Scherzi del destino- Capitolo 1
***Avendo
riletto questa storia (iniziata a scrivere più di un anno fa) mi
sono accorta che praticamente l'avevo scritta con i piedi (almeno
grammaticalmente e sintatticamente parlando). Perciò ho deciso
di correggerla come si deve e di sistemare alcuni periodo che mi sono
sembrati poco convincenti. Chi l'ha già letta quindi potrebbe
trovare alcune modifiche, invece chi sta cominciando adesso sono felice
che troverete almeno questo primo capitolo scritto decentemente^^ Gli
altri li sistemerò a breve... Ciao Kiss!!! ***
Scherzi del Destino
Capitolo 1
Quando Batte Il Cuore
-Miyu! Sbrigati o faremo tardi!- urlò Kanata
dall’ingresso mentre indossava le scarpe.
-Arrivo!- rispose Miyu. Si mise a
correre mentre cercava di chiudere la sua cartella, per la distrazione
quando arrivò anche lei nell'ingresso per poco non andò a
sbattere contro Kanata.
-Incredibile! Ma che cosa hai fatto fino ad
ora?! Non vorrai arrivare tardi il tuo ultimo giorno di scuola qui, spero?-
-Scusa,
hai ragione- sorrise lei. Ma il suo sorriso che non durò a
lungo, quasi subito la tristezza si impossessò del suo volto e
si vide costretta ad abbassare lo sguardo.
-Cosa c’è? Te la sei presa perché ti ho
rimproverata?-
Kanata notò immediatamente che le lacrime stavano cominciando a
rigarle il viso.
-Miyu- mormorò preoccupato.
-Sto bene- disse asciugandosi in fretta gli occhi. –E’
solo che ormai sono tre giorni che Lou e Baumiao se ne sono andati, ma non mi
sono ancora abituata a non averli più in giro per casa.-
-Anche per me è la stessa cosa- disse Kanata
abbassando lo sguardo. –E domani anche tu andrai via con i tuoi genitori...
Tornerete nella vostra casa di Tokyo.-
-Già- annuì Miyu. –Non che non sia contenta di
tornare a casa, però mi piaceva tanto stare qui. E poi l’uniforme della scuola
mi sta così bene.-
Kanata la fissò divertito prima di sentire la realtà che richiamava la sua attenzione.
-Comunque credo che questa sia la cosa
migliore. Almeno tu hai questa fortuna.-
-Cosa?!- Miyu non poteva credere alle sue orecchie. Di quale fortuna stava parlando quello stupido?
-In questo modo ti sarà più facile andare
avanti senza pensare al nostro piccolo Lou- cercò di spiegare. -Per me la situazione è diversa. Io
avrò tutti i giorni davanti agli occhi i luoghi dove sono stato felice con voi.
Sarà dura riuscire a dimenticare.-
Lo sguardo di Miyu divenne d'un tratto più deciso.
-Ma noi non dobbiamo dimenticare proprio
niente- esclamò con fermezza. -Quello che abbiamo vissuto con Lou e Baumiao è stato il periodo più
bello della nostra vita e io non intendo certo dimenticarlo.-
Kanata
la fissò per un attimo basito senza sapere esattamente in che modo
risponderle, poi si aprì un sorriso sincero.
-Sì, hai ragione Miyu.-
Rimasero qualche secondo in silenzio a
guardarsi negli occhi. Kanata si perse nel verde di quei due smeraldi e ad un tratto
sembrò che il tempo si fosse fermato. Intorno a loro non si muoveva più nulla.
Volevano solo continuare a guardarsi. Non importava niente, né il tempo che
passava, né il fatto che probabilmente sarebbero arrivati tardi a
scuola…scuola?! Tornarono bruscamente alla realtà.
-Dobbiamo andare o ci lasceranno fuori, presto-
disse Kanata prendendo Miyu per mano e trascinandola fuori.
Fecero
tutta la strada correndo senza sosta cercando di mantenere l'andatura
più veloce possibile. Quando arrivarono a scuola mancavano due
minuti al suono della
campanella, con il fiatone e le gambe doloranti fecero il loro ingresso
nell'edificio.
Una volta in corridoio smisero di correre e iniziarono a
camminare l’una
accanto all’altro in silenzio.
A un certo punto Kanata si fermò.
-Miyu-
-Cosa c’è?- disse lei voltandosi a guardarlo.
-Io…- era arrossito, -io… volevo solo dirti
che, ecco… che mi mancherai.-
Lei
rimase per un attimo sorpresa da quelle parole. Non pensava che Kanata
fosse il tipo che facesse quel genere di esternazioni. Lentamente la
sorpresa, però, fu sostituita dall'angoscia.
“Oh Kanata, quanto vorrei poter restare” pensò.
-Kanata- mormorò e non riuscendo a trattenersi iniziò a piangere, -anche tu mi mancherai.-
-Non volevo rattristarti- disse Kanata
abbracciandola. –Dai smettila di piangere, infondo non è detto che non ci
vedremo più. E poi esistono i telefoni e le lettere.-
- E’ vero- disse Miyu rincuorata. –Potrei tornare
a trovarvi durante le vacanze estive e forse anche durante quelle natalizie.-
-Sarai
sempre la benvenuta al tempio- rispose lui stringendola ancora di
più, per farla sentire protetta e al sicuro.
-Grazie, Kanata- mormorò chiudendo gli occhi, e lasciandosi cullare dal dolce profumo di Kanata.
Dopo qualche secondo si resero conto di essere
rimasti abbracciati per tutto il tempo.
Arrossirono entrambi violentemente e si
divisero rivolgendo lo sguardo a terra.
“Il cuore mi batte forte, non riesco a
calmarmi. Possibile! Possibile, che Kanata mi faccia questo effetto? Credo
proprio che i miei sentimenti nei suoi confronti siano andati aldilà della
semplice amicizia” lo guardò. “Chissà se anche lui…”
DRIIN!!! DRIIIIIN!!!!
I suoi pensieri furono interrotti dal suono
insistente della campanella.
-Dobbiamo correre in classe, svelta!-
-Sì- rispose lei presa in contropiede.
Arrivarono davanti alla porta
dell’aula senza
fiato e la aprirono trovandosi davanti, loro malgrado, a uno spettacolo
davvero insolito. I
banchi erano stati messi tutti contro le pareti, la cattedra era piena
di
regali e di deliziosi manicaretti. Sulla lavagna troneggiava la
scritta: “Buon
viaggio Miyu. Torna presto da noi!”. Si guardarono intorno
circospetti e notarono che tutti i loro compagni di classe li stavano
fissando un sorriso a trentadue denti stampato in volto.
-Salve ragazzi!-
-Signorina Mizzuno- dissero insieme Miyu e
Kanata.
L’insegnante e il preside si avvicinarono ai
due ragazzi.
-Ma cosa sta succedendo?- chiese Kanata.
-Il preside ci ha dato il permesso di fare una
piccola festicciola in onore di Miyu. Quindi oggi non faremo lezione- disse la
signorina sorridendo. –Adesso fareste meglio a raggiungere gli altri sono
venuti tutti a scuola molto presto per preparare questa festa.-
Miyu e Kanata si lanciarono un piccolo
sguardo sopreso, poi annuendo felici raggiunsero i loro amici che li
accolsero con gioia. Miyu non
poteva credere a quello che i suoi compagni stavano facendo per lei.
Nella sua scuola di Tokyo, quella che frequentava prima di trasferirsi
al Tempio Sayoni, non si sarebbero mai scomodati a fare una cosa del
genere. Se
pensava che stava per lasciare persone che le volevano così bene
le veniva di
nuovo da piangere. Ma riuscì a trattenersi. Non voleva rovinare
quella
bellissima festa con le sue lacrime.
-Oh Miyu- disse Aya prendendole le mani. –Non
immagini neanche quanto mi mancherai. Adesso chi chiamerò nel cuore della notte
per trovare l’ispirazione? Come farò a finire la mia nuova sceneggiatura senza
sapere come continuerà la storia tra te e Kanata?-
-Ma di cosa stai parlando?- chiese Miyu
spaventata. Stava cercando Christine con lo sguardo sperando che non avesse
sentito, ma era troppo tardi.
-Ma certo!- disse Christine tra sé. –Ora che
Miyu sta partendo Kanata si renderà conto di quanto la ama. Così correrà alla
stazione il giorno della partenza e le dirà “Oh Miyu, finalmente ho capito
quello che provo per te: io ti amo” “Kanata, anch’io ti amo”. E allora si
prometteranno amore eterno, si sposeranno e vivranno per sempre felici e
contentiiiii!!!!-
Presa dalla rabbia scaraventò un banco fuori
dalla finestra. Tutti la guardarono sbalorditi. Quando Christine si arrabbiava
era capace di demolire un intero edificio.
Stava già andando a prendere un
altro banco con dei passi che lasciavano enormi solchi nel pavimento
quando Miyu disse: -Calmati, Christine! Aya stava solo scherzando.-
Ma questo non riuscì a fermarla, anzi sembrava che non avesse
neanche sentito la voce della sua amica.
-Christine, fermati!- disse Nanami. –Quei
banchi sono proprietà della scuola e tu li stai distruggendo!-
-Oh!- a quelle parole Christine si
fermò
immediatamente come se fosse stata colpita da un fulmine. Vide che
tutti la
stavano fissando, e si accorse anche che aveva un banco tra le mani
come se lo
volesse lanciare fuori dalla finestra. Dopo aver poggiato il banco a
terra, guardò si affacciò e vide che nell’aiuola
sotto la sua classe c’era un banco distrutto.
Con
grande imbarazzo disse: -Sono stata io a fare questo? Quanto mi dispiace, metto
subito tutto a posto.- E così dicendo corse fuori a riparare ai danni che aveva
creato.
-Per fortuna quando Christine distrugge
qualcosa riesce sempre ad aggiustarla- disse Aya ridendo.
-Nanami sei stata fantastica!- esclamò Miyu al settimo cielo.
-Grazie. Ho solo fatto leva sull’educazione di
Christine.-
Miyu e Nanami rimasero vicino alla
finestra per osservare Christine mentre riparava il banco. Miyu si
lasciò avvolgere dai ricordi di tutte le volte in cui lei e
Kanata avevano
davvero rischiato grosso a causa della gelosia di Christine. Ma,
nonostante
questo, Miyu non riusciva a non volerle bene.
-Sai- disse poi rivolta a Nanami, -credo
proprio che mi mancheranno le sfuriate di Christine.-
Nanami rimase un attimo in silenzio guardando il profile pensieroso della sua amica per poi dire:
-Ho la sensazione che quello che ti mancherà davvero sarà l'oggetto delle sue sfuriate.-
- Co-come?- chiese Miyu imbarazzata.
-Andiamo Miyu, quanto pensavi di riuscire a
nascondermelo?- Nanami sembrava vagamente seccata.
-Di cosa stai parlando, Nanami?-
-Ti sei innamorata di lui,vero?- le chiese
facendo un cenno verso Kanata.
-Guarda che ti stai sbagliando- disse Miyu sulla difensiva.
Come a causa di uno strano riflesso incondizionato si
voltò a guardarlo. Si trovava dall’altra parte
dell’aula, seduto su un banco, a parlare con Santa.
“E’ incredibile che non mi sia mai accorta di
quanto lo amo. Ho sempre dato la sua presenza per scontata e adesso che sto per
partire, mi sto rendendo conto che separarmi da lui è l’ultima cosa che vorrei
fare”
Continuò ad osservarlo ancora per qualche istante.
Il suo cuore non voleva saperne di rallentare i battiti e le sue guance si stavano
colorando di un rosso leggero. Nanami lo notò.
-AH-AH. Avevo ragione! Sei arrossita!- disse,
cercando di farsi sentire solo dall’amica.
Miyu, presa di sorpresa, distolse lo sguardo
da Kanata, e con tutta la calma che riuscì a trovare cercò di controbattere: -Ti ripeto che stai
prendendo un granchio.- Ma il suo tono non risultò deciso quanto avrebbe voluto.
-Va bene. Continua a negare se preferisci.
Comunque se vuoi il mio parere, credo che anche lui provi qualcosa per te. Però
se non ti interessa tanto meglio per Christine, no?-
-Ehm… Sì, certo- rispose Miyu pensierosa. Le
dispiaceva non poter dire a Nanami che era innamorata di Kanata, ma per il
momento preferiva non confidarlo a nessuno. Almeno fino a quando non fosse stata
sicura che anche lui potesse essere innamor….
-Miyuccia!!!- l’arrivo di Nozomu interruppe
bruscamente i suoi pensieri facendola sussultare.
-Ah, Nozomu sei tu. Mi hai fatto spaventare.-
-Sì anche a me- intervenne Nanami irritata per quell'interruzione.
-Scusatemi mie dolci fanciulle, ma ho qui il
mio regalo di arrivederci per Miyu. Ecco, mia adorata Miyuccia, questo
splendido mazzo di rose rosse è per te.-
-Gr-grazie Nozomu. Non ti dovevi disturbare.
Devo dire che sono davvero molto belle- disse Miyu ancora un po’ stordita
dallo spavento.
-Ma questi fiori insignificanti non
potranno
mai eguagliare la tua bellezza, dolce Miyu. Anzi credo che qualsiasi
cosa a tuo confronto sia solo un pallido e opaco riflesso della tua
immensa bellezza.-
Le ragazze lo guardarono un po’ imbarazzate,
un po’ seccate. A volte Nozomu sapeva essere davvero pesante e altrettanto incomprensibile.
Intanto Kanata stava osservando la scena
insieme a Santa. Non sapeva perché ma Nozomu proprio non riusciva a piacergli.
-Ma possibile che quello cerchi sempre di
mettersi in mostra- disse a denti stretti per l'irritazione.
-Sicuro che sia questo a darti fastidio?- gli
chiese Santa.
-Cosa vuoi dire?-, non fu difficile notare la sorpresa nella sua domanda.
-Niente, solo che forse se non fosse stata
Miyu, ma un’altra ragazza a ricevere le rose, non ci avresti neanche fatto
caso- rispose Santa con voce seria.
-Vuoi farmi credere che sono…-
-…geloso di Miyu?- completò Santa. -Credo
proprio di sì.-
Kanata la guardò con attenzione. Non poteva
fare a meno di notare che era davvero bella. I suoi lucenti capelli biondi le
illuminavano il viso e i suoi occhi verdi gli facevano girare la testa. E poi insieme
avevano passato di tutto e non riusciva proprio ad immaginare la sua vita senza
di lei.
“Perciò se sono geloso significa che… che… mi
piace. Oppure ancora peggio che…” i loro sguardi si incontrarono e lei gli
sorrise. Lui distolse lo sguardo. Il cuore gli batteva forte e aveva un gran
caldo. Non si era mai accorto di provare un sentimento così forte. Tornò a
guardarla. Arrossì violentemente. “…sono innamorato di Miyu.”
-Allora ho indovinato!- disse Santa allegro
notando il comportamento dell’amico.
Così l’ultimo giorno in quella scuola per Miyu
passò serenamente. Si divertì moltissimo a scartare i regali che aveva ricevuto
e a parlare con i suoi amici. Ma alla fine arrivò il momento di tornare a casa.
-Nanami? Tu, Aya e Christine verrete a
salutarmi domani in stazione?-
-Certo- rispose Nanami sorridendo.
-Ci sarò anch’io- disse Santa.
-Oh Miyuccia- intervenne Nozomu, -come puoi
pensare anche solo per un momento che io non venga a salutarti. Come potrei
privarti della mia presenza?!-
-Ehm, già. Come potresti!?- disse Miyu
incerta.
Poi Kanata le si avvicinò e le disse: -Sei
pronta? E’ ora di andare.-
-Sì, solo un attimo. Devo prendere i miei
regali.-
Miyu si diresse verso la cattedra dove c’era
un sacco enorme strapieno di regali. Se lo mise in spalla e si avviò verso la
porta. Vista così assomigliava proprio a Babbo Natale.
“Fortuna che Santa aveva questo sacco
altrimenti non ce l’avrei mai fatta a portarli tutti a casa. Ora che ci penso,
come mai Santa
se ne va in giro con un sacco? Ma è inutile che glielo chieda altrimenti mi
tirerà fuori una storia assurda su alieni e cose del genere” pensò ridendo.
-Ci vediamo domani ragazzi!-
-A domani- risposero gli altri.
Ma mentre Miyu cercò di far passare il sacco
attraverso la porta questo rimase incastrato. Così passarono i successivi dieci
minuti a cercare di liberarlo. Kanata e Miyu, che si trovavano fuori dalla
classe, lo tiravano, mentre gli altri che si trovavano dentro, lo spingevano.
Alla fine ci riuscirono e tutto si risolse con un sonora risata.
Miyu andò per prendere il sacco, ma Kanata la fermò.
-Lascia stare. Te lo porto io.-
-Come mai sei così gentile?- chiese Miyu
sospettosa.
-Non lo so. Ma ti conviene approfittarne- rispose voltandosi, per non farle vedere che era arrossito.
-Okay- disse Miyu sorridendo. Salutò ancora
una volta i suoi amici e poi lei e Kanata si incamminarono verso
l’uscita della scuola.
In classe Aya e Nanami continuavano a parlare della
festa, ma anche e soprattutto di Miyu e Kanata.
-Hai visto come era ansioso di tornare a casa
insieme a lei?- disse Aya.
-E poi quando ha preso il sacco al posto di
Miyu, è stato così dolce- rincarò Nanami con aria sognante. –Credo che Kanata
voglio passare più tempo possibile con Miyu prima che lei parta.-
-Ma è naturale- disse una strana voce metallica alle
loro spalle.
Si voltarono e davanti ai loro occhi apparve Christine. Aveva una strana luce negli
occhi che le conferiva un'aria tetra e savrannaturale. Faceva davvero venire i brividi.
Aya e Nanami si misero a tremare dalla
paura. Non si erano accorte che la loro amica era tornata in classe dopo aver
riparato il banco.
-Ai due innamorati rimane poco tempo da
passare insieme. Poi stasera mentre Kanata aiuterà Miyu a fare i bagagli, le
loro mani si toccheranno e i loro sguardi si incontreranno. Alla fine si
confesseranno il loro reciproco amore e… NON LO SOPPORTOOOO!!!!!!-
-Christine, calmati…- iniziò a dire Nanami.
Ma questa volta non riuscì a fermarla e, come
un uragano, Christine iniziò a mettere sottosopra tutta la
stanza sotto gli occhi inermi dei presenti che presto furono coinvolti
volenti o nelenti in quel pandemonio.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questo mio primo capitolo e soprattutto quelli che lo recensiranno.
Vi
aspetto al prossimo capitolo. Ciao Kiss!!!
Scarcy90/ Francesca
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