Never say never

di The boy from Bradford_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I don't want he at my party!! ***
Capitolo 2: *** I'm ready.. ***
Capitolo 3: *** Shit! ***
Capitolo 4: *** Ponder ... ***
Capitolo 5: *** Kiss ... ***
Capitolo 6: *** You and I ***
Capitolo 7: *** If you want it ... Yes, we are friends ***



Capitolo 1
*** I don't want he at my party!! ***


Never Say Never
Capitolo I




<< No!! >> urlai a mio padre.
<< Tesoro calmati. Non è poi un grande sforzo. >> disse mio padre accarezzandomi il braccio cercandomi di farmi calmare.
<< Non è poi un grande sforzo? Non è poi un grande sforzo? Stai scherzando vero? Sai benissimo che io non sopporto Zayn!!! Già è terribile quando inviti a casa la famiglia e quindi viene anche lui. Ora dovrei anche invitarlo alla mia festa di diciotto anni?! Perché mi vuoi rovinare la festa?! >> gli urlai contro, sbacciandomi per liberarmi dalla sua presa. Odiavo quando mi imponevano le cose.
<< Tesoro, dai non è poi tanto male. Alla fine Zayn è un ragazzo di compagnia, gentile, simpatico, ed è davvero bello, anzi è strano che tu non ti sia messa con lui.>> disse mio padre come se quello che aveva appena detto fosse normale. Cioè in teoria era normale, perché era innegabile che Zayn fosse bellissimo, ma l’uomo sapeva l’odio che entrambi provavano reciprocamente fin dall’infanzia.
<< Papà, sai benissimo che ti voglio bene e che farei qualsiasi cosa tu mi chiedessi, ma non questo. >> ormai la mia era diventata quasi una supplica.
<< Jessica Lily Smith, sono tuo padre e ti impongo di invitare Zayn Malik alla tua festa di compleanno! >> si bloccò di scatto diventando serio.
<< Stai scherzando vero?! Tu non puoi impormi di invitare qualcuno alla MIA festa!! >> dissi alquanto scioccata.
<< Jessica, sai benissimo che non sarei mai arrivato a questo in condizioni normali, ma se non inviti Zayn alla tua festa io non ti farò partire con Sophie per l’America quest’estate!  >> davvero mi stava minacciando?! Insomma era impazzito?! Solo perché  Zayn aveva perso la madre e la sorella da poco non sarei stata obbligata ad invitarlo e poi cosa gli faceva pensare che avrebbe accettato quell’invito?!
<< Bene papà, sei felice?! Inviterò Zayn alla mia festa!! Ora però lasciami in pace!! >> ero davvero arrabbiata e avevo le lacrime agli occhi, così corsi in camera mia.

Avevo sempre avuto un bellissimo rapporto con mio padre da quando i miei genitori avevano divorziato, e lui mi aveva sempre lasciato molto libera e infatti, mio fratello ed io ci trasferimmo da lui. Non mi sarei mai immaginata che lui mi imponesse di fare qualcosa o mi minacciasse, ma l’aveva fatto, ed ora io ero obbligata ad avere Zayn alla mia festa, con tutte le sgualdrine della mia scuola – avevo invitato anche loro insieme al resto della scuola – che gli stavano addosso. Non che fossi gelosa o volessi stare al centro dell’attenzione, ma sarebbe stata la mia festa di diciotto anni, la festa più importante della mia vita. Ma ormai era fatta.
Dopo poco arrivò mio padre che si sedette su letto vicino a me e incominciò ad accarezzarmi i capelli corti poco sopra le spalle neri corvino.

<< Tesoro, mi dispiace avertelo imposto, ma vedi come sono rimasti sia lui che il padre dopo l’accaduto… >>
<< Papà è inutile che cerchi di giustificarti, oramai è fatta. Domani inviterai Zayn alla festa, insomma, almeno questo puoi farlo tu. >> gli chiesi girandomi verso di lui.
<< Oh, certo che posso. >> disse baciandomi la fronte.





 

Spazio autrice:
Ehilà!! Sono sempre io! Allora, inizio a spiegare perchè ho iniziato a scrivere una nuova FF anche se ne ho un'altra in corso.

Bhè, è molto semplice. Ho notato che la storia non ha ricevuto molto successo, così ho pensato che forse non vi piaceva e ne ho iniziata un'altra sperando che sia di vostro gradimento. Se, però, non dovesse esserlo vi pregherei di farmelo sapere tramite una recensione, così che possa migliorare!!
Vi volevo anche chiedere una consiglio: secondo voi è meglio che l'altra storia la continui o è meglio che la cancelli?
Mi raccomando fatemi sapere.
Baci
The boy from Bradford_

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Capitolo 2
*** I'm ready.. ***


Never Say Never
Capitolo II




Così passarono i giorni ed arrivò il giorno della festa. Passai tutto il giorno a prepararmi, non che fossi una ragazza vanitosa, ma quella era un’ occasione importante.

Mi ero fatta le unghie - visto che erano tutte mangiucchiate – e i capelli, anche se li avevo semplicemente piastrati, ma mi piacevano così...
Indossai un abito abbastanza corto a maniche lunghe, era bianco e in alcuni parti c’era solo uno strato di pizzo; poi li abbinai a dei tacchi 5 cm - essendo già alta di mio – anch’essi bianchi.
Per il trucco mi aiutò Sophie, la mia migliore amica, una ragazza dolce e simpatica, ma che quando vuole sa essere una vera stronza… proprio come me!
Mi fece un trucco molto particolare, ma non eccessivamente pesante, sapeva che mi piaceva così.

Invece, lei aveva un abito nero, più corto davanti e più lungo dietro, con una discreta scollatura a cuore sul seno. Aveva anche lei dei tacchi non troppo alti, ma neri.
I capelli lisci e rossi erano arricciati con maestria, e gli occhi verdi erano circondati da matita e ombretto.

Papà aveva fatto in modo che ci venisse a prendere Zayn, visto che aveva la patente, per andare al locale dove si sarebbe svolta la festa e anche per fargli conoscere qualche mio amico – anche se lui non era di certo un ragazzo timido e impacciato.
Alle 19:00 spaccate suonarono alla porta e mi ritrovai davanti un Zayn incredibilmente affascinante.
Aveva dei pantaloni neri molto stretti, e dentro era infilata una camicia bianca abbastanza leggera, sbottonata fino ad un certo punto, e da cui si potevano intravedere gli addominali scolpiti. Si sentiva che si era immerso nella colonia, e in più il suo solito ciuffo sempre perfettamente curato era abbassato.
Era davvero bellissimo.

“No! Aspetta! Lui non è bellissimo, è solo uno schifoso puttaniere, che ti hanno costretto ad invitare alla tua festa!!” pensai.
Sì, era così!!

L’abbraccio ricevuto dall’uomo sulla quarantina, che fino a pochi secondi prima non aveva neanche visto, mi risvegliò dai miei pensieri.
Era Yaser, il padre di Zayn. Ma cosa ci faceva lì?!
<< Ciao Yaser, come mai qui? Zayn ha dimenticato come si guida?! >> dissi io sarcastica.
<< Ahahahah. Sempre a scherzare tu, eh? Comunque sono venuto qui per fare compagnia a tuo padre mentre voi siete alla festa. A proposito auguri! >> disse con il suo solito sorriso sul volto. Lui e mio padre erano amici dall’infanzia, ecco perché a me era capitata la sfortuna di conoscere Zayn da quando ero piccola.
<< Grazie. >> risposi semplicemente.
Subito dopo mi sorpassò e raggiunse mio padre in soggiorno.
<< Bhè, direi che possiamo andare. >> dissi io cercando di far muovere l’essere di fronte a me. Non potevo di certo arrivare tardi alla mia festa!!






Spazio autrice:
Ciao a tutti!!
Prima di tutto mi scuso per il ritardo, per lo schifoso capitolo, e per le dimensioni molto ridotte, ma ogni volta che iniziavo a scrivere cancellavo subito.
Scusate tanto, ma cercherò di migliorare.
Aspetto le vostre recensioni con complimenti (magariiii), critiche, consigli, e qualcunque altra cosa vi passi per la testa.
Ciao a tutti e scusate ancora!!!
Baci
The boy from Bradford_

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Capitolo 3
*** Shit! ***


Never Say Never
Capitolo III



Così senza parlare ci avviammo tutti alla macchina. Durante il viaggio nessuno parlò e mi dimenticai perfino di Sophie seduta sul sedile posteriore.
Appena  arrivati entrammo e aspettammo davvero poco perché tutti gli altri arrivassero.

Dopo poco arrivò anche Niall, il ragazzo di Sophie, che appena la vide la portò a ballare lasciando me da sola sui divanetti di pelle marroni.

Dopo poco si sedette accanto a me Zayn che, con la sua birra in mano, faceva l’occhiolino a tutte le ragazze che passavano e mimava un “Ci vediamo dopo”. Quanto era schifoso…
<< Che c’è? La festeggiata non ha un “cavaliere” che la inviti a ballare?
Bhè, adesso che ci penso è normale. Chi riuscirebbe a mettersi con te e a sopportarti?
>> disse dopo qualche minuto di silenzio con un sorriso beffardo sul viso.
<< Ce l’ho il ragazzo, idiota. Io a differenza di altre persone, non sono una di quelle sgualdrine da una botta e via che non hanno sentimenti.
Infatti se guardi avanti a te potrai notare un ragazzo…
>> dissi alzandomi e andando in contro a Adam, il mio ragazzo, che appena vidi baciai con passione.
Dopo quel bacio abbastanza lungo mi girai, e con sguardo soddisfatto fissai Zayn. Lui, però, mi guardava con disprezzo, ma non ci feci tanto caso e quindi andai a ballare con Adam.

Passarono le ore e si fecero le 24:00, ma la notte era ancora giovane, e la festa era in pieno svolgimento.
Ad un certo punto però Louis, il mio migliore amico, andò vicino al dj con una birra in mano. Era un po’ brillo, ma del resto lo eravamo tutti. Inizialmente non capii che cosa faceva, ma poi ad un certo punto la musica si fermò di colpo, il dj iniziò a imprecare, e Louis corse via, e si nascose dietro me ed Adam.

Aveva combinato uno dei suoi soliti guai… Così il proprietario del locale mi venì vicino.
<< Mi scusi signorina, ma purtroppo a causa di un incidente, la console del dj è fuori uso. Fortunatamente sono in grado di aggiustarla, ma ci vorrà minimo mezz’ora. Intanto le daremo tutto ciò di cui ha bisogno per non far annoiare gli invitati. >> mi disse gentilmente l’uomo sulla cinquantina che avevo di fronte.
<< Non si preoccupi, anzi mi scusi lei per il problema creato dal mio amico, ma secondo lei cosa potremmo fare? >> chiesi speranzosa di un utile consiglio.
<< Bhè, quando ero giovane io, le feste le trascorrevamo giocando al gioco della bottiglia... >> disse con un grande sorriso.

Come non detto, nessuno buon consiglio.

Intanto Adam era dietro di me e senza che me ne accorgessi aveva accettato il consiglio dell’uomo e si era fatto portare una bottiglia vuota.
<< Bene ragazzi, la console del dj è rotta, ma la stanno aggiustando e non ci vorrà molto quindi in tanto, che ne dite di fare il gioco della bottiglia? >> disse lui attirando l’attenzione di tutti.
Furono tutti d’accordo, tranne me, ma iniziammo comunque il gioco.

I primi a uscire furono Grace – un’altra mia carissima amica – ed Harry – mio cugino. E loro non ebbero problemi visto che entrambi mi hanno rivelato di avere una cotta segreta per l’altro, ma di non avere abbastanza coraggio per dichiararsi.
Poi uscirono Sophie e Niall.

Ci furono tanti altri, ma ad un certo punto uscì Adam. Ad dir la verità ero abbastanza spaventata, tutte le ragazze della scuola ci provavano continuamente con lui ed io ero sempre stata una ragazza molto gelosa.
Speravo con tutto il cuore che uscissi io, ma il fato ha voluto che invece uscisse Jade – guarda caso proprio l’ex fidanzata di Adam. Lei non ci pensò due volte e si fiondò sulle sue labbra. Mi aspettavo che almeno lui non ricambiasse, anche perché ero proprio di fianco a lui, ma così non fece, anzi la lascio fare ed approfondì il bacio.

Io ero distrutta così uscii velocemente dal locale, anche se era alquanto complicato con quelle scarpe, volevo rimanere sola, ma purtroppo il mio desiderio non si avverò. Infatti pochi minuti dopo sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, Adam.
<< Ehi, tutto bene? >> mi chiese stupito, come se la mia reazione fosse stata strana.
<< Spero tu stia scherzando? Davvero credi che vada tutto bene? Che possa stare bene dopo che il mio ragazzo si è baciato con la sua ex davanti a tutti, ma soprattutto a me. E neppure in un bacio molto casto!!! >> gli urlai contro. Veramente pensava non mi sarei arrabbiata?
<< Ma era il gioco della bottiglia, dovevo per forza baciarla!! >> disse cercando di non darsi la colpa, ma lui la colpa ce l’aveva!!
<< Questo lo so, ma bastava anche un bacio a stampo e non…quello!!! Sai benissimo che questo è un tradimento, e tu speri davvero che ti perdoni? Tutta la scuola sa che stiamo insieme, nessuno escluso! E tu nemmeno ti vergogni!! Sei solo uno stronzo, uno sporco figlio di puttana!!! >> gli urlai contro; stava per parlare, ma lo anticipai.
<<Ah, e dici a quella sgualdrina che se ne vada da questo locale all’istante, e naturalmente tu vai con lei. >> gli dissi per poi andarmene, non lasciandogli neanche il tempo di rispondere.
Ero ferita, ma almeno gliene avevo dette quattro!!




Spazio autrice:
Ehilà! Ho pubblicato molto presto e ho cercato di fare il capitolo più lungo possibile.
Spero davvero vi piaccia, anche perchè oggi sono di ottimo umore, visto che ho finito di addobbare tutta la casa per Natale (lo so che non ve ne importa niente, ma tralasciamo...).
Mi raccomando recensite e fatemi sapere se vi piace o no.
Ciao a tutti!!
The boy from Bradford_

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Capitolo 4
*** Ponder ... ***


Never Say Never
Capitolo IV




Appena rientrata nel locale, Sophie, Grace e Meg – un’altra mia amica – si avvicinarono a me preoccupate.
<< Ehi, va tutto bene? Che cosa ha detto Adam? >> mi chiese Sophie poggiando una mano sulla mia spalla.
<< Già, cosa ti ha detto? >> dissero in coro Grace e Meg.

Ci sedemmo su un divanetto del locale e raccontai loro tutto.
<< Mio Dio!!! Che stronzo!! >> esclamò Grace.
<< Davvero pensava che non ti saresti arrabbiata? >> chiese scioccata Meg.
<< Non ci pensare. Ne troverai uno migliore, ad esempio quel Zayn… >> mi disse Sophie mentre Niall, che in tanto le si era avvicinata, le accarezzava la mano e le baciava il collo.
<< Già, lui è davvero forte! >> esclamò Niall sempre sul collo di Sophie.
<< Non scherzare Niall!! Lui è un vero idiota, è insopportabile, antipatico, maleducato… >> dissi io quasi indignata.
<< Si, si. Abbiamo capito… Come no! Ora che ti sei sfogata mi lasci Sophie? >> disse con una faccia da supplica.
<< No, tesoro. Jessica ha bisogno di me. >> disse Sophie mandandolo via.
<< No, non ti preoccupare Sophie. Vai con Niall, io sto con loro … >> dissi rassicurandola.
<< Grazie ... >> mi disse la rossa in un sussurro mentre andava a ballare con Niall.

Intanto Meg non faceva che guardare Louis, così le dissi.
<< Meg, guarda che non c’è bisogno rimani qui a guardarlo e a sbavare da lontano, puoi anche andare a parlargli … >> le dissi passandole una mano davanti agli occhi.
<< Eh? Ah! No, non ti lascio qui. E poi sono troppo timida per andargli a parlare … >>disse diventando tutta rossa e abbassando lo sguardo.
<< Guarda che Louis è un ragazzo molto semplice, vai lì e presentati! >> le dissi accarezzandole la mano.
<< Ne sei sicura? >>
In quel preciso istante arrivò Louis …
<< Jessica … senti … sono leggermente ubriaco … ma solo un po’ … ma comunque … ahahah … ti volevo chiedere se volevi … >> disse scoppiando poi a ridere.
<< Louis non chiedermi niente, non sono in vena… Però qui c’è Meg, perché non vai a ballare con lei? >> gli dissi indicandole Meg.
<< Certo… >> disse tirando per un braccio Meg che intanto mi guardava mimandomi con le labbra un ‘Grazie’.

Io le sorrisi semplicemente e mi misi a parlare con Grace.

Ma a quanto pare dovevo rimanere sola, poiché poco dopo arrivò Harry che con sguardo serio iniziò a parlare.
<< Hey Jessica! Senti, mi dispiace lasciarti qui sola, ma ho bisogno di parlare con Grace urgentemente … >>
<< Ho capito … State tranquilli voi rimanete qui, io me ne vado … >> dissi alzandomi.

A quanto pare devo riflettere da sola …
 

Poco dopo vidi Liam, un ragazzo della mia classe, baciarsi con una ragazza riccia. In quel momento mi venne spontaneo fare un sorrisetto. Liam era molto simile ad Adam, e quella scena mi ha fatto pensare a quello che vivevo con lui solo il giorno prima …
In quel momento però i miei pensieri furono interrotti da una voce che avevo sempre odiato …

<<Ma guardatela, ora che è rimasta da sola, guarda le altre coppiette sbaciucchiarsi … >>
Mi girai più incazzata che mai e mi avvicinai a lui …
<< Senti brutto puttaniere di merda che non sei altro! Non ti permettere di intrometterti nei fatti  miei. Tu non sei nessuno, non puoi deridermi, o farti tutte le ragazze della mia scuola solo per rovinarmi la festa!! >>
<< Come mi hai chiamato?! >> mi disse avvicinandosi di più; poi continuò << Tu non sei nessuno per chiamarmi così! Se mi voglio fare tutte le ragazze della tua scuola, lo faccio, e senza tanti problemi. Lo faccio perché mi va, e non per rovinarti la festa! Non gira tutto attorno a te! >> mi disse puntandomi il dito contro.

Mentre parlavamo ci eravamo avvicinati, e anche di parecchio, e tutti si erano fermati a guardarci visto che avevamo
urlato.

<< So benissimo che non gira tutto attorno a me, ma così mi rovini la festa, ed io non volevo neanche invitarti!! Se sei qui è perché mio padre mi ha implorato di farlo, ma a me, di te, non me ne frega un cazzo!! Quindi ora taci e allontanati da me!!! >> gli urlai. Ero già furiosa di mio e la “conversazione” con lui non aveva migliorato la situazione!!
Però Zayn non si era allontanato, anzi si era avvicinato di più, era affianco al mio orecchio e prima di andare via mi sussurrò qualcosa all’orecchio
<< Non ho bisogno della tua pietà … >>

Dopo quello non lo vidi più per tutta la serata. Non sentivo più niente, nemmeno i brusii dei miei compagni che parlavano dell’accaduto.
Avevo capito che, nonostante un po’ se lo fosse meritato, avevo esagerato e l’avevo ferito …





Spazio autrice:
Ciao a tutti! Scusate se ci ho messo tanto per aggiornare, ma tra compiti e il computer rotto, non ce l'ho fatta a farlo prima ...
So che il capitolo non è proprio lunghissimo, ma penso che sia comunque il più lungo che io abbia mai scritto.
Fatemi sapere che cosa ne pensate tramite una recensione, e se volete mettete la storia tra le preferite/seguite/ricordate, naturalmente solo se vi va ...
Prima che vada vi consiglio di passare anche da questa bellissima storia, si chiama Are you my brother? di LeoGirl, e anche se per ora c'è solo il primo capitolo, è davvero bella e intrigante, quindi ve la consiglio con tutto il cuore;
ecco a voi il link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1449507
Ciao a tutti
The boy from Bradford_

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Capitolo 5
*** Kiss ... ***


Never Say Never
Capitolo V





Intanto Meg e Louis …
<< Allora … come va? >> chiese Meg in evidente imbarazzo.
<< Sto una meraviglia … mi sento una meraviglia … vuoi un po’ di birra? >> chiese Louis intervallando ogni frase con una risata.
<< Ehm, no grazie. Mi piacerebbe che almeno uno dei due si ricordasse di questa sera … >>
<< Ma dai! Che cosa pensi che succederà? >> disse Louis con un sorriso malizioso sul volto.
Meg inizialmente non capiva cosa intendesse, poi però si fece tutto più chiaro quando sentì delle labbra sulle proprie e una lingua che premeva sulle sue labbra chiedendo l’accesso, accesso che Meg non gli negò.
Rimasero così per molto tempo fino a quando Meg non si staccò dalla presa del ragazzo che la teneva stretta a se.
<< No! Tu non puoi baciarmi, non stasera!! >> disse Meg alzando leggermente la voce, ma senza attirare l’attenzione degli altri invitati.
<< Perché non potrei baciarti? >> disse Louis diventando ad un tratto incredibilmente serio.
<< Perché tu sei completamente ubriaco e per te non è significato niente, e scommetto che domani non ti ricorderai nemmeno di quello che è successo!! E non mi va bene questo fatto, perché per me quello che è successo è molto significativo!! >> disse Meg, ma appena si accorse di quello che aveva detto corse via.

Louis la ricorse, ma non era in forze, e così cadde a terra, si appoggiò al muro e iniziò a parlare da solo.
<< Perché è scappata? A me quel bacio piaceva … E cosa intendeva col fatto che per lei era significato qualcosa? … >> continuò a farsi domande a cui non sapeva rispondere finché la testa non gli fece così male che fu costretto a cercare Harry per farsi portare a casa.
Harry, però, era occupato …

Era fuori la terrazza con Grace a parlare …
<< Senti Harry, ho capito cosa mi vuoi dire, quel bacio è stato solo colpa del gioco della bottiglia, per te non è significato niente, ma stai tranquillo, nemmeno per me è stato importante. >> disse tenendo lo sguardo basso, era sicura che quello che aveva detto era la verità, almeno quello che riguardava Harry, perché per lei è stato il bacio più bello di tutta la sua vita.
Ormai rassegnata, terminò il suo piccolo discorso, se così si poteva chiamare …
<< Bene Harry, ora che ci siamo chiariti, io tornerei dentro, anche perché ho troppo freddo. Ci si vede in giro. >> disse avviandosi dentro il locale.
<< No! Non andare! Io … non volevo dire questo … >> disse prendendo Grace per un braccio e ritrovandosela  ad un centimetro dalla propria faccia.
<< E allora cosa … cosa mi volevi dire? >> disse Meg perdendosi negli occhi verde smeraldo del ragazzo.
<< Io ti volevo dire che … che non mi è dispiaciuto … >>
<< Non ti è dispiaciuto cosa? >> disse sperando che la risposta che gli stava per dare il riccio fosse quella che desiderava.
<< Non mi è dispiaciuto baciarti … >> disse abbassando lo sguardo.
Grace non ci poteva credere. Davvero l’aveva detto o stava sognando?
<< Nemmeno a me è dispiaciuto a dire il vero … >> disse abbassando anche lei lo sguardo e diventando completamente rossa in viso.
<< Ehi. Non abbassare lo sguardo, hai degli occhi così belli … >> disse alzandole con due dita il mento e fissando i suoi occhi verdi in quelli marroni di lei.
Si stava pian piano avvicinando alle sue labbra, quando lei lo fermo mettendo una mano sul suo petto, sentendo i suoi muscoli a causa della leggera camicia che indossava.
<< Aspetta, quante volte lo hai detto alle ragazze per abbindolarle? >> disse assumendo un espressione triste in volto.
<< Se devo dire la verità, qualche volta, ma solo una volta lo pensavo veramente … >> disse terminando il suo discorso con un lungo ed intenso bacio.
Inizialmente Grace voleva staccarsi ma, sia a causa della forte stretta del riccio, sia perché era troppo difficile per lei no lo fece, quelle labbra l’attiravano da troppo tempo …




 

 Spazio autrice:
Ehilà! Ciao a tutti! Scusatemi se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma non avevo il capitolo pronto, così oggi che non sono andata a scuola ho scritto il prima possibile e ho postato il tutto.
So che non è molto lungo, ma non avevo idee, spero comunque che il capitolo vi piaccia.
Scusate eventuali errori grammaticali o ortografici.
Grazie anche a
TellMeAStory, She Flies e stuckinsilence_ per recensire ad ogni capitolo
E anche grazie a chiunque lasci una recensione a questo capitolo o metta la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Ciao a tutti
The boy from Bradford_
 

 

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Capitolo 6
*** You and I ***


Never Say Never
Capitolo VI




Era ormai passata una settimana da quella serata, e da allora c’erano stati lati positivi e lati negativi.
I lati positivi erano che: avevo fatto amicizia con quel ragazzo della mia classe, Liam, che è davvero simpatico; avevo notato che spesso Grace e Harry si isolavano un po’ e si mettevano a chiacchierare, alle debite distanze; e poi c’erano Meg e Louis che si lanciavano occhiate, anche se non ero del tutto sicura che questo fosse una lato positivo visto che gli sguardi di Meg erano tristi e imbarazzati, mentre quelli di Louis erano più che altro confusi.
Poi c’erano i lati negativi, o meglio il lato negativo: stavo malissimo, non fisicamente, ma moralmente. Dalla sera della mia festa non avevo più visto Zayn, e mi era dispiaciuto averlo lasciato con una litigata, ma non una di quelle solite, leggere, inutili, ma con una importante che so che l’aveva ferito nel profondo …
 
Erano ormai le sei del pomeriggio ed io ero sul mio letto con le cuffie nelle orecchie ascoltando Ed Sheeran, l’unico che fosse in grado di farmi calmare.
Mentre avevo gli occhi chiusi, mi ritornarono in mente le immagini di quella serata, precisamente della litigata con Zayn, e provai di nuovo tutte le sensazioni che avevo provato in quel momento.
Mi sentivo arrabbiata e offesa, stanca delle solite prese in giro, ma poi anche profondamente delusa da me stessa per aver fatto stare male Zayn. Ad un certo punto mi ritornarono anche i brividi sulla schiena provati quando Zayn mi ha sussurrato all’orecchio.
Così ormai stufa di riprovare quelle sensazioni per la millesima volta in quella settimana, decisi di darmi un sistemata e di fiondarmi fuori casa.
Destinazione : Casa Malik.
 
Ci misi un po’ per arrivare a quella casa, nonostante la corsa fatta, e una volta suonato il campanello mi venne ad aprire Yaser, che sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi.
<< Jessica! Che ci fai qui? Per caso è successo qualcosa a tuo padre? >> mi chiese prima sorpreso e poi preoccupato.
<< No, no! Stai tranquillo. Papà sta bene, ma io dovrei parlare con Zayn, è in casa? >> chiesi guardando alle sue spalle.
Yaser era completamente sconvolto dalla mia richiesta di vedere Zayn, e a dirla tutta, un po’ lo ero anche io. Di solito non gli parlavo a meno che non fossi costretta da papà e non sarei mai andata a casa sua, per parlare con lui, in privato, ma quello era un fatto importante!
<< Ehm … Sì, è in casa. Te lo chiamo subito … >> rispose l’uomo dopo essersi ripreso da quello stato sconvolto che aveva assunto, per poi salire di fretta le scale dove si trovavano le camere da letto.
Poco dopo scese, e prima di dileguarsi in cucina, mi avvertì che Zayn stava per scendere.
Infatti pochi secondi dopo me lo ritrovai davanti con un pantalone di tuta e una leggera maglietta bianca, da cui posso intravedere alcuni dei suoi tanti tatuaggi.
Incominciai a pensare che fosse davvero un bel ragazzo e cercai di ricordare il motivo per cui ci odiavamo tanto, ma mentre scavavo nella memoria, la sua voce mi fece trasalire.
 
<< Che cosa sei venuta a fare a casa mia? >> disse quasi inorridito.
<< Sono qui perché dobbiamo parlare … >>
<< E di cosa? Io non ho niente da dirti. >> tagliò corto il moro.
<< Io invece penso di sì. Ormai è passata una settimana dalla litigata, e da allora non abbiamo più parlato. Insomma proprio quando dobbiamo parlare di una cosa importante non lo facciamo?! >> dissi cercando di scompormi il meno possibile visto che sapevo che Yaser stava origliando.
<< Bene, se vuoi parlare, fallo, ma senza tanti giri di parole … >> disse il moro buttandosi letteralmente sul divano.
<< Bhè, prima di tutto ti volevo dire che mi dispiace. In quel momento ero arrabbiata, confusa, stanca e delusa, e alla tua provocazione me la sono presa con te che non hai fatto niente. Mi sono scagliata contro di te, e non lo meritavi. Ma comunque, prima che tu mi mandi a quel paese – cosa che sono certa farai – ti volevo dire che io non provo pena per te. So cosa vuol dire sentirsi inutile quando ti capita una cosa brutta, perché tutti ti aiutano, anche nelle cose più semplici perché credono che tu non sia in grado di fare niente, che non ti riprenderai mai dall’episodio avvenuto, che esso possa essere aver perso un familiare, essere stata tradita dal proprio ragazzo, o avere i genitori che si separano quando tu sei solo una bambina.
Anche a me è successo, e so che è una cosa orribile, soprattutto quando la gente ti indica incominciando a farfugliare qualcosa.
Ma sai che cosa mi ha fatto andare aventi? Qualcuno che mi è stato vicino, che non mi ci abbia fatto pensare, che faceva di tutto per un mio sorriso, i miei amici.
E sono sicura che c’è qualcuno anche per te … >> dissi tutto d’un fiato, senza lasciare il tempo a Zayn di interrompermi, ma ripensando a come era andata la mia vita, gli occhi mi si sono inumiditi, e molte lacrime minacciavano di scendere.
<< Io, però, non ho nessuno. Mio padre è nelle mie stesse condizioni e i miei cosidetti amici mi prenderebbero in giro. Sono solo … >> disse guardando il televisore spento, mentre, alle sue parole, una lacrima era scesa sul mio volto. Nella stanza calò il silenzio, ma ad un certo punto, non so dove trovai il coraggio, mi asciugai la lacrima e dissi al quanto incerta:
<< Se vuoi … ci sono … io … >>
Lui si giro di scatto e saltò in piedi avvicinandosi a me. Ora eravamo alla stessa distanza di quella sera.
<< Come? >> mi chiese abbastanza scioccato.
<< Sì, insomma, tu hai bisogno di qualcuno vicino, ed io anche. Potremmo starci vicini a vicenda e aiutarci, non ci sarebbe il pericolo che uno provi pena per l’altro, e magari la smettiamo anche di odiarci senza motivo. Allora che ne dici? >>
Inizialmente sembrava pensieroso, grattandosi il leggero strato di barba che gli ricopriva il mento, ma poi disse con un sorriso sornione in volto:
<< Davvero non ricordi perché abbiamo iniziato a litigare? >>
<< No! Non lo ricordo! Ma non è questo il problema, rispondi alla domanda!! >> dissi battendo un piede sul pavimento.
<< Ok, ok. Calmati! Va bene, voglio che tu mi stia vicino in questo momento. >> disse porgendomi la mano, ma io la rifiutai e l’abbracciai, abbraccio che inizialmente non fu ricambiato, ma per davvero poco tempo. Era una sensazione strana, non l’avevo mai abbracciato, o almeno non lo ricordavo. Nonostante tutto però era davvero piacevole, ma fummo presto interrotti da Yaser che mi invitò a rimanere a cena. Invito che, dopo aver avvisato mio padre, accettai.



Spazio autrice:
Ehilà!
Scusate tanto se non ho aggiornato subito, ma sono stata bloccata con la scuola fino al 21, e poi con le festività e mia mamma che mi ha sequestrato il computer, ho avuto un po' di problemi ...
Bene, ora che ho detto queste cose di cui non ve ne importa niente, passiamo al capitolo.
Bhè che dire, forse questo è il primo capitolo che scrivo che mi piace veramente, anche perchè ho descritto Zayn un po' come penso che sia, un ragazzo forte e impertinente fuori, ma dolce e fragile dentro ...
Penso che comunque il capitolo sia importante, si capiscono i sentimenti di Jessica e di Zayn, i due si avvicinano un po', e poi ho cercato di lasciare un po' di suspance sul fatto che Jessica non ricorda come hanno iniziato ad odiarsi (anche se non credo di esserci riuscita benissimo ...).
Priam di andarevolevo rigraziare chiunque lasci una recensione, metta la storia tra le preferite/seguite/da ricordare, e ringrazio anche chiunque pubblicizzi la mia storia. :)
Bhè, non so cos'altro scrivere (lol), così vi auguro Buon Natale anche se in ritardo, e me ne vado.
Love
Theboy from Bradford_




 

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Capitolo 7
*** If you want it ... Yes, we are friends ***


Never say Never
Capitolo VII




Dopo circa mezz’ora ci sedemmo a tavola, inizialmente si sentivano solo il rumore delle posate e dei piatti, poi presi coraggio e parlai:
<< Yaser, questo pollo è buonissimo. >>
<< Oh, grazie. E’ il piatto preferito di Zayn, per questo l’ho fatto. >> disse sorridendo prima a me e poi al figlio.
<< Jessica, poi come è andata la tua festa? Zayn non ha aperto bocca sull’argomento … >> aggiunse poi lui.

Oh-oh. Che dico ora? “Sai Yaser, la festa è stata fantastica. Il mio ragazzo si è baciato con un’altra davanti a tutta la scuola e poi ho litigato con tuo figlio ed è per questo che ora sono qui …” Nahh, non mi sembra il caso …

<< Bhè … E’ andata abbastanza bene … >> dissi alla fine incerta.
<< Il suo ragazzo si è baciato con un’altra e lei l’ha mollato … >> aggiunse Zayn, che fino a quel momento non aveva parlato, con nonchalance.
Lo guardai sorpresa. Non mi aspettavo che lo dicesse.
<< Ah … Mi dispiace. >> disse Yaser accarezzandomi la mano.
Mi guardava con occhi tristi, così lo tranquillizzai:
<< Tranquillo. Alla fine è stato un bene che lo abbia lasciato … >>
<< Vedrai che ne troverai uno migliore. >>
<< Infatti … >> commentai mentre bevevo dell’acqua.
<< Ad esempio Zayn … >> aggiunse poi. Ascoltate quelle parole l’acqua mi andò di traverso e inizia a tossire, così Zayn si alzò e mi venne a dare delle pacche sulla schiena per farmi smettere di tossire.
Alzai lo sguardo e gli sorrisi in segno di ringraziamento.
<< Ho detto qualcosa di sbagliato? >> intervenne Yaser.
<< No, no. Stai tranquillo Yaser. >> lo tranquillizzai mettendo poi una mano sul cuore.
Ad essere sinceri non avevo mai immaginato Zayn come il mio fidanzato …
<< Però vedete, adesso che ti è andata di traverso l’acqua , Zayn è corso ad aiutarti. Sareste davvero carini insieme … >> disse Yaser sorridendoci. Zayn ed io ci scambiammo un occhiata, per poi passare il resto della cena in silenzio.
 
Finita la cena, annunciai il mio ritorno a casa, ma Yaser mi trattenne ancora un po’ perché doveva darmi una cosa da consegnare a mio padre. Così andai un momento al bagno, che ricordavo fosse al piano superiore della bellissima casa di Zayn.
Mentre attraversavo il corridoio pieno di porte che conduceva al bagno, mi soffermai su una porta socchiusa, a differenza delle altre, da cui intravedevo un enorme scrivania. Spinta dalla curiosità di scoprire di chi fosse quella camera, aprii la porta, per poi entrare nella stanza.
Era davvero bellissima. Il parquet era lucido; davanti alla porta c’era la grande scrivania intravista prima, con sopra riposto un Mac – Book, affiancato da alcuni libri e da parecchi fogli raffiguranti disegni; invece, affianco alla porta, c’era un enorme letto a due piazze, coperto da un piumino nero; vicino a questo c’era un comodino con sopra una foto che ritraeva un bambino di circa cinque anni, abbracciato ai genitori, e, in braccio alla mamma, una piccolissima bambina di qualche mese.
La stanza era illuminata da un grande finestra, di fronte alla quale c’era un armadio di legno, affiancato da una porta, probabilmente il bagno.
Notai infine, che le pareti color crema era decorate da varie foto incorniciate e da alcuni schizzi in bianco e nero attaccati alla parete con delle semplici punesse.
Tra le tante foto, una catturò maggiormente la mia attenzione: ritraeva due bambini, un maschio e una femmina, intenti a giocare in un parco. Tra i due, potei riconoscere se stessa nella bambina di massimo sette anni.
Avevo ormai capito da un po’ che quella fosse la camera di Zayn, ma non avrei mai immaginato che lui tenesse in camera sua, una foto del genere. Volevo sapere il perché di questa foto in questa stanza, ma chiedendoglielo mi sarei fatta scoprire.
Presto, però, mi rese conto che il tempo passava e si era fatto tardi, probabilmente Yaser e Zayn stavano pensando che mi fosse persa, così mi sbrigai ad uscire dalla camera e a socchiudere la porta, per poi scendere le scale.

Appena sceso anche l’ultimo gradino ricevetti un pacchetto in mano datomi da Yaser, doveva essere quella la cose per mio padre.
<< Bene, io andrei. Buona notte. Ci vediamo Yaser, a domani Zayn. >> esordii dirigendomi verso la porta, sperando che Yaser non mi volesse accompagnare a casa.
<< Va bene, ma mi raccomando stai attenta … >> mi raccomando semplicemente lui.
<< Tranquillo, ciao! >> detto ciò, uscii da quella casa e incominciai a percorrere il vialetto, ma feci solo due passi poiché sentii aprirsi la porta e, in un secondo, una presa vigorosa sul braccio.
Mi girai e mi trovai davanti Zayn.
<< Senti, non mi è chiara una cosa … Ora siamo amici? >> disse lasciando la presa sul braccio e incominciandosi a grattare la nuca imbarazzato.
<< Se vuoi, certo. Fatto sta che in qualunque modo vuoi chiamare il nostro rapporto, sappi che tu puoi sempre contare su di me … >>
<< Etusudime >> disse così velocemente che non riuscii a capire.
<< Cosa? >>
<< Ho detto … che puoi contare su di me. >> disse come se fosse stata la cosa più difficile che avesse mai detto.
<< Hai visto Malik? Non ci voleva poi tanto a dirlo. >> dissi per poi scoppiare a ridere.
<< Ah – ah. Ma come siamo divertenti stasera. Ora vai, o si fa davvero troppo tardi. >> disse dandomi una leggera spinta
<< Grazie, buonanotte … >>
<< ‘Notte. >> detto ciò se ne tornò in casa sua.

Mi incamminai verso casa e quando ci arrivai erano le undici, così diedi a papà il pacchetto di Yaser, e corsi in camera mia, dove mi cambia mettendomi il pigiama.
Quella notte mi addormentai con il sorriso sulle labbra, e con il pensiero in testa di me e Zayn finalmente amici dopo tanto tempo.




Spazio autrice:
Allora ... Non so davvero cosa dire per giustificarmi.
Ultimamente solo molto sotto pressione con i compiti in classe e con le interrogazioni, in più ho avuto la pagella e mia madre non l'ha presa molto bene.
Vi prego davvero di scusarmi, spero che continuiate a seguirmi.
Parlando del capitolo ... è abbastanza di passaggio. Personalmente non penso sia un granchè, l'unica parte che mi piace davvero è quella della chiaccherata tra Jessica e Zayn.
Bhè ... Penso di aver detto e di aver scocciato abbastanza. Spero che questo mio grande ritardo non vi allontani dalla storia, e prometto che cercherò di aggiornare il prima possibile.
Ciao a tutti, e per favore recensite.
The boy from Bradford_

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