Am I Ready For Love?

di isabel_benson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dopo la tempesta c'è sempre il cielo sereno. ***
Capitolo 2: *** Nuovi incontri. ***



Capitolo 1
*** Dopo la tempesta c'è sempre il cielo sereno. ***


Capitolo 1
Dopo la tempesta c’è sempre il cielo sereno.

 
“Erano passati  diciotto anni dopo la sconfitta di Voldemort e i suoi seguaci. Tutto procedeva per il meglio, e il male era stato sconfitto. E fu così che Harry e i suoi amici vissero felici e contenti!”
<< Fine della storia bambini!>> Disse Ginny dopo aver riletto per la quinta volta, il loro libro preferito intitolato “Le strabilianti avventure di Harry Potter & co.” . Ma come al solito volevano rileggerla come minimo altre due volte. Così intervenne Ron << Forza Rose, mettiti la giacca e…Hugo? Ma dove ti sei cacciato!?>> Hugo si era nascosto dietro il divano, non voleva tornare a casa, adorava stare con i suoi cugini Lily,Albus e James. Ma Ron lo trovò e lo prese in braccio:
 << Dai non fare i capricci! Tanto gli zii e i cugini li rivedrai a Capodanno!>>  Hugo per un  momento smise di calciare e tirare pugni al padre e chiese:
 << Ma fra quanti giorni è Capodanno?>>.
 Ron ci pensò un attimo e poi rispose:
 << Soltanto fra sei giorni!>> così Hugo, deluso, rincominciò a scalciare per liberarsi dalla presa salda del padre.
 Nel frattempo intervenne Hermione che era seduta a tavola ancora a chiacchierare con Harry, Bill, George, Angelina, Fleur, Molly e Arthur. Tutta la famiglia si era riunita per il pranzo di Natale. Hermione prese in braccio il piccolo Hugo, che aveva sette anni, e lo calmò. Ron non riusciva mai a capire come facesse la moglie a calmarlo, e mai l’avrebbe capito.
Intanto Ginny stava aiutando Rose, di nove anni, a mettersi la giacca. Il resto della famiglia Weasley, vedendo Ron e la famiglia salutare ed andare via, iniziò a prepararsi. Bill e Fleur con i figli: Victoria, di diciassette anni, Dominique, di quindici anni e Louis di quattordici.
 Anche George e Angelina si stavano preparando per andare a casa, ma non c’era niente da fare: il piccolo Fred correva dappertutto e la sorella Roxanne cercava di prenderlo per portarlo a casa. Fred aveva otto anni e Roxanne nove. Dopo che tutte la famiglie se ne andarono, compresi Molly e Arthur, finalmente i Potter restarono soli, con un colpo di bacchetta Ginny mise a posto la tavola e i giochi che i bambini avevano usato poi si sdraiò sul divano con i figli e Harry.
Lily, Albus e James guardavano speranzosi di vedere cosa gli avevano regalato per Natale i genitori, visto che non gli avevano ancora dato i regali dato che avevano avuto i parenti in giro per casa dalle dieci del mattino fino alle quattro e mezza del pomeriggio.
 Così Harry puntò la bacchetta proprio sotto al grande albero di Natale e fece apparire tre grossi regali. Tutti e tre corsero felici verso i pacchi, lessero il proprietario del regalo e infine lo aprirono. James, il più grande, sgranò gli occhi nel vedere una civetta tutta sua. Siccome l’anno dopo sarebbe andato a Hogwarts, desiderava un gufo che gli facesse compagnia e i suoi genitori l’avevano accontentato.
Albus invece aveva ricevuto un auto volante dimensione mini, ci entrò subito dentro, ma mentre stava per partire in impiccata Harry lo fermò dicendogli di andare fuori per voltare, così sia Albus che James uscirono accompagnati dal padre.
Nel frattempo Lily aveva aperto il suo regalo, era uno specchio alto circa due metri, rimase un po’ delusa, i suoi fratelli avevano ricevuto tutti regali belli, mentre lei aveva ricevuto uno specchio, un regalo che anche un babbano poteva fare. Poi Ginny, vedendo la delusione negli occhi della figlia spiegò <> Solo allora Lily capì, abbracciò la mamma e la ringraziò.
 
[Tre anni dopo]

Era la mattina dell’uno settembre, la famiglia Potter aveva appena attraversato il muro del binario 9 ¾ . James era al quarto anno, mentre Albus al secondo anno. Per la piccola Lily, invece era il primo anno, ed era molto più emozionata di quanto lo desse a vedere. Alla stazione incontrarono i cugini, Rose doveva incominciare il secondo anno, come Albus, invece Hugo avrebbe dovuto aspettare ancora due anni. Si stavano tutti salutando, infatti dopo numerosi baci, abbracci e qualche lacrimuccia finalmente James, Albus, Lily e Rose salirono e cercarono un posto dove sedersi.
Dopo un lungo viaggio a bordo dell’ Hogwarts Express Lily, Albus, James e Rose arrivarono alla piccola stazione, dove un uomo alto circa tre metri chiamava a gran voce gli studenti del primo anno. Albus spiegò a sua sorella Lily che quell’ uomo era il Guardiacaccia di Hogwarts, Hagrid. A dir la verità incuteva un po’ di paura alla piccola Lily, ma si fece coraggio e si aggregò ai suoi coetanei.
Lily non aveva mai visto Hogwarts, ne aveva sentito parlare dai suoi fratelli e dai suoi genitori, ma non si era di certo immaginata che il castello fosse così grande. L’interno era spazioso e l’ingresso era illuminato da candele.
 Ad un certo punto apparve una strega con il cappello a punta e il mantello color smeraldo. Sotto il cappello si intravedevano i capelli grigi raccolti in un elegante chinion. Dopo essersi schiarita la voce per zittire tutti disse :<< Benvenuti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, io sono la Preside McGranitt. Fra pochi minuti inizierà la cerimonia per lo smistamento nelle quattro Case. Le Case sono le seguenti: Griffondoro, Tassofrasso, Corvonero e Serpevede. La Casa sarà la vostra famiglia qui ad Hogwarts. Inoltre si potranno ottenere punti per far vincere la vostra Casa alla fine dell’anno scolastico, ma ricordatevi che potranno anche essere sottratti punti in base alla vostra disciplina. Non ho altro da aggiungere, vi prego di attendermi qui, possibilmente in silenzio!>>.
 Come non detto appena se ne andò si sentì il cicaleggio degli studenti, ma Lily non parlava perché non conosceva nessuno, si sentiva isolata ed esclusa. Tra l’altro era molto timida e perciò aveva delle difficoltà a fare amicizia. Per sua fortuna alcuni minuti dopo l’enorme portone davanti a loro si aprì, la Preside li chiamò e loro entrarono, questa volta muti come pesci. Il gruppo del primo anno si fermò solo quando furono davanti a tre gradini. La professoressa McGranitt salì i gradini, fece apparire uno sgabello e poi estrasse, da sotto il mantello, una pergamena che srotolò rumorosamente. Il rumore rimbombò per tutto il salone e solo allora Lily alzò gli occhi e vide che non c’era il soffitto. Suo padre, Harry, le aveva spiegato che in realtà era solo un incantesimo che “rispecchiava” il cielo fuori.
Lily era incantata dal soffitto e non riusciva a staccarne gli occhi di dosso, solo dopo si accorse che la Preside la stava chiamando: << Lily Luna Potter.>> Salì i tre gradini e da li si accorse che molti suoi compagni si erano andati a sedere ai tavoli della loro nuova Casa. Si sedette sullo sgabello e la professoressa le mise sulla testa un vecchio cappello mezzo rotto.
Si sentiva gli occhi di tutti gli studenti addosso, ma si fece coraggio e ascoltò una vocina che le sussurrava nell’ orecchio :<< Dunque, dunque! Ecco un’ altra Potter! Potrei smistarti nella Casa dei tuoi fratelli, a Grifondoro … ma qui vedo un eccellente cervello! Potrei metterti nella Casa dei Corvonero, vedo che hai un buon cuore, allora perché non a Tassorosso?...Mmh difficile come scelta, proprio come tuo padre e i tuoi fratelli … ma il coraggio è il tuo valore prevalente, quindi GRIFONDORO!>> Il tavolo dei Grifondoro applaudì fragorosamente, Lily era più contenta che mai, era stata smistata nella Casa di suo padre, sua madre, i suoi fratelli, i suoi cugini e i suoi zii. Si sentiva orgogliosa di se stessa, si andò a sedere al tavolo, vicino ai suoi fratelli che le diedero delle pacche sulla schiena e le fecero i complimenti. Intanto la cerimonia continuava e una ragazza e un ragazzo della sua età si sedettero vicino a lei, anch’ essi appena smistanti a Griffondoro. Alla fine, quando tutti gli studenti furono smistati, i loro piatti si riempirono di delizie e iniziarono a mangiare.
Durante la cena la ragazza, seduta vicino a lei ruppe il ghiaccio :<< Ciao! Mi chiamo Sally Duldi, tu come ti chiami?>>. Lily, superando la sua timidezza le rispose :<< Io mi chiamo Lily Potter, piacere di conoscerti!>> Le due si strinsero la mano e iniziarono a chiacchierare.
Alla fine della cena seguirono il prefetto verso la loro Casa. Prima di entrare spiegò ai nuovi studenti che la parola d’ordine era “Argos”, così entrarono nella Sala Comune che era enorme, spaziosa ed arredata con i colori della casata: rosso e oro. Tutti andarono nei dormitori, dove trovarono i loro bauli. Lily si presentò alle sue compagnie di stanza, e loro fecero lo stesso. Sally era in stanza con lei oltre a Corrine, Lucy e Rosie. Non parlarono molto, infatti si addormentarono quasi subito …. tranne Lily .


Angolo autrice: 
Ciao a tutti! 
Vi ringrazio per aver letto il primo capitolo. Vi è piaciuto? Cosa ne pensate? Lasciate una recensione, anche negativa,  per sapere se andare avanti o meno. 
Grazie, 
Isa

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Capitolo 2
*** Nuovi incontri. ***


Capitolo 3
Nuovi incontri.

Quella mattina Albus si alzò di buon umore fischiettando e svegliando i suoi compagni di dormitorio.
Era il secondo anno per lui li ad Hogwarts,  ormai sapeva bene come orientarsi. E sapeva bene cosa succedeva la mattina se i suoi compagni lo svegliavano: gli toglievano le coperte tutt’un tratto e poi per tutta la giornata gli avrebbero fatto delle penitenze. Non era un regolamento di Hogwarts, erano stati lui e i suoi amici  a fare questa stupida, ma divertente, regola. 
Per un minuto smise di fischiettare poi ad alta voce gridò: << Dieci, nove, otto, sette, sei…>> . Quando arrivò al cinque il suo compagno, non che migliore amico, Daniel Davies, si alzò di scatto e mezzo assonnato disse: << Ma Albus, è il primo giorno!>>
Lui di rimando, replicò :<< Daniel, conosco quest’espressione, non sai mentire, avresti fatto lo stesso!>> E così i due iniziarono a ridere animatamente.
Era bello tornare ad Hogwarts e incontrare tutti i suoi amici.  Mentre stava pensando a questi pensieri felici, Daniel lo chiamò :<< Albus! Devi continuare la conta!>> E’ vero, se ne stava dimenticando… altrimenti chi avrebbe pagato pegno quel giorno? Così continuò quello che aveva cominciato gridando a gran voce:<< Tre! Due e mezzzzzzo! Duuuuuuee! Uuuuuno>> Per un secondo ci fu silenzio, poi John, Sam e Adrien si alzarono di colpo dal letto…rimaneva solo Evan, che stava russando tranquillamente. Così i suoi compagni gli tolsero le coperte e il cuscino di colpo.
Dopo essersi vestiti i ragazzi scesero e andarono nella Sala Grande per fare colazione.
La Sala Grande si stava riempendo mano a mano che la gente entrava. Albus notò che c’era un sacco di gente nuova che non conosceva… non solo del primo anno.  Infatti vide una nuova ragazzina seduta al tavolo di Corvonero.  Aveva lunghi capelli marroni boccolosi, e occhi azzurri come il mare. Era sicuro di non averla mai vista, conosceva tutti quelli del suo anno. Poi, come svegliandosi da un sogno, si alzò e uscì dalla Sala assieme ai suoi amici.
Si recarono all’aula di Trasfigurazione, dove avrebbero avuto la prima lezione con i Corvonero.  Così si andò a sedere infondo.  Mancavano ancora alcuni minuti prima dell’inizio della lezione, si alzò e andò a chiacchierare con i suoi amici Corvonero e Grifondoro.  Fra i vari discorsi parlarono dei nuovi arrivati Albus, facendosi coraggio, domandò:
<< Ehm…e quella ragazza?>> Dicendo questo indicò la ragazza che aveva incontrato quella mattina, tutti i suoi amici guardarono nella direzione indicata da Albus.
:<< E’ arrivata ieri, è nella nostra Casa.>> Disse un ragazzo di Corvonero, indifferente.
Albus le lanciò un’ ultima occhiata poi tornò a guardare i suoi compagni, sperando che non si fossero accorti di niente...ma come non detto il suo migliore amico, Daniel, l’aveva notato.
:<< Ehi Albus! Non ti piacerà mica quella là!?>> Disse in modo scherzoso.
:<< Ma che dici!>> Rispose con tono irritato. Poi di colpo la porta si aprì ed entrò la professoressa McGranitt, e la discussione finì li.
:<< Avanti amico! E’ da dopo la lezione che non parli! Che ti prende?>> Sbottò all’improvviso John, il suo compagno di dormitorio. Albus, come per risposta sbuffò e poi disse, mentendo:
<< Niente! Sono solo…solo…contento!>> Non ci credeva neppure lui :<< …Contento di essere tornato a Hogwarts!>>
Non aveva convinto nessuno, così Daniel lo prese in disparte :<>
:<< Mmh…niente>> In realtà non lo sapeva neppure lui, solo che alla vista di quella ragazza, di cui non sapeva il nome, aveva sentito l’intestino contorcersi. Non aveva mai provato una sensazione del genere quindi non sapeva se era amore o odio oppure simpatia, non lo sapeva, e questo lo tormentava da tutto il giorno.
:<< E’ per la ragazza nuova?>> Chiese impaziente Daniel.
:<< N-non lo so…>> Rispose confuso Albus. Poi a Daniel venne un’ idea geniale.
:<< Che ne dici di conoscerla!?>> Disse con un tono di positività.
:<< Beh, dico che potrebbe essere una bella cosa.>> Poi ringraziò mentalmente l’amico, era veramente il suo migliore amico.
Albus e Daniel iniziarono ad indagare, per prima cosa dovevano sapere il nome della ragazza. Parlarono con tutti i loro amici Corvonero e alla fine scoprirono che quella misteriosa, bellissima, ragazza dagli occhi azzurri e con i capelli marroni boccolosi, si chiamava Cèline.
:<< Muoviti Albus! Sto morendo di fame!>> Urlò Sam, l’altro suo compagno di dormitorio. Albus scese rapidamente le scale a chiocciola e uscì dalla Sala Comune assieme a Daniel, Sam, John, Adrien e Evan.  
Quando furono a pochi metri dall’ingresso della Sala Grande, Albus fece marcia in dietro, si era dimenticato di mandare un gufo a suo zio Ron per  fargli gli auguri di compleanno.
Stava correndo in direzione della Sala Comune, quando, svoltando un angolo, si scontrò con qualcuno, facendo cadere i libri.
:<< Scusami, scusami tanto, andavo un po’ di fretta.>> Esclamò, raccogliendo i libri, chino a terra.
Poi ci fu una risatina leggera, femminile.
:<< Non ti preoccupare!>>. Gli sembrò familiare quella voce, alzò lo sguardo e vide due enormi occhi azzurri come il cielo in una giornata di primavera. Era Cèline, la ragazza di Corvonero. 
Il cuore di Albus perse un colpo, non sapeva cosa dire.
:<< Dove vai così di fretta?>> Chiese lei, con un sorriso.
:<< I-io stavo tornando in Sala C-Comune…m-mi sono dimenticato di spedire una le-lettera a mio zio.>> Ammise, balbettando.  Cèline rise silenziosamente.
:<<…Grazie>> Disse prendendo i libri che le porgeva Albus :<< Ora vado a fare colazione, ci vediamo a lezione, ciao!>>. Detto questo prese a camminare velocemente in direzione della Sala Grande, lasciando Albus in mezzo al corridoio, impalato.
Aveva veramente parlato con Cèline? No, impossibile, doveva essere stato un sogno.
Così iniziò anche lui ad incamminarsi nella direzione opposta.
 
Angolo autrice:
Eccomi di nuovo qui! Questi due capitoli sono un po’ cortini lo so, i prossimi saranno più lunghi promesso!
Dunque, questo capitolo è scritto dal punto di vista di Albus (ma spero si sia capito), ogni capitolo sarà sempre sotto il punto di vista di Lily, Albus, James, Rose, Hugo. Non chiedetemi il perché…ahahah.
Ringrazio Alex_kun92 e Rose98 per aver messo la storia nelle seguite :33
Se lasciate una piccola recensione, bella o brutta che sia, mi fareste un bellissimo favore :3
Alla prossima!
Baci,
Isa.

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