A kazoo changed my life.

di callmewithmyname
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ElizYoYogurt. ***
Capitolo 2: *** Non erano dei cavatappi? ***
Capitolo 3: *** Ho la brutta mania di lanciare polpette negli occhi della gente. ***
Capitolo 4: *** Mente malata? ***



Capitolo 1
*** ElizYoYogurt. ***


ELIZYOYOGURT.




-Sembri una barbona, cazzo.

Mi giro di scatto fulminando quella creazione del mio cervello con lo sguardo.

-Che c'è? Secondo te una persona normale si mette a suonare il kazoo seduta sul cofano di una vecchia macchina in fase di rottamazione?- chiede lui ridendo.

Batto un pugno sul finestrino, che si rompe, facendomi cadere dentro la macchina.

-Mamma, mamma! Quella ragazza ha le mutandine con i clown!- esclama un bambino ridendo.

Mi alzo furiosa e minaccio il bambino puntandogli il kazoo sul petto.

-Sono quelle di mio fratello, le altre erano a lavare, va bene? E non ridere, che queste mutande mi fanno il pacco in zona vagina e mi stringono sul culo. Non ridere!- urlo fuori di me, per poi tornare sul cofano continuando a suonare il kazoo.

Che, per essere precisi, non so nemmeno suonare.

-Sei rozza.- dice Giustino, la mia coscienza, scuotendo la testa.

-E tu sei un rompicoglioni.- rispondo sorridendo.

Vedo una signora avvicinarsi preoccupata con i suoi figli.

-Che cazzo guarda? Vuole una foto?- chiedo alzando un sopracciglio.

-Devi essere più gentile!- mi urla Giustino.

-E tu stai zitto!- gli dico io tirandogli il kazoo addosso.

Che, per mia sfortuna, finisce in un tombino.

-Mamma, dagli qualche monetina. Chissà quale malattia mentale ha questa povera ragazza.- mormora un ragazzino.

Io non ho una malattia mentale.

Sembra soltanto che prenda sostanza stupefacenti.

Ma la verità è che...

Io sono già stupefacente di mio.

Sì, è così.

Altro che Taylor Swift, altro che Megan Fox.

Bitches please, qui c'è Elisa Parker!

Sto per riprendere il mio kazoo, ma mi ricordo che è finito nel tombino.

Con fare drammatico mi accascio a terra e butto le braccia e il viso in aria.

-Perché? Perché?- urlo afflitta.

-Sai, anche io ho appena perso il mio kazoo...- mormora qualcuno avvicinandosi a me.

-Si chiamava Justin...- dice singhiozzando.

-Come me! Si chiamava come me!- esclama quel coglione di Giustino.

-Il mio kazoo invece si chiamava Harry, come quel figo dei One Direction...- dico invece alzando lo sguardo verso il ragazzo.

Dove sei, battito cardiaco, quando mi servi?

Harry Styles è di fronte a me.

Ovaie a bada.

Vi prego.

Statevene ferme e buone, almeno per adesso.

-Tu sei... Harry Styles?- domando a bocca spalancata.

-No, guarda, è un pavone con il culo pezzato.- commenta Giustino sarcasticamente, gli do una gomitata nel fianco, beccandomi un'occhiata confusa da parte di Harry.

-Beh, così mi hanno detto per diciotto anni!- risponde lui scoppiando a ridere.

Non afferro subito la battuta, quindi mi limito ad inscenare una falsissima risata, che continua anche quando lui smette di ridere.

-Oh, ehm... Piacere, io sono... sono...

-Lei è Elisa!- esclama Giustino.

Dio mio, a volte mi chiedo come possa uno come lui starmi accanto ventiquattro ore su ventiquattro.

-Cretino, non ti può sentire.- mormoro scuotendo la testa.

-Come scusa?- chiede Harry inarcando un sopracciglio.

-Niente, niente. Dicevo... mi chiamo Elisa, che fa rima con 'camisa', che vuol dire 'camicia' in spagnolo, non so se ci hai mai fatto caso!- esclamo, per poi ridere.

Noto che la sua espressione è tutt'altro che divertita, quindi arrossisco imbarazzata e mi alzo.

-Sei strana.- dice grattandosi il mento.

Abbasso lo sguardo fissando l'asfalto, che è diventato magicamente interessante.

-Però sei simpatica, non ci sono molte ragazze come te!- continua sorridendo.

-Oh, beh, sono bella, simpatica, spiritosa. E la do anche gratis!- esclamo facendolo ridere.

-Quante cazzate spari, Elisa?- chiede Giustino scuotendo la testa.

-È sempre meglio di 'so fico, so bello, so fotomodello' che hai detto a Penny, la coscienza del papa!- rispondo io schiaffeggiandomi la fronte.

-Scusa, ma parli da sola o dicevi a me?- domanda Harry.

Merda.

Quando parlo con Giustino mi dimentico sempre che la gente non può sentire lui, ma può sentire me.

-Niente, stavo... cantando. Sono una rapper, il mio nome d'arte è... ElizYo... ElizYoYogurt!- esclamo vantandomi.

-ElizYoYogurt... Okay.- risponde lui leggermente interdetto.

-Comunque, stavo per andare a organizzare il funerale di Justin, ti va di venire che festeggi anche quello di Harry?- propone Harry tirando fuori dalla tasca un pezzo di plastica rosa, probabilmente proveniente dal suo kazoo.

Accetto ben volentieri.

 



callmewithmyname is back, bitches.
per chi non lo sapesse, era il mio vecchio account, me l'avevano cancellato, scrivevo ff demenziali [come questa, yo] ed ero riuscita a farne entrare una tra le più popolari :c
tra le protagoniste vorrei ricordare:
-emily
-elisa
-destiny
mi manca un casino quell'account.
ma, detto questo, parlo di questa storia, che è il mio nuovo inizio (?)
beh, non so nemmeno cosa devo dire HAHAHHAHA OuO
spero che a qualcuno piaccia, ovviamente.
so che non riuscirò mai ad arrivare dove ero arrivata, ma mi basta sapere che ce la sto mettendo tutta.
boh, me ne vado a pettinare teletubbies.
au revoir OuO

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Capitolo 2
*** Non erano dei cavatappi? ***


NON ERANO DEI CAVATAPPI?


 

 

Appoggio un piede sullo zerbino ma Harry mi ferma.

-Zitta, ferma, non fiatare, non ti agitare, non ti muovere!- sussurra Harry preoccupato.

Sento un rumore di tacchi sul pavimento proveniente da dentro la casa.

-Oh merda.- dice schiaffeggiandosi la fronte.

Lo guardo interrogativa.

E poi sono io quella strana.

-Tesoro, cosa fai qui? Prenderai freddo! Hai fame? Hai sete? Hai sonno? Vuoi una copertina calda? Un tè peruviano al rabarbaro? Dì alla zia, quello che vuoi, Haroldino, dillo alla zia!- esclama una signora decisamente sopra la mezza età.

Indossa un vestito nero di pizzo, un paio di calze a rete, dei guanti di pelle e scarpe vertiginose con il tacco.

-E chi è questa stramba ragazza con le punte dei capelli rosa e un sorriso da maniaca?- domanda pizzicandomi le guance in segno di affetto.

-Lei è Elis-

-ElizYoYogurt, bella zia!- dico ridendo.

Harry scoppia a ridere sputacchiando un po' di saliva addosso a sua zia.

-Quanto sei scema, la zia è di Harry, non tua. E per giunta non è nemmeno bella.- dice Giustino guardandola inorridito.

-Ma tu mi segui sempre?- gli chiedo alzando gli occhi al cielo.

-Visto? Te l'ho detto che era stramba. Parla da sola!- mormora la signora a Harry -Dai, entrate, o i biscottini al cioccolato si raffredderanno!

Harry mi guarda sospirando ed entriamo in casa andando in cucina.

Niall è seduto al tavolo che divora un biscotto, ha gli angoli della bocca sporchi di cioccolato e le briciole sulla maglietta.

-Sorreggimi!- esclamo a Giustino appoggiandomi su di lui.

Per mia sfortuna, Giustino è solo un frutto della mia fantasia, quindi finisco a terra, con il sedere in aria.

-Hai le mutande con i clown?- chiede Harry ridendo.

Mi rialzo imbarazzata e tiro su i pantaloni.

-Te l'avevo detto di mettere la cintura.- mormora Giustino battendo il piede severamente.

-La cintura delle Marmaid Melody? Secondo te vado in giro con quella?- chiedo alzando un sopracciglio.

-Chi è questa qui?- domanda Niall -Ha portato le pizze?- continua poi felice.

-Le è morto il kazoo.- risponde Harry girandosi per asciugare le lacrime.

-Oppure è la tua nuova fiamma?- si intromette Louis entrando in stanza.

Magari.

Vorrei essere la fiamma di Harry now, always and forever.

-No, lei è Elis-

-ElizYoYogurt, piacere. Sono una rapper famosissima!- esclamo mettendo le mani in tasca.

-Famosissima? Io non ti conosco.- dice Louis sedendosi al tavolo.

-Nemmeno io.- gli fa eco Niall.

In verità nemmeno io mi conoscevo, fino a mezz'ora fa.

-Avete presente Nicki Minaj? Ecco, io sono più famosa di lei. Lei è solo conosciuta per le sue tette e il suo culo di dimensioni provinciali. Io invece sono talmente famosa che persone di basso rango come voi non possono conoscermi!- rispondo rigirandomi una ciocca rosa tra le dita.

Quando realizzo che sono nella stessa stanza con Harry, Louis e Niall inizio a respirare affannosamente.

Sventolo le mani per farmi aria e poi prendo il bicchiere di latte di Niall buttandomelo in faccia.

Louis alza lo sguardo dal giornale guardandomi serio, guarda Harry chiedendo spiegazioni, che di risposta alza le spalle.

-Allora, vogliamo celebrare questo funerale?- chiedo io strizzandomi i capelli.

Harry annuisce e mi fa segno di seguirlo, e così faccio.

-Non so perché, ma sapevo che far preparare due bare non sarebbe stata una cattiva idea. Sapevo che un altro kazoo sarebbe morto. Me lo sentivo dentro!- esclama Harry orgoglioso.

-Oh, io me lo sento sempre dentro.- mormoro io con un espressione da maniaca sul viso, alludendo ai sogni erotici che faccio su Harry stesso.

-Anche a te pizzicano i capezzoli quando un kazoo muore?- chiede sorpreso.

Eh?

-No, in v-

-Abbracciamoci, sorella!- continua lui interrompendomi.

Abbracciamoci”

Solo un abbraccio?

Ti sprechi proprio, eh.

-Oh, ehm... sì, anche a me pizzicano i capezzoli!- dico poi abbracciandolo.

Stringo le braccia attorno al suo busto e appoggio la testa sul suo petto.

-Puoi anche staccarti, ora.- dice imbarazzato.

-Giammai!- rispondo io stringendolo ancora di più.

-Sta iniziando ad inquietarmi questa... ElizYoMarmellata, o qualcosa del genere...- dice Niall ridendo.

-È ElizYoYogurt, Niall.- lo correggo io.

-No, in realtà è Elisa.- continua Harry ridendo.

Cattivo, Harry, cattivo.

Mi stacco da lui sospirando.

-Elisa? Hai detto veramente... Elisa?- chiede Louis spalancando la bocca.

-Ehm... sì, perché?- domando io alzando un sopracciglio.

-Perché mia nonna si chiama Esmeralda!- esclama guardandomi sorpreso.

-Tra tu e Louis non riesco proprio a capire chi sia peggio.- commenta Giustino scuotendo la testa.

-Tu sei peggio, Giusty.- rispondo io.

-Giusty?- domandano tutti in coro, compreso Giustino stesso.

-Bando alle ciance...- dice Harry battendo le mani per ricevere attenzione.

Andiamo in giardino, e ci sono Zayn e Liam che inscenano una specie di coro gospel, con tanto di tuniche blu di raso.

-Siamo qui riuniti per celebrare il matrim- inizia Niall, beccandosi una gomitata da Harry.

-Non è un matrimonio, pirla.- dice Giustino, pur sapendo che oltre a me, nessuno lo può sentire.

-Ma io pensavo che i vostri kazoo Harry e Justin si volessero sposare!- esclama Niall.

-Kazoo? Non erano dei cavatappi?- domanda Liam smettendo di cantare.

Siamo messi bene.

 

 

 

 

 

 

 

Non appena Harry vede che sto piangendo viene da me e mi stringe la spalla sospirando.

-Lo so, Eliza, perdere un kazoo non è mai piacevole. Ma tu sei forte, io lo so!- dice Harry soffiandosi il naso e asciugandosi qualche lacrima.

-Ma quale kazoo? Piango perché Niall mi ha tirato una mozzarella nell'occhio!- esclamo fulminando il biondo con lo sguardo.

-E poi... Eliza?- chiedo ridendo.

-Sì, è un miscuglio tra Elisa e Eliz, sono o non sono un genio?- chiede divertito.

-Non sono.- rispondo alzando le spalle e andando a sedermi osservandoli tutti e cinque da lontano.

Incredibile, mi sto controllando.

Le ovaie sono nelle mutande dei clown.

La sanità dei ragazzi non è in pericolo.

Sono perfettamente a mio agio.

-Elisa, guarda, Harry si è bagnato la maglietta bianca!- mi dice Giustino cercando di non ridere.

Il “vedo non vedo” non mi sta aiutando.

Ah, fanculo l'autocontrollo.


 




sono ancora qui OuO
lo so, lo so che mi amate.
tutta italia guarda sanremo, e poi ci sono io, che ho scritto il capitolo mentre studiavo tedesco.
a forza di studiare lingue sto diventando poliglotta D:
ego bin una chica, yeah! (?)
no, scusatemi, ma non sto bene, veramente.
non sto mai bene.
ABITUATEVI.
allora, che dire?
grazie mille alle cinque che hanno recensito il primo capitolo!
la cosa più gratificante del "lavoro" che faccio è sapere che la gente si diverte leggendo qualcosa di mio, davvero, è una cosa che amo! (?)
niente, ora vado a finire di studiare tedesco, perché il dativo mi chiama, lol.
al prossimo capitolo, belle sdfghjkjhgfd.
baci,

callmewithmyname.

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Capitolo 3
*** Ho la brutta mania di lanciare polpette negli occhi della gente. ***


 


 

HO LA BRUTTA MANIA DI LANCIARE POLPETTE NEGLI OCCHI DELLA GENTE.








Esco di casa fischiettando un motivetto sentito in qualche pubblicità e, con la velocità di un calabrone obeso senza ali, mi dirigo al lavoro.

Il mio primo giorno di lavoro, a cui non sono per niente pronta.

Entro nel negozio di giocattoli e Julmus, il mio datore di lavoro, mi spinge nello sgabuzzino porgendomi la busta di un sexy shop.

La mia espressione scocciata si tramuta in un'espressione maliziosa, e mi chiudo nello sgabuzzino, pronta ad indossare il completino intimo, immaginandomi già con un frustino e un paio di manette in mano.

Potrei prenderli in prestito per sedurre Harry con il mio abbigliamento e atteggiamento sexy.

O Niall.

O Louis.

O Zayn.

O Liam.

O tutti e cinque.

O Pau-

-Ti consiglierei di guardare nel sacchetto, Elisa.- mormora Giustino sbucando dal nulla e spaventandomi.

Alzo un sopracciglio e tiro fuori il contenuto della busta.

-È uno scherzo, vero?- domando a bocca aperta.

-Muoviti, Eliz, fuori c'è un sacco di gente pronta a vederti in questo stato!- esclama Giustino ridendo.

Lo fulmino con lo sguardo.

-Se esci forse mi cambio.

Dopo essermi cambiata, apro lentamente la porta dello sgabuzzino, con l'intenzione di filare nell'ufficio di Julmus senza farmi vedere da nessuno.

Sporgo la gamba, osservandola coperta da un tessuto morbido color arancione, e mi abbasso per gattonare, quando dei bambini mi saltano addosso.

-Paperino!- esclamano abbracciandomi.

È una scena davvero buffa: io sono sdraiata a pancia in giù mentre dei bambini mi saltano sulla schiena, muovo solo gambe e braccia, e anche con una difficoltà enorme, dato che questo stupido costume limita le mie capacità motorie.

-Oh, le piume sì che ti rendono sexy!- dice Giustino piegato a terra dalle risate.

Non dovevo accettarlo questo lavoro, ho fatto una cazzata.

Mi alzo in piedi e un bambino parla nell'orecchio ai suoi amici.

Poi tutti e sei mi guardano divertiti.

-Ma tu non sei il vero Paperino, hai un etichetta attaccata al costume!- esclama uno di loro.

-E certo che non sono il vero Paperino, ma sei scemo?- rispondo io beccandomi un'occhiataccia dal Julmus.

-Senti, Julmy, io non ho intenzione di lavorare circondata da queste teste di cazzo!- dico, e le mamme coprono le orecchie ai loro figli.

-Mi dispiace, Elisa, questo è contratto. La prossima volta vai da mio fratello Kuzco e ti troverai meglio!- risponde severo Julmus, con il suo enfatizzato accento indiano.

-Kuzko? Non è mica quello de “Le Follie dell'imperatore?”- chiedo cambiando discorso.

-Sì, e nostro lama chiamare Kukzino!- risponde -Ah, Kuzkino... Quanto ridere quando tu ha stuprato zia Fezwam!- continua poi asciugandosi una lacrima.

Rido e mi siedo sulla cassa battendo le mani e rassegnandomi al mio destino.

-Allora, bambini, vi va di cantare qualcosa?- chiedo sorridendo.

Ma per loro io sorrido sempre, dato che la testa di Paperino ha una paralisi.

Ma sinceramente è anche normale, dato che è un costume.

-Sì, di sicuro è più normale di te che parli con la coscienza.- commenta Giustino.

-Devi smetterla di leggermi la mente, cazzo!- esclamo adirata.

-Mi dispiace, ma miei poteri si limitano a fare puzzette con ascella, io non posso leggere tua mente!- chiede perdono Julmus, convinto che io mi stessi riferendo a lui.

Faccio roteare gli occhi e torno di nuovo dai bambini.

-Dai, cantate con me, bimbi?- chiedo.

-Paperino non ha la voce da femmina!- protesta un bambino.

-Non fa niente, tesorino bello, tu fai finta che la mia voce sia da maschio, d'accordo?- rispondo mantenendo la calma.

-Allora Paperino è... gay?- chiede una bambina, ricevendo poi i rimproveri dalla madre.

Scendo dalla cassa e mi avvicino ai bambini, non vedo veramente un cazzo con questa testa.

-Ora ascoltatemi bene...- dico respirando profondamente, faccio per andare dietro al gruppo quando un bambino mi fa lo sgambetto e sto per finire a terra, ma due braccia mi afferrano saldamente.

La testa del costume si è spostata, ora non vedo letteralmente nulla, e sento anche puzza di putrefazione.

-Lavoro di merda. Bambini del cazzo. Costume di minchia.- continuo a borbottare incazzata.

-Perché non mi si toglie questa testa di merda?- urlo poi cercando di togliermela.

La persona che mi sta reggendo mi aiuta a togliere la testa, finalmente respiro aria pulita!

-Eliza?- chiede Harry divertito.

Spalanco gli occhi e lo stringo a me osservando tutte le altre persone.

-Uscite di qui, tesorini, a meno che non vogliate vedere come nascono i bambini!- esclamo, prima di fare una risata “malefica”, che di malefica, ha veramente ben poco.

Harry ride e mi metto in piedi sbuffando e spostandomi il ciuffo dalla fronte.

I bambini iniziano a ridere senza sosta, mentre il mio viso sprizza rabbia da tutti i pori.

-Sei simpatica, Paperino! Se vuoi uscire con me, questo è il mio numero!- dice un bambino di all'incirca dieci anni porgendomi un biglietto, che metto in tasca ridendo.

Ho rimediato il numero di un bambino di dieci anni, fantastico.

 

 

 

 

 

Harry si è offerto di aspettare che io mi sia cambiata, così esco dallo sgabuzzino finendo di legare i capelli in una coda alta, prendo la borsa, e raggiungo Harry.

-Dai, cantate con me, bimbi?- chiede Harry imitando la mia voce.

Gli do un piccolo pugno sul braccio e ridiamo entrambi, quando dei -presumo- paparazzi ci circondano, e finisco addosso a Harry.

Vedo flash ovunque, tanto che la mia vista è ormai accecata.

Se ne vanno via tutti e mi stacco da Harry imbarazzata.

-Sono sempre così?- domando.

-No, ma non appena mi vedono con una ragazza non perdono tempo a fotografarmi, scommettiamo che domani le riviste saranno piene di nostre foto?- risponde ridendo.

 

 

 

 

 


La mattina del giorno dopo mi alzo, e come sempre al solito mi vesto e vado al mio bar di fiducia, mi siedo sullo sgabello e una rivista scivola sotto i miei occhi, leggo l'articolo.
“Harry Styles fotografato con una stramba ragazza dalle punte dei capelli rosa e con un abbigliamento insolito. Che sia la sua nuova ragazza? O il nuovo giullare della boyband?”

-Nuovo giullare della band? Stramba ragazza?- urlo incazzata.

-Sì, un po' stramba lo sei, Eliz, fattelo dire.- dice Giustino.

-Sai dove te la ficco la mia stramberia? Oh, tu non lo vuoi sapere!

Un signore si avvicina a me e mi porge un biglietto da visita.

-Sono Friedrick Von Goppen, gestisco un circo, ti andrebbe di essere il nuovo clown?- mi domanda sorridendo.

Il mio caffè casualmente finisce sulla sua bianca e candida camicia, mi alzo dallo sgabello e me ne torno a casa.

Io non sono stramba.

Sono la persona più normale del mondo.

Sì, ho una coscienza con cui parlo in continuazione.

Inciampo ogni cinque passi.

Dico cose a caso e senza senso.

Ho uno strano abbigliamento.

Ho la brutta mania di lanciare polpette negli occhi alla gente, ma...

Non sono stramba.



 





Okay, non so se sia più orribile questo capitolo, o il fatto che mio fratello ha appena scatarrato sulla mia chitarra.
Opterei per la prima, anche se la seconda mi disgusta altamente.
Comunque, sette recensioni al secondo capitolo?
Grazie, riuscirò a ritornare quella che ero solo grazie al vostro aiuto!
Detto questo, ringrazio Camilla per il bellissimo banner che mi ha fatto, dato che io sono negata e mi è uscito una merda, della serie che il mio cane sarebbe più bravo a farlo con Paint.
ytfvbhjiuygbjk siete dolcissime c':
Niente, non so che dire, lol.
Ci sentiamo al prossimo capitolo!
Baci,

callmewithmyname.

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Capitolo 4
*** Mente malata? ***




MENTE MALATA?




-Stai fermo, Guppy, se ti muovi troppo poi mi sbilancio, cado, e infine muoio. Insomma, prima deve crepare nonna Paige per darmi l'eredità!- esclamo sistemandomi la scimmietta di peluche sulla spalla.

Sì, Guppy.

Anche se è un nome da pesce.

Però, c'è chi può e chi non può.

Guppy non può.

No, momento... Guppy può.

-Elisa, Guppy non ti può rispondere. È un peluche!- mi fa notare Giustino.

-Beh, parlo con la mia coscienza ogni fottuto giorno. Ti sembra una cosa normale? Ecco, allora posso parlare anche con Guppy.- ribatto e alzo le spalle, facendo cadere a terra Guppy.

-Guppy, ti sei fatto male? Hai una zampa rotta? Un dente cariato?- domandò inginocchiandomi a terra per accarezzare la scimmia.

Tiro fuori il telefono e gli faccio qualche foto da postare su Twitter, e Giustino mi guarda male.

-Smettila, la gente ti guarda male.

-E allora? Anche Justin fa le foto a Mally Bieber e poi le mette su Twitter. Almeno io non ho creato un account dedicato a Guppy che ha due soli followers: me stessa e mia nonna Paige. No, proprio no.- dico ridendo nervosamente.

Lui scrive qualcosa al telefono e poi lo rimette in tasca.

-Ora hai tre followers.- dice sorridendo.

Guardo il telefono e vedo l'interazione nell'account di Guppy: “Giustino Coscienza ha iniziato a seguirti.”

Sorrido a Giustino e poi rimetto Guppy sulla spalla.

-Comunque sei l'unica psicopatica che va in giro con un peluche sulla spalla.- dice lui.

-Tu non sai nulla del Pelly-Day!- urlo minacciosa.

Pelly è il diminutivo di “peluche”, mentre “day”, è il diminutivo di... non lo so, sinceramente.

-Pelly-Day? Anche tu?- chiede qualcuno alle mie spalle.

Mi giro e vedo Harry con un cammello di peluche sulla spalla.

-Oddio, tu hai... Tu hai... Il leggendario Polky!- esclamo sorpresa -Mi inchino a te, oh leggendario Polky!- continuo guardando il cammello, e poi Harry.

-Non ne fabbricano più dal 1969.- sussurro all'orecchio di una signora che stava passando lì accanto, la quale mi guarda spaventata.

-E tu hai Guppy! Fabbricato per la prima volta nel 1945 e portatore di HIV! Strabiliante!- esclama Harry esaltato.

-Voi siete malati.- commenta Louis dietro di lui.

Mi sporgo e lo saluto con la mano.

-Tu non sai nulla del Pelly-Day!- urliamo in coro io e Harry.

-Cosa c'entrano una scimmia e un cammello con il giorno dei pellicani?- domanda Louis.

Io e il riccio ci guardiamo scuotendo la testa e poi ci prendiamo a braccetto iniziando a parlare dei nostri Pelly da collezione.

 

 

 

 

 

 

 

-Harry, devo dirti una cosa troppo importante.- dico sedendomi su una panchina, sia io che lui diamo in custodia i nostri peluche a Louis, poi sospiro e lo guardo.

-C'è una Fan Fiction chiamata “Dark”, la stanno traducendo anche in italiano, svedese, spagnolo, tedesco, aramaico antico, e... farfallese. Insomma, in questa Fan Fiction tu scopi giorno e notte con una ragazza che si chiama Bo.- dico tutto d'un fiato.

-Non ti ricordi il suo nome?

-Bo.

-Non te lo ricordi proprio?

-Bo, Harry! Il suo nome è Bo!- urlo spazientita.

-Ah, okay. Prosegui.

-No, ho finito il discorso. Volevo solo informarti di questa Fan Fiction.- dico io.

-E... descrive gli atti sessuali?- domanda.

Annuisco e lui mi chiede di fargliene leggere un pezzo, così tiro fuori il telefono e gli faccio leggere una parte.

Lui spalanca gli occhi e poi mi guarda sconvolto.

-Voi ragazze siete capaci di pensare cose del genere?- chiede ancora sconvolto.

-Oh, aspetta. Questa non è la Fan Fiction!- esclamo.

È una fantasia erotica su me e Harry che avevo deciso di pubblicare, era un po'... spinta.

Sì, considerando che raggiungevamo l'orgasmo almeno sette volte in diverse posizioni del kamasutra e in diverse stanze.

-Quale mente malata potrebbe mai ideare una cosa del genere? Che orrore.- mormora scuotendo la testa.

Mente malata?

Ma andiamo, chissà quante volte avrà fatto un sogno erotico lui!

Però forse ha ragione.

Insomma, forse sette orgasmi sono un bel po'.

-Hai ragione, Harry. Tutte queste bambine arrapate dovrebbero mangiare i plasmon imbevuti nel latte in polvere, mica trastullarsi la mente con queste cose sconce!- gli faccio io eco.

Anche se io i plasmon li preferisco imbevuti nell'aranciata.

Oppure i pavesini nella coca-cola, anche quelli sono buoni.

-Magari la ragazza che ha scritto questa cosa è una figa assurda.- gli fa notare Louis.

Lo sguardo di Harry si rianima, e mi guarda malizioso.

-Sai per caso chi l'ha scritta?

Sorrido con cattive intenzioni, ma poi ci ripenso.

Non posso dirgli che sono stata io a scriverla.

-Non so il suo nome, ma ho visto una sua foto, e posso dirti che è davvero... Non trovo l'aggettivo giusto...

-Figa?

-No.

-Sexy?

-No.

-Arrapante?

-No.

-Sens-

-Stuprabile! Ecco, stuprabile!- urlo alzando un indice verso il cielo.

Io sono stuprabile.

Talmente stuprabile che quando sorrido di fronte allo specchio, il vetro ritorna sabbia.

Talmente stuprabile che i bambini mi attaccano i loro lecca-lecca in faccia per coprirmi.

Talmente stuprabile che se un chirurgo plastico mi vedesse, cambierebbe mestiere.

Ma... sì, dai, sono stuprabile.


 





Non è come sembra, vi posso spiegare tutto! (?)
Avevo totalmente dimenticato la password, dato che era yomaliklollipopbooba
Insomma, come potevo ricordarmela?
Così adesso l'ho cambiata, ed è molto più semplice, lol.
Più di un mese è passato, minchz. Mi vergogno come un cane quando piscia sul tappeto.
Tranne il mio cane, quella bastarda non si vergogna di niente, brutta disgraziata.
Boh, che dire?
Vi ringrazio per le tre recensioni, anche se ci sono rimasta male, insomma, il secondo capitolo ha otto recensioni e il terzo tre :c
Va beh, ci sentiamo pelle pimpe!
cjeiowfnewwo.

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