La bambina che diventa grande

di Federina92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio compleanno ***
Capitolo 2: *** Le votazioni ***
Capitolo 3: *** Il ritorno dell'amico immaginario ***



Capitolo 1
*** Il mio compleanno ***


Io sono Sara ho appena compiuto 13 anni,io sono dovuta crescere in fretta,perché i miei genitori sono alcolizzati e drogati,mia sorella invece è una prostituta.Io devo badare un po’ a tutti.Appena esco di casa trovo una busta,su cui c’era scritto “Sara non smettere mai di sognare”.Non capivo cosa fosse,forse era uno scherzo o forse era qualcuno che mi conosce e io non lo conosco.Ero curiosa perciò aprii il pacco,all’interno c’era un diario con un lucchetto e una chiave.Poi c’era una bustina accanto,la prendo e la apro all’interno c’erano dei soldi e una lettera che diceva:

“Cara Sara,
ti stai chiedendo chi sono,cosa voglio da te,io sono una persona che ti ha visto nascere,tu non mi conosci o non ti ricordi di me.Ma preferisco che tu non mi ricordi e voglio solo augurarti un buon compleanno,piccola mia sei cresciuta in un battibaleno.Ci incontreremo presto”

Ma chi è?Non avevo ancora capito,ma non mi andava di chiedere a mamma,così ho preso una penna e il diario e me ne sono andata in camera mia.

Caro diario,                                         23-02-2013
oggi è il mio compleanno,non posso permettermi di festeggiare,comunque sono contenta perché ho ricevuto te,ma non so da chi.I miei genitori non mi hanno fatto gli auguri,si sono dimenticati anche oggi,ormai sono abituata.Adesso ti devo salutare è arrivata mia sorella.
                                                  Saluti la tua Sara

Era la prima volta,che scrivevo un diario,ho nascosto la chiave e il diario sotto il letto così nessuno lo prende.

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Capitolo 2
*** Le votazioni ***


Caro diario,                                                                                         24-02-2013
oggi i miei genitori e mia sorella sono obbligati ad andare a votare.Credo che se la caveranno ,spero. Quando sarò grande, diventerò un avvocato.Sono delle persone serie, che praticano il loro lavoro seriamente.Ora devo andare, è tornata mia sorella ma ti prometto che torno subito.
                                                                      Baci dalla tua Sara

Poi la voce cupa di mia sorella, dice: “Sara, io, mamma e papà andiamo a votare, se quando torno trovo caos, sono guai per te” annuisco , tanto sarei stata a scrivere sul mio diario oppure mi sarei messa sul computer. Poi in camera mia viene mia madre, si avvicina mi da un bacio e mi dice: “Piccola mia, quando sarai grande vivrai in un castello” aveva un alito puzzolente.Appena sento la porta chiudersi, corro nella camera di mia sorella e accendo il computer,volevo trovare un libro, che dovevo comprarmi con i soldi, che ho trovato con il diario.
Finalmente trovo un libro adatto a me, “L’amico immaginario” , era quello che avevo io, almenoavevo qualcuno con cui confidarmi, ma questo qualcuno non poteva rispondermi, compiuti gli 8 anni, smetto di avere un amico immaginario e mi dedico alla lettura, ma di giornali.
Ma alla fine mi furono tolti anche quelli, però non sarà lo stesso con il diario e con il libro che andrò a comprare. Per fortuna avevano lasciato le chiavi, le prendo, esco di casa e va a comprare il libro. Costava solo 5 euro, io avevo 50 euro, per fortuna avevo imparato a fare
i calcoli da sola, quindi dovevo avere il resto di 45 euro. Dopo aver comprato il libro, corro a casa. I miei genitori e mia sorella non erano ancora arrivati. Entro e scappo in camera mia a leggere il libro, che avevo finito tutto in un giorno. Era tardissimo i miei genitori e mia
sorella non erano ancora arrivati, ero troppo stanca per aspettarli sveglia, così mi addormentai in sonno profondo.

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Capitolo 3
*** Il ritorno dell'amico immaginario ***


Dovevo parlare con qualcuno, qualcuno che mi capiva, qualcuno che mi voleva bene. Volevo parlare con la signora che mi ha scritto, che mi ha regalato i soldi. Cominciavo a ricordarmi di Stevie il mio amico immaginario, mi ricordavo che quando parlavo con lui, ero felice. Cosa dovevo fare. Era inutile i miei familiari non mi accudivano, l’unica cosa che potevo fare era di chiamare Stevie. Lui, mi risponde…mentre il mio diario no. ”Ciao Stevie” , non sentivo nessuna risposta, poi di nuovo “Ciao Stevie” poi mi rispose “Ciao”, finalmente mi rispose, ero ritornata la bambina di otto anni o ero diventata matta. Bussarono alla porta, mia sorella mi urla “SARA, VAI SUBITO AD APRIRE”, corsi ad aprire. Era la polizia, che mi dice “Ciao Sara, c’è mamma o papà?”, io annuisco la poliziotta mi sorride, poi mi dice “Come va? Stai andando a scuola?” io le rispondo “Tutto bene. No, io non vado a scuola”. Poi si dirige verso mia madre e dice “Salve signora, siamo venuti a prendere sua figlia”, mia madre tutta agitata le dice “Mi scusi, che figlia?”, la poliziotta si gira verso di me e dice “Lei, signora”, indicando me. Poi mamma dice “Lei, no, mi spiace dirle di no, ma lei è mia “ aveva le lacrime agli occhi. La poliziotta gentilmente le dice “Signora, sua figlia avrà un’istruzione se verrà con noi e avrà una casa con una stanza sua” mia madre urla “NO, LEI STA BENE QUA, ORA ESCA DA CASA MIA”, arriva papà, appena vede la polizia dice “Io non ho fatto niente, questa volta”, la poliziotta sorride e dice “No, signore non si preoccupi, dobbiamo portare Sara via da qui e lontana da voi” mio padre mi guarda  e dice “Si prendetela” mia madre con le lacrime agli occhi dice “Amore di mamma, ti prego rimani con me”. La poliziotta mi prende da un braccio e mi porta fuori da casa mia, io corro dentro e vado subito in camera mia, mi prendo il diario, il libro e i soldi. La poliziotta, appena mi vede scendere sorride, entro nella macchina della polizia, e mi dico nella mia testa “Sara che stai facendo è la tua famiglia”. Poi, in macchina sale la poliziotta e dice “Pensavo, che saresti rimasta sei l’unica normale in quella famiglia o sbaglio?” io le dico “Oggi, stavo diventando pazza, ho di nuovo un amico immaginario” lei sorride e dice “Non sei pazza, sei solo cresciuta troppo velocemente, hai dovuto badare alla tua famiglia intorno ai sei anni”, mi venne spontaneo farle una domanda “Ma, io ho qualche altro parente?” la poliziotta mi guarda e dice “Perché, mi poni questa domanda?” io la guardo e le dico “Perché, il giorno del mio compleanno ho trovato una busta, nella quale c’era il diario e una lettera, nella lettera c’era scritto che l’emittente mi conosce da quando sono nata”, la poliziotta mi risponde “Non lo so” quella risposta era fredda. Arriviamo in una  grande casa, la poliziotta mi dice “Casa mia, accomodati” le rispondo “Grazie” era tardi, la poliziotta mi accompagnò nella mia nuova stanza e mi disse “Sara, domani andrai a scuola”.

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