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Se solo trovassiilcoraggio di dirtiquantotivogliobene
<< Come procede la missione del team 3? >>.
Suna, palazzo del Kazekage,
sala riunioni.
Dinnanzi le statue degli ex Kazekage
si stava svolgendo il consueto riepilogo delle missioni; da quelle più banali a
quelle più importanti ed urgenti.
E come al solito il consigliere Mikoshi
pretendeva che si fermasse lo spazio-tempo per dare importanza alle missioni
che riguardavano la figlia.
E dire che era una banalissima missione di livello B.
<< Ho ricevuto un rapporto stamattina, tutto
procede regolarmente, tra due giorni torneranno a casa >> rispose il Kazekage, leggermente seccato dall’apprensione dell’uomo.
Apprensione che non diminuiva.
<< Ancora due giorni? >>.
<< Mikoshi-san sono a Iwa.. ci vuole tempo per tornare >>.
Gli altri consiglieri guardavano prima il Kazekage, poi il loro collega con aria preoccupata,
convinti che un giorno l’anziano avrebbe risvegliato le ire omicide del
ragazzo.
Il consigliere da teso qual’era
si distese rassegnato sulla sedia incrociando le braccia e sbuffando <<
Questo non mi rallegra >>.
<< Uffaaaa, mi fanno male
i piediii >>.
<< Pazienta un po’ Sari, ancora un giorno >>.
Il team 3, detto anche “team Suna” per via del fatto che
ogni singolo membro della squadra era stato allievo di un diverso componente
della famiglia Sabaku: Ittetsu
della temibile amazzone del deserto Temari, Sari
dell’amabile quanto inquietante micione Kankuro, ed
infine Matsuri unica allieva dell’ex demone ed
attuale Kazekage di Suna Sabaku
no Gaara.
Una squadra di tutto rispetto dunque, e con tutte le
carte in regola per diventare un’ottima arma al servizio di Suna.
Si un’ottima arma… se non fosse per la mancanza di
disciplina.
Sari osservò con astio la sua pimpante collega.
<< Che c’è? Sei tutta gasata perché con i tuoi
“agganci” abbiamo risparmiato un giorno? >>.
Ittetsu sospirò. << Forse se fossi un filino più gentile quando sei in
missione, avresti amicizie in altri villaggi pure tu, no? >>.
Sari lo gelò acida << TACI! Frignon… >>.
<< Zitti! >>.
Matsuri tappò la bocca alla compagna, che tentò di divincolarsi furiosa.
Troppo tardi.
Almeno una ventina di shinobi
li avevano accerchiati: uno di loro si avvicinò con un ghigno spavaldo.
<< Bene bene bene, ninja di Suna siete pregati di
darci quei documenti >>
Ittetsu li guardò stranito. << Documenti? >>.
<< Piuttosto dovremmo concentrarci sul team Temari, quelle informazioni riguardo le nuove catapulte ci
servono >> Baki tentò di calmare il clima di tensione che si era venuto a
creare in consiglio.
<< KankuroTemari e Ritsu arriveranno domani
mattina >> rispose il Kazekage, ignorando i
borbottii del consigliere.
<< MAI! >> disse con aria di sfida Matsuri.
Era cosciente che quel rotolo non conteneva delle
informazioni di vitale importanza, ma l’orgoglio di Kunoichi
la induceva a non fallire nessuna missione. Mai!
Una ninja dai folti capelli verde smeraldo si avvicinò a
quello che doveva essere il capo.
<< Sei sicuro che sia questa la squadra? A me
sembrano dei novellini >>.
<< Due kunoichi e uno shinobi, del villaggio della sabbia, di ritorno a casa
proprio oggi, si sono loro >>.
<< Se è così… >>.
Iniziò subito una violenta battaglia: Sari aveva tirato
fuori i suoi kunai e ora li controllava con i suoi
fili di chakra distraendo tre ninja rivali, Ittetsu
si stava per mettere a piangere, meritandosi così un violento pugno alla testa
da parte di Matsuri.
<< Ittetsu usa le lame di
vento e piantala di frignare! >>.
<< S…Si… >>.
Sari aveva già messo fuori gioco due ninja, e adesso si
stava dedicando ad un corpo a corpo col terzo, Ittetsu
con un veloce movimento di spade era riuscito a scaraventare contro un albero
altri quattro nemici.
<< Sono troppo veloci >>.
Matsuri approfittando del caos, era riuscita a nascondere il rotolo dietro ad
un’insenatura e adesso utilizzava il suo giavellotto per tenere alla larga i
suoi rivali e tirare fuori un altro kunai.
<< SARI! >>.
Ittetsu era rimasto intrappolato nella presa di due ninja, la ragazza accorse
immediatamente in suo soccorso utilizzando i suoi fili di chakra un ninja stava
per raggiungerla, fortunatamente Matsuri gli piantò
un kunai nella schiena.
Ma il corpo del ninja si volatilizzò in una nuvoletta
facendo apparire un ceppo di legno.
<< Oh no! >>.
Erano accerchiati.
Sari coi suoi fili blu afferrò un ninja tra le gambe
aprendo un passaggio alla sua collega.
Matsurisparì nella vegetazione, stava per
raggiungere il luogo dove aveva nascosto il rotolo, quando sentì una figura
dietro di lei.
<< Bene
ragazzina… dov’è il rotolo? >>.
Era la ninja dai
capelli smeraldo.
Lakunoichidi Suna estrasse unkunaimettendosi in posizione d’attacco
<< Non te lo dirò mai! >>.
Nel frattempoIttetsue Sari.
<< Siamo
messi male, molto molto male >>.
<< Sta’
zitto frignone! >>.
I duechuninstavano per essere attaccati
simultaneamente dai ninja, quando una forte folata di vento li spazzò via.
Ittetsu, in lacrime,si voltò riconoscendo la sua
autoritaria mentore.
<<
TEMARI-SENSEIIII! >>.
La ragazza gli
piantò un pugno in testa.
<< Piantala
frignone! >>.
Il “Capo” vedendo
i suoi scagnozzi messi al tappeto, tentò di scappare, ma venne bloccato daSasori,
controllato daKankuro.
<< No no no
amico mio, resta qui, facciamo due chiacchiere >>.
Ritsusi rivolse ai due componendi del team 3.
<< Dov’èMatsuri?
>>.
La ragazza stava
combattendo contro laKunoichi, quando questa si bloccò.
<< /Oh no,
non sento più il chakra dei miei compagni/ >>
Guardò la castana
con occhi di sfida.
<< Bene pare
che me ne debba andare… ma prima >>.
Matsuriassunse la posa difensiva, ma la ragazza
le si piazzò di fronte fissandola intensamente negli occhi. Il tutto con una
velocità impressionante.
<<Tenchinojutsu! >>.
Per qualche
istanteMatsurisu
investita da una potente luce bianca.
<< Addio
mocciosa! >>.
Poi buio.
<< /Dove
sono?.../ >>.
Quando riaprì gli
occhi, la ragazza si ritrovò a Suna, vicino il parco giochi.
<< /Come ci
sono arrivata qua?/ >>.
Si diede un
pizzicotto. No, non stava sognando.
Fece qualche passo
nel tentativo di capire cosa era accaduto, quando il filo dei suoi pensieri
venne interrotto da delle voci.
<<
Aspettate!Daiivoglio
giocare con voi! >>.
<< Stai
lontano, MOSTRO! >>.
Andò verso
l’entrata del parco giochi, un gruppetto di bambini stava correndo cercando di
evitare un bambino dai capelli rossi.
Strano, le era
alquantofamiliare.
Un gruppo di donne
corse verso i bambini.
<< Su
coraggioHikarivieni
a casa >>.
Alla vista di
quelle donne, il piccolo bambino dai capelli rossi si bloccò.
Matsuripoté osservarlo meglio in volto, e notò
due occhi cerchiati da pesanti occhiaie.
Fu colpita un
dubbio che doveva assolutamente avere risposta.
<< Anche tuKida,
il pranzo è quasi pronto >>.
Era il tacito modo
delle donne di dire ai loro pargoli che era meglio allontanarsi dalla vista di
quel piccolo mostro.
Matsurisentì una di loro bisbigliare: <<
quante volte ti ho detto di non avvicinarti a quel demone? >>.
Demone?
No, non poteva
essere possibile.
Senza pensarci due
volte la saettò con un’occhiataccia: la donna arrossì per poi avviarsi verso
casa con passo veloce.
Rimasto solo il
bambino si mise sull’altalena, andando avanti e indietro pigramente, fu allora
cheMatsurisi
avvicinò, doveva togliersi quel dubbio.
Quando fu
abbastanza vicina il bambino alzò lo sguardo e la fissò con due occhioni
acquamarina cerchiati da due vistose occhiaie, era piuttosto arrabbiato a
diffidente.
<< Che vuoi?
>>.
Si, era lui,
ricordava bene le frecciatine di quel neojoninche le insegnava ad usare il
giavellotto.
Vedendo che lo
sguardo sorpreso della ragazza continuava, il bambino decise di alzarsi dal
dondolo.
Matsurisi piegò sulle ginocchia per poterlo
guardare meglio.
<< Non posso
crederci, sei davvero tu? >>.
<< Uffa che
vuoi? Ti ha mandato mio padre? >>.
Matsurinon lo ascoltava, si era persa in quegli
occhi << come sei carino… >>.
Il bambino arrossì
sorpreso, poi chiuse gli occhi girandosi. Non era abituato ai complimenti.
<< Ora mi
prendi pure in giro! >> disse col classico tono imbronciato da bambino,
il che lo rendeva ancora più adorabile.
<< No… io
parlo sul serio >> fu la risposta diMatsuriche lo osservava col viso poggiato ai
palmi delle mani.
Lui si rigirò.
<< Davvero? >>.
<< Si… la
smetti di scappare? >>.
Il bambino le
concesse un piccolo sorriso. << Sei bella pure tu >>.
Beh, avrebbe
preferito sentirselo dire dalGaara“senior” ma anche così non era male.
<< Grazie
>>.
<< Perché mi
parli? >>.
Matsurisi sedette sul sedile accanto.
Evidentemente iljutsudi quellakunoichil’aveva portata indietro nel tempo, e
adesso si trovava a conversare col suo “piccolo”sensei.
Era così strano
dargli del “tu”.
<< Perché
non dovrei? >>.
<< Perché la
gente dice che sono cattivo e antipatico >>.
<< Forse sei
semplicemente untimidone. No? >>.
Gaaraabbassò lo sguardo a terra.
<< Non vai a
casa a mangiare? >>.
Gli occhi
assunsero un’aria triste.
<< Papà non
vuole, dice che se vengo a casaTemarieKankuronon mangiano >>.
La ragazza sospirò
dispiaciuta, poi sobbalzò sul posto illuminata da un’idea. << Allora…
>>.
Scese
dall’altalena, prendendogli la mano.
<< Vieni, ti
porto in una pasticceria dove fanno dei buonissimi biscotti >>
<<Kazekageil team 3 e teamTemarisono tornati >>.
<< Di già?
>>.
<< Come sta
la mia principessina? >>.
IlKazekagescoccò un’aria seccata al consigliere,
poi fece cenno al ninja di andare nel suo ufficio.
<< Questi
sono i rapporti delle due squadre. Sari,IttetsueRitsusono tornati con i documenti e due
ninja-spia >>.
<< Sono
tornati solo loro tre? >>.
<< Pare cheMatsurisia ancora al confine diIwa,TemarieKankurola stanno cercando >>.
<< Va bene
>>.
Appena il ninja
uscì si presentò unageninstagista.
<< Le porto
il pranzoKazekage? Una tazza di the? >>.
<< Dei
biscotti con le gocce di cioccolato grazie, e un bicchiere di latte >>.
La stagista strabuzzò
gli occhi sorpresa, poi fece un lieve inchino andando a prendere ciò che le era
stato ordinato.
Chissà perché gli
era venuta una gran voglia di biscotti.
<< Chebuooooni!
>>.
Lei rise. <<
Sono felice che ti piacciano >>.
L’aveva portato in
una piccola pasticceria: la proprietaria era una vecchina docile che non si
curava mai dei pettegolezzi e delle notizie.
Poveretta,Matsuril’aveva vista una settimana prima, non
era particolarmente in salute.
Appena finirono di
mangiare la ragazza pagò il conto, poi andarono un una viuzza del villaggio.
<< Grazie
del pranzo, era tutto buonobuono>>.
<< Ora dove
mi stai portando? >> disseMatsurimentre veniva trascinata mano nella
mano daGaara.
Il bambino la
portò in un piccolo spiazzo circondato da rovine.
<< Qui è
dove gioco di solito, è bello >>.
Matsuririconobbe quel posto, di solito lei ci
andava quando voleva stare sola, non era esattamente un bel vedere.
Povero piccolo,
doveva essere veramente solo se apprezzava un posto del genere…
La ragazza venne
riscossa dai suoi pensieri dal bambino che tentava di catturare la sua
attenzione tirandole la gonna.
<< Guarda
che so fare >>.
Gaaraprese a fare degli animaletti con la
sabbia: serpenti, fennec, koala (probabilmente visti in qualche libro).
<< Ti
piacciono? >>.
Lei sorrise,
dietro ad una scorbutica peste, si nascondeva un dolcissimo e tenerissimo
angioletto. Come aveva sempre sospettato.
<< Vediamo
se sai fare questo >> disse facendo apparire un caracal con la sabbia.
<< Si si lo
so fare! Che bello, anche tu usi la sabbia? >>.
Giocarono per
tutto il pomeriggio.
Arrivata la sera i
due sentirono una voce.
<<Gaara?
Piccolo dove sei? >>.
<< E’ lo zioYashamaru,
devo tornare a casa >> disse il bambino entusiasta.
Il piccolo si girò
sorridente per guardare la ragazza ma la consapevolezza di doversi allontanare
dalla sua nuova amica gli fece morire il sorriso dalle labbra.
<< Mi sono
divertito tanto… >>.
<< Ehi cos’è
quel muso lungo? >>.
<< Domani
giochi di nuovo con me? >>.
Sembrava più una
supplica che una richiesta.
Matsuristrinse quell’adorabile faccino tra le
mani dandogli un dolce bacio in fronte.
<< Parla! Cos’hai fatto a Matsuri?
>> Una coppia i ninja, sotto il controllo di Baki, stavano torchiando la
kunoichi.
La ragazza coi capelli smeraldei
sputò un grumo di sangue.
<< Non… non parlerò mai >>.
<< Maledetta >>.
Gaara
osservava impassibile la scena da alcuni minuti.
Finora l’unica cosa certa era che quel gruppo di
ninja aveva scambiato il team 3 per il team Temari a
causa del notevole anticipo del primo gruppo.
<< Basta >>.
Baki si voltò verso il ragazzo << Come? Ma kazekage…? >>.
<< Non vuole parlare? Va bene, preparate la
sedia per il suo capo, domani toccherà a lui >>.
<< No! Lasciatelo stare! >> disse
improvvisamente agitata la ragazza.
A quelle parole i due ninja si illuminarono.
<< Allora parla, maledetta! >>.
Gaara
tornò nel suo ufficio per completare gli ultimi lavori della giornata.
Vide sulla sua scrivania il rapporto di Temari: ancora niente.
Si affacciò alla finestra, un piccolo caracal
sfrecciava veloce per le strade buie e silenziose del villaggio.
Il ragazzo sorrise.
Matsuri
trovò non pochi problemi quella notte: non poteva presentarsi in dormitorio,
probabilmente il suo numero di matricola non esisteva, o era assegnato a
qualcun altro.
Decise di passare la notte fuori, in una piccola
oasi non lontana dal villaggio.
<< /Chissà se tornerò mai a casa?/ >>.
Stava quasi per addormentarsi, le palpebre si
chiudevano lentamente, sfocando pianpiano l’immagine cristallina del lago.
Quando sentì dei singhiozzi.
Piccoli, ovattati, ma pur sempre percepibili nella
notte.
La ragazza si alzò seguendo quel flebile rumore.
Vide Gaara raggomitolato vicino ad una parete
rocciosa. Istintivamente lo strinse a sé.
Appena lo fece una piccola porzione di sabbia si
alzò minacciosa a causa del gesto improvviso, il bimbo seppe controllarla;
poveretto aveva le guanciotte rigate da grandi lacrimoni e il visetto rosso.
<< Cos’è successo? >>.
Singhiozzava << M… mi, mi fa male la testa, Temari dorme, Kankuro non vuole
giocare >> altro singhiozzo << non vuole giocare con me, papà è
arrabbiato… >> Gaara premette il faccino contro
il petto della ragazza scoppiando in lacrime.
Lei non sapeva che fare: lo strinse a séprendendo ad accarezzargli la chioma rossa.
<< Va tutto bene, tutto bene >>.
<< Perché… perché nessuno mi vuole? >>.
Matsuri rivolse un’occhiata al laghetto poco lontano.
Quel piccolo bimbo non poteva certo sapere che di lì
a poco sarebbe diventato la persona più amata dal villaggio, la persona più
amata dal suo cuore.
<< Io ti voglio bene >>.
Il bambino cessò i suoi singhiozzi.
<< Anzi… ti voglio molto bene >>.
Alzò lo sguardo, Matsuri
ne approfittò perasciugargli il visino.
<< Proviamo a dormire? >>.
Il piccolo abbassò lo sguardo << Io… io non so
dormire >>.
Matsuri
fece un lievissimo sospiro, certo, lo sapeva.
Ma sapeva anche che, magari, tenendo distaccati i
due chakra…
Poggiò delicatamente la mano che poco prima
accarezzava la testolina rossa e, ricordando gli ultimi insegnamenti sui ninjutsu medici, sprigionò una piccola dose di chakra.
<< Che fai? >>.
<< Ti insegno a dormire >>.
Il bambino la guardò confuso.
<< Chiudi gli occhi e rilassati >>.
Per i primi minuti non ci furono particolari
problemi, ma quando il bambino entrò nella fase rem Matsuri
dovette sforzarsi parecchio per controllare i due chakra.
<< Kazekage, state
bene? >>.
<< Si Baki, solo un po’ di mal di testa
>>.
<< Andate a riposare, se ci sono novità vi
avviserò personalmente >>.
<< Grazie >>.
Gaara
percepiva che quell’inquietudine non aveva nulla a che fare con la lontananza
di Temari e Kankuro.
Percepiva la
potenza dell’Ichibi, che
contrastava enormemente con la dolcezza del chakra del bambino. Il demone
voleva uscire, per fortuna non era al massimo delle sue forze.
Riuscì a reggere
un paio d’ore o poco più. La vista di quel piccolo cucciolo che dormiva sereno
le faceva battere forte il cuore.
Chissà se adessoGaaradormiva così, dopo aver svolto le sue
mansioni diKazekage.
Matsuricapì che era arrivata al limite. Decise di
svegliarlo.
<<Gaara>>.
Il bimbo dormiva
sereno.
<<Gaarasvegliati >>.
Continuava a non
sentirla.
<<Gaara…
>>.
Gelò: non aveva
previsto che il bambino potesse avere il sonno pesante, nonostante non fosse
abituato a dormire.
Alzò la voce.
<<Gaara,
svegliati, svegliati! >>.
Matsuripercepì una strana scossa, come qualcosa
che strisciava sulle sue braccia.
<<Gaara!
>>.
Il bambino aprì
gli occhi.
E non vi era
alcuna traccia di color acquamarina.
<<Kazekage?
>>
Il ragazzo si alzò
dal letto, sudava freddo nonostante la temperatura bassa del deserto di notte.
<< State
bene? >> chiese baki preoccupato.
<< Si, dimmi
>>.
<< La
ragazza, la spia, si chiamaAioko, è unakunoichispecializzata nella manipolazione
dello spazio-tempo >>.
<< Continua
>>.
<< Forse
abbiamo trovato il modo di farla parlare, meglio se assiste anche lei >>.
<< Arrivo
subito >>.
Tanto non
riusciva a dormire.
Matsurisi svegliò in una camera d’ospedale.
<< Che cosa
succede? >>.
<<
Buongiorno >>.
Matsuririconobbe la dottoressaAky,
la suasenseinelle
arti mediche, molto più giovane di come era solita vederla.
<< Salve
>>.
<< Come si
sente? >>.
Le venne da
ridere, non avrebbe mai pensato che la dottoressaAky-samachancom’era solita chiamarla, le avrebbe
mai dato del “lei”.
<< Sto bene…
che è successo? >>.
La ninja-medico
rimase in silenzio per qualche istante.
<< Ecco…
l’abbiamo trovata vicino l’oasi… stava per essere strangolata… >>
Le venne un flash
e si rizzò a sedere di scatto.
<<
Dov’èGaara? >>.
La dottoressa le
tappò la bocca.
<< Qui non
si è soliti parlare del figlio delKazekage, chiaro? >>.
“Qui non si è
soliti”
Parole che si
userebbero con uno straniero.
Akyaveva intuito qualcosa.
<< Lei sa
che non sono… insomma… >>.
<< Si, non
sei una ninja di Suna >>.
<< Perché
non mi ha denunciata? >>.
<< Primo
porti ilcoprifrontedi
Suna. Secondo perché hai una foto della mia adorata amicaMekumi…
>>.
<< /E’ mia
madreAky/ >>.
<< E’
difficile da spiegare… ma posso assicurarle che non sono qui con cattive
intenzioni >>.
<< Lo so
>>.
Matsurialzò lo sguardo.
<< Te lo
leggo negli occhi… Ascolta: per fortuna il tuocoprifronteti ha salvata da eventuali controlli
spiacevoli, ho detto che sei una mia allieva >>.
<< La
ringrazio >>.
<< Ma
attenta, qui non ammettiamo spie >>.
<< Non si
preoccupi >>.
<< Bene, sei
ancora in convalescenza, le ferite e gli ematomi sono ancora freschi >>.
<< Quando
potrò essere dimessa? >>.
<< Domani
mattina, sei stata fortunata >>.
<< La
ragazza è del villaggio della clessidra, si trova nella terra di confine tra
Iwa e Suna >>.
<< Perché
hanno attaccato? >>.
<< Volevano
impossessarsi del progetto delle catapulte, a quanto pare questi nuovi
strumenti sono in grado di ostacolare anche le arti illusorie grazie a delle
gemme speciali >>.
<< Ho
capito, è stata lei a parlare? >>.
<< No è
stato il suo capo, ma a quanto pare è lei quella che ha più informazioni
>>.
<< Voglio
sapere se le autorità del villaggio della clessidra sono collegati con loro, e
voglio sapere se lei è collegata con la scomparsa diMatsuri>>.
Quella sera Matsuri non
resistette all’impulso di alzarsi e andare da quel bambino che adorava tanto.
Sapeva che Aky e le infermiere
la tenevano d’occhio, quindi decise di prendere un’altra strada, un passaggio
che il suo sensei le aveva insegnato in caso di
emergenza: Collegava l’ospedale col palazzo e passava direttamente negli
alloggi privati del Kazekage e la sua famiglia.
Arrivata a metà strada sentì delle voci.
<< Sta perdendo il controllo >>.
<< Ha fatto del male a quella ragazza, ai bambini…
ha ucciso un uomo… >>.
Riconobbe la figura del quarto Kazekage,
e riconobbe la voce di Yashamaru sentita quando
giocava a fare le forme di sabbia con Gaara.
<< Devo decidere il suo vero valore >>.
<< Ma kazekage… >>.
<< Parlagli di sua madre… >>.
<< Mia sorella? >>.
<< Mettilo alle strette >>.
<< Ma kazekage è soltanto
un bambino… >>.
Matsuri si sentì morire.
Il suo sensei una volta le
aveva raccontato com’era morto suo zio e come si era procurato quello strano
tatuaggio in fronte, i due avevano un rapporto molto confidenziale.
Sapeva esattamente cosa significava quel breve dialogo.
Doveva correre, doveva impedire che suo zio lo segnasse a
vita, e magari salvargli la vita.
Aveva pochissimo tempo.
Uscì dal passaggio e cercò in tutti i modi di trovare il
bambino, ma venne scoperta da un’infermiera, somigliava vagamente a Sari…
<< Ehi tu! >>.
<< Accidenti! >>.
<< Dove scappi? DOTTORESSA, DOTTORESSA AKY!
>>.
<< Maledetta! Che ne hai fatto di Matsuri? >>.
Aioko era stesa a terra ormai, ematomi e strappi ai vestiti.
<< Chi, quella mocciosa? >> gracchiò una
risata << non la troverete mai >>.
Gaara assisteva impassibile a quella tortura: il capo della ragazza si scoprì
essere solo una copertura, era lei che dovevano torchiare, anche a costo di
ritrovare il sadismo di un tempo.
Baki le sferrò un potente calcio allo stomaco.
Gaara chiuse gli occhi: oltre alla nausea, avvertiva uno strano senso di panico.
<< Kazekage! Venga è
urgente >>.
Matsuri era stata immobilizzata da due ninja.
Aky la puntava severa.
<< Dove pensi di andare? >>.
<< Per favore Aky… devo
andare, devo andare, è urgente!
>>.
<< Ti avevo detto che le spie non sono gradite qui
>>.
Matsuri riversò grosse lacrime indotte dal panico.
<< Ti prego Aky, devo
andare da Gaara ti supplico! >>.
<< Cosa facciamo dottoressa? >>.
Aveva poco tempo…
<< Mi perdoni Aky-samachan…
>>.
<< Cos… >>.
Con dei potenti colpi di arti marziali riuscì a
tramortire le tre kunoichi, poi si diresse il più
velocemente possibile sul tetto del palazzo.
Perdonate l'immane ritardo, gli impegni mi stanno mangiando viva.
Spero che il capitolo, anche se piccolino, vi sia piaciuto.
A presto (si spera) e recensite in tanti! Ciao!
Vide
il corpo di Yashamaru straziato al suolo, accanto a
lui il piccolo bambino dai capelli rossi era circondato da sabbia, la fronte
sporca di sangue.
Troppo tardi.
<< Gaara? >>
Il bambino si teneva la testa, piangeva e si muoveva come
in preda alle convulsioni.
<< Sono solo… >>
Matsuri si avvicinò.
<< Sono solo al mondo… >>
Tentò di abbracciarlo, ma venne violentemente spinta da
lui.
<< STAMMI LONTANO! >>
Il piccolo si rimise la mani in testa, e lei approfittò
di questo momento di debolezza per abbracciarlo e usare la sua tecnica del
controllo del chakra.
<< Staitranquillo, andrà tutto bene, ci sono io a proteggerti non soffrirai
più... >>
<< Lasciami, io sono un mostro… LASCIAMI! >>
Lei continuava a stringerlo tentando di tenere separati i
due chakra, se l’avesse lasciato si sarebbe sicuramente trasformato in Ichibi.
Dal volto della ragazza presero a sgorgare piccole
lacrime.
<< Tu non sei un mostro, tu non sei destinato a
stare solo… >>
<< ALLONTANATI… ORA! >>
Un cumulo di sabbia appuntito stava viaggiando a grande
velocità contro la sua schiena, la ragazza strinse più forte quella piccola
creatura tra le braccia.
<< Se solo sapessi quanto ti voglio bene... se solo
trovassi il coraggio di dirtelo… >>
Vide l’immagine molto offuscata dei quattro codini di Temari, e tanti, tanti ninja…
<< L’abbiamo trovata >>
<< La quantità di chakra è molto bassa! Portiamola
in ospedale presto! >>.
Quando ritrovò appieno le forze, realizzò che si trovava
in una stanza di ospedale, di nuovo.
Dalla porta vide entrare i due fratelli maggiori Sabaku.
<< Matsuri! >>
La voce squillante di Kankuro
la fece lievemente sobbalzare.
<< C… ciao >>
Temari le accarezzò il viso.
<< Sei ancora molto debole, vado ad avvertire Aky che ti sei svegliata >>
Kankuro, che considerava la ragazza come una sorellina, si sedette accanto a lei,
preoccupato.
<< Cosa ti è successo? >>
No, non poteva dire la verità.
<< M... mi dispiace... non me lo ricordo >>
<< Prova a fare uno sforzo… >>
<< Mi dispiace Kankuro…
davvero io… >>
Abbassò il capo, sapeva di non essere brava a guardare
negli occhi quando mentiva, il suo viso la tradiva.
<< Ho capito >> il ragazzo le accarezzò
affettuosamente la testa << Riposa, sei ancora molto debole >>
Qualche oretta dopo Aky entrò a
visitare la ragazza, con un team di medici. Matsuri a
tutte le domande rispose che nonricordava nulla.
Nel pomeriggio vennero Ittetsu
e Sari.
<< Però è davvero un sollievo che sei qui, sana e
salva >>
Sorrise << Grazie Itty…
>>
<< Yukata ti porta questo
cesto di dorayaki, promette che appena potrà uscire
di casa ti verrà a trovare >> disse allegramente il ragazzo poggiando il
cesto vicini al letto.
<< Miii quante coccole
manco fosse moribonda! Piuttosto riprenditi in fretta, non vorrai fare la
pappamolle >>
<< Sari, un po’ di cuore >> disse il ragazzo
a mo’ di rimprovero.
<< Non c’è bisogno che mi difendi Ittetsu… no Sari non farò la “pappamolla” >> disse
apostrofando l’ultima frase.
La ragazza con la bandana si girò irritata, per non far
vedere il suo volto rosso.
<< Bene, ci siamo assicurati che sei viva, possiamo
andare Itty.. >>
<< Sempre gentile… e Mikoshi?
>>
Prima di andare Ittetsu
sussurrò all’orecchio di Matsuri: << era
veramente in pensiero per te, appena Aky-sama ha
autorizzato le visite mi ha catapultato qui… >>
<< Lo so Itty… ma è
troppo orgogliosa per ammetterlo… >>
<< Ti voglio bene… a presto >>
Sari era vicino la porta.
<< Allora ci muoviamo? >>.
Porta che si spalancò subito dopo.
<< Ammm Salve Kazekage-sama… Ittetsu muoviti!
>>
I due ragazzi uscirono dalla stanza lasciando soli Gaara e Matsuri. Era calato uno
strano silenzio che mise un po’ a disagio la ragazza.
Il kazekage si avvicinò
lentamente a lei, sedendosi poi sul letto.
<< Dove sei stata Matsu?
>>
Diretto, come sempre.
Lei lo guardò sorpresa, poi abbassò lo sguardo.
<< Le ho già detto che... >>
<< Si i medici e Kankuro
se la sono bevuta... io no >>
<< Maestro io... >>
Lui si alzò avvicinandosi alla finestra.
<< Potevi morire >>
Lei spalancò gli occhi, mentre lui guardava fuori dalla
finestra.
<< Hai messo a rischio la tua vita... nel tentativo
di guarirmi... >>
Le sue guance diventarono incandescenti.
<< C... come...? >>
Gaara si girò per guardarla negli occhi, fece un leggero sorriso.
<< Beh… almeno adesso so quanto mi vuoi bene. No? >>
Il cuore della ragazza cessò di battere.
Lui ricordava,
o meglio aveva sentito il collegamento del jutsu col
suo chakra infantile.
Istintivamente afferrò il lenzuolo del letto e si coprì
la faccia, rossa dalla vergogna.
<< Maestro io... mi dispiace >>
<< Ma Matsuri... >>
<< Mi perdoni, le assicuro che non è... >>
La frase venne interrotta da un singhiozzo.
Timida, timida Matsuri.
Con delicatezza Gaara si
avvicinò e abbassò la coperta per vederla in viso: era tutto rosso e coperto di
lacrime.
<< Piccola >> gli sfuggì teneramente.
Lei non riusciva ad emettere suono, si limitava a
boccheggiare.
Gaara le sfiorò il viso, per poi poggiare delicatamente la mano sulla guancia
arrossata.
<< Adesso tocca a me consolarti, ma perché piangi?
Non ne hai motivo… >>
Lei rimase spiazzata dal gesto così affettuoso, anche se
avevano molta confidenza il suo sensei era un tipo
che preferiva mantenere un certo distacco.
<< Io … io >>
<< Si?... >>
Le scappò un altro singhiozzo.
<< Kazekage quello che ha
sentito, quello che ricorda… >>
<< Matsuri >> disse
pacato ma con tono fermo.
Lei si zittì.
<< Matsuri. >>
Cercò di ponderare ogni singola parola, era complicato per lui affrontare certe
situazioni << Io non so cosa sia l'amore... sto imparando da poco a
riconoscere sentimenti diversi dall’odio… >>
Matsuri non illuderti…
<< … ma di certo non ti vedo come una semplice
ninja >>
Spalancò gli occhioni neri sorpresa facendo cadere giù le
ultime grosse lacrime. Gaara col pollice gliele
asciugò.
<< Maest... >>
<< Gaara, solo Gaara >>
<< Gaara... >>
Quant'era bello il suono di quella parola…
Attese qualche istante per prendere coraggio.
<< Adesso cosa...? >>
Lui l'abbracciò bisbigliando.
<< Staitranquilla, andrà tutto bene, ci sono io a proteggerti non soffrirai
più... mai più >>