The Catherine's diary

di kat_gunsnroses_love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New life ***
Capitolo 2: *** L'offerta di lavoro! ***
Capitolo 3: *** The blue dress ***
Capitolo 4: *** First time ***
Capitolo 5: *** Complicanze ***
Capitolo 6: *** Sweet child ***
Capitolo 7: *** Grandma ***



Capitolo 1
*** New life ***


Caro diario,
Le tue pagine che prendono vita grazie alle mie idee, i miei desideri e le mie esperienze, mi hanno sempre fatta sentire importante.
Scriverti è liberta, come quando accendi la tv e vedi lo sciatore in vetta alla montagna che,con il fiato ghiacciato dal freddo, sta per scendere tra quel immensità bianca.
Quando mi trovo davanti a te io sono un po’ come lui, respiro meglio tra i miei pensieri.
L’ultima volta che ti ho scritto ti avevo rivelato il mio più grande desiderio, quello di partire.
Lasciare tutto e provare a fare una vita realmente mia, che mi appartenesse,era diventato l’unico mio obbiettivo.
Eppure tu lo sai, avevo tutto.
Avevo i soldi,una bella casa, una prestigiosa famiglia (bigotta e di antiche vedute), tante amiche (tutte figlie, perfette e benestanti,dei cari amici dei miei genitori) ho studiato privatamente a casa mia(sotto l’acuta osservazione di mia madre) e tante altre cose che però non ritengo così importanti da elencarti.
Ah dimenticavo! Mi sembrava proprio di aver lasciato indietro qualcosa..
Avevo anche quello che tutte le ragazze mie coetaneo vorrebbero, un fidanzato per ben cinque lunghi,lunghissimi anni!!!
Paul è esattamente un palloso ventenne che vedevo ogni sabato dalle 17 alle 20.
Di buona famiglia voleva aspettare il matrimonio, anche per baciarmi.
Sono io che gli faccio così schifo o è lui che è gay?
Boh, in ogni caso la fortuna è stata la mia.
Come ben sai tutto questo non mi appartiene perché io dentro sono una fottuta cantante rock!
Ok, meglio non esagerare dato che la mia voce assomiglia tanto a quella del campanaccio della chiesa vicino a casa mia.
Diciamo che ho un animo un po’ ribelle, solo quello perché di trasgressivo non ho mai fatto niente.
Il disco colonna sonora della mia esistenza, oltre che da quelli rock, è stato quello che io chiamo “Dei no”.
C’era “ Dei no 1” che apparteneva al periodo della mia infanzia e il “Dei no 2” che apparteneva alla mia adolescenze(anche se ho 18 anni sono considerata nella fase della pubertà, solo dai miei simpatici genitori ovviamente)
Il primo era chiamato da mia madre regole alfa e diceva
Catherine non si deve mai ridere con la bocca aperta
Catherine non si devono mai mettere i gomiti sul tavolo
Catherine non devi mai portare a casa gli animali
Il secondo era chiamato,sempre da questo strano essere che è colei che mi ha generato, regole beta,erano ben 4 e dicevano
Catherine non devi uscire la sera, solo dopo esserti sposata potrai farlo
Catherine ci si deve vestire sempre in abiti eleganti,possibilmente di alto valore economico
Catherine si fa sesso solo,e solo, dopo il matrimonio(non c’è pericolo mamma,tranquilla!!!)
Catherine tu devi avere solo amici rispettabile e appartenenti a famiglie di prestigio sociale
Regole da me rispettate, almeno fisicamente.
La mia mente sicuramente era più furba del mio corpo e immaginava di essere tra le braccia di qualche rock star stafiga, di tornare tardi la sera e di vestirmi come mi pareva.
E così pochi giorni fa ho assecondato quello che desideravo veramente fare.
Dopo aver lasciato un bigliettino ai miei con quello che pensavo,ossia – Per essere amati bisogna amare. Me ne vado, vado a cercare l’amore- sono partita.
Armata solo del mio bancomat (dire solo mi sembra poco dato che la mia cara mamma e il mio caro papà hanno cercato di farsi perdonare, per non avermi mai dato affetto, con tanti,tantissimi soldi. Peccato per loro che il bene non si compra) ho preso l’aereo.
Non mi serviva nient’altro. Volevo cambiare, e per farlo era necessario partire da zero.
Destinazione? Los Angeles, quella città ricca di perdizioni che hanno da sempre accompagnato le mie fantasie.
Così arrivai nella città degli angeli che era ormai sera.
Ho chiamato un taxi ma non avevo veramente la più pallida idea di dove andare, ma soprattutto non ero abituata a cavarmela da sola.
Così chiesi di portarmi a per Beverly Hills, tanto per non sbagliare.
Beh niente da dire, tutto era meraviglioso… e ricco! E di ricchezza ne avevo già vista troppa.
Quello che cercavo era il divertimento, quello che da sempre mi era stato vietato.
Volevo un posto con gente diversa da quella a cui ero stata in contatto per diciotto anni,senza puzza sotto il naso.
Sarebbe stato perfetto un pub, e perché no, magari con buona musica.
Presente quei locali annebbiati dal fumo tipici degli anni 80?
Ecco, volevo questo.
E ho decisamente avuto, quello che si dice, un gran culo perché ho proprio visto lì davanti a me un tizio capellone in abiti in pelle che sembrava uscito da quegli anni li.
Come non approfittarne per chiedergli se ne conosceva uno?
Eccome se c’era, il locale era pure vicino!
Mi mancavano solo dei vestiti e dei trucchi adatti per uscire la sera.
Per i trucchi nessuna difficoltà, era pieno di profumerie.
Per i vestiti ho fatto un po’ di fatica, volevo qualcosa in stile “rock”, così mi incamminai per cercare un negozio che avesse degli articoli di quel genere.
Dopo aver fatto tanta strada, per fortuna non per niente, ho trovato il posto adatto a me.
Optai per dei leggings neri, per una maglia lunga e sagomata dei Guns n’ roses, per un mini giubbottino nero borchiato e per degli stivaletti dello stesso genere.
Perfetto, mi mancava solo una bella doccia,così ho preso una stanza in un bell’hotel vicino a quella che era la meta di quella sera.
A dir la verità non avevo nessuna idea di quello che avrei fatto nel pub, sorrisi: Ben arrivata libertà!
Il posto era molto carino ed era strapieno di gente.
Decisi di sedermi all’ultimo posto rimasto, lo sgabello del bancone.
Come i miei miti,ordinai un bicchiere di Jack Daniel’s.
Lo so, potevo evitarlo dato che il mio corpo non aveva mai visto un goccio di alcool.
Ma quella sera era la spensieratezza a farla da padrona.
Volevo star bene a tutti i costi e assumere un po’ di alcool pensavo mi potesse aiutare a sciogliermi un po’.
Il problema è che quello che successe dopo non me lo ricordo proprio.
 
 
AXL
Ero a Los Angeles per l’ultima notte e prima di ripartire per quello che sicuramente sarebbe stato un estenuante tour, avevo una gran voglia di andare in qualche fottuto bar a divertirmi e a non pensare a niente.
Un po’ come ai vecchi tempi.
E anche se ultimamente stavamo litigando spesso avevo voglia di stare proprio con loro, Slash e Duff, compagni di tante avventure.
“Hey coglioni! Siete carichi per stasera?”
“Cazzo Axl, io lo sono. E poi sai mi è rimasta quella voglia che devo assolutamente soddisfare…”
“Slash sei un’animale. La tua voglia si chiama fare sesso”
“Smettila Duff. Tanto lo so che ne hai voglia anche tu”
“Tutti ne abbiamo voglia ragazzi miei”
E per fortuna che erano sposati, va beh che anch’io ero fidanzato.
“Ma si dai! Divertiamoci almeno per stasera! Come ai vecchi tempi!”
“Esatto! Come nei fottuti anni 80!
Il locale era pienissimo ma ci hanno lo stesso trovato un tavolo, per fortuna un po’ appartato.
Essere famosi allora serve a qualcosa, oltre a essere assaliti dai fan!
Da bravi ragazzi che eravamo avevamo subito adocchiato le nostre prede.
Slash sbavava dietro a una rossiccia con due gran tette niente male, Duff a una bella biondina e io a lei, una bellissima mora.
“Ragazzi facciamo presto a bere lo zio Jack perché non sto più nei pantaloni”
“Per una volta siamo d’accordo con te Slash”
Gli altri erano andati da quelle che sarebbero state,quasi sicuramente,le loro amanti per una notte.
“In bocca al lupo Axl con la nostra fan”
“Fan?”
“Sì ha la nostra maglia”
Ancora meglio, sarai stato ancora più felice se solo non avessi visto che la ragazza che mi interessava aveva trovato compagnia e stava andando via con quei ragazzi.
Ma cazzo, sarò stato un po’ brillo ma non troppo per non vedere che se la stavano trascinando dietro.
L’alcool le doveva aver fatto parecchio male.
Così li segui e senza farmi troppo vedere mi misi vicino a quel gruppo di ragazzi.
Quello che vedevo e sentivo non mi piaceva per niente.
L’avevano già caricata in macchina, mentre parlavano di quanto si sarebbero divertiti con lei.
La rabbia mi salì al cervello, e se anche erano in tanti non esitai ad avvicinarmi
“Hey teste di cazzo, volete darmi la ragazza o preferite che vi ammazzi?”
“Sì che sono Axl Rose. Allora?”
Scoprì subito che altro non erano che delle merdine.
Mi presi la ragazza e, non potendola lasciare lì in quello stato, decisi di portarmela a casa,
sperando che non mi vomitasse in macchina.
Da ubriaca ha cominciato a parlare e.. a vaneggiare.
“Oddio ma tu non sarai mica il mio mito. Bella macchina”
“Dipende tesoro, chi è il tuo mito?”
“Beh è ovvio, sei tu Axl. Sei bello da togliere il fiato”
“Ti ringrazio, ce la fai a dirmi se devi sboccare che mi fermo?”
“Devo sboccare”
Mi sono dovuto fermare per 3 volte, non sono riuscito a salvarmi le scarpe ma almeno la macchina sì.
Era stanchissima, meglio così perché non potevo sopportare una persona che mi parlasse di continuo.
Così l’ho portata a letto e l’ho svestita da quei panni pieni di vomito, come non notare quanto fosse splendida?
Va bene Axl, non diventare come Slash. Cerca di tenere a freno i tuoi ormoni.
Decisi di andarmi a fare una doccia, sì una bella doccia gelida era quello che mi serviva.
Ero stanco anch’io. Meglio dormire sul divano però.
Così mi accesi la tv.
Una foto e un’ annuncio mi fecero rimanere di merda.
Scomparsa Catherine Hewson, figlia di un importante magistrato.
I genitori vogliono essere sicuri che stia bene, chiunque la veda è pregato di chiamarci.
Oh cazzo.
Possibile che io mi debba sempre mettere nei casini?
Va beh, ormai è tardi e Catherine non connette tanto bene.
Aspettiamo domani.
 
 
CATHERINE
Dire che quando mi sono svegliata avevo il panico è molto riduttivo.
Ero spaventata a morte.
Ero in intimo,per giunta in un letto di una casa sconosciuta.
Così ho fatto la prima cosa che mi è venuta in mente, frugare nei cassetti per coprirmi!
(Se tanto dovevo scappare mica potevo andare in giro nuda!!!!)
Mi sono messa la prima maglia che ho trovato,quella faccia di Gesù stampata nella t-shirt bianca mi ricordava qualcosa.
Solo quando guardai quella foto sul comodino capii a chi l’avevo vista tante volte indossare.
Axl Rose??? Non è possibile
Così, presa da qualche strana emozione, mi misi a correre per quell’immensa e bella casa, finche lui, coperto solo da quei boxer neri ai quali avevo tanto sbavato dietro, mi bloccò.
“Buongiorno Catherine! bella maglia!”
Avevo il cuore in gola che batteva così forte tanto da bloccarmi le parole
“Va bene. Dai su calmati. In fin dei conti non sono un fantasma”
Fantasma? Sarei stata più calma se avessi avuto davanti uno spiritello.
Mi dovetti impegnare molto per parlare
“Oddio, tu non puoi capire. Tu sei il mio mito! Io amo i Guns n’ roses, però..”
Con quella camminata estremamente sexy, e non solo, si avvicinò a me e mi sussurrò
“No, non ne ho approfittato. Ma sai avrei voluto tanto e sai,anche se ho poco tempo, possiamo rimediare adesso che non sei più ubriaca”
“Per fortuna.. Cmq no! Sarai anche la persona più sexy sul pianeta ma non voglio! So bene come vanno queste cose”
“Ah la storia della botta e via. Va beh, allora parliamo di cose più serie, ti stanno cercando i tuoi genitori”
Fu proprio lì che mi aprì, raccontando i miei dubbi e la mia strana vita,a quell’uomo che mi sembrava di conoscere da una vita.
E’ stata l’unica persona che mi abbia mai ascoltato, senza giudicarmi, ma con unico scopo di aiutarmi.
“Sai cosa ti dico Catherine? Che devi tornare a casa. Poi vattene dove vuoi, torna qui se ti fa piacere. Ma sistema davvero le cose con la tua famiglia”
Aveva ragione. Ed era meglio farlo subito.
Così mi diede da infilare su quella maglia una sua tuta e delle sue scarpe
“Oh mamma. Sembro un clown!”
“Sì, un gran bel clown”
Tra una risata e l’altra siamo andati all’aeroporto insieme, tutti e due dovevamo partire..
Ma per direzioni diverse, purtroppo.
“Allora grazie di tutto Axl”
“Buona fortuna Catherine”
Fu quando mi stavo voltando che mi sentì prendere il braccio per poi essere stretta da lui, attaccata al suo petto.
Le nostre labbra si incontrarono per iniziare un tenero gioco di lingue.
Poi,mentre mi toccava i capelli mi guardò negli occhi e mi disse:
“Sappi che io ci sarò sempre”
Guardarlo andare via è stato difficile, pensare al fatto che potrei non rivederlo più mi fa soffrire.
Ora sono tornata a Los Angeles, ho chiarito con la mia famiglia.
Non ci sarà mai un rapporto tra di noi ma il fatto di essere partita con il loro consenso mi fa sentire meglio.
Ho preso una bella casa vicino al mare, lavoro come commessa e mi sento libera, non quella libertà fatta dagli eccessi sui quali tempo fa fantasticavo.
Parlo di vera libertà, quella fatta di piccole cose, quella che ti da la capacità di scegliere quotidianamente, indipendentemente dalle situazioni che ci si pongono davanti.
Qui sono me stessa.
Ormai è trascorso un mese da quando ho incontrato Axl.
Sono passata nella sua casa a Malibù ma mi hanno detto che lui non c’era, comunque vadano le cose avrò il ricordo di quel dolce bacio per sempre.
 

 

 

 
Ciao a tutti =)
Per prima cosa volevo congratularmi con voi, ho letto tante storie bellissime!
Poi passerò a recensire quelle che mi hanno più fatto sognare:)
Mi sono iscritta oggi, questa è la prima storia che pubblico quindi siate clementi per piacere XD!
Mi farebbe tanto piacere se lasciaste un piccolo commento con scritto cosa ne pensate di questo primo capitolo!
Intanto ringrazio chi leggerà!:)
Un bacio 

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Capitolo 2
*** L'offerta di lavoro! ***


Ero nel mondo dei sogni quando suonarono alla porta.
“Perla cosa vuoi? Sono le cinque del mattino. Di domenica per giunta”
“Non rompere dai, fammi entrare. Ti devo dire una cosa”
 
Perla è la mia collega di lavoro, la mia amica e confidente che con la sua esuberanza rallegra le mie giornate.
Ma non è sempre stato così tra noi.
Era il nostro primo giorno di lavoro quando il capo, Bob, ci chiese di creare un look che fosse adatto, ma non scontato, a un esigente signora sulla cinquantina.
Entrambe abbiamo il diploma di creatrice e stilista di moda e entrambe siamo giovani,quindi doveva essere una gara alla pari.
Il problema? Perla odia perdere, non lo accetta proprio.
Così,quando Bob decise che il lavoro migliore era il mio,iniziò una lunga settimana di mutismo e di occhiatacce da parte di Perla.
Finche una mattina, dopo aver ricevuto la sua telefonata disperata,le feci un favore.
 
PERLA
“Hey Catherine! Sono Perla,lo so che questa settimana ti ho trattato come la peggiore delle nemiche, ma ti prego fai in modo che il capo non si accorga che non ci sono”
“Va bene, sarà difficile ma farò il possibile”
“Lo so, ma sono già in macchina quindi farò presto”
In verità ero ancora in pigiama,però contavo veramente di fare prestissimo.
Diciamo che questa era la mia più grande aspettativa; prima che mi si rompesse la piastra,prima che mi sporcassi tutta la faccia di mascara e prima che sfilacciassi con le mie unghie l’uniche calze che avevo.
Erano le undici ma ce l’avevo fatta! Ero arrivata
Mentre mi incamminavo per il negozio pensavo al mio capo, ero sicura che mi avrebbe licenziato.
Nella mia testa sentivo già le sue parole:
Perla oddio quanto sei brutta con quei capelli! E le calze??No no e no, le gambe bianche sotto quel vestito nero non si possono vedere assolutamente.
Questo è un negozio di alta moda, tu devi essere bella perché se no fai scappare via le nostre clienti. Oggi sei un cesso ambulante, quindi ti licenzio.
Ecco, come minimo mi avrebbe detto così e dato che di certo ero molto più brutta dei bagni che erano soliti mettere nelle casa della California, per il mio ritardo potevo stare tranquilla, perché sarebbe sicuramente passato in secondo piano.
Ma sarà che tutte le volte che hai bisogno di spicciarti e hai piacere che le cose vadano bene arrivino sempre degli spiacevoli imprevisti ??
Timidamente aprii la porta del negozio.
Bob mi accolse abbracciandomi
“Tesoro mi dispiace tanto che il tuo cagnolino Charlie abbia la febbre”
Ma chi è il cagnolino Charlie?
Mi è bastato guardare Catherine per capire che doveva essere opera sua, dato che aveva uno strano sorrisetto sulla faccia
“Se vuoi puoi prenderti tutti i giorni di ferie che vuoi! Basta che pensi a curare bene la tua creatura”
“No la ringrazio Bob. Charlie si rimetterà presto”
“Allora inizia pure a lavorare, però tesoro per piacere prima sintema quei capelli e mettiti delle calze!”
E tristemente salì le scale per andare nel suo ufficio, sicuramente pensava ancora al cagnolino Charlie!
“Catherine tu sei semplicemente geniale! Ti devo un favore enorme! Grazie, davvero”
“Di niente. Ma per piacere la smetti di avercela con me?”
“Certo! Scusami ma è che ho un carattere di merda. Pace?”
“Pace”
 
CATHERINE
“Non puoi dirmelo più tardi? Sono stanchissima!”
“Tieni il caffè,e muoviti a berlo”
Sotto gli occhi indagatrici di Perla mi sono ingoiata il caffè
“Buono?”
“Ma quando l’hai preso? E’ gelido”
Poi la guardai perplessa..
“Ma ci sei andata a casa?”
Quell’abito nero che le copriva appena il sedere doveva esserselo messo per uscire la sera
“No Catherine, non sono andata a casa. Sono certa, questo incontro ci cambierà la vita”
“Che incontro?”
Ecco ci risiamo, il suo sguardo indagatore per la seconda volta si ripose su di me
“Dove l’hai presa la maglia che indossi?”
Bugia in arrivo, anche se di Perla mi fidavo cecamente preferivo custodire questo mio bel ricordo solo per me
“L’ho comprata in un negozio, non mi ricordo come si chiama”
“E’ no ragazzina, mi nascondi qualcosa. Dimmi un po’ perché l’avresti dovuta prendere così grande?”
“Dai su Perla, parliamo di te”
Un altro difetto di Perla? Essere molto permalosa.
“Va bene, tu non mi parli? Sto zitta anche io”
Così dicendo accese la tv, dove proprio uno speciale sui Guns n’ roses stava andando in onda.
La loro vita di eccessi continuava, Axl era considerato il solito arrogante, i loro cd andavano sempre alla grande e il l’ Use your illusion tour,pochi giorni fa,il 17 luglio del ’93,era finito.
Avevano mostrato al mondo quanto bravi fossero.
Rimasi con gli occhi puntati allo schermo, vedere Axl mi aveva scatenato una forte emozione.
Per che cosa poi? Anche se non erano passati neanche tre mesi uno come lui ne vede,e non solo, così tante di ragazze che di me non si sarebbe mai ricordato.
Sono solo una stupida ragazzina sognatrice.
Intanto Perla se la rideva
“Hai finito di sbavare dietro ad Axl? No perché mi sembra di stare con una di dodici anni in preda agli ormoni”
“Ma dai Perla, non esagerare”
“Sei tu che esageri. Hai preso pure la maglia uguale alla sua”
“Bene, adesso che hai capito che questa maglia non appartiene a un mio amante, mi dici cosa ti è successo stanotte?”
“Sono uscita a mangiare con un ragazzo, rompi palle tanto da farmi scappare via dopo un ora. Non avendo voglia di finire la serata sono andata in un pub, dove per sbaglio ho versato addosso a Kristen una birra”
“E questa qui si è incazzata e ti ha menato”
“No, a dir la verità mi ha ringraziato! Mi ha detto che questo imprevisto le aveva rallegrato la serata e che per un attimo le aveva fatto dimenticare il fatto che l’uomo che amava, che è pure sposato,le avesse dato buco. Va beh abbiamo continuato a parlare del più del meno e poi è arrivato il meglio!”
Le si illuminò lo sguardo
“Dai Perla spara!”
“Lei, come noi,ha studiato moda e vuole aprire uno studio tutto suo! I soldi li ha, le mancano solo delle colleghe preparata che lavorino con lei.
Stamattina abbiamo il colloquio, ha detto che ci farà disegnare qualche abito e che ci farà vestire delle modelle. Se le piacciamo ti rendi conto che salto di qualità enorme sarebbe per delle commesse come noi?”
“Perla questa è in assoluto la notizia più bella che mi potessi dare! Mi hai reso veramente troppo felice! Sei un mito!”
“Ok va bene! Basta che la smetti di abbracciarmi. Dobbiamo essere la per le nove,mi faccio la doccia da te! Mi presti un bell’abitino? non posso andare là vestita così”
“Certo, sempre che ti entri,con quelle tette che ti ritrovi”
“Ah ah! Spiritosa!”
 
Eravamo arrivate, più che una casa la sua sembrava un castello
“Ciao Perla! Ben arrivate! Io sono Kristen!
“Io sono Catherine! Piacere e grazie per l'opportunità che ci stai dando”
Anche dentro, la casa non tradiva le proprie aspettative e di sopra, di fianco la sua camera da letto, aveva un vero e proprio studio di moda con tanto di vestiti, manichini,stoffe e disegni.
“Allora ragazze, gradite qualcosa da bere o da mangiare prima di iniziare?”
“No,no! Grazie ma preferiamo partire subito”
“Va bene, qui c’è la carta. Disegnatemi qualcosa”
Perla ed io avevamo finito quasi nello stesso tempo e a giudicare dal sorriso di Kristen non dovevamo aver fatto schifo.
“Sono arrivati i modelli! Mentre vado ad aprire date pure un occhiata ai vestiti. Quelli da uomo sono nell’armadio a destra”
Uomo???? Io e Perla ci guardammo sorprese
“Ok Perla e Catherine. Questi sono Duff e Slash”
Non so chi tra me e Perla avesse l’espressione migliore.
Io stavo semplicemente svenendo, istintivamente mi appoggia sul divano dove,poco dopo,seduta al mio fianco,arrivò anche Perla.
Il posto rimasto del sofà fu occupato da loro, vicino a me Duff ,e vicino a lei Slash, che ci guardavano con due sorrisi da ebeti.
“Comunque io sono dell’idea che saremo noi a dover svenire, voi due siete due gran fighe”
Slash era veramente simpatico come credevo e Duff era un tipo alla mano,quindi riuscirono presto a farci mettere a nostro agio,anche se l’emozione non sarebbe di certo svanita così facilmente.
“Ora che le ragazze si sono riprese potete iniziare. Perla tu vesti Slash e tu, Catherine,Duff”
“Un attimo dai, devo andare in bagno”
“Dai vai Slash. Allora vieni con me un attimo di la Duff. Scusate ragazze,arriviamo subito”
 
DUFF
Lo so cosa vuole Kristen da me,è incazzata perchè ieri sera le ho dato buco.
“Devi darmi delle spiegazioni per ieri sera Duff”
“Lo so. Amore io volevo venire, non sai quanto. Ma mia moglie è stata male,non potevo lasciarla così.”
La cosa peggiore per me era far soffrire la donna che amo, e non mi riferisco a mia moglie,ma a Kristen.
L’ho conosciuta un anno fa a Los Angeles, ero già sposato ma appena l’ho vista me ne sono innamorato.
Mi ha fatto perdere la testa, tanto da non desiderare più altre donne oltre a lei.
Tre mesi fa avevamo litigato pesantemente,avevo voglia di divertirmi e di non pensare a niente, così sono andato con una che avevo appena conosciuto al bar. Questo è stata la conferma che non posso vivere senza Kristen. Una volta trovato il vero amore, il sesso vale solo se fatto con chi si ama. “C’è solo da aspettare amore mio, lo sai che Kate sta male. Non so più come fare, la sua depressione è sempre peggio e dice che se la lascio si ammazza. E io non voglio”
Sapevo di farle del male, ma l’unica cosa che potevo fare era stringerla a me e avere pazienza.
 
PERLA
Stai tranquilla perché Slash è un ragazzo normale, è il chitarrista della tua band preferita, è il ragazzo più sexy e bello del pianeta e ha il sorriso più dolce e irresistibile che tu abbia mai visto, ma è normale.
Ma chi cazzo voglio tranquillizzare?
“Hey tesoro! Sono qua! Fai di me quello che vuoi!
La mia faccia era in ebollizione, ma decisi che non dovevo fare altre figure di merda.
“Vieni pure, per te avevo pensato questo look,ti appartiene ma è un po’ diverso da cosa indossi solitamente, o almeno in tour”
“Ah si io mi vesto così anche per andare in giro. Comunque mi piace”
E si soffermò a guardare il mio petto
Anche se pendevo dalle sue labbra non potevo lasciarlo fare
“Togli gli occhi da qui,subito”
“Ah scusami piccola. E’ che sei veramente splendida, non solo quelle ma tutto.
Certo che le tue tette completano un gran capolavoro”
“Slash lo so qual è la tua fama e so anche che sei sposato, quindi vai a cambiarti e non rompere”
 
SLASH
Perché lei è così bella e io sono sposato???
Ma non è neanche l’essere sposato, non è mai stato un problema.
E’ che se lei non ci sta con me io rischio di diventare matto, è troppo bella, è un sogno!
Il sogno più bello che si possa fare.
Speriamo solo che adesso questi pantaloni mi entrino, anche al mio amichetto deve essere piaciuta parecchio!
 
CATHERINE
Duff è arrivato poco dopo a Slash, era mano nella mano con Kristen e la guardava con quei meravigliosi occhi da gatto, aveva la classica espressione da innamorato.
“Hey Catherine! Sono qua! Ai tuoi ordini”
“Perfetto! Cosa dici,ti piacciono queste cose? Volevo osare un po’, ma non troppo perché sono convinta che i panni debbano rispecchiare le persone che li indossano”
“Beh certo, bella roba! Vado a provarli subito!”
 
Uscirono dal camerino nello stesso istante.
Non si poteva non pensare a quanto fossero fighi, il look era bello ma la meglio la facevano i nostri splendidi modelli!
“Catherine e Perla direi che siete state bravissime! I disegni sono fatti benissimo,la tecnica è eccellente e voi due avete un gran buon gusto! Che ne dite di iniziare la prossima settimana?”
Dopo aver parlato della paga e degli orari lavorativi io e Perla non potevano altro che essere contente e accettare.
“Perfetto ragazze! Vi accompagno alla porta!”
“Possiamo andare anche da sole, io e Perla ci ricordiamo la strada!Grazie ancora”
“Va bene,ci vediamo la prossima settimana!”
Un triste Slash salutava Perla, doveva esserne rimasto colpito perché non le staccava gli occhi di dosso.
Stavo aprendo la porta quando…
“Axl”
“Catherine? Che sorpresa! Cosa ci fai qua?”
Questa volta ad aiutare le mie ginocchia tremolanti fu il portone di casa.
 
 
 
Eccomi con il secondo capito!
Mi raccomando commentate, mi rendete felici! Tanto tanto!:)
Anche se non vi piace, le critiche servono a migliorarsi!
Grazie mille a chi sta leggendo =)
 un bacione! 

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Capitolo 3
*** The blue dress ***


Perla questa volta non si fece prendere dall’emozione e, dopo avermi fulminato con lo sguardo, si fece avanti dicendo:
“Axl tu conosci Catherine?”
“Sì che la conosco! Tu chi sei bellezza?”
“Io sono Perla”
“Piacere! E tu Catherine, che fai non mi rispondi?”
Cos’è che ha detto?
“Cosa mi avevi chiesto?”
“Mi fa piacere vedere che ti faccio ancora un effetto così!”
“Ma smettila! Non ho sentito”
Ma come si fa a rimanere concentrati con uno così, bello come il sole, davanti a te?
“Cosa ci fai a casa di Kristen”
“Un colloquio di lavoro. Dalla prossima settimana lavoreremo con lei”
“Quindi ti sei trasferita a Los Angeles?”
“Sì, ho chiarito con i miei ma non ho intenzione di stare prigioniera in quella casa”
“Paul?”
“L’ha presa bene, come immaginavo non gliene fregava niente di me”
“Credimi tesoro, è meglio così! Io vado a prendere i ragazzi, vi va di venire a mangiare qualcosa con noi?”
“Certo che ci va”
“Catherine tu ci sei?”
“Ci sono”
 
“Mi vuoi dare qualche spiegazione, Catherine?”
“Se continui a guardarmi in quel modo, no”
“Potevi anche dirmelo che sei andata a letto con Axl rose”
“Ci siamo solo baciati”
“E la maglia di Gesù?”
“Mmm.. Quella è la sua”
“Aspetti che io ti creda?”
“Sì Perla, è la verità! Non è successo niente tra noi”
 
 
AXL
“Ciao ragazzi! Vi scoccia se vengono anche Perla è Catherine?”
“Le hai già rimorchiate Axl?”
“Non proprio Duff, conoscevo già Catherine”
“Ah, ci sei andato a letto!”
“No, ho scopato con talmente tanta gente che lei me la ricordo proprio perché non me l’ha data. Però adesso mi sembra ora di recuperare”
“Mi sembra giusto, però io e Kristen non veniamo. Vogliamo stare un po’ da soli”
“Va bene. Ma Slash che cazzo ha?”
“Ha detto che vuole pensare”
Perché Slash pensa?
“Ah! Cos’ha fatto questa volta?”
“Ha detto che vuole trovare un modo per far innamorare di lui Perla”
Uno Slash steso sul divano e con la sigaretta in bocca guardava il muro pensieroso
“Slash!!!!!!”
“Dio ma sei scemo? Mi vuoi fare crepare Axl?”
“No, volevo chiederti se volevi venire con me, Catherine e Perla a mangiare qualcosa”
“Perla? Hai detto Perla! Ovvio che vengo”
“Basta che non ti metti a dire che vuoi andare a mangiare l’hamburger con le patatine fritte e il ketchup”
“Perché cosa vuoi mangiare?”
Sempre il solito
“Ho in mente un bel ristorantino elegante, voglio fare bella figura”
 
 “Eccoci ragazze! Andiamo a Santa Monica. Vi va di seguirci con la macchina?”
“Sì! Ma con quella Lamborghini cerca di andare piano, se no ti perdiamo”
“Certo Perla! A dopo”
 
 
CATHERINE
“Che emozione Catherine! Io e te che andiamo a mangiare con Slash e Axl”
“Mamma mia Perla, sono talmente agitata che mi si è chiuso lo stomaco”
“Anche a me. Ma è lo stesso, per loro mi posso anche sacrificare! Quindi mangerò tutto”
“Che sacrificio enorme che siamo costrette a fare”
“Ah ah, una vera e propria penitenza!
La mia mente fantasticava un pranzetto romantico, vedevo Axl come il principe azzurro che cercava in tutti i modi di far star bene la sua principessa, io!
 
 
SLASH
Quella ragazza era come se mi avesse catturato, non potevo far altro che pensare a quegli occhioni da cerbiatto che mi guardavano (e anche a quelle altre due cose meravigliose che aveva ovviamente).
“Ti piace proprio è?”
“Sì, tantissimo”
“Se la vuoi veramente tieni a bada il tuo amichetto, tanto non ci scopa con te se fai il maiale. Non è il tipo, si vede”
“Lo so, non sarà facile. Tu Axl con Catherine ci hai già fatto sesso?”
“No”
“Ecco perché vuoi fare bella figura, sei sempre il solito maiale”
“Ho voglia di divertirmi, e poi non ho nessuna intenzione di lasciare Lizzie”
 
 
CATHERINE
IL ristorante era bellissimo, di quelli eleganti dove i camerieri versano champagne con i guanti bianchi.
Erano passati i vecchi tempi, quando i ragazzi vivevano nello schifo e non avevano da mangiare perché i loro pochi soldi li usavano solo per la musica, la droga e l’alcool.
“Salve signori, io sono George, il proprietario del ristorante. E’ un vero piacere per me avervi qui. Venite, accomodatevi, nessuno vi darà fastidio”
Era un meraviglioso tavolo rotondo con candele, fiori bianchi e una tovaglia di seta bianca.
Devo dire che non è che li rispecchiasse molto quel posto e io, se fossimo andati da in un luogo meno in, sarei stata più felice.
Non ho mai sopportato quei posti dove regna la perfezione.
Naturalmente Slash era seduto vicino a Perla, e io vicino ad Axl.
“Cazzo Axl, bel posto!”
“Slash cerca di non fare l’animale, non facciamoci riconoscere!”
“Oh Axl, non fare il perfettivo, tanto lo sanno Perla e Catherine che siamo dei maiali! Vuoi che ti ricordi cos’hai fatto qualche anno fa proprio qui davanti?”
“No”
“Slash adesso però ce lo devi dire! Io e Perla siamo curiose”
“Mi dispiace amico. Le donne comandano. Allora avevo conosciuto Axl da poco e lo avevo ospitato a casa mia e, dato che dovevo andare a lavorare, l’ho lasciato dormire.
Quando sono tornato mia mamma mi ha detto che lui aveva dormito fino al pomeriggio nel divano della nonna, e lei non sapeva dove sedersi. Così decisi che era meglio sistemare le cose, e mentre eravamo proprio qui davanti con la macchina, gli dissi che questo comportamento non mi era piaciuto. Invece di incazzarmi io si è incazzato lui!
“Quindi cos’è successo?”
“Si è buttato giù dalla macchina mentre stava andando.”
Era decisamente impossibile annoiarsi con loro e il pranzo sembrava essere durato pochissimo.
“Ragazze vi va di andare a fare un giro?”
“Aspetta Slash.. Ascolta Catherine ti va di venire a casa mia? Ho tenuto i tuoi panni, a parte le scarpe perché avevamo un puzzo di vomito tremendo, così te li ridò!”
Poi avvicinandosi al mio orecchio sussurrò:
“Ti giuro che non ho doppi fini”
“Va bene, vengo”
 
 
SLASH
Axl ti odio enormemente, pensi solo a te stesso!
Adesso io cosa faccio, volevo stare un altro po’ con Perla.
“Slash se vuoi andiamo noi a fare un giro! Basta che non ti fai strane idee”
“Grazie Perla”
Grazie? Sono diventato scemo
“Andiamo a fare un giro in spiaggia?”
“Perfetto piccola”
 
 
AXL
“Entra pure in macchina tesoro. Slash vieni un secondo, ti devo chiedere una cosa”
“Dimmi Axl”
“Hai presente quel bell’abito che avevo preso per Lizzie quando eravamo in Giappone?”
“Sì certo, quello che non le va perché si è ingrassata tantissimo”
“Grazie per aver detto che la mia morosa è grassa”
“Non è grassa, però un bel po’ di chili li ha messi su. Comunque dai vai avanti, che voglio stare con la mia Perla”
“Se lo regalo a Catherine? Mi invento che l’ho preso pensando a lei”
“Bell’ idea amico! Buona fortuna”
 
 
CATHERINE
“Axl io a casa ho la tua maglia, la tua tuta e le tue scarpe. Se vuoi te li ridò”
“Scherzi? Tienile pure, non c’è nessun problema. Abiti lontano da qui?”
“Direi proprio di no, ho preso una casa sulle spiagge di Malibù!”
“Cazzo ti tratti bene!”
“Sì, ma adesso non ho più un soldo”
Eccoci arrivati in quella bellissima e luminosa villa
“Entra pure, io arrivo subito”
Tornò con un abito da sera di un verde acqua stupendo
“Ti piace?”
“Molto bello, davvero”
“L’ho preso in Giappone, per te. Con i tuoi meravigliosi occhi verdi ho pensato che ti potesse stare benissimo”
“Per me?”
“Sì, non ho mai smesso di pensarti Catherine”
Mi si avvicinò e mi baciò, era ancora più bello di come me lo ricordassi.
Dolce e emozionante, sembrava di vivere una favola meravigliosa.
“Perché non te lo provi?”
“Certo, vado di la però! E’ una sorpresa”
 
 
AXL
E bravo Axl, basta veramente poco per far cascare ai piedi una ragazzina del genere.
Appena esce non la guardo neanche, voglio toglierglielo quell’abito. Subito.
Quando scese le scale,però, qualcosa non è andata come volevo.
Mi sentii un po’ come lei quando mi aveva rivisto prima, a casa di Kristen. Questa volte le parole mancavano a me.
Era meravigliosa.
Il suo viso, il suo corpo e la sua eleganza mi avevano emozionato tanto da farmi sentirmi il cuore in gola.
Però qualcosa non andava, la sua espressione..
“A Lizzie, la donna della mia vita.
La prossima volta testa di cazzo toglilo il biglietto da quel fiocco rosa con cui era chiuso il vestito”
Ma quanto sono stato scemo?
“Catherine aspetta un attimo. E’ vero, era per Lizzie, ma con lei non ci sto più! Voglio te adesso”
“Io non sono proprietà di nessuno. E questo abito del cazzo lo puoi anche tenere, lo sai che di cose così eleganti ne ho a migliaia e sai quanto non mi appartengano, sai quanto non mi rispecchino. Quella Catherine da abiti di seta non c’è più.
Mentre mi vado a cambiare chiamami un taxi per favore”
Non me ne importava niente del fatto che rimanevo in bianco anche questa volta, ma di lei, della sua reazione. Avevo rovinato tutto.
 
CATHERINE
Più incavolata e delusa di così non potevo essere.
Il principe azzurro non esiste, e nemmeno le storie a lieto fine.
“Quindi adesso vuoi dirmi che non ci rivedremo mai più?”
“Non ti voglio più vedere Axl. Addio”
Regalarmi una cosa che doveva essere per un’altra donna? Che schifo.
Mi stesi sul divano a guardare la tv con in mano quello che mi avrebbe dovuto consolare, una bella coppa di gelato al cioccolato.
Andai avanti a ingozzarmi per almeno un paio di ore.
Mangiare però non mi aiutava a star bene, anzi, dopo mi sentivo pure in colpa con il mio corpo.
E adesso chi è che rompe?
Un ragazzo con un mazzo di rose rosse e un pacchetto regalo era davanti la mia porta
“E’ lei la signorina Catherine Hewson?”
“Sì, sono io”
“Tenga, queste cose sono per lei”
Aprii il pacchetto, dentro c’era un abitino. E' di colore blu notte e ha delle piccole borchiettine che gli ricoprono la parte finale delle maniche.
Fine ma con carattere, questo è il mio genere.
Esitai un attimo ad aprire il biglietto, avevo paura che quello che avrei letto mi avrebbe fatto cambiare idea su Axl.
Ciao Catherine, so di essere stato uno stronzo e me ne vergogno. Rispetto la tua scelta di non rivedermi mai più, anche se il solo pensiero mi fa impazzire. Perdonami. Con amore Axl.
Una lacrima mi rigò il volto.
 
 
 
Un mega grazie a chi segue questa storia!
E un ringraziamento speciale a chi commenta, siete carinissime!
Spero di non deludervi, un bacione 

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Capitolo 4
*** First time ***


Ciao ragazze/i, volevo avvisarvi! Questo capitolo è rosso! ;P
 
PERLA
“Slash ma che ore sono?”
“Saranno le sette, il sole sta per calare”
“Ti va di sederci a vedere il tramonto?”
“Certo piccola”
Su una panchina guardavamo il sole che, immerso nel cielo arancione, stava per scomparire in quella grande distesa d’acqua luccicante.
Avevamo passato un pomeriggio bellissimo, era da tanto che non mi sentivo così bene con un ragazzo.
“E’ ora di andare Slash”
“A casa tua?”
Lo guardai seria, perché era così stupido?... e perché era sposato?
Si avvicinò al mio viso e mi baciò
“Cazzo Perla, che male”
Non gli risposi, avevo paura di sembrare ridicola.
Sapevo solo che a soffrire veramente ero io, non lui che si lamentava tanto per uno stupido morso.
“Slash io adesso vado, hai bisogno di un passaggio o prendi un taxi?”
“Prendo il taxi, tranquilla. Ma, per piacere, prima che tu te ne vada posso farti una domanda?”
Per la prima volta vidi Slash serio
“Sì, dimmi”
“Perla ma ti faccio così schifo? No perché tu mi piaci davvero tanto”
Sentii il viso diventarmi caldo e il cuore velocizzare i suoi battiti.
Non potevo resistergli, non volevo.
Così questa volta a baciare le sue morbide labbra fui io.
“Quindi questo vuol dire che ti piaccio?”
Fu il suo meraviglioso sorriso che non mi fece pentire di quello che avevo appena fatto.
“Sì Slash, questo vuol dire che mi piaci. Adesso però vado veramente, ciao Slash. Sai dove trovarmi”
“Ciao bambolina”
Solo quel pensiero interruppe la mia felicità, la moglie di Slash.
 
 
 
KRISTEN
“Duff tutto bene là in cucina?”
“Si, tranquilla tesoro! Vedrai che bel pranzetto che verrà fuori!”
Oggi Duff si era messo in testa che voleva cucinare per me, sapevo che era una frana in cucina, ma come dirgli di no? Aveva portato addirittura il suo libro di ricette.
O meglio, quello di sua moglie.
“Vieni Kri! E’ in tavola”
Più mi avvicinavo e più mi stupivo, c’era un gran buon profumino.
Sembrava pizza
“Amore spero che ti piaccia”
Si doveva proprio essere impegnato, aveva perfino apparecchiato la tavola abbinando i colori dei bicchieri a quelli dei piatti.
“Grazie Duff, sei stato carinissimo”
Presi il primo spicchio un po’ titubante, l’aspetto non era dei migliori.
Ma l’aveva messo il sale?
Era davvero cattiva.
Duff era così fiero di quello che aveva fatto che non volevo spezzare quel suo momento di allegria, così decisi di fingere.
“Buonissima Duff! Sei diventato un cuoco”
Ne prese un morso, per poi sputarlo schifato subito dopo.
“Ma sei proprio bugiarda è!”
“E’ che eri così felice…”
“E tu ti saresti mangiata un orrore del genere solo per farmi contento? Dai tesoro andiamo a vedere il film che è meglio, sperando che almeno quello sia decente”
Abbracciati sul divano aspettavamo l’inizio di Edward mani di forbice.
 
 
 
AXL
Dopo una giornata orrenda mi ero finalmente addormentato.
Ero talmente pieno di pensieri che dormire era l’unico modo per sentirmi bene e, soprattutto, per non pensare.
“Aaaaaaxxxxlllll”
Mi svegliai terrorizzato
“Slash???? Cazzo, questa volta sei tu che mi vuoi far morire! Cos’hai da urlare?”
“Oddio Axl,sei vivo.”
Slash, con la mano destra sul cuore, si stese sul letto di fianco a me.
“Perché,dovrei essere morto?”
“Sì! Hai lasciato il cancello e la porta aperti, pensavo fosse entrato un serial killer”
“Mi dispiace deludere le tue aspettative, ma sono vivo e vegeto. Ahah, che tipo che sei!”
“A ridi pure, ormai morivo. Ho avuto una gran paura”
“Slash”
“E’?”
“Grazie”
“Di che?”
“Che mi vuoi bene”
“Ma certo amico che te ne voglio, sei come un fratello per me”
“E adesso dimmi pure. Tanto lo so, tutte le volte che vieni qui mi devi raccontare qualcosa”
Slash iniziò a parlare, e a parlare..
Sentivo solo dire cose su Perla, di com’è bella Perla e di come bacia bene Perla
“Axl ma mi stai ascoltando?”
“Slash ho lasciato Lizzie”
“E perché?”
“Perché voglio Catherine”
“E che bisogno c’era di lasciarla? Te la potevi fare lo stesso Catherine”
“Forse non hai capito, io mi sono fottutamente rincitrullito. E’ da tre mesi che non faccio altro che pensare a lei. Sto sprecando tutto questo tempo per chi? Una sconosciuta!
La verità è che non sono normale. Ti sembra una cosa normale questa??? A me no!”
“Calmo Axl, si chiama amore a prima vista”
“Che cosa sdolcinata e romantica”
“Puoi ben dirlo. E Lizzie come l’ha presa?”
“Ha detto che farà di tutto per rovinarmi la vita”
“Fregatene di quel cazzo che dice. Quindi adesso tu stai con Catherine?”
“No, ha scoperto che la storia dell’abito era tutta una farsa per portarmela a letto.
Non mi vuole più vedere”
“Ah, ecco perché hai quella faccia. Brutta situazione Axl”
“Certo che la vita è strana. Solo pochi anni fa io, te e Duff non ci saremo mai fatti così tanti problemi per delle donne.
Con questo non voglio che non le amassimo veramente, ma era diverso”
“Hai ragione, è incredibile ma anche la gente come noi diventa matura”
“E’ vero, ma adesso ti togli dalle palle? Voglio stare da solo”
“Va bene testa di cazzo! Se hai bisogno chiama”
 
 
 
CATHERINE
Ero stata tutto il tempo a scervellarmi per capire quale fosse la cosa più giusta da fare.
Adesso sono le dieci e cos’ho risolto? Un bel niente.
Per la seconda volta nella mia vita decisi di rischiare, di seguire quello che dicevano i miei sentimenti.
Desideravo Axl.
Lo volevo più di qualsiasi altra cosa al mondo, anche a costo di soffrire.
Così con il fiato rotto dall’emozione mi ritrovai davanti a casa sua.
“Cather..”
Lo baciai senza lasciarlo finire di parlare.
Quando mi staccai dalle sue labbra per prendere fiato, Axl mi guardò con quei suoi occhi glaciali pieni di desiderio.
Mi prese in braccio e mi mise seduta sullo schienale del divano, con decisione mi tolse la maglietta e iniziò a baciarmi il collo.
Lo fermai, c’era una cosa che doveva sapere
“Axl aspetta, io….io non l’ho mai fatto”
Il suo sguardo si aprì in un tenero sorriso
“Sei sicura di volerlo fare?”
“Sì Axl”
Mi stese sul letto e mi svestì fino a farmi rimanere completamente nuda
“Sei bellissima”
Mi stesi sopra di lui e iniziai a svestirlo, a esplorare con le mani e con la bocca il suo corpo.
Quando arrivai alla sua intimità lo sentii gemere di piacere.
Poi mi prese e mi fece rivoltare per mettersi sopra di me
“Adesso tocca a me”
Dolcemente iniziò a toccarmi, a baciarmi e a leccarmi il seno, per poi andare sempre più in giù, fino alla mia intimità.
Inarcai la schiena per approfondire ancora di più quel contatto.
Ansimai per quel immenso piacere che stavo provando.
Axl tornò vicino al mio viso, mi baciò e intrecciò le sue mani alle mie.
Lo sentii entrare dentro di me.
Il dolore iniziale si trasformò presto in quel piacere che, poco dopo, ci fece urlare nello stesso momento.
Axl si staccò da me, portò il mio viso sopra il suo petto.
Avevamo ancora il fiatone.
Proprio in questo momento doveva suonare il telefono?
“Ti sembra il momento di suonare?? Stronzo”
Mi scappò da ridere
“Amore dato che ridi rispondi tu. Il telefono è sul tuo comodino."
“Pronto?... Pronto?... Ha riattaccato”
“Catherine”
“Sì Axl?”
Mi guardò negli occhi
“Ti amo, è dalla prima volta che ti ho visto che ti amo”
Avevo tante volte fantasticato su come poteva essere la mia prima volta, di dove l’avrei fatto e con chi.
Ma questa era la realtà, e più bella non poteva essere.
“Ti amo anch’io Axl”
Ci addormentammo abbracciati.
 
 
 
Grazie mille a chi segue questo racconto e, soprattutto a chi recensisce!
I vostri commenti mi fanno tanto felice!
Spero che la storia vi continui a piacere!:-)
(Lo so, sono ripetitiva! XD)
Bacio 

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Capitolo 5
*** Complicanze ***


Scusate l’enorme ritardo!
Sono stata ricoverata per due settimane all’ospedale (tutto bene per fortuna) e sono riuscita a pubblicare un nuovo capitolo solo oggi!
Non capiterà più!
Fatemi sapere se vi piace! Anche se vi fa schifo! Per favore :)
Bacio
 

 
 
DUFF
Era ora di tornare a casa, a casa da mia moglie.
Mi sentivo decisamente una merda.
Prendevo per il culo le due persone più importanti nella vita.
Kristen mi ha letteralmente rovinato l’esistenza.
Prima c’era la musica, il sesso, l’alcool, la droga e…. la moglie.
Adesso nel mio cervello c’è Kristen, la musica, l’alcool, la droga e la moglie.
Prima me ne fottevo di Kate e scopavo con chi mi pareva.
Adesso voglio fare sesso, anzi, l’amore, solo con Kristen.
Quando mi ritrovo in macchina davanti a casa penso, penso a quanto sono stronzo e a quanto sarebbe stato meglio se non avessi mai conosciuto Kristen.
Mia moglie adesso è imbottita di medicine e sta male, nei primi anni in cui stavamo insieme era assolutamente una donna normale.
Sta così per colpa mia? Di un uomo che in fin dei conti non le da niente? Che in quell’amore durato cinque anni non è stato capace di costruire altro che menzogne e umiliazioni?
 
“Ciao Kate”
Come tutte le notti mi aspettava stesa sul divano mentre guardava la tv.
“Hai scopato bene stasera Duff?”
Aveva gli occhi pieni di lacrime.
“Cazzo Kate! Come puoi ridurti così per una testa di cazzo come me? Sei così bella.. Esci e inizia a divertirti”
“Forse perché io, quella testa di cazzo li, la amo ancora”
E corse in camera sua.
Sì, mi sento terribilmente in colpa.
 
 
 
CATHERINE
Allungai il braccio per sentire Axl ma non c’era nessuno.
Incurante del fatto che ero nuda aprii la porta della camera da letto.
Oh no
E sbattendo la porta, la richiusi.
Sempre la solita deficiente.
Ti aspettavi forse che Axl pulisse da solo?
Va bene, la donna della pulizie di Axl mi aveva vista nuda.
Almeno non era un uomo
Mi ero appena rivestita che qualcuno bussò alla porta
“Signolina mi scusi se la distulbo, ma il signol Rose mi ha detto di dille che verrà da lei oggi pomeliggio. E’ dovuto andale dal dottole perché aveva la febble”
Anche solo sentire il suo nome scatenava in me tante emozioni.
“Signolina ha sentito?”
Ma quella li che cazzo ci faceva in casa di Axl?
Più che una cameriera sembrava una protagonista di quei film a luci rosse cinesi.
“Va bene. Ma lei è la donna delle pulizie?”
“Sì signolina. Sono anche una cameliela e aiuto anche in cucina . Insomma sono una tutto fale”
Ecco. Una tutto fare.
 
 
 
SLASH
“Ciao mogliettina. Scusa il ritardo”
“Ciao Slash”
“Ho preso un po’ di pizza”
Alice si alzò dalla sedia, era coperta solo da una striminzita e sexy lingerie.
“Ho molta fame stasera, ma non di pizza”
In quel modo così provocante che solo lei sapeva fare, iniziò a spogliarmi.
Non so se era ancora amore il sentimento che provavo per Alice, ma di certo noi due insieme ce la indentavamo alla grande.
 
 
 
CATHERINE
Avevo guardato tutto il tempo l’orologio.
Mi sentivo come quando, da bambina, aspettavo i Puffi in tv.
Solo che la certezza che mi dava la programmazione di quel cartone non me la dava di certo Axl.
Non vedevo l’ora di vederlo.
Ma, se ieri sera avevo agito d’impulso fregandomene di come potesse andare, adesso avevo paura.
Paura di stare come un cane per colpa di uno che di certo non aveva la fama di avere un bel caratterino.
Forse la dovrei prendere così com’è alla fine, una bella e dolce notte d’amore.
Il solo pensiero mi fece venire un enorme vuoto dentro.
 
 
 
PERLA
“Axl”
“Mi scambi anche per un uomo adesso?”
“Perla! Scusa”
“Hai una strana luce negli occhi. Mi devi per caso raccontare qualcosa?”
“Sì. Entra”
Così mi raccontò tutto quello che era successo
“Oddio Cath!!! Che dolce che è stato!”
Guardava l’orologio. Le sei di sera.
“Tutto ok tesoro?”
“No Perla, non va bene proprio niente! Ho paura che questa per lui sia stata solo una semplice scopata”
“Secondo me invece è cotto di te. Sia per come ti guarda, sia per le cose che ti ha detto. E comunque se anche fosse? Butteresti via una sana scopata fatta con un figo del genere?”
Riuscii a strapparle un bel sorriso
“Con Slash com’è andata?”
“Bene, ma non ci ho fatto sesso. C’è se era per me ce lo facevo anche”
“Mi stai dicendo che Slash ti ha rifiutato?”
“Ma no. E’ perché non si va con gli uomini sposati”
“Ah ecco, perché ti sbava dietro”
“Però ci siamo baciati, ha detto che gli piaccio veramente”
“E a te interessa?”
“Sì”
“Perla promettimi che comunque andranno le cose non ci soffrirai”
“Non voglio soffrire. Tanto lo so, è una causa persa di partenza”
“Non è detto, però stacci attenta”
Purtroppo il passato mi aveva già insegnato cosa voleva dire soffrire per una persona che credevi ti amasse e che invece..
Stavo bene così, libera di divertirmi con chi mi pareva.
Senza sentimenti in mezzo.
Slash mi faceva provare quel tipo di emozioni, quelle per le quali rischi di scottarti.
Volevo prenderla così, dovevo prenderla così, come un gioco.
 
 
 
CATHERINE
Ormai non ci speravo più.
Erano le 8, avevo fame e non avevo voglia di essere triste.
Lo ero già stata fin troppe volte nella mia vita e adesso che avevo ottenuto quello che volevo, la libertà e un lavoro mio, non ne avevo il motivo di esserlo.
Mi infilai un paio di jeans, una t-shirt e le scarpe da ginnastica per andare al Mc donald’s.
 
“Hey Cath! Dove scappi?”
Il cuore non tradii le mie aspettative, sapevo che effetto mi faceva vedere Axl.
Il ricordo dei nostri corpi che si univano mi fece venire i brividi.
“Ciao Axl. Stavo andando al Mc. Come stai?”
“Scusa il ritardo tesoro. C’ero un casino di gente dal medico. Mi ha dato l’antibiotico e, se mi si alza la febbre, delle punture da fare. Ho portato un po’ di mangiare. Ti piace il cinese?”
“Un sacco! Poi ho una gran fame”
“E’ la fame che ti ha fatto diventare tutta rossa o sono io?”
“Sempre il solito”
Quando mi guardò negli occhi mi sembrò che mi si fermasse il cuore
“Se non avessi la febbre ti bacerei”
“Non me ne frega niente della febbre”
Mi prese in braccio e mi portò in casa.
Fare l’amore con lui era ancora più bello di come me lo ricordassi.
 
Come ieri sera aveva portato il mio viso al suo petto
“Axl bruci”
“E’ l’effetto che mi fai tu”
“No, ti vado a prendere il termometro”
“Se continui a girare per casa come mamma ti ha fatto mi sa che provarmi la febbre sarà l’ultimo dei miei desideri”
“Sono contenta di farti questo effetto ma su, mettiti il termometro. Intanto mi vado a fare una doccia”
“Se vuoi vengo con te”
In fretta e furia mi buttai sotto la doccia, avevo fretta di tornare da lui.
“Perché ti sei rivestita?”
“Faccio anche presto a svestirmi Axl. Prima fammi vedere il termometro”
“Dai ritorna a letto Cath”
“C’è tu con 39.5 di febbre pensi a fare sesso?”
“O fai sesso o mi fai la puntura”
“La prima direi che si esclude, la puntura invece non so proprio fartela”
“Dai chiamo Slash, così me la fa lui”
 
 
 
SLASH
Mah, speriamo di riuscire a farla la puntura.
Mi sono solo appena bevuto una bottiglia dello zio Jack.
Ma sì. Ce la faccio.
“Ciao Catherine! Mi sembra di aver capito che le cose tra te e Axl vadano bene”
“Ciao Slash! Sì, infatti”
“Dov’è il moribondo?”
“Vieni, è di sopra”
 
“Hey Axl! Ma sei nudo sotto le lenzuola o sembra a me?”
“Come se non mi avessi mai visto così”
“E perché non ti sei vestito?”
“Tanto che senso ha se la puntura me la devi fare nel culo?”
“Come nel culo?”
“Oddio Slash. Non sei mica venuto qui a drogarmi”
“Ah, hai ragione amico”
 
“Io intanto vado a buttare via l’immondizia. Non datemi per dispersa, i bidoni sono lontani da qui”
“Va bene Cath, se quando ritornerai sarò morto sappi che è colpa di Slash”
 
“Via Axl sono pronto. Mettiti in posizione”
“Slash hanno suonato”
“E cazzo me ne frega”
“Su vai, magari è Catherine che si è dimenticata qualcosa”
Slash qua, Slash di la. Che due palle oh. E io che volevo passare una notte tranquilla per una volta.
“E lei chi è?”
Una bella signora mi guardava con uno sguardo decisamente incazzato
“Io sono Slash. Lei chi è bellezza?”
“Cosa ci fa in casa di mia figlia con quella siringa in mano?”
“Eeee… Devo fare una puntura a….”
 
 
CATHERINE
Quell’arroganza non poteva che essere la sua
“Mamma?”
“Ciao Catherine. Frequenti proprio della bella gente”
“Cosa ci fai qui? Sono le undici”
“Cos’è una mamma non può andare a trovare la proprio figlia all’ora che le pare? Fammi entrare”
“Entra pure”
Come se avessi altre alternative
“Sì può sapere come ti sei vestita? Jeans strappati, scarpe orrende. E quel tizio stampato sulla tua t-shirt chi è?”
“E’ David Bowie mamma, un cantante”
“Ma che cazzo state combinando? E’ da un ora che asp…. Ah salve signora”
Potevo essere dichiarata una donna morta
“Ahahahahahahahahah Axl!!!!!!! Muoio!!!!!!!!!!!!!! Sei venuto giù nudo!!!! Ahahahahah”
“Stai zitto Slash”
Lo sguardo di mia madre aveva terrorizzato perfino Axl che, nel frattempo, si era coperto le sue nudità con il cuscino
Intanto il viso di mia madre era sbiancato
Sarebbe svenuta per così poco? Una donna così dura come lei? Una roccia?
“Mamma stai bene?”
“Stai bene? Ma cosa sei diventata? Una troia. Mia figlia è una troia. Mi fai schifo”
Ero rimasta senza parole.
I miei occhi non trattennero le lacrime
“Ma come cazz…”
“Axl stai zitto. Me la devo sbrigare da sola. Questa è casa mia mamma. Se devi continuare a offendermi gratuitamente, vai pure via”
“Certo che me ne vado. Ma tu da oggi non sei più mia figlia”
 
Seduta nel divano, con il viso alle ginocchia, piangevo.
“Slash ero venuto a dirti se per piacere potevi passare da casa, mi sono dimenticato di prendere su la medicina. Mi avevi preparato la puntura senza l’antifiammatorio”
“Sì, ci vediamo dopo. Ciao Cath”
Un dolce abbraccio mi cinse la vita
“Ti rendi conto? Non sa niente di me e mi giudica, mi offende in quel modo”
“Stai tranquilla amore. E’ lei che ha torto. Tu sei fantastica, non farti colpe che non hai”
Mi asciugò le lacrime
“Certo che io e te facciamo le stesse figure di merda. Stamattina la tua cinesina tutto fare mi ha visto nuda”
“Mmm… Beata lei”
“Certo che è provocante... molto provocante”
“Ok, Catherine. Se mi fai un sorriso non ci scoperò più”
Sorriso fatto!
 
 
 
SLASH
Come fa una ragazza così dolce come Catherine a essere venuta fuori da una donna così stronza come sua madre?
Che brutta storia.
“Lizzie?”
“Ciao Slash. Cercavo Axl ma non c’è”
“Sì lo so. Dovevi dirgli qualcosa?”
“Sì”
“Vuoi lasciare detto a me?”
“Sono incinta Slash, di Axl. Ma non glielo dire tu, voglio dirglielo io” 

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Capitolo 6
*** Sweet child ***


Buona lettura!!!!
Un mega bacione e un mega grazie a chi segue la storia!!

 

 
AXL
“Hey Axl! Hai dormito sul divano?”
“Sì Cath, non avevo le forze per venire a letto”
“E’ venuto Slash a farti la puntura?”
“Sì”
“Come stai?”
“Molto meglio. Vai a lavorare?”
“Sì, ti ritrovo qui quando torno?”
“Certo”
Un sorriso forzato uscì dalle mie labbra
Nella mia testa non c’erano altro che le parole che Slash mi aveva detto ieri sera
 
 
 
Ieri sera
SLASH
“Slash ce l’hai fatta! Stavo per chiamare chi l’ha visto”
“Sì ma adesso recupero, ho già pronta la puntura. Su, fammi vedere il tuo bel culetto”
Slash era bravo a fare le punture, bravo quanto a suonare la chitarra.
Anche se, quella che mi aveva appena fatto, non era in vena.
“Dov’è Catherine?”
“E’ andata a dormire”
“Axl ti devo dire una cosa…. C’è non dovrei dirla ma non posso starmene zitto così… Mentre tu sei qui a divertirti lei piange disperata e capisci? Non è giusto”
“Piange? Ma chi? Cosa stai dicendo?”
“Mi dispiace Axl”
“E di che?”
“Perché era da tanto tempo che non ti vedevo così felice con una ragazza”
“Slash dove vuoi arrivare?”
“Ho incontrato Lizzie fuori da casa tua”
“Cosa voleva? Non l’ha ancora capito che non me ne frega niente di lei?”
“Lizzie ti voleva dire che.. non voleva che te lo dicessi io”
“Slash su cazzo parla”
“E’ incinta”
Non aveva espressione
“Parla Axl. Ti prego”
“Cosa ti aspetti che ti dica, è?”
“Qualcosa cazzo”
“Qualcosa tipo.. Povera Lizzie, la sposerò subito e il bambino lo cresceremo insieme”
Aveva quello sguardo lì, quello di quando è venuto alle prove del gruppo e ci ha detto quello che aveva scoperto.
Che nel suo schifo di infanzia, oltre alle botte e alle violenze psicologiche, c’era dell’altro.
Gli abusi
Un brivido mi percorse la schiena.
“No Axl, non ti tenere tutto dentro. Sfogati”
Questi anni non lo avevano cambiato.
Quando c’era qualcosa che non andava, lui scappava.
“Dove vai?”
“Fuori a fumare”
Decisi di seguirlo.
Cosa non troppo facile, dato che avevo i texani e stavo camminando sulla spiaggia.
Me li tolsi, sperando che nessuno me li rubasse.
Si era fermato, seduto su una panchina tirava nervosamente a quella che aveva tutta l’aria di essere una canna.
“Slash dai, vieni qua”
Mi aveva visto? Come aveva fatto?
“Ti ho visto su”
“Allora Axl, ti va di parlarne?”
Guardava il mare pensieroso
“Con Erin non facevamo altro che litigare, tanto che a causa di tutte queste sofferenze ha perso il bambino. Poi c’è stato il mio amore per Dylan, il figlio di Stephanie, che sicuramente non rivedrò mai più”
Si girò dalla mia parte e mi guardò negli occhi
“Forse questa è la volta buona Slash, voglio far crescere mio figlio in una vera famiglia. Con una mamma e un babbo uniti”
“Quindi vuoi tornare con Lizzie?”
“Sì”
“E Catherine?”
Non ricevetti una risposta, non mi serviva riceverne.
I suoi pugni chiusi e stretti, il suo sguardo indurito e i suoi occhi lucidi mi facevano capire più di mille parole.
Axl era un duro, uno che pur di non mostrarsi debole agli altri tratteneva le lacrime.
“Vado a recuperare i miei stivali. Tu cosa fai?”
“Per stanotte sto da Catherine. Vai pure a casa Slash”
 
 
 
AXL
Cos’avrei fatto adesso? Non lo so.
Preferirei poter avere, anche una sola carezza, di Catherine piuttosto che una vita di sesso sfrenato con Lizzie.
Le emozioni che mi dava Catherine le avevo provate solo per una donna nella mia vita, ma ero giovane, pensavo solo a scopare come un animale, a farmi e a ubriacarmi.
Era una storia malata.
Cazzo mi scervello a fare?
Non devo scegliere, adesso c’è Lizzie.
Ci DEVE essere Lizzie, solo lei.
 
 
 
CATHERINE
“Hey sorriso a trentadue denti! Sei la felicità fatta a persona”
“Ciao Perla!”
In questi giorni ero sempre felice, da quando avevo iniziato a frequentare Axl non potevo non esserlo.
“Ho già parlato con il capo! Da lunedì si lavora con Kristen!”
“Bene! Iniziamo a fare quello per cui abbiamo studiato!”
“Cosa c’è di meglio? Ah sì… Uscire con Slash è molto meglio”
“Cosa?”
“Esco con Slash!!!!!!!!!!”
Le brillavano gli occhi dalla contentezza
“E dove andate di bello?”
“Ah non lo so”
La conoscevo bene Perla, quel sorrisetto voleva dire solo una cosa: Sesso
“Ne sei sicura?”
“Sì, tra noi c’è una gran attrazione fisica. E questo mi basta”
“Bene! Divertiti Perla”
“Beh se è vero quello che si dice lui sco…”
“Ok, non continuare. Ho capito”
“Cath, c’è una cliente! Vai tu che io devo finire di sistemare la vetrina”
Una biondina con i tacchi a spillo stava guardando la borsa, in pelle di coccodrillo, più costosa del negozio.
“Salve signorina, posso esserle utile?”
“Sì, intanto prendo questa. Poi vorrei vedere dell’intimo”
“Certo, mi segua di la!
“Voglio qualcosa di molto sexy, ne devo approfittare adesso che ancora non mi è cresciuta la pancia”
“E’ incinta?”
“Sì, ma il mio fidanzato ancora non lo sa”
“Vedrà che ne sarà felicissimo, i bambini sono una cosa meravigliosa”
“Infatti, e nessuna puttana si dovrebbe mettere in mezzo tra due persone che stanno per diventare genitori”
Perché mi guarda così? Guarda te che gente che c’è al mondo
“Mi scusi signorina se l’ho guardata in quel modo un po’ insistente mentre dicevo quelle brutte parole”
“Di niente, non si preoccupi”
“E’ che da quando ho seguito il mio fidanzato e ho visto che se la fa con una, mi comporto in modo scontroso con tutte le donne”
“Ah, capisco… Spero che le cose fra voi due si sistemino presto”
“Anch’io”
Poverina, non deve essere di certo facile.
Gli uomini sanno proprio essere dei veri stronzi
 
 
 
SLASH
Avevo un po’ di imbarazzo ad andare a prendere Perla al lavoro perché avrei sicuramente incontrato Catherine.
L’avevo chiamata stamattina e mi aveva dato appuntamento per oggi stesso.
Ero agitato, Perla era splendida.
Lo era perfino più di me!
“Ciao Perla”
“Slash”
“Hey Slash! Trattamela bene”
“Certo Catherine”
Chissà Axl come l’avrebbe lasciata
Mi dispiace, per tutti e due.
“Dove andiamo piccola?”
“A casa mia?”
Con uno sguardo malizioso mi guardò dritto negli occhi
“Sei.. sei sicura?”
“Certo Slash, se no non te l’avrei chiesto”
In camera da letto non ci arrivammo, la voglia era talmente grande da farci iniziare a svestire fuori dalla porta di casa.
E’ stato semplicemente la scopata più bella della mia vita
 
 
 
CATHERINE
Andare a casa e sapere che c’è qualcuno che ti aspetta è bellissimo
“Ciao tesoro!”
“Ciao Cath”
“Mi vuoi fare svenire? Mi aspettavo di vederti tutto mogio e invece guarda quanto sei figo”
“Ma si, mi sono solo fatto una doccia e mi sono rivestito”
Sarà che lui è splendido anche con una semplice camicia e un paio di jeans
“Cosa vuoi per cena?”
“Cath io devo tornare a casa, mi dispiace”
Se ne stava andando via così? Senza dirmi nient’altro? Senza neanche guardarmi in faccia?
“Axl te ne vai così?”
Mi si avvicino e mi abbracciò forte a se.
Mi prese il viso e, in modo un po’ aggressivo, mi diedi un bacio pieno di passione.
Mi staccai da lui a fatica
Mentre mi accarezzava i capelli mi sussurrò
“Ti amo, ricordatelo sempre”
“Ti amo anch’io”
“Ci vediamo domani Catherine”
“A domani”
Vederlo allontanarsi da me mi provocò una tristezza immensa
 
 
 
DUFF
Come di routine, dopo essere stato da Kristen, mi fermai per qualche minuto in macchina davanti a casa.
C’era qualcosa di diverso.
La luce del soggiorno, dove Kate mi aspettava tutte le sere, era spenta.
Mi sembrò una cosa strana e così mi affrettai per accettarmi che stesse bene.
In realtà era molto preoccupato.
Era un persona talmente fragile che avevo paura che potesse fare una sciocchezza da un momento all’altro.
Su il mobile del telefono c’erano un bigliettino affiancato a un mazzo di chiavi
Faccio come hai detto tu, inizio a divertirmi e, per farlo, me ne vado.
Torno a vivere Duff.
Non cercarmi.
Kate.

Sollevato? No, non lo ero.
Kate, quello che per anni era stato tutto il mio mondo, sen’era andata.
Forse per sempre.
Non trattenni le lacrime. 

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Capitolo 7
*** Grandma ***


Ciao ragazze!!!
E’ il secondo capitolo in due giorni che pubblico, quindi per chi non avesse letto il capitolo precedente, Sweet child, passi prima di li :)
Recensite, se vi va!
Buona letturaaaa!!!!

 
 
CATHERINE
Sono passati cinque giorni, esattamente 112h, dall’ultima volta che ho visto Axl.
Ho chiesto sue notizie a Slash e a Duff, mi hanno detto che stava bene ma non sapevano dirmi nient’altro.
Sono stata tre volte a casa sua e l’ho chiamato dieci volte, ovviamente senza mai ricevere risposta.
Soffro come un cane, mangio il minimo indispensabile e esco solo per andare a lavorare.
Non voglio fare la vittima, voglio vederlo per chiedergli spiegazioni.
Così adesso mi ritrovo qui davanti al suo cancello, con una fitta pioggia (Non piove mai, proprio oggi doveva diluviare? Proprio oggi dovevo avere la brillante idea di lasciare la mia macchina a Perla, la sua è dal meccanico, e di prendere un taxi? Cazzo) ad aspettarlo.
Eccolo mentre sta salendo in macchina, se io mi metto in mezzo al cancello si dovrebbe fermare, in teoria!
Voglio urlargli quanto è stronzo
Mi piazzo proprio lì in mezzo alla stradina, la macchina si sta muovendo verso di me, il cancello si sta aprendo e io ho un terribile senso di oppressione alla pancia.
Riesco a vedere il suo viso, le gambe mi tremano e il cuore accelera i suoi battiti
Si ferma e apre il finestrino, sta per dire qualcosa ma non lo lascio parlare
“Stronzo”
Mi guarda e basta, i miei occhi si perdono nei suoi
“Sali in macchina Catherine”
“A Mr fighettino non gliene importa del fatto che sono bagnata fradicia? Potrei rovinarti la macchina”
Lo dico in tono duro, pieno di rabbia
“Non me ne frega niente, sali”
Salgo, sono ancora più incazzata di prima
“Ricordati che Mr fighetto è stato parecchi anni nella merda, non come una certa tizia qui di fianco a me”
“Non rivoltare le cose Axl, sei tu lo stronzo che ha torto”
“Io non ci parlo con una che, invece di parlare, urla”
Cerco di pacare il tono
“Non pensi di dovermi dare delle spiegazioni Axl?”
“Per cosa Catherine?”
Non mi trattengo, una risata isterica esce dalla mia bocca
“Hai battuto per caso la testa in questi giorni?”
“Smettila Catherine”
“Dove cazzo stai andando Axl?”
“A casa tua”
 
Con passo felpato si sedette sul divano
“Vogliamo passare tutto il tempo così, a guardarci negli occhi?”
Con quell’espressioni sexy e quel sorrisetto sapevo dove voleva arrivare
“Sì, non vedo cos’altro potremmo fare Axl”
Ride
“Allora?”
“Cosa vuoi Cath?”
“Mi vuoi dare una spiegazione o chiedo troppo?”
“Va bene dai, siediti qui vicino a me”
Sapevo che se fossi andata vicino a lui non avrei resistito e sarei caduta tra le sue braccia come una pera cotta.
“NO”
Ero arrabbiata e volevo continuare a esserlo
“Vatti a cambiare dai, sei fradicia”
“Sì ma te non provare a seguirmi”
Scelsi la tuta che mi aveva prestato la prima volta che ci siamo incontrati, la meno sexy che potesse esistere
Facevo fatica a resistergli, quindi dovevo fare in modo che lui non mi volesse.
“Eccomi Axl”
“Beh se ti sei messa la mia tuta vuol dire che non ce l’hai tanto con me”
“Sbagli”
“E se io la rivolessi indietro?”
“Me la vado a togliere e te la do”
“Ah, me la dai?”
Il solito porco strafottente
“Perché sei sparito?”
“Sono andato alle Hawaii, e ho detto a Duff e Slash di non dirti niente”
“Perché?”
“Perché avevo bisogno di stare da solo, per pensare”
“A cosa?”
“A noi due…. Avevo paura di quello che stavo provando per te, avevo bisogno di fare mente locale”
“La cosa che odio di più delle persone sono le cazzate che sparano”
“Ho capito che sono innamorato di te, più di quello che credevo. E lo sarò per sempre”
Mi guardò dritto negli occhi, come se volesse capire quello che stavo provando.
Deglutii a fatica, la gola secca mi impediva di parlare
Avvicinò le sue labbra alle mie, le nostre lingue si unirono.
E, poco dopo, i nostri corpi
Mentre eravamo abbracciati mi accarezzò il viso
“Catherine?”
“Dimmi Axl”
“Prometti che, qualsiasi cosa succederà o qualsiasi cosa io ti dirò, non mi odierai mai. Perché io, ricordatelo, ti amerò per sempre”
“Cosa deve succedere?”
“Niente, è una cosa mia. Ovvio che non succederà nulla ma promettimelo, ti prego”
“Te lo prometto”
 
Din don
“Uff… Mi ero addormentata”
“Io mi vesto, non vorrei fosse tua mamma”
Guardo dalla finestra per vedere chi c’era fuori
“E’ la mia nonna!”
“Oddio no!”
“No tranquillo, lei è una forza della natura! La chiamo nonna ma è semplicemente la mia ex vicina di casa!”
Così mi rimisi la tuta in fretta e furia e corsi da quella donna tanto speciale per me
“Ciao nonnaaaa!!”
Mi buttai tra le sue braccia, quelle braccia che mi avevano tanto coccolato da bambina
“Catherine, tesoro! Come stai?”
“Bene! Entra pure! Tu come stai?”
“Benissimo! Sei sempre super in forma vedo Catherine”
“Sei troppo buona! Ma vieni, siediti pure! Ti sarei venuta a trovare volentieri ma ho troppo poco tempo, mi sto impegnando nel lavoro per mettermi da parte dei soldi. Mi sei tanto mancata”
“Anche tu Catherine. Ma dimmi, hai bisogno di soldi? Perché se è così sai che io ti posso aiutare volentieri”
“No, scherzi? Me la cavo bene! Stai tranquilla”
Axl, timidamente, si avvicinò a noi
“Salve signora! Io sono Axl! Piacere di conoscerla”
“Ahhhhhhhhhhhhhhh! Axl Rose! Il cantante dei Guns n’ roses!!! Mio dio che gioia immensa incontrarti! Siete dei grandi! Ho tutti i vostri dischi, le cassette dei concerti e i poster!”
Axl mi guardò stranito
Gli faccio un gran sorriso, mia nonna è proprio speciale
“Eh.. Grazie signora! E’ davvero un gran onore!”
“E dimmi, ragazzaccio! Che ci fai in casa della mia nipotina?”
“Beh, io e Catherine stiamo insieme”
Insieme…. Che bella parola…. Inutile a dirlo, avevo le farfalle nello stomaco.
“Che bello, sono felice per voi! Da quanto tempo vi frequentate?”
“Da poco!”
“E avete già, sì insomma….”
“Nonna!”
“Dai Catherine, alla nonna si può sempre dire tutto”
“Certo signora, abbiamo già fatto tutto!”
“Vedi che bravo ragazzo, come risponde a garbo!”
“Mmm… Sì certo! Quanto ti fermi?”
“Quanto vuoi tu!”
“Puoi stare da me finche ti pare! Anche tutta la vita se vuoi”
Niente e nessuno era come lei.
Finche ho vissuto dai miei genitori, fin da quando avevo solo 4 anni, tutti i pomeriggi andavo da lei a fare merenda e ci stavo fino all’ora di cena.
Tutto quello che so sulla vita, l’ho imparata da lei.
Una persona buona, umile e ironica.
L’unica persona che rimpiango di aver lasciato.
“Cath io vado, ricordati la promessa. Ti amo”
Mi diede un bacio a stampo
“Ti amo anch’io”
“Guardate che se volete stare insieme, per divertirvi un po’, io vado a fare una passeggiata”
E diede una pacca sul culo ad Axl mentre si stava allontanando
La mia nonna, sempre la solita!
Jeans sbiaditi, camicia in lino leggera e un corpo da favola.
Settant’anni e non sentirli!
“E adesso cara, raccontami un po’ come hai fatto a far innamorare di te Axl Rose!”
E davanti a un tè con dei biscotti iniziammo a raccontarci tutte le cose che ci erano capitate in questi mesi, come ai vecchi tempi
 
 
 
AXL
Avevo bisogno di raccontare quello che avevo fatto ai miei amici.
Ero felicissimo, ma non ne andavo di certo fiero.
Sapevo che Slash era con Perla, meglio non disturbare.
Quei due se la spassavano alla grande e Slash, da quando si vedeva con Perla, camminava tre metri sopra il cielo e aveva sempre la testa tra le nuvole, ancora più di prima!
Andai da Duff, anche se non sapevo che conforto mi potesse dare perché, da quando Kate era partita, era sempre mogio.
“Axl?????”
“Sono tornato amico”
“Una settimana in anticipo?”
“Sì”
“E Lizzie?”
“E’ rimasta la”
“Togliti quel sorrisetto dalla faccia e vieni dentro”
“Perché sei tornato prima? Per Catherine?”
Possibile che a Duff non sfuggisse mai niente?
“Non riuscivo a stare senza di lei. Non potevo vivere col rimorso di non averla salutata per bene”
“Ah sì? E voglio indovinare… L’hai forse salutata andandoci a letto?”
“Anche”
“Axl lei ti è venuta a cercare, è stata male. Cazzo hai anche 13 anni in più, dovresti cercare di proteggerla. E invece…”
Duff aveva ragione, pensavo solo a me stesso
“Non è mia intenzione farla soffrire. Ma pensaci, il danno è fatto. Lei è innamorata di me, almeno l’ho salutare bene. Anche se non le ho detto addio”
“E cosa le hai detto?”
“Che qualunque cosa succederà la amerò per sempre”
Un sorriso sghembo scappò a Duff
“Beh, per una volta hai ragione. Almeno tu i tuoi sentimenti sei riuscito a esternarli”
“Stai pensando a Kate?”
“Sì”
“La ami?”
“Non lo so… So solo che senza di lei non riesco a stare” 

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