She's afraid of falling in love.

di _mistake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** capitolo 13. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


 






Prologo.


"E se tutti gli esseri umani avessero un loro piano?

Se tutta la loro vita fosse stata già programmata dal momento della nascita fino al momento della morte?
Se tutti i mondani avessero già tutta la vita programmata?


Questi se non esistono: la vita degli umani è realmente scritta per filo e per segno.
Tutta la loro esistenza è conservata  da millenni dai guardiani del destino.

I guardiani non solo devono proteggere i piani di tutti gli umani, ma devono anche aiutare quest' ultimi a rispettarli.
I guardiani sono quelli che i mondani definiscono angeli custodi se non si fanno vedere, e li aiutano indirettamente, senza che nessuno se ne accorga.
Ma possono anche interagire direttamente con i mondani: il tuo migliore amico, l' insegnante di storia che tanto odi, la ragazza nuova della scuola, l'autista del pullman che prendi tutti i giorni, il tuo vicino.
Loro potrebbero esser dei guardiani.
E  hanno un capo, il PRESIDENTE.
E' lui che decide tutto, che aggiusta ogni errore, che mette fine ad ogni lite, che stabilisce dove mandare aiuti, dove dover apportare modifiche.
La nostra vita non è facile, è complicata proprio come la nostra storia.
Esistiamo da quando esistono i mondani, da tempi remoti.Viviamo tra voi e il nostro quartier generale è un alto grattacielo nella città di New York.
Abbiamo leggi e pene durissime: non possiamo innamorarci dei mondani, non possiamo affezzionarci a loro e dobbiamo scomparire quando il nostro lavoro è terminato.
Ora vi chiederte chi sono io,giusto?
Piacere, il mio nome è Hope Smith.
E sono una guardiana del destino."




*angolo autrice*
Salve bella gente,come state?
Allora questa è la mia prima fanfiction, e non penso che la storia sia comune e facile da capire.
Per questo ho scritto questo 'prologo' e cercare di farvi capire un po' di più.
Spero che la storia vi piaccia,e se avete ancora dubbi potete chiedere e vi spiegerò tutto(:

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Capitolo 2
*** capitolo 1. ***



 
Pov.Hope

-Hope forza svegliati che dobbiamo uscire.Già siamo in ritardo.HOPE MUOVITI!-

Ed ecco la grazia di Mary, la mia compagna di casa, nonché migliore amica, che mi sveglia con la sua vocina stridula dalla cucina.
Vi pare che devo svegliarmi alle 8.00 di mattina anche nei week-end?Perché poi?
Perché devo lavorare per il presidente, che in realtà sarebbe mio padre.In teoria dovrebbe trattarmi bene ed aiutarmi,ma la sua testa funziona diversamente.
C'è da svolgere un lavoro noioso e lungo? Beh,c'è Hope per questo.
Mai nulla di nuovo.Sempre la solita routine.
Ho già chiesto a mio padre se potevo far qualcosa di più emozionante che controllare i piani di tutti gli esseri umani e dire:"qui c'è questo che non mi convince" per poi lasciare il lavoro alle altre persone.
Papà dice sempre che per prendere un giorno il suo posto devo saper fare tutto, dalle scartoffie alle missioni più difficili.
Ma forse non ha capito che voglio lavorare realmente di nuovo.Forse non ha capito che la mia punizione è durata abbastanza.
In fondo ho solo detto ad un ragazzo di inseguire i suoi sogni e ascoltare il suo cuore.
Certo,cambiando totalmente il suo piano e quindi la sua vita....
si diciamo che avevo combinato una cazzata enorme.Ma ora ho imparato la lezione.

Ritornando alla mia compagna devo dire che inizialmente non mi fidavo molto.Ora invece credo che non sarei nulla senza di lei.
E' la mamma,la sorella e l'amica che non ho mai avuto.E' davvero assurda la sua,come storia.
Non credevo che potessero mai scoprirci.Gli umani intendo.
Voleva suicidarsi, ma il suo piano non era quello.Doveva vivere, per poi morire all'età di 94 anni con suo marito.Ma tutto cambiò.
Scoprì James (un agente abbastanza idiota dovrei dire) durante una missione e lui le raccontò tutto.Era innamorato,il cucciolotto.
Allora mio padre l'ha inserita nel nostro programma.E secondo voi chi è stata incaricata di spiegarle il nostro mondo?Chi doveva farle vedere come si lavorava?Io! Hope Sfigata Smith. 
Vi rende conto quanto tempo ho impiegato per farle capire tuto? 6 mesi e mezzo.
E ora dovrei alzarmi, vestirmi e andare in quella specie di stanza a visualizzare stupidi fogli.Tutto il santissimo giorno.
L'unica cosa positiva è quella di lavorare con Mary.

-HOOOOOPE!
-Ancora? Basta mi sono alzata, ok?Sono qui! Vuoi sfracassarmi le orecchie per quanto tempo ancora?-chiedo scocciata.
-Scusa, ma a volte non riesco a svegliarti se non in questo modo.-
-Davvero dici? Magari con modi più gentili,che ne dici?-
-Vuoi che ti svegli quasi tutte le mattine versandoti addosso un secchio di acqua gelida?-
-Hem,dire di no.Che ore sono?-dico bevendo la mia tazza di caffè.
-Le 7.35.Quindi vedi di muoverti!-annuisco e mi rifugio in bagno, dove mi lavo e vesto in tempo record.

Usciamo e in circa 10 minuti arriviamo al quartier generale.Salutiamo Jack, l'uomo della sicurezzza, e entriamo nel nostro ufficio.
Sono passate circa tre ore da quando siamo arrivate siamo arrivate e sto convincendo Mary ad andare a prendere un capuccino da Starbucks quando mi accorgo di un piano davvero strano.Di un tipo che si chiama Justin Drew Bieber.


                                                                                                           

 
*spazio autrice*
E' la prima Fan Fiction che scrivo, quindi (per favore) non uccidetemi.
Probabilmente avete capito poco e niente di questa storia.
Diciamo che è abbastanza insolita, ma spero vi piaccia (:

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Capitolo 3
*** capitolo 2. ***


 
Pov.Hope

'Nel pomeriggio' 

-Mary, mi hai capito bene?- chiedo alla ragazza seduta al lato opposto del tavolo.
-Hope ho capito il tuo piano.Ho solo paura che non funzioni.Perché non continuiamo a fare il nostro lavoro? -.
-Mary, mi stai dicendo che vuoi continuare a controllare carte su carte per tutta la vita?Non vuoi lavorare, seriamente?
Non vuoi provare? Insomma è stato un guardiano a salvarti la vita...-.
-E lo sai anche tu che fine ha fatto Hope.E' morto, è morto perché era innamorato di un'umana.Morto perché innamorato di me.Io non ricambiavo, ma sai quanto ancora mi faccia ancora male questa storia.Quindi per favore, non tirarla più in ballo.- risponde dopo aver finito di mangiare il suo cornetto.
-Scusa Mary...- le dico davvero dispiaciuta.
-E se succedesse anche a noi due? Se perdessimo la testa per un ragazzo? Non mi piace affatto l'idea di raggiungere la miglior vita per questo.Nel nostro caso di può morire per amore.- 
-Lo so.Ma sai che questi casi sono davvero pochi.Tu sei ancora un'umana, anche se vivi con noi,quindi puoi benissimo innamorarti e rimanere lì.Non succederà nulla a te.Il problema sono io,ma credimi quando ti dico che questo non succederà.E poi voglio ritornare ad aiutare, non voglio stare dietro ad una scrivania.La vita è una, e va vissuta.Ti prego Mary aiutami a convincere mio padre.- 
-Ok, ma non ho ancora capito cosa dovrei fare.-
-Devi solo chiedere a mio padre di lavorare, seriamente e non in quella specie di ufficio.Dirà sicuro di si, perché servono nuovi guardiani.Ma sei ancora inesperta e servirà qualcuno, per controllare che tutto vada bene.Io ti accompagnerò da lui, e lo convinceremo a farmi venire con te,appunto come tutore, se così vogliamo dire.Se andassi solo io mi direbbe di no.- 
-Quindi io dovrei sorvegliare quel Justin coso? - 
-No.Ora apri le orecchie, tappati la bocca e ascolta.Allora noi andremo lì per convincere mio padre,ma lui non ti darebbe come lavoro un piano importante come Justin.A me invece si,almeno lo spero.Il grande problema è convincerlo.Ho fatto qualche ricerca e c'è un suo amico che ha bisogno di un guardiano.Quindi tu ti occuperai di questo tizio e io di Justi..scusi un altro cappuccino e anche un altro brownie qui, grazie.Ora hai capito? -.
-Si, ora mi è un po' più chiaro.Anche se non sono del tutto convinta.Poi perché ti sta tanto a cuore questo ragazzo? -.
-Non mi sta a cuore, solo che dovrebbe essere un cantante.Sai quanto sia forte il potere di una voce? Il potere della musica? Il potere di alcune canzoni? Potrebbe aiutare non sai quante persone, Mary.E a me stanno a cuore quelle persone.-
-Oh,ok.Allora quando dobbiamo andare dal presidente? -.
-Hem, sai che ore sono?-.
-Certo, le cinque e un quarto. Perché? -.
Cosa?è già così tardi?
-Mary ingozzati, lascia nel piatto o fa tutto quello che vuoi ma devi correre.Mio padre chiude il suo ufficio alle sei.Nessuno entra, neanche sua figlia. QUINDI ALZA QUEL BEL CULETTO CHE TI RITROVI E CORRI.- 
- Ma cos. . .- 
Povera illusa,ancora non capisce.Deve muoversi,punto.
La prendo per mano, lascio i soldi sul tavolo, ingurgito il mio brownie e corro fuori diretta da mio padre.Questa volta ci riuscirò.

Mancano cinque minuti alle sei e noi siamo qui.Di fronte all'enorme palazzo.
Avrà minimo una settantina di piani e noi ovviamente siamo in un ritardo pazzesco. 
-Ma non potevamo andare a parlare domani?- dice Mary col fiatone.
-No Mary, dobbiamo parlargli oggi.Anzi ora, muoviti che mancano due minuti.- 
Dopo una corsa estenuante siamo arrivate ma con la mia solita fortuna c'è il nuovo agente della sicurezza.
-Scusi signorina, dove crede di andare? -.
-La prego.Sono ora le sei.Per favore, mi faccia passare.- 
-Mi dispiace signorina,ma non poss. . .-
-Senta- inizio avvicinadomi a lui e parlando sottovoce- ero dall'altra parte della città e non so come ma sono riuscita ad arrivare.Devo dire una cosa molto importante a mio padre.Ci tieni al tuo lavoro e non vuoi che ti faccia licenziare dal presidente in persona, giusto?Quindi ora mi farai passare.-


-Come diamine sei riuscita a convincerlo?- chiede Mary sconvolta. 
-Oh quello non è nulla cara.E’ mio padre il vero guaio.-dico sottovoce prima di bussare all’ufficio di mio padre.                                             
-Si può?- dico aprendo la porta.-
-Oh Hope, sei tu. Diciamo che non potresti, sai che sono già passate le sei.Hai minacciato ancora il guardiano dicendogli che l’avresti fatto licenziare, vero?-
-Potrebbe anche essere.Comunque abbiamo una cosa molto importante da dirti.-
-Bene, ti ascolto.- dice posando la penna e gli occhiali sulla scrivania.                                                                                  
-Allora vorremmo lavorare, entrambe e seriamente.Ascolta prima di dare la tua opinione.Per favore.- dopo un cenno di assenso col capo da parte del presidente,ho cambiato decisione e parlerò io.Quindi faccio un cenno a Mary e continuo a parlare.
-Non riusciamo più a resistere in quella specie di ufficio.Siamo stufe delle carte e dei lavori noiosi.Vorremmo aiutare gli uomini.Ma visto che lei è ancora inesperta ho pensato che non l’avresti mai mandata da sola.Io… diciamo che sappiamo il disastro che ho combinato quindi non avresti mandato da sola neanche me.Ma in due potremmo controllarci a vicenda.E ho anche già trovato due ragazzi bisognosi di aiuto.Ti prego papà,sarebbe davvero importante per me.-
- Certo.-  
COSA?HA DATO IL SUO CONSENSO?SENZA AGGIUNGERE NULLA?DAVVERO?NON STO SOGNANDO?
-Davvero? Non mi stai prendendo in giro, insomma…-  
-Hope non ti sto prendendo in giro.In realtà mi aspettavo qualcosa del genere e mi sono solo stupito che abbiate aspettato tanto per chiederlo.Ricordi tutte le regole da rispettare, vero?-
-Si papà.Per prima cosa non bisogna svelare la nostra vera identità e non dobbiamo nemmeno accennare al nostro “mondo”.Poi non si può rifiutare un incarico e  infine….-  
-E infine?-  
-Mai innamorarsi di un essere umano.-
-Esatto Hope.Hai ragione perché sai che noi non amiamo normalmente,perché quando noi amiamo qualcuno...-
-...è per sempre.-precedo mio padre.

 

*spazio autrice*
Eccomi ancora qui.
Ho aspettato tanto per  pubblicare il secondo capitolo. Ma alla fine ci sono riuscita.
Vorrei solo sapere la vostra opinione su questa storia. Lasciare qualche recensione non costa nulla alla fin fine.
Mi dispiace che neanche in questo capitolo ci sia Justin ma questi sono ancora capitoli per spiegare la storia.
Sono noiosi e mi dispiace ma servono.

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Capitolo 4
*** capitolo 3. ***




Pov. Hope
 

-Hope, mi spieghi perché mi hai tirata giù dal letto alle otto visto che iniziamo a lavorare lunedì? - mi dice Mary. Dovevo anche capirla, infondo, l'avevo svegliata aprendo le tende e facendo entrare tutta la luce del sole che illumina New York.
-Dai Mary, già te ne avevo parlato ieri, o sbaglio? -.
-A quanto pare sbagli, altrimenti mi sarei svegliata prima di te brutta idiota! - replica lanciandomi un cuscino.
-Allora, facciamo una cosa. Mi faccio perdonare preparandoti il caffè e le brioches, ok? Poi parliamo in cucina del perché ti ho svegliata.
Dopo esser uscita e chiuso la porta entro in cucina, prendo la cialda per il caffè e la metto nell'apposita macchina. Nel momento in cui prendo il coltello per aprire i cornetti Mary entra in stanza con le pantofole ai piedi, il pigiama blu e una massa indistinta e aggrovigliata di capelli. Ancor prima di dire qualcosa, mi blocca. 
-Non dire nulla. Sono anche stanca e nella fase dormiveglia ma sono ancora in grado di centrare con un colpo solo la mia pantofola nella tua bocca, chiaro? - dopo un cenno di assenso da parte mia continua.
-Le brioches sono finite? Dobbiamo fare la spesa allora.
E qui si sbagliava, di grosso dovrei dire. Le verso il caffè nella tazza e inizio a parlare.
-Non proccuparti, non dobbiamo andare a fare la spesa, dobbiamo proprio ... ehm ... trasferirci.- Mary si trattiene dallo sputarmi la bevanda bollente sulla faccia. 
-COSA MINCHIA STAI DICENDO? - la sua finezza di prima mattina era qualcosa di emozionante.
-Mary volevi lavorare, giusto? Mio padre ci ha dato il permesso, e noi per lavorare dobbiamo trasferirci. Non molto lontano e non per sempre giusto finché non finiremo la missione. E visto che domani ci sarà la festa di benvenuto per i nuovi alunni a scuola di Justin, è l'occasione giusta. Non trovi? Magari ci sarà anche quel Marcus coso...-.
-E quando dovremmo andare a questa festa? - mi chiede, dando un morso al cornetto.
-Ehm, sabato. Questo sabato. 
-Precisamente quando vorresti fare il trasloso visto che è dopodomani la festa? Dai non prendermi in giro. Non puoi aver trovato una cas...- non finì neanche la frase perché le misi sotto il naso il contratto di affitto. 
-Hope, tu sei impazzita. Per prima cosa non posso permettermi di pagare metà dell'affitto e poi, come se non bastasse...-.
-Mary, non farti troppe seghe mentali, è mio padre che paga non io. Inoltre è abbastanza grande e potremmo dividerla con le altre ragazze se vogliamo, così da risparmiare sulle spese. Poi sei la mia migliore amica. Ti pare che ti avrei fatto pagare quel botto di soldi? Non prendermi per il culo...-.
-Grazie e solo che...vabbè, lasciamo stare. E dove sarà questa festa? -.
-Secondo te? Si svolgerà nella palestra della nostra nuova scuola, la Toronto High School.
-Va bene ma tutte queste cose non potevi dirmele prima, eh? Tuo padre ci ha dato il permesso praticamente una settimana fa, e mentre tu organizzavi tutto, io non sapevo nulla. Avrei potuto aiutarti.
-Avevo solo paura che non avresti accettato se ti avessi detto tutto. Mi dispiace, scusa. 
Mary si avvicina e mi abbraccia sussurando un:' non preoccuparti'.

Alla fine non è stato molto faticoso il trasloco. L'appartamento in cui vivevamo era piuttosto piccolo e grazie agli operai non abbiamo impiegato molto tempo ad organizzare la nuova casa. Ci siamo perfettamente riusciti in due giorni. Nella nuova abitazione non ci sono molti mobili, ma questo può migliorare. Praticamente da un mini - appartamento siamo passate ad una casetta di due piani. Al piano terra abbiamo salone e la cucina, al secondo piano tre stanze da letto e due bagni. Sono certa che troveremo qualcuno con cui dividerla. Il problema è che tra un'ora inizia la festa e sia io che Mary siamo ancora in tuta, in parole povere dobbiamo muoverci. 

Pov. Justin

-Justin ma sei una macchina o cosa? Da quando sono arrivato due ore fa ti ho visto si e no 10 minuti prima che rientrassi nello spogliatoio con una biona, o una mora. * Ma ora cosa vuole Marcus? A volte mi sembra mia madre. Mi sto solo divertendo un po', tutto qui. E credo che anche lui abbia fatto qualcosa ieri sera. *
-Marcus, in realtà sono andato anche con una rossa. - dico iniziando a ridere , seguito subito a ruota da lui. 
Dopo poco gli sento urlare al mio orecchio, a causa della musica assordante. 
-Penso già di sapere chi sarà la tua prossima vittima. Girati. 
Una volta voltato ci sono così tante persone che non conoscono ma penso di aver capito chi intende. Ci sono due splendide ragazze: una mora che indossa pantaloncini rosa fosforescenti, tacchi neri e una camicetta bianca; una bionda che indossa una maglia larga bianca con sopra disegnate delle rondini blu, un pantaloncino di jeans e tacchi blu. Credo che Marcus si riferisse alla bIonda...
Mi giro verso il mio amico, gli sorrido e parto in azione avvicinandomi alla ragazza che sta palrando con la mora.
Parte un lento, tempismo perfetto. Che grande botta di culo. 
-Ehi, ti va di ballare? - chiedo ma inizialmente non mi sente. Quando però ripeto la frase lei si volta completamente verso di me e accetta. Ci spostiamo verso la pista da ballo e le poggio una mano su un fianco mentre lei mette le mani intorno al mio collo. Inizio a parlare chiedendole il nome e da dove viene. 
Mi risponde che si chiama Hope e viene da New York. Mi chiedo cosa sia venuta a fare fino a qui, cioè ti trovi nella Grande Mela e vieni qui? In Canada? A Toronto? Non so, ma sicuramente avrà avuto le sue buone ragioni e non mi interessa più di tanto sinceramente. Parte un nuovo lento, ma lei non si stacca. Ottimo, quello che volevo. A circa metà ballo mi avvicino al suo viso ma quando senteil mio respiro sulle labbra sorride, si sosta e si avvicina al mio orecchio sussurrandomi.
-Caro hai sbagliato persona. Non sono una di quelle puttanelle che ti fai ogni giorno, mi dispiace. 
Rimango stupito dalla sua reazione e la vedo allontanarsi insieme alla sua amica. Credo che anche Marcus ci abbia provato con la mora, perché dopo poco vedo lui impalato e le ragazze uscire dalla porta ridendo. 
In questo momento voglio solo una cosa, lei. 











 
*spazio autrice* 
Eccomi ancora una volta qui, a rompervi le palle. Mi scuso ancora per quella schifezza del capitolo precedente e per farmi “perdonare”
ho scritto il prima possibile il terzo (anche se sinceramente non so se ho migliorato o peggiorato le cose).
Ringrazio tutte le persone che leggono questa storia e la mia migliore amica che con santa pazienza pubblica le storie.
Non so perché ma non riesco a pubblicare le storie perché le parole mi escono tutte sfalzate(sono peggio di un bradipo idiota).
Vorrei solo qualche recensione, per capire cosa ne pensate.
Potete dire che splendido, che è carino o anche che fa schifo e che devo togliermi dalle palle.Tutto, basta che mi fate sapere cosa ne pensate.
E’ la mia prima storia qui e vorrei fosse almeno accettabile.
E ora mi dileguo, bye people
 
 

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Capitolo 5
*** capitolo 4. ***





Pov.Hope

Ormai mi sono resa conto di aver perso si vista Mary da un bel po',non sta più ballando vicino a me perché ci sono vari ragazzi,ma nessuna testa mora.Mi fanno male i piedi a causa dei tacchi ,mi avvicino al bancone e mi siedo su uno di qui sudici sgabelli,ma non mi importa perché sono stanca anche per pensare a questo.Dopo un po' il barista mi guarda e mi rendo conto che devo odinare qualcosa quindi chiedo una birra e cerco di trovare Mary,cosa altamente impossibile.
Saranno passati una decina di minuti,ho finito la mia birra e di quella stupida neanche l'ombra.Decido di uscire un po' fuori per respirare e penso che può aver avuto la mia stessa idea
-Mary?Mary?DOVE CAZZO SEI MARY?-perché mi sono fatta convincere da quell'idiota ad andare in una stupida discoteca per "festeggiare il trasloco e rilassarci un po' "?
Accidenti a me che non so dire di no.Che fine ha fatto?
-Noto che la finezza non è il tuo forte,eh?- dice una voce familiare,mi giro e trovo un paio di occhi color miele che mi fissano.Justin?
-Bieber?Che ci fai qui?-
-Noto con piacere che ricordi come mi chiamo.-
-Sai non sono un'idiota,come quelle senza cervello che occupano il tuo letto e che non hanno neanche il minimo interesse di sapere con chi scopano.-
-Gelosa la ragazza?-
-Gelosa di quelle?non farmi ridere.Comunque non hai risposto alla mia domada.-
-Sono un ragazzo anche io,e indovina?Non sei l'unica che si diverte in discoteca.-
-Intendevo perché sei qui fuori?-
-Avevo bisogno di un po' di aria-
Non credo a questa balla ma mi limito ad un cenno di assenso con la testa.
-Comunque credo di aver visto la tua amica dentro,sai?-
-Ma sono convinta che il tuo amico,Marcus mi pare,le sta tenendo compagnia.Vero?-
-Come..-
-Diciamo intuito o poteri soprannaturali,chissà.-
In realtà li avevo visti entrare e poi persi di vista,ma avevo fatto due più due e allora...
-Credo che ne avranno per un bel po'-
-Buon per loro,anche se non credo che Mary sia così stupida.Comunque grazie per la chiaccherata Bieber ma ora vado.-
-Dove vorresti andare da sola,senza Mary,con tacchi che sicuro non vedi l'ora di toglierti,senza auto nè niente?-
Infondo non è così tanto stupido il ragazzo.
Perché non divertirsi un po'?Inizio ad avvicinarmi e ad abbassare il tono di voce.
-Hai ragione.Ci vorrebbe un ragazzo dolce e gentile che mi offrisse un passaggio fino a casa,e che magari mi aiutasse a togliere questi scomodi tacci- ormai sono vicinissa -o questo stretto vestito,no?-
Di botto mi stacco da lui e avviandomi verso la porta per entrare dico-Magari cercherò qualcuno dentro.-
Sento Justin bloccarmi con una mano prendendomi per il polso,girandomi e facendomi avvicinare a lui.
-Ed io che ci sono a fare?-
-Quanto sei stupido,davvero credevi a quello che ho detto?Ora entro,trovo Mary e andiamo via.Mi dispiace,ma non sono una ragazza facile.-
Dopo essermi liberata dalla sua presa e aver sorriso mi volto ed entro dentro.Subito mi investe la musica assordante,ma cerco di concentrarmi per individuare Mary.Vedo che anche Justin ormai è entrato e sta puntando verso una bionda,con le tette rifatte.Sembra una barbie.Meglio che lascio stare.
Finalmente vedo quella scema,mi avvicino e le chiedo se possiamo andare via.Dopo un po' accetta anche lei perché alla fin fine è stanca,così usciamo e raggiungiamo la macchina.

'la mattina dopo'

DRIN DRIN DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
Fottuta sveglia,fotuta scuola,fottuto piano,fottuto lavoro.Mi tocca alzarmi e andarmi a lavare.
Quando ho finito vado a svegliare Mary e mentre preparo la colazione lei si lava.
Quando entrambe siamo pronte sono le otto,siamo in ritardo e dobbiamo muoverci.
-MARY,TI MUOVI?-
-SI,METTO LA GIACCA E ARRIVOOOOO-
-TI ASPETTO GIU',CHIUDI TU-
-DOVE SONO LE CHIAVI?-
-SULLA MENSOLA VICINO ALLA PORTA-
-OK,ORA SCENDO-

Arriviamo entrambe alla lezione di italiano con cinque minuti di ritardo e ci accomodiamo negli unici posti liberi,primo banco.Da qui godiamo un ottima vista, è possibile ammirare infatti le file di denti storti e gialli della prof,mentre spiega non so cosa riguardo Shakespaere.Per ammazzare il tempo mi guardo in giro e noto che Justin è seduto al penultimo banco,vicino a Marcus.Dietro a loro ci sono delle ragazze magre,bionde,con vestiti firmati e soprattutto FALSE FINO AL MIDOLLO.
Ci sono altre ragazze come loro,ma una è nera e due sono more.Bene,avere in classe 5 stronze è semre stato il mo sogno,fin da piccola.
Il resto della classe è la normalità più assoluta:c'è il secchione che prende appunti,chi scrive e chi disegna sul proprio blocchetto o quaderno che sia,chi si finge interessato ma ha la testa altrove e chi cerca di non farsi sorprendere mentre ascolta musica o usa il cellulare.Decido allora di non fingere di ascoltare la prof per i restanti 35 minuti e disegnare un po'.
Controllo l'orologio e tra 10 secondi dovrebbe suonare la campanella:
DIECI,NOVE,OTTO,SETTE,SEI,CINQUE,QUATTRO,TRE,DUE, U N O.
Ah,che suono soave.Ma ovviamente non dura a lungo perché la prof deve dire qualcosa.
-Ragazzi,non vi alzate.C'è un annuncio importante..Quest'anno ci sarà il campeggio ma le tende saranno a 5 e miste.E i nomi saranno scelti a caso da questo contenitore.Signorina Smith vuole incominciare lei?-
Mi alzo e mi avvicino alla cattedra.Infilo una mano nell'ampolla e leggo i nomi scritti sui bigliettini:
MARY JAKSON,JUSTIN BIEBER,MARCUS RUESS,CATHERINE LEWIS.

Guardo la classe e capisco scubito che Catherine è la ragazza rossa che scarabochiava sul suo quaderno.
Mh,non mi sembra tanto male alla fin fine.Torno a posto con gli occhi delle stronze addosso ma non mi importa.
Mentre gli altri pescano i bigliettini con i nomi Mary mi sussurra all'orecchio destro qualcosa:
-Ottimo per il nostro piano,vero?Che fortuna-.
-O forse la fortuna non centra nulla e le cose dovevano andare così,no?-dico facendole l'occhiolino.
 
*angolo autrice*
Eccomi di ritorno con un nuovo capitolo.
Vorrei scusarmi con chi segue la storia(se c'è qualcuno che la segue)per il ritardo ma purtroppo mi si era rotto il pc a causa di mio padre.
Spero che vi piaccia il capitolo,ma ho notato con dispiacere che le visite non sono salite  più di tanto e le recensioni sono praticamente nulle.WHY? FA COSI' TANTO SCHIFO?ALMENO DITEMELO...
Vabbè ora vi lascio sperando che andrà meglio...

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Capitolo 6
*** capitolo 5. ***




Pov. Hope

 
Ormai le prime ore di lezione sono finite, ed è ora di pranzo.
Mi avvicino all'armadietto, dopo le due ore di filosofia più lunghe e noiose della mia carriera scolastica, e poso quel mattone di libro che siamo costretti a seguire. Dopo chiudo l'anta dell'armadietto e mi dirigo verso quello di Mary e la trovo mentre lotta contro quella quantità infinita di cose che tiene nell'armadietto. O meglio,che cerca di tenere nell'armadietto.
-Prima o poi dovrai capire che non puoi far entrare mezza scuola lì dentro, dovresti mettere in ordine.-      
-Lo so, ma è più facile così.-
-E' più semplice lottare contro l'armadietto tutti i giorni?-chiedo ridendo.
-Hai ragione, metterò in ordine. Prima o poi..-
-Prima o poi? Vabè lasciamo perdere e andiamo..-
-Certo.- risponde sorridendomi.

 

Ci avviamo in mensa ma appena entriamo mi accorgo del grande errore che ho fatto. Convincere Mary a venire a mangiare qui.
Chi me l'ha fatto fare? Non potevo continuare a mangiare il mio panino fuori al giardinetto, abbastanza curato per altro, magari chiaccherando con Mary o leggendo un libro o ascoltando musica?
NO,DOVEVO VENIRE A MANGIARE IN MENSA.MA COME MI E' VENUTO IN MENTE?
E' ANCHE VERO CHE PRIMA O POI DOVEVO VENIRE A MANGIARE QUI,PERO'..
La sale è enorme, e la quantità di persone è invredibile. Se in queste due settimane avevo pensato di aver visto troppe facce, ora ne sono assolutamente certa.
Quante persone potevano occupare quella sala? Il numero è spaventoso.
I muri sono bianchi, o meglio originariamente dovevano essere bianchi. Ora sono completamente ricoperti di scritte, disegni, annunci e volantini vari. Le panche e i tavoli sono di legno chiaro, ci sono quattro macchinette che vendono merendine e bibite sulla parte destra della stanza e la fila per il cibo è terribilmente lunga.
Ci avviamo verso la fila e aspettando i guardo nuovamente in giro. Ci sono persone sedute sulle panche, altre sui tavoli, altre direttamente a terra.
C'è chi suona la chitarra, chi studia, chi legge, chi ascolta musica, chi scambia coccole e baci col proprio ragazo, chi ride e scherza con gli amici.
Appena arrivo all'inizio una cuoca mi chiede cosa voglio e decido di prendere della carne, insalata, acqua e del riso.
Ergo, la cosa che sembra più commestibile. Aspetto Mary mentre ordina qualcosa, e quando ha finito cerchiamo un tavolo libero. Dopo un po' tra tutti una testa rossa e riconosco Catherine mentre legge   seduta appoggiata ad una colonna. Ci avviciniamo piano a lei, e quando le siamo abbastanza vicine mi chiedo cosa dovrei dirle per attirare la sua attenzione, ma fortunatamente lei chiude il libro e alza lo sguardo.
-Ti abbiamo disturbata? Scusa.-dico subito
-No, non fa niente. Pensavo fossero...-distoglie lo sguardo da noi e fissa quelle classiche ragazze stronze che erano nella nostra stessa classe.
-Le barbie?-
-Si.-
-Piacere noi siamo -
-Mary e Hope, mi ricordo. Dobbiamo condividere la tenda con quei due coglioni.-
-Hem, si.-dico scoppiando a ridere, seguita da Mary e Catherine.
-Andiamo fuori? C'è una porta qui dietro e usciamo nel giardino qui fuori. Odio rimanere qui dentro.-
-Oddio si,ma come facciamo con questi?-dice Mary indicando con il capo i vassoi.
-Non ti preocupare, conosco le cuoche. Non diranno niente se appena avete finito li riportate.-
-Ah, ok. Allora andiamo.-

*fuori in giardino*
  
-Allora? Di dove siete?-
-Hem, siamo di New York.-
-Cosa? Abbandonate dalla grande mela per venire qui? Siete pazze?-
-Oh, per niente. Non capisci neanche quanti problemi ci siano a New York.  E poi, bhè, dovevamo staccarci da casa.-
-Problemi?-
-Diciamo di si.- risponde Mary al mio posto.
-Vorrei davvero poter viaggiare, andare a vivere da sola, scoprire nuovi posti, nuove tradizioni, nuove usanze. E invece vivo ancora con i miei qui.-
-Non so per i viaggi, ma se hai bisogno di una casa noi abbiamo un posto.-
-Che?-
-Si, casa nostra è abbastanza grande, potresti benissimo vivere con noi-
-Voi siete due pazze.-
-Perché?-chiede Mary iniziando a mangiare quella robaccia che spacciano per pasta.
-Mi prendete in giro? Non mi conoscete manco e già mi avete invitato a vivere da voi.-
-In realtà ti conosciamo. Cioè leggi libri che hanno un senso e non solo top magazine o altre riviste di moda, ascolti musica, sei rossa e odi quelle puttanelle  bionde. Già sono punti a tuo favore.-
-Solo per te.-dice sussurrando.
-Non è vero.Dai, solo perché i ragazzi sono degli idioti e preferisco chi apre le gambe al posto di chi fa funzionare il cervello non è colpa tua, nè dei tuoi capelli rossi che trovo stupendi.-
-Grazie-dice arrossendo per il mio complimento.
Continuiamo a parlare finchè non finiamo di mangiare ed è finita l'ora di spacco, e iniziamo a conoscerla. Ci piace lo stesso genere musicale, scambiamo parere su alcuni libri e parliamo un po' dei ragazzi qui a scuola.
Mando a fanculo la ma dannata lingua quando chiedo perché ha detto che odia i giocatori di football, tra cui anche Marcus  e Justin, e vedo i suoi occhi rabbuiarsi.
-Scusa, non volevo. Cioè se non vuoi parlarne..-dico imbarazzata
-No, non ti preocupare. E' una storia un po' dolorosa, ma mi piacerebba parlarne con voi sembrate davvero delle ragazze splendide.
Allora,partiamo dall'inizio.Bhè,io in primo non ero come mi vedete ora,cioè soffrivo di bulimia,e mi sentivo una balena tra tanti cavallucci marini perfetti.Erano tutte bellissime,alte,e soprattutto magre.E poi c'ero io,che ero brutta e grassa.Ovviamente i ragazzi dovevano prendere qualcuno di mira,e scelsero poprio me.Ecco,tra questi c'erano anche Justin e Marcus.Fu il periodo forse più brutto della mia vita ma non voglio entrare nei dettagli. Riuscivo a fingere un sorriso e a continuare ad andare avanti solo grazie alla musica, ai miei libri, e ad alcune persone a cui volevo davvero bene. Mi sono trasferita da dodici anni, ma ho continuato a sentirmi,nonosotante la distanza, con colei che ora è la mia migliore amica. Anche grazie a lei riuscivo a sopravvivere.
Tutto questo finche non incontrai due splendidi occhi colore oceano e un sorriso smagliante per i corridoi.
Mi erano caduti dei libri a terra perché mi ero scontrata con qualcuno che era andato via correndo, senza degnarmi di uno sguardo. Mi stavo piegando per prendere tutto quando un ragazzo si chinò e mi aiutò borbottando qualcosa come "stupidi idioti".Rialzandosi si presentò,e da allora...hem..abbiamo inziato a frequentarci e ora stiamo insieme. I ragazzi si sono scusati, ma non bastano delle scuse per risanare tutte le ferite, anche se aiutano. Spero solo di aver fatto bene a dirvi tutto, e che non siate delle storonze patentate.-
-Non ti deluderemo,tranquilla. Se vuoi dopo puoi venire a casa nostra?Che ne dici?-propone Mary.
-Certo,ci vediamo dopo le lezioni.-
Si è fatto tardi e io devo andare a fare matematica, Mary inglese e Catherine filosofia. Mentre mi avvio verso la stanza 11 ripenso a ciò che ha raccontato Catherine.
COME SI PUO' ESSERE COSI' INSENSIBILI?
PERCHE' LE PERSONE SONO COSI?
PERCHE' SE SEI DIVERSO IN QUESTA SOCIETA' SEI SBAGLIATO?

Entro in classe e mi vado a sedere in un banco in fondo, appoggiandomi al muro. E ovviamente Justin entra pochi minuti prima del professore sedendosi vicino a chi?indovinate? Me.
So che dovrei fare il mio lavoro, ma non riesco a non pensare a come prendeva in giro Cath.
Poco dopo l'inizio della lezione Justin cerca di fare conversazione dicendo cose stupide come 'che palle,a cosa mi servirà ai questa roba?' o 'sai che ore sono?'. Mi limito a rispondere a monosillabi perché l'unica cosa che mi viene in mente sono insulti. Così quando,prima di uscire mi chiede il numero di telefono per parlare del campeggio l'unica cosa che dico è: -Ora vado di fretta scusa. -avrei voluto aggiungere coglione, ma mi sembrava una cosa stupida anche se era vero..


Pov.Justin


Mi chiedo cosa ho fatto a Hope,avevo scommesso con me stesso che sarei riuscita a conquistarla con poco.
E mi sbagliavo. Dio solo sa quanto mi sbagliavo. 
Durante tutta la lezione mi ha risposto a monosillabi, e ha rifiutato di darmi il suo cellulare. Non sapevo molto su di lei, ma la scomessa questa volta sarà più dura. Non so per quale motivo, ma sapevo che lei era diversa. E questo mi piaceva, dannazione a me e alla mia fissa per le ragazze difficili.
Andando agli allenamenti sono riuscito a svagare un po'con la mente, finchè parlando con Marcus negli spogliatoi avevo saputo che anche l'altra non aveva un caratterino facile, ma probabilmente la nostra fama di 'puttanieri' si era già diffusa anche alle nuove arrivate.
Verso le 5 mi faccio accompagnare a casa da Marcus con la macchina, promettendo che il giorno dopo saremmo andati in un bar o pub a far conquiste.




 
*angolo autrice*
Eccomi, sono tornata con un nuovo capitolo. Mi dispiace, ma nonostante i miei sforzi questa storia è letta davvero poco,
per non parlare delle recensioni praticamente inesistenti. Spero solo andrà meglio...

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Capitolo 7
*** capitolo 6. ***





Pov.Hope

-Hope, è pronto il dolce?-
-Si Mary, ora lo sto togliendo dal forno.-
-Ottimo, allora puoi venire ad aiutarmi a spostare il divano? Ti prego.-
-Posso mettere lo zucchero a velo qui e dopo vengo?-
-No, muoviti.-
-Arrivo.-

Mary e la sua fissa per le feste, a volte la odio. Non sono per niente tipo da festa, e grazie a lei nell'ultimo mese ho partecipato a più feste che in tutta la mia vita.
In realtà non è una festa, perché siamo solo Mary, io e Chaterine che ha deciso di trasferirsi da noi, ma la mia migliore amica ha deciso di darle il benvenuto come di deve. Abbiamo preparato alcuni rustici (anche se ho fatto io, la ragazza è una negata totale in cucina), abbiamo comprato patatine e pop-corn, birre e poi c'è il mio dolce al caffè.
Abbiamo deciso di vedere In Time in tv, e magari chiaccherare un po'.
Sono passate due settimane dalla nostra proposta e diciamo che la rossa non ha perso tempo. La situazione in casa non è delle migliori; i genitori litigano praticamente sempre e lei non li sopporta più. O meglio non li ha mai sopportati, ma era troppo piccola per opporsi e non aveva nessuno che la ospitasse in casa.
Quando le abbiamo detto che poteva venire da noi, ha deciso di preparare i bagagli, prendere tutte le sue cose e abbandonare quella casa che tanto odiava: il padre e la madre hanno anche acconsentito dicendo che doveva essere autonoma, o non so che cazzata.
Dopo aver sistemato il divano e le peltrone, messo sul tavolino il cibo e gonfiato alcuni palloncini vado a farmi una doccia mentre Mary aspetta connettendosi su twitter.
Passano una decina di minuti sento il campanello suonare e i passi della mora, così corro a vestirmi. Quando ho finito vado in salone e trovo le ragazze sedute a mangiare patatine, mentre ci sono tre borsoni nell'ingresso.

-Brave, non vi preocupate,mangiate pure senza di me.-dico sorridendo.
-Hope, ciao.-
-Ciao, come stai?-
-Bene, hem strana.-
-Ovvio, ora vivi da sola babe. Se vuoi ti accompagno così puoi sistemarti meglio in casa.-
-Si, grazie. Cioè grazie anche per la sorpresa, per l'ospitalità...-
-Cat, non imbarazzarti. D'ora in poi vivremo insieme, quindi se ti serve qualcosa,di qualunque cosa, se hai bisogno di parlare noi siamo qui. E poi ci serviva qualcuno che rimanesse sobrio durante le feste per riportarci a casa. Faremo a turno, vero?-finisco ridendo e coinvolgendo anche le ragazze.

Aiutammo Catherine a sistemare i vestiti, i libri e gli oggetti personali e dopo la serata proseguì normalmente:mangiando,vedendo il film e scherzando.
La rossa si è perfino scusata perché la prossima settimana dove vedersi con Stephan, il ragazzo, e timidamente ci ha chiesto se può invitarlo da noi.
E ovviamente abbiamo accettato.
Siamo andate a dormire verso le due, ma la cosa non ci preocupa perché domani è sabato, e già Mary parla di una serata in discoteca. Non sono psicologicamente pronta a indossare tacchi di minimo 12 centimetri, merda.


Pov.Justin

Mi sveglio grazie alla suoneria del mio cellulare.
-Justin?-
-Si, chi è?-rispondo ancora mezzo addormentato.
-Come chi è? Coglione, sono Marcus. E noi avevamo un appuntamento, circa un'ora fa. Dove sei?-
 Mi sono completamente dimenticato di dover uscire con Marcus, e mi sono addormentato.Che idiota.
-Si, hem Marcus. Sto arrivando,a spettami al pub che arrivo subito.-e senza neanche ascoltare la sua risposta corro a prepararmi e cerco di fare il prima possibile.
Questa sera voglio solo: bere, bere, bere, bere, ballare, bere e farmi qualche ragazza.Proramma perfetto,no?
*non se vuoi conquistare una ragazza* zitta vocina idiota nella mia testa.
Non voglio "conquistarla" io voglio farmela.
Hem,giusto? 




 
*angolo autrice*
E ecco qui un nuovo capitolo.Non riesco proprio a capire se questa storia faccia davvero schifo o no...
è segita poco e le rcensioni non ci sono.OTTIMO DIREI,EH?
Per quei pochi che leggono ho dato un volto ai personaggi:



Iniziamo con Mary:

:                                                                                               Marcus:

  





        Cath:
      



                                                                                                                                                                                                                                                                                    Stephan:

 

 




per qualunque cosa ecco il mio
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Capitolo 8
*** capitolo 7. ***


 

Pov.Hope

Chiudo il mio armaietto e mi giro proprio nel momento in cui Cath mi viene incontro.
-Hope allora oggi andiamo in quella discoteca di cui ti parlavo?.-
In realtà non ho molta voglia di scendere,ma il suo enorme soriso riesce a convincermi e accetto.
-Certo, ma dov'è precisamente?-
-Hai presente il parco in cui siamo state l'altro ieri?-ci penso, e poi annuisco.
-Si, quello non molto lontano da casa nostra.-
-Esatto, quello a dieci minuti a qui.Il locale è a duecento metri da quel parco.-
-Ah perfetto.-
-Senti Hope, devo correre alla lezione di chimica, ci vediamo a casa.-conclude dandomi un bacio sulla guancia e correndo verso destra.
-Cath, l'alula di chimica è dall'altra parte-urlo.
Lei si gira, annuisce e mima un 'grazie' con le labbra per poi scappare via.
Ed ora mi tocca andare a matematica, e sinceramente preferirei fare tutte le materie che non siano matematica.

Entro in classe e vedo un banco libero in fondo all'aula e mi dirigo lì.Per come è fatta la professoressa anche seduta qui non mi darà pace, ma almeno non ho il piacere di sentire il suo orrendo profumo e di essere investita da una pioggia di sputi.
Poverini quelli che siedono al primo banco, che devono sopportarla.
Pochi minuti dopo entra in classe un Bieber spettinato, che osserva la classe prima di venire a sedersi nel banco accanto al mio.
Appena sento la campanella, una donna bassina con occhiali tondi, una maglia bianca, un giacchino e una gonna verde e scarpe nere entra in classe.
Ci alziamo per "salutare" la professoressa, che con aria scocciata si avvia alla cattedra e si siede.
-Ragazzi oggi vi darò vari esercizi che dovrete svolgere mentre io correggerò i compiti delle altre classi.Quindi silenzio assoluto e LAVORATE.-
-Certo, fidati donna.-dice Justin facendomi ridere.
-Sei sicuro che sia una donna?-dico con espressione seria.Lui si gira, e mi guarda negli occhi per poi sorridere.
-Credo che nessun uomo sano di mente vorrebbe scoprirlo.-e a quella battuta sorrido instintivamente.
-Cosa c'è? Di buon umore questa mattina Smith?-
-Direi di si Bieber.Te tutto bene?-dico titubante.
Prima o poi dovrò avvicinarmi a Justin, ho un lavoro da completare.
Annuisce semplicemente, senza rivolgermi parola.Solo dopo una decina di minuti si azzarda a dire qualcosa.
-Sai, è strano.-
-Cosa è strano?-
-Parlare normalmente con te.In genere non facciamo altro che insultarci a vicenda tra i corridoi.-
-Se vuoi possiamo ricominciare ad insultarci, sai?-
-No, non mi dispiace.-
-Giusto, i tuoi neuroni non riescono più a creare insulti eleganti da rivolgere ad una donna.-
-Ed ecco che ricominciamo.-


Pov. Justin

-Ed ecco che ricominciamo.-
-Scusa è più forte di me-dice sorridendomi.E che sorriso...
-Comunque chi sarebbe la donna?-
-Oh, divertente.Davvero, sto morendo dalle risate.-
-No, dico davvero.-
-La donna sarei io, brutto idiota.-
-E chi me lo assicura?-
-Ci sono persone che possono assicurartelo, caro.-
La discussione finisce lì, ma vorrei poterlo assicurare anche io.



-Jusin,cosa succede?-
-Niente amico.-
-Non venirmi a dire stronzate, mi hai trasportato in questo posto e non hai ancora fatto conquiste.Siamo qui da almeno un'ora, e non è da te.
-Lascia stare Marcus.Mi andresti a prendere una birra?-
-No, muovi quel culo e vai al bar.Io vado a divertirmi.-dice avviandosi alla pista.
Il fatto è che ho adocchiato troppe persone,troppe bionde ma quando si giravano e non vedevo Hope non volevo fare più nulla.Che grande idiota che sono, devo darmi una svegliata.
Eppure credevo di aver sentito Catherine(si chiama così giusto?)che chiedeva a Hope se questa sera sarebbero venute qui.
Non ci capisco più niente.Devo dimenticarla, e mi ci vuole dell' alcool.


Pov.Hope

-Dai Mary, devo per forza mettere questi tacchi? Sai che tra tutti quelli che ho sono quell che più odio.-
-Mi dispiace Hope,ma devi.Già sei perfetta di tuo, poi se metti quei tacchi sarai irresistibile.Ho ragione vero Cath?-dice alzando la voce per fasi sentire dalla rossa che si sta preparando nell'altra stanza.
-Certo! Hai sempre ragione tu Mary-urla in risposta, anche se secondo me la sta prendendo per il culo.
Decido di indossare quelle scarpe, e non disutere.Sicuramente in una litigata tra Mary e me vincerebbe lei,anche se mi costa ammetterlo.Ma è la pura verità.

Usciamo di casa quando siamo pronte, e sono già le undici.Attraversiamo la starda e prendiamo la macchina rossa di Cath, che ci porterà fino alla discoteca.
In realtà non è molto lontana da casa,ma avendo i tacchi e essendo le undici di sera non ci sembrava il caso andare a piedi.
Dopo dieci minuti arriviamo, parcheggiamo appena troviamo un posto libero e poi ci avviamo al locale.
Comprendo sforzandomi a causa della scritta troppo piccola e posizionata troppo in alto, che il locale si chiama fabric.
L'edificio ha un colore verde scuro con grandi finestre scure, l'entrata è piccola e c'è un omaccione nero grande quanto un armadio che svolge il suo lavoro da buttafuori.
La discoteca non sembra molto frequentata, la fila è corta e non me ne meraviglio...
Entraimo che ormai è già mezzanotte, e subito mi fiondo al bar.Ho davvero bisogno di una birra o un drink, prima di sciegliermi e ballare in pista.
-Una birra,grazie.-dico al ragazzo biondo cenere che sta dietro al bancone.
E' alto, occhi azzurri ed ha una decina di tatuaggi sul braccio che noto solo quando mi porge una bottiglia.Vorrei pagare ma mi dice che è già stato fatto  e con un cenno indica un ragazzo, credo di una ventina di anni.
Appena mi volto si alza,e si avvicina a me sorridendo.Oddio, manco sono arrivata e già ci provano? mondani..

-Ciao bellezza.-
-Ciao-
-Ti va di ballare?-
Ci penso su, ma alla fine accetto.In fondo mi ha offerto da bere, e appena mi scoccio posso benissimo lasciarlo lì.No?
Una volta in pista iniziamo a ballare,e non mi sembra tanto male.
Parliamo un po', mi dice di chiamarsi Adam e che è venuto qui con un suo amico,Jake credo.
Mi chiede di me, ed anche se sono un po' insicura dico come mi chiamo e che mi sono da poco trasferita con la mia migliore amica.
Tutto procede alla grande, finché non si avvicina troppo a me.
Inizia a toccarmi i finchi per poi scendere al fondoschina.
Cerco di distaccarmi ma non ci riesco e quando tenta di baciarmi mi sento tirare via da qualcuno.
Quel qualcuno è Justin.
Che ci fa qui?

-Hei amico, che succede?-dice Adam rivolto a Justin.
-Capisci quando una ragazza non vuole avere a che fare con te?-
-Justin, ma che..-inizio a dire, ma non mi permettono nemmeno di finire, perché arriva l'amico di Adam.
-Cosa ti prende? Non ti puoi fare gli affari tuoi?-dice il tipo chiudendo le mani a pugno con tanta forza da far diventare bianche le nocche.
-Hei, Jake calmati.Non litigate e non picchiatevi per me.-
-Infatti picchiamo direttamente te.-risponde,dandogli un pugno sul naso.
Adam si infuria e riponde a Justin con un pugno.
Iniziano a picchiarsi e le persone notano qualcosa,e creano un cerchio intorno ai ragazzi.
Si sente poi una sirena di polizia, e come un fulmine nel caos generale afferro Justin e lo trascino via dal locale.
E' stordito, ha un occhio nero e un labbro spaccato.
ED E' DECISAMENTE UBRIACO.
Gli chiedo di darmi le chiavi della macchina e dove si trova quest'ultima.Dopo varie proteste riesco a trovare entrambe,mi fiondo in macchina.Lui si siede vicino a me, mentre io guido fino ad arrivare a casa.

Vado a prendere l'acqua ossigenata, ovatta, qualche cerotto e torno in salotto dove ho fatto sedere Justin sul divano.
-Si può sapere che cosa ti è preso?-
Inizio a passare l'ovatta sul labbro.
-Ti ho salvato dal quel brutto omaccione.-dice con una  voce da perfetto idiota.
-Certo, e ti sei preso anche un paio di pugni ben assestati.Complimenti.-so che dovrei ringraziarlo, ma non riesco a capire cosa gli sia preso.
Non risponde, ma noto che tiene a fatica gli occhi aperti e appena ho finito lo spingo nella mia stanza.
Lo faccio stendere sul letto e appena poggia la testa sul cusino crolla.
-Chi te lo ha fatto fare..-sussurro.
-Ho avuto una buona ragione per farlo, te.-risponde mezzo addormentato.

Invio un messaggio a Mary e a Cath, avvisandole di tutta la faccenda.Alla fine nonn è tardissimo,credo sia l' una e mezza.Neanche sono arrivata al locale e già ho combinato un guaio.Ottimo.
Dopo un po' mi chiedo come faccio a far tornare Bieber a casa e quindi invio un nuovo messaggio a Mary.

'Cerca di trovare quel Marcus.A costo di interrompere una sua prestazione, trovalo e portalo qui.Deve tornare a casa Bieber.
Mi fido di te xx'

Sono ancora in camera mia,e decido di andare a mangiare qualcosa in cucina.Dopotutto non mangio dalle nove di questa sera e il mio stomaco si sta ribellando.
Appena sto per uscire sento Justin parlare nel sonno.
-Grazie Hope, per tutto-
Sorrido e chiudo la porta.


*angolo autrice*
Ed ecco un nuovo capitolo!
Credo sia il più lungo che ho scritto fino ad ora,e anche il mio preferito.
Justin sta iniziando ad interessarsi a Hope,mentre quest'ultima sta cercando di avvicinarsi di più.
Non so perché ma mi piace,e spero piaccia anche a voi.Spero in qualche recensione (:

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Capitolo 9
*** capitolo 8. ***



 

Pov.Justin

Apro lentamente le palpebre, che non mi sono mai sembrate così pesanti, e mi ritrovo immerso nel buio più totale.Mi giro nel letto e cerco a tentoni il mio Iphone e vedo l'ora: le nove del mattino.
Cerco di alzarmi e scendere in cucina, ma la testa pulsa in una maniera esagerata.MA QUANTO CAZZO HO BEVUTO IERI SERA?
Quando riesco a uscire da quella stanza e scendere le scale per arrivare al piano i sotto trovo Marcus con addosso solo un paio di panaloncini da basket.
-Hei amico.-dice sorridendomi.
Rispondo con un verso, e sinceramente non so neanche io se sia un grugnito o qualcos'altro.
-Come va la testa?E il labbro?-
-Amico, credo che la mia testa stia per scoppiare e non scherzo...aspetta, hai detto labbro?Cos'ha il mio labbro?-
-Non ricordi nulla?-
-Mi pigli per culo o cosa?A stento riesco a capire chi sei brutto idiota, figurati se mi ricordo cosa sia successo ieri sera.- 
-Amico penso che dovremmo parlarne con più calma.Mangia qualcosa, vatti a fare una doccia e ne riparliamo.Ok?-
Annuisco ancora stordito mentre vado in cucina a mangiare qualcosa.Appena ho finito mi dirigo in bagno e faccio una doccia cercando di chiarire tutti i pensieri.
Dopo una decina di minuti esco dal bagno e mi sento leggermente meglio, ma ora voglio delle spiegazioni riguardo a ieri.

-Marcus?-
-Si?-
-Dove sei?-
-In cucina brò-
Vado lì e prendo l'aspirina che mi sta porgendo insieme ad un bicchiere d'acqua.Appena ho finito poggio tutto nel lavello e chiedo se possiamo continuare il discorso di prima, che in realtà non abbiamo mai iniziato.Vorrei capire che cosa ho fatto ieri per ritrovarmi con un labbro rotto.

-Certo.Ricordi qualcosa?-
-Hem, vagamente.Ricordo che ti ho portato in quella discoteca e che... - non posso dirgli che mi sono ubriacato per non pensare a lei.- ho bevuto 3 birre e qualche cocktail.Poi ho iniziato a ballare con qualcuno e poi ho visto entrare...-
-Quella ragazza, vero? Hope.-
-Come...?-
-E' per lei che hai quel taglio.Un ragazzo ci stava provando con lei e tu sei intervenuto: hai ricevuto qualche pugno prima che Hope sia riuscita a portarti via da lì.Ti ha portato a casa, ha disinfettato il labbro e ti sei addormentato sul letto.Sei proprio un idiota, casa disponibile e te dormi.-
-E tu che cazzo ne sai?Eh?-sbotto adirato.
-Stavo ballando con una quando Mary è venuta vicino a me e mi ha chiesto di venirti a prendere.-
-Chi?-
-Mary, la migliore amica di Hope.-
Lo guardo con un' e spressione confusa e cerca di chiarire ulteriormente- Quella mora con cui ci ho provato alla festa.In genere stanno sempre insieme, e ora si è aggiunta anche Catherine.-
-Ottimo, scommetto che mezzo mondo sa questa storia ora.Giusto?-
-No, per niente.Amico fidati se ti dico che nessuno sa nulla.-
-Comunque va avanti.-
-Stavo dicendo che Mary mi ha chiesto di venirti a prendere perché Hope le aveva mandato un messaggio dicendo che doveva trovarmi per poi riportarti a casa.Quando sono arrivato lei era in cucina con una tazza di tè e dei biscotti e tu eri al piano di sopra a dormire.Mi hanno aiutato a metterti in macchina, mi hanno ringraziato e ora sei qui.-
-Sai qualcos'altro?-
-No, nulla.-
-Grazie amico- dico salendo in camera.Apro l'armadio e prendo le prime cose che mi ritrovo sotto mano, mi cambio e velocemente raggiungo il piano di sotto.
Devo fare una passeggiata, e devo pensare a tutte le informazioni che ho assimilato.
-Marcus, esco.Non so se torno a mangiare, ok?-
-Certo, ci vediamo Bieber.-
Afferro le chiavi ed esco di casa.

Sono le undici e ho di nuovo fame, pur avendo mangiato meno di un'ora fa così quando intravedo un bar alla fine della strada mi avvio lì pe comprare qualcosa.
E' un locale piccolo e accogliente, ha grandi vetrate e vari tavolini  tondi che riempiono la sala.Ciò che si nota appena entrati è l'enorme bancone con sopra vari portatovaglioli rossi, un vassoio con delle ciambelle e una piccola teca con cornetti, muffins e brioche.
Quando vado alla cassa so già cosa chiedere; ordino due muffin al cioccolato e un caffè macchiato e appena è tutto pronto mi siedo ad un tavolo abbastanza appartato.
Sto per finire il caffè quando sento il campanello della porta suonare e alzando lo sguardo vedo una figura, la sua figura femminile: Hope.

Pov. Hope

Odio quando le ragazze finiscono i biscotti e i muffins senza dirmelo.IO HO BISOGNO DI MUFFIN.POTREI MORIRE SENZA.
E così, grazie a quelle due idiote sono costretta a fare colazione fuori.
Non che poi mi dispiaccia tanto visto che è da un po' che non sto da sola, pensando ai fatti miei.Tra l'arrivo di Cath e l'enorme esuberanza di Mary non ho avuto un minuto libero di questi tempi.
Prima serviva qualcosa da mettere in camera alla rossa, poi la mora voleva portarmi a fare shopping con lei, dopo ancora Cath mi chiedeva di andare in libreria.
Si, forse hanno fatto bene a finire il cibo.Sono stata cattiva a non avvisarle che scendevo per fare colazione da sola in pace, ma non le volevo svegliare.Va bene come scusa infondo, no?
ODDIO CI SONO LE CIAMBELLE! MI SENTO COSTRETA A ORDINARE ANCHE QUELLE.AMO QUESTO BAR.
Mi dirigo alla cassa e saluto con un enorme sorriso l'anziana signoria che svolge il ruolo di cassiera, spesso venivo qui le prime settimane dopo il trasloco e quella donna è sempre stata di una gentilezza unica.
-Hei cara, è da un po' che non ti vedo...-
-Si, sono stata impegnata, mi dispiace.Posso...hem...ordinare?-
-Certo.Cosa ti porto?-
-Due muffins al cioccolato, una ciambella e un caffè con panna per piacere.-
-Arrivano subito.Ti vuoi accomodare o porti via?-
-No,mi siedo e mangio qui.Grazie.-
-Di niente piccola, grazie a te.-
Faccio per girarmi ma una voce vicino al mio orecchio mi fa sobbalzare.
-Hai fame vedo.-
-Ciao Bieber.Come stai?Tutto bene?Anche a me tutto bene,grazie per l'interessamento.-dico stizzita andandomi a sedere.
-Siamo suscettibili oggi?-
-No, semplicemente i tuoi commenti poco adeguati li puoi benissimo tenere per te.-
-Non pensavo ti offendessi così facilmente.-
-Non mi conosci, non puoi fare supposizioni se non conosci quella persona.Non credi?- dico alzando lo sguardo e incontrando i suoi occhi.
Segue un breve silenzio prima che la cameriera mi porti tutto ciò che avevo ordinato al tavolo.Inizio a mangiare tranquillamente la ciambella piena di zucchero come se non fosse nulla ma mi fermo stupita appena Justin parla.
-Grazie,comunque.Per ieri, intendo.Non so cosa mi sia preso, pensavo...- si blocca per poi fare un respiro profondo e continuare.- in realtà non so cosa pensavo.Sarà stato per il troppo alcool che circolava nel corpo o non so.Resta il fatto che ho agito senza pensare, e tu mi hai aiutato a fuggire dal guaio che avevo combinato io stesso.-dice abbassando il capo.
-Di niente Justin.Anzi devo ringraziare io te per avermi aiutato con quel tipo.Mi dispiace per il labbro, come va?-
-Bene,bene.Sai una cosa?-
-Cosa?-
-Mi hai chiamato Justin, in genere ti rivolgi a me con il cognome.Non mi hai quasi mai chiamato Justin.-
-Non me ne sono neanche accorta in realtà-dico sorridendo prima ancora di pensare.
E' strano, è uno stronzo ma ha anche un lato positivo dopotutto.Sta per dire qualcosa quando squilla il cellulare, così quando mi guarda gli faccio cenno di rispondere.

-Robert dimmi tutto.- mentre quel tizio parla riesco a capire che non deve stargli dicendo una notizia ben accetta e ne ho la conferma quando Justin pone con voce cupa una domanda.
-Cosa sinifica che Rose non può venire lì? Cioè dovrei trovare io una sostituta? E come dovrei riuscirci?Forza spiega.- Robert continua a parlare e quando ha finito il biondo lo liquida facilmente con un frase.
-Si si,ho capito.Sarò lì tra poco.-

-Hei,successo qualcosa?-
-No,nulla.Aspetta, tu sei una ragazza.-
-Mister ovvio lo chiamavano-
-Non so se mi dirai di si, anzi probabilmente non dovrei neanche chiedertelo.Diresti di no, perché dovresti accettare?Insomma..-
-Justin la vuoi smettere di preocuparti e mi dici cosa vorresti che facessi?-
-Potresti venire con me da una parte?-
-E' un appuntamento?-dico sorridendo.
-Assolutamente no, anche se ti farebbe piacere.Magari prossimamente.-
-Ottimo, altrimenti non sarei venuta.-
-Sai per caso suonare il piano?-
-No, so suonare la chitarra.Ma perché me lo chiedi?-
-Va benissimo anche quella.Tu finisci di mangiare e tra dieci minuti ci vediamo qui fuori.-
-Scusa,tu dove stai andando?-
-A pendere la moto.-dice e esce dal negozio.
E' un pazzo penso,ha sicuro qualche rotella fuori posto.

Dopo dieci minuti sono fuori dal bar, come chiesto da Justin ma ancora non vedo nessuna moto.Noto però una macchina nera e quando si avvicina e abbassa il finestrino vedo la sua faccia  e il sulo sorriso.
-Sali-
-Non dovevi prendere la moto?-chiedo quando siedo sul posto anteriore.
-Marcus sarà uscito e avrà preso lui la moto,non so.-
-Ah-rispondo semplicemente.
-Cos'è?Vorresti abbracciarmi?Sai che basta chiedere?-
-Divertente il ragazzo.-
-Già-
-Ed anche modesto.-
-Modestissimo-
-Di male in peggio.-sussurro.-Dove stiamo andando?-
-Lo vedrai-


Dopo una quindicina di minuti mi ritrovo davanti ad un enorme edificio con le pareti dipinte di bianco.Perché Justin mi ha portato in un ospedale?
-Justin ma che..-
-Hope non c'è tempo, ti piego dopo-
-Ok-sussurro per poi corrergli dietro.
Entriamo e ci dirigiamo in segreteria, dove una donna dalla faccia paffuta sorride a me e Justin per poi lasciarci andare.
Seguo Bieber in ascensore e dopo esser saliti al 3 piano ci dirigiamo in un enorme sala.Ciò che mi colpisce non è l'enorme ampiezza della stanza ma tutti i bambini al loro interno.Alle pareti sono appesi disegni che nessuno può comprendere, se non questi piccolini.Ci sono alcuni letti, alcune sedie a rotelle e molte, molte flebo.Alcuni di loro non hanno capelli e altri ancora hanno ferite per tutto il corpo.Eppure tutti questi ragazzini sorridono, sorridono pur essendo malati.

-Hei ragazzi come state?-urla Justin.
Molti di loro si alzano e lo vanno ad abbracciare mentre lui ride come non gli ho mai visto fare prima.E' spontanea,allegra e comprende anche gli occhi,che brillano come diamanti nel cielo.
-Questa è la mia amica Hope, che mi aiuterà..anzi ci aiuterà a cantare!-guardo stupita Justin e lui mi porge una chitarra che si trovava nell'angolo della stanza.
-Justin ma cosa dovrei fare precisamente?-
-Suona questa.Saprai pure qualche canzoncina,no?-
Le richieste sono molte, da Fra Martino a stella stellina.
Cerchiamo di accontentarle tutte; canto e suono guardando quei bambini mentre il ragazzo biondo gira tra di loro, li abbraccia e li coccola.Mi sento benissimo,come mai prima di ora.
Ad un certo punto Justin prende in braccio una bambina e inizia a ballere con lei e un maschietto si avvicina a me e ammira come muovo le dita su quell'oggetto musicale.Gli regalo un gran sorriso, lo prendo in braccio e inizianmo a cantare a squarciagola insieme.
I bambini poi chiedono a Bieber una canzone che non conosco e lo guardo smarrita.Lui mi sorride e mi dice che è una sua canzone, che non posso conoscerla.Si rifiuta di cantarla ma aiuto i bambini gridando 'CANZONE,CANZONE' e sbattendo i piedi e le mani.
Dopo un po' inizia a cantare da solo e le sue parole riempiono l'intera sala.

 

It's a big big world 
It's easy to get lost in it 
You've always been my girl 
And i'm not ready to call the quits 

We make the sun shine in the moon light 
We can make the greay clouds in blue skies 
I know it's hard 
But baby believe me 
That we can go 

Nowhere but up 
From here 
My dear 
Baby we can go nowhere but up.

 

 

*angolo autrice*
Eccomi nuovamente qui!
Sto aumentendo sempre di più la lunghezza dei capitoli ee
Cosa ve ne pare comunque?
Amo questa parte di Justin,non so voi...
Vorrei iniziare ringraziando tutte le meravigliose persone che seguono
o che hanno tra i preferiti questa storia.GRAZIE <3
Ringrazio inoltre tutti coloro che recensiscono e che mi aiutano,anche con le critiche.
Spero questo capitolo vi piaccia, e lo so che  tardi.
Non so se ci sono errori
perché non ho ricontrollato.Mi dispiace):
Il prossimo capitolo riguarderà il campeggio,siete pronti?
Ora vi lascio con questa fantastica gif di Justin,a presto!
 


 

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Capitolo 10
*** capitolo 9. ***




 

Pov. Hope

-Comunque grazie per la mattinata- dico seduta sul posto anteriore della macchina di Justin.
-Mi ringrazi per averti fatto ingozzare con la colazione, averti trascinata in un ospedale senza neanche sapere dove andavi e per averti fatto cantare stupide canzoncine a bambini malati?-
-Sembra proprio di si.-
-Ah,ok.In realtà dovrei ringraziare io te per avermi assecondato e non avermi mandato a quel pase.-
-E' un tuo ringraziamento?-
-Diciamo di si.-dice staccando gli occhi dalla strada, voltandosi a guardarmi e sorridendomi.
Intravedo dal finestrino la casa e indico a Justin il punto dove lasciarmi.Quando la macchina si ferma mi giro e lo guardo in viso.
-Ora che sai dove abito devo aspettarmi di esser svegliata alle due di notte dal rombo di una moto che mi vuole portare dall'altra parte del mondo Bieber?-dico con la faccia più seria che riesco ad ottenere.
-Nulla di tutto ciò Smith.-risponde ridendo
-Meglio così- finisco con un sorriso.
Esco e chiudo lo sportello dell'auto per poi arrivare al portone di casa e girare le chiavi nella toppa.Mi rigiro e noto che la macchina nera è lontana, sorrido ed entro in casa.

Penso di non dire nulla alle ragazze della mattinata, non so neanche io perché...
Noto subito un silenzio surreale e due sono le alternative:o le ragazze sono uscite oppure stanno ancora dormendo.
Decido così di affacciarmi alle camere da letto e quando le vedo ancora avvolte dalle coperte decido di svegliarle.E' pur sempre l'una e mezza.
Dopo urla, lamenti e borbottii vari si alzano e vanno a lavarsi.
-Ragazze, cosa volete che prepari?-
-Pasta.PASTA.P A S T A.-urla la rossa dalla sua stanza,probabilmente si sta vestendo.
-Mary?-
-Si, a me va benissimo la pasta-dice dal bagno.
-E che paste sia.-prendo la pentola, acqua e spaghetti.Siano santificati gli italiani e i loro piatti.

-Allora, avete fatto già le valigie per domani?-dico mentre infilo i piatti in lavastoviglie.
-Hem, io no.Cioè qualcosa si, ma avrei voluto fare shopping oggi per comprare qualche pantaloncino.-
-Fammi capire, tu dormi avvolta nelle coperte con 31° e vuoi i pantaloncini?Sei strana forte Mary.-
-E ora l'hai capito? Dai ti prego mi accompagni?-
-Ok, hai vinto.-rispondo rassegnata
-Dovrei comprare qualcosa anche io, posso venire con voi?- interviene la rossa.
-E lo chiedi pure Cath? Ad una condizione,però.Si mangia fuori-
-Ci sto.-rispondono all'unisono le ragazze.

E così che la giornata passa tranquillamente: tra scherzi, risate e problemi, tra negozi e mercatini, tra maglie troppo oscene e pantaloncini troppo corti, tra cibo e bibite, tra urla e sussurri di tre ragazze così diverse tra loro eppure così unite.

-Ragazze dovremmo andarene.E' davvero tardi e domani dobbiamo partire.-dico guardando l'orologio.
-Di già?- risponde Mary con aria scocciata.
-Si-
-Per dove dobbiamo partire domani Hope?- dice Catherine,che forse ha bevuto troppo.-Andiamo in Europa? Mi sarebbe sempre piaciuto andare in Inghilterra, e magari in Italia.O in Germania...
Allora dove andiamo?-
-A fanculandia ubriacona.Ora per favore andiamo?-
-Oh,bella fanculandia- e dopo aver ricevuto questa risposta guardo Mary.Con un' occhiata mi capisce e dopo poco prendiamo le braccia della rossa e le posizioniamo sopra le nostre spalle per dirgerci fuori dal locale.

-Cath,per l'amor del cielo.Entri in questa macchina senza far storie?-
Come una bimba piccola spaesata obbidisce subito, e in meno di mezz'ora siamo già a casa.Catherine è nella sua stanza, già nel mondo dei sogni mentre Mary è da qualche parte in cucina a mangiare biscotti.Invece io sono stesa sul letto, eppure non riesco a prendere sonno.Ripenso a questa mattina, alla risata di Justin e..
alla sua voce.Chiudo gli occhi e mi sembra risentire l'eco della sua canzone.In poco tempo cado tra le braccia di Morfeo senza neanche rendermene conto.

*il mattino seguente*

-Ragazze avete pronte le valigie?-
-Io si.Mary?-
-Che?-
-La borsa,è pronta?-
-Oh, si.Cioè no.Cioè devo mettere alcune cose che ho comprato ieri e poi è finita.-
-Ottimo, Mary  tu muoviti.Cath potresti prendee qualche pacchetto di patatine o comunque qualcosa da mangiare sul bus?-
-Certo,e tu?-
-Devo caricare le valigie sulla macchina.Dammi la tua, poi aiuta Mary a scendere la sua e andiamo a scuola.Dovremmo farcela in dieci minuti.-
-Ok,vai ti raggiungiamo tra poco.-


-Allora vedete il pullman?-
-Si è lì.-mi informa la mora.
-Ottimo,allora parcheggio qui.-
-Ok.-
Dopo esser scesce dalla macchina e aver preso i borsoni ci dirigiamo verso la professoressa di italiano.

-Salve signorine.-
-Salve prof.-
-Allora i bagagli li potete dare all'autista,si trova sul retro del pullman.Avete i posti infondo, e cercate di muovervi.Siamo in ritardo.-
Siamo in perfetto orario vecchia baccucca, ma è meglio tenersi questi pensieri per me.Una volta lasciati i bagagli all'uomo panciuto che dovrebbe essere il nostro autista saliamo sul pullman e c'è il delirio più totale.C'è  chi canta, chi parla, chi urla, chi mangia, chi ascola musica e chi legge.E poi ovviamente ci sono le 'oche' appiccicate come cozze ai giocatori di football.
Prendiamo posto e mentre Cath e Mary parlano di un vestito splendido ma troppo costoso indosso le mie cuffiette e mi appoggio al sedile sulle note di So Sick, di Ne-Yo.Non mi interessa affatto l'argomento di cui stanno discutendo le ragazze, e mi chiedo come la rossa possa star bene.Ieri sera smbrava una rincoglionita.Passo il resto del viaggo tra le note delle canzone e dal paesaggio urbano che mutua fino ad arrivare a intravedere alberi.Dopo un'oretta circa capisco che siamo arrivati, quindi mi libero delle mie cuffie e mi preparo per scendere.

-Benvenuti ragazzi e ragazze della Toronto High School  in questa splendida riserva naturale.Allora lì monterete le tende, che vi presteremo noi.Dopo quando avrete finito faremo un giro per il bosco a gruppi,così come siete sistemati nelle tende.E ora passiamo alle regole del campo...-
Ora che ci penso non ho ancora visto Justin e il suo amichetto così metto in rassegna tutti i ragazzi che vedo.Noto che si è appoggiato ad un'albero poco lontanto e guarda con faccia annoiata l'uomo che sta parlando, così decido di raggiungerlo.
-Cosa c'è Bieber, non ti interessano le regole del campo?-dico avvicinandomi.
-Per nulla.Odio la natura, troppi insetti e troppi animali selvatici.-
-Sai non ti facevo il tipo fifone salvatemidaquestapiccolaformicaomorirò.-
-Oh, spiritosa la ragazza.Davvero molto spiritosa.-
-Grazie.-
-Non era proprio un comlimento se non l'avessi capito.-
-Ma va..-dico facendo una faccia buffa che lo fa sorridere.
-Dovremmo andare.-
-Cosa?-
-Dobbiamo andare a montare le tende.-dice indicando con un cenno del capo i ragazzi che si dirigevano verso la piattaforma.
-Oh,giusto.Dov'è Marcus?-
-Non lo so.A rimorchiare qualcuna credo.-
-Oh,ottimo.-

Raggiungo Mary e Cath alla piattaforma sorridendo, seguita da Justin.Mi guardano in modo strano ma non ci faccio molto caso e inizio a parlare.
-Allora, dov'è questa tenda?-
-Eccola qui.-dice il biondo indicandomi un punto a terra.-E queste sono le istruzioni.Allora...-inizia a blaterare non so cosa e nello stesso moento io e le ragazze ci guardiamo negli occhi.Sappiamo perfettamente come montare una tenda poiché Cath era una scout da piccola mentre Mary ed io spesso andavamo in campeggio anni prima.Quindi lasciamo Justin parlare e ci mettiamo a lavoro.Dopo nemmeno dieci minuti la tenda è sadata a terra e il ragazzo ci guarda incredulo.
-Ma come..-cioè non ho neanhe finito di legggere...- 
-Lascia stare, la tenda è stata montata.Volevi fare il figo? Mi dispiace caro,forse avrai altr possibilità.Forse.Ora va a cercare Marcus per la passeggiata nel bosco-dice Mary stizzita.
-Si ma calmati ragazza.-dice allontanandosi.

-Ragazzi allora seguitemi e non rimanete indietro  per favore,non vorrei che qualcuno si perdesse.-
-Blablabla-dice Justin facendomi ridere.-Andiamo a fare un giro?-
-Per poi perderci?-
-Il bosco è piccolo,non ci perderemo.E poi se scompariamo qualcuno noterà la nostra assenza, non trovi?-
-Si, penso di si.Dai mi sono scocciata di sentire questo tipo blaterare.Andiamo.-

-Hem, Justin?-
-Si?-
-Ci siamo persi,vero?-
-No,affatto.-
-No?Allora dove siamo?-
-Nel bosco.-
-Ecco appunto,ci siamo persi.-
-Non sembri sorpresa-
-Non lo sono.-
-Non hai paura?-
-Di cosa?-
-Non lo so.Cioè di solito le donne entrano nel panico in queste situazioni.-
-Non generalizzare.Gli scorsi anni ero sempre in campeggio con Mary.Non immagini quante volte ci siamo perse.-
-Oddio davvero?-
-Si.-
-E' per questo che la tenda...-
-Si,e Cath era una scout.-
-Svelato il segreto.-
-Già-dico camminando dietro di lui.
Non so bene dove mi stia portando Justin, ma continuo a seguirlo.In fondo non posso farci nulla se ci siamo persi.
La colpa è sua e mi deve riportare indietro.

*angolo autrice*
Ed eccomi qui,again!
Ok,questo capitolo è lungo e non ho scritto tutto ciò che volevo.
Non mi soddisfa per niente ma dovevo aggiornare.In altre parole,mi fa schifo.
Penso che il prossimo sarà più...
....interessante.
Ringrazio chi segue questa storia,o la ha tra le preferite.SIETE SPLENDIDE.
Spero solo che il capitolo vi piaccia e vi chiedo qualche recensione, giusto per sapere cosa ne pensate(:

..e poi c'è Justin che è jghshskfgjsdf quando sorrride(:

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Capitolo 11
*** capitolo 10. ***




 

Pov. Hope
-Justin fermati.-
-Justin fermati.- Non mi ascolta e continua a camminare come un cretino, non sapendo dove andare.
-JUSTIN LA SMETTI DI FARE IL CRETINO, TI GIRI E MI ASCOLTI UN'ATTIMO?-
E quando si volta noto quanto sia stufo di questa situazione.
-Ci sediamo un attimo su quella specie di panchina in pietra invece di girare in tondo come deficienti?-
Dico indicando una pietra abbastanza grande situata vicino a noi.
E' una roccia piatta, scavata a mo' di panchina ma è consumata dal tempo e dalle pioggie.Non è proprio in ottimo stato ma ci si accontenta.Ci sono vari pini e un cespuglio di fiori bianchi, di cui non so il nome ma devo ammettere che sono splendidi.
Annuisce e quando ci sediamo noto che si tocca il ciuffo di capelli quasi ogni minuto e tortura il pupazetto che ha vicino al portachiavi.
-Calmati, che ti prende?-
-Che mi prnde?Mi chiedi che mi prende?Non so se l'hai notato ma ci siamo persi.In un bosco.Ed è quasi il tramonto.-
-Oddio, e questo ti preoccupa così tanto?Chi è la femmina tra noi due?-
-Sei tu, almeno credo..-
-Non perdi la tua innata simpatia neanche quando sei terrorizzato?

Pov. Justin

-Non sono terrorizzato.Sono solo preoccupato.Insomma..-
-E' tardi e non troviamo la strada per tornare indietro.Ci siamo allontanati da almeno mezz'ora e sei in panico.Mi dici qualcosa che non so, per favore?-dice guardandomi.

Ma come divolo fa? Siamo in una situazione di merda e pare quasi che stia aspettando il pullman che non passa, con una calma innata.
Insomma, chiunque entrerebbe nel panico e lei è seduta su questa roccia vicino a me, mentre mi torturo i capelli, e sembra che questa sia una cazzata.Forse lo è, ma mi sembra strano di non vederla uscire fuori di senno.La maggior parte delle ragazze fanno una questione di stato per ogni minima cazzata.Lei no.E' strana, ma strana nel senso positivo della parola.
Sinceramente non so neanche se esista un senso positivo, ma guardandola è l'unico aggettivo che mi viene in mente.
Non che abbia cappelli blu, tre occhi e due cuori.Questo no, ma se la fissi ha qualcosa di... complicato da capire,forse.
Ha un viso affusolato, la bocca carnosa e le guancie spesso sono colorate da un velo di rossore, che non è trucco.Ha degli occhi splendidi, sono grandi e verdi e ci si potrebbe perdere dentro.Sono quelli che mi spiazzano completamente.
Da quegli occhi non riusco a scorgere nulla, nemmeno la minima emozione.E come se ci fosse un velo che non permette di leggerla.
Tutti dicono che bisogno guardare gli occhi di una persona per conoscerla, perché la bocca può mentire ma gli occhi no.
Ma se non riuscissi a capire nulla da loro? Se non ti dessero il minimo segnale?
MA CHE CAZZO STO DICENDO? CI SIAMO PERSI E PENSA A QUANTO SIANO BELLI I SUOI OCCHI? MA CHE MI PRENDE? ODDIO.

-Simpatica la ragazza.Sei così calma, come fai?-
-Ti ho già detto che mi perdevo spesso facendo campeggio con Mary.So che in queste situazioni non devi farti prendere dal panico.-
-Si, davvero? Come faccio a calmarmi?-
-Oddio, sei così melodrammatico.Allora secondo i miei calcoli, seguendo il muschio, la crescita e lo sviluppo delle piante e per ultima ma non ultima la posizione del sole...dobbiamo andare da quella parte.-
-Non ci credo.Non puoi saper fare tutto questo.-che stronzate sta sparando?Non sa fare una delle cose che ha detto, ne sono certo.
-Infatti mi tocca darti ragione.Ma ho sentito delle urla provenienti da lì-
-Perché io non le ho sentite?-
-Sei troppo occupato a torturare quel ciuffo per impegnarti-
-Divertente.Oggi sei in vena di battute?-
-Sempre caro.-
-E se non è il nostro gruppo?-
-Almeno rangiuggiamo qualcuno che ha del sangue in corpo, e non solo linfa- dice indicando con un cenno del capo gli alberi intorno a noi.Si gira e inizia a camminare, dando per scontato che la stia seguendo.In fondo ha ragione, non ho più voglia di girare in tondo e vedere solo del verde così mi incammino insieme a lei.

-Hope, sei sicura di aver snito quelle voci?-
-Mi credi una scema?-
-Non so dovrebbe rispondere ad una domanda con un'altra domanda.-
-Allora sta zitto e fidati.-
Appena finisce la frase si sentono urla di ragazzi e finalmente mi rilasso un po'.Sono abbastanza vicine e ciò significa che siamo quai arrivati.Dopo qualche minuto infatti troviamo tra gli altissimi pini un sentiero e credo sia quello percorso all'andata.Ci sono pietre sulla strada e quando iniziamo a segirla mi accorgo che è proprio quella.SIA LODATO IL CIELO.Dopo cinque minuti, quando siamo alla fine del viale sento dire dalla bionda qualcosa.
-Visto genio?Siamo arrivati.-
Finalmente riconosco le tende dei colori più vari e vedo le cheerleaders della scuola spettegolare tra loro.Si, siamo arrvati al nostro gruppo.
Mi giro verso Hope sorridendo ma vedo che ormai si è già incamminata ed ha raggiunto le sue amiche,così decido di cercare Marcus.
Lo trovo poco dopo appoggiato ad una panchina mentre fissa Mary.

-Hei Marcus.Bella ragazza, davvero.-
-Lo so, è inutile che me lo dici tu- risponde stizzito.
-Che hai?-
-Eh?Nulla.Andiamo a prendere due birre prima del falò di questa sera?Le ho nascoste nella valigia.-
Annuisco e ci avviamo verso la nostra tenda blu e verde,ma non ho ancora capito come non si sia accorto della mia assenza.


Pov.Hope

-Hei ragazze.-
-Salve scusatemaviabbandonoperfareunapasseggiataneiboschimanonellamanoconJustinsonofigoelosoBieber-dice Mary tutto d'un fiato.
-Non fare la stupida, ciao Hope.-mi saluta sorridendo Cath.
-Vedi? Così si saluta un'amica, non saprando cazzate.-
-Scusa, ma vuoi dirmi che non sei stata con lui fino ad ora?-
-Non sto dicendo questo, ma non siamo stati mano nella mano.Per il fatto di 'sonofigoeloso' ti do pienamente ragione.-
Questo procura la risata delle ragazze, che seguo a ruota poco dopo.
-Allora? Cosa avete fatto durante la mia assenza?-
-Hem, fammi pensare.Quel signore con il suo blablabla si chiama Simon e ci guiderà in questa "fantastica esperienza che vi avvicinerà alla natura e vi allontanerà dalle continue pressioni della città"- dice la rossa imitando la voce della guida.
-Davvero ha detto così?-
-Già testuali parole.-
-E questa sera ci sarà il falò.Ogni gruppo dovrà partecipare e finirà alle 11.Dopo teoricamente dovremmo entrare in tenda, ma ha detto che si fidano di noi e che possiamo rimanere comunque svegli.L'importante e non camminare per il bosco e rimanere nei pressi della piattaforma.-
Ora mi chiedo io...
...come cazzo possono minimamente pensare di fidarsi di ragazzi diociottenni/diciannovenni con gli ormoni a mille e con una voglia matta di scatenarsi e fare baldoria?Quanto possono essere stupidi?
I miei ragionamenti sono interrotti però da una voce maschile dietro di me.
-Ragazze, volete una brirra?-
-Io si Marcus, grazie.-dico- Voi ragazze?-
-Cath tu la vuoi intera?O possiamo fare metà?-
-No, possiamo fare metà.Ma ho anche fame in realtà-dice sorridendo.
-Allora andiamo in tenda, dovrei avere qualche spuntino in borsa.-
-Ottimo andiamo-dice Marcus per poi dirigerci tutti verso la nostra tenda.

-Allora cosa facciamo menre aspettimo il falò?-dice Cath mentre mangia.
-Hem, non so se sia una buona idea ma penso che dovremmo conoscerci un po' meglio.-Mary e le sue idee geniali.
-Già-conocorda Marcus.
Oddio, le piace.La guarda come se fose l'unica cosa nella  stanza, che poi stanza non è.Ma dettagli.
-Allora facciamo una cosa.Giriamo la bottiglia-dico prendendo una birra vuota- e ognuno di noi fa la domanda a chi decide la bottiglia.Iniziando dalle cazzate alle domande più serie.Se non si vuole rispondere ad una domanda si deve fare un pegno.-
-Un po' come il gioco della bottiglia?-chiede Justin.
-Esatto, ma con le domande al posto dei baci, schiaffi, abbracci, calci e cose così.Ci state?-
Dopo un consenso genereale iniziamo.
 





*angolo autrice*
E dopo 9 giorni sono qui, TATATATATATATA'

Ringrazio le 26 persone che hanno tra i preferiti o seguono questa storia.
Per non parlare delle 39 recensioni e delle 809 visite del primo capiolo.

SIETE GENTILISSIME E VI RINGRAZIO MOLTISSIMO.
Come al solito non ho scritto tutto ciò che volevo ma il capitolo sarebbe diventato troppo lungo
e quindi ho rinunciato.

Allora spero che il capitolo vi piaccia e vorrei capire cosa ne pensate con delle recensioni
(se notate errori, se vi fa schifo, se dovrei migliorare qualcosa o se 
immaginavate qualcos'altro, se il capitolo vi soddisfa o meno, se vi piacciono le descrizioni,
cosa ne pensate dei personaggi, ecc..
In poche parole tutto ciò che vi passa per la mente.)

Ed eccovi Hope Smith aka Amanda Seyfried.


ps.ovviamente io la immagino così, ma voi potete sbizzarrirvi
con la vostra immaginazione(?)

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Capitolo 12
*** capitolo 11. ***


 

 

 

Pov. Hope

 
La tenda non è affatto piccola, pur sembrando tale dall'esterno.Penso sia quella da 8, ma non ne sono sicura.
Siamo riuciti infatti ad aprire tutti e cinque i sacchi a pelo, a sistemare per bene le nostre borse e c'è ancora spazio per sederci a cerchio e iniziare a giocare.E' splendida... 
Marcus è il primo a far girare la bottiglia, che capita su Cath.
-Oh, hem...canzone preferita?-
-Rispondo ma in realtà non ho una canzone preferita, o meglio ne sono troppe.-
Così la rossa dopo aver finito di parlare prende la birra e la gira.Capita Mary che subito sorride.
-Hei Mary, da quanto tempo non ci si vede-
-Oddio hai ragione, ti trovo in gran forma.-
-Ragazze la smettete di fare le coglione e continuiamo? Va a finire che dobbiamo fermarci per andare al falò.-
-La solita gentilezza Hope...Comunque cara Mary, ha mai incontrato qualche personaggio famoso?-
-Si, ho incrociato una volta Johnny Depp a New York.E credo di esser rimasta incredula per...diciamo un giorno intero? Non capivo nulla di ciò che mi succedeva intorno, sembravo un piccione appena investito.-
-No davvero? Hai una sua foto?-
Mary sta per rispondere ma subito la fermo.
-Mi dispiace Cath, ma una sola domanda.Ora gira la bottiglia mora.-
Sento e vedo Justin sussurrare qualcosa a Marcus ma distolgo lo sguardo e vedo la bottiglia posizionarsi su di me.
-Ciao mia cara, anzi carissima migliore amica.Una domanda? Mh... quando andiamo a mangiare da Mc Donald's?-
-Ti pare una domanda questa?-
-Certo.Senti non prendere con poca importanza il mio adorato Mc Donald's, intese?-
-Oh, scusa mia cara.-
E' il mio turno e mi tocca girare la bottiglia che capita su...Justin.Interessante.
-Hei Justin.Il tuo nome completo?- Tutti mi guardano con un faccia stupita e così aggiungo -Che c'è? A volte ci sono dei nomi così stupidi, sai cosa significa poter sfottere un giocatore di football? Sarebbe splendi..-
-Justin Drew Bieber.-
-Mi hai deluso.Pensavo che facesse più schifo.E ora come ti prendo in giro?-
Inizia a ridere e noi lo seguiamo a ruota continuiando a fare domande stupide come "primo bacio?" "figura di merda peggiore?" "prima cotta?" finché non è il turno di Justin che prende la bottiglia e la gira, facendo uscire proprio il suo migliore amico.
-Marcus Marcus Marcus.Sai che potrei chiederti di tutto, vero?-
-Si, e infatti mi sto preoccupando.Justin per favore non fare lo stronzo.-
-Ok... quante ragazze che ti sei portato a letto ricordi?-
-In realtà la maggior parte delle volte sono ubrico fradicio, e non ricordo nulla.-
-Fai schifo amico-risponde Justin ma prima di poter commentare o fare qualco'altro sentiamo una voce, amplificata da un megafono.
'RAGAZZI, TUTTI QUI PER IL FALO.UNA VOLTA ARRIVATI PARLEREMO E STABILIREMO TUTTE LE REGOLE'.
 
-Oddio già? Quanto tempo è passato? Non possiamo rimanere qui, vero?-si lagna Cath.
-Credo proprio di no.- commenta Marcus uscendo dalla tenda seguita da noi quattro.

-Ancora questo tizio?- dice Justin, posizionato accanto a me.
-Mi dispiace, ma credo lo dovrai sopportare a lungo.E' la nostra guida.-
-Spero tu stia scherzando.-
-No, per niente.Ora zitto e ascolta.-
-Grazie eh..-commenta, ma poi si zittisce e ascolta.



-Ci siete tutti ragazzi,vero? Ottimo.Io sono Luke, come ho già detto questa mattina, e sarò la vostra guida.Allora volevo informarvi che questa sera non sarà un falò vero e proprio ma ogni gruppo avrà il suo. E' per fare pratica e per riuscire a lavorare tutti insieme nel falò di domani.
Ora, dopo aver acceso il vostro fuoco potrete mangiare, bere, cantare, raccontare storie, tutto ciò che volete.Ma vi avverto che la sveglia di domani è alle sette, e la colazione sarà alle otto in quella casa laggiù- dice indicando un edificio dietro di lui, in fondo ad un breve viale.
Mi sforzo per vedere i particolari, nonostante il buio, ma è difficile.Da quanto vedo è una casa abbastanza grande, costruita in legno e poi dipinta di rosso.
Ci sono molte finestre, ma poche di loro sono illuminate dalla luce interna.Per il resto non riesco a scorgere altro e continuo a seguire le parole di Luke.
-Allora divertitevi ma non fate troppo rumore.La legna è lì.Buona fortuna.-

Sento Justin lagnarsi e borbottare qualcosa come "come ci si può divertire accendendo dei rami?Idiota" e vedo Marcus dargli una gomitata mentre ci diregiamo alla legna.Inizio a ridere e mi avvicino alle ragazze.

-Qualcuno sa accendere un fuoco?- chiede curioso Justin.
-Ovviamente si.-
-Ma come..?-
-Una parola, scout.-
-Ah, giusto..-annuisce incredulo il ragazzo.
-Datemi cinque minuti e un bel po' di legna.Hope mi passi una pigna?-
-Una pigna? Ma Luke non ha parlato di pi...-
-Ti muovi o no?- Faccio come dice e in meno di dieci minuti, come promesso, siamo tutti seduti intorno al fuoco ad arrostire caramelle.

-Ragazzi, allora che facciamo?-chiedo.
-Mh...potremmo cantare qualcosa.Che ne dite?-propone Mary sorridendomi.
-Io ci sto.- dico subito-Voi?- chiedo guardando tutti negli occhi.
Dopo un cenno di assenso da parte di tutti scegliamo le canzoni da cantare, ognuna ne propone una: So Sick, I'm yours, Stereo Hearts, What's my name, Don't judge me.
-Il problema è che non abbiamo una chitarra.In un falò che si rispetti c'è chi suona la chitarra.- dico pensierosa.
-Magari non una chitarra- dice Justin entrando in tenda -ma un ukulele si!-
-No vabbè.Justin sei l'unico che si porta un ukulele in valigia.Lo sai vero?-
E' uno strumento splendido, in legno chiaro e dipinto con enormi fiori azzurri e bianchi.Forse un po' femminile per appartenere a Justin ma non ci faccio troppo caso.
-Si, lo so.Iniziamo?-
E dopo aver sorriso cominciamo.
Tra discussioni varie, risate, note stonate e parole dimenticate.Ma in fonso è proprio questo il bello della musica, no?
Non serve pensarci troppo, basta esser trasportati dal suono e rilassarsi.Il resto conta poco.
Riusciamo a portare avati una piacevolissima serata come se...come se fossimo amici.Vecchi amici che si conoscono da anni, ma non accadrà mai una cosa del genere.Mai.


Sono passate forse due ore, Cath è rientrata in tenda una decina di minuti fa e Mary si è addormentata sulla spalla di Marcus.
-Ragazzi, si è addormentata.Io la porto dentro, voi che fate?-
-Io ti seguo, sono stanchissima.-dico strofinandomi gli occhi.- Justin?-
-Si si, arrivo.-
E insieme ci dirigiamo in tenda e ci stendiamo sui sacchi a pelo.Sono troppo stanca ed è troppo tardi per cambiarmi quindi chiudo gli occhi e auguro la buona notte ad entrambi.



Pov. Justin

-Buona notte ragazzi-
-'Notte Hope.-rispondiamo in coro io e Marcus.
-Hei amico, non farà troppo caldo per Mary rimanendo in quela posizione?-
-Non farà mai troppo caldo per un abbraccio amico.- e abbraccianto alla mora chiude gli occhi.
Anche io provo ad imitare gli altri, ma non ci riesco.Ho troppi pensieri per la testa..
Inizio a viaggiare con la mente, l'arrivo delle ragazze, il ballo.L'incontro a scuola con Hope, quello al bar.Ancora non capisco perché non mi abbia mandato a quel paese quel giorno.E lo so che ripeto questi pensieri spesso, ma non riesco a togliermeli dalla testa.
Il modo in cui ci hanno subito inquadrato, la sua risposta da vera stronza, la serata in discoteca, quando mi ha portato a casa sua e mi ha curato il labbro.Sono tanti flashback che ripercorrono la mia mente, e in poco tempo questa tenda diventa troppo piccola.

-Marcus? Pss, Marcus?- chiedo titubante.
Non voglio svegliare nessuno, ma devo avvertirlo che esco fuori.Capisco che non sta ancora dormendo, ma è incapace di dire una frase di senso compiuto.
-Marcus, io vado fuori.Non riesco a dormire.Ci vediamo- dico e dopo un suo borbottio esco, con ancora i miei pensieri che mi frullano in testa.

Non voglio allontanarmi troppo ma voglio star lontano dalle tende e così cerco un posticino tranquillo.Scorgo il tronco di un pino, immerso tra alcuni alberi e qualche cespuglio di frutti di bosco.Alzo il cielo e noto che le stelle sono stupende.Non sono mai così splendenti e chiare in città, a causa delle luci notturne e del caos.
-Belle le stele, vero?-
-Ma... hei Hope.-dico girandomi.
-Come mai qui?-
-Potrei farti la stessa domanda.-
-Ho sentito che uscivi e anche se mi costa ammetterlo ti ho..-
-Seguito.-
-Già.Allora?-
-Allora cosa?-
-Come mai sei qui?-
-Avevo bisogno di pensare.- le rispondo mentre sta per sedersi vicino a me.Ho come l'impressione che stia per dire qualcosa come "Addirittura? Pensiamo anche ora?" ma mi stupisce.
-Se vuoi vado via.Quando voglio pensare preferisco star sola.-
-No no.Non andare via.Sai riconoscere le stelle?- continuo sorridendole.
-Certo.Quello è il Grande Carro, o Orsa Maggiore- dice indicando con le dita.
-E quello è il Piccolo Carro, o Orsa Minore.E infondo lì è la Stella Polare.- conclude sorridendo.
-Io non vedo nessun carro, nè tanto meno un orso.-
-E' che non ti concentri, tutto qui.-
-Come fai a sapere tutto questo?- dico guardandola in viso.
Ha occhiaie, i capelli arruffati eppure sorride e mi sembra bellissima.
-Da piccola spesso osservavo con mio padre il cielo dal suo ufficio.Passavano intere notti e neanche me ne accorgevo.-
-Posso farti un'altra domanda Hope?-
-Si, dimmi.-
-Perché vi siete trasferite tu e Mary? Insomma eravate nella Grande Mela e siete venute qui, a Tornoto.Nel nulla più totale rispetto a dove eravate prima.Perché tutto questo?-
-Vuoi la verità?-
-Si.-
-Non posso dirtela.- risponde tranquilla.
-Allora devi pagare il tuo pegno..- dico avvicinandomi al suo viso.
-Non stiamo giocando al gioco della bottiglia Justin.-
-Non importa.-
E senza neanche un minimo di esitazione, di ripensamento, di timore..poggio le mie labbra sulle sue e la bacio.




 
*angolo autrice*
Rieccomi qui bellezze!
Sfortunatamente oggi avevo completato di scrivere il capitolo ed ero fierissima
del lavoro che avevo fatto ma dopo uno sbaglio si è cancellato completamente
il testo ed ho dovuto riscrivere tutto.Bella sfiga, non credete?
Allora, so che è lunghissimo rispetto agli altri ma spero che il capitolo vi piaccia anche così
e vi prego di recensire e farmi sapere cosa ne pensate(:
Ringrazio tutti coloro che mi hanno portato alle 60 recensioni, per non parlare di chi segue
la storia, chi la ha tra le preferite e tutti coloro che la leggono silenziosamente.
GRAZIE MILLE A TUTTI !

Ora vi lascio con due gifs:
una di Hope (la immagino così)
e una di Justin.
A presto (:





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Capitolo 13
*** capitolo 12. ***


 

 

 

 

Pov. Hope

Cosa sto provando in questo momento? Non lo so neanche io. Le emozioni sono troppe.
Imbarazzo, questo si. Potrei anche sprofondare sotto terra, oppure mimetizzarmi tra questi alti pini e diventare uno di loro.
No aspettate, cos cazzo sto dicendo?
SONO O NON SONO HOPE SMITH?
SONO O NON SONO UN GUARDIANO?
COMBATTO O NO DA QUANDO AVEVO QUNDICI ANNI?
Insomma un bacio non può cambiarmi...

Ok, allora non è imbarazzo.
Però c'è sicuramente rabbia. La rabbia si.
Sono arrabbita con Justin per avermi baciata, ma sono totalmente incazzata con me stessa per non essermi spostata. E perché...mi costa ammetterlo, ma sono incazzata perché infondo mi è piaciuto.
E qui entra in gioco la paura.
La paura di poter provare, un giorno, qualcosa per Justin. La paura di perdere tutte le sicurezze che ho, di perdere tutto ciò a cui ora tengo. Perdere la mia vita.
E questo non va affatto bene. Soprattutto perché vorrei avere una vita lunga  e non  breve.
Ma che sto andando a pensare? Alla fine non è successo nulla, e mi sto immaginando tutto. Sto diventando pazza, aiuto.
Poche parole, due per la precisione, mi riportano sulla Terra .

-Aww che piccioncini- è voce femminile. Una ragazza si sta avvicinando a noi, anche se non riesco ancora a riconoscerla.
-Che cosa ci fai qui Victoria?- dice Justin.
-Calma Justin. Non mi presenti neanche questa tua nuova amica? C'è una nuova coppia in giro? In realtà credo che sia una di quelle puttanelle che ti fai dalla mattina alla sera.Anzi è sicuramente così. Mi dispiace cara per averti deluso. Credevi certamente di aver trovato il principe azzurro. Illusa.-
-Victoria va via.- risponde il biondo accanto a me.
-Perché mai?- domanda con voce altezzosa Victoria.
Ora riesco a riconoscerla. E' una delle oche cheerleader, bionda, alta. Indossa un pantaloncino striminzito viola e un top  dello stesso colore che copre a stento il seno, abbastanza prosperoso. E' ancora perfettamente truccata, pur essendo notte. Mi inizio a chiedere se non indossi una maschera o qualcosa del genere in modo che sia sempre tutto perfetto.
Justin sta iniziando ad irritarsi seriamente e quindi decido di intervenire.

-Perché questi non sono affari tuoi.-
-Oh, hai anche una lingua mia cara?-
-Si, e credimi che è abbastanza affilata. Non dovresti tornare in tenda? Sicuramente non tornerai nella tua, ma forse in quella di qualche giocatore di football. -dico alzandomi dal tronco, su cui Justin è ancora poggiato.
Mi dispiace per Victoria, ma non deve permettersi di intromettersi. Soprattutto se non so neanche io che cosa sta succedendo. Anzi non mi dispiace per niente.
E allora parto in quarta, e non le do neanche il tempo di parlare.
-Oh, aspetta. Mi dispiace di esser stata così scortese. Forse Justin potrebbe prestarti un preservativo se non vuoi rischiare di rimanere incinta. A volte gli atleti sono così stupidi da dimenticarsi persino le cose importanti. Tu lo sai bene vero?-
La ragazza mi osserva con gli occhi sbarrati e con le labbra leggermente dischiuse e la sua faccia sbalordita mi induce a continuare.
-No, aspetta. Qunto sono stupida. Sicuramente già ti sarai fatta tutti giocatori, e magari anche qualche ragazzo del gruppo del teatro. Se non è così sappi che ci sono dei ragazzi bellissimi lì, magari qualcuno è sessualmente frustrato e verrà a letto con te. Potresti provarci.- dico facendo una faccia penseriosa.
-Stronza- sussura lei digrignando i denti.
-Scusa, non ti ho sentita. Potresti ripetere?- chiedo "ingenuamente".
-Stronza- urla. -sei solo una troia.-
-Oh no cara, quello è il tuo ruolo. Non mi permetterei mai di rubartelo, sei così brava. - dico sorridendo falsamente.
Non so se non sappia cosa rispondere, o se sia troppo idiota per farlo ma resta il fatto che gira i tacchi e ritorna da dove è venuta. Forse non avrei dovuto essere così acida, ma quando ci vuole ci vuole.

-Sei stata grande.Avrai una nemica in più nella scuola, ma sei stata fenomenale.-
Quando sento parlare il ragazzo dietro di  me mi blocco sul posto. Quasi mi ero dimenticata di ciò che è successo pochi minuti fa.
-Grazie.-dico abbassando la testa e torturandomi il collo con le mani. Parte dei miei capelli mi nascondono il viso ma sento alcuni passi di Justin.
Si sta avvicinando e non voglio ripetere nuovamente la scena di prima. Anzi forse lo vorrei anche ma  non posso.
Che sto dicendo? Certo che non voglio, e sicuramente non posso. Decido così di alzare il capo e vedo il suo viso alla luce della luna.
I suoi occhi sono lucenti e splendidi come non mai, con le ciglia lunghe che fanno loro da cornice. Le sue labbra sono leggermente gonfie, i capelli sono spettinati e la mascella è ben definita. Non posso negarlo, è uno spettacolo. Ma dopo questi pensieri credo sia meglio andar via e mi decido a sussurrare poche parole.

-Credo sia meglio che io vada a dormire, sono distrutta. Hem, buona notte ancora Justin.-
-Notte Hope.- lo sento rispondere, mentre mi avvio alla tenda.





-Sveglia dormigliona. E' ora di alzarsi, altrimenti perderemo la colazione.- sento la voce di Mary e lentamente apro gli occhi. Mi metto a sedere e noto che solo Justin è ancor in tenda con me e Mary. Probabilmente gli altri saranno già pronti, ma decido di chiedere.
-Dove sono gli altri?-
-Sono fuori con la maggior parte dei ragazzi, dovete sbrigarvi altriment perderete la colazione.--
-Si si, ho capito. Ma che ore sono?-
-Le sette e mezza.-
-Ah, ok. Allora sveglia Justin che mi vado a preparare.-
-Non potresti svegliarlo tu?- chiede ingenuamente la mora.
-No Mary. Pensaci tu altrimenti faccio tardi.-Dico prendendo ciò che mi serve e uscendo fuori dalla tenda.



Sono le otto, ho finito di prepararmi e insieme al resto del nostro gruppo dobbiamo andare nella casa dietro la piazzola delle tende. Come ho già visto ieri sera è un edificio grande, circondato da alberi e cespugli e non oso immaginare quanti insetti possano entrare lì dentro.
Vedo Cath e Marcus, mi avvicino a loro e li saluto sorridendo.
-Ciao ragzzi.-
-Hei Hope- risponde il ragazzo, girando la testa e ricambiando il mio sorriso.
-Ciao bionda- dice la rossa dandomi dei baci sulle guance- dormito bene?-
-Si, davvero bene.Voi?-
-Stranamente anche io ho avuto sogni tranquilli.E quei sacchi a pelo non sono neanche tanto scomodi.-
-Già- concorda Cath -Sai dove sono Mary e Justin?-
-No, in realtà stavo per chiederlo a voi. Ma penso sia inutile, guardate lì- concludo indicando i due ragazzi che stanno per raggiungerci.

-Hola- saluta Justin.
-Andiamo su, muoviamoci. Ho una fame pazzesca.- dice Mary
-Neanche fosse una novità..-commento io ridacchiando, mentre ci avviamo alla casa.




 
*angolo autrice*
ZAN ZAN ZAN
ECCO IL DODICESIMO CAPITOLO E FORSE E' QUELLO CHE FA PIU' SCHIFO.
NON SUCCEDE QUASI NULLA, MA HO CERCATO DI SCRIVERE CIO' CHE HOPE PROVAVA E COME SI SENTIVA E..
BHO.NON SO, E' USCITO FUORI QUESTO COSO ORRIBILE.

Spero che siate contente comunque di questo nuovo capitolo
(non so in quale universo parallelo possa piacere, ma vabbè lasciamo perdere...)
Eh, non so che dirvi.Ringrazio ancora una volta chi ha recensito o letto silenziosamente la storia.
Grazie per tutte visualizzazioni, siete ggjfhgfnjkgrd
Allora, vorrei capire cosa ne pensate con una recensione, vi prego di scrivermi qualcosa çç
Vi lascio come al solito con una gif, questa volta di Justin e il suo perfetto sorriso.

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Capitolo 14
*** capitolo 13. ***


 

 

 

Pov. Hope

-Come fai a mangiare quella roba?-
-Che cosa hai detto?- risponde Justin. Sorrido alla sua faccia tenera, è perfetto anche quando mangia.
No Hope, cosa vai a pensare?
Siamo tutti allo stesso tavolo, Cath, Marcus, Mary Justin ed io, e in teoria dovremmo far colazione.Ma la situazione è un po' diversa...
Mary, che moriva di fame ha deciso di prendere un cornetto e del succo di aranciata,come anche Marcus.
Pessima scelta a quanto pare poiché c'erano mosche nella bevanda e crema al sapore di piede vecchio nel cornetto.Non che conosca il gusto di un piede marcio, ma a detta di Marcus faceva davvero pena.
Cath ha deciso di prendere dei cereali col latte, ma nel bicchiere si è ritrovata un capello ed ha lasciato perdere.
Per quanto riguarda me ho solo preso un succo,assolutamente sigillato.Almeno non rischio di vomitare.
E infine c'è Jusitn, che mangia quella schifezza che ha preso dal banco.Un insieme di cereali, latte, caffè e yogurt (probabilmente) dall'aspetto nauseante.
Sembra una sostanza quasi gelatinosa e manca solo che esca dal piatto e partecipi alla caccia al tesoro con noi.
Ma il biondo continua a mangiare senza nessun cenno di malore.

-Come fai a mangiare questa schifezza e a non vomitare?- richiedo sedendomi accanto a lui sulla panca.
-Mia mamma.. sai non è un'ottima cuoca.Cioè alcune cose possono esser mangiate e sono anche buone in qualche modo, ma altre..è meglio non provarle mai.E ho imparato che se riesci a mangiare tappandoti il naso anche la cosa meno commestibile può esser ingurgitata.-
-Grazie Justin per il prezioso consiglio, ma penso dovremmo andare.- dice Marcus.
-Perché?- chiedo distogliendo lo sguardo da quella robaccia schifosa presente nel piatto.
-Ha ragione,guardate gli altri.- risponde Cath guardandomi -Si stanno alzando tutti.E la guida è lì.-
-Ma non ho finito di mangiare- risponde stizzito il ragazzo, mentre lo guardo male.
-Dobbiamo andare, quindi alza quel culo e muoviti.-dice Mary.Non ha mangiato ed è ovvio che sia così socievole e gentile.
-Ma io volevo finire..-

-JUSTIN- urliamo in coro tutti. E' da circa dieci minuti che stiamo qui e sto tipo manco inizia a spiegarci niente.



"Apettate un attimo ragazzi"
"Vi spiegho tutto subito, datemi due secondi"
Ma quando si muove sta guida a parlarci e spiegarci tutto? Siamo arrivati da dieci minuti e io sto invecchiando qua.

-Non c'era bisogno di urlare.-si avvicina Justin.
-Oh, Bieber.A cosa dobbiamo questo onore?-
-Non ringraziarmi, non ringraziarmi.Di nulla.-dice sorridendomi.E che sorriso.
-Per la cronaca, non ero da sola a urlare.-
-Erano le urla della persona che mi interessava di più però. 
-Dovrei rispondere, ma non so come.Fortunatamente quel dannato essere presumiblimente umano che è la nostra guida inizia a parlare ad un microfono.



"RAGAZZI, ALLORA BUONGIORNO.SPERO LA COLAZIONE SIA STATA DI VOSTRO GRADIMENTO E CHE ABBIATE DORMITO BENE. ORA PERO' VI DICO CHE DOVETE INIZIARE A SVEGLIARVI SUL SERIO, METTERE IN MOTO IL CERVELLO E CORRERE. DOVRETE FATICARE PARECCHIO PERCHE' TRA UN PO' DARO' INIZIO ALLA CACCIA AL TESORO.E NON SARA' PARTICOLARMENTE SEMPLICE. VI DOVETE ORIZZONTARE NEL BOSCO, DA SOLI, CON UNA MAPPA E UNA BUSSOLA CHE LA MIA COLLEGA STA DISTIBUENDO.INOLTRE CI SARA' UN BIGLIETTO ARROTOLATO VICINO ALLA MAPPA CHE SARA' IL PRIMO INDIZIO. TUTTI GLI OGGETTI SONO NASCOSTI NEL BOSCO E NEI DINTORNI E OGNI GRUPPO HA UN CERTO NUMERO DI COSE DA TROVARE.UNA VOLTA AVER RITROVATO TUTTO DOVETE CORRERE QUI E DAR TUTTO.VI DAREMO UN ULTIMO FOGLIO E CHI INDOVINERA' PER PRIMO LA RISPOSTA VINCERA' UN PREMIO, UN PREMIO ABBASTANZA SPECIALE. ABBIAMO CONCORDATO CHE I GRUPPI DEBBANO RIMANERE QUELLI DELLE TENDE, SALVO COMPLICAZIONI.E ALLORA CHE IL GIOCO ABBIA INIZIO E.. BUONA FORTUNA"



-E che possa la buona sorte esser sempre a vostro favore- sussuro.
-Cosa hai detto?-
-No, nulla.E' la frase di un libro.-
In quel momento la 'collega' della guida porge al ragazzo accanto a me la mappa, la bussola e il bigliettino, gli fa l'occhiolino e va via. E' una ragazza di bell'aspetto, di 23 anni (se non di più) con un pantaloncino che mostra le chiappe e sculetta tra ragazzi diciottenni.Per non parlare del seno prosperoso stretto in una maglia aderente che mostra tutte le sue curve.Lo fa solo per attirare l'attenzione dei maschi, e ci riesce in pieno.
Ma che ha in testa quella? Quella poltiglia che si stava mangiando Drew? Forse sto esagerando ma.. aspetta da quando lo chiamo Drew?
Decido di interrompere i miei pensieri e di vedere cosa c'è scritto sul biglietto.

-Ragazzi ci tocca iniziare, sapete? Justin riesci a leggere o i tuoi occhi sono incollati al sedere di quella e non riescono più a staccarsi da quel culo?-
-Che? Cosa?-
-Ecco appunto, leggi idiota.- Ed è per questo che adoro la mia migliore amica.



-Ragazzi, non ce la faccio più.-
-Dai Cath, è l'ultimo indovinello.Finito questo dobbiamo solo tornare al campo ed è fatta.-le risponde gentilmente Marcus.
-Sperando che Justin continui a guidarci bene e non ci faccia perdere per il bosco.- sputo acida.
-Ce l'hai ancora con me perché ti ho fatto entrare nella tana? Senti pensavo fosse abbandonata e poi abbiamo ritrovato quella coppa, no?-
-Io arrabbiata con te? Ma quando mai...E poi per cosa? Par avermi fatto entrare  in una tana di animali, anzi specificando il tutto CON ANIMALI per prendere una stupida coppa per vincere una stupida caccia al tesoro?Ho solo detto che non sei un'ottima guida.-
-Senti mi è capitato una sola volta, e non avevo mappa e bussola.-
-La smettete di litigare come due stupidi e ci avviamo verso il campeggio?-
-Si Cath, andiamo- dico sorridendole per poi girarmi verso Bieber- seguimo te Mr. orientamento.-



E' un quarto d'ora che camminiamo e decido di avvicinarmi a Justin, non sapendo neanche il perché, e lasciando indietro le ragazze e Marcus.
Siamo su un sentiero e a terra ci sono le radici degli alti abeti che si estendono per diversi metri, alti e sempreverdi. Ci sono ache aghi di pino e pigne e un leggero cinguettio ci accompagna durante il viaggio a ritroso. Ovviamente concentrandomi su ciò che ci circonda non vedo un sasso e inciampo andando a finire...addosso a Justin?
-Scusa, non ho fatto caso al sasso.-
-Non ti preoccupare, anzi scusa me.Per prima.-
-Nulla.-
-Hai avuto paura?-
-Di cosa?-
-Come di cosa? Serpenti, insetti, ragni.  Le ragazze in genere odiano la natura.-
-Non non ho paura degli animali. Mi fanno particolarmente rirezo certi insetti, ma non paura. Bisogna aver paura degli uomini, non degli animali.-
-In che senso?-
-Diciamo che gli animali si proteggono, cioè spesso attaccano per difesa o per nutrirsi; noi no.
Noi attacchiamo per puro divertimento, ci piace far soffrire gli altri, ci piace sapere che c'è qualcuno che sta peggio di noi.Se noi non possiamo fare una cosa, e siamo tristi trasciniamo gli altri con noi.La logica è 'se io sono triste perché lui deve esser felice? Perchè non posso esser come lui?' e allora si cerca di distruggere quel poco di felicità che si ha.Eliminare tutti i  sogni e tutte le speranze, ecco cosa facciamo.-
-Perché pensi questo?-
-Il dolore ti cambia dentro, e ti fa vedere tutto da un'altra prospettiva.-
-Non ci avevo mai pensato, ma credo tu abbia ragione.-
-Già.- dico continuando a camminare a testa bassa.Non vorrei inciamare ancora.

Dopo un po' Justin però riapre il discorso.
-Quindi non ti preoccupa Victoria?-
-Chi? Quella? Nah, per nulla.Cosa potrebe farmi?-
-Non lo so.Metterti in  ridicolo, o rivoltarti la scuola contro.Sarebbe capace.-
-So di chi fidarmi Justin e non mi importa di avere degli stupidi controllati da una ragaza pon pon contro.Soprattutto se so chi mi vuol bene e chi mi crederà,non avrò problemi.-
-Quindi non hai paura di nulla?-
-No, credo di no.-
-Non ti credo.-sussurra.
-Cosa?-
-Non ti credo. Si legge, nei tuoi occhi. O meglio, io riesco a leggerlo. Sei terrorizzata da qualcosa, anche se non riesco a capire cosa.- dice strofinandosi il collo e i capelli con la mano.

Davvero nei miei occhi è riuscito a leggere questo? Come diamine ci riesce? Scava nelle persone e riesce a capire tutto, è incredibile.
Ma ha ragione perché ho paura.
Anzi non ho paura, ho il terrore... di affezzionando troppo.
Di potermi innamorare di te un giorno,e di ...di morire.E vorrei dirglielo, ma non posso.Cioò che legge è legge.Inrtravedo delle tende e urlo-Ragazzi siamo arrivati.
-Ottimo.-rispondono in coro.
-Si ottimo, proprio ottimo.-finisce il Justin riponendo la bussola e la mappa nella tasca.



Siamo arrivati e ci sono molti ragazzi qui, ma non c'è  nessuno che sia riuscito ancora a completare la caccia.O molto più probabilmente non ci hanno  neanche provato.
Alcuni si sono addiritura già sistemati nelle tende e forse avremmo dovuto farlo anche noi.E' pomeriggio, ma la luce è praticamente assente se non per alcuni raggi di sole che illuminano il prato.Corro dalla nostra guida seguita da tutti e gli lansciamo i vari oggetti, lui ci sorride e dopo aver fatto un cenno col capo ci consegna una busta.
La apro e ci sono pezzi di quelli che sembrano una..una fotografia.In fretta ci sediamo a terra e in pochi minuti ricomponiamo la foto.E' una di quelle che si vedono nei film, in bianco e nero con gli angoli consumati e le pieghe che rigano e confondono la reale immagine.Sembra un campo, alberi ovunque e un prato immenso cosparso di fiorni colorati che appaiono, ovviamente, bianchi.

-Cosa dovrebbe significare?-chiede la rossa strofinandosi gli occhi.
-E' una foto di questo posto, di molti molti anni fa.-commento.
-Guardate, c'è una scritta dietro.- commenta Justin -prima entro e poi apro.-
-Una chiave-dico sorridendo.
-Che?-
-La chiave,prima entra nella serratura e poi ti fa aprire la porta.-ripeto.
-Ora il problema è, dove la troviamo?-chiede la rossa.
-Ragazzi, ecco a cosa serve la foto.-dico alzando il capo.


 

*angolo autrice*

Eccomi, dopo quasi un mese...e faccio schifo, lo so lo so. Il fatto è che non ho avuto tempo e non
riuscivo a trovare un luogo tranquillo o idee per il nuovo capitolo.
O meglio, avevo idee molto vaghe..ma poi ho visto la luce(?) e ho trovato un po' di pace.
E ho scritto tutto ciò che avevo in mente e ...non so neanche io come è uscito. La mia intenzione era finire la storia prima che iniziasse
la scuola, ma ho ancora tantissime cose da raccontare e non so se ci riuscirò.
Dopodomani devo partire e ho deciso che era ora di donarvi (?) un
nuovo schifosissimo capitolo!
Ringrazio come al solito tutti i lettori, che seguono in qualche modo questa storia, siete fantastici .
Spero vi piaccia, e mi dispiace per il ritardo abnorme, mi dispiace davvero.
Inoltre, se vi va, potreste passare per la ff della
mia migliore amica, che ha iniziato da poco.
ecco il link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2002014&i=1
Vi lascio con questa gif di
Justin e chiedendovi di lasciarmi qualche recensioncina,grazie c:






Ah, e il bosco lo immagino così (?)...

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