I write my dream

di iwritemydreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** At the start.. ***
Capitolo 2: *** I meet Rachel ***
Capitolo 3: *** The frist day ***
Capitolo 4: *** Strange ***
Capitolo 5: *** Puck ***
Capitolo 6: *** Il duetto ***
Capitolo 7: *** La fine. ***
Capitolo 8: *** Un folle gesto ***



Capitolo 1
*** At the start.. ***


-Lola! Sbrigati! Il camion dei traslochi ha portato via già tutto. Dobbiamo andare!- 
Mi urlò mia madre dal piano di sotto. Ebbene sì, era tutto pronto. Era ora di andare. Quel momento così poco atteso, almeno da me, era arrivato. Dovevo dire addio alla vecchia casa per dare il benvenuto a quella nuova. Un nuovo inizio e una nuova vita mi attendevano. Mi dispiaceva lasciare tutte le vecchie amicizie: Lory,Cassie e Jekie in particolar modo. Da un lato ero anche contenta, andare lontano mi avrebbe aiutata a dimenticare Alex, il mio ex-fidanzato. Non voglio raccontarvi di lui, almeno finché non l'avrò totalmente cancellato dalla mia testa.
Ah, ma che sbadata, non mi sono ancora presentata: io sono Lola Fingerman, una ragazza piena di sogni e aspettative. Nel tempo libero vado con mio padre a fare servizi fotografici, per farmi conoscere e guadagnarmi di tanto in tanto qualcosa. Confesso, inoltre, che ogni tanto faccio veri e proprio concerti sotto la doccia, tanto che mio padre viene a bussarmi con pesantezza alla porta del bagno urlando: 'Abbassa il volume,Lola!', lì capisco che probabilmente sto iniziando ad alzare troppo la voce e quindi mi sbrigo a lavarmi e finire la doccia. Non sono in grado di descrivere il mio carattere in modo oggettivo, quindi poi, lo capirete voi stessi. 

Tornando a noi: mi sto per traferire a Lima, in Ohio. Lì frequenterò la William McKinley High School, ho sentito parlare molto di lei per via delle Nuove Direzioni, il Glee-club. La prima cosa che farò sarà provare ad entrarci,sarebbe fantastico.
Oh cavolo! Mi sono persa a parlarvi di tutto ciò e non mi sono accorta che sono passati bene dieci minuti da quanto mia madre mi ha chiamata, quindi è meglio precipitarsi di corsa giù. Dopo aver afferrato la mia borsa e salutato la mia cameretta, mi dirigo al piano di sotto con massima velocità, dove trovo mia madre arrabbiata per il mio ritardo. Le faccio un sorriso e con passo veloce mi dirigo in macchina come se fossi in perfetto orario. Mi siedo in macchina e chiudo la portiera aprendo il finestrino. Per distrarmi dal trasloco e da quel triste 'addio', prendo dalla borsa il mio mp3,metto le cuffiette e mandando un bacio alla casa, schiaccio sul 'play'.



Riaprii gli occhi e capii che eravamo già arrivati, avevo dormito per tutto il viaggio che non deve essere stato affatto breve.
Sbadigliando strizzai gli occhi: fuori c'era un grande sole, le strade non erano molto affollate e non c'era traffico.
-Dove siamo?- Chiesi a mia mamma in attesa di risposta.
-Oh,buongiorno!- Disse scherzosa. -Siamo arrivati. La vedi quella lì giù?- Mi disse indicando una grande casa con l'indice. -E' la nostra nuova casa. Ti piace?-concluse con un bel sorriso.
Guardai la casa e sorrisi. In effetti, almeno dall'esterno, sembrava davvero bella. -E' davvero grande!- Escalmai sorridendo. Mamma poi mi spiegò tutto ciò che avremmo fatto oggi: mettere tutto al suo posto,pulire,sistemare,presentarci ai vicini e bla, bla, bla. Io annuii sorridendo. Sembrava l'inizio di un sogno...

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Capitolo 2
*** I meet Rachel ***


Mentre io e mamma sitemammo tutto mio padre andò a fare l'iscrizione alla nuova scuola. I miei non volevano che io saltassi neanche un giorno di lezioni ed io ero eccitata per il Glee-club. La nuova casa era davvero grande,spaziosa..propio bella! I vicini erano una coppia di gay, davvero molto simpatici e gentili, si misero a nostra completa disposizione.  Dissero inoltre, che avevano una figlia della mia stessa età, di nome Rachel, ma che ora era a scuola. Volevo conoscerla, chissà, magari saremmo diventate buone amiche. 
Dopo aver sistemato per bene la mia camera, chiamai Lory,Cassie e Jekie per dire loro tutto: la casa, l'ambiente, i vicini. Essendo le mie migliori amiche mi mancavano più di tutti gli altri. Però ero sicura che avrei fatto nuove amicizie che non mi avrebbero fatto pesare molto la loro assenza. E con questo non dico che loro sarebbero passate in secondo piano, assolutamente, solamente dovevo andare avanti come avrebbero fatto senz'altro loro. 
Quella sera non avendo ancora fatto spesa, ordinammo una pizza e mangiammo facendo tanti progetti per la nostra nuova vita qui. Papà disse che potevo iniziare la scuola da domani e che gli era sembrata molto bella e ben organizzata. A queste sue parole sorrisi emozionata dall'idea forse uno dei miei sogni stava per realizzarsi. 
Finita la cena diedi la buonanotte ai miei genitori e mi rifugiai nella mia camera, aggiornai il mio stato su Twitter  e pensai a cosa mi avrebbe riservato la nuova scuola. Mi convinsi poi che per scoprirlo dovevo dormire,così il tempo sarebbe volato. Misi la sveglia alle sette in punto ed invilandomi sotto le coperte cercai di dormire. Ero elettrizzata.
 
 
E così fu! La notte passò velocemente. Appena chiusi gli occhi sentii la sveglia suonare. Mi sveglia di colpo spegnendola. Accesi lo sterio ed iniziai a cantare 'Call me maybe' mentre mi preparavo. Una volta finito spensi lo sterio, feci il letto e scesi giù. Presi una fetta biscottata con la marmellata e salutando mia madre mi avviai verso scuola. Lei mi augurò un 'in bocca al lupo' e sorrise. La scuola era vicino casa. Appena uscii vidi colei che immaginia fosse la figlia dei vicini uscire contemporaneamente dalla sua casa. Così le sorrisi e la salutai. 
-Ciao! Piacere, il mio nome è Lola. Come puoi aver notato io e la mia famiglia siamo i vostri nuovi vicini di casa! -Dissi concludendo con un sorriso.
-Buongiorno Lola. Io sono Rachel Berry. Avrei sicuramente sentito parlare di me, faccio parte del Glee-club.- Disse con un tono come per vantarsi ed accenno un sorriso. Io appena sentii che faceva parte del Glee-club feci un mega sorriso. 
-Sai, oggi è il mio primo giorno a scuola ed anche io vorrei far parte delle Nuove direzioni. Spero di essere la prima ad iscrivermi. Il fiocchetto rosa vicino la mia firma deve essere il primo e..probabilmente anche l'ultimo.- Dissi entusiasta. Io metto un fiocchetto vicino ad ogni mia firma, a meno che non sia un documento di massima importanza. Lei mi guardo con aria di sfida e non aggiunse altro. Ci incamminammo verso la scuola e mi parlò di tutti i suoi successi. Delle esperienze del Glee-club e dei componenti che ne fanno parte. Appena le dissi che volevo imparare molto da lei, il suo tono di sfida si trasformò in qualcosa di amorevole. 
Arrivammo poi finalmente a scuola, appena misi piede in essa, sentii davvero l'inizio della mia nuova vita. Studenti che parlavano, ridevano, scherzavano tra di loro si univano ad un unico fruscio di voci, il tempo si fermò per un istante. Ero pronta, era un nuovo inizio.
 
 
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Salve a tutti! Questo è il mio secondo capitolo e spero vi piaccia! Nei prossimi appariranno tutti gli altri personaggi. Per ora c'è solo Rachel. Spero che per voi sia un piacere leggerlo come lo è per me ricevere le vostre visualizzazioni. Ringrazio le 42 persone che hanno letto il capitolo precedente, mi ha fatto davvero tanto piacere(scusate la ripetizione!). Comunque sia, spero che man mano che scrivo capitoli vi piacciano sempre di più e che magari lasciate anche qualche piccola recenzione. Accetto qualsiasi tipo di consiglio che mi aiuti a crescere. Un bacio a tutti voi e grazie per aver letto il capitolo.

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Capitolo 3
*** The frist day ***


Primo giorno nel Glee-club.
 
Ebbene sì, ce l'ho fatta. Sono entrata a far parte anche io delle Nuove Direzioni. Sono entusiasta. Davvero tanto entusiasta. 
 
Quel giorno andai di corsa a mettere la mia firma sui moduli per le iscrizioni e proprio Rachel mi disse di andare a fare l'auduzione presso la sala dove solitamente si svolgevano le lezioni di musica. E così feci. Più puntuale che mai. Una volta arrivata mi presentai al professor Schuester ed in generale a tutti gli altri componenti del club. Mi chiesero qual'era il mio cavallo di battaglia ed io decisi di canatare 'Beautiful' di Christina Aguilera. Mi feci coraggio e cantai. Quando riaprii gli occhi tutti sorridevano ed applaudivano soddisfatti dalla mia interpretazione, tranne una ragazza bionda ed alta che indossava un uniforme rossa e bianca, lei si limitava a sorridere, ma in quel momento non ci feci tanto caso. Ne fui felicissima. Il professore mi disse che ero dentro e che potevo presentarmi benissimo tutti i giorni presso la stessa sala per iniziare le lezioni vere e proprie. Poi suonò la campanella e tutti uscirono dalla sala. Non ebbi l'occasione di presentarmi per bene con nessuno quel giorno, quindi ringraziai il professore ed uscii anche io fuori dall'aula. 

 
Oggi volevo recuperare. Volevo presentarmi singolarmente un po' a tutti. Quindi appena entrai nella scuola feci un enorme sorriso, ero pronta, carica più che mai, non vedevo l'ora..quando ad un tratto: ''SPLASH!'', sentii la mia faccia congelata e mi ritrovai addosso della granita viola, all'uva, credo. Due grossi ragazzi ridevano a crepapelle: 'Un'altra sfigata si aggiunge al club, benvenuta!' dissero mentre continuavano a ridere. Io piena di rabbia mi tolsi la granita dalla faccia con le mani e gliela buttai addosso, era niente rispetto a ciò che mi avevano fatto loro, ma almeno mi sentivo soddisfatta. Borbottarono qualcosa e se ne andarono.
Mi guardai allo specchio dell'armadietto e stavo per correre in bagno per togliermi quella robaccia quando una componente del Glee-club con i capelli mori raccolti in una grande coda di cavallo mi venne vicino. ''Vieni con me, ti aiuterò io a toglierti via questa roba.'' Mi disse sorridendo affettuosamente, poi si presentò. Mi disse di chiamarsi Santana Lopez e che faceva parte anche delle cheerleader, cosa che avevo notato tramite l'uniforme. Io mi presentai a mia volta e la ringraziai.
Arrivammo in bagno e misi il volto sotto l'acqua. Poi lei con un'asciugamano rossa mi asciugò la faccia e tolse via la granita dalla maglietta. Poi mi sistemai i capelli raccogliendoli in una treccia, cercando così di nascondere le parti ancora bagnate e appiccicose per via della granita. 'Perchè lo fanno?' Le chiesi infastidita ma curiosa. 'Chi lo sa.' Mi rispose lei con tono di voce indifferente. Sembrava una ragazza molto sicura di se, doveva essere molto brava. 
 
Quando uscimmo dal bagno vidi la ragazza bionda, che sembrava infastidita dalla mia presenza, guardarci come se fosse gelosa. Provai a pensare ad un motivo per cui poteva esserlo, ma non mi venne in mente niente. Santana mi salutò ed andò alle prove delle cheerleader. Appena andò vicino a lei le passò una mano dietro la schiena e le farfugliò qualcosa. Poi si aggiustò la coda e si incamminarono verso la palestra. 
 
Qualche ora dopo mi recai verso l'aula musica per le prove. Mi sedetti affianco a Rachel che a sua volta era seduta affianco ad un ragazzo di nome Fin Hudson che si presentò poco prima dell'inizio delle lezioni. Il professore entrò e scrisse sulla lavagna: Duetto. Ci spiegò un po' di cose su di esso e ci assegnò per casa il compito di duettare con qualcuno dei nostri compagni, del Glee, ovviamente. Disse che il premio sarebbe stato a sorpresa. La cosa mi spaventava, non sapevo con chi duettare, conoscevo solo tre di loro per ora. Fin e Rachel si scelsero a vicenda per fare coppia. Santana si mise con Puck. Mi vergognavo terribilmente ad andare vicino a qualcuno di loro per chiedere di duettare insieme. E se nessuno avrebbe voluto duettare con me?!

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Capitolo 4
*** Strange ***


Jeans stretto. Converse. Maglia semi-lunga. Gilet. Toast. Succo. Via!
Un'altra giornata stava iniziando, ero ancora in ansia per il duetto, chissà alla fine con chi l'avrei fatto. Quella mattina non mi incrocia con Rachel così mi avviai da sola. Il sole splendeva e le vie erano ancora semi-vuote. Camminando misi le cuffiette per sentirmi meno sola e mi persi nei miei pensieri.


Arrivai finalmente a scuola, dopo la prima lezione avevo il corso di musica. Così posai i libri nell'armadietto e mi diressi verso l'aula. Mi accomodai vicino a Mercedes con la quale avevo fatto conoscenza proprio quella mattina. Mi sembrava una raggazza così simpatica e disponibile per gli amici del Glee, poi la sentii cantare e aggiunsi un'altra qualità: era semplicemente bravissima. 
Quella mattina cantarono con il primo duetto tra tutti Rachel e Fin. Si esibirono con un pezzo molto carino. 'I was made for love you baby,you was made for love me', non riesco a togliermi il motivetto dalla mente. Finite le lezioni un ragazzo di nome Blaine Anderson si presentò, insieme a Kurt Hummel. Furono molto carini ed anche loro si resero molto disponibili. Poi dissero di dover scappare e mano nella mano si avviarono verso chissà dove.


*Driiin*
Ecco il suono della sesta campanella, mi reco al mio armadietto, poso i libri pronta per andare a casa, quando appena chiudo l'armadietto mi trovo Puck, il ragazzo che doveva duettare con Santana, proprio davanti a me che accennava un sorriso. Io sobbalzai facendo un passo all'indietro e poi lo salutai:
-Hey,non ci siamo ancora presentati, vero? Beh, piacere, Lola.- dissi io sorridendo e porgendo la mia mano.
-Il piacere è tutto mio, sono Puck.- Strinse la mia mano mantenendo quel sorrisino e passandosi una mano in testa, io mi limitai a sorridere, così lui aggiunse con un po' di imbarazzo:
-Duetti con qualcuno? 
-No, non so ancora chi scegliere e nessuno mi ha scelta, almeno non ancora. Tu sei con Santana, vero?
-No.- si affrettò a dire. -Cioè, lo ero. Ma lei va con Brittany altrimenti si sarebbe offesa più di quanto già non lo sia per loro problemi e così mi ha scaricato.
-Beh, quindi sarei una specie di ruota di scorta?-dissi alzando un sopracciglio. Quel ragazzo era tutto muscoli ed aveva una maschera di arroganza che sembrava coprire la sua dolcezza e vedere quel pizzico di imbarazzo in lui, beh..mi piaceva!
-Sì..cioè no! Insomma, ti va o no?
-Accetto, ma solo perché non ho trovato nessuno ed il tempo corre.- Così ci mettemmo d'accordo per le prove: domani dopo la scuola, nell'aula di musica. Il professore ha accettato di lasciarcela libera per provare. Dopo quell'accordo ci salutammo, mi lasciò con un 'Bene. Quindi ciao.' così,secco. Non avevo mai conosciuto un ragazzo così freddo. Sembrava voler fare il duro e secondo me, qualche granita l'avrà tirata anche lui, speriamo non la tiri a me, quella di benvenuto mi era bastata, eccome. 


Mi ero finalmente decisa ad andarmene quando mi bloccò quella bionda che era con Santana, si presentò, era Brittany la ragazza di cui mi aveva parlato Puck. Dopo essersi presentata mi disse soltanto una cosa: -Giù le mani dalla mia ragazza, sembri esserle simpatica, ma lei è off-limits, chiaro? Ho un ancora un desiderio tramite il mio folletto delle nevi, potrei usarlo contro di te.- E se ne andò. Io rimasi a bocca aperta e sbalordita. Il suo tono di voce sembrava esser molto serio, anche. Che cosa voleva dire? Sua ragazza? Folletto? Desiderio da usare contro di me? Controllai di aver chiuso l'armadietto e me ne andai.


Non avevo ancora capito bene il meccanismo in quella scuola, ma mi piaceva. Potevo trovarci qualsiasi cosa e gente di tutti i tipi. Pian piano mi stavo inserendo. 
Tornata a casa mamma mi domandò cosa avevo fatto oggi ed io con indifferenza risposi con il classico 'niente', quando invece mi erano capitate un bel po' di cose.
Ieri non avevo sentito le mie amiche, così le chiamai per raccontargli un po' di cose. Non so perché ma raccontai loro come prima cosa dell'incontro con Puck. Quel ragazzo che nascondeva chissà cosa dentro. Chissà quante lacime. Chissà quanta dolcezza repressa dal suo voler essere un duro. Non vedevo l'ora di fare le prove domani, ma ovviamente non per lui, per la gioia di cantare per la seconda volta nel Glee-club.
 

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Capitolo 5
*** Puck ***


*Blimp blimp*
Mi sveglia il suono di un messaggio alle sei di mattina, leggo mezza addormentata: 'Ehy i just meet you and this crazy,but here's my number,so call me maybe. Preparati su questa per il duetto. Non farti illusioni.' Era Puck? Per forza lui poteva essere. Mi sedetti sul letto fissando il messaggio..chi poteva avergli dato il mio numero? Nessuno ce l'aveva, proprio nessuno. Non risposi non essendo certa che fosse lui. Ma mi alzai e accesi il computer. 'Non farti illusioni', sì, era proprio lui. L'acidità e la freddezza colpivano ancora. Chi poteva essere se non lui? 
Comunque sia mi concentrai sulla canzone, era tra le mie preferite quindi era perfetta ed inoltre pensavo si addicesse benissimo. Mentre si stampavano gli spartiti salvai il suo numero in rubrica. 
Sentii di sotto mia madre che probabilmente era già sveglia, papà lavora in un agenzia ed essendo il vice direttore deve andare lì alle sette in punto. Così mamma si sveglia sempre alle sei per fare il caffè, svegliare papà, preparare la colazione ed inizia a fare qualche servizio qua e là. 
Una volta che gli spartiti si stamparono provai la cazone, mi resi conto che la sapevo perfettametne a memoria visto che la ascoltavo o cantavo quotidianamente. Così posai gli spartiti e rifeci il letto. Andai giù da mamma per dare il buongiorno, lei fu sorpresa a vedermi sveglia ed io le dissi che dovevo provare. Che poi alla fine, era anche vero. 
Risalii sopra, mi lavai ed indossai jeans,camicetta e stivali. 
Preparai ciò che dovevo portare per le lezioni e tra le tante cose misi anche gli spartiti. 
Ridiedi una letta a quel messaggio e lo chiusi infilando il cellulare in borsa.
Mi resi conto che si erano fatte le sette e quindi dovevo andare, così, saltando anche la colazione, mi avviai verso scuola.

Una volta arrivata volevo assolutamente parlare con Puck, ma, ahimè, non lo incontrai neanche per caso. Soltanto nell'ora di musica riuscii ad incorciarlo, ma quando provai a bloccarlo mi disse secco 'Ci vediamo dopo'. Quella mattina si esibirono Santana con Tina e Mike con Brittany. Alla fine Santana non si era più messa con Brittany. Avranno fatto uno scambio di coppie? Chi lo sa. 
Passai l'intera giornata a pensare alle prove che avrei dovuto fare, ma esternamente cercavo di non dargli troppa importanza. 

Finalmente si fece l'ora tanto attesa: le prove per il duetto.
Mi recai presso la sala dove avevamo svolto poco fa la lezione. A scuola non c'era quasi più nessuno. Lui era già lì, di spalle, con un chitarra in mano. Quelle magliette che metteva non facevano altro che risaltare il suo fisico da paura, ma non che mi importasse. 
Entrai.

-Chi ti ha dato il mio numero?- dissi subito senza neanche salutarlo.
-Che importa? Ce l'ho e basta.- disse con strafottenza voltandosi.
-Beh, sai com'è. 
-Troppe chiacchiere. Sei pronta per iniziare?-disse ingorando del tutto il mio interesse. Così feci lo stesso, mi mostrai indifferente.
-Prima finiamo, prima me ne vado da qui.- esclamai.
-Vale lo stesso per me!-disse. Iniziammo le prove, cantammo insieme, lui accompagnava ogni tanto con la chitarra. Poi ad un tratto fermò la musica e mise la chitarra dietro la schiena. In corridoio avevo sentito della sua reputazione, ma io ero convinta che lui lo facesse solo per sembrare un duro e forse anche a malincuore. 
-Cosa c'è? Andavamo alla grande! Hai qualcosa da dirmi?-dissi io con disinteresse, proprio come faceva lui.
-Non ho niente, solo che..scusami okay? Io sono così. So che forse non sto facendo affatto una buona impressione su di te e so che saprai già tutto su di me e la ma dannata reputazione, però prova ad essere più sciolta. Dovremmo mettere su un balletto, forse, qualcosa di più carino.-le sue parole mi quasi stupirono. 
-Beh, non pensi sia colpa tua se sono così fredda? Mi tratti così..come se non fossi nulla. Ed è okay che ci conosciamo da poco, ma forse dovremmo provare ad essere amici. Comunque non scusarti, possiamo ricominciare a provare.-dissi soddisfatta di me e del mio distacco. 

Provammo per quasi tutti il giorno, mettemmo su n balletto bellissimo e divertente, adatto alla canzone. Dopo le prove non parlammo molto, se ne andò dicendo che era tardi e che ormai avevamo provato tanto da essere pronti. Mentre andò via mi sorrise. Quel suo sorriso era diverso. Insieme alla bocca sorridevano anche i suoi occhi. Vidi finalmente un pizzico della sua dolcezza. Un pizzico. 

La ciliegina su quel pizzico di dolcezza arrivò la sera, con un suo messaggio. Ero stesa sul letto a pensare quando risento quel 'bimp bimp', era sempre lui: 'Sono stato bene..di stare bene, non mi stanco mai.' Sorrisi appena lo lessi. Mi resi conto che era una di quelle persone che aveva bisogno di una mano per esprimersi e che tramite messaggi,paorle scritte o canzoni riusciva a dire ciò che provava. Decisi di non rispondere al messaggio. Ma lo salvai. Lo memorizzai in una cartella del telefono. Iniziai a provare a fantasticare..quando: 'Lola! La cena è pronta!',neache il tempo di iniziare il viaggio, che già dovevo atterrare. Forse però, è stato meglio così.






 
Sono già al quinto capitolo, ebbene sì. L'unica cosa che spero è che vi piacciano e che li leggerete in tanti. Qualche recensione poi non è che mi offende, però mi va bene anche solo vedere che a qualcuno piace ciò che scrivo, tramite la visualizzazione. Vi ringrazio e spero sia un racconto da voi gradito.

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Capitolo 6
*** Il duetto ***


Maglioncino. Jeans. Coda di cavallo. Sneaker.
Anche quella mattina ero pronta per iniziare un'altra giornata della mia nuova vita qui in Ohio. Avevo conosciuto tutti nel Glee club ed avevo stretto amicizia con due ragazze al di fuori di esso. Ormai mi trattavano come se fossi qui da un sacco di tempo e la cosa mi faceva davvero piacere.
Oggi era il giorno del duetto con Puck. Il bello e dannato, come lo definivano tutti.
Quella mattina io e Rachel ci incamminammo insieme verso la scuola e scambiammo due chiacchiere:
 
-Oggi farai il tuo duetto con Puck, vero?
-Sì, sono un po' agitata, non per Puck o per il cantare insieme, ma perché è la prima volta che canto ufficialmente all'interno del Glee-club.- Precisai. In quella scuola le voci correvano così velocemente. In un attimo tutti sapevano tutto su tutti. Non che su di me ci fosse qualcosa da sapere. 
-Oh, sarà una passeggiata!- cercò di rassicurarmi lei.
-Tu e Fin siete stati davvero molto bravi.
-Ti ringrazio, beh in effetti la scelta della canzone...-ed iniziò a dire tutte le informazioni possibili che si potevano conoscere su quella canzone, io finsi di ascoltarla. Usai la tecnica del 'sorridi e annuisci',funziona sempre.
Tra i 'bla,bla,bla' della mia adorata Rachel arrivammo a scuola e ci dividemmo, avendo armadietti distanti. Il mio armadietto e quello di Puck non erano poi così lontani, così una volta posate le mie cose mi avvicinai a lui.
-Hey.- dissi con un sorriso raggiante.
-Ehy.- Ripetee lui chiudendo il suo armadietto e poggiandosi ad esso con una spalla girato dalla mia parte.
-Pronto per il duetto?-chiesi avvicinandomi leggermente a lui.
-E tu?-chiese lui guardandomi.
-Beh, l'ho chiesto prima io.- dissi e ridacchiai.
-Beh, io sono sempre pronto.- risposee con quell'aria da superiore che io tanto odiavo.
-Bene allora, non voglio sfigurare.- Appena finii la frase si afficinò e mi stampò un bacio. Così, improvvisamente, dal nulla. 
-Non ti farò sfigurare.- sussurrò e poi andò via. Io rimasi per una attimo lì, perplessa. Quando mi baciò sentii nello stomaco qualcosa che si muoveva. Credo fossero le famose farfalline tanto nominate da tutti. Mi venne in mente per un istante Alex, il mio ex ragazzo e pensai che se la sensazione nello stomaco che sentivo con lui era paragonabile a farfalle, questa volta, degli elefanti dovevano essersi impossessati del mio stomaco. Dei grossi elefanti con lunghe probosciti. Ma mi piaceva. Quel suo sedurmi e poi andare via lasciando quel dubbio dentro me che mi tormentava la mente, mi piaceva. Aveva un modo di fare tutto suo, quasi unico. E mi piaceva. 
 
Finalmente era ora di iniziare la lezione di musica.
Ero un po' agitata, ma felice e curiosa. Cuoriosa di vedere la reazione dei miei compagni. Se sarebbe piaciuto o no.
Il professore ci diede il via e noi iniziammo a cantare. Non so neanche io come spiegarvi ciò che accadde. L'esibizione fu cento volte migliore delle prove. I nostri sguardi continuavano a seguirsi. C'era armonia, complicità, emozione. Cantavamo con il sorriso sulle labbra e negli occhi. Ed è bello quando oltre alla bocca, sorridono anche gli occhi. Andò benissimo. Fu un successone. Ne rimasi davvero tanto felice ed anche lui, glielo lessi in quel suo sguardo. Inoltre, ci divertimmo e questa fu la cosa più bella.



 
_____________________
Salve ragazzi, scusate se ho pubblicato il capitolo un po' più in ritardo del solito, ho avuto una specie di blocco. E proprio per questo, non è un granchè. 
Visto che in questo periodo non riesco a scrivere perché ho la testa in una totale confusione, mi piacerebbe leggere qualcosa, magari mi viene fantasia. 
Così, se vi va, lasciatemi il link di una qualche vostra FF! Per il resto, grazie per le visualizzazioni, spero che, anche un pochino, vi piaccia. Baci!

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Capitolo 7
*** La fine. ***


Dopo quel duetto sentii di aver trovato in lui la mia felicità. Stavo bene lì, fin troppo bene.  Stavo bene con lui, benissimo. Tornai a casa dopo aver passato un'intera giornata in sua compagnia. Mi misi a letto con il sorriso sulle labbra, con un grande sorriso ed una grande gioia. I problemi a scuola, la mancanza dei miei amici, tutto si era azzerato. Tutto. Pensavo solo a lui, a noi. Fantasticavo sul nostro futuro insieme e credevo che sarebbe stato perfetto, come quel duetto. 
 
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Mi svegliai la mattina, mi vestii e scesi di sotto super pronta per andare a scuola. Ma qualcosa mi fermò. Vidi ferme sulle scale le quattro grandi valige dei miei genitori, non capii. Pensai che fossero vuote, così mi avvicinai e provai ad alzarne una. Mi vennero le lacrime agli occhi quando capii che non era affatto vuota, pesava molto, così come pesavano tutte le altre. A velocità vampiresca mi recai di sotto da mia mamma. 
 
''MAMMA! Che cosa succede?''
 
Dissi forse con tono di voce troppo alto.
Lei mi guardò ed il suo sguardo mi disse tutto. Dovevamo andarcene, ne ero certa. Così prima che rispondesse e che le mie lacrime uscissero le chiesi il perché. Mi spiegò che era una cosa momentanea, che sarebbe durato poco, come già mi avevano detto. Avevano ritrasferito mio padre e non poteva rifiutare, assolutamente. Mi disse che dovevamo partire subito. Salii senza dire una parola di sopra e iniziai a piangere mentre con rabbia sistemavo le cose nella valigia. Non potevo salutare nessuno e mandargli un messaggio sarebbe stato stupido, ma era l'unica cosa che potevo fare. 
_________________________________________________________________________
 
Caricammo tutto in macchina e partimmo. Misi le cuffie e gli scrissi un messaggio:
 
''Sto ripartendo ora, per tornare da dove sono venuta. E' stato bellissimo passare del tempo con te. Ti ringrazio per ogni minima cosa, anche la più stupida. Continuerai ad essere importantissimo per me, tanto importante e spero che valga lo stesso per te. Un enorme bacio. Scusami.''


 
Salve salvino(?),
ebbene sì, è la realtà.
Finisce spesso male no?!
''La vita non è un film'', continuiamo a ripeterci.
E quindi ecco qui la breve fine della mia prima storiella, chissà se non ci sia un seguito!


Recensite, sarei felicissima di sapere cosa ne pensate e passare a leggere le vostre storie!
Bacioni!

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Capitolo 8
*** Un folle gesto ***


Viaggio lungo e pieno di lacrime silenziose nascoste da una grande sciarpa. Io neanche volevo andarci ed invece mi ci hanno portata per forza e mi hanno anche fatta innamorare! In quanto? Due settimane? Ma si può? 
Arrivammo di nuovo a casa e prendendo la mia valigia me ne andai di sopra mentre mia madre mi urlava di aiutarli a scaricare le cose dalla macchina. La ignorai totalmente e sbattendo la valigia per terra e chiudendo la porta mi gettai sul letto. Fissavo il cellulare in attesa di una risposta, di un messaggio, un cambiamento, ma nulla. Il vuoto più totale. Così ripresi a piangere. Ad un tratto mi fermai e mi sedetti a gambe incrociate sul letto. Era buio, ormai, quasi ora di cena quando un pensiero che non rispecchiava affatto il mio essere, mi attraversò i pensieri. 
 
''E se scappo?''
 
Scossi la testa per farlo uscire, ma niente. Era lì. Come un puntino nero al centro della testa. Una cosa che non era da me e che nessuno si sarebbe mai aspettato. Ma forse mi avrebbe portato alla felicità. Iniziai a pensare a come sarei arrivata lì, a dove sarei stata, ai miei genitori, alle mie cose, a tutte le conseguenze che ci sarebbero state. Mi sembravano tutte positive. Disperatamente cercavo la parte di me che aveva il controllo, ma sembrava scomparsa. Osservavo la valigia immobile, piena fino a scoppiare e non avevo intenzione di disfarla. Provai a scendere di sotto senza fare il minimo rumore e sentii i miei genitori che, come sempre, litigavano. Capii che forse ero un peso per loro. Volevano divorziare, ma non lo facevano per me. Andando via avrei risolto un ulteriore problema. Ma dirglielo o no? Andare senza dire niente, oppure dirglielo e scappare prima che potessero fermarmi? Qual grande dolore gli avrei causato? Ero solita a farmi tanti problemi, ma in quel momento tutto sembrava avere una risposta a mio favore. Il mio altruismo e la mia buona volontà erano coperti da una nube nera dalla quale non potevo scappare. 
Mia madre mi chiamò per cena ma dissi che non avevo fame.
Presi tutti i soldi che avevo da parte e tramite internet presi un biglietto per il treno.
 
3:45-orario partenza; 6:30 orario arrivo.
 
Una volta lì avrei chiamato Rachel per chiederle se potevo stare un po' da lei. Avrei cercato un lavoro e poi, magari, un appartamento più in là. La mia vita da 'libera' come sarebbe stata? 
Scrissi verso le due un biglietto ai miei, scesi piano di sotto e glielo attaccai al frigo. Più che un biglietto era una vera e propria lettera dove spiegavo tutto, tutto!
Non era l'amore a farmi andare, sarebbe quasi assurdo.
Era la voglia di cambiare, di tornare lì, di stravolgere la mia vita che era così terribilmente monotona..ed avevo 16 anni, essendo in America, potevo farlo.
 
Qualcuno disse: ''va dove ti porta il cuore'', beh, forse finalmente cuore e testa erano d'accordo, era quello il mio posto. 



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La realtà è quello che è, è vero, ma io sono qui per uscirne: 
non credevate davvero che l'avrei fatta finire così?
Mi sono presa qualche mese di pausa per quanto riguarda questa storia e rieccoci.
Spero vi piaccia!
Recensite, recensite, recensite e consigliatemi o fatemi sapere cosa cambiareste o cosa vi piace!
Un bacio grande a tutti!

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