I wish that was me

di unbroken_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** If I could only kill you ***
Capitolo 3: *** Hi,I'm Louis Tomlinson ***
Capitolo 4: *** What a hell is he doing here? ***
Capitolo 5: *** Between hate and MORE hate there's the distance of a Martini ***
Capitolo 6: *** Your voice drives me crazy ***
Capitolo 7: *** Shit,you were in Europe! ***
Capitolo 8: *** Thank you,brother ***
Capitolo 9: *** You must stay ***
Capitolo 10: *** You must stay -2 ***
Capitolo 11: *** All blame of Toy Story ***
Capitolo 12: *** Chewingum,beach,Harry,bad memories ***
Capitolo 13: *** Right on his face ***



Capitolo 1
*** Prologue ***








 Prologue

Hip hopper means bad boy 
 

 

-Non muoverti. Helen,ti prego,non muoverti !- ordinò Julie,mentre cercava inutilmente di nascondersi dietro il corpo slanciato dell'amica.
-Julie,ha smesso di guardare da questa parte una decina di minuti fa...- sospirò la mora,inchiodando le mani sui fianchi.
-Sicura? Non ti credo. Lo dici solo per togliermi di dosso.-. Julie Morrison. La migliore amica di Helen Gray, che fungeva da 'separeé' tra lei e la presunta occhiata di Yo-sono-un-hip hopper-e-voglio-restare-solo.
-Mai stata così sincera.Anche se ammetto che farei di tutto pur di non vederti più in questo stato.- Julie sembrò non sentire il lamento dell'amica e, come se fosse cosa normale, le puntò un dito nello stomaco.
- Wow,Ellie. Ma che hai al posto della pancia? Una lastra di ferro?- Di scatto Helen si piegò in due, quasi l'avessero accoltellata,trattenendo un gridolino. Il motivo era uno solo,causa di molte disavventure: estrema sensibilità al solletico. Le bastava un semplice tocco, appunto , per cadere nella trance della cosiddetta 'risata da solletico'. Reazione che attirava ogni volta,tutta l'attenzione su di lei. Come in quel caso. Gli sguardi di tutti gli studenti che fino a poco prima passeggiavano tranquilli per i corridoi del liceo McKinley, si puntarono sulla fonte di quell'urlo. Helen avvampò,maledicendo l'amica per averle toccato la pancia. Si spostò un ciuffo ribelle dietro l'orecchio, mentre portava l'altra mano sulla bocca per soffocare una risatina. Gli sguardi non erano carichi su di lei,ma su Julie. Era rimasta piegata in avanti,sopracciglio destro inarcato, l'indice ancora puntato e il sedere,bhè...'in bella mostra'. Helen non era più a coprirla da quella posizione imbrazzante a causa del salto di poco prima. Quando anche Julie si rese conto di essere,per così dire, scoperta, si raddrizzò di scatto.
-Allora? Che avete da guardare tanto? Pensate a studiare!- proclamò poi,mentre si ravviava goffamente i capelli. A questo punto Ellie non potè trattenere la risata. Julie l'afferrò per il polso e la trascinò fuori. Almeno in giardino nessuno aveva assistito allo spettacolo. Ellie ancora rideva...
-Scusa,Julie. Ma la tua espressione è stata impagabile- Con molta teatralità si asciugò una lacrima,provocata dalle troppe risate e continuò.
- E 'pensate a studiare',eh? Dio,non so se sia stato peggio il tipo che sbavava sul tuo sedere o l'eresia che l'imbarazzo ti ha portato a dire.-
-O ti zittisci immediatamente o ti stendo con un pugno.- Ellie era andata,ormai. Stava rischiando seriamente che il gancio dell'amica le colpisse il naso,quando riuscì a soffocare l'ultima risata.
-Ok,ok.Scusa.La smetto.Intanto così impari a farmi il solletico.- sentenziò Ellie.
-Non avevo mica intenzione di farti il solletico.Hai gli addominali talmente tonici che il dito non affonda minimamente. Al contrario di qualcun altro.- indicò sè,con un espressione auto-canzonatoria.
-Oh,Julie! Quando farai entrare nella tua testolina bacata che non sei grassa? Amy Kimberly è grassa.NON TU!- sarà stata la centesima volta che le avesse detto quelle parole,eppure niente. Julie era fermamente convinta di essere grassa.
-Amy Kimberly è una scrofa. Io sono cicciona ma sono carina.C'è differenza.- almeno l'autostima sulla sua bellezza non le mancava. Alta,gambe lughe,slanciate, dita affusolate con tanto di unghie sempre perfette, l'unica differenza tra il suo e il fisico di una modella erano gli hamburger che puntualmente si accampavano sui fianchi. Diversamente da Ellie, padrona del cosiddetto 'fisico perfetto'.
-Piuttosto, tralasciando la mia cara amica ciccia...- Helen sbuffò ma le lasciò cambiare discorso.
-Credi mi abbia...visto?- era imbarazzata, dati i pomodori a sostituirle le guance.
-Ma chi? Mr HipHop?- Ellie sputò quel nome quasi con disgusto,alzando un sopracciglio, ma con un tono leggermente più alto del dovuto.
-Abbasa la voce! Dai,cazzo Ellie. Vuoi che si accorga che stiamo parlando di lui?- lei aprì la bocca per ribattere ma Julie fu più veloce,con tanto di indice puntanto.
-No! Non vuoi che se ne accorga.- assottigliò gli occhi - Quindi starai molto attenta.- le ultime parole furono quasi un sibilo. Ellie si rivolse all'amica alzando entrambe le sopracciglia.
-Cosa? Minacci,ora?- risero entrambe, ma non ci volle molto perchè Julie riprendesse il discorso 'ballerino'.
-Intanto non mi hai risposto...-
-No,Julie.No.Non ti ha visto. Lui non vede nessuno.- puntualizzando sull'ultima parola. L'amica tirò un sospiro di sollievo, come se il pensiero di quel tipo contasse davvero qualcosa. Solitario, sguardo perennemente basso, orecchie che sembravano essergli utili solo per la cuffiette dell'I-pod e l'immancabile cappuccio della felpa alzato.
- Ahia! - Nel giro di una frazione di secondo,Ellie si ritrovò carponi nel giardino della scuola, libri caduti nel fango, Julie pietrificata...non tanto per la rovinosa caduta dell'amica quanto per la causa. Helen alzò la testa di scatto,per fulminare con lo sguardo il bisonte che l'avesse buttata giù.
- Ah,ma guarda Julie. Guarda quant'è fine il tuo principe azzurro del Bronx.- Neanche si era degnato di chiedere scusa, neanche si era degnato di girarsi per vedere chi avesse travolto.



HI,EVERYONE
*sbuca da un angolino*
Non ditemi che fa schifo,vi prego. Usate termini più dolci,che ne so 'è brutto' ,'ritirati', 'fai cagare le mosche', ma non 'fa schifo'.D:
Ok.Direi che devo presentarmi. Hi,babes(?) I'm Claudia.c: ....e credo di non aver mai letto prologo più brutto. Vi chiedo solo di dirmelo, qualunque sia la vostra opinione.Non mi aspetto chissà quante recensioni,anzi tutt'altro.. ma sperare non fa male a nessuno,no? *v* Ok,basta melenze. Devo fare velocemente perchè ancora non ho la trama pronta e... il pranzo mi chiama :3
Ringrazio l'autrice del meraviglioso banner Pettyfer (autrice di una bellissima ff che vi consiglioMy best friend's brother) e chi mi dato autostima abbastanza per pubblicare la 'cosa' qui sù. *Francesca* : BeAlternative(Everything about you.YOU.)
Ah! Un'ultima cosa....CHI E' IL RAGAZZO COL CAPPUCCIO? #suspance...
HAHHAHAH.Vediamo chi indovina.lol 


 Un bacione,Claudia 

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Capitolo 2
*** If I could only kill you ***


 

 

 


 


                                                                                                                     Capitolo 1

                                                              If i could only kill you                           

 


Cosa c'è di peggio che andare a scuola?
Dover alzarsi per andare a scuola.
Ellie allungò un braccio per interrompere l'infernale suono della sveglia. Tastava alla cieca sul comodino senza successo. Spazientita, mise più energia nella ricerca ma colpì le chiavi della macchina,buttate lì la sera prima, provocandosi un dolore lancinante alle dita. Soffocò l'urlo a denti stretti,affondano le unghie della mano illesa nelle coperte. Preso un respiro profondo, aprì gli occhi, scaraventò le coperte all'aria e portandosi il dito, arrossato per la botta, alla bocca, si alzò non curandosi di quella maledetta sveglia che continuava a lampeggiare. Si trascinò in bagno ancora tra le braccia di Morfeo, neanche la visione della sua immagine riflessa allo specchio la scosse. Era abituata a trovarsi così ogni mattina. Così come? Le parrucche dei 'Cugini di campagna' erano sexy in confronto all'ammasso indefinito di capelli sulla sua testa. I residui di mascara sciolto che si intravedevano tra le ciglia inferiori, accentuavano la leggera tonalità di viola che le regalavano le occhiaia. Braccia molli, occhi semi-chiusi e senza ciabatte. Aprì il rubinetto con un gesto secco e ,senza lasciar scorrere più di tanto, immerse il viso nelle mani a coppa riempite di freschissima acqua. Le bastava quel semplice gesto per dare colore al proprio volto. Un sottile filo di nero a contornare i raggianti occhi color nocciola e andò a vestirsi. Optò per un' aderente canottiera bianca coperta da una larga maglia beige con lo scollo a barca, leggins marroni e stivaletti di una tonalità più chiara. Scese di corsa le scale, afferò la borsa con un paio di libri a riempirla, e allungò un braccio per aprire la porta di casa.
- Ellie? - Già era in ritardo, non aveva tempo da perdere con chissà chi la stesse chiamando.
- Salutare la mamma cos'è? Un optional?- Lasciò la maniglia della porta, tirando un sospiro, e si ricordò che in cucina la aspettava una donna ansiosa di avere il buon giorno dalla propria unica figlia.
-Vado di fretta. Ciao,mamma.- si scusò sorridente, schioccandole un bacio sulla guancia.
-Fai la brava a scuola!- Quelle parole le arrivarono ovattate mentre si chiudeva la porta alle spalle. Sorrise di nuovo e si diresse verso il ragazzo che l'aspettava in BMW.
- Ehi Ellie! Credevo che fossi affogata nel latte.-
- La smetti di ricordarmelo ogni volta che mi vedi?- L'adorabile ragazzo che la stava accompagnando a scuola era Liam Morrison*. Il fratello di Julie. Più grande di due anni, frequentava l'Università. Alto, fisico da dio greco, capelli corti di un castano chiaro portati spettinati, l'unico strappo alle regole della sua esistenza, occhi scuri e un sorriso bellissimo. Il ragazzo migliore che avesse mai conosciuto, a parte quando le ricordava l'incidente' avuto a colazione un paio di anni prima. In sostanza, una mattina il sonno la colpì mentre beveva il latte. Conseguenza? Cadde con la faccia dritta nella scodella e Liam non perdeva mai l'occasione per prenderla il giro. Nonostante questo, gli voleva un bene dell'anima. L'unico fortunato. O meglio...uno degli unici due fortunati.
- Lascialo perdere, dolcezza e fatti salutare.- Niall Horan. Migliore amico di Liam, era il secondo essere di sesso maschile a godere dell'affetto di Ellie. Quinto anno,anche lui al McKinley. Fisico asciutto, biondissimo e con dei meravigliosi occhi azzurri, Niall aveva la qualità di essere estremamente dolce. L'unico caso in cui Ellie accostava le parole 'ragazzo' e 'dolce'.
- Buongiorno irlandese.- Quei due messi insieme erano la formula perfetta per il sorriso.
- Allora? Stavolta chi avuto la meglio? Tu o SuperMilk? - Liam continuava a punzecchiarla, ma sia Ellie che Niall risero di gusto.
- Piuttosto,come mai Julie non c'è?- Solo allora Ellie notò dell'assenza dell'amica nella macchina.
- La mia cara sorellina ha deciso di perdere quei cinque chili più velocemente e stamattina dedicherà un'ora in più all'aerobica. Entra alla seconda ora.-
- E' la terza volta che usa questa scusa.- sentenziò Ellie rivolgendosi a Liam, con entrambe le sopracciglia alzate.
- Scommetto che in questo momento sta mangiando. IO starei mangiando sicuro.-
-Niall tu mangeresti sempre,ovunque e qualunque cosa.-
-Già...Ellie attenta alla mano che mi sta venendo fame.- risero di gusto. L'allegria era l'ingrediente fondamentale. Sempre così in loro compagnia.




Dopo cinque interminabili minuti, il 'saluto' terminò. Le loro labbra si staccarono e la ragazza potè parlare.
- E' stato magnifico.- Aveva quel sorriso sognante stampato sulla faccia dal primo momento in cui lo vide.
- In effetti, non sei niente male.- Harry Styles,con un mezzo sorriso, si spostò di poco in avanti, appoggiando una mano al tronco dell'albero dietro la ragazza che aveva incantato quella mattina.- Ma ora vattene.- Sentì le gambe della ragazza cedere a quel sussurro. Lei - non ricordava esattamente come si chiamasse - lo spinse con poca forza, per liberarsi e correre via piangendo.
Harry rivolse la schiena al tronco, incrociò le braccia al petto, guardando divertito l'ennesima ingenua che credeva che quello fosse amore.
- Amico, potevi giocarci un altro po'. Ha un bel culo.-
Gli bastò distinguere striscie blu con la coda dell'occhio, per riconoscere Louis Tomlinson. Il suo migliore amico.
- Troppo sensibile per i miei gusti.-
- E da quando ti interessi ai sentimenti altrui?-
Bastò un mezzo sorriso da parte di Styles per rispondere a quell'inutile domanda.
- A te piuttosto com'è andata con quella, Vivy..Viky..- Ricordare nomi femminili non era arte di Harry Styles.
-Lily. E comunque non è andata. E' sposata.- c'era quasi delusione nel tono di voce di Louis. L'amico gli diede una pacca sulla spalla, sopprimendo una risata e si avviarono all'interno del McKinley.

 

Ellie chiuse l'anta dell'armadietto, trovandosi di fronte la faccia sorridente di Niall.
- Andiamo insieme in classe? - le chiese il biondo.
- Perchè non ce ne torniamo a casa invece? -
Niall rise. Lui rideva sempre .
I corridoio del liceo erano particolarmente affollati quel giorno. Camminando al fianco dell'amico, nel suo campo visivo comparse un punto nero.
Harry Styles.
Non conosceva nessuno di più egoista, antipatico, egocentrico e sfacciato. Eppure tutte gli morivano dietro. Come fosse possibile non se lo sarebbe spiegato nè ora nè mai.
Se ne stava lì, con la schiena contro gli armadietti, una gamba piegata appoggiata su di essi, e credeva di poter dominare il mondo con uno schiocco di dita. Lui e il suo amico. Louis Tomlinson. Ellie lo vedeva come un perfetto idiota che farebbe di tutto pur di essere al centro dell'attenzione.
- Yuhu! Ellie, sei ancora tra noi? - Si era completamente dimenticata di Niall, che nel frattempo aveva parlato per chissà quanto tempo ad una Ellie presente col corpo ma assente con la mente.
- Eh? Sì, scusa.- Nonostante Niall l'avesse distratta, Styles ancora occupava i suoi pensieri. L'odio per Styles ancora occupava i suoi pensieri.
- Ellie. Lo stai fissando. Penserà che ne sei innamorata.-
Nessuna risposta
- Oddio Ellie, ne sei innamorata!-
- Dio,no! Come può passarti ,anche solo per un istante, per la testa una simile stronzata!? E' solo un coglione. Sembra che quel cespuglio di capelli gli offuschino totalmente il cervello...- L'inizio di una lunga serie di insulti che la portarono a sbattere contro il diretto interessato.
- E sta' attenta a dove metti i piedi! - Styles barcollò leggermente.
- Tu piuttosto, non te ne potevi rimanere vicino gli armadietti, invece di venirmi addosso.-
- Mi pare che tu mi si...Aspetta, mi stavi osservando? - ammiccò, alzando entrambe le sopracciglia.
Non ti stavo guardando, stavo osservando il colore degli armadietti alle tue spalle. No,era pessima come scusa. Stavo guardando due mosche accoppiarsi ai tuoi piedi. No, non andava bene neanche questa.
- Tranquilla, lo fanno tutte.- sorrise fiero, mentre portava le mani nelle tasche dei pantaloni beige.
Ellie era decisamente scossa. Fino a due minuti prima lo riempiva di insulti e ora che se lo trovava davanti, egocentrico più che mai, non sapeva cosa dirgli. Se ne stava lì, a fissarlo.
- So che sono bellissimo, ma a questo punto dovresti dire qualcosa.- Da un momento all'altro gli avrebbe ammaccato quella faccia di cazzo con un pugno.
- Non guardavo te, piuttosto il cespuglio che ti ritrovi al posto dei capelli.- Ringraziando il cielo, la parola tornò ad essere parte di Ellie.
- Sta di fatto che guardavi me.- la sfacciataggine di quel ragazzo non conosceva limiti.
- Punti di vista,Styles.- gli disse, per poi dirigersi a passo veloce verso la classe, seguita da Niall che aveva assistito alla scena più che divertito.
Non avrebbe più rivolto la parola ad Harry Styles in vita sua, poco ma sicuro.




HI,EVERYONE
Alloora. Credo che questo non possa definirsi 'primo capitolo' dato che viene voglia di cancellare tutto,quindi diciamo che è 'un'introduzione' su quelli che sono i personaggi della storia...anche se ne manca UNO. *chissà se qualcuno se n'è accorto...*
Ringrazio di cuore tutte le persone che l'hanno messa tra preferite, seguite e anche chi ha solo letto.
SOPRATTUTTO RINGRAZIO CHI HA RECENSITO. Davvero avete lasciato delle recensioni bellissime..:')
Spero che anche questa 'cosa' che ho scritto ne abbia.
 Ringrazio l'autrice del meraviglioso banner Pettyfer (autrice di una bellissima ff che vi consiglioMy best friend's brother) e chi mi dato autostima abbastanza per pubblicare la 'cosa' qui sù. BeAlternative(Everything about you.YOU.)

Ora vi lascio,grazie comunque.:3
Baci,Claudia

P.S. Visto?Stavolta non ho detto che fa schifo. GRANDE PASSO AVANTI lol

 

*Liam Payne

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Capitolo 3
*** Hi,I'm Louis Tomlinson ***


                                                                    
 




                                                                                    Capitolo 2

Hi,I'm Louis Tomlinson




-Non ci posso credere, l'ha detto sul serio?-
- Me lo chiedi come se fosse una novità sentire storie sulla vanità di Styles.-
Senteziò scocciata Ellie, mentre Julie cedeva alle grasse risate.
- A questo punto starei attenta. Chi può dire che non ti abbia puntato? - la migliore amica che continuava a prenderla in giro su una possibile relazione con Harry Styles. Cosa poteva desiderare di meglio?
- Julie, che dici? Vogliamo vedere che succede se ti do un pugno?-
- Dipende. Se me lo dai sulla pancia, rimbalza.- Julie sorrise mentre dava quella risposta. Ellie sapeva che stesse scherzando e aveva capito che era inutile rimproverarla ogni volta che alludesse al suo aspetto fisico. Quindi si limitò a ricambiare il sorriso dell'amica, a cui si illuminarono gli occhi per aver visto qualcuno.
- Ellie, i miei occhi si stanno rifacendo alla grande...altro che Styles.- proclamò Julie, incantata a guardare oltre le spalle dell'amica.
- Scommetto che è arrivato il simpaticone che mi ha gentilmente buttato a terra l'altro giorno.- Ellie non ebbe bisogno di una risposta. Le bastò il leggero cenno col capo di Julie per capire che si trattava di lui.
- Ma porca...guardalo! Guarda quant'è bono.- Ellie era sicura che da un momento all'altro Julie avrebbe iniziato a sbavare. Si girò scocciata e lo vide.
Cuffiette, sguardo basso, gambe incrociate appoggiato con la schiena al muro e l'immancabile cappuccio della felpa, alzato. Si intravedeva giusto un ciuffo di capelli neri, che aiutava il cappuccio a fare ombra sul volto. Zayn Malik. Un tipo strano. Ragazzo del Bronx, era l'unica informazione che si avesse sul suo conto. Bhè... in effetti non proprio l'unica. L' Hip Hop, break dance o come cavolo si chiamava. Ecco, questo era il mondo di Malik dal punto di vista di,praticamente, chiunque. Nessun amico, nessun parente. Zayn era chiuso,duro come la roccia, impassibile.
- Julie, scommetto che non conosci neanche il colore dei suoi occhi.- la sfidò Ellie, a braccia conserte. L'amica ci pensò su, ma non rispose, arrosando leggermente.
Così Ellie continuò, con un sorrisetto soddisfatto.
- E sai perchè? Perchè non guarda in faccia nessuno. Si estranea dal nostro mondo, con la musica nelle orecchie e non da retta ad anima viva.-
- E non lo trovi estremamente sexy?- all'aria sognante, Julie aggiunse un pizzico di malizia con quelle parole...cogliendo Ellie in contropiede.
-Ok. Mi arrendo. Sei un caso perso.- alzò le mani in segno di resa e sorrise all'amica, che ancora guardava Zayn.
- Non è colpa mia se quel ragazzo è un figo pazzesco.- quasi a scusarsi, Julie lo indicò velocemente con un gesto della mano, alzando entrambe le sopracciglia rivolta ad Ellie.
- Oh,ma guarda! Già non c'è più.- Ellie sfoggiò un bellissimo sorriso a trentadue denti, facendo spallucce.
- Eh!? Perchè? NO.- Julie strascicò un pò troppo la 'O', delusa dalla sparizione di Malik. Ellie scosse leggermente la testa,sorridendo per l'ossessione dell'amica.
- Il perchè te lo dico io. E' suonata la campanella e dovremmo andare in classe anche noi.- Julie la guardò torva, ma la salutò comunque con un bacio sulla guancia. Quello non mancava mai.
- E va bene.Ci vediamo dopo a mensa,tesoro.- Ellie ricambiò il saluto e si avviò verso l'aula di filosofia.
-Ehi,Ellie.Aspetta un attimo.- la voce di Julie la fece girare.
- Che c'è?- vide l'amica sorridere soddisfatta, ancor prima di parlare.
- Almeno il suono della campanella l'ha sentito. Non è del tutto senza speranze- sorrise anche lei ma ,senza rispondere, riprese per la sua strada.





- Amber Riley?- chiese Louis Tomlinson con un tono di sfida.
- Fatta.- rispose, sorridendo soddisfatto il migliore amico.
- Megan Jackson*.- Louis non ricambiava, la sua competitività glielo impediva.
- E' stata la migliore.- Harry appoggiò le braccia sul tavolo, rivolgendo all'amico, palesemente invidioso, il migliore dei suoi sorrisi.
Louis scrutò con lo sguardo, tutte le ragazze presenti a mensa in quel momento. Doveva essercene almeno una che Styles non si fosse portato a letto...no? Trovata la sua preda, sulla faccia di Louis comparse un mezzo sorriso.
- Scommetto che quella lì neanche ti conosce.-
- Le scommesse non sono mai state il tuo forte.- lo derise Harry, ancor prima di rendersi conto a chi si riferisse l'amico. Louis non demorse e continuò a provocarlo.
- Helen Gray.-
- Non vale se inventi nomi, idiota.-
- Lo sapevo.- sogghignò Louis - E' lei.- Portò due dita sulla guancia di Harry, volgendogli la testa nella direzione di Ellie, che indicava spudoratamente con l'indice. La ragazza, seduta a non molta distanza dal loro tavolo, sembrò accorgersene, poichè ricambiò l'occhiata di Styles.
Lei inarcò un sopracciglio,senza distogliere lo sguardo. La ragazza seduta lì vicino, sembrò andare in fibrillazione mentre le diceva chissà che. Di certo non qualcosa di piacevole, dato che l'amica fece roteare gli occhi spazientita. Distolto lo sguardo, non si volse più nella loro direzione.
- Come volevasi dimostrare.- Louis lasciò andare la faccia di Harry con un buffetto scherzoso.
- E chi ti dice che non sia passata anche lei? Sai che se c'è qualcosa che in questo mondo Harry Styles non riesce a fare, quello è ricordare i nomi delle ragazze.- sentenziò, rilassandosi sulla sedia.
- Mi pare che prima ricordassi più che bene chi ti sei portato a letto. Megan Jackson,la migliore.- disse Louis, imitando il tono di voce dell'amico. Poi , notando che Harry si stesse irritando, continuò.
- Non vorrai farmi credere che non è vero niente,no?- lo sfidò.
- La tua è solo invidia. Sei sotto di dieci. E' comprensibile.-
La gara a chi 'conquistasse' più ragazze era iniziata per scherzo. Quando ad una festa, Harry non accettò che Louis ne stesse già baciando una, mentre l'unico contatto con le sue di labbra, l'aveva con una stupida bottiglia di birra. Andò con la prima che passava e a fine nottata, nacque 'la sfida Larry'.
-Invidioso,io? Hai sbagliato il tipo.- anche se lo fosse stato, Louis non l'avrebbe mai ammesso,ovviamente.
-Comunque, se proprio ci tieni a saperlo, quella Helen la conosco-
- Mi auguro che ti sia inventato una storia plausibile in questi cinque minuti.- lo derise, meritandosi un'occhiataccia.
-Mi è venuta addossi nei corridoi. Se non erro, ieri.- proseguì il riccio.
- E...?
-E cosa?-
-Tutto qua? Niente bagno?- chiese allusivo Louis. Molto probabilmente si aspettava di sentire il solito racconto. La segue, le dice che è bellissima, lei ci casca, si accampano in bagno e poi sconosciuti come prima,magari con qualche lacrima di lei.
- Non mi va di perderci tempo. E' antipatica.- bofonchiò Styles al ricordo.
- Antipatica quanto ti pare, ma è uno schianto.- proclamò Louis con un sorriso malizioso. Salutò l'amico con una pacca sulla spalla, lasciandolo interdetto. Afferrò la borsa di pelle marrone e si avviò verso il tavolo di quella ragazza, Helen. Sfoderando il suo sorriso migliore.



- Allora? Com'è andato il compito di filosofia?- chiese Julie, mentre addentava un boccone di insalata scondita.
- Sufficienza. Mi sta bene, dato l'inspiegabile odio del professore nei miei confronti.- rispose Ellie, con poco interesse, appoggiando la schiena alla piccola sedia della mensa scolastica.
- Denuncialo. Ora...lui c'era?- Al solo pensiero di Zayn, gli occhi di Julie brillavano. Avete presente le stelline che sostituiscono le pupille nei fumetti? Ecco come.
- C'è stato per mezz'ora.- la informò Ellie, scocciata che le loro conversazioni dovessero sempre contenere l'argomento Malik.
- Consideralo record. Di solito ,di martedì, lascia la classe al primo quarto d'ora,giusto?- domandò Julie, troppo sicura delle sue parole per volere davvero una conferma.
- Sembri il mio registro di classe.- scherzò Ellie, facendo sorridere fiera la migliore amica.
- Comunque,sì. Mi pare che l'abbia fatto un paio di volte.-
- Chissà che ha di tanto importante da fare.-
- Forse ha una fidanzata e per tenerla ben nascosta all'umanità la tiene rinchiusa in una cantina e le porta da mangiare ogni martedì.- suppose Ellie, assottigliando gli occhi , a mo' di racconto horror.
- Divertente,davvero. Rotolo per le risate.- Julie la guardò seria.
- Dai,che scherzo. Lo sai.-
- Lo so che lo so. Ma...aspetta...- si interruppe, allungando il collo per vedere meglio oltre il profilo di Ellie.
- Che c'è?-
- Perchè Louis Tomlinson ti sta indicando?-
Ellie girò la testa scocciata, credendo che l'amica la stesse prendendo in giro. Invece no. Il dito di Tomlinson era davvero puntato su di lei. La fissava con uno strano sorriso. Stessa cosa Styles, sedutogli affianco, ma lui era serio.
Ellie alzò un sopracciglio, non riuscendosi a spiegare il perchè di quel gesto. Sostenne lo sguardo di Harry finchè l'amica non la distraesse.
- Oddio Ellie, stanno parlando di te! Aspetta che so leggere il labiale.- esultò Julie.
- Oh,per favore Julie. Gli stai dando troppa importan..-
- Zitta! Dice...e chi mortadella anche lei...sai pesce immondo sa fare...- non terminò la traduzione, rendendosi conto di aver fallito totalmente. Ellie ne rise di gusto.
- Intanto te l'avevo detto che Styles ti tiene sott'occhio.-
- Non ha senso. Non ci siamo mai..quasi mai, rivolti la parola. Non lo sopporto, non interessa e lo stesso vale per lui.- disse Ellie, con aria scocciata.
- Secondo me, sei il suo sogno proibito.- suppose Julie sorridendo. Ellie la colpì al braccio, con poca energia, giusto per farle chiudere la bocca.
- Dillo un'altra volta e ti uccido.- la minacciò scherzando Ellie.
Vide il volto di Julie illuminarsi guardando un punto indefinito alle sue spalle. Si sentì picchiettare la spalla destra. Si aspettava che fosse Niall che voleva unirsi al pranzo e invece...
- Piacere Louis Tomlinson.-
Se ne stava lì impalato, davanti a lei. Con un ben poco rassicurante sorriso a trentadue denti. Le tese la mano. Perchè,cazzo,Louis Tomlinson si stava presentando in quel modo?




HI,EVERYONE
WOOOOO.*O* Non ci posso credere di aver ottenuto questi risultati. Sono solo al secondo capitolo e già apprezzate in tanti la mia specie di 'storia' :'D
Ringrazio chi ha messo o metterà tra prefeirte-seguite-ricordate.Ma soprattutto chi mi ha recensito.VI STIMO.Spero solo di meritare un vostro ricordo anche per questo capitolo.Che è il secondo, anche se affianco al titolo c'è il numero 3.Il punto è che molto intelliggentemente ho dato un nome al prologo.LOL
ALLORAAA,parlando seriamente.c: In questo capitolo si scopre il ragazzo col cappuccio.ZAYN MALIK.*W* Ahkjdcahljcb spero di aver reso l'idea. c':
Per vederlo in azione si dovrà aspettare ancora un pò u.u MUAHAHHA. *prossimo capitolo............. 

Vi consiglio solo di leggere questa magnifica ff.E' di una mia cara amica. c: *Francesca* : BeAlternative(Everything about you.YOU.) 
E l'autrice del banner Pettyfer con My best friend's brother 
Bacioni,Cla
*da notare che Megan Jackson è il mio nome su Twitter.HAHAHHAHAHA.Ok,basta.


 

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Capitolo 4
*** What a hell is he doing here? ***


                                                                    

 

                           
                                                                                                                         Capitolo 3


                                                             What a hell is he doing here? 




-Vi lascio soli.- sussurrò Julie all'orecchio di Ellie e si dileguò.
Lo sguardo di Ellie andò di nuovo dalla mano alla faccia di Louis Tomlinson. Evidentemente il ragazzo stava ancora aspettando che lei gliela stringesse.
- A questo punto dovresti dire il tuo nome.- alluse lui sottovoce. Ellie guardò ancora una volta quei suoi occhi azzurri. Belli sì, ma non promettevano niente di buono.
- Qualcosa mi dice che lo conosci già. Mai sentito dire che è maleducazione indicare le persone?- gli rinfacciò seccata.
- Te ne sei accorta,eh?- le chiese passandosi una mano tra i capelli già spettinati.
- Diciamo che non è molto furbo puntare un dito su qualcuno a pochi metri da te.- la voce di Ellie era acida ma Louis sorrise.
- Se serve per attirarne l'attenzione, questo ed altro.- le disse senza togliersi quell'espressione divertita dalla faccia.
- Frena Tomlinson. Non ci siamo mai parlati, non ci conosciamo e ,detto sinceramente, non hai una fama delle migliori. Dimmi che vuoi e finiamola qui.-
- Sei bellissima quando ti arrabbi.- Louis fece un passo avanti, avvicinandosi al viso di Ellie. Di conseguenza lei ne fece uno indietro, lasciandolo col capo chino ma si intravedeva che stesse sorridendo.
- Mio nonno novantenne riuscirebbe a conquistare una ragazza in meno tempo di te.- bofonchiò Ellie.
- In questo caso dovresti darmi il suo numero. Non mi dispiacerebbe avere qualche dritta per interessare alla sua simpatica nipotina.- disse Louis catturando lo sguardo di Ellie.
- Divertente.- forse c'era una punta di vero in quella parola. Ellie non potè fare a meno di dischiudere le lebbra in un sorriso.
- In fondo non è difficile quanto sembra.-
- Cosa?-
- Farti ridere. Dovresti farlo più spesso.- la voce di Louis era dolce.
- Tutto chiaro.- Ellie ricambiò il sorriso, poi continuò.
- Non voglio farti perdere tempo, men che meno ne voglio perdere io. Quindi se ti sei presentato con il solo scopo di aggiungermi alla lista delle tue notti insonni , faresti meglio ad allontarti.-
- Per cui se dovessi invitarti a venire ad una festa questo sabato, non verresti per paura che ti violenti in un luogo pubblico?- alluse Louis, stringendosi nelle spalle.
Ellie lo guardò al contempo divertita e confusa.
- Avvisi la preda prima di catturarla? Furbo, non c'è che dire.- non avrebbe abbassato tanto facilmente le barriere con quel ragazzo. Almeno non per ora.
Louis incassò anche questo colpo col sorriso. Poi avvicinò la bocca all'orecchio di Ellie.
- Ti aspetto al BeAlternative questo sabato. Alle dieci. Puntuale mi raccomando.- le sussurrò. La salutò con un occhiolino e si allontanò, senza darle il tempo di ribattere.
Ellie era sicura di non essere arrossata, fortunatamente. Ma sentire il fiato di Louis Tomlinson sul collo, l'aveva decisamente scossa. Ancora non si spiegava perchè ,di punto in bianco, si fosse precipitato a invitarla ad una festa. A distoglierla dai suoi pensieri fu lo sguardo di Styles, seduto qualche tavolo più in là. Era come se i suoi occhi verdi la trafiggessero con quell'espressione glaciale. Prima Tomlinson che le dava appuntamento dopo cinque anni di indifferenza reciproca, poi lui che sembrava volesse ucciderla con il potere degli occhi. 'E' ufficiale quei due non ci stanno con la testa.' pensò Ellie. Sbuffando lasciò la mensa, intenta a raggiungere al più presto Julie. Di sicuro avrebbe preteso il racconto dettagliato dei fatti. 'Fatti' che Ellie comunque non avrebbe mai capito. A confonderla ancora di più fu il formicolio che le prese alla base della coscia. Le ci volle un pò per capire era la vibrazione del Blackberry.

 



Finita la chicchierata con il belloccio?
Sappi che voglio sapere tutto. Non sono più a scuola
quindi oggi pomeriggio vieni
a casa mia ci sarà anche Niall.
Un bacione-J

 





Come volevasi dimostrare. Era un messaggio di Julie che pretendeva spiegazioni e per assicurarsi di averle l'aveva invitata a casa. O meglio, l'aveva gentilmente avvisata che quel pomeriggio sarebbe dovuta andare lì.
Il resto della giornata scolastica passò più velocemente del previsto. Arrivò alla villa dell'amica in poco tempo prendendo l'autobus. Ad aprirle la porta andò Liam, il fratello.
- Ehi,piccola.- l'abbracciò con un radioso sorriso. Si erano visti quella mattina, come consueto, per il passaggio a scuola. Eppure era sempre una gioia averlo vicino.
- Liam mi soffochi.- lui sciolse l'abbraccio,permettendole di respirare.
- Diventi sempre più fragile.- scherzò Liam, scansandosi dall'uscio della porta per farla entrare in casa.
Si diresse in cucina. Di solito si riunivano lì. Ad aspettarla c'era la solita scena. Julie appaggiata all'isolotto di granito che si passava lo smalto, stavolta nero. Niall che attaccava il frigorifero di casa Morrison. Liam che si avvicinava di soppiatto al biondo, in procinto di colpirgli il collo con la mano. La conseguente imprecazione repressa dalla presenza di donne.
-Se non ci fosse Ellie, ti prenderei a pugni.- sentì che Niall sussurrò a Liam,il quale se la rideva. Poi si rivolse a lei direttamente.
- Ciao,bella. Oggi a scuola non ti sei fatta proprio vedere.- le disse, avvolgendola in un breve abbraccio.
Ellie aprì la bocca per scusarsi con Niall,ma Julie glielo impedì.
-Ah,bando alle ciance! Dimmi che è successo con Louis piuttosto. Si è dichiarato? Vi siete baciati? Avete fat...-
- Julie!- la interruppe Ellie giusto in tempo.
- Dici che quello succederà la prossima volta?-
- Io dico che non succederà mai.- si intromise iperprotettivo Liam.
- Ellie potrebbe ospitare nel suo lettuccio tutti ragazzi di Manhattan , rassegnati.- proclamò Julie soffiando sullo smalto fresco.
- Non vi preoccupate. Io non vi sento,non ci sono in questa stanza.- esclamò Ellie con nonchalance.
- Ti tengo d'occhio.- le disse Liam, portando due dita aperte prima sui suoi occhi poi in direzione di quelli di Ellie che scoppiò a ridere.
- Allora! Ti decidi a raccontare o preferisci giocare a fare i piccioncini con mio fratello?- intervenne Julie spazientita.
- Piccioncini,eh?- scherzò Liam mettendo un braccio intorno al collo di Ellie.
- Mi fai cadere le braccia.- gli disse la sorella. Ellie si liberò dalla presa e iniziò a raccontare sul serio la conversazione avuta quella mattina con Louis alla bionda amica curiosa. Descrisse tutto nei dettagli ma preferì omettere il particolare Styles assassino. Ci tenne inoltre a puntualizzare che non sarebbe andata a nessuna festa.
- E' chiario come i suoi occhi che ci andrai,Ellie! - esultò Julie, esaltata al massimo per quell'invito.
- Non ho intenzione di eseguire i suoi ordini.- protestò lei con voce ferma.
- Prendi tutto troppo sul serio. Non pensare a quello che si dice sul suo conto, che ne sai che invece non ha un cuore d'oro?-
- Succede solo nei film.-
- Secondo me ha ragione Julie. Approfitta, tanto non hai niente da perdere. Se vuoi ti accompagniamo noi. Magari ti sentiresti più tranquilla sapendo che posso proteggerti dal violentatore pazzo.- si intromise Niall, addentando un sandwich.
- E' un sollievo sentirvi dire che mi volete mandare nelle mani di un violentatore pazzo.- scherzò Ellie, facendo ridere Niall a cui andò una fetta di pomodoro per traverso.
Finalmente anche sulla faccia di Liam comparve il sorriso. Aveva mantenuto un'espressione cupa per tutta la durata del racconto. Un paio di volte aveva leggermente scosso la testa. Ellie era certa che Liam fosse contrario all'uscita con Louis. La riteneva ancora piccola per queste cose. O meglio la riteneva ancora piccola e basta. Nonostante svariate discussioni a causa del suo comportamento da super papà, Ellie lo apprezzava molto per questo. Il suo vero padre aveva lasciato lei e sua madre quando aveva solo tre anni. Non era morto, purtroppo. L'aveva lasciate ,nel vero senso della parola, per andarsene con una troia svedese. Comunque non le mancava. I racconti della madre l'avevano sempre descritto come un egoista, fin troppo egocentrico, opportunista appunto. Per fortuna in prima elementare conobbe Julie e alle medie strinse amicizia con Liam. Un'amicizia che si rafforzò sempre di più col tempo. Tanto che Liam si sentiva in dovere di proteggere la sua piccola e indifesa Ellie dal resto del mondo. Teoria che le andava più che bene fino a sedici anni. Ormai ne aveva diciotto, era maggiorenne, aveva anche un certo caratterino ma Liam la vedeva sempre indifesa come una volta. Gli voleva bene come se fosse stato il suo fratellone che gioca a fare il papà. E non solo lei. Liam era apprezzato anche dalla madre di Ellie da quando una sera a una festa, dopo un bicchierino di troppo con Julie, le riportò a casa la figlia sana e salva. A distrarla dai suoi pensieri fu il rumore della porta che si aprì.
- Prego,entra. Ti va un caffè? Un tè? - riconobbe la voce della madre di Julie, Emma. Si girò per salutarla ma il suo sguardo corse immediatamente sul ragazzo alle sue spalle. Zayn Malik era rimasto immobile sull'uscio della porta. Sgranò gli occhi e passò lo sguardo su ognuno di loro. Liam gli fece un cenno con la testa a mò di saluto. Niall. Ellie e...Julie. Il moro stette un secondo di troppo a scrutare la bionda. Sussurrò qualcosa alla signora Morrison che annuì col sorriso e uscì di scatto.
Ellie non riusciva a collegare in alcun modo Zayn Malik e casa Morrison. Pensò subito alla reazione che aveva potuto avere Julie. Si girò a guardarla preoccupata. Julie era rimasta letteralmente pietrificata. Rossa in viso, non sbatteva più le palpebre. Continuava a guardare nel punto in cui si era fermato Zayn. Notò che il petto si gonfiava a scatti e capì che da un momento all'altro sarebbe andata in iperventilazione.
- Perchè Zayn Malik è venuto a casa nostra?- la voce di Julie echeggiò tra le mura della cucina.






HI,EVERYONE
Prima di tutto voglio ringraziare tutte coloro che hanno risposto al sondaggio su Ellie. Vi dico solo che il risultato NON è Zayn. *non dico direttamente quale sarà la coppia per non rovinare la sorpresa a chi non sa niente del sondaggio c':*
Poi..non ho potuto fare a meno di notare che le recensioni sono arrivate molto più velocemente all'avviso rispetto che a un capitolo vero e proprio. D: Devo pregarvi per farmi lasciare un commentino? çwç Ok. VI PREGO,DITEMI CHE NE PENSAATE. #lol
Seriamente..:3 DA-DA-DA-DAAAN Zayn Malik che si muove. *W*
Non vedevo l'ora di scrivere questa parte e spero di aver reso l'idea :'D
Per sapere cosa ci faceva Zayn a casa di Julie non dovete far altro che seguire la storiaaa.YEEEEEEAH
Ora ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente.Chi ha messo tra preferite-seguite e ricordate e soprattutto Sara , la mia migliore amica che mi aiutato molto per questo capitolo *W* 


TA-TA-TA PUBBLICITA'
'My best friend's brother
Everything about you.YOU.
 You Changed My Life.
                                                                         Un bacio a tutti,MsStylinson xx






 

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Capitolo 5
*** Between hate and MORE hate there's the distance of a Martini ***





                                                                                                               Capitolo 4    
                                                                                                                                                                
                                 Between hate and MORE hate there's the distance of a Martini


   
 

La mamma aveva un'aria tanto calma. Zayn Malik le aveva rivolto la parola e lei non si era scomposta minimamente, anzi sembrava fossero in confidenza. Ma ,cosa più importante lui era stato lì. A casa sua. Julie Morrison aveva visto Zayn mettere piede nella sua cucina. Come ne fosse scappato altrettanto rapidamente era un altro discorso. Era rimasta letteralmente pietrificata dallo sguardo del moro. E che sguardo poi... gli occhi di Zayn erano bellissimi. Sembravano color cioccolato. Non il monotono marrone. Anche i suoi occhi sono speciali ... frase che fulminò la mente di Julie per un istante, mentre il cervello smetteva di controllarle i muscoli lasciandoli inermi sotto lo sguardo di Zayn. Una moltitudine di pensieri, senza capo nè coda, affollavano la mente di Julie. Il dominante era la soddisfazione di conoscere finalmente il colore degli occhi di Zayn. Un punto a sfavore di Ellie. A quella piccola vittoria si sostituirono tante domande che contribuivano ad aumentare il suo stato di confusione mentale. Perchè Zayn era scappato quando li aveva visti? Perchè non li aveva nemmeno salutati? Ma la più importante, era quella che Julie ripetè alla madre, rompendo il silenzio.
- Perchè Zayn Malik è venuto a casa nostra?- la madre, di tutta risposta, unì le mani, sorridendo compiaciuta.
- E' un così caro ragazzo, anche se di poche parole.- puntualizzò Emma.
- Questo non spiega cosa ci facesse qui,mamma.- Julie stava perdendo la compostezza che fino a poco prima la teneva lontana dall'iperventilazione.
- Non pensavo che ti potesse dare fastidio, povero caro.-
Se, vabbè. Fastidio... sentì che sussurrò Ellie a Niall non abbastanza a bassa voce da tenerlo nascosto. Julie non si trattenne dal guardarla truce, ammonendo di conseguenza la risatina del biondo. Poi la sua attenzione tornò a concentrarsi sulla madre.
- Non mi dà fastidio. Ti sto solo chiedendo per quale santo motivo sia venuto a casa nostra!- La calma di Julie era andata.
- Modera i toni signorina.-
Julie dovette chiudere gli occhi e fare un respiro profondo portando le mani sulla pancia per evitare di aggredire la madre. Poi riprese con un'insolita calma.
- Perchè Zayn era qui.- scandì bene quella che doveva essere una domanda. Ripetuta per l'ennesima volta, stavolta pretendeva una risposta.
La madre tirò un sospiro di pazienza e prese a parlare.
- Ricordi che verso luglio verranno gli zii per un paio di mesi?-
- Sì e allora?- non capiva come i suoi ,oltretutto odiosi, zii potessero collegarsi a Zayn.
- E hai presente il capannone in giardino? -
- Mamma va' al sodo.-
- Voglio ristrutturarlo come casa per gli ospiti. Così staranno lì.-
- E che c'entra Zayn?-
- Zayn? Ah,già. Il ragazzo carino...Ovviamente tuo padre non è il tipo per certi lavori, così ho sparso la voce che cerco aiuto per una piccola ristrutturazione con una generosa retribuzione e per rendere la ricerca più semplice ho affisso un avviso alla bacheca della tua scuola. Payne si è pres...-
- Zayn.- la corresse puntuale Julie.
- Sì,certo. Zayn si è presentato proprio qualche ora fa. Voleva tanto quel lavoro che non ho potuto fare a meno di accettare. Sembra un così bravo ragazzo!- Ellie fece un finto colpetto di tosse, sentendo il complimento della signora Morrison. Niall e Liam trattennero una risatina. Julie li ignorò, totalmente presa dal racconto della madre. Totalmente scioccata dal racconto della madre.
- P-per quanto tempo?- le parole uscivano a fatica dalla gola di Julie che non voleva far altro che urlare.
- Che ne posso sapere io. Dipende quanto ci metterà lui. Non credo molto però, ha un fisico niente male!- scoppiarono tutti a ridere, ma ognuno a modo suo. Liam...ehm,vabè. Ellie conteneva le risate portando una mano sulla bocca e l'altra sulla pancia. Julie fu presa da una risata isterica, sostituita ben presto da un'espressione di ghiaccio. Niall si sganasciava dalle risate perchè aveva notato che la foglia di insalata con cui stava preparando il secondo panino assomigliasse a Liam.
- Quindi Zayn M-malik verrà qui a lavorare...q-quanti giorni a settimana?-
- Quattro il primo mese,poi si vedrà. Inizia lunedì.- disse la madre, soddisfatta.
Il cuore di Julie minacciava di sfondarle la gabbia toracica. Sgranò gli occhi, voltandosi verso Ellie che la guardava altrettanto stupita. Non poteva essere vero. Sarebbe stata a pochi metri di distanza da Zayn quattro giorni su sette. Non poteva avvicinarsi troppo, la mamma l'avrebbe tenuta sotto controllo. Magari Zayn avrebbe lavorato con una maglietta bianca aderente per il sudore, sotto il sole rovente e con un braccio si sarebbe asciugato la fronte voltandosi a guardarla. Poi si sarebbe accorto che lo stesse fissando con la bava alla bocca e avrebbe fatto una grande figura di merda. Avrebbe passato i pomeriggi ammirando dalla finestra un dono del cielo col ciuffo sbarcato nel suo giardino. E magari scivolando con il gomito avrebbe sbattuto il naso al vetro della finestra. La mente di Julie era un alternarsi di gioie con le conseguenti magre figure.
- D'accordo ragazzi, io vado a potare le piante. Ah,Julie dimenticavo. Tu ovviamente dovrai essere disponibile per qualunque cosa avesse bisogno.- si congedò la madre di Julie.
Non appena si fu allontanata del tutto la figlia scoppiò.
- Oh Gesù,Giuseppe e Maria, ma vi rendete conto!? Avrò Zayn qui vicino quattro volte a settimana! Sentirò la sua voce e potrò dirvi che è più bella delle vostre. Lo vedrò senza cappuccio. Lo vedrò in canottiera! Parleremo sicuramente. Devo essere disponibile per qualunque cosa. Ma che non si preoccupi proprio! Oddio e magari finiremo per...-
- Julie! Respira.- la interruppe Ellie, prendendola per i polsi. L'amica obbedì con un sorriso estasiato in volto.
- Quella non è mia sorella.- sussurrò Liam, allibito alla vista dell'esplosione di ormoni che aveva appena investito Julie.
- Aspetta che Zayn le rivolga la parola e ti troverai costretto a tenerla ferma per evitare che lo violenti.- la prese in giro Niall, ridendosela alla grande.
- No! No,no,Ellie,no. Non vorrà neanche guardarmi negli occhi! Hai visto com'è scappato prima? Non mi filerà di striscio.- lo sguardo di Julie passò dall'estasi alla delusione nel giro di molto poco, ignorando la battuta di Niall.
- Hai notato anche tu? Lo dico che quel tipo è strano. Che gli abbiamo fatto, paura?- notò seccata Ellie.
- Secondo me, l'ha spaventato vedere Niall attaccare il panino.- propose Liam stringendosi nelle spalle. Risero tutti.
- Si chiama fame.- cercò di giustificarsi il biondo.
- Si chiama terrificare il mio futuro marito.- lo ammonì Julie.
La conversazione continuò a girare intorno l'argomento Malik per poco altro tempo, poichè Ellie dovette andare via prima del previsto.
Julie stranamente se ne sentì sollevata. Aveva bisogno di stare sola con sè stessa per fare ordine tra i suoi pensieri. Passò il resto del pomeriggio stesa sul letto della sua camera a fissare un punto indefinito del soffitto.
Non riusciva a credere che Zayn sarebbe davvero andato a lavorare nel giardino di casa sua. Che, tra soli tre giorni, gli avrebbe rivolto la parola...perchè l'avrebbe fatto,no? La mamma le aveva raccomandato di dargli una mano per qualunque cosa, sarebbe stato impossibile non parlarsi neanche una volta. E se il ragazzo fosse più duro di quel sembrava? In quel caso Ellie avrebbe avuto ragione a parlarne male. No, nessuno aveva ragione se parlava male del suo Zayn. Julie non si spiegava più neanche come le fosse venuta quella cotta. Zayn arrivò nella loro scuola un anno prima, quando frequentavano la quarta. Nei primi tempi Julie addirittura non si accorse della sua presenza. Un giorno notò un tipo incappucciato, seduto all'angolo della classe, lontano da tutti. Chiese a Ellie chi fosse e lei rispose semplicemente che si chiamasse Zayn Malik. Con qualche ricerca e un pò d'intuito, scoprì che venisse dal Bronx. Non si sapeva quando avesse lasciato il suo paese, perchè o con chi, dopotutto era minorenne. Era incredibile come riuscisse a tenere tutto il suo passato all'oscuro...non che il suo presente lo condividesse con qualcuno. Forse fu questo che fece impazzire Julie. Le erano sempre piaciuti i tipi misteriosi che si vedevano nei film, quelli impassibili che finiscono per innamorarsi della ragazza semplice e innocente. Zayn era perfetto per la parte e Julie aveva sempre sognato di essere l'unica fortunata a cadere tra le sue braccia. 'Ecco,appunto. Sognato.' se ci fosse stata Ellie le avrebbe detto quelle esatte parole. Era sempre la sua migliore amica a evitare che si perdesse nelle fantasie, riportandola coi piedi per terra. Per fortuna c'era lei.
Ellie non si era mai data a questo genere di sentimenti. Li vedeva come una totale perdita di tempo e salute.
'Innamorarsi è masochismo.' Ecco la filosofia di Ellie Gray.
Julie non condivideva affatto. Non che si ritenesse innamorata di Zayn, l'amore era un concetto troppo forte, inesistente anche per lei. Ma ne era assolutamente cotta. Bruciata. Ogni volta che lo vedeva dava in escandescenza, ma lui non si era mai accorto di niente, il chè era un bene in effetti. E ora sarebbe letteralmente impazzita ad avercelo sotto casa quattro giorni su sette. Iniziava a preoccuparsi per i disturbi emotivi che quella vicinanza le avrebbe causato. Julie passò i giorni seguenti con quel pensiero fisso. Zayn Malik a casa sua. Le conversazioni con Ellie non trattavano d'altro. A scuola, a casa o per telefono, sempre e solo Zayn.


Arrivate a sabato mattina Julie fece uno strappo alla regola.
- Quindi è deciso. Stasera si va al BeAlternative.- proclamò fiera, tenendo con entrambe le mani il libro di biologia.
Ellie chiuse rumorosamente l'anta del suo armadietto, tirando un profondo sospiro.
- E cedere al suo volere?- ribattè poi.
- Se non vai, penserà che hai paura.-
- Paura di Louis Tomlinson?-
- Paura che ti salti addosso.- la sfidò Julie. Sapeva che con Ellie non c'era niente di meglio che sfruttare quei piccoli e subdoli trucchetti.
- E va bene! Ci andremo. Ma senza Liam,ti prego. Sai quanto gli voglia bene ma quando viene con noi in discoteca è come avere un bodyguard.-
- Vuoi privacy con Tomlinson,eh?- la stuzzicò Julie, punzecchiandola col gomito.
Ellie rise, anche se un pò seccata per la battuta. Non voleva assolutamente stare sola con Louis. Giusto il tempo di farsi notare, scambiarsi un misero 'ciao', poi se ne sarebbe andata a mangiare una pizza con Julie e Niall.





-Non ci credo che ha accettato.- si lamentò Harry.
- La mia non era una domanda. Se stasera verrà, sarà tutto merito del mio irresistibile fascino.- si vantò Louis, convinto al cento per cento che avrebbe trovato Helen Gray alla festa che le aveva indicato per quella sera.
- In questo non c'è molto su cui fare affidamento.-
Louis rise a sentire il tono seccato dell'amico all'altro capo del telefono.
- Non capisco che hai da essere così scontroso con il tuo caro Lou.-
- Questo è il mio tono di voce, coglione.- Harry era decisamente irritato. Da cosa però, non era molto chiaro.
- Ho capito. La volevi tu,giusto? Quella Helen dico.- gli rinfacciò con un tono di sfida Louis.
- Una in più, una in meno. Per me non fa differenza. Resti comunque sotto di nove.-
- Allora non ti dà fastidio il fatto che stasera andrò a letto con la ragazza che avresti potuto avere tu.- Louis sentì che Harry rise a quelle parole.
- Ti illudi se credi che farete sesso. Ho abbastanza esperienza per dire che una suora è più facile di lei.- ghignò Harry.
- Staremo a vedere.-
- A stasera,Lou.-
Harry staccò, alzando un angolo della bocca. Il migliore amico aveva tutte le potenzialità per conquistare una ragazza in poco tempo, ma Gray era un campo minato. Aveva sentito l'acidità nella sua voce quando si scontrarono nei corridoi della scuola. Aveva visto come a mensa, si allontanava da Louis per mantenere le distanze. Ma l'aveva anche vista sorridere all'amico. Quello non poteva sopportarlo. Era sicuro che nella conversazione che avevano avuto i due, Louis non aveva fatto altro che darsi delle arie eppure lei aveva riso. Forse quella sera la ragazza avrebbe davvero ceduto. Non l'avrebbe mai effettivamente ammesso, ma se Louis avesse portato a letto la Gray, Harry si sarebbe sentito in netto svantaggio. Riuscire a conquistare una che sarebbe rimasta vergine fino ai trent'anni valeva molto di più di dieci sciacquette prese a caso. Però, in fondo, Louis e Helen si erano parlati una sola volta e lei si era mantenuta molto sulle sue. Louis non ce l'avrebbe fatta. Punto.
Harry era rimasto in piedi nel corridoio di casa sua, ancora col cellulare in mano. Girò la testa verso destra, ancora assorto dagli stessi pensieri, e vide la sua immagine riflessa nello specchio. Quel giorno era particolarmente in forma. Particolarmente bello. Harry Styles sapeva di esserlo. Nessuno aveva mai detto il contrario. Nessuno.
Più affascinante di Louis? Certamente.
Alzò un angolo della bocca in un sorrisetto poco rassicurante. Allora capì cosa avrebbe dovuto fare.

 

 

 

-Ellie,muoviti porca miseria!- sbraitò Julie sporgendosi dal finestrino dell'auto, completamente spazientita dall' innaturale abilità dell'amica ad essere perennemente in ritardo. Tirò un sospiro di sollievo quando vide Ellie chiudersi la porta alle spalle. In tutta fretta fece cadere le chiavi di casa e si affrettò a raccoglierle. Julie si coprì gli occhi con una mano, accasciandosi sul sedile dell'auto di Liam. Tornò a guardare in direzione di Ellie. Le mancava solo un metro per arrivare alla portiera. Non poteva succedere niente in un metro,no? Ellie accellerò il passo rendendosi conto del ritardo madornale. Scelta poco saggia dati i tacchi alti che le aveva imposto la madre. Ed eccola che perdeva l'equilibrio. Fortunatamente c'era la fiancata dell'auto che la salvò dalla rovinosa caduta.
- Un vialetto. Dovevi percorrere un piccolo, benedetto vialetto.- si lamentò Julie con la sguardo perso di fronte a sè.
- Può succedere di tutto nel tragitto porta-auto.-
- Solo se ti chiami Helen Gray,tesoro.- sospirò lei salutando l'amica con un bacio sulla guancia.
Julie era seduta davanti, vicino a Liam che guidava.
- Niall ci aspetta al BeAlternative?- chiese Ellie ai fratelli Morrison, notando l'assenza dell'amico.
- Sperando che non prenda esempio dalla tua puntualità.- la stuzzicò Liam.
- Colpa delle scarpe.- Ellie e Julie risero in un allegro coro.
Chicchierano ancora un pò prima di arrivare al locale. Era abbastanza in periferia. La strada aveva una scarsa illuminazione ma non le sembrava un quartiere malfamato. Almeno Louis non l'aveva mandata in un covo di mafiosi. Drogati sicuro, mafiosi meno.
La luce dell'insegna al neon del BeAlternative irradiava l'asfalto a tratti. Dal locale si sentiva musica ad alto volume, non troppo. Strano ma vero. Ellie sperò con tutta sè stessa che ci fosse poca gente o almeno che il locale fosse grande. Odiava ritrovarsi appiccicata ad altre persone, sudate come maiali, che si agitano come possedute e lo ritengo ballare.
Rimase sorpresa, rendendosi conto di come fosse il BeAlternative.
Spazioso, su due piani. Le luci non erano accecanti. Il volume della musica era alto ma non da sfondare i timpani e ,meraviglia delle meraviglie, non era stracolmo di gente.
- Julie, sei sicura che Liam non è rimasto sulla soglia a spiarci?- scherzò Ellie, o forse non troppo.
- Anche se c'avesse provato, i bodyguard l'avrebbero buttato fuori.-
- Quegli scimmioni in nero mi sono sempre stati simpatici.-
Le ragazze arrivarono al bar senza troppi sforzi. Meno persone significa meno persone da spingere per passare.
Ellie sperava che Niall fosse già arrivato. Fortunatamente era lì, ad aspettarle seduto su uno sgabello. Il biondo si girò e quando le riconobbe un radioso sorriso gli si dipinse sul volto. Lo salutarono con un abbraccio ed entrambe presero posto sugli sgabelli adiacenti al suo e ordinarono da bere.
- Da quanto sei arrivato?- si informò Ellie, mandando giù un sorso del suo Sweet Martini.
- Cinque minuti.- proclamò Niall sorridente.
- La puntualità ormai è un optional...- borbottò Julie tra sè e sè.
Ellie rise vedendo l'espressione scocciata dell'amica. Le bastò alzare di poco lo sguardo per congelare il sorriso. Tomlinson era già lì. Le rivolse un sorriso a trentadue denti mentre si avvicinava.
- Pazzo violentatore a ore due.- sussurò Ellie all'orecchio di Julie che si girò di scatto verso il diretto interessato.
-E' proprio un gran pezzo di...-
-No.Julie non dirlo. Altrimenti lo penso anch'io e non devo pensarlo.-
Sinceramente Ellie non poteva negare che Louis fosse più che bello. Sarebbe dovuta essere cieca o lesbica per dire il contrario. Ma non ci si doveva soffermare più di tanto. Se voleva tenergli testa non poteva perdersi nei suoi magnifici occhi azzurri. No.
Dopo essersi ripetuta quell'unica sillaba una ventina di volte era pronta a stroncare la conversazione non ancora nata con Louis Tomlinson.
-Salve, bellezze.- il ragazzo si chinò leggermente, rendendo l'idea dell'inchino nel ventunesimo secolo.
- Tomlinson.- lo salutò sottovoce, alzandosi dallo sgabello. Julie li guardava affascinata. Niall un pò meno, si teneva sulle sue, palesemente infastidito dalla presenza di Louis.
- Allora sei venuta.- le disse Louis, passandosi una mano tra i capelli.
- No, sono un ologramma.-
Louis sorrise, ovviamente. Ellie iniziava a pensare che sarebbe stato meno irritante se l'avesse almeno risposta. NO. Lui sorrideva.
-Simpatica come sempre, Helen.-
- Ellie.- lo corresse Julie. La ragazza tre volte su quattro parlava a sproposito. Ellie la fulminò con lo sguardo, ma l'amica manteneva il suo sorriso divertito.
- Tu,invece? - Louis si rivolse a Julie con un magnifico sorriso.
Lei si alzò velocemente dallo sgabello presentandosi con molto calore.
-Io sono Julie, la migliore amica della tua futura fidanzata.-
Ellie non riuscì a colpirla abbastanza velocemente da evitare che terminasse quell'eresia.
-Dio,Julie...- Ellie chiuse gli occhi.
- Scusa,Louis. Ci si vede.- continuò poi. Prese il bicchiere di Martini e si allontanò da loro. Non sapeva bene perchè avesse avuto quella reazione. Forse voleva evitare di assestare un pugno nello stomaco della migliore amica per tenerla a bada un'ora massimo. In effetti un pugno anche a Louis non avrebbe fatto male. Dritto sul naso, così da ammaccargli quel sorriso da ebete perennemente stampatogli sulla faccia.
Salì al piano superiore. Prima di salire l'ultimo gradino qualcuno la prese per il polso. Guarda un pò, era Louis.
- Non ti mangio. Tranquilla,Ellie. - sorrise pronunciando il suo diminutivo.
Non ce l'avrebbe fatta. Era troppa la rabbia da sbollentare e il pugno implorava di partire.
- Ti trema la gamba. Devo preoccuparmi?-
Sì,preoccupati Tomlinson.Il mio gancio destro sta per stenderti.
- La gamba che trema significa che ho altro da fare, ma qualcuno mi trattiene.-
- Quando la mia trema, Harry sta per sanguinare.- scherzò lui. Ellie accennò un sorriso al pensiero di Styles sanguinante.
Dischiuse le labbra per rispondergli ma non proferì parola dato che l'attenzione di Louis era tutta per il cellulare. Evidentemente doveva essergli arrivato un messaggio. Un bel messaggio, dato il sorriso stile Joker che gli si allargò sulla faccia. Digitò qualcosa velocemente e si rivolse di nuovo a Ellie.
- Aspettami qui,bellezza. Torno subito.- si portò la mano alla bocca e le mandò il bacio con un soffio, seguito dall'immancabile fila di denti scoperti.
Ecco che la lasciava ancora una volta interdetta. A differenza che stavolta non gli avrebbe dato retta.
Ellie si era presa la briga di arrivare fino al BeAlternative perchè Louis l'aveva invitata, per così dire, e lui neanche il tempo di scambiarsi due parole, se ne andava.
Aspettami qui,bellezza. Torno subito.
Nervi a fior di pelle. Ellie appoggiò le braccia sulla ringhiera, tenendo il bicchiere in mano.
Quanto poteva essere irritante un ragazzo?
Louis davvero credeva che stavolta avrebbe eseguito i suoi ordini?
Perchè così era andata. Lui le sussurra il nome di un locale sconosciuto, le dice una data e lei, benchè controvoglia, si fa trovare lì, quel giorno e...no, non proprio a quell'ora.
Poi si lamenta se non voglio darle retta. Pensò riferendosi a Julie.
Ellie sfogava l'arrabbiatura sul bicchiere. Lo teneva stretto tra le mani.
Cercò di distrarsi agitando i cubetti di ghiaccio al suo interno, facendo attenzione che il cocktail non fuoriuscisse.
Inutile preoccupazione.
Un ragazzo che passava le urtò la spalla abbastanza violentemente da farle rovesciare il bicchiere. Fortunatamente la rabbia le aveva incollato le mani sul vetro, ma non potè impedire al contenuto di cadere.
Non ebbe il tempo di imprecare contro il bisonte che l'aveva investita, poichè realizzò di essere al piano superiore...quindi giù c'era un piano inferiore, con altre persone e le si era rovesciato il cocktail.
Fece due più due.
Sgranò gli occhi e si sporse.
Così come temeva, notò una testa bagnata che lentamente alzava lo sguardo nella sua direzione. Ellie non riusciva a distinguere chi avesse investito col Martini, ma certamente era un ragazzo ed era infuriato.
Ellie corse giù, diretta a scusarsi. Ancora stringeva il bicchiere,ormai vuoto.
Quando riconobbe la sua vittima, si coprì di scatto la bocca con una mano.
Piuttosto per remprimere una risata inopportuna, anche se la scena fosse esilarante.
Harry Styles la guardava allibito.
Anche se grondanti di Martini i suoi capelli assomigliavano a un nido di uccelli mal riuscito.
Lo sguardo del ragazzo incrociò quello di Ellie.
Lei aspettava di trovare due pugnali verdi pronti a trafiggere l'artefice dello shampoo, invece sorrise. Il suo sguardo andò dal bicchiere vuoto agli occhi di Ellie e sorrise, come divertito dalla situazione. Si passò le mani tra i capelli, agitandoli per scrollare il cocktail.
Sembra un cane. pensò Ellie, ma era colpa sua e nonostante fosse Harry Styles doveva scusarsi.
Prese un respiro profondo e gli si avvicinò.
- Hai una mira perfetta.- la precedette Harry.
- Scusa. Mi hanno spinto e il bicchiere si è rovesciato.-
- Prima mi vieni addosso, poi mi svuoti il tuo drink in testa. La prossima volta cosa devo aspettarmi, un disastroso incidente in auto che mi vede come vittima?-
- Puoi stare tranquillo. Non ho la patente.- Ellie già si pentiva di essersi scusata.
Lui rise portandosi le mani nelle tasche del pantalone.
- Perchè sei venuta?- non suonava tanto come domanda, piuttosto sembrava un rimprovero. Ellie ne rimase allibita.
Che poteva mai fregarsene Styles della sua presenza.
- Di sicuro non sono fatti che ti riguardano.- rispose seccata.
- Non pensavo che Louis ci avesse messo così poco per farti cadere ai suoi piedi, Gray.- la provocò lui, con un sorriso appena accennato.
- Non sono caduta e mai cadrò ai piedi di nessuno. Tanto meno di Louis.- gli rinfacciò quasi a denti stretti Ellie.
Quei due avevano una dote naturale nel renderla nervosa.
- In questo caso non saresti dovuta venire.-
- Che problema hai, Styles?- Ellie iniziava a confondersi sul serio.
Prima l'invito di Louis. Poi Harry che la rimprovera per averlo accettato.
- Le abitudini di Louis con le ragazze non sono delle migliori.- alluse con un mezzo sorriso.
- Lo dici come se le tue fossero diverse.- ribattè sfacciata Ellie.
Harry chinò leggermente la testa, facendo ombra sugli occhi ma si vedeva che stesse ancora sorridendo.
- Io almeno non ho paura ad ammetterlo.-
Ellie non ci credeva. Harry aveva appena ammesso la sua natura di puttaniere.
- Non andarne fiero Styles. Louis è mille volte megliore di te.- Ellie sputò fuori quelle parole con difficoltà. Ma Harry doveva stare zitto, in un modo o nell'altro.
E poi, effettivamente Louis era riuscito a farla ridere. Fu come se avesse guadagnato un punto. Harry non avrebbe mai raggiunto una meta del genere.
- Non mi conosci.-
- Oltre sapere che ti porti a letto la prima di turno, non c'è molto altro.-
- Scelgo con attenzione con chi passare la notte. Ad esempio non manca mai la bellezza.- alluse, avvicinando il volto a quello di Ellie. Lei non si tirò indietro. Sostenne lo sguardo del ragazzo e le venne da pensare ad alta voce.
- Mio nonno farebbe ricchezze a darvi lezioni.- fu un sussurro più che altro, ma bastò perchè Harry si allontanasse confuso.
- Che?-
Ellie lo guardò divertita, soppesando il bicchiere che ancora teneva in mano.
- Chiedi al tuo amico Louis, lui capirà.-
Lo guardò dritto in quegli occhi verdi e stavolta fu lei ad avvicinarsi.
- Posso fare una cosa?- gli sussurrò appoggiandogli delicatamente una mano sulla spalla.
- Tutto quello che vuoi.-
Ellie sorrise, vedendo che Harry chiudeva gli occhi.
Tutto quello che voglio. Peccato per te che non sia un bacio.
Alzò il braccio che manteva ancora il bicchiere e completò il servizio. Non si era svuotato del tutto ed Ellie aveva pensato bene di annaffiare ancora un pò il cespuglio di Harry.
L'espressione scioccata del ragazzo fu impagabile. Aprì gli occhi e li fissò su Ellie. Aveva uno sguardo preoccupante.
Ellie sorrise soddisfatta mentre Harry le passava vicino, abbandonando finalmente il suo campo visivo.
Sobbalzò leggermente quando sentì una mano che ,da dietro, le scostava i capelli dal collo.
- Non basteranno due gocce d'acqua per liberarti di me.- riconobbe in quel sussurro la voce di Harry.
Lui lasciò ricadere i capelli, sfiorandole le spalla e se ne andò.
A quel leggero tocco un brivido le percorse la schiena.
Voleva allontanarlo e invece aveva ottenuto l'effetto contrario.
Non basteranno due gocce d'acqua per liberarti di me. Cos'era una minaccia? Non era abbastanza la persecuzione di Louis, doveva subire anche le fantasie di Styles.Il fighetto conquistatore.
Ellie aveva troppe cose per la testa e non trovava rimedio a quella confusione.
Optò per la soluzione più salutare. Magiare una pizza con Julie e Niall. Si diresse a passo rapido al bar, dove la aspettavano da tempo e li portò via con sè senza dargli spiegazioni.
Non vedeva l'ora di lasciare quel locale.





 

HI,EVERYONE
CHIEDO SUBITO SCUSA PER IL RITARDO NEL PUBBLICARE QUESTO CAPITOLO.
Il problema è che sono stata fuori città e non ho potuto scrivere, oltretutto il capitolo neanche mi convince. çç
C'è...non credo che faccia proprio pena, ma ditemelo se mi illudo.
Quindi, VI PREGO DITEMI CHE NE PENSATE. Sul serio, mi fa moolto (MOLTO) piacere ricevere le vostre recensioni e a proposito... 28 recensioni al capitolo precedente?
MA IO VI AMO. Grazie sul serio, è bellissimo sapere che c'è qualcuno che apprezza il tuo lavoro. *-*
E poi grazie anche alle 22 preferite, 5 ricordate e 33 seguite. *w* <- #profonda stima per tutti voi.
Ora parlando del capitolo che ho osato pubblicare... finalmente sapete che ci faceva Zayn a casa Morrison. E non posso far altro che ringraziare la mia Sara (autrice di -> My best friend's brother) :'D
E poi la fine che fa Harry mi fa morire. LOL Nell'ultima scena ho sentito i brividi come se fossi Ellie. e.e #Harryeravicinoameloammetto. LOLalquadrato(?) Ora...avete notato che si parla dal punto di vista di tutti? Così più o meno si conoscono i loro pensieri. CHI E' COLUI CHE HA ANCHE I PENSIERI SCONOSCIUTI? *risata malefica. Scusate,ma Zayn si deve desiderare. Non maledicetemi, nel prossimo capitolo mi ci concentro.PROMESSO ewe Per ora..
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE.c:


TA-TA-TA-TA PUBBLCITA'
Maybe hate,maybe love.
You Changed My Life.

Un bacione 
MsStylinson 

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Capitolo 6
*** Your voice drives me crazy ***


     


Capitolo 5

Your voice drives me crazy

      



Le lezioni erano finite e gli studenti del McKinley si raggruppavano nel cortile per scrollare la tensione accumulata in una lunga e stressante giornata scolastica prendendo una boccata d'aria.
Fortunatamente a quell'ora la maggior parte si era già ritirata.
Harry e Louis si erano trattenuti a chiacchierare.
O meglio, Louis tratteneva Harry chiacchierando delle sua ultima conquista.
Di solito Harry era partecipe in quel genere di discorsi. Aveva la lista di scoparagazze più numerosa dell'amico e non perdeva mai l'occasione per rinfacciarglielo.
Ma si era sempre trattato ,per entrambi, di ragazze facili che dopo qualche ora già avevano fatto il loro dovere.
In quel caso era diverso.
Si trattava di quella Helen. Acida, antipatica e isterica. Harry non aveva certo dimenticato lo shampoo col drink. Il resto della serata l'aveva trascorso cercando di togliere la puzza infernale di alcool dai suoi adorati ricci.
- Dovresti vedere come mi guarda.- continuava a vantarsi Louis. Era convinto che la ragazza in questione fosse pazza di lui.
- Con odio, antipatia, seccatura. A te la scelta.- lo stuzzicò appoggiando la schiena al tronco di una vecchia quercia.
Harry non lo diceva semplicemente per smontare l'amico.
Gli dava fastidio quanto Louis si sentisse importante.
Gli dava fastidio soprattutto il perchè Louis si sentisse tanto importante.
- La tua è invidia,amico. Lei preferisce me ...e non la biasimo affatto.- sghignazzò Louis sedendosi ai piedi dell'albero.
- Intanto tu non preferisci lei alle altre. Sabato non hai esitato quando ti ho servito su un piatto d'argento la bionda pronta per te nel privè.- gli ricordò soddisfatto di sè.
Aveva preparato una serata di sesso perfetta per Louis con un solo scopo.
Tenerlo lontano da Helen.
Ci era riuscito e non solo.
Louis non avrebbe saputo, per il momento, che la bionda aveva appena finito con lui.
Harry rincoglionito non c'era ancora diventato per riservare un'occasione del genere all'amico.
- Quel messaggio è stato da bastardo. Ma grazie, non era niente male.-
Lo so. pensò nascondendo un sorrisetto malizioso chinando leggermente il capo, così che i ricci gli ricadessero sul viso.
- Comunque sia oggi verrà a prendere un caffè con me.- continuò Louis sicuro di sè, piegando una gamba per fare da appoggio al braccio.
Harry lo fulminò con lo sguardo poi alzò la testa scuotendola appena per aggiustarsi i capelli da un lato.
- Parli come se avesse già accettato. Non illuderti troppo, potrebbe farti soffrire povero Lou.-
- Grazie per l'interessamento ma non corro il rischio.- rise Louis.
Harry irrigidì i muscoli della mascella. Non ricambiava l'allegria dell'amico.
Louis era tanto sicuro che sarebbe riuscito a portarsela a letto che ormai non poteva dargliela vinta.
Helen si era scontrata con Harry nei corridoi.
Harry le aveva parlato per primo.
Harry si era preso il suo drink in testa due volte.
Harry l'aveva fatta rabbrividire al locale sussurrandole quella frase. Ne era certo.
Harry faceva impazzire tutte e avrebbe fatto impazzire anche lei.
Era Harry che aveva avuto un contatto con Helen per primo e doveva averlo anche per ultimo.
Iniziò a soffiare un leggero venticello che gli scompose i ricci, facendogli aggrottare le sopracciglia.
- Parli del diavolo...e spuntano gli angeli.- alluse Louis guardando dritto di fronte a sè.
Harry seguì la direzione in cui guardava Louis e la notò.
Helen che parlava animatamente con quella sua amica grassottella.
In lei non trovava neanche un lato positivo oltre la bellezza.
Nonostante questo doveva essere sua. In fondo il carattere a letto passava in secondo piano. In effetti il carattere per Harry passava sempre in secondo piano.
- Angelo che non avrai mai.-
- Guarda e impara Hazza.- disse Louis con un tono di sfida alzandosi per poi dirigersi verso Helen.
Guarda e impara? Come cazzo gli viene di dire a me guarda e impara?
Quel leggero venticello lo aiutò a soffocare il nervosismo. Prese un lungo respiro e si allontanò da lì.
Helen Gray sarà il prossimo nome della mia scopa-lista, Louis. Ci puoi scommettere.




- Julie,per l'ultima volta, ricordati di respirare. Chiudi la bocca e inspira profondamente.- la intimò ancora una volta Ellie esasperata dalle stupide fantasie dell'amica.
Facevano una passeggiata nel cortile del McKinley prima di tornare a casa e Julie la invitava sempre più intensamente al suicidio con tutti quei discorsi melensi su un ipotetico, segreto amore di Harry nei suoi confronti.
Ellie si era amaramente pentita di aver raccontato l'incidente avuto con Styles al BeAlternative.
- Ma come faccio a stare zitta? Non ti rendi conto di quello che dici!- esultò la bionda con un sorriso a trentadue denti, prendendo Ellie per le spalle.
- Secondo quello che dici tu metterò su famiglia, una numerosa famiglia con Louis Tomlinson e da prima del matrimonio Styles sarà l'amante segreto che ogni venerdì notte verrà a trovarmi, ben sapendo di aver tradito il migliore amico portandosi a letto sua moglie.-
- E non lo trovi magnifico?- gioì Julie alzando le spalle.
- Lo trovo osceno.- la riprese Ellie alzando entrambe le sopracciglia.
- Non ti capisco proprio. Hai Louis Tomlinson e Harry Styles ai tuoi piedi. Il tuo futuro è praticamente programmato e tu lo trovi osceno?- il tono di Julie era molto vicino a un lamento.
- Ti rinfresco la memoria. Louis mi ha invitato e va bene, ma mi ha anche piantata in asso dopo cinque minuti e Harry...da quando le minacce sono romantiche?-
Stranamente Ellie non era seccata da quel discorso. Un po' scocciata ovviamente ma lo prendeva alla leggera. Sapeva bene che qualunque cosa stesse passando per le teste di quei due ragazzi non era niente su cui fare affidamento. Non doveva fare altro che ignorarli.
Certo che ignorare Harry dopo ciò che le aveva sussurrato era difficile da pensare.
- Le minacce sono estremamente romantiche.- sospirò Julie, portando il libro di biologia al petto, con un fare molto teatrale.
- Non se vengono da Harry Styles.- Ellie si era fatta seria e continuò prima che l'amica potesse protestare.
- Senti Julie. Lo so con quanto affetto programmi le mie...tresche amorose, ma smettila. Deve esserti molto chiara una cosa. Harry Styles non mi interessa minimamente, nè tanto meno io interesso a lui. Non sarà il mio amante e il venerdì notte lo passerò a dormire da sola. Inteso?-
Ellie le aveva fatto quel discorso guardandola fissa negli occhi.
Nonostante la decisione nel suo tono di voce, era sicura che Julie avesse già dimenticato tutto.
- Assodato che Styles non ti va a genio come amante, non ti sei lamentata di Louis. Lui te lo sposeresti sul serio,dici la verità.-
Appunto.
Da un orecchio le era entrato e dall'altro le era uscito.
Fiato sprecato Ellie,rassegnati. Julie è irrecuperabile. pensò sospirando.
Si coprì il volto con le mani e piegò leggermente la testa all'indietro.
Raccolse tutta la pazienza rimasta a disposizione e guardò Julie negli occhi.
Lo sguardo dell'amica era così radioso, la guardava come se sperasse nel suo Sì,lo voglio sposare.
Un istante dopo l'attenzione di Julie si spostò su un punto indefinito alle spalle di Ellie.
- Parlano di te.- disse fiera, incrociando le braccia.
Ellie aggrottò leggermente le sopracciglia, non capendo a chi si riferisse Julie.
Così si voltò seguendo la direzione del suo sguardo e li vide.
Louis era seduto ai piedi di una vecchia quercia, con un braccio poggiato sul ginocchio alzato. Aveva lo sguardo alzato verso Harry e dopo avergli detto qualcosa, le labbra gli si contrassero in un sorriso beffardo.
Harry stava in piedi, appoggiato con la schiena contro il tronco. Lentamente girò la testa nella sua direzione. Le era sembrata una reazione alle parole di Louis. La scrutava da capo a piedi. Aveva un'espressione gelida.
Perchè la fissasse, in quel modo poi, non l'avrebbe mai capito.
In qualunque caso sentirsi osservata da quel paio di occhi verdi era estremamente irritante.
- Lo uccido.- disse Ellie a denti stretti.
- Calma,calma. Non voglio che condannino la mia migliore amica all'ergastolo.- scherzò Julie cercando di rilassarle i muscoli tesi con un malriuscito massaggio alla base del collo.
- Al limite mi premiano per aver tolto di mezzo un tale coglione.- rispose Ellie prendendo i polsi dell'amica per bloccarla. I suoi massaggi erano una vera e propria tortura.
Julie rise di gusto, ma Ellie dubitava che fosse per la sua battuta.
Non faceva ridere. Era una fottuta verità.
- Buona fortuna,bellissima. Io vado. E ricorda...non ti voglio dietro le sbarre.- disse radiosa Julie. Poi le prese il volto tra indice e pollice, stampandole un bacio sulla guancia.
Facendo un cenno con la testa, indicò oltre le sue spalle e la lasciò con un occhiolino. Ellie era abituata ai comportamenti anormali dell'amica ma stavolta non se lo spiegava. Si girò nella direzione che le aveva indicato Julie e subito la maledisse per averla lasciata da sola. Un'altra volta.
Si aggiustò la borsa in spalla sbuffando, poi si portò le braccia conserte al petto.
Louis le si avvicinava con una camminata che qualunque altra ragazza avrebbe definito sexy.
Lui la salutò con un sorriso mettendole un braccio intorno alle spalle.
Cazzo fa? Mi abbraccia?
Ellie, presa totalmente alla sprovvista, non ricambiò la stretta, irrigidendo i muscoli.
Quando Louis sciolse...l'abbraccio, lei lo guardò sorpresa alzando lievemente le sopracciglia.
Tutta quella confidenza veniva da...?
Lui sembrò accorgersi della sua reazione.
- Se ti faccio questo effetto con un abbraccio, immagino con un bacio.-
- Cosa che non andrà oltre la tua immaginazione.-
- Non ne sarei tanto sicuro.- disse Louis, spostando lo sguardo dagli occhi alle labbra di Ellie.
Lei lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, sospirando divertita.
In un qualunque altro momento, lo stomaco le si sarebbe contorto a quelle parole ma quella volta no.
Forse perchè le dispiaceva per Louis.
- Sei davvero convinto che in questo modo riuscirai a farmi cadere ai tuoi piedi?- gli chiese retorica accennando a un sorriso.
- Finchè funziona a farti ridere mi accontento.- rispose Louis stringendosi nelle spalle.
- Le barzellette fanno ridere. I film comici fanno ridere...-
- Andiamo a prendere un caffè insieme più tardi.- la interruppe Louis.
- Si. Si,anche questo fa ridere.- lo prese in giro.
Louis volse lo sguardo altrove dischiudendo appena le labbra in un sorriso.
- Facevo sul serio.- disse tornando a guardarla negli occhi.
- Tu non fai mai sul serio. Ti ricordo che l'ultima volta te ne sei andato dopo cinque minuti.-
- Un piccolo contrattempo. Ma sono tornato dopo poco e già non c'eri più.-
- Diciamo che anch'io ho avuto un piccolo contrattempo.- ribattè Ellie ricordandosi dello spiacevole incontro con Styles.
- Allora prendilo come un invito per recuperare il tempo perso.-
Louis inarcò lievemente le sopracciglia, stringendosi nelle spalle come se sperasse davvero che Ellie accettasse.
Lei assottigliò gli occhi, divertita da quella sottospecie di espressione da cucciolo che aveva assunto il ragazzo.
- Sei subdolo Tomlinson.-
- Lo prendo per un sì.- disse fiero Louis.
- Non farmene pentire.- scherzò Ellie incapace di trattenere del tutto il sorriso.
- Non lo farò.- Louis fece un passo avanti chinando leggermente il capo per poterla guardare bene negli occhi. Ellie era pronta ad evitare un potenziale bacio ma fu Harry a togliersi la soddisfazione di interromperli, comparendo alle spalle dell'amico.
- Io me ne vado e se non vuoi rimanere a piedi, muoviti.- gli disse con un tono che non ammetteva repliche. Lo superò urtandolo di poco con la spalla. Chiunque si sarebbe accorto che l'avesse fatto apposta, data l'espressione gelida che aveva dipinta in volto.
Ellie lo seguì con lo sguardo allibita dopo l'occhiata di fuoco che le aveva mandato Harry allontanandosi. Tornò a guardare Louis senza cambiare espressione.
- Mr.Styles ha parlato.- scherzò lui alzando gli occhi al cielo.
- Ma se perdo il passaggio arrivo a casa a notte fonda e non potrei godermi l'appuntamento con la signorina Gray.- alluse sorridente.
Ellie ancora pensava a Harry. Che aveva da guardare sempre così mal...
Ripetè mentalmente le parole di Louis per essere certa di aver capito bene.
Appuntamento? Che cazzo dice?
Gli appuntamenti li hanno le coppiette. Quelle che si tengono per mano e non fanno altro che sbaciucchiarsi tutta la serata.
- Non...non è un appuntamento.- ci tenne a chiarire.
- Chiamalo come vuoi, dolcezza. A più tardi.- la salutò Louis con un occhiolino andandosene nella direzione che aveva preso l'amico.
Ellie non ricambiò il salutò nè fu irritata dall'occhiolino di Louis. Pensava ad altro.
Al tono di voce serio che aveva avuto Harry.
A come aveva urtato l'amico di proposito.
A come i suoi occhi verdi l'avevano scrutata prima di voltarle le spalle.
Mi vuole morta.
Questa era la sua sensazione.



Julie avrebbe dovuto percorrere il tragitto scuola-casa a piedi. Il padre era fuori per lavoro da circa una settimana e la madre l'aveva raggiunto a Brooklyn il giorno prima per la medesima ragione e Liam non aveva potuto darle un passaggio poichè aveva ovviamente,preferito uscire con gli amici.
Non era in vena di ginnastica quindi, una volta arrivata a casa avrebbe passato il resto della giornata a guardare la televisione abbracciando una ciotola di pop-corn al burro.
Al solo pensiero le venne un leggero languorino, il chè era comprensibile dato che, oltre a fare schifo, il pranzo della mensa non saziava neanche i cani.
Si ricordò che lungo quella strada era stata recentemente aperta una pasticceria. Fece correre velocemente lo sguardo tra le vetrine dei negozi che adornavano il marciapiede opposto e lo vide. Un luminoso croissant gigante che fungeva da insegna alla nuova pasticceria la stava chiamando.
Controllò che non passassero auto e attraversò la strada.
Attraverso le porte di vetro si potevano vedere dolci di tutti i tipi perfettamente organizzati nei banconi trasparenti. Forse non era la scelta migliore per la sua dieta ma mancava troppo prima di poter aprire il frigorifero di casa.
Da domani faccio sul serio, pensò mentre la porta che si apriva faceva suonare di conseguenza una piccola campanella.
Adocchiò un cornetto dall'aspetto buonissimo e lo ordinò senza pensarci due volte.
Di solito c'era Ellie che la aiutava a non 'cadere in tentazione' ma quella volta era occupata con Louis e aveva preferito lasciarli in pace. Da soli.
Sapeva benissimo che Ellie avrebbe ceduto prima o poi. Non era tanto stupida da farsi scappare uno come Louis...o forse si. Sì,molto probabilmente si.
Riflettendo sulla coglionaggine della migliore amica, si accomodò al tavolino più vicino alla finestra e diede un primo morso alla pasta soffice del cornetto.
Se qualche ragazzo si fosse interessato a lei non avrebbe fatto tante storie.
Non che portasse un cartello con su scritto 'A.A.A.Cercasi fidanzato disperatamente' ,ma per come era finita l'ultima volta le sembrava impossibile un'altra possibilità. Si trattava di Sam Davis.
Biondo,occhi azzurri, fisico invidiabile. Apparteneva alla cosiddetta classe dei 'fighi'. Ai suoi occhi era come un vero e proprio principe azzurro.
Erano al secondo anno quando lo conobbe. A mensa.
La capo-cheerleader ,una troia rifatta dalla testa ai piedi, dopo una consistente presa in giro per il suo peso le aveva involontariamente rivoltato il vassoio con il pranzo addosso. Ellie, a quei tempi la sua migliore e unica amica, era già pronta a evitare una rissa tra lei e la tettona, quando intervenne un ragazzo,Sam, che trattò praticamente una merda la bionda per quello che le aveva detto e fatto, facendola correre via piagniucolando.
Sam veniva da un altro mondo e non poteva credere che si stesse preoccupando per lei. Julie la grassona. Quelli come lui di solito la prendevano in giro.
Da quando la difese quella volta, iniziarono ad affezionarsi l'uno all'altro tanto che un giorno lui organizzò un pic-nic per dichiararle il suo amore. Fa molto film melenso, sì. Ma in quel periodo le sembrava di vivere un sogno. Ellie non aveva mai confidato molta fiducia in Sam, causa della maggior parte dei loro litigi. Julie per la prima volta veniva apprezzata nonostante il suo fisico e la migliore amica le distruggeva il castello e mandava al rogo il suo principe. Una volta non si parlarono per una settimana.
Se fosse potuta tornare indietro non avrebbe mai fatto una stupidaggine del genere.
Julie credeva di vivere un sogno ma si sa che, prima o poi, bisogna svegliarsi.
Nonostante Sam le avesse detto le fatidiche parole 'ti amo' non aveva mai avuto le palle per sostenere quella relazione. Le prese in giro inziarono a contagiare anche lui, lo sfigato fidanzato con la cicciona. Sam ci teneva troppo a mantenere alta la sua popolarità. Così dopo un mese di sei la mia vita,non ti lascerò mai ...la lasciò,tornando alla bella vita di prima.
Grazie all'aiuto di Ellie, che si risparmiò il 'te l'avevo detto', superò la storia di Sam a testa alta. Oltretutto una settimana dopo, fu costretto dai genitori, perfetti signori borghesi, a cambiare scuola dopo essere stato colto in flagrante a fare sesso nel bagno con una del primo anno.
Julie era felice di non doverlo più vedere ma forse voleva che lui vedesse quanto fosse cambiata, giusto per sbattergli in faccia la stronzata che aveva fatto lasciandola. Il suo non era rancore. Anzi soddisfazione.
Era dimagrita notevolmente da allora ma la sua costituzione le impediva di essere perfetta. E Julie non voleva essere perfetta.
Si convinceva del fatto che qualcuno per interessarsi a lei doveva andare oltre le curve,la superficialità non poteva far parte di lui e se ci fosse riuscito allora sarebbe stato importante.
Qualcuno che non si avvicinasse neanche lontanamente a Sam.
Qualcuno come Zayn.
Era certa che lui fosse diverso. Se ne stava sempre per i fatti suoi, non aveva legato con nessuno. Era così misterioso. Decisamente sexy.
Se solo l'avesse mai notata. Se solo gli avesse mai parlat...
Cazzo.
Guardò di scatto lo schermo del cellulare per controllare che ore fossero.
Mezz'ora di ritardo.
Si alzò di scatto senza preoccuparsi dell'infernale rumore della sedia contro il pavimento, afferrò la borsa dal tavolino e corse fuori dalla pasticceria.
Percorse il tratto di strada che la divideva da casa più veloce che potè.
Dio,fa che non se ne sia andato pensò intravedendo le mura bianche della villetta.
Si fermò poco prima del cancello d'ingresso.
Era arrivata con tanta fretta ma le si gelarono i muscoli quando si trovò a pochi metri dalla causa di tutta quell'agitazione.
Non se n'è andato sussurrò tra sè e sè avvicinandosi lentamente alla ringhiera che affiancava il cancello.
Poggiò una mano sul freddo metallo grigio e si fermò lì, a guardare di fronte a sè come se non credesse ai suoi occhi.
Sotto il porticato di casa sua c'era Zayn, poggiato con la schiena contro lo stipite del portoncino. Aveva il capo chino,le mani nelle tasche della felpa e portava il cappuccio alzato.
Dopo aver constatato che in quella posizione era estremamente sexy, realizzò che sarebbe dovuta andare a parlargli.
Era lunedì. Come cazzo aveva fatto a dimenticare che Zayn avrebbe iniziato a lavorare quel giorno?
Appoggiò un momento la schiena alla ringhiera respirando a occhi chiusi, così da rilassare i muscoli e i nervi ,entrambi tesi al massimo.
Zayn Malik era casa sua. Non che fosse la prima volta,cioè nella fantasia di Julie praticamente ci viveva lì. Ma averlo in carne ed ossa, beh...era decisamente tutta un'altra storia.
In qualunque caso già aveva perso troppo tempo.
I sogni li avrebbe fatti più tardi.
Zayn l'aspettava nel mondo reale e doveva muoversi.
Aprì il cancelletto leggermente arrugginito ai cardini cercando di limitare il rumore a un sottile stridio, richiudendoselo alle spalle con altrettanta attenzione.
Guardò velocemente in direzione di Zayn per assicurarsi che non si fosse accorto di lei.
Preoccupazione inutile.
Prese un profondo respiro di incoraggiamento e si avviò verso il porticato.
Prima di arrivare si era immobilizzata una volta o due, quasi stesse giocando a 'Un,due,tre,stella'.
Per fortuna sembrava che lui non avesse mai alzato lo sguardo.
Voleva semplicemente evitare un'imbarazzante sfilata sotto gli occhi di Zayn.
Ok,solo tre scalini.
Mise il piede destro sul primo. COLPO AL PETTO.
Sul secondo. IL CUORE SI SENTIVA UN PUGILE.
Arrivata terzo era invetabile che Zayn la stesse guardando. GLI ORGANI INTERNI AVEVANO COSTRUITO LE MONTAGNE RUSSE.
Julie si aggiustò goffamente la borsa in spalla voltandosi in direzione di Zayn, pronta ad affrontare il suo sguardo.
Aggrottò leggermente le sopracciglia quando realizzò che non si era smosso minimamente. Era come se il capuccio gli fungesse da paraocchi.
Non può essersi addormentato in piedi.
Gli stava a mezzo metro di distanza e non si era accorto di lei. Senza dubbio un ottimo inizio.
L'esasperazione si stava impossessando di Julie.
Non aveva la minima idea di cosa fare. Di cosa dire per richiamare la sua attenzione.
Avrebbe funzionato un semplice ciao ? No.
- Ehi.- non aveva mai avuto la voce tanto flebile eppure si meravigliò che Zayn non l'avesse sentita.
Oddio è sordo.
Poi notò che il piede di Zayn tamburellava leggermente sulle assi di legno del porticato, come se stesse tenendo il ritmo.
Julie tirò un sospiro di sollievo intuendo che la musica aveva sovrastato la sua vo...il suo sussurro.
Sì ma doveva pur parlargli.
Si portò una mano chiusa a pugno davanti la bocca imitando due colpi di tosse nella speranza che almeno quello avrebbe funzionato.
Ha funzionato constatò Julie irrigidendo i muscoli delle spalle.
Il ragazzo si girò un secondo nella sua direzione come per accertarsi che fosse davvero arrivata.
Le parve di leggere un finalmente sulle labbra di Zayn mentre si toglieva un paio di auricolari bianchi dalle orecchie.
- Scusa per il ritardo. Hai...aspettato tanto?- iniziò Julie con una vena, o meglio un intero apparato circolatorio di incertezza nella voce.
- Non importa.- rispose distaccato Zayn.
L'hai fatto aspettare un'eternità e ora si è incazzato. Vai forte così,Julie.
Istintivamente, prese a mordicchiarsi il labbro inferiore. Palese segno di nervosismo.
- Ehm...comunque io sono Julie.- cercò di presentarsi più calma possibile. Preferì non allungare la mano per due semplici motivi.
PRIMO. Se avesse avuto un contatto con la pelle di Zayn nessuna forza al mondo l'avrebbe trattenuta dal saltargli addosso.
SECONDO. Una parte di lei le diceva che Zayn non avrebbe ricambiato il saluto.
Il ragazzo scollò la schiena dal muro girandosi completamente nella sua direzione.
Non guardarlo negli occhi. Non guardarlo negli occhi.
Se lo ripetè mentalmente tre volte, vagando altrove con lo sguardo.
- Zayn.- rispose lui con un leggero sospiro.
La scena che seguì fu un suo semplice gesto ma che le sembrò di vedere in slowmotion.
Lui aveva alzato le braccia piegandole abbastanza da abbassarsi il cappuccio della felpa che lasciò ricadere delicatamente sulla schiena con un'espressione che la portò a darsi un morso netto al labbro pur di mantere la calma.
Cercò di buttar fuori il fiato trattenuto in quell'arco di tempo camuffandolo in un leggero colpo di tosse.
- Piacere.- azzardò Julie accennando ad un sorriso che trapelava imbrazzo.
- Piacere.-
Julie immaginava che da un momento all'altro avrebbero visto rotolare un mucchio di rami secchi portati dal vento.
- Mia madre non c'è quindi devi, cioè devo... guidarti io,credo. Diciamo, dirti dei cambiamenti di cui ha bisogno il fienile e di quelli che già sono stati fatti. Non so se mi spiego.- farfugliò lei gesticolando decisamente troppo.
- Ho solo bisogno che mi dica dove posso prendere gli attrezzi per il resto già so cosa fare.- disse con un tono secco.
- Oh...certo,sì. Sono dentro...- sussurrò Julie terminando la frase con un cenno della mano in direzione del fienile. Zayn si avviò dove gli aveva indicato, ma lei rimase impalata a guardarlo allontanarsi, perplessa e allo stesso tempo sconfortata dai suoi modi scontrosi.
Dopo pochi passi Zayn si voltò indietro alzando un braccio per riparare gli occhi dalla forte luce del sole.
- Non vieni?- chiese rivolgendosi a lei.
- Credevo di non doverti essere più d'aiuto.- rispose d'impulso.
- In effetti potrei scassinare la serratura, ma aprendo la porta con le chiavi della padrona di casa non rischierei di essere arrestato.-
In risposta le uscì una risata forzata che voleva coprire l'imbarazzo...e la confusione.
- Scassinare...- sussurrò a denti stretti mantenendo quel sorrisetto scioccato mentre si avvicinava a Zayn.
Lui l'aspettò e ripresero a camminare appena Julie lo raggiunse.
Mancava qualche metro per raggiungere il capannonee e Julie pregò di riuscire a rompere l'imbarazzante silenzio che si era creato tra loro. Imbarazzante per lei,ovviamente.
- Ti piace la ristrutturazione?- disse la prima sciocchezza che le venne.
Che domanda stupida...
- No.-
No?
- Allora perchè lo fai?- gli chiese girandosi a guardarlo e notò che prima di rispondere, Zayn contrasse i muscoli della mascella.
- Per ora l'importante è che lo faccia, non perchè.-
- Oh...beh almeno ne sei capace?- Julie non sapeva davvero più cosa dire per tenere in piedi quella misera conversazione.
- Ti pare che sarei qui altrimenti?-
- Credo di no...-rispose rivolta più a sè stessa che a lui.
Rimasero in silenzio fino a che Julie aprì il lucchetto che teneva chiuso il portone del capannone.
- L'interno è già stato svuotato. E' rimasta solo qualche scatola...- guardò più attentamente all'interno - forse più di qualche scatola. Comunque credo che per oggi debba svuotarlo definitivamente.- gli spiegò con la strana sensazione di aver tralasciato qualcosa. Quando si ricordò esattamente cosa il sangue affluì in abbondanza alle guance dandole una sfumatura purpurea.
Lui guardava di fronte a sè quindi sarebbe stato più facile dirlo.
- Poi, beh...Io, cioè se hai bisogno di una mano sono...-
- No, grazie. Faccio da solo.- la interruppe bruscamente calcando sul no.
- Oh...D'accordo.- sussurrò Julie impallidendo.
Zayn si era già avviato verso i primi scatoloni, togliendosi la felpa.
Julie in un qualunque altro momento avrebbe riflettuto su quanto la t-shirt bianca in cui era rimasto lo rendesse sexy più del solito.
Certo quel pensiero le era balenato per un attimo ma fu subito sopraffatto dalla tristezza.
Era rimasta impalata sulla soglia del fienile con lo sguardo vacuo in direzione del ragazzo per cui dava in escandescenze.
Il ragazzo che adorava e che era onnipresente nei suoi sogni.
Il ragazzo che ai suoi occhi era sempre sembrato perfetto.
Non si sarebbe mai aspettata tanta indifferenza nei suoi confronti. Addirittura seccatura quando si era proposta di aiutarlo.
Quel giorno l'aveva immaginato diverso. Si era immaginata che prendendo una scatola troppo pesante per lei, avrebbe perso l'equilibrio e che ci fosse stato Zayn pronto dietro di lei a mantenerla e si sarebbero guardati negli occhi per lunghi istanti e... e invece non l'aveva neanche fatta finire di parlare.
Se n'era liberato subito. Come se tenendola lontana si fosse tolto un peso.
Julie trattenne il fiato voltandogli le spalle e si diresse, a passo incerto, verso il portoncino di casa.



  
                                                                             


HI,EVERYONE
 
SI, SONO VIVA. YEEEE....EEE...E.
Scusate, cercavo di sdrammatizzare.
No,sul serio. Chiedo scusa per tutto il tempo che ci ho messo per aggiornare ma questo capitolo è stato peggio di un parto.
Scrivevo e cancellavo in continuazione. VERA E PROPRIA CRISI. Ma per fortuna ne sono uscita anche se sinceramente come capitolo ancora non mi convince.
Mi sembra troppo incasinato. T-T
Però è tutto necessario, dato che dovevo rendere chiare le intenzioni di Harry eee..FAR PARLARE ZAYN.
Ah,volevo anche chiarire un paio di cose.
Liam Morrison è Liam PAYNE. Il cognome cambia perchè è il fratello di Julie alla quale ho dato il cognome Morrison. -dico questo per chiarire dei dubbi.c:
La storia non è ambientata a Londra ma a New York. Cioè Manhattan,Bronx,ecc.
Si trovano a New York perchè io ZAYN e BRONX vicini ce li vedo troppo bene. -non so voi. *W*

ORA,VI CHIEDO SOLO UNA PICCOLA COSA.
MI FATE SAPERE CHE NE PENSATE,PER FAVORE? UNA RECENSIONE.*-*


Ringrazio di cuore chiunque abbia messo o metterà tra preferite/ricordate/ seguite e grazie anche a chi ha recensito il capitolo precedente. VI STIMO DAL PROFONDO.

AH...VI PROMETTO SOLENNEMENTE CHE NON PUBBLICHERO' MAI PIU' CON QUESTO RITARDO DA SCHIAFFI IN FACCIA.- CREDO DI MERITARLI. çwç
 
 TA-TA-TA PUBBLICITA'
Everything about you.YOU.
 
My best friend's brother
You Changed My Life.



                                
E dopo tanto che mi scordo di metterli questi sono i miei account Twitter e Facebook 
 
                                       UN BACIONE A TUTTI, CLAUDIA                                                p.s.
LA GIF E' PER FARMI PERDONARE DEL RITARDO.LOL

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Capitolo 7
*** Shit,you were in Europe! ***



 

                     

                                                                                                                    Capitolo 6

                                                                                                Shit,you were in Europe!       

    


Ellie si tolse gli auricolari per rispondere alla chiamata di Julie, che ,solo in quel momento se ne rese conto, aveva già chiamato tre volte.
- Ciao,Ju.- la salutò mettendo in pausa la musica.
- Ciao bella...- 
Ellie incrociò le gambe sedendosi sul letto mentre cercava di capire se fosse stata una sua impressione o davvero la voce di Julie trapelava tristezza.
- E' successo qualcosa per caso? -
Ebbe la sensazione che Julie avesse accennato a un sorriso all'altro capo del telefono.
- Niente...Ti va di passare più tardi?-
- Non posso,mi dispiace. Devo and...- iniziò scocciata ma le si illuminò il volto quando collegò i due inviti. - Aspetta! Se vengo da te non potrò più uscire con Louis perchè..-
- Frena,frena,frena. Uscire con Louis? -
- Sì,ehm...no. Cioè tra un pò dovremmo andare a prendere un caffè insieme ma è più importante assistere la mia migliore amica che non è riuscita a farmi credere che davvero non è successo niente.-
- Oh,no. Non ti preoccupare proprio. Avrai tempo per assistermi. Oggi vai da Louis, che sia chiaro.- dichiarò Julie.
- Almeno c'ho provato...- sospirò Ellie strappando una breve risata all'amica.
- Buon divertimento! Poi mi racconterai tutto...-
- Ovviamente.- la precedette Ellie.
- Brava, hai capito. Dove vi vedete?- chiese Julie cercando di concentrarsi sul discorso.
- Il bar a pochi metri dalla scuola...credo. Comunque sia io vado lì. Se c'è bene se non c...-
- Ellie. C'è. Mettiti l'anima in pace, tesoro mio. Figurati se Louis non si fa trovare.-
- Perchè distruggi tutte le mie speranze?- piagnucolò Ellie scherzando.
Sentì finalmente una vera e propria risata da parte di Julie e ne fu sollevata.
- Finalmente la tua voce non ricorda quella di Niall quando gli si nega uno spuntino.-
- Niall, buona idea. Non è uscito con Liam quindi dovrebbe essere libero.- le ultime parole le arrivarono in lontananza, evidentemente Julie aveva pensato ad alta voce.
- Per cosa?-
- Beh, dato che tu sarai nelle mani di Louis per le prossime tre ore e a me non va di stare sola con...di stare sola, faccio venire Niall.-
- Però non chiederglielo troppo tardi. Corri il rischio che vada in letargo.- scherzò Ellie, anche se effettivamente era stato un vero avviso.
- A proposito, che ore sono?- chiese dopo essersi resa conto che nella sua stanza mancava un orologio a muro.
- Cinque meno un quarto.-
Ellie chiuse gli occhi e si lasciò cadere con la schiena sul materasso sbuffando.
- Credi che sia presto per andare dal caffè?-
- Al limite il contrario. Muoviti su.-
- Augurami buona fortuna.- ironizzò Ellie accarezzando le lenzuola con un braccio.
- Niente figli prima dei trenta, mi raccomando.-
- Ciao,eh.-
- Ti voglio bene!- squittì Julie per poi staccare.
- Anch'io.- bofonchiò Ellie allontanando il cellulare dall'orecchio.
Lo lanciò con poco interesse qualche centimetro più in là sul letto e si tirò su.
Raccolse le Converse da terra, tenendole con due dita e si diresse in bagno per darsi un'aggiustata prima di uscire.
Dopo essersi resa abbastanza presentabile, tornò in camera per prendere il Blackberry e senza preoccuparsi della borsa, accessorio che preferiva evitare, scese le scale diretta al portoncino di casa. Chiudendosi la porta alle spalle trattenne un secondo in più la mano sulla maniglia, il tempo di tirare un sospiro di incoraggiamento e poi si avviò.
Il bar non era molto lontano da casa per cui preferì andare a piedi, ci avrebbe impiegato una decina di minuti circa.
La strada era semi-deserta. C'erano giusto un paio di persone sul marciapiede opposto. In particolare un signore catturò la sua attenzione. Basso, due terzi della faccia erano occupati da degli incolti baffoni grigi e se non fosse stato per qualche ciuffo si poteva definire calvo. Camminava con le mani giunte dietro la schiena come per tenere in equilibrio l'enorme pancione che ,aiutato dal doppio mento, oscurava il collo.
Ellie si trattenne dal ridergli in faccia quando le rivolse un'occhiata scontrosa.
Il sorriso le morì sulle labbra non appena notò la seconda figura.
Una donna alta e bionda lo superò svoltando velocemente all'angolo.
Non era sicura ma le era sembrato di riconoscere Afelia...Amelia...Am...,in pratica la troia svedese che causò il divorzio dei suoi genitori con il conseguente totale abbandono da parte del padre.
Rallentò il passo fissando il punto in cui era sparita.
Non poteva essere lei. L'aveva vista di sfuggita, di sicuro erano stati i capelli cotonati, i tacchi vertiginosi o la cinquanta di seno a farla imbrogliare.
Oltretutto, secondo le parole della madre, subito dopo la separazione erano partiti insieme per l'Europa, lasciandosi tutto alle spalle. Lasciandosi loro alle spalle. Non poteva trovarsi a New York.
E comunque l'unica volta che Ellie l'aveva vista di persona era da piccolissima, quando una sera la mamma non era in casa e il padre ne approfittò per farsi tenere compagnia dalla bionda, eclissando totalmente il fatto che lei, figlia di tre anni, era nella camera affianco e se non fosse scappata sotto le coperte avrebbe potuto assistere a una scena che l'avrebbe traumatizzata a vita. Per qualche anno aveva creduto che stessero guardando un film dell'orrore davvero, davvero spaventoso.
Le venne la nausea al ricordo.
No. Non poteva essere lei. Anche perchè se non era finita in galera per l'omicidio di Styles di certo non avrebbe riservato altrettanta pietà per lei.
Scosse la testa convincendosi che era stata una svista.
Una semplice svista si ripeté, accelerando il passo verso il bar.
I tavolini all’aperto erano tutti vuoti tranne uno, occupato da un ragazzo seduto di spalle.
Quando gli arrivò a pochi metri di distanza, Louis si girò e ,realizzato che era Ellie, fece per alzarsi tutto sorridente.
- Stà seduto.- lo bloccò lei, poggiandogli una mano sulla spalla.
- Sissignora.- disse imitando il saluto militare con un fare scherzoso.
- Cretino...- lo apostrofò Ellie tra sè e sè alzando gli occhi al cielo, mentre si sedeva di fronte a Louis.
- Pronta per bere il caffè più buono della tua vita?- esultò spostando il peso in avanti sulle braccia poggiate sul tavolino.
- Pronto a ricevere una bella lavata di faccia nel caso faccia schifo?- rispose lei imitando la sua posizione.
Lui la guardò un paio di secondi negli occhi poi ,sorridendo, si ritrasse per chiamare la cameriera che passava in quel momento.
- Due caffè...-
- Uno. Uno solo,grazie.- lo corresse Ellie, rivolgendosi alla ragazza che senza il bisogno di segnare l'ordinazione volse subito loro le spalle.
- Non ho diritto anch'io a un po’ di caffeina?- le chiese guardandola confuso.
- Sono io che non lo prendo, quello è per te.-
Louis assunse prima l'espressione di chi sta riflettendo, raro nel suo caso, poi quella di chi vuole ammaliare con un semplice sguardo, al contrario per niente raro nel suo caso.
- Quindi nonostante non ti vada il caffè sei venuta lo stesso. Per me.-
- Prendilo come il culmine di un disperato bisogno di uscire di casa.- disse seria ma senza riuscire a cancellare il sorrisetto presuntuoso di Louis.
- Sei qui nient'altro che per incontrarmi. In più nel mio mondo questo si definisce appuntamento.-
- Nel tuo mondo  inoltre qualunque essere con le tette si definisce scopabile. Quindi direi che le visioni del tuo mondo si sbagliano spesso.-  replicò Ellie inarcando leggermente le sopracciglia.
- Non qualunque. Tu no.- assunse la posizione di prima con il peso spostato verso Ellie. Sul 'tu no' aveva abbassato la voce, usando un tono più profondo.
- Non sono scopabile?-
Certo, non erano domande tipiche di Ellie, ma se serviva a smontare tutta la presunzione di Louis quello ed altro.
Preso alla sprovvista, il ragazzo indugiò prima di rispondere ma alla fine ne sparò una degna di lui.
- Sì,certo che lo sei...,cioè al....-
- Altrimenti non saresti qui.-  qualcun altro terminò la frase al suo posto. Ellie si girò di scatto nella direzione di quella voce rendendosi conto di essere a mezzo metro di distanza da Harry, che  si stava avvicinando al loro tavolino con un’aria fin troppo gioiosa.
Guardò immediatamente Louis, accusandolo con lo sguardo di non averle detto che avrebbero avuto visite, ma notò la sua stessa confusione.
- Non vi disturbo,no?- esultò Harry, ruotando con un gesto della mano una sedia vuota per poi sedersi a gambe divaricate.
- Certo che…-
- sì.  – concluse acido Louis.
Harry ne rise di gusto. – Era un appuntamento? Mi deludi,Lou. Di solito non ti limiti a un bar all’aperto,poi. -
- Non è un appuntamento.- sottolineò Ellie seccata dall’intervento di Styles.
- Allora non ho interrotto niente di importante.- disse rivolgendole un sorriso di sfida.
- Che sei venuto a fare?- lo rimproverò Louis, per la prima volta senza nessun genere di sorriso.
Harry sostenne qualche secondo di troppo lo sguardo di Ellie poi dedicò la sua attenzione all’amico.
- Sono venuto a fare compagnia al mio migliore amico.- esclamò agitando le mani per far sembrare la cosa eccitante.
Ellie credette di aver sentito il frinire di una cavalletta…in un film ci sarebbe stato alla perfezione.
- Non fare il coglione e dimmi che vuoi.-
- Come siamo scontrosi oggi.-
- Harry.- lo richiamò Ellie.
- Si,dolcezza?-
- Primo. Chiamami ancora così e il caffè che è appena arrivato potrà risultare un’ottima doccia. Secondo. O ti muovi a dire che diamine sei venuto a fare o il caffè risulterà senz’altro un’ottima doccia.-
Harry sorrise e si rivolse a Louis,che lo guardava truce. –E’ proprio cari…-
- Non ti conviene. Piuttosto se fossi in te prenderei in considerazione quello che ho detto. - lo interruppe Ellie.
- In effetti non mi andrebbe anche un caffè in testa.- la stuzzicò ricordando il sabato scorso.
Ellie ricambiò con un sorriso falso allo stato puro, ma con un pizzico di soddisfazione. Poi notando che Louis saettava lo sguardo da lei a Harry con le sopracciglia leggermente aggrottate, alzò di poco una spalla come per dirgli ‘Lascialo perdere, è un cretino.’  riferita a Harry.
- Comunque sia,Lou, ero andato a casa tua ma non c’eri e poi non ho capito bene cosa sia successo con Daisy e Phoebe ma tua madre mi ha mandato a dirti che devi andare da loro,subito.- spiegò Harry, calcando sul subito.
- Stai scherzando?-
- Non mi permetterei mai di interrompere la vostra uscita per uno scherzo.-  recitò il riccio, facendo il finto dispiaciuto.
Louis non ebbe il tempo di ribattere che fu costretto a rispondere al cellulare. Probabilmente era davvero la madre, poiché si alzò con poca grazia allontanandosi dal loro tavolino.
- L’ha presa un po’ male, non trovi anche tu?- le chiese Harry, ma dall’espressione soddisfatta che gli si era dipinta in volto di certo non si aspettava una risposta.
Ellie si limitò a rivolgergli un’occhiataccia, mentre allontanava la sedia dal tavolo,pronta ad alzarsi.
Si bloccò all’istante quando sentì che Louis si era fermato dietro di lei.
- Mi sa che il tempo perso lo recupereremo un’altra volta. A presto Ellie.- le aveva sussurrato vicino l’orecchio prima di andarsene definitivamente, senza rivolgere neanche uno sguardo all’amico.
- Grande…- bofonchiò Ellie tra sé e sé. Si alzò di scatto dalla sedia allontanandosi, riservando a Harry le stesse attenzioni di Louis, cioè niente.
Sbuffando si avviò verso il marciapiede diretta a casa. Fece pochi passi che si sentì afferrare il polso.
- Ehi,aspetta.-
Ellie si girò scocciata, riconoscendo la voce di Harry.
- Che c’è ancora?-
- E’ arrivato il caffè.- le fece notare con un cenno della mano verso la cameriera che evidentemente aspettava di essere pagata.
Ellie cercò i soldi nella tasca del jeans con la speranza di non averli tirati fuori dopo scuola.
Borbottò qualcosa tra sé e sé continuando quell’inutile ricerca. Tralasciando che il caffè era per Louis e non per lei, non voleva che pagasse Harry.
- Non hai intenzione di berlo?- le chiese lui con un tono divertito interrompendo la sua tortura alle tasche.
- E neanche di pagarlo…- sbuffò Ellie rivolgendo uno sguardo alla cameriera che si stava spazientendo, poi rendendosi conto di aver pensato ad alta voce si corresse subito.- Cioè, non che non voglia pagarlo  però…- inspirò e tirò fuori tutto d’un fiato nella speranza che Harry la prendesse bene. – Louis non ha fatto in tempo a bere il caffè io devo aver dimenticato di prendere i soldi dalla scrivania prima di uscire e se non si paga subito quella cameriera rischiamo che ci rincorra per tutto il Paese in cerca di una mancia…-
-Tutto chiaro. Non solo se ne va, ti lascia anche il conto pagare. Louis non ne farà mai una giusta.- lo apostrofò, ma con il sorriso sulle labbra il ché significava che gliene importasse ben poco degli errori dell’amico.  
- Quindi paghi tu?- azzardò Ellie.
- Cert…-
- Grazie, te li restituirò.- lo interruppe riconoscente tirando un sospiro di sollievo.
- No,non ce n’è bisogno. Mi basta che esci con me stasera.-
- Dirò alla cameriera che le porto i soldi tra una mezz’ora…- concluse seccata avviandosi in direzione della ragazza. Meglio tornare a casa,prendere i soldi su quella stupida scrivania,tornare al bar e il tutto a piedi , piuttosto che passare un’intera serata con Harry Styles.
Lo sentì ridere prima che le si parasse davanti bloccandole il passaggio.
 -Almeno una passeggiata al parco me la concedi?-
Le era finito decisamente troppo vicino al viso.
Ellie fece un passo indietro guardandolo seccata.
5 minuti al parco così te lo levi di torno, si può fare.
- D’accordo.-
- Prometti.-
- Mi prendi in giro? Che bisogno c’è di promettere?- sbuffò Ellie che già non ne poteva di più di stare a sentire alle chiacchiere stupide di Harry-ti-conquisterò-con-uno-sguardo.
- Prometti.- ripeté lui scandendo bene ogni lettera.
- Dio,Styles…Prometto,ok? Ora muoviti e paga.- sentenziò Ellie indicando la cameriera che si era comodamente appostata al tavolino,decisa a non mollare.
Harry le voltò le spalle soddisfatto ed Ellie notò che il volto della ragazza si illuminò vedendo chi le si stesse avvicinando. Si alzò all’istante sistemandosi il grembiulino e i capelli.
Il sorriso che le si formò quando Harry le rivolse la parola arrivava da un orecchio all’altro.
Ellie non aveva idea di cosa le stesse dicendo Styles per farle quell’effetto ma, chissà perché, aveva l’impressione che non fosse niente di lontanamente vicino al ‘pagare il caffè’.
Appoggiò la schiena al muretto dietro di lei e si portò le braccia conserte al petto.
Batteva ritmicamente il piede sull’asfalto per sfogare l’impazienza.
Tanto vale che vi ritirate un attimo inbagno
Tornò a guardare nella direzione di quei due con la speranza che avessero finito di chiacchierare.  
Assottigliò gli occhi come per mettere bene a fuoco quello che stesse vedendo.
Harry sfilò la penna che teneva raccolti i capelli della cameriera e si fece porgere la mano.
Ellie notò che le rivolse uno sguardo di sottecchi sorridendo malizioso prima di scrivere delle cifre sul polso della ragazza che lo guardava letteralmente incantata.
Poi le restituì la penna e la salutò accennando a un inchino.
Ma guarda questo… pensò disgustata guardandolo tornare da lei con un bellissimo sorriso dipinto in volto ma un’aria fin troppo trionfante.
- Le hai appena dato il tuo numero?- chiese giusto per essere certa di non esserselo inventato.
- Gelosa?-
- Hai pagato con il tuo numero?- replicò Ellie ignorando la sua provocazione.
- Pensandoci bene non ho mai l’ho ricordato a memoria…-
- Era addirittura finto?- le uscì sottoforma di domanda ma la risposta era più che ovvia.
- Diciamo che è probabile che non abbia azzeccato tutte le cifre ma l’importante è averla pagata,no?- chiese retorico accennando a un sorrisetto che gli fece comparire una fossetta.
Poi le circondò le spalle con un braccio e proseguì –E ora andia…-
- Eh,no. Aspetta.- lo bloccò, liberandosi dalla sua presa per guardarlo negli occhi.
- Se hai…pagato il caffè con un numero di cellulare oltretutto falso, io non devo restituirti un bel niente.- terminò incrociando le braccia.
- Mi devi una passeggiata,invece.- le ricordò avvicinandosi al suo viso senza smettere di sorridere.
- Non sono in debito con te.- replicò Ellie facendo un passo indietro.
- Però hai promesso, ricordi?-
Ellie non rispose subito poiché rimase a guardarlo interdetta.
Adesso si spiegava perché aveva insistito a farsi promettere che avrebbero fatto una passeggiata insieme prima di allontanarsi per la ‘truffa’ con il caffè.
Sapeva che Ellie non avrebbe mai acconsentito in caso contrario.
- Sei un fottuto manipolatore.- lo apostrofò seccata assottigliando gli occhi.
- Lo prendo come un complimento.- sorrise fiero di sé portandosi le mani nelle tasche del pantalone e iniziando a camminare.
Ellie lo seguì con lo sguardo e sbuffando andò al suo fianco a braccia conserte.
Se ogni volta che sto con lui deve andare a finire che mi ritrovo Styles tra i piedi,Louis può stare certo che ‘il tempo perso’ lo recupererà sognando.
Erano stati così belli e tranquilli i primi quattro anni di liceo senza aver dovuto mai rivolgere la parola a quei due, perché  il quinto non stava andando così?
Perché Harry Styles e Louis Tomlinson non erano rimasti al loro posto?
Ellie era sicura che fossero i tipi a cui piacesse il divertimento facile e soprattutto subito.
Perché perdere tanto tempo con lei? Per quale perfido, ignobile, crudele, malsano e stupido motivo?
Sospirò pensando che almeno di Harry se ne sarebbe liberata con quella passeggiata.
- Hai intenzione di tenere quel broncio per sempre?- chiese divertito mentre apriva in basso cancelletto di metallo tendendo un braccio verso l’interno del parco invitandola ad entrare.
- Almeno finchè non ti convince a lasciarmi in pace.-  lo superò senza cambiare espressione.
Pessima mossa. Mai lasciarsi il cacciatore alle spalle.
- Non ti è bastato l’avviso dell’altra sera per capire che non sarà tanto facile tenermi lontano?- le aveva mormorato da dietro posandole le mani sui fianchi.
Ellie deglutì visibilmente a disagio prima di girarsi tenendolo a distanza con un braccio.
- Riesco a sentirti anche se non mi stai tanto vicino.-
- Altrimenti rischi di svenirmi tra le braccia? In effetti non sarebbe male come ipotesi.- la provocò facendo un passo in avanti.
Ellie istintivamente lo ostacolò poggiandogli una mano sul petto.
Il desiderio di strozzarlo non era mai stato tanto forte quanto in quegli ultimi due minuti.
La mano era anche vicina al collo quindi le sarebbe bastato un piccolo gesto per…
No,Ellie. Trattieni i tuoi istinti omicidi.
Scosse leggermente la testa guardando dritta di fronte a sé e notando di avere ancora la mano sul petto di Harry la retrasse all’istante.
Alzò di poco lo sguardo e solo in quel momento si rese conto di quanto fosse alto il ragazzo.
Tanto alto e bello quanto coglione.
- Mantieni le distanze.- lo rimproverò Ellie cercando di mantenere un tono deciso.
Sul viso di Harry comparve un sorriso malizioso con le conseguenti fossette che oscurò chinando leggermente il capo.
Scosse la testa e rialzandola si sistemò i capelli da un lato con un gesto della mano.
Ellie corrugò leggermente la fronte constatando che in quel modo assomigliasse parecchio a un cane.
Notando la sua espressione Harry inarcò entrambe le sopracciglia divertito – Che c’è?-
- Mi ricordi tanto un cane…- mormorò dando involontariamente voce ai propri pensieri.
- Un cane?- ripetè divertito.
- Eh?- si mordicchiò l’interno guancia facendo la finta tonta.
- Hai detto che ti sembro un cane.- la guardò interrogativo.
- No!- rise per finta – Ho detto che quella tipa nella borsa ha un cane…ridicolo,no?- inventò non appena scorse con lo sguardo una signora che camminava qualche metro più in là ,non riuscendo però a trattenere una risatina nervosa.
Harry si girò lentamente ,sempre più confuso, nella direzione indicata a caso da Ellie, che non essendo più sotto lo sguardo del ragazzo, lasciò cadere la testa in avanti coprendosi la faccia con un mano.
Che.figura.di.merda.
- La stessa tipa che si sta sbracciando nella nostra direzione?-
Ellie alzò di scatto lo sguardo e sgranò gli occhi realizzando che Harry non stesse ricambiando la presa per il culo sulla ‘signora con il cane in borsa’.
Quella tipa bionda stava correndo verso di lei con un sorriso da ebete stampato in faccia che ricordava tanto Joker, solo con più trucco.
Agitava le braccia per mantenersi in equilibrio sul percorso sterrato ma senza rallentare.
Ellie poteva sentire i lamenti del topo…cioè del chiwawa che veniva sballottato nella borsa. Se fosse caduto non le sarebbe dispiaciuto più di tanto.
Se avesse potuto la mascella le avrebbe toccato terra appena riconobbe la bionda.
Era la troia. Quella troia che aveva creduto di vedere prima di arrivare al bar.
Era davvero lei, Ellie aveva visto giusto.
Ma che ci faceva in America? Che ci faceva a New York? Proprio a Manhattan, proprio in quel parco?
Perché le correva incontro come se si conoscessero da una vita?
Che cazzo voleva da lei?
L’espressione scioccata di Ellie fu sostituita da una di disgusto.
Il seno della bionda era enormemente rifatto e non si smuoveva di un millimetro nonostante la corsa.
- La conosci per caso?- le chiese Harry riportandola alla realtà.
- Temo di sì.-
- Chi è?-
- Una potenziale bomba nucleare…- mormorò Ellie senza pensarci.
Se le fossero esplose le tette il silicone avrebbe di sicuro distrutto tutto, la quantità per farlo c’era.
Ellie si girò lentamente verso Harry e lo guardò negli occhi con un velo di preoccupazione.
Se c’era la troia doveva esserci anche il padre.


                             



HI,EVERYONE
YEEEAH. NON SONO PASSATE NEANCHE DUE SETTIMANE.shdajkhdsa
Scusate,ma provate a capirmi….io e il tempismo siamo praticamente in guerra.
MA IO VINCERO’. lol
No,sul serio. Mi sto impegnando a non far passare un’intera era geologica prima di aggiornare e sono migliorata,dai. #ammettetelo çwç
Comunque non mi sarebbe dispiaciuto lasciare a marcire questo capitolo dato che non mi convince molto.- tanto per cambiare.
MA HO UNA COSA IMPORTANTE DA DIRVI E CHE MI PREOCCUPA PARECCHIO.e.e
In questo capitolo non ci sono Julie e Zayn e scusate ma non sono proprio riuscita a inserirli. So che come coppia piace a parecchi di voi (dhjksahakGRAZIE) e spero che nonostante non ci siano in questo capitolo non ci sia un calo di ‘attenzioni’.
-Sarà una preoccupazione cretina ma…..non è che Ellie e Harry vi scocciano,no? D:
Spero comunque che vi sia piaciuto e VI PREGO, DITEMI CHE NE PENSATE.
In ogni caso il prossimo capitolo si concentrerà su Julie e Zayn. c’:

Ora,non posso far altro che ringraziare tutte le ragazze che mi hanno recensito il capitolo precedente e chi ha messo la storia tra le preferite-ricordate-seguite. Siete magnifiche.hdjaskh
E anche le ragazze che mi danno ‘sostegno’ su Twitter. E’ bello sapere che a qualcuno interessa davvero quello che scrivo.
Facciamo finta che sia domenica e accettate i miei auguri per Pasqua anche se in ritardo,vabè te pareva..

MI FATE SAPERE CHE NE PENSATE,PER FAVORE?
CI TERREI PARECCHIO.

 
TA-TA-TA-TA PUBBLICITA'
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 Un bacione,
MsStylinson

 


 

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Capitolo 8
*** Thank you,brother ***







Capitolo 7

Thank you,brother

          



-Ellie!- la chiamava la biondona a squarciagola con voce acuta sbracciandosi in un saluto.
-Dio,no..- mormorò lei a denti stretti girandosi lentamente. Prese Harry per il braccio con l’intenzione di allontanarsi da lì ma con calma, senza dare nell’occhio.
Non aveva la minima voglia di rivolgerle la parola, senza contare che neanche ricordava come si chiamasse.
-Ellie!- continuava,ma la voce era più alta quindi…più vicina.
Lei aumentò la presa sul braccio di Harry e accelerò il passo. Il ragazzo si fece trascinare per poco poi la bloccò con un’espressione confusa.
-Mi spieghi perché stiamo scappando?-
-Te l’ho detto. Corriamo il rischio di un’esplosione nucleare, non vuoi salvarti la vita?- chiese quasi come se quello che stesse dicendo fosse logico.
-Credo proprio di sì,quindi sta zitto e muoviti.- lo riprese velocemente per il polso e continuò a camminare nella speranza che la bionda non ce l’avrebbe fatta a raggiungerli o magari si sarebbe arresa.
O,ancora meglio, Ellie avrebbe potuto far finta di non essere Ellie facendole credere di aver sbagliato persona.
Appena si sentì toccare una spalla irrigidì tutti i muscoli del corpo.
-Ellie,finalmente…- sospirò una voce femminile col fiato corto.
La ragazza si girò contraendo la mascella e stringendo il polso di Harry, davvero utile per sfogarsi.
Eccola lì, in tutta la sua volgarità. La bionda si allisciò il top, se così poteva chiamarsi il tessuto bianco che le copriva a stento le tette, con entrambe le mani che poi passò tra i capelli gonfiandoli.
- Ti ricordi di me? Sono Amanda!- esultò stridula con un sorriso estremamente largo.
Ma è cogliona oltre che troia?
Dove cazzo la pescava tutta quella confidenza? Tutta quella gioia?
Si era scordata forse di averle portato via il padre?
-Amanda…ecco qual era il tuo nome. In effetti ricordavo solo che iniziasse per A ,forse perché ‘a’ ricorda un urlo…giàquel suono ti si addice particolarmente.- alluse acida alla sera in cui beccò lei e il padre inscenare ‘il film horror’.
-Era un complime…- iniziò l’ibrido tra Joker e Pamela Anderson, visibilmente confuso.
- Lascia perdere,non sforzarti troppo.- la interruppe Ellie con un falso sorriso comprensivo.
Lei ricambiò sorridendo ancora di più tanto da strizzare leggermente gli occhi, poi si fermò a fissare Harry. La bocca le formava una perfetta ‘O’ ...abituata…pensò Ellie guardando altrove.
- E questo bellissimo ragazzo chi è? Il tuo fidanzato?- chiese pizzicandogli la guancia.
Lui si scostò con un sorrisetto nervoso per poi fermare lo sguardo su un punto.
Ellie seguì disgustata la direzione degli occhi di Harry incantati dalle tette giganti di Amanda.
-No…- con l’indice gli alzò il mento senza cambiare l’espressione di disgusto –ma di questo passo sarà il tuo.- concluse rivolta più che altro a Harry,che guardava di fronte a sé come allibito, cercando di trattenere un sorriso d’apprezzamento, in modo che gli si formasse la fossetta solo a una guancia.
- Volentieri se non fossi che sono già sposata.- disse prima di scoppiare a ridere.
Aspetta…sposata?
La madre era stata mollata per un matrimonio con lei?
- Vi siete sposati?- mormorò Ellie incredula.
- Poco dopo arrivati in Europa,non abbiamo potuto trattenerci. Tom lo desiderava tanto.- spiegò soddisfatta.
-Tom? Ma di c…- si intromise Harry ma Ellie subito lo zittì con un gesto della mano senza distogliere lo sguardo scioccato da quella che era diventata la nuova moglie di Tom Gray.
Non riusciva a credere che si fossero davvero sposati.
Non riusciva a credere a come fosse passato dalla donna meravigliosa che è la madre a una troia trovata in mezzo alla strada.
Le si spezzò il fiato in gola a ogni tentativo di parola.
- Oh,si è fatto tardi devo andare dall’estetista. Ma non preoccuparti ci vedremo presto…salutami tua mamma,zuccherino.- squittì soffiando sul palmo della mano disteso per mandarle un bacio,poi si allontanò sculettando.
- Ti rendi conto che mi stai per spezzare il polso?- la richiamò Harry con un tono divertito.
Ellie subito lasciò la presa. Neanche si era resa conto di averlo afferrato prima.
-Scusa…- mormorò distratta.
Il riccio colse lo strano tono di voce della ragazza e cercò ancora una volta spiegazioni.
- Si può sapere che è successo? Chi era quella? E chi è Tom? E perché sei tanto sconvolta?-
- E’ il momento peggiore per fare domande,Harry. Credimi.-
- Hai la macchina?- continuò Ellie ignorando il suo tentativo di replica.
- Sì,ti do un passaggio, d’accordo. Ma a patto che mi spieghi.-
- Ti ricordo che se siamo qua è perché hai imbrogliato con i patti, quindi se vuoi accompagnarmi a casa bene,altrimenti torno a piedi.- convenne lei con un tono inespressivo.
L’ultima cosa che le serviva era mettere Harry a conoscenza di tutto.
- Non farei mai una cosa del genere.- disse lui con un sorriso che Ellie non ricambiò.
Il padre era in città.
Si era portato l’accompagnatrice’.
E ,sorpresa delle sorprese, si potevano definire marito e moglie.
Diciamo che c’era poco su cui ridere.





Julie lasciò scivolare per terra la borsa dalla spalla chiudendo il portoncino di casa con uno sbuffo.
Si diresse automaticamente in cucina. Aprì il frigorifero, constatò con delusione che non ci fosse niente di invitante da spizzicare e lo richiuse.
Si guardò nervosamente intorno in cerca di qualcosa che le avesse potuto occupare il tempo.
Erano passati due giorni da quando Zayn era andato la prima volta a lavorare lì e di certo non era stata la bella giornata che si era aspettata.
 Il momento peggiore era stato trovare le parole per raccontarlo ad Ellie ma l’amica l’aveva incoraggiata più del previsto, nonostante il ‘te l’avevo detto’ di partenza.
Anche se iniziava a credere che avesse inventato tutto solo per tirarla su di morale, forse Ellie aveva ragione.
Era stupido pensare che un ragazzo come Zayn potesse avere un carattere dolce e che infonde amore, almeno per i primi tempi, poi magari questo reale carattere di merda,ma proprio merda, sarebbe cambiato.
E se fosse cambiato in peggio e un giorno si sarebbe rotto le palle di averla sempre tra i piedi, l’avrebbe presa e uccisa,poi fatta a pezzi e nascosta in degli scatolon...
No,Julie. Sa scassinare le serrature ma non è un assassino.
Si sedette di scatto sullo sgabello vicino l’isolotto di granito tenendo le mani ben premute contro il piano per sfogare i nervi.
Quel giorno sarebbe dovuto tornare lì e la seconda volta da sola con lui avrebbe preferito evitarla.
Entrò nel salotto scendendo lo scalino che lo separava dalla cucina e cercò la madre con lo sguardo.
-Mamma?- chiamò per assicurarsi che fosse in qualche altra stanza.
- Mamma?- ripetè aumentando di poco il tono di voce.
- Mamma?- nessuna risposta.
-Mamma?-  aumentò decisamente il tono di voce.
-Cazzo,Julie non c’è!- sentì sbraitare da Liam al piano di sopra.
- Cosa!?- il tono di voce le era diventato pungente per il nervosismo.
Non capì la risposta urlata del fratello e salì velocemente le scale che portavano su.
- Se me lo dici da qua non si capisce un cazzo. Ciao Niall.- salutò distratta il biondo sulla poltrona vicino la finestra che ricambiò divertito con un cenno della mano.
Liam sbuffò prima di ripetere. – Ti sei scordata che lei e papà tornano dopodomani da Brooklyn?-
Julie si portò una mano sulla fronte ma troppo forte dato che poi se la massaggiò con una lieve espressione dolorante, causando la risata di Niall.
- Non si ride delle sventure altrui.- si lamentò Julie rivolta all’amico.
- Allora,qual è il problema,sorellina?- intervenne Liam con un tono da presa in giro, mettendosi seduto sul letto.
- Oggi viene Zayn e non ho la minima idea di cosa deve e soprattutto devo fare. Quindi…dato che, fino a prova contraria, anche tu sei un ragazzo e ci capisci molto più di me e Niall messi insieme di tutta quella roba della ristrutturazione…gli parleresti tu al posto mio?-  pose la domanda sfoggiando un largo e speranzoso sorriso.
- Devo sentirmi offeso?- si intromise Niall confuso senza ricevere risposta.
- D’accor…- Liam non ebbe il tempo di finire che Julie lo abbracciò esultando. –Grazie,fratello.-
Lui se la scollò a fatica di dosso perdendo quasi l’equilibrio una volta in piedi.
-  Ruffiana...- la apostrofò sorridendo mentre usciva dalla stanza seguito subito dopo dagli altri due.
Julie scese di corsa le scale stando attenta a non far cadere il fratello che però fu costretto ad appoggiarsi al corrimano, e arrivata alla porta di casa la aprì sorridendo con molta calma.
 Liam la superò borbottando qualcosa contro la furia della sorella mentre Niall se la rideva.
Julie fece un paio di passi sul porticato lasciando la porta aperta.
- Allora? Cosa ha fatto l’ultima volta?- chiese Liam guardando verso il fienile.
- Ha portato gli ultimi scatoloni sul retro e…e non ho idea di cosa debba fare oggi.- concluse Julie portandosi le mani sui fianchi.
- Vado a prendere i pezzi per fargli montare l’impalcatura e…-
- Eccolo!- strepitò Julie colpendo involontariamente il fratello con uno schiaffo sul braccio.
Liam soffocò un grido massaggiandosi il punto colpito con inaspettata forza dalla sorella minore.
- Digli quello che deve fare, dagli quello che gli serve, non prenderlo a pugni, è scontroso di natura, scusa per lo schiaffo, Niall non iniziare a ridere come un cretino e soprattutto non nominatemi. – sintetizzò tutto d’un fiato retrocedendo fino a tornare dentro casa per chiudersi velocemente la porta davanti.
Subito dopo si spostò alla finestra che dava sul cortile e osservò la scena con il battito a mille.
Mimò un ‘muoviti’ con la mano, notando che Liam l’aveva seguita con lo sguardo a braccia conserte.
Il fratello rivolse gli occhi al cielo lasciando cadere le braccia lungo i fianchi e poi si incamminò verso Zayn, seguito da Niall.
Zayn aspettò in silenzio che gli aprissero il cancello per entrare.
Julie non distingueva quello che stesse succedendo a causa della distanza quindi non riusciva neanche a leggere il labiale…nonostante non fosse mai stato il suo forte,in effetti.
Zayn entrò e le sembrò di vedere che si stessero salutando, dato il sorriso amichevole di Niall,ovviamente non ricambiato.
Julie assottigliò gli occhi come se potesse affinarle la vista, sforzandosi di capire cosa stesse dicendo Liam.
Vedeva solo il fratello gesticolare e Zayn annuire un paio di volte, senza mai alterare l’espressione seria che aveva.
Andarono avanti così per circa dieci minuti.
Il primo minuto Julie continuò a concentrarsi su quello che stessero dicendo, ma passò i restanti nove a contemplare sognante la bellezza di Zayn.
Tornò immediatamente nel mondo reale non appena notò che il ragazzo girò la testa nella sua direzione, rendendosi automaticamente conto che Liam la stava indicando sorridente tenendo una mano sulla spalla di Zayn.
Julie sgranò gli occhi e si abbassò all’istante.
- Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo.- boccheggiò scivolando sempre più giù con la schiena contro la parete.
- Che cazzo indica Liam? Che cazzo gli ha detto?...Che cazzo ho fatto?-
Si sedette per bene sotto la finestra coprendosi il volto con le mani.
- Mi nascondo e come se non bastasse parlo da sola.- borbottò senza scoprirsi il viso.
Però, se non fosse schizzata giù Zayn si sarebbe accorto che lo stesse fissando adorante e Liam non avrebbe perso l’occasione di prenderla in giro…non che quella reazione non avesse dato nell’occhio…
Julie sbuffò scacciando quegli inutili pensieri e fece leva sulle braccia per alzarsi.
No,aspetta.
Sopra di lei c’era la finestra e quasi sicuramente stavano ancora guardando quindi sporse solo di poco gli occhi per verificare.
Vide che Zayn si era avviato al fienile mentre Liam si stava chiudendo il cancelletto davanti.
Julie tirò un sospiro di sollievo e si alzò del tutto ricomponendosi i vestiti.
Appena alzò lo sguardo incrociò quello del fratello che agitò velocemente la mano salutandola con un sorriso fin troppo radioso per poi allontanarsi con Niall per la strada.
Julie lo seguì con lo sguardo impalata davanti alla finestra.
- Se ne va?- mormorò incredula.
Non solo gli dico di non nominarmi e mi indica, ma se ne va sapendo che non voglio stare di nuovo sola con Zayn…
D’accordo forse la seconda parte non gliel’aveva detta apertamente, ma era suo fratello e a certe cose doveva arrivarci da solo.
Espirò profondamente andandosi a sedere sul divano del salotto.
In fondo non c’era motivo di agitarsi tanto a stare sola con Zayn.
Lei era in casa e lui era fuori.
Lei avrebbe guardato tranquillamente un film e lui sarebbe rimasto a fare il suo lavoro.
Lei odiava la solitudine che al contrario sembrava essere tanto amata da lui.
Quindi,no. Non c’era motivo di agitarsi.
Si alzò e prese un DVD a caso. Lo inserì nel lettore e si risistemò sul divano.
Dopo mezz’ora di Step up sentì bussare alla porta.
Mise in pausa il film e andò ad aprire in tutta calma.
Il cuore di Julie ebbe un tuffo,tornò sul trampolino e si tuffò ancora.
Stava sognando o era sul serio Zayn quello fermo a neanche un metro di distanza da lei?
- Tuo fratello mi ha detto di chiedere a te nel caso avessi avuto bisogno di qualcosa.- spiegò velocemente.
Le stava sul serio chiedendo aiuto?
- S…sì, certo…emh…sì.-  farfugliò  tentando di camuffare il nervosismo con un sorriso appena accennato.
- Hai un cerotto?-
- Cosa?- chiese confusa credendo di non aver capito bene.
Un cerotto?
- Un cerotto. Hai un cerotto,per favore?-
- Sì…entra, vado a prenderlo.- azzardò Julie invitandolo dentro.
Si diresse velocemente in cucina. Aprì l’anta di un armadietto in legno e prese il cofanetto del pronto soccorso rendendosi conto di non avergli neanche chiesto cosa si fosse fatto.
- Vieni, sono qui.- lo chiamò ricordando che Zayn non conosceva le stanze.
Julie preferì non guardarlo entrare in cucina per evitare di rimanerne imbambolata.
Cercava di tenersi occupata frugando a caso nel cofanetto.
Dopo poco fece finta di aver trovato il cerotto che in realtà le era capitato sotto mano molto prima.
- Eccolo.- sorrise nervosa facendoglielo scattare più vicino al viso del previsto.
Lui retrasse automaticamente la testa corrugando leggermente la fronte.
- Oh,scusa!- si affrettò a dire lei deglutendo preoccupata per l’espressione infastidita del ragazzo.
Ma fu come se agli occhi di Julie si aprisse un’aurea dorata, intorno al corpo di Zayn, che cresceva contemporaneamente al tendersi del suo sorriso.
Quel sorriso appena accennato, il capo leggermente chino e l’aurea dorata a contornare il miglior fisico che gli occhi possano desiderare, portavano a una sola conclusione…
Ho un dio in casa.
Le dita di Julie cedettero e il cerotto cadde sul granito dell’isolotto.
Rimasta col braccio sospeso a mezz’aria, lo portò immediatamente dietro l’orecchio simulando l’acconciatura di un ciuffo di capelli, appena Zayn alzò lo sguardo.
- Non preoccuparti.- disse lui prendendo il cerotto mentre spariva quell’ombra di sorriso.
Anche se è durato poco è stato bellissimo.
Julie si sedette sullo sgabello alto che le stava dietro con un breve sospiro, senza distogliere lo sguardo da Zayn.
- Come ti sei tagliato? – si preoccupò poi vedendogli il graffio sul palmo della mano.
- Le lamine dell’impalcatura sono più sottili del previsto.- spiegò atono scoprendo la parte adesiva del cerotto ma prima che lo poggiasse sul palmo Julie lo fermò.
- Aspetta, disinfettalo prima.- disse con una punta di incertezza nella voce.
- Non ce n’è bisogno. E’ solo un graffio.-
- Sicuro? Perché ha sanguinato un po’ e credo che sia m…-
- Non userei il disinfettante per tagli ben più gravi.- tagliò corto Zayn passando il pollice su tutta la lunghezza del cerotto per farlo aderire bene alla pelle.
Julie neanche fece caso al tono distaccato del ragazzo poiché nel lasso di tempo tra la domanda che gli aveva fatto e la risposta, si era persa con la fantasia a guardare i tratti perfetti del suo viso.
A distoglierla da quello stato di trance fu una vibrazione.
Si guardò intorno credendo che fosse il suo cellulare ma non lo trovò.
Vide Zayn tirarne fuori uno da un piccola tasca della cintura per gli attrezzi e capì che la vibrazione veniva da lì.
Julie preferì non chiedere chi fosse dato lo sguardo di ghiaccio che aveva assunto lui leggendo il numero sullo schermo.
Lo guardò confusa allontanarsi da lì e ,notando che si fosse fermato a parlare nel salotto, si alzò e si appiattì contro il muro attenta a non farsi vedere.
Non capì bene cosa stesse dicendo Zayn, dato che cercava di tenere il tono di voce basso ma percepì che  oscillava tra l’irritato e il preoccupato…più il primo che il secondo.
Sentì chiaramente solo un ‘d’accordo, cerco di fare prima che posso.’ 
A quel punto capì che la chiamata era finita e si sedette di fretta sul primo sgabello che le capitò davanti.
- Allora?- sorrise facendo finta di niente.
- E’ un problema se vado via prima oggi?- chiese con un tono gelido restando fermo sulla soglia della cucina.
Julie tornò seria indugiando prima di rispondere.
- Ehm..no…no,p…-
Zayn non le diede neanche il tempo di chiedere cosa fosse successo che la interruppe.
- Grazie. Ci vediamo.- la salutò prima di uscire rapidamente di casa.
Julie si alzò subito dopo per avvicinarsi alla finestra che dava sul giardino.
Poggiò una mano sul vetro seguendo con lo sguardo sempre più confusa la figura di Zayn allontanarsi.


 
 
 
 
 

 




 
HI,EVERYONE

Poco più di una settimana.
E’ passata poco più di una settimana che non aggiorno. #faccioprogressiyo
Anche se magari per voi è tanto e vi capisco ma ho i miei risaputi problemi con il tempismo e faccio prima che posso.
Però vi avevo promesso che sarei migliorata e lo sto facendo. –spero.çwç
In ogni caso vi chiedo scusa per avervi fatto aspettare un capitolo che assomiglia tanto a una cacca di piccione caduta su un gelato calpestato senza pietà da un bambino pestifero.(?)
Ma nonostante questo vi ringrazio per seguirmi lo stesso.
Siete fantastiche,davvero. Da chi legge semplicemente il capitolo a chi lo recensisce <-vi stimo particolarmente.lol
 In ogni caso spero che vi sia piaciuto il capitolo.
EEEE visto? JULIE AND ZAYN ARE BACK.
*incrocia le dita sperando che a qualcuno possa interessare*
………non ho parole comunque per dirvi quanto mi rendano felici le vostre recensioni perché dite cose bellissime….vi stimo ancora di più perché avete una fantasia incredibile. o’:
lol.vabè,scherzo. Apprezzo davvero tanto quello che mi scrivete.
Quiiiindi che ne dite di lasciarmi un commentino anche stavolta? 
Grazie in anticipo a tutti quelli che non mi lanceranno pomodori.(?)
A presto e sappiate che siete grandi.

 
 TA-TA-TA PUBBLICITA'
Everything about you.YOU.
My best friend's brother
You Changed My Life.



                                                                                                          Un bacione a tutti,MsStylinson

 
Per chi mi volesse seguire su Twitter sono ammHAZZA che bono.                                          p.s.quella gif di Harry non poteva mancare.dhsakj

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Capitolo 9
*** You must stay ***


                                                                                                                                                   

                               

                                                                                                                                                             

                                                                                                                      Capitolo 8
                                                                                                                                                            
                                                                  You must stay           


   

 
Due giorni.
Erano passati solo due giorni  da quando Ellie aveva scoperto che la coppia Tom/Joker non si era confinata in Europa, come sperava.
Due giorni che le erano sembrati un’eternità.
Con le parole ‘non preoccuparti ci vedremo presto ‘ che si ripetevano come se Amanda stesse costantemente a sussurrargliele all’orecchio.
Era stato addirittura più facile  sopportare l’inutile interrogatorio a cui l’aveva sottoposta Harry accompagandola a casa.
Styles era l’ultima persona che Ellie avrebbe voluto venisse a conoscenza del ‘padre’, quindi non era stato difficile ignorare qualunque tipo di domanda al riguardo.
- Quella sotto di lei è una sedia non un letto,signorina Gray.-
La voce profonda del professore di fisica la riportò alla realtà.
Ellie lo guardò interrogativa,poi si rese conto della sua posizione.
Braccia conserte poggiate comodamente sulla pancia, gambe distese e le mancava poco perché il sedere scivolasse del tutto dalla sedia.
Però stava comoda.
Sbuffando sciolse le braccia per raddrizzarsi con molta calma ma aumentò decisamente la velocità appena sentì il suono della campanella.
- Arrivederci professore, è stata una lezione davvero rilassante.- lo salutò ironicamente uscendo dall’aula.  
In effetti le ore di fisica avevano sempre avuto l’effetto di un sonnifero su di lei quindi non proprio per niente Thompson  la guardava storto.
Quel giorno le fu particolarmente difficile farsi spazio tra gli studenti per arrivare agli armadietti, dato che era lunedì.
Con un piccolo balzo uscì dalla massa toccando finalmente l’anta fredda del suo che per fortuna si trovava in un posto abbastanza isolato.
Prima ancora di posare i libri cercò Julie con lo sguardo. Era strano che non fosse lì, di solito arrivava sempre prima di lei.
Saettò velocemente tra i volti degli studenti fino ad arrivare a una coppia che non si sarebbe mai aspettata di vedere.
Fece un passo in avanti inclinando leggermente la testa di lato e socchiuse gli occhi come per assicurarsi che quei due che stavano parlando più in là senza nessuno intorno fossero davvero Harry e Julie.
Sì,sicuro erano loro.
Nessun altro ragazzo sulla faccia della terra poteva avere il coraggio di girare con quel nido di uccelli in testa.
Che diavolo ci fa Julie con Styles?
Ellie sgranò gli occhi quando vide la mano della migliore amica digitare qualcosa sul cellulare di Harry con un sorriso smagliante ed estremamente entusiasta. Lui lo ripose poi nella tasca allontanandosi con aria soddisfatta.
Non poteva essere che Julie gli avesse dato il suo numero. Non ne era il tipo.
Da quella ragazza c’era da aspettarsi di tutto ma non che cadesse ai piedi di Harry.
Non le sembrava poi così tanto strano invece che Harry ci stesse già provando con lei.
Ellie si appoggiò con una spalla al muro di fianco guardando Julie avvicinarsi sorridente.
Però…me ne sono liberata presto. Pensò con un leggero sorrisetto.
- Ellie!- l’amica le si fiondò al collo facendola barcollare all’indietro.
- Julie…- mormorò Ellie con la voce strozzata letteralmente  dall’abbraccio.
- …mi stai strozzando.- terminò a fatica la frase tentando di scollarle le braccia dal collo.
Julie si staccò immediatamente guardandola divertita mentre le aggiustava un ciuffo di capelli,scompigliati a causa sua d’altronde.
- Come mai tanta gioia?- chiese Ellie sistemandosi la borsa in spalla.
- Tanta? Io mi vedo come al solito.-
- Non hai mai camuffato peggio la tua euforia.- constatò osservando divertita le mosse dell’amica che frugava a vuoto all’interno del suo armadietto.  
- Allora? Hai più visto la bionda rifatta?-
-No e spero di non doverla vedere mai più.- rispose Ellie lasciando che Julie cambiasse discorso.
Nonostante il ‘nuovo argomento di conversazione’ non era dei migliori.
- A tua madre l’hai detto?- il tono di voce dell’amica si era fatto serio con una punta di sconforto.
- Credo li abbia visti,o almeno solo Amanda, dato che ieri è stata l’unica domenica in cui non è uscita di casa.-
- Scommetto che se avesse visto tuo padre a quest’ora saresti orfana. Un genitore morto e l’altro in carcere per omicidio.- sdrammatizzò Julie.
Ellie chiuse l’anta dell’armadietto ridendo per la battuta.
Poi si fermò a guardare confusa chi stesse camminando alle spalle dell’amica.
- Ju…è Zayn Malik quello che si sta avvicinando o sbaglio?-
- Oddio,dove?- lei sgranò gli occhi e scattò all’istante sul posto rischiando che le cadessero i libri di mano.
- Proprio dietro te…- mormorò Ellie ridendo sotto i baffi alla vista di Julie faccia a faccia con Zayn, nonostante l’amica le stesse dando le spalle e non ne poteva cogliere l’espressione.
- Ci…- il tono di voce di partenza le era uscito fin troppo pungente quindi Julie ripetè il saluto regolarizzando la voce con un colpo di tosse. –Ciao.-
- Ciao.- al contrario il tono di Zayn fu costantemente piatto. 
- Volevo chiederti se ci sarebbe qualche problema se domani andassi via più tardi dal capannone*.-
Ellie lo guardò leggermente confusa.
Cioè,voleva lavorare più tempo?
O magari voleva stare più tempo con Julie.
A quel pensiero fu costretta a chinare il capo per nascondere un sorrisetto divertito.
- No,certo,non c’è problema.- gli rispose riuscendo a mala pena a contenere l’entusiasmo per averlo a casa un paio d’ore in più.
- E…come mai?- chiese rendendosi conto di aver accettato troppo immediatamente. 
- L’ultima volta me ne sono andato prima e voglio recuperare.-
- Ah,d’accordo.- annuì Julie stringendo i libri che teneva con entrambe le mani per evitare scatti di gioia.
- Bene, ci vediamo.-  la salutò Zayn allontanandosi subito dopo.
Julie lo seguì con lo sguardo e una volta sicura che fosse abbastanza lontano si girò di scatto verso Ellie e l’abbraccio con un sorriso a trentadue denti.
- Immagini come sarà? Un pomeriggio intero ad ammirare Zayn Malik.- sognò Julie tenendole un braccio intorno al collo mentre con l’altro disegnava la curva immaginaria dell’arcobaleno davanti ai loro occhi.
- Già,magnifico.- concordò lei ridendo ma una punta di scetticismo nei confronti di Malik non sarebbe mai mancata.
Iniziarono a camminare lungo il corridoio dirette alle rispettive classi di quell’ora,quando Ellie vide di sfuggita una chioma riccia passare e si ricordò del discorso che l’amica aveva sviato inizialmente.
- Ah,Ju…-
- Dimmi.-
- Era Harry quello con cui parlavi prima?- tanto per essere sicura dei suoi occhi.
Julie annuì trattenendo un sorriso.
Ormai dovevano entrare a lezione quindi arrivò dritta al sodo. –Non gli avrai dato il tuo numero,vero?-
- No…- sorrise apertamente -…non il mio.- concluse lasciandola come una cretina in mezzo al corridoio semi vuoto.
Non il suo..
Aspetta,cosa!?




Ellie poggiò la guancia sul palmo della mano,tentando di non perdere la battaglia tra il sonno e la fisica.
Lo sguardo scorreva sulle parole ma al cervello non arrivava niente.
Nel punto in cui un occhio era stato quasi totalmente oscurato dalla guancia che scivolava sempre più giù, la vibrazione del cellulare la fece sobbalzare.
Prima si stiracchiò per bene, poi in tutta calma tirò fuori il telefono dalla tasca.
Un nuovo messaggio. Il numero non era nella rubrica.
                                                                                                                                                                                     Vieni ad aprire la porta.
                                                                                                                                                   
Rilesse il messaggio con più attenzione, avvicinando lo schermo agli occhi.
Chi cazzo è?
Si guardò intorno come se da quella cucina potesse improvvisamente saltare fuori un ninja e ucciderla.
Immaginava benissimo la scena. Il tipo tutto nero che schizzava dalla credenza con una stella ninja in mano pronto a lanciargliela.
Ellie sentì bussare alla porta e scattò sulla sedia.
Non poteva essere un ninja. Loro facevano entrate ad effetto non dalle porte.
Sospirò rendendosi conto delle cazzate che stesse pensando e andò ad aprire.
Guardò dallo spioncino tenendo una mano pronta sulla maniglia.
Ma che…
Aprì la porta con un gesto secco trovandosi davanti un brillante paio di occhi verdi.
-Harry?-
-Sì. Sì,sono io.- rispose sorridendo con un’aria ironica.
- Che ci fai qua?- domandò Ellie incrociando le braccia sotto il seno.
Lui sorrise smagliante con il conseguente paio di fossette,alzando due bicchieri del takeaway.
-Visto che sabato non sei riuscita a berlo con Louis, ti ho portato un caffè da bere con me.-
- E c’era bisogno di arrivare fino a casa?-
- Almeno qui non hai scuse per andartene.- si avvicinò di un passo con un mezzo sorriso.
- Ma ne ho per cacciare te.- gli poggiò un dito sul petto facendo una leggera pressione così che Harry arretrasse.
Lui approfittò della vicinanza per prenderle il polso e tirarla verso sé, poi girò lentamente in modo da dare le spalle all’entrata, tenendo gli occhi fissi in quelli di Ellie.
Il battito di lei era decisamente aumentato d’intensità, nonostante odiasse quella vicinanza.
Quegli occhi di un verde così chiaro e penetrante.
Quel sorrisetto che gli faceva spuntare quelle fossette…
Ellie,ma che cazzo pensi?
Harry avvicinò di poco il viso al suo.
- Il caffè si fredda se continuiamo a stare qua fuori.- mormorò per poi indietreggiare di un paio di passi,ritrovandosi dentro casa.
Ellie lo guardò leggermente scossa da come l’aveva raggirata.
- Non lo volevo sabato, non lo vorrò di certo ora.- protestò chiudendosi la porta alle spalle.
Lui fece per parlare ma lei lo precedette.
- E poi come hai fatto ad arrivare fin qui?-
Harry aprì la bocca ma fu interrotto di nuovo.
- Era tuo il messaggio?-
Il ragazzo dischiuse le labbra ma non ebbe la possibilità di far uscire la voce.
- Come facevi ad avere il mio numer…- la risposta le venne spontanea. –Julie.- sibilò a denti stretti.
Era pronta a sfogarsi ma stavolta fu Harry a toglierle la parola.
- Ellie?-
- Che?-
- Non c’è da scaldarsi tanto, in fondo è solo un caffè in compagnia.- disse avvicinandosi al tavolo della cucina per poggiare i bicchieri.
- Grazie alla quale domani prenderò un quattro in fisica.- lo raggiunse aprendo il libro che Harry aveva appena chiuso.
- Sono sicuro che quando me ne sarò andato avrai tutto il tempo per ripetere.- lui fece scivolare il libro verso sé e lo richiuse.
- In questo caso dovresti andartene ora. Sono quasi le sette, domani ho il compito e mia madre sta tornando.-
- E’ dolce e simpatica quanto te?- chiese retorico volgendo gli occhi al cielo.
- La grande differenza è che se ti conoscesse le piaceresti.-
- Allora presentami così magari convince anche la figlia di quanto io sia adorabile.-
- Il suo prototipo di ‘adorabile’ corrisponde al mio di ‘egocentrico’, ‘irritante’, ‘viziato che se la fa con chiunque’. Non c’è bisogno che mi convinca lei.-
- Si chiamano pregiudizi.-
- Sai meglio di me che è la verità.- disse Ellie seccata.
- D’accordo, magari ho avuto diverse ragazze, ma chi dice che non possa piacerti?- la stuzzicò facendo un passo verso di lei.
- Lo dico io. Perché quando farai questo discorso alla prossima io non rientrerò nel gruppo delle ‘ diverse ragazze’.- sostenne lo sguardo di Harry dicendo quelle parole in tono gelido.
- Io già ti piaccio.- lui accennò a un sorrisetto malizioso. – Hai solo paura di correre il rischio.-
- Quando dicevo che quei ‘pregiudizi’ sono verità…hai appena dimostrato che non mi sbagliavo affatto.-
- Sarà più difficile del previsto.-
- Cosa?-
Harry sorrise senza distogliere lo sguardo. – Farti ricredere.-
- Oh,grazie al cielo c’è qualcun altro.- quella terza voce dietro di loro fece sobbalzare Ellie che si girò di scatto.
- Mamma.- sospirò.
- Chi è il tuo amico? – chiese distrattamente mentre posava borsa, chiavi della macchina e si affrettava a svuotare il tavolo dai libri.
- Sono Harry Styles, piacere signora.- si presentò sfoggiando un bellissimo sorriso.
- Bene,spero che non abbia nessun impegno per stasera,Harry.- spiegò la tovaglia stendendola per bene.
- In realtà stava andando vi…- si intromise Ellie ma fu interrotta.
- Perchè sei il benvenuto a cena.- la madre si fermò un attimo guardandolo speranzosa, e ignorando bellamente la figlia che tentava di mandarlo a casa.
- Oh,beh. Grazie,ma…-
Ellie tirò un sospirò di sollievo al tentativo di Harry di declinare l’invito.
- Harry, devi  restare a cena.- il tono di Beth Gray sembrava non ammettere repliche.
Il ragazzo deglutì con un sorriso nervoso, forse intimorito alla vista della donna che proprio in quel momento aveva i coltelli in mano.
- D’accordo.- accettò cercando di sorridere più convinto.
- Ma si può sapere perché?- chiese Ellie esasperata.
- Stasera abbiamo ospiti.-
- Eh,ma dai. Hai appena praticamente costretto Harry a rest…-
- Tuo padre e Amanda.-
Quella risposta secca equivalse a una lotta di wrestling nello stomaco di Ellie.
- Cosa!?- gridò quasi isterica.
- Chi?- chiese contemporaneamente Harry confuso dal primo all’ultimo riccio, cioè tanto.






                                                                                                                                                                                         




HI,EVERYONE
Lo so. Ho sgarrato.
Vi prego non odiatemi, sia per il capitolo da schifo sia per aver aggiornato tardi.
Stavolta non è stato lo studio o altre cazzate simili, ma altro. Tranquille non ho la minima intenzione di mettermi a spiegare i motivi e annoiarvi fino alla morte, quindi non posso far altro che chiedervi scusa.çwç
Anche perché il capitolo sarebbe dovuto venire più lungo ma alla fine ho deciso di spezzarlo altrimenti sarebbe venuto troppo e non avrei neanche potuto pubblicare oggi perché quella che doveva essere la seconda parte non è ancora completa.
Siccome il ritardo sarebbe stato davvero TROPPO ho deciso di aggiornare comunque…..e mi sa che ho fatto ‘na gran cazzata.
Il capitolo non mi convince.
Oltretutto ho cercato di inserire Zayn così non avrei avuto tante minacce di morte.çç
Vi avviso che non so se ci saranno nel prossimo che in pratica è il continuo di questa serata e ci sarà la fatidica ‘cena’, ma ho in mente grandi cose per Julie e Zayn quindi non abbattetevi.dhaskh
Ora…
40 RECENSIONI AL PRECEDENTE?
Dire che vi amo è poco. Siete magnifiche dalla prima all’ultima.
Un ringraziamento particolare va a belongtomusic ,che è una ragazza fantastica.
Non so come reagirà a vedere il suo nome qui,perché non lo sa. Comunque GRAZIE,perché non ho mai letto una recensione come la tua.
..questo angolo è venuto più lungo del capitolo.lol
mi ritiro.
#torneròpresto,midispiacepervoiçç               FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE,PER FAVORE.
çwç

 


TA-TA-TA PUBBLICITA’ 
Everything about you.YOU. 
My best friend's brother
You Changed My Life.



                                                                                                          Un bacione a tutti,MsStylinson


 
Per qualunque cosa qui ci sono Twittah e Facebook

*capannone. nei capitoli precedenti l'ho chiamato fienile,perchè non mi veniva il termine.lol 
                                                                                                                                                             

 

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Capitolo 10
*** You must stay -2 ***







Capitolo 9

 You must stay -2 
the revenge



   


- Ellie,per favore. Calmati.- la supplicò ancora una volta la madre nella speranza di riuscire a zittirla.
- Calmarmi? Mi spieghi come faccio a calmarmi sapendo che tra mezz’ora sarò faccia a faccia con quei due!?-
La madre sospirò demoralizzata posando l’ultimo tovagliolo a capotavola.
- La situazione è già abbastanza tesa di per sé, con questo atteggiamento rendi solo tutto più difficile.-
- Se non ti fosse venuta la brillante idea di invitarli a cena non avremmo avuto questo problema. Anzi, mi spieghi per quale dannato motivo l’hai fatto?-
- Dov’è il bagno?-
Ellie distratta inaspettatamente da quella terza voce, per un attimo smise di pensare al disastro imminente.
Girò di poco la testa trovando un ragazzo qualche passo più in là che ,sentendosi osservato da entrambe, sorrise per rafforzare la domanda.
Harry?
Ah,già. C’era anche Harry.
C’era anche Harry?
Oh,merda. C’era anche Harry.
Harry non doveva sapere niente e lei si era totalmente dimenticata della sua presenza che stava per far parlare la madre davanti  a lui.
Che aveva chiesto? Il bagno?
Perfetto.
- Sali le scale, in fondo al corridoio l’ultima porta a destra.- rispose subito.
Quando non vide più la sua figura, tirò un sospiro di sollievo.
Almeno stando lì non avrebbe sentito l’argomento fondamentale della loro conversazione.
Tornò a guardare la madre che ormai aveva terminato di apparecchiare la tavola.
- Allora?- la richiamò cercando di mantenere un tono di voce stabile.
- Bello,però il tuo amico.- disse la donna con molta nonchalance, fissando a braccia conserte il punto in cui Harry era sparito.
- Innanzitutto non è mio amico, e poi non cercare di cambiare discorso.- puntualizzò Ellie seccata.
- E che ci fa qui?- insistette Beth con il classico tono di una madre quando vuole alludere a un ‘fidanzato’ segreto.
- L’hai obbligato a restare a cena! Senti mamma, non ho idea di cosa ti sia bevuta stasera per sparare tutti questi inviti ma dimmi almeno perché.-
Lei sospirò. –Perché li ho invitati?-
- Perché ti sei ubriacata prima di farlo?- la corresse Ellie con un tono sconsolato.
La signora Gray rise, poi guardò la figlia negli occhi con un sorriso amaro decisa a spiegarsi.
- Tornando a casa li ho visti passeggiare. Ho cercato di ignorarli aumentando il passo ma quella là…-
- L’ibrido.-
- Chi?-
Ellie scosse la testa, correggendosi. –Amanda.-
- Sì,quella, mi è corsa incontro…-
E’ proprio un vizio,oh.
-…e mi ha salutato,tutta allegra e finta con…tuo padre e si è praticamente autoinvitata a cena.-
- Non potevi semplicemente dire di no?-
La risposta era ovvia.
L’orgoglio di Beth Gray avrà sempre la meglio.
Ellie preferì non costringerla su quella domanda, vedendola già abbastanza amareggiata.
- Almeno mi dici Harry che c’entra?-
- Oh,lui serve solo a tenerti calma.-
- Con tante persone su questo mondo che possono tenermi calma vai a pescare proprio lui?-
La precedette prima che potesse ribattere. - Dio,mamma, appena apre bocca mi urta le ovaie peggio di Niall quando si lamenta perché non c’è abbastanza maionese nel suo panino.-
- Non capisco che ti abbia fatto di male, ma vedrai che ho ragione io.-
- Ho dei seri dubbi perché, guarda caso, è la persona di cui mi fido di meno.-
- Ellie,tesoro, la mia speranza è che almeno con lui a tavola non ti scateni contro tuo padre o…quell’altra.- concluse la madre con uno sguardo comprensivo, carezzandole un braccio.
Lei sbuffò e ricambiò l’abbraccio in cui l’aveva appena stretta la donna.
- Harry resta comunque un gran bel ragazzo.- le sussurrò all’orecchio, dandole una leggera pacca sulla spalla per poi allontanarsi immediatamente andando alla porta.
Ellie roteò gli occhi avvicinandosi alle scale.
- Harry?- lo chiamò.
Possibile che si sia perso nel corridoio?
Sì. Tutti ricci niente cervello.
Poi fossero belli. Quei capelli non avevano forma ma ovviamente solo Harry Styles poteva vantarsi di un nido riuscito male. Anche se avevano l’aria di essere particolarmente morbidi.
Chissà com’era affondarci le mani...
- A che pensi?- le mormorò una voce da dietro facendola sobbalzare.
Alla possibile e incredibile morbidezza dei tuoi ricci.
No.
- In realtà speravo che fossi saltato giù dalla finestra del bagno per evitare la furia di mia madre nel vederti uscire dalla porta.-
Ecco. Così funzionava.
- Non deluderei mai la signora Gray allontanandomi dalla figlia.- si avvicinò sempre di più all’orecchio.
Ellie era sicura che in quel momento Harry avesse un sorrisetto malizioso.
- Sopravvivrebbe lei e faresti un favore alla figlia.-
- Mi chiedo da chi abbia ereditato tanta simpatia.- lo sentì dire mentre si avviava in cucina, seguita dopo poco.
 Si fermò sulla soglia della stanza non appena sentì il campanello.
Guardò velocemente la madre che le fece un cenno di incoraggiamento prima di aprire la porta.
Senza aspettare che entrassero gli ‘ospiti’ ,serrò la mascella e portò Harry in cucina.
La madre poteva fingere di esserci passata su quanto le pareva, ma lei era decisa a ignorarli completamente.
Se doveva mantenere la calma, non c’era modo migliore che non parlare a nessuno dei due.
Al limite sarebbe andata avanti con i monosillabi.
Rivolse le ultime parole a Harry prima di paralizzare del tutto le corde vocali. – Harry?-
- Ancora non ho capito chi sono queste persone.-
- Meno parli, meglio è.- concluse Ellie ignorando la confusione del ragazzo.
Occupò il posto vicino all’angolo della tavola e fece sedere Harry in quello affianco.
- Questa è la cucina…- sospirò la madre.
Ellie sentiva i passi pesanti del padre e il rumore dei tacchi avvicinarsi.
Non riusciva a stabilizzare il battito cardiaco che era accelerato sentendo la sola presenza di quell’uomo.
Non voleva alzare lo sguardo dal piatto.
Non voleva vedere com’era cambiato dopo sedici anni di assenza.
In fondo non le serviva. Esteriormente poteva essere totalmente diverso ma l’uomo di merda stava dentro.
Fu costretta a spostare lo sguardo su Harry, appena percepì il suo stupore.
Evidentemente aveva riconosciuto ‘la tettona del parco’.
Lui  le rivolse subito uno sguardo interrogativo con gli occhi che si potevano quasi definire sgranati, pronto a chiederle se fosse davvero la bionda incontrata quel sabato.
Ellie gli mormorò un semplice ‘no’ tra i denti, scuotendo leggermente il capo per intimarlo a stare zitto.
Lui sembrò capire dato che richiuse la bocca senza parlare, ma ovviamente gli occhi rimanevano fissi sulla donna di plastica.
-Ellie, amore, ciao!- squittì la bionda occupando il posto proprio di fronte a lei.
- Non mi faccio chiamare ‘amore’ da mia madre, figuriamoci da te.- rispose acida.
Cambio di programma.
Niente più ‘sciopero della parola’, meglio l’esatto opposto.
- Ti capisco.- disse Amanda con un tono comprensivo. – Ma ora ci sono qua io.- terminò con lo stessa aria da angelo salvatore.
Ma che caz…?
Ellie guardò interdetta la madre seduta al capo tavola vicino Harry, e trovò lo stesso sguardo interrogativo.
- Ma s’è rincogl…-
- Allora!- la interruppe prontamente la donna alzando il tono di voce per coprire le sue parole, con un sorriso nervoso. – Inziamo la cena?-
- Certo.- esultò l’ibrido con il suo classico sorriso ereditato da Joker, poi si rivolse di nuovo ad Ellie abbassando la voce.
- Vedi? Te l’avevo detto che ci saremmo riviste presto.-
- Non mi sarebbe dispiaciuto affatto se non avessi mantenuto la parola.-
Una serie di frecciatine che le avrebbero fatto passare la voglia di parlare.
Così sarebbe andata avanti la serata.
- Anche se, sinceramente , non mi aspettavo di ritrovare anche il ragazzo.- lo guardò civettuola nonostante i suoi trent’anni inoltrati, ignorando la risposta di Ellie.
Prima che Harry potesse dire qualunque cosa, intervenne lei seccata. – Potresti evitare di fare la gatta morta almeno a tavola?-
La madre la fulminò con uno sguardo di rimprovero mentre metteva il piatto davanti alla bionda.
Ellie scrollò semplicemente le spalle noncurante, aspettandosi piuttosto la reazione spropositata di Amanda.
- Ma io sono viva, come faccio a fare la morta?- chiese retoricamente per poi scoppiare a ridere. – Ingenua Ellie, che non sa quel che dice.- farfugliò tra una risata e l’altra.
Ellie la guardò sconvolta.
Di certo non era questa la sua aspettativa.
Poi passò lo sguardo prima alla madre, che lo deviò per evitare di scoppiare a ridere, poi a Harry, che teneva il capo chino per soffocare la risata. Sperava davvero che le urlassero ‘Sei su Scherzi a parte e quella davanti a te è un’attrice che recita la parte della rincoglionita,perché la vera Amanda è stata rapita dagli alieni.’
Evitando chiaramente lo sguardo del terzo commensale, rivolse gli occhi al cielo.
Perché?
Ellie poggiò lo fronte sul palmo della mano, scuotendo leggermente il capo.
- Comunque siete una bella…coppia.-
Appena sentì la sua voce le si gelò il sangue nelle vene.
Non era cambiata affatto. Profonda, sicura, mai troppo alta. Forse solo più…invecchiata.
Ma sempre l’ultima voce che avrebbe voluto sentire.
Girò lievemente il viso per guardare il padre.
Lui deglutì quando incontrò il suo sguardo.
Accennò a un sorriso per poi pensare ad alta voce. – Sei diventata bel…-
- No.- lo interruppe bruscamente Ellie. – E non siamo una coppia.- chiarì gelida.
Gli morì il sorriso sulle labbra e distolse subito lo sguardo.
- Dovresti moderare i toni con tuo padre.- si intromise, improvvisamente seria, la brutta versione umana di Barbie.
- Cosa?-
La soglia di sopportazione di Ellie era stata gravemente superata dall’atteggiamento di ‘mammina’ di Amanda.
- Non alzare la voce,Ellie.- continuò con quell’aria da autoritaria.
Ellie sgranò gli occhi incredula. – Ma si può sapere chi ti credi di essere?-
- Oh,no.- sentì mormorare dalla madre che evidentemente aveva intuito che la situazione stava prendendo una brutta piega.
- Sono la tua matrigna,sciocchina. E’ naturale che devo rimproverarti se sbagli.- sorrise soddisfatta.
- Mettiamo in chiaro una cosa. Puoi anche essere ‘matrigna’ sulle carte, perché per amore delle tette giganti Tom Gray ti ha sposata, ma non avrai mai il diritto di dirmi come mi devo comportare. L’unica che può farlo è mia madre, Beth, quella naturale…in tutti i sensi.-
- E con questo che vorresti dire? Che sono rifatta?- chiese indignata.
- Però…perspicace.- la prese in giro Ellie.
- Se ti riferisci alle tette, sappi che non le hai mai toccate nessuno.-
- E se tu per ‘nessuno’ intendi l’interminabile fila di uomini con cui sei stata molto aperta,compreso il chirurgo plastico, allora ci credo.-
- Credo che quella fila sia composta solo da tuo padre,allora. E’ l’unico che ho sempre amato e la cosa è reciproca.- dichiarò volgendo un disgustoso e terribilmente falso dolce sorriso all’uomo al suo fianco.
- Oh,ma per favore. Essere stata disposta ad aprirgli le gambe ogni volta che gli andava, non significa aver avuto tanto amore da donare e la cosa è reciproca.- quelle parole le uscirono istintivamente e con una dose di rabbia più abbondante del previsto.
- Ellie io amo Amanda, e ti voglio ben…-
-Non azzardarti a terminare la frase.- sibilò estremamente acida Ellie.
Amo Amanda? Ellie ti voglio bene?
Lo sguardo della ragazza era colmo di odio, scatenato dalle parole di quell’uomo, ed era evidente dato che la madre tentò subito di ammonirla.
- Ellie,per favore, basta. Lasciamo perdere.- il tono era autoritario ma si sentiva la preoccupazione per ciò che sarebbe potuto succedere.
- No,mamma,non di nuovo. Parliamoci chiaro,una volta tanto.- Ellie non aveva intenzione di alzare la voce ma le venne spontaneo, alzandosi istintivamente dalla sedia.
Senza dare il tempo di ribattere, tornò a rivolgersi al padre.
Si sarebbe sfogata, nonostante la presenza di Harry.
- Credi davvero che quello che c’è tra voi è amore? L’amore per te non è mai esistito. Né nel matrimonio con mamma,né in quello con Amanda. Né tantomeno per tua figlia. Quando te ne sei andato ero piccola ma ci vedevo bene e soprattutto ci sentivo. Come credi che potevo sentirmi ogni volta che, dopo aver litigato con mamma, uscivi di casa e rientravi solo a notte fonda? C’erano sere in cui non riuscivo a dormire perché le tue imprecazioni mi tenevano sveglia. Non bastava aver sfogato il nervosismo nel letto della prima troia di turno,perchè tu tornavi e continuavi a urlare contro mamma, dicendole che eri un uomo libero e che lei non poteva pretendere che le restassi fedele solo perché avevate avuto una figlia. Tanto neanche la volevi la figlia. A te piace il mondo delle donne e vuoi viverlo a fondo, perché mai fermarsi con la prima moglie,no? Poi,ogni sera che mamma doveva trattenersi di più a lavoro, hai cominciato a portarti addirittura a casa la tua ‘amica’ preferita,Amanda, e te ne sbattevi che nella stanza affianco c’ero io e sentivo tutto. Dopo neanche una settimana hai fatto le valigie per partire con lei dicendoci che avevi trovato la donna più adatta a te. Infatti, una troia di plastica che, guardiamo in faccia la realtà, hai sposato solo per il sesso e questo non mi sembra amore. E dopo che fai passare sedici anni da tutto ciò,dove lo trovi il coraggio di presentarti così,come se fosse tutto rose e fiori a casa nostra? Hai mandato a fanculo la donna meravigliosa che era tua moglie e vostra figlia di tre anni, per stare con un prototipo di Barbie malriuscito. Se fossi in te tornerei subito in Europa, perché non ti permetto di dirmi ti voglio bene. Il tuo non è mai stato e non sarà mai amore, e  ormai lo stesso vale per me ma solo nei tuoi confronti, perché ti odio.-
Ellie non aspettò di vedere la reazione di nessuno,anche se sembravano rimasti impietriti, che uscì velocemente da quella stanza per andare fuori, all’aria aperta.
Aveva il battito a mille per la sfuriata di poco prima e gli occhi iniziavano a pizzicarle.
Ma non avrebbe pianto. Non doveva e non voleva versare una sola lacrima in più per quell’uomo.
Si chiuse bruscamente il portoncino di casa alle spalle e si sedette sul primo scalino in legno del porticato, poggiando i gomiti sulle gambe per tenere la testa tra le mani.
Chiuse gli occhi per ricacciare le lacrime decisa a non pensare più a niente.
Tutta la rabbia repressa l’aveva sfogata e non le importava delle conseguenze.
Voleva solo restare in pace ormai.
Iniziò a tirare un leggero venticello fresco,tipico della sera, che l’aiuto a rilassare i nervi.
Ellie riaprì gli occhi alzandoli verso il cielo.
Era punteggiato da centinaia di stelle e più a sinistra la luna piena.
- Era un po’ che non vedevo un cielo così bello.-
La voce calda di Harry le fece distogliere lo sguardo da quella vista per posarlo di lui.
Stava in piedi poggiato con una spalla al pilastro del porticato,la mani nelle tasche dei pantaloni fissando un punto indefinito del cielo.
Ellie annuì tornando a guardare di fronte a sè.
- Totalmente in contrasto con la situazione che c’è dentro.- le uscì quasi come un sussurro.
- Posso?- chiese Harry indicando con un cenno della mano lo spazio vicino a lei.
Ellie scrollò le spalle, a lasciare intendere che poteva fare come gli pareva.
Chiaramente si sedette affianco a lei ma passarono un paio di minuti prima che rompesse il silenzio.
- Quindi la bionda del parco è la tua matrigna.-
- No. E’ solo la nuova moglie dell’uomo che ha dato abbastanza spermatozoi a mia madre da farmi nascere.-
- Che è ben diverso dall’essere matrigna.- ironizzò Harry accennando a un breve sorriso.
Ellie abbassò lo sguardo con un’espressione seria,cingendosi le gambe con entrambe le braccia. –Almeno in quel caso non abbiamo nessun tipo di legame.-   
Con la coda dell’occhio poteva vedere l’aria pensierosa che aveva assunto il ragazzo, seduto con la schiena leggermente curva in avanti per poggiare i gomiti sulle gambe.
- E’ per questo che non mi volevi a cena,vero?-
Ellie sapeva che non sarebbe riuscita a sviare l’intera lunga serie di domande che l’aspettava, ma almeno ci avrebbe provato.
Di solito la rabbia prima si sfoga con le parole, poi si scioglie e allora arrivano le lacrime.
E almeno quelle voleva evitarle.
- Harry, io non ti vorrei a cena neanche se fosse la serata più tranquilla di sempre.-
Lui chinò di poco il capo incassando con un sorrisetto anche quella risposta.
Rialzandolo, lo girò di poco verso di lei,senza cambiare espressione. – Ti capisco.-
- Ho dei seri dubbi che tu capisca perché mi stai tanto sulle p…-
 Harry la ignorò,interrompendola. – Capisco come ti sia sentita faccia a faccia con tuo padre.-
- Ah,sì?- lei ricambiò lo sguardo con una vena di scetticismo. – E come mi sarei sentita?-
- Frustrata, abbandonata, arrabbiata, e soprattutto delusa. Non potevi credere che tuo padre, dopo tutto quello che aveva fatto passare a te e a tua madre, fosse tornato così spensierato con la convinzione che andasse tutto bene. Con la convinzione che lo avreste accolto a braccia aperte, senza neanche pensare che la sua presenza non fosse gradita a nessuno, come se fosse stato un padre modello…Senza contare la compagnia che si è portato.-
Ellie non aveva distolto lo sguardo dagli occhi di Harry per un solo secondo.
Aveva centrato in pieno, ma tanto in pieno che le sue parole sembravano averla trapassata e il risultato non era altro che la vista appannata.
Appena Harry si rese conto che il silenzio di Ellie era dovuto all’imminente arrivo del pianto, la guardò allarmato non sapendo più cosa dire. – Oh,no. No,scusa, non volevo farti piangere.- deglutì non sapendo dove mettere le mani, se poterla toccare o avrebbe solo peggiorato la situazione.
Ellie non riuscì più a contenersi e le lacrime iniziarono a scorrere sulle guance.
Si coprì il viso con le mani,abbassando la testa.
Per fortuna non era il tipo da pianti disperati, e si lasciò andare liberandosi definitivamente di ogni peso.
Subito dopo sentì le braccia di Harry cingerle le spalle avvicinandola a sé.
Lei non si divincolò, né protestò, lasciando semplicemente che l’abbracciasse.
- Mi dispiace.- le sussurrò per poi posarle un leggero bacio sui capelli.
Ellie teneva gli occhi chiusi,con la fronte poggiata sul petto di Harry,mentre scendeva l’ultima lacrima.
A quel gesto del ragazzo le corse un brivido lungo la schiena.
Era stato fin troppo piacevole essere stretta dalle sue braccia ma consolare le fanciulle in difficoltà era atteggiamento tipico di Harry Styles…o no?
Fatto sta che non le aveva dato fastidio, anzi tutt’altro.
Forse perché le era sembrato sincero. Le parole che aveva detto erano difficili da improvvisare persino per uno come lui.
Prese un profondo respiro prima di staccarsi con molta calma.
Lo guardò negli occhi che risultavano ancora più ipnotici illuminati dal chiaro di luna.
- Lo sai che è colpa tua se sono scoppiata a piangere,vero?-
L’espressione di Harry passò di botto da angelica a sconvolta.
Ellie rise vedendolo senza parole. – Scherzavo,tranquillo.-
Lui tirò un sospiro di sollievo, subito dopo però si ricompose assumendo un finto atteggiamento da indifferente. – Ne faccio piangere parecchie.-
- Ovviamente.- concordò sarcastica.
Di sicuro tutte quelle povere ragazze scaricate dopo una notte,una mattinata o anche dieci minuti di allegra compagnia con il signor Styles.   
- Ma tu non devi.- le disse con voce sicura e quasi protettiva, fissandola negli occhi.
Quello fu il primo momento in cui reggere lo sguardo di Harry non le dava una sensazione di fastidio, irritazione o da istinto omicida, anzi non si era mai accorta di quanto effettivamente fosse bello.
- A questo punto, in ogni stupido film americano che si rispetti, il ragazzo le asciuga la guancia con una carezza.-
- Credevo che se l’avessi fatto mi avresti strappato la mano a morsi.- si spiegò lui con un mezzo sorriso.
Ellie sorrise fiera. – Bravo,Styles. Guadagni punti.-  gli mollò un leggero pugno amichevole sul braccio per poi poggiare la testa sulla sua spalla.
Si alzò di scatto immediatamente dopo puntandogli un dito in faccia.
- Che sia chiaro, questa strana pace che si è creata non è altro che una conseguenza del pianto che non mi fa capire più niente,quindi non riesco a ragionare e mi comporto bene.-
Lui rise roteando gli occhi. – Mi era sembrato strano come non avessi già messo in chiaro di non essere in te.- allargò un braccio invitandola a tornare.
Ellie alternò lo sguardo prima al braccio poi al viso di Harry un paio di volte, poi con una scrollata di spalle tornò sedersi vicino a lui, lasciando che le posasse il braccio sulle spalle.
- Da domani mi starai di nuovo sulle palle.- chiarì rivolgendo lo sguardo alla luna.




                                                                                               so che magari era preferita una gif che lascia incinta
                                                                                                                               ma questa è troppo forte.HAHAHAH                                                                                                           




Non ho il coraggio di scrivere HI,EVERYONE
scommetto che nessuno è felice di essere salutato da me ormai.
Mi chiedo...chi potrà mai ricordarsi ancora di questa FF dimenticata dal cielo? Nessuno.
Vi chiedo scusa per questo ritardo improponibile ma la scuola mi ha preso totalmente,dato che dovevo crollare proprio alla fine dell’anno.çç
Oltretutto me ne esco con questa merda di capitolo e vi chiedo scusa soprattutto per aver deluso le vostre aspettative,perché di sicuro è stato così.
Non so come farete a perdonarmi. *sbatte la testa al muro*
L’unico lato positivo è che la scuola è quasi finita-HSKJDHSJKAHDJKSAHDSHAKDJHSA- e quindi ho tuutto il tempo per dedicarmi alla storia.
Farò di tutto per recuperare la delusione di questo capitolo.çwç
Anche perché *rullo di tamburi* ci saranno Zayn e Julie. *la folla impazzisce*
AHAHAAH.ok,no.a chi importa.
In ogni caso ringrazio ancora una volta tutte le ragazze che nonostante la mia puntualità da schifo seguono comunque la storia.
siete magnifiche.dshajkdha
E capisco in effetti quelle che invece l’hanno eliminata dalle preferite.e.e
la punizione l’ho avuta. ::okay:: <- la meme,avete presente? lol 

Grazie a chiunque abbia avuto il coraggio di leggere.
Mai come stavolta ci terrei a conoscere i vostri pareri,anche se so che per il ritardo che avuto non recensirà nessuno.çç
Immagino ne abbiate già avuto abbastanza di me quindi mi dileguo.



TA-TA-TA PUBBLICITA’ 
Everything about you.YOU. 
My best friend's brother
You Changed My Life.


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Capitolo 11
*** All blame of Toy Story ***


                                 




Capitolo 10

  All blame of Toy Story



 

Julie chiuse e riaprì lentamente le palpebre con aria annoiata, portandosi una mano davanti alla bocca per coprire l’ennesimo sbadiglio.
- Ellie,ricordami di non permettere mai più che sia Liam a scegliere il film da vedere.- sbuffò , lasciando cadere la testa all’indietro sulla testiera del divano, rivolta all’amica che se ne stava comodamente sdraiata sulla poltrona di fronte.
- Oh,Julie ma fammi il piacere. Stiamo guardando una delle opere migliori di questa epoca. Così affascinante, interessante, avvincente, con mille colpi di scena, che ti prende dal primo sgua…-
- Liam.- lo interruppe brusca, guardandolo seriamente – E’ Toy Story.-
Senza distogliere lo sguardo dallo schermo del televisore, gli si formò un raggiante sorriso a trentadue denti che si allargò contemporaneamente ad entrambe le braccia. – E non è grandioso?-
- Minchia,hai vent’anni. Dovresti giocare a scacchi con Niall invece che venerare un cartone animato.- lo rimproverò lei sciogliendo con un gesto secco le gambe che fino a quel momento aveva tenuto incrociate per stare seduta più comoda sul divano.
Non l’avesse mai fatto.
Trattenne tra i denti imprecazioni per il tremendo pizzicare dei muscoli addormentati.
- Non devi torturarti una coscia per svegliarla, genio.- la riprese il fratello divertito, allungando un braccio alla sua destra per afferrare un pugno di pop-corn dalla ciotola che manteneva Niall con tanta cura.
Julie lo fulminò con lo sguardo per poi tornare a concentrarsi sul muscolo addormentato.
Schiaffeggiare ripetutamente una gamba non era torturare, ma era motivarla a smettere di formicolare.
- Se la muovo per stamparti il piede in faccia dici che si sveglia?-
Fratello coglione.
- No! – quel grido disperato con la ‘o’ strascicata a lungo, la fece sobbalzare.
Così come Ellie, guardò subito dopo Niall preoccupata. – Che è successo?-
Lui ricambiò lo sguardo, caricando quegli occhioni magnificamente azzurri di tristezza, gli angoli della bocca si piegavano all’ingiù mentre alzava lentamente all’altezza del naso la ciotola di plastica.
Subito dopo assunse un’espressione normale scrollando le spalle. –Sono finiti i pop-corn.-
Ellie scoppiò a ridere, le sopracciglia di Julie, se fosse stato possibile, si sarebbero allineate perfettamente, mentre Liam con un gesto secco della mano dal basso, fece ribaltare la ciotola vuota in faccia al biondo.
Niall girò la testa di lato per pararsi alzandosi di scatto dal divano.
- Scusa,eh ma li hai mangiati tutti tu. E’ normale che io ne rimanga devastato.- cercò di giustificarsi scrollandosi la maglia dai chicchi di mais non aperti.
- Va’ in cucina a prendertene altri.- gli indicò Julie poiché Liam era troppo occupato a ridacchiarsela.
- Merda,amico sbrigati. E’ arrivata la scena in cui Barbie viene tradita.- esordì il fratello tornando improvvisamente rapito dalla televisione, con un cuscino stretto tra le mani e le sopracciglia corrugate per la concentrazione.
Le venne istintivo coprirsi la faccia con una mano, non pensò neanche a dosare la potenza ma ne fu parecchia dato lo schiocco.
Non importava.
Almeno massaggiandosi la fronte dolorante non avrebbe pensato da chi fosse circondata.
Ovvero…
Un biondo ossigenato che vede il paradiso in qualsiasi cosa commestibile e non.
Un fratello ventenne all’antica per il quale l’unica innovazione è un cartone animato da scuola elementare.
Le si illuminarono gli occhi ricordandosi della terza persona presente in quel salotto.
L’unica normale…per quanto Ellie si possa definire tale.
Lei di sicuro avrebbe acconsentito a scappare dalle manie di Liam.
Julie si alzò subito dopo dal divano diretta alla poltrona occupata dall’amica.
Dovette attraversare il centro della sala oscurando un attimo il televisore, allora intervenne Liam - Spostati.- la incitò sbracciandosi, facendole fare un balzo in avanti per lo spavento.
- Minchia, fratello sei peggio di Nina.-  sbuffò.
Nina/ cugina/ piccola peste/ l’incubo delle bambole/ lagne pronte a tutte le ore.
Julie si piazzò davanti ad Ellie tendendole una mano, senza il bisogno di chiederle esplicitamente di alzarsi.
Invece di afferrarla, come si aspettava, Ellie cercò di fare capolino per guardare oltre il corpo dell’amica.
- Che c’è Ju?- le chiese distrattamente troppo presa dall’uomo spaziale, Buzz Lightyear, che fa il culo a tutti i suoi amici.
Lei la guardò implorante. – Ti prego, non lasciarmi anche tu.-
- No, ma che dici? Toy story neanche mi piace.- cercò di rassicurarla senza distogliere lo sguardo da di fronte a sè. – Niall, i pop-corn!- urlò velocemente per poi tornare a rivolgersi a Julie. –Non mi interessa proprio.-
Julie sospirò demoralizzata, trascinandosi alla finestra che dava sul giardino, lontana da quei casi persi.
Spostò il peso in avanti, poggiando entrambi i gomiti sul davanzale interno con una guancia sul palmo di una mano.
Le bastò vedere una giacca di pelle nera appesa a una sporgenza sul fianco del capannone per incantarsi.
Chissà se a Zayn piaceva Toy Story.
Le fece una strana sensazione immaginarlo seduto vicino a Liam, Niall e Ellie a mangiare pop-corn e disperarsi per il cuore infranto di Barbie, o ridere alle battute di Mr. Potatoe.
Chissà se un giorno si sarebbe integrato davvero nel gruppo.
Chissà se avesse la voglia di integrarsi.
Certo che era strano,però.
Julie non faceva altro che chiedersi perché fosse tanto chiuso, di certo più loquace non avrebbe fatto male a nessuno.
Il ragazzo figo e misterioso per eccellenza non aveva la parlantina facile ma Zayn proprio…niente.
- Bello e dannato.- Julie si girò sorpresa trovandosi Ellie vicino, anche lei a guardare in direzione del capannone.
- Bello e dannato?- ripetè con un leggero sorriso interrogativo.
Ellie si piazzò sul davanzale nella sua stessa posizione, dandole un piccolo colpo di fianco per farle fare spazio.
- Come nei film.- disse convinta.
Julie le rivolse un’occhiata di traverso, credendo a stento che quella a parlare fosse sul serio Ellie.
- Sai che nei film il tipo finisce sempre per innamorarsi della tipa,vero?- le chiese con la stessa aria stranita.
Le sembrò che un angolo della bocca di Ellie si alzò in un sorriso. – Certo.-
Julie inclinò leggermente il capo per guardarla meglio. - Chi sei? E che fine hai fatto fare alla mia migliore amica?-
Risero entrambe.
- Penso sia colpa di Toy Story, ma in ogni caso ti conviene approfittare delle mie perle di saggezza ora che sono stordita da tutti i messaggi sulla fiducia e il sostegno che ti da quel cartone.- scherzò infine Ellie.
- A proposito, è finito?- dovrei rompere il DVD per la salvare Liam dalla dipendenza.
- No, manca poco.-
Julie sbuffò riportando lo sguardo oltre la finestra, con il mento poggiato sul palmo della mano.
Proprio in quel momento Zayn uscì dal capannone, e guardandone l’interno alzò un braccio per asciugarsi il sudore sulla fronte, la t-shirt aderente…nel complesso uno spettacolo.
Un vero e proprio spettacolo.
- Non andresti a prendere dei pop-corn,vero?- soffiò Julie incantata dalla scena che li si parava di fronte.
Ellie sorrise mettendole due dita sotto il mento per chiuderle la bocca, che due secondi dopo si riaprì.   
 - E’ incredibile.- sospirò poi poggiando una spalla al muro.
- Cosa?- chiese Julie senza smuoversi.
- Zayn ti ignora del tutto eppure tu continui ad adorarlo, come se potesse cambiare qualcosa.-
Inizialmente Julie non disse niente, poi sorrise, ruotando leggermente il capo per guardare in viso l’amica.
 – Mi ricordo vagamente Harry.-
Ellie sbuffò non potendo fare a meno,però di ricambiare l’aria divertita. - La differenza è che tu hai alte probabilità di riuscita.- concluse poi.
La bionda si limitò a rivolgere un’occhiata interrogativa, senza far sparire l’ombra del sorriso, alzandosi per assumere la stessa posizione dell’amica a braccia conserte.
- Per come la vedo io, prima o poi Zayn crolla. O almeno, tanto per dirla da film, crolla il muro che si è costruito intorno per isolarsi dal resto del mondo.- recitò Ellie improvvisando uno sguardo emozionato.
 – Altresì detto ‘auricolari per la musica’. – dichiarò alzando e riabbassando velocemente una spalla.
Julie scosse lievemente la testa ridendo.
- E sai chi riuscirà a scioglierlo?- chiese con un tono premuroso, tornando seria.
- Julie Morrifon!- si sentì urlare Niall dal divano tra un boccone e l’altro, lasciandole interdette.
Si sente tutto da lì?
Grandioso. Liam avrà sentito tutti i suoi borbottii passati contro di lui,quando occupava la tv.
Ellie inarcò entrambe le sopracciglia. – Bhè, sì.- sorrise.
- Julie Morrison un bel niente. Tu non sciogli proprio nessuno, signorina.- si intromise Liam con il suo classico tono da protettore.
- Ma dico, devi comportarti da ottantenne solo quando si tratta di frantumare le ovaie a me?- replicò Julie allargando le braccia.
Ellie rise afferrandola per un polso e portandola fuori, in veranda.
- In ogni caso, la risposta te l’ha data Niall poco fa.- sorrise poi lasciandosi cadere sul dondolo.
Julie la imitò, con una smorfia scettica. – L’hai sempre detto tu stessa che Zayn non era il tipo.-
- Io ho sempre detto che non è raccomandabile.- la corresse. – E ancora lo penso, ma non significa che abbia ragione.-
Con quelle parole si meritò lo sguardo davvero stupito dell’amica puntato addosso.
- Woh,Ellie. Toy Story ti fa male.- ironizzò poi dandole una leggera spinta con la spalla.
- Te l’ho detto. Approfitta ora che puoi.-
Risero entrambi, poi Julie inspirando prima profondamente buttò fuori tutto d’un fiato. – Quindi, ammetterai anche che Harry è stato incredibilmente carino con te e che sarebbe ora di lasciarti andare come sei convinta che farà Zayn?-  terminando con un sorriso a trentadue denti.
- Ju, sono stordita non drogata.-
- Andiamo,Ellie! Dopo tutto quello che ho fatto per voi.- si lamentò portandosi teatralmente una mano sul cuore, meritandosi un leggero pugno sul braccio.
- Già, avevo dimenticato che grazie a te sarò costretta a cambiare indirizzo e numero di cellulare.- 
- Non è mica uno stalker.-
- Non si può mai sapere.-
Julie l’afferrò per le spalle, bloccando il dondolo con un piede per poterla guardare negli occhi.
Seguì silenzio fissandosi negli occhi. Julie restava impassibile senza mollarla un secondo.
–E va bene.- scoppiò Ellie alla fine, liberandosi dalla presa dell’amica. – E’ stato carino,ok? E parecchio anche.- concluse lasciandosi andare sullo schienale del dondolo.
La bionda sorrise soddisfatta imitandola. – Sarò il vostro cupido.-
- E io la tua morte.- aggiunse subito dopo guardandola torva.
- No,prima devo diventare la signora Malik e poiché è impossibile ho tutto il tempo per farvi addirittura riprodurre.- scherzò, alzandosi immediatamente dopo per schivare la reazione dell’amica.
- Avrò la mia vendetta Cupido Morrison.- Ellie scattò in piedi, ma fu bloccata da un urlo proveniente dall’interno.
- No!- già avevano sentito quel lamento.
Julie entrò in casa sbuffando. – Minchia,Niall. Che altro è successo?-
Non vedendolo in salotto vicino a Liam, si diresse in cucina trovandolo con la ciotola vuota in mano e ,appena notò Julie, alzò uno sguardo traumatizzato su di lei per poi mormorare con un filo di voce.
- Sono finiti del tutto i pop-corn.-
Julie si trattenne dal prenderlo a calci, poiché preferì lasciarsi andare al lato comico della faccenda con un sospiro e una breve risata.
Gli si avvicinò afferrando la ciotola che aveva in mano per posizionarla nel lavandino, approfittando del fatto che la madre stesse lavando un paio di bicchieri a mano.
Poi si rivolse nuovamente al biondo. –Possibile che quel cartone non sia ancora finito?-
- E se ti dicessi che appena è finito il terzo ha messo Toy story 2?-
- Lo scomunicherei come fratello.-
Niall rise, ma l’espressione di Julie era seria.
- A me non dispiace e sai perché? Più televisione significa più pop-corn, ma sono finiti…- sospirò più rumorosamente del normale, rivolgendole uno strano sguardo carino.
- Già…- Julie assottigliò gli occhi, con aria sospetta. - …sono finiti.-
- Che ne dici di andare a ricomprarli?- chiese lui subito dopo sorridendo.
- Non se ne parla che ora io esca apposta per il tuo stomaco sfondato.-
Il biondo rafforzò il sorriso, come se in quel modo potesse intenerirla.
Ma tanto non…tanto lei non…non era tanto…
Lei non era come Ellie, invulnerabile a qualsiasi tipo di subdola tecnica di convincimento.
Sbuffò rivolgendo gli occhi al cielo.
- Ma tu vieni con me.- sentenziò indicando prima Niall e poi sé stessa.
Lui alzò immediatamente le mani accondiscendente.
Appena scese il paio di scalini per tornare in salotto si ritrovò Ellie davanti e per poco non le finì addosso.
- Dove vai tanto di fretta?- le chiesa sorpresa, dopo aver riacquistato l’equilibrio.
- Il bimbo vuole la pappa.- alluse a Niall indicandoselo alle spalle. – Ci accompagni? Il tratto è troppo lungo per farmelo da sola con lui, ti prego.-
Ellie acconsentì capendo a cosa si riferisse la lamentela dell’amica.
O si parlava di quanto fosse strano Zayn Malik o, come si prevedeva in questo caso, un discorso articolato sui diversi gusti di pop-corn, classici, al burro, caramellati…
Prima che potessero muovere un passo, furono bloccati dalla signora Morrison.
- Oh,Julie aspetta un attimo.- la chiamò la madre sfilandosi i guanti di plastica, per poi girarsi verso di loro. – Quant’è che il ragazzo lì…Zayn sta dipingendo gli interni?-
A sentire il nome di Zayn sentì un tuffo al cuore.
Non riusciva a spiegarsi bene il motivo ma pronunciato dalla madre le faceva uno strano effetto.
Parlare di lui in generale le faceva uno strano effetto con lei.
Forse perché quella donna era imprevedibile.
- Un paio di ore credo.- rispose alla fine, stringendosi nelle spalle.
La madre si limitò ad afferrare un piccolo vassoio dalla scolapiatti, poggiarvi un bicchiere sopra ma fermò il braccio con la bottiglia di succo di frutta a mezz’aria.
Prima di versarlo si rivolse a Julie. – Dici che gli piace?-
Lei, non avendo la minima idea se l’aranciata rientrasse nelle preferenze di Zayn, fece spallucce.
- Sarà meglio l’acqua…- afferrò una bottiglia dal frigo e riempì il bicchiere.
- Portagliela,su. Sarà stanco.- concluse poi mettendole il vassoio in mano.
Julie girò i tacchi con un sorriso titubante, notando con la coda dell’occhio che si era formato un sorriso poco rassicurante sulle labbra di Ellie.
Perché tutti questi servizietti doveva sbrigarli lei?
Una parte del suo cervello esultava ogni volta che le si presentava un’occasione di parlare con Zayn, ma l’altra era piuttosto poco convinta che a Zayn facesse piacere quanto a lei.
E per il 90% delle probabilità, era l’altra parte ad aver ragione.
Aprendo la porta di casa per uscire, Ellie si fermò un attimo. - Mi raccomando non inciampare, ma se proprio vuoi stai attenta a centrargli il petto con l’acqua così la maglia sarà parecchio più aderente.-
Cos’era, un consiglio?
Però…niente male come idea.
In ogni caso Julie ricambiò la risata, a differenza che la sua aveva una nota di nervosismo.
- Io mi avvio al cancello.- disse Niall proseguendo avanti,mentre lei e Ellie deviarono a sinistra verso il capannone.
Julie espirò profondamente, con il battito piuttosto accelerato.
Il portone era aperto e Zayn doveva essere dentro.
Il battito era decisamente accelerato appena mise piede all’interno.
Era parecchio illuminato e spazioso, ma polveroso tenendo conto della polvere in più causata dai muri scartavetrati.
Zayn, aiutato da una scala di legno, stava spennellando di bianco quello infondo, opposto all’entrata.
Lei mosse qualche passo silenzioso, ma si bloccò rendendosi conto che Ellie non la stesse seguendo e ,girandosi la notò ferma sulla soglia della porta con un braccio poggiato allo stipite vicino.
La mora sorrise arricciando leggermente il naso, e muovendo le mani in modo da dirle ‘vai,vai tranquilla’.
Julie sospirò non potendo fare altro, e riprese a camminare verso Zayn.
Solo quando si fu avvicinata notevolmente, lui si accorse di non essere più solo, notando la figura della ragazza dall’alto.
Lei forzò un sorriso insicuro facendogli un cenno di saluto con la mano, mentre con l’altra teneva il vassoio.
- Julie..- la salutò distrattamente, occupato a scendere dalla scala per riposare il pennello nella bacinella di vernice ai suoi piedi, pulendosi poi rapidamente le mani sulla stoffa del pantalone.
Si ricordava il suo nome?
Guardi troppi film,Julie. E’ ovvio che se lo ricorda.
Mmh…certo che era bellissimo il suo nome detto dalla voce bellissima del bellissimo Zayn…
- Ho…- sbatté velocemente le palpebre come per riprendersi, poi gli si rivolse con un tono più sicuro. – Ti ho portato da bere, immagino ti sia stancato.-
– Sono abituato a fatiche maggiori…- le prese il vassoio e la bottiglia dalle mani per poggiarli su un comodino coperto da un telone bianco. -…ma grazie del pensiero.- la guardò un attimo rivolgendole un breve sorriso, tornando subito dopo a concentrarsi sul muro da completare.
Le labbra di Julie si tesero in un’espressione estasiata, che si trasformò poco dopo in confusa quando sentì un tremendo rumore metallico provenire da dietro, il quale si interruppe appena lei e Zayn si girarono contemporaneamente verso l’entrata.
Ellie teneva con un braccio teso la maniglia della porta scorrevole ,ormai quasi totalmente chiusa, e ,rendendosi conto di essere osservata, sorrise facendo un cenno di saluto con la mano libera.
– Però…non trovate che queste porte abbiano bisogno di una passatina d’olio?- chiese dando con molta nonchalance un paio di leggeri colpi alla portone di metallo.
Julie la guardò stupita con entrambe le sopracciglia inarcate e, notando che anche Zayn seppure meno evidentemente ne era rimasto sorpreso, pensò bene di presentare l’amica.
- Già…mh, lei è Ellie la mia…- sospirò pensando alla mente geniale che occupava quel ruolo. -...migliore amica.-
- Ciao Zayn.- Ellie alzò parecchio il tono per fargli arrivare la voce chiaramente, con uno smagliante sorriso tipico di chi non la racconta giusta. – E’ stato un piacere.- li congedò subito dopo scomparendo dietro il portone del capannone.
- Piacere mio..- disse lui rivolgendo uno sguardo frammisto tra perplesso e divertito a Julie, che non sapendo come reagire sollevò le spalle con un sorriso poco convincente.
Scuotendo leggermente la testa, Zayn si accovacciò sulla bacinella rettangolare per intingere meglio il pennello.
Julie, che seguiva con lo sguardo ogni suo minimo movimento, era sul punto di salutarlo per raggiungere Ellie e Niall, quando le cadde l’occhio sulla cintura porta-attrezzi legata alla vita del ragazzo.
Notò che anche quella volta portava il cellulare in una delle piccole tasche.
Non mancava mai.
Non che fosse chissà quanto strano, ma avere sempre il cellulare addosso mentre si lavora a costo che cada e si rompa è…insolito.
Le venne alla mente del perché Zayn a quell’ora fosse ancora lì.
Il giorno prima le aveva chiesto di prolungare le ore di lavoro per recuperare quelle perse.
Perse a causa di una chiamata improvvisa e che lo allarmò parecchio.
Forse teneva il cellulare sempre a portata di mano per le emergenze.
Forse Ellie aveva ragione e Zayn si teneva in costante contatto con una fidanzata segreta, nascosta dal mondo in uno scantinato.
Magari le era venuto improvvisamente il ciclo e ha dovuto chiamare per farlo accorrere con un pacco di assorbenti.
Quella sì che era un’emergenza.
Chiuse gli occhi scuotendo la testa, come per cacciare quei pensieri idioti, causa dell’influenza negativa di Ellie.
Posò nuovamente lo sguardo su Zayn, che non aveva fidanzate segrete nascoste dal mondo.
Poteva vedere chiaramente ogni suo muscolo della braccia contrarsi mentre si manteneva alle assi della scala per aiutarsi a salire.
Julie si morse un labbro. La curiosità stava diventando insostenibile, ma non era sicura della reazione che avrebbe avuto Zayn alle sue domande.
Si fece coraggio e  ruppe il silenzio. – Come mai l’ultima volta sei corso via?-
Lo aveva chiesto con calma, vagando con lo sguardo a vuoto come per dare l’aria della disinvolta, ma Zayn non rispose subito.
Julie vide con la coda dell’occhio che era sceso dalla scala e si rigirava il pennello tra le dita.
- Imprevisto.- rispose alla fine in tono piatto.
- Qualcosa di grave?- le venne d’impulso, pur sempre con una nota di incertezza nella voce mentre posava del tutto lo sguardo sul moro.
Domanda sbagliata.
Percepì immediatamente una certa tensione nell’aria e s’irrigidì sul posto, notando la mascella di Zayn contrarsi.
Lui alzò di scatto lo sguardo duro, inchiodando gli occhi a quelli di Julie.
In quell’istante lei ebbe una pesante sensazione di chiusura alla bocca dello stomaco, con il battito alle stelle.
- Se anche ti dicessi che non è successo niente la smetteresti di fare domande?-
Era chiaro che fosse sarcastico quanto infastidito.
Julie si vide incapace di muovere qualsiasi muscolo, compresi quelli facciali per buttare lì una qualsiasi risposta.
Non ricordava che gli occhi di Zayn fossero tanto scuri. Forse per l’illuminazione differente, sta di fatto che in quel momento gravavano cupi su di lei.
- Be’, scusa se ti do fastidio, cercavo solo di essere cordiale.-
Dove raccolse tanta sicurezza per dire quelle parole non se lo spiegò né allora né mai.
Dall’espressione impassibile di Zayn potè notare come un guizzo negli occhi di…
Sorpresa? Plausibile, neanche Julie se lo sarebbe mai aspettato.
- Avrai avuto occasione per capire che la cordialità non è il mio piatto forte invece.-
Se non fosse uscita entro tre secondi da quel capannone, le sarebbe esploso lo stomaco.
Di solito le scene che si alternavano nella sua immaginazione erano puramente romantiche, allora perché in quel momento si vedeva prendere Zayn a schiaffi?
Sarà che ne aveva avuto abbastanza di risposte farfugliate,o della voce flebile ogni volta che Zayn usava quel tono gelido con lei.
- Non ti farebbe male sforzarti ad essere più socievole.-
Più?
E’ possibile aumentare qualcosa che non esiste?
- Non sono il tipo che si dispera se non ha migliaia di amici.-
- Certo, perchè preferisci stare solo.-
- Ma a quanto pare il messaggio non è arrivato a tutti.-
Zayn aveva detto quelle parole senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Julie, che si sentiva stranamente in soggezione, ma la rabbia non era certo sbollita.
 Strinse i pugni, sosteneva a fatica quello sguardo impenetrabile e la gamba aveva iniziato a ballarle per la tensione. – Non preoccuparti. E’ arrivato forte e chiaro.- disse alla fine, avviandosi poi all’uscita affondando le mani nelle tasche dei jeans.
Ma quanto le fanno strette?
Le tirò fuori subito dopo, stizzita da quell’inesistenza di spazio.
Una delle cose da fare prima di morire.
Inventare un paio di jeans con le tasche giganti, così quando devi fare un’uscita d’effetto stai sicura di poterci infilare le mani per tenerle a bada.
Arrivò velocemente al portone, ma corrugò la fronte notandolo chiuso.
Ricordava male o prima era aperto?
Sbuffò prendendo la maniglia con entrambe le mani per tirarlo, ma niente.
Non si muoveva di un centimetro.
Riprovò con più forza, ma l’unico risultato era un rumore metallico causato dalla resistenza alla spinta.
Julie indietreggiò di un passo, facendo saettare lo sguardo allarmato da un punto all’altro del portone.
Merda, lei doveva uscire. Subito.
Non poteva stare altro tempo rinchiusa con Zayn.
Tornò sulla maniglia rettangolare ma ancora niente.
Borbottò qualcosa a denti stretti, sussultando quando sentì la voce del ragazzo a pochi passi da lei.
- Non servono le imprecazioni per aprire una porta.-
Gli rivolse un breve sguardo tagliente. – E’ bloccata.-
Vedendolo avvicinarsi si fece automaticamente da parte incrociando le braccia al petto, almeno gli avrebbe risparmiato uno ‘spostati.
Si era messo di fianco tenendo le braccia tese sulla maniglia di fronte a sé per spingere con più facilità il portone.
- Cos’è, non ti fidi?-
Non si sarebbe aperto neanche con la forza di Zayn. Era bloccato.
Lui di tutta risposta alzò un angolo della bocca, tendendo le labbra in un sorriso obliquo.
No, ovvio che no.
Julie rivolse gli occhi al cielo, aspettando che Zayn si rendesse conto di quanto fossero inutili i suoi sforzi.
Tuttavia fu più forte di lei posare lo sguardo sui muscoli in contrazione delle braccia del moro, tutto concentrato per aprirle la port…
No,Julie. Stai incazzata, non puoi pensare a quanto sia sexy.
Distolse immediatamente lo sguardo nello stesso momento in cui Zayn si fermò.
- Ma si può sapere perché l’hai chiuso?- le chiese cercando di osservare l’apertura che c’era in quello che doveva essere il punto di contatto tra il portone e il muro.
Lei lo guardò offesa. – Non l’ho chiuso io.-
Poteva mai essersi chiusa dentro da sola con lui?
Ma per favore.
Quello succedeva solo nei sogni.
Allora le venne in mente in un attimo la scena di Ellie con un braccio teso verso il portone…
Chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo al pensiero che era stata lei.
Cogliona di una migliore amica.
Magari se fosse filato tutto liscio forse l’avrebbe venerata, adorata e fatta santa per l’idea geniale ma la situazione non era esattamente delle migliori.
- Sei fortunata che chiunque l’abbia chiuso, ha semplicemente usato la catena.-
Lei lo guardò interrogativa. – Hanno chiuso il lucchetto della catena fuori.- si spiegò allontanandosi, per tornare poco dopo con una tronchese. - Se tiri, dovrei riuscire a romperla.-
- Poi un giorno mi dirai chi ha avuto la brillante idea di chiudere a chiave.- disse scettico preparando la tronchese.
Julie si avvicinò con una certa riluttanza, ma fu sollevata dal fatto che Zayn almeno avesse risolto il problema.
Seguì la sua indicazione, e lui riuscì a far passare la tronchese per l’apertura che si creò, così che il portone poté aprirsi normalmente.
Non era mai stata un tipo orgoglioso, ma il ‘grazie’ le uscì piuttosto forzato.
Prima di volgergli del tutto le spalle, diede voce ai suoi pensieri. – Però…sei bravo e veloce a liberarti di chi non ti va a genio.-
Altrimenti perchè l’avrebbe aiutata a uscire con tanto interesse?
Lui aveva già percorso un paio di metri per tornare al suo posto. – Pensavo di farti un favore, ma prendila come vuoi.- le disse senza voltarsi, facendole un breve cenno di saluto con la mano.
Favore?
Julie lo seguì qualche secondo con lo sguardo, sempre più stupita.
Quel ragazzo, oltre a mandarla all’altro mondo per ovvi motivi, l’avrebbe mandata prima al manicomio.  
Rientrò in casa, trovando nel salotto Ellie, Niall e Liam stravaccati sul divano con una ciotola piena di pop-corn sulle gambe.
- Buoni i pop-corn?- chiese retorica, rivolta più all’amica che agli altri due.
- Oh,sì. Peccato che te li sia persi.-
- Imprevisto, Ellie. Ma scommetto che tu abbia una vaga idea di che si tratti.- si avviò al piano di sopra senza aspettare una risposta.
- Mi chiamavano Cupido Gray.- sentì la voce in lontananza di Ellie ridacchiare, mentre lei saliva le scale per andare in camera sua.
Non riusciva a fare a meno di pensare alla ‘discussione’ avuta poco prima con Zayn.
O meglio, non riusciva a credere di aver sostenuto una discussione con Zayn.
Com’è che aveva detto Ellie?
Era stordita a causa di Toy Story?
Sì. Tutta colpa di Toy Story.




                                                  





       HI,EVERYONE
*si nasconde prima di iniziare a parlare, per scansare eventuali lanci di pomodori*
Julie e Zayn sono tornati e io scappo.lol
No,sul serio mi chiedo con quale coraggio ho pubblicato sta cosa.
Scommetto che vi aspettavate grandi cose e invece è arrivata la merd de la merd.(?)
Scusate se ho deluso le vostre aspettative.çç
Ma dato che ho parecchio da dire procediamo per ordine.
Innanzitutto premetto che la fissazione di Liam per Toy story l’ho voluta inserire solo per sfizio,diciamo. Lo so benissimo che Liam Payne non venera quel cartone.e.e
Allo stesso modo per Niall e il cibo.
E’ solo per rendere la situazione ‘comica’.
Poi…..Zayn e Julie…………….
So che volete roba dolce(?) tra loro, e immagino che leggendo questo capitolo vi siate sconvolte, ma non preoccupatevi.
Zayn Malik è fatto così e di certo non può amarla a prima vista.e.e
Quindi basta semplicemente aspettare. #crudeltàmodeON   lol
L’unica cosa che posso assicurarvi e che non ve ne pentirete. uwu


E avete visto i nuovi banner? Non sono bellissimi?dshjakh
Ringraziamo Pettyfer. *tutti in piedi ad applaudire*
E poi, cosa più importante, grazie a voi.
Al capitolo scorso 56recensioni? MA IO VI AMO.
Siete state davvero magnifiche.
Inoltre, so che una buona parte delle ‘nuove lettrici’ viene da My best friend’s brother e
…siete state davvero tante, e io non so più come ringraziare sia voi che Pettyfer, ma a lei l’avrò ripetuto ogni volta che l’ho vista.lol
Ora spero solo che almeno un po’ il capitolo vi sia piaciuto e che mi facciate sapere il vostro parere.

Ah,avete notato che ho cambiato nome?dshakjk
Addio MsStylinson, ora c’è unbroken_ ,yo.(?)
Vabè, sparisco.
Ci si vede presto,belle. 



     
TA-TA-TA PUBBLICITA’ 
      Freestalove.
   My best friend's brother

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Capitolo 12
*** Chewingum,beach,Harry,bad memories ***




                                                                                                                                                                                 

Capitolo 11

Chewingum, beach, Harry, bad memories








Ancora un paio di schizzi e avrebbe finito.
Louis avvicinò il viso, contratto dalla concentrazione, al foglio di quaderno che aveva sul banco, impugnando saldamente la matita e con la punta della lingua che si poteva intravedere all’angolo della bocca.
Ruotando il polso di novanta gradi, ripercorse attentamente i contorni del disegno che lo teneva occupato dall’inizio di quell’ora di matematica.
Un sorriso estremamente soddisfatto gli si dipinse sul volto mentre ammirava l’opera finita.
Perfetto.
Magnifico.
Altro che Leonardo Da Vinci.
Quello si che era un capolavoro.
- Amico hai preso il morbo di Parkinson o ti diverti a fare scarabocchi?-
La voce sarcastica di Harry, sedutogli affianco, lo distrasse.
Quindi girò lentamente il volto per rivolgere all’amico uno sguardo sconcertato.
- Scherzi? E’ perfetto!- esultò tornando a sorridere e alzando il foglio all’altezza del viso.
- Già…e cos’è esattamente?-
- Un ornitorinco.- pausa.Perry, l’ornitorinco.-
Stile James Bond.
Harry inarcò le sopracciglia al contrario per evitare di scoppiargli a ridere in faccia.
- Sembra più una specie di saponetta con la coda e il becco.-  lo prese in giro afferrando poi il disegno per osservarlo meglio da ogni angolazione possibile.
- Sei solo invidioso delle mie doti artistiche.- replicò Louis.
- Come dire che gli ornitorinchi sono dei begli animali.-
- Porta rispetto per l’agente P.-
- Sono stupidi.-
- Perry è un agente segreto.-
- Inutili.-
- Perry salva il mondo in ogni puntata.-
- E brutti.-
- Perry…- Louis rimase interdetto, ma finì per condividere l’ultima affermazione dell’amico. – Sì,questo sì.-
Seguì un breve silenzio come se entrambi stessero riflettendo sull’aspetto degli ornitorinchi.
Fu Louis a romperlo ma con un tono lievemente più alto del dovuto. – Ma questo è magnifico,andiamo!-
Harry rise. – Secondo me sei ancora malato.-
Era stato qualche giorno a casa per la febbre in effetti, e solo in quel momento rifletté su quello che fosse potuto succedere in sua assenza, nonostante Harry non avesse accennato a niente.
Tralasciando l’argomento Perry , Louis aprì bocca pronto a chiedergli se avesse più visto Ellie dal giorno del bar ma fu preceduto dal professor Hastings che, raggiunto il loro banco, gli sfilò il disegno dalle mani con un gesto secco.
- Cos’è Tomlinson, oltre a disturbare la lezione ci divertiamo a fare disegnini?- chiese retorico con il suo profondo tono di voce, tipico di un uomo piuttosto in carne e avanti con gli anni.
- Bello,vero?- Louis invece assunse un’aria compiaciuta, per niente scalfito dal rimprovero.
L’uomo corrugò la fronte osservando il disegno mentre lo rigirava per cercare di capire cosa fosse, esattamente come Harry poco prima.
Lui sbuffò sconsolato. – Possibile che nessuno abbia mai visto un orn…-
Non ebbe la possibilità di terminare poiché fu interrotto dall’ira del professore che improvvisamente si fece livido dalla rabbia.
- Disegnino satirico come se non bastasse!-
- Cosa…- Louis non ebbe il tempo di chiedersi cosa ci trovasse di satirico in Perry l’ornitorinco, che Hastings riprese a urlargli contro.
- Lei è uno degli alunni più indisciplinati con cui abbia mai avuto a che fare! Non solo parlotta costantemente con il suo compagno di banco, oltretutto si permette di fare caricature dei professori mentre dovrebbe pensare a studiare!-
Mancava poco e gli sarebbero usciti gli occhi fuori dalle orbite per tutto il fiato che ci aveva messo in quella sfuriata.
I baffoni bianchi poi spiccavano sul colorito rosso che aveva assunto il suo viso.
In ogni caso Louis continuava a non capire a cosa cazzo si riferisse..
Oh..Perry.
Allora non potè fare a meno, così come Harry e il resto della classe, di trattenere una risata.
- Ma quello è un ornitorinco, non la sua caricatura,professore.-
- Continua a prendermi in giro!?-  se fosse stato possibile gli sarebbe uscito il fumo dalle orecchie e Louis invece di farsi serio manteneva costante un sorriso sotto i baffi.
- Esca immediatamente da questa classe!- sentenziò l’uomo puntando il dito verso la porta.
- Come preferisce.- il ragazzo si alzò portando le mani in alto in segno di resa.
- Non è educato fare caricature,Tommo.- lo prese in giro Harry, alle sue spalle.
- Styles, lei che crede? Di averla passata liscia? Fuori tutti e due.-  asserì aggiustandosi il panciotto con un gesto deciso.
Almeno non assomigliava più a Poo dei Teletubbies.
Harry roteò gli occhi alzandosi scocciato, sotto lo sguardo di scherno dell’amico che uscì subito dopo senza aspettarlo.
Il riccio arrivò alla porta con molta calma tenendo le mani nelle tasche dei pantaloni e ,approfittando di avere il cestino dei rifiuti davanti, gettò la gomma da masticare che aveva in bocca da un po’.
Disgraziatamente non centrò, facendola di conseguenza cadere per terra.
Pazienza.
Scrollò le spalle ma fu costretto a irrigidirsi e voltarsi verso il professore che aveva ripreso a sbraitare.
- Styles! Ma cosa..? Si rende conto di quello che ha appena fatto!?-
- Ho buttato la gomma?- azzardò con noncuranza.
- Sul pavimento. E’ a causa di gente menefreghista come lei che la Terra è inquinata!-
- Guardi che se ci tiene tanto la raccolgo, lei non rischia un infarto e la Terra sarà più pulita.-
- Pensi se tutti facessero come lei, gettando i propri rifiuti senza preoccuparsi delle pattumiere.-
- Oh,bèh. In quel caso si creerebbe il chewingum  più grande del mondo e lei diventerebbe famoso per essere stato il professore di colui che piazzò la prima cicca.-
…Era una vena pulsante quella sulla tempia?
- Dal preside. Subito.- fu la sentenza finale di Hastings.  
- Mmmh. Una scopata ogni tanto non le farebbe male,eh.- borbottò Harry chiudendosi la porta alle spalle, poco più forte del dovuto.
- Non mi lasci mai solo, che caro che sei.- lo sbeffeggiò Louis staccando la schiena dal muro a cui era stato appoggiato fino ad allora.
- Zitto coglione.-  
- Acido proprio.-
Uhm…a proposito di acidi.
- Invece di darmi del coglione, dovresti essermi grato a vita per averti lasciato campo libero con Helen Gray.-
Di sicuro in quei suoi giorni di assenza l’amico non se n’era stato in un angolo a piangere la sua mancanza.
Oltretutto Harry non era il tipo che si sarebbe fatto troppi scrupoli a fregare le ragazze altrui.
- Campo libero?- il riccio rise appena,iniziando a camminare. – Amico, se voglio che Ellie cada ai miei piedi non c’è bisogno che tu mi lasci campo libero.-
- Tu credi?-
- Io non credo. E’ cos-
- Credi sul serio che siano tutte disposte ad essere usate per una botta e via con te? E’ incredibile quanto tu sia stupido a non accorgerti che lei non lo farebbe mai.-
- So bene che non è facile, qualunque ragazza che beva limoni a colazione non è facile. Ma è questo il punto. Ellie è pur sempre una ragazza, e prima o poi cederà.-
Dicendo quelle parole ripensò alla sera in cui si era lasciata abbracciare e girò lievemente il viso per evitare che Louis si accorgesse del sorriso che gli si era formato.
- Non conosco nessuno che riesca a tenerti testa meglio di lei,Harry. Rassegnati all’idea che l’unica cosa che potrà mai darti è un calcio nelle palle.- rise immaginando la scena.
- Facciamo pratica,allora. Il calcio nelle palle inizio a darlo io a te così vediamo che sensazione si prova.-
Seguì un breve silenzio, che fu Louis a interrompere. – Spero non ti dispiaccia.-
- Cosa?- 
Sorrise appena. – Che quando sarai innamorato di Ellie, il resto del mondo femminile sarà tutto per me.-
- Innamorato?- Harry si lasciò andare ad una fragorosa risata prima di tornare serio. – Ma cosa cazzo dici.-
A Louis erano chiare le intenzioni dell’amico.
Oltretutto aveva la netta sensazione che quella volta non sarebbe stata una semplice conquista per la loro sfida.
Anche se non l’avrebbe mai ammesso, Harry sembrava più che attratto a quella ragazza.
Louis lo sapeva bene.
Tuttavia, non significava che lui dovesse farsi da parte.
Ellie gli piaceva certo, ma non aveva intenzione di impegnarsi sul serio con lei.
Sarebbe stato molto più divertente avvicinarla con il solo scopo di far morire d’invidia o ,se proprio vogliamo, gelosia il caro migliore amico.
- Magnifico! Quindi…Woh,aspetta. Perché siamo venuti fino in presidenza?- gli chiese Louis con aria confusa.
- Per una visita di cortesia ad Harris, che dici?- rispose lui ironico. – Mi ci ha mandato il professore.- spiegò poi.
- Oh,buon divertimento allora.- lo liquidò subito dandogli una leggera pacca sulla spalla per poi allontanarsi tornando sui suoi passi.
Harry emise un breve sbuffo aprendo la porta bianca dell’ufficio del preside.
Ancor prima di entrare fu calorosamente accolto da un suo rimprovero. – Non consideriamo l’usanza di bussare,per carità.-
Il paio di occhi in più che gli si posarono addosso appena fu dentro, lo lasciarono sorpreso.
Reazione che sembrava essere ricambiata.
- Ellie?-
- Harry?-
Chiesero in sincrono, come se non fosse evidente.
Lei era seduta su una delle due poltroncine nere posizionate di fronte la scrivania, con il busto ruotato di novanta gradi per guardare chi fosse appena entrato.
- Mr. Harris?- si aggiunse il preside imitando i ragazzi. – Perfetto, ci siamo tutti.- concluse con un tono sarcastico, pronto per riprendere la parola se non fosse stato che Ellie lo precedette.
- Com’è che sei qui? Hanno scoperto perché i bagni delle ragazze sono chiusi a chiave tre volte su quattro?– ironizzò terminando la frecciatina con un sorriso.
- Signorina, se permette…- la riprese il preside guardandola con un’aria di pazienza.
Lei alzò velocemente una mano in segno di scusa tornando ad appoggiarsi comodamente allo schienale.
- Allora…- l’uomo sospirò aspettando che anche Harry avesse preso posto sulla poltroncina. – Qual buon vento lo porta qui stavolta, Styles?-
- Un chewingum.-
Notando gli sguardi perplessi sia del preside che di Ellie, convenne di doversi spiegare meglio.
- Avevo intenzione di gettare la gomma nel cestino ma non ho fatto centro…- fu interrotto dalla risatina che la compagna non si preoccupò di trattenere.
- Oh,prego continua pure Michael.- lo prese in giro arricciando leggermente il naso e dandogli un buffetto sul braccio.
Lui le rivolse dapprima uno sguardo di disappunto, poi continuò la sua spiegazione.
- Quindi…il professor Hastings se n’è accorto e poiché a causa mia la Terra è più inquinata di una cicca…ora sono qui.- sorrise allargando le braccia.
- Wow. Sei proprio un bullo, Styles.-
Prima che Harry potesse risponderla in alcun modo intervenne il preside.
- Signorina Gray, riconosco che queste sue battutine di buon gusto sono piuttosto giustificate, ma le  ricordo che siamo nell’ufficio del preside. Che sono io, quindi l’unico autorizzato a commentare.-  
Non aveva assunto un tono severo, in realtà ‘severo’ non faceva quasi parte del suo atteggiamento.
Ecco perché Ellie lo stimava particolarmente.
- Ad ogni modo, nonostante la gravità della cosa non sia particolarmente notevole, so bene quanto il professore ci tenga all’ambiente e per rispetto della causa che sta portando avanti, mi vedo costretto a punirla, signor Styles.- terminò portando gli avambracci ad aderire al legno della scrivania.
- E di che causa si tratterebbe?-
In tutta risposta il preside si alzò per avvicinarsi ad un muro decorato da vari diplomi, premi e un paio di poster.
Puntò il dito su uno di questi in particolare.
- Venga pure a vedere.- lo incitò.
Harry sbuffò silenziosamente facendosi leva sui braccioli della poltrona per alzarsi.
Raggiunto il preside, questi gli posò una mano sulla spalla con una certa forza.
- Guardi qua.-
Indicava un poster di circa mezzo metro raffigurante una spiaggia libera sulla quale spiccava, nell’angolo in basso a destra, un cestino dei rifiuti ma a catturare l’attenzione era la scritta che occupava metà del tutto: ‘ P.S.P.- Programma Spiagge Pulite. Teniamo pulite le spiagge!’
- Interessante,davvero...- disse Harry inarcando entrambi le sopracciglia. - …quindi?-
Il preside gli rivolse un sorriso compiaciuto. – Non è lampante?- esultò alzandosi sulle punte dei piedi e abbassandosi subito dopo.
L’espressione del ragazzo lasciava intendere il vuoto che occupava la sua mente in quel momento.
- Per incentivare i turisti e le persone del posto a mantenere la pulizia nelle spiagge, c’è bisogno di vedere mani giovani all’opera, per cui perché non cogliere la palla al balzo? Oggi stesso contatterò personalmente l’organizzatore del programma per informarlo di aver trovato gli aiuti che cercava.-
Harry si scansò all’istante dalla presa dell’uomo per potergli rivolgere uno sguardo sconcertato.
- Cioè, lei mi sta dicendo che dovrei andare a fare lo spazzino!?-
- Raccogliere i rifiuti sulle spiagge è un’occupazione fin troppo sottovalutata.-
- Concordo.-
Quell’improvvisa intromissione di Ellie, che si rese conto di avere al suo fianco, lo fece sussultare.
- Merda, ma sei sempre stata qui?- borbottò sottovoce.
- Certo che si.-
- Oh, signorina Gray è un sollievo sentirle dire che concorda. Questo significa che aiuterà il suo compagno con piacere.-
Entrambi puntarono di scatto gli occhi in quelli del preside.
- Cosa?- chiese Harry sorpreso.
- Cosa?!- gli fece eco Ellie con un tono più acuto del previsto.
Harris si limitò ad annuire energicamente sorridendo fiero.
- No, la prego. Io scherzavo, non dovrebbe prendere sul serio tutto quello che dico.-
- Allora che questo le serva da lezione.-
Ellie incrociò le braccia sotto il seno. – Mi ricorderò di non concordare mai più il pensiero del preside.-
- E comunque che c’entro io? Il signor Styles se lo merita per imparare a rispettare l’ambiente, ma io? Niente, lo vede? E’ un’ingiustizia. Dovrebbe semplicemente firmare quel fogliettino giallo sulla scrivania e lasciarmi andare.-  continuò convinta delle sue parole.
- A lei, signorina, servirà per imparare ad essere più responsabile.-
- Più responsabile? Io? Pft…io già sono estremamente responsabile,pft…- disse come se fosse la cosa più ovvia, tra un’alzata di spalle e l’altra.
- Mh, aspetta. Tu perché saresti in presidenza?-  chiese Harry incuriosito.
– Un paio di ritardi…per qualche minuto…- farfugliò gonfiando le guance per poi sbuffare.
- Questa è la terza volta che arriva in classe con venti minuti di ritardo.- la corresse il preside guardandola serio.
Harry rise. – In questo caso non si preoccupi.- afferrò inaspettatamente Ellie mettendole un braccio sulle spalle. – Mi assicurerò io che la signorina diventi più responsabile rispettando gli appuntamenti.-
Lei cercò di protestare poiché il ragazzo stava uscendo dall’ufficio tenendola ancora stretta e con un sorriso smagliante. – Arrivederci.- salutò alzando un braccio, mossa grazie alla quale lei riuscì a scivolare via.
Sospirò pesantemente inchiodando gli occhi a quelli del riccio.
- Se permetti, ritiro il permesso per entrare in classe.-
Lui si limitò a sorridere accennando ad un inchino con un ampio gesto del braccio.
Arrivò alla scrivania a passo di marcia battendo con forza la mano sul pezzo di carta firmato dal preside, il quale era tornato a sedersi al suo posto.
Gli rivolse un ultimo sguardo di pietà. – Lei è un uomo crudele.- si girò con energia in modo che le ondeggiassero i capelli per una perfetta uscita d’effetto, accompagnata da una leggera risata del preside.








D’accordo.
Se non si chiude al tre spacco tutto.
Ellie prese un respiro profondo stringendo bene l’anta aperta dell’armadietto.
Uno…due…tre.
Con un gesto secco lo richiuse ma ancora non aveva staccato la mano dal metallo, come per assicurarsi che non si riaprisse da un momento all’altro.
L’allontanò lentamente.
Sembrava serrato…ma mai fidarsi troppo.
Teneva gli occhi fissi su quell’anta ed era pronta per esultare quando con un cigolio questa si riaprì.
Esasperata lasciò cadere la testa in avanti borbottando imprecazioni di vario tipo.
La rialzò dopo poco con un’aria impassibile e ,con un movimento continuo del braccio, spingeva l’anta ma questa si riapriva, andando avanti così per circa cinque minuti.
- Ma vaffanculo, porco…- l’ennesima imprecazione fu interrotta dalla risata cristallina di Louis.
- Che ha fatto di male questo povero armadietto per meritarsi la tua ira?-  
- Mi sta venendo un crampo al braccio perché non ha intenzione di chiudersi. Chiamalo povero.-
- Ci vuole un minimo di delicatezza.- scherzò lui per poi farla indietreggiare prendendo il suo posto.
Ed ora, con il provvidenziale intervento di Louis ,l’armadietto si sarebbe magicamente chiuso.
Ellie poteva scommetterci.
Ma sbuffò tamburellando il piede sul pavimento quando dopo un paio di tentativi, con le buone, il ragazzo non sembrava ottenere risultati.
Evidentemente spazientito quanto lei, Louis diede un’ultima e decisiva botta all’anta facendo vibrare leggermente tutti gli armadietti adiacenti.
A quella mossa Ellie sobbalzò ma rise non appena il ragazzo le fece vedere, sorridendo soddisfatto, di essere riuscito nel suo intento.
- Mi chiedo se non fossi stato delicato che fine avrebbe fatto.- gli diede una pacca sulla braccio fissando ancora stupefatta di fronte a sé.
Poi si voltò verso Louis, sistemandosi la borsa in spalla. – Beh,grazie.- sorrise, pronta per girare i tacchi onde evitare un suo eventuale invito per chissà cosa.
- Di niente. Allora, ti sono mancato?- chiese lui alzando un angolo della bocca.
Ellie rise. – Non vuoi conoscere sul serio la risposta.-
- C’era da aspettarselo, quindi immagino che se ti ricordo che noi due abbiamo ancora un conto in sospeso tu…-
- No,ti prego. Il conto di quel caffè l’ha già pagato l’amico tuo e non farmi ripensare a tutto quello che ha causato perché altrimenti…-
- Che ha causato?- si incuriosì Louis, non essendo aggiornato sugli ultimi avvenimenti.
Non lo sapeva?
-  Cosa?-
Fai la finta tonta, Ellie.
- Il caffè.-
- Quale caffè?-
- Hai appena detto che…-
- Ah,sul serio? Non ricordo. Dicevi sul conto in sospeso?- sorrise a trentadue denti nella speranza di essere riuscita a sviare le domande di Louis.
- Dicevo…- scosse lievemente la testa divertito. – Sabato siamo stati interrotti quindi tecnicamente abbiamo ancora un’uscita in sospeso.-
Ellie sospirò.
Si aspettava un ragionamento del genere.
- E poi magari la prossima volta dovrai andartene per chissà quale imprevisto e continueremo a rimandare e rimandare e rimandare e rimanda…-
- Ho afferrato il concetto.- la bloccò Louis accennando a una risata. – Ma se ti promettessi che sarebbe l’ultima volta?-
- Ho la sensazione che non sei il genere di persona che si fa scrupoli a infrangere le promesse.-
- Mantengo sempre la mia parola.- disse avvicinandosi di poco.
Lei sostenne per un attimo lo sguardo celestiale del ragazzo ma non riuscì a non rompere quell’atmosfera con una risata.
- Oh per favore, non ci credi neanche tu.-
- Faccio sul serio. Ultima occasione perché fili tutto liscio.- raddrizzò per bene la schiena portando una mano sul petto e l’altra in alto.
- E ora mi dirai anche ‘parola di scout’.- disse Ellie ironicamente.
Louis rilassò le spalle divertito. – Andiamo, una passeggiata in spiaggia. Quella non molto lontano da qui. E’ perfetta, nessuna interruzione…-
Fu come se il cervello di Ellie si bloccò alla parola spiaggia.
Spiaggia.
Harry.
Punizione.
Lavori forzati.
Insieme.
Spiaggia.
Brutti ricordi.
- No.- fu la risposta secca che le venne quasi spontanea.
Ne aveva avuto fin troppo della parola ‘spiaggia’ quel giorno.
Ma essendosi resa conto di essere stata troppo brusca, scosse lievemente la testa forzando un sorriso.
- Cioè, scusa Louis ma davvero è meglio se lasciamo perdere.-
In realtà, più che altro, era l’idea di andare in spiaggia che l’aveva spinta a rifiutare categoricamente.
Ma d’altronde nessun’uscita con Louis Tomlinson era mai andata a buon fine, quindi meglio stroncare il problema sul nascere.
Era sul punto di andarsene quando lui la trattenne per una spalla costringendola a guardarlo negli occhi.
- Sai che non lascerò perdere,vero?- le sussurrò alzando un angolo della bocca.
- Posso sempre sperare.- rispose semplicemente lei liberandosi dalla presa.
- La speranza non è mai servita a molto.-
- Fino a due secondi fa ho sperato che suonasse l’ultima campanella e, guarda un po’, è servito.-
Louis si limitò a fare un passo indietro con un sorriso da ‘colpito e affondato’.
- Ci si vede.- lo salutò radiosa dandogli le spalle senza aspettare che ricambiasse.
- Adorabile.- fu il commento di Louis seguito da una risatina, che sentì in lontananza.
Roteò gli occhi accelerando il passo.
Louis fa il carino,la invita a uscire, lei alla fine accetta per l’esasperazione, si incontrano, Louis va via, e Harry fa la sua magica comparsa.
No.
Non sarebbe andata come al solito.









                                                                                            




HI,EVERYONE

D'accordo, non chiedetemi con quale coraggio sto postando questo capitolo.
E’ passato più di un mese dall’ultimo aggiornamento, lo so, e invece di farvi trovare qualcosa di minimamente carino vi arriva un capitolo…di passaggio, diciamo.
Dovrei chiedervi scusa per un’infinità di motivi.
Scusate per il ritardo chiaramente. –sta tipo diventando il mio motto ‘scusate il ritardo’. e.e
Il punto è che in questo mese sono successe tante, dal flash-mob per i 1D a Napoli, all’instore con Emis Killa ( cd autografato e foto.dshakjdhsajdhkja) , a ‘problemi’ di ben altra natura che non si sono risolti ma che in questa ultima settimana ho cercato di mettere da parte il più possibile per scrivere il capitolo.
L’ho iniziato tardi perché davvero mi mancava l’ispirazione.
Sapevo cosa sarebbe dovuto succedere ma le parole non uscivano.
Non volevo pubblicare un capitolo forzato, tirato proprio con le pinze, perché in quel caso non ci avrei messo la voglia, la passione nello scriverlo, tanto per essere chiari.
Quindi scusate.
Scusate anche perché ancora non ho risposto alle recensioni, che tra l’altro sono letteralmente magnifiche dalla prima all’ultima, ma prometto che stasera mi metto e vi rispondo tutte.dhsakj
Sinceramente non so se merito tante attenzioni.
Voi siete meravigliose e io…boh.niente.
Per cui a questo punto non può mancare un grazie di cuore.dhsjkadh

Bene,ora vi dirò  il lato positivo di tutto ciò. –sempre se possa esserci.cwc
Sguardi qui.dhsajk
Poiché questo capitolo mi piace meno di tutti gli altri in assoluto, nel prossimo voglio farvi un…’regalo’.
Non vi tengo sulle spine perché già l’ho fatto abbastanza in questo mese.AHAHA
Il prossimo capitolo sarà particolarmente concentrato su Zayn.
In poche parole, si parlerà dal suo punto di vista in modo da far scoprire qualcosa in più sulla sua vita privata.
Scrivere è comunque l’unico modo che ho per farmi perdonare quindi spero di riuscirci.çwç
Ah,ovviamente non passerà un altro mese lol
It’s a promise.
E poiché ho parlato decisamente troppo me ne vado. :’)
Spero che almeno a voi sia piaciuto e in ogni caso vi chiedo *si mette in ginocchio* di dirmi il vostro parere. Ci tengo.dhskjahd
Anche se non mi aspetto più di 2 recensioni.AHAHA

                                                                                                                                        Vi amo.

                                                                                                                                        unbroken_             Twitter Facebook

              
        p.s. a inizio capitolo ogni riferimento a Perrie Edwards è puramente casuale.AHAHA
        no,sul serio. nel caso ci sia qualche fan delle Little Mix, spero non vi abbia dato fastidio. 
        non avevo nessuna intenzione di offendere. Ho inserito Perry l'ornitornico per puro sfizio.(?) 
        Perrie è una bella ragazza, ha talento, ma non mi sta simpatica.
        detto questo,ho finito sul serio lol 


 
 TA-TA-TA PUBBLICITA’ 
   Freestalove.
   My best friend's brother
   Your love is my drug  <- nuova FF di Pettyfer.bellissima come la prima.dhskajk


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Capitolo 13
*** Right on his face ***











Capitolo 12

Right on his face





Era andata come al solito.
Louis era riuscito a convincerla.
Fanculo alla sua innata abilità nel frantumare i maroni.
Cioè…convincerla relativamente.
Aveva sì, acconsentito ad un’uscita ma senza data né luogo stabilito.
Ma ,andiamo…lei aveva fame, santi numi!
Non era stato leale perseguitarla persino a mensa.

- Per favore, per favore, per favore, per favore, per favo…-
- Minchia Louis, tappati quella cazzo di bocca e lasciami mangiare questo benedetto panino!-
Due secondi di silenzio.
Ellie si rilassa pronta ad addentare finalmente l’hamburger quando la cantilena riparte facendole scivolare il pranzo dalle mani.
- Per favore,per favore, per favore…-
- Mmmh…se accetto fai sparire all’istante il tuo bel cu…cioè,faccino da questo tavolo?-
- Si.- mormora lui stringendo un pugno in segno di trionfo.
- Perfetto, vai via adesso.-
- Ricorda, hai appena accettato di uscire con me quindi..-
- Faffanculo e lasciami godefe il mio panino.-
Ellie sorride dando un altro morso.
Delizioso.

- Ci salutiamo pesto.-


In realtà non aveva capito bene cosa avesse detto Louis andandosene.
Chiaro che non ci stesse tanto con la testa ma ‘ci salutiamo pesto’ era piuttosto da stralunato.
Forse era stato un ‘ci sentiamo presto’.
Già, molto più probabile.
Insomma, quell’hamburger era sublime e Ellie ne era troppo presa per prestare attenzione a Louis, anche se ancora le risuonava nelle orecchie la sua voce.
Tutti quei per favore le stavano dando alla testa.
Come se non bastasse quella mattina il preside l’aveva informata dei turni in cui avrebbe dovuto lavorare con Harry alla Olly Beach.
Quattro volte a settimana, per tre settimane, dalle 19.00 alle 20.00.
E Julie le stava parlando da una mezz’ora di chissà quale nuovo negozio d’abbigliamento avessero appena aperto.
Un monologo più che una conversazione, in cui Ellie aveva il semplice compito di annuire.
- Capisci? E’ perfetto per me!- afferrandole il braccio e con un tono più alto dello standard, Julie la fece sussultare.
- Dio…ehm,si perfetto.- farfugliò lei cercando di riprendersi dal colpo.
- Non mi stavi ascoltando.-
- Certo che ti stavo ascoltando. Perché pensi che non ti stessi ascoltando? Ascolto sempre ogni parola che dici. Ascolto sempre quello che dicono tutti. Dovrei smetterla di ascoltare così spesso. Se non ascoltassi più e mi facessi i cazzi i miei stando seduta sulla poltrona del preside senza avvicinarmi a lui mentre punisce un alunno magari ora non sarei costretta a pulire le spiagge con Harry. O se non avessi ascoltato Louis gustando semplicemente il mio santo panino adesso non lo avrei più tra le ovaie. Già,dovrei smetterla di ascoltare. E tu, mi stai ascoltando? Perché io ti ho ascolt….Auh!-
- Perché l’hai fatto?- si lamentò massaggiandosi il punto del braccio in cui Julie l’aveva appena pizzicata.
- Per farti prendere fiato…e perché non mi avevi detto di Louis!- si accigliò dandole un altro pizzico.
- E minchia co’ sti pizzichi!-
- Chi ti ha insegnato queste brutte parole?- 
Pizzico.
Ellie strinse i denti per contenersi, preferendo ricambiare il gesto sull’amica.
- Ah,cazzo! Fanculo,il mio braccio!-
- Julie…- la riprese portandosi una mano sul cuore – …chi ti ha insegnato queste brutte parole?-  
Ellie rise al broncio messo su dalla bionda.
- Io sono agonizzante e tu ridi,bell’amica.-
Julie si manteneva il braccio pizzicato lamentandosi molto teatralmente.
- Perderò il braccio,me lo sento.
- Dovranno amputarmelo.
- Avrai un’amica a tre zampe.
- Non voglio che tu abbia un’amica a tre zampe.
- Perché?!-  strascicò a lungo l’ultima ‘e’.
Ellie la guardava imperterrita, arretrando di qualche passo.
Poi alzò le mani incrociando lo sguardo di uno studente che passava e osservava scioccato, come per dire ‘Io non la conosco’.
Erano pur sempre nei corridoi di una scuola.
Julie si ammutolì all’istante, guardandosi intorno circospetta alla ricerca dell’amica che non era più al suo fianco.
Quando la notò alle sue spalle, le si avvicinò con un’espressione di sconforto.
- Pensa se il braccio mi fosse caduto in quel momento…tu non c’eri a sostenermi.-
- Mi dispiace,hai corso un rischio davvero grosso.-
- Eh,già perché adesso non è possibile perdere un arto per un pizzico. Ma quanta sottovalutazione c’è in giro…-
- No,Julie attenta,ferma!-
- Merda!-
Troppo tardi.
Gesticolando,Julie aveva aperto troppo le braccia per indicare il ‘in giro’ , beccando in pieno il naso dello sfortunato che le passava dietro, e a una certa velocità si può dire.
Si girò di scatto sgranando gli occhi quando riconobbe chi aveva colpito.
- Oh,cazzo Zayn! Scusa!-
- E’ sempre un piacere incontrarti,Julie..- borbottò il ragazzo tenendosi il naso con il dorso della mano.
Lei accennò un sorriso a metà tra lo stizzito e l’imbarazzato.
A Ellie invece sfuggì una risata poco più sentita del dovuto, che fu costretta a reprimere tappandosi all’istante la bocca.
- Già,ehm…scusa!-
Non sapeva sul serio cos’altro poter dire.
Minchia,lo aveva appena colpito in piena faccia.
E la sua non era proprio una mano di fata. – Non ti avevo visto,stavo solo…-
-…perdendo un braccio.- concluse tranquillamente l’amica al posto suo.
Lui le guardò entrambe tra il confuso e il divertito, poi inspirò sistemandosi lo zaino in spalla.
- Non preoccuparti. Almeno ora sai cosa si prova.- fece loro un cenno di saluto militare e tornò sui suoi passi.
Julie scambiò una rapida occhiata con Ellie, altrettanto stupita, poi riuscì giusto in tempo a richiamare Zayn, poco prima che varcasse l’uscita principale.
- Aspetta,scusa ‘cosa si prova’, cosa?-
Un angolo della bocca gli si piegò impercettibilmente. – A darmi un pugno in faccia.- la lasciò con un occhiolino, sparendo subito dopo.
- Cazzo,questo non doveva farlo.- sentì mormorare da Ellie mentre il suo sguardo vagava nel vuoto.
Un occhiolino.
Zayn.
A Julie.
 O quello era un universo parallelo in cui Zayn si comportava da umano socievole o Julie stava sognando.
Si girò lentamente a guardare l’amica. – Mi ha fatto un occhiolino.- soffiò con un filo di voce.
- Già.- sospirò Ellie poggiandole una mano sulla spalla.
- Ora dovresti darmi un pizzico per evitare che impazzisca.-
Invece di rispettare quella richiesta le mollò le cinque dita sulla guancia. –Scusa, mi piaceva di più. Lo schiaffo è sempre d’effetto.-
- Ma non sulle mie guance, santa minchia.- si lamentò Julie massaggiandosi il punto dolorante.
- D’accordo, ma ‘ora sai cosa si prova a darmi un pugno in faccia’?- chiese Ellie scimmiottando una voce maschile.
In effetti non pareva avere molto senso all’inizio.
Ma se ci si pensava su…
Insomma, l’ultimo turno al capannone con Zayn era stato un disastro e Julie aveva trattenuto più volte l’istinto di sganciargli un destro.
Doveva aver represso quel desiderio una vera merda perché lui se ne accorgesse.
Julie sorrise al pensiero, poi scrollò le spalle convincendosi che l’unica vera cosa importante era l’occhiolino.
Andiamo, provateci voi a rimanere impassibili dopo un occhiolino di Zayn Malik.
- Ju?- Ellie le schioccò due dita davanti agli occhi per richiamarla. – Con quel sorriso estatico sembri una strafatta.-
Come se l’amica non avesse detto nulla, Julie si accigliò guardandosi il polso.
Poi girò il viso verso Ellie. - Sai che ora mi fa male la mano?-
Ci furono degli intensi secondi di silenzio, in cui le due ragazze si guardavano dritte negli occhi.
Lentamente, e contemporaneamente, assunsero l’espressione di chi sta per piangere.
Julie scoppiò per prima. – Perderò anche la mano!-
Ellie ,per esasperazione, lasciò andare la testa all’indietro.
- Morirò,Ellie, me lo sento. Aw.- detto questo, la bionda gettò teatralmente le braccia attorno al collo dell’amica.
Minchia, ho un futuro nel dramma.









WEY,HEY BITCHES! *gente sana nella gif,eh?


...cos'avevo promesso l'ultima volta? che non sarebbe passato un mese? Beh,gente ne sono passati di più,quindi l'ho mantenuta alla grande,amatemi.AHAHAH
No scherzo.
Odiatemi.
Lo so che mi odiate,ammesso e non concesso che qualcuno abbia aperto il link della storia e si ricordi ancora di me,Ellie,Julie,Harry..o Zayn..
E' passato talmente tanto tempo che le mie scuse non hanno valore,ma come minimo le rivolgo ad ognuna di voi,dalla prima all'ultima.
Le cause che mi hanno allontanato dalla FF sono piuttosto delicate,mh..diciamo che è stato davvero un periodo da cancellare dalla memoria, il peggiore di sempre.
Comunque ho chiuso con il passato ora e per riacquistare la normalità la prima cosa da fare è stata tornare alla mia fanfiction.
Miiinchia quanto mi era mancataa, non solo scrivere ma anche la vostra 'presenza'; tra messaggi e recensioni (che ho visto non hanno smesso di arrivare e quanto vi adoro nessuno lo immagina), mi avete davvero mandata al settimo cielo.      -sono stata tipo così tutto il giorno. 
quindi solo una cosa: 
Grazie 

E ora vi spiego perchè il capitolo è una porcheria.lol
In poche parole,era passato davvero troppo tempo dall'ultimo aggiornamento e se vi ricordate avevo detto che nel seguente si sarebbe parlato di Zayn nel privato; ora,poichè sono cose importanti da sapere(?) non mi pareva il caso di ripartire pubblicando un capitolo tanto 'pesante', considerato che probabilmente nessuno si ricorda più niente dei fatti precedenti.. :okay:
Per cui ho scritto qualcosa di leggero e di passaggio nella speranza di farvi almeno fare un sorriso..cc, e per dimostrarvi che sono viva.

because..I'M BACK,BITCHES!   *vi flasho così vi rimane bene impresso. ouo (e voi sarete,lo so,..: *meme* )

Comunque sia mi auguro di non avervi rotto troppo le ovaie/maroni,nel caso ci siano.
Non nego che non vedo l'ora di tornare in contatto(?) con voi,quindi spero sia rimasto qualcuno che ancora voglia sopportarmi e magari farsi sentire scrivendo qualcosa qui sotto..cwc *si accetta qualsiasi tipo di insulto,umano e non.*

un bacio immenso,e a presto con il capitolo su Zayn.
stavolta davvero.


p.s. aggiungiamo che qui ho mia sorella che nell'ultima settimana mi è stata nelle orecchie con "quando aggiorni?quando aggiorni?stai aggiornando?hai aggiornato?aggiorni?e aggiorna cazzo" ,quindi un grazie anche alla sua motivazione va.ahahahah 
ciao valeria.ouo






piccola dedica a belongtomusic ; per te bald.




















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