When everything disappears. di likeautumnleaves_ (/viewuser.php?uid=267990)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 1 *** Prologo. ***
Prologo.
Bip. Bip.
C’era un suono persistente che mi rimbombava nelle
orecchie e non era di certo la mia sveglia. Era solo un
costante bip. Lentamente aprii gli occhi e la luce del giorno
quasi mi accecò, forse perché avevo dormito
troppo. Sbattei le palpebre un paio di volte e poi mi guardai attorno.
Mi trovavo in una camera tutta dipinta di bianco, davanti a
me c’era una piccola finestra semiaperta che lasciava entrare
un po’ d’ aria. Ero distesa in un letto
d’ ospedale. Ma cosa ci facevo in ospedale? Ad un
certo punto abbassai lo sguardo e spalancai gli occhi quando mi resi
conto che un ragazzo dai capelli biondi stava dormendo sulle mie gambe,
aveva le braccia incrociate e il viso rivolto verso di me in un
espressione preoccupata, come se stesse facendo un brutto
sogno. Iniziai ad agitarmi ed il mio cuore
cominciò a battere velocemente perché io non
conoscevo quel ragazzo, non l’ avevo mai visto. Da
quel che potevo vedere era davvero bello, ed anche se non lo conoscevo guardare il suo
viso … mi calmava. Non so per quanto tempo rimanemmo in
quella posizione e per quanto tempo rimasi ad osservarlo,
qualche minuto o qualche ora, non lo so. Poi quel ragazzo dai
capelli biondi iniziò a muoversi, i suoi occhi si
aprirono e si rivelarono di un blu oceano, erano così belli
che sembrava ti ci potessi tuffare dentro. Le sue
guance si tinsero leggermente di rosso e quando mi guardò
l’ espressione preoccupata di prima scomparve per
lasciare spazio ad un piccolo sorriso che poi si trasformò
in una vera e propria risata.
« Ehy, Arielle. » mi disse
sorridendomi con il suo accento irlandese. I miei occhi grigi si
spalancarono all’ istante. Perché quel ragazzo
aveva un accento irlandese a Doncaster? Non aveva senso.
Aprii la bocca per dire qualcosa ma mi accorsi di avere la gola
completamente secca, come se non bevessi da giorni. Presi
immediatamente la bottiglia d’ acqua che si trovava affianco
al mio letto e bevvi tantissimo. Quel ragazzo non la smetteva di
fissarmi e continuava a sorridere come un ebete.
«Come…?» presi fiato.
« Come fai a sapere il mio nome? Chi sei?
» gli chiesi ancora più confusa di prima.
«Non sai chi sono? » mi domandò
guardandomi diretto negli occhi con un' espressione preoccupata.
«Dovrei? » chiesi a mia volte cercando di
ricordare se avessi mai visto quel ragazzo da qualche parte
ma niente , non mi venne in mente niente. Eppure lui sembrava
conoscermi, ma questo com'era possibile?
«Amore ascolta , io esco un attimo torno subito.
» mi disse per poi alzarsi e dirigersi verso la
porta . Mi sentivo una miserabile perché non mi ricordavo di
lui, ma infondo non c’era ragione per la quale
dovessi sentirmi così. Io non conoscevo nessun irlandese.
Decisi di dare un’ occhiata all’ ospedale
così uscii anche io dalla mia stanza. Iniziai a guardarmi
attorno solo che quello non mi sembrava un ospedale di
Doncaster. Da quel che ricordavo quelli della mia città
erano molto più piccoli e le infermiere erano vestite in
modo diverso, quello sembrava più… un
ospedale americano. Scossi la testa rendendomi conto di aver
pensato una cosa assurda. Mi trovavo a Doncaster,
non in America. D' un tratto sentii un lieve dolore
nella parte sinistra della testa, rimasi senza fiato; era come se
qualcuno ti stesse colpendo senza tosta. Cosa mi stava succedendo?
Iniziai a farmi prendere dal panico. Non sapevo cosa fare, non sapevo
che pensare, non sapevo niente! Proprio in quel momento, il ragazzo
biondo dall’ accento irlandese riapparve seguito da un
‘ infermiera e da altri tre ragazzi che non
conoscevo. Tra di loro riconobbi mio fratello e sorrisi senza
accorgermene, ma osservandolo meglio mi accorsi che era diverso. I suoi
capelli erano più corti di quel che ricordavo, i
suoi occhi azzurri che prima erano pieni di vita adesso apparivano
stanchi e la sua espressione di certo non mi rassicurava.
Sembrava esausto.
«Louis! » urlai per poi correre da lui e
precipitarmi fra le sue braccia. Lui mi stinse così forte che quasi non riuscii a respirare. Non sapevo cosa stava
succedendo ma in quel momento trovarmi fra le braccia di mio fratello
mi era di grande aiuto.
«Dovrei fare qualche domanda ad Arielle.
» disse improvvisamente una voce maschile.
Apparteneva ad un uomo sulla quarantina d’ anni
che indossava un camice bianco. Dr Marvin era il nome inciso
sulla targhetta che portava al petto. Louis mi
allontanò da sé e quando lo guardai mi resi conto
che stava piangendo. Allungai la mano e gli asciugai le lacrime, lui mi
rivolse un debole sorriso per poi andare da quei quattro
ragazzi. L’ aver visto mio fratello piangere mi
fece stringere il cuore e un sacco di domande cominciarono a
farsi spazio nella mia testa. Dovevo avere delle risposte al
più presto altrimenti sarei impazzita. Mi rassicurava il
fatto che Louis fosse lì, ma la presenza di quei quattro
sconosciuti mi faceva sentire strana.
«Sta bene? » chiese il ragazzo dai
capelli ricci e dagli intensi occhi verdi. Aveva un’
espressione preoccupata e cercava in qualche modo di confortare mio
fratello.
«Vedremo. Adesso però potete lasciarci da soli?
» chiese il dottore. I cinque ragazzi fecero cenno
di sì con la testa e poi se ne andarono. Mr Marvin mi chiese
di seguirlo e insieme andammo nel suo studio. Era una stanza abbastanza
grande, al centro della quale si trovava una scrivania color
mogano e sopra di essa un sacco di documenti sparsi qua e
là. Le parti erano dipinte di bianco e non
c’era nessuna finestra. Mi accomodai su una sedia e il
dottore fece lo stesso mettendosi davanti a me. Lo guardai cercando di
capire cosa stava succedendo ma niente, da quegli occhi color
cioccolato non traspariva niente, a differenza di quelli di quei quattro
sconosciuti che sembravano tutti piuttosto preoccupati. Ma che motivo
avevano di esserlo dato che non mi conoscevano?
«Potrei restare? Infondo sono suo fratello. » disse
improvvisamente Louis entrando nella stanza.
«Per favore lo lasci restare. »
pregai anch’ io. Mr Marvin ci guardò entrambi e
poi acconsentì.
«D’ accordo adesso cominciamo. Come ti chiami?
» mi chiese il dottore.
«Arielle Taylor Tomlison. » risposi senza
esitazione.
«Quanti anni hai? »
«Quindici. » fu la mia risposta. Louis mi
guardò in modo strano e lo stesso fece il dottore.
«Dove pensi di essere adesso? »
domandò Mr Marvin dopo qualche minuto di silenzio.
«Doncaster. »
«Quanti anni ha tuo fratello? »
«Diciassette, ovviamente. » risposi
ruotando gli occhi. Louis si stinse nelle spalle e
sospirò cercando di mantenere la calma.
«Sai in che mese ci troviamo? » mi chiese il
dottore.
«Settembre. »
«Di quale anno? » mi domandò
per poi inclinare leggermente la testa. Non capii il perché
di quel gesto, forse avevo risposto in modo errato alla domanda
precedente?
«2009. » . Louis
iniziò a tremare e il dottore gli rivolse uno sguardo
comprensivo come se sapesse cosa c’era che non andava.
«Abbiamo finito. Grazie per aver risposto alle mie domande,
Arielle. » mi disse sorridendo per poi
alzarsi e dirigersi verso la porta.
«Aspetti! Anche io ho delle domande!
» gli urlai.
«Dov’è mia madre!? Louis,
dov’è mamma? » gli chiesi quasi in preda
al panico. Non stavo capendo niente.
«A casa. » fu la sua risposta.
«Chi erano quei ragazzi lì fuori?
» insistetti ripensando al ragazzo dai capelli
biondi. L’ immagine del suo viso non aveva mai lasciato la
mia mente nemmeno per un istante e io non sapevo il
perché!
«Non… non sai chi sono? » mi
chiese Louis per poi guardare il dottore con uno sguardo che non
riuscii a comprendere. I suoi occhi azzurri divennero improvvisamente
lucidi e vederlo così mi face stare male.
«Louis, potrei parlarti in privato?
» domandò Mr Marvin. Lui
acconsentì, mi guardò e mi sorrise debolmente per
poi voltarsi e seguire il dottore fuori dalla stanza. Rimasi
completamente sola.
Louis’
POV.
«Lei mi sta dicendo che mia sorella ha
dimenticato gli ultimi tre anni!? »
chiesi nervosamente a quell’ uomo. Mi fece cenno di
sì. « E’ permanete? »
«Potrebbe esserlo… Oppure potrebbe
riacquistare qualche ricordo ma non sappiamo in quanto tempo
lei possa riuscire a farlo. Potrebbe metterci qualche giorno, qualche
mese o addirittura qualche anno. Non potremmo esserne certi fin quando
non si sarà rimessa del tutto.>> mi
spiegò.
«Ma potrebbe riacquistare la memoria in una sola volta?
» domandai.
« Potrebbe riacquistarla in una sola volta oppure i ricordi
potrebbero manifestarsi lentamente. » mi rispose.
«Quindi non sa niente dei One Direction? Non sa chi sono quei
ragazzi? » Sapevo che stavo facendo troppe domande
ma avevo bisogno di sapere che mia sorella stesse bene.
«No, lei crede di essere ancora nel 2009, ai tempi di
X-Factor e quindi prima che tu e gli altri formaste la band.
Louis, dovresti dirle dell’ incidente e delle cause che
quest’ ultimo ha provocato, ovvero la perdita della memoria.
Ma non dire nulla dei One Direction, potrebbe essere
traumatico per lei in questo momento sapere di loro ma soprattutto
sapere che suo fratello è famoso. Lasciala metabolizzare
prima la notizia dell’ incidente e aspetta qualche giorno
prima di dirle tutta la verità. Dille solo quello che ha
davvero bisogno di sapere. » mi consigliò Mr
Marvin e io decisi di dargli ascolto.
Come
farò a dirlo ai ragazzi? Come farò a dire a Niall
che la sua ragazza non sa nemmeno chi è?
-
Salve a
tutti! Questa è la mia prima storia ed il protagonista
maschile è il nostro irlandese, Niall! ehfkewjfk c:
Ho letto delle bellissime storie qui e mi sono sempre mossa
in anonimato ma questa volta ho deciso di provare a scrivere una storia
io sperando che non faccia schifo e.e
Questo è il prologo e spero che susciti interesse. Se vi va
fatemi sapere cosa ne pensate, grazie millle wejfhewjkf c:
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Capitolo 2 *** Capitolo uno. ***
Capitolo uno.
Niall’s
POV.
«
E’ testarda e lo sapete benissimo! Non ci
ascolterà e non crederà ad una sola parola di
quello che le diremo. » ci mise in guardia Liam e infondo
come potevo dargli torto? Sapevo benissimo che Arielle era testarda
quanto suo fratello e la cosa non era di certo rassicurante.
« Liam,
è successo e lei ha diritto di sapere! Oh, andiamo non
possiamo farle credere che abbia ancora quindici anni, è
assurdo! » gli rispose Louis. Iniziarono a
discutere ma io non li ascoltavo , la mia testa era da tutt’
altra parte e tutto quello che feci fu guardare il pavimento.
« Ehy, Niall
stai bene? » mi chiese Zayn avvicinandosi a me e
mettendomi una mano sulla spalla.
« Eh?
» fu la intelligentissima risposta. Arielle non
sapeva chi ero, aveva dimenticato tutto. Non si ricordava del nostro
primo bacio, della nostra prima uscita, di quando le ho detto che
l’ amavo… non si ricordava niente. Ed io mi
sentivo a pezzi perché non riuscivo a capacitarmi del fatto
che lei avesse dimenticato tutto quello che eravamo, era una cosa che
non sarei mai riuscito ad accettare. Mai.
« Niall, dai
è solo un’ intoppo lungo la strada! Ha solo un
bernoccolo si riprenderà! »
cercò di rassicurarmi Zayn.
« Lei non
ricorda niente, dannazione! »
quasi urlai. Come poteva essere ironico in un momento del
genere!? Nulla avrebbe potuto consolarmi perché io
avevo perso la ragazza che amavo. Non riuscendo
più a stare in piedi mi buttai di peso sul salotto di quella
sala d’ attesa e imposi a me stesso di calmarmi.
« Il dottore
ha detto che ci sono buone probabilità che lei si
ricordi!» disse Harry sorridendomi.
« Ragazzi,
voi non capite! Lei non sa chi sono! L’ unica ragazza che
abbia mai amato non sa nemmeno come mi chiamo!
» dissi con rabbia. Presi la testa tra le
mani e iniziai a massaggiarmi le tempie, se non l’ avessi
fatto sarebbe scoppiata.
« Lo
capiamo. Niall, lei non si ricorda nemmeno di noi. Siamo tutti nella
merda! » aggiunse
Liam. Lo guardai e solo dopo mi accorsi che la discussione fra lui e
Louis era finita. Stavo impazzendo.
« Niall, lei
si ricorderà di te e di tutti noi. Adesso andiamo.
»mi disse Zayn porgendomi la mano. La presi e lo ringraziai e
poi insieme a tutti gli altri ci avviamo verso la camera di Arielle per
dirle ciò che le era successo. Durante il tragitto
nella mia testa iniziarono a farsi tante paranoie perché
mentre gli altri erano sicuri che Arielle avrebbe recuperato la memoria
io ero alquanto negativo al riguardo. Avevo fatto di tutto per farla
innamorare di me e avevo giurato a me stesso che l’ avrei
protetta solo che avevo fallito. Quando vidi il suo corpo inerme sul
ciglio della strada, quel giorno, non avevo capito più
nulla ed ero corso da lei, l’ avevo scossa ma lei
non si era svegliata. Era ferita ed io ero distrutto
perché ero impotente, ero inutile e quella consapevolezza mi
faceva andare in bestia. E adesso mi ritrovo qui in quest’
ospedale con tutti gli altri mentre Arielle è
confusa e sola ed io sono solo un ragazzo che spera con tutto
se stesso di poter riavere colei che ha perso.
Arielle’s
POV.
In quel
giorno di metà settembre faceva più freddo del
solito quindi presi le lenzuola e mi coprii ma non servì a
molto dato che quella stanza d’ ospedale era gelida. Ripensai
alle domande che Mr Marvin mi aveva fatto e all’ espressione
di Louis. Non sapevo cosa stava succedendo e per qualche
stana ragione non mi sentivo positiva, per niente. D’ un
tratto la porta della mia camera si aprì e Louis
entrò seguito da quei quattro sconosciuti. Mio fratello si
sedette accanto a me mentre gli altri rimasero in piedi e mi
osservavano con la stessa espressione preoccupata di qualche ora fa.
« Allora
Louis mi spieghi cosa cavolo sta succedendo? »chiesi a mio
fratello.
« Arielle,
ascoltami bene quello che sto per dirti non è facile ma
voglio che tu sia forte. » mi disse Louis prendendo
la mia mando e stingendola fra le sue.
«Dimmi,
cavolo! » esclamai.
<< Te lo
dico senza giri di parole. Arielle, tu non hai quindici anni ma
diciassette e hai dimenticato gli ultimi tre anni della tua vita.
» disse quasi in sussurro. Scoppiai a
ridere.
«
Io avrei dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita? Molto
divertente Louis! Ma questo non è il momento di fare
battute. » aggiunsi ridendo e rotando gli occhi. Era forse
ubriaco? Mi trovavo in ospedale e non sapevo nemmeno io il
perché e mio fratello mi dice una cosa del genere? Molto
probabilmente mi stava prendendo in giro anche perché Louis
adorava fare scherzi ma quello mi sembrava esagerato. Ero sempre stata
un tipo al quale piaceva scherzare ma onestamente quello non mi
sembrava né il momento giusto né il
luogo giusto per farlo.
«
Magari fosse una battuta. Arielle, hai fatto un incidente.
Dovevi incontrati con me e i ragazzi ma un’ ubriaco ti ha
investita e tu eri in coma fino a qualche ora fa. Credimi, se avessi
quel bastardo tra le mani lo ammazzerei! » mi
spiegò Louis abbassando lo sguardo e stingendo i pugni. Non
poteva essere vero, quelle erano tutte bugie! Eppure c’era
una parte di me che mi diceva che quelle non erano menzogne.
Non sapevo nemmeno io cosa pensare, ero solo confusa.
«
Quindi… io conosco questi ragazzi? »
chiesi tremando. Il ragazzo biondo mi guardava intensamente
ed era quasi sul punto di piangere. Il ragazzo dai capelli neri gli
stava vicino e lo abbracciava e lo stesso faceva quello dai capelli
più chiari.
«
Sì, loro sono… i miei miglori amici. »
disse Louis anche se per un’ instante mi parve confuso.
« E Stan?
» gli domandai aggrottando le sopracciglia.
« Lui
è ancora mio amico solo che… per qualche ragione
mi trovo di più con questi ragazzi. »
cercò di spiegarmi Louis ma non fece altro che confondermi
le idee.
« Vuoi
presentarmeli?» chiesi guardandoli più
da vicino. Il ragazzo dai capelli ricci sembrava quello
più schietto ma allo stesso tempo il più timido.
Era un tipo strano. Affianco a lui c’era un ragazzo
dai capelli castani che mi guardava con un’ espressione molto
dolce. I miei occhi si posarono poi sul ragazzo dai capelli neri che
sembrava quasi estraneo a quella situazione, probabilmente era il
più tranquillo. E poi c’era il ragazzo dai capelli
biondi che era quasi sul punto di piangere. Mi si strinse il cuore a
vederlo così e provai una sensazione di vuoto nel petto,
cosa che non mi seppi spiegare. Pensandoci bene non mi sapevo spiegare
nulla e quindi decisi di non pensarci e ritornai a fissare le persone
davanti a me che mi sorridevano. Volevano consolarmi in
qualche modo solo che non servì a molto.
« Avanti
ragazzi, presentatevi.» gli esortò Louis.
« Harry
Styles.» disse il riccio rivolgendomi un piccolo sorriso che
si spense all’ istante.
« Liam
Payne.» iniziò l’ altro dai capelli
castani.
«Zayn
Malik…» aggiunse poi il ragazzo dai capelli neri.
« E io
sono… Niall.» disse il biondo quasi in un
sussurro. « Horan.» aggiunse poi Liam per lui.
« Ed io vi
avrei conosciuto in questi tre anni?» chiesi apatica.
«
Esattamente.» mi rispose Liam.
«
E’ così strano… Tutti voi mi conoscete
ma io non vi conosco, non vi ho mai visti.»
« Li
conoscerai, Arielle. Sono tutti dei bravi ragazzi.» mi disse
Louis sorridendomi.
« Quando
potrò andare a casa? Non voglio restare qui, questo posto mi
deprime!» mi lamentai. Quella non era di certo una situazione
che poteva essere definita normale e ad essere onesta ero
terrorizzata ma decisi di nascondere quel sentimento
perché non volevo che Louis si preoccupasse, era
già troppo agitato.
«
Ehm… non siamo esattamente vicino casa.»
cercò di spiegare Liam. Lo guardai sorpresa. Cosa stava
dicendo?
«Siamo in
Texas.» disse poi Harry.
« Dove cazzo
siamo!? In Texas!?» chiesi quasi urlando e
spalancando gli occhi. Quello era uno scherzo, doveva esserlo per forza.
« Siamo qui
per lavoro.» rispose Louis guardando i ragazzi e facendo
un’ espressione strana. Mi stava prendendo in giro?
«Questo non
me lo avevi detto!» lo accusai con rabbia.
«Ti ho
già detto che lascerai quest’ ospedale quando ti
sarai rimessa del tutto.» mi disse Louis cambiando argomento
e ignorando l’ accusa che gli avevo fatto.
«
Perché dobbiamo restare qui? Conosci qualcuno qui in Texas,
genio!?» gli domandai rabbiosamente scendendo dal letto e
mettendomi davanti a lui. Mi doveva delle spiegazioni e di certo non mi
sarei accontentata di qualche vaga risposta.
« Siamo in
un hotel e…»
« Fanculo,
Louis! Chiama un’ infermiera e fammi uscire da questa stanza
perché non posso più di stare chiusa qui dentro
come un vegetale. Comunque, di dove siete ragazzi? » chiesi
poi. Quello non era il momento di chiedere a Louis cosa ci facevamo in
Texas perché non mi avrebbe risposto. Quando mio fratello si
metteva in testa una cosa era difficile che cambiasse idea, quindi
decisi di evitare l’ argomento “Texas”
per ora.
« Io vengo
dal Cheshire, Zayn da Bradford, Liam da Wolverhampton e Niall
dall’ Irlanda.» rispose Harry per tutti.
«
Perché tu che sei irlandese sei con dei ragazzi
inglesi?» chiesi rivolgendomi al biondo che subito
guardò Liam in cerca di aiuto.
«Per
lavoro.» rispose Liam per lui.
« E che
lavoro fate?»
« Oh,
un’ infermiera. Signorina, questa ragazza
vorrebbe fare un giro!» esclamò Harry.
La donna dai lunghi capelli rossi subito si precipitò nella
stanza e mi guardò.
« Andiamo
tesoro, ti porto fuori di qui.» mi disse. Decisi di
seguirla e con me vennero anche tutti gli altri. La rossa ci
portò in quello che probabilmente era il giardino
dell’ ospedale. Era davvero ben curato, con tre panchine
grigie e diverse specie di piante e di fiori che lo rendevano vivace e
pieno di vita. Mi sedetti sulla prima panchina e finalmente mi sentii
rilassata. Non ne potevo più di stare rinchiusa in quella
stanza, sembrava un carcere. Louis e i ragazzi mi circondarono e
iniziarono a parlare tra di loro mentre Niall se ne stava in un angolo
senza dire una parola. Mi dispiaceva vederlo così ma infondo
non c’era alcuna ragione per la quale Louis e gli altri
dovessero stare male. O no? Quello che mi aveva
detto mio fratello era tutto uno scherzo, io non avevo perso la memoria
e stavo benissimo. Ma allora cosa cavolo ci facevo in Texas?
«
Paul!» urlò improvvisamente Harry salutando un
uomo alto e robusto. Quest’ ultimo si avvicinò e
mi sorrise. Ma chi era?
« Arielle,
lui è Paul..ehm… la nostra guida, diciamo
così.» mi spiegò Louis notando il mio
disappunto.
«Questo non
mi rende giustizia! Sono il loro babysitter!» disse
quell’ uomo scoppiando a ridere. Sorrisi a mia
volta e pensai che quel Paul fosse davvero simpatico. Raramente una
persona mi andava a genio subito ma quell’ uomo mi sembrava
una brava persona.
«
E’ davvero un piacere conoscerti! Quindi.. tu mi consoci
già?» chiesi abbassando lo sguardo.
Perché avevo fatto quella domanda?
« Se tu vuoi
sì.» ridacchiò Paul.
«
E’ molto gentile da parte tua.» gli dissi
sorridendo.
« Allora
vuoi sapere qualcos’altro di noi, Arielle?» mi
chiese Liam con un sorriso a trentadue denti.
«
Sì! Quanti anni avete?» chiesi. Non sapevo il
perché ma quei ragazzi mi facevano sentire a mio agio ed
anche se non li conoscevo sentivo di potermi fidare.
«
Niall, Liam ed Harry hanno diciannove anni ed io quasi
venti.» disse Zayn con un sorriso.
«E Louis ha
vent’anni quindi io dovrei averne diciassette?»
chiesi ridendo. Era una cosa assurda pensare che avessi diciassette
anni quando ne mancavano ancora tre.
«
Esatto.» rispose Louis.
« Non so che
altro chiedervi…»
« Ti aiuto!
Allora Zayn è il più misterioso ma anche un
romanticone se lo consci bene, Liam è il più
dolce ed anche il più responsabile mentre il mio amica Harry
è il più giovane ed il più imbecille,a
volte, ed infine c’è Niall che il più
dolce di tutti ed è davvero un fidanzato
perfetto!» disse mio fratello d’ improvviso. Tutti
lo guardarono e scoppiarono a ridere ma io no. Niall aveva una
fidanzata? Il mio cuore saltò di un battito e mi sentii
triste. Ma che senso aveva? Io avevo incontrato quel ragazzo
solo una volta quindi non dovevo sentirmi così!
<« Ed
io sono il tuo meraviglioso, bellissimo e stupendo fratello!»
mi disse poi Louis sorridendo. Gli scoppiai a ridere in faccia e quella
triste sensazione sparì così com’era
arrivata. «Niall perché non ti siedi
vicino ad Arielle come sempre?»continuò poi Louis.
Lo disse con così tanta naturalezza che non riuscii a
trattenere un sorriso, mio fratello era sempre il solito.
Niall lo guardò con rabbia e lo ignorò.
Il suo sguardo era diventato di nuovo triste e non riuscivo a trovare
una giustificazione che potesse spiegare il suo improvviso cambio
d’ umore. Avevamo davvero legato così tanto in
passato?
« Arielle,
puoi venire un’ attimo con me?» chiese
improvvisamente Mr Marvin.
« Dottore mi
ha fatto prendere un colpo! Sì, adesso vengo.» gli
risposi alzandomi dalla panchina. Inizai a seguirlo mentre
gli altri mi guardavano in modo strano. Il dottore mi
portò di nuovo nel suo studio e come l’ ultima
volta ci sedemmo uno di fronte all’ altro.
« Dottore,
prima che lei mi faccia una delle sue domande voglio chiederle quando
potrò uscire di qui.» dissi tutto d’ un
fiato.
« Anche
domani ma prima dovremmo fare dei controlli e dovresti fare delle
analisi e delle radiografie alla testa.»
« Che bella
notizia! Aspetti, quali radiografie e perché poi?»
gli domandai. Il mio cuore cominciò a battere
velocemente. Allora quello che mi aveva detto Louis era la
verità, ma com’era possibile? Davvero avevo
dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita?
«
Arielle… »
«
Lo so già, me lo ha detto Louis solo che io non gli ho
creduto.» spiegai a Mr Marvin.
«
E’ tutto vero.»
« Ma
com’è successo? »chiesi aggrottando le
sopracciglia.
« Hai avuto
un’ incidente stradale ed un pazzo ubriaco ti ha travolta e
ti lasciato lì per terra priva di conoscenza senza nemmeno
chiamare i soccorsi. E’ stato tuo fratello a portarti qui ed
io e i miei colleghi ti abbiamo soccorsa subito, ma tu non volevi
svegliarti così ti abbiamo messo sotto osservazione. In
pratica sei stata in coma per un paio d’ ore e fortunatamente
ti sei svegliata. Ricordi quando ti ho fatto quelle
domande?» mi chiese guardandomi gentilmente.
Annuii.
«Bene, tu mi hai risposto in modo sbagliato e da
lì mi sono reso conto che i tuoi ricordi risalivano a tre
anni prima. Molto probabilmente devi aver sbattuto violentemente la
testa a terra e questo ha provocato la perdita della memoria. Dato che
non ricordi gli avvenimenti prendenti all’
incidente si tratta di amnesia retrograda che è causata
dalla mancanza di ossigeno in una determinata parte del
cervello. Infatti, molto spesso provoca mal di testa
improvvisi.» mi disse Mr Marvin. Ricordai il dolore
improvviso che avevo provato qualche ora prima e in quel momento mi
resi conto di aver davvero perso la memoria. Ma non ero triste, non
provavo dolore. Ero solo confusa.
«Capisco. Ma
c’è la possibilità che io la
riacquisti?»
« Non lo
so.» mi rispose in tutta franchezza. Lo guardai e lo
ringraziai promettendo che sarei tornata nei prossimi giorni per fare
dei controlli. Mentre uscivo dallo studio del dottore e
camminavo per i corridoi di quell’ ospedale capii che avevo
tanto da ricordare. Mi sentivo confusa ma sentivo
anche che c’era qualcosa che dovevo assolutamente
ricordare, qualcosa o qualcuno che per me era tutto. Quella notte avrei
dovuto dormire in quella fredda stanza e l’ idea non mi
entusiasmava affatto. Le parole di Mr Marvin echeggiavano
nella mia mente, avevo avuto un incidente e la persona che l’
aveva provocato non si era nemmeno degnato di soccorrermi? Se
non fosse stato per Louis e gli altri quest’ ora
sarei anche potuta essere morta. Quel pensiero mi fece rabbrividire ma
lo scacciai immediatamente perché almeno ero ancora viva.
Alla fine le parole di mio fratello si erano rivelate vere, avevo
dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita ma io non volevo
arrendermi all’ idea che non avrei più
riacquistato la memoria. Ero sempre stata tenace e non avrei mollato
neanche questa volta. L’ avrei fatto per me e per le persone
che mi volevano bene.
-
Questo è il primo
capitolo. La prima cosa che voglio dire è che non ho parole
! Non mi sarei mai aspettata di ricevere 91 recensioni solamente al
prologo...Credetemi ero tipo così: O.O
Non so che come
ringraziarvi quindi vi dico : grazie, grazie, grazie e ancora grazie!
Cercherò di non deludere le vostre aspettative e spero che
questo primo capitolo sia degno del prologo e spero che vi piaccia, lo
spero davvero tanto! wefghg Ancora, e ancora grazie! E BUON
CAPODANNOOOOO!
Alla prossimaaa e grazie di
nuovo qfhewjgh3j c: p.s adesso devo andare e non so se riesco ad
aggiornavi sempre quando pubblico un capitolo, se volete ci sono su
twitter :@cuddlypayne così metto il link c: Grazie ancora
wekfhwe c:
|
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Capitolo 3 *** Capitolo due. ***
Capitolo due.
« Allora
Arielle non sei felice di uscire di qui?» mi chiese
Louis abbracciandomi.
« Certo! Non
mi è piaciuto per niente dormire qui ieri
notte!» mi lamentai. Dopo aver passato una notte
insonne in un letto d’ ospedale mi sembrava il minimo.
«
Immagino... Adesso andiamo!» mi esortò
Louis prima di prendermi per un braccio e trascinarmi fuori da quella
stanza. Prima di andarcene salutammo l’ infermiera dai
capelli rossi e Mr Mavin che mi ricordò dei controlli che
avrei dovuto fare. Poi uscimmo finalmente da quell’
inferno e rimasi davvero sorpresa nel vedere che Niall e tutti gli
altri erano lì fuori ad aspettarmi. Certo, sapevo che erano
diventati i migliori amici di mio fratello, ma questo cosa aveva a che
fare con me? Possibile che in quei tre anni avessi legato con loro
così tanto?
« Ciao,
Arielle! Avanti andiamo in albergo!» disse Paul
sorridendomi prima di sedersi nella sua Gip nera. Era davvero una bella
macchina anche se un’ po’ troppo grande per i miei
gusti. Tutti mi salutarono e poi si sedettero nella macchina di Paul.
Io rimasi imbambolata perché non sapevo cosa fare, infondo
per me quelle persone erano estranee e nonostante ci fosse anche mio
fratello ero restia nell’ entrare.
« Niall
siediti vicino ad Arielle!>» disse improvvisamente
Louis facendo l’ occhiolino al biondo e scalando di un posto,
per lasciare che Niall entrasse e che ci fosse un posto vuoto
accanto a lui, dove avrei dovuto sedermi io. Scossi la testa
e decisi di entrare anche grazie anche all’ aiuto di mio
fratello. Sorrisi leggermente a Niall per poi
voltarmi e guardare fuori dal finestrino. Le foglie degli
alberi erano tinte dai colori autunnali e un soffiava un
leggero vento, mi rilassai così tanto che la mia
mente iniziò a vagabondare.
Perché
tutto quello era successo a me? Perché ho dovuto
dimenticare? Questo genere di cose dovrebbero accadere solo nei film.
Perché ho dimenticato tutto? Odio non sapere cosa ho fatto,
dove sono andata, cosa ho detto.
Sapevo che quelle
domande mi avrebbero perseguitata per molto tempo ma io ne avevo
già abbastanza di essere forte. Quando dimentichi una parte
della tua vita è come se il mondo fosse andato avanti senza
di te e continua a farlo, mentre tu sei bloccata nel
passato e non riesci più ad andare
avanti. Durante quell’ ultima notte passata in
ospedale speravo di ricordare qualcosa ma forse stavo correndo troppo.
Solo che io volevo ricordare a tutti i costi perché non
potevo fermarmi all’ età di quindici anni e andare
avanti, mancando un pezzo della mia vita.
« Siamo
arrivati!» annuciò Paul indicando
l’ hotel. Ero così immersa nei miei pensieri che
non mi ero neanche accorta che Paul aveva messo in moto la macchina e
che Niall era seduto accanto a me e mi guardava con la stessa
espressione preoccupata. Ed ora che lo guardavo più da
vicino mi resi conto che era davvero bellissimo.
Diedi
un’ occhiata all’ ingresso dell’ hotel
prima di guardare i ragazzi. Era un grande edificio in mattoni di forma
rettangolare, l’ ingresso principale era dotato di
porte scorrevoli ed un sacco di persone entravano e uscivano.
Doveva essere un hotel molto famoso.
«Spero che
nessuno di loro abbia scoperto questa via
secondaria.» disse Zayn aprendo la porta e
scendendo dalla macchina.
«
Chi?» chiesi alzando la mia gamba rotta.
Già, quel incidente non solo mi aveva fatto perdere la
memoria ma mi aveva provocato anche una bella frattura. Potevo
camminare anche se molto lentamente, ma non mi lamentavo. Ero
consapevole del fatto che quell’ incidente avrebbe potuto
avere conseguenze ben più gravi, certo la perdita della
memoria e una gamba rotta lo erano, ma almeno ero viva.
Gli altri erano
già tutti fuori mentre io cercavo in qualche modo di uscire,
stavo quasi per farcela ma persi l’ equilibrio e se
Niall non mi avesse preso in tempo fra le sue braccia sarei
caduta. Arrossii di colpo mentre lui mi allontanava
da sé. A stento riuscii a trattenere un gemito di
protesta. Non volevo che lui mi allontanasse, volevo solo che
mi stringesse fra le sue braccia e… Ma cosa cavolo stavo
pensando? Dovevo essere completamente fuori di testa.
Ero
finalmente riuscita a scendere da quella Gip anche se con molta
fatica. Ci dirigemmo tutti verso l’ entrata
dell’ hotel e con mia sorpresa quello che avevo
pensato prima si avverò. Niall mi prese per mano e mi stinse
a sé. Mi teneva per i fianchi mentre il
mio braccio si trovava intorno alle sue spalle. Ero
maledettamente felice e non sapevo neanche il perché.
«
Oh… nessuno.» disse Zayn.
«Ok, adesso
basta! Sono stufa di non sapere niente. Come faccio a recuperare la
memoria se nessuno di voi mi dice cosa diamine è successo in
questi tre anni!? Se mi rispondete in modo vago non mi
aiutate di certo!» urlai dalla frustrazione. Tutti
si voltarono e mi guardarono. Beh, avevo solo detto la
verità!
« Avanti,
diglielo Louis.» disse Harry.
«
D’ accordo tanto è inutile continuare a tenertelo
nascosto, lo scopriresti comunque. Ti racconterò tutto in
hotel, va bene?» disse Louis sospirando.
«Va
bene.» risposi mentre attraversavamo l’
ingresso dell’ hotel e non appena entrammo una marea di
persone corsero verso i ragazzi e iniziarono a parlare di cose che io
non capivo. Guardai Niall e lui mi mise una mano sulla spalla
e mi sorrise, per poi lasciarmi e fare lo stesso con una
ragazza dai capelli biondi. Fortunatamente non rimanemmo per molto
tempo in mezzo a quella folla e subito, con gli altri, mi diressi in
quello che doveva essere l’ ascensore
dell’ hotel.
« E menomale
che avevamo la serata libera!» esclamò
Harry prima di digitare il sesto piano. Le porte si chiusero e
l’ ascensore iniziò a salire.
«
Infatti.» disse poi Niall dietro di me.
« Sai
quant’è frustante questo!? Non sapere di che
cavolo state parlando!» dissi mentre le porte
dell’ ascensore si aprivano. Nessuno capiva il mio disagio,
ma infondo come avrebbero potuto? Quella che aveva perso la memoria ero
io, e quello era un mio problema. Cosa avrei dato per capire
a cosa diamine si riferivano!
Uscimmo e Louis si
fermò alla porta numero 15, estrasse la chiave e
l’ aprì.
« Questa
è la tua camera.» mi informò
Louis. Niall mi spinse nella camera o per meglio dire in una suite. Al
centro della camera c’era un letto a baldacchino,
sul lato sinistro c’era una piccola cucina e il bagno doveva
essere enorme! Per non parlare del plasma a 42 pollici!
« Voi state
qui!?» chiesi sbarrando gli occhi.
« Ognuno di
noi ha una camera come questa.» rispose Zayn.
«E quanto
costa? Ma che lavoro fate per permettervi una cosa del
genere!?» domandai.
« Te lo
mostro. Ragazzi, prendete il computer portatile e caricate i video di
X-factor!» disse Louis. Ci sedemmo tutti sul letto e Louis
prese quello che era il suo pc, lo accese e notai che come sfondo del
desktop c’ erano lui e i ragazzi con dietro la Statua della
Libertà. Scoppiai a ridere, avevano delle facce troppo
strane in quella foto!
Allora erano stati a
New York! Quanto li invidiavo in quel momento, andare
lì era uno dei miei più grandi sogni e rimasi
male nel capire che mio fratello ci era andato senza di me. Quando
eravamo più piccoli mi promise che ci saremmo andati
insieme, ma quella promessa non fu mai mantenuta. Ma non volevo
fargliene una colpa, di sicuro ci andremo, prima o poi.
«
D’ accordo.» disse poi Harry prendendo il pc,
aprendo Youtube e cliccando One Direction, audizioni
X-factor. « Iniziamo dal principio!»
***
«Mamma!»
dissi sorridendo al telefono un’ ora dopo.
« Tesoro,
come stai?» mi chiese subito mia madre.
« Sto bene.
Stavo guardando dei video su Youtube … Louis è in
una band? Sono così felice che abbia realizzato il suo
sogno!» dissi sorridendo e sdraiandomi sul letto.
All’ inizio ero rimasta davvero scioccata nel sapere che mio
fratello era famoso! Quando me l’ avevano detto
pensavo che fosse tutto uno scherzo, ma poi vedendo i loro
video mi sono dovuta ricredere. Mio fratello faceva parte di una
boyband! Da non crederci!
Avevo visto le loro
audizioni e in quella di Louis c’ero anche io che gli urlavo
di mettercela tutta. Quando poi avevano unito quei cinque
sconosciuti in una band e gli avevano detto che ce l’ avevano
fatta, erano venuti tutti verso di me e Louis mi aveva presa
fra le sue braccia urlando che quello era il giorno
più bello della sua vita. Come ho potuto dimenticare una
cosa del genere? Quello era stato uno dei giorni
più belli per mio fratello, e la mia mente non ne aveva
nessun ricordo. Ed io mi sentivo così in colpa,
perché avrei voluto ricordare tutto. Solo che
quello, per il momento , era un desiderio che non si poteva realizzare.
« Arielle,
devi essere molto confusa… Vuoi che venga lì?
Guarda che se vuoi io vengo subito!» disse mia
madre.
« No, mamma!
Tu devi prenderti cura delle mie sorelle e poi ho Louis qui con me
quindi non ti preoccupare!»
« Sono
sicura che si prenderà cura di te! Ha fatto un buon lavoro
negli ultimi due mesi.» disse piena d’
orgoglio. Ero sicura che mia madre stesse piangendo ed io
avrei tanto voluto abbracciarla. «Ed anche gli altri ragazzi
si prenderanno cura di te, soprattutto Niall.»
continuò.
« Grazie,
mamma.» risposi arrossendo. Il ricordo di
Niall, della sua risata e dei suoi occhi blu mi provocavano delle
sensazioni strane ma non potevo fare niente perché lui era
fidanzato, ed io non volevo rovinare nessuna storia d’
amore. Inoltre era più grande di me di tre
anni… No, aspetta ma che stavo dicendo? Io avevo diciassette
anni non quindici!
« Prenditi
cura di te, Arielle!» disse mia madre,
più a sé stessa che a me.
« Mamma,
devo farti una domanda.»
«Dimmi!»
«
Perché sono con Louis? Non ho finito l’
università?» chiesi a mia
madre dato che ero partita con Louis nonostante la scuola. Il mio sogno
era sempre stato quello di diventare un’ insegnate, ma allora
perché non lo stavo realizzando?
« Louis non
te lo ha detto?» chiese con una voce strana.
«No…»
risposi. Cosa era successo in quei tre anni?
«Sai, a
causa del suo lavoro Louis era sempre in viaggio e tu non ce la facevi
a stare lontana da lui così hai deciso di seguirlo. Sono
successe un paio di cose qui e così Louis ha acconsentito a
portarti con lui e i ragazzi. La band…»
s’ interruppe. Ma io sapevo che c’era
dell’altro però decisi comunque di non
chiederle nulla. « Chiedilo a Louis.»
« Lo
farò! Fra quanto torneremo a casa?»
chiesi impaziente.
« Tra un
mese. Ma se tu vuoi tornare a casa prima basta che lo dici ai
ragazzi!» la sentii dire fra le lacrime.
« No, stare
qui con loro mi aiuterà a ricordare. Io devo
ricordare.» dissi ed iniziai a piangere anche io
perché non ricordare gli ultimi tre anni della propria vita
era davvero assurdo.
«Lo so
tesoro, lo so.»
« Devo
andare mamma, ho bisogno di riposare. Dì alle ragazze che mi
mancano da morire e abbracciale da parte
mia.» esclamai sorridendo e pensai alle
mie sorelle. Chissà se anche loro sentivano la mia mancanza.
« Certo! Non
ti preoccupare, faremo una video- chat molto presto. Dormi
bene, Arielle.»
« Anche tu
mamma, ti voglio bene.» le dissi prima di
staccare il telefono e posarlo sul comodino. Mi sistemai
sotto le coperte e iniziai a piangere. Ero confusa, triste ed ero a
pezzi. Ero sola in quella stanza enorme, ed il peso di quel
che mi era successo iniziò a farsi sentire. Essere lontana
da casa di certo non migliorava la situazione, ma la cosa
peggiore era che era successo qualcos’altro ed io, come al
solito, non sapevo di cosa si trattasse.
Le lacrime iniziarono
a scendere e cercare di fermale era inutile. Pensandoci
meglio, ero davvero felice di trovarmi da sola in quella stanza. Non mi
era mai piaciuto piangere davanti alle persone, e poi non volevo che
Louis mi vedesse in quello stato, davanti a lui dovevo apparire la
solita Arielle.: allegra, testarda e con una grande gioia di vivere.
Quindi quel sentimento di dolore lo avrei tenuto per me e non lo avrei
condiviso con nessun’ altro. Avevo promesso a me
stessa di vivere quell’ agonia da sola, ma non sapevo che una
persone me lo avrebbe impedito.
Louis'POV.
« Spero che
stia dormendo, povera ragazza!» disse Liam andando
avanti e indietro per la stanza.
« Dovremmo
svegliarla fra un’ora e darle la
medicina.» dissi mentre rispondevo ad alcuni
tweets. Con la coda dell’ occhio vidi che Niall
guardava un punto fisso privo di espressione. Mi si strinse il cuore
nel vederlo così.
«Le abbiamo
detto dei One Direction ma penso che lei sappia quanto siamo
famosi…» commentò Zayn.
«
Sì, le abbiamo detto di X- factor... ma dovremmo informala
gradualmente, non credete? Voglio dire, diciamole solo il necessario e
non andiamo di fretta. Domani potremmo portarla ad un
concerto e ad una singing.» disse Harry sorridendo.
« Io non
credo che sia una buona idea. »
risposi abbassando lo sguardo.
« Durante il
concerto potrebbe restare vicino a Paul e poi
durante la singing in macchina! Così non
correrebbe alcun pericolo!»
esclamò Liam. In effetti se Arielle avesse
assistito ad un nostro concerto ed una singing forse avrebbe potuto
recuperare qualche ricordo.
«
Sì ma dobbiamo stare attenti anche ai gossip! Quelli sono
all’ ordine del giorno!» aggiunse Harry. Aveva
ragione ed ero stato uno stupido a non pensarci.
C’erano paparazzi ovunque e in qualsiasi
posto andassimo ci riconoscevano. Dopo quello che era
successo quella volta, non volevo che mia sorella ripetesse la stessa
esperienza. Io ero suo fratello e non avevo saputo proteggerla! Quindi
aiutarla a recuperare la memoria era il minimo che potessi fare, e poi
io le volevo un mondo di bene anche se, a volte, avrei voluto
prenderla a schiaffi. Arielle era davvero un osso
duro, ed anche se non manifestava mai i suoi
sentimenti, io sapevo che mi amava tantissimo. Tra di noi
c’era sempre stato un legame speciale, e la cosa non sarebbe
mai cambiata.
« Glielo
dirò, ma dobbiamo tenerla lontano dal palcoscenico e
soprattutto da Twitter!» dissi.
« Niall,
stai bene?» chiese improvvisamente Liam. Mi girai
di scatto e guardai Niall che se ne stava da solo seduto su quella
maldetta poltrona senza dire una parola. Chiusi il mio
computer e mi alzai dal letto per poi andare vicino a Niall ed
abbracciarlo. All’ inizio fece resistenza ma poi si
lasciò abbracciare. Era distrutto.
« Lei
ricorderà! Mi hai capito!?» gli dissi
dandogli una pacca sulla schiena. Ero sempre stato un tipo
positivo e sapevo che Arielle avrebbe recuperato al memoria, lo sapevo
troppo bene.
« E se
invece non dovesse succedere? Non so quanto tempo ci ho messo
la prima volta per convincerla…» mi
disse con voce tremante. Lo abbracciai ancora di più.
« Vedrai,
devi solo dirle...»
« No, tu non
capisci! Anche se le dicessi la verità per lei sarebbe
troppo ed io non voglio stressarla, inoltre ha dimenticato tutto. Si
è dimenticata di me e dell’ amore che provava per
me e poi per lei io sono altro che uno sconosciuto e non si
fiderebbe di me!» mi disse per poi allontanarmi e guardarmi
con un espressione stanca, rassegnata. Niall era sempre stato
innamorato di Arielle, anche se lei all’ inizio non voleva
avere niente a che fare con lui dato che era un cantante.
Aveva paura che potesse tradirla, ma una volta conosciuto se
ne era completamente innamorata, ed io speravo che questo potesse
accadere di nuovo.
« Niall lei
si ricorderà di te ma per adesso non devi dirle chi sei o
chi eri. Adesso dobbiamo essere tutti suoi amici ed aiutarla il
più possibile.» dissi
sospirando e guardando i miei compagni. Tutti erano d’
accordo con me.
-
Voi mi volete morta! No,
cioè il primo capitolo 102 recensioni! Ma sapete quanto
cavolo sono!? La mia faccia è sempre
così ultimamente: O.O qwjhdfjkwefk Non so che dire...
c'è non ho parole.
Ma secondo me nemmeno
le merito tutte queste recensioni! E poi le persone che hanno inserito
la mia storia fra le seguite, ricordate e prefertie...graziee! Non
smetterò mai di ripeterlo! Sono sorpresa... e
felice allo stesso tempo...Ma io non ci credo ancora...G-R-A-Z-I-E!!
Tornando al capitolo,
il secondo è unì pò depresso
perché le canzoni di Ed mi spronano a scrivere tragico (?)
No, ok non sto bene! e.e Spero che questo secondo capitolo vi
piaccia come il primo. L' azione si vede più avanti ma spero
di non annoiarvi con i primi capitoli, lo spero davvero!
Grazie ancora cavolo,
davvero! Grazie che la seguite, grazie per i complimenti...Ok, non
voglio rompervi più.
Alla
prossima e thank youuuu a loot, a loooot! çç
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Capitolo 4 *** Capitolo tre. ***
Capitolo
tre.
«
Starai con Sandra, va bene?» mi
ripeté Louis per la terza volta ed io ne avevo abbastanza di
quella raccomandazione, ed anche Sandra dato che aveva
sbuffato. Da quando avevo perso la memoria Louis era
diventato molto più apprensivo e questa cosa
cominciava a darmi su i nervi. Non avevo mai sopportato le
persone che ti stavano col fiato sul collo, e la stessa cosa valeva
anche per lui.
«Louis, me lo hai ripetuto un milione di volte, ho capito!
Resterò con Sandra e non la lascerò
indietro!» gli dissi e lei mi sorrise. Cercai di
mantenere la calma anche se mi risultò alquanto difficile.
Louis mi guardò e mi sorrise. Molto probabilmente aveva
capito che stavo cominciando ad irritarmi, lui mi capiva sempre.
«Lo so, solo che io mi
preoccupo.» mi rispose. Harry gli mise un
braccio sulle spalle per rassicurarlo.
« Louis, ho qui-» mi fermai di
colpo. Stavo per dire una sciocchezza. « Ho
diciassette anni e so badare a me stessa, quindi smettila di essere
così apprensivo!» continuai
prima di aprire la porta e ritrovarmi Paul davanti. Indossava
un enorme giubbotto arancione che lo ingrassava
tantissimo. Non potei fare a meno di ridere, era davvero troppo buffo
conciato così.
« Non ridere! Me lo ha regalato mia madre per
natale! Avanti ragazzi è ora di andare.»
disse Paul rivolgendosi ai ragazzi. Non la smettevo di
guardare Niall, quel giorno era davvero bellissimo: indossava una
maglia bianca che gli faceva risaltare la pelle chiara e quindi anche
gli occhi azzurri. Aveva un jeans stretto ed indossava un
paio di Converse bianche. Era vestito in modo semplice ma era
bellissimo. .. Ma cosa diamine mi saltava in testa? Ok, ero
completamente impazzita. Ormai erano due giorni che non la smettevo di
fare pensieri strani su Niall. Avevo cercato in tutti i modi di
evitarlo ma i miei tentativi si erano rivelati completamente
inutili. C’era qualcosa in lui che mi attraeva o
forse era semplicemente lui a farlo… non lo so. Comunque lo
avrei scoperto, prima o poi.
«Arielle, se hai bisogno di qualcosa chiamaci o mandaci un
messaggio. »mi avvertì Louis. Harry fece una
smorfia ed io gli sorrisi. Poi i ragazzi andarono con Paul
mentre io rimasi con Sandra. Ad essere sincera mi sentivo a
disagio perché non conoscevo quella donna, ma
Louis mi aveva assicurato che era gentile, quindi decisi di
fidarmi. Inoltre non vedevo l’ ora di assistere al concerto!
Tutto quello che sapevo era che si sarebbe tenuto su una specie di
gazebo o qualcosa del genere.
«Louis tiene davvero molto a te.»mi disse Sandra
sorridendomi.
«Sì» annuii mentre aprivo la porta della
mia stanza, dopo aver lasciato quella di Louis un attimo prima. Dovevo
ancora vestirmi e ad essere onesta con la gamba che mi ritrovavo non
era di certo un’ impresa facile.
«Vuoi una mano?» mi chiese Sandra.
«Grazie!» risposi sorridendo e aprendo l’
armadio per scegliere cosa indossare.
Mezz’ora dopo, grazie all’ aiuto di Sandra ero
riuscita a vestirmi in maniera decente. Indossavo un jeans stretto, una
maglia grigio chiaro che faceva risaltare i miei occhi e un paio
Converse. Avevo legato i miei capelli castani in una coda di cavallo e
avevo deciso di truccarmi. Non mi era mai piaciuto farlo, anche se mia
madre mi ripeteva continuamente che se lo avessi fatto sarei stata
più bella. Ma io non ascoltavo mai i consigli
degli altri e facevo sempre quello che volevo.
«Bene, Arielle facciamo vedere al mondo quanto sei carina!
Usciamo di qui!»disse Sandra mentre uscivamo dalla mia camera
per poi dirigersi verso l’ ascensore ed entrare. Il
mio cuore batteva fortissimo ed io non vedevo l’
ora di ascoltare la band dal vivo. Chissà che sensazione
avrei provato.
Una volta uscite dall’ ascensore e poi
dall’ hotel ci dirigemmo verso il parcheggio,
dov’era parcheggiata una Gip grigia
guidata da un’ uomo simile a Paul. Solo allora mi
resi conto che quella era la mia bodyguard. Forse i One Direction erano
più famosi di quel che pensavo. Entrai in quella macchina
enorme e mi sedetti vicino a Sandr, senza dire una parola per tutto il
viaggio. Il tragitto fu breve e quando arrivammo davanti alla struttura
dove si sarebbe tenuto il concerto, non potei fare altro che spalancare
gli occhi. C’erano una marea di persone che urlavano il loro
nome, e da lì capii che i One Direction erano davvero molto
ma molto famosi.
Una volta parcheggiata la macchina scesi e subito Louis e tutti gli
altri mi vennero incontro.
«Arielle!» urlò Louis sorridendo. Era
sempre il solito cretino!
«Louis!» risposi.
« Mi sei mancata!» mi disse.
«Sì, sì. Louis, non mi hai detto che tu
e gli altri siete così famosi! Non so quante ragazze ci sono
lì fuori ad aspettarvi!»esclamai sorridendo e
guardandolo diritto negli occhi.
« Beh… Non volevamo,ehm, stressarti …
»
« Non sono stressata e poi non mi consola di certo il fatto
che voi mi nascondiate delle cose!» gli dissi irritata.
«Io voglio ricordare tutto, davvero. Ma se voi mi tenete
nascoste delle cose di certo non mi aiuta.»
continuai. Ero davvero stanca di non sapere cosa succedeva e
se mio fratello sapeva di cosa si trattava, allora perché
non mi diceva niente?
Louis mi guardò e poi mi mise una mano sulla spalla
dicendomi: « Scusami, hai ragione. Non ti
nasconderò più
niente.»continuò.
«Grazie.»
« Adesso andiamo che i ragazzi devono salire sul palco!
Abbiamo dei posti riservati.» mi disse Sandra prima di
prendermi per mando e allontanarmi da mio fratello. Lo salutai e gli
augurai buona fortuna.
Niall’s POV.
« Avanti Niall, sorridi!» mi disse
Liam scrollando le spalle. Io me ne stavo seduto su una sedia
e non la smettevo di mangiare quelle dannate patatine. «Non
magiare troppo che tra poco si va in scena.»
continuò.
«Lo so.» risposi prendendo una patatina e
mangiandola.
« Per quanto tempo hai intenzione di rimare così
spento? Avanti Niall, balla con me sai che devo alleggerire la
tensione!» mi disse Harry cominciando a ballare. Sapevo che
quello era stato un tentativo per tirarmi su di morale ma io non
riuscii a ridere. La mia mente era da tutt’altra parte.
« Niall, lo so che ti stai chiedendo se Arielle
riuscirà a recuperare la memoria ma ti ho detto che serve
del tempo quindi non deprimerti. E poi lei non si ricorda che stavate
insieme e non ti preoccupare che non s’ innamorerà
di qualcun’ altro e poi se glielo dicessi complicherebbe solo
le cose.» commentò Louis prendendo una bottiglia
d’ acqua e bevendo.
« Lo so.» dissi sorridendo. Louis aveva ragione,
Arielle non si sarebbe innamorata di nessun’ altro
perché lei amava me e costi quel che costi lo avrebbe
ricordato.
« Se lei ha dimenticato gli ultimi tre anni, vuol dire che
non sa perché stava viaggiando con noi.» disse
improvvisamente Zayn. Lo guardai e spalancai gli occhi. Aveva ragione,
lei non si ricordava.
« Sì, lei non lo so.»disse lui
incrociando il mio sguardo per poi abbassarlo qualche istante dopo.
«Quello che è successo non è stato
facile. Forse è una cosa positiva che lei non lo
ricordi?» chiese Liam con voce tremante e guardando il suo
viso, mi resi conto che anche lui la pensava come me: lei non
doveva sapere. E io glielo avrei tenuto nascosto, forse non
era giusto ma non volevo che lei soffrisse. Non di nuovo.
« Ma se lei vuole saperlo… Le ho promesso che non
le avrei più nascosto niente…»disse
improvvisamente Louis. Sapevo che stava soffrendo, una parte
di lui avrebbe voluto dirglielo mentre l’ altra voleva solo
proteggere sua sorella.
« Come glielo spieghiamo se lei non si ricorda? Non voglio
dirglielo… E’ successo qualche anno
fa…»
« Non ci avevo mai pensato…» intervenne
Harry.
« Niall, solo tu puoi spiegargli quello che è
successo, lo sai?» mi chiese Liam vendendomi incontro e
abbracciandomi.
« Ha fatto male a te quanto a lei…»
intervenne Zayn.
« Lo so… Se lei me lo chiederà e se
davvero avrà bisogno di saperlo
allora…» dissi anche se non volevo dirle quello
che era successo un’ anno fa e speravo con tutto me stesso di
non doverlo mai fare.
« Ragazzi, siete pronti?» chiese Paul sbucando da
dietro l’ angolo. << Cosa
succede?>> chiese poi vedendo le nostre facce.
« Ci siamo solo resi conto che Arielle non si
ricorda…» dissi ripensando a quel
tragico evento.
« Non ricorda perché è con
noi.» aggiunse Harry per me.
« Ragazzi, adesso uscite.» disse Paul. Ci alzammo
tutti e ci dirigemmo verso il palcoscenico.
« Niall, se hai bisogno di parlare con qualcuno basta
chiedere.» continuò Paul sorridendo.
« Grazie.» risposi. Non volevo
che lei ricordasse perché se lo avesse fatto le cose
sarebbero cambiate. Dopo tutto quello che era successo si era chiusa in
sé stessa e l’ ultima cosa che volevo era che
succedesse di nuovo.
Avrei dato il meglio di me e avrei cantato come non avevo mai
fatto prima. Lei era lì, fra il pubblico ed io volevo che si
emozionasse come la prima volta che mi aveva sentito cantare.
Volevo che lei si ricordasse tutto, perché lei era mia. E lo
sarebbe stata per sempre.
Arielle’s POV.
«Ed ecco a voi i One Direction!»
annunciò improvvisamente una voce ed i miei occhi si
spostarono subito su quell’ enorme palcoscenico. Io
e Sandra avevamo il pacchetto Vip e quindi eravamo molto vicine al
palco. In quell’ arena, se così possiamo
definirla, c’erano tantissime ragazze che non stavano
un’ attimo ferme. D’ un tratto Louis e i ragazzi
uscirono accompagnati dalle urla delle fan ed iniziarono a cantare.
Non li avevo mai sentiti cantare le loro canzoni e dovevo
ammettere che erano davvero bravi, e poi si vedeva che amavano cantare.
Quanto avrei voluto ricordare gli ultimi tre anni!
Quando la canzone finì mi accorsi di tremare. Guardai i
ragazzi uno ad uno. Zayn non la smetteva di sorridere e
continuava ad andare avanti e indietro per il palco, sembrava davvero a
suo agio. Anche Liam sorrideva solo che era meno euforico di Zayn,
anche se Harry lo batteva! Non la smetteva di sorridere e
stava… ballando? Scoppiai a ridere. Anche Louis e gli altri
fecero lo stesso e le fan urlarono : «Harry sei
stupendo!». Non avevo nulla in contrario solo che
in quel momento più che stupendo mi sembrava un’
idiota. Infine il mio sguardo si posò su Niall e
senza accorgermene incrociai il suo sguardo. Mi sorrise e il mio cuore
saltò di un battito. Stavo forse impazzendo?
« Sono stati bravi, vero?» mi sussurò
Sandra. Annuii. Erano stati fantastici. Si vedeva lontano un miglio che
stare su quel palco ed essere guardati da migliaia di persone non li
metteva affatto in imbarazzo, anzi.
« Quante volte hanno cantato queste canzoni?»
chiesi senza distogliere lo sguardo da loro.
« Tantissime volte e continueranno a farlo dato che sono in
Tour.» mi rispose Sandra. Doveva essere davvero
faticoso. I ragazzi cantarono l’ ultima canzone del
concerto che si intitolava More than this, e quando sentii le
loro voci tremai… Erano un qualcosa di incredibile,
soprattutto Niall. Non sapevo il perché ma quanto lo sentivo
cantare dentro di me si muoveva qualcosa, anche se ne non sapevo cosa.
« Ragazzi, siete stati fantastici!» dissi
sorridendo. «Davvero è stato
incredibile!»continuai.
« Dai non esagerare!» disse Harry arrossendo.
« Mi fa piacere che ti sia piaciuto!»
esclamò Louis tirandomi la cosa. Era sempre il solito.
« Ho una domanda da fare.»
« Avanti, spara!» disse Liam ridendo.
«Louis, tu ed Harry state uscendo insieme? Voglio dire,
durante il concerto ho visto dei cartelloni in cui c’eravate
raffigurati voi due. Eravate davvero carini solo che Louis non pensavo
che ... »
« No! Non stiamo uscendo, sei forse impazzita? »
disse Harry imbarazzato mentre gli altri scoppiarono a ridere.
« Ma eravate così carini insieme! Comunque, Louis
tu hai un ragazzo? » domandai a mio fratello che quasi non
spalancò la bocca. Adoravo prenderlo in giro ma amavo
soprattutto le sue facce. Erano sempre strane!
« Che simpatica! Ho una fidanzata.» mi
rispose altezzoso.
« Davvero, questa mi è nuova! Come si chiama?
E’ bella? Andavo d’ accordo con
lei?» chiesi tutto d’ un fiato. Ero
davvero curiosa di conoscere la ragazza che aveva fatto perdere la
testa a quel degenerato di mio fratello.
« Si chiama Joy ed è molto bella e ti adorava,
anzi ti adora ed avevate uno splendido rapporto. »
mi rispose con un espressione serena. Peccato che non mi ricordassi di
lei. Da quel che potevo capire Louis ne era davvero innamorato. Nei
suoi occhi si accese una luce che non avevo mai visto prima.
Chissà com’era essere innamorati di qualcuno.
Senza accorgermene guardai Niall e incrociai di nuovo il suo sguardo,
forse io… no! Scossi la testa e feci finta di niente.
« Anche voi siete fidanzati?» chiesi poi
rivolgendomi agli altri e quando i miei occhi si posarono su Niall mi
feci leggermente rossa e distolsi lo sguardo, ancora. Avevo
forse paura della sua risposta? No, io già sapevo che lui
aveva una ragazza, allora perché mi sentivo strana?
« Anche io ho una ragazza, si chiama Rosie e l’ hai
incontrata qualche volta a Chicago.» disse Harry.
« Anche io sono fidanzato.» aggiunse poi
Liam.
« Sapete dirmi se a me piaceva qualcuno?»
chiesi senza riflettere. Tutti mi guardarono ma nessuno di loro mi
rispose, ed io mi sentivo sempre più confusa.
« Io sono single.» disse Zayn evitando la
mia domanda e attirando l’ attenzione su di sé.
Per quanto desiderassi sapere se anch’ io ero innamorata di
qualcuno decisi di lasciar perdere, dal momento che nessuno mi avrebbe
risposto.
« Capisco. E tu Niall?»
chiesi. Niall guardò prima Liam e poi Louis come
se cercasse aiuto e poi si rivolse a me.
« Io ho un’ incredibile e bellissima
fidanzata.» mi rispose sorridendo.
« Ah.» annuii abbassando lo sguardo e
guardando il pavimento. Provai una morsa allo stomaco e rimasi confusa
dalle emozioni che mi avevano provocato le sue parole. Sapevo che aveva
una fidanzata eppure… Non sapevo nemmeno io quello che
provavo.
« Allora siete pronti per la signing?»
chiese improvvisamente Paul. Tutti fecero cenno di si con la
testa , Liam mi si avvicinò per abbracciarmi ma io lo
respinsi istintivamente.
«Scusami… Non volevo, è solo
che…» cercai di scusarmi per il gesto
che avevo fatto ma la verità era che non sapevo nemmeno io
perché lo avevo respinto.
« Non ti preoccupare. » mi
rassicurò.
« Avanti ragazzi, andiamo!» li spronò
Paul.
«Arielle, se hai bisogno di qualcosa mandami un messaggio e
non dimenticare di prendere le medicine.» mi
avvertì Louis.
« So prendermi cura di me stessa.»
« Sono solo preoccupato per te e poi non vorrei
che…» si
bloccò a metà frase. «Solo sta con
Sandra. Noi andiamo.» finii per poi voltarsi e
raggiungere gli altri.
Guardai Sandra che mi sorrise e pensai che c’era qualcosa che
non andava. Che cosa voleva dire prima? Perché non
aveva terminato quella frase? Perché lui e i ragazzi erano
così tanto apprensivi nei miei confronti? Cos’era
successo negli ultimi tre anni? E perché avevo
dovuto perdere la mia fottuta memoria e dimenticare?
-
Aaaah,
scusate il ritardo! Putroppo la scuola è inizata e non ho
avuto tempo di aggiornare, mi dispiace! Grazie per le 81
recensioni al terzo capitolo...non mi aspettavo che ce ne fossero
ancora così tante. Ho letto anche di commenti che dicevano
che erano presenti errori di punteggiatura, non appena avrò
tempo correggerò tutti i capitoli! Sperando di averne!
Ancora grazie per tutte le persone che seguono la storia, e spero anche
questo capitolo vi piaccia. Purtroppo non so quando
aggionerò, ma massimo entro uan settimana. ODIO LA SCUOLAAA!
Alla prossima, wefjewlkjlwkfjk **
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Capitolo 5 *** Capitolo quattro. ***
Capitolo
quattro.
«Harry,
smettila!» dissi ridendo. «
Questo non è lavorare!»
« Guarda,
invece lo è!» mi rispose facendo l’
occhiolino.
« Louis ti
ucciderà. » gli dissi cercando di non ridere anche
se a stento riuscivo a trattenermi.
« Non lo
farà, mi ama troppo.» disse Harry
prendendo il pennarello e disegnando dei baffi sul povero viso di mio
fratello. Non osavo immaginare la sua reazione quando si sarebbe
svegliato!
« Cosa diamine
sta succedendo?» chiese improvvisamente Niall entrando nella
stanza. Lo guardai e gli feci cenno di abbassare la voce. Lui
mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia per poi
prendere il pennarello da mano ad Harry.
« Voglio fare
qualcosa anche io!» esclamò per poi disegnare una
stellina sul naso di Louis. Quest’ ultimo si mosse
e aprì gli occhi.
«Cosa cavolo
sta succedendo?» chiese confuso. Io, Niall ed Harry ci
guardammo e poi ci alzammo dal letto uscendo dalla camera di Louis
ridendo come pazzi.
**
Mi svegliai di soprassalto e mi resi conto che quello non era stato un
semplice sogno ma bensì un brandello di memoria. Cercai di
memorizzare ogni dettaglio di quella visione e senza accorgermene
sorrisi perché stavo ricordando, lentamente ma stavo
ricordando.
Guardai l’ orologio e mi accorsi che erano le otto , avevo
dormito per ben nove ore. Molto più di quanto
facessi normalmente. Presi il mio IPhone e mandai un messaggio a Louis
dicendogli che ero sveglia e che stavo bene, dato che lui si
preoccupava sempre. Non feci neanche in tempo a mandarglielo
che la porta della mia camera si aprì.
« Arielle, sei pronta per andare fuori?>> mi
chiese Louis sorridendomi. Feci cenno di sì con la testa e
lui mi si avvicinò e mi aiutò a scendere dal
letto. Poi insieme uscimmo dalla camera, dato che avevo dormito
vestita, e raggiungemmo gli altri nell’ ascensore. Una volta
arrivati quel mezzo cominciò a scendere e io mi
ritrovai quasi addosso a Niall. Lui mi guardò e mi
allontanò da sé. Provai una fitta allo stomaco,
perché lo aveva fatto?
« Dove andiamo?» chiesi cercando di far finta di
niente.
«Non lo so.» rispose Liam.
« Penso da Nando’s.» rispose
Niall. Tutti gli altri si girarono e annuirono. La voce di Niall mi
sembrava più fredda del solito ma forse era solo una mia
impressione. Comunque, decisi di raccontare a tutti del sogno che avevo
fatto.
« Ragazzi.» dissi, ma nessuno mi rispose. Lo dissi
di nuovo, ma niente. Poi lo urlai e tutti si girarono di scatto. Che
situazione imbarazzante!
« Ho sognato o per meglio dire ho ricordato. Eravamo nella
camera di Louis e mentre stava dormendo Harry gli ha
disegnato dei baffi, poi Niall sei entrato tu e gli hai disegnato una
stellina sul naso.» cercai di spiegare.
«Ricordi questo!?» mi chiese Harry spalancando gli
occhi.
« Allora è successo davvero? » domandai
mentre mi si contorceva lo stomaco. Avevo ricordato qualcosa degli
ultimi tre anni, anche se era un ricordo breve avevo pur sempre
ricordato. Non ci potevo credere, ero felice, lo ero davvero. Se avevo
ricordato quell’ episodio, allora potevo ricordare tutto!
« E’ successo qualche mese fa.» disse
Louis sorridendo ad Harry.
« Questo è tutto?» chiese Zayn
improvvisamente.
«Sì.» risposi abbassando lo
sguardo. Avrei voluto ricordare di più ma purtroppo la mia
mente si era fermata a quel breve ricordo. Niall prese la mia mano e la
strinse come per volermi confortare. Io quel ragazzo non lo capivo,
prima mi allontanava e poi mi si avvicinava
improvvisamente. Il contatto con la sua mano fu davvero
rassicurante e come al solito, il mio cuore battè
fortissimo. Dovevo cancellare le emozioni che Niall mi suscitava
perché lui era fidanzato, ed io non avrei mai preso il posto
della sua ragazza. Oh, ma che diamine stavo pensando!?
Le porte dell’ ascensore si aprirono e ci
ritrovammo Paul con un sorriso smagliante.
« Allora, dove andiamo a mangiare?» chiese Louis.
« Dove volete ragazzi!» rispose Paul.
« Bene, andiamo in un bel ristorante perché muoio
di fame.» disse Liam e tutti quanti uscimmo
dall’ ascensore e ci dirigemmo verso la Gip, ovvero nel
parcheggio. Il viaggio non fu molto lungo e in breve tempo arrivammo da
Nando’s. Scendemmo dall’ auto e poi ci dirigemmo
all’ entrata di quell’ enorme fast-food, sedendoci
in un’ angolino appartato. Era un posto davvero carino e
abbastanza grande. Le pareti erano dipinte di un rosso accesso e al
posto delle sedie c’erano delle comode poltrone. Le cameriere
indossavano una gonna nera ad alta vita, una camicetta bianca e delle
comode ballerine. Erano tutte molto carine, come il ragazzo
che stava alla cassa.
«Chi guardi, Arielle?» mi chiese Louis. Non feci in
tempo a rispondere che già aveva capito. Era impossibile
nascondere qualcosa a mio fratello, o almeno lo era per me.
« No, vedi…» esclamai ma poi mi bloccai
perché io ero una ragazza e avevo tutto il diritto
di guardare i ragazzi! Ma non appena incorciai lo sguardo di Niall,
tutti quei pensieri sparirono perché la sua espressione era
davvero strana.
« Vado in bagno.» dissi improvvisamente
mentre gli altri ordinavano. Non potevo sopportare quello sguardo
ancora a lungo. Mi alzai dal tavolo e mi diressi verso il
bagno delle donne, che era davvero piccolissimo. Mi guardai
allo specchio e pensai di essere davvero mediocre, una ragazza
ordinaria con nulla di particolare, ad eccezione degli occhi. Non ero
mai stata sicura di me e adesso che mi guardavo ne ero ancora
più sicura. Come poteva una come me sperare di far
colpo su un bel ragazzo?
Come se non bastasse sul mento c’era una piccola cicatrice.
Un ricordino che mi aveva lasciato l’ incidente.
Non ricordavo nulla di quel giorno, anche se lo volevo fortemente, ma
dovevo essere paziente. Il problema era che io non lo ero mai stata.
Uscii dal bagno e ritornai dagli altri. Niall mi sembrava
preoccupato ma non appena mi vide si girò e riprese a
parlare normalmente con Harry.
Prima mi era sembrato di sentire che Niall dicesse che gli mancava
qualcuno, ma chi? La sua ragazza?
« Chi ti è mancato Niall?» chiesi senza
pensare. Subito mi resi conto di quel che avevo detto e me ne pentii
amaramente. Lui stava parlando con Harry e quelli non erano
fatti miei.
« Ehm… nessuno.» rispose semplicemente
senza neanche guardarmi.
« Niall, non credo. Mi sembravi davvero
giù.» dissi sedendomi. Ma perché non mi
stavo mai zitta?
« Abbiamo ordinato, pollo!»
esclamò Zayn e tutti scoppiarono a ridere tranne me.
C’era qualcosa che ancora non sapevo, ne ero sicura, ma
allora perché nessuno mi diceva niente?
Erano passati ormai tre giorni e le mie visite all’ ospedale
non avevano riscontrato niente di nuovo. Dopo quel sogno che avevo
fatto, non avevo ricordato nient’altro. Mi sentivo
frustrata anche se i ragazzi non se n’erano accorti. Ero
molto brava a nascondere le mie emozioni, ma fino a quando avrei potuto
continuare così?
« Sei pronta?» mi chiese Louis entrando nella mia
stanza.
« Sì.» risposi cercando di sorridere
anche se non mi sentivo bella. Ormai non ero più
la persona di un’ tempo, non ricordavo nemmeno chi ero.
« Sei bellissima.» mi disse Louis ma io sospirai.
«Grazie.» risposi sorridendo. Louis mi si
avvicinò e mi abbracciò. Mi stinse forte a
sé e poi mi prese per mano, uscimmo dalla stanza e vidi che
c’erano anche tutti gli altri. Mio fratello aveva intuito che
mi sentivo triste, infondo lui era sempre stato l’ unico a
capirmi.
«Arielle, se è perché non riesci a
ricordare, non fa niente! Vedrai che pian piano i ricordi
torneranno.» mi disse Harry facendomi un sorriso a trentadue
denti. Questo mi rassicurò, ma non volevo che continuassero
a preoccuparsi per me. Quello era un mio problema.
« Non preoccupatevi per me! Stasera avete un live e dovete
provare, quindi non guardatemi così!» esclamai
sorridendo e cercando di far sembrare quel sorriso, un vero sorriso.
Stavo soffrendo ma non volevo che a causa mie gli altri dovessero
trascurare il loro lavoro, non volevo questo e Louis non se lo
meritava, non dopo che aveva lottato così tanto per arrivare
dov’era. Avevo perso la memoria ma questo non m’
impediva di andare avanti e lottare fino alla fine.
Niall aggrottò le sopracciglia, forse aveva capito che stavo
soffrendo ma nonostante questo io continuai a sorridere. Salutai i
ragazzi ed entrai in quel che era lo spogliatoio. Ci trovavamo nei
camerini dello stadio dove poi si sarebbero esibiti i ragazzi, ero in
ansia per loro ma sapevo che ce l’ avrebbero fatta.
I ragazzi cominciarono a spogliarsi e non appena il mio sguardo si
posò sul petto nudo di Niall provai l’ istinto di
saltargli addosso… Non era da me fare pensieri del genere,
ma Niall a petto nudo era davvero spettacolare! Invidiavo tantissimo la
sua ragazza , anche troppo. Non appena Louis finì di parlare
con la stilista, mi avvicinai a lui e gli presi il computer da mano. Lo
aprii e decisi di andare su quel social network chiamato Twitter. Avevo
anche un account Facebook ma mio fratello lo aveva cancellato, forse
per non farmi scoprire altre cose sul mio passato. Andai su
Twitter e digitai il mio nome: Arielle Tomlinson, sperando di trovare
qualcosa. Le mie speranze non furono vane dato che apparve il
mio account. Avevo più di 200,000 mila persone che
mi seguivano e non erano poche. Come diamine avevo fatto a raggiungere
un livello così elevato? D’ un tratto
apparvero alcuni miei tweets che risalivano a a qualche settimana prima
dell’ incidente. Mi si mozzò il fiato.
ArielleTommo: Che
bella giornata a New York! Ho incontrato tantissime persone! Xx
Due settimane fa.
ArielleTommo: Louis è inciampato ed
è caduto! Mamma, potevi fare un figlio più
stupido?
Due settimane fa.
ArielleTommo: E’ stata una delle
giornate più belle della mia vita! Sono felice per la band,
e per mio fratello! J
Tre settimane fa.
ArielleTommo: Mi mancano le mie sorelline! Non
vedo l’ ora di riabbracciarle.
Un mese fa.
ArielleTommo: Quel ragazzo ha rubato il mio
cuore, sono completamente innamorata li lui!
Un mese fa.
Spalancai gli occhi e il mio cuore saltò di un
battito. Un fidanzato? Io avevo un fidanzato e nessuno mi ha
mai detto niente? Cercai di capire chi fosse da altri tweets ma niente,
quel misterioso ragazzo non era stato mai menzionato. Mi sentivo presa
in giro perché nessuno si era degnato di dirmi niente! Io
amavo un ragazzo e non ricordavo neanche chi fosse!
«Hai finito?» mi chiese Harry.
«Ehm, sì.» risposi dandogoli il
computer. Avrei voluto chiedergli qualcosa ma decisi di tacere, non era
il caso.
«Stai bene?» chiese Niall mettendosi davanti a me e
guardandomi con un’ intensità tale da farmi
battere il cuore all’ impazzata.
« Sto bene, davvero.» gli risposi cercando di
ignorare quegli occhi blu.
«Dobbiamo parlare di una
cosa…» cercò di dirmi ma Paul
entrò improvvisamente nel camerino e Niall non
riuscì a finire la frase.
« Avanti ragazzi, portate i vostri bei culi sul
palcoscenico!» urlò. Niall mi
guardò un’ ultima volta prima di uscire dal
camerino seguito da tutti gli altri. Ero rimasta senza parole, ero
paralizzata. Cosa stava cercando di dirmi? Chi era il mio fidanzato? E
perché nessuno si era degnato di dirmi nulla!?
La giornata passò velocemente e l’ esibizione dei
ragazzi fu spettacolare, come al solito. Avrei voluto essere
più felice ma non ci riuscii. Dopo la scoperta che avevo
fatto mi ero spenta e mi ero resa conto di avere il cuore a pezzi, e di
certo la mia memoria non mi aiutava dato che non voleva ricordare
altro! Ma io non mi sarei mai arresa, non adesso che avevo
scoperto che il mio cuore apparteneva a qualcuno.
-
Scusate
il ritardo! La scuola mi uccide! Questo capitolo è
più corto degli altri, perdonatemi ma non ho avuto proprio
tempo ! Mi rifarò con in quinto e giuro che lo
farò così lungo che finirete con l' odiarmi (?)
No, ok spero di no!
In questo capitolo Arielle iniza a ricordare e pian piano la memoria
torna...pian piano! Spero che il capitolo vi piaccia, e prometto che il
prossimo sarà migliore!
Ciaoooo! :)
|
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Capitolo 6 *** Capitolo cinque. ***
Capitolo cinque.
« Australia, stiamo arrivando!» urlò
Louis mentre abbassava il finestrino della Gip. Ormai la nostra
permanenza in Texas era giunta al temine, ed era arrivato il momento di
partire. Da quando avevo scoperto di avere un fidanzato non mi ero data
pace, avevo provato in tutti i modi a ricordare ma purtroppo senza
risultati. I ragazzi erano davvero molto eccitati, l’ idea di
andare in Australia li entusiasmava tantissimo ed ero felice
di vederli così. Avrei voluto esserlo anche io ma
c’era qualcosa che me lo impediva, ed io sapevo esattamente
di cosa si trattava.
« Allora, quanti concerti dovrete fare
lì?» chiesi ma dato che nessuno mi
rispose riformulai la domanda.
«Non lo sappiamo.» mi rispose Harry sorridendo.
« Poi abbiamo due settimane di vacanza prima del tour
Americano.» disse Niall eccitato. Si vedeva che non
vedeva l’ ora di iniziare a girare per il mondo.
Io, al contrario, ero un’ po’ scettica al riguardo
perché sentivo che presto sarebbe successo qualcosa. Ma
infondo, io avevo sempre delle strane sensazioni che poi si rilevavano
vere, ma questa volta decisi di non ascoltarle.
Anche se ormai erano passati dei giorni, ancora non riuscivo a
capacitarmi del fatto di aver dimenticato gli ultimi anni della mia
vita. Mio fratello aveva realizzato il suo sogno e ormai gli One
Direction erano diventati famosissimi, ed io non ricordavo
niente. L’ ultimo ricordo che ho prima
dell’ incidente è un giorno come tanti, tornavo da
scuola e come al solito giocavo con le mie sorelline. Avevo aiutato
Lottie a fare i compiti e poi con Louis avevamo giocato a nascondino,
proprio come facevamo da bambini. Poi la sera ero andata a
letto e avevo sognato di baciare un ragazzo dai capelli biondi.
Aspetta, ora che ci penso quel ragazzo dai capelli biondi non potrebbe
essere…? No, era fuori discussione! Niall era fidanzato ed
io non potevo fare pensieri di quel genere.
« Perché quella ragazza è vestita da
carota?» chiesi improvvisamente vedendo una ragazza dai
capelli rossi che indossava , appunto, un completo da carota. Scoppiai
a ridere.
« A Louis piacciono le ragazze che mangiano
carote.» mi rispose Zayn scoppiando a ridere anche
lui.
« Durante X-Factor gli chiesero che tipo di ragazze gli
piacessero e lui rispose ,come ha detto Zayn, quelle che mangiano
carote.» disse Harry ridendo. Tutti erano scoppiati a ridere
tranne Louis, che probabilmente si era stancato di quelle
così dette “ragazze-carote”.
«Scendete, ragazzi!» disse Paul aprendo
le portiere della Gip. Tutti erano scesi e c’erano un sacco
di ragazze che urlavano il nome di mio fratello e degli altri, ma come
cavolo facevano ad urlare così forte?
I colleghi di Paul mi aiutarono a scendere ma ad un certo punto
sentì la mano di qualcuno che si posava sul mio braccio, e
non era una mano qualunque ma bensì quella di Niall. Il mio
cuore cominciò a battere velocemente e quando alzai lo
sguardo mi ritrovai persa in due iridi blu.
« Perché sei così dolce con me,
Niall?» chiesi impulsivamente.
« In che senso?» mi domandò mentre mi
aiutava a scendere dalla macchina. C’era qualcosa di diverso
nella sua voce: era fredda.
«Mi aiuti sempre a scendere dalla macchina , mi sorridi, mi
aspetti e tutto questo è molto dolce. Ma
perché?»
« Tu non te lo ricordi, ma negli ultimi tre anni siamo sstati
molto vicini.» mi disse prima di guardarmi con uno
sguardo che non riuscii a comprendere.
« Eri come un fratello, o eri il mio migliore
amico?» gli chiesi ma subito me ne pentii.
Perché gli avevo chiesto una cosa del genere?
« Uhm...»
« Ragazzi, muovetevi altrimenti perderemo l’
aereo!» commentò una guardia dietro di noi. Io e
Niall eravamo rimasti indietro e gli altri avevano già
oltrepassato il metal detector. Aumentammo il passo e facemmo la stessa
cosa, infondo quella non era di certo una passeggiata al parco! Dopo
aver dato i biglietti ed essere saliti sull’ aereo ci sedemmo
in prima classe. I sedili erano comodissimi e in più non
vedevo l’ ora che l’ aereo decollasse! Avevo sempre
amato volare e poi l’ Australia doveva essere stupenda.
«Solo sedici ora e poi potrò bere una bella
birra.» commentò Niall mentre si sedeva
davanti a me.
« Sì, anche io! » dissi.
« Arielle…» esclamò
Louis. Roteai gli occhi e mi preparai alla sua solita ramanzina, ormai
sapevo che mi avrebbe detto di non bere perché dovevo
rimettermi eccetera, eccetera.
«Se vuoi bere fallo, ma devi stare con uno di noi dato che
hai la testa fra le nuvole.» continuò.
Spalancai gli occhi, non mi sarei mai aspettata che Louis dicesse una
cosa del genere. Forse aveva capito che non ero più una
bambina indifesa, finalmente.
« Quando stavamo a Londra eri convinta di essere la regina
Elisabetta, e avevi bevuto solo due birre.» disse
Harry scoppiando a ridere.
« Grandioso. » commentai pensando a quel che avevo
potuto dire. Ormai ero completamente stufa del fatto che
fossero le altre persone a dirmi quel che avevo fatto. Forse non dovevo
sentirmi così, sapevo che lo facevano solo per aiutarmi
eppure la cosa era diventata alquanto frustrante. E la cosa
che mi faceva più arrabbiare era che avevo ricordato solo un
episodio del mio passato, solo uno. Tutti mi guardarono e
capirono che ero di cattivo umore quindi, decisero di voltarsi
dall’ altra parte e di ignorandomi. Oh, fanculo!
L’ aereo stava per partire ed io non avevo ancora trovato un
posto. D’ un tratto notai che il sedile accanto a Josh, il
batterista, era libero.
« Ti dispiace se mi siedo qui?» gli
chiesi.
« No, fa pure.» mi rispose. Mi sedetti accanto a
lui e lo guardai. Era davvero un bel ragazzo: capelli castano chiaro,
occhi di un azzurro molto chiaro e un viso tondo con dei lineamenti
molto delicati.
« Che cosa stavi leggendo?» gli domandai
notando che aveva chiuso il suo libro.
« Una saga uscita da poco, si chiama The Hunger
Games.» mi rispose.
«Sembra interessante! Di cosa parla?»
« E’ un’ po’ difficile da
spiegare. Ci sono dodici distretti e ognuno di questi distretti deve
scegliere due giocatori da mandare in un’ arena, solo uno
vincerà ma a condizione che uccida tutti gli altri.
E’ un gioco all’ ultimo
sangue.» mi spiegò.
« Bello, quando lo finisci me lo presti?»
gli chiesi piena di speranza. Amavo leggere e poi se si trattava di
storie d’ azione ancora meglio!
« Certo!» mi rispose sorridendo. Aveva davvero un
bel sorriso, ed anche il suo viso lo era.
« Fantastico!» dissi. Pensandoci bene non
avevo mai parlato con Josh quindi decisi di fargli qualche domanda.
« Josh, ma noi in passato abbiamo mai parlato?» gli
chiesi.
« Poche volte, non abbiamo mai avuto modo di parlare tanto
dato che tu stavi sempre con i ragazzi e con le loro
fidanzate.» mi rispose abbassando lo sgaurdo.
« Capisco. Scusami per la domanda, non volevo essere
invadente.»
« Non preoccuparti. Dev’essere davvero una
seccatura.» commentò.
«Cosa?»
« Non ricordare nulla.»
«Lo è. E’ strano che siano le altre
persone a dirti quello che hai fatto, certo questo mi aiuta ma
è davvero frustrante! Dovrei ricordare qualcosa ma la mia
mente è pigra, e poi mi sento così dannatamente
vuota a volte! Louis è mio fratello ed io gli
voglio un bene dell’ anima, ma mi tratta come una bambina , e
io non lo sono. Vorrei ricordare ma ho paura che forse potrei non
riuscirci e …» mi bloccai di colpo e
arrossi. «Scusami, non volevo annoiarti con le mie
preoccupazioni!» continuai.
«Va tutto bene, puoi parlare con me.» mi
disse sorridendomi. « E’ normale che sia frustrante
non ricordare niente! Ma credimi loro sono sempre stati lì
per te e continueranno a farlo. »
continuò prendendo la mia mano e stringendola.
« Grazie per avermi ascoltato. Avevo davvero bisogno di
parlare con qualcuno.»esclamai.
«Conta su di me, sono un buon
ascoltatore!» scherzò ma io sapevo che
infondo stava dicendo la verità.
« Lo farò.» gli dissi mentre
lasciava andare la mia mano. Mi voltai e guardai fuori dal finestrino.
L’ aereo decollò ed io mi sentii così
in pace che mi addormentai sulla spalla di Josh.
«Siamo in Australia!» disse Louis sorridendo.
Scendemmo dall’ aereo dopo ben sedici ore di viaggio e mi
sentivo veramente a pezzi. Per fortuna ero riuscita ad addormentarmi
altrimenti non saprei in che stato mi sarei trovata. Parlare
con Josh mi aveva aiutato davvero molto ed inoltre mi ero sentita a mio
agio, cosa che accadeva di rado.
« Arielle potrebbe venire con me! Così eviterebbe
di incontrare i paparazzi!» suggerì Josh agli
altri.
« Perché tu non vai con loro?»
gli chiesi scrollando le spalle.
« Andiamo nello stesso posto però in orari
differenti.» spiegò Liam.
« Capisco.» finii mentre Josh mi
sosteneva. Era stato davvero gentile nell’ aiutarmi a
scendere dall’ aereo anche se mi sarei aspettata che fosse
stato Niall a farlo, ma infondo non avrei dovuto nutrire
così tante speranze in questo. Lui non era mio.
Louis e i ragazzi andarono con Paul mentre io e Josh seguimmo la
stilista. Ci fermammo vicino ai bagni e decidemmo di aspettare
lì i ragazzi. Aspettare vicino ai bagni di un aeroporto non
era mai stato il mio sogno, ma era il luogo meno in vista di tutto
l’edificio. Ad un certo punto tre ragazze dai capelli biondi
ci vennero incontro. Erano tutte e tre molto belle, ma infondo in
Australia c’era da aspettarselo.
«Scusami, tu sei la sorella di Louis?» mi chiese la
ragazza al centro.
«Ehm…sì, sono io.»
le risposi un’ po’ imbarazzata.
« Possiamo fare una foto con te?»
« Va bene.» dissi anche se non ero sicura che
quella fosse una buona idea ma ormai avevo dato in mio consenso e non
potevo tirarmi indietro. Dissi a Josh e alla sicurezza che andava tutto
bene e mi misi in posa per fare quella dannata foto. Durò
un’ istante eppure il flash quasi mi accecò. Non
potevano toglierlo?
« Grazie! Tu e Niall siete davvero
fantastici!» disse la stessa ragazza di prima. Io e
Niall? All’ inizio non capii quello che voleva dire
e le sorrisi lo stesso.
« State benissimo insieme!»
esclamò la ragazza dagli occhi verdi. Improvvisamente capii
quello che volevano dire. Rimasi paralizzata, non riuscivo a farmene
una ragione! No, non poteva essere vero. Niall Horan era il mio
fidanzato! Adesso tutto aveva senso. Il modo in cui mi guardava, i suoi
sbalzi d’ umore, il suo essere così protettivo nei
miei confronti. Lui… ecco chi era!
Le fans continuavano ad urlare ma io non sentivo niente se non
l’ eco del mio cuore. Era come se stessi scoprendo delle cose
che non appartenevano a me ma ad un’ altra persona. Io avevo
un fidanzato, era famoso, era Niall! Perché non me
l’ aveva detto? Perché Louis non me l’
aveva detto? Perché NESSUNO si era degnato di dirmelo!?
« Arielle, stai bene?» mi chiese Josh
riportandomi alla realtà. Lo guardai, non sapevo nemmeno io
cosa dovevo fare. Quella rivelazione mi aveva sconvolta, tuttavia
imposi a me stessa di calmarmi, quello non era né il luogo e
né il momento per fare domande.
«Abbastanza. Senti, quando arriviamo in albergo vorrei
chiederti una cosa.» gli dissi mentre uscivamo
dall’ aeroporto. I ragazzi non erano ancora arrivati ed
aspettarli lì vicino ai bagni con tutte quelle
fans impazzite non era una buona idea.
«Certo, ma sei sicura di star bene?» mi
domandò mentre entravamo nella Gip. Lo guardai e per un
istante ebbi la tentazione di cedere ma poi riuscii a trattenere le
lacrime e a comportarmi come se niente fosse.
« Sicura.» finii e gli sorrisi
nascondendo il mio dolore. Era l’ unica cosa che potevo fare
in quel momento.
«Pensavo lo sapessi!» mi disse Josh dopo che gli
avevo raccontato di Niall.
« Non ne sapevo niente! Non so neanche perché gli
altri non me l’ abbiano detto! Non so cosa
fare…Sono confusa. E’ frustrante e
sembra che io stia vivendo una vita che non è la mia!
Perché non mi hanno detto la
verità!?» chiesi mentre prendevo le mie
medicine. Ma che razza di situazione era quella!?
« Sono successe un sacco di cose, Arielle. Forse non te
l’ hanno detto per paura di sconvolgerti e poi non avrebbero
potuto dirtelo tutto in una volta, non avresti
retto. Ma pian piano vedrai che ricorderai e che saprai
tutto.» mi rassicurò Josh. Poi mi si
avvicinò e mi abbracciò, accarezzandomi
la nuca.
« Josh, cosa è successo? Tu sai perché
sono qui?» gli chiesi con una strana
voce.
« Ci dev’essere un motivo! Louis non mi
ha detto niente ma io devo sapere, ti prego dimmelo, Josh!»
lo implorai.
« Vorrei dirtelo, ma non sono io colui che deve
farlo.» mi rispose stringendomi a lui ancora di
più.
« Va bene, lo capisco.» gli dissi anche
se avrei voluto avere una risposta diversa da quella che mi aveva dato.
« Pensa a Niall, Arielle. Ha perso la sua ragazza, tu hai
perso il tuo ragazzo e per di più non hai alcun ricordo di
lui. E’ davvero dura per lui, non l’ avevo mai
visto così a terra.» mi
sussurrò Josh prima di lasciarmi. Lo guardai e lui
mi sorrise dolcemente.
« Devo ricordare, assolumantente.»
« Ci riuscirai, ne sono sicuro.» mi disse prima di
uscire dalla stanza dell’ albergo lasciandomi da
sola.
Niall’s
POV.
« Dov’è
Arielle?» chiesi a Louis mentre entravamo
nella sua camera d’ albergo. Liam stava facendo una
twit-cam , come al solito, ed Harry e Zayn erano usciti a fare un giro.
« Nella sua camera, con Josh.»
mi disse. Per un momento ebbi l’ impulso di correre da
lei e sbattere Josh fuori a calci, ma poi scossi la testa
rendendomi conto che quello era stato davvero un pensiero stupido. Josh
era mio amico e di certo non provava nulla per Arielle, o almeno lo
speravo per lui altrimenti… Altrimenti niente! Ma cosa
cavolo andavo a pensare? Quella situazione mi stava facendo impazzire.
« Che cosa stai facendo?» domandai a
Louis.
« Sto parlando con Joey, ti saluta.» mi
rispose sorridendo dopo aver pronunciato il nome della sua
ragazza. Sentii un vuoto al petto, ero dannatamente geloso di
quei due. Potevano amarsi, potevano stare insieme mentre per me e
Arielle questo non era possibile. Io avevo lei, lei aveva me, insieme
avevamo superato un sacco di ostacoli, ci eravamo amati, ma adesso
cos’era rimasto? Niente. Lei non sapeva chi ero e forse non
l’ avrebbe mai saputo.
« Non sai quanto la amo.» mi disse Louis
e io gli sorrisi tristemente. Si vedeva che era completamente
innamorato di lei. Si erano conosciuti tramite Internet, lei era una
fan sfegatata degli One Direction e dopo un concerto si erano
incontrati dietro le quinte. Louis era rimasto subito affascinato da
Joey e l’ aveva invitata ad uscire. Dopo
ben tre settimane si fidanzarono e da lì non si erano
più separati.
« Cosa sta facendo?» gli chiesi
sedendomi sul letto accanto a lui.
« Mi ha detto che presto verrà qui, vuole
incontrare Arielle.» mi rispose.
«Fantastico!» esclamai cercando di
sembrare felice, ma Louis mi guardò negli occhi e dal suo
sguardo capii di aver fallito. Aveva capito subito che gli stavo
mentendo.
«Hey!» improvvisamente la porta della
camera di Louis si aprì ed apparve Arielle. Dio,
quant’era bella!
« Ciao, Arielle! Entra, io stavo andando a
dormire.» disse Liam spegnendo il suo computer ed
uscendo dalla stanza. Arielle entrò e chiuse la porta alla
sue spalle. Indossava un pigiama blu scuro che faceva risaltare i suoi
occhi, i suoi meravigliosi occhi grigio-azzurro.
« Ho bisogno di parlarvi.»
esclamò Arielle. Mi irrigidii perché quando la
mia ragazza diceva così, di solito, non era una buon segno.
« Uhm, okay.» le rispose Louis e dalla
sua espressione capii che anche lui la pensava come me. Arielle fece un
passo avanti ed assunse un’espressione che non riuscii a
decifrare.
« Voglio sapere perché nessuno di voi si
è degnato di dirmi che ho un fidanzato.»
disse tutto d’ un fiato. Il mio cuore
saltò di un battito. Non sapevo cosa fare, mi sentivo
paralizzato. Arielle mi guardò ed io mi pentii di non averle
detto chi ero, ma ormai era troppo tardi per i rimpianti.
« Josh è davvero un bellissimo ragazzo, come mai
nessuno mi ha detto che era il mio fidanzato?»
chiese poi e in quel preciso istante il mio cuore
andò in pezzi. La mia Arielle, la mia ragazza pensava che il
suo ragazzo fosse Josh…
«Tu non stai uscendo con Josh!» disse
improvvisamente Louis in tono deciso.
« Lo so.» commentò lei stingendo le
braccia al petto.
« Come hai scoperto che stavi uscendo con qualcuno?
>> gli chiesi. Dovevo saperlo perché se
qualcuno si era permesso di dirle qualcosa che non era la
verità, giuro che l’ avrei fatto a pezzi!
« Me lo hanno detto le vostre fans. Ma davvero credevate che
non l’ avrei scoperto!? Perché non me lo avete
detto, eh? Fa male.» disse con le lacrime agli
occhi. «Forse è meglio che me ne torni a
casa. » continuò.
«No, non puoi!» urlai. Non potevo lasciarla andare,
lei non poteva andarsene di nuovo! Non poteva.
«Certo che posso. Avevo deciso di rimanere qui con voi per
ricordare, ma dato che nessuno mi dice niente è
meglio per me tonare a casa, da mia madre e dalle mie sorelle.
» disse lei abbassando lo sguardo. Avrei voluto alzarmi da
quel maledetto letto, prenderla fra le braccia, baciarla e dirle tutta
la verità, ma non potevo.
« Non voglio che tu vada.» intervenne
Louis. Quelle erano le parole che avrei voluto dirle.
« Non so cosa fare. Io… so che il mio ragazzo sei
tu, Niall.» disse poi. Spalancai gli occhi, non
riuscivo a respirare. Sapeva che ero io, sapeva che l’ amavo
eppure quella ragazza che era in piedi davanti a me, non era
la mia Arielle.
« Sì, sono io.» le risposi.
Lei mi si avvicinò improvvisamente, si abbassò e
avvicinò le sue labbra alle mie. Fu un contatto
lieve, quasi inesistente ma il mio cuore non la smetteva di battere. Il
suo sapore non era cambiato, quelle labbra erano proprio come le
ricordavo.
« Niall, io non ricordo nulla di te. Sono una pessima ragazza
e mi dispiace.» mi disse allontanandosi e
dirigendosi verso la porta. « Louis, rimarrò qui
in Australia sono per una settimana ma se non ci saranno risultati me
ne tornerò a casa. Niall, per ora siamo solo
amici.» continuò prima di aprire la porta ed
uscire.
« Mia sorella è sempre stata un’ osso
duro.» commentò Louis.
« Sì, lo so ma almeno sa chi sono.»
dissi. Per adesso io e la ragazza che amavo eravamo solo buoni amici,
ma infondo era più che sufficiente. Solo che ancora non
sapevo quanto avrei dovuto lottare per riaverla di nuovo indietro.
-
Salve a
tutti! Dopo tanto tempo sono riuscita ad aggiornare e devo dire che
questo è il primo capitolo che mi piace veramente! A quanto
pare la nostra cara Arielle ha scoperto che Niall è suo
fidanzato ma... riuscirà ad innamorarsi di nuovo di lui?
Non vi dico niente perché non so nemmeno io cosa
farò (?) HAHAHAHAH, perdonate il mio sclero ma stasera non
sto benee!
Grazie ancora per i commenti e per le 128 persone che hanno messo la
mia storia fra le preferite! :') Anche a quelle che la seguno, grazie.
Alla prossima e spero che il capitolo vi abbia emozionato!
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Capitolo 7 *** Capitolo sei. ***
Capitolo sei.
Arielle’s
POV.
«Andiamo
in barca!» dissi sorridendo. Quel giorno
i ragazzi avevano deciso di fare una pausa e di andare a fare
un giro in barca. Ero molto entusiasta all’ idea
perché amavo il mare ma non riuscivo ad essere completamente
felice, non dopo quel che era successo ieri. Avevo scoperto
che Niall era il mio fidanzato dalle fan dei One Direction e non dai
diretti interessati. Mi ero sentita tradita da lui e da mio fratello,
ma nonostante questo avevo deciso di rimanere una settimana per vedere
se riuscivo a ricordare qualcosa.
Avrei voluto prenderli
a schiaffi, ma mi ero controllata perché infondo non mi
avevano detto niente per proteggermi… Ma da cosa?
«
Sarà bellissimo!» esclamò Louis. Lo
guardai e cercai di prenderlo a calci nel sedere!
« Cosa
facciamo se la barca si rovescia e cade? Io non so nuotare!»
dissi.
« Non ti
preoccupare, Arielle! Niall ti salverebbe in qualsiasi
modo.» rispose Liam dando una pacca sulla spalla a
Niall. Lo guardai e lui mi sorrise ma io distolsi immediatamente lo
sguardo. Mi sentivo in imbarazzo ma ero anche molto
arrabbiata, se mi amavi allora perché non hai fatto niente?
Perché non mi hai detto chi eri!?
Niall mi si
avvicinò e mi prese la mano. Quel contatto mi
rassicurò ma io non ce la facevo a restare così,
non sapevo nemmeno io cosa fare! Lasciai la mano di Niall, alzai lo
sguardo e quando lo feci il mio cuore quasi saltò di un
battito. Mi guardava con la stessa espressione preoccupata di quando mi
ero svegliata dal coma, non volevo vederlo così ma non
potevo fare niente per cambiare quella situazione. Non ricordavo nulla
ed anche se il mio cuore non aveva ancora dimenticato Niall, la mia
mente lo aveva fatto.
«
Salite!» c’ incitò Paul e tutti salimmo
sull’ imbarcazione. Era una barca abbastanza grande, bianca e
con tutti i comfort. Louis si sdraiò immediatamente per
prendere il sole, Harry fece la stessa cosa mentre Liam e
Zayn si diressero verso il minibar. Niall si sedette da solo in
un’ angolo ed io mi sentivo in colpa, infondo anche lui stava
soffrendo. Inoltre, non potevo scappare dai miei sentimenti…
Il mio cuore batteva ancora per lui e la mia mente lo avrebbe
ricordato!
Mi avvicinai e mi
sedetti accanto a lui. Niall mi guardò e aggrottò
le sopracciglia.
«Mi dispiace
per prima. Non volevo trattarti male, è solo che sono
confusa…» gli dissi e questa volta presi io la sua
mano.
« Lo so,
Arielle. Mi dispiace, se solo ti avessi detto la
verità…» sussurrò stringendo
la mia mano. I suoi occhi erano così intensi che quasi mi si
mozzò il fiato.
« Ormai
è tardi, Niall. Ma io cercherò in tutti i modi di
ricordare, te lo prometto.» gli dissi. Niall mi
accarezzò una guancia e piano piano mi si
avvicinò. Stava per baciarmi! Chiusi gli occhi aspettando di
sentire le sue labbra sulle mie, di nuovo.
« Arielle!
Niall! Volete un sandwich?» urlò improvvisamente
una voce. Aprii gli occhi di scatto e ritornai alla
realtà. Niall si staccò da me e si
girò dall’ altra parte mentre il mio cuore non la
smetteva di battere. Ma cosa stavo facendo? Stavo per baciare Niall
quando non sapevo nemmeno cosa provavo per lui? Sì,
l’ avevo baciato a stampo ieri ma era stato un gesto
impulsivo…o no?
« Mi
dispiace.» dissi senza pensare. Niall mi sorrise e
mi accarezzò la testa.
« Hai
fame?» mi chiese ed io annuii. Lui si alzò e si
fece passare il sandwich da Harry che aveva già finito il
suo, me lo porse e io lo presi.
Era davvero una
bellissima giornata e c’erano almeno trenta grandi. Niall si
tolse la maglietta e rimase a torso nudo davanti a me, mi voltai
dall’ altra parte e guardai Liam mentre pescava.
« Vuoi
provare?» mi chiese Liam sorridendo.
« No,
grazie! Farei scappare tutti i pesci!» gli risposi
e tutti scoppiarono a ridere. Ero negata con gli sport ed inoltre la
pesca non mi attirava per niente.
Niall si era seduto
accanto a me ma io non mi ero girata nemmeno una volta da quando si era
tolto la maglietta. La visone del suo corpo nudo non mi aiutava e
iniziava a fare ancora più caldo.
«
Arielle…perché non ti togli la
maglia?» propose Niall. Mi girai di scatto e lo
guardai con un espressione dura sul volto, lui abbassò lo
sguardo e sospirò.
«Ah,
accidenti! Niall, scusa! E’ solo che non mi sento a mio agio
ed è strano avere un fidanzato e non conoscerlo nemmeno.
Vorrei ricordare di più ma la mia mente è
bloccata ed odio vederti così triste! Non ti conosco ma
vedere che stai male, fa star male anche
me.» gli dissi tutto d’ un
fiato.
« Bene,
allora rimediamo subito!» esclamò
sorridendo per poi prendere la mia mano e stringerla. « Ciao,
sono Niall James Horan. Sono irlandese e adoro mangiare, dormo con il
mio orsacchiotto da quando avevo sette anni, sono mancino e adoro
cantare. X-Factor ha cambiato la mia vita e adesso ho quattro
fratelli. Inoltre, sono completamente innamorato di una ragazza di nome
Arielle.» continuò.
« Piacere di
conoscerti, Niall.» gli risposi. Avevo gli occhi
lucidi, le sue ultime parole mi avevano colpita molto, forse anche
troppo. Mi chiedevo cosa ci trovasse in me, infondo ero una ragazza
come tutte le altre ed avevo una marea di difetti: ero impulsiva,
testarda, lunatica, impaziente, diretta ed anche
un’po’ orgogliosa mentre Niall era così
dolce, sensibile, bello… O almeno questa era l’
impressione che mi avevo dato, ma ero sicura che fosse così.
« Arielle,
Niall ma cosa diamine state facendo? Avanti,
buttatevi!» urlò Harry prima di fare un
tuffo e buttarsi nel mare cristallino.
« Hazza,
vedi di non annegare!» disse Niall scoppiando a ridere.
« So nuotare
benissimo, irlandese!» gli rispose Harry
immergendosi sott’acqua. Come aveva detto prima Niall non
aveva trovato degli amici ma dei fratelli, ed io ero davvero felice che
il loro rapporto fosse così stretto. Mio fratello
non aveva mai avuto degli amici o almeno non dei migliori amici, tutti
lo prendevano in giro senza sapere che Louis era una persona
meravigliosa! Ero davvero felice di avere un fratello
così e niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea anche
se il tenermi nascosta la verità mi aveva fatto star male.
Sapevo che Louis l’ aveva fatto per proteggermi eppure non
riuscivo ad accettarlo.
« Arielle,
dai buttati!» disse improvvisamente Josh salendo sulla barca
in costume. Dovevo ammettere che anche lui era molto bello e i suoi
occhi verdi erano ancora più vivi, quel giorno.
« Non so
nuotare!» mi lamentai.
« Ti aiuto
io!» disse avvicinandosi a me cercando di togliermi
la maglia. Mi fidavo di Josh e poi non mi avrebbe lasciato annegare. Mi
sfilai la maglia e il pantaloncino restando in bikini. Mi sentivo a
disagio ma non ebbi neanche il tempo di formulare quel pensiero che
Josh mi prese in braccio e mi stinse a sé.
« Sei
pronta?» mi chiese dirigendosi verso il bordo della
barca.
« Non ne
sono sicura..» gli risposi.
«Troppo
tardi per tirarsi indietro!» disse per poi fare un
salto e buttarsi. Cademmo in acqua e mi stinsi a lui per paura di
annegare, Josh mi sorresse e insieme nuotammo. Non riuscivo a
crederci… Io che non sapevo nuotare mi trovavo a
più di quindici metri dal fondo del mare! Sorrisi, ma quando
vidi l’ espressione seccata sul viso di Niall smisi di farlo.
«
Arielle!» urlò Louis entrando nella mia
camera. Dopo il giro in barca eravamo andati in hotel, o almeno io ero
andata in hotel dato che i ragazzi erano andati a fare un intervista,
ma quando sentii la voce di Louis capii che erano tornati.
« Cosa
c’è?» chiesi abbassando il
volume della televisione. Louis entrò nella mia stanza e si
mise davanti a me.
« Stasera
hai un appuntamento con il tuo fidanzato!» rispose
mio fratello come se quella fosse la cosa più naturale del
mondo.
« Guarda che
potrebbe chiedermelo anche Niall, non è necessario che tu
faccia da porta voce!» gli dissi alzando il volume
della televisione. La porta della mia stanza si aprì
nuovamente ed entrò Niall.
«
Ciao!» disse sorridendo.
«
Ciao!» risposi senza distogliere lo sguardo dalla
televisione. Niall si sedette accanto a me, sentivo il suo
sguardo addosso ma non mi voltai.
«
Ecco… Che ne dici di uscire con me?» mi
chiese quasi sottovoce.
« Certo!
Dove andiamo?» chiesi voltandomi e sorridendo. I
suoi capelli biondi erano tutti disordinati. Come avrei voluto
accarezzarli e mettere le mani fra quei capelli… No,
Arielle! Ma che razza di pensieri fai?
« Che ne
dici di una cena? Conosco un bel
ristorante.» mi rispose.
« Va bene. A
che ora devo essere pronta?»
« Per le
cinque.»
« Va
bene.» finii. Niall mi sorrise, si alzò
dal divano ed uscì dalla mia stanza. Non appena ebbi la
certezza che se ne fosse andato mi alzai dal salotto e mi precipitai da
Louis.
«
Louis!» urlai.
«
Cos’è successo?» mi chiese mio
fratello guardandosi intorno.
« Ho il mio
primo appuntamento!» risposi sorridendo e
saltellando come una bambina di cinque anni.
« Veramente
non lo è…No, lo
è.» balbettò Louis.
«
Come?>> chiesi incrociando le braccia.
« Hai avuto
il tuo primo appuntamento con Peter.» rispose in
modo vago. Peter? Quel cretino che lavorava come cameriere nel bar?
«
Cosa?» domandai spalancando gli occhi.
Com’era possibile che fossi uscita con un tipo del genere?
Era completamente diverso da Niall e per di più era un gran
maleducato.
« Diciamo
che… Non ci pensare! Tanto non ricordi nemmeno il tuo primo
appuntamento.» rispose. Molto
probabilmente lo aveva detto senza pensarci ma quell’ ultima
frase mi colpì come una doccia fredda. Sapevo che avevo
ancora tanta strada da fare ma non era necessario dirmelo in modo
così diretto. La cosa che mi faceva più rabbia
però, era che non ricordavo nemmeno il mio primo
appuntamento con Niall, per me lui era quasi un estraneo
eppure il mio cuore sapeva che non lo era… Sapeva di averlo
amato e di amarlo ancora.
« Non
è una bella sensazione! Non m’ interessa, non
voglio neanche saperlo! Non l’ ho baciato, vero?»
chiesi piena di speranze.
«
No.» rispose Louis sorridendo. Tirai un
sospiro di sollievo e per una volta fui orgogliosa di me
stessa. Ma la mia felicità non durò a
lungo dato che sorse un’ altro problema: cosa avrei
dovuto indossare? Volevo essere bella quella sera; stavo per
uscire con Niall James Horan! Lui era bellissimo qualunque cosa
indossasse a differenza di me che per essere decente dovevo preparami
un’ ora prima!
« Louis, non
so cosa indossare stasera!» esclamai in preda al
panico. Iniziai a girare per tutta la stanza, cosa che facevo quando mi
sentivo in ansia. Se solo mia madre e le mie sorelle fossero state
lì con me non mi sarei sentita così!
« Non ti
preoccupare! Adesso chiamo Louise!» disse Louis
prendendo il suo cellulare e chiamando quella donna. Dopo dieci minuti
qualcuno bussò alla porta e Louis andò ad aprire.
Una signora dai lunghi capelli biondi e dagli occhi verdi
entrò nella mia stanza, mi sorrise e appoggiò un
enorme borsone nero per terra.
«Io sono
Louise!» mi disse stingendomi la mano. «
E sono una stilista ed un’ estetista.»
continuò.
«
Davvero?» chiesi spalancando gli occhi.
«
Sì, lo è. Mi devi un favore, sorellina. Louise la
lascio nelle tue mani!» disse Louis prima di uscire
dalla mia camera. Louis era il fratello migliore del mondo, non
c’erano dubbi!
« Hai un
appuntamento con Niall? Bene, Arielle lascia fare a
me.» disse Louise.
Dopo venti minuti ero
pronta. Indossavo un paio di pantaloncini bianchi, un top turchese e un
paio di ballerine dello stesso colore. I capelli erano sciolti e Louise
aveva applicato un filo di mascara e di matita nera sugli occhi. Mi
guardai allo specchio e sorrisi soddisfatta.
Uscii dalla mia
camera, attraversai il corridoio e scesi le scale per poi girare a
destra e ritrovarmi nella hall dell’ albergo. Niall era
già lì. Quando si girò e mi
sorrise le mie gambe si fecero molli e per poco non caddi a terra.
Niall era bellissimo: indossava un paio di jeans scuri, una camicia
bianca che faceva risaltare i suoi occhi blu e un paio di converse
bianche.
Mi salutò
con la mano e mi si avvicinò.
«
Ciao.» mi sussurrò all’
orecchio per poi darmi un delicato bacio sulla guancia. Se il mondo
fosse finito in quel istante non me ne sarebbe importato.
«
Ciao.» gli risposi abbassando lo sguardo e
arrossendo come un peperone.
«
Andiamo!» mi disse prendendomi per mano
ed insieme uscimmo dall’ albergo. Era una serata bellissima e
le stelle brillavano più che mai quella notte anche se la
stella più bella era accanto a me.
-
Ciaoo! Scusate è
quasi un mese che non aggiorno ma sono stata impegnata con la scuola e
i progetti pomeridiani! çç
Spero che questo
capitolo vi piaccia e nel prossimo ho intenzione di fare qualcosa di
molto romantico *O* tra Arielle e Niall! Purtroppo sono una romantica
senza speranza e adoro scrivere cose che succedono solo nella mia
fanstasia...aaaaah, che brutta cosa!
Devo inserire un banner e correggere tutti i capitolo dagli errori
prima di continuare..*non interessa a nessuno* ahahah c:
Alla
prossima e scusate ancora per il lungo ritardo! :)
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