And I'll see your true colors.

di Niakuro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hair; ***
Capitolo 2: *** Wings; ***



Capitolo 1
*** Hair; ***


Ok, ammetto che non avevo niente da fare. E poi boh, sentivo la necessità (?) ed il grande desiderio (??) di scrivere una flashfiction... e sappiate che questa è la prima di una lunga serie! *risata malefica* Ehm ehm. Ad ogni modo penso che la prossima sarà una flash yaoi, zizi, ho già pronto tutto nella mia testolina; sappiate però che le idee sulle coppie non mi spuntano fuori come i funghetti nel bosco, quindi suggerimenti e richieste sono ben gradite! Bene, vi lascio leggere e spero vi piaccia lalala ~ 


 


Hair;

 

Zoro sedeva assorto sul pavimento dell'antica villa al centro dell'isola di Kuraigana; il suo sguardo penetrante non indugiava, affilava con precisione ed esperienza le sue tre spade.

Inizialmente ignorò del tutto l'irritante presenza alle sue spalle, "pregando" che una gentile concessione divina - non che ci sperasse più di tanto - neutralizzasse la fonte di tutti i suoi problemi; l'insistenza della figura lo costrinse a cedere con un sonoro sbuffo.

L'uomo poggiò delicatamente le lame a terra e si girò a fissare i neri e profondi occhi di Perona.

«Che vuoi?» Il verde interpellò la ragazzina con il suo abituale cipiglio burbero.

«Mi annoio e quindi ti osservo.» La candida risposta della rosa innervosì parecchio Zoro, che si trattenne a stento dall'utilizzare la sua Wado Ichimonji per fini a dir poco cruenti.

La giovane lo osservava fluttuando ad un metro da terra mentre spazzolava con calma e cura i suoi magnifici boccoli rosati; interruppe la sua mansione solo per reprimere a stento un plateale sbadiglio.

«Ragazzina fantasma, lascia i capelli sciolti che con quei codini sei decisamente ridicola. Stai meglio così.» 

Lo spadaccino aveva già ripreso la sua precedente attività, inconsapevole di averle appena donato con il suo sarcasmo uno dei suoi assurdi complimenti, ma pur sempre un apprezzamento.

Perona uscì stizzita dalla stanza, i boccoli che svolazzavano indomiti dietro la sua schiena: probabilmente non si sarebbe mai più legata i capelli.


 

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Capitolo 2
*** Wings; ***


Ebbene sì, ce l'ho fatta a pubblicare! *improvvisa un balletto spastico*
Abbiamo una Ace x Marco che avevo in testa già da un bel po', eppure non riuscivo a trovare le giuste parole... Bene, ora inizia l'arduo compito di trovare la prossima coppia su cui scrivere (e devo dire che mi vengono in mente tutte coppe shonen-ai HELP ME) ordunque vi esorto a mostrare voi stessi, o cari lettori, delle preferenze, altrimenti sarete sommersi da flash yaoooi ~
Basta, vi lascio leggere. Alla prossima! *esce di scena*


Wings;

 

La nave navigava placida sul mare calmo e azzurro, lasciando dietro dietro di sé nient'altro che una scia biancastra di schiuma; il sole splendeva brillante e nessun abitante del mare osava avvicinarsi all'enorme imbarcazione.

La ciurma pirata si godeva il momento di quiete riposando le stanche membra ed i due giovani sdraiati sul ponte avevano seguito il loro esempio: le braccia dietro la testa, ascoltavano il lieve rumore delle onde con gli occhi chiusi; nel loro silenzio sapevano intendersi perfettamente, eppure sapevano entrambi che vi erano parole che andavano assolutamente dette.

Ace ruppe la quiete pronunciando sommessamente il nome dell'altro. «Marco.»

L'altro aprì pigramente gli occhi ed il moro sospirò prima di iniziare a parlare. «Ho deciso che andrò a cercare Barbanera… lascerò questa nave per un po'.»

Marco si irrigidì, ma mantenne la sua consueta calma guardandolo negli occhi. «Non dovresti, nostro padre ha detto di lasciar perdere… e le cose potrebbero andare male, lo sai.»

«Quel che è giusto è giusto, Teach deve pagare per ciò che ha fatto.» Il figlio del re dei pirati strinse con forza i pugni, guardando deciso il cielo.

Il biondo sorrise amaramente, conscio del fatto di non poter fare nulla per fermare Ace: egli voleva giustizia, voleva cambiare e capire se stesso, lui in questa sua avventura non poteva aiutarlo in alcun modo.

Il ragazzo di fuoco si alzò sfiorando leggermente in un ultimo saluto la mano dell'amico. «Grazie di tutto.» 

Il sorriso che gli rivolse fu una fiamma di speranza.

Mentre si allontanava, Marco non poté fare a meno di pensare che l'unico ad aver aperto le ali per spiccare il volo fosse proprio Ace.

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