Mi sono innamorata del mio migliore amico

di Himi87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** A scuola ***
Capitolo 3: *** SENZA TITOLO ***
Capitolo 4: *** Ricordi (Parte I) ***
Capitolo 5: *** Ricordi (Parte II) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Eccomi qui di nuovo!!!^^ Lo so ora ho tre fic da seguire, ma vi prometto che pian piano le aggiornerò tutte!!!

L’idea di questa fic ce l’ho da prima che iniziassi a scrivere le altre, quindi mi dispiaceva non pubblicare questa storia!

Ho solo una nota da fare: come avrete già capito questa è una AU!

Buona lettura!^__^

 

CAPPY 1 - “ PROLOGO “ -

 

Una ragazza dai bellissimi capelli biondi e gli occhi azzurri stava correndo per le strade della città. Tra le braccia teneva stretto un sacchetto con due belle brioches calde appena comprate del fornaio. Quella mattina si era svegliata particolarmente di buon umore anche perchè fuori splendeva un sole meraviglioso, si vedeva che finalmente stava arrivando la primavera.

Silvia, questo il nome della ragazza sedicenne, arrivò a destinazione in perfetto orario, come tutte le mattine del resto. La ragazza entrò in un giardino da un cancelletto e si avvicinò alla porta di una casa.

La ragazza prima di entrare, dato che aveva le chiavi di quella casa nonostante non fosse la sua, controllò che non ci fosse nessun fiocco azzurro attaccato alla porta. Quello, infatti, era il segnale che le diceva di non entrare in quella casa e lei quando vedeva quel fiocco non si avvicinava nemmeno, ma aspettava paziente che il proprietario di casa finisse i suoi comodi e togliesse quel fiocco.

Silvia tirò un sospiro di sollievo. Il fiocco non c'era.

Aprì la porta con le chiavi cercando di non far rumore perchè sapeva benissimo che lui stava ancora dormendo.

La bionda salì le scale diretta al piano superiore dove si trovavano le camere da letto ed entrò in una di queste. Il proprietario se la dormiva della grossa spaparanzato sul letto. La ragazza trattenne un risolino...era così buffo quando dormiva, non sembrava più il duro che tutti a scuola conoscevano e temevano...ma lei sapeva bene che dietro quella facciata da menefreghista strafottente si nascondeva un cuore d'oro!

Silvia si diresse verso la finestra, contò fino a tre e poi tirò sù rumorosamente la tapparella facendo svegliare il proprietario di casa. Subito dopo la ragazza saltò sul letto praticamente addosso al suo ospitante che mugolò assonnato e scocciato

- Silvia...Accidentaccio, ma perchè devi sempre svegliarmi così ??? - si lamentò il ragazzo da sotto di lei

- Se non faccio così tu non ti svegli nemmeno con le cannonate!! U.U - rispose le mettendosi a cavalcioni su di lui per niente imbarazzata...ok forse un pò imbarazzata lo era, ma ormai era abituata a stare a stretto contatto fisico con lui...Non fatevi strane idee non avevano mai avuto contatti in quel senso.

- Ma uffi!!! Io ho sonno...- disse il ragazzo guardandola negli occhi. La bionda sorrise, sembrava proprio un bambino nonostante avesse già compiuto i diciott’anni.

- Eddai, Apollo...Se non ti sbrighi facciamo tardi a scuola. -

- Eh va bene! - disse lui poco convinto. - Su ora spostati che mi alzo. - lei fece per spostarsi, ma lui la ributtò sul letto iniziando a farle il solletico.

- Ahahaha...No ti prego basta! Ahahahaha...-disse lei con le lacrime agli occhi dal ridere

- Ti arrendi? -

- Si, si mi arrendo! - e il ragazzo smise di farle il solletico per guardarla negli occhi con un espressione molto dolce. Se qualcuno fosse entrato in quella stanza avrebbe di sicuro frainteso la situazione. Lui sopra di lei con solo i boxer, lei sotto di lui con la minigonna della divisa scolastica un pò alzata a causa della lotta del solletico di prima.

Un unico pensiero passò dalla mente di entrambi i ragazzi - " Baciami! " - ma entrambi cacciarono via immediatamente quel pensiero. Dopo di che lui si alzò con un sorriso dicendo che andava a fare la doccia. Lei annuì mettendosi a sedere sulla sponda del letto.

Silvia sospirò tristemente. Era proprio in un bel guaio. Non ce la faceva più a resistergli. Decise di aspettarlo giù, dandogli modo di potersi cambiare una volta uscito dal bagno.

Ormai tutte quelle azioni e quei gesti era diventati un'abitudine.

Silvia ogni mattina da ormai otto anni andava a casa del suo migliore amico Apollo con la colazione. E ogni mattina lei lo svegliava ' tranquillamente' come aveva fatto quella mattina!

Silvia era seduta sul divano della sala con in mano un portafoto che aveva preso dal tavolino accanto al divano. La foto raffigurava due ragazzi: un maschio e una femmina. Lui di tredici anni e lei di undici che sorridevano all'obbiettivo. Silvia si ricordava benissimo dove era stata scattata quella foto. Lei e Apollo erano andati allo zoo con i genitori della ragazza, suo fratello non era potuto andare con loro perchè aveva la varicella...

- " Già! Me lo ricordo bene. Quando Apollo ha visto Sirius con la faccia piena di puntini rossi è scoppiato a ridere! ...Quando ride è davvero bello!..." Uh? Ma a cosa penso >//////////////< - la bionda rimise la foto al suo posto.

Dopo qualche attimo comparve in sala il proprietario di casa e Silvia non potè che non ammirare la sua bellezza. Capelli rossi corti e ribelli, occhi d'orati, pelle ambrata e un fisico niente male. Unica pecca: una bella cicatrice a forma di X sulla guancia destra. Senza accorgersene Silvia si ritrovò a fissare la cicatrice con sguardo triste! Era colpa sua se lui se l'era procurata!

- Smettila! Non è stata colpa tua! - disse all'improvviso il ragazzo. Aveva notato lo sguardo triste di lei ed aveva subito intuito i suoi pensieri...infondo si conoscevano da una vita!

- Ma...-

- Niente ma! E' stato un incidente! - disse serio lui per poi sorriderle dolcemente. La ragazza si sentì avvampare.

- Forza ora andiamo sennò facciamo tardi! - riprese lui il discorso

Silvia annuì e insieme uscirono di casa per dirigersi a scuola.

Mentre camminavano fianco a fianco lei pensò depressa

- " Ma tu guarda che stupida! Sono andata ad innamorarmi di Apollo Fudo!....Mi sono innamorata del mio migliore amico! " -

 

Fine 1° cappy

 

Allora vi piace come idea? Spero di sì a presto!!!!^__^

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Capitolo 2
*** A scuola ***


Ciao! ^^ Allora prima di tutto mi volevo scusare per aver lasciato un pò indietro questa fic( Un pò tanto indietro)! Sorry. Ho avuto vari problemi, ma ritengo questa fic abbastanza complessa. Vorrei che venisse davvero bene anchè perchè vorrei farla un pò più dura delle altre. Sempre che ci riesco.

Ho alcune precisazioni da fare che secondo me sono importanti.

Allora anche in questa fic, come nel Ladro Mascherato, il sistema scolastico sarà uguale al nostro, per evitare complicazioni e casini.

Come noterete col susseguirsi della storia ci sono fattori in comune col Ladro Mascherato. Come ad esempio:

Apollo e Silvia hanno due anni di differenza in entrambe le fic;

Fudo è lo zio di Apollo;

Apollo vive da solo; e forse ci sono anche altre cose che al momento non mi vengono in mente.

Allora inizio a dire che non tutte queste cose sono volontarie. Mi sono accorta di queste somiglianze solo dopo aver postato i capitoli e mi dispiaceva modificarli anche perchè a parte questi punti in comune la storia è completamente diversa. Sia dalla situazione finanziaria dei due Fudo ( Apollo e Gen) sia dal rapporto molto stretto che hanno Apollo e Silvia in questa fic.

Una cosa l'ho fatta apposta perchè mi piaceva un casino, ovvero Apollo nipote di Fudo! Ho sempre visto il vecchio Gen come una guida, specialmente per Apollo, ma anche e direi soprattutto in questa fic i genitori di Apy mi servono deceduti, per fare perno sul dolore che lui ha provato. Ma non vi anticipo niente. Cmq ormai l'associazione Gen Fudo = zio di Apollo è indissolubile!

Bene credo di avervi detto tutto!

Vorrei ringraziare Gold_dragon, Hikaru Hime, Roby, Chibi51, Laicachan, Sango Hachiko, Redangel, Silvya95, Hanon Hosho, Isabel, Mewmina_91, Silvy49 per aver commentato questa fic e per aver atteso tanto! Scusate se non riesco a ringraziarvi una per una prometto che recupero la prossima volta!^__-

 

 

CAPPY 2 ° - " A SCUOLA " -

 

Apollo e Silvia arrivarono a scuola abbastanza in anticipo. Apollo accompagnò la bionda in classe come faceva ogni mattina.

- Ciao Silvia! Apollo! - salutò cordialmente una ragazza dai capelli castano chiaro, con dei grossi occhiali e gli occhi marroni

- Buon giorno Tsugumi! E buon giorno anche a te Chloe! - fece la bionda rivolta alla castana e alla ragazza con capelli azzurrini che stava arrivando dietro di lei

- Buon giorno piccioncini! - fece Chloe maliziosa guardando i due mano nella mano. Silvia arrossì di botto, mentre Apollo rimase con uno sguardo indifferente ormai era abituato a certe frecciatine su lui e Silvia, ma lei era sempre molto imbarazzata. Fin dalle elementari li chiamavano ' i piccioncini' perchè erano inseparabili e molto attaccati. Erano amici per la pelle da sempre e tutti lo sapevano, ma qualcuno diceva che tra di loro c'era qualcosa di più a causa del loro rapporto molto stretto: si prendevano per mano, si davano baci sulle guance e si abbracciavano anche in pubblico come se niente fosse. Quindi era naturale che qualcuno fraintendesse.

Suonò la campanella.

- Io vado allora. - disse Apollo - Ciao piccola! - e diede a Silvia e un bacio sulla guancia.

- Ciao! - si sorrisero e Apollo si diresse verso la sua classe

Tutte le compagne femmine di Silvia la guardarono con invidia, volevano essere al suo posto ed essere la migliore amica di quel figo di Apollo Fudo anche solo per ricevere da lui un bacetto sulla guancia.

- Cavoli Silvia che fortuna che hai. - disse una sua compagna

- Già è vero! Sei vicina ai due ragazzi più fighi della scuola. -

- E' vero. Metà scuola va dietro a tuo fratello e l'altra metà ( Quella intelligente! ) va dietro al tuo migliore amico. -

Silvia sorrise nervosa alle sue compagne. A volte erano una vera lagna! Arrivavano anche a chiederle degli appuntamenti con uno dei due ragazzi, a volte anche con tutti e due insieme. Silvia rispondeva alle volte che avrebbe provato a chiedere ai ragazzi, ma poi si limitava a raccontare ad Apollo l'accaduto e si facevano una mega risata insieme. Ovviamente Silvia era molto gelosa di entrambi, soprattutto di Apollo. Ma anche i due ragazzi non scherzavano: Sirius aveva una gelosia fraterna molto forte e Apollo non poteva vedere la ragazza che amava da sempre tra le braccia di un altro. Questo era uno dei motivi per cui Silvia non aveva ancora un ragazzo; Apollo e Sirius, ma soprattutto il primo, facevano scappare tutti gli esponenti del sesso maschile che le si avvicinavano. Questa era forse l'unica cosa su cui i due ragazzi andavano d'accordo.

 

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La mattinata passò in fretta, arrivando all'ora di pranzo. Silvia si mise a correre verso il giardino della scuola dove Apollo la aspettava. Appena arrivata però lo vide accanto al campo di atletica insieme ad una ragazza! Questa parlava sorridente, mentre lui sembrava non ascoltarla nemmeno. Silvia si nascose dietro a un albero per spiare i due ma non riusciva a sentire un accidente. Chi diavolo era quella? E che cosa voleva dal SUO Apollo? Probabilmente, pensò, era una delle sue ammiratrici. Senza accorgersene ruppe sotto il suo piede un ramo attirando l'attenzione dei due. Apollo si voltò e vedendola le sorrise. Finalmente poteva liberarsi di quella scocciatrice. Ma Silvia si sentì una stupida. Stava spiando il suo migliore amico e questa non era una cosa normale...Ora lui avrebbe capito...e presa dal panico scappò. Il rosso non capendo cosa fosse successo all'amica le corse subito dietro - Silvia! Silvia aspettami! - urlava mentre la rincorreva - Maledizione, ma che ti è preso? - riuscì a raggiungerla e le prese un polso per farla voltare, ma appena lo fece vide il suo viso rigato dalle lacrime.

- Silvy che è successo? - domandò preoccupato

- N-niente...- rispose lei girando il viso, in modo che lui non vedesse il rossore sulle sue guance.

- No! Tu non hai 'Niente'! Dimmi che è successo. Qualcuno ti ha fatto qualcosa?

- Sì...Tu! - si rese conto di aver pensato ad alta voce e pregò che il ragazzo non l'avesse udita, ma purtroppo per lei, nonostante il tono basso della sua voce, lui l'aveva sentita benissimo.

- I-io? Ma...che ti ho fatto? - chiese incredulo. Non capiva cosa avesse combinato di così grave da farla piangere a quel modo

- ....-

- Silvia maledizione rispondi! - e la strattonò più forte facendola finire addosso a sè. I loro visi erano vicinissimi, le labbra quasi si sfioravano e Apollo commise una sciocchezza: la baciò!

Un casto bacio a fior di labbra. Lei non riuscì a connettere: Apollo la stava davvero baciando?

Dopo pochi attimi il ragazzo si staccò imbarazzato, con le guance rosse. Si guardarono confusi e imbarazzati.

- S-scusa...- balbettò lui allontanandosi un pò da lei. Silvia  si toccò le labbra con due dita; il suo primo bacio. Non ci poteva credere. No di sicuro era stato un errore! Lui l'aveva tirata a sè con troppa forza e quello era il risultato. Si, doveva per forza essere andata così! Non era possibile che uno come Apollo Fudo potesse interessarsi a lei in quel modo.

- N-non...non fa n-niente...- balbettò lei

A salvarli dall'imbarazzante situazione arrivò la campanella che segnava la fine della pausa.

- I-io...v-vado. - disse lui allontanandosi in fretta super imbarazzato.

Silvia rimase immobile ancora incredula per quello che era appena successo. Finchè non sentì una voce alle sue spalle

- Silvia! -

Un ragazzo dell'ultimo anno molto alto, biondo e con gli occhi azzurro cielo si avvicinava a lei.

- Oh sei tu, fratello! -

- Silvia cosa ci fai ancora quì fuori? Dovresti già essere in classe. - disse con tono di rimprovero

- Eh? Oh si giusto allora io vado! eheheh - rise imbarazzata allontanandosi verso la sua classe.

 Silvia si diresse correndo verso la sua classe, non riuscendo a smettere di pensare a quel fugace bacio.

 

fine 2° cappy

 

Spero vi sia piaciuto. Scusate ancora per l'attesa. A presto - spero! ^__^

 

 

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Capitolo 3
*** SENZA TITOLO ***


 

Ringraziamenti:

Dreamer21: Non ti preoccupare!^^ qsta fic l'ho iniziata mesi fa, qndi è naturale che ti sia sfuggita. ^^ Anch'io sto con la metà che va dietro ad Apolluccio ( Quelle che vanno dietro a Sirius sono cieche!) Infatti la piccola Silvy è braccata, ma tanto a lei interessa solo Apy. ^__^ grazie del commy shorellì!

Tropiusuccia: Grazie cara! Eccoti l'aggiornamento!!^^

Aquarion89: Grazie per i bellissimi complimenti!^//^ Spero non mi ammazzerai dopo questo cappy! (Anche perchè lo sto già facendo io) A presto!!^__^

Silvy49: Ecco l'aggiornamento!^^

SangoHachiko: Grazie!^____^ Sono contenta che ti piaccia. Ecco il terzo capitolo!!

Roby: Ciao shore! Mi sa che il matrimonio dovrà essere rinviato, purtroppo. Non fucilarmi dopo aver letto il cappy. * sguardo implorante * A presto ^__^

Kurumi78: Temo tu abbia azzeccato il motivo del fiocco azzurro. Cmq Apollo è timido con Silvia perchè ne è davvero innamorato. Spero che ti piaccia questo nuovo cappy!!^__^ A presto!

Redangel: Grazieeeeee!!^^ Spero mi continuerai a seguire anche dopo qsto cappy!!^^ Ed eccoti accontentata, sta volta non ho fatto aspettare molto!! ^____^ A presto shorell.

Isabel: Grazie cara! E continua a seguirmi!^^

Arumi-chan: Eccoti il seguito, spero ti piaccia! E grazie del commy!!^__^

Laicachan: Tu no preoccupa shorellina!!^^ Per ora è scappato un bacio, ma i due avranno una bella reazione...Cmq per la cicatrice di Apy diciamo che Silvia centra in qualche modo, anche se indirettamente...^__^ Alla prox!

__

Baby: Carissima! eccoti il nuovo capitolo!!^__^

Krystal86: Ciao shore!^^ Apollo è sempre Apollo! E' un pò tonto di natura! ^^ (Ehi!!! Non è vero! Sei tu che mi fai così èé !!!!  )

 

CAPPY 3° - " SENZA TITOLO " -

 

Aprì gli ochhi stancamente. Gettò un'occhiata alla sveglia posta sul suo comodino: le 18:30. Si portò un braccio sul viso coprendo gli occhi. Quel giorno aveva baciato Silvia! Ma come aveva fatto ad essere così stupido! Aveva fatto di tutto per togliersela dalla testa. I genitori della ragazza gli erano sempre staiti vicini, specie dopo la morte dei suoi, erano stati una seconda famiglia per lui; lo consideravano come un figlio! E lui che faceva? Andava a innamorarsi della figlia...Almeno quel pomeriggio fuori da scuola aveva chiarito con la bionda...

 

Flashback

 

Apollo aspettava Silvia fuori da scuola. Doveva parlarle di quello che era accaduto. Doveva spiegarle che quel fugace bacio era stato un errore. La vide uscire con le sue amiche. Notò anche il suo sorriso spegnersi una volta incrociato il suo sguardo. Si avvicinò a lei dicendole che doveva parlarle. Si diressero insieme verso casa della bionda, rimanendo all'inizio in silenzio finchè il rosso non parlò

- Senti per quello che è successo oggi a pranzo...-

- Non importa. - fece lei con un sorriso forzato

Lui rimase un attimo stupito - Oh. V-va bene. Non volevo che te la fossi presa e che ce l'avessi con me. -

- Ma no figurati. E' stato un incidente. - sorrise dolcemente

Un' incidente?!? Ma se lui l'aveva baciata di proposito. Ringraziò mentalmente che la sua piccola Silvy fosse così ingenua a volte. Almeno non aveva capito i suoi sentimenti.

Arrivarono a casa De Alisia, ma il rosso rifiutò l'invito ad entrare. Aveva un'altra meta.

 

Fine Flashback

 

Un rumore accanto a lui lo fece distogliere dai suoi pensieri. Guardò alla sua sinistra vedendo una testa bionda accanto a se. Sul suo letto, sotto le sue coperte una giovane donna nuda dormiva beatamente.

Apollo si sentì un groppo allo stomaco e un'improvvisa nausea lo colse. Si sentiva uno schifo, in un certo senso aveva tradito i suoi sentimenti e il suo amore per Silvia, ma nonostante non fesse la prima volta ogni volta che lo faceva con qualcuna si sentiva sempre così alla fine. La domanda che sorge spontanea è: perchè continua se lo fa stare così male? Semplice: per dimenticarla. Perchè una ragazza bella, solare, divertente e dolce come Silvia De Alisia non avrebbe mai potuto innamorarsi seriamente di un tipo come lui.

Svegliò bruscamente la bionda accanto a sè.

- Forza vattene! I soldi sono quì! - disse alzandosi e indicando il suo comodino, dirigendosi poi in bagno

La ragazza prese i soldi, si vestì velocemente e uscì di corsa dalla casa. Quel ragazzo era arrivato quel pomeriggio nel quartiere delle prostitute e aveva scelto lei. Nell'ambiente tutte conoscevano quel ragazzo, non sapevano il suo nome, ma ogni tanto si faceva vivo, prendeva una ragazza, se la portava a letto e poi la scaricava senza troppi complimenti. Certo era il loro lavoro, ma non costava niente essere un pò gentile, no? C'era una stranezza in quel ragazzo: sceglieva sempre ragazze bionde. E se non ce n'erano se ne andava a mani vuote.

 

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Il getto dell'acqua bollente lo fece rilassare un attimo, mentre calde lacrime solcavano le sue guance. Ormai era abituato a piangere, non ci faceva quasi più caso. Ovviamente nessuno lo sapeva, forse solo Silvia, ma lei aveva l'accortezza di non dire niente e quando lo sorprendeva con gli occhi rossi e gonfi di pianto lo abbracciava, gli dava un bacio sulla guancia dicendogli che gli voleva bene per poi comportarsi come al solito. Questo lui lo apprezzava molto. Non a caso era la sua migliore amica.

Si sedette a terra abbracciandosi le ginocchia, mentre l'acqua continuava a scorrere. Ripensò alla sua prima volta. Era ubriaco e non ricordava assolutamente niente. Quella fu l'ultima volta che pianse davanti alla sua Silvia. Lei era il suo angelo più prezioso: l'avrebbe protetta, sempre! Anche da sè stesso.

 

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Silvia camminava in direzione della casa del suo amico. Quel pomeriggio avevano chiarito il malinteso del bacio e lei aveva avuto la conferma dei suoi sospetti: quel bacio era stato un incidente. Immersa nei suoi pensieri quasi non si accorse di essere arrivata al cancelletto della villa. Stava per aprirlo quando vide uscire dalla porta d'ingrasso una ragazza bionda. Non le ci volle molto per capire che era una prostituta, specialmente da come era vestita. Silvia tornò sui suoi passi nascondendosi dietro un palo della luce, mentre quella si allontanava. La ragazza tirato un sospiro di sollievo, per non essere stata scoperta, si deresse verso la casa fermandosi davanti alla porta. Silvia fissò quel fiocco azzurro con le lacrime agli occhi, ora ne aveva la certezza assoluta: quel bacio per non aveva significato niente. Lei non aveva alcuna possibilità di conquistare il cuore ribelle del rosso. Girò i tacchi e se ne andò a casa; non voleva farsi vedere da lui in quelle condizioni, gli avrebbe chiesto il motivo del suo pianto e lei non avrebbe saputo cosa rispondere.

Arrivata a casa pianse tutte le sue lacrime, non credendo ne avesse ancora così tante da versare, e infine si addormentò stremata.

 

fine 3° cappy

 

Non ammazzatemi vi prego! ^^''' Cmq ora che accadrà ai nostri eroi?? Lo scopriremo nel prossimo cappy! Cioa a tutti!! ^^ Apy smettila di strozzarmi!!Mi manca l'aria!!!!

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Capitolo 4
*** Ricordi (Parte I) ***


CAPPY 4° - " RICORDI " (Parte I)-

Una bambina di quattro anni si dondolava sola sull'altalena. I capelli biondi erano legati in due strane code circolari e gli occhioni azzurri erano tristi e fissi sui piedi.
- Scusa, mi passi la palla? -
Silvia alzò gli occhi incontrando quelli dorati di un bambino poco più grande di lei. Lo osservò attentamente: capelli rossi corti, occhi furbi e vispi, indossava dei pantaloncini corti e una maglietta sporchi di terra come il suo viso.
- Stai bene? - gli chiese osservando quella strana bambina.
Lei alzò le spalle e tornò a guardarsi triste i piedi. Il bambino si chinò a raccogliere la palla rigirandosela tra le piccole mani: - Senti... Ti va di giocare a palla con me? - chiese sorridente.
Silvia guardò nuovamente il bambino. - Dai sarà divertente. - esclamò lui giulivo prendendola per un polso e trascinandola giù dall'altalena - Allora? - domandò sorridente.
Silvia sorrise a sua volta contagiata da quel bambino: - Va bene. -
- Io mi chiamo Apollo. E tu? -
- Silvia. -

...

- Silvia! Dai Silvia facciamo tardi! - urlò Apollo dal fondo delle scale di casa De Alisia
- Arrivo Apy!! - sentì di rimando
Apollo si passò una mano fra i capelli spettinandoli. Quello per lui era il grande giorno. Si era deciso e ormai non poteva più cambiare idea: avrebbe detto a Silvia che era innamorato di lei da sempre! Ormai aveva tredici anni e lei undici, erano abbastanza grandi per iniziare una storia, no? E comunque prima di farsi illusioni doveva dirglielo e ricevere una risposta.
- Eccomi. Andiamo? -
- Eh? Oh si. -
- Eri distratto? - chiese divertita
- Si scusa. Ah Silvia? -
- Si. -
- Ecco... dopo devo dirti una cosa importante. - spiegò tutto rosso in viso
- Va bene. - disse lei stupita. Cosa doveva dirgli?
- Ragazzi. Andate via senza salutarmi? - esclamò un vocione dietro di loro.
Apollo e Silvia si girarono trovandosi faccia a faccia con Archidulf De Alisia, il padre di Silvia. Capelli biondi lunghi, barba corta e ben curata, occhi azzurri.
- Scusa papà. Ciao. - Silvia diede un bacio sulla guancia al padre mentre lo salutava allegra
- Ciao zio Archi! -
- Va bene, piccoli. Ora potete andare. - disse sorridente l'uomo.
Apollo fece una smorfia: li chiamava sempre piccoli...

....

- Allora ... sta mattina hai detto che dovevi dirmi un cosa... - disse Silvia uscendo di scuola accompagnata da Apollo.
- Si, infatti. -
Apollo la portò nel giardinetto di fronte alla scuola media. La fissava serio in volto. Per un attimo ebbe una piccola esitazione, ma poi...
- Silvia io ti a... -
- Apollo! Silvia! -
I due si girarono di scatto osservando il ragazzo che correva verso di loro: Sirius.
Apollo imprecò mentalmente: quel maledetto snobbino doveva interromperli proprio in quel momento?
- Che vuoi? - ringhiò Apollo. Ecco, ora avrebbe passato l'intero pomeriggio a litigare con quell'idiota. Stranamente Sirius non ribattè, non sembrava nemmeno averci fatto caso. Aveva un volto sconvolto.
- Dobbiamo tornare a casa. Subito. O mamma o papà dovrebbero essere tornati. Andiamo. - farfugliò agitato.
- Io non posso. - esclamò Apollo: - Ho promesso ai miei di tornare subito a casa dopo scuola. -
- Apollo... - Sirius sembrava in difficoltà: - Apollo...I tuoi genitori... sono a casa nostra. Vieni. -
Apollo lo guardò perplesso: - Ok. - disse infine dubbioso.
I tre si diressero a casa a passo spedito quasi senza parlare. Era successo qualcosa, Apollo e Silvia ne erano certi!
Arrivarono a casa e Sirius si precipitò in cucina dove la madre piangeva.
- Ma che succede? - chiese Apollo raggiungendoli.
- Oh Apollo. Tesoro! - Katherin De Alisia gettò le braccia al collo al ragazzo che non capiva cosa fosse successo.
- Che succede, zia? - chiese allontanando la donna da se: Sirius ha detto che erano quì? -
Katherine guardò il figlio severamente.
- Non sapevo cosa dire...io... - si scusò il biondo
- Non fa niente tesoro. - rispose la donna.
- Ma che succede? - domandò Silvia sentendosi esclusa.
- Ragazzi sedetevi. -
- No! Vogliamo sapere cosa sta succedendo! - sbottò Apollo.
Katherin sospirò cercando di smettere di piangere: - Apollo oggi... oggi è successa una cosa...i tuoi genitori erano in macchina e... un camion n-non ha ri-rispettato un semaforo e.... - scoppiò in un singhiozzo: - ...e li ha presi in pieno. - Katherine scoppiò a piangere lasciando Apollo e Silvia sconvolti.
- Co-cosa? - Apollo non riusciva quasi a parlare: - Stanno... stanno bene vero? - chiese quasi in trance.
- Apollo...sono morti. -
- No....non...STAI MENTENDO!! -
Apollo corse fuori dirigendosi a casa sua. non poteva essere. Di sicuro c'era stato un errore. Arrivò e spalancò la porta.
- MAMMA!! PAPA'!!!! - urlò perlustrando l'intera casa.
- No...non... - cadde in ginocchio piangendo disperato.
- Apollo... - Silvia si affacciò ansante sulla porta della camera matrimoniale.
Si avvicinò e abbracciò il ragazzo piangendo con lui.

....

La pioggia cadeva insistente sul viso schiacciando i capelli rossi sul viso. Molti ombrelli neri si stagliavano in quel lato del cimitero. Silvia si avvicinò a lui coprendolo col suo ombrello e prendendogli la mano.
- Non voglio più soffrire. - mormorò lui con voce roca.
- Io ti starò accanto. Per sempre. - disse Silvia.

Fine 4° capitolo
()Apollo Capitolo triste! Sigh! ( =____________= Sono proprio sfigato...) Apy sei depresso? ( =__= Secondo te? Mi hai fatto morire i genitori e non mi sono dichiarato a Silvia...che sfiga...) Povero Apy...ma, questa è la vita!^^ O meglio la fanfic!!! (=___=) Visto che Apy non si riprende passiamo ai commenti!^^
Laicachan:  Ti conviene calmare Silvia perchè questo qua è già depresso di suo (Sigh...=____=) Comunque Apy non va solo a puttane, per riprendere il lessico azzeccatissimo. U__U Diciamo che ha solo avventure di una notte, e molto spesso è più facile averle con una prostituta. Non ti preoccupare, sai già con chi si sfogherà poi, vero? XD
Silvy49: Grazie, ecco il capitolo!^^
Redangel:  Per questo capitolo vi ho fatto aspettare un sacco, perdono! Comunque che ci vuoi fare Apollo e Silvia sono un pò tonti!U__U (Tonto a chi?è__é) A ti sei ripreso! (Cos...a già...* Apollo in Depress mode*) Grazie per tutti i complimenti, mi fai arrossire!^////^
La sognatrice(Dreamer21): Shore calmati!^^''' Così mi fai paura! Non preoccuparti! Sono certa che Apy tornerà in se. Altrimenti gli facciamo fare una bella lemon con Toma!^^ (O.O * Apy sviene per il disgusto*)
Roby the best:  Tienili i fiori e il resto magari serviranno, chissàXD
Arumi_chan: Già! I problemi loro se li creano da soli!U__U Sono d'accordo con te! Apy sfa davvero male a comportarsi così! Quasi non riuscivo a scrivere il capitolo 3, mi veniva un nervoso!! ( Fortuna che la storia l'hai inventata tu. ) Già, mi sono tirata la zappa sui piedi da sola...Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, Bacioni^^
Aquarion89:  Aiuto!! Non strozzarmi!ç__ç XD D'accordissimo con te! Se fila tutto liscio e i due si dichiarano subito è troppo semplice. Devono passare un pò di guai! ( Altro che un pò, molti guai!!) Tranquilla si parlano ancora!^^ Beh anch'io mi faccio sempre un sacco di film mentali, quindi siamo in due. Alla prox!^^
Mistica88:  che vuoi farci shore, Apollo è masichisa nell'animo!U___U (Sei tu che mi fai così!è__é) Oggi passi dal depresso all'arrabbiato on una facilità incredibile...Beh Apy dopo che va con altre se ne pente e ci sta male, ma come ho già detto prima è masochista!! XD
Kristal86: Si, il fiocco azzurro serviva proprio a segnalare a Silvia che Apy si stava "divertendo" dentro casa. Beh se Silvia inizia ad uscire con un altro credo che Apy potrebbe anche tentare il suicidio! (Che bella prospettiva...=__=)
Keiko 93: Grazieeeee!!!! Sono felice che ti piaccia!!^^
Hanon Hosho:  Beh se mi pregate in tre allora ok!XD Spero ti sia piaciuto!^^
Vorrei scusarmi per il madornale ritardo, sorry!! Vi chiedo scusa in ginocchio!! E inoltre ringrazio: ChibiYuki, Femke, Hanon Hosho, KanaChan, Krystal86, Kurumi78, La sognatrice, Laicachan, Miettajessica, Millennia Angel, Mistica88, Redangel250492, SangoHachiko e Silvy94 per aver messo questa fanfic tra i preferiti. Grazie mille!^^
Alla prossima Himi e Apollo

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Capitolo 5
*** Ricordi (Parte II) ***


Capitolo 5

.:Ricordi (Parte II):.

 

Quel giorno a scuola Silvia proprio non riusciva a concentrarsi sulla lezione. Non che i suoi compagni fossero attenti, in effetti le lezioni del professor Jerome erano alquanto noiose. Ma non era la scarsa voglia o la noia a distrarre la ragazza. Il suo pensiero fisso, da più o meno tutta la vita, era un certo rosso dagli occhi dorati e il carattere ribelle.

Silvia ormai era stanca di aspettare che lui si rendesse conto che lei non era solo “l’amica d’infanzia”, ma qualcosa di più. Si era stufata di aspettarlo, ma soprattutto non riusciva più a sopportare l’idea che lui avesse altre donne. Certo, per lui quelle erano solo il gioco di una notte, lo sapeva bene anche lei, ma non era facile convivere con un simile dolore nel cuore.

Doveva dimenticarlo, lo sapeva. Eppure ogni volta che lo vedeva, che incontrava i suoi bellissimi occhi tutti i suoi propositi andavano a quel paese!

Aveva pensato più volte di prendere le distanze da lui, per non vederlo ogni giorno, per non dover sempre fingere di essergli solo amica...

Ma poi ripensava a lui, a tutto quello che avevano passato insieme, a tutte le volte che lui l’aveva protetta, a quando lei era diventata la sua unica famiglia...Come avrebbe potuto lasciarlo? Apollo sarebbe crollato, di nuovo come dopo la morte dei genitori. No, non poteva fargli questo! Lo amava troppo per distruggerlo, preferiva soffrire lei, morire ogni giorno a poco a poco pur di non lasciarlo a se stesso.

Voleva essere lei a proteggerlo come aveva fatto lui quando si era procurato quella cicatrice sulla guancia...

 

O  O  O  O  O

 

Era una ventosa giornata d’autunno quando una piccola Silvia di otto anni e il suo più caro amico Apollo, di dieci, stavano tornando a casa da scuola, come ogni giorno.

- Apollo! – lo chiamò lei: - Io voglio un gelato! –

- Eh? Ma sei matta! Mica siamo in estate. – ribattè lui, ben sapendo che l’amica, di natura molto freddolosa, avrebbe mollato a lui il gelato alla fragola che era solita prendere, lamentandosi per il freddo. E lui, che non andava matto per le fragole, si vedeva costretto a mangiarlo, o a buttarlo via sprecando così la sua preziosissima paghetta mensile.

Silvia lo guardò con i suoi grandi occhioni azzurri supplicanti e lui alla fine, come accadeva ogni volta, l’accontentava.

Si diressero verso la loro gelateria preferita, passando per una scorciatoia. Si addentrarono in un viottolo molto stretto e buio, nonostante fosse giorno, e completamente isolato. Un posto poco raccomandabile, per capirci.

Silvia sentì un brivido lungo la schiena e una strana sensazione di timore la invase. Cercò istintivamente la mano di Apollo, il quale l’afferrò cercando di rassicurarla.

Inutile dire che il cosi detto “istinto femminile” funzionò anche quella volta: un uomo, di circa trent’anni, si parò davanti a loro. Il viso, acqua e sapone, sembrava essere quello del più bravo ragazzo al mondo. Ma si sa, le apparenze ingannano e Apollo, molto sveglio per la sua età, aveva imparato a diffidare di TUTTI gli sconosciuti, anche dei preti.

Il bambino fece arretrare Silvia dietro di lui, mentre l’individuo si avvicinava lento a loro: - Ciao bei bambini. Vi siete persi? Se volete posso accompagnarvi a casa... – disse questo con l’aria e il tono più dolce e gentile del mondo.

- No, grazie! Vogliamo solo passare! – rispose secco Apollo, ma la sua voce tremava. Non era uno scemo. Aveva sentito molte volte le notizie al telegiornale, insieme ai suoi genitori. Uomini adulti che adescano dei bambini per poi fargli cose orribili. E la maggior parte di loro era gente insospettabile...

Strinse di più la manina di Silvia. Lui la doveva proteggere ad ogni costo. Silvia era la sua fidanzatina, anche se lei questo ancora non lo sapeva.

- Coraggio, non fate i timidi. Se volete a casa mia ho tanti bei giochini... – insistè quello avvicinandosi ulteriormente.

- Vaffanculo, stronzo! – fu la replica molto cordiale del bambino, che aveva preso a ringhiare.

L’uomo sghignazzò infilando una mano in tasca ed estraendone un coltellino.

La piccola Silvia capì finalmente che quell’uomo voleva far loro del male. Nella sua ingenuità di bambina mai aveva pensato che potessero esistere persone pericolose. Non nella sua tranquilla città almeno...

Purtroppo per loro l’uomo li colse di sorpresa separandoli.

Apollo rotolò a terra dopo lo strattone che lui gli aveva dato. Sentì un forte dolore allo stomaco, rantolò in cerca d’aria portandosi una mano alla pancia. Sentì qualcosa di viscido colargli sulla guancia destra, che pian piano prese a dolergli. Sangue. Quel maledetto gli aveva procurato un taglio quasi orizzontale sulla guancia.

- APOLLO!! –

Silvia.

Lo vide afferrare la sua Silvia per un esile braccio, mentre lei piangeva e invocava il suo nome.

Doveva fermarlo, ma come poteva un bambino di soli dieci anni e per di più ferito contrastare un uomo doppiamente più alto e più forte?

D’istinto prese la prima cosa che gli capitò tra le mani, la sua cartella di scuola, e la lanciò con una forza che nemmeno lui pensava di avere contro il malvivente. Questo, colpito alla testa rantolò poco lontano dalla bambina. Ma prima che Silvia riuscisse a muoversi lui era di nuovo li, davanti a lei, con il coltellino pronto a colpire.

Apollo, istintivo come sempre, si parò davanti a Silvia facendole da scudo.

Il colpo diretto a lei, colpì invece il bambino, sempre alla guancia già ferita, procurandogli un nuovo taglio in verticale, che assieme all’altro formava una X.

Apollo urlò per il dolore, ma non si mosse, anzi mosso da un improvviso moto di coraggi saltò addosso all’uomo azzannandogli l’inguine, facendolo urlare a sua volta.

Fortunatamente dei passanti avevano sentito delle grida e, insospettiti, erano andati a controllare. Veramente una fortuna perché appena un paio di uomini giunti sul posto avevano atterrato il loro aggressore Apollo perse i sensi.

Il malvivente fu quasi linciato dalla folla e sicuramente, a causa dei danni subiti durante il pestaggio, non avrebbe mai più potuto far del male a nessun bambino.

Apollo intanto era stato ricoverato in ospedale, sempre seguito da una terrorizzata Silvia.

La sua paura ben presto si trasformò in un senso di colpa nei confronti dell’amico che non l’avrebbe mai più lasciata.

 

O  O  O  O  O

 

- De Alisia! De Alisia, insomma!! –

Silvia fu bruscamente risvegliata dai suoi pensieri. Il professor Jerome a quanto pare si era accorto che lei non lo stava minimamente ascoltando.

- Mi scusi professore. – si scusò tornado, dopo un minuto, a guardare fuori dalla finestra perdendosi nuovamente nei ricordi...

 

O  O  O  O  O

 

 

- Come ti senti oggi Apollo? –

Silvia quel giorno era arrivata in ospedale con una mega scatola di cioccolatini per il suo amico.

Era passata una settimana dall’aggressione che avevano subito e Apollo si stava riprendendo benissimo, come avevano confermato i medici.

- Bene, ma sono stufo di stare chiuso qui dentro! – sui lamentò mettendo il broncio: - voglio uscire!! –

- Apollo non fare il bambino!! E poi devi resistere ancora pochi giorni. –

Silvia si sedette sul letto del ragazzino osservandolo attentamente. Il pigiama azzurro a maniche lunghe che sua madre gli aveva comprato apposta per la sua degenza in ospedale faceva un ottimo contrasto con i capelli rossi e spettinati, come al solito. Sembrava lo stesso Apollo di sempre, si ritrovò a pensare. Se non fosse stato per l’enorme medicazione che aveva sulla guancia destra. Da quello che Silvia aveva capito gli sarebbe rimasta la cicatrice per sempre. Un ricordo indelebile e doloroso. Ma Apollo sorrideva, un sorriso sghembo dovuto al dolore che ancora gli infastidiva la guancia, ma sorrideva, e quel sorriso era solo per lei perché era salva, perché stava bene e perché lui era riuscito a proteggerla.

Le guance di Silvia si bagnarono e ben presto Apollo se la ritrovò appesa al collo in lacrime. Piangeva, piangeva disperatamente.

- E’ colpa mia! – ripeteva in continuazione: - Se io non avessi fatto la bambina capricciosa, se io non ti avessi chiesto di prendere il gelato...tutto...tutto questo non sarebbe successo! –

Aveva avuto paura la piccola Silvia, paura per se stessa, ma anche per lui. Per il suo sole che da sempre la illuminava, che sempre le era stato accanto.

- Non è stata colpa tua, piccola. E’ stato il destino. – disse dolcemente mentre la cullava posandole un delicato bacio fra i capelli.

Ci vollero diversi minuti prima che Silvia, rincuorata di continuo da Apollo, smettesse di piangere.

- Non mi lasciare mai Apy. Ti prego. –

- Non lo farò. –

Silvia alzò il viso verso di lui sorridendo impercettibilmente. Si guardarono negli occhi per interminabili secondi, finchè Apollo vide Silvia socchiudere gli occhi e un secondo dopo le loro labbra erano premute le une sulle altre, entrambi chiusero gli occhi. Apollo la stringeva, possessivo. Fu, probabilmente, in quel momento che entrambi capirono di non essere solo amici, ma la giovane età gli impedì di capire la vera natura di quel dolce sentimento che li univa.

Si staccarono dopo poco, ma rimasero abbracciati.

Apollo venne dimesso dall’ospedale tre giorni dopo e nessuno dei due fece più parola di quel bacio. Era come se non fosse mai avvenuto, ma in realtà entrambi lo ricordavano ancora benissimo.

 

O  O  O  O  O

 

- Oggi eri particolarmente distratta, Sil. – le fece notare Tsugumi all’uscita di scuola.

- Mi sono ricordata di una cosa... – mormorò nuovamente soprapensiero.

Pochi giorni prima, quando lei e Apollo si erano diciamo così “baciati” istintivamente lei aveva pensato a quello come al suo primo bacio, ma sbagliava, quello era il secondo. Il primo bacio era stata lei a darlo a lui in una camera d’ospedale dopo che lui l’aveva difesa e protetta.

 

Fine 5° capitolo

 

()Apollo

@______@ Non ci credo l’ho finito!! Deo Gratias!!!

Allora è da un po’ che manco...(Da mooolto direi!-__-) Apollo!^^ Mio fido assistente!! (“Fido”...Sembra che parli di un cane...) Perché tu cosa sei scusa?^^ (Ma brutta BIIIIIIIPPP è__é)

Comunque passiamo ai ringraziamenti che è meglio:

La sognatrice: ( AAAAAAAAHHHHHHHH!!!!! SALVATEMI!!!! ) Tranquillo Apy, Toma non ti fa niente! -__- Però si è vero...è un po’ triste...sigh.

Roby the best: ( Che vuoi farci? Questa ci gode a farmi soffrire! ç___ç) Cattivo! è___é Io sono un angelo!U__U

Elie84: Una nuova lettrice!! Che bello! *__* Grazie per i tuoi bellissimi complimenti!^//^ ( E’ una buongustaia! U__U Io sono davvero bello!!) -__-‘’ Apollo...

Altro che dispiacermi! Mi fa molto piacere che tu abbia messo questa storia fra i preferiti! Grazie! Continua a seguirmi!^^

Redangel250492: GRAZIEEEE!!^//^ Quanti complimenti oggi!! Eheh! (Quanto l’hai pagata per dire queste cose??) Malfidente! è__é

Fra-chan: Grazie tante!!^___^ Mmh, c’ho messo un po’ tempo ad aggiornare ma spero che ti piaccia lo stesso il capitolo. :P

Grazie a chi legge soltanto e a chi ha messo questa fanfic fra i preferiti!!

Infine volevo dedicare questo capitolo a Veronica (Mistica88) perché oggi compie gli anni!

AUGURI SHOREEE!!!!!^^

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