Quando i miracoli avvengono davvero

di Rob2212
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** pt. 1 ***
Capitolo 2: *** pt.2 ***
Capitolo 3: *** pt.3 ***
Capitolo 4: *** pt.4 ***
Capitolo 5: *** pt.5 ***
Capitolo 6: *** pt.6 ***
Capitolo 7: *** pt.7 ***
Capitolo 8: *** pt.8 fine ***



Capitolo 1
*** pt. 1 ***


"Awwwn..."
"Cosa c'è? ti annoio per caso?"
"No no. Era solo un sospiro. Non riesce proprio a stancarmi questo periodo di tranquillità e di quiete."
 
"Akane! Ranma! il pranzo e' pronto!"
 
"Su, andiamo insieme"
 
 
 
 
Erano passati secoli dall'ultima volta che si trovarono nei guai. L episodio piu' pericoloso della loro vita. Di quella maledetta Cina Ranma ne aveva
abbastanza. Troppo complessa per ridurla ad un racconto breve e troppo importante per trascurarla. 
Ma finalmente era arrivata la pace. Una brezza leggera d'estate che colpiva l anima di chiunque dei nostri personaggi:
Ryoga finalmente si era dichiarato ad Akane e aveva avuto la sua risposta, così da mettersi il cuore in pace e donarlo alla donna che piu' lo bramava,
Akari.
Mousse con un colpo di genio  (a tutti sconosciuto) era riuscito a conquistare il cuore di Shampoo ,e lei, finalmente, andava fiera dell uomo-papero che tanto aveva combattuto per dimostrarle il suo amore e prendersi cura di lei.
Ukyo, che sempre aveva avuto problemi di cuore e di "sessualità" , si era decisa a lasciar perdere il nostro protagonista , resasi conto che non 
avrebbe mai potuto avere cio' che voleva da lui, per seguire un altra strada... complessa almeno quanto lei.
 
"Ahhh... il suono dei grilli, niente lotte, niente intrugli, niente di niente..."
"Ranma, figliolo, non diventare pigro! hai ancora molto da imparare"
"Ancora molto? papà chi ha sconfitto la malefica Obaba? chi ha steso quegli uccellacci del monte della fenice? chi è riuscito a togliere dai guai quel maschiaccio Dio solo sa quante volte?"
"RANMA! per un artista marziale non si smette mai d'imparare!"
"Ah sì?" -assumendo la solita espressione a presa per i fondelli che era tanto bravo a fare al proprio padre
"Certo, ti ricordo che anche l'amore è una lotta. E sembra che ti sia dimenticato di un piccolo aneddoto.."
"Già.. e' vero. La promessa"
 
Tap tap tap, una porta, Akane Tendo. 
"Akane?" 
silenzio....
tap tap tap, cucina
"Hey Kasumi, sai dov'è Akane?"
"Hey, ciao , sì è andata a fare la spesa. Perchè non la raggiungi?"
 
 
Akane avanzava silenziosa per le strade di Nerima, assillata da mille pensieri , con la completa assenza del suo attuale dovere del momento.
La fontana, il parco giochi, quel camminare insieme uno sopra il livello dell altra. La scuola, le lotte, migliaia di cose. 
Aveva paura. Una vera e propria paura del futuro. 
Non c'erano piu' problemi e dunque nessuna via d'uscita. 
La sua giovane età la costringeva a ripensamenti. "Perchè? perchè adesso? non può essere. Non posso essere tanto fortunata. Non io!"
Ebbene sì, la morte della madre, la costrizione del padre a sposare un lurido pervertito col codino che fin dal primo momento le diede l impressione sbagliata. Si sentì presa in giro troppe volte. 
Sapeva che il comportamento di Shampoo, quello di Kodachi e Ukyo erano completamente diversi dal volere di Ranma, ma non poteva fare a meno di detestarle per il solo aver avvigghiato le loro luride penne spelacchiate nel corpo del suo fidanzato. 
Era il SUO fidanzato. 
Perchè farla soffrire tanto? perchè tutta quell insistenza?  Akane si rendeva conto che Ranma era speciale. Ma umiliarsi fino allo sfinimento, perchè?
Lo odiava, le odiava e odiava anche tutto quello che le avevano fatto. 
Il rancore la percosse come un brivido gelido per la schiena. "No.. non posso. Non voglio essere ancora arrabbiata con tutti. E' passato del tempo. E' cambiato tutto. Ormai non devo temere nulla"
 
"Akane!"
"Ryoga, che ci fai quì?"
"Akane, vieni con me, ho bisogno di parlarti"
"E' successo qualcosa? ma... Ryoga.. sei tutto sudato.. e pallido! dai andiamo in un posto tranquillo"

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Capitolo 2
*** pt.2 ***


Andarono a sedersi al parco. Ryoga l aveva avvertita che non voleva avere gente tra i piedi. Era una cosa piuttosto personale. 
"Su Ryoga, raccontami tutto"
"Beh, ecco.. ero con Akari, come al solito i miei non c'erano e lei.. ha fatto una cosa strana"
"Cosa?"
"Beh... ha cercato di togliermi i pantaloni, poi l intimo e.."
"Ah! accidenti Ryoga, perchè lo dici a me?" Akane fu avvampata da un rossore molto intenso , oltre all estremo imbarazzo.
"Credo che tu sia la persona piu' adatta. In fondo sono passati molti mesi, per non parlare degli anni della tua relazione con Ranma. Immagino che siate arrivati anche a quel punto cruciale. Io non so cosa fare!"
"Ryoga, non sono affatto la persona adatta a questo genere di argomenti. Io e Ranma non ci siamo arrivati e non credo ci arriveremo mai."
Ryoga la guardo' sbigottito. Non poteva credere alle sue orecchie, ma in fondo provava una certa soddisfazione. Era orgogliodo di lei. 
"Allora.. scusami. Non volevo metterti in imbarazzo. Cerchero' di fare del mio meglio eheh"
Akane si era già allontanata. In effetti, Ryoga aveva notato una certa espressione. Era triste, delusa. Come se si sentisse profondamente sola e abbandonata. 
I pensieri tornarono. Tutti hanno evoluto le loro relazioni. Perchè a loro non succedeva? 
La risposta arrivo' prima che se ne rendesse conto. 
 
 
 
"Sono tornata!"
"Akane, e la spesa?"
"Oh! scusa Kasumi, me ne sono completamente dimenticata!"
"Hey Akane, vengo con te" il codinato si avvicino al suo orecchio rompendo il muro di ghiaccio che finora c'era stato tra i due "Devo parlarti..." le disse bisbigliando.
Il primo istinto di Akane fu chiaramente quello di allontanarlo ma volle frenare questo bisogno tanto da permetterle di acconsentire.
 
 
Non una parola, solo un intenso imbarazzo. 
Perchè devo sentirmi così quando c'è di mezzo questo maschiaccio? possibile che anche lei non riesca a darmi una mano? magari... no.. non è possibile.. 
"Ranma? di che mi volevi parlare?" (Akane giurò di averlo visto sbiancare come la carta e tremare come una foglia d'autunno che cade per un momento)
"Beh, ecco" deglutì forte "secondo i nostri genitori, ovviamente, noi siamo fidanzati da tanto tempo e mi chiedevo se.. non fosse il caso di .... beh.."
Il panico assalì Akane. Ranma era sì molto sveglio, forte , un guerriero a sangue freddo nella lotta, ma per quanto riguarda l approccio con le donne era una vera mammoletta. Eppure, chissà per quale motivo, quel ragazzo le faceva sempre uno strano effetto quando si trattava di cose come questa.
"Il caso ?" riuscì a tirar fuori da quella sua gola secca.
Ranma scese da quella tanto amata ringhiera. Si avvicino' a lei, stringendole le spalle come se volesse tenerla ferma a qualsiasi costo , o magari frenarle qualche istinto omicida. La guardo' negli occhi con un intensità che solo in pochi sono riusciti a vedere realmente. 
Non era niente di sporco, niente di violento, ne rabbia ne rancore. Era solo un profondo desiderio di un nuovo approccio con la sua fidanzata. 
La paura ormai era parte integrante di entrambi. 
Ranma si rese conto che nel suo gesto c'era troppa audacia. Non voleva questo disagio con lei. Sapeva di desiderarlo. Ma voleva sentirsi pienamente naturale quando avrebbe provato a fare qualcosa di piu' intimo con lei. 
"Hai un moscerino tra i denti"
"Brutto idiota!"
 
 
 
Finalmente a casa, spesa fatta, cena pronta, tutti a tavola.
Era una routine che piaceva molto a tutti. 
Un unico momento di serenità dove per la maggior parte del tempo, ormai, si rimavera piu' che altro in silenzio a gustare il delizioso pasto preparato da Kasumi. 
Una gomitata leggera interroppe questo magnifico momento.
"Ranma, hai fatto ciò che hai promesso?" disse con un leggero bisbiglio il padre di lui
"E come avrei potuto? qualsiasi cosa faccia per lei è qualcosa di offensivo". Si bloccò, rendendosi conto che in effetti, qualcosa di offensivo l aveva detto.
"Figliolo, fa le cose semplici. Come porgerle il riso, passarle il condimento, avvicinarti a lei.."
"Di che state parlando?" il vecchio Happosai si era nuovamente intromesso. Un leggero rossore era apparso nelle guance di Ranma, facendolo poi tornare in se.
"Di niente vecchiaccio, fatti gli affari tuoi!"
Improvvisamente, senza dire una parola, il vecchio prese Ranma , seguito da Genma e Soun, che lo portò in palestra.
"Non riesci  a concludere niente! sei solo un povero smidollato!"
"Ma sta zitto tu che l unico approccio che riesci ad avere con una donna è tramite una scopa!"
"Ranma, ragazzo. Ti insegnerò una tecnica degna della nostra scuola. La tecnica della seduzione infallibile"
"Proprio quella?! maestro, sono troppo giovani per questo!"
"Zitto Soun! vuoi che tua figlia sposi questo quì? allora bisogna andare a tentativi estremi!"
 
 
 
 
 
Akane era un po' confusa dal comportamento degli uomini di casa, soprattutto di Ranma. 
Era convinta di non riconoscerlo piu'. Troppo silenzioso, calmo, intimorito. Cos'era che lo turbava tanto? uno dei difetti/qualità di Akane era la troppa modestia e la poca perspicacia. Andò comunque nella sua stanza. Si sentiva stanca. Non fisicamente ma mentalmente. 
Un improvviso rumore la svegliò dai suoi pensieri.                 

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Capitolo 3
*** pt.3 ***


"Akane, Akane! apri"
"Ranma? che diavolo ci fai quì?"
Com'era carina. Avvolta nel suo pigiama a maniche corte giallo. Sembrava assonnata , sconvolta ma allo stesso tempo sorpresa di vederlo, come se fosse l' ultima cosa che si aspettasse prima di andare a dormire. 
"Hai un momento?"
"Direi di sì, ma solo un momento. Sono molto stanca...e vorrei.."
Un tenero abbraccio interruppe il suo discorso. Cos'aveva in mente? di colpo non aveva piu' importanza...
"Akane, devo farti delle domande. Ma prima devi farmi una promessa" . La sua voce era calda, decisa.
"Che promessa?"
"Prometti di non fraintendere ciò che ti dico. Ascolta fino alla fine e poi rispondi"
I timori di Akane si accentuarono. Cosa poteva volere Ranma da lei ? Proprio li? in quel preciso momento? 
I due si staccarono. Si sedettero sul pavimento in attesa di una presa di coraggio. Il silenzio. Quel maledetto e imbarazzante silenzio che precedeva ogni discorso serio. Poi Ranma prese la parola.
"Akane, non abbiamo piu' parlato di quanto è successo dopo il nostro matrimonio fallito. Ho bisogno di sapere delle cose da te. Beh... i problemi si sono risolti... sono passati molti mesi ma il nostro rapporto è sempre uguale. Mio padre e tuo padre mi hanno supplicato di venire da te stasera per ...ecco.. "
Akane impallidì, seguita da una rabbia intensa. 
Si alzò improvvisamente prendendo la spada di legno e gliela puntò 
"Sei solo uno stupido! non riesci proprio ad essere un uomo?!"
"Che?! insomma Akane sei la solita ottusa!"
Un solo colpo e Ranma si ritrovò a fare il bagno nello stagno del giardino di casa Tendo.
"L'ennesimo fallimento. Non ce la faremo mai."
"Hai ragione Soun. Non c'è più modo di farli ragionare.."
"Un modo ci sarebbe"
"Nabiki? che intendi dire?"
 
 
 
 
Quella stupida! Finalmente mi sono deciso a parlarle seriamente e lei che fa?! mi picchia! non cambierà mai. Non si può tentare nessun tipo di approccio con lei. 
"Ranma? che ci fai bagnato fradicio al parco?"
"Ukyo. Posso parlarti?"
 
 
"Ah, dunque ti ha dato del filo da torcere"
"Si ma le mie intenzioni erano sincere. Non ho detto ne fatto niente di male."
"Ne sei sicuro?"
Ukyo gli mise un pallino. Che si fosse arrabbiata per l'abbraccio? Quell' idiota di Happosai!
"So già a cosa pensi. No Ranma, non si è arrabbiata perchè l hai abbracciata. Rifletti un attimo su ciò che le hai detto"
Lo guardo del codinato si fece cupo, intenso. Come se stesse facendo un viaggio dentro il suo io piu' profondo. Non riusciva a capire perchè si fosse arrabbiata tanto. Poi.. illuminazione!
"Hai ragione! Corro subito! Grazie Ucchan!"

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Capitolo 4
*** pt.4 ***


"Silenzio. Troppo silenzio. Che ore sono? è domenica, non importa. Resterò ancora un po' a letto.
Letto? questo non è un letto! Dove diavolo mi trovo?"
Akane aprì gli occhi, lentamente, con la paura dipinta in volto. 
Il cielo azzurro, qualche nuvola, un tappeto erboso. A destra una tenda. "Come sono arrivata quì?"
Akane allungò la mano e sentì qualcosa. Era un foglio di carta. 
 
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che finalmente ti sei svegliata. 
Entra dentro la tenda. C'è qualcuno che ti aspetta.
 
Akane avanzò spinta dalla curiosità innata quale era dotata e sbirciò dentro la tenda. Ranma? che ci faceva di lentro?
che stava succedendo? 
Si guardò in giro sperando che fosse uno scherzo. Non c'era anima viva. Erano soli in chissà quale posto sperduto del mondo. 
Non riconosceva nulla e di certo non aveva il senso dell orientamento di Ryoga. Anche l'aria che respirava era diversa: troppo frizzante e pulita. Dovevano essere parecchio lontani. 
Guardò una seconda volta il foglio di carta per riconoscere la scrittura. Era stampata. Non se n'era accorta. Pero' il sospetto su chi fosse stato a buttarli in quella situazione era chiaro. Akane si diresse verso la tenda dove riposava il suo fidanzato.
 
"Ranma, svegliati! Ranma!"
"Akane.. che c'è?"
"I nostri genitori ci hanno rapiti stanotte e ci hanno portati in questo  maledetto posto! svegliati, dobbiamo andare!"
"Akane... non ci ha rapiti nessuno.."
Un brivido percosse la schiena fino a raggiungere il collo di Akane.. era un misto tra rabbia, paura e confusione. Sentì un sospiro provenire dalla bocca di Ranma.
 
"Sono stato io. "

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Capitolo 5
*** pt.5 ***


"Non avremmo un po' esagerato stavolta?"
"Direi di no. In fondo quei due stupidi sono fidanzati da anni, devono crescere."
 
 
Un po' di tempo prima in casa Hibiki:
"Akari! sono tornato!"
"Hey Ryoga, perchè sei scappato così? non importa. Forse ho esagerato.. scusa"
"No no è stata tutta colpa mia eheh" Ryoga capì di essersi messo di nuovo nei guai con questa frase. Era scappato per paura di farsi vedere nudo come un verme ed imbranato come un inetto dalla sua fidanzata. Non poteva assolutamente permettersi di fare brutte figure. Non con lei. Con Akane era andata così ma Akari non doveva vederlo in questo modo. Ma certo! a chi poteva chiedere per risolvere il suo dubbio? 
"Akari, devo chiederti un favore!" Ryoga cominciò a tremare e a sudare per l imbarazzo
"Dimmi mio caro Ryoga"
"Ti prego, accompagnami dal dottor Tofu!"
 
 
Ormai Tofu e Kasumi erano molto uniti. Finalmente non c'era piu' l imbarazzante appannamento degli occhiali al solo sentir nominare il nome della dolce maggiore delle sorelle Tendo. 
Drriiiin! "Pronto? ciao Kasumi! come stai?"
"Io molto bene Tofu. Ho preparato dei biscotti e volevo portarteli."
"Ma sì, vieni pure! ti aspetto"
Improvvisamente si sentì bussare alla porta. 
"Ciao Ryoga, Akari.. entrate pure"
"Salve dottor Tofu. Ho un problema e vorrei un consiglio da lei"
"Vieni, andiamo di la. Viene anche Akari?"
"No preferirei di no!"
 
 
"Allora Ryoga.. dimmi , cosa ti fa male? hai lottato di nuovo contro Ranma?"
"No dottore, beh..ecco..." l'ansia di Ryoga crebbe notevolmente, le mani cominciarono a sudare in modo vistoso, le guance infuocate, un respiro affannato e i movimenti goffi e impacciati. 
"Devo fare una cosa con Akari ma... non so come fare!"
Il dottor Tofu era sconcertato. Un po' per la curiosità di sapere cosa effettivamente Ryoga dovesse fare con Akari, e un po' per la paura di scoprire se ciò che pensava fosse esatto. L improvviso urlo di Ryoga interruppe ogni silenzio
"Devo fare l'amore con Akari e non ho la minima idea di come si fa!"
Nel pronunciare la frase, un agghiacciante presenza era apparsa nella porta dello studio.
"Kasumi! "
 
 
 
 
Tap tap tap, 
"Akan...   !"
Una presenza oscura tappò la bocca di Ranma 
"Shhhh... vieni con me. La vedrai piu' tardi" 
Chi diavolo era? cosa voleva da lui? ma soprattutto, perchè si stava intromettendo nei suoi affari? la figura era irriconoscibile, come anche la voce. Ranma non riusciva minimamente a capire se fosse un uomo o una donna figurarsi se pensava di conoscere personalmente chi era il suo interlocutore. La situazione era irritante , ma tentare il tutto per tutto non era un opzione da prendere sottogamba. Decise di seguire la figura misteriosa. Magari poteva essere utile. 
Il fruscìo del vento sul tetto rese l'aria meno tesa. 
"Ascolta Ranma, se vuoi combinare qualcosa con Akane devi essere piu' risoluto. Niente tecniche di lotta indiscriminata, niente consigli da Obaba o da Happosai, insomma , niente che riguardi ciò che hai saputo finora. Mostrale chi sei. Senza trucchi e senza inganni. Tira fuori la tua parte umana. Getta via l orgoglio, la testardagine e le arti marziali."
Ranma si trovò piuttosto confuso. Finora non aveva mai pensato a queste cose. Si accigliò , una mano sul mento e l' altra come appoggio, gamba in avanti e una eretta per sostenere il peso. Troppo difficile. 
"Ascolta, non so chi sei, ne perchè ti importa di questa situazione, quindi non vedo perchè dovrei darti retta" furono le uniche stupidissime parole che uscirono fuori dalla bocca di uno che non ha idea di come vivere una vita normale. 
"Ti vedo confuso eh? ti do un punto da cui iniziare: vedo che ti piace il periodo tranquillo che stai vivendo da quando gli spasimanti di Akane, compreso Tatewaki, e le TUE spasimanti..." ci fu una nota di rabbia in quest'ultima frase che il codinato non potè fare a meno di notare "...vi hanno lasciati in pace. Questo è uno dei modi per vivere normalmente. Ora e' arrivato il momento di godersi appieno questa sensazione. E indovina un po'? è anche il modo per poter sistemare le cose con Akane"
L'immagine dell interlocutore fu tradita da un bagliore di luce. Aveva i capelli neri e molto lunghi. Che sia...?






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Onestamente, non sapevo se metterla o meno la parte di Ryoga , ma ho visto che è piaciuta e ho tentato di continuarla.
In fondo una nota divertente in una storia fatta di complessi ci sta! :D 

Mi piace finire le cose in fretta, perciò mi scuso per gli errori di ortografia. 
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 6
*** pt.6 ***


 
 Ranma prima di scendere dal tanto amato tetto/pensatoio si concesse un momento per pensare: ciò che gli disse quella figura , ora con sospetti su chi potesse essere, in effetti non suonava male. Da sempre il codinato voleva vivere una vita normale. Non fraintendiamoci, le arti marziali erano ormai parte di lui, ma un nuovo modo di vivere... con Akane.. non suonava affatto male. Piu' pensava a questo più sembrava la cosa giusta. Se la sentiva parte di se. Una parte ancora sconosciuta. 
Una voce interruppe il flusso incredibile di pensieri che lo inondarono.
"Ranma. Vieni subito con me."
"Nabiki, chi diavolo era quello? possibile che fosse Mousse?"
"Sì, era proprio lui. Ora vieni"
Ranma scese, e per la prima volta nella sua vita non temeva affatto ciò che probabilmente sarebbe uscito dalla bocca della diabolica sorella della sua fidanzata. 
"Dunque Ranma. Ho chiamato io Mousse, gli ho detto di venirti a parlare. Lui è stato l'unico a fare dei progressi impensabili tra tutti voi. Suppongo che qualsiasi cosa ti abbia detto ti abbia colpito in qualche modo data la tua faccia"
Non se n'era proprio reso conto. In effetti il suo viso aveva un aspetto... libero. Felice. Pronto.
"Devi solo fare una cosa: portala lontano. Mi raccomando però , sii gentile."
 
Nabiki non fece quasi in tempo a finire la frase che Ranma era già pronto. Zaino in spalla, provviste, qualche soldo per il treno, un futon per Akane e un per se, una sola tenda e qualche consiglio... un po'.. come dire. Ci siamo capiti.
In men che non si dica si recò nella stanza di Akane. Dormiva così profondamente che quasi non ebbe il coraggio di sfiorarla per non disturbare il suo riposo. Ma era ora. Doveva farlo. Chissà se l avrebbe odiato, picchiato, maltrattato, cucinato apposta roba ancora più disgustosa di quello a cui era ormai abituato giusto per fargli una ripicca. Non era importante. Non più. La prese con se e, forse quì si parla di destino, non ci fu un minimo accenno al suo risveglio. 
"Ranma, prendi questo biglietto. Quando arriverete poggialo vicino a lei in modo che possa leggerlo subito. Fa buon viaggio e buona fortuna"
 
 
 
Tre ore in treno non furono mai state così intense. Akane stava li, senza muoversi. In effetti era un po' strano. Il primo pensiero di Ranma fu che il vecchiaccio avesse qualcosa tra le sue scorte e che furbamente la media delle sorelle l'avesse usata su di lei per evitare che si svegliasse. Magari il shun mi ku? controllò velocemente dentro il suo zaino e vi trovò l incenso per far si che chi avesse respirato il shun mi ku potesse risvegliarsi. 
"Nabiki. Ne pensi una in piu' del diavolo eh?" disse tra se e se. 
Arrivarono, un po' di strada a piedi, ed eccolo la. Uno spazio erboso che faceva proprio al caso loro. 
Ormai era giorno. Ranma provedette al risveglio di Akane, a posare il biglietto e a rientrare il piu' velocemente possibile dentro la tenda eliminando ogni prova. 
 
Un suono gli diede la conferma che Akane, la sua Akane si era svegliata.

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Capitolo 7
*** pt.7 ***


"Sei stato tu?!"
Uno schiaffo così forte da creare un  boato da far volare gli uccelli non lo riceveva da tanto. Si era un po' pentito di ciò che aveva fatto. 
La seconda reazione di Akane non fu quella di chiedere spiegazioni, ma di andarsene. Troppo testarda quella ragazza. 
Si separarono per un notevole lasso di tempo, finchè le acque non si calmarono. Almeno Ranma ebbe il tempo di riposare, e per una volta non le disse una parola per tutto il giorno, così da evitarsi altri schiaffi.
"Perchè Ranma? perchè mi hai portata quì? e' un piano dei nostri genitori? con quale minaccia ti hanno convinto a farlo?"
"Akane, non mi ha costretto nessuno. L ho fatto perchè volevo farlo. Tra tutti gli scocciatori erano rimasti solo i nostri genitori , perchè non te ne rendi conto? quì non c'è nessuno. Siamo liberi."
Akane rabbrividì. Non sembravano le solite parole di Ranma. Anzi, non lo erano affatto. Per un attimo le sembrò di non conoscerlo più. Eppure questa versione non le dispiaceva. Magari aveva ragione. Volle sperimentare. Era stanca delle solite liti, delle solite situazioni seppur senza i soliti scocciatori. 
 
Passarono tre giorni ed erano riusciti ad andare d'accordo. Diamine l'aiutò persino a preparare una cena coi fiocchi.
Però c'era qualcosa nell'aria. Tre giorni non erano stati sufficienti per farli diventare una coppia. L'unico contatto che avevano avuto fu grazie ad una goffata di Akane nel tentare invano una pesca senza lenza. L'una sopra l altro. Eppure era sempre meno imbarazzante. 
 
Era la sera del quarto giorno. 
L'aria era piu' fresca del solito, un venticello leggero accarezzava i capelli di lei al punto da far sì che si spargesse nell'aria il profumo della sua pelle. 
Ranma era inebriato da quest'odore. A volte giurava di poter sentire l'umore di Akane solo respirando il suo profumo. Quella sera era calmo, dolce, benevole. 
"Akane, ti va di andare a fare due passi?"
"Sì, ne ho proprio bisogno"
Si addentrarono per un po' nel bosco. Le  mani di lui tremavano a vista d'occhio e i movimenti erano più impacciati del solito. Akane l'aveva notato, ma fece finta di nulla. 
Si sedettero sotto ad un albero e la tenzione di Ranma era decisamente aumentata. *Perchè lei è così tranquilla? non devo essere agitato, non devo. Non posso. In fondo devo solo...*
"Ranma? va tutto bene? hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male?"
Grazie a questa domanda l'agitazione di Ranma sfociò in una risata a pieni polmoni. Poteva davvero essere così ingenua?  
Le mani si mossero da sole. Cercavano un contatto con lei: prima le braccia, poi le spalle. Ora a comandare non erano più gli arti. Il collo spingeva in avanti, volevano chiudere lo spazio che li divideva. 
Il respiro si fece profondo, quasi ansimante, come se tutte le emozioni che una persona sia in grado di provare volessero andare a nutrire l'anima dell' altra attraverso il contatto diretto con la pelle. Ciò che sembrava essere un esplosione diventò un abbraccio, e ciò che unì i cuori di entrambi diventò un bacio. Il loro primo vero bacio. Akane non oppose nessuna resistenza.  
 
Fu un bacio lungo, intenso, morbido e pieno di affetto. 
Una dolce carezza di Akane gli diede l imput che aspettava: le mani continuarono a muoversi da sole, il bacio divenne più intenso e bagnato. Le loro lingue cominciarono a giocherellare e la passione non si fece attendere. 
I loro corpi si intrecciarono, come a dare la sensazione che fossero una cosa sola. 
Akane era sicura, sfrontata. Una figura meravigliosa davanti agli occhi di Ranma. Così armoniosa , morbida e soda, la pelle vellutata senza alcuna imperfezione. Ranma non faceva molto caso a queste cose in passato. Ora gli erano piu' chiare che mai.
Sentirla, toccarla, baciarla era una sensazione decisamente forte. Nulla a che vedere con ciò che si potesse aspettare. 
"Ranma..." con un colpo cominciò a sbottonare la casacca preferita di lui, immergendo la mano nel suo potente petto. Si rese conto di quanto forte, bello e perfetto fosse. Lui non fu da meno. Cominciò dall alto, facendo scivolare la maglietta che indossava Akane, il tutto con estrema delicatezza. 
Il suo corpo si mostrava forte, ma lontano dall essere poco femminile. Piena di forme, armoniosa, bella, perfetta. 
Ranma improvvisamente si sentì ribollire il sangue al cervello. Le conseguenze non lo confortarono, dato che il sangue era sceso nella parte più nascosta di lui. L istinto era quello di farla sua, li, all istante. Ma Akane fu crudele. 
Con forza lo spinse vero il basso impedendogli di muoversi. Lo stuzzicava. Rimaneva li. 
Improvvisamente la magia fu interrotta. 
"Ryoga! Akari! "

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Capitolo 8
*** pt.8 fine ***


"Dannazione! che ci fate quì?!"
La velocità in cui si rivestirono fu incredibile. In un lampo fu come se non fosse accaduto nulla. 
I loro cuori si chiusero, presi dall'imbarazzo.
Ryoga non si accorse di nulla. Era troppo impegnato a trovare una strada. Qualsiasi strada.
"Ryoga, Akari, che diavolo ci fate quì? "
"eheh.. beh ecco"
"Akane, Ranma.. anche voi quì? ecco Ryoga ha insistito stasera per portarmi in posto vicino casa sua, ma abbiamo finito col perderci."
Ryoga non potè fare a meno di diventare color porpora alla risposta di Akari. In fondo voleva solo dimostrarle che era un uomo. Invece finì col perdersi di nuovo in chissà quale landa sperduta.
"Ryoga... ti rendi conto che quì siamo a Kyoto? dove diavolo avevi intenzione di andare?!"
"Dai ragazzi, non litigate di nuovo"
"Si, Akari ha ragione. Venite con noi nella tenda. Almeno avrete un posto dove dormire"
Ranma decise di seguirli dopo. Aveva bisogno di riprendere coscienza. In fondo, il sangue non aveva fatto in tempo a risalire.
 
"Dunque, Ryoga, che volevi fare? come mai siete finiti quì?"
"Beh.. speravo di riuscire a portarla al parco vicino casa mia, e' un posto piuttosto isolato. Sai Akane, il dottor Tofu mi ha spiegato che per fare l'amore con Akari devo mettere il mio..."
"Akari! sarai assetata! vuoi un po' di tè?"
"Sì grazie! non vedevo l'ora"
La tenda si aprì, Ryoga fu trascinato fuori senza che Akari ed Akane se ne rendessero conto.
"Eh? ma dov'è Ryoga?"
"Ragazze, noi maschietti dormiremo fuori. Voi mettetevi pure comode li dento eheh! Ryoga! ma che diavolo stavi dicendo eehh?!"
"Ranma! non ti azzardare a dirmi cosa posso dire e fare!"
"Dormiamo brutto maiale. Domani ti riportiamo noi a casa"
 
La mattina dopo, Ryoga, Akari, Ranma e Akane, si diressero verso casa. Akane era finalmente riuscita a capire il posto in cui fu portata da Ranma, avrebbe voluto dirglielo ma era troppo imbarazzata per spiccicare qualunque frase. In effetti, non parlarono per niente da quando avevano incontrato Akari e Ryoga. 
I pensieri cominciarono ad assalirla. Dentro il treno cercò di farsi guardare da Ranma per fargli capire che aveva bisogno di parlargli, ma niente. Molto spesso sembrava trovare piu' interessante la vista dei suoi piedi. 
Una volta arrivati alla stazione di Nerima, Ranma affidò il destino di Ryoga ad Akari. 
Ranma si voltò verso Akane , ma non fece in tempo a spiccicare una sola parola che gli venne incontro tutta la famiglia. 
"E voi?! che diavolo ci fate quì?" Ranma era sorpreso. Nessuno sapeva dove avesse portato Akane, tanto per evitare scocciature. Eppure erano li. Un orrendo dubbio lo assalì: *E se li avessero beccati anche loro?* 
"Li ho chiamati io."
"Akane... tu? perchè?"
"Erano preoccupati. In fondo sono passati giorni senza nostre notizie"
Dalla risposta di Akane non traeva altro che la totale freddezza nei suoi confronti. *Ma come , proprio ora che mi ero liberato di due scocciatori me ne presenti altri venti?*
 
Tornarono a casa. C'era molto da fare tra biancheria da mettere a lavare, riposare , fare un bel bagno caldo. 
Akane per prima cosa scelse di andare a parlare con Kasumi, mentre Ranma si concesse un attimo di respiro da tutte le domande che gli vennero poste. *Che situazione insopportabile.Come diavolo riesco ancora a tollerarli?*
"Tutti a tavola! la cena è pronta"
Il buon odore dei piatti di Kasumi. Quelli gli erano proprio mancati. L'aria di casa, la sensazione di stare in famiglia. Nonostante tutto, il disprezzo gli era già passato. 
"Akane , cos'hai? sembri turbata"
"No no, non è nulla. Davvero. Sto bene"
Quel sorriso finto ormai lo conosceva fin troppo bene. 
 
 
*Ranma, sei uno stupido! mi avevi quasi ingannata. Pensavo che fossi cambiato e invece. ! .Dannazione!*
"Akane, cos'hai? sembri turbata"
"No no, non è nulla. Davvero. Sto bene" 
*Maledetto, come hai potuto farmi questo?! io che aspettavo solo il momento giusto per parlarti e chiarire la situazione e invece.. aaahhrgg! che rabbia!*
In quel preciso istante, Akane fece il movimento fatale che le cambiò totalmente umore. 
La mano era poggiata sulla sua gamba. Un delicato tocco ruppe la coda di pensieri che affollavano la sua mente.  Calda, morbida, forte. 
 
"Akane, Ranma, ho preparato il bagno. Quando finite mettetevi d'accordo su chi deve andare per primo."
 
Uno sguardo. Tutto era chiaro.
Per primo si alzò Ranma. Dopo un po' si alzò Akane. Disse di essere molto stanca.
"Oh, ho dimenticato di portare in bagno i vestiti puliti di Ranma!"
Kasumi si avviò verso lo spogliatoio. 
Accennò un dolce sorriso. 
Non era il caso di stare ancora li , guardando la cesta dei panni sporchi. 

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