; l'ho letta e... la fanfic era già pronta nella mia testa.

Avvertenza: l'Harry di questa fanfic è molto diverso da come lo dipinge Zia Rowl... la guerra l'ha cambiato, trasformandolo in un combattente spietato, assetato di vendetta. L'avvertimento OOC nell'introduzione si riferisce a questo.

Spero di non deprimervi troppo... buona lettura!

I personaggi non appartengono a me ma a J. K. Rowling. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

*



Hermione's Song


I sense there's something in the wind

That feels like tragedy's at hand

Ormai lo sentiamo tutti, da tempo. C'è qualcosa nell'aria che annuncia una tempesta... e non parlo del tempo. Sta arrivando, la tragedia sta arrivando, e non possiamo fare nulla per impedirlo... e molti di noi nemmeno lo vogliono, in realtà. Non vogliono fermarla, non aspettano altro che scoppi sulle nostre teste per poter uscire a combattere, bacchetta in mano e risa folli sulle labbra.
Identici ai loro nemici...
E tra di loro, tra i folli che attendono con ansia l'ennesima orribile battaglia...
Ci sei anche tu.

And though I'd like to stand by him
Can't shake this feeling that I have
The worst is just around the bend

Vorrei tanto non sapere, non capire... potrei stare tra le decine di ragazzette che sospirano quando tu passi per le strade, inseguito da sussurri reverenti – è il Prescelto, lui ci salverà... - potrei stare tra loro sospirando a mia volta, felicemente ignara di ciò che sei diventato. Potrei pensare che sei il Salvatore del Mondo Magico, che ci salverai tutti, e spiare i tuoi movimenti come le altre...
Ma non posso.
Io, so.
So cosa sei diventato... quello sconosciuto assetato di battaglia, la mente piena di idee per attaccare i Mangiamorte... attaccare, non difendersi. Ormai sei quasi peggio di loro.
Nell'ultimo scontro ne hai uccisi una mezza dozzina, e dopo, quando siamo tornati a Grimmauld Place, hai stappato una bottiglia di vino. Per festeggiare, hai detto.
Festeggiare la tua caduta sempre più rapida verso l'oscurità.
Io lo so, e non posso dimenticarlo facilmente.

And does he notice
My feelings for him?
And will he see
How much he means to me?
I think it's not to be

Harry, non ti accorgi di quello che provo? Non hai mai visto come ti guardo... con lo sguardo che fino a qualche anno fa riservavo a Ron.
Ron, che ti affianca nel tuo desiderio di guerra, che non trova per nulla strano questo cambiamento.
No, tu non ti sei mai accorto di me... Non vedrai mai quanto tu significhi per me: sei tutto il mio mondo, la costante che tiene insieme tutto. Non saprei cosa fare, senza di te.
E ora ho paura di te.

What will become of my dear friend?
Where will his actions lead us then?
Although I'd like to join the crowd
In their enthusiastic cloud
Try as I may, it doesn't last

Che cosa ne sarà di te? Tu, Prescelto del Bene, sei diventato una sorta di Signore della Guerra, ansioso di distruggere quanti più nemici puoi... trascinando tutti i tuoi compagni con te, senza soffermarti a pensare che, una volta o l'altra, potremmo non farcela tutti.
Potresti trovarti a guardare i corpi freddi dei tuoi migliori amici...
Ci hai mai pensato, Harry? Una di queste battaglie, per noi, potrebbe essere l'ultima.
E questa volta sì, sarebbe solo colpa tua.
Ma non ci pensi, non rifletti su dove potrebbero portarci le tue azioni... Corri avanti, proteso verso la prossima battaglia.
Ormai non so più nemmeno se ti importa di uccidere Voldemort.
Vuoi solo combattere.
Cerco di associarmi alla folla, di applaudire come loro alla tua ennesima apparizione pubblica a fianco di Scrimgeour... Lo odiavi Harry, disprezzavi quello che lui faceva, e ora sei lì al suo fianco come se fosse il tuo migliore amico.
Come se lui fosse Silente.
Ricordi, Harry, quello che lui diceva? Tu hai il potere di amare, Harry.
Credo che ormai tu l'abbia perduto, quel potere.
Cosa direbbe Silente se ti vedesse ora?
Non posso, non posso applaudire come loro. Mi allontano lentamente, le orecchie piene di quelle grida entusiaste.

And will we ever
End up together?
No, I think not,
It's never to become
For I am not the one...

Si avvereranno mai i miei sogni? Tornerai te stesso?
Capirai mai che ti amo?
Non te l'ho mai detto, e forse non te lo dirò mai.
Porterò queste due parole nella mia tomba, e se continui così – se continuiamo così – non dovrò attendere molto prima che accada.
Non credo che saremo mai insieme.
Perchè non sono io la donna che cerchi.
Non la cerchi nemmeno più, Harry...
Lei è a fianco a te, ora, semiannegata tra gli applausi della folla.
Cho sorride frastornata dai flash, calata nella parte di “donna dell'eroe”.
Piange tutto il giorno aspettando che tu torni...
Credo che ormai sia diventata un'abitudine, per lei. Si alza al mattino e comincia a piangere, ma le sue lacrime non sono vere. Sa che tu tornerai anche stasera, che non ti uccideranno.
Forse qualcun altro cadrà... ma non è affar suo, non è affar vostro.
Qualche altra ragazza si dispererà questa notte, piangendo la scomparsa di colui che amava, caduto in una guerra in cui forse non credeva più nemmeno lui.
Voi vi riabbraccerete come ogni sera, sorridendo, intrecciando le mani sporche di sangue.
Sì, lei è la donna giusta per te.
Io non riuscirei a dormire accanto a te, accanto a quello che sei diventato.
Mi volto e mi allontano, in silenzio.
Non mi vedi andar via.
Non mi vedi più da molto tempo, Harry.
Non mi vedrai più.

*

SPAZIO AUTRICE:
Eccomi!
Lo so cosa state pensando, due fanfic pubblicate e due storie tragiche... che ci volete fare, sono catastrofica. ^^"
Spero davvero che vi sia piaciuta anche questa... (ringrazio ancora tantissimo tutte le persone che hanno recensito la prima flashfic che ho pubblicato! *me ancora commossa*)
Ora, sprecate per me ancora qualche secondo... lasciatemi una recensioncina, volete? Mi fanno tanto bene allo spirito!
Un bacio,
Met


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Capitolo 2
*** Battaglie e Bugie (Harry's Lament) ***


Battaglie e Bugie (H'sS 2) Doveva essere solo una one-shot, ma tant'è... ho trovato un'altra canzone (sempre dalla colonna sonora dello stesso film... *me fissata*) che si adattava alla perfezione, ed è nata la "seconda parte" di Hermione's Song: questa volta sono i pensieri di Harry.
La dedico ad argentlam, anche se non la conosco: perchè chiedendomi un seguito, mi hai fatto venire in mente questa seconda song-fic... Grazie! Per il seguito della storia... sto buttando giù un po' di idee, e questa potrebbe diventare la mia prima long-fic. Non è sicuro, è ancora tutto da vedere... ma può darsi. E sei tu che mi hai fatto decidere di provarci... ancora una volta, grazie!
Bene, ora vi lascio ai pensieri di Harry... buona lettura!

Battaglie e Bugie (Harry's Lament)


There are few who'd deny, at what I do I am the best

For my talents are renowned far and wide
When it comes to surprises in the moonlit night
I excel without ever even trying
With the slightest little effort of my ghostlike charms
I have seen grown men give out a shriek
With the wave of my hand, and a well-placed moan
I have swept the very bravest off their feet

Sono pochi quelli che non mi conoscono, pochissimi nel Mondo Magico: perfino i bambini sanno chi sono io.
Io, Harry Potter, il Prescelto. Il Ragazzo Sopravvissuto.
Non solo al primo attacco di Voldemort, ormai, ma a decine di altre battaglie.
Sono il migliore nel combattimento: nelle battaglie non ho nemmeno bisogno di sforzarmi, basta un movimento della mia mano, un guizzo della bacchetta, e i più coraggiosi Mangiamorte cadono ai miei piedi come alberi abbattuti.
Sono sempre al centro dell'attenzione; non si contano più i miei Fan Clubs, quando esco per le strade di Hogsmeade chiunque mi veda mi fissa più o meno apertamente, in moltissimi mi fermano per farmi gli auguri, per ringraziarmi per ciò che faccio; il giorno del mio compleanno è quasi diventato Festa Nazionale, e se Scrimgeour avesse carta bianca lo sarebbe già da molto tempo.
Come prossimo Salvatore del Mondo Magico, ho tutto quello che desidero: una sede comoda per l'Ordine (Grimmauld Place non sembra nemmeno più la stessa, dopo che uno squadrone di MagiArchitetti l'ha rimessa a nuovo da cima a fondo), abiti eleganti per ogni occasione, i migliori addestratori di Combattimento e Duello Magico a disposizione per fare esercizio ogni volta che voglio...
Una fidanzata bella e pronta a soddisfare ogni mio desiderio.
Cho è decisamente soddisfatta della sua posizione, e non potrebbe essere altrimenti: anche lei è trattata come una regina, e io sono il suo Re.

Yet year after year, it's the same routine
And I grow so weary of the sound of screams
And I, Jack, the Pumpkin King
Have grown so tired of the same old thing

Eppure il Re è stanco.
Ogni giorno, ogni notte, sempre la stessa cosa: battaglie, scontri, combattimenti, e io non ne posso più di avere le orecchie sempre piene del suono delle urla, degli incantesimi che riempiono l'aria e sembrano scuotere la terra fino al suo centro. Sono stanco delle battaglie, anche se ogni volta ne esco vincitore.
Stanco di tornare a casa e ogni volta dover fare la conta dei caduti, e in ogni elenco trovo sempre più nomi conosciuti.
In tanti ci hanno lasciati durante questi scontri, tante famiglie ora hanno una sedia vuota attorno al tavolo; tanti, troppi funerali sono stati celebrati per questa dannata Guerra. Bill Weasley riposa sotto terra, fianco a fianco con sua moglie Fleur, e Molly Weasley ancora non si è ripresa dal lutto, mentre Ron sembra sempre lo stesso, ma appena sente pronunciare il nome del fratello perde la voce e pare immobilizzarsi per un attimo. E troppe battaglie sono state dettate solo dal desiderio di vendetta, senza altro risultato che allungare ancora di più l'elenco dei caduti.
Può sembrare strano che sia io a parlare così... eppure, è la verità: io, Harry Potter, il Prescelto, sono stanco di tutto questo.

Oh, somewhere deep inside of these bones
An emptiness began to grow
There's something out there, far from my home
A longing that I've never known

Sento come un vuoto dentro di me, lo stesso vuoto che vedo riflesso negli occhi dei miei compagni... Lo stesso vuoto che cerco di nascondere sorridendo, incitandoli a dare sempre del loro meglio, progettando un nuovo attacco ai Mangiamorte. Solo per tenerli occupati, per tenermi occupato e non pensare più a quelle liste infinite di nomi, a quegli sguardi umidi di lacrime che mi guardano con una leggerissima accusa. E io non posso più guardare negli occhi troppa gente.
Sono arrivato a rifugiarmi nel vino, per cancellare i ricordi della Guerra: a ogni battaglia finita una bottiglia di vino, ma non serve a cacciare dai miei incubi i volti di tutti quelli che non ci sono più.

[...]
But who here would ever understand
That the Pumpkin King with the skeleton grin
Would tire of his crown, if they only understood
He'd give it all up if he only could

Chi dei miei potrebbe capire che sono stanco, che non ce la faccio più? Sono tutti convinti che io andrò avanti in eterno, che continuerò a combattere fino alla fine... ma quando arriverà, questa fine tanto invocata?
So che dovrò affrontare Voldemort, e sì, ho paura. Ma nello stesso tempo non vedo l'ora che quel giorno arrivi... perchè, in un modo o nell'altro, sarà finita. Finalmente finita.
Se solo potessi ritirarmi... e invece devo restare qui, incatenato dalle parole di una Profezia sconosciuta alla maggior parte della gente.
Costretto a combattere in eterno dalle parole di una Veggente che neppure mi conosceva, quando pronunciò la mia condanna.

Oh, there's an empty place in my bones
That calls out for something unknown
The fame and praise come year after year
Does nothing for these empty tears...

Sempre più famoso, sempre più osannato, il Mondo Magico mi considera un eroe; ma tutto questo a cosa serve, quando di notte mi sveglio col cuore in gola dopo aver rivissuto una battaglia nel sonno? Ormai sogno scontri e duelli ogni notte, e quando mi sveglio sono solo. Cho dorme al mio fianco, ma anche se la svegliassi non capirebbe... mi direbbe di tornare a dormire, torna a dormire Harry, domani devi essere fresco e riposato, Scrimgeour ti vuole al meglio per apparire a Hogsmeade... Non capisce, non capirà mai.
A volte vorrei che al suo posto ci fosse Hermione.
Lei capirebbe, lei saprebbe aiutarmi.
Forse ho sbagliato a restare con Cho, forse non è la donna giusta per me...
Forse è 'Mione, la donna giusta.
Ho tanta voglia di vederla, di guardare dentro quegli occhi dorati e limpidi, che mi conoscono così bene...
Vorrei che mi abbracciasse e mi dicesse di riposare, che posso riposare, finalmente... Posare la testa sul suo petto e chiudere gli occhi, e rimanere così per sempre, tra le braccia dell'unica che possa salvarmi.
Salvarmi da me stesso.


Mi volto verso Ron, che segue me e Cho tra la folla che riempie la strada principale di Hogsmeade.

Dov'è Hermione? Ho bisogno di parlarle.”

Sì, è la cosa giusta da fare; le dirò che devo parlarle da soli, le spiegherò tutto... che sono stanco di guerre, che non ne posso più... e lei saprà cosa dire. Lei sa sempre cosa dire.

Mi aiuterà, mi libererà da questo circolo vizioso di battaglie e bugie che mi strangola come le spire di un serpente.

Ron mi guarda inarcando un sopracciglio.

Era qui intorno un minuto fa... Dov'è finita?”

Mi guardo intorno, scrutando la folla alla ricerca di quei capelli scuri e crespi, così familiari.

Non la vedo da nessuna parte.

Ron prova a chiamarla, ma non ottiene risposta.

Cho fa una smorfia, ma non ho tempo di spiegarle. Devo trovare Hermione.

Comincio a preoccuparmi. Dove diavolo è finita?

La chiamo una, due, tre volte, la mia voce diventa un grido.

"Hermione, dove sei? Hermione... Hermione!... HERMIONE!"

Ma non la vedo.

Non la vedo più.

*


SPAZIO AUTRICE:
E ora... i ringraziamenti!


emma: grazie dei complimenti! Sono contenta di riuscire a dare qualche emozione a chi legge... spero che anche questa seconda parte ti piaccia!

argentlam: oltre alla dedica ti lascio anche un ringraziamento qui, perchè la tua (lunghissima!) recensione mi ha fatto davvero tantissimo piacere. Spero che ti piacerà anche questa seconda parte e... spero di riuscire a creare un seguito decente! Grazie davvero.

Christina Malfoy: Chissà perchè immagino che tu preferisca le Draco/Herm alle Harry/Herm... ;-) a me piace tantissimo la coppia Draco/Herm, ma queste canzoni si adattavano meglio a Harry! Sono comunque contenta che la song-fic ti sia piaciuta... e grazie anche per la recensione a Bacio!

Maximilian Granger: visto? Ti ho preso in parola! Aspettavi di leggere qualcos'altro ed ecco qui. Grazie per i complimenti, spero che anche la seconda parte ti piaccia come la prima!

Bene, che dire... Come sempre, si accettano recensioni!

Un bacio,

Met


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Capitolo 3
*** Scegliere (Ron's Fears) ***


H'sS 3

*

Scegliere (Ron's Fears)

Non è nemmeno ancora entrato in casa e già strepita per avere tutti a rapporto immediatamente. Harry sembra isterico, e lo capisco. Anch'io ho paura, Hermione non è tipo da scomparire nel nulla in questo modo, e di questi tempi poi, con i Mangiamorte che vagano distruggendo tutto... però cerco di stare calmo, non serve a nulla dare fuori di matto come sta facendo Harry. Quando si è reso conto che Hermione era sparita ha piantato Scrimgeour nel bel mezzo di Hogsmeade, ha gridato a tutti noi 'presto, all'Ordine' e si è Smaterializzato all'istante, mollando anche Cho, che ovviamente è diventata matta cercando di capire cosa fosse successo... e ovviamente ho dovuto spiegarglielo io, perchè tutti gli altri Auror presenti si erano 'misteriosamente' volatilizzati. Quella ragazza è tremenda, quando non piange strepita. Ho quasi dovuto lanciarle un Incantesimo Tacitante per farla smettere di urlare, per fortuna si è zittita quando siamo arrivati a Grimmauld Place e lei ha potuto riappendersi al braccio di Harry. Che però non se ne è nemmeno reso conto, impegnato com'era a dare ordini a tutti per iniziare le ricerche di Hermione.

Hermione... Merlino, 'Mione, dove sei andata a finire?

Sono sicuro di averti vista ancora pochi secondi prima che Harry mi chiedesse di te: sono certo che eri poco distante da noi, un po' in disparte, come fai sempre nelle apparizioni con Scrimgeour... lo so che lo detesti, 'Mione, lo so benissimo. So che ti sembra che abbia rubato il posto di Silente al fianco di Harry... lo so, perchè è quello che sembra anche a me. Non piace nemmeno a me, ma quello che conta è che ha il potere di esaudire ogni desiderio di Harry; ha rimesso a nuovo Grimmauld Place, ci ha fornito luoghi dove allenarci nel combattimento e ottimi maestri, anche se nessuno può superare Harry. Basta pensare a qualcosa che vorremmo, e lui ce la procura nel giro di dieci minuti. Sai, credo che nemmeno Harry lo sopporti... in pubblico sembrano quasi amiconi, ma basta che Scrimgeour giri l'occhio un attimo e la smorfia che compare sul viso di Harry dice tutto. Nemmeno a lui piace: ma è utile per avere tutto ciò che ci serve, e tanto basta.

Mione, giuro che se ti sei fatta rapire da qualche sudicio Mangiamorte non ti rivolgerò mai più la parola. Mai più.

Mione ti prego torna qui. Oh, Merlino, fa' che stia bene, fa' che la troviamo in fretta... ho una paura folle che le sia successo qualcosa di male. No, no, non le deve essere successo niente, non posso nemmeno pensarci.

Ma perchè, perchè ti sei allontanata? Non potevi restare con noi?

No... credo di no. Credo di capire da cosa ti sei allontanata esattamente.

Rivedo Cho appesa al braccio di Harry, tutta un sorriso, che cinguetta verso i microfoni 'Oh sì, sono molto felice con Harry, lui mi ama davvero per come sono e non desidera altro che il mio bene...' Sì, so da cosa scappavi.

E so anche che daresti qualsiasi cosa per essere al suo posto.

Tu non ne parli mai, non ti sei mai lasciata sfuggire niente, ma si vede lontano un miglio che sei innamorata di lui... Lo guardi come guardavi me quando stavo con Lavanda.

E anche se non ci crederai, non sono arrabbiato. Io ti voglio bene, Hermione, te ne ho sempre voluto... Per un certo periodo abbiamo creduto entrambi che fosse amore, e invece era semplicemente affetto. Lo stesso che provo per Ginny, che adesso sta cercando di calmare Harry dal suo attacco isterico.

Lo stesso che provavo per Bill.

Tu per me sei come un'altra sorella, Hermione. E non sopporterei di vederti triste.

E non sapere dove sei adesso, cosa fai, perchè non sei qui con noi, mi fa impazzire.

Harry mi sta urlando qualcosa... mi avvicino per cercare di capire, mentre lui urla ancora più forte per sovrastare il baccano che regna nella Sede dell'Ordine.

"Ron, dobbiamo trovarla. Dobbiamo trovarla! Lupin sta organizzando dei gruppi per cercarla, tu vieni con me e Ginny; Scrimgeour ha già messo a disposizione i suoi esperti, stanno parlando con Moody. Dobbiamo fare in fretta, potrebbe essere stata rapita... o potrebbe esserlo presto, le campagne sono piene di Mangiamorte. Dobbiamo fare in fretta!"

Dovresti essere qui, 'Mione, dovresti vedere quanto è spaventato Harry all'idea di perderti. Io lo conosco meglio di chiunque altro e so con certezza che non è più innamorato di Cho... forse non lo è mai stato. Sta con lei solo per abitudine, ma non credo che dureranno a lungo... lei se ne è già accorta, ha capito che non è più l'unica nel cuore di Harry, e chissà, potrebbe perfino piantarlo lei, prima che sia lui a lasciarla. Lasciarla per te. Sono sicuro che prima o poi ti chiederà di essere soltanto sua... ma se non ti troviamo, 'Mione, non accadrà mai.

Ma ti troveremo. Ti troveremo, e starai benissimo, ne sono sicuro. Devo esserne sicuro, altrimenti darò fuori di matto anch'io.

SBAM. La porte si apre con un tonfo.

Qualcuno è entrato... e sgrano gli occhi quando vedo chi è: Luna Lovegood, pallida e con gli occhi ancora più spalancati del solito.

Basta un solo suo grido.

"Mangiamorte!" urla.

Ed è il panico.

Lupin prende in mano la situazione: "Dove sono, Luna? Cosa succede?"

"Poco distanti da Hogsmeade, verso nord. Sono parecchi... una decina, più o meno. Non sembra abbiano una meta precisa, ma non sono rimasta molto a vedere cosa facessero."

Qualcuno dal mucchio grida. "Dobbiamo fermarli!" Molte voci gli danno ragione, un gruppetto di Aurors - sono nuovi, mandati dal Ministero - è già pronto a partire per la battaglia... ma io ho in mente Hermione, e mi avvicino a Harry.

"Non ora, ora dobbiamo andare a cercare Hermione..." Ma negli occhi di Harry c'è una luce strana.

"Sono Mangiamorte, Ron... dovremmo attaccarli. Dobbiamo attaccarli."

"Credo che dovremmo dare la precedenza alle ricerche, Harry". Una voce nuova ci raggiunge: Neville Paciock posa una mano sulla spalla di Harry e gli parla a voce bassa. "Quei Mangiamorte per ora non stanno facendo nulla... E Hermione è dispersa. Manda qualcuno a sorvegliare i Mangiamorte, e tu continua ad occuparti delle ricerche."

Harry scuote la testa, piano. "Se non combattessi... se si scoprisse che ho lasciato andare dei Mangiamorte, la gente penserebbe che sono rammollito. Penserebbero che non faccio il mio dovere... che me ne frego della sicurezza dei cittadini!" Allontana Neville e ci guarda con rabbia, la questione di Hermione già accantonata. "Non posso lasciarli perdere! Dobbiamo fermarli!"

Si volta verso uno dei giovani Aurors del Ministero e sbotta: "Parrish! Raccogli gli altri e preparatevi ad attaccare i Mangiamorte!". Il ragazzo scatta sull'attenti, grida "Signorsì, signore!" e in un attimo sparisce. Harry ci guarda, e sembra spiritato. "Preparatevi. Andiamo a dare a quegli schifosi quel che si meritano!"

Io sono raggelato. Non avrei mai creduto che per lui la battaglia fosse più importante di Hermione.

"Harry, le ricerche..." mormoro debolmente. "Hermione... dobbiamo trovarla! Hai detto tu che bisogna fare in fretta..."

Lo sguardo di Harry è stanco. "Ron, devo combattere. Devo farlo, non capisci? Hermione... Hermione è forte, è un'ottima strega. Se la caverà, per un pochino. Appena finita la battaglia mi occuperò di cercarla, va bene? Ma ora devo andare... devo."

Non riesco a crederci. Annuisco, automaticamente. Ginny, che si è avvicinata e ora è accanto a me, mi lancia un'occhiata mesta e si stringe nelle spalle, rassegnata.

"Harry, non dovresti lasciarla sola così. Hermione potrebbe aver bisogno di te. Dovresti..." le parole di Neville sono interrotte dall'urlo di Harry.

"TACI, NEVILLE! Tu non sai cosa vuol dire... Non sai... Io so cosa è meglio fare, chiaro? Io lo so! Non ti devi permettere di contraddirmi! Tu devi obbedire e basta!"

Neville china il capo. "Come vuoi" mormora, remissivo.

Harry si allontana, i pugni stretti, avvicinandosi a Cho per salutarla.

Neville sospira. "Come vuoi", ripete. "Ma questa è una sconfitta, comunque vada la battaglia. Abbiamo perso in partenza, perchè abbiamo abbandonato una dei nostri."

Scrolla le spalle e si allontana, andando a prepararsi per la battaglia.

Poco dopo siamo tutti fuori, e ci dirigiamo verso il luogo dell'avvistamento dei Mangiamorte.

Ma Neville ha ragione.

Abbiamo già perso, abbiamo abbandonato una dei nostri.

Abbiamo abbandonato Hermione.

E nessuno sa quanto ci costerà.

*

SPAZIO AUTRICE:
Ed ecco anche il terzo capitolo, questa volta raccontato da Ron! Harry ha dovuto scegliere, e le scelte non sono mai facili... vedremo che cosa comporterà questa!
E ora passiamo alla parte migliore... i ringraziamenti!

Maximilian Granger: grazie! Sono contenta che la storia continui a piacerti... il seguito sta prendendo forma piano piano, e credo che prima della conclusione ci vorranno ancora un po' di capitoli... ma arriverà, tranquillo! Grazie ancora per la recensione!

piotre: che recensione commovente! Sul serio, le recensioni così mi fanno sciogliere come un ghiacciolo al limone (Silente docet...) Sono contenta di aver reso bene le emozioni dei personaggi... per il lieto fine dovrai aspettare ancora un po', ma fidati... arriverà! (Io sono una terribile ottimista, vivo di "happy ends"... se fosse per me nei libri non morirebbe mai nessuno!). Grazie per i complimenti!

argentlam: grazie a te per avermi "spronata"! Sono io che mi sento onorata dalle recensioni, e stai tranquilla che continuerò la storia... come ho già detto, prende forma piano piano, ma c'è! Grazie mille per i complimenti, e spero che continuerai a recensire!

Grazie anche a chi legge soltanto e non recensisce (anche se due paroline potreste lasciarle... giusto per farmi sapere chi siete e cosa ne pensate!)
Alla prossima!
Un bacio,
Met


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Capitolo 4
*** Uscendo Allo Scoperto (Go On Ravenclaw) ***


Gettando Via La Maschera Quarto capitolo! Quasi non ci credo! Ebbene sì, siamo al quarto capitolo ed entra in scena un personaggio che fino ad ora era rimasto dietro le quinte... Ma non dico più nulla e vi lascio alla lettura!

*

Uscendo Allo Scoperto (Go On Ravenclaw)

Corri, schiva, Schianta.

Schianta, schiva, corri.

Raggiungi Ron, grida un ordine, corri via.

Rotola, alzati, Protego!

Corri, schiva, Schianta.

Io sono al sicuro e ti guardo da lontano.

La "Donna dell'Eroe" che contempla l'amato da dietro il vetro della finestra, com'è romantico.

Ma in realtà è solo triste.

Da tempo vorrei uscire allo scoperto, combattere al vostro fianco, ma non posso. Ogni volta che ho provato a chiedertelo hai rifiutato deciso, non se ne parla nemmeno, tu resti qui.

Come se fossi una bambola da proteggere.

Ricordo ancora il quinto anno, quel dannato Expelliarmus che non mi riusciva, e il tuo sguardo che mi confondeva.

Ora riesce solo a congelarmi.

Dove sei finito Harry? Quello non sei tu. Tu non avresti mai lasciato a se' stessa Hermione Granger, mai. Nemmeno se fossi morto l'avresti lasciata. Eravate sempre insieme, il Trio dei Miracoli. Credevano tutti che lei fosse la degna Regina di Re Weasley, ma nessuno sospettava che la Regina si struggesse in segreto per il suo Cavaliere.

Come Ginevra, fedele ad Artù e segretamente innamorata di Lancillotto. La Tavola Rotonda riviveva in voi tre.

Ora sei tu il Re, circondato dai fedeli Cavalieri... ma dov'è la Regina?

Dovrei essere io la tua Regina ora? No, non lo sono mai stata, e mai lo sarò. Lo so io e lo sai tu, lo sanno tutti quelli che ci conoscono.

Non mi ami più, Harry. Mi hai mai amata? Non lo so. Forse, tempo fa. Ora, no di certo.

Il lampo scarlatto di uno Schiantesimo attraversa l'aria davanti alla finestra del pub. Mi hai lasciata ai Tre Manici Di Scopa, controllata da Madama Rosmerta, perchè io fossi al sicuro.

Rosmerta geme, preoccupata che le distruggano il locale, io avvicino di più il viso al vetro, desiderando oltrepassarlo.

Desiderando di poter essere con voi.

Il mio pensiero torna a Hermione, colei che è stata la mia inconsapevole rivale per tutto questo tempo. Mia rivale e mia amica. Le voglio bene, sai Harry? Le voglio bene, nonostante abbia dovuto lottare contro di lei per te, per anni. Le voglio bene e vorrei trovarla al più presto.

Quando hai deciso di attaccare i Mangiamorte, lasciando perdere le ricerche, ho desiderato avere il coraggio che aveva lei. Ho desiderato essere forte come era lei, per poterti scuotere con forza, per riuscire a gridarti che stavi facendo un grandissimo errore. Che dovevi lasciar perdere i Mangiamorte, al limite mandare qualcuno che li sorvegliasse, e buttarti anima e corpo nelle ricerche di Hermione. Lei lo avrebbe fatto. Ti avrebbe dato una buona scrollata, come faceva spesso, e tu l'avresti ascoltata con l'aria colpevole di un bambino colto a fregare la marmellata, per poi chiederle scusa - hai ragione 'Mione, dovrei fare così - e dare ordini agli altri, mentre lei sorrideva soddisfatta per averti ricondotto sulla "retta via".

Oh sì, lei l'avrebbe fatto. Lei, ma non io.

Io sono codarda, non ho il coraggio di urlarti contro. Anche ora, che ho deciso di lasciarti, lo farò silenziosamente. Dopo questa battaglia verrò da te e ti dirò che è finita. Ma senza urlare. Io non so fare la voce grossa.

So recitare, quello sì. Oh, recitare è la cosa che mi riesce meglio. Davanti alle telecamere dei telegiornali magici, davanti ai giornalisti. Ho finto persino davanti a Rita Skeeter, e lei ci è cascata... oh, sono molto orgogliosa di come ho finto davanti a lei. Voleva un bello scoop - Le Pene d'Amore di Harry Potter 2, la Vendetta o roba del genere - e io le ho raccontato che andava tutto a meraviglia, che ero così felice... "Oh sì, sono molto felice con Harry, lui mi ama davvero per come sono e non desidera altro che il mio bene..."

Un'interpretazione da MagiOscar, altro che.

Recito da anni, ormai. Ma adesso è ora di far calare il sipario. Lo spettacolo è finito, e le maschere cadono.

L'ennesimo Schiantesimo manda in frantumi la finestra davanti a me, e di colpo so cosa devo fare.

E' ora di tirare fuori le unghie. Avanti Ravenclaw.

Scavalco la finestra rotta e sfodero la bacchetta... e di colpo mi sento viva.

Cho Chang è viva e gode di ottima salute.

Corro verso il campo di battaglia, schivo un paio di Schiantesimi vaganti e vedo un Mangiamorte che sta puntando Neville... bene, ripassiamo un po' la lezione.

Un movimento rapido della bacchetta e grido Expelliarmus!

La bacchetta del Mangiamorte vola via, cadendo da qualche parte tra i cespugli. L'uomo, furioso, viene verso di me ma con un Impedimenta! lo mando a terra.

Molto bene signorina Chang, vedo che ricorda ancora le lezioni...

Sì, ora ricordo. Mi ero innamorata dell'insegnante, ma ormai è acqua passata. D'altronde si sa, le relazioni tra studente e professore raramente finiscono bene.

Mi muovo tra i Mangiamorte, e non sbaglio un colpo.

Mi vedi di colpo, e sbianchi.

"Cho, vattene! Scappa, torna indietro!" gridi, e sembri davvero terrorizzato.

Ma io so cavarmela. Sono tornata a vivere, e non smetterò di certo ora che mi sto divertendo...

Expelliarmus! Impedimenta! Expelliarmus!

Rido, felice. Ho smesso di recitare... ora sono utile anch'io!

Ora ci sono anch'io!

Impedimenta! Impedimenta! Expelliar...

Un lampo rosso, una voce troncata a metà. Cho Chang caduta a terra, il nero dei capelli che si confonde con la terra scurita dal sangue.

Solo un urlo.

"CHO!"

*

E finalmente anche Cho è "uscita allo scoperto"... ma non le è andata troppo bene!
Lo so, mi odierete perchè non si è ancora scoperto dov'è Hermione... ma non è colpa mia, in realtà non volevo fare così tanti capitoli, ma poi ieri sera mi sono messa a scrivere... e invece del capitolo su Hermione mi è uscito questo! Per la verità Cho non è un personaggio che mi sta particolarmente simpatico, ma poi ci ho ripensato... insomma, non deve essere carino stare con un ragazzo che pensa solo a combattere e per buona misura sapere che non ti ama più. Ho pensato "poretta, diamo un po' di spazio pure a lei!"... ed ecco qua.
Comunque, presto si coprirà dove è finita Hermione... avrete abbastanza pazienza o ve l'ho già consumata tutta? Spero di no!
E ora ringrazio...

Maximilian Granger: bravo, hai colto perfettamente quello che intendevo per Harry... sono contenta che continui a seguirmi! Spero di non annoiarti troppo... e se hai qualche critica da fare non risparmiarti! Grazie ancora!

argentlam: rieccoti cara! No, Hermione non si sa ancora dove sia... ma presto si saprà tutto! Grazie anche a te per la "fedeltà"... e anche tu mi raccomando, si accettano critiche! Un bacio!

karateka 1458: ciao, grazie per la tua recensione! Spero continuerai a leggere anche i capitoli seguenti...

Bene, ora di salutarsi... un bacio e alla prossima!
Met


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Capitolo 5
*** Rivelazioni e Ritrovamenti (Surprises for Harry) ***


HS 5 Eccezionalmente... posto il quinto (!) capitolo!

Rivelazioni e Ritrovamenti (Surprises for Harry)

No.

No no no.

No no no no...

"CHO!"

Un lampo rosso mi passa davanti agli occhi, ma non è un incantesimo. Ginny scivola a terra vicino a Cho e le tocca rapida il collo con due dita, mentre con l'altra mano le prende un polso.

Collo. Polso. Collo, polso... no! Non è morta! NON È MORTA!

Vero?

Mi volto di colpo, istinto affinato dalle tante battaglie, la bacchetta si muove da sola e il Mangiamorte che mi puntava va a terra.

La voce di Ginny supera il fragore degli incantesimi.

"Remus! Bisogno di aiuto!"

L'ultimo dei Marauders compare a fianco della più giovane dei Weasley e scruta Cho stesa a terra.

Tendo le orecchie per cogliere quello che si dicono, non mi rendo nemmeno più conto della battaglia che infuria intorno a me.

Colgo solo alcune parole: "Presto... San Mungo... porto io... Harry...", poi Lupin si rialza col corpo di Cho in braccio - con Cho, non il suo corpo, lei è viva, deve essere viva - e in un attimo sparisce, lasciandosi dietro solo una nuvoletta.

Ginny mi guarda e vedo che ha gli occhi lucidi. Sento come una morsa di ferro che mi stringe lo stomaco e mi viene da vomitare. No no no no...

L'espressione di Ginny muta, da affranta diventa spaventata. "HARRY!"

Sopra il suo grido sento una voce roca che grida "Avada Kedav... AAAH!"

Mi volto e vedo il Mangiamorte che stava per uccidermi cadere a terra, mentre Neville gli si butta addosso per bloccarlo. Mi ha salvato la vita.

Neville riesce a stendere il Mangiamorte e si rialza; ha il labbro spaccato e una strisciata di sangue e terra sul mento, ma sta bene. Mi lancia un'occhiata, e io sono talmente shockato che non riesco nemmeno a ringraziarlo. Immagini di Cho che combatte e poi cade, colpita, si mischiano davanti ai miei occhi con immagini delle tante, troppe battaglie che ho combattuto, e poi vedo lei... il viso di Hermione, nitido nella mia mente, che mi guarda piangendo e mormora il mio nome.

No. Non posso più sopportarlo... non ce la faccio più.

Una voce sconosciuta sovrasta i rumori della lotta: "Ritirarsi! Via!" e in un attimo i Mangiamorte scompaiono. Tutti spariti, eccetto quelli a terra, troppo deboli per Smaterializzarsi. E quelli già morti.

In fretta, alcuni degli Aurors del Ministero radunano i Mangiamorte sopravvissuti e li Impastoiano con un incantesimo, per poi trasferirli nelle celle ricavate nei sotterranei del Ministero. È l'unico modo di rinchiuderli, visto che Azkaban è caduta in mano a Voldemort.

C'è confusione intorno a me, gente che soccorre i feriti, che raduna i cadaveri... le gambe non mi reggono più e scivolo per terra, in ginocchio, la bacchetta in una pozza di fango davanti a me. Chiudo gli occhi e rimango immobile, troppo esausto perfino per guardare.

Sento qualcuno accanto a me. Una mano salda mi stringe una spalla. "Harry, coraggio. Lei è viva. Remus l'ha portata al san Mungo, la cureranno. Starà benone... era uno Stupeficium, niente di gravissimo."

Neville. Coraggioso, generoso Neville. Me l'aveva detto. Mi aveva consigliato di lasciar perdere la battaglia, di andare a cercare Hermione, e io gli ho urlato contro. E ora gli devo la vita, e non riesco nemmeno a dirgli grazie.

"Neville... volevo dirti-"

"Tranquillo, Harry. È tutto a posto. Lo so. Ora tirati su, torniamo all'Ordine."

Le mie gambe si muovono da sole. Mi rialzo, mentre Neville prende la mia bacchetta e me la mette in mano. Mi sembra estranea, fredda.

"Ce la fai a Materializzarti?" Neville mi sbircia di sottecchi. Annuisco, ho la gola talmente chiusa che non riuscirei nemmeno a mugolare, figuriamoci a parlare.

"Ok. Coraggio." Facciamo un passo avanti allo stesso tempo, e in un istante siamo all'Ordine. Mi ricordo Hermione tutta soddisfatta dopo che aveva modificato l'incantesimo di protezione della sede - così noi dell'Ordine potremo Materializzarci qui, ma gli estranei saranno bloccati dall'Incantesimo! - e la gola mi si stringe ancora di più.

Neville mi porta in cucina, mi fa sedere. Accanto a me una sedia raschia il pavimento, e quando alzo gli occhi c'è Ginny vicino a me. Pallida, con un taglio sulla fronte e un occhio nero, ma anche lei sta bene. Mi guarda e sospira.

"Sì, era viva quando l'ho toccata" anticipa la mia domanda. Sto zitto, aspettando. "Remus l'ha portata al San Mungo. Ci farà avere notizie lui."

"Ok" mormoro, e anche una parola così corta è uno sforzo immenso. La cucina ricade nel silenzio.

Dopo qualche minuto la porta si apre. Neville, ancora teso, scatta, ma è solo Molly Weasley che entra rapida e trattiene un'esclamazione vedendo noi tre così conciati.

Io la guardo e mi pare di non riconoscerla. Da quanto tempo è così magra? Da quanto i suoi capelli, una volta rossi come le foglie d'autunno, sono spenti, di un rosso-grigiastro sbiadito? E i suoi occhi, sono sempre stati così arrossati?

Da quanto tempo non mi guardo intorno? Da quanto non vedo davvero?

La signora Weasley si affaccenda ai fornelli, un profumo di pane abbrustolito riempie l'aria. Dopo qualche minuto, davanti a noi compare una pila di toast fumanti.

"Mangiate, dovete riprendere le forze" mormora Molly. Sembra stanca.

Sbircio Neville, che guarda i toast con aria nauseata. Ginny ha la stessa espressione; quanto a me, mi sento la faccia accartocciata come una foglia secca.

Rassegnato, tendo una mano verso i toast... ma prima che riesca a toccarne uno, il fuoco nel camino si accende da solo, con una vampata di luce, e in mezzo alle fiamme compare il volto di Lupin, teso e stanco.

Balzo in piedi di colpo. "Remus? Come sta? Sta bene, vero? Vero?"

"Calmati, Harry. Sì, sta bene. Si è svegliata e vuole vederti. Puoi venire qui? Disattiveremo l'Incanto Anti-Smaterializzazione per un paio di minuti, se vieni subito."

"Arrivo immediatamente" esclamo, e Lupin svanisce.

Ginny mi guarda. "Vuoi che veniamo anche noi?"

"No, grazie. Ce la faccio. Davvero" dico, cercando di non guardare Neville negli occhi. Lui non sembra convinto, ma annuisce. "Ti aspettiamo qui."

Sensibile Neville, che capisce sempre di cosa abbiamo bisogno. Gli tendo una mano. "Grazie. Dovrei ripetertelo almeno una dozzina di volte, ma ora ho poco tempo. Quando torno, ricordami che devo ringraziarti... più volte."

Sorride e mi stringe la mano; la sua stretta è salda, e mi pare che il mondo non giri più così vorticosamente, con lui che mi sostiene. "Non c'è di che, amico. Salutami Cho."

"Contaci." Un passo in avanti, uno sbuffo di fumo, e sono al San Mungo. Lupin mi corre incontro, con un mezzo sorriso sul volto. Mezzo, ma sempre meglio di niente.

"Eccoti! Stai bene? Gli altri? Com'è finita la battaglia?"

"Tutto bene, sono scappati poco dopo che te ne sei andato. Nessun caduto, qualche ferito lieve ma niente di preoccupante. Lei...?"

"Uno Schiantesimo nella schiena. Un po' di dolore, una cicatrice per qualche tempo... sai com'è. Ma niente pericolo di vita. Ha detto che voleva vederti al più presto." Stiamo salendo al Quarto Piano, reparto Lesioni da Incantesimo, e la gente che è lì mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite. Lupin sbuffa leggermente, ma io nemmeno me ne rendo conto, concentrato come sono su quella piccola porta bianca con il numero 435 scritto sopra in nero... la stanza di Cho.

Lupin bussa alla porta e mi spinge avanti. "Ti aspetto qui."

Entro.

Lei è seduta sul letto - seduta, bene, buon segno - e giocherella con il copriletto. Quando sente la porta aprirsi alza lo sguardo e sorride. "Ehi."

"Ehi." Avvicino una sedia al letto e mi chino per baciarla, ma lei volta appena il viso per far sì che il mio bacio le sfiori una guancia.

Mi siedo, perplesso, e lei sorride di nuovo. "Che velocità..."

"Stavo aspettando che Lupin mi dicesse qualcosa... sono venuto appena ho saputo. Allora... come stai?"

"Bene... cioè, sono stata meglio, ma tant'è. Solo mal di schiena, e ho battuto la testa cadendo, quindi anche un po' di mal di testa... ma suppongo che si possa dire che me la sono andata a cercare. Era da un po' che non combattevo... ho i riflessi lenti. Dovrei fare un po' di allenamento con voi, quando esco di qui." Parla tranquilla, con tono leggero, ma nella sua voce c'è qualcosa che dice niente rimproveri, per favore.

Ignoro il segnale. "Dovevi rimanere al coperto... ti ho lasciata lì apposta! Sai che non posso proteggerti nel combattimento..."

"... e io non voglio essere protetta! Volevo essere utile, volevo essere una di voi! E l'ho fatto. E se dovessi tornare indietro lo rifarei ancora, quindi basta ramanzine... è bastata quella di Lupin."

"Lupin ti ha sgridata?" Mi sembra strano che il diplomatico Moony si sia azzardato a rimproverare Cho.

"Ci ha provato, per circa tre secondi... prima che lo bloccassi. Poi non ha più osato." Ah, ecco.

"Harry senti... ci sono notizie di Hermione?" Lo sguardo di Cho è strano: non sembra arrabbiata, soltanto preoccupata... ma non solo per Hermione.

"No, non ancora. Credo che Tonks si stia occupando di organizzare le ricerche... la battaglia ha bloccato tutto..." Non continuo. Mi rendo conto solo ora di cosa ho fatto.

Ho abbandonato Hermione. Lei poteva essere in pericolo - può esserlo anche ora, dannazione - e io come un cretino sono corso dietro a un branco di Mangiamorte che non facevano niente di particolare, solo per mantenere intatta la fama di Harry Potter, il Combattente Prescelto, o qualcosa del genere.

Mi sento talmente nauseato da me stesso che mi nasconderei sotto il letto, se potessi.

Cho mi guarda e sembra leggermi nel pensiero. "Harry, hai sbagliato a lasciarla sola. Ma ormai è fatta, e non ti resta che rimediare. La battaglia è finita, e per fortuna è andato tutto bene... ancora una volta. Ora per favore concentrati su Hermione. E quando l'avrai trovata, fammi un favore."

La guardo preoccupato: possibile che abbia capito che ho pensato di lasciarla per 'Mione? Mi farà una scenata in ospedale o aspetterà di essere all'Ordine?

Sorride. "Dille che sei innamorato di lei, prima che sparisca di nuovo... e fallo come si deve. Deve perdonarti parecchie cose, quindi meglio lo fai, più sarà facile evitare una fattura. O varie fatture, dipende da quanto è arrabbiata."

Ho la bocca talmente spalancata che il mento sfiora il pavimento. Comecosa?

L'ha detto davvero? Non è possibile.

Ride, divertita, poi sussulta appena quando il movimento le causa dolore alla schiena.

"Non fare quella faccia, Mister Salvatore-Del-Mondo. Sarai anche il grande Harry Potter, ma devi imparare a fingere meglio. Potrei darti qualche lezione" e il suo sguardo si fa più triste, ma è solo un attimo. "Si vede lontano un miglio che sei cotto, sai? Lo sanno tutti. E no, prima che tu me lo chieda, non sono arrabbiata. Ormai è da tempo che non ci amiamo più... e parlo anche per me. Stavo recitando. Stavamo recitando entrambi, ma ora la maschera è caduta. È ora di fare la cosa giusta... e per me la cosa giusta è lasciarti a lei. Vai a cercarla e diglielo... e dille che non sono arrabbiata nemmeno con lei."

Sono talmente immobile sulla sedia che sembra che mi abbiano lanciato un Petrificus Totalus. Non ci credo.

Cho mi guarda preoccupata. "Harry? Tutto bene? Sicuro che in battaglia non ti abbiano colpito?"

Mi riscuoto e la guardo stralunato. "Stai dicendo che mi lasci... e che devo mettermi con Hermione?"

"In parole povere, sì, è quello che ho detto. Hai sentito la parte del 'non sono arrabbiata', vero?"

"Sì, ho sentito. Sei sicura?"

"Sicurissima. E adesso sparisci! Torna all'Ordine e vai a cercarla, e non ricomparirmi davanti finchè non sarete ufficialmente fidanzati!" Ride, e a me scappa un sorriso. Unica Cho. Abbiamo sempre pensato che tu fossi una specie di bambolina, bella e vuota, fatta apposta per far bella figura in giro e stare zitta e buona mentre io mi facevo gli affari miei... e ora si scopre che hai più carattere di tutti noi messi insieme. Sì sì, tu e Neville sareste una bella coppia.

"Sissignora, signora" scherzo, e il suo sorriso mi rinfranca. Non è arrabbiata, davvero. E ora posso dedicarmi a Hermione.

"Ci vediamo presto... riposati, ok? Ti lascio Lupin. E comunque avrai parecchie visite... Ginny e Neville sono all'Ordine che si mangiano le unghie aspettando di sapere come stai."

"Dì loro che li aspetto... e ringrazia Neville da parte mia. Qualche giorno fa abbiamo parlato, ed è grazie a lui che ho capito parecchie cose su di me... e su di te. È davvero un bravo ragazzo... ringrazialo anche tu." Mi scappa quasi da ridere.

"Puoi starne certa. Secondo i miei calcoli gli devo almeno due ore di ringraziamenti ininterrotti."

"Bene, ti converrà iniziare subito... sciò, sciò!" Ride, e rido anch'io. "Ciao piccola." Esco.

Lupin mi vede uscire ridendo, e sorride a sua volta. "Devo dedurre che sta bene?"

"Sì, è tutto a posto. Senti, io torno all'Ordine, Hermione è ancora dispersa. Resti tu qui?"

"Certo, non preoccuparti. Merlino, speriamo che Hermione stia bene."

"Starà bene. La ritroveremo, vedrai. Mi sono lasciato trascinare, ma ora basta. La troverò."

#

Appena arrivo all'Ordine, trovo un gran caos: gente che corre avanti e indietro, gruppi di persone con mantello e bacchetta come se fossero pronti a una battaglia... no, non ora. Non di nuovo. "Cosa succede?" grido.

In mezzo al trambusto, Luna sta parlando a voce bassa con Fred e George Weasley. Sgrano gli occhi, avvicinandomi. "Cosa ci fate voi due qui? Non dovreste essere al negozio?" I gemelli, insieme a Percy, sono gli unici Weasley che non fanno parte dell'Ordine. Charlie è la nostra 'spia estera', sempre in viaggio - con la scusa dell'allevamento di draghi stranieri - e in contatto con noi per riferirci ogni notizia, e Bill...

Bill era uno dei nostri migliori combattenti. I Mangiamorte pagheranno anche per questo. Ma non ora.

Luna si gira e vedo che sembra agitatissima. "Appena siamo arrivati Tonks ha organizzato delle squadre di ricerca... io ho chiesto ai gemelli di aiutarci. Hanno un sacco di contatti, sia maghi che Babbani... Ho pensato che, magari, qualcuno aveva visto o sentito qualcosa..."

"Brava Luna, hai fatto bene." Sono sincero: non ci avevo pensato, ma i due Weasley, per via del loro negozio di scherzi, hanno una rete di contatti infinita, che copre sia il mondo magico che quello Babbano. "Ma come mai c'è tutta questa confusione?"

George (o è Fred?) mi guarda raggiante.

"L'abbiamo trovata."

Un tuffo al cuore, lo stomaco stretto. "Dov'è?"

"Londra. È tornata dai suoi genitori."

#

Il Nottetempo frena bruscamente davanti ad una villetta a due piani dipinta di un caldo color crema, con un piccolo giardino davanti. Stan Picchetto - rilasciato da Scrimgeour giusto due ore dopo che avevo accettato di comparire in pubblico con lui, e ritornato gloriosamente al suo lavoro di bigliettaio fanfarone - mi fa un piccolo inchino. "Eccoci arrivati, Neville". Mi chiama Neville da quella volta che presi il Nottetempo al terzo anno, nonostante sappia benissimo che non è il mio nome; è diventato uno scherzo tra noi.

"Grazie Stan. Ci vediamo." Scendo dal bus viola, che riparte con uno stridio e dopo qualche metro scompare con un botto secco.

Le finestre al piano terra della villetta risplendono come piccoli soli rettangolari nella poca luce del crepuscolo. Al piano di sopra solo una finestra è illuminata, mentre tutte le altre sono buie.

Casa di Hermione. Non ci ero mai stato, ma anche solo vederla mi fa venire in mente lei... pulita e ben tenuta, il giardino curatissimo, fiori alle finestre e aiuole nel prato davanti a casa. Ordinata e graziosissima, come lei.

Mi avvicino al portone d'ingresso, e mi rendo conto di star trattenendo il respiro. Sbuffo e suono il campanello, due volte.

Per un attimo non cambia niente; poi sento dei passi avvicinarsi alla porta. Passi leggeri, a malapena udibili da fuori.

Ho il cuore in gola. E se mi apre lei? Cosa faccio?

La serratura gira, la porta si apre... e un viso ovale e abbronzato, incorniciato da capelli ricci e scuri, mi guarda incuriosito. "Sì?"

La madre di Hermione. Ecco da chi ha preso i capelli.

Faccio un respiro profondo. "Buonasera signora, mi scusi per l'ora. Sono Harry Potter... un compagno di scuola di Hermione. Avrei bisogno di vederla, per favore. È in casa?"

La signora Granger mi guarda e sospira appena. "So chi sei, Harry. Senti, io... non so se..."

"Signora, la prego. La prego, devo assolutamente vederla. Non disturberò, ma ho bisogno di parlarle, urgentemente." Mi preoccupa l'espressione di lei: cosa succede? Cosa ha raccontato Hermione ai suoi per giustificare un ritorno improvviso?

"Harry, vedi, io vorrei farti entrare, ma... ha detto che non vuole vedere nessuno." Esita un attimo, poi aggiunge: "Soprattutto te."

Posso quasi sentire il rumore della mia speranza che crolla a terra e si spacca in mille piccoli pezzetti. Non è possibile. "Signora per favore... mi faccia entrare, la prego! È importante!"

Sospira di nuovo, si guarda alle spalle, poi si scosta dalla porta. "Entra, ma fa' piano."

Oltrepasso la soglia, e lei chiude la porta, poi si volta a guardarmi. "Harry, ascolta. Mi dispiace che tu abbia fatto il viaggio a vuoto, ma lei ha detto espressamente che non vuole parlarti... È arrivata a casa piangendo e si è chiusa in camera sua per ore; poi è scesa e ha detto che voleva stare un po' qui, e che non voleva vedere nessuno dei suoi compagni... Mi dispiace mandarti via, ma..."

Di colpo un suono la interrompe. Si volta verso le scale con aria allarmata, e io sento cosa l'ha fermata.

Una voce, una voce familiare e cara, che canta una canzone che non conosco... ma che forse - ascoltando il testo - dovrei conoscere.

"What will become of my dear friend

Where will his actions lead us then,

Although I'd like... Mamma, chi era alla porta?"

La signora Granger si guarda intorno - probabilmente cercando un modo per farmi sparire - ma non ha il tempo di fare niente. Io rimango immobile davanti all'ingresso e guardo la ragazza che sta scendendo le scale, canticchiando.

Pantaloni neri e comodi, una maglietta ampia. I capelli raccolti in una specie di chignon fissato con una matita - e mi si stringe la gola ripensando a quando eravamo a Hogwarts, e lei teneva sempre i capelli così quando studiavamo o facevamo i compiti, diceva che era più comoda. Un libro fra le mani e sul viso un'espressione serena che non vedo da tempo, e per Merlino, quanto mi manca.

Hermione alza lo sguardo verso la madre, perplessa. "Mamma, mi ascolti? Chiedevo..." si interrompe quando mi vede.

Rimaniamo immobili, io intento a contemplarla, lei raggelata. L'espressione rilassata scompare dal suo viso, e il suo sguardo si indurisce.

Per un attimo c'è silenzio nell'ingresso.

"Hermione, io volevo..." inizio, ma lei non mi dà il tempo di finire la frase. Si volta, lentamente, con grazia, risale le scale e sparisce dalla mia vista.

Un attimo dopo, sopra di me, sento il rumore di una porta che si chiude.

*

E finalmente si scopre dov'era Hermione! (Era quasi ora! - NdVoi).
Ebbene sì, Hermione ha lasciato il Mondo Magico ed è tornata a casetta sua... e come vedete non ha nessuna intenzione di parlare con Harry!
E sì, Cho sta bene... ho il cuore troppo tenero, non potevo farla morire proprio adesso che ha cominciato a fare davvero qualcosa!
E come sempre passiamo ai ringraziamenti...

argentlam: niente critiche? Troppo gentile! Visto che Cho è sopravvissuta? L'ho detto, sono troppo buona... ^^" E finalmente hai scoperto dov'era Herm! Spero di non averti fatto penare troppo nell'attesa... ma ora che Harry l'ha trovata, lo aspetta una luuuunga battaglia verbale, e questa volta nessuno lo salverà! *risata sadica* Grazie per i complimenti, e spero che continuerai a leggere... Un bacio e alla prossima!

Maximilian Granger: in effetti a me Cho non piace solo perchè zia Rowl l'ha accoppiata a Harry (Harry deve stare solo con Hermione! Tollero che si intrattenga altrove solo nelle mie adorate Draco/Herm... ma per il resto Harry/Hermione forever!), quindi mi sembrava giusto dare un po' di spazio anche a lei... e non farla morire subito! In questo chap ero indecisa su che punto di vista utilizzare, ma ho dovuto tornare a Harry... mi serviva che parlasse lui, perchè avevo parecchi eventi da raccontare, e solo lui partecipa a tutti quanti. Potevo cambiare POV durante la storia, ma ho preferito tornare a Harry. Grazie anche a te della recensione, e continua a leggere... Un bacio!

LadyGiuly93: che onore, mi legge addirittura una Lady! Grazie dei complimenti, e sono contenta che tu abbia deciso di recensire... le recensioni mi aiutano parecchio, e fanno anche taaanto bene all'autostima - soprattutto se sono piene di complimenti ^^" Grazie ancora, e mi raccomando, continua a leggere!

SakiJune: ma grazie mille anche a te! Recensioni come la tua mi fanno andare in giro saltellando per delle buone mezz'ore... poi mia madre pensa che dovrebbe farmi internare! Aggiornerò il più velocemente possibile (visto che velocità con questo chap?)... per fortuna vostra (o no?) sono in stato di grazia, il che significa che i capitoli escono fuori praticamente da soli... continua a seguirmi e grazie ancora! Un bacio anche a te!

_S_Barker_: grazie mille! Anche a me piace moltissimo Sally's Song, come tutte le canzoni della colonna sonora di quel meraviglioso film che è Nightmare Before Christmas... io adoro Tim Burton, è un genio. Recentemente ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera, e io credo che se lo meriti davvero! Adoro i suoi film - l'ultimo che ho visto è stato Il Mistero di Sleepy Hollow con il bellissimo Depp e Christina Ricci - e adoro le colonne sonore di Danny Elfman! Per tornare in argomento, grazie per i complimenti... e complimenti a te per la oneshot su Draco e Hermione! ti ho lasciato una recensione, ma lo dico anche qui... è bellissima! Spero che continuerai a leggere questa fanfic... un bacio e alla prossima!

Grazie anche a tutti quelli che leggono senza recensire...
Un bacio,
Met



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Capitolo 6
*** Aspettami (Harry vs Hermione) ***


Litigio Scusate! So bene che ho tardato parecchio ad aggiornare, ma ho iniziato la scuola, e quest'anno sono in quinta liceo... Ho davvero avuto poco tempo, e questo è un capitolo importante. Ci ho messo un po' a scriverlo, e spero davvero che sia venuto bene. Questo è l'ultimo capitolo effettivo, manca solo l'epilogo.

Bene, vi lascio al capitolone... Una piccola avvertenza: per chiarezza, visto che il punto di vista cambia nel corso del capitolo, ho usato due colori distinti per i due personaggi. E quindi:

testo in blu
--> Harry
testo in rosso --> Hermione

Detto questo... buona lettura!

*

Aspettami (Harry vs Hermione)

Se n'è andata.

Mi ha voltato le spalle e se n'è andata.

Esattamente come ho fatto io con lei.

Ok, ora siamo pari.

È ora di spiegarle tutto... e soprattutto di chiederle scusa.

La signora Granger cerca di fermarmi - "Harry per favore lasciala stare..." - ma non ha nemmeno il tempo di finire la frase: sgattaiolo su per le scale, mi fermo un attimo per orientarmi e individuo subito quella che deve essere la porta della camera di Hermione: le altre porte sono tutte aperte, mentre quella in fondo al corridoio è chiusa.

Ora che sono arrivato così vicino a lei, ho paura. Paura che non mi ascolti, che non voglia parlare con me.

Paura che non mi possa perdonare.

Mi avvicino alla porta e rimango in ascolto, cercando di captare eventuali rumori provenienti dalla stanza: singhiozzi, parole farfugliate, magari anche rumori di oggetti lanciati da un capo all'altro della stanza.

Ma c'è solo silenzio.

Mi faccio coraggio e provo a bussare.

"Hermione? Hermione per favore... apri. Voglio solo parlarti. È importante". Nessuna risposta. Provo a girare la maniglia, ma la porta è chiusa a chiave.

Busso di nuovo, più forte. "Hermione ti prego apri. Devo parlarti... spiegare... Hermione apri! HERMIONE!"

Tempesto di pugni la porta, furioso con lei perchè mi ignora, furioso con me stesso perchè sono stato così stupido da lasciarla scappare e perchè probabilmente questa scenata non farà che peggiorare la situazione.

D'improvviso uno scatto, all'altezza della maniglia. L'ultimo dei miei pugni si abbatte sulla porta non più chiusa, che si spalanca di colpo e sbatte contro il muro di fianco con un rumore fortissimo.

"HERMI... oh."

.

Lo fisso con gli occhi spalancati. Non è possibile.

Sono scappata per non doverlo rivedere mai più, e adesso è nell'ingresso di casa mia, vicino a mia madre che mi guarda con aria colpevole. La traditrice deve aver ceduto al famoso Sguardo da Cucciolo che lui sfodera quando vuole ottenere qualcosa, e l'ha fatto entrare nonostante le avessi specificato che non volevo assolutamente vederlo, per nessun motivo. E invece ora è qui.

Mi sta fissando come se mi fosse cresciuta una seconda testa. O come si guarda la statua di una dea.

"Hermione, io volevo..."

No! Non posso lasciarlo parlare. Non posso, perchè non riuscirei più ad odiarlo. Già solo sentirlo pronunciare il mio nome con quella voce triste è un colpo, e devo farmi forza per riuscire a resistere.

Ma resisto. Mi volto e risalgo le scale, con calma, fino al pianerottolo, dove lui non mi può vedere.

Poi inizio a correre e non mi fermo finchè non sono chiusa a chiave nella mia stanza. Lontana da lui, lontana dalla minaccia che il suo viso tanto amato rappresenta.

Perchè sei venuto qui? Perchè? Non ti basta avermi distrutta, devi anche venire a ridere della mia sconfitta?

Passi sulle scale, passi fuori da camera mia. Colpetti leggeri sulla porta. No.

"Hermione? Hermione per favore... apri. Voglio solo parlarti. È importante".

No. Per favore. Basta.

La maniglia gira, ma la porta resta chiusa. Colpi più forti, piano piano sovrastano la sua voce.

"Hermione ti prego apri." Bum, bum. "Devo parlarti... spiegare... Hermione apri!"

No. Basta. Ti prego.

Bum. "HERMIONE!". BUM. BUM, BUM, BUM.

Cedo.

"HERMI... oh."

.

È bellissima. Questo è il mio primo pensiero.

Bellissima nonostante l'espressione esausta, nonostante le guance pallide, le occhiaie. Nonostante gli occhi pieni di lacrime.

Guardo i suoi occhi lucidi e mi sento così colpevole che subito non riesco a parlare.

Lo fa lei al mio posto. "Cosa vuoi?"

"Parlare con te." Sbircio oltre la sua spalla. "Mi fai entrare?"

Sospira e si scosta dalla porta, lasciandomi libero di entrare nel suo regno.

Oltrepasso la soglia e mi guardo attorno, incuriosito. La sua stanza.

Il pavimento color giallo-oro e bianco dà una sensazione di calore e di luce. Ci sono tendine bianche alla finestra, e sotto di essa una grande scrivania di legno scuro piena di libri, quaderni, penne e varie altre cose, in un disordine che sa di vissuto. Un computer nell'angolo e alcuni CD vicino.

Il letto è ampio, coperto da un copriletto arancione e affiancato da un comodino dello stesso colore della scrivania. Un libro anche lì sopra, insieme a una lampada, una spazzola e una sveglietta di latta. Sul letto, Grattastinchi apre un occhio e mi squadra sospettoso.

Alle pareti qualche quadretto, uno specchio a forma di gatto e un calendario appeso, aperto sul mese di luglio. Intravedo un cuoricino rosso vicino al giorno 31, con una scritta colorata - Buon Compleanno Harry! - e mi viene da sorridere.

Segue la direzione del mio sguardo e sembra rabbuiarsi. Svelta, si avvicina al calendario, lo stacca e lo posa chiuso sulla scrivania.

Accidenti, adesso sembra davvero arrabbiata... ma dopotutto ha ragione. Anzi, dovrei ringraziarla per non avermi lanciato una fattura appena mi ha visto.

L'idea della fattura mi fa venire in mente un particolare che manca. Dov'è la sua bacchetta? In tempi di guerra, con i Mangiamorte liberi di girare, noi Aurors siamo abituati a portarcela sempre dietro, o comunque a tenerla a portata di mano, mai lei non l'ha con sè e non è nella sua stanza. Di sotto, forse? Ma no, era in camera sua prima che arrivassi, dovrebbe essere qui.

Parlo prima di pensare. "Dov'è la tua bacchetta?"

.

Entra e si guarda intorno. Sembra incuriosito, e io cerco di ricordare se ho lasciato qualcosa di 'compromettente' in giro, tipo il mio diario o qualche foto.

Sorride e il mio stomaco fa una capriola. Controllati!

Incuriosita, seguo il suo sguardo e vedo il calendario. Buon Compleanno Harry!, con tanto di cuore. Cavolo!

Furiosa con me stessa, agguanto il calendario e lo sbatto sulla scrivania, poi passo velocemente ai raggi X la stanza alla ricerca di altri 'corpi del reato'. Mancava solo che scoprisse la sua foto nella piccola cornice a forma di cuore, e poi ero a posto. Per fortuna l'ho infilata nell'armadio quando sono tornata a casa, perchè non sopportavo di vederlo sorridere innocente in quella foto. Quando era solo Harry, e non ancora il 'Prescelto'.

Lo sbircio di sottecchi, e sembra perso dietro un suo pensiero. Poi mi guarda. "Dov'è la tua bacchetta?"

No.

"Perchè? Hai bisogno che ti faccia qualche incantesimo?". So di suonare acida, ma mi ha colta alla sprovvista. La mia bacchetta.

Non glielo dirò mai.

Non gli dirò che l'ho nascosta nell'angolo più buio e polveroso del mio armadio, insieme alla sua foto e a tante altre piccole cose che mi ricordavano lui.

Non gli dirò che non ho nessuna intenzione di tirarla fuori.

Che non la impugnerò mai più.

Mi guarda con lo sguardo ferito. "No, ma mi sembra strano che tu non ce l'abbia a portata di mano... è pericoloso! E se un Mangiamorte..."

"Qui non ci sono Mangiamorte. Non mi servirà la bacchetta."

"Ma potrebbe servirti! E se ci fosse un'emergenza, dovresti averla a portata di mano! Dov'è?"

No. Non te lo dirò.

"Nell'armadio." Boccaccia!

"Ma..."

Lo interrompo. "Senti, se sei venuto qui per farmi una ramanzina, te ne puoi anche andare!"

Sì, vattene. Vattene e non tornare più.

Perchè sento che sto cedendo, e non voglio.

.

"Senti, se sei venuto qui per farmi una ramanzina, te ne puoi anche andare!"

Sobbalzo. Non volevo rimproverarla, anche se sembra il contrario. Sono solo preoccupato per lei.

"Hermione, non voglio farti nessuna ramanzina... devo dirti una cosa importante."

"Okay, allora. Dilla. E poi sparisci."

Sospiro. Me lo merito, per averla abbandonata. Ma non succederà più.

"Volevo dirti che... mi dispiace. Mi dispiace di averti abbandonata, mi dispiace di non averti cercata... non so perchè tu sia fuggita, ma se è per qualcosa che ho fatto, scusami. No, aspetta" fermo con un gesto le parole che sta per dire. Ora che ho iniziato devo finire.

"Fammi finire. So che eri infelice, forse l'ho sempre saputo ma non volevo rendermene davvero conto. Ho parlato con Neville, e con... qualcun altro" non voglio tirare fuori il nome di Cho, non ancora. Dopo glielo dirò, ma prima devo finire. "Ho parlato con loro, e quello che mi hanno detto mi ha fatto capire un sacco di cose. Ero... sono diventato una persona orribile." Solo dopo averlo detto me ne rendo conto. È vero, sono una persona orribile. "Ma voglio cambiare. Voglio diventare migliore... Io... Io non voglio più essere ossessionato dalla guerra, io non voglio più combattere ogni giorno e ogni notte... io voglio tornare a com'ero prima! Voglio essere solo Harry, non il Prescelto, il Salvatore del Mondo... È troppo, io... Io non posso più..."

Mi fermo, per prendere fiato, ma faccio fatica a respirare e devo tirar su col naso un paio di volte. Come mai? E perchè ho la faccia bagnata...

Sto piangendo. E me ne accorgo solo ora.

Ora che vedo le mie lacrime riflesse nei suoi occhi.

.

"Devo dirti una cosa importante".

Ma io non so se ho la forza di ascoltarti.

"Okay, allora. Dilla. E poi sparisci". Cattiva, cattiva Hermione, amara e dura e cattiva. Da quando sono diventata così?

Sospira. Lo sto facendo soffrire. E poi inizia a parlare, ed è come un fiume in piena. Cerco di fermarlo, di dire qualcosa, ma me lo impedisce. E continua a scusarsi. Parlando in fretta, balbettando sempre di più. E poi due piccole lacrime sbucano dispettose dai suoi occhi verdi, e altre due le seguono, e poi altre...

Sta piangendo.

E io non reggo più.

Lacrime gemelle delle sue mi riempiono gli occhi, ma non le lascio scendere.

Non ancora.

Balbetta ancora qualche parola, poi si ferma, e sembra stupito di qualcosa.

"Scusami..." mormora, piangendo come un bimbo.

I miei piedi si muovono da soli, e quando me ne accorgo gli sono già vicino. Guardo la mia mano muoversi e sfiorargli la guancia bagnata, delicatamente. Lui tace e sgrana gli occhi, e la sua espressione innocente mi fa salire un groppo alla gola.

Lo abbraccio.

.

Si muove leggera, come se non avesse peso, e mi è vicina. Alza una mano e prima che io possa scansarmi per evitare uno schiaffo mi accarezza piano una guancia, un tocco leggero come il suo respiro.

Sgrano gli occhi. Dovrebbe odiarmi, dovrebbe picchiarmi, e mi accarezza?

Poi sento due braccia sottili che mi circondano, e il suo profumo mi riempie le narici.

Un profumo che non è pesca o albicocca o vaniglia o fragola, ma è semplicemente Hermione.

Sole, erba tagliata di fresco, libri antichi, aria fredda del mattino.

Ed è il profumo più buono del mondo.

Mi cedono le ginocchia e scivolo verso terra, trascinandola con me. Ci ritroviamo inginocchiati sul pavimento, io con il viso affondato nel cotone fresco della sua maglietta, lei con il mento appoggiato sulla mia testa e le braccia ancora intorno a me. In qualche modo la matita che le tratteneva i capelli deve esserle scivolata, perchè morbidi riccioli color cioccolato fondente mi coprono la testa come una tenda che sa di lei.

"Hermione... Hermione..." Non riesco a dire niente di più. Mormoro il suo nome come una preghiera, e in quelle otto lettere c'è tutto quello che voglio dirle.

"Shh... calmati ora Harry... shh..." Mi zittisce dolcemente, le sue mani mi accarezzano i capelli, la sua voce un mormorio basso e gentile. Mi stringo di più a lei, circondato da lei, e il mondo non trema più, il cielo non sta più per crollarmi addosso.

Ora io sono al sicuro.

.

L'ho abbracciato. È stretto a me, la sua fronte si appoggia sulla mia spalla, le sue mani mi si aggrappano come a volersi sostenere, ma io ho le gambe molli e scivoliamo giù sul pavimento, in ginocchio. La matita con cui tenevo su i capelli - già in precario equilibrio di suo - cede definitivamente e i capelli coprono entrambi, nascondendo il fatto che non riesco più a tenere le lacrime lontano dalle guance. Harry sta mormorando qualcosa, una litania indefinita, e piano piano vi scopro dentro il mio nome. Annuso il profumo che lui emana - pietra scaldata dal sole, legno fresco, un prato dopo la pioggia - ed è il profumo più buono del mondo.

Continua a sussurrare il mio nome, e io so quello che mi vorrebbe dire.

"Shh... calmati ora Harry... shh..." Infilo le dita tra i suoi capelli neri, è dal primo anno che desidero farlo, e non mi sono mai azzardata, per paura che mi prendesse per matta.

O mi smascherasse.

Invece ora lo posso fare senza paura, gli accarezzo i capelli in silenzio, e tanti piccoli frammenti di me vanno al loro posto.

Ora io sono al sicuro.

Lo tengo stretto finchè non si calma un po' e non riesce di nuovo a respirare bene, poi mi sciolgo dall'abbraccio e lo guardo. Lui mi guarda e ciascuno vede la propria espressione sul viso dell'altro.

Sorride appena, e io ricambio quel sorriso esile.

"Meglio ora?"

"Meglio. Grazie. Senti... per quello che ho-"

"Aspetta. Ora tocca a me."

.

"Aspetta. Ora tocca a me".

Sorride, appena appena, come se avesse dimenticato come si fa. Sospira pianissimo.

"Harry... So che vi ho fatto preoccupare. Non avrei voluto. Ma non potevo fare altrimenti. Avevo... avevo bisogno di andare via, capisci? Dovevo allontanarmi, era come... come se mi mancasse l'aria. Io... io non potevo più farcela. Non potevo più fingere che fosse tutto a posto. Tu eri diventato... beh... una specie di macchina da guerra, fissato con le battaglie, con la vendetta... Così diverso da come eri prima. E poi vicino a te c'era Cho, e Scrimgeour, e Silente non c'era più, e io... Io stavo crollando a pezzi, e dovevo rifugiarmi da qualche parte per rimetterli insieme. Per capire chi sono io, se sono solo un prolungamento di te e Ron, solo un terzo del Magico Trio... o se funziono anche da sola. I miei genitori mi avevano scritto che gli mancavo e che sarei stata la benvenuta, e quindi ho deciso di venire qua."

Si ferma, respira profondamente, e capisco che sta per sganciare la bomba.

"E non credo di essere ancora pronta per andarmene."

Ci metto un paio di secondi per afferrare quello che ha detto. Come?

"Ma... ma Hermione, io... Io credevo che..." Abbasso lo sguardo sulle sue mani, piccole mani che fino a poco fa mi stavano abbracciando, le guardo e mi sento sprofondare.

Se tu non verrai con me, chi altro potrà salvarmi?

Segue il mio sguardo e sembra rattristarsi. Il sorriso di prima è svanito come il ricordo di un sogno fatto molto tempo fa, e ora non sono nemmeno più sicuro che lei abbia sorriso, in effetti.

"Harry, non fraintendermi... Io non ce l'ho con te. Bè, in effetti ero arrabbiata con te" fa una smorfietta imbarazzata "ma ora è passata... Però..."

"Però non puoi tornare. L'hai già detto. Ma perchè, Mione, perchè?"

Perchè vuoi restare qui? Se mi hai perdonato, perchè non vuoi tornare?

Perchè non vuoi salvarmi?

.

"Però non puoi tornare. L'hai già detto. Ma perchè, Mione, perchè?"

Sussulto, così forte che Grattastinchi, dal letto, alza di scatto la testa e mi sbircia spaventato.

'Mione.

Non sentivo questo soprannome da una vita.

Lui mi chiamava sempre così, ad Hogwarts, ma poi siamo andati all'Ordine, lui è diventato Il Grande Harry Potter, e ha ricominciato a usare il mio nome intero.

Negli ultimi tempi è capitato che mi chiamasse con il cognome. Granger, come se fossi stata la signorina Qualunque capitata al Quartier Generale per caso.

E ora sono di nuovo 'Mione.

Mi mordo il labbro per impedirmi di cedere di nuovo alle lacrime.

"Semplicemente non posso. Non riuscirei a tornare là e rivedere gruppi di Aurors fissati che credono che l'unica soluzione con i Mangiamorte sia ucciderne il più possibile prima che ci uccidano loro, Scrimgeour che cerca di prendere il posto di Silente, i nostri vecchi compagni che ormai sono diventati l'ombra di sè stessi..."

"Ma non è vero!"

"Sì che è vero, e lo sai anche tu. Da quanto tempo Ron non fa più le sue battutine? Da quanto non si sente più nessuno ridere? Molly Weasley è diventata talmente pallida e grigia che sembra fatta di cenere, e gli altri non sanno più nemmeno come si fa a sorridere. Non riuscirei a ritornare a questo. E non riuscirei più a vedere te... che ti ritrasformi nel Prescelto, nell'Invincibile Harry. È per questo che me ne sono andata, lo sai? Guerre e battaglie, solo questo importava. Ho visto il mio migliore amico venire soffocato dall'immagine del Salvatore del Mondo Magico, ti ho visto scomparire dietro alla maschera di un guerriero assetato di vendetta; ho cercato di sopportarlo, ho detto passerà, tornerà tutto com'era prima, ma non è successo, e sono dovuta scappare prima di essere distrutta. Sono sfuggita a tutto questo per un soffio, e non tornerò laggiù."

.

Non riesco ad ascoltarla mentre mi sbatte davanti tutto ciò che io ho cercato di non vedere negli ultimi tempi. Mento, tentando di fermarla, ma è inarrestabile e cancella la mia bugia con uno sguardo freddo. E continua a strappare i veli pietosi che io ho steso così accuratamente su ogni cosa, finendo per restarne avvolto.

L'ossessione per le battaglie, la viscida presenza di Scrimgeour ovunque, i nostri amici che stanno sbiadendo come ricordi lontani. Ron sempre più taciturno, sorrisi e risate che ormai sembrano difficili anche da immaginare. Mi si chiude la gola al ricordo della signora Weasley, grigia e spenta nella cucina buia mentre aspettavamo notizie di Cho.

Mi ero rifugiato in un bozzolo di veli che nascondeva tutto quello che mi circondava, ma ora lei sta squarciando con furia quel bozzolo e la luce è così forte che mi brucia gli occhi.

Io. Io che sono diventato quello che Scrimgeour voleva.

Quello che Silente non avrebbe voluto mai.

Un burattino in mano al Ministro, un freddo robot programmato per combattere. Un assassino a sangue freddo.

Come Voldemort. Peggio, perchè io fingo di farlo per il bene di tutti. Ho le mani grondanti sangue e la gente mi acclama per la strada.

Faccio un respiro profondo per allontanare la sensazione di sporcizia che provo e la guardo negli occhi.

"Allora non tornerai? Non tornerai mai più? Hai intenzione di vivere qui come una Babbana qualsiasi, come se non fossi la migliore strega che l'Ordine conosca?"

Distoglie lo sguardo e lo lascia vagare fuori dalla finestra. "Non ho detto questo. Ho detto che non tornerò ora. Non posso sapere quando, e se, sarò mai pronta per ritornare... Potrebbe essere domani, potrebbe essere tra una settimana o un mese o mai. Non lo so. Ora come ora so soltanto che ho bisogno di restare ancora un po' qui. Per fare pace con me stessa."

.

Mi guarda come se gli stessi togliendo tutto ciò che ha per gettarlo in mezzo ad una strada. Ma sono costretta a farlo. Non posso davvero tornare laggiù, crollerei a pezzi in capo ad una settimana.

Prima di tornare all'Ordine devo essere più forte. Devo curarmi le ferite e ritornare a sentirmi salda sulle mie gambe.

Devo riuscire a guardarmi di nuovo allo specchio senza vedere il mio viso macchiato di sangue.

"E poi, tu adesso non hai bisogno di me... Hai Cho che ti sta vicino..." Non volevo, non volevo suonare così aspra, volevo sembrare indifferente, ma la mia voce non mi obbedisce più e l'amarezza è chiarissima nelle mie parole.

Sorride, sorprendendomi.

"Cho ha capito molte più cose di me di quante non ne abbia capite io. Mi ha piantato."

.

Spalanca gli occhi a dismisura, apre la bocca e mi guarda fisso come se le avessi appena detto che Voldemort mi ha mandato un regalo di compleanno.

Non posso fare a meno di ridacchiare vedendola lì impalata; assomiglia ad un pesciolino boccheggiante.

"Lei... lei ti... cos'ha fatto?"

"Mi ha piantato, Hermione. Lasciato, mollato, come credi. È rimasta ferita in battaglia, e quando sono andato al San Mungo..."

"Ferita in battaglia? Ma lei non combatte. Mai. Come ha fatto a essere ferita? Come-"

"Se mi interrompi di continuo non finirò mai, Mione!" Sussulta di nuovo. Chissà perchè scatta ogni volta che la chiamo Mione.

"Comunque, è rimasta ferita. Niente di grave, ma l'hanno portata al San Mungo e sono andato a trovarla. E lì mi ha detto che ormai io non amavo più lei e lei non amava più me, che aveva capito da un sacco di tempo che io amo qualcun'altra, e mi ha detto che non è arrabbiata... e che devo assolutamente dichiararmi, prima che lei scappi via."

Ha in viso un'espressione indecifrabile: sorpresa perplessità curiosità incertezza, e quando nomino "l'altra" compare chiarissima la delusione.

"Oh. Bè, ha... ha ragione. E chi sarebbe la... fortunata? Io la conosco?" Fa l'indifferente, ma la sua voce trema appena.

Gelosa di sè stessa.

Sorrido. "Sì, la conosci. Vediamo... È bruna, riccia, bellissima, e in questo momento è inginocchiata davanti a me."

.


Sta scherzando.
Deve essere uno scherzo. Oppure mi odia così tanto che vuole illudermi e poi distruggermi definitivamente.

"Scusa?"

"Hai capito benissimo. A quanto pare gli unici a non sapere che sono cotto di te siamo proprio noi due. All'Ordine sapevano tutti, e dico tutti, che sono innamorato di te. Io invece l'ho capito circa due ore fa, quando Cho me l'ha gentilmente fatto notare."

No, non sta scherzando.

Adesso svengo.

E nemmeno io sto scherzando.

Sette anni di scuola più uno di Ordine a morirgli dietro e adesso lui è innamorato di me.

"Oh."

.

Cioè? Io mi dichiaro e lei per tutta risposta fa "Oh"?

Abbiamo un problema.

"Già. Oh". Mi adeguo.

"Ehm... bè." Fa una pausa e fissa il pavimento. "E dici che lo sapevano... tutti?"

"Penso che l'unico a non averlo capito fosse Fierobecco, e solo perchè sta chiuso in soffitta."

"Oh." Sta diventando ripetitiva!

"E... tu pensi che... bè. Pensi che sappiano anche che... uh."

"Che cosa?" Ora mi sto innervosendo. Ha intenzione di parlare a monosillabi ancora per molto?

"Uff. Va bene." Prende fiato. "Sembra che tu sia l'unico a non sapere anche un'altra cosa."

"Ossia?"

"Ossia che anche io sono innamorata di te."

.

Ecco, l'ho detto. Che Merlino e Morgana mi aiutino.

Nella stanza si gonfia un lungo silenzio. Si sente distintamente il respiro di Grattastinchi.

"Oh." Quella battuta era mia!

"Bè" dice, e il suo sorriso parte in sordina, per poi allargarsi e riempirgli il viso. "Visto che io amo te, e tu ami me, potremmo..."

"No." Questa sono io? Io ho detto di no a lui?

"Come no? Qual è il problema?"

"Il problema, Harry, è quello che ti ho spiegato poco fa. Non sono pronta per tornare... e il fatto che noi ci... beh, ci piacciamo" crudele e falsa, ma è sempre meglio essere prudenti e limitare la speranza "non fa che peggiorare le cose. Per me, almeno. Io... io non posso ancora venire via con te. Anche se ti amo." Al diavolo la prudenza. "Però... però posso prometterti che proverò."

"Proverai a far cosa?" Sembra deluso, ma cerca di non darlo a vedere.

"Proverò a tornare. Non credo di voler rimanere qui per sempre... Credo che tornerò. Non so quando, ma credo che succederà. Ora, io non voglio obbligarti ad aspettarmi, capisco benissimo che ci sono centinaia di ragazze molto meglio di me, ma se... se tu volessi... aspettare, ecco, io... io credo che non mi ci vorrà ancora molto tempo per tornare."

.

Fissa di nuovo il pavimento, sembra una bambina timida. Ed è bellissima.

"Ok. Aspetterò."

"Aspetterai?" Mi guarda perplessa.

"Sì. Ti amo, Mione" e questa volta non scatta, ma sorride appena appena. "Ti apetterò per tutto il tempo di cui avrai bisogno. Solo... spero che non ci metterai troppo. All'Ordine ti aspettano."

Sorride, di più questa volta. "Dì loro che prima o poi mi rivedranno."

"Lo farò. Ora credo che sia meglio che vada... Tua madre penserà che mi hai avvelenato e nascosto nell'armadio." Ridacchia.

"Già... forse è meglio. Non sei arrabbiato?"

"No. Hai ragione tu... Hai bisogno di tempo, e io ho bisogno di tempo per riuscire a tornare quello che ero prima. Ma ci riuscirò. Non sarò più il Prescelto... solo Harry. E la prima cosa che farò sarà ridimensionare quel pallone gonfiato di Scrimgeour."

Mi sorride. "Grazie, Harry."

"Ci vediamo, Mione. Ti amo." Un passo avanti e mi Smaterializzo.

.

"Ci vediamo, Mione. Ti amo" e sparisce in una nuvoletta.

Ti Amo.

Me l'ha detto davvero.

Due volte.

Mi sdraio sul letto, con Grattastinchi sulla pancia, e guardo fuori dalla finestra. È buio ormai, ma le stelle sono luminosissime.

Sospiro. Ha promesso di aspettarmi. Lo farà davvero?

Grattastinchi miagola come a rispondermi, e mi viene da sorridere.

Sì. Davvero.

*

Wow! Non credevo di farcela!
Bene, spero davvero che vi sia piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate, e non risparmiate le critiche!
Come ho detto, manca ancora l'epilogo, che posterò il prima possibile!
Bene, adesso passiamo a ringraziare...

SakiJune: anche io voglio un bene enorme a Neville... è la mia versione al maschile: goffo, pasticcione e con una memoria quasi inesistente! Lo adoro ;-)
Hermione si è nascosta, ma come hai visto in questo capitolo... non sarà ancora per molto! Grazie per la recensione, spero che leggerai anche l'ultimo capitolo!

stizy: ciao! Grazie per i complimenti, eccoti il chap 6... spero ti sia piaciuto!

argentlam: eccomi qui con la battaglia verbale! Ma come hai visto sono stata fin troppo buona... ;-) Spero che la fic continui a piacerti, e grazie per le recensioni!

Malandrinia: che bello, una nuova lettrice! *me felice* e quanti complimenti! Ma grazie! Non me li merito... Sono contenta che ti piaccia, e spero davvero che anche questo capitolo sia all'altezza... Grazie ancora!

Bene, ora di salutare... e ci risentiamo alla prossima, con l'epilogo!
Un bacio a tutti,
Met


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Capitolo 7
*** Epilogue (A New Day Has Come) ***


7 epilogo Per tutti quelli che hanno letto.
Per quelli che hanno commentato.
Per voi.
Grazie.

Epilogue (A New Day Has Come)



Era ancora notte quando lui si svegliò. Si alzò dal letto con una smorfia assonnata e guardò fuori dalla finestra.

Il cielo era ancora blu scuro, ma sembrava sereno. Si prospettava una bella giornata. Harry si stiracchiò e lo sguardo gli si posò sul calendario.

Erano passate tre settimane.

Sospirò piano. Aveva detto che aveva bisogno di tempo.

Ma di quanto tempo?

E lui, aveva ancora bisogno di tempo?

Mentre si vestiva - divisa degli Aurors, bacchetta alla cintura, mantello - ripensò a quella notte, quando era tornato da casa di Hermione.

Si era Smaterializzato a Grimmauld Place, dove tutti quanti lo stavano aspettando impazienti. Era comparso nel mezzo della cucina, non aveva degnato di un'occhiata nessuno e si era chiuso in camera sua.

Neville, di sotto, aveva sorriso. "Gli ha dato una buona scrollata".

"A quanto pare" aveva risposto Ron, mesto.

"Ha fatto bene. Ne avevamo proprio bisogno."

"Speriamo che la ascolti. E che torni quello di prima."

Neville aveva fatto l'occhiolino. "E che Scrimgeour si tolga dai piedi quanto prima." A quell'uscita, in molti avevano quasi sorriso.

Quasi.

Ma Harry aveva intenzione di seguire davvero i consigli di Hermione. Voleva disperatamente cambiare, in modo che, se davvero lei fosse tornata, non avesse più dovuto andarsene per colpa sua.

Voleva tenerla con sé.

La mattina seguente si era svegliato alle sei, si era vestito di tutto punto e si era Smaterializzato al Ministero. L'avevano fatto accomodare nell'ufficio di Scrimgeour, mentre la sua segretaria di fiducia si precipitava a tirare giù dal letto il Ministro, ripetendo a nastro "c'è Harry Potter c'è Harry Potter c'è Harry Potter!" come un'isterica. Scrimgeour si era presentato nel suo ufficio esattamente quattro minuti e venti secondi dopo, profondendosi in scuse e offrendo "Tè? Caffè? Succo di zucca?". Pessima mossa, perchè Harry si era ricordato della Umbridge e questo non aveva affatto migliorato il suo umore. Che peraltro era già pessimo di suo.

Harry aveva respinto le offerte di rinfreschi ed era andato subito al sodo.

"Ministro, desidero che lei smetta di impicciarsi negli affari dell'Ordine della Fenice".

Scrimgeour aveva fatto una faccia che sembrava gli avessero tolto le pile, ed Harry aveva ardentemente desiderato una macchina fotografica per poter immortalare quel momento e poter offrire la foto a Hermione come trofeo.

"So-sono desolato, mi perdoni, ma-ma temo di non aver colto bene..." aveva balbettato, pomposo come sempre, e Harry aveva sentito di colpo un'acutissima nostalgia di Silente e dei suoi "pigna, pizzicotto, manicotto, tigre!". La sua voce era diventata aspra.

"Desidero che la smetta di ficcare il naso nei nostri affari. D'ora in poi io stesso sarò l'unico responsabile delle azioni dell'Ordine, e non avrò più bisogno del suo aiuto. Non parteciperò più alle sue messinscene pubbliche, non apparirò più al suo fianco alle conferenze, non mi avvicinerò più a lei nemmeno per sbaglio. Ah, ed esigo che i suoi manifesti elettorali con la foto di lei accanto a me siano fatti sparire. Immediatamente."

"Ma-ma cosa... perchè..."

"Perchè? Perchè lei, signor Ministro" in bocca ad Harry quel titolo assumeva quasi il valore di un insulto "mi ha usato come oggetto di propaganda. Si è servito di me per penetrare nell'Ordine e manipolarlo, si è servito di me per migliorare la disastrosa immagine del Ministero... mi ha usato, e a me non piace sentirmi usato. Tendo ad innervosirmi, quando capita. Per cui ho deciso che è meglio per entrambi se rimaniamo il più possibile distanti l'uno dall'altro. Altrimenti, lei sa... sono così impulsivo... potrebbe, diciamo, scivolarmi la bacchetta..."

Scrimgeour si ritrasse leggermente sulla sedia, come se temesse che da un momento all'altro Harry potesse affatturarlo. Aveva l'espressione di uno che è stato investito da un camion, il quale, non contento, ha fatto retromarcia e gli è passato sopra di nuovo. Totalmente disfatto.

"Ma-ma-ma... ma i-io..."

"Ho finito, direi. Non ho altro tempo da perdere, quindi, se non le dispiace, me ne vado... e se le dispiace, fa lo stesso. Buongiorno."

Si era alzato, aveva preso il mantello che una zelante segretaria gli aveva tolto appena arrivato, e si era Smaterializzato.

Quando a Grimmauld Place avevano saputo cosa era successo - e si era saputo subito, perchè notizie del genere non passano sotto silenzio tanto facilmente - nel salone dove gli Aurors si erano riuniti era risuonata una risata.

La prima vera risata dopo mesi.

Harry sospirò di nuovo. Da quel giorno, le cose erano cambiate. Lui stesso era cambiato. Era più rilassato, molto meno nervoso di prima; anche il suo atteggiamento verso i Mangiamorte era cambiato. Adesso era molto più cauto, più prudente: prima di decidere di attaccare, considerava i vari fattori, e non si gettava più nella mischia come un folle. Il gusto delle battaglie gli era passato, ed ora era più propenso alla difesa e al controllo preventivo che agli attacchi diretti.

Sorprendentemente, nonostante il numero di Mangiamorte uccisi o catturati fosse diminuito, la popolarità di Harry era rimasta intatta; anzi, alcuni Aurors riferivano che la gente sembrava stimarlo ancora più di prima.

Hermione aveva ragione, pensò Harry. Come sempre.

Dove sei, Mione? Che stai facendo ora?

Quando tornerai?

#

Hermione guardava fisso l'armadio scuro, come aspettando che esso le dicesse cosa fare.

Attorno a lei il silenzio quieto della notte, la sua camera illuminata solo dalla lampada sul comodino.

Aveva deciso ormai... oppure no? Era sicura?

Sfiorò l'anta con la punta delle dita, ricordando quello che era successo quella stessa mattina.

-

"Hermione, hai poi risolto la questione con Harry?"

Hermione sobbalzò e per poco non lasciò cadere la tazza di cappuccino.

"Ri-risolto? Risolto cosa? Mamma, non c'era niente da risolvere. Non c'era proprio niente da..."

"Avanti. Lo so che c'è stato qualche problema. Io vorrei solo sapere se stai bene... se hai deciso cosa fare. E per quanto rimarrai ancora."

Hermione aveva posato la tazza e aveva guardato sua madre quasi con rabbia.

"Non mi vuoi più qui? Non vedi l'ora che io sparisca, vero? Bene, andrò a fare le valigie... Me ne vado, così non mi avrai più tra i piedi..."

"Dai piccola, non fare così! Sai bene che sono contenta di averti qui, e che se fosse solo per me potresti restare qui per sempre... Però so che vorresti tornare là." La signora Granger posò una mano su quella della figlia. "Ti andrebbe di parlarne?"

"Non so." Hermione si tormentava con una mano la catenina d'argento che portava al collo, come faceva sempre quando era nervosa. "Vorrei tornare... Però ho paura che... beh, che sia tutto come prima. Che non sia cambiato niente. Cioè, voglio bene a tutti all'Ordine, ma... Ma era come se tutto fosse congelato, capisci? Come se sopra ogni cosa ci fossero state tre dita di polvere. Erano tutti così freddi, così... cattivi, quasi... e io ho... ho paura di diventare cattiva anche io. Come Harry."

La madre di Hermione sorrise appena. "Tu, cattiva? E in quale mondo parallelo?! Tu" continuò, bloccando le proteste di Hermione, "tu sei la persona più buona, generosa e docile di questo universo... beh, magari non propriamente docile, però..." fece una smorfietta, e ad Hermione sfuggì un risolino.

"Tu non diventerai mai cattiva, Mione. E nemmeno Harry lo è diventato davvero. Ha solo avuto un periodaccio... la Profezia, la morte di Sigliente..."

"Silente, mamma. Si-len-te. Non puoi continuare a sbagliarlo!" Hermione sbuffò.

"È lo stesso, non si offenderebbe" la signora Granger scosse le spalle e Hermione soffocò una risatina all'idea di Silente che bussava alla porta di casa loro, furioso perchè sua madre continuava a sbagliare il suo nome.

"Comunque, Harry ha dovuto affrontare troppe cose tutte insieme, dolore, responsabilità... la popolarità, che deve essere parecchio stressante... Si è soltanto 'perso' un po'. Ma sono sicura che tu sapresti fargli ritrovare la retta via. E magari la finiresti di struggerti per lui come Giulietta per Romeo."

"MAMMA!" Hermione era scioccata. "Io non mi struggo proprio per nessuno..."

"Ah no? Hermione, sospiri così forte che fai sbattere le porte, te ne vai in giro con l'aria della principessa abbandonata dal suo cavaliere errante e dici che non ti struggi?! Andiamo... credo che ormai tu sia pronta per tornare laggiù. In pianta stabile, intendo".

-

Hermione lasciò ricadere la mano dall'armadio, riflettendo.

Sono davvero pronta per tornare?

Non lo so.

Vorrei tornare, ma non so... forse mi serve ancora un po' di tempo...

La sua mano si mosse da sola, e Hermione si osservò aprire l'armadio, frugare nel ripiano più in alto ed estrarre un oggetto lungo e sottile, avvolto in carta da pacchi.

Hermione svolse il pacchetto e rimase a fissare il legno lucido, l'impugnatura consumata dall'uso, i riflessi che la luce della lampada traeva dalla sua bacchetta.

Sono davvero pronta?

Impugnò la bacchetta e il legno liscio le diede una strana sensazione.

Di calore. Di familiarità.

Di pace.

Hermione strinse la bacchetta nella mano destra, la mosse prima lentamente, poi più veloce; sferzò l'aria ferma della camera, e minuscole scintille dorate fecero capolino dalla punta e si sparsero attorno a lei, luminose e audaci, come se non avessero aspettato altro che lei, per tutto quel tempo.

Piccole lacrime spuntarono di sotto le sue ciglia, come bimbe timide che aspettano un permesso per uscire. Hermione inghiottì e negò loro l'autorizzazione a scendere.

Non piangerò. Ora lo so.

So che sono pronta.

Corse alla scrivania, afferrò un foglio e una biro e scrisse rapidamente qualcosa; lasciò il biglietto in bella vista sul suo comodino, poi raccolse le poche cose che le servivano in una borsa; appena ebbe finito, si guardò intorno un'ultima volta e le venne da sorridere vedendo una foto di lei con sua madre nel giardino davanti a casa, sorridenti e divertite.

Grazie.

Un passo avanti e sparì.

Il mattino dopo, la signora Granger andò a svegliare la figlia, ma al suo posto trovò la stanza vuota, il letto fatto e un biglietto sul comodino.

Avevi ragione tu. Ora sono pronta.

Grazie.

Ti voglio bene,

H.

La donna sorrise.

"Buona fortuna, bimba mia."

#

Harry mosse le spalle per scioglierle un po', e si guardò attorno. Erano nel cortile d'ingresso di Hogwarts, pieno zeppo di Aurors armati e pronti a combattere. Poche ore prima era arrivato un allarme: un foltissimo gruppo di Mangiamorte si dirigeva verso il castello, con chiari intenti bellicosi. Erano moltissimi, tutti incappucciati ed armati, e sembravano molto agguerriti.

Pareva che tra loro ci fosse anche Voldemort.

Harry aveva dato l'ordine di prepararsi alla battaglia, e in poco tempo si erano riuniti tutti lì, gli Aurors e i rinforzi mandati dal Ministero - Scrimgeour avrebbe volentieri risposto picche alla richiesta di Harry, per vendetta personale, ma la sua segretaria di fiducia gli aveva fatto notare che, se i Mangiamorte avessero ucciso qualcuno, la popolarità del Ministro non sarebbe di certo aumentata - e ora stavano tutti aspettando.

Dio, quest'attesa è tremenda.

Harry non poteva negare di essere nervoso: quella poteva essere l'ultima battaglia per tutti. Se Voldemort fosse riuscito ad ucciderlo, sarebbe stata la fine delle speranze del mondo magico: tutti gli Aurors sarebbero stati catturati o uccisi, Voldemort avrebbe avuto via libera... non poteva nemmeno pensarci.

Si guardò intorno di nuovo, ansioso. Cho, qualche metro più in là, gli rivolse un sorriso tranquillo. Era tornata dall'ospedale qualche giorno dopo la visita di Harry ad Hermione, e aveva voluto sapere subito tutto. Quando Harry le aveva raccontato l'accaduto, Cho aveva riso.

"Lo sapevo che ti avrebbe dato una strigliata. Ha fatto bene. Spero proprio che tu l'abbia ascoltata a dovere.... Non fare quella faccia!" aveva aggiunto, vedendo l'espressione abbacchiata di Harry. "Tornerà. L'ha promesso, e Hermione Granger mantiene sempre le promesse. Tornerà."

Harry sospirò. Qualche giorno dopo, Cho aveva iniziato a seguire i corsi di Duello con le Bacchette e Combattimento a Mani Nude, e con sorpresa di tutti si era rivelata molto brava. Così brava che Harry non aveva potuto negarle il permesso di combattere al suo fianco in quella battaglia.

Harry era sempre più ansioso. Fece qualche passo avanti e indietro, sbuffò, scrollò le spalle e sbuffò di nuovo.

Dio, come vorrei che lei fosse qui. Saprebbe calmarmi, ne sono sicuro.

Mi ha detto che mi ama.

Quanto vorrei che fosse qui.

Un movimento improvviso attirò la sua attenzione: alcuni Aurors, tra cui Tonks, si erano voltati verso la fontana al centro del cortile, e parevano preoccupati.

"Cosa succede?" urlò Harry, e la voce di Tonks gli giunse squillante. "Qualcuno sta cercando di Materializzarsi!"

Un pugno serrò lo stomaco di Harry.

"Ma c'è l'Incantesimo! Non ci si può Materializzare qui!"

"Lo so, Harry! Ma evidentemente l'incantesimo non lo sta bloccando a sufficienza! Dovrebbe permettere solo ai nostri di Materializzarsi, ma siamo tutti qui... deve essere difettoso!"

Harry corse verso Tonks e si fermò di fronte alla fontana, tesissimo. Strinse la bacchetta quasi fino a spezzarla.

"Bacchette pronte, ma... non fate fuoco subito. Voglio vedere chi è." Non sapeva perchè l'avesse detto, ma sentiva che era la cosa giusta da fare.

"Sei impazzito?" Tonks era incredula. "Le regole sono prima sparare e poi fare domande... l'hai detto tu!"

"Lo so, ma è una sensazione... non fate fuoco subito".

Tonks alzò le spalle e tese la bacchetta. "Agli ordini."

L'aria sopra la fontana tremolava; nel debole chiarore che precedeva l'alba, sembrava che stesse per tramutarsi in acqua.

Il tremolio aumentò sempre di più, mentre la tensione saliva, finchè...

Dal nulla comparve una figuretta sottile che atterrò con grazia sul selciato.

"Alla buon'ora! La prossima volta vengo in volo... meno faticoso!"

Quella voce entrò nelle orecchie di Harry, arrivò fino al cuore e glielo rovesciò un paio di volte. Abbassò la bacchetta, incredulo, e fece un passo avanti.

"'Mione."

Hermione Granger sollevò lo sguardo e sorrise.

"Eccoti. Sono andata al Quartier Generale, ma non c'eri... e poi uno degli elfi domestici mi ha detto che 'il signore è andato al castello'".

Harry era completamente sotto shock.

"Che cosa. Cavolo. Ci fai. Qui?!? Non dovresti essere a casa tua? È pericoloso! Sto per affrontare Voldemort, non posso proteggerti... ti feriranno, magari ti uccideranno, non potrei sopportarlo..."

Due dita fresche e sottili gli tapparono la bocca, gentili eppure ferme.

"Shh. Buono. Sto mantenendo la promessa. Ho promesso di tornare... e io mantengo sempre le promesse. Sono qui per combattere con te. E non ho bisogno di protezione. Mi basta sapere che tu ci sei."

Harry guardò i suoi occhi color caramello, Hermione si perse nelle iridi di smeraldo di Harry

e si sentì avvolgere dalla calma. e sentì una tiepida tranquillità avvolgerla.

Sarebbe andato tutto bene. Sarebbe andato tutto bene.

Nei tuoi occhi ho trovato la forza.

E in quel momento sorse il Sole.

-

Where it was dark now there's light

Where there was pain now there's joy
Where there was weakness, I found my strength
Oh, in the eyes of a boy

Hush, love

I see a light in the sky
Oh, it's almost blinding me
I can't believe I've been touched by an angel with love [...]

Let the rain come down and wash away my tears
Let it fill my soul and drown my fears
Let it shatter the walls for a new, new sun
A new day has...
Come
Oh, a light

Hush, now
I see a light in your eyes
Oh, in the eyes of the boy
I can't believe I've been touched by an angel with love
I can't believe I've been touched by an angel with love...

[Celine Dion, "A New Day Has Come"]

*

E così... è finita.
Wow. Non avrei mai creduto di poter scrivere qualcosa di così lungo!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito e apprezzato la mia fanfic (e anche quelli che non l'hanno apprezzata...)
E, per l'ultima volta :'-( i ringraziamenti a...

HarryEly: wow, una Fan con la F maiuscola! /me contenta/ Grazie mille per i complimenti! Anche io adoro la coppia Harry/Hermione, sembrano fatti apposta per stare insieme... anche se zia Rowl ha idee diverse (ma io dico! Vuoi mettere Harry con Ron TestaRossa???). Sono davvero contenta che la fanfic ti sia piaciuta... goditi anche l'epilogo! Un bacio!

stizy: ecco un'altra quinta liceo... non so tu, ma io sono disperata! Ho già un'ansia tremenda... /me depressa/ Grazie cara per i complimenti... eccoti l'epilogo! Enjoy! Un bacio!

SakiJune: ho letto la tua recensione e sono diventata del colore dei capelli di Ron! Grazie a te cara, per le bellissime parole che hai scritto... sono contenta di riuscire a rendere i sentimenti dei miei personaggi, e spero che anche l'epilogo ti faccia nascere qualcosa dentro... Un bacio!

Maximillian Granger: perdonato per non aver recensito... ma che non si ripeta più! XD Grazie mille anche a te dei complimenti, mi fate davvero sentire bene! Ecco l'epilogo, la storia è già finita... ma sono contenta che ti sia piaciuta! Un bacio! (PS: ho sempre scritto il tuo nome sbagliato, con una 'l' sola... sorry! ^^")

sabri89: grazie mille! Sono felice che ti sia piaciuta l'idea... non avevo idea di come mettere giù il chap, e poi ho pensato a farli 'parlare' in contemporanea... spero ti piaccia anche l'epilogo! Un bacio!

Malandrinia: wow, addirittura vi faccio piangere! ma grazie mille! Sono contenta di essere riuscita a farti 'accettare' la coppia... e spero che l'epilogo ti piaccia! Un bacio!

argentlam: ecco la mia ispiratrice... hai visto cosa sei riuscita a farmi scrivere? Da una one-shot ad una long-fic di sette chap tutto grazie ad una recensione! Devo davvero ringraziarti per avermi spronata a scrivere una continuazione... e spero davvero che l'epilogo ti piaccia. Grazie ancora, e alla prossima! Un bacio!

fizzy: grazie per i complimenti! Sono contenta che il mio stile ti piaccia... in quanto alla Harry/Cho, già fatto! L'ho postata da poco, si intitola "Quidditch Proposal (Will You Play With Me?)"... spero che anche quella ti piaccia! Un bacio!

Ringrazio anche tutti quelli che leggono senza recensire (magari per l'ultimo capitolo buttate giù due parole?) e ringrazio di nuovo tutti quelli che hanno recensito e che hanno aggiunto la storia ai preferiti! Grazie!
Ora di salutarsi... Alla prossima!
Un bacio,
Met




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