Drops

di Valsi_inkheart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Would you please shut up? - Kurbastian ***
Capitolo 2: *** Breathe - Niff ***
Capitolo 3: *** Smell - Brittana ***



Capitolo 1
*** Would you please shut up? - Kurbastian ***


Piccole e brevi note:

Essendo la mia prima raccolta di flashfic (anzi, più che altro un miscuglio delle cose che scrivo quando mi capita un documento word tra le mani… flashfic, siete il mio sogno segreto) non sapevo bene come regolarmi con le informazioni, quindi chiedo venia nel caso ci sia qualche errore. Ah! Credo inoltre di aggiornare ogni giorno, più o meno. Ho materiale a sufficienza.

Enjoy!

 

Would you please shut up?

1: Kurtbastian (244 parole)

 

 

- Sebastian, è inutile che neghi. Ti. Ho. Visto. – Il suo dito vaga nell’aria e l’altra mano è poggiata ad un fianco. Tutto di lui, in questo momento, urla “sono arrabbiato”.

- Kurt.

- Smettila! Ho pensato che fossi una persona diversa, a questo punto. Ma non è così. Sei lo stronzo di sempre, - una lacrima, una, gli riga il volto. Questa lacrima è l’unico lusso che Kurt ha intenzione di permettersi. Un unico pezzo di lui sfuggito alla crepa di rabbia che si è creato.

- Kurt. Se mi lasciassi…

- Cosa? Spiegare? Vuoi dire che c’è anche da spiegare? Tu che mi chiami e mi dici che devi aiutare tuo fratello a traslocare mentre invece sei in giro con Hunter Clarington, cosa diamine c’è da spiegare, Sebastian?

- Ci compravo il tuo fottuto anello di fidanzamento, e smettila di puntarmi quel dito, sai quanto mi dia fastidio.

- Tu.. cosa? Compravi il mio anello con Hunter Clarington? Non hai trovato proprio nessuno con un po’ più gusto di lui? – Un’altra lacrima. No, due. E un abbraccio. E poi ancora lacrime, ma non come quelle di prima.

Sebastian lo bacia. Forte. Lo guarda. Forte.

- Dio, quanto ti amo. E prova a dire la prossima volta che sono io lo stronzo, e chiedo il divorzio.

- Non mi hai ancora chiesto di sposarti, in realtà. – E un bacio. E un altro.

- Kurt Hummel, nonostante me ne stia già pentendo… vuoi sposarmi?

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Capitolo 2
*** Breathe - Niff ***


Note:

Okay, non mi aspettavo affatto che la raccolta venisse così apprezzata. Risponderò al più presto alle recensioni e vi ringrazio, di tutto cuore.

Spero che questa Niff sia di vostro gradimento.

Vals.

PS, sneak peek di domani: Brittana. Titolo: “Your Smell”.

 

Breathe

2 – Niff (222 parole)

 

 

- Nicky, Nicky! Ti prego, non lasciarmi andare, ti prego! – Il bimbo biondo stringe forte le mani dell’altro, mentre cerca di muovere i piedi nell’acqua, riuscendo solo ad incresparla.

- Come fai ad imparare a nuotare se non ti lascio, Jeff? – risponde l’altro bambino, in piedi nella piscina, senza lasciare le mani del piccolo biondo davanti a lui.

- Non so cosa fare, non voglio annegare, voglio prima diventare grande. – Nick ride. Lui ha imparato a nuotare quand’era piccolo, e ora, a otto anni, si sente quasi un piccolo pesce. Attraverso l’acqua, sa di poter raggiungere qualsiasi posto del mondo… però, vuole che Jeff vada con lui. Non vuole andare da nessuna parte senza Jeff.

Così, ha deciso di insegnargli come si nuota.

- Jeff, qui si tocca! Dai, prova da solo, - lo sprona, lasciandogli le mani. – Muovi le braccia, le braccia! No, anche le gambe. La bocca chiusa, Jeff! – L’altro si volta per rispondergli, e apre la bocca.

Quando capisce che l’amico ha ingerito un bel po’ di acqua, Nick corre ad aiutarlo a raggiungere la scaletta, per tornare sulla terraferma. Jeff ansima, alla ricerca di aria.

- Tutto bene?

- No… - Si lamenta Jeff, sedendo per terra. Nick gli si avvicina, e gli dà un piccolo, timido e ancora bagnato d’acqua, bacio sulla guancia.

-Meglio?

- Ora sì.

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Capitolo 3
*** Smell - Brittana ***


Noticine:

Spero davvero non siate scomparsi, perché questa cosa mi piace troppo e non vorrei smettere. A voi.

Grazie a tutti coloro che hanno letto, commentato, e apprezzato in silenzio.

Oh, un’altra cosa: ho finalmente un profilo autore (potete aggiungermi qui: http://www.facebook.com/valsiinkheart.efp ) :D

 

Smell

3- Brittana (352 parole)

 

 

Nero, nero, nero e ancora nero da due anni. Da 730 giorni, ogni secondo era scandito dallo stesso, identico nero che le abitava in testa. Il colore, non se lo ricordava nemmeno come fosse fatto. Dove fosse.
Eppure le piaceva sentirlo sulla pelle quel sole, e ogni momento era perfetto per un po’ di calore sulla pelle.  Aveva un odore strano, di caldo, indescrivibile: si diceva che, quando manca un senso, tutti gli altri si amplificano per rimpiazzarlo. Era così, infatti. Sentiva l’odore di qualsiasi cosa e ogni profumo era così diverso dall’altro. Il profumo delle persone da quello del sole –così diversi-; il profumo di una persona – così diverso al profumo di un’altra. Non le piaceva toccare gli altri, aveva dunque, per necessità, dovuto sviluppare quel senso così sottovalutato.
Ora, nei corridoi della scuola quasi deserti, un odore acre. Pesante. In una parola, disgustoso.
- ehi, cieca. Se fai 100 punti alle freccette, ti offro una cena che te la mangeresti con gli occhi!
Ecco, c’era da dire che molto spesso l’odore era lo specchio di chi lo possedeva. Si voltò di nuovo verso la finestra, il sole di mezzogiorno era meraviglioso e aromatico.
- mi senti? Sei cieca o sorda? – Aveva imparato a non rispondere, non era più la stessa, da 730 giorni prima. Aveva imparato a lasciare quelle persone – che prima avevano paura di lei – col loro odore. E a voltarsi. Perché aveva davvero altro di cui curarsi.
Dall’altra parte dall’odore orrendo, ce n’era un altro, che racchiudeva in sé quello meraviglioso del sole e lo arricchiva di fragranze che sembravano musica perfetta. Si avvicinava velocemente, sbattendo i piedi per terra. Contatto tra l’odore buono e quello atroce, il risultato era qualcosa di strano.
- Smettila. Questo è bullismo, e non lo permetto. Va’ via, lasciala stare, sei una persona orrenda. Lei è meravigliosa, e ringrazia che non ti risponda. Lei ha solo bisogno d’amore! – La voce cristallina, pura e semplice. Santana avrebbe tanto voluto vederla.
Quel profumo fu ovunque. Poi, senza che lei sapesse come, le si avvicinò. Le prese la mano.
- Hai un buon profumo, sai?

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