A tout le monde (Good-bye to the world) traduzione a cura di GilGalahad

di morgana avalon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Out of the ashes the phoenix raises ***
Capitolo 2: *** Parte 2 ***
Capitolo 3: *** parte 3 ***



Capitolo 1
*** Out of the ashes the phoenix raises ***


Ho sempre pensato di essere pronto a morire.  Pensavo di volerlo, di bramare che questo momento venisse. E quindi non ho difeso me stesso quando il Signore Oscuro ha attaccato. Non ho combattuto Nagini quando le ha ordinato di uccidermi. Il momento della mia paga è finalmente venuto ed io lo voglio accettare. Dopo due decenni pagherò il prezzo per gli errori che ho fatto quella dannata notte in cui Lily fu uccisa.
Nagini lancia il suo corpo rivoltante verso di me e i suoi denti penetrano la pelle del mio braccio, il veleno mortale scorre nelle mie vene. Il Signore Oscuro non ha bisogno di ordinare l’attacco per finirmi. Il sangue che cola dalla mia gola lacerata può da solo uccidermi. Ma so perché lo ha fatto, per il suo piacere, si nutre del mio dolore.
E’ giusto, è come previsto che finisca. Ho finito il mi compito. Ho fatto tutto ciò che era in mio potere per tenere il figlio di Lily vivo e ora tocca proprio a Harry vedersela con il Signor Oscuro.
Nagini sembra perdere interesse in me e striscia dal suo padrone. Non posso che tirare un sospiro di sollievo. È questa quindi la fine, il momento della mia morte. Ancora pochi minuti e conoscerò la pace.
Sono pronto a morire e aspetto che il mondo sbiadisca attorno a me ma la porta si apre ed Harry e i suoi amici appaiono nella Stamberga, è uno shock nel vederli qui ed anche perché saranno i testimoni della mia fine, non ho mai voluto che nessuno sapesse. Harry si inginocchia vicino a me e molla la bacchetta sul pavimento per controllare come sto, sciocco ragazzino, non ha capito che bisogna sempre tenerla vicina. Le sue dita calde premono la ferita sulla mia gola e il modo in cui mi guarda ricorda Lily così tanto che mi fa dimenticare il dolore che provo. Le lacrime che ora sfuggono dai miei occhi sono vere, formate dal rimorso e dalla volontà di fargli conoscere la verità, voglio che sappia tutto quello che può sul Signore Oscuro, forse potrà trovare un modo per sconfiggerlo.
“Prendi…” lo imploro. Alzo il mio braccio, incapace di fare altro e guardandolo supplicante. La sua espressione è dura per me da leggere, ma credo che ci sia disgusto in quegli occhi.
Tiro un sospiro di sollievo quando raccoglie le mie lacrime in una boccetta. Riverso tutte le mie memorie in quelle lacrime, sperando di separare quelle che voglio che lui veda e quelle che preferirei portare con me nella tomba, ma il tempo mi manca “Portale nel pensatoio…” al di là che mi guarderà con odio voglio vedere i suoi occhi ancora “ Guardami” voglio vedere gli occhi di Lily mentre muoio, mi guarda ora, ma è nervoso povero ragazzo. “Hai gli occhi di tua madre” gli dico e mi consolo con il sapere che Harry vuole darmi questo, un ultimo prezioso momento nella morte. Un brivido mi attraversa il corpo e so cos’è la morte he viene per me finalmente, ma mentre i miei polmoni si preparano ad esalare il mio ultimo respiro, qualcosa succede, uno scintillio, una nube argentea appare e discende sopra di me, avvolgendomi nella sua energia e con mio sommo orrore sto respirando ancora, non sarebbe dovuto succedere. Una cerva si forma da quella nube e abbassa la sua testa su di me, il mio cuore perde un battito guardando i suoi occhi.
 Sono quelli di Lily. *No amor mio, cosa stai facendo? Non puoi intervenire così, sei morta, per causa mia, non puoi* deve essere una visione magari per rendere la mia morte più facile per me “No non…” ma la cerva posa la testa sulla mia spalla e mi guarda con quegli occhi impossibili il fatto che sono ancora vivo, mi colpisce, non può essere! “Harry, alla svelta! Dobbiamo portarlo in infermeria!” una voce conosciuta,  Hermione,  mi strappa ai miei pensieri, spinge via Harry che sembra sorpreso e prende la bacchetta “Mobilicorpus” dice. Ma il mio sguardo si focalizza ancora sulla cerva, che rimane vicina guardandomi con una tale fiducia che  mi fa versare ancora delle lacrime *No Lily, ti prego, lasciami andare* Ma la mia preghiera cade inascoltata e la cerva rimane al suo posto, tenendomi vivo contrastando la morte con la sua sola presenza. Vorrei toccarla ma sento il mio corpo pesante e sento di non potermi muovere.  Tutto quello di cui sembro capace è guardare per aria e guardarla. “La porteremo in salvo, professore” dice Hermione tenendomi sospeso e facendomi uscire delicatamente fuori dalla stamberga “La porteremo da Madam Pomfrey che si prenderà cura di lei.” Sciocchi ragazzini mi dovrebbero lasciare qui, la cerva svanirà e morirò ugualmente, perché non vedono che è sbagliato, che sono una causa persa?
“Ha ragione Hermione signore, Madam Pomfrey la guarirà e parleremo”
No Harry, non lo faremo. L’orrore mi colpisce ancora, rendendomi conto che ho appena pregato Harry di prendere le mie lacrime per poter condividere le mie memorie nel pensatoio. Non può conoscere la verità – non può saper come ho tradito sua madre anche se può pensare di conoscerlo. Non voglio che veda cosa è successo dopo o peggio, non voglio neanche affrontarlo quando conoscerà la mia parte in quella tragedia! Ma al momento non posso fare molto per impedirlo, potrei giurare che la cerva mi stia sorridendo  *Lily, perché lo fai? Non puoi lasciarmi morire?”

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Capitolo 2
*** Parte 2 ***


Capitolo 2
“Madam Pomfrey! Professoressa Mc Grannith!”
La voce di Ron risuona nei corridoi che portano all’infermeria e mi riporta alla realtà, studenti e corpo insegnanti mi guardano con odio e lo accetto, sapendo che non merito niente di meglio.
“Signor Weasley!” Minerva  avanza verso di noi e non posso fare a meno di notare che non porta il cappello a punta e mi domando cosa le ha fatto perdere il cappello che ama così tanto.
“Professoressa, abbiamo trovato Piton” dice Harry
E’ la prima volta che Minerva non lo corregge, dicendogli di chiamarmi professor Piton. Questo la dice lunga quanto lei detesti la mia vista. Non posso biasimarla. La cerva preme il suo naso sul mio torace, come per correggere i miei pensieri, ma si sbaglia e poi perché si fa vedere?
“E’ ferito” dice Harry senza smettere di camminare. Continuano a condurmi verso l’infermeria, mi domando come reagirà Madam Pomfrey alla mia apparsa inaspettata, lei è una delle poche persone che sospettano che abbia fatto il doppio gioco. Molte volte quando ritornavo dalle chiamate dell’Oscuro Signore con lividi e ferite più gravi,  e mi ha curato più di una volta; la maggior parte delle volte Albus si era precipitato ansioso si vedermi guarito qualche volta troppo impaziente per aspettare di ascoltare le notizie che portavo così Poppy era ancora presente mentre davo ad Albus le informazioni che bramava. Il preside sembrava fidarsi di lei e sembrava che per lui non ci fosse nessun problema per il fatto che lei ascoltasse conversazioni che dovevano rimanere private.
“Signor Potter che è successo?”
Potrei dire che la presenza della cerva disorienta Minerva a giudicare dal lieve tremore nella sua voce; e lei non si disorienta facilmente. È confortante che si stia comportando come un Preside ora. Hogwarts si merita qualcuno come lei.
“E’ stato attaccato prima da Voldemort  poi dal suo serpente” rabbrividisco al nome di Nagini. Posso essere un Serpeverde ma non questo non vuol dire che mi piacciano i serpenti. “E il Patronus?” Domanda la preside. “Non ho idea da dove venga, non è mio, né di Hermione ne di Ron”.  Minerva sembra esitare per un po’ ma poi dice “Il Patronus di tua madre era una cerva” Harry sembra sconcertato, vorrei potergli offrire una spiegazione ma non l’ho neanche io, non so come mai Lily ha deciso di interferire o come sia stata capace di farlo. “Severus!” mi chiama madam Pomfrey indicando il letto vicino a lei “Poggiatelo qui, cari e fate attenzione!” L’approvazione della mia presenza è qualcosa per cui avevo sperato ma che non mi sarei mai aspettato. Madam Pomfrey ci raggiunge ed io gemo di dolore nel momento in cui il mio corpo martoriato si trova a contatto con il materasso. La cerva cambia posizione e di mette in piedi vicino a me posando la testa sul cuscino vicino alla mia testa e continuando a guardarmi – a guardare me!
“Sembra che il Patronus lo stia tenendo in vita” dice Minerva e potrei dire che sta combattendo per sembrare razionale, ma la sua voce continua a tremare leggermente.  Madam Pomfrey non fa caso ai bottoni della mia tunica; la sua magia li strappa, rivelandole il mio torace e la mia gola. Mi sento a disagio quando capisco che Harry e gli altri mi stanno fissando, prima erano solo Albus e Madam Pomfrey i testimoni di ogni ferita che il Signore Oscuro mi aveva inflitto.
“Severus, mio caro, la situazione è abbastanza seria” poi voltandosi verso Minerva aggiunge “Hai ragione, sarebbe morto se non fosse per il Patronus”
“non ho mai sentito che il Patronus possa fare qualcosa del genere” dice Harry,  “Nessuno può lanciare un incantesimo per chiamarlo, come può un Patronus tenerlo vivo?”  “Non lo so caro” dice madam Pomfrey “ma ci dobbiamo preoccupare di cose ben più importanti” manda un assistente a prendere le pozioni che servono e inizia col chiudere la mia gola tagliata ed io non ho voce in capitolo, sembra, l’infermiera è determinata a salvarmi, e gli altri guardano, stando attenti a non intralciare. Le pozioni arrivano e lei le versa a forza giù per la mia gola provocando un dolore lancinante, mi sembra di essere incapace di mandare giù niente e mi sembra di soffocare quando mi vanno giù per la gola. “Mi spiace caro” dice dolcemente “Ma sai che è l’unico modo per contrastare il veleno.” Certo che lo so ma mi manca la forza per assicurarglielo, mi fa riappoggiare contro i cuscini e comincia ad occuparsi delle altre mie ferite. Guardandomi attorno mi accorgo che Harry se ne è andato e so dove, nelle stanze di Albus. Vuole usare il pensatoio e poi saprà cosa ho fatto, conoscerà la mia vergogna.
Devo aver perso conoscenza dopo tutto perché quando mi sveglio sono ricoperto da un unguento puzzolente e da delle bende. Madam Pomfrey ha avuto un bel daffare, mi guardo attorno, sono solo nella stanza, la cerva mi ha lasciato finalmente, non avrebbe dovuto lasciarmi vivere come può aver fatto un errore così grosso?
La porta si apre e agendo di riflesso, voglio puntare la mia bacchetta, ma non sto indossando i miei abiti e ho bisogno di un momento per localizzarla. È sul comodino vicino a me, che strano che me la lascino così vicina. Provo ad alzare il braccio, ma non lo posso muovere, è pesante e il veleno in circolo mi rende indifeso, il mio corpo ha bisogno di tempo per liberarsene ed ho bisogno delle pozioni e delle mani guaritrici di Poppy. Sposto l’attenzione dalla mia mano alla porta, Harry è lì e mi guarda in modo strano, ho l’impressione che abbia pianto, i suoi occhi sono rossi ed ancora lucidi di lacrime, un pugno si chiude attorno al mio cuore al pensiero che abbia visto le mie memorie. Sa quel che ho fatto, sa il mio crimine. Non parla annuisce soltanto e chiude la porta dietro di se lasciandomi nel panico. Che vuole fare? Quel ragazzino attira catastrofi dovunque vada! Devo tenerlo d’occhio, devo intervenire per salvarlo se necessario, voglio alzarmi dal letto e corrergli dietro ma non posso. Il mio corpo si rifiuta di obbedirmi. Sono inutile totalmente incapace di intervenire per la prima volta in anni, nel mio panico chiamo la persona più vicina a me.
Minerva compare dopo pochi secondi, la sua espressione severa mi avverte che c’è qualcosa di sbagliato, di terribilmente sbagliato, e devo sapere cos’è “Dim.. mi” la mia voce manca della solita forza e detesto quanto sembro debole; si mette vicino al letto e mi guarda in un modo che mi fa rabbrividire “Dim…mi” Questa volta la sto pregando spudoratamente di darmi quell’informazione.
“Harry mi ha permesso di vedere le tue memorie, Severus” sono basito dalle sue parole, è l’ultima cosa che mi aspettavo dicesse , quindi sa anche che ho tradito Lily, sa che la colpa della sua morte ricade su di me, di così tante morti. “Harry è andato nella foresta proibita, ho cercato di fermarlo ma ha fatto capire chiaramente che deve farlo da solo”
“No! Avre..sti do…vu..to fe…rma…rlo”  Harry sta andando ad affrontare Lord Voldemort e non c’è niente che possa fare per aiutarlo. “Non posso Severus, il destino di Harry attende, non puoi impedirgli di fare la sua parte in questa guerra” Se solo potessi muovermi! Se solo potessi avere la forza! Troverei un modo per aiutarlo “Minerva…” Cerco di alzarmi dal letto di scostare le coperte per scendere da questo dannato letto, ma il dolore che mi percorre le mani e le braccia mi tramortisce.
“è il veleno di Nagini” dice Minerva, spiegando cose che già so “Poppy dice che le pozioni possono in qualche modo gestirlo ma ci vorrà tempo. Severus non puoi fare niente per aiutare Harry, ma abbi fede in lui, ce la farà”
Onde di dolore pulsano nelle braccia, potrei combattere questa lenta agonia se sapessi ci fosse una possibilità di combattere ma in questo stato il Signore Oscuro mi userebbe come arma contro Harry e peggiorerei la situazione, dannazione!!
“Severus” dice mentre fa un passo verso di me e posa la mano sulla mia spalla, toccandomi, offrendomi conforto quando non ne merito “Albus diceva sempre di credere in te, mi vergogno di dire che ho dubitato di lui e di te” Voglio scuotere la testa per rifiutare le sue scuse, non sono necessarie ma il dolore che continua a rimbombare mi persuade dal muovermi “Non è colpa tua” tento di dire ma anche quelle due parole mi sfiniscono. “Eri una spia tutit questi anni. Ora capisco perché Albus si fidava completamente, non avevo idea”
“Non… dove…vi ave…rne, se ti fo…ssi f.i.dat…a, il signo….re os..cu…ro si sa…rebbe inso..spet..tito”
Non riuscirò a stare sveglio ancora per molto, le pozioni e la mia stanchezza mi rendono difficile stare vigile, il mio corpo chiede riposo per guarire.  “Avrei comunque potuto credere ad Albus”
Mi sembra che Minerva sia un po’ troppo commossa e mi preoccupo per quello, mi serve calma e controllata, questa guerra non è finita.
“Hogwarts, situazione? Si.. a…mo  sot…to at…tac…co?” perchè la mia forza mi deve lasciare? Sono inutile così!
“Non ancora” dice e mi risollevo vedendo che si raddrizza, l’espressione nei suoi occhi è più lucida “Ma i Mangiamorte stanno arrivando e sto organizzando le difese come posso ma Severus, io non sono Albus, non sono te” “Fortunatamen…te …. non …. sei me!” Non voglio che nessuno sia come me “Puoi farlo …. caduti?...” prego di no.
“Qualche studente ferito, ma nessuno seriamente…”
“Il Signore Oscuro arriverà …. E i suoi seguaci … Ti devi preparare… per quello” Se solo potessi aiutare! Detesto essere confinato in un letto d’ospedale!  “Severus…” il suo tono mi avverte, mi preoccupo “Hai combattuto da solo tutti questi anni. Hai rischiato la tua vita innumerevoli volte, hai fatto quello che molti di noi non avrebbero mai fatto per paura di perdere la vita. Permetti di combattere noi questa volta. Hai fatto così tanto che non potremmo sperare di più, non è più solo la tua battaglia è nostra ora” capisco quello che sta cercando di dirmi, ma si sbaglia, di grosso  “Non sono un eroe, Minerva, ho … solo … cercato … di scontare…” ma mi guarda ancora in quel modo e taccio, non riuscirò a convincerla. “Sembrerà così a te, amico mio” amico, sentirla chiamarmi così mi fa distogliere lo sguardo per paura di piangere. Non posso versare lacrime, non ora, non qui, non così.  “Hai fatto i tuoi sacrifici, ora è il nostro turno di combattere, ti terrò informato, ma tu hai bisogno di riposare. Dormi Severus”
“Minerva” ho ancora una domanda a cui ho bisogno di rispondere “Harry… ha …permesso a qualcun ….altro di… vedere”  mi manca la forza per finire la domanda, mi sento così dannatamente debole.
“A hermione e ron. Pensava che dovessimo conoscere la verità ed io sono d’accordo con loro. La verità deve uscire” E’ peggio di quanto avevo pensato. Potrei vivere sapendo che Harry conosce la verità ma anche gli altri ormai la conoscono.
Il mio sonno non è pacifico; continuo a combattere il Signore Oscuro nei miei sogni e Nagini mi attacca ancora una volta, e ancora. Mi stanca ulteriormente e alla fine mi sforzo di svegliarmi. La prima cosa che noto è il silenzio tombale che c’è. Ho paura che ci sia qualcosa di terribilmente sbagliato. Posso anche non essere più il preside ma la connessione di cui Albus mi ha avvertito rimane per qualche motivo bislacco. La magia presente in queste mura continua a chiamarmi, ed alla mia richiesta i mattoni cambiano posizione e formano una finestra attraverso cui posso guardare cosa succede fuori e guardando harry a faccia a faccia con voldemort mi scuote nel profondo. Harry e il Signore Oscuro stanno combattendo una battaglia ed una esplosione fa tremare hogwars che grida di dolore. La reazione mi colpisce, ero stato talmente sciocco di accedere alla connessione per ottenere delle informazioni, grido per il dolore lancinante e perdo i sensi ancora una volta.
“Severus … Severus!”
La voce di Madam Pomfrey mi spaventa e la guardo sicoccato mentre mi otna alla mente la scena di cui sono stato testimone prima “Harry … è? Ho paura a finire la domanda perché non mi potrebbe piacere la risposta.
“Sta bene, non ti preoccupare per lui, comparirà presto”
“E’… vivo?” non ci posso credere. Come può essere sopravvissuto a quel duello? Albus era certo che il ragazzo dovesse morire per sconfiggere l’oscuro signore
“E’ vivo, “ madam Pomfrey ripete “Ammaccato forse ma niente che un bagno e una buona notte di sonno non possono curare, lo stesso non si può dire di te”
E’ vivo Harry è sopravvissuto, è l’unica cosa che conta. Ci sono riuscito in qualche modo sono riuscito a dargli quello che gli serviva. “Grazie…. Grazie…” sussurro a chiunque o qualunque potere che ha fatto sopravvivere il ragazzo.
“Severus, caro, dovresti dormire. Se vuoi posso portarti una pozione che ti può aiutare”  ma si zittisce guardandomi “Sono gli incubi non è vero?? So che c’è una pozione anche per quelli”
Con calma e sopportando il dolore che mi causa, giro la testa, non voglio che gli incubi smettano, sconterò la punizione perché merito di essere punito; solo la morte mi potrebbe salvare ma la morte è l’unica cosa che mi è stata negata, grazie a Lily.
“Abbiamo vinto, Severus, Harry ha vinto” è Minerva che torna indietro e viene da me “Abbiamo avuto vittime” dice con rimorso “ma voldemort è sconfitto! Harry c’è riuscito, Severus!”
“Lo so…” mi guarda in modo strano, e se fossi stato meglio avrei spiegato.
“Hogwarts …ha dei modi… di comunicare … con” ed il pensiero mi colpisce: sono ancora il Preside qui, pensavo che la mia fuga mi avesse privato della posizione giustamente, ma Hogwarts ha deciso diversamente. “Con il suo preside?” Minerva aggiunge e mi offre un cenno di sorriso “Albus mi ha detto qualcosa in merito… la connessione” riesco ad annuire “Dovete ….prendervi cura… degli studenti … dei feriti” E’ la persona giusta  per quel lavoro, capisce facilmente e gli studenti si fidano di lei, dovrebbe essere la preside. “Lo sto facendo, fortunatamente il resto degli insegnati sta aiutando, perfino Lumacorno è fuori ma è Hagrid che fa il grosso del lavoro.”
E’ bello saperlo, mi è sempre piaciuto Hagrid anche se non potevo dimostrarglielo “Te la caverai… molto bene”
“Severus” Minerva sta aggiungendo altro ma la porta si apre e Harry appare, ron e Hermione sono dietro di lui ma rimangono alla porta mentre Harry si avvicina al mio letto e si siede. Mi sento a disagio e non ho parole, il sollievo che provo a vederlo è ben al di là delle parole, rimane in silenzio mentre mi studia e capisco che vuole che sia io a parlare. “Albus sarebbe … così … fiero di te”  è l’unico conforto che posso offrigli.
“Lo so, ho parlato con lui quando ero morto, e miha detto che dovevo tornare indietro”
Sono scioccato, il ragazzo è morto e Albus sficcanasa ancora nei suoi affari?! Perché non sono sorpreso?
“Sono contento… che sei ancora …. Vivo” dico mentre harry è ancora silenzioso, non credo di avere mai pensato di trovarmi in questa situazione e sono impreparato, non ispadea di come comportarmi o come agire.
“E io professore sono contento che anche lei è vivo”
Lacrime mi offuscano gli occhi sentendo quelle parole ma impedisco loro di cadere “Non mi sarei mai aspettato di vivere” Harry annuisce “Ne parleremo dopo” dallo sguardo che mi lancia capisco che lui deve aver sospettato che io sia andato volontariamente incontro alla morte, ma non si sarebbe potuto aspettare che io poi abbia voluto combattere per la mia sopravvivenza. “Voldemort è morto finalmente”
Sono contento di saperlo, assicurare la sopravvivenza di Harry e la caduta del Signore Oscuro è stato il mio solo obiettivo in tutti questi anni e sono contento che abbiamo avuto successo. Madam Pomfrey si precipita da Harry, mi aspetto che cominci a coccolarlo, ma invece indica me: “Harry caro, mi aiuteresti? Severus si rifiuta di bere le sue pozioni”  questo io lo chiamo gioco sporco, che nemmeno io avrei fatto se fossi stato in lei, le lancio un occhiataccia ma il danno è stato fatto, Harry si alza, si avvicina ancora di più e alza la testa. “E’ vero preside?”
Mi sorprendo che mi chiami in quel modo. Credevo avesse perso ogni rispetto che poteva avere per me, che già non doveva essere molto, considerato il modo in cui l’ho trattato nel passato “Non … Sono necessarie” ma ho già perso la partita, Harry non accetta un no come risposta.  “Le prenderà , professore, sono stato chiaro?”  E’ come se ascoltassi la voce di Lily, sarebbe inflessibile ogni volta che ritenesse che io trascuri il mio benessere. “Vedremo” dico alla fine, non voglio essere sconfitto davanti a tutti, ma Harry sa che ha vinto, posso dirlo dalla sua espressione. “Come dicevo, ne parleremo più tardi” alza il braccio e la sua mano si posa sulla mia, il tocco mi sorprende completamente e non posso non chiedermi perché lo ha fatto “Nel frattempo, voglio che lei riposi, tornerò presto, prima ci sono cose di cui devo occuparmi”.
Non credendo che la mia voce sia forte abbastanza mi limito ad un debole cenno, Harry stringe le mie dita e lascia la stanza. Sono disorientato in tanti modi ma è stato quel tocco il vero colpo di grazia. “La tua medicina Severus” dice madam Pomfrey ritornando al mio capezzale “e la berrai tutta sono stata chiara?” ingoio la rivoltante pozione e ci riconosco la mia mano, deve averla presa dalle mie scorte personali, sembra che sia compiaciuta dal mio gusto quando raccoglie le fiale e le porta sul suo carrello. Pensavo che Ron e Hermione e Minerva fossero andati via con Harry, mi sorprendo che siano ancora vicino alla porta. “Grazie,” inizia Hermione “per tutto quello che ha fatto e che non avremmo mai saputo” non so rispondere in altro modo che con un ulteriore cennodel capo lei sembra soddisfatta e sparisce portando con se Ron, Minerva rimane, si siede e ho il presentimento che ci siano nuove notizie, spero che la pozione faccia effetto presto. “Il Ministero si è messo in contatto con te, quando hanno saputo che eri vivo, volevano arrestarti, ma gli ho detto cosa avevo visto nel pensatoio e penso dovrai rispondere a delle domande ma hanno deciso di non perseguirti, sei salvo. Pensavo fosse un pensiero che potesse toglierti il sonno”
Le invio uno sguardo stanco “Avrei accettato qualsiasi sentenza avessero…”
“Saresti andato ad Azkaban senza muovere un dito in tua difesa, come hai fatto con voldemort?” mi tronca, quindi lo sa “Cosa ti aspettavi che facessi?”
“Severus, sto tentando ancora di capire cosa è successo qui in questo ultimo paio d’anni. Non sei la persona che credevo, e le trame di Albus si sono spinte più in profondità di quello che avevo previsto, abbiamo anche il futuro a cui pensare.”
Il futuro? Non avrei mai pensato di averne uno, e non me ne frega niente ora, sento i miei occhi che si chiudono e un profondo senso di pace scende su di me, le pozioni stanno facendo il loro effetto allafine, l’ultima cosa che sento è Minerva che mi sposta una ciocca di capelli dalla fronte e poi il sonno mi prende.
Apro gli occhi e tento di scacciare i residui del sonno, ho dormito profondamente e senza incubi, non so per quanto tempo ma conoscendo il calibro delle pozioni, che mi ha dato Poppy devo aver dormito almeno 20 ore. “E’ sveglio” sentire all’improvviso la voce di Harry mi disorienta, occupa la sedia vicino al mio letto, sembra conciato meglio dall’ultima volta che l’ho visto, sembra riposato “Harry” dicendo il suo nome per la prima volta, al posto di usare il cognome in modo più formale ma che suonerebbe strano. Si inumidisce le labbra e una timida espressione apparre nei suoi occhi “Non mi ha mai chiamato così” Per forza, ma sdraiato qui indifeso mi fa sentire vulnerabile, e cerco di tirarmi su con un gomito ma sono ancora debole, ed è difficile muoversi, ma si alza Harry mi aiuta ad acquisire una posizione quasi seduta, poi si ritrae come se fosse stato scottato, capisco che il peggio deve ancora venire £”Sta comodo?” domanda come se ci avesse pensato dopo, mi domando cosa voleva domandare in un primo momento “Abbastanza” ma la mia voce di spezza. “Le prendo qualcosa da bere” Lo guardo mentre riempie una tazza di te e me la porge, provo ad alzare le braccia, ma queste non si muovono, appare confuso un primo momento, poi accosta la tazza alle mie labbra permettendomi di bere, deve essere stato sul comodino per un po’ ma rinfresca e calma la mia gola dolorante. Il ragazzo mi aiuta ancora a mettermi comodo e rimane accanto al letto.
“Ho guardato le sue memorie, come ordinato”
Ah vogliamo parlare di quello  “Volevo che tu sapessi, ti serviva tutto l’aiuto se volevi sconfiggere il Signore Oscuro”
“Voldemort è morto” Dice in un tono gelido, che si riscalda mentre continua “Non vogio discutere di quello, sono qui per altre faccende.” Le sue parole mi confondono “Che faccende”
“Ho guardato le sue memorie di nuovo sta mattina e ho delle domande”
“Vai avanti” non capisco dove vuole arrivare, il pargoletto[C1] …
“Ha tentato in tutti i modi di tenermi al sicuro e lei … nessuno me lo ha mai detto…” all inizio penso sia solo confusione dfa parte sua ma poi capisco che è rabbia che gli impedisce di parlare, e non mi sorprende, è normale che sia arrabbiato con me “E’ stata tutta colpa mia a cominciare… “ ammetto come l’ho ammesso a me stesso molto tempo fa “Per le mie azioni i tuoi genitori sono stati uccisi”
“No, questo non è quello di  cui voglio parlare” non capisco la rabbia che continua ad aumentare sul suo viso. “Di cosa vuoi parlare allora?”
“Voglio sapere” Spero che il ragazzo cominci a parlare sensato presto.
“Perché non mi ha detto che le importava di me? Perché lo so. Ho visto la sua rabbia quando Silente le ha detto i suoi piani. Gli ha detto che mi aveva cresciuto come un maiale per il macello.”
Mentire non mi può portare da nessuna parte, lo so e magari è ora di svelare un po’ di segreti – tutti. “Ma certo che mi importava, sei il figlio di Lily, la amo, come può non importarmi di te?”
Ha bisogno di un momento per digerirla ma poi “Allora perché mi ha tormentato tuitti questi anni?”
Sospiro, desiderando di essere morto, non avrei mai voluto per niente al mondo avere questa conversazione. “Se il Signore Oscuro avesse lo avesse visto non avrebbe creduto in me. Dovevo distanziarmi da te il più possibile, è stata dura, tutte le volte che mi guardavi io…” pensavo a Lily e le chiedevo scusa per aver maltrattato suo figlio
“Perché chiama ancora voldemort cosi? È morto lo sa?”
“Non posso dimenticare il passato così facilmente, ero sempre in guardia, mi è venuto automatico chiamarlo così, essere una spia significa camminare a piedi nudi slla lama di un rasoio Harry” sbatte ancora gli occhi quando lo chiamo per nome, magari dovrei smettere, sembra che lo disturbi.
“Cosa glielo ha fatto fare? Perché mi ha dato quelle memorie?”
Il ragazzino non fa domande facili… hmp! “volevo che tu sapessi delle trame di Albus e avevi bisogno di sapere che saresti morto se avessi fronteggiato il signore… Voldemort, non volevo andassi in battaglia senza sapere che saresti morto” “Perché le altre memorie?” “Se ti ricordi, non ho avuto il tempo di sceglierle, stavo morendo dopotutto” Lo sguardo di Harry cambia e non posso capire perché  “Avrei dovuto essere più accurato ma”
“No non è quello che voglio dire” dice, facendo fermare il mio sproloquio “Voglio sapere… lei amava mia madre, vero?”  “Ancora ora” ammetto “Mi sono perfino offerto di essere il loro custode segreto, con l’aiuto di Silente, sarei riuscito a tenerlo nascosto al Signore Oscuro. Avevo già imparato a confonderlo a quel punto ma  tuo padre si è  rifiutato, giustamente ma…”
“E’ stato Codaliscia a tradirli! se avessero accettato la sua offerta sarebbero vivi”
“Potrebbero essere, Harry! Non sappiamo cosa sarebbe potuto succedere se avessero accettato la mia offerta. E non faccio una colpa a tuo padre, aveva ogni ragione per dubitare di me” Harry chiude gli occhi e sembra combattere per controllare le sue emozioni, non se lo aspettava “Cos’altro vuoi sapere?” Meglio farlo quando ne ho ancora il coraggio.
“Hagrid mi ha portato da Petunia , quella notte, ma nelle sue memorie ho visto lei entrare nella casa, stava stringendo mia madre e stava piangendo” ingoia a vuoto e sembra che non voglia incrociare il mio sguardo “Ero nella culla vicino a lei”.
Mi sarei aspettato qualcosa d’altro ma è questo quello che posso fare per lui “Ti ho preso in braccio quella notte, sapevo che i mangia morte erano rimasti vicini. Ho pensato che i più fedeli avessero voluto vendicare la morte del loro leader. Così ti ho preso in braccio e ho tentato di calmarti. E’ stata dura lasciare Lily indietro ma avevi bisogno e ti ho portato da Albus. Lui a sua volta si è assicurato che andassi da tua zia”
“Così era lei che …” trema un po’  “Sa, sin da quando sono piccolo ho un sogno ricorrente, l’incubo in cui muoiono i miei genitori, capisco perché ho quell’incubo ma quello che non capisco è la presenza subito dopo… delle braccia attorno a me che mi tengono. Era lei vero?”
“Magari ricordi Albus che ti teneva in braccio o Hagrid”
“No era lei.”
Mi sento sulle spine allo sguardo che Harry mi sta dando, perché non ho tenuto la bocca chiusa?! Sto in silenzio dandogli la possibilità di digerire il tutto.
“Non l’ho mai detto a nessuno, ma la prima volta che l’ho vista, durante lo smistamento, l’ho guardata e la mia cicatrice ha cominciato a far male. Ma normalente quando succede mi preoccupo, mentre lei mi guardava però ho sentito di conoscerla, che mi sarei potuto fidare, tutto è cambiato quando…”
“Ho iniziato a tormentarti, per quello l’ho fatto, ma…” Questa conversazione mi sta stancando parecchio e vorrei un altro po’ di the, non me la posso prendere, potrei usare la magia ma sono troppo debole per un uso senza bacchetta e la mia bacchetta è fuori dalla mia portata, Harry lo ha notato e si affretta a riempire una tazza “Madam Pomfrey dice che dovrebbe bere più che può” puntualizza in maniera assente, mi accosta la tazza alle labbra e trangugio il contenuto “Guardi che ne può avere ancora” dice in un goffo tentativo di farmi calmare.
Ci riesce e bevo la seconda tazza molto più piano, poi mi aiuta a sistemarmi meglio contro i cuscini e sistema perfino le lenzuola “Altro che vuoi sapere?”
“Tante cose…” Si passa una mano fra i capelli e mi guarda a lungo “Non se ne andrà, vero?”
Mi sorprende ancora “Sono bloccato a letto”
“non è quello che intendevo. Quando ha rischiato di morire non si è difeso. Abbiamo trovato la sua bacchetta nelle pieghe del suo vestito, e non aveva pozioni su di se ma lei sapeva di Nagini, e di quanto volatile era Voldemort, e lei è andato senza pensare ad una difesa.”
Non sapevo che gli importasse di me, ma deve essere qualcuno a cui importa a capire cosa ho fatto.
“Perché avrei dovuto combattere? Sapevo di morire, e ho accettato il mio destino. La mia vita è finita nel momento in cui Lily è morta perché ho rivelato la prima parte della profezia al Signore.. a Voldemort. Se Albus non avesse messo in campo il fatto che avevi bisogno di protezione, mi sarei ucciso allora. Sapeva bene come manipolare le cose per farmi rimanere in vita, sottolineando che avevi i suoi occhi”
“Mi ricordo che lo diceva, che se lei avesse amato mia madre allora avrebbe dovuto proteggermi.”
“Albus non ha mai giocato lealmente, ma me lo sono meritato”
“Severus Piton!”
Sentirlo pronunciare il mio nome in quella maniera manda pesanti brividi giù per la mia spina dorsale, mi sforzo di incrociare il suo sguardo, non posso leggere le emozioni nei suoi occhi e non voglio violare la sua mente, così aspetto.
“Si, ha riferito una parte della profezia a Voldemort, e non avrebbe dovuto farlo, ma non ha ucciso i miei”
Lo guardo come se venisse da un altro pianeta
“Ti sbagli”
“No. E’ come ha detto Silente, hanno messo la loro vita nelle mani della persona sbagliata, si è punito da quando sono nato. Non pensa che sia ora di smetterla?”
“Tu sei pazzo” gli grido e voglio che se ne vada via ora “non so di cosa stai parlando!”
“Che succede qui?!” Minerva era con madam Pomfrey nel corridoio a parlare  “Harry ti ho detto che potevi parlare con il professore per 5 minuti senza aaffaticarlo, per quanto sei stato qui”
“Non essere arrabbiata con lui!” il ragazzo continua a guardarmi con quei dannati occhi.
“No ha ragione, si sta ancora rimettendo ed ero fuori luogo”
Minerva sembra compiaciuta e mi domando perché. assottiglio gli occhi guardandola, tentando di capire cosa le fa così piacere.
“Penso che ti lascerò ancora 5 minuti Mr. Potter a farti compagnia Severus” Madam Pomfrey sembra voglia protestare, ma Minerva la trascina fuori dalla stanza lasciandomi da solo ancora con il ragazzo.
“Lei non li ha uccisi” ripete guardandomi negli occhi “Davvero Professore dovrebbe smetterla di punirsi per qualcosa che ha fatto qualcun altro.” Scuoto la testa voglio che se ne vada subito “Ti sbagli!
“Ha bisogno di tempo” sussurra “come me, ho dovuto accettarlo e lei deve fare lo stesso”
“E perché lo dovrei fare?” per quanto sia preoccupato non ho ragione di continuare a vivere, Harry è al sicuro e Voldemort è morto. Ho vissuto oltre il mio scopo. Avrei dovuto morire, sarebbe stato tutto molto più semplice. Non vorrei essere costretto a fare questa conversazione per esempio.
“Perché ho bisogno di lei!” Harry me lo grida in faccia e mi fa sobbalzare.  “Non hai bisogno di me, hai i tuoi amici, hai Minerva, hai gli Weasley”
“Si ma ho bisogno di lei, forse di più”
Chiudo gli occhi e prego per forza e pazienza “Perché lo pensa?”
“Lei conosceva i miei parenti, lei ha amato mia madre, mi ha preso in braccio e mi ha tenuto al sicuro e poi lo ha fatto per tutta la mia vita tutta la mia vita e non me lo ha mai detto! Non capisce? Lei non è quello che pensavo, a lei importa di me, io ho bisogno di lei, non capisce?”
La sua rabbia se ne è andata ed è apparso un tono di preghiera . “Non posso far finta di capire, Harry ma te lo devo e io starò vicino” se non mi sbaglio è quello che vuole sentirsi dire “Continuerò a guardarti le spalle, non me ne andrò” “Sarà meglio che se lo metta bene in testa” Non è esattamente una minaccia, e me ne accorgo, la quantità di disperazione che posso vedere nei suoi occhi mi dice che non è solo la rabbia che lo ha motivato. “Starò vicino” ripeto poiché sembra che ne abbia bisogno “Starò qui a Hogwarts.”
“Certo che devi!” dice Minerva, una volta entrata nella stanza “Preside, ho dei problemi che richiedono la sua attenzione”
Sia benedetta lei e il suo salvarmi ma maledetta per il suo ricordarmi la posizione che ricopro ancora qui. Harry ha il coraggio di ridacchiare al sentirlo.
“Mi dimenticavo che lei è ancora il nostro Preside. Lei non può andarsene da qui.”
Sono scappato l’ultima volta, ma scelgo di non ricordarglielo anche perché quella volta Minerva mi ha chiamato codardo e il ricordo continua a riecheggiarmi nelle orecchie, avevo una ragione non avrei mai potuto sopportare di doverle fare del male, è stata una buona amica.
“Torno dopo” Harry dice sembrando felice e sollevato.
Lo guardo andarsene, e vedo Minerva che si accomoda sulla sedia, appoggia i gomiti sui braccioli e si mette le mani damanti alla faccia guardandomi”
“Me lo immaginavo severus”
La sua frase enigmatica non mi dice niente, ma mi sto stancando sempre di più, senza dubbio deve essere qualcosa nel the, mi forzo di ascoltarla “Cosa ti sei immaginata?” “Perché sei scappato quel giorno, non potevi farlo, non è vero? Non mi volevi fare del male.”   
Maledettissima donna! Distolgo lo sguardo sperando non continui. Anche se non andrò da nessuna parte continuando ad ingnorarla.
“Ho ascoltato la tua conversazione, ti importa Severus, lo hai sempre fatto, mi consideri un’amica; una buona amica a cui non volevi fare del male. Conosco il calibro dei tuoi poteri, mi potevi uccidere facilmente, quando io ed Harry ti abbiamo affrontato.” Mi sforzo di incrociare il suo sguardo, perché sembra compiaciuta?  “Non ci pensavo”
“Oh, no lo stavi facendo! Pianifichi tutto prima, lo fai sempre vero? Come Albus, tieni in considerazione ogni possibile sviluppo nella tua mente,  sapevi che non mi sarei fermata davanti a niente dopo aver saputo della sua uccisione, ti avrei trovato anche solo per vendicare la morte e non volevi rischiare”
Una parte di quello che dice è vero, è inutile negarlo “Se fossi rimasto sarei stato costretto ad ucciderti. Il Signore Oscuro non avrebbe ammesso altro. Ritirata era l’unica opzione possibile”
“Dimmi,” dice mentre si alza e si avvicina a me guardandomi negli occhi con il suo sguardo penetrante. “Come ha reagito Voldemort alla notizia che Hogwarts era persa per lui? Che eri scappato”
Ingoio a vuoto, non voglio rivelare quell’informazione, mi è costato caro.
“Ti ha fatto del male?”[C2] 
“Non hai bisogno di saperlo.” Voglio che anche lei se ne vada. Mi sta togliendo una maschera dopo l’altra e non sono preparato, non voglio che veda il vero me.
“Lo ha fatto vero?”
Non parlo, ma ha ragione e non posso distogliere lo sguardo. La memoria di quel particolare incontro con il Signore Oscuro mi causa un tremore involontario. Quella volta essere punito è stato straordinariamente doloroso.
“Ed è successo altre volte vero? Poppy mi ha confidato che eri in infermeria di frequente con ferite gravi, ma Albus ti accompagnava, e sembrava che ci fosse una ragione valida per le tue condizioni. E capitava quando ti chiedeva particolari informazioni. Ho ragione anche su quello vero?”
La sua voce sembra ipnotizzarmi  e mi trovo a rispornderle con sincerità “Al Signore Oscuro e agli altri Mangiamorte non piaceva che facessi certe domande, ma sembrava che avessi sempre ottimen ragioni per farlo. Non sospettavano che avevo altri piani in mente e il Signore Oscuro non ha mai avuto ragione di…”
“Oh Severus!”
Mi accarezza il braccio, non toccando nessuna ferita, il suo tocco mi porta fuori da quella specie di  trance e mi sento un po’ confuso. “Ho pagato quel prezzo volontariamente, per assicurami che stessimo sempre un passo avanti del Signore Oscuro, Harry doveva essere al sicuro, non importava niente altro.”
“Ti ho giudicato così male” mi stringe lievemente il braccio e si risiede “Ho parlato con Poppy delle tue condizioni e mi ha assicurato che puoi tornare nelle tue stanze tra poco e a patto che tu obbedisca alle sue istruzioni riguardanti pozioni e le visite di routine, non hai bisogno di stare qui”
Le sono grato che abbia cambiato discorso, il fatto che conosce così tanto di me mi snerva.”
“Come ti ho detto non voglio rimanere Preside.”
“Non hai scelta, Severus”
“Posso dimettermi”
“Non lo farai.” È uno scontro di volontà e debole e insonnolito come sono so che posso solo perdere. “Ne discuteremo più tardi.”
“Come vuole preside. Farò preparare le sue stanze per il suo ritono e se posso suggerire, il trasferimento potrebbe avvenire domani mattina. Harry si è già offerto di aiutare a portarla giù, visto che è troppo debole per camminare senza aiuto.”
Potrei smaterializzarmi   ma mi indebolirei ulteriormente. Non mi sembra di avere scelta ed annuisco.

 [C1]Spero si capisca che è sarcastico
 [C2]Curse you non ci stava e maledetto te non mi piaceva

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Capitolo 3
*** parte 3 ***


Capitolo 3
Quando mi sveglio ancora è già mattina. Maledetta Poppy e le sue pozioni che infila nel thè senza avvertire. Il sole è già alto e i suoi tiepidi raggi di luce  danzano sulle mie coperte del mio letto. Muovo la mano e osservo la luce che mi passa attraverso le dita, continuo a stupirmi dovrei essere morto ed invece sono vivo, e non ci credo ancora.
“’Giorno professore”
Muovo la testa, combattendo i postumi del sonnifero, verso la voce “Hagrid” sono sorpreso che entri nella stanza, il suo sorriso e la sua espressione aperta mi spiazzano. Mi ricordo quanto era arrabbiato quando seppe dell’assassinio di Silente da parte mia, mi domando quanto possa sapere riguardo a quello che è successo veramente. Ma conoscendo Potter non sarei sorpreso se quel dannato ragazzino gli avesse spifferato tutto.
“Sono qui per portarla nella sua stanza.” Avrei dovuto saperlo che avrebbero domandato ad Hagrid.
“Sempre se lei è d’accordo” aggiunge dopo, capendo che potrei non essere d’accordo con l’essere trasportato come un dannato moccioso. Visto che non ho niente in contrario annuisco “Va bene” tutto pur di lasciare l’infermeria, dove probabilmente sto occupando un letto di cui Poppy ha bisogno. Il sorriso di Hagrid si allarga, il grassone è così facile da compiacere “Grazie Hagrid”.
Sembra sorpreso “Ma non ho fatto niente ancora!” sorrido debolmente “Grazie per essere stato vicino a Harry quando io non ho potuto.” Attraverso gli anni ho invidiato ad Hagrid la fiducia che riponeva in lui Harry, ma ero felice che avesse qualcuno da cui andare sempre. “Ti sono grato per quello che hai fatto per Harry.” Non ho mai visto Hagrid così agitato “Sono serio Hagrid”.
“Lei aveva da recitare una parte, io ero libero di agire”. Mi sorprende il suo commento.
“Siamo qui, per riportarla nelle sue stanze”.
La voce di Harry che proviende da un posto troppo vicino al mio letto mi spevnta sul momento, mi sembrava di essere solo con Hagrid nella stanza, non mi sarei mai espresso in quel modo sapendolo vicino. “la professoressa Mc.Grannit ha detto che sarebbe venuta a farle visita.” Harry si avvicina e sono sorpreso alla vista della sua espressione umida, sembra che abbia pianto o che sia sull’orlo delle lacrime. “Qualche problema?”
“No, penso sia tutto apposto alla fine” Harry si asciuga gli occhi e mi sorride, qualcosa è appena cambiato. “Farò attenzione” promette Hagrid quando fa passare le sue braccia tra me e il letto “Mi dica se le faccio male” ma è straordinariamente gentile quando mi solleva dal letto e mi trasporta attraverso la porta, da una parte detesto sentirmi così debole da essere trasportato, ma non ho scelta, tocco le bende, il dolore è passato, la ferita di Voldemort è profonda ed impiegherà ancora molto tempo per guarire.
Non ho altra scelta che appoggiare la testa sul torace di Hagrid e chiudere gli occhi appena sento le voci degli studenti, non voglio vedere l’odio nei loro occhi, devo assolutamente convincere Minerva ad accettare le mie dimissioni.
“Non ci vorrà molto” sussurra Hagrid, pensando che abbia chiuso gli occhi per stanchezza o dolore “Ancora pochi minuti.” Harry pronuncia la password che è cambiata in cioccorane sciroppate e scendiamo nelle stanze private di Albus, anche se mi sento bene qui, so che non è il mio posto.
“Tutto fatto” esclama il guardiacaccia felicemente. Apro gli occhi e vedo che mi sta portando verso il letto. “La sedia…” non voglio ancora sdraiarmi, e devo sentirmi in grado di controllare la situazione, anche se non posso farlo, lui grazie a Dio mi ascolta e mi appoggia su una sedia vicina al caminetto che è stato acceso. Mi accomodo e mi costringo ad aprire completamente gli occhi, la prima cosa che vedo è Albus sveglio che mi guarda dal suo dipinto. “Sorpreso di vedermi?”
“In un certo senso ma non realmente.” Mi risponde.
“Professore, sta bene?” Harry sposta una sedia cicino a me e si siede anche lui. Ho freddo, ma non occorre che lo sappia.
“Harry, perché non prendi una coperta a Severus? sembra abbia un tantino freddo?” alle parole di Albus, Harry salta in piedi, prende una coperta e mi copre, come un vecchietto, perché quella dannata crosta non sta un po’ zitta? Hagrid  nel frattempo è nel centro della stanza incerto sul da farsi, non mi sembra che abbia mai messo piede qui. “Albus, tu ed io dobbiamo parlare” ma non ora, non con questi due presenti. “Hai molto da spiegare, dopo”
“Parleremo, severus” mi risponde.
Appoggio la testa all’alto schienale della sedia, che situazione assurda, sono ancora il preside, Harry mi lancia occhiate preoccupate e Hagrid cerca di fregare delle caramelle dalla scorta personale di Albus.
“Non ha animali qui?” chiede Hagrid con un espressione che sembra speranzosa.
“Fanny di solito abita qui” sussurro mentre il mio sguardo vaga sul trespolo che la fenice occupava quando ancora c’era in vita Albus.
“Ho sentito parlare di quella lì, non ho mai visto una fenice, peccato” dice con una voce triste “Deve essere bella da vedere quando rinasce dalla cenere”.
“Lo era” dice Harry “La prima volta che l’ho vista è esplosa! Pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma poi Silente mi ha spiegato che tipo di animale era ed ero sollevato quando l’ho vista rinascere, che paura però.”
Fanny è l’unica fenice vivente di cui abbia conoscenza, non ne ho mai incontrate altre e mi ha addolorato quando è sparita, ma non le faccio una colpa, aveva ragione era qui solo per Albus.
“Severus, se non ricordo male sei sempre andato d’accordo con Fanny” dice Albus “Ma ora che ci penso, ti piacciono quasi tutti gli animali, vero?” mi mordo la lingua, sapendo che si sta riferendo alla ceva che mi ha salvato, vorrei proprio sapere quanto davvero conosce, facilmente tutto quello che non so io.
“E’ bello sentirlo, mi piacciono le persone a cui piacciono gli animali!” dice Hagrid giulivo.
Ma perché non mi sorprende? Sto per chiedere loro di lasciarmi solo quando un grido interrompe la calma della stanza. Guardando in alto vedo  Fanny che vola, fa due volte il giro dell’ufficio e sembra che guardi verso Albus come per una conferma su dove atterrare e poi viene verso di me, trattengo il respiro aspettandomi di tutto, ma si posa tranquillamente sulla sedia accanto alla mia testa e comincia a lisciarsi le piume, sembra a casa, giro il collo per guardarla, ignorando il dolore per il movimento “Che ci fai qui?” non volevo dire quello che pensavo, ma è uscito.
“Perché sei sorpreso?” chiede Albus
“Pensavo che la sua lealtà fosse rivolta a te come persona, non per la tua posizione, preside”
Albus ci pensa per un po’ “Eri fedele a me, fino alla fine Severus, non pensi che Fanny lo apprezzi? Lei ti considera degno della stessa lealtà che riservava a me.”
Chiudo gli occhi, in quale dei nove cerchi dell’inferno devo andare per fargli capire che non devono considerarmi un eroe? Non lo sono! Le lacrime mi inumidiscono gli occhi, ma li tengo chiusi, non voglio piangere di fronte a qualcuno, non sono una fottutissima femminuccia, Fanny fa uno strano suono e mi fa aprire gli occhi, sono sorpreso di vedere lacrime anche nei suoi, deve mancargli Albus. Raccatto un po’ di forza e alzo il braccio e tento di accarezzarla le sue lacrime mi bagnano il dito, dimenticavo però dei poteri taumaturgici delle sue lacrime, ho fatto una cazzata, ora pensa che ho raccolto le sue lacrime per approfittarne. “Perché, secondo te ha deciso di versare le sue lacrime Severus?” La voce di Albus, sembra spazientita dalla mia stupidità, “Sfortunatamente, nemmeno le sue lacrime ti possono aiutare completamente, le tue ferite sono gravi ma ti ha voluto aiutare.”
Mi sento più forte e la meravigliosa creatura mi tira una ciocca di capelli e va ad occupare il suo trespolo, dove continua a lisciarsi le piume.
“creatura stupenda ma un po’ troppo sfrontata.”
Il commento di Hagrid mi fa ridere, un suono che risuona dal profondo di me, è da un eternità che non rido  veramente, Harry mi lancia uno sguardo preoccupato “Sto bene, ma magari possiamo regalare ad Hagrid un drago tutto suo.”
“No” dice Albus
“Siiiiii” gli fa eco Hagrid, mi metto a ridere ancora, è bello dopo così tanto tempo.
“Altri animali?” Hagrid spera di vedere qualcosa d’altro apparire dopo aver visto Fanny
“Mi spiace, non credo” ho appena finito la frase che una nuvola argentea appare sopra di me, ingoio a vuoto incapace di distogliere lo sguardo, ma timoroso di quello che può comportare. “Che cos’è?” chiede il guardiacaccia estasiato. Harry gli sorride e risponde “Un patronus, il patronus di mia mamma era una cerva come quello del professor Piton “ ma io non l’ho evocato. Il ragazzo non sembra realizzarlo all’inizio ma poi mi guarda con interesse “Lo ha chiamato lei?”  “No” perché quella dannata cerva deve manifestarsi in quel modo?
“Lily” albus sospira impercettibilmente.
“Cos’ha detto?”
“Il Patronus di Lily è diventato il Patronus di Severus ma lui non lo ha evocato. Quindi solo tua madre lo può aver fatto, ma anche questo è impossibile visto che sfortunatamente tua madre non c’è più” speravo che albus avesse un’altra spiegazione per questa apparizione ma sembra anche lui senza parole. “L’amore sa fare cose miracolose, sei d’accordo Severus?”
Le parole di albus mi addolorano, un dolore che ho tenuto nascosto per anni ed ora sta ritornando in superficie più vivo che mai “Io continuo ad amarla, si.” Ma questo non spiega la sua presenza, guardo Harry che si inginocchia davanti alla cerva guardandola, lei spinge il naso sul viso del ragazzo e harry sorride come se sentisse il solletico. Si stacca da Harry, mi guarda e comincia a correre, sparendo, perché tutto questo sta accadendo a me?
“Professore”, harry si sta alzando e si avvicina rimanendo in piedi davanti a me.
“che c’è?” voglio sapere cos’ha da dire?
“Non era solo un patronus, vero? Ho sentito mia mamma.”
“Non lo so harry. Non l’ho mai chiamata, appare quando vuole” non posso che pensare che harry abbia ragione, guardo verso albus e vedo che ha lasciato il dipinto per evitare di risponderci.
“Mia madre vuole che lei viva, è l’unica spiegazione possibile.” Non sono del tutto sicuro che abbia ragione, ma anche se Fanny mi ha guarito in parte, sono troppo stanco anche solo per considerare quella possibilità.
 
Dopo aver dormito per tutto il giorno, in una piacevolissima quiete, mi disturba un bussare alla porta. Fanny che stava dormendo, si sveglia e trilla.
“Severus, pensavo volessi compagnia a cena.”  È Minerva, tiro un lungo sospiro “Entra.” La porta si apre ed entra, non è sola, ha portato Harry, Hermione, ron, ed anche Neville, vedo la curiosità stampata sui loro occhi, sarà una lunga serata.  
“Spero di non disturbare” domanda Harry, e mi domando se mi è dato di volta il cervello.
“Siete i benvenuti, prego sedete” dico indicando un tavolo nell’angolo dell’ufficio. Albus ed io abbiamo speso molte ore seduti lì a complottare e a scambiarci informazioni. Mentre si siedono, io mi alzo dalla sedia per raggiungerli appoggiandomi al muro, non ringrazierò mai abbastanza Fanny per avermi donato le sue lacrime, a quanto sapevo lo faceva solo ai Grifondoro e facevano effetto solo a loro, ma evidentemente mi sbagliavo. Mi siedo, sono contento che nessuno si sia precipitato ad aiutarmi, è bello fare ancora le cose per conto proprio.
Ad un cenno della bacchetta di Minerva appare la cena, non ho fame, non ricordo neanche l’ultima volta che l’ho avuta, ma ora proprio no.
“Severus, devi mangiare, ti aiuterà.” Minerva ha ragione, e penso anche che non avrei problemi di digestione, non ho semplicemente voglia di mangiare.
“Provi la vellutata di zucca professore, è deliziosa” cinguetta Hermione
Come mai Neville è qui? Perché Minerva lo ha invitato
“Severus, miss Granger sta parlando con te”
Minerva mi tocca la mano e mi fa trasalire
“Vellutata, ricordi?” la mia collega è sembrata preoccupata quando non rispondo, annuisco e mi serve un piatto non impugno il cucchiaio, ho paura che la mano possa tremarmi, e non voglio che mi vedano debole anche mentre mangio.
“Ti farà piacere sapere che è stato il signor Paciok ad uccidere Nagini.”
Nagini…. Minerva sa come costringermi a prestare attenzione mi trattengo dal rabbrividire, mi perseguita nei miei sogni  quando dormo, se non conoscessi l’occlumanzia non riuscirei neanche a chiudere occhio.
“Ho usato la spada di Grifondoro, le ho staccato la testa, pensavo le facesse piacere saperlo.” Nel mondo reale è andata per sempre ma nei miei incubi?  “Hai fatto molto bene” mi forzo di rispondere, non voglio preoccuparli più di quanto inopportunamente non fanno “Era una creatura orrenda” e questa volta i brividi corrono liberi lungo la mia schiena, ma è bello sapere che è morta.
“Non mangia niente?”
Le parole di Harry mi portano a guardarlo negli occhi, sono gli occhi di Lily che mi guardano con quell’espressione che usava quando pensava mi stessi trascurando “Mangerò dopo” e lo farò solo perché lei lo avrebbe voluto.
“Mi scusi…” e ora che c’è e soprattutto che voce è? E da dove viene? Risuona nella stanza ma non appartiene ai presenti e Fanny non ha la capacità di parlare.
“Quassù giovane Severus” chi si potrebbe permettere di chiamarmi cosi?
“E’ il cappello parlante” dice ron indicando un punto alle mie spalle “Lo devo prendere?”
“il cappello parlante?” Minerva annuisce “Si, Mr. Weasley, lo prenda per cortesia, vorrei proprio sapere cos’ha da dire, di solito non parla mai se non durante gli smistamenti.” La mia frustrazione deve essere chiaramente visibile perché+ la mano di harry si posa leggermente sulla mia per poi ritrarsi subito dopo avergli lanciato un occhiataccia. Ron sistema il cappello  nel centro del tavolo che si siede ancora, la curiosità si vede bene nei suoi occhi.
“Scusa giovane Severus ma Fanny mi dice che dovrei parlare con te”
“Fanny?” e lei ora cosa centra? nel momento in cui pronuncio il suo nome la fenice si alza in volo e atterra sullo schienale della mia sedia, guardandolo.
“Si preside, Fanny, forse potrei aver fatto un errore. ”
Alzo un sopracciglio, un attimo prima mi chiama giovane ed ora mi promuove a preside? Quel cappello sta facendo le tarme “Che tipo di errore?”
“Sa, quando ti ho smistato nella tua casa avrei potuto essere distratto.”
Minerva mi guarda sorpresa mentre guardo lei di rimando “Non la più pallida idea di che cosa stia parlando.”
“Forse l’ho io…” dice Harry enigmaticamente senza offrire una spiegazione in più “Dicci!” ordina al cappello.
“Quando la professoressa mi ha messo sulla tua testa per smistarti sono stato distratto, non per qualcosa che hai fatto giovanotto ma per qualcos’altro, un sibilo mi è apparso nella mente, qualcuno da qualche parte stava parlando in serpentese e mi può aver distratto ad un livello tale da smistarti a serpeverde, che non era la casa adatta a te.”
Tiro un lungo respiro, chiudo gli occhi e tento di controllarmi, non voglio continuare a comportarmi in una maniera tanto sentimentale “Che cosa hai detto?”
“Avresti dovuto essere in Grifondoro, come avevi chiesto, ma la voce mi ha fatto credere che appartenessi a Serpeverde ma non era vero, se non ci fosse stata saresti in Grifondoro.”
“Se il cappello ti avesse smistato lì…”
“Non ti azzardare a finire la frase Minerva” la mia voce deve essere stata tanto minacciosa da zittirla. Se mi avessero smistato lì le cose sarebbero finite diversamente, Lily ed io saremmo stati nella stessa casa, James Remus Sirius ed io saremmo stati tutti lì e forse se la sarebbero presa con qualcun altro che forse avrebbe saputo difendersi.”
“Spiega il perché sta simpatico a Fanny” dice Hermione, scuoto la testa ma non posso contenere il riso amaro che esce dalla mia bocca, una risata beffarda che esce dal profondo della mia anima, un Grifondoro, Severus Piton, un Grifondoro…
“Severus?” Minerva si avvicina con un aria sempre più preoccupata “Severus?”
Smetto di ridere e delle lacrime che hanno tentato in tutti i modi di uscire mi sfuggono
“Essere smistato lì avrebbe cambiato ogni cosa”
“Professore?”
Harry si avvicina e mi spiace che sia turbato. “Non sono sicuro di poter sopportare altre rivelazioni,” confesso, “Mi avresti dovuto lasciar morire, sai? Sarebbe stato più gentile” Harry si alza e mi rendo conto di aver detto ancora la cosa sbagliata “Scusa” sussurro prima di decidere di aver fatto abbastanza danno . usando il privilegio del preside di apparire dove ne abbia voglia me ne vado, non ho considerato però che non sono ancora in perfetta salute ed alla fine non vado molto lontano, di tutti i possibili posti in cui avrei potuto finire, mi materializzo nella Stamberga strillante, il mio sangue impiastra ancora le pareti, mi lascio andare contro la parete scivolando sul pavimento fissando il punto in cui nagini mi ha morso, mentre avveniva Harry era fuori sono grato che non abbia visto l’attacco, ma deve averlo sentito, ma è meglio che non abbia memorie connesse alla vista di quel fatto che ora potrebbero perseguitarlo.
Hai sempre avuto talento per il melodramma Severus
Sobbalzo alla voce, volute di liquido argenteo cominciano ad apparire, tento di riconquistare la calma senza successo. La cerva mi appare proprio di fronte, bloccando la vista della finestra insanguinata. “Perché non mi hai lasciato morire? Perché mi hai tenuto in vita?”
Per il bene di Harry, naturalmente, hai fatto uno splendido lavoro per  tenerlo in salvo. Non vedo ragione per privarlo della tua compagnia già ora Sev.
Non so quanto sia frutto della mia immaginazione ma non me ne importa niente “Avresti dovuto lasciarmi morire, non appartengo più a questo mondo, non ho più niente da dare.”
Hai torto Severus! Appoggia la testa sulla mia coscia e mi guarda con quegli occhi pieni di fiducia.
“Come puoi dirlo, come puoi guardarmi così? Con tanta fiducia negli occhi quando in questi anni non ho fatto altro che deluderti.”
 Severus non avevamo scelta. Era destino che le cose succedessero, non abbiamo potuto farci niente.
“Ma ti ho tradito, sono la ragione per cui tu e James siete stati uccisi!”
Sciocco Severus
Mi spezza il cuore sentirle dire questo, porta indietro ricordi, bei ricordi. Lo diceva sempre quando la facevo ridere o la consolavo in qualche maniera “Non chiamarmi così per favore”
Sev, non mi hai ucciso, neanche James, lo ha fatto Voldemort, non ci hai nemmeno traditi! Tutto quello che hai fatto è stato riportare una parte di una profezia a Voldemort. Non potevi sapere che avrebbe coinvolto Harry. Dovresti perdonarti per qualcosa che non hai nemmeno fatto.
Mi ricordo come era quando si arrabbiava, era piccola per la sua età ma si alzava sulle punte per sgridarmi, quel ricordo mi fa sorridere nonostante tutto. “Tu non sei reale, sei solo un frammento della mia immaginazione indotto dal veleno” Sento che Minerva e Harry si stanno precipitando qui, non mi aspetto che vedano la cerva che è probabilmente un’allucinazione, io comunque la continuo a vedere, si alza e tocca col naso la mia guancia.
Prenditi cura di Harry, vuoi? Ha bisogno di qualcuno come te nella sua vita.
“Mamma?” la faccia di Harry tradisce ogni emozione che gli passa per la testa mentre guarda la cerva.
Harry ascolta Severus, vuoi? Dagli un bel calcio nel culo da parte mia se marca male.
Chi lo avrebbe mai immaginato? È vero, Lily non avrebbe problemi a farlo se pensasse sia necessario.
“Lo farò mamma” Harry ora sorride e il suo sorriso non svanisce con la cerva.
“Severus, dobbiamo riportarti indietro, sono sicura che poppy vorrà visitarti.
Minerva mi sta aiutando a mettermi in piedi, ma la smaterializzazione mi è costata tutte le mie forze, subito anche Harry la aiuta, passandomi un braccio attorno al busto e sostenendomi come meglio può, non arriveremo mai al mio studio di questo passo “Ci serve Hagrid.”
“Lo vado a chiamare, non ci vorrà molto.” Dice un’Hermione appena comparsa.
“Severus?”
Faccio un sussulto, per la prima volta Harry mi ha chiamato con il mio nome, e non sono sicuro mi piaccia. “Hai tentato di scappare”
Ah, si, gli avevo promesso che sarei stato vicino. “Ti importa qualcosa? Non sono riuscito ad andare molto lontano comunque” opto per il sarcasmo sperando che funzioni, ma harry rimane tranquillo.
“Credo che tu abbia ragione, non sei andato distante, ma non farmi ritornare qua.”
Un brivido percorre Harry quando vede il sangue sulle finestre sporche di sangue. “Mi spiace ho reagito in modo eccessivo.”
“Si, lo hai fatto, ma era comprensibile.” Intercetta Minerva, è bello avere il suo appoggio. “Ma non devi più scappare.” Harry continua “altrimenti ti darò quel calcio in culo che ha detto la mamma.”
Ed il fatto mi colpisce nella sua interezza, ha sentito anche lui la sua voce, ma allora è successo veramente, Lily era davvero lì e mi ha salvato la vita, è troppo e con mia enorme vergogna, svengo.
Mi sveglio realizzando che Hagrid mi sta portando indietro. Questa volta non lo fermo quando mi appoggia sul letto. Ho freddo, tanto freddo, quando madam Pomfrey appare facendomi ingoiare le pozioni che vuole obbedisco senza obiettare, Hagrid mi abbassa sui cuscini e raggiungo le coperte a tentoni, non me ne fregherebbe niente se non che qualcuno sta già tentando di rimboccarmi le coperte, Lily lo avrebbe adorato.
Lily… so che era qui non solo per ricordarmi di tenere al sicuro Harry ma anche per dirmi di non lasciarmi andare, ma potrei davvero? Potrei davvero abbandonare il mio amore per lei? Continuerò ad avere cura di lui, gliel’ho promesso e la mia vita ha ripreso un senso. Albus una volta mi ha detto che l’essere genitore non si ferma dopo una certa età; abbiamo discusso ore sugli studenti e sulle loro famiglie, ma ora capisco cosa significhi. Non smetterò di sorvegliare Harry quando compirà 18 anni o 21 anni o qualsiasi età, lo sorveglierò fino al giorno della mia morte.

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