Titolo e autore: Crane and Wolf di SeaLight
Fandom: Dragon Ball
Personaggi e pairing: Tenshinhan, Yamcha, Tenshinhan/Yamcha
Genere e rating: Fluff, Slice of life, verde
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Akira Toriyama, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione appartengono solo a me. 
Tabella: Inverno
Prompt: 03. "Buon Natale, idiota"
Note: Questa raccolta partecipa alla Fluff Fest Challenge.
Ohibò! E alla fine l'ho fatto. Se siete qui vuol dire che sapete di che pairing si parla. E saprete anche che misentounatraditriceinfameemiserevoledellamiaOTP. Ed è tutta colpa di Gary Hawkeye, che voleva tanto questa raccolta e con le sue bellissimissime TienCha ha fatto shippare Tenshinhan/Yamcha anche a me. E quindi è dedicata a lei. CHE TU SIA DANNATA, MOGLIAH <3 Per ora, avrà solo due capitoli; come avete letto, partecipa - insieme a due capitoli di Due cuori, tre occhi e uno starnuto e altre due flash che pubblicherò più avanti su un altro pairing che non ho intenzione di rivelare - alla Fluff Fest Challenge con la tabella inverno, che potete trovare giù in fondo. Ma se, una volta terminata la challenge, dovessero per caso spuntarmi dalle dita (?) altre TienCha, le pubblicherò qui perché... oh, ho fatto una fatica bestia a trovare il titolo. Crane and Wolf. Alla fine ho ceduto al fascino facile dell'inglese, perché "Il Lupo e la Gru" o viceversa mi sembrava troppo il titolo di una favola. Tipo "La volpe e l'uva" o "Il lupo e l'agnello", ecco :CC E anche il banner è quello che è, non sono un asso, tanto per bellezza bastano loro due <3 Ma orsù, bando alle ciance, vi lascio a questa piccola cosa. Il prompt scelto è "Buon Natale, idiota" - e ovviamente l'idiota è Yamcha. Fate finta che Natale non sia passato da più di un mese, per favore ç_ç
Buona lettura!
 

1. "Buon Natale, idiota"

 

Tenshinhan non era mai riuscito a comprendere fino in fondo le complesse dinamiche mentali di Yamcha, che il più delle volte lo portavano a compiere azioni assolutamente prive di senso. Nonostante ciò, era pressoché certo che trovarsi il suddetto grande guerriero appollaiato su una sedia posizionata strategicamente fuori dalla porta del bagno, con una sdentata espressione estatica stampata in faccia fra le cicatrici e un rametto di una pianta non ben specificata in mano qualche centimetro sopra la sua testa, non promettesse nulla di buono.

«Immagino che sapere cosa diavolo tu stia facendo sia una pretesa troppo alta» si limitò a commentare, inarcando un sopracciglio. Dalla sua posizione sopraelevata, Yamcha ammiccò e allargò ancora di più il suo sorriso beffardo.

«Tu sai in che periodo siamo, vero, Ten-chan? E sai benissimo anche cos’ho in mano» gongolò, schiaffandogli il verde rametto sotto il naso. Si chinò in avanti per raggiungere la sua altezza e sporse il viso verso di lui. «E quindi?»

Tenshinhan si massaggiò la fronte con la mano, sospirò e scosse la testa, intuendo a cosa il compagno si stesse riferendo.

«Punto primo» scandì, incrociando le braccia «non chiamarmi in quel modo. Punto secondo, siamo a Natale e non a Capodanno. Punto terzo, anche se fosse, quello non è vischio, ma agrifoglio.»

Yamcha inclinò perplesso il capo, esaminando con maggiore attenzione le foglioline spinose e le bacche rosso acceso che adornavano quello che aveva erroneamente considerato il famoso vischio e recuperato da chissà dove. «Oh» esclamò. Ma dopo un attimo di riflessione la sua espressione tornò raggiante. «Beh, sono solo quattro foglie, in fondo! L’importante è il gesto, no?»

Talvolta era così infantile e insensato che faceva fatica a crederci.

«Yamcha, sei un completo» scosse la testa, incredulo «totale» lo afferrò per i fianchi, sollevandolo dalla sedia come se non pesasse più di Jiaozi «assoluto» lo riportò a terra senza troppa delicatezza «idiota.»

«Ed è per questo che sono così irresistibile, non è vero? Chi non mi vorrebbe sotto l’albero di Natale?» replicò, ravviandosi vanitosamente i capelli.

Fu un vero sollievo per le orecchie di Tenshinhan riuscire a farlo tacere baciandolo fugacemente sulle labbra – solo perché tacesse, sia chiaro. E quando, lungi dall’essere soddisfatto, Yamcha lo abbrancò con le proprie braccia per impedirgli di fuggire, non fece altro che rassegnarsi, sussurrandogli un lieve “Buon Natale, idiota” e percependo il sorriso di lui illuminarsi sulla sua spalla.

Titolo e autore: Crane and Wolf di SeaLight
Fandom: Dragon Ball
Personaggi e pairing: Tenshinhan, Yamcha, Tenshinhan/Yamcha
Genere e rating: Fluff, Slice of life, verde
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Akira Toriyama, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione appartengono solo a me. 
Tabella: Inverno
Prompt: 05. Capelli spettinati
Note: Questa raccolta partecipa alla Fluff Fest Challenge.
Oh, per la Grande Ascia di Gimli! Non mi sarei mai aspettata tutto questo appoggio per una coppia crack e secondaria come la TienCha! Grazie, grazie davvero çwç Passiamo quindi al secondo capitolo, l'ultimo che parteciperà alla Fluff Fest Challenge. Comunque, dato che la raccolta è già qua, se mai dovessi scrivere altre TienCha le posterei direttamente qua. 
Bene! Uno dei prompt era capelli spettinati. CAPELLI. Lo sapete quanto io ami i capelli di Yamcha - ormai sono famosi qui nel fandom. E secondo voi, con chi altri avrei potuto utilizzare questo prompt? L'ispirazione mi è praticamente saltata addosso, tipo. La flash è corta e molto leggera, quindi vi lascio subito. E avverto Garycchi di pubblicare presto le sue, che le aspetto <3
Buona lettura!
 

2. Capelli spettinati

 

Quando Yamcha sbuffò, il suo stesso fiato condensato in una nuvoletta compatta di vapore biancastro gli offuscò la vista per qualche istante; batté nervosamente un piede sulla neve e tentò di passare una mano fra i propri capelli neri, fallendo miseramente e restando incastrato fra gli intrecci strettissimi e dolorosi che le folte chiome in questione avevano formato con la crescita e l’incuria tipica della vita selvaggia che conduceva, intrappolando aghi di pino, foglie e ragnatele da chissà quanto tempo. Uggiolando per il dolore, cercò di liberare le proprie dita da quel cespuglio ingarbugliato, che più nulla conservava della pettinatura lucida e curata che portava in città.

Ma quando, quella sera, furono le dita fredde di Tenshinhan a rimanere impigliate in quell’ammasso di capelli spettinati in un gesto più unico che raro, Yamcha non ebbe nulla da ridire; e anzi, trovò che non ci fosse nulla di meglio che approfittarne per intrappolarlo a sé.