T.

di Raydor
(/viewuser.php?uid=116344)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Since our first look. ***
Capitolo 2: *** Forget it, it was a mistake. ***
Capitolo 3: *** Known Unknowns ***
Capitolo 4: *** I wish I didn't. But I can't help it. ***
Capitolo 5: *** Let go. ***
Capitolo 6: *** Ducky. ***
Capitolo 7: *** Reason for staying. ***
Capitolo 8: *** it's all for you. ***



Capitolo 1
*** Since our first look. ***


Capitolo 1: Since our first look.

Non riusciva proprio a staccare gli occhi da quei due smeraldi che sembravano racchiudere in quello spazio limitato un'universo infinito. Vi si era perso dal primo momento in cui li aveva incontrati, come se non volesse lasciarli più, come se volesse studiarli attentamente fino ad imprimere ogni dettaglio nella mente.
«che c'è? Ho qualcosa sulla faccia?» chiese Gaga avvampando di colpo, passandosi una mano sul viso il più rapidamente possibile.
«no, cioè si... No!» era imbarazzato. Non gli era mai capitato di provare quella sensazione con una donna. «io solo... Pensavo.» sorrise timidamente. Si era reso conto di averla fissata per troppo tempo.
Gaga stava per dire qualcosa ma fu interrotta:
«pronti per girare?» Laurieann si avvicinò a loro con un sorriso tirato sul viso. Come se fosse stanca di aspettare i loro comodi.
Gaga annuì:
«tu sei pronto?» chiese a Taylor
«assolutamente.» la verità era che non vedeva assolutamente l'ora di iniziare a girare. Aveva aspettato quel momento da troppo, sapeva quali sarebbero stati gli esatti passi che prevedeva il copione, non vedeva assolutamente l'ora di assaggiare quelle labbra che aveva osservato da troppo.
La prima scena che avrebbero dovuto girare era quella in cui Gaga interpretava la sposa e lui lo sposo. 
«e... AZIONE.» riuscirono a sentire la voce lontana di Laurieann e il "ciack" che avevano appena fatto.
Senza lasciarle il tempo di dire nulla, Taylor baciò Gaga. Poso' le labbra sulle sue con delicatezza ma allo stesso tempo con la prepotenza di chi le aveva desiderate e pensate da troppo. Gaga si trovo' in un primo momento spaesata, ma poi le sembrò tutto molto più naturale. Le labbra di Taylor avevano un sapore unico e straordinario e proprio mentre stava per assaporarlo al massimo...
«STOP!»
«accidenti, proprio adesso?!» si lasciò sfuggire la bionda cantante
«come?» Taylor rise
«ehm... No niente!» arrossì come mai aveva fatto prima nella sua vita. 
«ok, adesso Gaga, tu togli la camicia di Taylor, molto lentamente, come se steste per fare l'amore sul serio.» spiegò la regista. Gaga avvampò al solo pensiero di un possibile rapporto con Taylor; l'idea di vederlo nudo le faceva battere il cuore in una maniera assurda, paragonabile solo a pochi istanti della sua vita.
«ok.» si limitò a dire mentre con voce piatta prendeva il colletto della camicia di Taylor
«e... AZIONE!» urlo' Laurieann. Gaga prese a scorrere con le mani verso il basso, dal colletto fino al primo bottone, poi al secondo... Ormai Taylor era a petto nudo, e il suo cuore batteva all'impazzata. Insomma, possibile che un ragazzo le facesse un tale effetto?! Eppure ne aveva visti di belli. Ma forse... Forse non era solo la bellezza che la colpiva, anche se avrebbe giurato di stare iperventilando.
Taylor sembrò volerla aiutare, prese la sua camicia e la lancio' da qualche parte, prendendo poi il viso di Gaga tra le mani e baciandola con foga.
"ma che fa?" pensò Gaga trovandosi confusa per la seconda volta in pochi minuti. Quella scena non era prevista dal copione; non sapeva come comportarsi, cosa fare. Istintivamente gli buttò le braccia al collo e ricambiò quel bacio.
«STOP! Molto bene Taylor, mi piace che ti sei lasciato andare proprio come se fosse una scena reale! Sai cosa? La includeremo nel video.» disse soddisfatta Laurieann «ok, basta per oggi.» sorrise poi spegnendo la sua videocamera professionale. Gaga tiro' un sospiro di sollievo; non sopportava più tutta quella tensione.
Si diresse in camerino e si affretto' a togliersi quel meraviglioso vestito bianco che la mamma le aveva gentilmente prestato. Con una cura impressionante lo sistemo' su una stampella e lo appese. 
Si rese conto di avere dei capelli da schifo e il viso pieno di trucco. 
"meglio farsi una doccia." penso' togliendosi anche la biancheria. Si diresse in bagno, apri' il getto dell'acqua, vi si infilò sotto e ne uscì circa venti minuti dopo. Senti' bussare alla porta e andò nel panico. 
«chi è?» 
«sono Taylor!» il panico aumentò. Si affretto' a infilarsi un accappatoio e un asciugamano fra i capelli.
«si? Che c'è?» chiese aprendo la porta. Distrattamente fece scivolare l'asciugamano dai suoi capelli e fini' in mano a Taylor.
«scusa! Sono un disastro.» sorrise arrossendo. Prese l'asciugamano dalle mani di Taylor e provo' a rimetterselo in testa ma lui la blocco'. 
«stai meglio senza.» le sussurro' accarezzandole i capelli. Gaga non riusciva a smettere di arrossire, non era mai stata così timida con qualcuno, non era da lei.
«che cosa volevi?» gli chiese accennando un sorriso
«volevo.. Non so, magari ti va di andare a prendere un caffè o... Un aperitivo...»
«un aperitivo.» disse Gaga «si, direi che è l'ideale.» sorrise ampiamente. Anche Taylor fece lo stesso: sorrise abbassando lo sguardo e, nel farlo, notò le gambe di Gaga sbucare dallo spacco dell'accappatoio. Erano piccole, paffute eppure in quel momento gli sembravano le gambe piu' perfette del mondo. Aveva una voglia pazza di accarezzarle, di sentire la sensazione che si provava a toccarle.
«allora mi vesto e andiamo.» Gaga sorrise e chiuse la porta. Subito si maledisse per quel gesto. Insomma, gli aveva sbattuto la porta in faccia! Cosa avrebbe pensato lui? Che era una maleducata, infastidita dalla sua presenza, per niente interessata a lui? Perchè era vero, lui le interessava e molto.

«allora Gags? Soddisfatta delle scene che abbiamo girato?» le chiese scherzosamente sorseggiando il suo drink
«si beh, non sei male come attore. E...» si fermo' un attimo per mandare giu' il suo quinto mojito «baci anche bene se devo essere sincera.» rise. Ok, forse se non fosse stata brilla avrebbe omesso quel suo pensiero. Di solito reggeva bene l'alcol, ma in quel caso aveva davvero esagerato...
Taylor sorrise timidamente:
«ah si? Lo pensi davvero o è l'alcol a parlare?» rise dolcemente
«ehi Kinney! Non sai che quando uno è ubriaco dice solo la verità?!» rise come una bambina, mandandone giù un altro.
«ehi ehi ehi, basta, andiamo a casa, è tardi.» le sussurro' dolcemente alzandosi, facendole mettere un braccio attorno al suo collo per sorreggerla.
«ma che dici?! Sono solo le dieci! Voglio bere ancora...» cercò di opporre resistenza ma qualcosa la fece cedere «mmh, forse hai fretta di andare a casa per un motivo che scoprirò poi!» rise fragorosamente e si lasciò portare davanti alla porta del suo appartamento. 
Gaga giro' la chiave nella toppa e tiro' Taylor a se.
«che fai Gags?» cercò di ridere, non immaginando neppure che lei volesse fare sul serio.
«vuoi entrare?» gli sussurrò maliziosamente. Quel tono lo faceva andare fuori di testa, lei lo sospettava, per questo tendeva ad usarlo il più possibile. 
Ma poi Taylor si ricordò che era ubriaca e che era possibile che non volesse farlo davvero. 
Prima che potesse dire qualcosa lei lo interruppe con un bacio. Un bacio diverso da quelli che si davano sul set. Aveva il sapore di alcol, sapeva... Di sporco.
«ehi piccola, sei ubriaca.» le accarezzo' il viso teneramente
«non mi importa Taylor... Ti voglio... Ti voglio dal primo momento in cui ti ho visto, dal primo momento in cui mi hai baciato.» sorrise e gli accarezzo' le labbra 
«non sai quello che dici.» anche lui provava lo stesso, forse anche di più, ma non avrebbe mai immaginato di trovarsi in una situazione del genere. Non voleva approfittarsi di lei, assolutamente.
«T..» 
«scusami piccola... Buonanotte.» le baciò la fronte e si allontanò. Gaga rimase scombussolata per un istante. La stava rifiutando? Perchè? Cosa aveva sbagliato di preciso? Aveva mille domande che le frullavano per la testa che tra l'altro le faceva male da morire. 
Pensò che sarebbe stato meglio andare a letto ed eventualmente risolvere il tutto il giorno dopo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Forget it, it was a mistake. ***


Capitolo 2: Forget it. It was just a mistake.


Si sveglio' con il peggior mal di testa che ricordava di aver mai avuto. Era come se nella sua mente tutto il casino che aveva combinato quella notte si tramutasse in dolore. C'erano state sbronze peggiori, eppure non ricordava di essersi sentita cosi' male.
Non si ricordava assolutamente niente, nè cosa avesse bevuto, nè dove. Ricordava solo di essere stata con Taylor. Si alzo' dal letto e si guardo' allo specchio, tirando indietro i capelli biondi. Vide il suo rossetto quasi indelebile praticamente assente sulle sue labbra, il che voleva dire che...
«oh cazzo! Cazzo non è possibile!» esclamo'. Nella sua mente cominciarono a comparire tutti i ricordi che vorrebbe non fossero mai accaduti. Ricordava di aver baciato Taylor, eccome se lo ricordava. E ricordava anche che era stato bellissimo. Giá, ma evidentemente lo era stato solo per lei visto che lui l'aveva lasciata li' immobile come una scema davanti alla soglia di casa sua. Era chiaro che non le piaceva, che non era interessato a lei. Infondo lo aveva sempre immaginato.
«pensavi davvero che lui potesse essere interessato ad una come te? Ma guardati! Lui è perfetto e tu...» disse queste parole guardandosi allo specchio. Una lacrima le rigò il volto, lasciando intravedere la sua scia sul fondotinta. Si sentiva una fallita, anche se apparentemente aveva tutto. 
Forse però non proprio tutto...
Decise di farsi una doccia rapida, di prendere una manciata enorme di coraggio e di correre sul set. Anche se di vedere Taylor non ne aveva proprio voglia, c'era qualcosa di molto piu' importante per lei: i suoi fans e il video che aveva promesso loro.

«ciao Stef!» la salutó allegramente Laurieann
«ciao!» ricambio' il sorriso e corse a salutare tutti i ragazzi della crew.
«allora, pronta per girare?» Gaga arrossi' a quella domanda, poi ricacciò indietro tutti i brutti pensieri ed annuì. 
«bene, perché Taylor e' appena arrivato, ti sta cercando.» sorrise la regista. Gaga arrossì con violenza, si diresse verso il suo camerino senza dire nulla. Vederlo era l'ultima cosa che voleva, anche se sapeva che sarebbe stato inevitabile. Una brutta sorpresa le si presento' davanti, quando apri' la porta.
«buongiorno!» esclamo' Taylor appena la vide, presentando un sorriso meraviglioso sul viso. Era quel tipo di "buongiorno" che Gaga avrebbe voluto ricevere tutti i giorni della sua vita.
«Taylor! Che ci fai qui?» non riusciva neppure ad apparire disinvolta e guardarlo in faccia, tanto era l'imbarazzo.
«sono venuto a vedere come stavi.» si alzo' dal divano sul quale era seduto poco prima e le si avvicinò, prendendole il viso tra le mani. Il cuore di Gaga inizio' a battere all'impazzata, come le ali di un colibrì, come il cuore di una ragazzina alla sua prima cotta.
«sto bene.» arrossì violentemente. Non sopportava piu' quella situazione, voleva che tra loro tutto tornasse come ventiquattro ore prima. Come se quel bacio non avesse mai preso vita «ascolta Taylor... Per quello che e' successo ieri, io...»
«tranquilla, gia' dimenticato.» mentì abbozzando un sorriso. 
Gaga rimase sconvolta; aveva davvero scordato già tutto?come poteva essere?
«meglio.» cercò di sorridere. Voleva distaccarsi ma si rese conto che Taylor teneva ancora il suo viso tra le mani. Erano cosi' grandi rispetto alla sua faccia... E poi erano calde e tremendamente rassicuranti. Nel pensare questo si perse in quei suoi occhi di diamante per l'ennesima volta, per diversi secondi e rivide proprio lì dentro ogni sentimento provato nei confronti di quell'uomo meraviglioso. 
Il cellulare di Taylor prese a squillare interrompendo quella magia.
«oh, e' la mia ragazza.» l'attore abbozzò un sorriso guardando il display del suo cellulare «vado, rispondo e poi sono da voi per girare.» sorrise di nuovo rivolto a Gaga, poi uscì.
Per la prima volta quella straordinaria cantante bionda si senti' fuori luogo.
Lei con Taylor non c'entrava assolutamente nulla, aveva messo le mani su qualcosa che non era suo, aveva mischiato le carte, aveva baciato un uomo gia' impegnato. 
Insomma, cosa le stava succedendo?! Fino ad un paio di anni prima non si sarebbe mai fatta questo tipo di problemi, ma qualcosa, in quei due anni, l'aveva profondamente cambiata: il suo ragazzo, la persona che piu' amava al mondo, l'aveva tradita, spezzandole il cuore. 
E tutto cio' che la fece sentire era il nulla. 
Ciò che aveva fatto o che voleva fare con Taylor era spingerlo a fare lo stesso. Si sentiva tremendamente in colpa e promise a se stessa che non avrebbe mai piu' neppure guardato Taylor con occhi diversi da quelli di una collega. Sapeva perfettamente che non sarebbe stato affatto facile. Perchè Taylor le piaceva e anche molto! Ma lo avrebbe fatto comunque con l'aiuto di quei ricordi che per lei facevano male quanto una lama affilata conficcata in pieno petto.
Prese un respiro profondo e corse sul set.
«Tesoro! Pronta per girare?» chiese Laurieann con un sorriso 
«si, io si.» cerco' di ricambiare mentre mille pensieri le frullavano per la mente. 
«bene. Taylor dov'è?» 
«perchè lo chiedi a me?» chiese forse troppo bruscamente 
«perchè l'ho visto entrare nel tuo camerino e credevo che voi foste assieme.» 
«noi non stiamo assieme.» non era da lei usare quel tono, era come se stesse rimproverando la regista per qualcosa di cui non era assolutamente colpevole. 
«ok, scusa.» la guardo' con sguardo interrogativo per qualche secondo ma decise di far cadere li' il discorso. 
«no, scusa tu.» Gaga cerco' di sorridere. Infondo Taylor non era l'unico uomo al mondo e un giorno, anche lei avrebbe trovato l'amore. Perchè lo meritava e infondo lo sapeva anche lei. 
Perciò fece un bel sorriso e ripetè a se stessa che rovinarsi la vita per cosi' poco non valeva assolutamente la pena. 
«allora, dove mi vuoi?» esclamo' allegra.

Purtroppo tutti i suoi buoni propositi, tutte le promesse fatte poco prima a se stessa andarono in fumo nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli di Taylor e le sue labbra quelle meravigliosamente morbide di lui. Era un qualcosa che la trasportava in un altro pianeta, in un posto dove voleva rimanere per sempre, un posto dove c'erano solo loro due.
Ma era solo finzione, stavano solo recitando e lei doveva continuamente ripeterlo a se stessa per non esagerare.
«Taylor, questo è il tuo ultimo giorno!» esclamo' Laurieann comparendo alle loro spalle.
«giá, mi dispiace lasciare un gruppo come voi ragazzi, siete straordinari!» sorrise. 
Se da una parte Gaga era sollevata a quella notizia, perchè sarebbe significato non vederlo piu' e dimenticarlo definitivamente, dall'altra aveva il cuore a pezzi, perchè rivederlo era cio' di cui aveva realmente bisogno, anche se non voleva ammetterlo.
«che ne pensi se organizziamo una cena? Con tutti i ballerini e Taylor, per festeggiare!» disse Laurieann tutta soddisfatta guardando Gaga. 
«ehm... Ok, per me va bene.» sorrise ed arrossì, accorgendosi degli occhi di Taylor che vagavano lungo il suo viso.
«anche per me.» fece eco il ragazzo.
«possiamo farlo stasera! Conosco un posto davvero carino!» mentre Laurieann si sprecava con le descrizioni del locale Taylor ebbe modo di imprimere l'espressione di Gaga nella sua mente. Era preoccupata, triste, cupa. Aveva voglia di chiederle cosa ci fosse di sbagliato ma qualcosa lo frenava.
«va bene se viene anche la mia fidanzata? È un problema per voi? Sapete, arriva in città questo pomeriggio.»
«non ci sono problemi.» dissero Laurieann e Gaga nello stesso istante. L'una leggermente meno convinta dell'altra e non era affatto difficile capire chi delle due.

«Stef, non vorrai andare vestita in quel modo vero?!» urlo' Tara inorridita, notando il suo classico completo da ufficio. Sembrava una delle tante segretarie che giravano per gli studi con pile enormi di documenti fra le mani.
«che mi importa?! Tanto è una stupida cena con della stupida gente che mangerà stupida roba che non potro' neppure sfiorare con lo sguardo per via della mia dieta.» fece spallucce e si butto' sul letto, fissando per un bel pezzo il soffitto senza dire nulla.
«non ti rendi proprio conto vero?! È la tua ultima chance per mostrare a Taylor che, quando vuoi, sai essere una bomba sexy!» rise Tara 
«verrà con la ragazza! Quale parte di questa frase non ti è chiara?»
«e allora? È solo una stupida ragazza che mangia stupida roba ad una stupida cena.» le fece l'occhiolino e riusci' a strapparle un sorriso. Il sorriso di chi coglie al volo una sfida.

Aveva scelto un vestito lungo, nero come la notte, senza spalline con uno scollo appena accennato sul seno e uno molto piu' ampio sulla gamba destra e sulla schiena, lasciandola intravedere completamente. Tara inoltre aveva provveduto ad un trucco e ad un'acconciatura piuttosto semplice e l'aveva aiutata a scegliere gli accessori. Era davvero bellissima, non ricordava di essersi mai sentita tanto bella da troppo.
Aveva un sorriso timido sul viso mentre apriva lo sportello della sua vettura e si incamminava verso il ristorante. Chiunque la si girava a guardarla incantato, come se fosse una visione mistica.
Appena entro' Laurieann le corse incontro; anche lei era vestita elegantemente.
«sei... Wow! Perfetta direi!» rise la ragazza. Gaga ricambio' con un sorriso, poi guardo' chi fra gli invitati era già arrivato. C'erano tutti i ballerini, i direttori del video... E Taylor. C'era anche lui, assieme ad una biondina che doveva essere la famosa Brittany. Non era per nulla concentrato su di lei, ma lo era di piu' nel guardare quell'angelo meraviglioso che da poco era entrato in quel ristorante e nella sua vita. Si alzo' e si diresse verso di lei, senza sapere neppure il perchè; come due calamite che non possono far a meno di avvicinarsi l'un l'altro.
«ciao.» le sussurro' timidamente.
«ehi!» cerco' di sorridergli e notò che effettivamente non le riusciva difficile farlo con quel ragazzo.
«sei... Sei davvero bellissima.» balbetto' cercando di non fissare nessuna parte del suo corpo, per non sembrare inopportuno.
Gaga arrossi' violentemente, fisso' il pavimento e sorrise di nuovo:
«ti ringrazio. Anche tu lo sei con questo smoking. Il farfallino storto ti dona!» scherzo' sistemandoglielo accuratamente. 
In quel preciso istante si avvicino' a loro Brittany, come se avesse capito che l'aria fra i due si stava decisamente scaldando.
«ciao! Io sono Brit, la ragazza di Taylor!» sorrise ampiamente porgendole la mano
«oh... Salve! Beh tu sai chi sono io no?» 
«si e devo dire che sei molto piu' carina dal vivo!» rise la bionda. Gaga non sapeva se interpretarlo come un complimento o no, così scelse di limitarsi a sorridere senza dire altro, come stava facendo da troppo nell'ultimo periodo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Known Unknowns ***


Capitolo 3 : Known Unknowns

Non era una vera e propria cena, era uno di quei buffet sfiziosi e allo stesso tempo eleganti, esattamente come lo aveva descritto Laurieann. 
Gaga non aveva toccato cibo ma piu' che altro beveva e rideva assieme a Tara e ai suoi amici piu' intimi. Taylor era rimasto in disparte ma non perchè non volesse interagire con gli altri, anzi! Ma piuttosto perchè Brittany aveva insistito per rimanere sola con lui e stava facendo di tutto per andare a casa prima:
«dai amore! Sono stanca!» si lagno'
«vai tu, io arrivo piu' tardi.» cerco' di sorriderle mentre tutto cio' che provava in realta' era un enorme senso di fastidio.
«ma Tay... Io voglio stare con te! Siamo stati tanto tempo separati... Ti prego.» era chiaro il motivo per cui volesse andare a casa. 
«possiamo farlo piu' tardi..» 
«va bene, sai che ti dico?! Me ne vado!» aveva cominciato ad irritarsi e anche parecchio
«no Brit, aspetta!»
«no Taylor! Non ho piu' voglia di stare qui. Se tu vuoi rimanere fallo pure, io ti aspetto a casa.» cosi' dicendo se ne ando' senza lasciargli la possibilita' di dire altro.
Lascio' Taylor seduto al suo tavolo da solo, in compagnia del suo gin che presto si quadruplico'. Non reggeva bene l'alcol, non lo aveva mai fatto e sapeva perfettamente che era ad un bicchiere dall'essere completamente sbronzo.
Si avvicino' al gruppo di Gaga.
«ehi! Posso rubarvela solo per un secondo?» sorrise prendendo la cantante per mano. La porto' lontano dagli altri, prese due bicchieri e li riempi'. 
«vuoi farmi ubriacare di nuovo?» rise lei prendendo il suo
«no. Voglio ubriacarmi io.» le fece l'occhiolino e mando' giu' l'ennesimo drink. Gaga sorrise e fece lo stesso.

Si sedettero al bancone e, ubriachi come mai nella loro vita, presero a raccontarsi tutto l'una dell'altro, come due perfetti sconosciuti che si conoscevano affondo per la prima volta. Con la consapevolezza che nessuno dei due si sarebbe mai ricordato nulla di quella "chiacchierata" tutto era piu' semplice.
«io pensavo che la tua vita fosse meravigliosa...» sussurro' Taylor
«lo è! Ma quando il sipario si chiude, le luci si spengono e mi tolgo la parrucca... Torno ad essere Stefani. E Stefani è una ragazza sola...» abbasso' lo sguardo mestamente, arrossendo un po'. 
«non lo sarai piu'.» le prese il viso tra le mani e le sorrise, portando gli occhi nei suoi «ci sono io adesso, saro' sempre al tuo fianco, te lo prometto. Come amico.» sorrise dolcemente e a Gaga si sciolse il cuore. Averlo come amico era tutto cio' che chiedeva, tutto cio' che desiderava, cio' di cui aveva bisogno per sentirsi finalmente meno sola.
«e' ciò che piu' voglio.» sorrise a sua volta. Lo prese per mano e, ridendo come una bambina, usci' di corsa da quel locale.
Presero a correre per le strade, senza una meta, ridendo come folli. Si rincorrevano proprio come bimbi piccoli. Gaga si tolse i tacchi e li lancio' chissá dove, poi si sdraio' a terra. Erano in un prato enorme; uno di quelli che caratterizzavano il Nebraska.
«siamo pazzi, Gags.» rise Taylor sdraiandosi accanto a lei. Aspettava che lei dicesse qualcosa ma, quando si giro' a guardarla, noto' che aveva lo sguardo perso a guardare le stelle.
«sono bellissime. Chissà se, da qualche parte, qualcuno da qualche stella sta guardando la Terra e si sta chiedendo se c'è qualcuno là.» Taylor l'ascolto' attentamente, come per analizzare, per quanto l'alcol glielo permettesse, ogni singola parola che usciva dalla bocca della ragazza, poi scoppio' a ridere.
«hai fumato qualcosa vero?» 
«stronzo, parlo sul serio!» pero' si fece contagiare da T e prese a ridere a sua volta. Gli butto' le braccia al collo e iniziarono a rotolarsi sul prato che sembrava essere immenso. Sembravano bambini; bambini che si erano dimenticati del tempo, dello spazio e del resto del mondo per giocare insieme.
«Taylor...» disse Gaga ansimando, stendendosi al suo fianco
«si?»
«mi sa che abbiamo un po' esagerato.» rise
«già. Ma sono contento di averlo fatto.» le fece un bellissimo sorriso e le poso' un bacio sulla punta del naso, facendola arrossire e sorridere allo stesso tempo.
«non ho voglia di tornare a casa...» sussurro' abbassando lo sguardo
«nemmeno io.» le fece l'occhiolino e la vide poggiare il viso sul suo petto, chiudendo lentamente gli occhi. Sentiva il suo respiro diventare a poco a poco sempre piu' pesante e, da lì, capi' che si era addormentata.
In un primo momento si preoccupo' perchè erano in un prato, in campagna, lontano da tutti. Poteva iniziare a piovere, poteva iniziare a far freddo... Aveva paura di aver perso completamente il controllo e la testa. Ma poi vide quell'angelo stupendo che gli dormiva accanto e capi' che valeva la pena rischiare, valeva la pena restare. 

Taylor si sveglio' molto presto, pochi minuti prima del sorgere del sole. Guardo' la donna che dormiva accanto a sè e per la prima volta dopo tanto si senti' veramente bene. Le accarezzo' il viso e, sentendo le sue guance fredde, si affretto' a togliersi la giacca e a mettergliela addosso cercando di non svegliarla.
«bel tentativo Kinney, ma sono già sveglia!» scoppio' a ridere e spalanco' quegli smeraldi meravigliosi che custodiva al posto degli occhi. 
Taylor si fermo' a guardarla per qualche secondo senza mai smettere di sorridere. L'aria di mattina la rendeva ancora piu' bella; le accendeva gli occhi e le accarezzava la pelle, come a renderla piu' morbida e rosea. 
«vieni qui.» esclamo' Gaga alzando leggermente la giacca, invitandolo a entrare li' sotto con lei «non vorrai mica rimanere li' a congelare.» rise teneramente. Taylor annui' e si sdraio' nuovamente accanto a lei, sotto la sua enorme giacca nera. Erano tremendamente stretti e pericolosamente vicini l'uno all'altro. I loro nasi si sfioravano ma questo non sembrava preoccuparli; anzi! Li divertiva. Ridevano come bambini.
«quando ero piccola facevo lo stesso con la mia sorellina.» rise allegramente accarezzandogli i capelli «ci stringevamo cosi' sotto le coperte e facevamo finta che fuori ci fosse un mostro tremendo che voleva mangiarci e stare sotto la coperta era il nostro unico rifugio!» 
Taylor scoppio' a ridere come un pazzo; era dolcissima sembrava una bambina piccola che raccontava al papa' le sue avventure.
«sei cosi' piccola...» le sussurro' accarezzandole una guancia
«Mmh non cosi' tanto caro Kinney!» gli fece la linguaccia e rise teneramente «sono grande e forte, non devi sottovalutarmi.» gli morse un orecchio e insieme scoppiarono in una fragorosa risata.
Il telefono di Taylor prese a squillare e lei affondo' il viso contro il suo petto, come se volesse evitare di sentire quel rumore fastidioso.
«pronto?»
«dove cazzo sei stato stanotte?» tuonò Brittany. 
«perdonami tesoro ero ubriaco e non volevo assolutamente arrivare a casa in quello stato, cosi' ho preferito fermarmi in un hotel. Scusami.» la sua voce era davvero convincente. Persino Gaga, che conosceva la verità meglio di chiunque altro, ci avrebbe creduto al posto della sua ragazza.
«No scusa tu... Sai credevo che... Non importa.» la sentì sorridere «allora? Mi raggiungi? Ho tanta voglia di stare con te.» Taylor guardo' Gaga. L'unica voglia che lui aveva era di stare ancora un po' con lei. Solo per vedere il suo sorriso e quegli occhi meravigliosi.
«Si, arrivo.» vide la sua Gags abbassare lo sguardo per una frazione di secondo. Poi lo rialzo' e sorrise, cercando di fingere che non avesse sentito nulla. 
«devo andare.» disse rivolto a lei, riattaccando.
«già. è stato bello sai?» sorrise dolcemente 
«oh si! Dovremmo rifarlo. Presto.» le morse la punta del naso e assieme risero. Si accorsero di essere ancora abbracciati sotto la giacca di Taylor, a guardarsi negli occhi come due innamorati. L'atmosfera era decisamente troppo calda, percio' decisero di alzarsi. 
«ehi Kinney mi riaccompagneresti a casa?» 
«certo principessa.» rise. Non avevano un mezzo di trasporto per tornare a casa, ma proprio come bambini un po' troppo cresciuti, volevano giocare ancora «avanti salta su!» urlo' Taylor. Gaga colse la palla al balzo e salto' sopra la schiena di T, scoppiando a ridere come una bambina. Corsero fino all'albergo di Gaga in quel modo e, quando arrivarono, si buttarono su una panchina, esausti.
«grazie di tutto Kinney, sei davvero speciale.» sorrise e gli mollo' un grosso bacio sulla guancia.
«si beh ma... Ti andrebbe di... Insomma di uscire un'altra volta? Magari per... Per un drink o...» arrossiva ad ogni parola di piu'. Gaga rise teneramente:
«dobbiamo seriamente smetterla di incontrarci davanti agli alcolici.»
«già.» rise a sua volta «allora...»
«un gelato!» rise Gaga allegramente «voglio mangiare un gelato con te.»
«e gelato sia, principessa.» sorrise e la guardo' allontanarsi verso la porta principale dell'albergo in cui alloggiava.
«divertiti con Brittany!» gli urlo' sorridendo. Era quasi convinto di poter vedere l'occhiolino che gli aveva fatto.
«già... Divertiti.» ripetè a se stesso.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I wish I didn't. But I can't help it. ***


Capitolo 4 : I wish I didn't. But I can't help it.

Era sdraiato nel suo letto, completamente nudo, coperto solamente da un candido lenzuolo decisamente troppo leggero. Quella sera aveva fatto sesso con Brittany, ma era stato appunto solo quello.
Sesso.
Guardo' la ragazza accanto a se e per un momento desidero' di essere da tutt'altra parte, con tutt'altra persona. Abbasso' lo sguardo e si maledi' per quel pensiero. Brittany era straordinaria, era una ragazza fantastica e lui... Lui desiderava un'altra. Evidentemente non la meritava. Si chiese per vari istanti se effettivamente meritasse qualcuno, ma di qualcosa era certo: voleva ciò che in quel momento non aveva.
«amore... Buongiorno!» sussurro' la ragazza dolcemente, stiracchiandosi e poggiando la testa sul suo petto
«ehi...» disse semplicemente
«da quanto sei sveglio?» 
«abbastanza.» quando le parlava, lo faceva con tono piatto, privo di qualsiasi sentimento e questo gli dispiaceva da morire. Come per "farsi perdonare" le bacio' il capo e la vide sorridere.
«hai da fare oggi? Perchè avrei delle idee su come passare il giorno...» il tono di Brittany era malizioso, mentre con una mano gli accarezzava il petto e portava gli occhi nei suoi. Erano neri ma Taylor, in quell'istante e per tutta la notte che aveva passato con lei, li aveva immaginati verdi. 
«in realtà si, avrei delle cose da fare...» 
«ah si? E cosa?» 
«uhm... Sai il lavoro...» usava sempre la solita scusa e senti' che presto o tardi si sarebbe stancata di sentirla.
«capisco.» sussurro' abbassando lo sguardo. Gli fece una tenerezza immensa; istintivamente le prese il viso tra le mani e la bacio' teneramente.
«tornero' molto presto. Così potremo stare insieme, ok?» le sorrise e lei ricambio', annuendo.
Infondo non poteva avere sempre cio' che voleva perciò accontentarsi era esattamente cio' che stava cercando di fare.

Dopo aver fatto colazione e una doccia -con Brittany-, decise di chiamare Gaga, approfittando di quel momento in cui Brittany non c'era.
«ehi!» esclamo' la bionda cantante attraverso la cornetta. Il solo sentire la sua voce aveva fatto crollare tutti i progetti che si era costruito sulla sua vita. Il ricostruire il rapporto che aveva all'inizio con Brittany, il voler dimenticare Gaga...Erano tutti pensieri che nella sua mente non esistevano piu' ormai, grazie a quelle tre lettere pronunciate da quella voce.
«Gags! Come stai?»
«bene Kinney, e tu? Come te la passi?» rise teneramente
«uhm...» ignoro' la domanda di proposito «hai da fare oggi?» 
«si. Devo mangiare tutti i miei muffins, perchè hai qualcosa di meglio da proporre?»
«proprio cosi'!» rise Taylor «un bel gelato, che ne pensi?» 
«mmh allora mi vuoi grassa, Kinney! E va bene. Ma offri tu.» la senti' sorridere e poteva quasi immaginarsi il suo meraviglioso viso piegarsi in quel gesto meraviglioso.
«e va bene, spilorcia, per questa volta offro io!» rise «alle quattro passo a prenderti.» e riappese il telefono. Era incredibile quanto quella ragazza fosse capace di farlo stare bene. Poteva aver passato le cose peggiori un attimo prima, eppure sentendo la sua voce si dimenticava di qualsiasi cosa per sorridere.
«amore?» sussurro' Brittany interrompendo i suoi pensieri. Lo abbraccio' a prese a baciargli il collo lentamente.
«che fai?»
«Ho voglia di stare con te...» 
«di nuovo?» esclamo' piuttosto seccato. Immediatamente lei si stacco':
«non ti va?» gli chiese.
Taylor non aveva alcuna intenzione di ferirla; Brittany non lo meritava assolutamente: 
«ma certo che mi va amore.» finse un sorriso e lei ricomincio' a baciarlo. Taylor chiuse gli occhi e immagino' che ogni singolo gesto fatto da Brittany lo stesse facendo Gaga. Prese a sbottonargli la camicia molto lentamente, buttandola poi chissa' dove. 
«sei perfetto, Taylor.» gli sussurro' baciandogli il petto. Avrebbe giurato di sentire la voce di Gaga sussurrargli quelle parole, cosi' sorrise:
«anche tu, amore mio.» apri' di scatto gli occhi e vide Brittany mordergli lentamente la pelle.
«che fai?» esclamo' come se si fosse svegliato all'improvviso «no no no! Non posso! Devo andare a lavoro amore, perdonami.» si rinfilo' la camicia, le bacio' la fronte e corse via.

Erano le tre. Gaga gironzolava per casa ancora in pigiama, ripetendo a se stessa che un'ora era ancora piu' che sufficiente per prepararsi ad uscire con un "amico". Suonarono al campanello.
«chi è?» chiese aprendo. Taylor comparve davanti ai suoi occhi lasciandola spiazzata «che cazzo ci fai qui, Kinney? O mio dio! Ho sbagliato col fuso orario vero?! Sono le quattro?» ando' nel panico. 
Lui scoppio' a ridere e si richiuse la porta alle spalle.
«no piccola, sono in anticipo.» le sorrise «parecchio in anticipo.» ma non le dispiaceva. E neppure a lui. Sapere che in quel momento era li' con lei lo rendeva felice piu' che mai.
«aspetta, ti offro qualcosa, vuoi?» gli chiese aprendo il frigo. Aveva una decina di birre, due bottiglie di champagne e diverse bevande di cui non conosceva neppure il nome.
«mi dicono che bevi poco, Gags.» rise e lei arrossi' violentemente.
«ma no... Non e' come pensi! Io..» le bacio' la fronte interrompendola:
«va tutto bene, scherzavo.» sussurro' prendendo una birra dal frigo.
«stronzo!» rise «allora io vado in bagno, cosi' mi vesto e poi usciamo. Accomodati pure, fa come se fossi a casa tua.» sorrise
«e se... Invece di uscire restassimo qui?» le propose entusiasta
«qui?»
«si! Perchè no?! Ci sono i gelati da quanto vedo.» disse riaprendo il frigo «e fragole col cioccolato, birre in quantità, marshmallows...» rise guardando fra le schifezze che trovava nel frigo della ragazza.
«e ti diro' di piu'! Ho anche una macchina per fare lo zucchero filato!» rise.
«affare fatto allora?»
«affare fatto.» 

Avevano buttato tutti i cuscini a terra, attorno al tavolo e si erano divertiti a creare mille piatti diversi: fragole con panna e cioccolato, marshmallows e cioccolata calda, gelato, caffè con mille aromi diversi e finirono col mangiarsi anche lo zucchero filato.
Taylor aveva gia' finito il suo mentre Gaga era a buon punto.
«sto scoppiando Kinney. Mio dio, avro' preso dieci chili soltanto questo pomeriggio, grazie mille!» mise il finto broncio ma poi scoppio' a ridere
«allora immagino che tu non voglia finire anche questo, vero?» rise riferendosi allo zucchero filato che teneva in mano.
«mmh, fa pure.» glielo porse e lui prese a mangiarlo di gusto.
«allora? Sto aspettando te.» 
Oh, e si erano intrattenuti tutto quel tempo giocando a poker.
«ti straccero' anche questa volta, Gags, non hai speranze contro di me.»
«anche?! Ma se non hai fatto altro che lamentarti perche' sono troppo forte e vinco sempre?» scoppio' a ridere come una bimba e contagio' anche lui.
«ok stronzetta, ecco qui. Scala reale. Vediamo come vuoi rispondere.» esclamo' tutto soddisfatto addentando un altro pezzettino di zucchero filato.
«no! Vaffanculo stronzo! Tutta una partita spesa a creare questo tris di tre! Bastardo!» in un primo momento si finse arrabbiata, poi scoppio' a ridere e gli strappo' il bastoncino dello zucchero filato dalle mani. Si butto' a terra fra i cuscini e lo fini':
«ehi cosi' non vale! Ho vinto io e mi fotti il premio?!» si sdraio' accanto a lei. Erano entrambi per terra, ma sembrava che fossero in un letto enorme.
«mmh e va bene, va bene!» rise e si lecco' le dita appiccicose «hai diritto ad un solo premio. A scelta. Cosa vuoi vincere?»
Le si avvicino' pericolosamente:
«te

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Let go. ***


Capitolo 5: Let Go.

«oh andiamo Kinney, falla finita!» rise nervosamente arrossendo come mai nella sua vita.
«no davvero, voglio vincere proprio te!» esclamo' ridendo a sua volta «perchè vorresti forse negarmi il premio, miss Germanotta?» finse di guardarla male, poi avvicino' le mani alla sua pancia e prese a farle il solletico, senza mai smettere per un lungo minuto. Minuto in cui in quella casa tutto cio' che si sentiva era la sua risata fragorosa che la rendeva incredibilmente bella, la faceva sembrare un piccolo angelo.
«ok, ok basta!» rise ancora e si butto' esausta su uno dei cuscini.
«ho vinto. Di nuovo.» le sue labbra erano a pochi centimetri da quelle di Gaga, quasi riusciva a sentirle sulle sue, sfiorarle lentamente, assaggiarle fugacemente...
«dovresti andare sai? E' molto tardi, io mi preoccuperei se fossi la tua ragazza.» sorrise dolcemente e lo bacio' sulla guancia, accarezzandogli i capelli scuri. Taylor sbuffo' e poggio' il viso sul petto della ragazza. Sembrava un bambino e questo le piaceva tantissimo. Rimasero per alcuni secondi li' sdraiati, su quel pavimento, a coccolarsi con carezze dolcissime, ma poi qualcosa cambio'. 
L'atmosfera si era decisamente scaldata, Gaga si sentiva strana, aveva paura che ciò che stava facendo potesse condizionare i pensieri di Taylor o, peggio, i suoi.
«ti accompagno alla porta.» disse improvvisamente alzandosi, lasciandolo interdetto. Lui provo' a prenderle la mano, a comportarsi come stavano facendo poco prima, ma lei sembrava strana; una perfetta estranea. 
«che ti prende?» le chiese. Era preoccupato, poteva leggerlo in quegli occhi azzurri come l'oceano. Era preoccupato che quel bellissimo rapporto che avevano costruito malgrado tutto potesse finire lì, quella sera.
«niente Kinney, davvero.» cerco' di sorridere, come se quel migliaio di pensieri non le fosse mai passato per la testa. Lui ricambio' il sorriso, come se questo fosse bastato a placare un po' la sua preoccupazione.
«ok.» le bacio' una guancia e la senti' rabbrividire. Voleva chiedersi il perche' di quella reazione ma qualcosa glielo impediva. Forse era il suo cuore che aveva preso a battere all'impazzata, senza lasciargli il tempo di rendersene conto.
«buonanotte Gags.» le sue labbra erano finite a pochi millimetri da quelle della ragazza per l'ennesima volta in quella sera. Questa volta le avrebbe baciate, ne era sicuro, ne aveva troppa voglia, troppo bisogno. Voleva sentirle sue finalmente, voleva stringerla forte e approfondire quel bacio, prolungandolo anche tutta la notte se fosse stato possibile.
«buonanotte Kinney.» sussurro' lei, inaspettatamente, rovinando i suoi pensieri e i progetti che aveva fatto per i secondi a venire.
Annui' mestamente, poi provo' a sorridere:
«notte.» e si chiuse la porta alle spalle. 
Gaga poggio' la schiena sulla parete, lasciandosi scivolare fino a sedersi a terra. Si prese il viso fra le mani e scoppio' a piangere. Aveva rovinato ogni cosa, quel rapporto meraviglioso che la faceva sorridere appena sveglia al mattino; la cosa che era sempre nei suoi pensieri. Sembrava aver trovato la serenitá, eppure si era sbagliata. Ancora una volta.
Forse non era scritto nel suo destino un lieto fine, forse non lo meritava, non era degna di averlo.
Si dava della cretina perche' infondo non aveva mai creduto nell'amicizia tra uomo e donna. 
Sapeva benissimo che prima o poi uno dei due si sarebbe innamorato e tutto sarebbe andato a puttane, non importa quanta sofferenza avrebbe portato. 
Suono' il campanello e lei tremo' violentemente, come scossa dai mille pensieri che aveva, ritrovandosi in un mondo troppo complicato per lei.
«si chi è?» urlo' asciugandosi in fretta le lacrime.
«sono io.» la voce meravigliosa di Taylor. Ovviamente. Chi poteva essere a quell'ora!? Probabilmente aveva dimenticato qualcosa, sbadato come era. 
Sorrise a quel pensiero ed apri':
«che hai dimenticato questa volta?» rise teneramente
«questo.» le prese il viso tra le mani e la bacio', senza esitare neppure un istante. Sapeva per esperienza che se lo avesse fatto, tutto sarebbe andato a rotoli per l'ennesima volta. Lo fece senza pensare, senza riflettere perche' sapeva che valeva la pena non farlo, doveva agire semplicemente, spontaneamente. 
Gaga si era persa tra le sue labbra per diversi secondi, godendosi il piu' possibile il loro sapore, quello della sua lingua. Come se fosse la prima volta, come se volesse imprimere il loro sapore nella memoria per sempre. Quando si rese conto di cio' che stavano facendo, di quanto fosse sbagliato, spinse via Taylor e gli tiro' uno schiaffo sul viso.
Lui si porto' una mano sulla guancia dolorante.
«non sembrava dispiacerti!» esclamo'. Gaga ignoro' quel commento e poi lo rimprovero':
«ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai baciato un'altra donna! E se Brittany ti avesse visto?»
«ma che dici Gags, è casa tua, come puo'...»
«e' solo una dannatissima ipotesi; tu non hai il diritto di farla soffrire.» disse fermamente, guardandolo negli occhi, mentre i suoi si bagnavano di lacrime. «perchè... Sarà anche una ragazza irritante, e fidati lo è, ma non merita di soffrire. Soprattutto per colpa tua. O per colpa mia. Il tradimento e' la cosa piu' squallida e meschina che qualcuno possa fare.» continuo' mentre le lacrime ormai scendevano copiosamente sulle sue guance. 
Taylor non sapeva assolutamente cosa dire. Quelle parole lo avevano colpito profondamente, soprattutto perche' erano veritiere, perche' lei le faceva tenerezza, perchè sapeva che glielo stava dicendo chi aveva vissuto il tutto sulla sua pelle.
«mi dispiace...» disse semplicemente.
Gaga annui'.
«ok. Ma ora vattene. Torna da lei, dille quanto la ami, quanto vuoi stare con lei, quanto è importante per te... Non farla sentire come un oggetto, mai. Non darla per scontato, non... Uscire a ubriacarti con gli amici per poi tornare a casa e iniziare a insultarla per ogni piu' piccola cosa. Taylor... Non farlo...» ormai piangeva, si era lasciata andare a violenti singhiozzi senza neppure rendersi conto di cio' che stava sputando fuori. Ormai parlava di lei, non piu' di Brittany.
«ehi...» lui la abbraccio', la strinse come non aveva mai fatto
«lei non lo merita... Nessuno lo merita...» Gaga si lascio' stringere, perche' ne aveva bisogno piu' di ogni altra cosa. Necessitava di qualcuno che la consolasse, che alleviasse le sue sofferenze. Neppure lei sapeva come, ma ne aveva bisogno. E sperava che quel qualcuno fosse lui.
«piccola, ascolta. Io rispetto Brittany. La rispetto, davvero. Ma non la amo. Non piu'. Io non voglio dirti che sei stata tu a creare questa situazione fra me e lei perche' le cose non andavano gia' da un pezzo tra noi... Ma tu sei stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, capisci? Non riesco a smettere di pensarti, quando sono con lei penso a te, quando faccio l'amore con lei... Penso a te. Non credo sia giusto continuare a illuderla.»
«allora lasciala.» abbasso' lo sguardo. Si senti' un mostro solo per l'aver pronunciato quelle due parole. «l'importante e' che tu non faccia niente alle sue spalle perche' credimi, sarebbe molto peggio scoprirlo in quel modo.» 
Taylor annui' e la strinse di nuovo. Avevano entrambi bisogno di quei contatti, come per scappare da quella situazione e ritrovarsi al sicuro per qualche istante. Taylor porto' gli occhi nei suoi e bacio' Gaga. Per un istante, un fottutissimo istante. Quell'istante che era necessario per far si che tutti i loro buoni propositi fatti appena un secondo prima andassero a puttane, per lasciare spazio alla foga, al desiderio. 
Sbatte' Gaga al muro, mentre continuava a baciarla, a spogliarla velocemente.
«mi dispiace... Mi dispiace tanto...» continuava a ripetere la ragazza mentre si lasciava baciare e continuava a muovere le mani sul corpo di Taylor. Neppure lei sapeva a chi fossero rivolte quelle parole, forse a se stessa, ai suoi principi morali che stava tradendo. Forse il concetto di "tradire" stava rimbalzando da troppo nella sua testa impedendole di fare follie, una follia come quella che stava facendo in quell'istante per esempio. E ora aveva dimenticato tutto. Per lasciarsi andare.. All'amore.
Prima che Gaga potesse togliergli i pantaloni sentirono il telefono di Taylor vibrare e lei penso' che potesse essere un segno. Un segno che diceva loro di smettere e subito.
«rispon...»
«non ne ho la minima intenzione.» la interruppe continuando a baciarla, come se fosse il suo tutto, come se non gli rimanesse altro che lei. 
La prese in braccio dopo averla spogliata con foga, non si ricordava neppure cosa stesse indossando un attimo prima, tanto era la voglia e l'impazienza di farla sua.
«Taylor...»
«Stef...» sorrise e la bacio' mentre lentamente i loro corpi diventavano una cosa sola. 
I loro gemiti riempirono quella stanza e non solo. Infatti, chissà per quale scherzo del destino, il cellulare di Taylor "aveva deciso" di premere il tasto verde e quindi di accettare la chiamata di Brittany, permettendole di ascoltare ogni singola parola, gemito o urlo che provenisse dalla coppia, senza che loro si accorgessero di nulla.




ho provato a farla il più verosimile possibile, cercando di attenermi alla realtà (il fatto di brittany che li sente per caso l'ho letto in qualche articolo che li riguarda), cercando di essere il più IC possibile. spero di aver ottenuto un buon risultato, o almeno passabile :)

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ducky. ***


Capitolo 6: Ducky.

Si svegliarono la mattina presto, al sorgere del sole. Avevano fatto l'amore fino a tardi, ritrovandosi stremati nel cuore della notte, stretti l'una all'altro con nessuna intenzione di lasciarsi, neppure per un solo istante. Si erano desiderati troppo.
Avevano aperto gli occhi nello stesso istante, ritrovandosi immersi l'una nell'oceano immenso dell'altro ancora una volta.
«ciao.» sussurro' Taylor sorridendo, posando subito le labbra su quelle della sua amata, ringraziando il cielo per essersi potuto risvegliare davanti ad una simile meraviglia. Infondo era tutto ciò che aveva desiderato da quando l'aveva vista per la prima volta.
«ehi...» accennò un debole sorriso mentre le sue guance si coloravano di un meraviglioso rosso acceso. Si stiracchiò dolcemente e poi, spontaneamente, portò il viso sul petto di Taylor, come una bambina fa con i seni della mamma. Lo strinse forte a se, sembrava così piccola...
«dormito bene principessa?» sorrise baciandole la fronte in un tenero gesto
«dormito?!» ripetè, ridendo fragorosamente «certo, come se mi avessi lasciato chiudere occhio per un secondo!» continuò a ridere, arrossendo lievemente.
«io?! ma se eri tu che continuavi ad urlare "ancora, ancoraaaa!"» cercò di imitarla tirando fuori una voce gracchiante da ragazzina capricciosa. Gaga scoppiò a ridere, come credeva di non aver mai riso prima in vita sua.
«cretino!» gli diede una pacca sulla spalla e poggiò nuovamente il viso sul suo petto, come se volesse nascondersi dai suoi occhi stupendi. «ti rendi conto di quello che abbiamo fatto?» sussurrò dopo poco.
«già. non passa attimo in cui io non ringrazi mentalmente Dio o chiunque ci sia lassù, per avermi permesso di stringerti forte, di farti mia in queste ore.»
«e... non hai pensato neppure per un secondo che possa essere sbagliato?»
«no.» portò di nuovo gli occhi nei suoi «neppure per un secondo.» sorrise e fece sfiorare le loro labbra, con una delicatezza rara e meravigliosa. 
«beh ma forse invece lo è... La tua ragazza...» si interruppe improvvisamente, guardando l'orologio sul comodino che segnava le dieci inoltrate. «non ha ancora chiamato?» 
«no...» sembrava un comportamento strano anche a Taylor, non essendo rientrato per la notte si aspettava un migliaio di chiamate, a partire da notte fonda. Invece niente, neppure uno squillo da quando lui aveva rifiutato la sua chiamata.
«forse dovresti andare da lei e...»
«si. Vado e le spiego tutto. Anche perchè non ho alcuna voglia di ingannarla e di stare con te in segreto. Non sai quanta voglia ho invece di gridare al mondo quanto ti amo.» rise teneramente e la bacio' ancora una volta. Ogni bacio era come se fosse il primo per loro, si amavano tanto, davano finalmente occasione al loro amore di sbocciare.
«allora vai.» Gaga sorrise «cosi' poi... Potremo... Stare insieme. Se vuoi...» si sentiva cosi' in imbarazzo, non sapeva cosa dire. Taylor rise fragorosamente e annui'. 
«prima pero' ho in mente altro.» prese a baciarla ripetutamente, le labbra, il collo. Gaga rise a sua volta e si lascio' andare, convita di sapere quello che l'attendeva. Ma quando vide Taylor alzarsi dal letto rimase confusa. 
«dove vai?»
«ssh, è una sorpresa.» e corse via. Gaga rimase a letto, ancora completamente nuda e si copri' con un lenzuolo sottile, mentre poggiava il viso sul cuscino con un meraviglioso sorriso stampato in faccia. Ripenso' a tutta la felicità che stava provando in quel momento, a quanto incredibile fosse, a quanto amava Taylor e a quanto fosse fortunata. Il suo sorriso si amplio' sempre di piu' ed era strano perchè la costante tristezza presente nel suo animo non le aveva mai permesso di sorridere spontaneamente in quel modo. 
Chiuse gli occhi e sospiro', lasciandosi andare alla felicità di quell'istante, cacciando completamente i brutti ricordi.
Senti' un paio di morbide labbra sfiorarle il collo, salire verso l'orecchio:
«tieni gli occhi chiusi.» rise, era Taylor. Senti' le sue mani sfiorarle la pelle, tirarla su e prenderla fra le sue braccia possenti.
«dove mi stai portando?» rise poggiando il viso nell'icavo della sua spalla, baciando la sua pelle di tanto in tanto.
«e' una sorpresa. Ma non preoccuparti, non ti buttero' giu' dal balcone come nel tuo video.» rise. Gaga inizio' a immaginarsi che cosa potesse essere. Era ancora nuda, quindi uscire da casa era escluso, percio' doveva essere qualcosa di...
«fredda?» le sussurro' Taylor mentre lasciava immergere il piede della sua donna in acqua.
«no, affatto. E' tiepida! E meravigliosa! Dove siamo? posso aprire gli occhi?» rise eccitata. Sembrava una bimba che attendeva di vedere il suo regalo di natale.
«non ancora.» Tutto cio' che Gaga sentiva era il rumore dell'acqua, infrangersi contro il muro in piccole onde e mischiarsi con altra acqua ancora una volta.
Lentamente Taylor si immerse nella vasca e poi fece immergere Gaga con se, sopra di se, tra le sue braccia. Finalmente apri' gli occhi, quasi istintivamente, e si ritrovo' nell'enorme vasca da bagno che aveva in casa. Ma si, avrebbe dovuto immaginarselo! Ma infondo era contenta di non averlo fatto, di essersi goduta la sorpresa fino in fondo.
Era meraviglioso e tutto tremendamente perfetto... C'erano candele profumate, piccoli stuzzichini a bordo vasca e due bicchieri colmi di champagne. Dulcis in fundo, dei piccoli petali di rose bianche galleggiavano accanto ai loro corpi nudi, rendendo il tutto ancora piu' romantico.
«è stupendo! Mi sembra di vivere una favola!» disse commossa guardando Taylor negli occhi. Lui sorrise e le bacio' il collo ricoperto di schiuma:
«sono contento che ti sia piaciuta. Sarà la prima di una lunga serie di sorprese.» rise allegramente.
Gaga pero' era seria, non riusciva a distogliere gli occhi dai suoi, non riusciva a smettere di guardarlo come se stesse guardando il piu' bello fra i capolavori della terra. L'amore provato per quell'uomo era qualcosa di inconcepibile e mai provato prima, qualcosa di assolutamente difficile da capire ed esprimere. Nonostante questo, però, lei ci provo' lo stesso, con due semplici parole:
«ti amo.» gli sussurro' a fior di labbra. Come il piu' tenero fra tutti i segreti, come il piu' delicato fra tutti i respiri, come tale andava custodito al meglio, fra le pareti dei loro cuori. 
Proprio mentre stava per dargli quel tanto atteso quanto meraviglioso bacio, qualcosa la interruppe, spaventandola. Un fragoroso "QUACK" riempi' il silenzio della stanza, sovrastando persino il rumore dell'acqua. 
«ma che cazz...» Gaga tocco' il marmo sotto di se e quando la sua mano torno' in superficie, Taylor noto' che teneva in mano una simpatica paperella di gomma.
«questa deve essermi sfuggita.» esclamo' scoppiando a ridere «ma che ci fa una paperella di gomma nella vasca di Lady Gaga?» non riusciva a smettere, sembrava un pazzo.
«ehi non osare prendermi in giro, va bene?! Si chiama Ducky e ce l'ho da quando avevo sei anni. Rispettala, mi ha insegnato a fare il bagnetto!» spiego' Gaga facendo spallucce, come se fosse la cosa piu' ovvia di questo mondo. La risata di Taylor divenne ancora piu' fragorosa, finchè Gaga non si decise a mettere via la papera e a sistemarsi seduta sopra di lui.
«ringrazia Ducky, se non fosse per lei ora non sarei qui. Con te. In questa vasca.» sorrise e bacio' la sua guancia piu' volte, salendo sempre di piu' verso l'orecchio.
«grazie Ducky!» disse poi Taylor, ridendo, guardando quel pezzo di gomma giallo. Sposto' successivamente lo sguardo verso Gaga, portando gli occhi nei suoi per l'ennesima volta.
«ti amo, principessa, ti amo tanto.» le sussurro' per poi baciarla un attimo dopo. A Gaga sembro' di vivere un sogno meraviglioso; era li', con l'uomo che amava con tutta se stessa; lo stava baciando e stringendo come se fosse tutto cio' che aveva.
«anche io ti amo, T.» sorrise «e grazie per... Tutto questo.» schizzo' un pochino d'acqua sulla sua faccia, facendolo sorridere a sua volta.



ho quindi deciso di continuare dopo un periodo che, anche a me, è parso infinito. sono molto grata alle persone che ancora stanno dietro a questa follia, spero di non deludervi con l'ennesimo capitolo sdolcinato. il fatto è che volevo fare una pausa tra il quinto e il settimo, poichè le cose che sono accadute e che stanno per accadere sono veramente moltissime e snocciolarle tutte in un solo capitolo non mi pareva il massimo (: 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Reason for staying. ***


Capitolo 7: Reason for staying.


L'aveva baciata sulla fronte prima di uscire da quella casa per dirigersi in quell'appartamento che aveva affittato, convinto di rimanere solo per pochi giorni. Mai avrebbe pensato di trovare una ragione per restare, proprio' li', piu' a lungo. Non gli era mai piaciuta la campagna, la trovava assurda, fastidiosa, visto che era abituato al suo mare, l'unico desiderio che aveva sempre avuto era quello di andare via il piu' in fretta possibile.

«avanti giriamo questa merda e andiamocene.» aveva avuto una giornata terribile, che si era aperta con un litigio con Brittany, tanto per cambiare, e conclusa con una chiamata chiusaglisi in faccia.
«ehi! Cerca di sorridere e di fingere che tutto vada bene, che tu sia rilassato. Hai idea di chi ti troverai davanti?» il manager era tremendamente nervoso, forse piu' di lui.
«e' Lady Gaga, non dio in terra. Perchè mai dovrei controllarmi per far piacere ad una cogliona che si veste con delle bistecche! Andiamo, è assurdo!» rise muovendo qualche passo verso quella che apparentemente era la regista. Il manager lo lascio', con una pacca sulla spalla, come per incoraggiarlo e allo stesso tempo per ricordargli le raccomandazioni che gli aveva appena fatto.
«oh finalmente l'attore e' qui! Gaga!» urlo' agitando un braccio in direzione opposta a dove stava guardando Taylor. Fu solo un istante, un microsecondo in cui il suo sguardo si sposto' per cercare di incontrare quello della ragazza, la sfioro', come se il mondo gli imponesse di farlo, anche solo per quell'istante, e poi fisso' subito il pavimento, imbarazzato.
Ok, forse un po' era nervoso.
«ciao.» sussurro' la cantante timidamente, costringendolo a guardarla un'altra volta. Stavolta la fisso' per un lungo minuto, per poter imprimere ogni dettaglio nella mente. Era avvolta in un morbido e candido accappatoio bianco, probabilmente sotto non aveva nulla, ma la cosa assurda era che aveva comunque scelto di indossare i tacchi altissimi e ovviamente firmati. I biondi capelli le cadevano morbidamente sulle spalle, sfiorando i seni, come se si vergognassero di toccarli appieno. Non aveva neppure un filo di trucco, sembrava un'altra; era completamente diversa da come era abituato a vederla in tv, era perfetta. Un angelo. Un angelo tremendamente meraviglioso che gli aveva appena rivolto il piu' bello fra i sorrisi.


Sorrise a quei ricordi, come se fossero lontani anni luce, come se fosse invecchiato e avesse passato una vita con lei per poi ritrovarsi a ripensare a questo. Un brivido gli attraverso' il corpo e lo costrinse a tornare alla realta'. Sali' sulla sua moto, mise il casco e lo allaccio', contemporaneamente accendendo i motori. Fu un attimo, un secondo e si ritrovo' a sfrecciare per la strada, col vento in faccia. Si sentiva libero; "libero come i suoi capelli", come amava dire lei. Ricordava perfino di averlo urlato un giorno, mentre la riaccompagnava a casa.

«non ci salgo su quel coso.»
«dovrai.»
«e chi lo dice?» mise il broncio come una bimba capricciosa, ruolo che le riusciva particolarmente bene.
«vuoi rimanere a piedi?» l'aria di sfida negli occhi di Taylor non era poi tanto diversa da quella che aveva lei. Finalmente sembro' cedere, sbuffando fragorosamente.
«dammi quel cazzo di casco, prima che cambi idea.» Taylor sorrise soddisfatto e fece come gli aveva chiesto. Quell'affare era esageratamente grande per la sua testa piccina, le copriva gli occhi per meta', costringendola a tirare su la testa completamente persino per guardarlo negli occhi. Senza rendersene neppure conto, le rise in faccia, fragorosamente, naturalmente. 
«ti prendi gioco di me?! Sei uno stronzo bastardo!» urlo' ridendo a sua volta, prendendolo a schiaffi sul petto, fin dove riusciva ad arrivare. Taylor le fece la linguaccia e sali' sulla sua moto, come a voler scappare dai gesti della ragazza. Lei sorrise, guardandolo con aria di sfida per l'ennesima volta, per poi salire dietro di lui, posando le mani sul suo petto. Questa volta delicatamente.
«tieniti forte.» la classica affermazione che fa chi e' alla guida.
Gaga sorrise, poichè non le dispiaceva affatto obbedire a quell'"ordine", ma voleva comunque giocare.
«e se non lo facessi?!» rise. Mentre la moto sfrecciava verso la strada lei tese un braccio verso il vuoto, lasciando che l'aria le accarezzasse la pelle pesantemente.
«che cazzo fai?!» urlo' Taylor «ti farai male, se passa una macchina ti portera' via il braccio, vuoi rimetterlo dov'era?!» 
«uffa, T! Sembri mio padre!» cosi' dicendo, Gaga tese anche l'altro braccio. Ora si teneva in equilibrio sulla moto solo grazie alla forza delle gambe mentre tendeva le braccia in aria e buttava la testa all'indietro.
«sei impazzita?!» Taylor era seriamente preoccupato
«sono libera! Come i miei capelli!» rideva come una folle, si sentiva bene con se stessa, si sentiva realmente libera, avrebbe giurato di spiccare il volo da un momento all'altro.
«cazzo, Stefani, rimetti subito le braccia sul mio petto!» urlo' Taylor.
Era esattamente cio' che Gaga voleva sentire. Rise soddisfatta e, sfacciatamente, infilo' le mani sotto la camicia del ragazzo, sfiorando i suoi pettorali, stringendosi forte contro la sua schiena.
«va bene così, papino?» rise raggiungendo il suo orecchio. Quella voce, quei tocchi e il suo respiro cosi' vicino alla pelle stavano per farlo impazzire. Quell'angelo travestito da diavolo lo stava tentando ancora una volta. Eppure avrebbe giurato di poter resistere, qualora gli fosse capitato un'altra volta. Invece come sempre stava per cedere, la difesa che aveva cercato in tutti i modi di rafforzare stava cadendo davanti ai suoi occhi, lasciandola fare. Poi pero' si ricordo' di essere in autostrada, di stare guidando e di avere la responsabilita' di proteggere non solo la sua vita ma quella di una pazza cantante bionda.
«siamo quasi arrivati.» disse cambiando completamente argomento, strizzando gli occhi e riportandoli sull'asfalto.


Gli sembro' di rivivere quel momento, avrebbe giurato di sentire Gaga dietro di se, sfilare le mani da sotto la sua camicia e alzarsi dalla moto, invece c'era solo del vento ad accompagnarlo.
Era giunto a destinazione, casa sua. 
Inutile dirlo, era nervoso. Aveva accumulato tanta tensione durante il viaggio pensando a lei. Aveva anche avuto modo di riflettere su Brittany, su cosa stesse facendo e se fosse realmente la decisione giusta. Una cosa era certa: era cio' che desiderava. 
Prese un profondo respiro e conto' i secondi necessari a trovare la chiave tra il mazzo che teneva in tasca. La fece scivolare nella serratura e giro' in un secco suono.
«Brit?» 
Nessuna risposta. 
Non vedendola in salotto, sali' le scale, esplorando il bagno e lo stanzino con lo sguardo. Niente ancora. Era rimasta solo la stanza da letto, cosi' vi entro' prendendo l'ennesimo profondo respiro, facendosi coraggio.
«Brit?» la trovo' sdraiata sul letto, la testa pesantemente poggiata sul cuscino e il corpo piegato in posizione fetale. Era vestita esattamente come l'aveva lasciata, il che lo preoccupo'. Si avvicino' a lei, le prese il viso fra le mani e finalmente si accorse che aveva pianto violentemente. Il mascara era colato sulla faccia, rigandola di nero. L'eye-liner aveva ricoperto l'intera superficie della palpebra, rendendo l'occhio completamente scuro.
«Brittany?» la scosse leggermente, cercando di svegliarla. Apri' gli occhi castani all'improvviso, ritrovandosi in una realtà troppo dolorosa.

«non capisco come cazzo puoi pensare al lavoro in un momento come questo! Il nostro rapporto sta crollando Taylor!» urlo' furiosa, lasciandosi successivamente cadere sul materasso, prendendosi il viso tra le mani, fissando il pavimento.
«Brittany, sono stato selezionato per un video musicale con Lady Gaga! Hai presente?! Non si tratta di un provino qualsiasi, un qualunque telefilm destinato a fallire o simili. Mi pagheranno molto, solo per alcuni secondi in un video! Come puoi vedere il lato negativo in questo?!» 
La ragazza prese un profondo respiro e lo guardo' negli occhi.
«io stavo per farmi licenziare...» inizio' a parlare con molta calma «...pur di avere questo periodo di ferie. Ho risparmiato mesi per poter permettermi di farti questo regalo, e quando finalmente possiamo prendere un fottuto aereo e volare assieme alle Hawaii... Tu scappi in Nebraska! Vaffanculo capito?! Scusa se non sono come te, se non ho le tue stesse... "doti" nella recitazione! Sono una semplice agente immobiliare ma ho sempre, sempre guadagnato ogni singola cosa che ho adesso. Ho risparmiato secoli per te, per noi. E se per te e' piu' importante uno stupido video musicale.. Ok. Ti aspettero' qui.» si sedette di nuovo, con la stessa calma con la quale si era comportata finora.
«non capisci. Possiamo farne milioni di viaggi alle Hawaii grazie a questo lavoro, capisci?!» le prese le spalle fra le mani e porto' gli occhi nei suoi, tentando di sorridere.
«non e' questo che mi importa. Il viaggio puo' andare a puttane, cio' che conta e' che... Ci sarà sempre qualcosa piu' importante di me, per te.» ricambio' il sorriso pieno di speranza di Taylor con uno amaro, velato di tristezza.
«ti sbagli.» 
«ah si? Dimostramelo. Annulla tutto.» 
Taylor la lascio' immediatamente, prese un profondo respiro per evitare di urlare. Non contro di lei, ma contro il milione di emozioni che si scontravano in lui. Una parte di se' avrebbe sbattuto la porta e sarebbe corso via, l'altra l'avrebbe stretta forte e sarebbe rimasta.
«non puoi chiedermi questo.» sussurro' prima di voltarle le spalle ed andare via, lasciandola in quel letto, in lacrime.


Era nella stessa situazione quando riapri' gli occhi e lo guardo'. Era bellissimo, esattamente come lo aveva lasciato. Forse la barba era leggermente cresciuta, incorniciando ancora piu' accuratamente quel viso d'angelo. la stava fissando, le sorrideva, come se nulla fosse successo. Come poteva essere cosi' bastardo?
«non mi devi toccare.» sibilo' scattando dall'altra parte del letto. Taylor la guardo' storto, cercando di capire cosa diavolo stesse succedendo. 
«Brit, ma cosa...»
«cosa sei venuto a fare?! Non ti è bastato cio' che mi hai fatto?» le lacrime ripresero a scorrere dai suoi occhi, esattamente come la sera prima.
«no io.. Non capisco... Cosa...»
«che problema c'è?! Quella... Donna non ti soddisfa abbastanza?» lo prese in giro con un tono ironico ma tremendamente tagliente.
«c-come fai a...» all'improvviso, tutto gli era crollato addosso. La sua visione delle cose, il modo in cui voleva affrontare l'argomento con la donna con la quale prima condivideva un amore. Sapeva tutto. 
«è la tua unica domanda?! Non... "come stai, Brit?" oppure "scusami se ti ho fatto soffrire, se ti ho trattato come un'idiota, come se non esistessi".» 
«è che io...» non sapeva cosa dire. Era tutto sbagliato, cio' che stava facendo e come lo stava facendo.
«tu. Tu e solo tu. Sempre e solo di questo ti è importato. Probabilmente avevi solo voglia di farti una scopata e lei era li'! Quella...»
«non è cosi'.» la interruppe, prendendo coraggio 
«no certo. Beh, devo aver interpretato male le tue parole. Dimmi, in quale senso interpreti "oh ti prego, si, continua Taylor!", sicuramente stavate discutendo del lavoro. Per non parlare del tuo...»
«la chiamata. Hai sentito tutto, vero?» Improvvisamente realizzo' tutto. Lo aveva chiamato poco prima che lui togliesse i vestiti di Gaga, aveva scelto di non risponderle e il destino lo aveva fatto al suo posto.
«mi dispiace Brittany, non avresti dovuto scoprirlo cosi'! Ero venuto per dirtelo, credimi!»
«per dirmi cosa?» rise amaramente portando gli occhi nei suoi. Non aveva neppure piu' lacrime da piangere. 
«mi sono innamorato, Brit.» le prese il viso fra le mani, in modo da imprimerle nella mente la sua espressione.

I suoi occhi non smettevano di brillare neppure per un secondo, glielo aveva appena confidato, cosi', senza preavviso, lasciandola a bocca aperta.
«cosa?!» 
«si, è cosi'! Mi sono innamorato di te.» sorrise. La bacio' su quelle labbra morbide dal colore dell'amore. Istintivamente, lei non rispose, lascio' che le uniche labbra a muoversi fossero quelle di Taylor. Ma poi senti' la lingua cercare insistentemente la sua, cosi' decise di lasciarle unire definitivamente, per un lungo istante.


Lei torno' a sorridere amaramente, abbasso' lo sguardo, poi lo guardo' di nuovo.
«già.» 
Su allontano' da lui, scivolando via dal suo tocco, scappando lontano, scendendo dal letto. Prese a frugare nei cassetti, prese la sua biancheria e la buttò nell'enorme valigia nera.
«ehi, che stai facendo?»
«ti lascio vivere il tuo grande amore.»
«non sei obbligata ad andartene!»
«e secondo te che cosa dovrei rimanere a fare? A guardarti mentre vivi la felicità che non sono stata in grado di regalarti?» 
Taylor abbasso' lo sguardo, palesemente colpito da quelle parole. «non dire cazzate Brit, eravamo felici.» 
«certo. E poi cosa è cambiato? Oh ora ricordo! Il tuo egocentrismo e' emerso e finalmente ho visto chi eri davvero. Sai, tu e quella donna siete perfetti assieme. E infondo le sono grata. Mi ha fatto un favore portandoti via dalla mia vita.» chiuse la valigia in un suono orribile e in pochi secondi usci' da quella stanza, da quella casa.


spazio autrice:
le parti in corsivo sono dei flashback, che tengo a sottolineare NON SONO MESSI IN ORDINE CRONOLOGICO.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** it's all for you. ***


Capitolo 8: It's all for you.

Rimase a fissare quella porta come se si aspettasse di vedere qualcuno entrarne da un momento all'altro. Aveva lo sguardo perso verso quel legno mentre nella sua mente galleggiavano migliaia e migliaia di pensieri, tutti diversi fra loro.
Aveva spezzato il cuore di una donna. Certo, non era la prima volta che decideva di lasciare qualcuno, ma aveva sempre programmato ogni parola, ogni gesto ed ogni momento. Quella situazione invece lo aveva colto impreparato, sconvolgendolo del tutto. Lei sapeva gia' ogni cosa prima ancora che lui iniziasse a parlarle, lo aveva scoperto, per giunta, in una maniera terribile. La peggiore, forse.
Niente era paragonabile a cio' che aveva fatto; si sentiva una merda, e quelle parole... Le parole di Brittany lo avevano toccato profondamente. Difficilmente le avrebbe dimenticate.
Si lascio' cadere sul letto, quel letto che aveva condiviso con lei quando le lenzuola sembravano soffocarlo ogni secondo di piu'. Tutto sembrava stargli stretto da quando c'era Brittany. Ma ora lei se ne era andata e non gli restava altro che una manciata di parole fredde come il ghiaccio.
Non riusciva proprio a smettere di pensarle e di ripetersele nella mente. Temeva potessero essere vere e allora si che avrebbe perso tutto. Anche la persona che aveva appena trovato, che era gia' divenuta la piu' importante: Stefani.
Gia', la sua Stefani. Solo al pensare a lei un brivido caldo gli corse per tutto il corpo, come se un'ondata di puro e semplice amore avesse deciso di scaraventarsi contro il suo corpo violentemente. Sorrise spontaneamente, senza volersi chiedere neppure il perche'. Quella ragazza... Quella donna era il suo tutto ora.
E quella stessa ragazza, in quel momento, stava facendo squillare il suo cellulare, interrompendo qualsiasi tipo di pensiero vagasse nella sua mente.
«pronto?» disse Taylor portando l'apparecchio accanto al suo orecchio.
«ehi.» la sua voce riusciva a scaldargli il cuore anche attraverso una chiamata. Sentiva il suo respiro attraverso la cornetta, il che significava che lo teneva tremendamente vicino alle labbra e per un secondo, un solo secondo, desidero' di essere quel pezzo di plastica. «novità lì giù? Sei ancora vivo? Chiamo un'ambulanza?» cerco' di buttarla sul ridere, poteva quasi vederla piegare le labbra in quel morbido gesto...
«no, non serve.» anche Taylor rise teneramente «ma... Sai, ora che ci penso, si. Ho proprio bisogno di un'infermiera.» il suo tono si fece piu' malizioso e Gaga amplio' il suo sorriso.
«ah si?» rise
«oh si. Ti aspetto, conosci la strada.» e mise giu' il telefono. Il suo cuore in quel momento batteva come mai prima. Era elettrizzato al pensiero di averla un'altra volta, di farla sua ancora e ancora. Aveva quasi fretta, come se sapesse che il tempo gli stesse sfuggendo di mano, anche se sapeva che avevano una vita di coccole, carezze e piaceri davanti a loro. La desiderava, voleva darle tutto. Tutto il suo amore, era pronto anche a darle l'anima se glielo avesse chiesto. Voleva renderla felice come quel meraviglioso angelo meritava, voleva stringerla ed amarla come nessuno aveva mai fatto. Doveva farlo, ne aveva bisogno e sentiva che ne aveva anche lei.
Ma prima serviva l'atmosfera adatta.
Si alzo' dal letto, prese a frugare per i cassetti e finalmente trovo' un pacco di candele profumate di cioccolato bianco. Sarebbero state perfette per l'occasione. Tolse una rosa bianca dal mazzo enorme che era sul tavolo e prese a spargere i suoi petali ovunque. Era quasi arrivato sull'enorme letto quando... Il campanello suonò.
Chi può essere a quest'ora, penso' Taylor mentre, sbuffando, camminava verso la porta. Fu un istante, il tempo di abbassare la maniglia e se la ritrovo' davanti, in quel vestitino bianco che lui amava da morire, che la faceva sembrare un angelo appena sceso dalla sua nuvola.
«sei giá qui?» chiese sbalordito. Non aveva neanche avuto il tempo di organizzare il tutto e gli dispiaceva.
«te l'ho detto, Kinney. Essere una superstar ha i suoi vantaggi.» rise e porto' le braccia attorno al collo di Taylor, immergendo gli occhi nei suoi come la luce del sole appena sorto nell'oceano di prima mattina.
Improvvisamente dimentico' i preparativi che stava facendo un attimo prima, lascio' cadere le candele e la rosa che stringeva tra le mani, la sollevo' prendendola in braccio. Gaga ora stringeva le gambe attorno alla vita di Taylor, mentre le loro labbra si appartenevano per l'ennesima volta. Era come se ne avessero un bisogno unico. Era una fame, un desiderio ardente e pericoloso che li stava trascinando via con se'.
«sai che sei una stronza?» rise sbattendola contro la parete, attaccandosi al suo collo come se fosse fonte di vita. Dapprima si servi' dell'olfatto per inspirare appieno il suo profumo. Albicocche e fiori di pesco. Esattamente come la notte prima, inconfondibile. Vi passo' piccoli e teneri baci, come se avesse paura di intaccare la sua pelle con la sola forza delle labbra. Quando finalmente era sazio abbastanza scese al petto.
«e perchè?» Gaga rise a sua volta, chiudendo gli occhi per i piccoli ma enormi piaceri che il suo uomo era in grado di darle a poco a poco.
«perchè» prese a baciarle il seno, dopo averlo liberato dal reggiseno di pizzo bianco come il vestito. Piccoli baci, carezze con la lingua quasi impercettibili «stavo preparando un'atmosfera romantica che neanche Ridge Forrester di Beautiful avrebbe saputo creare per la sua Brooke. E tu hai rovinato tutto!»
Alle sue parole, Gaga rise come una bambina.
«non ci avrei neppure fatto caso, sinceramente. cio' che voglio è qui, tra le mie braccia.» sorrise accarezzandogli il viso.
«vorrai dire... Tra le tue gambe!» Taylor rise e la fece girare e rigirare con la sola forza delle braccia, come un papà che gioca con la sua bimba.
Fu un solo istante, si guadarono negli occhi ancora una volta. Gaga aveva un sorriso meraviglioso sul viso e Taylor noto' che riusciva a vederlo anche nei suoi occhi. Erano ridenti, brillavano di luce propria. Lì, finalmente, entrambi capirono che le loro parole, i loro respiri separati riempivano l'aria fin troppo, era un rumore quasi assordante. Non volevano sentire altro che i battiti dei loro cuori. Riunirono le loro labbra, senza pensarci un solo secondo di piu'. Ora i loro respiri erano divenuti uno solo e le parole erano sostituite, di tanto in tanto, da piccoli gemiti e risate. Quando Taylor arrivò dinnanzi al divano, la fece scendere dalle sue braccia, riluttante perchè avrebbe desiderato stringerla per sempre. Fu un secondo, un gesto, semplice forza di gravità e Gaga si trovo' sdraiata sotto di lui che prendeva il controllo dell'intera situazione. Le piaceva da morire quando succedeva.
«ti amo.» quando i loro corpi furono una sola cosa, sussurro' quelle due parole pentendosene un attimo dopo: non avrebbe voluto dire nulla, solo godersi il silenzio e i loro sospiri.
Poi, però, quando Taylor rispose con un "ti amo anche io." capì che le parole, quelle parole, le loro parole, erano la cosa piu' bella e piacevole con cui riempire il silenzio di quella stanza.

«allora? Cosa ne pensi del mio appartamentino in Nebraska?» rise Taylor accarezzando la schiena nuda di Gaga che aveva il viso poggiato sul suo petto.
«mmh, non è male. Ma sai, credo ci voglia un tocco femminile.» gli bacio' gli addominali, accarezzandoli poco dopo con le dita. «per esempio potresti mettere una bella credenza rosa!» continuò con l'aria di chi la sapeva lunga sull'arredamento di interni.
«certo! Ottima idea. E magari riempirla, appiccicandoci sopra adesivi di... Luccicanti unicorni colorati pieni di glitter. E perchè no? Anche un mazzo di discosticks al posto dei fiori nel vaso!» entrambi scoppiarono a ridere genuinamente, come bambini.
«stronzo! Devi apprezzare la mia arte.» sorrise piegando la testa di lato e, con un gesto affrettato, si riavvio' i capelli dietro il collo, lasciando quest'ultimo scoperto completamente. Taylor amava quando faceva cosi', riusciva ad intravedere tutta la sua bellezza e delicatezza.
«o vuoi essere così egoista da non lasciarmi tenere neppure un armadio pieno di vestiti di carne?!» scherzo'. Il cuore di Taylor, in quel momento, perse un battito. Gli vennero subito in mente le parole dure e fredde di Brittany, quel suo "egocentrico" che era riuscito a ferirlo tanto.
«lo pensi davvero?» gli chiese preoccupato, sentendo il battito del cuore accelerare sempre di piu', ad ogni respiro.
«cosa?» lo guardò confusa. Penso' subito di aver detto qualcosa di sbagliato, qualcosa che era stato in grado di ferirlo. Si maledisse per qualcosa di cui non era neppure sicura.
«che io sia egoista.» abbassò lo sguardo
«cosa?!» ripetè, questa volta con tono sbalordito «ma no! Io stavo solo scherzando!» subito sorrise, capendo che si trattava unicamente di un malinteso. Pensò di aver chiarito tutto, quindi lancio' un sospiro di sollievo, ma quando vide lo sguardo di Taylor sfuggire i suoi occhi, l'ansia torno' ad impossessarsi di lei.
«ehi, non te la sei presa vero?» gli chiese
«no, è solo che...» prese un profondo respiro, per iniziare. «Brittany, prima di andarsene mi ha detto delle cose.» guardo' in basso «mi ha dato dell'egoista, dell'egocentrico... Ho paura che possa essere vero.» sentiva il respiro accelerare, come se stesse correndo. Il cuore di entrambi batteva all'impazzata «io ti amo, Stefani. Ti amo da morire e questo mi spaventa tremendamente.» disse prendendole la mano e puntando gli occhi azzurri nei suoi. «Con te mi sono lasciato andare completamente, ho lasciato emergere il vero Taylor, non quello che gli altri si aspettano di vedere. Perciò ti prego» le bacio' le fragili dita che teneva tanto strette fra le sue da far diventare le nocche bianche «ti prego, se dovessi fare qualcosa che ti ferisce o che non ti piace o che non ti faccia sentire... Il mio tutto, ti prego dimmelo. Perchè tu lo sei Stef. Sei il mio tutto. Non voglio lasciarti pensare neppure un secondo che preferirei me stesso a te. A noi. Mai.» detto cio', le lascio' le mani ma mantenne il contatto tramite i loro occhi.
Gaga era palesemente colpita da quelle parole. Erano le piu' belle, le piu' piene di amore, le piu' dolci che le erano mai state rivolte. In quel momento, anche se si conoscevano da poco, anche se stavano insieme da neppure un giorno, se lui le avesse chiesto di sposarlo lei avrebbe accettato senza ombra di dubbio. Era l'uomo che aveva sempre sognato, il suo principe azzurro.
Gli occhi brillavano, un po' per luce propria, un po' per le lacrime che lottavano per colare sulle sue guance. Aveva bisogno di... Urlare, piangere, ridere, baciare quel ragazzo, stringerlo e fare l'amore con lui.
Per un'ora, un giorno, un mese, una vita. Senza mai fermarsi. Era l'emozione piu' bella che avesse mai provato.
«Taylor.» pronuncio' il suo nome con voce tremante, rotta dal sentimento. Non sapeva cosa dire, quindi lo strinse. Lo strinse come non aveva mai fatto, sentendo quel bisogno pulsare nel suo cervello. Non servivano parole. «quella donna si sbaglia. Tu sei l'uomo piu' dolce e altruista che abbia mai incontrato. Sei la persona piu' buona che esista. Sono sicura che quelle parole erano solo frutto della rabbia. Insomma, tu la stavi lasciando! Non devi prendertela. Staresti molto male per nulla.» gli accarezzo' il viso e sorrise sfiorandogli le labbra, prima di toccarle finalmente. «anche io ti amo. Anche tu sei il mio mondo ora, il mio tutto. Ti amo con tutta l'anima.» si sorrisero, specchiandosi l'uno negli occhi dell'altra; dopodiché, Gaga poggio' la testa sul petto ancora nudo di Taylor e prese ad accarezzarlo lentamente, per rilassarlo ancora un po', qualora ne avesse avuto bisogno.
L'aria di campagna che era riuscita ad impossessarsi della casa entrando dalle finestre spalancate della casa, solletico' i loro nasi e inebrio' le loro menti.
Dovevano molto al Nebraska, lo sapevano bene entrambi.


eccoci alla fine di questa follia (:
mi trovo di nuovo qui a ringraziare voi lettori, la ragione per cui continuo a postare qui. E' un vero piacere vedere le visualizzazioni dei capitoli aumentare ogni giorno di più. vi ringrazio.
Un bacio grande a Elisabeth, Elisa, Georgiana, Alessia e le TayGa shippers di facebook. grazie per il supporto ragazze :) alla prossima!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1611264