Drabble Night - Doctor Who di MedusaNoir (/viewuser.php?uid=85659)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ragazzo che ha aspettato ***
Capitolo 2: *** Bastoncini di pesce e crema pasticcera ***
Capitolo 3: *** Beautiful that way ***
Capitolo 4: *** Promesse. Menzogne. ***
Capitolo 5: *** Lizzie e l'Angelo Piangente ***
Capitolo 1 *** Il ragazzo che ha aspettato ***
Il ragazzo che ha aspettato
Quando
l’Ultimo
Centurione si svegliò, quella mattina, era solo. Non che
fosse una novità:
aveva mille anni di solitudine davanti a sé e quasi
altrettanti alle spalle.
Sbadigliò,
si
sgranchì le gambe e riprese la veglia. In realtà
non aveva dormito affatto, non
ne era capace, ma gli piaceva quella parvenza di realtà,
così ogni mattina,
quando arrivava l’alba, chiudeva gli occhi per cinque minuti
e al risveglio
poteva avvicinarsi alla Pandorica e dire: - Buongiorno, Amy. Dormito
bene?
Subito
passava a
informarla sul tempo, sugli insetti che si posavano sulle pietre, sulle
nuvole
che si addensavano nel cielo. Le ricordava la serata della macarena,
quando le
aveva dato un goffo primo bacio e si era scontrato con il suo naso; le
ricordava le chiacchierate tra lei e Mel che lui ascoltava nascosto
nell’armadio, in attesa che lo venissero a cercare; le
ricordava il giorno in
cui le aveva chiesto di sposarlo, i biscotti al cioccolato che
mangiavano da
bambini, i film horror che gli facevano paura e che lei gli costringeva
a
vedere.
Rory
raccontava,
ignaro del destino delle sue parole. Avrebbero raggiunto Amy, in
qualche modo?
Non
importava, lui
continuava a parlare: non poteva lasciarla sola.
Ogni
giorno, per
quasi duemila anni, Rory Williams chiese alla sua fidanzata come aveva
dormito.
Nemmeno un giorno, per quasi duemila anni, Rory Williams si
sentì solo.
Raccoglierò
in questi capitoli le drabble/flash scritte in occasione
delle “Drabble Night”. Questa era – come
si può, ehm, facilmente intuire –
dedicata a Rory Williams e il prompt era “Lonely
day” dei System Of A Down.
Partecipanti:
Charme
ferao
e
m m e
_Eterea_
Geilie
lady
hawke
_Luthien_
SakiJune
Shnusschen
Trick
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Capitolo 2 *** Bastoncini di pesce e crema pasticcera ***
Bastoncini di pesce e crema pasticcera
Alla fine,
il tempo di morire era giunto: niente più
rigenerazioni, niente più persone a cui distruggere la vita.
Già,
perché in fondo era questo che aveva fatto fino
a quel momento, no? Rose era finita in un’altra dimensione,
Martha aveva
passato un anno terribile e Donna… Forse era meglio
così, meglio morire
piuttosto che continuare a far del male alle persone che amava.
Ora
c’era Amelia Pond davanti a lui – no, non la Pond
che aveva lasciato duemila anni nella Pandorica, non quella a cui
avevano
rapito una figlia, la piccola
Amelia
Pond – e quello di cui aveva bisogno erano delle parole di
incoraggiamento da
lei. Ma quell’interfaccia vocale si ostinava a ripetere che
gli rimanevano solo
trentadue minuti da vivere!
Forse era
meglio così. Non avrebbe rischiato di
incasinare altre…
-
Bastoncini di pesce e crema pasticcera.
Aprì
gli occhi, ricordando. Mai peccato di gola fu
più provvidenziale!
Non sono molto
soddisfatta di questa storia, ma... è stata l'unica cosa che
mi è venuta in mente con il prompt "peccato di gola" xD
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Capitolo 3 *** Beautiful that way ***
Beautiful that way
Una bomba tedesca durante
il raid di Londra.
Sono
ancora vivo.
Un litigio in un vicolo
con un macellaio.
Persevero.
“EXTERMINATE!”
Neanche
questo.
Forse un Angelo potrebbe
farmi qualcosa… Certo, riportarmi indietro nel
tempo. Altri anni ancora da vivere.
Non riesco a morire, il
Dottore ha confermato i miei dubbi: non esiste
un modo per uccidermi. Che lui conosca, almeno. E, credetemi, lui
conosce
parecchie cose.
Pensate che sia
divertente? Davvero stupendo, soprattutto quando la
persona che ami muore tra le tue braccia e tu non puoi seguirla!
Inutile piangermi
addosso. Prendo un bicchiere di gin, accendo la radio
e ascolto un po’ di musica, preparandomi ad affrontare un
nuovo giorno in cui
so che non morirò.
Ma la vita
è bella, in fondo, e io ho tutto il tempo del mondo per
godere delle sue innumerevoli sfaccettature.
Jack Harkness,
prompt Beautiful
that way.
Questa apparteneva a un'altra serata, ma... ehm... mi ero dimenticata
di pubblicarla!
A dopo con le drabble di ieri sera ^^
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Capitolo 4 *** Promesse. Menzogne. ***
Promesse. Menzogne.
Nei
diciannove anni che hai trascorso sulla tua
Terra, cos’hai sognato, Rose?
Un’avventura
così grande da cambiarti la vita?
Un
uomo disposto a portarti via da un lavoro noioso
in un posto noioso?
Forse
hai sognato dolci primavere, galassie accendersi nella notte; tutto
ciò che abbiamo realmente vissuto.
Menzogne.
Ogni
promessa che ti ho fatto si è risultata una menzogna:
l’avventura,
la mia costante presenza, le galassie che, un po’ alla volta,
ci hanno
cambiati. In bene, forse, ma al prezzo di perdere tutto.
Non so con quale coraggio ti
guarderò non appena arriverai, non so cosa
dirò nel poco tempo che avremo a disposizione, non
so… non so quale altra bugia
inventerò. Quale altra promessa farò senza
poterla mantenere.
Ten/Rose, "Hai
sognato dolci primavere, galassie accendersi nella notte. Menzogne." (Panta rei,
Follow The Mad)
Passate anche dalle altre partecipanti, i nomi sono nel primo post :D
A più tardi con l'ultima drabble del giorno, dedicata a un
personaggio... "particolare".
Don't blink.
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Capitolo 5 *** Lizzie e l'Angelo Piangente ***
Lizzie e
l'Angelo Piangente
C’era
un Angelo Piangente al numero 29 di Craven Road; ogni giorno Lizzie
gli passava davanti nell’enorme casa che abitava da sola,
dopo che la sua
vecchia zia era morta. C’era solo lei, nessun altro.
L’Angelo
Piangente la osservava camminare sul parquet, i capelli biondi
stretti in una treccia. Ogni tanto Lizzie si fermava davanti a lui per
stringersi
i lacci delle scarpe da ginnastica o cercare qualche foglio volante,
che dal
passaggio da una stanza all’altra spariva incredibilmente:
Lizzie viveva in
quella casa ed era lì che lavorava, spedendo al suo capo gli
articoli per il Times tramite il
fax che teneva nello
studio.
L’Angelo
Piangente la osservava e per Lizzie era sempre stato una statua,
una splendida statua di pietra che non avrebbe mai permesso fosse
portata via
da lì. E l’Angelo aspettava ogni giorno che Lizzie
attraversasse il corridoio,
tappandosi gli occhi quando avvertiva i suoi passi avvicinarsi.
Chissà di che
colore erano i suoi occhi.
Con
il passare del tempo l’Angelo Piangente perdeva le forze,
diventava
debole, ma nessun visitatore suonava al campanello di Craven Road, 29.
Non avrebbe
mai potuto toccare Lizzie, non quell’anima persa che
camminava avanti e
indietro nel corridoio in cerca di ispirazione, come un pesce in una
boccia,
costretto a nuotare nel poco spazio a disposizione. Come lui, che
restava imprigionato
nella boccia che era il corridoio.
Voleva
toccarla, ma non poteva, perché l’avrebbe persa
per sempre. Voleva,
fredda pietra, posare una mano sulla sua spalla, accarezzare i suoi
capelli,
sentirla. Nel corso dei millenni che aveva passato sulla Terra,
l’Angelo aveva
scoperto che gli umani amavano toccarsi per dimostrare il loro affetto.
Voleva
farlo anche lui. Voleva toccarla, voleva toccarla, voleva…
Avrebbe voluto che fosse ancora
lì.
Angelo Piangente, Wish you
were here, Pink Floyd.
Craven Road... Beh, in quale altro posto si potrebbero trovare certe
creature?
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