Drabble Night - Doctor Who

di MedusaNoir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ragazzo che ha aspettato ***
Capitolo 2: *** Bastoncini di pesce e crema pasticcera ***
Capitolo 3: *** Beautiful that way ***
Capitolo 4: *** Promesse. Menzogne. ***
Capitolo 5: *** Lizzie e l'Angelo Piangente ***



Capitolo 1
*** Il ragazzo che ha aspettato ***


Il ragazzo che ha aspettato

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Quando l’Ultimo Centurione si svegliò, quella mattina, era solo. Non che fosse una novità: aveva mille anni di solitudine davanti a sé e quasi altrettanti alle spalle.
Sbadigliò, si sgranchì le gambe e riprese la veglia. In realtà non aveva dormito affatto, non ne era capace, ma gli piaceva quella parvenza di realtà, così ogni mattina, quando arrivava l’alba, chiudeva gli occhi per cinque minuti e al risveglio poteva avvicinarsi alla Pandorica e dire: - Buongiorno, Amy. Dormito bene?
Subito passava a informarla sul tempo, sugli insetti che si posavano sulle pietre, sulle nuvole che si addensavano nel cielo. Le ricordava la serata della macarena, quando le aveva dato un goffo primo bacio e si era scontrato con il suo naso; le ricordava le chiacchierate tra lei e Mel che lui ascoltava nascosto nell’armadio, in attesa che lo venissero a cercare; le ricordava il giorno in cui le aveva chiesto di sposarlo, i biscotti al cioccolato che mangiavano da bambini, i film horror che gli facevano paura e che lei gli costringeva a vedere.
Rory raccontava, ignaro del destino delle sue parole. Avrebbero raggiunto Amy, in qualche modo?
Non importava, lui continuava a parlare: non poteva lasciarla sola.
Ogni giorno, per quasi duemila anni, Rory Williams chiese alla sua fidanzata come aveva dormito. Nemmeno un giorno, per quasi duemila anni, Rory Williams si sentì solo.


Raccoglierò in questi capitoli le drabble/flash scritte in occasione delle “Drabble Night”. Questa era – come si può, ehm, facilmente intuire – dedicata a Rory Williams e il prompt era “Lonely day” dei System Of A Down.

 

Partecipanti:

Charme

ferao

e m m e

_Eterea_

Geilie

lady hawke

_Luthien_


SakiJune

Shnusschen

Trick


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Capitolo 2
*** Bastoncini di pesce e crema pasticcera ***


Bastoncini di pesce e crema pasticcera

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Alla fine, il tempo di morire era giunto: niente più rigenerazioni, niente più persone a cui distruggere la vita.

Già, perché in fondo era questo che aveva fatto fino a quel momento, no? Rose era finita in un’altra dimensione, Martha aveva passato un anno terribile e Donna… Forse era meglio così, meglio morire piuttosto che continuare a far del male alle persone che amava.

Ora c’era Amelia Pond davanti a lui – no, non la Pond che aveva lasciato duemila anni nella Pandorica, non quella a cui avevano rapito una figlia, la piccola Amelia Pond – e quello di cui aveva bisogno erano delle parole di incoraggiamento da lei. Ma quell’interfaccia vocale si ostinava a ripetere che gli rimanevano solo trentadue minuti da vivere!

Forse era meglio così. Non avrebbe rischiato di incasinare altre…

- Bastoncini di pesce e crema pasticcera.

Aprì gli occhi, ricordando. Mai peccato di gola fu più provvidenziale!


Non sono molto soddisfatta di questa storia, ma... è stata l'unica cosa che mi è venuta in mente con il prompt "peccato di gola" xD

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Capitolo 3
*** Beautiful that way ***


Beautiful that way

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Una bomba tedesca durante il raid di Londra.

Sono ancora vivo.

Un litigio in un vicolo con un macellaio.

Persevero.

“EXTERMINATE!”

Neanche questo.

Forse un Angelo potrebbe farmi qualcosa… Certo, riportarmi indietro nel tempo. Altri anni ancora da vivere.

Non riesco a morire, il Dottore ha confermato i miei dubbi: non esiste un modo per uccidermi. Che lui conosca, almeno. E, credetemi, lui conosce parecchie cose.

Pensate che sia divertente? Davvero stupendo, soprattutto quando la persona che ami muore tra le tue braccia e tu non puoi seguirla!

Inutile piangermi addosso. Prendo un bicchiere di gin, accendo la radio e ascolto un po’ di musica, preparandomi ad affrontare un nuovo giorno in cui so che non morirò.

Ma la vita è bella, in fondo, e io ho tutto il tempo del mondo per godere delle sue innumerevoli sfaccettature.


Jack Harkness, prompt Beautiful that way.
Questa apparteneva a un'altra serata, ma... ehm... mi ero dimenticata di pubblicarla!
A dopo con le drabble di ieri sera ^^

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Capitolo 4
*** Promesse. Menzogne. ***


Promesse. Menzogne.

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Nei diciannove anni che hai trascorso sulla tua Terra, cos’hai sognato, Rose?

Un’avventura così grande da cambiarti la vita?

Un uomo disposto a portarti via da un lavoro noioso in un posto noioso?

Forse hai sognato dolci primavere, galassie accendersi nella notte; tutto ciò che abbiamo realmente vissuto.

Menzogne.

Ogni promessa che ti ho fatto si è risultata una menzogna: l’avventura, la mia costante presenza, le galassie che, un po’ alla volta, ci hanno cambiati. In bene, forse, ma al prezzo di perdere tutto.

Non so con quale coraggio ti guarderò non appena arriverai, non so cosa dirò nel poco tempo che avremo a disposizione, non so… non so quale altra bugia inventerò. Quale altra promessa farò senza poterla mantenere.


Ten/Rose, "Hai sognato dolci primavere, galassie accendersi nella notte. Menzogne." (Panta rei, Follow The Mad)
Passate anche dalle altre partecipanti, i nomi sono nel primo post :D
A più tardi con l'ultima drabble del giorno, dedicata a un personaggio... "particolare".

Don't blink.

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Capitolo 5
*** Lizzie e l'Angelo Piangente ***


Lizzie e l'Angelo Piangente

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C’era un Angelo Piangente al numero 29 di Craven Road; ogni giorno Lizzie gli passava davanti nell’enorme casa che abitava da sola, dopo che la sua vecchia zia era morta. C’era solo lei, nessun altro.

L’Angelo Piangente la osservava camminare sul parquet, i capelli biondi stretti in una treccia. Ogni tanto Lizzie si fermava davanti a lui per stringersi i lacci delle scarpe da ginnastica o cercare qualche foglio volante, che dal passaggio da una stanza all’altra spariva incredibilmente: Lizzie viveva in quella casa ed era lì che lavorava, spedendo al suo capo gli articoli per il Times tramite il fax che teneva nello studio.

L’Angelo Piangente la osservava e per Lizzie era sempre stato una statua, una splendida statua di pietra che non avrebbe mai permesso fosse portata via da lì. E l’Angelo aspettava ogni giorno che Lizzie attraversasse il corridoio, tappandosi gli occhi quando avvertiva i suoi passi avvicinarsi. Chissà di che colore erano i suoi occhi.

Con il passare del tempo l’Angelo Piangente perdeva le forze, diventava debole, ma nessun visitatore suonava al campanello di Craven Road, 29. Non avrebbe mai potuto toccare Lizzie, non quell’anima persa che camminava avanti e indietro nel corridoio in cerca di ispirazione, come un pesce in una boccia, costretto a nuotare nel poco spazio a disposizione. Come lui, che restava imprigionato nella boccia che era il corridoio.

Voleva toccarla, ma non poteva, perché l’avrebbe persa per sempre. Voleva, fredda pietra, posare una mano sulla sua spalla, accarezzare i suoi capelli, sentirla. Nel corso dei millenni che aveva passato sulla Terra, l’Angelo aveva scoperto che gli umani amavano toccarsi per dimostrare il loro affetto.

Voleva farlo anche lui. Voleva toccarla, voleva toccarla, voleva…

 

Avrebbe voluto che fosse ancora lì.


Angelo Piangente, Wish you were here, Pink Floyd.
Craven Road... Beh, in quale altro posto si potrebbero trovare certe creature?

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