Pensiero decente

Che si fotta l’imprinting, io ti amo.
Embry Call, hai formulato l’unico pensiero decente della tua vita.
Ora dovresti anche riuscire a dirlo a lei.
Mi alzo di scatto dal divano e la seguo fuori.
Litiga con la portiera della macchina. Prima litigava con me.
I suoi vestiti bagnati in mano e la mia felpa addosso.
Che si fotta l’imprinting, io l’amo.
“Aspetta.”
La mia voce raschia l’aria. La guardo e lei si volta.
I capelli spettinati raccolti in una coda, so persino il colore del suo elastico.
La raggiungo e le chiavi le cadono a terra.
Che si fotta l’imprinting io…
“Ti amo.”
L’ho detto. Mi bacia. È vero.

Storia scritta per la sfida su facebook: https://www.facebook.com/groups/549246925094838/549249921761205/?notif_t=group_comment_reply
Indetta da Jakefan. Cara lupa ai voluto la bicicletta e ora pedala.
La lei di Embry non ha un nome, insomma usate la fantasia e immaginate chi volete.

Ai margini

Ti siedi su un tronco d’albero, il suo braccio t’avvolge
e anche se è inverno non senti  più freddo.
Il falò brucia e tu osservi.
L’hai sempre fatto. Sempre un po’ ai margini.
“Ti annoi?”
Voce preoccupata.
Silenzio.
Non sai cosa dire. E se fosse la cosa sbagliata? 
“Mai con te.”
Più facile la verità.
E lui sorride e ti sfiora le labbra.
Non ti interessa se ti guardano, non ti interessa se non sei bella come vorresti, non ti interessa se il maglione è troppo grande.
Perché lui è l’unica cosa importante.
“Kim, hai capito cosa ho detto?”
No, ma hai capito che lo ami.

Angolo autrice.

 
E alla  fine da una drabble si è trasformata in una raccolta…
Non so quante ce ne saranno, vorrei dare voce a tutti i lupi del branco e magari qualcuno parlerà più spesso di altri…
Sempre ispirate a una foto sempre per:
Gruppo Lampo Flash Contest!
Alla prossima coppia
Noemi

Solo un altro sbaglio

“Ma come ti sei conciata?”
Di tutte le stronzate che la tua bocca ha pronunciato questa è la peggiore.
La verità è che è bellissima e non puoi dirlo,
anche così, con i capelli corti.
Le labbra di Claire tremano.
Lei non è come gli altri.
Per lei sei importante, per lei sei il suo mondo.
Lei non è uno dei tuoi amici cazzoni.
Ma è troppo difficile e ci sono troppe  responsabilità per uno come te.
Fa finta di niente, ma tu lo sai:
hai sbagliato ancora.
“Claire, e che non sembri più tu.”
“Forse è quello che volevo.”
Si avvicina, ti bacia, ti sposti.
Non puoi.

Quando la vide

La prima volta che la vide, non poteva ricordarlo:
lei si era sporta sulla sua culla e lui aveva aperto gli occhi.
Della seconda volta che la vide restava solo un ricordo sbiadito nella mente:
due bambini, un bacio sulla fronte, le torte di fango.
Della terza volta che la vide conserva ancora l’emozione:
quindici anni appena, la spiaggia, una chiacchierata e… lei era bellissima.
L’ultima volta che la vide, invece, la ricorderà per sempre:
sangue, urla, dolore.
Poi divenne una vampira
E non è più lei quella che vede.